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S O M M A R I O
NOTIZIARIO FLASH SMB ITALIANumero 3 - anno XVIsettembre/ottobre/novembre 2008Autorizzazione Tribunale di Roma n. 30/93 del 28/01/93
EDITORESMB Italia
SEDE LEGALEVia Matilde Serao, 23/A - Roma
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ORGANIZZAZIONETiziano Crispi
DIREZIONE SCIENTIFICAValter Masci
GRAFICA E IMPAGINAZIONEGraficamente srl
STAMPATipograf - Š Smb Italia Roma
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:
V. Masci, M. Annibalini,G. Antonello, C. Boiron, D. Jacques,M. Piccirilli, C. Pernarella, F. Scalzo.
ResponsabilitĂ La riproduzione delle illustrazioni edegli articoli pubblicati dalla rivista,nonchĂŠ la loro traduzione, è riservatae non può avvenire senza espressaautorizzazione dellâeditore. I mano-scritti e le illustrazioni inviati allaredazione non saranno restituitianche se non pubblicati. Lâeditorenon si assume alcuna responsabilitĂ sul contenuto degli articoli e nel casodi eventuali errori contenuti negliarticoli stessi in cui fosse incorso nellariproduzione sulla rivista.Gli articolidovranno essere inviati alla redazionesu supporto magnetico.
Valter MasciEditoriale 3
Christian BoironRiportiamo lâintervento di Christian Boiron al 63°al congresso LMHI, Ostebede Belgio 21 Maggio2007 5
Maurizio AnnibaliniSindrome Intestino Irritabile (S.I.I) 11
Giovanetti AntonelloAllergie ed intolleranze alimentari come causa didisturbi intestinali: diagnosi e terapia 13
Dott. Cristoforo PernarellaGonartrosi, Posturologia, Stato di salute generale SF-36 15
Fabrizio Scalzo (Tesi di Omeopatia)Trattamento omeopatico di un gatto affettodagengive-stomatite cronica 21
Diego JacquesLa Microimmunoterapia applicata alle infezioni daPapillomavirus (HPV) - Il ruolo del 2LPAPI 29
Margherita PiccirilliOmeopatia e psichiatria: intervista e osservazione -Lâansia e i rimedi piĂš usati 29
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Corsi di âFormazioneâ edâInformazioneâ sullâOmeopatia
a recenti indagini Istat risultache in Italia circa 8 milioni di
persone si curano con le Medicine cosid-dette non convenzionali, tra cui lâomeo-patia. Cioè milioni di persone che, inItalia, per la diagnosi e cura non utilizza-no la Medicina Ufficiale. Tale fenomenoè estremamente diffuso anche inEuropa. Ă evidente che ciò potrebbe creare pro-blemi di âsalute pubblicaâ. E questa pre-occupazione ha spinto la ComunitĂ europea ad emanare una Delibera (nel1992), poi recepita come Legge dalloStato italiano (1994). In tale Delibera nonviene affrontato il problema della validi-
tĂ dellâomeopatia ma ci si è preoccupatidi salvaguardare la salute pubblicafacendo circolare medicinali omeopaticiprodotti secondo le regole dei comunifarmaci e la cui distribuzione è affidataalle farmacie. PoichĂŠ ciò non è certamente sufficienteper evitare che ci siano pericoli per lasalute pubblica allora lâOrdine dei medi-ci di Roma ha emanato una deliberanella quale si afferma che lâutilizzazionedei medicinali omeopatici deve essereintesa come âatto medicoâ (1995). Unapresa di posizione che è stata fatta pro-pria anche dalla Fnomceo (2002). Il fatto che sia il medico a âgestireâlâomeopatia salvaguardia il cittadino chedecide di curarsi in tale modo. Dellastessa opinione è stata la Cassazione in
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Editoriale
3Valter Masci
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alcune sue sentenze, nelle quali si affer-ma che âlâomeopatia è un atto medicoâ.LâOrdine di Roma per garantire ulterior-mente il cittadino consiglia il medico diutilizzare un âconsenso informatoâopportunamente stilato e di far riferi-mento alle norme dettate dal nuovoCodice deontologico a riguardo dellâusodei medicinali omeopatici. Ricapitolando, la gestione dellâomeopa-tia da parte del medico, al di lĂ delladimostrazione della validitĂ e dellâeffica-cia di questa terapia, garantisce il citta-dino che intende utilizzarla. Per talemotivo è estremamente opportuno che ilmedico di base sia âinformatoâ tramiteun Corso ECM. Se invece il medico dibase rimane allâoscuro di tutto ne conse-gue che il cittadino non avrĂ punti diriferimento a cui affidarsi e sarĂ costret-to a rivolgersi a figure non mediche didifficile definizione. A questo punto è doveroso sottolineareche non esiste dimostrazione scientificadellâomeopatia, sia del suo meccanismodi funzionamento sia della sua efficacia.A tale proposito si ricorda che esistonovarie metanalisi che hanno esaminato ilavori scientifici ritenuti idonei (circa
120-130). Le conclusioni di tali metanali-si sono discordi. Comunque, quandosono favorevoli, non affermano mai chelâomeopatia funziona, ma solamente cheil suo effetto è presubilmente âsuperio-re al placeboâ. Nei confronti di una terapia medica nonancora dimostrata completamente scien-tifica la posizione che si può assumere èdiversa. Il pensiero âpositivistaâ di alcu-ni scienziati porta ad un suo rifiuto toutcourt, mentre il pensiero di altri è piĂšâpossibilistaâ. Tutto ciò che ho detto sullâomeopatia, ariguardo della situazione legislativa escientifica, deve essere oggetto di unCorso di âinformazioneâ sullâomeopatia,il quale però deve anche contemplaredelle nozioni âdi formazioneâ poichè èutile per i medici venire a sapere come icolleghi omeopati affrontano alcunepatologie. SarĂ poi il singolo medico a deciderelâatteggiamento da prendere nei riguar-di dellâomeopatia informando opportu-namente il suo paziente di ciò che è piĂšutile per la patologia in esame.
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RRIITTRROOVVAARREE LL��UUNNIITTAA��DDEELLLLAA ��FFAAMMIIGGLLIIAAOOMMEEOOPPAATTIICCAA�� NNEELLRRIISSPPEETTTTOO DDEELLLLEENNOOSSTTRREE DDIIVVEERRSSIITTAA��
uongiorno a tutti. Oggi mi rivolgoa voi non solamente come Presidente deiLaboratoires Boiron, ma soprattutto comemembro ed osservatore, ormai da tempo,della comunitĂ omeopatica internaziona-le. Infatti, mio padre e mio zio, i âgemelliâJean e Henri Boiron, fondatori della nostraazienda, erano veri appassionati di omeo-patia, nonchĂŠ ardenti sostenitori dellaLigue MĂŠdicale HomĂŠopathiqueInternazionale (LMHI). Posso dire che nonne hanno mai perso un solo congresso,fino al momento in cui, per malattia edetĂ , sono saliti verso altri cieli.
Ai tempi della mia infanzia ed adolescen-za, tra gli amici di famiglia, vi erano varimedici omeopati appartenenti a correntidiverse o opposte. Câerano degli unicisti,di cui spontaneamente mi tornano inmente i nomi: in Francia, Jacques Baur,Robert Bourgarit, Georges Demangeat,Robert Bachelerie, Jean-Claude François;in Argentina, Francesco Eyzayaga; inIndia, Rastogi o Diwan Harish Chand,ecc⌠ma incontravo anche dei pluralisticome lâamericano Gutmann, il brasilianoVervloet, Illing e Tidermann in Germania,Mathias Dorcsi in Austria e naturalmentenumerosi francesi come Charles Rousson,François Lamasson, Zissu, Conan-Miriadec, e ancora Denis Demarque, dicui nessuno potrĂ mai dire se fosse unici-sta o pluralista. Tra loro il confronto eravivace, ma il mutuo rispetto e lâamiciziarinsaldavano il nostro comune sentimentodi appartenenza alla stessa famiglia.Purtroppo, rispetto a quei tempi, il con-fronto si è fatto duro trasformandosi inscontro, addirittura in conflitto e talvoltalâodio ha persino sostituito lâamicizia, laâfamiglia omeopaticaâ si è disintegrata.Alcuni medici hanno persino fatto atto disecessione rispetto alla Lega e hannocreato lâOrganisation MondialeHomĂŠopathique Internazionale.La Lega non deve restare tempio del soloâunicismoâ o âclassicismoâ omeopatico,ma deve al contrario accogliere, come fa
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Christian BoironRiportiamo lâintervento di Christian Boironal 63° Congresso LMHI, Ostebde Belgio21 Maggio 2008
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qui ad Ostende, tutte le sensibilitĂ , tutte lepratiche mediche omeopatiche, qualun-que esse siano: uniciste, pluraliste o com-plessiste, antroposofiche, omotossicologi-che, ecc.Con questa visione ho risposto allâappellodi Michel Van Wassenhoven quando miha parlato delle sfide e degli obiettivi delCongresso di Ostende: tentare di riunire ilnumero massimo di medici omeopati ditutte le correnti, di tutte le tendenze, perriflettere sul tema fondamentale dellavalutazione. Vale a dire, di fatto, RITRO-VARE LâUNITĂ DELLA âFAMIGLIAOMEOPATICAâ NEL RISPETTO DELLENOSTRE DIVERSITĂ. Noi tutti abbiamoricevuto una formazione scientifica esiamo indubbiamente molto legati a que-sto concetto di valutazione. Ă la valutazio-ne, soltanto la valutazione, che permette-rĂ allâomeopatia di superare le lotte inte-stine che la rendono sterile e ne impedi-scono il pieno riconoscimento.In ambito omeopatico, tanto le disputesono sterili, quanto le differenze sono logi-che ed auspicabili: esse perdureranno finoa quando resterĂ ignoto il meccanismofisico-chimico delle diluizioni infinitesi-mali. Il giorno in cui finalmente conosce-remo questo meccanismo, non vi sarĂ piĂšnĂŠ unicismo, nĂŠ pluralismo e ciascunmedicinale avrĂ una sua modalitĂ di pre-scrizione logica e scientifica. Ma vi pro-porrei di non aspettare quel giorno benau-gurato per mobilitarci in favore dellaricerca in generale, ed in particolare dellavalutazione clinica delle diverse praticheomeopatiche. Sono questa ricerca e que-sta valutazione rigorosa, che ci permette-ranno di superare teoria, ideologia e dog-matismo. Fin dagli inizi, lo sviluppo del-lâomeopatia si è basato sulla contrapposi-zione con lâallopatia e poi con la medicinastessa. Durante questo lungo periodoâadolescenzialeâ dellâomeopatia, la nostracomunità è stata turbolenta, aggressiva
sia nei confronti degli âaltriâ, chiamatiâgli allopatiâ, che nei propri confronti.Si sono costituiti âclanâ e correnti che sicriticavano continuamente, ciascunomirando ad essere riconosciuto come ilpiĂš legittimo, lâunico degno di chiamarsiâomeopaticoâ e il piĂš vicino al pensiero diHahnemann.Oggi approdiamo ad una nuova fase,quella della maturitĂ .Ora lâomeopatia fa parte del âpanoramadella medicinaâ internazionale. Certo, perora, non tutti i medici sono diventatiâomeopatiâ (!), ma sono sempre piĂšnumerosi quelli che riconoscono lâinteres-se e, in certi casi, anche la superioritĂ del-lâomeopatia. Sono sempre piĂš numerosiquelli che, con discrezione ed efficacia,utilizzano i nostri medicinali, unitari ocomplessi. Possiamo dire che oggi siamoin pratica tutti dâaccordo: lâomeopatia nonè una âmedicinaâ, ma una âterapiaâ. Lamedicina è unica ed indivisibile.
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Hahnemann era prima e innanzitutto unmedico. Troppo spesso lo si presenta comeun sognatore, un teorico. Al contrario eraun metodico sperimentatore, un osserva-tore attento e pragmatico che diffidava diogni concetto aprioristico, e in piĂš era unottimo clinico. Ha sempre desideratoardentemente unâevoluzione, anzi unarivoluzione della medicina. Ha criticato glieccessi e i limiti dellâallopatia, spessoanche degli stessi medici, ma non dellamedicina! Ha sempre accolto con favore iprogressi scientifici, è stato uno dei padri(se non IL padreâŚ) della medicina moder-na, cosiddetta scientifica. Avrebbe plaudi-to allâavvento degli antibiotici, degliansiolitici, della microchirurgia, delloscanner, esattamente come ha plauditoagli esperimenti di Jenner e allo stetosco-pio di Laennec. Fedele al proprio fondato-re, lâomeopatia non deve interrompere ilproprio progredire sulla strada della speri-mentazione scientifica e dellâosservazione
clinica rigorosa. Deve integrarsi e trovareil posto che le spetta nellâambito dellamedicina, apportando alla medicina nonsolo la propria farmacologia specifica, maanche la sua visione specifica del pazien-te e della malattia. Non vi è opposizione,vi è complementarietĂ , sinergia.Ad esempio la diagnosi omeopatica non sicontrappone alla diagnosi nosologica, lacompleta, la caratterizza arricchendoneeventualmente il senso ma non la escludein nessun caso. Dire che un paziente puògiovarsi di Nux Vomica o di ArsenicumAlbum non vieta, al contrario, al medico diformulare o tentare di formulare una dia-gnosi nosologica per quel paziente.Analogamente il trattamento omeopaticonon si contrappone agli altri trattamenti:esso arricchisce quel grande âstrumenta-rio terapeuticoâ da cui il medico compe-tente potrĂ scegliere il/i miglior/i stru-mento/i per il proprio paziente.Lo sguardo che il medico omeopata rivol-
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ge al paziente o alla malattia è uno sguar-do peculiare e ricco. Ma questa ricchezzadeve essere a vantaggio dellâintera medi-cina, non deve essere marginalizzata.Fortunatamente, oggi la grande maggio-ranza del pubblico e dei medici mostrainteresse, curiositĂ e tendenza allâapertu-ra. Certo lâomeopatia ha nemici, ma nonpiĂš di quanti ne abbiano i vaccini, gli anti-biotici, gli antinfiammatori, la psichiatria,in breve, non piĂš di quanti ne abbia unaqualsiasi altra metodica terapeutica.Pertanto non fissiamoci sui suoi oppositoriaggressivi e in malafede. Impieghiamo ilnostro tempo e la nostra energia per dia-logare con coloro che sono aperti, sianoessi professionisti o grande pubblico,responsabili politici, scientifici o universi-tari. Non dobbiamo restare tra di noi,allâinterno del nostro microcosmo omeo-patico. Ma per comunicare bene conlâesterno, con gli âaltriâ, dobbiamo innan-zitutto comunicare bene al nostro interno,tra di noi. In questo campo dobbiamo fareancora dei progressi!Da troppo tempo assisto ai dibattiti, spes-so cosĂŹ sterili, tra i difensori di questa oquella âomeopatiaâ, la âpuraâ, la âclassi-caâ, la âmodernaâ, la âscientificaâ, eccâŚciascuno si mette a rivendicare la veritĂ ,lâautenticitĂ , la legittimitĂ con tutti i mezzipossibili! Fin dallâinizio negli ambientiomeopatici è scattata la trappola del setta-rismo, dobbiamo diffidarne ad ogni livelloperchĂŠ può disintegrare la nostra comuni-tĂ .Per contribuire a favorire lâarmonia inseno alla âfamiglia omeopaticaâ, oggi vipropongo la METAFORA del linguaggio.Lâomeopatia è un paese definito, cometutti, dai suoi confini e dal suo linguaggio.Le parole del linguaggio omeopatico sonoi medicinali omeopatici che sono definiti,codificati e regolamentati nella maggiorparte dei paesi del mondo. Queste parolesono tante e anche se esistono vari modi
per scriverle e usarle, ciascuno dei quali èa priori legittimo, almeno abbiamo la for-tuna di utilizzare le stesse parole.Lâomeopatia è un linguaggio, plurale,diversificato, ma specifico.Per essere veramente efficaci in omeopa-tia, si devono conoscere molte parole,come in qualsiasi paese e in qualsiasi lin-gua. Ma in un paese straniero siamo ingrado di cavarcela e ottenere risultati,nella vita quotidiana, anche con pocheparole: albergo, ristorante, aeroporto, taxi,negozio⌠In omeopatia, le parole chepermettono di cavarsela facilmente inalcune situazioni comuni sono Arnica,Chamomilla, Oscillococcinum, Apis,Arsenicum album, e qualche altra⌠sonotermini chiave che, grazie alla loro grandeefficacia, fanno desiderare di saperne dipiĂš.Allora si imparano sempre piĂš parole, siimpiegano con maggiore precisione edefficacia, si scopre la necessitĂ della gram-matica, il piacere delle sfumature. Manmano con la pratica si acquisisce fiducia,motivazione e si migliora la propria pre-
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stazione.Questa metafora linguistica getta luce sualcuni interrogativi che ci dividono: par-tendo da quale livello di conoscenza unmedico può essere riconosciuto comeâomeopataââŚ? quanti medicinali deveconoscere? Si deve riservare lâuso del-lâomeopatia a coloro che la conoscono per-fettamente? E chi stabilirĂ che cosa signi-fica âperfettamenteâ?Come farmacista, membro di una famigliaâomeopaticaâ e scientifica, ho a lungocercato, come ciascuno di noi, una defini-zione dellâomeopatia, se non altro percomprenderne meglio lâessenza, le poten-zialitĂ , i limiti. Naturalmente dapprima hoaccettato quello che si diceva intorno ame: âlâomeopatia è un metodo terapeuticoche consiste nel somministrare ad unpaziente una sostanza diluita e dinamiz-zata che provocherebbe, in un soggettosano e sensibile, una ÂŤsofferenza simileÂťâ.Questa è la definizione che ne diedero piĂšdi 30 anni fa Denis Demarque, JacquesJouanny e lâĂŠquipe del CEDH.Poi mi sono reso conto che questa defini-
zione era lungi dal comprendere tutta larealtĂ e la diversitĂ delle prescrizionimediche. Come farmacisti ci è dato osser-vare meglio di chiunque altro la diversitĂ delle pratiche omeopatiche. Dobbiamo,come azienda, partecipare a queste lottefratricide in nome di una presunta veritĂ unica?Oggi, con mio fratello Thierry che dirigeal mio fianco lâazienda, rispondiamo conchiarezza âNOâ.E ci spingiamo oltre: abbiamo abbando-nato ogni idea di disporre di âscuole affi-liateâ allâazienda. Riteniamo che interve-nire in merito allâinsegnamento non facciaparte del nostro ruolo. Ai nostri occhi, inmancanza di una valutazione rigorosa,nessuna pratica omeopatica ha fornito laprova della propria superioritĂ . Di conse-guenza noi sosterremo in eguale modoTUTTE le scuole di omeopatia, a prescin-dere dai loro dogmi o dalle loro dottrine,purchĂŠ rispettino le altre scuole e ci rispet-tino in quanto azienda.Inoltre, abbiamo smesso di cercare di defi-nire in modo preciso ed esauriente la tera-pia omeopatica. Abbiamo veramentebisogno di definirla? La terapia omeopati-ca non è una scienza esatta nĂŠ definitiva,è in permanente evoluzione e nessunopuò, nĂŠ deve, appropriarsene o imprigio-narla dentro un dogma esclusivo. La suaricchezza è data dalla sua diversitĂ , e noisiamo decisi a conservare questa ricchez-za, invece che a costringerla.Anche se il linguaggio omeopatico ogginon si può irrigidire in una cornice assolu-ta, il nostro lessico è invece perfettamentedefinito: i medicinali sono le âparoleâ delnostro linguaggio, e sono codificati e rego-lamentati ogni giorno di piĂš. I medicinaliomeopatici sono riconosciuti dalle farma-copee della maggior parte dei paesi. Perlâomeopatia questo significa un riconosci-mento di fatto.
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TRATTAMENTOOMEOPATICO DIUN GATTOAFFETTO DAGENGIVO-STOMATITECRONICA
Tesi di Omeopatia del Dr.Fabrizio Scalzo, scuola di OmeopatiaS.M.B. Italia sede di Roma, anno accade-mico 2007-2008. Medico Veterinario iscrit-to allâordine dei medici veterinari diRoma e Provincia.
omeopatia è impiegata incampo della salute animale con risultatieccellenti, non inferiori a quelli ottenutiin campo umano da oltre due secoli.In medicina veterinaria la omeopatia siutilizza sia per la cura degli animali dâaf-fezione (cani e gatti in primis ma ancheconigli e altre piccole specie animali cheoggigiorno convivono negli appartamenticon lâuomo) sia per la cura degli animalida reddito (bovini da latte e dacarne,ovini, suini etc.) dove in questo set-tore lâimpiego di farmaci allopatici creadue ordini di problemi:a) residui nei prodotti destinati alla ali-mentazione dellâuomo (nel latte, latticini eformaggi e nelle carni, nelle uova, etc.)b) rispetto dei tempi di sospensionedurante e dopo i trattamenti allopatici, in
cui si hanno notevoli perdite in proteineper lâalimentazione e perdite economicheper gli allevatori.Infatti la medicina omeopatica non eâ tos-sica e priva di effetti collaterali,che per-mette quindi di evitare,in particolare lafase di eliminazione o neutralizzazione disostanze tossiche da farmaci allopatici.Ovviamente essere omeopata non signifi-ca rifiutare sempre i potenti mezzi chelâallopatia mette a nostra disposizione,significa utilizzare la medicina omeopati-ca ogni qualvolta il suo impiego risultipreferibile, sapendo chiaramente, damedici ,che lâomeopatia non puoâ risol-vere tutto. La ragione principale per cui eâ stato pos-sibile applicare la medicina omeopaticadestinata allâuomo, agli animali eâ intrin-seca alla universatilitaâ delle leggi e deiprincipi citati da Hahnemann di cui eglistesso era convinto scrivendo:âse le leggi della medicina che conosco eproclamo sono reali, vere, solo naturali,dovrebbero trovare la loro applicazionenegli animali come nellâuomoâ.Infatti, nel 1833, dopo 23 anni dalla pub-blicazione dellâopera âOrganonâ, il dottorGuillaume Lux, medico veterinario diLipsia, utilizzava quattro rimedi : Nuxvomica, Camphora, Opium, Aconitumnapellus per il trattamento delle coliche edelle zoppie del cavallo. A questo precur-sore della medicina veterinaria omeopati-
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ca si deve inoltre un apporto originale,lâisoterapia.
In base alle classificazioni di Nebel e diVannier abbiamo quattro costituzioni:
Costituzione carbonica: statura bassa,brevilinea, ossatura spessa, testa svilup-pata in larghezza, arti forti, estremitaâquadrate, addome dilatato, con una certarigiditaâ dei legamenti e delle articolazio-ni, con sensibilitaâ allâ umiditĂ e al freddo,con predisposizione patologica a; malattienutrizionali: obesitaâ, diabete, urolitiasi(piuâ nel gatto); iperazotemia ; artrosi; der-matosi croniche, le verruche, le cisti, lipo-mi, tumori mammari; paralisi del trenoposteriore;
Costituzione sulfurica: soggetti di tagliamedia, peso medio,di aspetto armoniosoed equilibrato,tonicitaâmuscolare norma-le, denti quadrati e arcate dentali superio-re e inferiore regolari, soggetti irritabili,con aggressivitĂ esplosiva.Il sulfurico ammalato eâ un soggetto cheelimina male con lesioni eczematose cuta-nee che si alternano a reumatismi o a crisiasmatiformi. Nel corso degli anni il sulfu-rico può subire alterazioni del proprioequilibrio ed evolvere verso un sulfuricograsso oppure un sulfurico magro.Lâevoluzione verso il tipo grasso si verifi-ca per la sclerosi e lâanimale sembra uncarbonico ma rimane stenico, e si verificaper una attivitĂ surrenalica preponderan-te, con un calo in parallelo degli ormonisessuali e tiroidei, (Natrum sulfuricum eâ ilrimedio dellâ animale sulfurico grasso esenescente).Quando invece prevale la funzionalitĂ tiroidea il sulfurico diventa magro(Natrum muriaticum).Questi soggetti presentano reazioni vive,acute con manifestazioni cogestizie spes-so suppurative.
Costituzione fosforica: soggetto longili-neo, con torace stretto e appiattito, con artilunghi e sottili con aspetto elegante, latesta ,di forma triangolare, è piccolarispetto al corpo. Costante è lâiperlassitĂ legamentosa con ossatura fine, leggera(gli esami radiografici rivelano una trama-tura ossea rarefatta) e pocomuscolosa,(cane tipo eâ il LevrieroAfghano, gatto tipo: il Siamese, ilBurmese e lâ Abissino).Lâalimentazione del fosforico eâ ricca disali minerali ed iperproteica per combat-tere la distruzione dei tessuti nobili per lâintensa perossidazione cellulare, anche iglicidi sono indispensabili in caso di attivi-tĂ fisica. Dal punto di vista ormonaleabbiamo ipertiroidismo e iposurrenalismo.Dimagrisce facilmente, e presenta ptosiviscerale.Eâ ipersensibile e nervoso e si stanca pre-sto, è ciclotimico, pronto allo sforzo masubito stanco, non è dotato di resistenza,con prestazioni irregolari. Il fosforico è unipertiroideo, con un metabolismo esagera-to, con congestione venosa periferica(mastiti) e demineralizzazione, le patolo-gie sono caratterizzate da un blocco delleeliminazioni con lesioni infiammatorielocalizzate alle mucose e alle sierose, rara-mente sulla cute, reazioni anarchichedelle difese con infiammazioni allâappara-to respiratorio, con corizza, bronchiti epneumopatie. Si osservano dimagramen-to, disidratazione, decalcificazione ed
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insufficienza epatica.
Costituzione fluorica o distrofica: i segnimorfologici del soggetto fluorico sonomolto evidenti, caratteristica è lâasimme-tria facciale o di altra parte del corpo (razze quali il Pechinese, il Chihuahua, loSpitz, anche lo Yorkshire etc. tra i gatti ilPersiano), con iperlassitĂ articolare e deilegamenti, i denti sono piantati male espesso sono accavallati e a volte troppodistanziati, con smalto di cattiva qualitĂ ,con tartaro molto abbondante, spesso èpresente un forte prognatismo, esoftalmo,gli esami radiologici evidenziano spessomalformazioni e deformazioni scheletri-che ed esostosi, e patologie discali. Lo psi-chismo è caratterizzato da instabilitĂ , ipe-remotivitĂ , ipersensibilitĂ , iperreazione ,incampo umano il fluorico è indeciso , disor-dinato e agitato ,le patologie piĂš frequen-ti sono le sclerosi (fibrosi e cheloidi, epuli-di), le proliferazioni fino ai tumori, le ulce-razioni, lesioni legamentose per lâiperlas-sitĂ e reumatismi. In campo veterinariotutte le razze nane sono di costituzionefluorica.
TRATTAMENTO OMEOPATICO DI UNGATTO AFFETTO DA GENGIVO-STO-MATITE CRONICA.
Introduzione.La gengivo-stomatite cronica felina(FCGS) è una malattia molto comunecaratterizzata da una infiammazione
molto dolorosa del cavo orale dei gattidomestici, la eziologia esatta di tale affe-zione resta ancora da chiarire, ma si ritie-ne che i meccanismi immunologici svol-gano un ruolo chiave associati ad virus ebatteri; tra i batteri ricordiamo quelli dellaplacca dentale quali Actinobacillus acti-nomycetemcomitans e varie specie diBacteroides ,che producono adesine chesi legano alle glicoproteine salivari sullasuperficie liscia dei denti, ne deriva unacolonizzazione batterica di Gram positivie Gram negativi con formazione dellaplacca batterica (biofilm), la quale deter-mina una reazione infiammatoria, anchela Bartonella henselae bacillo aerobiogram negativo, identificato nel 1990 qualeresponsabile della malattia da graffio delgatto, importante zoonosi ,trova il suohabitat nei tessuti ben vascolarizzati delcavo orale determinando una reazioneinfiammatoria cronica; tra i virus ricordia-mo quelli delle vie respiratorie del gattocome il calicivirus felino (FCV), RNA-virus, comune agente patogeno del gatto ,gli stati di immunodeficienza indotti daFIV e FeLV, rientrano tra le cause primariepiĂš probabili, mentre tra le cause secon-darie ricordiamo lâinsufficienza renale.Non esiste predilezione di razza o sesso , elâetĂ media risulta essere di 7 anni con unrange da 4 mesi a 17 anni.La patogenesi della gengivo-stomatitecronica felina è sconosciuta, si pensa chepossa essere la conseguenza di stati diimmunodeficienza associati a fenomenilocali di ipersensibilitĂ ,sono state eviden-ziate alterazioni significative di IL-2, IL-4,IL-5, IL-6, IL-10, IL-12, IFN-gamma incampioni di tessuto prelevato dal cavoorale di gatti affetti da FCGS.Dal punto di vista istopatologico distin-guiamo due tipi di stomatite cronica erosi-vo-ulcerativa: il primo tipo caratterizzatoda un denso infiltrato di linfociti e plasma-cellule nella sottomucosa, il secondo tipo
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caratterizzato invece da una infiammazio-ne cronica attiva con neutrofili dellamucosa e della sottomucosa. Questi duequadri istopatologici possono coesisterenello stesso soggetto.La sintomatologia di questa affezione èrappresentata da: anoressia, dimagrimen-to , difficoltà nella prensione o nella masti-cazione degli alimenti, alitosi, scialorrea incui nei casi meno gravi la saliva è filante evischiosa ma trasparente, mentre con ilsopraggiungere delle ulcerazioni il colorediventa rosato fino a brunastro e di odorefetido.Alcuni gatti in risposta al dolore hannodifficoltà ad assumere alimenti secchi(croccantini), preferiscono cibi umidi.Alla visita clinica spesso risulta difficileaprire il cavo orale per il forte dolore ,percui talvolta si è costretti ad effettuare unaleggera sedazione farmacologica delpaziente, comunque si osservano lesionieritematose, ulcerative o proliferativedelle gengive, sanguinanti, degli archiglosso-palatini della lingua , della mucosavestibolare , fino a interessare il faringe ele labbra, in molti casi sono presenti paro-dontite, accumulo di tartaro, lesioni odon-toclastiche erosive e spesso si associa unalinfoadenopatia reattiva regionale.Il quadro ematobiochimico che spesso siosserva è caratterizzato da una leucocitosi
,con alterazione dellâelettroforesi proteica,e nei casi legati a quadri di insufficienzarenale, peraltro patologia molto diffusanei gatti anziani, abbiamo incrementodella azotemia e creatinina ematica , asso-ciata ad anemia per riduzione di produ-zione dellâeritropoietina renale. La terapia allopatica prevede lâimpiego diantibiotici, di corticosteroidi, di megestro-lo acetato, dei sali dâoro, del salicilato disodio, della clorexidina, della detartrasiassociata ad estrazione completa o parzia-le dei denti.Lâ impiego dei corticosteroidi è una prati-ca allopatica molto diffusa, il loro impiegospesso viene protratto per tutta la vita dellâanimale, determinando numerosi effetticollaterali, e spesso la loro efficacia decre-sce nel tempo cosicchè si devono aumen-tare i dosaggi e la frequenza delle sommi-nistrazioni deve essere sempre piĂš breveper garantire una momentanea remissio-ne della sintomatologia.Lâimpiego di antibiotici, il cui compito èquello di tenere sotto controllo la caricabatterica patogena presente sulle mucosee sui denti. Negli ultimi anni invece spes-so a questi trattamenti farmacologici siassocia la pratica chirurgica di detartrasiabbinata alla estrazione parziale o totaledei denti, proprio per impedire lâaccumu-lo di germi sui denti, i quali migrano nelsolco gengivale e di qui lungo lo spazioparodontale nellâosso alveolare dove nedeterminano il riassorbimento, e proprioper evitare recidive si consiglia lâesameradiologico pre e post operatorio al fine divalutare che lâestrazione sia stata effettua-ta correttamente, onde evitare la persi-stenza di frammenti di radice di dente chesono responsabili di flogosi cronica attivae quindi di recidive. Anche se in alcunicasi anche dopo lâestrazione dei denti sisono verificate recidive, il che presupponeche la teoria della placca e della reattivitĂ tessutale peridontale non sia ancora lâuni-
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co meccanismo patogenetico coinvolto.La terapia omeopatica ancora una voltapuò risultare una carta terapeutica in piĂšrispetto alle terapie tradizionali visto iltipo di approcio medico-chirurgico allopa-tico. Spesso la detartrasi risulta una tecni-ca importante come approccio iniziale inquei casi in cui il tartaro ha ormai circon-dato i denti, associata alla estrazione diquelli che risultano ormai sublussati ,manei casi invece in cui le lesioni interessanoprevalentemente le strutture mucose pos-siamo utilizzare rimedi omeopatici alposto di farmaci allopatici. Lâimpiego deirimedi è diverso a secondo se abbiamo onon un coinvolgimento di ordine generale(febbre, anoressia, disidratazione, etc.).
Rimedi in acuto senza ripercussioni dellostato generale :Mercurius solubilis : infiammazione acutadelle mucose orali senza ripercussionedello stato generale , ma con adenopatiaregionale, con lingua sporca di patina chemantiene lâimpronta dei denti con saliva-zione abbondante e alito di odore ripu-gnante.Mercurius corrosivus il dolore è violento esaliva macchiata di sangue.Mercurius cyanatus quando sono presentile pseudomembrane.
Nitric acidum è il rimedio delle lesioniulcerate con bordi netti anche se nonregolari, localizzate nelle commessuremuco-cutanee, con fondo sanguinante.Borax in presenza di vescicole sulla lin-gua o sulla superficie interna delle guan-ce e delle labbra.Kreosotum questo soprattutto quando lalesione interessa soprattutto le gengive,tumefatte iperemiche e sanguinanti.Cantharis rimedio in cui alla flogosi acutasi ha la presenza di ulcere, con glossitecon notevole iperemia ai bordi.Corallium rubrum è un rimedio per lâiniziodelle ulcere labiali , molto efficace nelgatto.
Rimedi accompagnati da risentimentodello stato generale :Baptisia tinctoria quando lâanimale èabbattuto, câè febbre,ed è agitato, alitoputrido con saliva vischiosa e ulcere lin-guali.Lachesis gengive color porpora ,con pre-senza di numerose ulcere che sanguinanofacilmente e il quadro patologico si sta tra-sformando dalla flogosi acuta in necrosi,lâanimale è anoressico ,disidratato confebbre.Arsenicum album lâanimale è prostrato,pelo secco per disidratazione e ha febbre,
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e ricerca il caldo , la bocca è secca consaliva fetida .
CASO CLINICO.Gatto, di nome Maxino, maschio, castrato,aa 7, razza siamese ,mantello sabbia-nero,soggetto magro arti sottili e lunghi e tora-ce stretto ,vive in appartamento con altrogatto, viene alimentato con cibi industria-li secchi (croccantini), ha a disposizioneacqua di fonte. Dallâanamnesi remota sap-piamo che non ha sofferto di particolaripatologie, salvo una stomatite che si èverificata circa due anni fa e che da alloraè stato sottoposto a terapia corticosteroi-dea quotidiana (prednisone 2,5 mg. die)su consiglio del medico veterinario chevisitò lâanimale. Viene portato alla visita clinica in quantoda alcuni giorni lâanimale non si alimentapiĂš con appetito, anzi si avvicina alla cio-tola ed inizia a miagolare ed inoltre il pro-prietario osserva che dalla bocca fuoriescesaliva densa e vischiosa e che l'animalenon è piĂš solito lambirsi come è sua con-suetudine .
Dallâ esame obiettivo generale si osservache la cute e il connettivo sottocutaneosono in preda a disidratazione, che è pre-sente ipertermia, abbattimento del senso-rio, linfoadenopatia dei linfonodi sotto-mandibolari, lâesame del cavo orale risul-ta difficoltoso per la reattivitĂ dellâanimalecausata dalle lesioni per cui si decide conil proprietario di sottoporre il gatto a seda-zione, effettuata con medetomidina ebutorfanolo, dopo la premedicazione sieffettua un prelievo di sangue per essereinviato al laboratorio per le indagini ema-tologiche, e contestualmente si inserisceun catetere endovenoso per il manteni-mento della anestesia con propofol, e ilpaziente viene sottoposto a fleboclisi consoluzione fisiologica.Quindi si rende possibile la valutazionedel cavo orale, in cui si osserva la presen-za di lesioni infiammatorie delle gengive,con accumulo di notevole quantitĂ di tar-taro sptt sui premolari e molari, sia dellavolta mandibolare che mascellare, sonopresenti lesioni proliferative iperemicheed ulcerative localizzate sulla mucosa chericopre la zona palatina. Lâanimale vienesottoposto a detartasi e vengono asportatidue premolari perchĂŠ ciondolanti conradici scoperte, viene consigliato al pro-prietario la biopsia di un frammento ditessuto gengivale per lâesame istopatolo-gico ma egli non acconsente. Il cavo oraleviene sottoposto a lavaggio con soluzionefisiologica con una bassa concentrazionedi clorexidina, lâanestesia viene interrottae lâanimale viene risvegliato in ambienteriscaldato, e viene rimandato a casa conuna terapia antibiotica a base di metroni-dazolo e spiramicina ed una terapia ali-mentare a base di alimenti semiliquidi.Le indagini ematologiche mettono in evi-denza, anemia e leucocitosi neutrofilica,aumento della azotemia e della creatini-na, e degli enzimi epatici ( AST/GOT eALT/GPT), esami che denotano insuffi-
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cienza renale e danno epatico (da steroi-di?) gli esami per la FIV (virus dellaimmunodeficienza felina) e per la FeLV(virus della leucemia felina) risultanonegativi.Lâanimale viene riportato nei giorniseguenti al controllo e vengono praticatedelle fleboclisi giornaliere e poi per la dif-ficoltĂ di gestione della cannula ,peraltropoco tollerata dal gatto, si passa ad ipo-dermoclisi che vengono effettuate dallostesso proprietario. Si effettuano controllibisettimanali, in cui si osserva il migliora-mento clinico del soggetto che riprendead alimentarsi da solo e lâapertura delcavo orale effettuata ad ogni controllodenota un netto miglioramento dellalesioni descritte allâinizio. Vengono propo-ste analisi ematologiche di controllo, cheil proprietario rifiuta di eseguire.Trascorsi circa 40 gg dallâultimo controlloMaxino viene riportato alla visita, il pro-prietario riferisce che il gatto ha comin-ciato di nuovo a non mangiare e a lamen-tarsi di fronte alla ciotola, soprattutto dinotte, alla visita medica si riesce ad aprireil cavo orale e si osserva che nelle zonedella gengiva dove erano stati estratti identi la sede è sana e di colore rosa men-tre la regione glosso-palatine, soprattuttodel lato sinistro, sono nuovamente infiam-mate sanguinanti e granulomatose, alitofetido, anche se non come allâinizio, eâanoressico, ed eâ presente linfoadenopatiaregionale.Al proprietario viene proposto un tratta-mento omeopatico, che egli accetta , ven-gono discussi i limiti di tali trattamenti siadi ordine generale sia specifici, relativiallo stadio clinico della patologia del suoanimale. Viene eseguito il âconsensoinformatoâ, secondo gli articoli del CodiceDeontologico dei Medici Veterinari.
Ă stata prescritta la seguente terapia:Thuja 200 CH globuli,1 tubo-dose a setti-
mana; Mercurius corrosivus 5 CH granuli,3 granuli piĂš volte dĂŹ; Rame ampolle 1ampolla lunedĂŹ, mercoledĂŹ, venerdĂŹ
I globuli e i granuli vengono somministra-ti dopo diluizione con poca acqua diretta-mente in bocca con una siringa.Sono stati effettuati dei controlli settima-nali per il primo mese ,allâultimo controllosi è constatato un miglioramento clinicodellâanimale che ha ripreso a mangiarealimenti umidi per gatti, le lesioni nel cavoorale sebbene non siano regredite sonomeno acute dellâinizio della terapia omeo-patica e il quadro generale è soddisfacen-te per la qualitĂ di vita del paziente.
ConclusioniIl caso clinico esaminato permette alcunecosiderazioni;1) la patologia in questione ha una eziolo-gia multifattoriale ed i meccanismi pato-genetici sono ancora poco noti ,quindirisulta difficile instaurare una terapia spe-cifica. Anche se possiamo dire che trattasidi una grave patologia cronica del gatto,che proprio per la sua cronicità rientra inun terreno sicotico con tendenza al luesi-nismo. 2) spesso il costo delle prestazioni sanita-rie ha dei limiti, quindi molte volte nonpossono essere effettuate indagini emato-logiche o altre indagini di laboratorio chela patologia richiede.3) Non sempre la terapia omeopaticaviene utilizzata di prima scelta ,ma sem-pre dopo terapie allopatiche che spessonon risolvono la malattia ma sopprimono isintomi con violente riacutizzazioni clini-che di difficile gestione clinica.Pertanto in conclusione possiamo affer-mare che il nostro caso clinico non si èrisolto completamente, aspettiamo ancoraulteriori controlli per trarre considerazionidefinitive, ma comunque ha dato dei risul-tati interessanti.
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LA MICRO-IMMUNOTERAPIAAPPLICATA ALLEINFEZIONI DAPAPILLOMAVIRUS�HPV� - il ruolo del 2LPAPI
Dr. Diego JacquesAssociazione Spagnola di Micro-immunote-rapia
l Papillomavirus umano (HPV) èuna malattia sessualmente trasmissibileestremamente frequente. La sua inciden-za globale interessa, secondo le stime, il6% della popolazione generale. à statodimostrato che piÚ del 90% dei tumori delcollo dell'utero è dovuto a un'infezione daquesti ibridi [1] con particolare riferimen-to all'HPV16 e 18, responsabili, rispettiva-mente, del 50 e del 20% dei tumori delcollo uterino [2]. In svariati casi, invece, iltumore è infraclinico e scompare sponta-neamente.L'HPV è un virus DNA a doppio filamen-to circolare che ben si adatta alla sua cel-lula-ospite. L'HPV attacca gli epiteli pavi-mentali stratificati, come la cute, l'epiteliodella vagina e le zone di giunzione (cervi-ce).
Oggi si sospetta l'esistenza di un centina-io di ibridi dell'HPV (o di sotto-tipi), dota-ti di un potere oncogenico variabile infunzione delle caratteristiche genomichedi ognuno di essi (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45,51, 52, 56, 58, 59...). I metodi terapeutici proposti sono sia dinatura preventiva che curativa.Tra i metodi preventivi, possiamo ricorda-re la profilassi, l'igiene, l'acido folico,âŚtenendo in considerazione il fatto che i fat-tori aggravanti sono costituiti, in particola-re, dal consumo di tabacco, dalla presen-za di Herpes 2 o di clamidia,âŚIl vaccinocontro l'HPV copre i serotipi 6, 11, 16 e 18ed è riservato esclusivamente alle personenon infette (soggetti di sesso femminile digiovane etĂ ). Secondo la letteratura, talevaccino è efficace nel 94% dei casi, misu-rato su un arco di tempo di 5 anni [3].Non esiste alcun trattamento farmacologi-co di natura curativa in caso di diagnosi diun'infezione da HPV. Sono stati testatialcuni trattamenti (attraverso sommini-strazione generale o locale di Interferonealfa per esempio) [4-5], che però sonorimasti privi di seguito. A partire dallo sta-dio CIN II- CIN III, l'unica scelta curativaè rappresentata dall'intervento chirurgico(conizzazione). Nel momento in cui siosserva un'infezione semplice da HPV,l'unica proposta contemplabile è la Micro-immunoterapia (MI) con somministrazio-
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ne di 2LÂŽPAPI (LaboâLife EspaĂąa S.A.). LaMI è una terapia incentrata su una modu-lazione omeopatica delle funzioni immu-nitarie tramite il ricorso a citochine ad ele-vata diluizione e ad acidi nucleici specifi-ci (SNA) elaborati secondo la farmacopeaomeopatica [6]. Questo farmaco comples-so attacca i serotipi 6, 11, 16, 18, 31 e 33. Il2LÂŽPAPI è un trattamento sub-lingualesequenziale, da somministrare in sequen-ze ripetitive di 5 giorni.
Pazienti e metodi
Ă stato eseguito uno studio aperto volto aconfermare l'efficacia e la tolleranza delcomplesso omeopatico del 2LÂŽPAPI nel-l'ambito del trattamento delle infezioni daHPV.Sono state coinvolte nello studio trentaseipazienti provenienti da una clinica ospe-daliera catalana e da uno studio privato diMadrid.Il criterio di inclusione nello studio eracostituito dall'assenza di trattamento chi-mico antivirale. Sono stati oggetto dello studio tutti i sero-tipi HPV. La diagnosi e i controlli si sonobasati sulla citologia (colposcopia senzamezzo di contrasto) e sulla valutazione
della PCR (ibridazione con reazione acatena della polimerasi).
Lo schema di trattamento utilizzato è statoil seguente:
-In caso di infezione semplice da HPV:
2LÂŽPAPI, 1 capsula al giorno, per 4 mesi,a digiuno, rispettando l'ordine dellesequenze.-In caso di infezione da HPV con tumorein-situ: 2LÂŽPAPI (1 capsula al giorno) e2LÂŽC1 (1 capsula al giorno), per 4 mesi, adigiuno, rispettando l'ordine delle
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Figura1
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sequenze.Il controllo citologico e la PCR sono stati
effettuati tra il quarto e il sesto mese. Senecessario, il trattamento verrĂ portatoavanti per altri quattro mesi aggiuntivi.
Risultati
* Infezione semplice da HPV
L'età media delle 36 pazienti coinvolte èdi 31 anni.La maggior parte delle pazienti era statacolpita da un solo serotipo di HPV
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Dida: Figura2: Descrizione della popolazione oggetto dello studio
Popolazione femminiletotale N=36
Abbandono primadel trattamento N=1
Abbandono duranteil trattamento N=4
Pazienti trattate N=35
Pazienti valutate N=31tra cui esiti negativi
Figura1: Confronto fra le somme dei punteggi del dolore al G2 nei due gruppi (p<0,02)
Ibridi dellâHPV (serotipi)
45 %
40 %
50 %
35 %
30 %
25 %
20 %
15 %
10 %
5 %
0 %
Prima
Dopo
Serotipi target
del 2LÂŽPAPI
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(72,2%); nel 22,2% dei casi sono stati rile-vati 2 serotipi distinti e nel 5,6%, si sonoosservati 3 o piĂš serotipi (Fig 1).Dida: Fig.1: Numero di serotipi perpaziente
5 pazienti hanno abbandonato lo studio,per cui il numero di pazienti oggetto dellostesso è passato a 31 (Fig.2)
Le figure 3 riportano i serotipi prima edopo il trattamento.I serotipi rimanenti dopo il trattamentocorrispondono ai 4 casi di esito negativo (1paziente che presentava 2 serotipi diversi:6 e 16).Nelle altre 27 pazienti, tutti i serotipi sisono negativizzati, sia nelle pazienti con 1serotipo che nelle pazienti con piÚ seroti-pi osservati prima del trattamento.* infezione da HPV con tumore in-situSono state trattate secondo il protocollodescritto 2 pazienti con infezione da HPVe tumore in-situ.Caso num.1: donna di 38 anni, conHPV16+ e citologia di grado CIN III.Dopo 4 mesi di trattamento con 2LŽPAPI,la PCR è negativizzata; la citologia mostra
un grado CIN II-III.Il trattamento viene portato avanti sommi-nistrando 2LŽPAPI e 2LŽC1 per 7 mesi: ilHPV16 rimane negativo e la citologia si ènormalizzata.
Caso num.2: donna di 42 anni, conHPV16+ e citologia di grado CIN III.Dopo 4 mesi di trattamento con 2LŽPAPI+ 2LŽC1, la PCR del HPV-16 è negativiz-zata; la citologia mostra un grado CIN II-IIIDopo 7 mesi supplementari dello stessitrattamento: l'HPV rimane negativo, lacitologia è in attesa di risultati.Per tutta la durata di questi trattamenti,non si è osservato alcun effetto secondarioe/o indesiderabile.
DiscussioneLe ipotesi di azione del 2LŽPAPI sono leseguenti: da una parte, si ottiene un bilan-ciamento globale del sistema immunitariograzie all'equilibrio Th1 e Th2 (grazie aIL1 e IL2 in elevate diluizioni con azionefrenante). L'iperattività locale dovuta allapresenza di un HPV è controbilanciatadall'utilizzo di Interferone-¡ in elevata
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diluizione on azione frenante associatoallo SNA-HLA e alla ciclosporina A,anche in questo caso in elevate diluizionicon azione frenante, allo scopo di ridurrela tolleranza virale. Per completare questeazioni, un acido nucleico specifico SNA-PAPI ad elevata diluizione frenerebbe lariproduzione del virus.
In letteratura è stata descritta la presenzadel 50-60% di negativizzazioni sponta-nee. L'HPV scompare dopo circa 12 mesi[7].La scomparsa dell'HPV nelle 27 donne èstata ottenuta in 4 mesi di trattamento e,di conseguenza, non può essere conside-rata di natura spontanea.
Il 2LŽPAPI copre i serotipi 6, 11, 16, 18, 31e 33. La negativizzazione di altri serotipi,come ad esempio i 31, 35, 68, 39, 58, 44 e70, e in particolare i serotipi ad altorischio, può essere spiegata da una carat-teristica antigenica comune con i serotipidella formula, come viene mostrato nel-l'albero filogenetico dei papillomavirus
[8]. Secondo la nostra osservazione, lanegativizzazione dei serotipi non ripresinella formula o che non appartengono allacomunitĂ antigenica di cui sopra, lasciaintravede un potenziale terapeutico piĂšampio di questo trattamento.
Questo studio corrobora completamenteuna valutazione eseguita in Italia [9], nel-l'ambito della quale sono state trattate 48pazienti con HPV positivo (serotipi 6, 11,16, 18 e 33), di cui 19 con CIN I, II o III.Trascorsi 6/8 mesi, i controlli sierologici sisono rivelati negativi nelle 48 pazienti.
ConclusioniQuesto studio, a completamento di unoprecedente studio eseguito in Italia, dimo-stra un'efficacia del 2LŽPAPI sulle infe-zioni da Papillomavirus, anche nei casi dicitologia di grado CIN I, II e III.Nel corso dello studio non è stato osserva-to alcun effetto secondario o indesiderabi-le, conferendo al prodotto un ottimo rap-porto rischi/benefici.I risultati ottenuti ci consentono di conclu-
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dere che il 2LŽPAPI è un prodotto partico-larmente raccomandabile come primotrattamento in caso di infezioni da HPV.
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Elenco articoli Cahiers de Biotherapie pubblicati a Novembre 2008 (in ordine cronologico)
â La ricerca in omeopatiaprovoca sempre un accesodibattito
â Le cefalee del bambinoâ Omeopatia e malattie
cardiovascolari â Pollinosiâ Approccio omeopatico alle
malattie acute â La malattia, entitĂ
complessa - elementi diconnessione traâŚ
â Studio preliminaresullâazione del naloxone
â Colchinum autumnale â Le bioterapie nel
trattamento dei fibromiuterini
â Argentum metallicumrimedio alla depressione
â Bioterapie degli statitubercolinici
â Galenica della riniteallergica
â Lac caninum un rimedioche vale piĂš di quantosembra
â Senna â Come lâambiente
condiziona la diatesiâ Clinica omeopatica delle
dermatiti allergicheâ Esperienza con la
melatonina diluita edinamizzata comeregolatoreâŚ
â La spasmofilia âunasindrome multiforme efrequente, spesso nonriconosciuta
â ObesitĂ e magrezza â I rimedi omeopatici del
dolore nei disordinifunzionali
â Organoterapia sistemica â Hahneman & company
precisazioni storiche â Le oculoriniti allergiche in
etĂ avanzataâ ModernitĂ di hahneman
eterodossoâ Trattamento omeopatico di
57 casi affetti da eczema
cronicoâ Il limite del simileâ Rimedi omeopatici della
menopausaâ Tubercolinumâ Omeopatia in veterinariaâ Trattamento dellâasmaâ I segnali di ruta graveolensâ Patogenesi del cisplatinoâ Spigolatureâ Approccio diatesico delle
allergieâ La quarta dimensione
dellâomeopatiaâ Un grande nosodone
tubercolinico: Thymulineâ Trattamento non
convenzionale neldisturbodi inizio e/omantenimento del sonno
â Hanemann & Company:precisazioni storiche - IIparte
â Utilizzo del rame a dosicatalitiche in pratica clinica
â Approccio costituzionaledei Kali
â Lâomeopatia in odotoiatriaâ Lâotite, gli antibiotici e
lâomeopatiaâ Cellulite veraâ La cefalea in etĂ pedriatica:
possibilitĂ e limiti dellaterapia omeopatica
â La cornucopia dei piccolirimedi
â Tosse abbaiante strozzata?Drosera rotundifolia:trappola mortale
â Le bioterapie e lâotite mediaâ Il paziente affetto da
ipoacusia neurosensorialeingravescente
â Approccio costituzionaledei Kali
â Omeopatia e radicali liberiâ Ă possibile che nel soggetto
di Costituzione Carbonicapossa essere presente ilMiasma Luesinico?
â Gli esami non finiscono maiâ Genealogia e rango
dellâorganoterapia.
Revisione criticaâ Il mondo vegetaleâ Medicina termale
personalizzataâ La medicina ai tempi della
prima crociataâ Lycopodiumâ Un caso di ipertensione
risolto da Lachesisâ Fitomedicina uso curativo
delle erbeâ Fito-omeo mi di
dermatologia estetica:rughe, smagliature, efelidi
â Cartella clinica omeopaticaâ Su un caso di ritardo
staturo ponderale e didiarrea cronica
â Quattro salti in palude:omeopatia palustre
â Omeopatia medicinaconvenzionale, medicinaintegrata
â I radicali liberiâ LâOmeopatia in odontoiatriaâ Fitomedicina uso curativo
delle erbeâ Che caso difficile!â âTe la cura papĂ la psoriasiââ âHa il mal di testa⌠ma
parla, parla, parlaââ âMa come erompono i
dentiââ âDura come un sassoââ Il bambino ha la
rinofaringite? âŚfacciamolâesame delle urine!
â Depressione ed ansia: uncaso di somatizzazione
â LâAmleto omeopaticoâ Omeopatia e bioterapieâŚ
musica per le tonsilleâ La malattia emorragica
(diatesi emorragica)â Thuya - Bryonia - Nux
Vomicaâ Viagra omeopaticiâ Lâimportanza dei
fitoestrogeni naturali nellacardiopatia ischemica delladonna
â Disciplina delle terapie edelle medicine non
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convenzionali esercitate damedici
â Attacchi di panicoâ Ă ora di fare il tagliando!â âA sfoglia di cipollaââ Il trattamento omeopatico
dellâHerpes simplexâ Quaderni di omeopatia
clinicaCHAMOMILLA - ARSENICUMAALBUM KALIUM BICHROMICUM
â Crenobalneoterapia. Lagrande risorsa termaleitaliana
â Indagine sull'uso dellemedicine non convenzionaliin pediatria (risultatipreliminari)
â Omeopatia e bioterapiecome strategia terapeuticaper il bambino con malattierecidivanti delle alte vierespiratorie
â FITO-GEMMO-OMEOPATIAâ Delle intolleranze
alimentari nei bambiniStudio di 23 casi
â Friedrich W. Nietzschesuperuomo luesinico
â La sfida dell'omeopatia difronte ai problemi del IIImillennio
â La modernitĂ dell'insegnamentoomeopatico di Voisin
â Il rischio di errori inomeopatia nell'utilizzo deisegni mentali
â Apporto della biologiaclinica nella scelta deirimedi omeopatici diorigine minerale
â Ruolo dell'Arnica nellachirurgia ambulatorialedella cataratta conimpianto di cristallinoartificiale
â Dall'inizio alla fine, unbinomio inscindi'hile CalciopiĂš vit. A e D
â Semeiotica ed approccioomeopatico
â Azione dello zincummetallicum a bassadinamizzazione
â Approccio integrato alproblema dell'otite inpediatria
â Terapie non convenzionalinell'ambito delle patologieautoimmuni
â Emergenze quotidiane inomeopatia
â Indagine nella regioneLiguria sull'uso dellemedicine non convenzionaliin pediatria Deontologia eomeopatia
â Aconitum e D.A.P.:Unâipotesi di lavoro
â Indagine nella regionePiemonte sullâuso dellemedicine non convenzionaliin pediatria
â Terapia omeopatica efitoterapica della litiasirenale
â Osteoporosiâ La patologia
infiammatorio/degenerativaarticolare
â Omeopatia e sicurezza viraleâ Speciale estate.
Raccomandazioni di ritoâ L'omeopatia contro il
metodoâ Il dolore lombo-sacraleâ Le medicine non
convenzionali: il consensoinformato
â Indagine nella regioneLombardia sullâuso dellemedicine non convenzionaliin pediatria
â I Fitoestrogeniâ Cosmeceuticiâ LâobesitĂ : il corpo e la menteâ La sicosi, il luesinismo e la
societĂ modernaâ Ricerche sul morbo di
Parkinsonâ Le malattie create
dallâallopatiaâ Il concetto di forza vitale e
la sua modernitĂ â Gli acufeniâ Il trattamento
dellâinsufficienza venosa edelle varici
â Malattie vascolari edegenerative della retina edel nervo ottico
â I veleni dei Serpentiâ Alcuni casi di dermatite del
cane curati con lâomeopatiaraffronto con le terapieallopatiche
â Riflessioni chimico - fisichedi due medici omeopati
â Allergie intolleranzealimentari
â Calcolo dellâ energia diattivazione delle molecoledi un farmaco omeopaticodurante la dinamizzazione
â Doppio cieco parallelo. Unaproposta di metodologiaper effettuare lasperimentazione dellaterapia omeopatica
â Le triturazioni. LatriboelettricitĂ deidisaccaridi lattosio esaccarosio ed i suoi effetti
â La dermatite atopica delbambino nel primo anno divita: inquadramentocostituzionale e terapia
â La P. N. L. ProgrammazioneNeuro Linguistica
â Omeopatia: equivocineurolinguistici e diagnosimedica
â Osservazioni cliniche sultrattamento della varicella
â LâAnalisi Bionergetica.Profilo storico-scientifico emetodologico
â Blattidiâ Cosmesi naturaliâ Trattamento
fitogemmomeopatico delleinfezioni da herpes simplex
â Allium sativum (Alliumsativum L.- Fam. Liliacee)
â Zenzeroâ Lâapparato osteo-articolare
nellâinfanziaâ CiĂł che si trova dietro il
dorsoâ Approccio costituzionale
e diatesicoâ Vacci ium myrtillusâ Lachesisâ Platinaâ Ananas comosusâ La craniopuntura
nellâanzianoâ Omeopatia e letteratura:
âdavanti San Guidoâ diGiosuè Carducci
â Sullâevoluzione delconcetto di farmaco tralâantichitĂ e lâetĂ modernae contemporanea
â Basse medie alte dinamizzazioni. Storia edistinzione chimico-fisica
â Calcolo dellâenergia diattivazione
â Correlazione e confrontotra le due scale di
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dinamizzazionehahnemanniane: lecentesimali e lecinquantamillesimali
â Il mondo vegetaleâ Le dinamizzazioni
korsakoviane. Studioanalitico e correlazionecon le dinamizzazionicentesimali
â Medicina termale personalizzata
â Affrontare lo stress conlâomeopatia
â Lycopodium clavatumâ Confronto tra le centesimali
e le cinquantamillesimali â Comparazione dello
psichismo nella diagnosidifferenziale tra natrummuriaticum e sepiaofficinalis nel sessofemminile
â Un caso di mastopatiafibrocistica
â Un caso di otite mediacatarrale cronica
â Lâomeopatia e la pneiâ Studio ultrastrutturale in
soggetto affetto daparodontopatia cronica e daquattro cisti odontogene,con associazione di celaleamuscolo tensiva e disturbiintestinali
â Lâenuresi: vista secondolâinterpretazionedellâomeopatia e dellamedicina cinese
â Trattamentofitogemmoterapico dellasindrome dellâovaiopolicistico
â Zeus era di costituzionesulfurica
â Aspetti tossicologici dellepiante officinali
â Musicoterapia e tecnicheassociate: lâomeopatia
â AcquaticitĂ , nuova frontieradel benessere infantile
â Idronefrosi: possibilitĂ inomeopatia ed organoterapia
â Lâimportanza del cromo neldiabete e nellâobesita
â Come ritardarelâinvecchiamento
â La corea Atetosi â Il Medicinale omeopatico â Gemmoterapia e
meteopatie â Fitogemmoterapia della
rinite allergica stagionaleprimaverile-estiva
â âDa veleno ecologico arimedio omeopaticoâ
â Lâesperienza di TorBellamonaca
â Per una modernizzazionedellâomeopatia
â Diagnosi differenziale traNatrum muriaticum e Sepia
â Le piante che aumentano ildesiderio sessualenellâuomo
â Tesina sperimentale su uncaso clinico
â Quel senso di fatica, diastenia
â Varici emorroidarieâ RHODIOLA ROSEA (rhodiola
russa)â Filastroccheâ Ricerca scientifica in
Omeopatiaâ Trattamento di un caso di
ipotensione ortostaticaidiopatica
â Trattamento omeopaticodella psoriasi
â Omeopatia: Istruzioni perlâuso
â Ricerca scientificaomeopatica sulle piante esugli animali
â PerchĂŠ omeopatia?â Anche i cavalli amano
lâomeopatia â Alimentazione e drenaggio â Aspetti Tossicologici delle
Piante Officinali II° parteâ Infezioni da herpes simplexâ Terapie Complementari in
psichiatria. â Efficacia clinica nel
trattamento del disturbodâansia generalizzata.
â Balbuzie e CostituzioniOmeopatiche
â La Malattia ed il Fenomenodi Raynaud
â Le oculoriniti allergiche elâaumento dei pollini
â Propoli caratteristiche ed
aspetti bio-farmacologici â Lâuso delle solette
propriocettive riduce ildolore in pazienti congonartrosi
â Cervicalgie e dorsalgieâ Disfonie Disemotive e
Terapia integrata â Durante e dopo la pertosseâ Le gastritiâ Litiasi renale e linfa di
betullaâ Morbo di Crohn in fase di
riacutizzazioneâ Il concetto di malattia
nellĂ analisi repertorialeâ Prevenzione e terapia nei
confronti delle patologieprostatiche
â Sindrome influenzaleâ Trattamento omeopatico
del dolore lombosacraleâ Trattamento omeopatico
dellâacne: giovanile,rosacea, fuoristagione
â Farmaci omeopatici dipronto soccorso di usopediatrico
â Riflessioni sullâomeopatia inItalia
â Omeoloquioâ Malattie da raffreddamentoâ Sindromi funzionali
dellâapparato digestivoâ Omeopatia una visione
congiunta nello spazio e neltempo (1° parte)
â Valutazione dellâattivitĂ deldolisobios 13 nellaprevenzione e terapia dellarinite allergica
â Omeopatia una visionecongiunta nello spazio e neltempo (2° parte)
â PerchĂŠ non si toccano conle dita?
â Fitoterapia modernaâ Uomo sistema apertoâ Ma lâomeopatia è
veramente lentaâ Trattamento omeopatico
dellâamenorrea ipotalamicafunzionale
â Disfonie disfunzionali eterapiaintegrata
â Un approccio integrato alconcetto di malattia nelbambino
â Polipi del colonâ Steate-epatite
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â La patologia cutanea inrapporto alla costituzionepediatrica
â Sindrome intestinoirritabile
â Trattamento omeopaticodellâemicrania e cefalea
â Trattamento omeopaticodella Dengue e dello Shockipovotemico e dadistribuzione
â Epistemologia,neurolinguistica edomeopatia
â Biotipi omeopatici inpediatria
â Il parto fisiologico:Lâapproccio con i rimediomeopatici per partorire
â La famiglia delleEuphorbaciaceae
â Rimedi omeopaticinellâepilessia
â Le medicine nonconvenzionali: lasperimentazione (daâmedicina dellâesperienzaâ ascienza).
â I rimedi omeopatici chederivano da colorantinaturali
â Trattamento omeopaticodel dolore della montatalattea non desideratanellâimmediato post-partum
â intervento diChristian Boiron al 63° alcongresso LMHI, OstebedeBelgio 21 Maggio 2007
â Sindrome IntestinoIrritabile (S.I.I)
â Allergie ed intolleranzealimentari come causa didisturbi intestinali: diagnosie terapia
â Gonartrosi, Posturologia,Stato di salute generale SF-36
â Trattamento omeopatico diun gatto affettodagengive-stomatite cronica
â La Microimmunoterapia
applicata alle infezioni daPapillomavirus (HPV) - Ilruolo del 2LPAPI
â Omeopatia e psichiatria:intervista e osservazione -Lâansia e i rimedi piĂš usati
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