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65 65 Anno XVII - n. 65- Marzo 2018 - Periodico Trimestrale - Spedizione Poste Italiane S.P.A. - c/c 16386245

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“ Se vuoi un anno di prosperità, fai crescere il grano

Se vuoi dieci anni di prosperità, fai crescere gli alberi

Se vuoi cent’anni di prosperità, fai crescere le persone.”

Ringraziamo le aziende che con il loro contributo ci permettono di crescere giorno per giorno e portare avanti iniziative come questo giornale.

“ Se vuoi un anno di prosperità, fai crescere il grano

Se vuoi dieci anni di prosperità, fai crescere gli alberi

Se vuoi cent’anni di prosperità, fai crescere le persone.”

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EDITORIALE 3“Le tappe della vita”Angelo Frigerio

SPAZIO SCIENTIFICO 4“I numeri del cancro in Italia”Marco Cremonesi

SPAZIO ASSOCIAZIONE 6“Ti ricordiamo così”

LICEO ARTISTICO S. WEILTREVIGLIO 7“Le fasi della vita: nascita”Gruppo alunni della 3a E: Agnese Ardenghi, Anna Franchi, Diletta Angela, Gemma Marin

SPAZIO TECNICO 8“IL percorso di presa in carico:una nuova opportunità di cura peri pazienti cronici”Dott.ssa Fabbrini

SPAZIO CULTURA 10“Azzano: la torreVimercati/Pallavicina”Luigi Minuti

SPAZIO PSICOLOGICO 12“Danzaterapia Clinica eOncologia”Luisa Bonetti

SPAZIO ASSOCIAZIONE 14“2018... Lavori in corso...”

SPAZIO BENESSERE 16“La primavera è alle porte, cosa fare?”Adalberto Salvatore Sironi

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SOMMARIO

COMITATO SCIENTIFICOBarni Sandro Bonetti Luisa Cremonesi Marco Cabiddu Mary Petrelli Fausto

COMITATO Dl REDAZIONEBonetti Luisa Barni Sandro Cabiddu MaryMara GhilardiKaren Borgonovo

DIRETTORE RESPONSABILEFrigerio Angelo

VICEDIRETTORECremonesi Marco

SEGRETERIAFrigerio Enrico Tel. 0363-314151 Fax 0363-314121 [email protected]

PROGETTO GRAFICOStudio Origgi Via Mac Mahon, 78 - 20155 MILANO

REALIZZAZIONE GRAFICAVenturini Fiorenzo - Treviglio

STAMPATipocarto Via L. D a Vinci - 24043 Caravaggio (Bg)

EDITOREAssociazione “Amici di Gabry” ONLUSVia Matteotti, 125 - 24045 Fara G. d’Adda (Bg)

N. AUTORIZZAZIONE 34Del 06 Luglio 2001 Tribunale di Bergamo

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65Copertina “Piazze diTreviglio”realizzata dagli alunni: Bedin MikhailLorenzo, Hideg PaulaCamelia

Istituto d’ IstruzioneSuperiore StataleLiceo Artistico“S. Weil” Treviglio

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Un’azienda che comunica bene, si sente meglio.

< 35anni > Venturini Grafica & Pubblicità < Treviglio - Bg > Tel. 328 3330481 < [email protected] >

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ASSOCIAZIONEAMICI DI GABRYTel. e Fax 0363 [email protected]

CHI INCONTRATE?Donne disponibili all'ascoltoMedicoSpecialisti del settore: Oncologo, Senologo, Esperti di Medicina AlternativaPsicologo

DOVE SIAMO:"Associazione Amici di Gabry"V.le Oriano, 2024047 Treviglio (BG)Martedì e Venerdì dalle ore 9.30 alle 11.30Tel. 0363 305153

DH OncologicoASST - Bg OvestOspedale di TreviglioLunedì, Mercoledì e Giovedìdalle ore 9,30 alle 11,30Tel. 0363 424739

Centro formazione e ascolto“Clotilde Finardi” via Fermo Stella, 13Caravaggio (BG)

COLLABORAZIONESe diventi socio/a sostenitore, anche conun piccolo contributo, potenzierai il progetto che coinvolge ognuno di noi.

ASSOCIAZIONE “AMICI DI GABRY”ONLUSSede legale:Via Matteotti 12524045 Fara d’AddaP.I.: 02645050168Cod. IBAN: IT 92 D 08899 53643 000000210230Credito Cooperativo di Treviglio

c/c postale 16386245

LE TAPPE DELLA VITA

Anno nuovo... progetti nuovi ed importanti chericorderanno i venti anni di vita e di attivitàdella nostra associazione.In autunno verrà inaugurata nella sua totalità“Il centro di Formazione e di Ascolto ClotildeFinardi di Caravaggio” in quanto i lavori diristrutturazione relativi all’ attività di formazionee di foresteria sono partiti un mese orsono etermineranno in tarda estate (l’ attività di ascol-to convenzionata non ha subito sosta). A pagi-na 15 troverete alcune fotografie di come è orae come sarà in autunno, e quindi si potrà per-cepire la qualità e la quantità dei nostri spazi.Il layout editoriale di quest’anno prevede il rin-novo della collaborazione con il Liceo ArtisticoS.Weil per sviluppare graficamente il tema “Letappe della vita”. Scientificamente in questonumero si daranno i numeri attuali del cancro inItalia e le nuove regole della presa in carico perla Sanità regionale. Nelle altre tre uscite ver-ranno messe a fuoco le problematiche oncolo-giche relative alle tappe della gioventù, dellamaturità e della vecchiaia con delle esposizionichiare e semplici sia dal punto di vista preven-tivo che terapeutico.Artisticamente i ragazzi (oltre le 4 copertinerelative alle piazze trevigliesi) hanno preparatoun loro percorso di riflessione che inizierà giàda questo numero focalizzando il problemadella crescita neonatale della nostra Italia.In tema Hospice sono felice di confermare lasottoscrizione della convenzione con laRegione Lombardia e quindi ribadire la gratuitàdella prestazione: è un altro grande traguardoraggiunto dopo tanti anni di lotta.All’ interno di questo numero troverete diversiflash che sono testimonianze di stima verso ilnostro lavoro e per questo vorrei rinnovare lemie congratulazioni a tutti, estendere un gran-de abbraccio a medici, infermieri ma soprattut-to ai pazienti ed ai nostri volontari che con laloro presenza ci hanno permesso di diventarein questi venti anni “importanti” per la vita delnostro territorio.

Angelo FrigerioDirettore responsabile.Presidente della associazione “Amici di Gabry”

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lavoro dell’Associazione Italiana diOncologia Medica (AIOM), dell’As-sociazione Italiana Registri Tumori (AIR-TUM) e della Fondazione AIOM, raccol-to nel volume “I numeri del cancro inItalia 2017”

L’incidenza è in netto calo negli uomini (-1.8% per anno nel periodo 2003-2017),legata principalmente alla riduzione deitumori del polmone e della prostata, ed èstabile nelle donne, ma si deve fare dipiù per ridurre l’impatto di questa malat-tia, perché oltre il 40% dei casi è evitabi-le. Ormai è scientificamente provato cheil cancro è la patologia cronica che risen-te fortemente delle misure di prevenzio-ne. Migliaia di studi condotti in 50 annihanno dimostrato con certezza il nessodi causalità fra fattori di rischio quali glistili di vita sbagliati (fumo di sigaretta,sedentarietà e dieta scorretta), agentiinfettivi, a cui può essere ricondottol’8,5% del totale dei casi (31.365 nel2017), esposizioni ambientali e il cancro.

Oggi abbiamo a disposizione armi effica-ci per combatterlo, come l’immunotera-pia e le terapie target che si aggiungonoalla chemioterapia, chirurgia e radiotera-pia. Tutto questo, unito alle campagne diprevenzione promosse, si traduce nelcostante incremento dei cittadini vividopo la diagnosi.

Ricerca clinica, umanizzazione, rapportomedico-paziente, informazione e pre-venzione sono alcune tra le parole chia-ve da conoscere ed implementare perchi ha compiti di responsabilità nei con-fronti dei cittadini ammalati di tumore.Nel 2014 (ultimo dato ISTAT disponibile)sono stati 177.301 i decessi attribuibili alcancro e le neoplasie rappresentano laseconda causa di morte (29% di tutti idecessi) dopo le patologie cardio-circo-latorie (37%). Il tumore che ha fatto regi-strare nel 2014 il maggior numero di

ono 369mila i nuovi casi di tumorein Italia stimati nel 2017 (192.000fra i maschi e 177.000 fra le fem-

mine), nel 2016 erano 365.800. È unvero e proprio boom di diagnosi di can-cro del polmone fra le donne: 13.600 nel2017 (+49% in 10 anni), dovuto alla fortediffusione del fumo fra le italiane.Crescono in entrambi i sessi anche quel-li del pancreas, della tiroide e il melano-ma; in calo, invece, le neoplasie allo sto-maco e al colon-retto, grazie anche allamaggiore estensione dei programmi discreening. E oggi oltre 3 milioni e tre-centomila cittadini (3.304.648) vivonodopo la diagnosi, addirittura il 24% in piùrispetto al 2010. Poi, una conferma: ilcancro colpisce più al Nord dellaPenisola, ma al Sud si sopravvive dimeno

È questo il censimento ufficiale, giuntoalla settima edizione, che fotografa l’uni-verso cancro in tempo reale grazie al

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decessi è quello al polmone (33.386),seguito da colon-retto (18.671), mam-mella (12.330 decessi), pancreas(11.186) e stomaco (9.557).

La mortalità, continua a diminuire inmaniera significativa in entrambi i sessicome risultato di più fattori, quali la pre-venzione primaria (in particolare la lottaal tabagismo), la diffusione degli scree-ning su base nazionale e il miglioramen-to diffuso delle terapie in termini di effi-cacia e di qualità di vita in un ambitosempre più multidisciplinare e integrato.Più pazienti hanno lunghe sopravviven-ze e più persone guariscono dal cancro:e questo è un importante risultato disanità pubblica. Complessivamente, lasopravvivenza a 5 anni nelle donne rag-giunge il 63%, migliore rispetto a quelladegli uomini (54%), in gran parte deter-minata dal tumore del seno, la neoplasiapiù frequente fra le italiane, caratterizza-ta da una buona prognosi.

La bestia nera in termini di mortalità inentrambi i sessi riguarda ancora il tumo-re del pancreas (solo 8% i pazienti vivi a5 anni dalla diagnosi)”. Le 5 neoplasiepiù frequenti nel 2017 nella popolazionesono quelle del colon-retto (53.000 nuovicasi), seno (51.000, in crescita solo nellefasce di età dove si è avuto un amplia-mento dello screening, cioè fra i 45-49anni e nelle over 70), polmone (41.800),prostata (34.800) e vescica (27.000).

Si conferma un’Italia a due velocità per-ché emerge una forte difformità tra ilnumero di nuovi casi registrati al Nordrispetto al Centro e Sud sia negli uominiche nelle donne. In particolare, al Nordci si ammala di più rispetto al Sud. Iltasso d’incidenza tra gli uomini è piùbasso dell’8% al Centro e del 17% alSud/Isole rispetto al Nord e per le donnedel 5% e del 18%. Alla base di questedifferenze vi sono fattori protettivi cheancora persistono al Sud, ma anche unaminore esposizione a fattori cancerogeni(abitudine al fumo, inquinamentoambientale ecc). Per contro, al Sud sisopravvive di meno: nelle regioni meri-dionali, dove gli screening oncologicisono ancora poco diffusi, non si è osser-vata la riduzione della mortalità e dell’in-cidenza dei tumori della mammella,colon-retto e cervice uterina.

Nel mondo il ruolo delle infezioni croni-

che è considerato responsabile del 16%di tutte le neoplasie. Per l’Europa questastima è pari al 7%, simile a quanto evi-denziato per l’Italia (8,5%). Nel nostroNel complesso quasi 4.400 casi ognianno sono riconducibili al papillomavirus, ma oggi è disponibile un’arma fon-damentale per combatterlo, la vaccina-zione. In Italia è offerta gratuitamente eattivamente alle dodicenni in ogniRegione dal 2007-2008. Inoltre, tra levaccinazioni previste nei nuovi LivelliEssenziali di Assistenza e nel Pianonazionale Vaccini 2017-2019 ora vi èanche quella contro il papilloma virus neimaschi undicenni.

“I cittadini devono essere sensibilizzatisull’importanza di aderire alle campagnedi prevenzione – Lo dimostrano i risulta-ti ottenuti grazie all’estensione del pro-gramma di screening colorettale, quellopiù recentemente implementato in Italia.A livello nazionale fino al 2005 le espe-rienze di screening colorettale eranosporadiche, ma in seguito hanno avutoampia diffusione. L’incremento è statonotevole, passando da una copertura dipoco più del 10% nel 2005 a quasi il75% nel 2015. L’efficacia di questi pro-grammi è tanto maggiore quanto più ele-vata è l’adesione all’invito. Il dato del2015 non è, però, del tutto soddisfacen-te: complessivamente solo il 43% degliinvitati ha aderito, con notevoli differen-ze fra Nord (53%), Centro (36%) e Sud(25%).

Serve ancora molto impegno sul frontedella prevenzione.

Marco Cremonesi Vicepresidente dell’AssociazioneAmici di Gabry

10 Giugno 2018appuntamento al nostro

XVII GREEN DAYAmici di Gabry

Parco del RoccoloTreviglio

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Questa è una lettera aperta indirizzata a Giancarlo Viscardi , ilMaestro del Coro “Non Solo Voce ” di Cassano d’Adda, ovunqueegli sia, ma nella certezza che la sua essenza è laddove il nostrosguardo si posa e il nostro udito ascolta. Vuole essere, inoltre, unmessaggio, uno stimolo alla riflessione per tutti quelli che lo hannoconosciuto e anche per chi, attraverso queste righe, scopre di luialcune sfumature inaspettate.

“Cos’è un ricordo? Nulla… non puoi vederlo…non puoi toccarlo... ma è cosìgrande e forte che non puoi distruggerlo. I ricordi sono tutto, sono la vita,momenti belli e brutti, dolci e duri, teneri e forti. Le persone con cui li vivi, i pro-fumi, i suoni, le cose: tutto è importante per costruire un ricordo.

Rapporti di così lunga data, come sono stati quelli intrecciati con te, portanosempre con loro un carico di storie e di ricordi che è impossibile mettere da parteperché hanno lasciato tracce significative nella nostra esistenza; così ci com-pletano, ci riempiono e, a volte, li richiamiamo dalla memoria per rendere ilnostro presente più leggero, migliore la qualità della nostra vita. Per cominciarevogliamo parlare del tuo fascino? Eh sì, perché tutte noi, bambine degli anni60/70 (ma anche le altre diciamolo!) che ci approcciavamo all’esperienza polifo-nica, eravamo innamorate di te, del tuo sguardo imperscrutabile e corrucciatosul cui viso compariva raramente l’ombra di un sorriso.Ricordi incancellabili, meravigliosi, che niente e nessuno potrebbe e potrà annul-lare, che rimangono nella nostra mente e che a volte riappaiono come il piùgrande dei tesori: ecco allora che rispunta una foto di quando eravamo oppureun aneddoto raccontato da chi l’ha personalmente vissuto che, inevitabilmente,ci intenerisce e fa sorridere.Con il passare degli anni ti sei “ammorbidito”, hai preso a parlare di più, addirit-tura a ridere, raccontare barzellette, a sognare?: questa nuova energia l’hai tra-sfusa nella direzione impregnandola del tuo stile personale, unico e irripetibile,mettendo in evidenza la forte e consapevole tensione etica e quella passioneche rifletteva i tuoi stessi sentimenti come la certezza del potere che la musicaha di sollevare l’anima dalle cose terrene.Per entrare in armonia con i canti che ci insegnavi ci raccontavi i tuoi ricordi,mentre noi rimanevamo silenziosi e assorti come di fronte al miglior film, ci inva-deva una grande emozione, e d’improvviso ci sentivamo come se stessimo viag-giando in una macchina del tempo. Era come se in qualche modo stessimoconoscendo i tuoi genitori piuttosto che le persone che hai incontrato nella vitao i luoghi a te cari, i profumi, le incertezze e i batticuore della tua adolescenza,da ultimo l’amore smisurato per tuo nipote. Ci invitavi a fare altrettanto, a met-terci in contatto con il nostro vissuto, a cercare nei cassetti della nostra memo-ria l’esperienza che più ci faceva vibrare e farla uscire, farla diventare melodia.“Il Canto”, dicevi, “inizia qualche minuto prima nella nostra testa e finisce qual-che minuto dopo quando, in assoluto silenzio, assaporiamo le emozioni che ciha regalato, quando lasciamo andare l’ultima nota presa in prestito nell’universodella musica: chiudete gli occhi, lasciatevi andare, abbandonate i frastuoni e leansie della quotidianità, permettete ai versi e alle note di entrare in voi e poi lavo-reranno da soli”.L’abbiamo fatto, abbiamo chiuso gli occhi e ci siamo abbandonati a te, in queimomenti sentivamo che le parole acquistavano talmente tanta forza da andareoltre i formali tecnicismi, i “registri di petto” o i “registri di testa”, riuscivamo a sen-

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Immagine realizzata dal gruppo alunni della 3a E: Agnese Ardenghi, Anna Franchi, Diletta Angela, Gemma Marin

1a fase:“Nascita”

Il futuro tra le mani

LE FASI DELLA VITANascità - Gioventù - Maturità - Vecchiaia: fasi naturali e tappe importanti di attenzione e prevenzione a possibiliproblemi oncologiciTema a libera interpretazione artistica sviluppato dagli alunni dell’Istitutod’ Istruzione Superiore Statale Liceo Artistico “S. Weil” Treviglio

tire e vedere oltre, attraverso la tua guida, e a trasmettere a chi ci ascoltava ilpathos che tu incessantemente ricercavi; noi utilizzavamo il “registro del cuore”.Un’altra tua frase ricorrente era questa: le persone che vengono ad ascoltarcinon devono dire “Che bravi” ma “Che bello”, certo non intendevi bello in sensofisico, anche perché non avevamo neppure una divisa come ce l’hanno i cori“seri”, dopo anni il massimo che abbiamo raggiunto è stato vestirci tutti dellostesso colore (gli uomini anche no!), non avevamo uguali neppure le cartellettedegli spartiti, alcune riportavano le foto più disparate, altre locandine e altroancora, non eravamo disciplinati nemmeno all’ingresso sul palco in occasionedei concerti: a volte prima i soprani, poi no, i contralti, poi in coppia, a volte in filaindiana, ma eravamo una sola voce, un solo sentimento, una sola anima chearrivava a toccare quella degli altri.E’ vero proviamo nostalgia di te, nostalgia di quelle sere passate a ripetere con-tinuamente, per un solo canto, anche una sola frase, perché non era mai comela volevi tu, nostalgia del cuore che batteva quando scherzosamente ci richia-mavi all’ordine semplicemente stando in silenzio con le braccia abbandonatelungo i fianchi chiamandoci affettuosamente “specie di coro”, nostalgia dell’e-mozione che saliva quando alla fine sorridevi e ci concedevi un piccolo applau-so, insomma nostalgia di un passato che non è più presente ma vorremmo tantoche lo fosse.Te ne sei andato troppo presto Maestro, ci hai lasciati smariti, confusi, senzaguida, ma i ricordi non ci abbandoneranno mai, esercitano una forza poderosain noi, ne faremo tesoro, ci nutriremo di loro, creeranno un legame indissolubiletra te e noi, ricordi che “Cercheremo, cercheremo finché il cuore capirà”.

Noi non ti abbiamo detto addio e non lo faremo mai: ciao Giancarlo, il “tuo Coro” ti stringe in un abbraccio senza fine.

Coro Non Solo Voce

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“Abbiamo chiesto alla Dott.ssaElisabetta Fabbrini, DirettoreGenerale, chiarimenti sulla nuovariforma sanitaria in relazione allacronicità”

a Legge Regionale n. 23/2015di evoluzione del SistemaSocio Sanitario lombardo defi-

nisce un nuovo modello di presa incarico delle cronicità e delle fragilità,finalizzato a dare ai pazienti rispostepiù efficaci e personalizzate ai lorobisogni di cura.

Con il nuovo modello regionale,l’ASST Bergamo Ovest, con i proprimedici specialisti ed il Centro Servizigarantisce al cittadino affetto dapatologie croniche un migliore acces-so alle cure, un’assistenza sanitariae socio sanitaria continuativa, perfornire in questo modo una risposta

semplice ad una domanda comples-sa di cure integrate.Il Paziente cronico è un cittadino chesi trova nella condizione di doverconvivere nel tempo con una o piùpatologie che, se ben controllate,permettono una buona qualità dellavita.

Le malattie croniche più diffuse oggisono quelle cardio-cerebrovascolari,respiratorie, oncologiche, i disturbineurologici, il diabete.

Per una presa in carico efficace, que-ste patologie richiedono un approc-cio clinico-assistenziale diverso daitradizionali percorsi di cura, attraver-so la libera scelta di un Gestore.

Il nuovo modello prevede che ilGestore garantisca il coordinamentoe l’integrazione tra i differenti livelli dicura ed i vari attori del SistemaSanitario e Sociosanitario Lombardo.

L’ASST Bergamo Ovest svolge ilruolo di Gestore e assicura con i pro-pri medici specialisti ed il proprioCentro Servizi la presa in carico deipazienti affetti da patologie croniche.

Per ogni paziente viene definito unpercorso individuale che va dall’ac-coglienza, alla valutazione delle ne-cessità, all’individuazione del medicodi riferimento (Clinical Manager), allasottoscrizione del “Patto di Cura”,stesura del Piano AssistenzialeIndividuale (PAI), programmazione eprenotazione di visite specialistiche edi esami, monitoraggio proattivo delpaziente, raccordo con i servizi so-

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ciali comunali.

Nei prossimi giorni, dopo aver ricevu-to la lettera dall’ATS di Berga-mo/Regione Lombardia, potrà sce-gliere da chi farsi “prendere in cari-co”. La presa in carico prevede che ilcittadino scelga il soggetto (Gesto-re) al quale affidare la cura della pro-pria patologia, l’organizzazione e lagestione del relativo percorso tera-peutico, dichiarando la propria for-male adesione al nuovo precorso dicura con la sottoscrizione del patto dicura, con validità annuale.La nostra ASST come Gestore legarantisce una programmazione ve-loce e personalizzata per visite edesami.

Il Centro Servizi della ASST Berga-mo Ovest, è stato costituito peraccompagnare il paziente ed i suoifamigliari nel percorso di cura edessere, in collaborazione con ilClinical Manager, punto di riferimentoper la continuità delle cure.

Nel Centro Servizi opera personaleamministrativo che si occuperà diprenotare nei tempi previsti e conaccesso facilitato tutti i controllinecessari, previsti dal PAI, anche perchiarire ogni dubbio o, se necessa-rio, modificare gli appuntamenti epersonale sanitario (Case Manager)con il compito di integrare prestazio-ni socio-sanitarie e monitorare l’ade-renza al percorso programmato.IlPAI è il programma annuale che ilmedico condivide con il paziente incui sono programmati tutti gli inter-venti sanitari e sociosanitari neces-sari per il miglior controllo della suapatologia, garantendo così cure piùappropriate e controlli puntuali eperiodici.

Tutte le visite e gli esami program-mati vengono gestiti dal CentroServizi. In uno slogan possiamo dire“Niente più code agli sportelli o lun-ghe attese al telefono”.

Saranno sempre gli Operatori delCentro Servizi a ricordare gli appun-tamenti per evitare dimenticanze.

Il Centro Servizi è ubicato pressol’Ospedale di Treviglio, PiazzaleOspedale 1, Piano -1, dopo il CUP(Centro Unico di Prenotazione),seguendo il Percorso Blu.

ORARI e GIORNI DI APERTURA IlCentro Servizi è aperto dalle 09.00alle 16.00 tutti i giorni feriali, dal lune-dì al venerdì. Per informazioni chia-mare lo 0363/424914 o mandareuna e-mail a : [email protected]

IL DIRETTORE GENERALEDott.ssa Elisabetta Fabbrini

La nostra Associazione, all’interno del

Dipartimento Interaziendale per le Cure Palliative,

rappresenta il volontariatodell’ASST BG-Ovest

e partecipa al gruppo di lavoro per il

“Percorso del Paziente”

Si è riunita la Consulta del Volontariato

dell’ASST BG-Ovest La nostra Associazione

con altre 14 associazioni,è parte attiva

nel Socio-Sanitario locale

Da Febbraio è attivo il nuovo SPORTELLO DONNA

presso l’ospedale di ROMANOogni lunedi dalle 14 alle 17 e

giovedì dalle 9 alle 12

Nell’ambito dei servizi sanitarie assistenziali per la tutela

dei diritti del cittadino presso il centro servizi

dell’Ospedale di Treviglio-Caravaggio

apre il nuovo sportello del TRIBUNALE DEL MALATO

dell’ASST BG-Oveste riceve ogni lunedi dalle

14.30 alle 16.30

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Azzano di Torlino, strada perVailate, la suggestiva torre di raraeleganza, coi suoi 26 metri dialtezza, svetta nel bel mezzo dellacampagna fra Vailate e Torlinooffrendo a chi vi passa la seduzio-ne propria di un luogo incantato.

nticamente esisteva, in questoluogo appartenente al“Comitatus Bergomensis”, una

fortificazione fondata dai contiGhisalbertini di Bergamo un ramo deiquali non solo vi si insediò nel Xsecolo ma a tramandarci l’importan-za del luogo vi tenne dei placiti(assemblea presieduta dal contepalatino con compiti di giustizia) nel-l’anno 993, tenuto dal conte diBergamo Gisalberto “comes palaciiet filius bonae memoriae Lanfranchi,item comes palaciis de vicoVagilate”, “conte di palazzo e figlio diLanfranco di buona memoria,

anch’egli conte di palazzo del vico diVailate”. Il documento, secondo TullioSantagiuliana in “Geradadda”,Treviglio 1973, pag. 88, chiarisce chela Vailate di mille anni fa non è già piùuna semplice ‘corte”, ma è un “vicus”,un paese vero e proprio compren-dente una vasta campagna oggi rien-trante nei confini di Azzano edArzago, ed in esso la famiglia ghisal-bertina ha radici precise, tanto che ilconte Lanfranco “è di Vailate”.Parte importante del medesimo terri-torio verrà donata dai Ghisalbertini,nell’XI secolo, ai monasteri clunia-censi di loro fondazione di San Paolod’Argon e di Farinate (oggi frazionedi Capralba), mentre si sa che ilBarbarossa ne farà a sua volta dono,nel 1186, al Comune di Milano.Il territorio di Azzano, alcuni secolidopo, secondo AA.VV in “Le Torridel Cremasco”, Castelleone 2011,pag. 13, era il vasto feudo dei contiVimercati-Sanseverino che si espan-deva fino a Palazzo Pignano, com-prendendo anche una zona del terri-torio di Cascine Capri e di Torlino. La torre-villa è inclusa nell’angolosud-ovest di un’ampia corte rustica, asua volta compresa in un insedia-mento agricolo più articolato. Si èsempre ritenuto che l’edificio dellatorre fosse composito, di originemedioevale, modificata poi daiSanseverino nel XVI secolo, renden-dola dimora nobiliare temporanea,aggiungendovi in altezza un secondoordine.

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Milano e Generale di Galeazzo MariaSforza. E’ molto probabile che sianostati i tre figli di Sermone a costruirela torre; la data precisa ci viene forni-ta dagli affreschi all’interno dellatorre, ovvero il 1575.Questo ramo della famigliaVimercati-Sanseverino risulta essereproprietario della villa a PalazzoPignano; in seguito con i figli diOrazio le proprietà vennero divise: latenuta di Palazzo andò a Ludovico,quella di Azzano a Francesco. DaFrancesco passò al figlio GiovanBattista, poi a Carlantonio fino adaltro Giovanni Battista, il figlio di que-st’ultimo, Nicola, morì a soli 30 anniassassinato, e i suoi discendentifecero si che la torre villa di Azzanorestasse di proprietà dei Vimercati-Sanseverino fino a pochi decenni faquando questa venne venduta allafamiglia degli industriali caseariInvernizzi.

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Niente prova che l’odierna parte infe-riore della torre sia un residuo del-l’antico insediamento ghisalbertino,un resto che più avanti i Vimercati-Sanseverino avrebbero reso residen-za. Non essendo confermata quest’i-potesi, non si riesce a restituire unadata esatta relativa alla costruzionedell’edificio. In alcune testimonianzesi trova la data del 1570; la domandaa cui bisogna rispondere ora è: il1570 è l’anno relativo alle modifichedella torre, oppure la si può ipotizza-re come la data della sua costruzio-ne?

Alcune fonti suggeriscono che laseconda ipotesi sia la più plausibile.Per provarla bisogna partire dallaPergamena Correr nella quale adAzzano non viene specificata nessu-na torre difensiva, da questo si puòsupporre che il manufatto, alla finedel Quattrocento, non esistesse.Dopo varie ricerche, si è arrivati allaconclusione che molto probabilmen-te la torre, in realtà, sia nata giàcome villa-torre, voluta dai nobili cre-maschi Vimercati-Sanseverino, conl’intento di fare un edificio di gustorevival, ma anche come monito adifesa nei territori che allora eranoparticolarmente pericolosi essendozona franca tra il Territorio cremascosoggetto alla Repubblica di Veneziae la Geradadda, Terra separata delDucato di Milano.Nel 1528 Sermone Vimercati aggiun-ge al proprio cognome anche quellodella moglie, Ippolita Sanseverino,figlia di Ugo, Senatore del Ducato di

Luigi MinutiStorico e amante dellanostra “bassa”

Preparate lemagliette!

Anche quest’annoDomenica 15 Luglio

tutti insieme a Fuipiano

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Pubblico con piacere l'articolo cheparla di danzaterapia, utiliizzata inambiti diversi e più recentementecome supporto alla riabilitazionepsico-fisica in ambito oncologicocon ottimi risultati.

el corso della storia, musica edanza hanno affiancato lamedicina: in Egitto, in Grecia,

presso i popoli degli indianid’America, erano usate nei rituali diguarigione.Nel mondo attuale, l’uso della musicae della danza come sostegno allamedicina moderna compare intornoal 1940. Durante la seconda guerramondiale, negli ospedali statunitensi,la musica era utilizzata per aiutare isoldati a superare gli shock subiti.

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Negli stessi anni, furono notati signi-ficativi miglioramenti nei pazienti cheseguivano anche corsi di danza. Daqui, presero il via studi, approfondi-menti e ricerche che, in molti Paesi,approdarono al riconoscimento delladanza come uno strumento valido,da affiancare alle terapie medichetradizionali.In tutte le lingue europee, il vocabolo“danza” deriva dalla radice tan che insanscrito significa “tensione”.Ciascun individuo ha perciò la pro-pria danza. “Fare” DanzaterapiaClinica non vuol dire quindi “saper”ballare, quando piuttosto esprimersi,permettere al movimento di dare unaforma alla propria interiorità, permezzo del proprio corpo. Pertantociascuno di noi, nel danzare, parla edesprime se stesso attraverso il corpo.Ognuno di noi racchiude dentro di séarmonia e bellezza che, tramite lacollaborazione di mente e corpo,prendono una forma che “ci corri-sponde”. La creazione fatta attraver-so la danza diventa creatività. Ilcorpo diviene una lavagna sullaquale scrivere e dalla quale leggeresignificati “incarnati” nel corso deltempo, e che organizzano il rapportocon la realtà. Il corpo diviene stru-mento di comunicazione non verba-le. La danza si esprime attraverso uncorpo che si muove, nel tempo enello spazio. Corpo, anima, mente,desiderio, bisogno e piacere di dan-zare sono co-presenti nella danza.La danza diventa una relazione cheaccade nel momento presente, cheinterpreta il presente stesso. Ladanza, e la Danzaterapia Clinica.Nello specifico dell’Oncologia, la

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Danzaterapia Clinica può aiutare arispristinare l’immagine del propriocorpo che, in seguito alla malattia,potrebbe venire percepito in modo“falsato”. Dopo un intervento chirurgi-co, la mente “sente” in modo distortola parte del corpo interessata dallasofferenza. Proprio quella parte,spesso, è come dimenticata, “allon-tanata”, è percepita come estranea,inadatta, inabile. La DanzaterapiaClinica permette di riprendere confi-denza con le parti escluse del propriocorpo, affinché non sia più conside-rato un puro mezzo di sofferenza, maun’opportunità per provare sensazio-ni anche gradevoli. Attraverso laDanzaterapia Clinica ci si regala unospazio e un tempo per sé, per pren-dersi cura del proprio mondo interio-re, per dialogare con esso, per rela-zionarsi con l’altro e, così, provare auscire dal proprio isolamento. LaDanzaterapia Clinica aiuta a ricono-scere le proprie emozioni, ad accet-tarle, a prendere contatto con esse, aesprimerle e a condividerle.Del resto, la letteratura scientificatestimonia di come la DanzaterapiaClinica sviluppi un’immagine positivadel proprio corpo, migliori l’autosti-ma, riduca lo stress, l’ansia, ladepressione, faccia calare il senso diisolamento, il dolore cronico, la ten-sione del corpo, aumenti la capacitàdi comunicare e favorisca un sensodi benessere. Inoltre l’attività fisicaaumenta la produzione di serotoninae dopamina, nonché di endorfine,neurotrasmettitori che attutiscono ildolore e l’ansia, e migliorano il tonodell’umore. Fare Danzaterapia Clini-ca è dare movimento totale e gene-ralizzato al proprio corpo, con ricadu-te benefiche sulle funzioni di moltisistemi e apparati, come quello circo-latorio, respiratorio, scheletrico,muscolare.La Danzaterapia Clinica di LyceumAcademy (www.lyceum.it) racchiudein sé tutte queste caratteristiche chesono anche opportunità offerte alproprio Sé globale. La danza diventala manifestazione dell’Essere Umanonella sua totalità di corpo e mente.

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Danza e movimento possono quindidiventare strumento di cambiamentoe fornire alternative al proprio mododi stare nel mondo. Corpo, spazio,tempo, musica, ritmo, immagini,emozioni, ascolto, relazione, comuni-cazione, sono aspetti che caratteriz-zano sia la Danzaterapia Clinica, sial’esistenza stessa di ogni EssereUmano. L’una attraversa l’altra.Afferma Carolyn Carlson, coreografae danzatrice americana: “Non ci sonofrontiere tra la coreografia, il fatto didanzare e quello di vivere. Il gesto èbello solo se motivato dalla veritàinteriore.”

Giuseppina Camagni(Danzaterapeuta Clinica in formazione)

Luisa BonettiPsico-Oncologadell’AssociazionePsicologa dell’U.O. di Oncologia MedicaASST - Bg OvestTreviglio

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dell’ 8 per mille per le opere socialidello Stato e delle Chiese.

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In autunno verrà e inauguratonella sua totalità “Il Centro diFormazione e di Ascolto ClotildeFinardi” nel cuore di Caravaggio”in quanto i lavori di ristrutturazio-ne relativi ai locali per l’ attività diformazione e di foresteria sonopartiti un mese orsono e termine-ranno in tarda estate.

ià attivo dal 2014, insieme aquello di Treviglio, come sedeper le attività della nostra asso-

ciazione, oggi si avvia ad esserecompletamente ristrutturato peressere un punto di riferimento sul ter-ritorio della ASST Bergamo Ovest.

350 mq su tre piani , un grande spa-zio di solidarietà moderno e funzio-nale, interamente recuperato e strut-turato per offrire al meglio le funzio-nalità di accoglienza, sostegno econsulenza, svolgere attività di for-mazione, informazione e mettere adisposizione persone e competenzespecifiche e qualificate, e garantire almalato oncologico e ai suoi famiglia-ri, a volontari e a professionisti delsettore la massima ospitalità e con-fort anche in caso di permanenza.

Il pianoterra già operativo prevedeun ammodernamento, per attività diufficio reception, attesa, sportello

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Milano, 20 gennaio 2018Gli “Amici di Gabry” tra i premiati in Regione

alla prima edizione delpremio “Mai Soli”#MAISOLI

Un riconoscimento impor-tante dell’ Assessorato alWelfare Lombardo alle

associazioni di volontariato che si sono distintesul territorio e corona i nostri venti anni diimpegno.

consulenza e assistenza e logisti-ca.

Al primo e secondo piano è pre-vista la realizzazione di nuovilocali di servizio, con una salariunioni, un’ aula di formazione percirca 25-30 persone e ulteriorinuovi locali che saranno messi adisposizione di chi necessiterà dialloggio e supporto logistico,ovvero malati e familiari degli stes-si in attesa o in corso di cura, finoai nostri collaboratori specialisti.

20 anni di associazione, tanteattività, tanti risultati e riconosci-menti raggiunti, 2018 anno nuovoper nuovi progetti e nuovi investi-menti a sostegno della “Vita” nelnostro territorio...Amici, volontari, dottori e pazientiinsieme...tutto è possibile ancora!

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Siamo nellaprima settima-na di Marzo, laprimavera iniziaal 21 Marzo,bisognerà ini-ziare i primilavori di pulizia,fertilizzazione(compost) e di

sarchiatura profonda del nostro orto. Una volta ultimato questo primo intervento,il nostro suolo è pronto a ricevere i nostrisemi selezionati, controllati mantenuti nellanostra piccola banca semi, Con un suoloben preparato, si possono iniziare le primesemine del mese di Marzo, ma cosa possoseminare in pieno campo?: Ovviamente èpreferibile seminare senza tunnel di plasti-ca ed altre diavolerie di protezione chevanno a modificare la situazione stagionaledell’orto, Inoltre, prima di iniziare le semine,dobbiamo tener presente le fasi lunari chesono essenziali per la nostra dinamicità delnostro coltivo. Cosi, in luna calante dlMarzo che va dallo 04marzo al 15marzopermetterà di mettere a dimora patate,aglio, cipolla, piselli, fave, ravanelli, rucola,lattuga, bieta da coste e spinaci Per gli orto-lani più esperti, seminare in coltura protettanel mese di marzo con la copertura del “tes-suto non tessuto”, si possono seminarebasilico, anguria, melone, cetriolo, zucca,zucchino, peperone, pomodoro, melanza-na, cavolo verza, carciofi, sedano, prezze-molo. Ricordiamo comunque che lapazienza è la grande sentinella dell’orto, ecome’esperienza insegna nel mese diMarzo si possono verificare “brinate” ina-spettate che metteranno a repentaglio tuttoil lavoro di anticipo semine. Inoltre, in que-sto mese, si devono seminare,in area pro-tetta, pomodori , peperoni e melanzane,dove quest’ultimi avendo una germinazionepiù lenta e ci porteranno le piantine versofine aprile. Quindi,pazienza, nella breveintroduzione sopra decritta, la bibliografia diappoggio e l’esperienza degli orticoltori piùaddentro alle segrete cose porteranno tuttinoi, in primavera inoltrata, ad ottenere ilprimo taglio lattughe, raccogliere ravanelli ecoste. Comunque, seguendo questi primilavori ortivi, concentriamoci per la primasettimana di aprile, dove le temperature e ilclima in generale consentono raccolti ed

AdalbertoSalvatore Sironi Referente delGruppo Orti BiodiversiCaravaggini

ulteriori semine più sicure e stabili neltempo ed in luna calante, semineremocarote e prezzemolo. Ovviamente a partire dal 21 Marzo entria-mo direttamente in primavera e qui inizieràla battaglia biodiversa del contenimento delconsumo di acqua, la preparazione dei fer-tilizzanti-macerati e antiparassitari con erbeofficinali come, ortica, equiseto, artemisiahabsintiym e il fertilizzante principale comeil macerato di Consolida Maggiore.. Utilizzando questi prodotti naturali, che pos-sono essere raccolti nelle nostre campa-gne, permetteranno di ottenere ortaggisani, vigorosi, ma soprattutto ricchi digusto. Certamente, ritornare ai vecchi rime-di officinali porterà tutti noi ad impegnarcinello studio di qualche nozione di botanica,ma la bibliografia(o internet) a nostra dispo-sizione permetterà a tutti noi di utilizzare almeglio le nostre erbe officinali.Quindi ritornare ai “vecchi medicamenti” diun tempo,permetterà di di ottenere ortaggisani e buoni per la nostra biodiversità loca-le che di fatto viene consumata e preparatanella cucina tradizionale del territorio.Ricordiamoci che l’orto può essere effettua-to dai nostri amici con problemi di “bassamobilità” preparando in vaschette poste incucina e sulle finestre della casa per ortag-gi come prezzemolo, basilico, sedano, ori-gano e altre specie che normalmente ven-gono utilizzate in cucina. Sottolineiamo chebasta in un terrazzino e su una finestraesposta a sud si possono preparare vasicon pomodori, peperoni e melanzaneStrano ma vero è solo questione di “voglia”di far un qualcosa in uno spazio ristretto eda portata di mano a pochi metri dalla vostrapoltrona preferita. Non c’è bisogno di corre-re, sono le verdure che aspettano le vostrecure e non viceversa.

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per ogni informazione

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1998 - 2018 Amici di Gabry

20 anni con voi

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AMICI DI GABRY - ONLUSSede Associativa V.le Oriano, 20 • 24047 Treviglio (BG) - Tel. e Fax: 0363 305153

Centro formazione e ascolto “Clotilde Finardi” - Via Fermo Stella,13 - Caravaggio (BG)[email protected] - www.amicidigabry.it

Reg. Prov. Ass. 28/96 - Fg 7 - Sez. D - P.I./C.F. 02645050168

L’ASSOCIAZIONE OFFRE I SEGUENTI SERVIZI

• SPORTELLO INFORMATIVOE’ un servizio rivolto a chi, per la prima volta, entra in contatto con l’Associazione,

ha come obiettivo quello di accogliere i bisogni della persona e di aiutarla a conoscere la realtà del nostro lavoro attraverso la presentazione dei servizi che offriamo.

• SPORTELLO DI CONSULENZA PSICOLOGICAE’ uno spazio di ascolto e di elaborazione dei vissuti legati alla malattia al quale potersi rivolgere per una consulenza o individuale o familiare, presso Day Hospital Oncologico

• SPORTELLO DI CONSULENZA LEGALEIl servizio è a disposizione esclusivamente per i soci dell’Associazione

per problematiche inerenti alla malattia.Per appuntamento telefonare negli orari di apertura alla sede associativa

in Viale Oriano a Treviglio

Promuoviamo incontri formativi rivolti alla popolazione e/o a piccoli gruppi su tematiche legate alla malattia tumorale.

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150,00 Û per i soci sostenitori

Per effettuare un versamento scegli una di queste modalità:• C/c postale n°16386245 intestato ad “Associazione Amici di Gabry”

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