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Un figlio in provetta? Prof. Paolo Merlo sdb Università Pontificia Salesiana Sezione di Torino Acqui Terme, 8 Settembre 2005

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Page 1: Un figlio in provetta? Prof. Paolo Merlo sdb Università Pontificia Salesiana Sezione di Torino Acqui Terme, 8 Settembre 2005

Un figlioin provetta?

Prof. Paolo Merlo sdb

Università Pontificia SalesianaSezione di Torino

Acqui Terme, 8 Settembre 2005

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2

Sterilità, medicina ed etica

Una sofferenza antica...1

Rispose Abram:“Mio Signore Dio, che mi darai?

Io me ne vado senza figlie l'erede della mia casaè Eliezer di Damasco”

Genesi 15,2-3

Rachele,vedendo che non le era concesso

di procreare figli a Giacobbe,divenne gelosa della sorella

e disse a Giacobbe:

“Dammi dei figli, se no io muoio!”

Genesi 30,1

la sterilità vissuta comesconfitta, fallimento,

mancata realizzazione…

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3

Le risposte della medicina...2

Thouretinseminazion

edella moglie

Simsinseminazion

eomologa

Pancoastinseminazione

eterologa

Edwards e Steptoe nascita di Luise Brown

da FIVET

Rock e Menkin

fertilizzazionein vitro

1785 19781866 1884 1944

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Gli interrogativi etici e giuridici...3

E’ degno di esseri umani…• riprodursi in modo artificiale?• generare con gameti altrui?• affittare l’utero?• generare con i gameti di un defunto?

La legge

• deve regolamentare gli interventi

sulla procreazione umana?

• e in quale modo?E’ degno di esseri umani…• venire prodotti in laboratorio?• nascere da donne ultrasessantenni?• venire selezionati, usati per ricerca?

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5

I richiami magisteriali alla dignità del procreare

1897 19871949

1956 19951951 1992

1785 19781866 1884 1944

Thouretinseminazion

edella moglie

Simsinseminazion

eomologa

Pancoastinseminazione

eterologa

Edwards e Steptoe nascita di Luise Brown

da FIVET

Rock e Menkin

fertilizzazionein vitro

S. Uffizioartificialis mulieris fecundatio:

non licēre

Pio XIIno: fecondazione artificiale (fuori / nel matrimonio)sì: facilitare a) il compimento dell’atto naturale b) il raggiungimento del fine dell’atto naturale normalmente compiuto

Pio XIIfecondazione umana “in vitro”

assolutamente illecita

leciti gli interventinon sostitutivinon sostitutivi

dell’atto coniugale

CDF, Donum vitaeno: FIVET

(anche omologa)

Catechismodella Chiesa Cattolica

Giovanni Paolo II, Evangelium vitae 14

4

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Aspetti clinici

La terminologia1

riproduzione

artificiale

assistita

procedure ad elevata tecnologiache introducono nel processo generativouna più o meno netta artificiosità,con passaggio in vitro degli spermatozoie/o degli ovociti e/o dell'embrione

qualsiasi forma di supportoal processo riproduttivo

riproduzioneassistita

riproduzioneartificiale

naturale

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7

riproduzione artificiale

omologa

eterologa

riproduzione artificiale

intracorporea

extracorporea

uno o più elementiestranei alla coppia

passaggio in vitro

maternità

naturale

sostitutiva

madre surrogata

madre portatrice

fornisceovulo + utero

fornisceutero

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Situazioni cliniche2

10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

f ertilità: 80% ca

subfertilità: 12-14%

sterilità superabile con PMAsenza ricorso a terzi: 6-8%

sterilità superabile con PMAsolo con ricorso a terzi: 1-2%

riproduzione omologa

riproduzione eterologa

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Fattori di infertilità3

donna uomoalcoolfumo

droghefarmaci-radiazioni

malattie sessualmente trasmesseinquinamento ambiente di vita e di lavoro

etàtecniche contraccettive e/o abortive

manovre diagnostichealimentazione

0

20

40

60

80

100

120

20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49Età

Fe

rtil

ità

re

lati

va

m M

Età della donna

Fertilità relativa

20-24 100%

25-29 80-100%

30-34 50-55%

35-39 18-25%

40-44 5-7%

45-49 ---

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CAUSA DI STERILITÀ SPIRA

frequenzaCOLLINS

frequenzaCAUSA DI STERILITÀ

SPIRAfrequenza

COLLINSfrequenza

Fattore Femminile 57% 54%

Difetto ovulatorio 29% 27%

Fattore tubarico 16% 22%

Endometriosi 7% 5%

Fattore Cervicale 2% /

Fattore Uterino 3% /

CAUSA DI STERILITÀ SPIRA

frequenzaCOLLINS

frequenza

Fattore Femminile 57% 54%

Difetto ovulatorio 29% 27%

Fattore tubarico 16% 22%

Endometriosi 7% 5%

Fattore Cervicale 2% /

Fattore Uterino 3% /

Fattore Maschile 21% 25%

sterilità inspiegata 4% 17%

Fattore Masch-Femm. 18% /

Altri 4% /

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Le tecniche più diffuse4

IUI

IntraUterineInsemination

intracorporea

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GIFT

GameteIntraFalloppian

Transfer

spermatozoi

spermatozoi

ovuli

intracorporea

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FIV-ETFertilization

In Vitroand Embryo

Transfer

extracorporea

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14

FIV-ETFertilization

In Vitroand Embryo

Transfer

extracorporea

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15

ICSI

IntraCitoplasmicSperm Injection

extracorporea

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L'efficacia delle tecniche5United Kingdom

1991-1999

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17

FIVET ICSI Inseminazioneeterologa

19.6

United Kingdom

1991-1999

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Italia, CRA Catania

1998-aprile 2003

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19trasferimento embrioni

gravidanze

nascitenati v

iviaborti: 1037- 988 = 49

nati morti: 988- 834 = 154

United Kingdom

1991-1999

Trasferimento embrioni, gravidanze iniziate, nascite e… “bimbi in braccio”

trasferimenti di embrioni 100 gravidanze 17

trasferimenti di embrioni 100 bimbi in braccio 14

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Age Cases

No. Pateintswith FHPregnacy

FH P.R%No. of

EmbryosNo. of FH FH I.R.%

<30 419 141 33.7 763 188 24.6

30-34 1257 394 31.3 2323 506 21.8

35-37 838 220 26.3 1515 280 18.5

38-40 848 152 17.9 1480 183 12.4

41-43 551 49 8.9 965 51 5.3

44+ 93 5 5.4 153 5 3.3

All 4006 961 24 7199 1213 16.9

This table shows the effect of age on 'Foetal Heart Implantation Rate' (FH I.R.) for fresh embryo transfers in 2002 and 2003.

Melbourne IVF Success RatesMelbourne IVF Success Rates

Embrioni “freschi” trasferititrasferiti in utero / embrioni impiantatiimpiantati

(battito cardiaco a 6 settimane)

embrioni trasferiti 100 embrioni annidati 17

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Frequenza del ricorso alle tecniche, costi…6

General statistics:

One in six couples have fertility problems

IVF births in the UK account for 1% of all births

Since the first IVF baby was born in 1978, more than 68,000 children havebeen born through IVF

Costs of IVF treatment range from £2,000 - £4,000 per cycle and the drugscan cost an additional £1,000

In the UK, about 25% of IVF treatments are provided by the NHS. Fundingis at the discretion of local health authorities who decide which treatmentsare available, the patient eligibility criteria and how much funding to allocate

Female infertility accounts for 40% of all cases and male infertility accountsfor 30%. The remaining 30% is down to infertility in both partners andunexplained infertility

United Kingdom

1 April 2000 – 31 March 2001

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Costo standard FIVET omologa: Costo standard FIVET omologa: $ 7.900$ 7.900

Non include:Farmaci ($ 1.500-5.000),congelamento embrioni (+ un anno di crioconservazione: $ 600),crioconservazione ($ 500/anno),scongelamento e trasferimento embrioni congelati ($ 2.900), …

Altri centri USA: $ 8.000-10.000, anche $ 15.000

Costo di un ciclo di donazione ovuli: circa Costo di un ciclo di donazione ovuli: circa $ 20.000$ 20.000Di cui:$ 12.650 per il Centro,$ 2.000 per una tassa amministrativa non rimborsabile,$ 5.000 per la donatrice$ 5.000 per la donatrice,$ 350 di assicurazione medica.Non inclusi:Farmaci per la donatrice ($ 1.500-2.500) e per la ricevente ($ 500-1.000).

Advanced Fertility Centerof Chicago

2005

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Problematiche mediche7

iperstimolazione ovaricasindrome, cisti ovariche, tumori?

embrioni soprannumerari

eliminazione

sperimentazione

donazione ?

seme di donatore

cross-contaminazione

screening malattie genetiche

impatto sulla psiche del nascituro

salute dei neonatisottopeso

difetti cromosomici, muscoloscheletrici e neurologiciil doppio rispetto alle nascite naturali

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L'insegnamento della Donum vitae

Oggetto dell'Istruzione1

I nterventi sulla procreazione umana

I l rispetto degli embrioni umani

Valori e obblighi che la legislazione civile deve rispettare e sancireIII

II

I • Inseminazione artificiale• FIVET

aspettimorali

aspettigiuridici

criteri per valutare ancheil ricorso ad altre

tecniche

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Indicazioni etiche: articolazione e contenuto2

f econdazione artifi ciale eterologaA

f econdazione artifi ciale omologaB

L’ordine scelto

pare tradire la preoccupazione di trattare anzitutto

gli aspetti su cui era prevedibile un maggior consenso:

Articolazione1

• il matrimonio quale ambito proprio del procreare umano

• la fecondazione eterologa come attentato al patto nuziale

• l’illiceità della maternità sostitutiva

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27

Principi di riferimento2

1. La tutela dell'essere umano fin dal concepimento

2. La procreazione umana deve aver luogo nel matrimonio

3. Il rispetto della dignità della procreazione umana

“va trattato come

persona”

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L'illiceità della fecondazione artificiale omologa3

Il cosiddetto "caso semplice",cioè una procedura di FIVET omologa,

che sia purificata da ogni compromissionecon la prassi abortiva della distruzione di embrioni

e con la masturbazione,rimane una tecnica moralmente illecita

perché priva la procreazione umana della dignitàche le è propria e connaturale.

II, B 5

principio 2nel matrimonio

principio 1tutela

principio 3

dignità

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La fecondazione artificiale omologa

e il venir meno della dignità del procreare umano

si dissociano i due significati

- unitivo e procreativo -dell’atto coniugale

l’unità dell’essere umanoesige una procreazione

in cui si esprima l’unione fisica e spirituale

dei genitori

la dignità personale del figlioesige che egli sia

il frutto di una donazionee non il prodottodi una tecnologia?

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Quali alternative?4

La Donum vitae riconosce nella sterilità “una dura prova”

Questa può essere “l’occasioneper una particolare partecipazione alla croce del Signore,fonte di fecondità spirituale”

Si suggerisce la prospettiva di una fecondità diversa,capace di abbracciare altre persone

“La sterilità fisica può essere occasione per gli sposi per rendere altri servizi importanti alla vita delle persone umane, quali ad esempio l’adozione, le varie forme di opere educative, l’aiuto ad altre famiglie, ai bambini poveri o handicappati”

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31

Non preclude interventi medici volti a curare la sterilità,a condizione che questi siano rispettosi della dignità delle persone

A tale requisito risponde l’intervento medico“quando mira ad aiutare l’atto coniugalesia per facilitarne il compimentosia per consentirgli di raggiungere il suo fine,una volta che sia stato normalmente compiuto”

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32

Indicazioni per il legislatore3

1. La tutela dell'essere umano fin dal concepimento

2. La procreazione umana deve aver luogo nel matrimonio

3. Il rispetto della dignità della procreazione umana

“va trattato come

persona”

distruzioneembrioni

eterologa

omologa

1. La tutela dell'essere umano fin dal concepimento

2. La procreazione umana deve aver luogo nel matrimonio

morale diritto

la morale deve illuminare il dirittola morale deve illuminare il diritto,,anche se non si identifica con esso

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Annotazioni di tipo etico

Etica teologica in contesto "laico"1

l’approccioliberale

alle questioni etiche

etico-teologicofede cristiana

politico-giuridico

etico-filosofico

questo agireè degno di figli di Dio?

come assicurarela più ampia libertà per tutti?

questo agireè degno dell’uomo?

religionistoriche

Dio naturaumana

autonomiaassenza

di costrizione“laicità” come estraneità a prospettive religiose

ragionare, fare bioetica, legiferare… “come se Dio non ci fosse”

Una tensione irriducibile1

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34

l’approcciocontrattualista

alle questioni etiche

etico-teologicofede cristiana

etico-filosofico vi è accordo tra le parti?

l’approccioutilitarista

alle questioni etiche

etico-teologicofede cristiana

etico-filosofico quale azionemassimizza il piacere [i benefici]

per il maggior numerodi individui?

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35

I "laici" e la riproduzione artificiale2

liberalinulla da obiettare

se non c’è costrizione

contrattualismo

utilitarismo

nulla da obiettarese sono d’accordo

nulla da obiettarese la pratica non reca danno

Quanto all'embrione umano:

non c'è alcuna autonomia da rispettare,

quindi si può disporne liberamente...

Quanto all'embrione umano:

non ha alcuna sensibilità,

quindi si può disporne liberamente...

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36

Un paio di possibili percorsi argomentativi

Cos'è / chi è l'embrione umano e come va trattato?

L’amore “in vitro”: è genuino amore del figlio?

2

2

1

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37

Cos'è / chi è l'embrione umano e come va trattato?

Le domande sull'embrione e la loro rilevanza

1

Quale statuto biologico?

Quale statuto ontologico?

Quale statuto morale?

Quale statuto giuridico?

Che tipo di essere è?

Quali responsabilità abbiamo verso di lui?

Cosa deve prevedere la legge nei suoi riguardi?

un ammasso di cellule?un individuo appartenente alla specie umana?

una persona?

È un organismo individuale e auto-organizzato, appartenente alla specie umana?

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38

Quale statuto ontologico?

l’embrione ha dimensioni irrisorie…

al momento

non ha un volto,

non è in grado di pensare, di decidere di sé, di relazionarsi...

Una questione non facile…Una questione non facile…

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39

I dati osservabiliI dati osservabili

Dall’osservazione del processo attraverso cui prende forma un nuovo essere umano, emergono tre caratteristiche:

• coordinazionecoordinazione, • continuitàcontinuità • e gradualitàgradualità.

2 celluledette

blastomeri

4 celluledette

blastomeri

8 celluledette

blastomeri

1 celluladetta

zigote

fert

ilizz

azi

one

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40

questesono due immagini

dello stesso essere umano

EVAN (blastomero)Impianto il 12.02.1999

EVAN nato il 10/11/1999

abbiamo semprelo stesso essere umano,

pur nel variaredelle sue attuazioni

fin dalla fusione dei gameti,l'embrione non è un possibile essere umano, ma un reale essere umanoun reale essere umano

Advanced Fertility Center of ChicagoAdvanced Fertility Center of Chicago

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41

questesono due immagini

degli stessi gemelli

NICOLE & CODYnati il 26/12/1999

fin dalla fusione dei gameti,l'embrione non è un essere umano generico, ma proprio quell’essere umanoproprio quell’essere umano

Advanced Fertility Center of ChicagoAdvanced Fertility Center of Chicago

NICOLE & CODY(blastomeri)Impianto il 14.04.1999

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42

i nomi d

ell’uomo

embrione

feto

neonato

bambino

ragazzo

adolescente

giovane

adulto

anziano

vecchio

dal concepimento all'8ª settimana

dalla 9ª settimana alla nascita

primi giorni dopo la nascita

0-8/10 anni

8/10-16/20 anni

10/12-16 anni

14/16-25/30 anni

oltre 18 anni

oltre 65 anni

oltre 80 anniattuazioni s

uccessive del medesim

o essere umano

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43

Se l’embrione è un essere umano, va trattato come tale…Se l’embrione è un essere umano, va trattato come tale…

• non come una cosa…• … né come materiale biologico

è un individuoappartenente

alla specie umana

EVAN (blastomero)Impianto il 12.02.1999

Page 44: Un figlio in provetta? Prof. Paolo Merlo sdb Università Pontificia Salesiana Sezione di Torino Acqui Terme, 8 Settembre 2005

44

Argomenti etici comunemente addotti

Se è un essere umano come noi,l'embrione reca in séquel sigillo di nobiltà

che domanda rispetto e accoglienza,e rende immorale

la sua soppressioneed ogni suo uso strumentale

riproduzioneartifi ciale:

NOperché...

comportaspreco

di embrioni

implicalogiche

strumentali

Page 45: Un figlio in provetta? Prof. Paolo Merlo sdb Università Pontificia Salesiana Sezione di Torino Acqui Terme, 8 Settembre 2005

45

Osservazioni

comportaspreco

di embrioni

implicalogiche

strumentali

è vero:in media, su ogni 6 embrioni prodotti,

si ha solo 1 "bambino in braccio"

l'argomento però verrebbe menoqualora si approntassero tecniche

in grado di evitarelo spreco degli embrioni

va argomentato...(ci ritorneremo sopra)

Page 46: Un figlio in provetta? Prof. Paolo Merlo sdb Università Pontificia Salesiana Sezione di Torino Acqui Terme, 8 Settembre 2005

46

L'amore "in vitro": è genuino amore del figlio?

Il figlio desiderato: mezzo o fine?

2

I coniugi desiderano i fi gli per sé,ed in essi vedono il coronamento del loro reciproco amore.

Li desiderano per la famiglia, quale preziosissimo dono.

È desiderio, in certa misura, comprensibile.

Tuttavia, nell'amore coniugale e in quello paterno e materno deveinscriversi la verità sull'uomo,che è stata espressa in maniera sintetica e precisa dal Conciliocon l'aff ermazione che Dio "vuole l'uomo per se stesso".

Occorre, perciò, che al volere di Dio si armonizzi quello deigenitori:in tal senso, essi devono volere la nuova creatura umana come lavuole il Creatore: "per se stessa".

Lettera alle famiglie 9

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47

I l riconoscimento dello statuto personale del fi glioesige che la relazione con lui siaestranea a intenzionalità strumentalizzantianche nel suscitarlo alla vita.

È questa un'esigenza profondamente consonacon una notevole acquisizione del pensiero occidentale,nitidamente formulata da uno dei padri della laicità...

Page 48: Un figlio in provetta? Prof. Paolo Merlo sdb Università Pontificia Salesiana Sezione di Torino Acqui Terme, 8 Settembre 2005

48

Si tratta di un criterio che- senza scomodare la fi losofi a kantiana -

riesce agevole sottoscriverese solo riandiamo alla nostra esperienzadi soggetti cui non piace essere usati,

strumentalizzati,ridotti al rango di mezzo,

di cose…

Agisci sempre in modo da trattare l’umanità

in te stesso e nell’altrocome un fine e mai solo come un mezzo

I. Kant

Page 49: Un figlio in provetta? Prof. Paolo Merlo sdb Università Pontificia Salesiana Sezione di Torino Acqui Terme, 8 Settembre 2005

49

La persona umana – anche quella del fi glio – va voluta/ amata“per se stessa”.

Volerla per altri fi ni – anche solo per appagareil proprio desiderio di maternità o di paternità –implica inevitabilmente la sua riduzione a rango di mezzo,di strumento.

Solo il dono disinteressatoconsente alla persona di iniziare la sua esistenzain modo consono alla sua dignità.

L’amore autentico dice al fi glio:

“Come è bello che tu sia!”

e non, invece: “Come è bello che tu sia per me!”

il desiderio di un fi gliodice sempre

amore disinteressato?

Page 50: Un figlio in provetta? Prof. Paolo Merlo sdb Università Pontificia Salesiana Sezione di Torino Acqui Terme, 8 Settembre 2005

50

La regola fondamentale della bioeticatratta sempre l’uomo come un fine.

Prendere qualcuno come un fine significa sempre,in qualche modo,

donarsi a lui in forma disinteressata.

... questo dono disinteressatoè possibile quale risposta umana

solo sulla base del dono gratuito e redentore di Dio.

Al di fuori di tale dono,al di fuori di questo impegno di Dio per l’uomo

che solo giustifica una fiducia senza limiti,l’uomo è sempre tentato da una forma di utilitarismo.

è gratuita…

è da Dio…

agganciocon l’agape cristiana

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Sappiamo che non tutto è sempre autentico e cristallino infatto di generazione. I n ogni desiderio si agitano fantasmie vissuti emozionali che hanno radici lontane. Così esisteanche un'ambivalenza nei conf ronti della maternità.

Avere un fi glio signifi ca per la donna coronare la propriafemminilità e insieme, talvolta, soddisfare ambizioniegocentriche o colmare un vuoto.

Vale a dire che un fi glio può essere voluto per se stesso maanche o nel medesimo tempo quale "oggetto": oggettoriparatore di un lutto , di una diffi coltà coniugale, diun'ambizione f rustrata; oggetto narcisistico digratifi cazione personale o di rassicurazione dellafunzionalità del corpo; oggetto infi ne espiatorio di unacolpa presunta.

G. Zuanazzi

elementimessi in lucedall'indaginepsicologica

Indizi di una relazione spersonalizzante sul piano dei fini

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ll ricorso alla riproduzione artifi ciale pare diffi cilmentedissociabile dalla logica del “fi glio a tutti i costi”...

Provate a chiedere:Perché un fi glio “vostro” e non uno adottivo?

È forte il sospetto che la volontà di aggirare la condizionedi sterilità risponda non tanto alla logica di un "dono",quanto a quella di un "bisogno" dai molti volti: bisogno dimaternità/ paternità , di coronare la propria femminilità/mascolinità, di colmare un vuoto, di superare la propria nonaccettata infertilità…

I n ciascuno di questi casi, la tensione al fi glio si abbina auna palese caduta nella spersonalizzante logica dell'avere:non è il fi glio ad essere anzitutto cercato, ma un bisognodel proprio "io" (o del "noi" della coppia) mediante lapersona del fi glio.

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Indizi di una relazione spersonalizzante

La riproduzione medicalmente assistita- che scinde l’accendersi di una nuova vita umanadal dono d’amore dei suoi genitori -assimila il concepito a un "prodotto"...

da una parte, essa implica la spersonalizzazione delconcepito, che affi ora alla vita non come “dono” (come siaddice a una persona), ma come “prodotto” di unamanipolazione bio-medica altamente sofi sticata;

dall'altra, essa comporta la riduzione dei coniugial rango di semplici “donatori di gameti” per unafecondazione operata da altri.

sul piano dei mezzi

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Una palese logica strumentale soggiace anche a taluneprassi (ora proibite dalla legge italiana):

Si pensi alla produzione dei cosiddetti embrionisoprannumerari, esseri umani dal gelido e incerto destino,prodotti per evitare alla donna ulteriori iperstimolazioniovariche e perché – a diff erenza degli oociti – sonofacilmente crioconservabili…

...o alla pratica della cosiddetta riduzione embrionale:si sta sviluppando qualche embrione in più del previsto;per questo si interviene, riducendone il numero (= aborto)...

Ma si pensi pure all'eventuale discriminazione dei concepitiin base alla salute, al sesso, o ad altri tratti somatici...è diffi cile pensare

a un fi glioamato per se stesso!

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Per concludere...

Nel dono d'amore che rende i due "una sola carne"una nuova persona può sorgere alla vita come dono disinteressato.

ll concepimento "naturale" non è buono ex opere operato...

... tuttavia off re le condizioni perché una nuova persona umanapossa iniziare ad esistere ed essere accoltaall' insegna del dono e non della produzione.

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...coinvolgendo altri nell' intimità del procreare,il dono di sé al proprio coniuge non è più totale ed esclusivo

(la possibilità di generare un figlio viene infatti trasferita adaltri),

così come non è totale l'accettazione della sua persona(è quanto accade quando, non rassegnandosi alla sua sterilità,ci si rivolge ad altri per f arsi "donare" dei gameti).

Riproduzione eterologa: aggravanti etiche

Un attentato alla verità del patto nuziale

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Un attentato alla verità della relazione genitore-figlio

Non può che riuscire carente una genitorialità in cui non sirifletta l'unitotalità dell'essere umano, "personacorporeizzata" e "corpo personalizzato".

All' integrale umanità del generare umano non può cheaddirsi il convergere di tutte le dimensioni della personaumana, inclusa quella biologica:il ricorso a gameti estranei alla coppia o a una madre"sostitutiva" comporta inevitabilmente il darsi di unagenitorialità strutturalmente defi citaria, circoscritta alsolo piano aff ettivo.Anche dall'altro versante, quello del fi glio, manca qualcosa

perché si possa parlare di una fi gliolanza integralmenteumana.

Evacuata della dimensione biologico-corporea, la relazionefi liale risulta anch'essa defi citaria.

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di tipoconseguenzialista

Appendice

Il percorso degli argomenti spiccioli...1

In genere

La scarsa "resa" delle tecniche

necessità di vari (e costosi) tentativi…

...con incremento di aborti spontanei e mortalità perinatale

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Le conseguenze dell’iperstimolazione delle ovaie

sindrome da iperstimolazione

possibile incremento di successive patologie tumorali?

La salute dei bambini nati da FIVET e ICSI

nascono assai sovente sottopeso…

...e con una percentuale doppia di difetti cromosomici e muscoloscheletrici

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Sulla riproduzione eterologa

Le conseguenze nella relazione di coppia

"...alla fine, questo figlio non è tuo!"

Che ne penseranno i figli?

Pare che circa l’85% delle coppie riveli ad altri l’origine delbambino, e questo perché è troppo diffi cile mantenere ilsegreto.

I l bambino è così esposto al rischio di venire malamente aconoscenza della propria origine, senza peraltro avere lapossibilità di conoscerla realmente.

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TURNER A.D. - COYLE A., What does it mean to be a donor offspring?The identity experiences of adults conceived by donor inseminationand the implications for counselling and therapy, Human Reproduction15 (2000) n. 9, 2041-2051.

Si tratta di uno studio su 13 donne e 3 uomini, di età compresa tra i 26 ei 55 anni, di cultura medio-alta, residenti in paesi anglofoni (negli USAla maggior parte; altri in UK, Canada e Australia), paesi nei quali non èriconosciuto il diritto di conoscere l'identità del "donatore".

I quesiti si soffermavano, in particolare, sulle circostanze in cui eraavvenuta la conoscenza delle modalità del concepimento,sull'estensione di questo segreto e su una loro eventuale percezione,sulla eventuale ricerca del genitore genetico (il "donatore") e sulleconseguenze di queste esperienze sulla loro identità, sulla loroopinione circa le tecniche di fecondazione eterologa e la gestionefamiliare di tale situazione, sulla comunicazione con altri.

i risultati di una ricerca...

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Le risposte pervenute ai ricercatori hanno descritto unanimemente contoni drammatici il ricordo del momento della conoscenza della verità:

un ricordo che rifletteva un groviglio di sentimenti contrapposti tra cuipredominava la perdita di sicurezza e di fiducia nella famiglia che sirifletteva in tutte le relazioni interpersonali e la sensazione che laconsapevolezza della discontinuità genetica familiare avessecompromesso l'identità personale.

Alcuni di loro riferirono sentimenti anche molto aggressivi spesso neiconfronti della madre, ritenuta colpevole di aver ridotto la loroesistenza ad una bugia e di aver minato così anche la propriaautostima.

Solo qualcuno, già profondamente deluso dal "padre putativo", si sentìsollevato dalla certezza di non esserne geneticamente legato.

Un altro elemento frequente tra i partecipanti era aver percepito chequel "segreto" aveva condizionato negativamente le dinamiche familiaritra gli stessi coniugi e tra loro e il figlio, spesso in modo irreversibile,determinando disistima e addirittura il rigetto verso lo stesso genitore.

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Solo alcuni erano riusciti, dopo lo shock iniziale, a operare unarivalutazione in senso positivo della scelta dei genitori, cercando unagiustificazione sia alla loro scelta sia ai loro errori nel relazionarsi.

Generalmente condivisa è risultata anche la rivendicazione del diritto diconoscere la propria origine genetica, la persona con cui confrontare leproprie caratteristiche fisiche ma anche i tratti del propriotemperamento e della personalità, le eventuali predisposizioni amalattie. E molti, anche per fronteggiare questa percezione difettivaavevano rivelato di aver costruito con la propria fantasia questapersona e le sue caratteristiche.

Alcuni partecipanti riferirono particolarmente forte questa sensazionedi "perdita", attribuendola non solo alla mancanza del padre biologicoma anche al sentirsi parte e prodotto di procedure mediche prive diemozioni, alla depersonalizzazione del proprio concepimento, e perciòriportarono una rappresentazione brutale di quei momenti immaginatiin un laboratorio.

Qualcuno aveva addirittura tentato, invano, di intraprendere uncontatto con il genitore biologico e tale rifiuto ne ispirava sentimenti didisprezzo e allo stesso tempo di denuncia, nei confronti delleistituzioni, per il diniego alla responsabilità genitoriale concessa al"donatore" e per l'accondiscendenza dei medici, ritenuti ugualmenteirresponsabili nel sostenere tale scelta.

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Per quanto concerne la ricerca del genitore biologico predominava lasensazione di una contrapposizione tra desiderio di conoscenza dellapropria storia genetica, oltre che del genitore, e percezione di unasocietà - rappresentata da amici e vicini ma anche dagli stessi medici -che non supportava, anzi scoraggiava, tale desiderio noncomprendendone il significato e l'importanza.

D'altronde tale difficoltà a far condividere la propria storia e a farneconoscere i risvolti era evidenziata da molti partecipanti, alcuni deiquali avevano timore di rivelare ad altri il loro segreto, frustrati da essofino a considerarsi "un mostro", un prodotto di sperimentazioniscientifiche.

Gli Autori dello studio concludono che negare a queste persone ildiritto di conoscere completamente la propria storia genetica potrebbecomportare serie minacce all'identità personale e varie importanticonseguenze sul piano terapeutico, e perciò invitano gli psicologi adun approccio molto attento a queste persone "in qualche modotipiche", mirante soprattutto a instaurare fiducia e comunicazione eraggiungere una capacità liberatoria di dialogo.