23natura in sardegna
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Il periodico di informazione ambientale a cura dell'ASS.FOR.ONLUSTRANSCRIPT
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Noliziorio Fore$ole
Anno lX n. 23-Settembre 2004Reg. Irib. CA n. 36 del I 7l ll 995
con ollegoto:
Founo di Sordegno,di Gionni Sirigu
Zonzo Editori
ASS. t0R. Editore
[berc ossociozione senzo fini di lucrofondoto dogli opportenenti ol C.F.V.A. nel I 994
Direttore Responsobile
Cloudio Cugusi
(oordinotore 0rgonizzolivoSolvohre S«ivo
Stompo
Grofiche Ghioni, Monoslir
ll Noliziorio Forestole è invioto o tultii soci dell'ASS. t0R., ogli obbonof ed
è prcsente nelle edicole e librerie dello Sodegno
Abbonomenlo sostenitori€36,00do versore sul c.c.p. n' 21 970090intesloto od
ASS.FOR. fusociozione torestoli SordiC. P. n" 50 Coglioil centro09124 Cogliori
rel. e fox 070 5021 53 cell. 3484717997www.ossforjt - [email protected]
Carissimi lettori,
abbiamo stanpato guesta cu?ertinaper alle-garla al libro "Fauna di Sardcgna" di GianniSirig\ nostro socio sos tenitore, fotografo natu-ralista, profondo conoscitore degli ambientinaturali della Smdtgna noncbé grande appas-sionato ed esperto osseroatore degli uccelli rapa-ci. Un libro cbe avrete modo di voprire, ricco disflendide imm.agini rafiguranti gli animalicbe, con la loro presenzo" arriccbiscono il patri-monio naturalistico dclla nostra terra. Alleirnmagini si accornpagnano scbede desrittiae e
di classificazione utili per la prEarazione alconcorso di Agente Foratale, noncbé per appro-
fondire la propria conoscenza sulle specie piùrappresentative della fauna sarda.
Saprire guanti e guali animali popolano inos tri am b i enti naturali.
Scoprire cbe, soprattutto a caasa dell'uorno,alcuni anirnali come il Gip*0, lAovoltoioMonaco e la Foca Monaca" si sono allontanati e
sono sczrn?arsi dalla nostra isola.Sm|rire che ancbe guesta opera concorrerà a
far sì clte il "Progetto Gipeto" abbia un seguitoanche in Sardegna (parte dcl ricavato dei dirit-ti editoriali dtll'autore confuirà nelfondo rac-colto dallASS.FOR. per sostenere liniziatfuain Smdegna)
In guato nunrcro Vi proponiarno un oiag-§ofongrafco nel suggestivo rnondo dellafaunasarda, percÌté riteniamo che guesta operazionesia utile per aalorizzare il patrirnoniofaanisti-co della nostra isola, rna anche ler rirnarcarel'imPortanza clte il Corpo Forestale e diVigilanza Ambientale, con i suoi uomini neioari seroizi (CITES) e Stazioni Foratali, baper la tutela e la consentazione del nostroanbiente.
Volutarnente non abbiamo inserito altriarticoli sull'arnbiente della Sardcgna o sulle ini-ziat'hte dtlla nostra Associazione (cbiediarnoscusa ai tanti associati ed amici cbe ci hannoinoiato numerosi articoli), perclté riteninmo cheil libro allegato soddisferà di gran lunga bVw tre gius te aspettatioe.
Sak)atore Sth)a
A mio padre e a mia madre,
a lrlargherita, Giulia e Laura
Efiata CorriseI* specic di cui alle prsinG174,175, lg3, lg5, igà,,o*spccic penicolerucrt. prutafrcu s€nsi dclla L.R. 23l199g
Gmum Smrou
FAUNADI SARDEGNA
6-
Fauna di Sardegna@ Zonza EditoriPrima edizione, settembre 2004
In copertina: giovane Falco della Regina
Nel retrocopertitaz Cetvo che bramisce
Nel volume è stata segzita Ia segtente classificazione:per classi: Uccelli, Mammiferi, Anfibi e Rettiliall'interno di ogni classe per 0rdine, Famiglia, Genereall'interno del Genere per Specie in ordine alfabetico
Stampa e Allestimento:Grafiche Ghiani, Monastir
Progetto Grafico e impaginazione3Franco Nieddu per Grafiche Ghiani
Zonza Editori, Località Is Coras, 09028 Sestu (Cagliari)
T.el. 070/230570 - Fax 070/230568 - www.zonzaeditori.i| [email protected]
Sounrnnro
pag 9 Ringraziamenti
pag lt Progetto Gipeto
pag 15 Presentazione
pag 16 Uccettipag 22 Schede scientifiche
pag 134 Mammiferipag 140 Schede scientifiche
pag 168 Anfibipag 172 Schede scientifiche
pag 176 Rettitipag 180 Schede scientifiche
pag lgt La Convenzione di Washington
pag 193 Appendicepag 194 Tavole anatomiche, morfologiche e scheletriche
degli anfibi, rettili, uccelli e mammiferi
pag 205 Indice Atfabetico
pag 207 Bibtiografia
Fernue or Sanorerue
Così l"'avoltojo barbato" era immaginato dal fantasioso disegnatore delle tavole che illustrano i tre votumi dellaStorianaturaledisardegna, diFrancescoCetti,pubblicatiaSassari frailt774e11 1,777.
""'Qui il barbato esiste in bastevole quantità; più volte ne ho avuto da diversissime parti dell,isola e,dopo l'avoltor nero con più frequenza ho veduto il barbato.Grandemente deve esso essere sottoposto a variare nel colore, poiché salvo le penne maggiori delle alee della coda, che sempre trovasi rossigne...,,
t0
Brrvenezrenrururr
Iautore desidera ringraziare quanti, con
la loro collaborazione, hanno contribuito altarealizzazione di questo libro:
II biologo Paolo Macis, già coltaboratore diAmbienti naturali della Sardegna, per la con-
sulenza scientifica nelta realizzazione di que-
sto libro e per atcune immagini ivi presenti;
UASS.FOR - Associazione Corpo Forestale
detla Sardegna - per l'apporto dato alta rea-
ltzzazione e atla divulgazione di quest'opera;
Ijufficio CITES di Cagliari - CorPo
Forestale Vigilanza Ambientale Sardegna - inparticotare Sergio Porcu e Giovanni Truzzuper la preziosa opem di verifica e controllo di
alcuni aspetti normativi e scientifici;Il medico veterinario Dott. Mauro Cavallo
(presidente dellASF www.falconeriasarda.it)per la realizzazione di tavote morfologiche,
anatomiche e scheletriche relative ai rettiti,anfibi, uccetli e mammiferi, accompagnate
da una retazione introduttiva;UEnte Foreste detla Regione Sardegna per
aver gentilmente concesso l'autorizzazione ad
accedere alle aree forestali da loro gestite;
Venanzio Basciu dell'Ente Foreste;
Margherita Nastasi e Paota Piu per aver
collaborato atla stesura del testo.
IiAutore
La realizzazione di quest'opera contribuisce a sostene-
re l'iniziativa dell'ASS.F1R (Associazione Corpo
Forestale della Sardegna) a favore del "hogetto
Gipeto)"; parte dei diritti editoriali dell'autore saranno
devoluti a sostegno di questa importante iniziativa.
Pnocrrro Glprro
It Gipeto (Gypaetus barbatus aureus, lntempo chiamato Awoltoio degli agnelli) è, per
molti appassionati di natura, it re degli awol-
toi. Tanto più dolorosa è stata, quindi, la sua
drammatica diminuzione in tutti gli areali del
Mediterraneo. La specie subi una persecuzione
del tutto incomprensibite, se paragonata con la
sua pressoché assoluta inoffensività sia per
Iuomo che per gli animali domestici. II grosso
delte uccisioni risale certamente al sec. XIX, se
non a prima ancora. Infatti, come nidificante,
scomparve datta Sicilia nel 1840, datlAustria
nel L880, dalla Bosnia net 1893,
datllErzegovina net 1890, dalUltalia e dalla
Francia entro Ia fine del secolo.
Si riprodusse in Sardegna, lArca di Noè ita-
liana, fino a circa il 1965, ma rimase attaccato
a questi monti per altri dieci anni atmeno
(Umberto Graziano, com. pers.).
Probabilmente ia specie, rarefatta dalle
ciassiche persecuzioni indiscriminate contro
tutti i predatori, ricevette il colpo di grazia,
proprio a causa della sua rarità, ad opera dei
Pnoermo CTPETo
cacciatori di soggetti per llmbalsamazione.
Ancora negli anni'70 viveva a Pavia un perso-
naggio munito di un permesso che gli consen-
tiva di uccidere legalmente quaiunque anima-
te, purché la pelle fosse destinata a un museo.
I1 Gipeto era appena scomparso dalle Alpi
che ornitotogi lungimiranti già pensavano alla
sua reintroduzione. Carl Stemmler nel 1922
(cit. da U. Graziano, Not. Forestate VIII no20,
pag. 24) e 0skar Heinroth nel1.924 (Die Vòget
Mitteleuropas, Berlino, 1'924) la proposero. Itempi però non erano maturi. Mancava ta
conoscenza tecnica sulle reintroduzioni, imezzi finanziari, Ia volontà politica. Nei primi
anni'70 si era agli albori delta consewazione
attiva. Alcuni naturatisti pensavano ormai che
l'uomo dovesse proteggere la natura non solo
con [astensione dalle proprie attività tipiche,
la filosofia dellarea protetta, ma anche rivol-
gendo le proprie capacità e i grandi mezzi di
cui ormai ta società disponeva, aIIa ricostruzio-
ne degli habitat e dei loro protagonisti.
Logicamente si pensava soprattutto alle specie
Feurve »r Sanoucrue
più importanti, quelle meglio conosciute,
quelle per cui si potevano coinvolgere fondi e
volontà politiche.
Conseguentemente, uno dei primi episodi
di conservazione attiva fu un tentativo di rein-
troduzione del Gipeto nelle Atpi. Si utilizzaro-
no esemplari adulti, importati dallAsia.
Purtroppo si dovette costatare il totale falU-
mento dellesperimento. Il fatto contribui non
poco alle polemiche di chi, awerso alla conser-
vazione attiva, auspicava che l'uomo si aste-
nesse da ogni intervento sulla natura, salvo
quello... di non intervenire. Tuttavia, I1 Gipeto
si riproduceva abbastanza bene in cattività, findall'inizio del sec. )il. La prima nascita awen-ne a Sofia, in Butgaria, nel 1916, e successiva-
mente a Berlino (1,942), Zlngo (1943), Alma-
Ata, U.R.S.S. (1.973), Wassenaar (1980)
(Anderegg, Frey, Muller, "Reintroduction ofthe Bearded vulture...", International Zoo
Yearbook, 23: 35-4'l-, 1984), ma in particotare
Innsbruck, che, fra 111,973 e il 1978 allevò ottopiccoli, su quindici nati (Thaler e Pechlander,
"Volierenbrut und Handaufzucht beim
Bartgeier (Gypaetus barbatus aureus):
Beobachtungen aus dem Alpenzoo Innsbruck",
Gefied. Welt, L03: 21.-25,1,979).
Fu soprattutto in seguito al notevole suc-
cesso di allevamento della Thaler, che, nel
1978, un gruppo di studiosi (comprendente
Paul Géroudet, Maarten Bijlevetd, Hans Frey,
Winfried Walter, i fratelli Terrasse e Paolo
Fasce), finanziati dallo Zoo di Francoforte,
decisero di reatizzare l'impresa.
La scelta, a quei tempi tutt'altro che scon-
tata (secondo gti ambientalisti "esperti", lamortalità dei pulli, prima del raggiungimento
dell'età riproduttiva, sarebbe stata del 90-
95%), di non utilizzare esemplari adulti di
cattura (di provenienza asiatica), ma giovani
allevati in cattività, si dimostrò vincente. Si
ricorse alla tecnica medioevale dello haking,
che consiste nelltmitazione di quanto awiene
net nido naturale: i giovani, ancora prima del-
l'età dell'involo, sono lasciati a se stessi, salvo
prowedere, come farebbero i genitori, a por-
tare regolarmente cibo vicino al nido. Uistinto
guida i piccoli a tornarvi, fino a quando non
diventano indipendenti. Un ulteriore bonus diquesto sistema, come si scoperse più tardi, era
la tendenza degii esemplari, dopo qualche
anno di vagabondaggi, a tornare a nidificare
in prossimità di quello che ritenevano essere illoro nido natale. Dal 1986, data del primo rila-
scio, sono stati liberati L22 esemplari. Di que-
sti, 13 sono morti e 9 non sono più stati osser-
vati. Prudenzialmente, tuttavia, si considera-
no solo i Gipeti osservati con certezza, e si
stima che ne rimangano almeno dat 50 alT0olo
di quetli complessivamente reintrodotti. Dal
1.997 al2001 si sono inoltre involati 8 giova-
ni nati in natura (con una produttività media
per coppia attiva di 0,5 involati ogni anno:
identica a quella riscontrabile nei Pirenei,
I2
dove vive Iunica importante cotonia selvatica
rimasta in Europa ("Bearded vulture,
Reintroduction into the Alps, Annual Report
2OOO", Francoforte 2000). La soprawivenza
dei soggetti immessi, tenuto conto del note-
vole arco di tempo, è paragonabile con favore
a quanto si potrebbe sperare per esemplari
nati in natura. Oggi (nov. 2003) si contano
inoltre 125 Gipeti, fra giovani e riproduttori,
custoditi in 30 giardini zoologici e in 5 centri
di allevamento (Fasce, Azzolini, Bocca,
Genero, Martinelli, Toffoli, Rolando, "La rein-
troduzione del Gipeto Gypaetus barbatus nelle
Alpi: svituppo e stato attuale del progetto",
Genova 2001, integrato da Hans Frey, com.
pers., 13 nov. 2003).
Questi successi dimostrano ampiamente
che, con t mezzi di cui la nostra società oggi
dispone, e con Ia relativa volontà politica, una
specie può essere reintrodotta nel suo habitat
originale. Vi sono owiamente alcuni requisiti
da rispettare. Ci si deve lealmente convincere
di quali siano state le cause delUestinzione ed
altrettanto lealmente si deve poter affermare
che queste cause sono state rimosse. Alcuni
progetti soprawivono al limite del possibile. o
per motivi tecnici o per motivi economici.
Sarebbe immorale rischiare esemplari insosti-
Pnoerso GTPETo
tuibiti là dove dovessero mancare le condizioni
ottimali.
Per motivi politici, che non è qui il luogo
per enumemre, la conservazione attiva non è
sempre apprezzata. Basti dire che essa è esclu-
sivo appannaggio di tecnici di grande profes-
sionalità ed è preclusa ai ditettanti. Vengono
proposte statistiche, talvolta raccolte in modo
malizioso, sui risultati delle reintroduzioni,
concludendo che esse spesso non portano a
risultati positivi. Mi piace invece citare il deca-
no della conseryazione attiva, I1 Professor Tom
Cade: "La riproduzione in cattività (per fini di
conservazione) e la reintroduzione sono conti-
nuamente state discusse negli ambienti prote-
zionistici...Tuttavia, (esse) si sono dimostrate
efficaci nel restaurare popolazioni di rapaci e
di altre specie mre o in pericolo...Esse non
sono né meglio né peggio di attri metodi...Alla
fine degli anni ?90 vi erano al mondo più di 50
progetti relativi a circa 25 specie di rapaci
diurni... ed almeno tre quarti di essi hanno
ottenuto un certo successo nel reintegro di
popolazioni autonome in natura" (Witliam
Burnham e Tom J. Cade "Return of the
Peregine" Boise, Idaho , 2003 pagg. 351-2).
Harry SatamonFondatore dell0asi Naturalistica
di SantAlessio (Pavia)
PnnsrrvrezroNE
La varietà e l'integrità degti ambienti
naturali ma anche le grandi distese ancora
oggi poco antropizzate, hanno permesso laconservazione di habitat adatti ad ospitare
una ricca e variegata fauna che I'isotamento
geografico deltlsota ha reso unica nel bacino
mediterraneo.
Lo scopo di questo lavoro di carattere
divulgativo è proprio quetto di far conoscere,
attraverso numerose immagini,le specie faunistiche più rappresentative presenti inSardegna.
Un libro di semplice interpretazione scien-
tifica ma ricco di immagini inedite in grado dimostrare la varietà det mondo faunistico sardo.
IJesposizione dette classi di vertebrati non
seguirà l'ordine scientifico tegato aila scala
evolutiva - ossia pesci, anfibi, rettili, uccelli e
mammiferi - ma si aprirà con gli uccelli, laclasse numericamente più rappresentata, per
proseguire poi con i mammiferi, i rettili e glianfibi. Si tralasceranno, dunque, le specie
appartenenti atta fauna marina che popolano imeravigliosi fondali del bacino mediterraneo.
Inoltre, netlanalizzare le diverse specie
animali, si è preferito dare maggior risalto,
attraverso le immagini, a quetle ritenute più
rappresentative nonché a quelte che eviden-
ziano te particolarità faunistiche det sistema
sardo-corso.
0gni specie animale viene mostrata da
accattivanti immagini riprese nel proprio habi-
tat naturale, corredate inottre da semplici
schede scientifiche e da didascalie in grado di
evidenziare le caratteristiche, il comportamen-
to e le abitudini delle specie trattate.
0
t5
Gota di Gorroppu - Supramonte (Sardegna Centro-orienta[e)
16
UCCEttIGti uccelli costituiscono ta classe dei verte-brati in assoluto più numerosa; sono deri-vati dall'evoluzione dei rettili con i qualihanno mantenuto in comune i'oviparità.Le caratteristiche che più tri differenzianodagli altri vertebrati sono le penne e lepiume che ricoprono tutto it toro corpo e gtiarti anteriori che si sono differenziati per ilvolo.Infatti, durante l'evotuzione, gli uccellihanno occupato una nicchia ecologicaimportantissima come lo spazio aereo e per
far questo hanno evoluto tutta una serie diadattamenti atti a permettere toro di vola-re: ossa solide ma leggere, atcune dellequali sono cave (ossa pneumatiche), poten-ti muscoti pettorali che si inseriscono sullacarena, una lamina sporgente dello sternoe, naturalmente, le penne. Sono proprioqueste, la cui forma e dimensione varia da
specie a specie, a sostenere gli uccelli involo ed a permetterne gli spostamenti e leacrobazie in aria.Tutti questi caratteri così modificati hannopermesso agli uccelli di conquistare ildominio dei cieti che dividono solo con gliinsetti volatori e con alcuni mammiferi(pipistrelli).Proprio la capacità di spostarsi in volo,anche a migtiaia di chilometri di distanza,ed il fatto di essere omeotermi, ossia diavere una temperatura corporea costante
come i mammiferi, ha permesso loro dicolonizzare tutti gli ambienti della terracomprese le isole.La icchezza e la varietà deil'avifauna sarda
dipendono da alcuni fattori come la presen-
za di ampie zone relativamente poco antro-pizzate e di una vasta gamma di ambientinaturali.Dalla metà del 1800 sono circa centocin-quanta le specie ornitiche che hanno nidi-ficato in Sardegna.
Questa situazione appare comunque in con-tinua trasformazione: infatti alcune specie
sono da ritenersi completamente estintecome nidificanti, tra le quati I'awoltoiomonaco, il gipeto, il gobbo rugginoso, l'a-quila di mare ed il falco pescatore; altreinvece, come il picchio rosso minore, ilmerlo acquaiolo e l'aquila del Bonelli - inassenza di prove certe di riproduzione -sembrano destinate a['estinzione nellanostra isola.D'altra parte sono diversi gti uccelli che
solo recentemente hanno scelto l'isola per
nidificare come, ad esempio, it fenicottero,la cicogna bianca, l'airone guardabuoi, ilgabbiano roseo e il mignattaio.IJimportanza dell'avifauna sarda è ricono-sciuta a livello internazionale: finsularitàma anche Ie condizioni ambientali, che
variano notevolmente da quelle continenta-ti, hanno permesso il differenziarsi di motte
varietà endemiche caratteristiche del siste-ma sardo-corso e delle isolemediterranee.Tra i rapaci, ad esempio, l'a-store e lo sparviero, appartengono a sotto-specie sardo-corse.
La scomparsa di queste specie, in quanto
uniche, rappresenterebbe una perdita incot-mabile per il nostro patrimonio faunistico,
pertanto è necessario tutelarne la presenza
contribuendo innanzitutto a mantenereinalterato il più possibite it loro habitat.Ma f importanza delt'avifauna sarda non
deve essere circoscritta solo alle specie
endemiche; sono tante infatti Ie specie cheper numero e distribuzione meritano diessere citate.Il pollo sultano ed il grifone sono specie
Falco Pe[[egrinoFemmina adulta
scomparse dalla penisola italiana mentre lagallina prataiola soprawive, con una ridot-tissima popolazione - forse non più vitale-, nel Tavotiere delle Puglie.In particolare iI pollo sultano - scomparso
nella gran parte del continente europeo -vive allo stato spontaneo solo in Sardegna
e nella penisola iberica. È uno splendidorallide, proprio delle zone umide, dal piu-maggio blu-turchese con becco e zampe
rosso-corallo; queste ultime grandi e spro-porzionate rispetto alle dimensioni del
corpo, permettono agili spostamenti anche
nel canneto più fitto. Raramente il pollosultano si mostra allo scoperto, più spesso
infatti è iI richiamo simile ad una trombet-ta a rivelarne la presenza tra le canne; all'a-perto si muove sempre con circospezione,pronto a rientrare al sicuro nella vegetazio-ne ai minimo segnate di pericolo.Le zampe del pollo sultano presentano poiuna caratteristica unica tra gli uccelli -comune solo ai pappagalli - in quanto pos-
siedono il poltice opponente che utilizzanoper tenere fermo il cibo, composto in pre-
valenza dal midollo centrale delle canne e
delle cannucce.
It grifone, unico rappresentante degliawoltoi originariamente presenti nell'isola,vive in colonie nella Sardegna nord-occi-dentale, a strapiombo sul mare come p.taCristallo e Capo Marargiu e tra i rilievi roc-
ciosi dell'interno. Si nutre di carogne dianimali in via di decomposizione. AlIaricerca di cibo è in grado di ispezionare
vaste porzioni di territorio spingendosi a
I8
decine di chitometri dat nido, grazie atlagrande superficie alare in grado di sfrutta-re Ie correnti termiche ascensionati e quin-di spostarsi con il minimo sforzo.La gallina prataiola vive nelle steppe pia-neggianti sarde; è un'ottima camminatriceche preferisce, se disturbata, allontanarsi"pedonando" tra le piante erbacee, che
costituiscono la maggior parte della vegeta-zione deile piane. Incalzata dallo sviluppodell'agricoltura intensiva, vede restringersi1o spazio vitale, al pari degli altri animalicome l'atbanella minore, con la quale con-divide l'habitat.I rapaci sono i veri dominatori dell'aria;abili predatori si sono evoluti morfologica-mente ed hanno perfezionato le tecniche divoto per cacciare nei diversi ambienti.Liastore e lo sparviero sono dotati di alicorte ed arrotondate con le quali raggiun-gono alte velocità in breve tempo, e coda
lunga con la quale equilibrano ii corponegli spostamenti tra gli spazi angusti dellavegetazione dei boschi.Le albanelte ed il falco di palude, dotati digrandi ali, planano scivolando sulla vegeta-zione alla ricerca di prede distratte; i tarsiallungati permettono toro di arrivare sullapreda con qualche frazione di secondo inanticipo, cosa che, in natura, può determi-nare la differenza tra la vita e la morte.In Sardegna i rappresentanti del genere
Faico sono cinque: it falco pellegrino, ilfalco della regina, il lodolaio, il gheppio ed
il grittaio.Il gheppio è di gran lunga il più diffuso e
conosciuto se non altro per I'abitudine dinidificare anche nelle città. In volo il ghep-pio è capace di rimanere immobile a lungoiibrandosi nell'aria - questa capacità gli è
valsa il nome di "futtibentu"- alla ricerca
lJaquila reate, grazie alta sua proverbiate vista, è in grado discorgere [e prede a grande distanza.
di qualche topolino, lucertola o insetto su
cui tanciarsi in picchiata.Il grillaio è simile al gheppio ma, nellanostra isota, preferisce nidificare in piccole
comunità lontane dai centri abitati.Il falco della regina è un falconide tipicodel bacino del mediterraneo che ha inSardegna le sue colonie più numerosei sv€r:na nel Madagascar e ritorna puntuale, inprimavera, nella nostra isola per nidificare.
19
Ed è proprio in questo che il falco dellaregina si differenzia dagti attri uccelli.Infatti ia deposizione delle uova awieneverso ia fine di luglio per far coincidere l'al-levamento dei nidiacei e quindi l'aumenta-to fabbisogno alimentare con t'arrivo, a fineestate, degli uccelli migratori dei quali que-
sti falchi si nutrono.Ma il posto d'onore tra i falconidi spettasenza ombra di dubbio al falco pellegrino:tutto in lui esprime infatti potenza e velo-cità. It corpo compatto e massiccio e le atiallungate ed aerodinamiche gli permettonodi raggiungere in picchiata velocità vicine e
talvolta superiori ai 300 Km orari, tanto da
attribuirgli it primato della creatura viven-te più veloce della terra.Iiappellativo di regina tra gli uccelli spettaperò di diritto all'aquila reale che vive nellemontagne delt'interno dove, con un'apertu-ra alare di oltre due metri, è l'incontrastatadominatrice dei ritievi più atti.Infine, tra gti uccelli da preda presenti inSardegna non si possono non citare i rapa-ci notturni, appartenenti alt'ordine degiiStrigiformi, diviso nelle famigtie di Titonidie Strigidi.AIla famiglia dei Titonidi appartiene itBarbagianni, uccello di media grandezza e
di colore chiaro, varietà sardo-corsa dellaforma continentale (Tyto alba alba,Linnaeus).Alla famigtia degti Strigidi appartengonoinvece la civetta, varietà sarda della formacontinentate (Athene noctua noctua,Scopoli) e l'assiolo, rapace notturno di pic-
cole dimensioni, migratore parziale presen-
te nell'isola.I rapaci notturni hanno da sempre suscita-to un particolare interesse per Ie loro abi-tudini crepuscolari e notturne, alimentandoquindi, Ioro malgrado, leggende e pregiudi-zi che li raffigurano come ucceili portatoridi sventure e disgrazie.
BarbagianniQuesto rapace notturno è caratterizzato da[[a faccia particotare
a forma di cuore.
Preme sottolineare, invece, come tali pecu-
liarità e abitudini siano conseguenti aliavita nell'oscurità e sono perciò indispensa-biti per ia loro soprawivenza.Llimportanza che la Sardegna riveste da unpunto di vista ornitologico deriva inoltre dal-Uessere meta o scalo per i flussi migratori.Posta praticamente at centro delMediterraneo occidentale, l'isola, occupa
infatti una posizione strategica coltocata
20
Ghiandaia MaÉna (Corocios garrulus).
La Ghiandaia marina pur vivendo nette pianure, talvolta tocaliz-za iI proprio nido netle vicinanze di picco[i ruscelti.
com'è tungo una delle più importanti rottemigratorie seguite dagti uccelli.Tra te specie ornitiche migratrici bisognaperò distinguere tra quelle cosiddette dipasso, che transitano sulla Sardegna neglispostamenti primaverili ed autunnali, e
quelle invece che scelgono l'isola per tra-scorrervi rispettivamente l'inverno (specie
svernanti) o l'estate (specie estivanti).Le specie svernanti provengono in massima
parte datle regioni dell'Europa centro-
orientate, dalle isole Britanniche e datla
Siberia: il loro arrivo coincide normalmentecon i primi freddi.Alcune di queste specie come ad es. il cotom-
baccio, il germano reale, la folaga, il mori-glione, il falco di palude, il merlo, sono pre-
senti in Sardegna come fauna stanziale, per
cui nel periodo invernale con l'arrivo dei
migratori si assiste alla sovrapposizione delle
due popolazioni (stanziale e svernante).Attre specie come ad es. la beccaccia, iltordo bottaccio, lo storno comune, l'aironecenerino, il beccaccino, ecc. non nidificanoin Sardegna e la loro presenza è limitata alperiodo invernale.Le specie estivanti invece arrivano nellanostra isota in primavera per poi ripartire,in genere, agti inizi dell'autunno dopo aver-
vi nidificato. Sono specie ornitiche prove-
nienti in linea di massima dal continenteafricano come il griltaio, ta tortora, le aver-
le, la rondine comune, il balestruccio, ilfalco della regina, la ghiandaia marina, iIgruccione, l'upupa..Liordine dei coraciformi raggruppa uccellicaratterizzati da colori particolarmentevivaci; originari dellAfrica, arrivano pun-
tuali in primavera ogni anno. Nidificano(come l'upupa e la ghiandaia marina) all'in-terno di cavità naturali, nei vecchi tronchio nelle costruzioni umane come muretti a
secco o vecchi casolari in aperta campagna.
Altri invece, come il gruccione ed iI martinpescatore, depongono Ie uova alt'interno diiunghi cunicoli che scavano nel terreno o
nell'argine dei corsi d'acqua.
21
Asronr(Accipiter g entilis arrig onii, Kleinschmidt, 1 903)
Astore ai primi voliI soggetti giovani presentano una colorazione del piumaggio che
col passare deI tempo, circa due anni, cambia totaLmente assu-mendo una tonalità più scura, con i[ ventre che si presenta fit-tamente barrato orizzontatmente. [iride ceteste deg[i occhi deigiovani astori assume neI tempo un cotore gia[Lo arancio neLte
femmine e rossastro nei maschi, fatto che evidenzia ancor di più
[o sguardo acuto e penetrante degLi astori adulti.
HABITAT: boschi d'alto fusto, con radure oaperture su campi, anche su colline e montagnePRESENZA: stanziale; di norma è legato alproprio territorio, che non abbandona nean-che in periodo invernale. Varietà Sardo-corsaDIMENSIONI: maschio 45-48 cm; femmina55 cm circaDESGRIZIONE: - Piumaggio del maschio:parte superiore grigio-scura, inferiore barra-ta orizzontalmente di grigio-scuro; occhigiallo-arancio; - della femmina: parte supe-riore grigio-marrone, inferiore barrata oriz-zontalmente di grigio con tonalità più chia-re rispetto al maschio; - dei giovani: più chia-ri e tendenti al marrone rispetto agli adulti,presentano nelle parti inferiori tonalità ros-sicce con striature longitudinali; nei primimesi di vita f iride ha una colorazione giallo-azzurrognola, con I'età tende a raggiungerela colorazione giallo-arancio tipica degtiadulti.
Giovane AstoreEsemplare prossimo atlinvo[0, posato vicino ad un grosso nidocostruito in una vecchia sughera.
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Astore in voloUastore è, insieme a[Lo sparviero, iI rapace per ecce[Lenza deLte
aree boschive; mentre sorvola siLenziosamente i[ suo territorio,attri ucceLti, come ghiandaie e merti, segnaLano con forti richia-
mi iL pericoto rappresentato datta sua presenza.
- Accoppiamento: marzo-apdle- Deposizione delle uova:(due-cinque) aprile-mag gio- Periodo di incubazionei 35-38 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:40 giorni circa- Involo; iuglio- Peso: maschio 500-650 g; femmina 900-
1100 g
- Apertura alare:1.00-1.20 cm
ATIMENTAZIONE: cattura colombacci, ghian-
daie, tordi, merli, corvidi, di rado conigliDISTRIBUZIONE: limitata alle foreste ed ai
boschi d'alto fustoPROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington.Allegato A dei Reg. (CÉ) 338/97
Astore sulla preda
Dopo aver catturato la sua preda.come tutti ì rapaci, [a copre con Le ati, guardandosi intorno furtivamente;
soLo dopo essersi accertato che non vi siano pericoLi. inizia iI suo pasto.
ttf.:.:... '.:,,'.
Sprnvrrnr(Accipiter nisus wolterstoffi , Kteinschidt, 1 9 0 1 )
HABITAT: come per l1store, boschi d'altofusto con radure o aperture su campi e
ruscelli, anche in coliina e montagnaPRESENZA: stanziale. Varietà Sardo-corsaDIMENSIONI: maschio 25-30 cm; femmina30-35 cm
Femmina adutta di sparviere nel nidoG[i sparvieri costruiscono i[ nido netle biforcazioni dei tronchi,utilizzando ramoscelli secchi; nel proprio territorio ogni coppiacostruisce diversi nidi per poi occuparti a rotazione negLi anni.
Piccoti di sparviere di circa due settimaneI piccoLi di sparviere restano neL nido per circa un mese; prima
de[L'invol.o stazionano nei pressi deI nido, tra i rami e [e fronde
degLi atberi.
Sparviere femminaQuesti rapaci sono abi[issimi cacciatori e per poter cacciare
negLi ambienti boschivi necessjtano di Lunghi e accurat'i perio-
di di addestramento da parte dei genitori.
DESCRIZIONE: - Piumaggio del maschioi
parte superiore grigio-ardesia con guance
rossicce, petto barrato con sfumature rossic-
ce, occhi gialti; - della femmina: parte supe-
riore grigio-marrone, petto barrato, assenza
di tonalità rossicce; - dei giovani: simile alle
femmine adulte, con barrature sul petto leg-germente più marcate.- Accoppiamento: aprile-mag gio
- Deposizione delle uova: (lte-cinque) mag-
gio-giugno- Periodo di incubazione:35 giorni circa
- Permanenza dei piccoli nel nido:28-30 giorni- Involo: luglio- Peso: maschio 110-130 g; femmina 130-200 g
- Apertura alare:55-65 cm
Sparviere nei pressi di un ruscelloNe'i periodi di intensa catura estiva gti Sparvieri sono soliti cer-
care refrigerio nei pressi dei ruscelli.
OR
ATIMENTAZIONE: caccia volatili (ghiandaie,tordi, merli, picchi, fringuelli, cinciarelle),raramente roditori ed insettiDISTRIBUZI0NE: foreste e boschi d'altofusto ma anche piccoli boschetti intervallatida zone di macchiaPROIEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Sparviere - Maschio aduttoLo sparviere cattura uccet[i di piccote e medie dimensioni; spe-cie nel periodo detla crescita dei piccoli. è possibile trovaregrandi quantità di piume, penne e resti di prede nei tronchi cir-costanti i[ nido.
Aoutra REATE(Aquita chrysaétos chrysaétos, Linnaeus, 1758)
Femmina di aquita reate in voto
Con i[ suo voto maestoso, [aquila sorvola ampi territori atla
ricerca di prede da catturare. Spesso [e Aquile Reali cacciano
con volo radente, costeggiando crinati scoscesj, pronte a tuffar-
si in pìcchiata negLi spazi aperti per sorprendere [e [oro prede.
HABITAT: ambienti rocciosi di montagna con
preferenza per i pascoli d'alta quota; se non
disturbata si insedia anche a quote inferiori.Talvolta nidifica sulte piante
PRESENZA: stanziale; nel periodo invernale si
può spingere in ambienti diversi da quelli che
costituiscono di solito iI suo habitatDIMENSI0NI: maschio 75 cm; femmina circa
90 cm
DESCRIZIONEz - Piumaggio del maschio: colo-
re tendente al marron scuro con sfumature
rossicce; testa superiormente più chiara e
dorata; - della femmina: simile a quello del
maschio, ma leggermente più scuro; - dei gio-
vani: di colore scuro con meno sfumature
rispetto a quelle degli adulti, hanno due cer-
chietti bianchi piuttosto evidenti sotto le ali;
la base della coda è anch'essa bianca.
Piccolo di aquita reate parzialmente impiumatoNeL[e prime settimane di vita [a femmina imbocca iI piccoto
con [e carnj più tenere deLte prede; man mano che questo cre-
sce e diventa autonomo neI nutrirsi, i genitori depositano neI
nido te prede catturate altontanandosi quasì subito.
Maschio di aquita reale con [a preda nei pressi det nidoLepri e conigli hanno una parte preponderante nelta dieta diquesto rapace, pur essendo in grado di catturare una grandevarietà di anima[i
Aquilo reale oì prtmi volìUinvolo delte giovani aquil'e awiene generaLmente nel mese di[ug[io; per tutto iL periodo estivo [e giovani aquiLe rimangononeL territorio in cui sono nate, sotto l'attento contro[Lo deg[iadutti.
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Giovani di aquila reate completamente impiumatiLe aqui[e rea[i depongono solitamente 1-2 uova ma so[o rara-
mente i piccoLi arrivano entrambi aLlinvoto.
- Accoppiamentoi tta gennaio-febbraio
- Deposizione delle uova: (tno-due) marzo-
apdle- Periodo di incubazione: 43-45 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:70-80 giorni- Involo: luglio-agosto- Peso: maschio 2900-3500 g; femmina 4000-
6500 g- Apertura alare:200-220 cm
ATIMENTAZI0NE: cattura conigli, lepri, per-
nici, volpi, piccoli animali d'allevamento; di
rado si ciba di carogne
DISTRIBUZIONE: limitata ai più importanticomplessi montuosiPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Pomua(Buteo buteo arrigonii, Picchi, 1903)
Poiana in voloLa poiana è un rapace di medie dimensioni; molto comune intutti gli ambienti della Sardegna, solo di rado La si vede anchenei centri ab'itati.
HABITAT: vario, esteso a tutti gli ambientiaperti sia collinari che di pianura; preferite lezone coperte da boschi alternati ad ampieradure
PRESENZA: stanzialeDIMENSIONI: maschio 47 cm; femmina circa50 cmDESCRIZI0NE: - Piumaggio del maschio: tnprevaienza di colore marrone, con tonatità avoite più chiare o più scure; ia sottospeciesardo-corsa è generalmente più chiara; - della
femmina: simite a quello del maschio, convariazioni di tonalità in entrambi i sessi; - dez
giovani: simile a quello degti adutti ma menovariegato, e con striature o piccole macchieche si staccano nettamente dal resto del piu-maggio.
Poiana - Femmina adultaDa posatoi dominanti come rocce, atberi o pa[i, scruta paziente-mente i[ territorio sottostante pronta a cogtiere ogni minimomovimento e quindi a lancjarsi silenziosa e implacabite sulLeprede che vanno dai rettiti agti uccelti o ai mammiferi di picco-le e medie dimensioni.
Poiana adulta nel suo posatoio
- Accoppiamentoi matzo-aprile- Deposizione delle uovd: (due-tre) maggio- Periodo di incubazione:33'35 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:40-45 giorni- Involo: giugno{uglio- Peso: maschio 600 g; femmina 1000 g circa- Apertura alare:120 cm
ATIMENTAZIONE: dopo lunghi appostamenti
cattura conigli o lepri anche malati, uccelli,topi, anfibi, rettili; talvolta animali mortiDISTRIBUZI0NE: comune e diffusa pressoché
in tutti gli ambientiPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.
Altegato A del Reg. (CE) 338/97
Poiana ai primi voliIn questa fase detla crescita Le giovani poiane necessitano de[-
L'a'iuto dei Loro genitori, perché non sono ancora in grado di
prowedere da sole a[ proprio sostentamento.
a1
Argff,rrtlA MINoRE(Circus pygargus, Linnaeus, L758)
Albanella minore femminaRapace migratore, arriva in Sardegna in primavera e vi rimaneper tutto i[ periodo riproduttivo fino atl'autunno.Le albanetle cacciano volando a bassa quota e tuffandosi ail..im-prowiso suI terreno per catturare piccoli ucceLti, insetti. retti-[i, anfibi e piccoti roditori.
HABITAI: nidifica al suolo e caccia nelle vasteestensioni coltivate a cereati, in praterie esteppe vicine a fiumi, laghi e patudiPRESENZA: migratore; arriva in primavem erimane in Sardegna per tutto il periodo ripro-duttivo fino allautunno, quando fa rientro neipaesi caldi per trascorrervi finvernoDIMENSI0NI: maschio circa 40 cm; femminacirca 45 cmDESCRIZI0NÉz - Piumaggio del maschio: ten-dente al grigio, punta deile aìi nera; dorso piùchiaro netle parti superiori. Le parti ventralisono più chiare delle dorsali; occhi giatti; -della femmina: bruno rossiccio con evidentegnppone bianco; marron nelle parti dorsali estriature ventrali; occhi gialli; - dei giovani:
L'Albanella minore è iI rapace d'ecceltenza delte distese pia-
neggianti, caratterizzato da un vo[o elegante e leggero con cui
sorvola senza posa i campi, a[[a ricerca di insetti, rettili, ma
soprattutto roditori di cui si nutre.In Sardegna, [a specie è poco numerosa e sempre più minaccia-
ta: latbanella, infatti, nidifica a terra tra [a vegetazione, inquesto modo espone i piccoti, non ancora atti aI voto, atle Lame
de[Le mietitrici.
color mattone nelle parti inferiori; ieggermen-
te più scuro degli adulti nette parti superiori- Accoppiamento: apdie-maggio- Deposizione delle uova: (quattro-sei) rnaggio-giugno- Periodo di incabazionei 28-35 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:30-40 giorni- Involo: luglio-agosto- Peso: maschio 270 g; femmina 340 g
- Apertura alare:1.00-110 cm
ATIMENTAZI0NE: cattura piccoli uccelli,insetti, rettili, anfibi e piccoli roditoriDISTRIBUZIONE: pianure incolte e coltivatedella SardegnaPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
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Farco Dr PAIUDE(Circus aerugino sus aeruginosus, Linnaeus, 1 7 58)
Falco di patude
Con latteggiamento tipico dei rapaci, copre [a preda con [e aliper nasconderta alto sguardo di eventuaLi intrusi.
HABITAT: zone d'acqua ricche di canneti,paludi e laghi non molto estesi; a volte si sta-
bilisce su campi e pascoli umidiPRESENZA: migratore parziaie, è presente per
tutto [anno e soprattutto in inverno e nelperiodo dei passi
DIMENSI0NI: maschio 45-48 cm; femmina 50-
52 cm
DESCRIZIONEz - Piumaggio del maschio: dorso
e penne copritrici scuri, remiganti e coda dicolore grigio chiaro; testa e petto chiari; occhigialli; - della femmina: a prima vista sembra
completamente marron scuro, ma ha la testadi colore giallastro e il bordo superiore delUala
biancastro; gli occhi sono scuri; - dei giovani:
più scuro della femmina adulta, anche nelpetto, possono avere la testa chiara ma nonhanno bordo bianco nella parte anteriore dei-Iala
Questi rapaci rimangono spesso nascosti tra [a vegetazione; nellepause deLta caccia essi sostano anche per delte ore nel fotto dei
can neti.
:,la
it!:1 t::
Falco di palude sulta preda
Zone umide circondate da fitti canneti ospitano una moltitudine di ucceLLi acquatìcì e creano quìndi l'habìtat ideaLe per questo
rapace.
- Ac coppi amento i matzo-aprile- Deposizione delle uovai (fie-cinque) apdle-maggio- Periodo di incubazione: 35-40 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:35-40 giorni- Involo; giugno-luglio- Peso: maschio 400 g; femmina 800 g
- Apertura alare: 1.1.5-1.30 cm
ATIMENTAZI0NE: caccia anatre (soprattuttomatate o fedte), foiaghe, gallinelle d'acqua,
spesso malate, topi, rettili, nonché insettiDISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide ed
ai pascoli in prossimità di queste
PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
ZE
Aworroro GRIFoNE(Gyps fulvus fulvus. Habtizl, 1783)
Grifone in voloDotato di una grande superficie alare, questo awoltoio perlustragrandi estensioni di territorio atla ricerca di anima[i morti in via
di decomposizione dei quati si nutre.
HABITAT: ambienti montani e collinari o
comunque aperti nei quati si pratica la pasto-
rizia dalla quale traggono la maggior parte delloro cibo; per la nidificazione preferiscono lepareti rocciose
PRESENZA: stanzialeDIMENSI0NI: maschio 95 cm; femmina 105
cmDESCRIZI0NÉz - Piumaggio del maschio:
dorso e copritrici di colore marron-rossiccio,in contrasto con le remiganti scure; collarebianco, coda corta, petto color sabbia consfumature rossicce; - della femmina: come
quelto del maschio; - dei giovani: simili agliadutti, il collare è bruno-rossiccio- Accoppiamenfo: dicembre-gennaio- Deposizione delle uova: (uno) febbraio-marzo
Giovane grifone nel nidoI grifonì sono rapaci gregari; spesso i nidi, situati su piattafor-
me rocciose o jn cavità, distano pochi metri [uno daL[attro.Da ottimo veLeggiatore, iL grifone è in grado dispostarsi con i[ minimo sforzo, sfruttando [e
correnti termiche ascensionaLi e riuscendo così
a raggiungere grandi attezze. [areaLe del grifo-ne è estremamente locaLizzato, in quanto que-
sto rapace attuaLmente sopravvive solo ne[La
Sardegna nord-occjdenta[e tra Bosa ed Atghero.
- Periodo di incubazione: 47-55 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:100-120
- Involo: luglio-agosto- Peso: maschio 7500 g; femmina 8200 g
- Apertura alare:240-280 cmALIMENTAZI0NE: animali morti in via didecomposizioneDISTRIBUZIONE: limitata ad alcune zone
costiere e montane de[a Sardegna nord-occi-dentalePROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Awoltoio grìfune prossìno all'ìnvolo[invoto è i[ momento più delicato per i rapaci di grandi dimen-sioni. essendo questi piuttosto pesanti; necessitano quindi di un
periodo prolungato di esercizio per acquisire una certa sicurezza.
Grifoni nel nido
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Ferco PEScAToRE(Pandion haliaetus haliaetus, Linnaeus, 1 7 58)
Falco pescatore su[[a preda appena catturataIn Sardegna iI Falco pescatore si è estinto come nidificante tra[a fine degLi anni sessanta e i primi anni settanta; attua[mente
netla nostra isota è possibile osservarlo, durante iI periodo deì
passi, in autunno e nel periodo invernale. Attirati infatti datl'ab-
bondanza di pesce de[[e Lagune e deg[i stagni costieri sardi non-
ché dal ctima mite. i Fa[chi pescatori svernano netla nostra isota.
HABITAT: falesie costiere, lagune, stagni e
taghiPRESENZA: estinto come nidificante, è pre-
sente alfepoca dei passi primaveriti ed autun-nali e come svernanteDIMENSIONI:60 cm
DESCRIZI0NE: - sessi simili, testa biancastra
con leggere striature, mascherina facciale con
striscia nera laterale, occhi gialli. Corpo e
copritrici alari bianche, parti superiori unifor-memente bruno scure. Giovani molto similiagti adutti con colorazione superiore legger-
mente più chiara degli adulti.- Peso: 1-,2-1.,8 kg- Apertura alare:1.50-180 cm circaATIMENTAZIONE: quasi totalmente piscivora
(e5-ee%)DISTRIBUZIONE: limitata a zone lagunari neiperiodo autunno-invernoPROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington.Allegato B det Reg. (CE) 338/97
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Arzrvora(Anas crecca, Linnaeus, 1758)
HABITAT: zone umidePRESENZA: specie presente in inverno e
durante i passi; comuneDIMENSIONI: circa 36 cmDESGRIZI0NE: è insieme alla marzaiola lapiù piccola anatra europea; il maschio ha latesta color ruggine con una vistosa bandaverde metallica, il resto del corpo è grigiastrocon numerose macchie nere. La femminaoltre che per le dimensioni si riconosce per lospecchio alare verde e non possiede i coloriruggine e verde della testa
ALIMENTAZIONE: l'alzavola è un'anatra disuperficie che si nutre indifferentemente disostanze vegetali e di piccoli animalettiacquatici come insetti, crostacei e molluschiDISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide ditutta la Sardegna
PROTEZIONE: specie cacciabile. Convenzionedi Washington. Allegato C del Reg. (CE)
338/e7
Alzavola maschio[alzavoLa, insieme a[La marzaio[a. è [anatra europea più picco-
[a; in Sardegna è possibi[e osservarla neI periodo inverna[e ed
in quetlo dei passi migratori. (Foto P. Macis)
Cooottt(Anas acuta, Linnaeus, 1758)
HABITAT: stagni, lagune e zone acquitrinosein genere
PRESENZA: specie svernante; poco comune
DIMENSIONI: circa 63 cm
DESCRIZI0NE: coda particolarmente allun-gata da cui it nome; il maschio presenta la
testa marrone con una striscia bianca come ilpetto, resto del corpo grigio. La femminaottre che per la coda, è riconoscibile per lospecchio atare verde tendente al marrone
ATIMENTAZI0NE: insetti e larve di questi,
moltuschi, piccoli crostacei e piante acquati-
che. Anatra di superficieDISTRIBUZI0NE: timitata alle zone umide
PROTEZI0NE: specie cacciabile. Convenzione
di Washington. Atlegato C del Reg. (CE)
338/e7
Codone maschioNe[ maschio sono più evidenti [e dimensioni de[[a coda partico-
larmente atlungata. ( Foto P. Macis)
4t
Grnunuo REArE(Anas platyrhynchos platyrhynclros. Linnaeus, 1 7 58)
HABITAT: stagni, lagune, laghi e corsi d'acquaPRESENZA: specie rinvenibile tutto l'anno;nidificante. Molto comuneDIMENSI0NI: circa 58 cmDESCRIZI0NE: nelle anatre esiste uno spicca-to dimorfismo sessuale; essendo infatti le fem-mine deputate alla cova hanno il piumaggiomeno appariscente e più mimetico in modo daconfondersi nella ve getazione.
Germano reate femminaA differenza del maschio, [a femmina del germano reale ha unpiumaggio meno appariscente e più mimetico, tale da confonder-[a tra [a vegetazione soprattutto neI delicato periodo detla cova.
Germano reale maschioI[ germano rea[e è L'anatra pìù diffusa in Sardegna; a differen-
za de[[e altre anatre frequenta spesso g[i specchi d'acqua ed i
fi umi dell'interno delfisota.
Il maschio del germano ha la testa e parte del
collo verde con riflessi metallici, petto bruno,
ventre grigio e parti superiori grigio scuro.
Netto dimorfismo, Ia femmina totatmente
bruna con chiazze nocciola, quindi non pos-
siede i vari colori metallici del maschio
AIIMENTAZI0NE: il germano è unjanatra di
superficie, cioè si alimenta stando a galla e
immergendo soto il collo alla ricerca di gaste-
ropodi, anfibi, insetti e sostanze vegetali che
rappresentano la parte più importante della
dietaDISIRIBUZI0NE: Iimitata a stagni, lagune,
corsi d'acqua e laghi interni delUisola
PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n" 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: non
inciusa
43
MtsroroNE(Anas dypeata, Linnaeus. 1758)
HABITAT: stagni, lagune e zone acquitrinosein genere
PRESENZA: svernante anche se sono cono-sciuti dei casi di nidificazione nello stagno diMolentargius. ComuneDIMENSIONI: circa 51 cmDESCRIZI0NE: becco schiacciato; il maschioha la testa verde con riflessi metallici, ilpetto bianco e il ventre castano, il dorso è
brunastro. La femmina ha il piumaggiomimetico tipico delle femmine delle anatredi superficie, s'identifica a prima vista siaper la particolare conformazione del beccosia per Io specchio alare verde scuro, labanda chiara superiore e la "spalla" azztJuaATIMENTAZIONE: il mestolone è un'anatradi superficie; con il becco particolarmenteschiacciato è in grado di setacciare la super-ficie dell'acqua cosi da catturare piccoli cro-stacei, larve di insetti, aighe e semiDISTRIBUZI0NE: limitata alle zone umidePR0TEZI0NE: Convenzione di \A/ashington.Allegato C del Reg. (CE) 33s/97
Mestolone maschioLa caratteristica più evidente del mestolone è rappresentata dalbecco atlargato alfestremità. con iI quate quesfanatra è in gradodi filtrare grosse quantità di acqua superficiate. (Foto P. Macis)
MomcuoNE(Aythyia ferina, Linnaeus, 1758)
HABITAT: zone umidePRESENZA: migratore parziale; nidificante.
Molto comune soprattutto nei periodo
invernaleDIMENSI0NI: circa 46 cm
DESCRIZI0NE: accentuato dimorfismo sessua-
le; iL maschio ha la testa ed il collo ruggine,
Uocchio rosso, il petto nero ed il dorso grigio
chiaro. La femmina, dat piumaggio più dimes-
so, ha ta testa ed il collo bruno con una stri-
scia bianca sull'occhio, il resto del corpo è gri-
gio-marroneATIMENTAZIONE: iI moriglione appartiene
alle anatre tuffatrici; queste per nutrirsi fanno
delle vere e proprie immersioni arrivando a
raggiungere i 4-5 m sotfacqua. Nel corso di
queste immersioni i moriglioni strappano dal
fondo sostanze vegetali e catturano insetti,
crostacei e moiiuschiDISIRIBUZIONE: Iimitata aIIe zone umide di
tutta la Sardegna
PROTEZIONE: Convenzione di Washington.
A[egato C del Reg. (CE) 338/97
Morigtione maschioTra [a fine di aprile e gLi inizi di maggio, negli stagni delta
Sardegna meridjonale si possono osservare i rituati di corteggia-
mento dei morigLioni. (Foto P. Macis)
Vorpoce(Tadorna tadorna, Linnaeus, 1758)
HABITAT: zone umide con prevalenza diacque salmastrePRESENZA: specie di preferenza svernantecon piccoli contingenti; da diversi anni atcu-ne coppie nidificano con regolarità negli sta-gni cagliaritaniDIMENSIONI: circa 50-60 cm
DESCRIZIONE: anatra di grandi dimensioni,lieve dimorfismo sessuale: il maschio presen-ta nel becco un tubercolo che risulta essere
assente nella femmina.Tutti e due i sessi presentano colorazionedella testa e del collo verde metallico; ilpetto ed il ventre bianchi con fascia ruggine.Le volpoche devono il nome all'abitudine diutilizzare tane abbandonate da conigli e
volpi per nidificareATIMENTAZI0NE: vegetali, invertebrati,molluschi, larve di anfibi ed insettiDISTRIBUZIONE: poche coppie nidificanocon regolarità nelle zone umide del cagliari-tano e dell'oristanesePROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7/1,998). Convenzione di Washington:non inclusa.
Votpoca maschio e femmina nel periodo del corteggiamentoE un anatide di grosse dimensioni simile ad un'oca; durante iI periodo riproduttivo sorvota in continuazione iL territorio di nidifi-cazione spesso ricavato in vecchje tane abbandonate da conigti o votpi.
Giovane occhioneGl.i occhion; nidjficano spesso neL greto asciutto dei torrentj; aI minimo segna[e di pericolo si acquattano suI terreno dove spera-
no, in vjrtù del piumaggìo mimetjco, di passare inosservati.
0cctttour(Burhinus o edicnemus oedicnemus, Linnaeus. 1 7 58)
HABITAT: piane e coliine aride. Nidifica interreni apefii e pietrosi, sabbiosi o argillosi.D'inverno lo si trova anche lungo le coste
marinePRESENZA: stanziale, relativamente comune
DIMENSIONI: circa 40 cm
DESCRIZIONE: sessi simiti, grande occhio
con iride gialla, parti superiori caffè-lattecon striature più scure, parti inferiori bian-castre striateALIMENTAZIONE: insetti, anfibi, aneliidi e
piccoli rettiliDISTRIBUZI0NE: timitata a zone pianeg-gianti e collinari assolate con scarsa vegeta-zionePROIEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington:non inclusa
Crvarmnr u'Itlrrr(Eimantopus himantopus himantopus, Linnaeus, 1 7 58)
HABITAT: stagni, lagune e salinePRESENZA: visitatore estivo, nidificante.Comune ma in caloDIMENSIONI: circa 38 cmDESCRIZI0NE: elegante trampoliere dallungo becco, le ali nere ed il resto del corpobianco. Ii maschio si differenzia dalla femmi-na per la nuca nerastra - che si manifesta in
primavera e d'estate - perché quest'ultimaha le ali brune. In volo il cavaliere d'Italia siriconosce anche da lontano perché le zampetenute dritte sporgono molto dal corpoATIMENTAZIONE: larve e insetti adulti,gasteropodi, piccoli vermi e larve di anfibiDISTRIBUZIONE: stagni, lagune saimastre e
saline di tutta la SardegnaPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington:non inclusa
Cavaliere d'ItatiaI[ cavatiere d'Ital.ia è un visitatore estivo; arriva in primaveraper nidificare e riparte agti inizi de[t'autunno, per quanto pic-coli gruppi possano trattenersi anche ne[ periodo invernale.
HABITAT: stagni, lagune e salinePRESENZA: visitatrice estiva, nidificante.Comune ma in caloDIMENSIONI: circa 43 cmDESCRIZIONE: inconfondibile per il piumag-gio del dorso bianco e nero e per l'elegantebecco alt'insùATIMENTAZI0NE: molluschi, crostacei e
insetti
Avocetta[inconfondibite silhouette detlavocetta ne permette l'identifi-cazione a distanza netle sa[ine e negLi stagni satmastri sardi.
DISTRIBUZIONE: stagni, lagune e saline intutta la SardegnaPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington:non inclusa
Giovane Avocetta
Pavoncelle in votoDurante iI periodo invernaLe, grossi stormi di pavonceL[e raggiungono ta Sardegna atla ricerca di temperature più mìti.
PnvorcErI,A(Vanellus vanellus, Linnaeus, 1758)
ATIMENIAZIONE: lumache, vermi e bruchiDISTRIBUZI0NE: limitata ad acquitrini,marcite e campi atlagati sopmttutto nelperiodo autunno-invernoPROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington:non inclusa
HABITAT: acquitrini, marcite e campi atlaga-
ti, terreni da arare
PRESENZA: invernale e durante i passi;
molto comuneDIMENSIONI: circa 30 cmDESCRIZIONE: parti inferiori bianche e coda
bianca con banda finale nera, dorso e copri-trici alari nere con riflessi metaliici; caratte-ristica cresta suila testa
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Pavonce[[aInconfondibite uccetlo di coltjvi e pasco[i umidi, preferisce nutrirsi tra l'erba corta per cacciare a vista. facendo brevi corse e
dando improwise beccate sul terreno.
5I
Pernice di mareLe pernici di mare nidificano in prossimità delte zone umide dove trovano miriadi di insetti che catturano in voto. (Foto P' Macis)
Punmcr DI MARE(Glareola pratincola, Linnaeus, 1758)
HABITAT: distese di terra arida spesso inprossimità di stagni e patudiPRESENZA: visitatrice estiva, nidifica irrego-larmente negli stagni delt'oristanese e del
cagliaritano, rara e localizzataDIMENSIONI: 23 cm circa
DESCRIZI0NE: parti superiori bruno scure,
inferiori più chiare; sottogota crema con
bordo scuro netto. In volo è possibile indivi-duaria per le copritrici inferiori delle ali colormarrone. Sessi similiATIMENTAZI0NE: si nutre prevatentemente
di insetti che cattura in voloDISTRIBUZIONE: la distribuzione della per-
nice di mare in Sardegna è limitata agli sta-gni detl'oristanese e del cagliaritano dove
nidifica irregolarmentePROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington:non inclusa
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BrccrccrNo(Gallinag o g allinag o g allinag o, Linnaeus, 1 7 58)
HABITAT: paiudi, acquitrini e marcite. Ininverno lo si trova anche nei campi di riso, otra Ie erbe alte come l'ericaPRESENZA: visitatore invernale, abbastanza
comuneDIMENSIONI: circa 27 cm
DESCRIZIONE: piccoto trampoliere caratte-rtzzato dal iungo becco e dal piumaggio par-
ticolarmente mimetico. Inconfondibile itvolo a zig-zag e l'aspro verso che il beccacci-
no emette quando scappa
ATIMENTAZIONE: insetti e loro larve, mollu-schi che ricerca nel fango con il lungo becco
dotato di terminazioni sensitiveDISTRIBUZIONE: limitata a stagni, marcite
ed acquitrini di tutta f isolaPR0TEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington:non inclusa
BeccaccinoIL suo Lungo becco è dotato all'estremità di terminazione nervose con Le qualì è ìn grado dj scovare neI fango i piccolì animalì come
i molluschi, dei qualì si nutre. (Foto P. lvlacis)
Arnour crNERrNo(Ardea cinerea cinerea, Linnaeus, 1758)
HABITAT: frequenta stagni, paludi, fiumi e
laghi detta SardegnaPRESENZA: in Sardegna è presente nel perio-do invernale e talvolta nel periodo riproduttivoDIMENSIONI: 90 cm. È it piri grande degliaironi europeiDESCRIZIONE: è dotato di ali grandi ed arro-tondate di colore grigio scuro, con sfumatu-re più chiare nella parte anteriore del corpo.In volo, Iairone cinerino, è inconfondibite inquanto, al pari degli altri ardeidi, ripiega itcollo
Airone cinerinoCon i[ lungo becco di cui è dotato, l'airone cinerino è in gradodi "infiocinare" Lettera[mente pesci di notevo[i dimensionicome i mugginì, comuni negLi stagni e nelte lagune sarde.
ATIMENTAZI0NE: si nutre principalmente dipesci ma non disdegna altri piccoli animalicome rane, piccoli serpenti, roditori e insettiche cattura "infiocinandoli" con il lungo beccoITISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide edai corsi d'acqua interni di tutta la SardegnaPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n. 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
Airone cinerino in voloLa silhouette in volo degli ardeidi è inconfondibile in quantoquesti tengono i[ lungo co[o ripiegato.
Arnour Rosso(Ardea purpurea purpurea, Linnaeus, 1758)
HABITAT: canneti, paludi, lagune, stagni eterreni umidi. Nidifica in colonie, rispetto at
"cenerino" non lo si trova mai sugli alberi,piuttosto sui canneti e cespugli variPRESENZA: presente soprattutto nelle zone
umide dell'oristaneseDIMENSIONI: circa 80 cm
DESCRIZIONE: un po'più piccolo delUairone
cinerino, con il corpo più slanciato; il collocon striature rossicce, il petto castano con
striature nere ai lati. La parte superiore pre-
senta tonalità grigie con sfumature marrone,
ciuffo nero sulla nuca e occhi gialliATIMENTAZI0NE: si nutre di piccoli pesci,
anfibi, uccelli di piccole dimensioni, inverte-brati, piccoli mammiferiDISTRIBUZI0NE: specie di passo; diversiesemplari talvolta nidificano negli stagnidell'oristanesePROIEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington:non inctusa
Airone rossoPiù piccoto detLAirone cinerino, è un ardeide più schivo e meno
comune degLi altri aironi.
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Arnorr cUARDABUoT(Bubulcus ibis. Linnaeus, 1758)
HABITAT: è il meno acquatico degli aironi; inSardegna vive in prossimità di zone umide,come stagni, piccoli corsi d'acqua e prati alla-gati frequentati da bestiame di allevamentoPRESENZA: presente tutto I'anno in Sardegna,nidifica in colonieDIMENSIONI: circa 43 cmDESGRIZIONE: ardeide di medie dimensionicon occhi e becco di colore giallo e piumaggioprevalentemente bianco con qualche sfumatu-ra fulva che nel periodo riproduttivo assume,
con il piumaggio nuziale, una dominante gial-lo-rossastra. Depone 4-5 uova in nidi costruitinei cespugli o nei cannetiATIMENTAZI0NE: insetti, invertebrati e pic-coli verlebrati come anfibi e rettili. Il guarda-buoi procede tra la vegetazione dei prati cat-turando le prede che, spaventate dal movi-mento del bestiame, si spostano nell'erbaDISTRIBUZIONE: specie di origine africana,I'airone guardabuoi ha iniziato, una ventina dianni fa, una lenta colonizzazione dellaSardegna dove non è raro osservarlo in compa-gnia di pecore o buoi nelle campagne in pros-simità delle zone umide dell'oristanese e delcagliaritanoPROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Airone Guardabuoi nel suo terreno di caccia
Airone guardabuoi su una pecoraIn Sardegna gLi aironi guardabuoi pascoLano nei prati in prossi-mità detle zone umide, jnsieme atle pecore, pronti a catturareinsetti, anfibi e piccoLi retti[i che si spostano tra la vegetazio-ne, spaventati da[[incedere deg[i ovini.
Arnour BIANco MAGGIoRE(Casmerodius albus, Linnaeus, 1758)
Airone bianco maggiore[Airone bianco frequenta [e zone umide delta Sardegna nel
periodo dei passi, autunno e primavera. ed in inverno. Atcun'i
stagni come S'Ena Arrubio, ospitano in autunno decine di esem-
plari di questo sptendido ardeide dalte candide piume.
IIABITAT: diffuso in tutto il mondo, frequen-
ta ambienti patudosi e stagni. Nidifica tra icannetiPRESENZA: è presente in Sardegna nelperiodo invernale ma non è numeroso come
l'airone cinerinoDIMENSI0NI: circa 90 cm
DESCRIZI0NE: ardeide di grandi dimensioni
con piumaggio di colore bianco candido. Net
periodo riproduttivo ii becco è giallo; tezampe sono nere e molto tungheAIIMENTAZIONE: è un predatore e normal-
mente caccia in luoghi aperti. Si nutre prin-cipalmente di pesci, insetti, anfibi, rettili e
piccoli mammiferiDISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide
sarde nel periodo autunno-invernoPROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.
Allesato A det Reg. (CE) 338/97
GrnzrrrR(Egretta garzetta garzetta, Linnaeus, 1758)
HABITAT: lagune, stagni, marcite, corsi d'ac-qua e zone costierePRESENZA: stanziale, comuneDIMENSIONI: circa 60 cmDESCRIZIONE: piumaggio del corpo comple-tamente bianco candido, zampe e becco neri,piedi giaili; nel periodo detle cove le zampetendono al rosso. Durante il periodo ripro-
duttivo la garzetta veste l'abito nuzialecostituito da lunghe penne cascanti sullanuca, sul collo e sul dorso. Sessi simili. Lagarzetta, come gli attri ardeidi, ha una sit-houette di volo inconfondibile in quanto è
solita tenere il collo piegato all'indietroATIMENTAZI0NE: anfibi adulti e stadi larva-li, rettili, pesci, insetti, piccoli crostacei. Lagarzetta, al pari degli altri ardeidi, cacciaripiegando il lungo collo all'indietro e sca-gliandolo con velocità e precisione allindi-rizzo della preda che viene infilzata dalbecco appuntitoDISTRIBUZIONE: limitata alle lagune, aglistagni, alle marcite ed atle zone costiere de[-l'isolaPR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Garzetta in cacciaLe garzette cacciano spesso "a[['aspetto": immobili attendono, con i[ co[[o retratto. che i pesci entrino net loro raggio d'azionepronte a far scattare, come una molla, [a testa e ad infilzare [a preda.
CtcoottA BIANcA(Ciconia, ciconia, ciconia, Linnaeus, 1758)
HABITAT: zone di pianura umidePRESENZA: rare e solo di passo in Sardegna,
anche se da qualche anno eccezionalmente
nidificano nella nostra isolaDIMENSIONI: circa 1 m x165 cm di aperturaalareDESCRIZI0NE: un trampoliere di grosse
dimensioni con il corpo completamente bian-
Cicogna bianca con [a proleSotitamente di passo in Sardegna, anche se da quatche anno a[cu-
ne coppie hanno scetto [a nostra isota per nidificare.
co tranne le grandi e larghe ali che sono
invece completamente nere. La coda è corta
e squadrata, iI collo è motto lungo, il becco
robusto di colore rosso che termina appunti-to. Uocchio è rossastro circondato da unamascherina nera tanto da far sembrare l'oc-
chio molto più grande. Le zampe sono lun-ghe, anch'esse rossastre. Costruisce un nido
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. r l . -.- :- ,ì Lrll Lrl;: r
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FrutcotrERo(Phoenicopterus ruber roseus, Palias, 1811)
Giovane FenicotteroI soggetti giovani si differiscono dagLi aduLti per Le tonatità
grigio-marroni del piumaggio.
HABITAT: saline e stagni costieri
PRESENZA: migratore parziale, da diversi anni
una folta colonia ha scelto gli stagni di
Cagliari per nidificareDIMENSIONI: circa 125 cm
DESCRIZI0NE: trampoiiere inconfondibile per
iI becco ricuryo, le lunghe zampe, il corpo rosa-
to e le ali rosse e nere. II maschio ha dimensio-
ni teggermente maggiori della femmina
ALIMENTAZIONE: larve di insetti, molluschi e
piccoli crostacei (soprattutto Artemia salina)
ma anche alghe. Le prede vengono filtrate con
ilbecco; spesso i fenicotteri smuovono il fondo
con le zampe per stanare i piccoli animaletti di
cui si nutronoDISTRIBUZIONE: saline, stagni retrodunali e
lagune dell'isola. Dat 1993 una foita colonia di
questo splendido ed elegante trampoliere ha
scelto gli stagni cagliaritani per nidificare
PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.
Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Fenicotteri rosa in volo Hanno grandi ati Lunghe ed appuntite, con sfumature rosa e cremjsi con [e remiganti nere'
Quando spicca iI vo[o prende [a rincorsa, ajutandosi con [e grandi zampe'
Fenicotteri rosaI fenicotteri spesso si radunano neLle zone dotci degLi stagni atla ricerca di cibo.DaL 1993 una folta cotonia di fenicotteri ha sceLto gti argini dello stagno di Motentargius per nidificare.
Spmorr(Platalea leucorodia, Linnaeus, 1758)
HABITAT: zone umidePRESENZA: presente nel periodo dei passi,
autunnale e primaverile; qualche gruppo poco
numeroso sverna negli stagni delloristaneseDIMENSIONI: è un uccello di medie dimensioni
DESCRIZI0NE: fa parte della famigliaPlegadidae, alla quale appartengono gli ibis edi mignattai. Sono uccelli caratteizzati da bec-
chi di forma ricurva; nella spatola invece, ilbecco molto lungo termina a forma proprio dispatola; le zampe sono lunghe e il piumaggio
è generalmente bianco. Depone 3-5 uova innidi costruiti solitamente nei cannetiATIMENTAZI0NE: filtra l'acqua e il fango uti-hzzando it suo grande becco in cerca di prede.
Si ciba di piccoti animali acquatici di ognigenere
DISTRIBUZIONE: limitata alle zone umidePROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Gruppo di SpatoleDurante iI periodo dei passi primaveriti negti stagnì delloristanese e del cag[iaritano non è infrequente osservare stormi di spato-[e intente a riposare ed a rifocillarsi in attesa di riprendere iI viaggio che [e porterà ne[e aree di nidificazione
MrcuarrAro(Plegadis falcinelus falcinellus, Linnaeus, 1758)
HABITAT: stagni e marcite con acque basse
PRESENZA: presenza jnvernale e durante ipassi; raro e locatizzato. Lo si trova in mezzoagli aironi, in colonie, per la nidificazioneDIMENSIONI: circa 56 cm
DESCRIZIONE: nel periodo invernale il piu-maggio di entrambi i sessi ha una dominantenerastra; durante tutto il periodo riproduttivoil piumaggio assume una colorazione colorruggine con riflessi bronzei caratteristici; ilbecco è ricurvoATIMENTAZI0NE: anellidi, insetti acquatici,anfibi, piccoli crostacei e molluschi. Il mignat-taio caccia spostandosi netllacqua bassa e con-temporaneamente sondando il fondo con ilbeccoDISTRIBUZI0NE: stagni, marcite e
prati allagatiPR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
MignattaiUcceLto daI caratteristico becco ricurvo con iI quate scandagtia iI fondo degti stagn'i alta ricerca di cibo; iI suo piumaggio è scuro,ma neI periodo riproduttivo assume riftessi metattici. (Foto P. Macis)
Prccror,rE sEtvATIco o CoroMso roRRAIoto(Columba livia livia, Gmelin, 1789)
HABITAT: zone rocciose costiere o falesie del-l'internoPRESENZA: stanziale in Sardegna. Specie
abbondante ma localizzataDIMENSIONI: 30-34 cm
DESCRIZIONE: corpo di colore grigio, grossa
macchia bianca nella parte inferiore del dorso,
coda di media lunghezza, zampe rossastre.
Solitamente depone 2 uova in fessure rocciose
o nelle imboccature delle grotteATIMENTAZIONE: si ciba di semi, germogli,
erba tenera
Piccione selvatico
Piccione selvaticoQuesto cotumbide è comune neLLe faLesie montane ed in queLte
costiere; per nidificare uti[izza grotte e fessure spesso in Luoghì
impervi ed inaccessibiLi.
DISTRIBUZIONE: limitata alle falesie costieree montane con fessure, cenge e grotticelle incui nidificarePROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
Gruppo di piccioni intento a dissetarsi neI torrente di una zona costiera.
Tonronr(Streptopelia turtur moltonii. Trischitta, 1939)
HABITAT: campagne e cottine aperte con pre-
senza di alberelli sui quali nidificarePRESENZA: estiva nidificante; relativamentecomnne
Tortora nel nido con i piccoliVisitatrice estiva, [a tortora sarda predil.ige per nidificare te
zone aperte con aLberi e cespug[i.( Foto P. Macis)
DIMENSI0NI: circa 28 cm
DESCRIZI0NE: varietà sardo-corsa della torto-ra europea; parti superiori grigio-rosate, carat-
teristiche macchie bianche e nere alla base del
collo. Copritrici alari castane. Sessi similiATIMENTAZIONE: si ciba di semi e germogli
DISTRIBUZIONE: campagne e colline con
macchia e boscaglie di tutta la Sardegna
PR0TEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
ot
Mnnur PESGAToRE(Alcedo atthis atthis, Linnaeus, 1758)
IIABITAT: fiumi, laghi, stagni e lagune.
Nidifica in buchi scavati nei banchi sabbiosi
dei fiumi, quatche volta anche lontano dallac-qua
PRESENZA: specie stanziate, localizzata;depone le uova alllnterno di nidi che scava
lungo gli argini dei corsi d'acqua
DIMENSI0NI: circa 16 cm
DESCRIZI0NE: sessi simili, parti superioriazzurro-verdi con riflessi metallici, parti infe-riori castane
Martin pescatore
Tra i coraciformi presenti in Sardegna si distingue per i[ voto
veloce e saettante; vive ne[[e zone umide e lungo i fiumi dove
trova abbondanza di pesciolini che costituiscono [a base essen-
ziale detta sua dieta. ( Foto P. Macis)
ATIMENTAZIONE: si nutre di pesciolini, inset-ti acquatici, esemplari adulti e larve di anfibiche cattura dopo un rapidissimo tuffoDISTRIBUZIONE: limitata a stagni, lagune ecorsi d'acqua di tutta la Sardegna
PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
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GumuoAIA MARINA(Coracias garrulus. Linnaeus, 1758)
Ghiandaia marina ai primi votiGLi esempLari gìovani dì questa specie presentano
una colorazione del piumaggio meno appariscente degLi adultì.
ffiW ::r;;i9@:l
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i:::'.i:'L:ilià+ì'
HABITAT: campagne aride con zone più o
meno boscose
PRESENZA: specie estivante che frequenta la
Sardegna nei mesi caldi, nidifica nelle cavità
degli alberi e negli argini dei rusceili. Specie
rara e localizzataDIMENSION[: 30 cm
DESCRIZI0NE: dorso castano, piumaggio
azzurro-verde; dimorfismo sessuale pressoché
assente
ATIMENIAZIONE: cattura insetti, piccoli ret-
titi. anfibi
- §!ff
Ghiandaia marina adultaQuesto coloratissimo coraciforme è particolarmente raro e [oca-Lizzato; in Sardegna è presente in alcune zone pianeggianti.Depone Le uova neL mese di giugno e L'invoto dei giovani awie-ne in piena estate.
DISTRIBUZIONE: la distribuzione della ghian-daia marina è limitata ad alcune piane ed alto-piani con vegetazione rada della SardegnacentralePROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
?0
GnucctoNE(Merops apiaster, Linnaeus. 1758)
HABITAT: campagne aperte; alla fine delUesta-
te non è raro osseware stormi di gruccioni incaccia di imenotteri, loro prede abituali, sopra
i boschiPRESENZA: specie estivante, nidifica in lun-ghi cunicoli che scava negli argini dei fiumi odirettamente nel terreno. Specie abbastanza
frequente
DIMENSIONI: circa 28 cm
DESCRIZIONE: sessi simili, parti superiori
castane, ali e coda verdi, gola giaUa e parti
inferiori azq)rreATIMENTAZI0NE: cattura in volo insetti;principatmente imenotteri (api e vespe) ma
anche odonati (tibeltule)DISTRIBUZI0NE: campagne aperte, spesso inprossimità di ruscel[ e canali dove scava lun-ghi cunicoli in cui deporre le uova
PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1998). Convenzione di Washington: non
inclusa
GruccioneVive jn co[onie spesso molto numerose in zone aperte; nidifica a[[interno di tunghi cunicoLi che scava su[ terreno o [ungo [argine
dei corsi d,acqua.5.i nutre di insetti come api, vespe e Libellule che cattura in vo[0.
7r
Upupa(Upupa epops epops, Linnaeus, 1758)
HABITAT: campagne e boschi aperti, nidificanelle cavità di tronchi o muri di vecchi casolariPRESENZA: specie estivante e nidificante;poco frequenteDIMENSIONI: circa 28 cmDESCRIZIONE: sessi pressoché simili, ciuffierettili, colore del corpo beige chiaro con ali,dorso e coda che presentano barrature trasver-sali bianche e nere; becco leggermente ricurvo.Inconfondibile nel volo paragonabile a quellodi una grossa farfallaATIMENTAZIONE: si nutre di insetti e larve diquestiDISTRIBUZIONE: campagne e boschi aperti ditutta la SardegnaPROTEZIONE: specie protetta (1.R. n" 23 -29/7 /1998). Convenzione di Washington: noninclusa
UpupaUcceLLo mìgratore, L'upupa arriva in Sardegna in primavera perriprodursì; predilige zone aride piane o coLLinari con poca vege-tazione.Nidifica nelle cavità degli alberi e nelle fessure dei muretti a
secco o dei vecchi casotari.
72
Fmco DErrA REGTNA(Falco Eleonorae, Gené, 1839)
HABITAT: coste rocciose e frastagliate, isolet-te situate sulle rotte degli uccelli migratoriPRESENZA: estiva-autunnale come nidifican-te, sverna in Africa orientale e nel Madagascar
DIMENSIONI: maschio 36-38 cm; femminacirca 40 cm
DESCRIZIONÉz - Humaggio di maschi e femmi-ne: nella "fase chiara", entrambi i sessi hannole parti superiori di colore scuro, le inferiori ele cosce di colore rossastro; nella "fase scura"hanno sia le parti superiori che le inferioritotalmente marron scuro. Nella "fase chiara"sono ben evidenti per entrambi i sessi i mustac-chi; - dei giovani: simili agli adulti nella "fase
chiara", se ne differenziano per la mancanza dicalzoni rossicci evidenti e per la presenza disfumature chiare del piumaggio del dorso
Esemplare giovane di Falco de[[a Regina - Fase chiaraQuesti rapaci arrivano netla nostra isota in primavera, per poideporre [e uova nel mese dj luglio; essi 'impiegano tutto i[periodo estivo ne[L'allevamento delta pro[e fino at['invo[o deigiovani che awiene generalmente tra La fine di settembre e [i-nizio di ottobre. Durante questo periodo i giovani apprendono
[e tecniche di caccia, grazie all'abbondanza di uccelli di passo,
per poi ripartire aLta volta deL[e terre caLde dell'Africa ne[[e qua[i
trascorreranno L'inverno successivo.
Falco delta Regina - Fase scuraNe[La popo[azìone di questo falco è possibiLe distinguere due
cotorazioni distinte chiamate, rispettivamente, fase chiara e
fase scura.
Fatco de[[a Regina - Fase chiara e fase scura
Questo rapace -nidifica
esctusivamente ne[[e zone costiere. Essendo un rapace gregario. vive in coLonie sparse nei tenitori delta
costa sud-occidentale, tra Cartoforte e SanfAntioco, e ne[[a costa centro-orientale nel.territorio di Capo Monte Santo (Baunei)
Giovani Falchi detta Regina di circa un mese di vitaCome tutti i fatconidi, questi uccetLi non costruiscono it nido, ma depongono Le uova ne[[e cavjtà natura[i o sulte piattaforme de[[e
rocce; possono occupare taLvoLta nidi costru'iti da attri uccetli.
Farco GRrrrAro(Falco naumanni, Fleischer, 1818)
HABITAT: quasi tutti gli ambienti, preferibil-mente zone aride di collina e pianura popola-te di insetti. Nidifica in colonie più o menonumerose, in vecchie costruzioni e su paretirocciose
PRESENZA: estiva come nidificante, conmigrazione autunnale verso le steppe e lesavane dellAfricaDIMENSIONI: maschio 27-30 cm; femmina 30-32 cmDESCRIZIONEz - Humaggio del maschro: testagrigia, coda grigio chiaro, dorso color rossiccioprivo di picchiettature, petto nocciola pallido,occhi neri, piedi e cera del naso giallo-arancioin entrambi i sessi; - della femmina: simile aquello del Gheppio femmina; leggermenteminore di dimensioni, è quasi priva di mustac-chi ed ha le unghie bianche; - dei giovani:simile alla femmina adulta
Fatco Gritlaio MaschioQuesto rapace nidifica su rocce, in cavità o piattaforme, vecchiruderi, case diroccate; predilige [e zone aride o comunque i ter-ritori dove abbondano insetti, piccoti rettili, ucceLti e roditoridi piccota taglia.
Falco Gritlaio adutto in voloÈ un rapace di dimensioni leggermente inferiori at Gheppio, ma
ad esso mo[to simite per l.a colorazione del piumaggio e per ledimensioni, tanto che [i si può distinguere solo per alcuneimpercettibi[i differenze.È un uccetto migratore che nidifica in Sardegna in colonie. Sitrattiene datta primavera allautunno, ed in Africa ne[ periodoinverna[e.
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Fatco Griltaio maschio ne[[e vicinanze del nido con un topo appena catturato
Questo piccolo rapace presenta una caratteristica nel comportamento che to distingue daL suo vicinissimo parente, iL Gheppio: tra-
sporta Le prede trattenendote spesso con iL becco anziché con g[i artigLi.
- Accoppiamenfo: aprile-maggio- Deposizione delle uova: (tre-cinque) maggio-giugno- Periodo di incubazione: 28-29 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido: 26-28 giorni- Involo : Iuglio-agosto- Peso: maschio 90-110 g; femmina 1,20-1,90 g
- Apertura alare:65-70 cm
ATIMENTAZI0NE: cattura insetti, piccoliuccelli, lucertole e roditori di piccole dimensio-niDISIRIBUZIONE: il gritlaio in Sardegna è pre-
sente negli ambienti pianeggianti e di collinaPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Femmina adulta di Falco Grillaio in cova
Farco PETIEGRTNo(Falco peregrinus brookei, Sharpe, 1873)
Fatco pellegrino in voloQuesto rapace è specializzato ne[[a cattura di uccelli di piccola
e media tagtia, che preda esclusivamente in vo[o; [a sua vetoci-
tà è tate da raggiungere spesso in picchiata vetocità elevatissi-
me che [o contraddistìnguono come [a creatura vivente più
veLoce su[a terra.IIABITAT: falesie costiere e montane; zone
montuose intervallate da aree aperte frequen-
tate da selvaggina di passo
PRESENZA: stanziale; nel periodo invernale e
in quello dei passi si possono sovrapporre indi-vidui di sottospecie diverse daila nostra
DIMENSIONI: maschio 38-40 cm; femmina 40-
45 cmDESCRIZIONÉ: - Humaggio del maschio: partisuperiori grigio-ardesia, parti inferiori chiare
con barmture orizzontali scure, petto a gocce.
Testa superiormente scura con evidentimustacchi, sottogola bianco. Cera delle naricie delle zampe giallo-arancio; occhi nei; - della
femmina: simite al maschio, con barature più
larghe nel ventre, a parte le maggiori dimen-
sioni; occhi neri; - dei giovani; presenta una
decisa tonaiità marrone, it petto è striato dinero verticalmente, ta testa maron scuro.
Zampe verdi- giallastre
Falco petlegrino maschio sul suo posatoio abituale0gni coppia dispone di posatoi abituati posti in posizione
dominante; da queste posizioni i falchi Peltegrini controltano i[territorio circostante e nulta sfugge alta [oro vista acutissima.
Fatco Pellegrino nel suo territorioA partire daI periodo detl'invoLo, che in [inea d'i massima awie-ne net mese di maggio. i giovani fatchi rimangono neI territo-rio per tutto i[ periodo estivo, controttati e ben addestrati dai
genitori a[ difficìte compito delta cattura delte prede. Purtroppo
una buona parte di questi giovani non superano i primi mesi di
vita e soto i più abiLi e forti riusciranno a soprawivere.
Femmina adultaNella quasi totaLità dei rapacì [e femmine superano i maschi per dimensione. In partico[are Le femmine di Falco Petlegrino sono,
tatvo[ta, in grado dj catturare prede che superano iL toro peso corporeo; di contro i maschi. più piccoli ed agi[i, sono speciaLizza-
ti netla cattura di ucceL[i di dimensioni inferiori.
Falchi Petlegrini, prossimi a[t'involo. nei pressi de[ nido
Femmina di Falco Pellegrinocon i piccoti di circa due settimaneIL fatco peLtegrino aLleva La proLe per circa 40 giorni, imbeccan-
do accuratamente i piccoLi per circa 25 giorni; soLo dopo i geni-
tori lasciano loro [e prede parzia[mente spiumate, affinché i pic-
coLi possano imparare a cibarsi da soti.
- Accoppiamenfo : gennaio-febbraio- Deposizione delle uova: (uno-due; tre-quat-tro) febbraio-marzo- Periodo di incubazione:29-32 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:38-40 giorni- Involo: maggio- Peso: maschio 500-650 g; femmina 700-900 g
- Apertura alare:80-11.0 cm
AIIMENTAZIONE: esclusivamente ornitofago,si nutre di anatre, piccioni, pemici, colombac-
ci, tortore, beccaccini e altri uccelti di piccole
dimensioniDISTRIBUZIONE: il Falco pellegrino è distri-buito pressoché uniformemente in Sardegna
con maggiori concentrazioni di coppie nelle
falesie costiere ed in quelle montane
PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di tralashington.
Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Gurppro(Falco tinnunculus tinnunculus, Linnaeus, 1758)
HABITAT: molto vario; predilige le zone aper-te di campagna, meno i boschi fitti, ma si sta-bilisce anche in centri abitati densamentepopolatiPRESENZA: stanzialeDIMENSIONI: maschio 28-30 cm; femmina 32-34 cm
DESCRIZIONEz - Piumaggio del maschio: testagrigio ardesia, dorso rosso mattone picchietta-to, coda grigia, ventre color nocciola striatoverticalmente; - della femmina: prevaiente-mente di colore marroncino con le parti infe-riori più chiare rispetto aI maschio; dorso pic-chiettato di nero. Cera delle narici e dellezampe gialla come nel maschio; - dei giovani:simili alle femmine adulte, ma con le zampe ela cera delle narici di colore giallo verdastro
Maschio adultoI maschi si differenziano dalle femmine per Le dimensioniridotte e per [a co[orazione de[La testa e deLLa coda che assu-me tonalità grigio-azzurrognoLe.
QuaLsiasi posatoio per it gheppio può essere adatto per scruta-re iI territorio di caccia; non è quindi raro veder[o poggiato su
pati etettrici, alberi, rocce o tetti di case diroccate. Quando si
libra in volo, spesso, [o si può ammirare nel suo
caratteristico "vo[o a spirito santo" (hovering). che esegue con
un veLoce battito d'a[i, contro vento, tenendo [a coda aperta a
ventagLio. 'in modo taLe che iL corpo rimanga immobiLe sospeso
neIL'aria.
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Nidiacei di Gheppio di circa 18 giorniIL gheppio solitamente nidifica su rocce, torri. vecchi caso[ari e centri urbanj; eccezionalmente, come in questo caso, ha deposto
[e uova tra Le fronde di un albero, in un nido costruito precedentemente da una tortora
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Giovani gheppi di circa 25 giorniSpesso, seppur non comptetamente svituppati, i giovani ghep-
pi stazionano netle vicinanze del nido in attesa che i genitori
portino [oro Le prede.
- Accoppiamento: marzo-aprile- Deposizione delle uova: (tre-sei) aprile-maggio
- Periodo di incubazionei 27-29 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido: 28 giornicirca- Involo; giugno- Peso: maschio 1.20-1.50 g; femmina 770-250 g
- Apertura alare:70-82 cm
ATIMENTAZIONE: caccia piccoli uccelti, lucer-
tole, rospi, topi e insettiDISTRIBUZIONE: it gheppio è diffuso in tuttigli ambienti compresi i centri urbaniPR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.
Aliegato A del Reg. (CE) 338/97
IL gheppio è un rapace molto abi[e ne[[a caccia; cattura te sue
prede sia in vo[o che jn terra. Sotitamente cattura picco[i
roditori, uccetl.i. rettjl.i e anfibi, ma anche i grossi insetti rien-
trano nelto spettro alimentare di questo falconide.
Prnxrcr(Alectoris barbara barbara. Bonnaterre. 1 790)
HABITAT: pianure e colline ricoperte da mac-
chiaPRESENZA: specie stanzialeDIMENSI0NI: circa 33 cmDESCRIZIONE: iI piumaggio tra i due sessi èpraticamente identico; le parti superiori sonogrigie con testa castana attraversata da unastriscia bianca, sottogola grigio, ventre a barretrasversali, ali corte. Il maschio presenta unpiccolo sperone. I loro versi sono udibilisoprattutto all'alba e al tramontoATIMENTAZIONE: si nutre di semi e baccheDISTRIBUZIONE: zone a macchia mediterra-nea sia piane che collinari ma anche boschiaperti di tutta la Sardegna
PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
Piccoli di PerniceAppena nati abbandonano iL nido a[ seguito detla madre; inca-paci ancora di vo[are, in presenza di un predatore si immobiLiz-zano tra gLi sterpi, mimetizzandosi perfettamente.
Pernice aduttaUcceLto tipico deL[a macchia mediterranea, [a pernice si muovecon cautela e circospezione quando si trova aLto scoperto, pron-ta a rifugiarsi netla vegetazione aI minimo segno di perico[0.
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Gassmuo Conso(Larus audouini, Payraudeau, 1826)
HABITAT: falesie a picco sul mare ed isolotti.È specie d'alto mare che occasionalmente si
trova lungo le coste. Nidifica nelle isolette
sparse del MediterraneoPRESENZA: stanziale. Specie tipica det
Mediterraneo in costante declino per llaltera-
zione del suo habitaU poco comune
DIMENSIONI: circa 49 cm
DESCRIZI0NE: parti inferiori chiare, ali grigie
e becco color rosso corallo con punta gialla
ATIMENTAZI0NE: il gabbiano corso è tegato
strettamente al mare; per questo motivo è raro
incontrarlo nell'interno, si nutre di pesci ed
altri animati marini che cattura sulla superfi-
cie del mare
DISTRIBUZIONE: specie endemica del
Mediterraneo che ha in Sardegna la popolazio-
ne più numerosa. Risulta distribuito in manie-
ra regolare nelle coste rocciose meno frequen-
tate nonché nelle isole ed isolotti che costel-
lano la Sardegna
PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1998). Convenzione di Washington: non
inclusa
Gabbiano corso
In primavera gti isolotti, che punteggiano Lo splendido mare detla Sardegna, ospitano La nidificazione del gabbiano corso, uno spten-
dido taride dal becco color coratlo che vive esctusivamente nel mediterraneo e che vanta in Sardegna [a popolazione più numerosa.
GassmNo REArE(Larus cachinnans michahellis, Naumann, 1840)
HABITAT: coste ed isole, ma anche stagni e
lagune. Uadattabilità alimentare lo portaovunque, ma nidifica sempre sulle scogtierePRXSENZA: stanziale, comunissimoDIMENSIONI: circa 56 cmDESCRIZI0NE: parti inferiori bianche, ali e
dorso grigio-chiari, becco giatlo con macchiarossa. Gli adulti nel periodo delle cove si distin-guono per avere te palpebre di un rosso vivoATIMENTAZI0NE: praticamente onnivoro; ilgabbiano reale da tempo ha imparato a sfrut-tare altre risorse alimentari che non sianoquelle marine d'origine, cosi è diventato unassiduo frequentatore delle discariche dovetrova di che nutrirsiDISTRIBUZIONE: coste, isolotti e lagune ditutta la SardegnaPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
Gabbiano realePer quanto frequenti discariche e centri abitati, nel periododelta riproduzione i[ gabbiano reate -quasi sentisse [a nostatgiadel mare- ritorna net[e coste rocciose impervie e negli isotottidove nidifica.
Gabbiano reale in volo
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GlgstlNo RosEo(Larus genei, Brème, 1839)
Gabbiano roseoMotto somigliante at Gabbiano comune, anche se un po' più
grande e caratterizzato daI piumaggio bianco con teggere sfu-
mature rosa.
HABITAT: stagni e lagune
PRESENZA: stanziale; da quatche decennio
una folta cotonia, considerata la più grande del
Mediterraneo occidentale, si è instaliata nello
stagno di Cagliari. Locabzzato
DIMENSIONI: circa 42 cm
DESCRIZIONE: parti superiori bianche, petto
con leggere sfumature rosate, ali grigiastre;
sessi similiATIMENTAZI0NE: piccoli pesci ed invertebra-
ti quali insetti adulti e loro larve e piccoli cro-
stacei tutti catturati sulla superficie deil'ac-
qua; a volte i gabbiani rosei nuotano intornoai fenicotteri impegnati a nutrirsi, cercando dipredare piccoii invertebrati smossi da loro
IIISTRIBUZI0NE: [mitata ad alcuni stagni,
lagune e salinePR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1998) Convenzione di Washington: non
inclusa
Stormo di gabbiani roseiSoLo da poÀi decenni iL gabbiano roseo si è stabilito rego[armente ne[[a nostra iso[a; questo processo di ampliamento de[[a spe-
cie ha portato La Sardegnà. a tutfoggi. ad ospitare l"a coionia più numerosa del mediterraneo occidenta[e di questo laride'
Fnmrcrrro(Sterna aibifrons albifrons, Paltas. 1764)
HABITAT: saline, spiagge e lagunePRESENZA: estiva, nidificante, comune. Aibagnanti che in estate affollano la spiaggiacagliaritana del Poetto capita spesso di poterammirare gli acrobatici tuffi del fraticello e
della sterna maggiore, sua congenere più gran-de, alla ricerca di prede
Fraticello con un pesciolino nel beccoIL fraticeLLo è La più piccola sterna presente in Sardegna. (Foto P. Macis)
DIMENSIONI: circa 24 cm
DESCRIZIONE: parti inferiori bianco candide,superiori grigio chiare, fronte bianca con ver-tice e nuca neri. Sessi simitiATIMENTAZIONE: in prevalenza piccoli pesci
ma anche insetti e crostacei; le prede vengonocatturate dopo brevi picchiateDISTRIBUZI0NE: diffuso omogeneamentenelle lagune, negli stagni, nelle saline di tuttala Sardegna e nei mari antistanti.PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninctusa
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ConunccnlA eRIcIA(Corvus corone sardonius, Kteinschmidt. 1903)
CornacchiaCorvide comunissimo e motto numeroso; occupa pressoché tuttigti ambienti della nostra isola e nidifica sugti alberi o sui pali
detta tuce. Staziona spesso sui fiti elettricj o sui pali ai bordi
detla strada, pronto a cibarsi di animali moÉi. spesso investitidalte automobiLi in transito.
HABITAT: presente in tutti gli ambienti della
Sardegna
PRESENZA: stanziale, comunissima
DIMENSIONI: circa 46 cm
DESCRIZIONE: testa, ali e coda neri, corpo gri-
gio. Varietà sardo-corsa
ATIMENTAZIONE: onnivoraDISIRIBUZIONE: molto comune in Sardegna
dove frequenta tutti gli ambienti ed i centri
urbaniPROIEZIONE: specie cacciabile (L.R. n" 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington: non
inclusa
Convo TMPERTATE(Cowus corax sardus, Kleinschmidt, 1903)
HABITAT: zone montane, nidifica solitamentesu rocce scoscese, talvolta anche su piantePRESENZA: stanziale, comuneDIMENSI0NI: circa 63 cm
DESCRIZT0NE: è il più grosso corvide europeo;taglia robusta, piumaggio tutto nero. Varietàsardo-corsaATIMENTAZI0NE: specie onnivora; si nutre dirifiuti e carogne ma non disdegna uova e
nidiacei di uccelli e può arrivare a predare, se
ferita o malata, animati detle dimensioni diuna lepreDISTRIBUZI0NE: il corvo imperiale è distri-buito in tutti gti ambienti della Sardegna
PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington: noninclusa
Corvo imperiale aduttoÈ it Corvide Europeo di maggiori dimensioni; è un ucceL[o com-ptetamente nero, con un grosso becco anch'esso nero, di aspet-to forte e robusto. Frequenta soprattutto Le zone montuose ed
isoLate, ma [o si può vedere facilmente sorvoLare le discarichedei rifiuti, insieme ai Gabbiani e atte Cornacchie, e frugare trai rifiuti a[[a ricerca di quatsiasi cosa sia commestibite.
Piccoti di Corvo imperiale ne[ nidoIL Corvo costruisce i[ nido in anfratti rocciosi; è un uccello par-
ticoLarmente Legato aL[a prote ed aI proprio territorio che difen-de caparbiamente da quatsiasi intruso, sia esso uomo o animale.
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Trccorn(Cowus monedula spermologus, Vieillot, 1822)
Taccola
È più piccoto del Corvo e de[a Cornacchia; frequenta vecchi edi-
fici, ruderi, pareti rocciose e vive in colonie, talvolta moLto
numerose. Ricava i[ proprio nido netle fessure delle rocce o nelle
cavità presenti negli edifici.
HABITAT: rocce, vecchi edifici, città, scogliere
marine, aperta campagna
PRESENZA: stanziale molto comune inSardegna, vive in colonie spesso moltonumeroseDIMENSIONI:30-32 cm
DESCRIZIONE: becco e fronte nera con guan-
ce e nuca di un colore grigio chiaro, occhi
chiari, iI resto del corpo completamente nero.
II nido generalmente nelle fessure delle rocce
(nidifica anche in vecchie torri o palazzi dicittà) consiste in una coppa di ramoscelli
imbottiti di lana e crini. Depone in primavera
4-6 uovaAIIMENIAZIONE: si nutre di tutto ciò che ècommestibile sia di origine animate che
vegetaleDISTRIBUZI0NE: la distribuzione dellaTaccola è legata alla presenza di pareti roccio-
s€, castelli e ruderi nei quali nidificare.Comune anche nei centri urbaniPROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
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GutRuonm(Garrutus glandarius ichnusae, Kteinschmidt, 1903)
HABITAT: presente in tutti i boschi dellaSardegnaPRESENZA: stanziate, abbastanza comuneDIMENSIONI: circa 34 cm
DESCRIZIONE: ta ghiandaia sarda è una sotto-specie endemica presente solo nella nostraisota; il piumaggio è fulvo, ì.e ali e la coda sono
nere, lo specchio alare è azz:utro e nero.Dimorfismo sessuale pressoché assente
ATIMENTAZI0NE: specie onnivora, oltreinfatti alle ghiande ed alle bacche non disde-gna, soprattutto nel periodo riproduttivo,uova e nidiacei di altri volatili, invertebrati ed
insettiDISTRIBUZIONE: limitata ai comprensoriboschivi dove è molto comunePROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
Giovani di GhiandaiaLe giovani Ghiandaie, anche se non ancora completamente svi-[uppate, si spostano nette vicjnanze del nido, esponendosi ta[-volta ag[i attacchi di predatori come [astore o [o sparviero.
Ghiandaia aduttaLa ghiandaia rappresenta, tra gli uccelti, funica forma endemi-
ca tipica ed esctusiva delta Sardegna. Frequenta soprattutto [e
zone boschive dove costruisce p'iccoLi nidi tra i rami o Le bjfor-cazioni deg[i alberi
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Srnrrrozzo(Emberiza calandra caLandra, Linnaeus. 1758)
StritlozzoTra gLi emberizìdi è La specie di maggiori dimensioni; comune
neLLe campagne aperte, è di facile osservazione soprattutto nelperiodo di nidificazione
HABITAT: campagne apete e tereni coltivatiPRESENZA: è stanziale in Sardegna
DIMENSIONI: 17-18 cm
DESCRIZI0NE: uccello di colore bruno striato;becco corto e robusto, presenta una tacca
abbastanza evidente. Di solito depone 4-6
uova; ii nido è costruito a terra o sui cespugli
ATIMENTAZIONE: si nutre di semi di piante
erbacee e granaglie che raccoglie sul terreno.
Nel periodo estivo integra Ia sua alimentazio-ne con insettiDISTRIBUZI0NE: comune nelle campagne
incolte e nei coltivi di tutta la Sardegna
PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
rj,iil ;iui*;i
Zrcoro NERo(Emberiza cirtus nigrostriata, Schiebel, 1910)
HABITAT: campi aperti con piante, cespugli e
siepiPRESENZA: stanziale in Sardegna; comuneDIMENSIONI: circa 15-16 cm
DESCRIZI0NE: varietà sardo-corsa dello zigolo
nero europeo (Emberiza cirlus cirlus,Linnaeus). I1 maschio ha la faccia giatla con
sottogola nero e striatura oculare nem; supe-
riormente è di coiore otivastro mentre inferior-mente è giallastro con striature scure. La fem-
mina superiormente è di cotore bruno chiaro
con striature scure. Depone 3-4 uova sul terre-no o tra i cespugli e Ie siepiATIMENTAZIONE: si nutre di semi, insetti ter-ricoli, lumache e lombrichiDISTRIBUZI0NE: aree coperte da macchia
mediterranea, aperte ma anche boscaglie
PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
Zigoto neroPiccoto uccetto comune in Sardegna dove frequenta campi aper-
ti con alberelli e zone a macchia.
i00
CanorrrrNo(Carduelis carduelis tschusii, Arrigoni, 1902)
HABITAT: tutti gti ambienti della Sardegna,
meno comune nei boschiPRESENZA: molto comune, stanzialeDIMENSIONI: circa'J,2 cm
ITESCRIZIONE: varietà sarda del cardeltinoeuropeo (carduetis carduelis carduelis). Sessi
simili, colorazione vivace. Le parti superiorisono di un marrone fulvo. La testa presenta
una maschera nera, bianca e rossa. Parti infe-riori chiare con petto leggermente marroncino.Depone 4-7 tova. Il nido viene costruito suirami degli alberiALIMENTAZIONE: si nutre di semi di tutti igeneri prediligendo quetti di cardo. Ha unadieta esclusivamente granivora
DISTRIBUZIONE: presente in tutti gli ambien-ti ma con maggiori presenze nelle aree apertepianeggianti e collinariPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1998). Convenzione di \Alashington: noninclusa
CardeltinoComunissimo nelle zone pianeggianti e cottinari di tutta [a
Sardegna. Deve iI suo nome aUabitudine di nutrirsi dei semi delcardo selvatico. Inconfondjbi[e per i vivaci colori del piumag-gio e [e spiccate doti canore.
VrnpoNr(Carduelis chloris madaraszi. Tschusi, 1911)
HABITAT: centri abitati, giardini, campi con
siepi, oliveti, boschiPRESENZA: stanziale in Sardegna; mottocomune. Varietà sardo-corsa del verdone euro-peo (Carduelis chloris chloris)DIMENSIONI: circa 1.3-1.4 cm
DESCRIZIONE: è un uccello robusto con latesta grossa e iI becco appuntito. Il piumaggio
è verde giallastro nel maschio, mentre la fem-
mina ha colori meno appariscenti con tonalitàgrigio verdastre. Depone 4-6 uovaATIMENTAZI0NE: si ciba di semi di medie
dimensioni che raccoglie direttamente dal
terrenoDISTRIBUZIONE: distribuito in maniera uni-forme in tutti gli ambienti interni dell'isolacompresi i centri abitatiPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
Verdone maschioÈ presente in tutti gLì ambient'i ma Lo si ritrova pìù frequente-
mente ai margìni dei boschi, nei giardini e nelle zone a macchia.
I02
Fruucuurro rrRRENrco(Fringita coelebs thyrrhenica, Schiebel, 1910)
HABITAT: specie numerosa presente neiboschi e nelle zone a macchia mediterraneaatta detla Sardegna
PRESENZA: specie stanziale, comuneDIMENSIONI: circa 15 cm
DESCRIZIONE: sottospecie sardo-corsa dellaspecie europea; dimorfismo sessuate partico-
larmente spiccato nel periodo riproduttivo; itmaschio ha la nuca bluastra, dorso bruno,nella femmina le tinte sono più smorte e ten-dono al grigio-brunoATIMENTAZI0NE: si ciba soprattutto di semi e
germogli. I1 fringuello ha un'alimentazioneessenziatmente granivora, ma anche insettivo-ra (estate e primavera soprattutto, periodi neiquali le sostanze proteiche sono indispensabi-li per [allevamento dei nidiacei)DISTRIBUZTONE: boschi, zone a macchiamediterranea ma anche frutteti e parchi urba-ni in tutta la Sardegna
PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7/1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
Fringue[[o maschioComune soprattutto nei boschi e nette macchie di tutta l'a Sardegna; 'iI maschio, specie nel periodo riproduttivo, presenta un piumag-
gio caratterizzato da cotori molto vivaci ed appariscenti.
VrnzrrrrNo(Serinus serinus, Linnaeus, 1758)
HABITAT: parchi, terreni coltivati, zone dove
siano presenti alberi sia in città che in campa-
gna. Presente tutto [anno in Sardegna
PRESENZA: comunissimoDIMENSIONI: circa 1,1.-12 cm
DESCRIZIONE: appartiene alla famiglia deifringitlidi, il verzellino è di colore gialastrocon fianchi e parti superiori striati di brunoscuro. Nidifica sugli alberi e depone 3-5 uovaATIMENTAZIONE: si ciba di semi. Il verzellinoè un fringuillide perfettamente granivoro, per
cui la sua a[mentazione comprende esclusiva-
mente semenze e infiorescenzeDISTRIBUZI0NE: distribuito e comunissimo intutti gli ambienti della Sardegna
PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
Verze[[ino maschioPasseriforme di ridotte dimensioni che nel periodo primaverile
è frequente osservare mentre, posato sui rami, segnata [a pro-pria presenza con sonori gorgheggi'i propri simiti.
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Avrnm cAPIRossA(Lanius senator badius, Hartlaub, 1854)
Averta capirossalJaverla capirossa giunge in Sardegna in primavera per nidifica-
rei nonostante [e piccole dimensioni è particolarmente aggres-
siva e non esita ad attaccare con decisione qualsiasì intruso'
Questo passeriforme frequenta piane, zone collinari con rada
vegetazione; spesso nidifica in piccoli perastri a non più di due
metri d'altezza.
HABITAT: campagne aperte con alberetli che
utilizza per nidificare e come posatoi
PRESENZA: specie estivante e nidificante;
c0muneDIMENSIONI: circa 18 cm
DESCRIZIONE: nuca e vertice ruggine, sopra-
coda bianco, parti superiori nere; nel maschio
la fronte è nera mentre nella femmina risulta
biancastraATIMENIAZI0NE: insetti, uccetlini, piccoli
rettili e anfibi; spesso te averle infilzano leprede nelle spine degli atberi utiìizzandole a
mo'di dispensa
DISTRIBUZI0NE: Uaverla capirossa è distribuita uniformemente in Sardegna con maggiori
presenze nel[e zone a macchia mediterranea
ed in quette boschive
PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,995). Convenzione di Washington: non
inclusa
Avrnra PrccorA(Lanius collurio collurio, Linnaeus, 1758)
Averta picco[allaveria piccoLa preferisce zone boscate a macchia mediterra-nea. E possibile vedere questo uccello tra i cespug[i e arbustj,in attesa su un posatoìo dominante daI quale si getta suLleprede, rappresentate generalmente da insetti e pìccoLi rettiLì.
HABITAT: boschi anche di piccole dimensionie zone a macchia mediterraneaPRESENZA: specie estivante e nidificante;meno comune dell'averLa capirossaDIMENSTONI: circa 17 cm
DESCRIZIONE: dimorfismo sessuale spiccato;maschio: parti superiori fulve, nuca grigia,banda nera che attraversa gii occhi, parti infe-riori chiare; fernmina: parti superiori grigio-brune, inferiori chiareAIIMENTAZIONE: cattura insetti, piccoli ret-tili. ucceilini e anfibiDISTRIBUZI0NE: meno comune dell'averlacapirossa, l'averia piccola preferisce le areeboschive e Ia macchia mediterraneaPROTEZIONE: specie protetta (1.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
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Cnrauono(Anthus campestris, Linnaeus, 1758)
HABITAT: zone coltivate o incolte, pianure
della Sardegna
PRESENZA: visitatore estivo, nidifica inSardegnaDIMENSIONI: circa L6 cm
DESCRIZIONE: aspetto stanciato, ha una colo-
razione maflone. Moito chiaro, con te parti
inferiori chiare senza striature; presenta un
sopraciglio abbastanza evidente, le zampe sut
giallastro e Ia coda sono lunghe. Nidifica sul
terreno nelle depressioni det suolo; depone
circa 4-5 uovaATIMENTAZI0NE: si nutre di insetti ed inver-
tebratiDISTRIBUZI0NE: zone aride aperte o cespu-
gliate di tutta la Sardegna
PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: non
inclusa
CalandroComune netle piane assotate. spesso è possibite osservarto
posato sut[a cima dei cespugti o di piccoli alberi.
107
PnssrnA MATTUcTA(Passer montanus montanus. Linnaeus, 1.758)
HABITAT: zone coltivate, giardini, centriabitatiPRESENZA: molto comune, nidifica inSardegnaDIMENSIONI: circa L2-13 cmDESCRIZI0NE: più piccola del passero sardoe con carattere più vivace. Entrambi i sessihanno la stessa colorazione del piumaggio: latesta è bruno cioccolato, le guance e il colla-re sono bianchi con macchia auricolare nera.Depone 4-6 uova in nidi costruiti nelle cavi-tà degii alberi e sui muriATIMENTAZIONE: si nutre di tutto ciò che ècommestibite di origine sia animale chevegetaleDISTRIBUZIONE: diffuso in tutti gli ambien-ti delt'isola, centri urbani compresi.ComunissimoPROTEZI0NE: specie non cacciabile (L.R. n'23 - 29/7 /1998). Convenzione di tr4/ashington:
non inclusa
Passera mattugiaSpecie simite a[ congenere passero sardo, anche se di dimensio-ni inferiori e meno comune.
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Prssrno(Passer hispaniolensis arrigoni, Tschusi, 1903)
DESCRIZIONE: varietà sardo-corsa della specie
Passer hispaniolensis hispaniolensis. InSardegna è il passero più comune. II maschio
ha il piumaggio scuro con testa marone e
guance bianche; la femmina ha il piumaggio di
un colore beige scuro uniforme. Depone 5-6
uova sugli aiberi o nelle fessure dei muriAIIMENTAZIONE: si ciba di tutto ciò che è
commestibile, sia di origine animale che
vegetaleDISTRIBUZI0NE: diffuso in tutti gli ambienti
dell'isola, centri urbani compresi.
Comunissimo
PROTEZI0NE: specie non cacciabile (L.R. n"23 - 29/7 /1.998). Convenzione di Washington:
non inclusa
HABITAT: tutti gli ambientii centri abitatiPRESENZA: stanziale e
Sardegna. Molto comune innaturali e nei centri abitatiDIMENSI0NI: circa 15 cm
naturati compresi
nidificante intutti gli ambienti
Passero
Specie moLto abbondante, comunissima anche nei centri urbani; nel periodo riproduttivo La sua presenza è spesso eccessiva tanto
da creare danni ai campi coltìvati ed agli ortì.
Cmturnr(Sylvia atricapitla pauluccii, Arrigoni, 1902)
HABITAT: boschi, zone di macchia, parchi,giardini in tutta la SardegnaPRESENZA: migratore parziale, nidifica inSardegna
DIMENSIONI: circa 1.4 cm
Capinera femminaÈ un passeriforme tipico detta macchia medìterranea; moltocomune in Sardegna, frequenta anche parchi e giardini.
DESCRIZI0NE: sottospecie sarda detla capine-ra europea (Sylvia Atricapilla Atricapilla,Linnaeus), anche questa pare sia presente inSardegna. I1 maschio ha la testa nera, il colo-re del piumaggio grigio scuro e ìiaddome bian-co. La femmina ha la testa marone chiaro e
grigia tranne il dorso brunastro chiaro e leparti superiori marrone scuroATIMENTAZIONE: si nutre di insetti, vermi,piccoli ragniDISTRIBUZIONE: zone a macchia mediterra-nea, boscaglie, giardini e parchi di tutta laSardegna
PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
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Prrrmosso(Erithacus rubecula sardus. Kleinschmidt, 1903)
HABIIAT: boschi e zone a macchia mediterra-nea, giardiniPRESENZA: stanziale, comunissimo; durante
ltnverno alle popolazioni locali appartenentialla sottospecie endemica si sowappongonoquelle europee che svernano nella nostra isola
DIMENSIONI: circa 1.4 cm
DESCRIZTONE: parti superiori marroni, ventrebianco, petto e gola rossicci; sessi simiiiATIMENTAZI0NE: il pettirosso ha una dietaprevalentemente insettivora anche se non
disdegna, in particolare nei mesi freddi, bac-
che e semi
DISTRIBUZI0NE: boschi, zone a macchia
mediterranea, frutteti e giardini di tutta la
SardegnaPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington: noninclusa
PettirossoComunissimo nei boschi, neì parchi urbani e nei giardini; par-
ticotarmente confidente e curioso, è possibile avvicinarlo a
breve distanza;
Pnssrno sorrrARro(Monticala solitarius solitarius, Linnaeus, 1758)
HABITAT: dirupi, rocce e gole. Nidifica anche
in vecchie costruzioni dismesse o fabbricatiinutilizzatiPRESENZA: stanziale, localizzatoDIMENSIONI: circa 20 cm
DESCRIZIONE: spiccato dimorfismo sessuale
con il maschio dal piumaggio blu brillante e
femmina dal piumaggio marroncino screziato
di brunoATIMENTAZIONE: si nutre di insetti di mediedimensioni
Giovane passero sotitarioTalvolta i piccoti abbandonano precocemente iI nido, anche se
i[ loro svituppo non è completo e non sono ancora in grado divotare.
DISTRIBUZIONE: limitata ai rocciai ed allefaiesie costiere e montane detla Sardegna
PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1998). Convenzione di Washington: noninclusa
Maschio di passero solitario con [a proleI[ cotore btu brillante del maschio ne permette l'idenlificazione anche a grande distanza.II passero solitario in Sardegna è osservabite netle zone rocciose delte coste e de[['interno. in territori con cana[oni e dirupi.
CursmNco(0enanthe oenanthe)
HABITAT: pascoli, zone pietrose, brughiere,zone cespugliose
PRESENZA: di passo nel periodo fine invernoinizi primavera; è probabile che alcune coppienidifichino in Sardegna
DIMENSIONI: circa 15 cm
DESCRIZIONE: maschio e femmina hanno ilgroppone e i lati della coda bianchi. I1 maschio
si distingue perché, in liwea nuziale, ha ildorso blu-grigio e una banda nera sotto gtiocchi. Nidifica in cavità ed in buche nel terre-no anche nelle tane abbandonate dei conigli;depone generalmente 5-6 uova. Le ali delmaschio sono nere, brune quelle della femminaAIIMENTAZI0NE: costituita prevalentemente
da invertebratiDISTRIBUZIONE: nel periodo dei passi è diffu-so soprattutto nelle zone costierePROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7/1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
CulbiancoTurdide che arriva in Sardegna tra La fine dell'inverno e gli inizi detla primavera; frequenta ambienti aperti e spogli ed è solitoposarsi suLte chiome di cespug[i bassi o suLta cima di grossi massi.
Smrtuptro(Saxicola Torquata rubicola, Linnaeus, 1758)
HABITAT: terreni incolti, prati, giardini, zone
cespugliose con vegetazione rada; è facile
awistarlo di vedetta sopra i cespugti, sulle
rocce o sui pali della tuce, pronto a lanciarsi
sugti insettiPRESENZA: stanziale; nidifica in Sardegna
DIMENSI0NI: circa L3 cm
DESCRIZI0NE: dimorfismo sessuale moltomarcato. II maschio ha la testa nera, le partisuperiori bruno scuro, collare bianco e petto
rossiccio, la femmina ha un piumaggio dai
colori più dimessi tra il grigio ed il beige.
Depone 4-6 uova in nidi ben nascosti sul ter-reno, sotto i cespugliATIMENTAZIONE: si nutre di insetti, ragni,
vermi e lumache. Le prede vengono catturatesia a terra che in volo, dopo pazienti apposta-
mentiDISTRIBUZIONE: uniforme nei vari ambientidella Sardegna
PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1998). Convenzione di Washington: non
inctusa
SaltimpatoPasseriforme motto comune in tutta [isota, it sal.timpalo utilizza come posatoi quatsiasi sporgenza del terreno, atberi, pali e cespu-
gti; [a cotorazione vivace del. piumaggio, specie negti esemptari maschi, [o rende visibite anche a distanza.
Mrnro(Turdus merula meruLa. Linnaeus. 1758)
IIABITAT: boschi e zone a macchia mediterra-
nea ma anche giardini e fruttetiPRESENZA: specie stanziale comune; nelperiodo freddo aLle popoì"azioni autoctone si
sowappongon0 le popolazioni svernantidell'Europa centraLe
DIMENSI0NI: circa 25 cm
DESCR.IZI0NE: accentuato dimorfismo sessua-
le, maschio completamente nero con becco
aranciato e femmina dai colori più dismessi
tendenti al marroneAIIMENTAZIONE: si nutre di invertebrati,insetti, piccoli rettili e anfibi; bacche e fruttaDISTRIBUZI0NE: boschi, zone a macchia
mediterranea, frutteti e giardini di tutta laSardegna
PROTEZI0NE: specie cacciabile (L.R. n" 23 -29/7 /1"998). Convenzione di Washington: non
inclusa
Merlo maschioÈ un passerìforme, comune in tutta lisola compresi giardinì e frut-teti di città e paesì. IL maschio è caratterizzato dal becco giallo
arancio e da un piumaggio più scuro rispetto aLLa femmina.
l\erlo ai prini voliI gìovani merli lasciano iL nido taLvolta quando ancora incapa-
ci di volare; non cli rado è facile vederli stazjonare suj rami inprossìmità del nido.
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Tonoo BorrAccro(Turdus philomelos philometos, Brehm, 1831)
HABITAT: frequente nei boschi e nelle zone a
macchia della Sardegna
PRESENZA: in Sardegna è presente nel perio-do invernaleDIMENSI0NI: circa 22 cmDESCRIZIONE: parti superiori bruno olivastrouniforme, mentre sul ventre presenta marcate
macchioline nere sul fondo bianco
ATIMENTAZI0NE: si nutre di insetti, vermi,lumache, bacche di mirto e di lentisco che rac-
coglie sul terreno o nella bassa vegetazioneDISTRIBUZIONE: comune nei boschi e nellezone a macchia di tutta la Sardegna nel perio-do autunno-invernoPROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington: noninclusa
Tordo BottaccioAgti inìzi deLL'autunno i tordi arrivano a mig[iaia, richiamatidaL[e temperature miti de['inverno sardo e da['abbondanza dicibo che [a macchia mediterranea offre in questo periodo.
ConuonANo MARANGoNE DAL cIUFFo(Phatacrocorax aristotelis desmarestii, Payraudeau, 1826)
Cormorano dat ciuffoNidifica negti isolotti e nelte coste rocciose; atta ricerca dei
pesci iI cormorano si spinge fino a circa 15-20 metri di profon-
dità. (Foto P. Macis)
HABITAT: coste e lagunePRESENZA: stanziale; comune nei tratti dicosta con scogliera e nelle isole ed isolotti che
costeggiano Ia Sardegna
DIMENSIONI: circa 76 cm
DESCRIZI0NE: Uadulto di entrambi i sessi ha ilpiumaggio del corpo interamente nero conriflessi metallici verdastri e ciuffo frontaleerettile; il giovane ha te parti superiori mar-
roncine e quelle inferiori biancastreATIMENTAZI0NE: it cormorano dal ciuffo ha
una dieta spiccatamente piscivora; i pesci ven-gono catturati dopo acrobatici inseguimentisul fondo del mare. Queste Lunghe immersionisono rese possibili dal fatto che i cormoraninon impermeabitizzano con secreti oleosi lepenne; perciò dopo aver pescato sono solitispiegare te ali per farle asciugare
DISTRIBUZI0NE: limitata a coste rocciose,
isote ed isolotti di tutta la Sardegna
PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
Prcctrro Rosso MAGcToRE(Dendrocopos major harterti. Arrigoni, 1902)
Picchio rosso maggioreI[ picchio si nutre d'i Larve ed insetti xìtofagi. Scava con iL beccoprofondi buchj neL [egno degLi alberi, a[[interno dei quaLi rica-va anche iI proprio nido, iI cui foro di entrata ha generaLmente
un forma perfettamente circo[are.
HABITAT: boschi maturi della Sardegna
PRESENZA: stanziale, poco numerosa in quan-
to legata alia presenza di boschi maturiDIMENSIONI: circa 23 cm
DESCRIZIONE: sottospecie sardo-corsa deltaspecie europea; le parti inferiori sono bianca-stre, il sottocoda è rosso e le parti superiorisono nere; nel maschio è presente una mac-
chia rossa sulla nuca. Gli esemplari giovanihanno la testa rosso-carminioATIMENTAZIONE: si nutre di insetti xilofagiche trova all'interno di vecchi tronchiDISTRIBUZI0NE: timitata ai boschi maturiPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
Giovane Picchio rosso vicino a[ nidoI Picchi si muovono agilmente suLta superficie dei tronchi, con
[a testa allinsù, la punta detla coda schiacciata contro [a cor-teccia come supporto e [e dita divaricate.
118
Toncrcorro(Jynx torquilla, Linnaeus, 1758)
Torcico[[o adultoAppartiene atla famigLia dei Pjcidi. IL suo nome si riferisce ai
movimenti che fa per spaventare i nemici stirando iI cotlo e agi-
tando [a testa. Si nutre principalmente dj formiche, infiLando La
Lingua appiccicosa nei buchi per estrarte.
Torcicollo adultoIL torcicotto vive e si riproduce soprattutto aUinterno dei
boschi dove trova cavità e buchi in cui deporre [e uova. La
particolare disposizione delte dita -due anteriori e due poste-
riori- e La coda robusta, gLi permettono agi[i movimenti sulla
coÉecc'ia dei tronchi. La cotorazione del pìumaggio è estrema-
mente mimetica.
HABITAT: boschi, foreste, parchi e zone con
alberi sparsi. Nidifica sopmttutto nelle cavità
dei tronchi. Nidifica nei ruderi di campagna e
nei fori degli alberiPRESENZA: nidifica in Sardegna. Migratore
DIMENSIONI: circa ].6 cm
DESCRIZIONE: la colorazione grigio-bruna lo
rende molto mimetico. II nome di questo
uccetlo si riferisce ai movimenti che fa per spa-
ventare i nemici: distende il colio e agita Ia
testa con movimenti rotatoriATIMENTAZIONE: si nutre di formiche e delle
loro larve, infilando Ia lunga lingua appiccico-
sa nei buchi per estrarle
DISTRIBUZIONE: non è molto numeroso ma è
presente in tutti gli ambienti boschivi della
SardegnaPR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non
inclusa
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Turrrrro(Tachybaptus ruficotlis ruficotlis, Pallas, 1764)
TuffettoAppartiene atla famiglia degli svassi; vive ne[[e zone umide e
nej corsi d'acqua delfinterno. Viene chjamato tuffetto per [e
frequenti immersioni netle quati cattura pesciotini, [arve dianfib'i, insetti e picco[i crostacei. (Foto P. Macis)
HABITAT: zone umidePRESENZA: stanziale; comune; sverna negliestuari ma anche negli specchi d'acqua interniDIMENSIONI: circa 25 cm
DESCRIZIONE: piccolo svasso quasi privo dellacoda e dalle ali arrotondate; tonalità del piu-maggio in inverno grigio, in primavera piùscuro con collo e guance ruggine. Sessi similiATIMENTAZIONE: pescioiini, insetti acquaticie larve di questi, anfibi. I1 tuffetto cattura lesue prede durante brevi immersioniPR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninclusa
re0
GnruuErrA o'acoul(GallinuLa chloropus chloropus, Linnaeus, 1758)
Ga[[inet[a d'acquaComunjssima nelle zone umide ma presente tatvolta anche nei
canati in prossimità dei centri abitati.
HABITAT: canneti di stagni, Iagune e paludi
PRESENZA: stanziate, molto comune
DIMENSI0NI: 33 cm circaDESCRIZI0NE: becco rosso con punta gialia,
parti superiori tendenti al marrone, inferiori aI
grigio scuro, zampe verdastre
ATIMENTAZIONE: semi, germogli e piante
acquatiche ma anche insetti e anelliniDISTRIBUZI0NE: distribuzione legata allapresenza di stagni, tagune, acquitrini, fiumi e
canaliPR0TEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: non
inclusa
1e1
Porro surrANo(Porphirio porphirio porphirio, Linnaeus, 1758)
Polto sultanoRaLtide dal comportamento schivo e diffidente, raramente esce
atlo scoperto. DaL fitto dej canneti echeggiano i suoi richiami,simiti ad una risata gutturate
HABITAT: stagni e paludi ricchi di cannetiPRESENZA: stanziale, raro. In Europa è pre-sente solo nella penisola iberica ed inSardegna essendosi estinto nella gran partedell'areale originarioDIMENSIONI: circa 48 cmDESCRIZI0NE: inconfondibile per le lunghezampe e per il piumaggio blu-azzurro delcorpo, sottocoda bianco, becco robusto e plac-ca frontale rosso corallo. Nel maschio la placcafrontale è leggermente più sviluppata. La fem-mina ha un piumaggio tendente al brunoATIMENTAZIONE: si nutre in prevalenza delmidollo di piante acquatiche che letteralmen-te sbuccia aiutandosi con il becco e le lunghezampe; occasionalmente anche di piccoliinvertebrati
10D
DISTRIBUZI0NE: per il pollo sultano è neces-
sario sottolineare come estintosi nel resto
d'Italia ed in gran parte dei continente euro-
peo soprawiva solo in alcune aree della peni-
sola iberica ed in Sardegna dove vanta una
distribuzione abbastanza uniforme in quelle
zone umide prowiste di ampi cannetiPROTEZIONE: specie protetta (L'R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non
inclusa
Po[[o suttanoIL poLto suLtano trascorre buona parte della giornata aLL'interno
dei canneti più fittì dove rìesce a destreggiarsì grazie a[Le gran-
di zampe.
Cryrrm(Athene noctua sarda, Kleinschmidt, 1901)
Civetta aduttaLe civette controttano i[ loro territorio posate aspettandopaz'ientemente che qualche preda entri nel loro raggio d'azione,Tra i rapaci notturni è quetla che più frequentemente si muovee caccia anche durante iI giorno.
HABITT{T: comune in tutti gli ambientiPRESENZA: stanzialeDIMENSI0NI: maschio 20 cm; femmina 23 cmDESCRIZI0NEz - Piumaggio del maschio: colorcastano-grigio con parti ventrali biancastre epetto a macchie bruno-scure; - della femmina:alltncirca simile a quello del maschio, dal quale
si differenzia per le dimensioni leggermentemaggiori; - dei giovani: molto simili agli adulti
Femmina di Civetta con [a ProleQuesto rapace notturno nididca motto spesso in vecchi casolari, nei quali dimora a lungo, perlomeno fino a quando [e piccote civet-
te non sono comptetamente autosufficienti.
Civetta aduttaLa cjvetta ha una struttura compatta, quasì rotondeggjante; nonostante laspetto "tozzo" dimostra una sorprendente agit'ità, siane[[a cattura de[[e prede che neL voLo onduLato.
- Accoppi amento: febbruio-marzo- Deposizione delle uovai (tre-sette) marzo-aprite- Periodo di incubazione: 28-29 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:26-28 giorni- Involo; maggio-giugno- Peso: maschio 130 g; femmina 160 g circa- Apertura alare:55-60 cmATIMENTAZIONE: caccia piccoli roditori, pic-coli passeriformi, insetti, Iombrichi, anfibi e
piccoli rettiliDISTRIBUZIONE: omogenea in tutti gliambienti compresi i centri urbaniPROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington.Aliegato A det Reg. (CE) 338/97
a destraGiovane civetta alte prime esperienze di volo
126
Assroro(Otus scops scops. Linnaeus. 1758)
HABITAT: tutti i tipi di bosco, anche in pros-simità di zone abitate, purché a quota nonsuperiore ai 1200 mPRESENZA: migratore parzialeDIMENSIONI: maschio 20 cm; femmina 22 cmDESCRIZI0NÉ,I - Piumaggio del maschio: colo-re grigio-bruno con tonalità castane neilaparte superiore, grigio-castano chiaro constriature nelllnferiore; dischi facciali grigio
Nidiaceo di assiolo di circa 23 giorniQuesto piccoto presenta ancora tracce di soffice piumino, in viadì sostituzione con La livrea mimetica deg[i adutti.
128
Femmina adulta di Assiolo con i[ piccoto all'imboccatura del nidollassioto vive soprattutto nei boschi e netle zone atberate, meno frequentemente in case diroccate in aperta campagna.
Nidifica aL[interno di cavità di aLberi ne[[e quati scava vigorosamente per ricavare [a nicchja dove deporre Le uova.
'I to
chiaro con bordi scuri; presenza di ciuffi auri-colari in entrambi i sessi;
- della femmina: si differenzia dal maschio sol-
tanto per Ie dimensioni lievemente maggiori; -
dei giovani: piumaggio simiie a quello degli
adulti; Iiride è però di color giallo paliido,
mentre nell'adulto è giallo limone- Accoppiamento: aprile-maggio
Deposizione delle uovai (quattro-cinque)maggio-giugno- Periodo di incubazione: 24-25 giorni- PeTmanenza dei piccoli nel nido: 22-25 giorni- Involo: giugno-luglio- Peso: maschio 70-80 g; femmina 90-100 g
- Apertura alare: 45-50 cm
ATIMENTAZIONE: caccia insetti, piccoli rodi-tori, piccoli uccelli. anfibi, piccoli rettiti e
invertebratiDISTRIBUZI0NE: limitata a foreste, boschi e
boschettiPROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington.Allegato A del Reg. (CE) 338/97
Assiolo aduttoÈ it più piccoLo rapace notturno presente ìn Sardegna; a diffe-renza deL Barbagiannì e deL[a Civetta evidenzia i ciuffi aurico-
Lari caratteristici deLla famigtia degLi Striqidì
Assiolo ai primi votiQuest'i piccot'i rapacì notturni sono accuditi dai genitori fino a
circa 60 giorni.
BnnsrerANNI(Tyto alba ernesti, Kteinschmidt, 1901)
Nidiacei di Barbagianni di circa 25 giorni di vitaQuesto rapace notturno nidifica sia in campagna che nei centri
abitati, preferendo vecchi caso[ari, case diroccate o fessure
negLi anfratt'i rocciosi.
HABITAT: centri abitati e campagne aperte,
compresi querceti e valli con presenza di rocce
PRESENZA: stanziale; varietà Sardo-corsa
DIMENSIONI: maschio 33 cm; femmina 39 cm
DESCRIZI0NEz - Piumaggio del maschfo: fulvodorato sul dorso, bianco candido sotto le ali e
nelle parti ventrati; - della femmina: simile aquello del maschio, del quale è leggermentemaggiore per dimensioni; - dei giovani: simile
agli adulti, ma con sfumature fulve sul petto e
I'addome
Barbagianni adulto ne[[e vicinanze del nidoNonostante [e abitudini notturne. tatora iI Barbagiannì cattu-ra [e prede'in pieno giorno, soprattutto neL periodo in cui atte-
va La prote.
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Barbagianni - Esemplare albino
- Accoppiamento: marzo-aprile- Deposizione delle uova: (tre-sette) aprile- Periodo di incubazione: 32-34 giorni- Permanenza dei piccoli nel nido:60-65 giorni- Involo: giugno{uglio- Peso: maschio 250 g; femmina 300 g
- Apertura alare:90-95 cm
ATIMENTAZI0NE: cattura piccoli roditori,passeriformi, insetti, anfibi e rettili. Le abitu-dini sono notturne, talvolta caccia anche digiornoDISTRIBUZIONE: it Barbagianni è diffuso inSardegna in tutti gli ambienti compresi i cen-
tri urbaniPROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29 /7 /1.998). Convenzione di Washington.Ailegato A del Reg. (CE) 338/e7
Giara (Sardegna centro-meridiona[e).Nelta Giara lacqua ristagna in partico[ari depressioni del terreno dette "pau[is", dove i cavallini possono abbeverarsi.
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MAMMITERII mammiferi occupano il più alto gradino
della scata evolutiva; sono animali omeo-
termi, capaci cioè di autoregolare ta propria
temperatura corporea e di mantenerlacostante indipendentemente da quella
esterna. Sono prowisti di peli e le femmine
sono dotate di mammelle, ghiandole ingrado di produrre it tatte con il quale ali-mentano i propri piccoti nelle prime fasi del
Ioro sviluppo.La capacità di termoregolarsi è uno dei fat-tori che, insieme alle modificazioni degliarti e del corpo awenute netle varie fasi
evolutive, ha permesso ai mammiferi dicolonizzare tutti gti ambienti del globo,
acqua ed aria compresi.Basti pensare ai cetacei ed ai pinnipedi che,
con adattamenti quati lo sviluppo di artipinniformi, hanno colonizzato tutti i mari,
non ultimi quelti antistanti ta Sardegna
dove, sempre più spesso, vengono avvistati;o anche ai chirotteri (pipistretti) che hanno
sviluppato delle membrane come ii patagio
e l'uropatagio che hanno permesso toro dioccupare un'importantissima nicchia ecolo-gica come quella rappresentata dalto spazio
aereo e soprattutto dall'enorme biomassa
costituita dagli insetti che, per sfuggire
verosimilmente all'azione degti ucceliiinsettivori diurni, si adattò alla vita not-turna.I pipistrelli nel loro processo evotutivo per-
sero gradatamente t'organo della vista pro-
babilmente inutile netle condizioni di vitanotturna e con la stessa gradualità svilup-parono un sistema simile al sonar per muo-
versi e tocalizzare le prede in volo.I pipistreiti attuali sono in grado di emette-
re ultrasuoni che vengono riflessi dall'og-getto e quindi captati datl'apparato uditivospeciaiizzato.In Sardegna vivono diciannove specie dipipistretli tutti accomunati dal fatto diessere insettivori e di localizzare e cattura-
Cinghiale (Sus scrofa meidionalis).Il" cinghiate è iL vero re delta macchia e dei boschi de[[a nostra
isota; più piccolo e rustico de[La forma continentale, iI cinghia-
[e sardo si è perfettamente adattato a vivere neg[i spazi angu-
sti detta vegetazione.
re le toro prede in voto. Sono mammiferinotturni che si muovono atl'imbrunire e che
durante il giorno si ritirano alt'interno di
anfratti, cavità, case abbandonate e grotte.Tra le specie presenti in Sardegna quattroappartengono alla famiglia dei Rinolofidi,nei quali gli ultrasuoni prodotti dalla larin-ge vengono emessi con il naso, quattordicialia famiglia dei Vespertilionidi, che emet-tono gli ultrasuoni dalla bocca, ed una allafamiglia dei Molossidi. Tutte e tre le fami-glie sono raggruppate nell'ordine dei chi-rotteri.Uordine degli Insettivori raggruppa inSardegna due famiglie: erinaceidi con unasola sola specie, il riccio, ed i soricidi contre specie.II riccio è iI più conosciuto insettivoro inSardegna, è attivo soprattutto neile orenotturne. Si nutre prevalentemente diinsetti, anellidi ma non disdegna la frutta.Ai soricidi appartengono nella nostra isolail mustiolo, la crocidura o toporagno mino-re e la crocidura rossiccia.Sono piccoli mammiferi (micromammiferi)dalle abitudini notturne, poco conosciuti e
che si distinguono dai roditori a prima vistaoltre che per Ie ridotte dimensioni ancheper it profilo allungato del muso.I roditori comprendono sei specie in
Sardegna tutte accomunate dall'avere inci-sivi scalpelliformi a crescita continua edassenza dei canini.Il ratto delle chiaviche o surmolotto ed ilratto nero o comune sono specie originarierispettivamente della Mongolia e dell'Indiameridionale, la prima specie è più frequen-te nelle città e Ia seconda nelle campagne.Sono specie particolarmente aggressive edinvadenti e che anche grazie alle particola-ri doti di adattamento hanno invaso tutti i
continenti. I ratti appartengono alla fami-glia dei muridi che in Sardegna annoveraanche il topolino domestico ed il topolinocampagnolo.
Cervi sardi in recinto - Is Cannoneris, Domus De MaÉa
(Cervu s ela p h u s co rsi co n u s).
Il ghiro sardo (Glis glis melonii) ed il quer-cino appartengono invece alla famiglia deimuscardinidi, frequentano boschi maturi diquerce e di castagni.Il ghiro è riconoscibile dat colore grigiodella pelliccia e per la coda particolarmen-
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te folta; è specie arboricola il cui numero èandato progressivamente riducendosi negtiultimi decenni a causa delt'atterazione pro-gressiva del suo habitat. Un tempo venivaattivamente cacciato da pastori e tagliale-gna per le sue carni.Più piccoto e slanciato è invece il quercino(Eliomys quercinus sardus) presente con
una forma endemica tipica della Sardegna e
delia Corsica; frequenta gli stessi ambientidel ghiro dal quaie si differenzia oltre cheper le dimensioni ridotte anche per il colo-re marroncino del peto e per una mascheri-na frontale di colore nero.La lepre (Lepus capensis mediterraneus)comune ed iI coniglio selvatico (}ryctolaguscuniculus huxleyi) sono gti unici rappresen-tanti dell'ordine dei lagomorfi presenti inSardegna. Sono entrambe specie cacciabilianche se la popolazione sarda di lepri appa-
re in continuo declino a differenza di quel-
la del conigtio selvatico.Lepre e coniglio si rassomigliano anche se
ad un esame più attento si nota che laprima ha dimensioni maggiori e orecchie ed
arti posteriori più svituppati oltre ad unasagoma più stanciata.I Carnivori sardi sono riconducibili a quat-tro famiglie: in dettaglio martora e donno-la appartengono atta famiglia dei mustelidi,la volpe a quella dei canidi, il gatto selva-
tico ai Felidi e la foca monaca ai Focidi.La foca monaca (Monachus monachus) nonsi riproduce più in Sardegna, anche se irecenti awistamenti di individui erraticiprovenienti dalle attre colonie deiMediterraneo inducono a pensare che i marisardi rappresentino, per la purezza detle
acque e per la disponibilità di cibo, ancora
un habitat ideale per questo pinnipede.Un tempo presente nella maggior partedelle coste isolane, ta foca monaca ha avutonei Golfo di Orosei il suo ultimo baluardo:piccole cale e spiagge difficilmente rag-
giungibili a piedi, grotte comunicanti con itmare attraverso passaggi sommersi hannoospitato per ultimi in Sardegna questo pre-
zioso mammifero marino, unica specie difoca presente nel Mediterraneo.La foca monaca rappresenta un mirabite
esempio di adattamento atla vita acquatica:goffa e sgraziata quando è in terra, si tra-sforma in mare dove appare agile ed aggra-
ziata ed in grado di competere in velocitàcon i pesci di cui si nutre.Se per i sardi era nota come il "bue marino"("Su Boi marinu"), dai pescatori ponzesi
era stata ribattezzata il "Mariuolo", inquanto non disdegnava di nutrirsi di pesci
rimasti impigtiati nelte reti da pesca; Cala
Mariolu deve proprio iI suo nome all'appet-tativo dato in passato alla foca monaca.
Tra Ie cause che hanno portato all'estinzio-ne della foca monaca ottre alla caccia,
all'alterazione dell'habitat ed al disturbocausato datl'uomo, una parte importanteI'ha avuto l'awento - agti inizi degli annisessanta - delle reti da pesca di nylon insostituzione di quelle in cotone. Le reti innylon, più resistenti, non potevano essere
Iacerate dalle foche che morivano restando-vi impigliate, in quanto impossibilitate atornare a galla per respirare.La martora (Martes martes latinorum) e ladonnola (Martes nivalis boccamela) sono
mammiferi particolarmente diffidenti ed
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elusivi, frequentano generalmente gti stes-si ambienti come zone boschive o comun-que ricoperte da abbondante macchia medi-terranea, anche se Ia prima sembra esserepiù legata ai boschi maturi.Sono predatori particolarmente agili ingrado di catturare diversi tipi di prede comeuccelli, rettili e mammiferi; sono aggressivie voraci e, all'occasione, non esitano ad
attaccare ed uccidere prede di dimensionimaggiori delle ioro come lepri e conigli.Il gatto selvatico (Eelis lybica sarda), rnSardegna, vive di norma in luoghi acciden-tati come forre e canaloni ben protette da
copertura boschiva; dotato di agilità noncomune cattura le prede sia sul terreno chesugli alberi, prevalentemente all'imbruniree nelle ore che precedono l'alba.La volpe (Vulpes vulpes ichnusae) è presen-te in tutti gli ambienti sardi grazie alle dotidi adattabilità; è cosi possibile osservarladagli ambienti costieri a quelli di alta mon-tagna soprattutto nelle ore notturne, perio-do in cui è più attiva.All'ordine degli Artiodattili appartengono ilcervo (Fam. Cervidi), iI cinghiale (Fam. Suidi)ed il muflone (Fam. Bovidi).La famiglia dei Cervidi comprende oitre alcervo, anche il daino; quest'ultimo si è estin-to negli anni sessanta e di lui oltre ai palchied a qualche pelle imbalsamata non restanoche poche e sbiadite immagini impresse sullapellicola di un cineamatore.Il cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) èlasottospecie del cervo nobile europeo datquale si differenzia per le ridotte dimensionidel corpo, per il colore più scuro del manto e
per io sviluppo delle corna più lineare.
Is Cannoneris (Sardegna Sud-occidentate).
Soggetto da sempre ad un bracconaggiosistematico, negli ultimi anni si è ripresonumericamente e questo, unito all'operainstancabile di tutela dell'Ente Foreste dellaSardegna, ha consentito al cervo di rioccupa-re zone in cui era assente da anni.Ma l'opera dell'Ente non si è limitata solo allatutela del cervo in natura; infatti, con lacostruzione di appositi recinti, è stato possi-
bile ripopolare zone in cui il cervo mancavada decenni.Inoltre, con una operazione iniziata negliultimi mesi del 1985, è stato possibile rein-
158
La f o rta e ri s o s ti os a * *":,;:i .1 f,:: ;l.àìff ;:XT,, :i;;
trodurre iI cervo nelta vicina Corsica dove
risultava estinto fin dai primi anni settanta.
Attuatmente, tratasciando detti ripopola-menti, il cervo sardo è presente allo stato
spontaneo in tre areali distinti e non comu-
nicanti tra toro: i monti del Sulcis, che
ospitano Ia popotazione più numerosa; imonti dei Sette Fratelli ed iI comprensorio
Montevecchio-Piscinas dove, non di rado, è
possibile -unico caso in Europa insieme aI
parco spagnolo del Coto Doflana- ammirare
lo sptendido ungulato sule dune in prossi-
mità del mare.
Animale erbivoro, il cervo preferisce aree
boschive dove siano presenti ampie radure
in cui pascolare; di norma è attivo nelte ore
notturne ma nelle zone in cui non viene
disturbato è possibile vederlo pascolare
anche durante il giorno.Il muflone, forse più di attri, può essere
considerato a ragione l'animate simbolo
detla fauna sarda: vive alto stato spontaneo
in Gennargentu, in SuPramonte e sul
Monte Aibo.Ed è proprio in questi rilievi che in prima-
vera è possibile sentire il tenero betato
degti agnelli appena nati e, in autunno. i[risuonare cupo delle cornate dei maschi che
si contendono le femmine.NeI muflone iI dimorfismo sessuate è parti-
cotarmente accentuato; i maschi, dal porta-
mento fiero e massiccio, posseggono corna
non caduche ed il manto solitamente più
scuro presenta delle caratteristiche macchie
bianche sui fianchi: la sella.Ma è sempre una vecchia femmina a vigila-re sulta sicurezza del branco, in grado di"leggere" gii odori portati dal vento e,
soprattutto, grazie ad una vista infattibile,di scorgere possibiii Pericoli.It cinghiate sardo è forse l'animate piùrustico ed "adattabile" che esista netla
nostra isola; ha una dieta onnivora che gliconsente di vivere in tutti gli ambienti, dal
livello del mare alla montagna. Si nutreprevalentemente di tuberi, radici e ghiande
ma non disdegna piccoti animali che caccia
spesso in branco. Vive prevalentemente nei
boschi e nella macchia, nella quale ricava
dei veri e propri tunnel tra la vegetazionepiù fitta.
rs9
Muruour(Ovis musimon, Paltas, 1811)
HABITAT: montagne con presenza di boschi emacchia mediterraneaPRESENZA: stanziale, raro e localizzato perquanto sia in leggera ripresa numericaDIMENSI0NI: fino a 1,20 cm di hnghezza;aLtezza al garrese fino a 65 cm nelle femminee fino a 75 cm nei maschi
Mufloni in brancoAL minimo segno di perico[o i muftoni scappano, diLeguandosi in un attjmo tra Le baLze rocciose
Muftone maschio
DESCRIZI0NE: spiccato dimorfismo sessuate;
maschi più grossi e dotati di corna poderose
non caduche, il mantello presenta delle carat-
teristiche macchie bianche sui fianchi della"sella". Le femmine hanno dimensioni ridotterispetto ai maschi e solo raramente possiedo-
no degli abbozzi di corna. Nei mufloni maschi
è possibile stabilire con una certa approssima-
zione Uetà in funzione detlo sviluppo delte
corna at contrario di quanto awiene per i cewi
I41
Maschio e femmina di MufloneTra i mufloni esiste un forte dimorfismo sessua[e: i maschi. più robusti delte femmine, sono dotatj di corna non caduche e di unacolorazione del mantello djfferente; presentano, infatti. atl'attezza dei fianchi due macchie bianche denominate "se[ta".
I4e
ATIMENTAZI0NE: germogli e foglie tenere di
alberi ed arbusti, piante erbacee, semi e fruttaDISTRIBUZIONE: limitata, allo stato naturale
e non reintrodotto, ai massicci montuosi del
nuorese: Gennargentu, Supramonte e Monte
AiboPROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non
inclusa
Femmina di muftone di vedettaSulta sicurezza del branco aL pascoto vigi[a spesso una femmina
adulta, pronta con un fischio acuto ad awertire i propri simiLi
dellimminenza di un pericoLo.
Muftone femminaUn vasto territorio montuoso ospita neL Gerrei, a Monte Genìs, una popotazione di muftoni sorvegLiata e gestita con attenzione
da[L'Ente Foreste.
r43
Crnvo sARDo(Cervus elaphus corsicanus, Erxteben. 1777)
Maschio di Cervo sardo nella fase finale di caduta del "veltuto"Quando il processo dj formazione si è conctuso, iL "velluto" sisecca e cade a brandel[i; iL cervo, sfregando Le corna suLta cortec-cia dei tronchi e sui grossi rami. accelera questo processo didistacco.
HABIIAT: boschi di latifogtie e zone a macchiamediteraneaPRESENZA: stanziale, mro e tocalizzatoDIMENSIONIz altezza al garrese 80-130 cm;lunghezza totale fino a 250 cm, coda compre-sa, nei maschi adultiDESCRIZIONE: accentuato dimorfismo sessua-
ie: il maschio presenta corna ossee caduche,dimensioni maggiori e criniera nella parteinferiore del collo che aumenta con il passare
degli anni. In entrambi i sessi il colore delmanto è grigio nel periodo invernale e bruno-rossiccio in quello estivo. Varietà sardo-corsadel cervo europeo
Maschio adulto di circa 8 anniAt['interno di un recinto di ripopoLamento gestito da[L'Ente
Foreste del[a Sardegna si possono osservare diversi esemplari diCervo sardo. Grazie ad una attenta sorvegLianza del territoriosvolta daI Corpo forestaLe ed atla creazione, da parte deLlEnteForeste, di appositi recinti per [a riproduzione, è stato possibi-[e saLvare iI Cervo daLla possibite estinzione atla qua[e sembra-va condannato negLi anni settanta. La stessa opera di tute[a e
satvaguardia deL Cervo viene svoLta da annj anche daL WWF neL-
L'oasi naturaUstica di Monte Arcosu.
144
I[ maschio domjnante emette bramiti, segnaLando così iI suo predominio sul branco.
I45
ATIMENTAZIONE: piante erbacee, semi e frut-ti, foglie tenere e germogii di alberi ed arbustiDISTRIBUZI0NE: allo stato spontaneo il cervo
sardo è presente in tre compendi forestali -non comunicanti tra loro - della provincia diCagliari: monti dei Sette Fratelli, monti delSulcis e Costa Verde (Arbus - Montevecchio -Piscinas)
PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: noninciusa
Maschio di Cervo sardonel periodo de[[a formazione de[[e cornaDurante iI processo di formazione dette corna, (fine inverno-ini-zio primavera) queste sono rivestite da un tessuto, "iI ve[Luto",
che ha Lo scopo di portare il nutrimento necessario alla [oro for-mazione,
Cervi in accoppiamento
Una Cerva avanza tjmidamente su uno dei sentieri che abitualmente percorre suL suo territorio.
Maschio adutto di Cervo sardo nel suo territorio
Clttcurnrr(Sus scrofa meridionalis, Forsyth Major, 1882)
HABITAT: boschi e boscaglie
PRESENZA: stanziale; comune praticamente
in tutti gli ambienti delUisola
DIMENSIONI: fino a 100 cm di lunghezza;
altezza al garrese fino ad 80-90 cm nei maschi
DESCRIZIONE: la sottospecie sardo-corsa è piùpiccola rispetto al cinghiale europeo; iImaschio si distingue daila femmina per ledimensioni maggiori det corpo e dei canini che
in questo sesso assumono llaspetto di vere e
proprie zanne
Cinghiale maschio aduttoIt cinghiate è strettamente legato alle zone di macchia e a quet-
[e boschive con abbondante sottobosco ed è in grado di ricava-
re anche ne[[a vegetazione più fitta, ampi corridoi nei quali
muoversi aqevo[mente.
Femmina di cinghiate con i PiccoliPer sfuggire alta catura estiva e per sottrarsi alfazione dei paras-
siti. i cinghial"i sono sotiti fare i[ bagno nelte pozze fangose.
ATIMENTAZIONE: pmticamente onnivoro, ilcinghiale si nutre di vegetati come tuberi,
butbi, rizomi e di animali come rettili, anfibi,larve dinsetti, vermi e roditoriDISTRIBUZI0NE: boschi, boscaglie, zone a
macchia mediteranea e campagne aperte di
tutta f isota. Comune
PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non
inclusa
Cinghiale femmina atla ricerca di ciboIL cinghiate ha una dieta onnivora, oltre a tuberi, rizomi, frut-ta ed aLtri alimenti di origine vegetale, si nutre infatti di caro-
gne e di picco[i animali che tatora caccia in branco.
15I
Vorpr(Vulpes vulpes ichnusae, Miller, 1907)
Volpe a caccia
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Volpe sarda in prossimità delta tanaLa votpe è ampiamente djstribuita neLta nostra iso[a, tanto da essere, impropriamente, ritenuta nociva per ta selvaggina e per g[i
anima[i da allevamento. Nonostante sia un'abi[e cacciatrice, non disdegna in alcuni periodi, come quello invernale. bacche, fruttj
ed aLtri atimenti vegetati.
HABITAT: zone a macchia mediterranea e
boschiPRESENZA: stanziale; comune pmticamente intutti gti ambienti del[isolaDIMENSIONI: fino a 60 cm di lunghezza testa-
corpo; altezza al garese 30-35 cm
DESCRIZIONE: varietà sarda della volpe euro-
pea, più piccola e dalle orecchie più corte.
Testa triangolare e muso appuntito, cotorazio-
ne della pelliccia futva
ATIMENTAZI0NE: predatore di lagomorfi(conigli e lepri) e roditori, la volpe non disde-
gna bacche e frutti come more e corbezzoli
DISTRIBUZI0NE: diffusa più o meno in tuttigli ambienti naturali della Sardegna
PROIEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non
inclusa
155
Garro sErvATrco(Felis Lybica sarda, Lataste, 1885)
HABITAT: zone boscose e cespugliose con aree
aperte della nostra isolaPRXSENZA: in diminuzione in Sardegna perdisturbo e alterazione del suo habitat naturaleDIMENSIONIz 45-60 cm circa testa-corpo, codacirca 25-35 cm; altezza al garrese 35-40 cmDESCRIZIONE: varietà sardo-corsa del gattoselvatico Qelis lybica lybica) del Nord-Africa.Simile al gatto domestico (soriano), più grosso
e forle. Da adulto piccoli ciuffi auricotari locaratterizzano e lo distinguono dal gattodomestico, iI pelo è moito folto, la coda è lungae grossa con apice arrotondato ed anelli neri. I1
colore del manto è grigio-giallastroALIMENTAZIONE: abiie cacciatore, catturauccelli di piccole e medie dimensioni, topi, pic-coli conigìi e rettiliDISTRIBUZI0NE: timitata a boschi e zone a
macchia in aree particolarmente accidentate e
poco antropizzatePR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7/7998). Convenzione di Washington.Allegato B del Reg. (CE) 338/97
Gatto selvaticoFelino particotarmente diffidente, i[ gatto selvatico raramenteesce aLto scoperto preferendo iI riparo offeÉo dalta vegetazio-ne; anche in caccja è solito nascondersi e aspettare, atlaggua-to, [e possibi[i prede come uccelti, roditori e piccoti rettiti.
I54
Douuora(Musteta nivalis boccamela. Bechstein, 1800)
DonnotaLe tane de[La donnoLa si trovano spesso ne[Le fessure tra Le pie-tre, a[La base degli alberi ma anche in prossimità di muretti a
secco. Per quanto di ridotte dimensioni, questo piccolo muste-lide non esita ad attaccare anjmaU ben più grandi di Lei.
HABITAT: campagne, boschi e montagnePRE§ENZA: stanziale; comune in tutti gliambienti dell'isoiaDIMENSIONIz 17-27 cm lunghezza testa-corpoDESCRIZI0NE: corpo snello e slanciato, dorsoe coda maron scuro, ventre biancoAIIMENTAZI0NE: predatore particolarmenteaggressivo che cattura prede ben più grosse dilei come i conigli e le lepri, anche se le predepreferite sono i roditori, i rettili ed i piccoliuccelliDISTRIBUZI0NE: campagne aperte, boschi e
zone a macchia mediterranea di tutta l'isolaPR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
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PrprsrnELto
HABITAT: piccoie e grandi grotte, cavità natu-
rali, ruderi di edifici, zone alberate in tutta la
SardegnaFR.ESENZA: per l"a mancanza di studi appro-
fonditi è molto difficite stabiiire la consisten-
za numerica riei pipistrelli presenti neLlisola
SIMHI'$SX0Ì{tr: circa 5-15 cm di lunghezza
BH§frKIUIONE: corpo piccolo e tozzo" Sono
:nanrnù-eri volatori cort rneribrana aiare (pata-
gio) iesa tra le etita degii arti anteriori
:lmcrore nlcore I:, p-L j,.-L-,iC R, c oio eurcp.c
],:rr,ijl,é"..ìr:g:r:::;'':t.Qa.)'::;
:;:i5ìLlti:i::-ì,,,:-i,
ÈI' ;r;j-:1i:tlil:iiii+r!!:
ATIMENTAZI0NE: le specie presenti inSardegna si nutrono tutte di insetti che loca-Itzzano al buio, grazie aii'emissione di uitra-suoniDISTRIBUZI0NE: comuni nei vari ambientidell'isola purché siano presenti cavità natura-li, ruderi, casolari abbandonati in cui trascor-rere le ore diurnePROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7/1.998). Convenzione di Washington: noninclusa
Pipistretti a[['interno de[[a grotta di "Su Marmuri"MigLìaia di esempLarì di pipistrellì, appartenenti a specie diver-se, trascorrono ì[ periodo invernaLe aLlinterno di questa grotta.
- -.#*k+wl
Pipistre[[oNet periodo 'invernaLe 'in atcune grotte de[[a Sardegna è possi-
bite osservare il pìpistrel.l0, piccolo mammifero volante, prowi-sto di membrana alare chiamata "patagio".
I pipistretli sono mammiferi di piccoLe o medie dimensioni; pre-
sentano caratteristiche più o meno varie a seconda detla specie
d'appartenenza.
r59
Rrccro o PoncosPrNo(Erinaceus europaeus italicus, Barret-Hamilton, 1900)
RiccioIL riccio ha abitudini crepuscotari e notturne; solitamente trascorre
[e ore del giorno at['interno detla tana o a[ riparo di folti cespugLi.
HABITAT: comune in quasi tutti gli ambientidella Sardegna; spesso si awicina ai centri abi-tatiPRESENZA: stanziale. Comune
DIMENSIONIz 25-31. cm; altezza al garrese
circa 15 cm
DESCRIZIONE: mammifero dal corpo tozzo e
corto che nella parte superiore è ricoperto diaculei spinosi di colore giallo chiaro con bandabruno scura
ATIMENTAZIONE: insetti, vermi, Iombrichi ma
anche frutta caduta dagli atberi
DISTRIBUZI0NE: comune in quasi tutti gliambienti naturali della Sardegna
PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 -29/7 /1,998). Convenzione di \Iashington: noninclusa
Riccio in atteggiamento di difesaIn presenza di un pericolo. questo mammifero reagisce assu-
mendo un tipico atteggìamento di difesa: si appatlottota,
offrendo atlaggressore gli aculei del dorso.
l.61
Lrpnr(Lepus Capensis Mediterraneus, Wagner, 1841)
HABITAI: terreni pianeggianti o collinari conmacchia mediterranea, coltivazioni, vigneti e
pascoli
PRESENZA: presente in tutta la Sardegna, ma
in diminuzione per Ialterazione dell'habitatDIMENSIONIz 47 -67 cm circa compresa la coda
DESCRIZIONE: ta lepre è un roditore più gran-
de del coniglio, con testa non tanto grande,
orecchie molto lunghe, tronco lungo e slancia-to con coda corta, arti anteriori moito sottili e
moito più corti di quelli posteriori che sono
comunque motto robusti. II colore è general-
mente fulvo-grigiastro. Si accoppia per tuttoUanno ma in particolare tra febbraio e ottobre;Ia gravidanza dura 42-44 giorni e vengono par-
toriti generalmente uno o due piccoli. La leprenon scava tane nel terreno, ma si acquatta aridosso di cespugli o avaltamenti del terrenoATIMENTAZIONE: si ciba di erba, radici e gra-
naglieDISTRIBUZIONE: vive in tutti i territori delia
Sardegna, laddove ci siano le condizioni idealialla sua soprawivenza. Lagomorfo in diminu-zionePR0TEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7 /1998). Convenzione di Washington: noninclusa
La [epre frequenta ottre atla macchia vigneti e zone coltivate
Spesso in caso di perico[o si acquatta in picco[i awatlamentideL terreno o a ridosso dei cespug[i.
r65
Coureuo sEwATrco(0ryctotagus cuniculus huxteyi, Haeckel, t8z4)
HABITAT: zone pianeggianti, colline, vigneti,boschi, luoghi asciutti e sabbiosi con bassi
cespugliPRESENZA: comune in tutti gli ambientinaturali della Sardegna
DIMENSIONI: circa 36-50 cm; altezza al garre-
se 15-18 cm
Coniglio nelte vicinanze de[[a tana
DESCRIZIONE: roditore dal mantello brunorossastro nella parte superiore e con gola e
ventre grigio chiari. Vive sottoterra. Le taneche spesso ospitano diversi esemplari, sono
costituite da un vano centrale da cui si dipar-tono vari cunicoti sboccanti allesterno. Esce
dalla tana preferibilmente la sem per andare
alla ricerca di cibo. I1 coniglio selvatico siaccoppia per tutto llanno; la gestazione dura
circa 5 settimane, vengono partoriti da 3 a 1,2
piccoliAIIMENTAZIONE: si ciba di erba, fieno, frutti,radici, cortecce, granaglie etc.
DISTRIBUZTONE: comune in tutti gli ambien-ti naturali della Sardegna
PROIEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 -29/7 /1998). Convenzione di Washington: noninclusa
IL conig[io è come [a lepre un [agomorfo. ma rispetto a questa ha dimensioni ridotte e caratteristiche comportamentati che diffe-riscono leggermente: mentre per esempio [e tane dei conig[i assumono L'aspetto d'i veri e propri [abirinti sotterranei, queL[e de[La
lepre spesso si limitano a dette piccoLe depressioni sotto i cespugLi.
Asrurrro BrANco orrr'AsTNARA(Equus asinus var. albina. Linnaeus, 1758)
Asinelto bianco del['AsinaraVive atlo stato brado neLl'iso[a de[L'Asinara; diversi esemplarisono ospitati in alcune aree demaniaLi delta Sardegna.
HABITAT: zone steppose pianeggianti e collinariPRESENZA: com'è facilmente intuibile dal nome
italiano dato alla specie, si tratta di una varietàalbina presente nell'isola dell'fuinara dove viveallo stato brado
DIMENSIONI: fino ad 1 m al ganese
DESCRIZTONE: asinello di piccole dimensioni dal
caratteristico color bianco det suo manto
ATIMENTAZIONE: graminacee e piante erbacee
DISTRIBUZIONE: limitata, allo stato brado, all'i-sola dell'fuinaraPR0TEZIONE: non esiste di fatto una protezione
specifica per [asinello bianco anche perché laspecie, oltre che all'fuinara, è presente solo inalcuni demani forestali nei quali è interdetta lacaccia. Convenzione di Washington: non inclusa
CnvrrrtNo DEttt Gmnn(Equus caballus. Linnaeus. 1758)
HABITAT: altopiano basaltico delia Giara
PRESENZA: stanziale; comune nella Giara,
anche se dagli anni cinquanta si è registratoun certo inquinamento genetico causato dal-
Iintroduzione di cavalli estranei con iI discuti-bile scopo di irrobustirelarazzaDIMENSIONI: circa 1.20-130 cm al garrese;
peso compreso tra 170 e 230 kg
DESCRIZI0NE: alcuni autori ritengono che ilcavallino della Giara appartenga ad una varie-
Questo cavallino popola, aLto stato brado, L'altopiano basattico
detla Giara. Soprattutto nei mesi pìù catdi i cavatlini pasco[a-
no in prossimità delle grandi raccolte d'acqua ("is poulis")
dove trovano abbondanza di vegetazione.
tà a se stante, di certo si può affermare che
questo quadrupede ha delle caratteristicheuniche come la taglia, il colore dei mantello e
la criniera molto lungaAIIMENTAZI0NE: piante erbacee, fogtie e ger-
mogli di alberi ed arbustiDISTRIBUZI0NE: limitata alllaltopiano della
Giara posto ai confini delle province diCagliari, Nuoro e OristanoPR0TEZIONE: la protezione accordata aicavaltini è relativa in quanto buona parte diquesti è in mano ai privati che a dire iI vero
sono stati gli unici a tutelarne la presenza.
Convenzione di Washington: non inclusa
I67
Ftumendosa (Sardegna Sud-orientate).AL[aLtezza di S. Vito, iI FLumendosa, scorrendo quasi in piano, si a[Larga a formare deLte pozze.
168
ANTIBIGli anfibi sono piccoli vertebrati che, al paridei rettili, non hanno una temperatura cor-
porea costante e quindi la loro vita è stretta-mente legata a quella esterna.
Una delte caratteristiche più evidenti neglianfibi è quella di avere ta pelle nuda, spesso
prowista di ghiandole la cui funzione princi-pale consiste nel mantenere la pelle umidaper evitare la disidratazione e per permette-
re la respirazione cutanea in quelle specie incui potmoni sono atrohzzati (Atropici).Gli anfibi, infatti, sono animali particolar-mente legati agli ambienti umidi ed arrivano,in alcune specie, a trascorrere tutta la vitanelliacqua.
Gli anfibi presenti in Sardegna appartengonoagli ordini degli anuri e degli urodeti: i primiraggruppano gli anfibi sprowisti di coda
mentre i secondi annoverano le specie dota-te di coda.Tre sono le specie di anuri presenti nellanostra isoia: il rospo smeratdino (Bufo viri-dzs) a più ampia distribuzione, la raganellasarda (Hyla arborea sarda) ed il discoglosso
sardo (Dfscoglossus sardus), forme endemi-
che, mentre sono assenti del tutto le rane.
Gli anuri si spostano con piccoli salti permes-
si dagti arti posteriori più tunghi e robusti diquelli anteriori; spesso Ie dita sono unite da
una palmatura che consente loro di nuotare
Lago d| Baratz (Sardegna Nord-occidenta[e). It Lago di Baratz è [unico [ago naturaLe deLta Sardegna; si è formato in seguito ad un
cordone dunale che ha sbarrato iI corso del fiume verso iI mare.
169
nell'acqua. Ed è proprio nell'acqua che awie-ne Ia riproduzione di questi anfibi; infatti leforme larvali (girini) vivono nell'acqua stessa
ed utilizzano le branchie per respirare ed è
solo a sviluppo completato (metamorfosi)che questi, ormai simili agli adulti, tranneche per le dimensioni, lasciano l'ambienteacquatico dove sono nati.La riproduzione degli anuri è esterna: ilmaschio generalmente più piccolo della fem-mina, sviluppa nel periodo riproduttivo unasorta di piccoli appendici nelle zampe ante-riori; queste strutture, chiamate calli nuzia-li, permettono al maschio di aggrapparsi allafemmina durante Ia copula e quindi di irro-rare con getti di sperma le uova, man manoche vengono emesse dalla femmina. Questotipo di riproduzione è anche detta ascellare.Durante il periodo riproduttivo i maschi dialcune specie di anfibi anuri sviluppano isacchi vocali, vere e proprie casse di risonan-za piene d'aria, con i quali emettono -soprattutto nelle ore notturne - richiami d'a-more per le femmine.Questi richiami, che differiscono tra le variespecie, permettono di identificare gli anuripresenti nei territorio.Gli adulti degli anuri sono carnivori, le picco-te prede vengono afferrate direttamente conta bocca, spesso aiutandosi con la linguavischiosa.Gti anfibi urodeli sono presenti in Sardegna
con cinque specie: l'euprotto sardo(Euproctus platycephalus) e quattro specie digeotritone considerate, solo fino a poco
tempo fa, razze diverse di una sola specie:l'Hydromantes genei, che solo recentementesono assorte al rango di specie.
I geotritoni trascorrono la maggior partedella loro esistenza in grotte od anfratti conun alto tasso di umidità: solo occasionalmen-te escono all'esterno, in concomitanza congiornate particolarmente umide o piovose.
Uumidità, aiUinterno delte grotte, è fonda-mentale per la soprawivenza di questi pre-ziosi endemismi della fauna sarda; infatti,avendo i polmoni atrofici, gli scambi gassosi
respiratori awengono attraverso la peile.
I geotritoni si riproducono all'interno dellegrotte e le uova vengono deposte solitamen-te netla sabbia umida; da queste si originanoi piccoli già simiti agli adulti in quanto sonoanfibi a sviluppo diretto cioè non metamor-fosano (non hanno stati di metamorfosi).IJeuprotto o tritone sardo vive invece nelleacque più fredde e limpide dei torrenti dimontagna dove si riproduce; le uova vengonodeposte nell'acqua attaccate a tronchi o sassiper evitare che vengano trascinate dalla cor-rente.Gli euprotti sardi dei torrenti di alta monta-gna abbandonano talora le acque nel periodofreddo, per svernare a terra sotto le pietre o
in altri rifugi con un certo grado di umidità;analogamente rifugi simili vengono utilizza-ti dagli euprotti dei torrenti dalle acque piùcalde per estivare.
GrotLa "Su I4annau" - Fluminìmaggiore - (foto S. Fercia)
Rospo sMERA[DrNo(Bufo viridis. Laurenti, 1768)
Rospi smeratdini in accoppiamentoI rospi smeraldini sono tra gti anfibi anuri, sprowisti di coda,quelti considerati più tenicoli. lJaccoppiamento e La deposizio-ne delle uova awengono comunque sempre in acqua.(Foto P. Macìs)
HABITAT: zone umide, corsi d'acqua, colline e
pianurePRESENZA: stanziale; comuneDIMENSI0NI: 10 cmDESCRIZIONE: unica specie di rospo presentein Sardegna; parti inferiori biancastre, supe-riori verdastre con macchie verde scuro.Femmina più grande rispetto al maschio ilquale è dotato di escrescenze cornee sulleprime tre dita delle mani che utibzza per bloc-care la femmina durante llaccoppiamentoATIMENTAZI0NE: insetti e larve di questiDISTRIBUZI0NE: tra gli anfibi anuri presentiin Sardegna, il rospo smeraldino è sicuramen-te la specie più terricola. Nonostante questo La
presenza dell'acqua, anche in piccole pozze, èun fattore essenziale per la riproduzione diquesta speciePROTEZIONE: non esiste di fatto alcuna pro-tezione. Convenzione di Washington: noninclusa
RrcrurttA sARDA(Hyla sarda. De Betta, 1853)
HABITAT: vive nei pressi di corsi d'acqua e sor-
genti, come la maggior parte degli anuriPRESENZA: la si può trovare nei corsi d'acqua,
orti, giardini e zone umide di tutta laSardegnaDIMENSIONI: 5 o 6 cm circaDESCRIZIONE: tipico anuro della Sardegna dicolore verdastro nelle parti superiori e bianco
Iucido in quelle inferiori; è capace di cambiare
colore facilmente per mimetizzarsi e sfuggire
cosi alla vista di eventuali predatori. Depone le
uova in primavera; le larve (girini) subiscono
la metamorfosi dopo circa tre mesi
ATIMENTAZIONE: cattura piccoli insetti.DISTRIBUZI0NE: Presente pressoché in tuttoil territorio della Sardegna, purché ci siano inprossimità zone acquitrinosePROTEZI0NE: non è prevista alcuna protezio-ne. Convenzione di Washington: non inclusa
RaganellaÈ un piccoto anuro tipico deLLa Sardegna; vive nei pressi di sor-
genti e corsi d'acqua in vicinanza di cespugti e arbusti.
Come [a maggior parte deg[i anuri va atlacqua per [accoppia-
mento e [a deposizione delle uova.
173
GrornrroNE(Speleomantes genei genei. Stefani, 1969)
Geotritone sardoIn Sardegna sono presenti quattro specie di geotritone, tuttelegate a grotte molto umide. È un anfibio urode[0, cioè prowi-sto di coda, adattatosi a[La vita ipogea.
HABITAI: grotte e cavità delle roccePRESENZA: stanziale; estremamente locatizzatoDIMENSI0NI: circa L3,5 cm
DESCRIZI0NE: anfibio urodelo, cioè prowistodi coda, che vive all'interno delle grotte; ilcorpo è allungato, la testa è larga. Parti infe-riori biancastre, superiori grigio-scure. Sessi
similiATIMENTAZIONE: piccoli animati come insettie crostacei che vengono catturati con la linguaDISTRIBUZI0NE: limitata a grotte e cavitànaturati della Sardegna purché vi sia un eleva-to tasso dumiditàPR0TEZI0NE: non esiste di fatto nessuna pro-tezione. Convenzione di Washington. In fase dirichiesta di inclusione nel Reg. (CE) 338/97 -Allegato C
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Eupnorro sARDo(Euproctus platycephalus, Gravenhorst. 1829)
Euprotto sardoVive soLo nei ruscetti montani daL[e acque fresche e timpide; di
norma staziona su[ fondo e sale in superfic'ie so[o per respirare.
Sia netlo stadio larvale che da adutto, feuprotto ha una dieta
carnivora. Si nutre infatti di larve, insetti, piccoti crostacei e
girini; sono noti anche fenomeni d'i cannjbatismo tra esemplari
di diversa dimensione.
HABITAT: ruscelli montani e pozze dacqua
permanenti, vive sotfacqua e risale in superfi-
cie solo per respirare
PRESENZA: specie in diminuzione e meno fre-
quente che nel PassatoDIMENSI0NI: tL-12 cm
DESCRIZIONE: anfibio endemico delia
Sardegna; occhi grandi e sporgenti, muso arro-
tondato, bocca molto larga, tronco allungato,
coda lunga e molto larga alla base
ALIMENTAZI0NE: insetti acquatici e loro lawe,piccoli invertebratiDISTRIBUZIONE: limitata a ruscelli e pozze
d'acqua montane con acque fredde e ben ossi-
genate
PR0TEZIONE: non esiste alcuna protezione
Iegale. Convenzione di Washington. In fase di
richiesta di inclusione nel Reg. (CE) 338/97 -Allegato C
0gLiastra (Sardegna Centro-orientaLe). Tacchi caLcarei sopra Ulassai
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RETTITII rettili, a differenza degli anfibi, hanno ilcorpo ricoperto da squame cornee; sono ani-mali la cui temperatura corporea dipende daquella esterna e che perciò tendono a ridur-re la loro attività in condizioni climatichesfavorevoli.In Sardegna sono presenti rettili appartenen-ti agli ordini dei testudinati e degli squama-ti.Al primo appartengono le tartarughe marinee le testuggini terrestri; nei mari che circon-dano la Sardegna è possibile Uosservazione
della tartaruga marina comune o caretta(Caretta caretta) quando emerge in superficieper respirare. I frequenti awistamenti diquesta specie nei nostri mari autorizzano a
credere che la caretta non Ii frequenti solo
per alimentarsi, ma che utilizzi Ia sabbia diqualche cala appartata per depowi Ie uova.Sono invece rari gti awistamenti della tarta-ruga liuto (Dermochelys coriacea) che occa-
sionalmente frequenta i mari detla Sardegna.
Caratteristica comune delle tartarughe mari-ne è quella di avere gli arti trasformati inpinne natatorie.Quattro sono invece Ie testuggini presenti inSardegna. Tre appartengono al genere
Testudo e sono: la testuggine marginata(Testudo marginata), la testuggine greca
(Testudo graeca) e la testuggine comune o diHermann (Testudo hermanni), tutte caratte-rizzate da una dieta prevalentemente vegeta-riana, anche se non disdegnano proteine diorigine animale; frequentano ambienti parti-
La Lucertola del Toro vive esclusjvamente su[['Iso[a del Toro, al' largo di Capo Sperone (Sardegna sud-occidentale).
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Atteggiamento di minaccia di un retti[e.I rettiti sono animati a sangue freddo; incapaci di sopportare
basse temperature, trascorrono i mesi freddi in Letargo aL['inter-
no di [unghe tane. So[o in primavera, con i primi caldi, i serpen-
ti abbandonano [e tane alta ricerca di cibo.
colarmente assolati di collina e di pianura. La
quarta detta testuggine d'acqua (o èmide)
(Emys orbicularis) è presente nei corsi d'ac-qua principali, nei torrenti e neile zone
umide detl'isola; è una specie camivora che
cattura insetti, molluschi, piccoli pesci e
stadi lawati di anfibi. Spesso la si può sor-
prendere intenta a riposarsi o a prendere ilsole sui tronchi o sui sassi emergenti, pronta
a tuffarsi in acqua e sparire at minimo segno
di pericolo.Uordine degli squamati è diviso in due sot-tordini: quelti degli ofidi, a cui appartengo-no i serpenti, e quelli dei sauri che com-
prende lucertole, gechi e scincidi (luscengo-
la e gongilo).Le cinque specie di serpenti presenti inSardegna appartengono atla famiglia dei
Colubridi; due specie sono le cosiddette"bisce d'acqua", appartengono at genere
natrix e sono la natrice viperina (Natrixmaura) e la natrice del Cetti o dal collare(Natrix natrix cetti). Vivono negii stagni,
lungo i corsi d'acqua, nei prati allagati e
nelle zone palustri in genere.
Le altre tre specie di ofidi in Sardegna sono
legate ad ambienti particolarmente aridi e
soleggiati e sono: iI colubro comune o biacco
(Coluber viridiflavus), il colubro ferro dicavallo (Coluber hippocrepis) cosi chiamatoper il caratteristico disegno sulla testa, ed iIcolubro di Esculapio (Elaphe longissima)estremamente raro e tocalizzato in alcuni sitidelUalto oristanese.Il sottordine dei sauri è quello numericamen-te più rappresentato in Sardegna; come già
detto raggruppa la famiglia degli Scincidi con
il gongilo sardo (Chalcides ocellatus tiligugu)
178
Colubro (Colu ber vi i diflav u s).È iL serpente più comune de[[isota; sebbene presente nei diversi ambienti, [e piane aride sono [habitat ideate di questa specie.
e Ia luscengola (Chalcides chalcides), la fami-glia dei Geconidi tutti ad attività notturna,con il geco comune (Tarentola mauritenica),l'emidattilo (Hemidactylus turcicus) ed iltarantotino o fillodattilo (Phyllodactylus
europaeus) ed infine la famiglia deiLacertidi. A questa famiglia appartengono le
lucertole propdamente dette (Podarcis tili-guerta tiliguerta e Podercis sicula cetti), l'al-
giroide tirrenico (Algyroides fitzingeri),endemismo sardo-corso, la lucertola diBedriaga (Archaeolacerta bedriagae) presen-
te con tre varietà tocalizzate nel quadrante
nord-orientale delt'isola, e la lucertola deltoro (Podarcis tiliguerta toro) stanziale e
rara, localizzata nell'isola del toro (Sardegna
sud-occidentale).
Corusno o Bmcco(Coluber viridiflavus, Lacépède. 1789)
HABITAT: campagne aride ed assolate
PRESENZA: stanziale; comunissimo
DIMENST0NI: fino a L80-200 cm di lunghezza
DESCRIZI0NE: parti superiori scure punteg-giate da macchie giallo-verdastre, parti infe-riori chiareATIMENTAZIONE: vorace predatore di rodito-ri, uova, piccoli uccelli e nidiaceiDISTRIBUZIONE: diffuso in tutti gli ambientinaturali della Sardegna. Comune
PROTEZIONE: non esiste di fatto alcuna pro-
tezione. Convenzione di Washington: noninclusa
Colubro comune o biaccoÈ iL serpente più tungo presente ìn Sardegna in quanto può rag-
giungere i 200 cm dì lunghezza; det tutto innocuo per lluomo,
non avendo ghìandoLe ve[enifere, è però un feroce predatore dì
ucceLtini, piccoLi mammiferi e uova. Preferisce territori aperti e
soleggiati.
Narmcr vIPERINA(Natrix maura, Linnaeus, 1758)
HABITAT: zone palustri, prati umidi, fiumi e
taghiPRESENZA: comune in tutta Ia Sardegna
DIMENSIONI: circa 80-130 cm
DESCRIZI0NE: biscia d'acqua simile alla vipe-ra per la testa triangolare e larga, gli occhi
sono grandi con pupilla rotonda; superiormen-
te di colore bruno grigiastro mentre inferior-mente è di colore giallastro con macchie qua-
È una del[e due specìe dì bisce d'acqua presenti in Sardegna;
frequenta torrenti, ruscelli, fiumi e zone umide' IL nome non
deve trarre jn errore in quanto La natrice viperina è, come gli
aLtri serpentì presentì in Sardegna, det tutto innocua'
drangolari brune. Depone da 4 a 20 uova nella
tarda primavera tra maggio e giugno
ATIMENTAZIONE: cattura piccoli rettiii, anfi-bi, piccoli uccelli, ratti e piccoti pesci
DISTRIBUZIONE: limitata alle zone patustri, ai
ruscelli, ai fiumi ed ai laghi di tutta l'isolaPROTEZI0NE: non esiste alcuna protezione.
Convenzione di Washington: non inclusa
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TnnrurolA MURAIoIA o(Tarentula mauritanica. Linnaeus, 1758)
GECO COMUNE
HABITAT: muri a secco, vecchi edifici, abita-zioni e rocce
PRESENZA: diffusa in tutta La Sardegna.
Comune
DIMENSTONI: circa 10-17 cm
DESCRIZIONE: è il geco più grosso presente inSardegna, molto comune, è carattenzzato da
occhi grandi, testa grossa triangolare legger-mente appuntita; tronco tozzo non troppolungo, coda di forma conica. La testa ed ildorso sono ricoperti di tubercoli. Si accoppia
in primavera-estate e depone 2-3 uova
ATIMENTAZIONE: caccia insetti quali mosche,
zanzate, farfalle notturne etc.
DISTRIBUZI0NE: diffuso in tutti gli ambientidelia Sardegna
PROTEZIONE: non esiste alcuna protezione.
Convenzione di Washington: non inclusa
E iL geco più diffuso ìn Sardegna. Ha occhi grandi, collo corto
e tronco tozzo. Come gLi aLtri gechì ha abitudini notturne;
durante iL giorno si nasconde negLi anfratti, sotto e tra gLi
interstizi deLLe pietre.
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LucrnrotA ot BTUnIAGA(ArchaeoLacerta bedriagae)
HABITAT: zone montuose con rocce o fessure
dove trova facilmente rifugioPRESENZA: presente nelle zone montuose
della Corsica centrale ad altitudini varianti trai 500 ed i 2000 m s.l.m. In Sardegna la specie
è presente con tre razze distinte che occupano
tre areali non comunicanti. In parLicotare
abbiamo La razza Paessleri (Mertens, 1927)
localizzata sul monte Limbara, larazza Sardoa
(Peracca, 1903) sut Gennargentu e la razza
Ferrerae (Stemmter, 1'962) a Capo Testa
DIMENSIONI: le dimensioni del maschio sono
superiori rispetto alla femmina
DESCRIZIONE: grossa tucertota distinguibileper la sua testa triangolare e appiattita; parle
superiore del corpo di cotore scuro tendente al
grigio fumo. In primavera depone da 3 a 6 uova
ATIMENIAZIONE: insetti e piccoli invertebratiDISTRIBUZTONE: limitata ad alcune aree mon-
tuose della Sardegna centraie e nord-orientalePR0TEZIONE: non è prevista alcuna protezio-
ne. Specie particolarmente rara. Convenzione
di Washington: non inclusa
È una lucertota caratterizzata datla testa piuttosto grossa e
targa; [a sua presenza è rara e localizzata, soprattutto nelle
zone rocciose.
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LucrnrorA cAMPESTRE DEr Crur(Podarcis- lacerta- sicula cetti, Cara, 1,87 2)
Piccolo sauro molto comune in Sardegna; come La Lucertola tiLi-guerta preferisce zone aperte e soleggiate.
HABITAT: campi, prati, muri a secco e pietraiein tutta la SardegnaPRESENZA: molto comune
DIMENSTONI: circa 25 cmDESCRIZI0NE: varietà sardo-corsa. Testatriangolare un po' piatta, muso leggermenteappuntito; colore del dorso verde chiaro conpiccole macchie scure, ventre chiaro. In prima-vera depone da 4 a 9 uova in cavità del terre-no o sotto grossi cespugli. Le uova si schiudo-no in estateATIMENTAZI0NE: insetti, piccoli invertebratiDISTRIBUZT0NE: distribuita in tutti gtiambienti naturali della Sardegna.ComunissimaPROTEZIONE: non esiste alcuna protezione.Convenzione di lAlashington: non inclusa
LucrnrorA oru Tono(Podarcis tiLiguerta toro)
Lucertola del Toro
ALcuni esemplari hanno tonaLità moLto scure; a djfferenza di
altre Lucertole sembra pìù facilmente avvicinab'ile e si muovepiù Lentamente.
HABITAT: zone rocciose dell'isola del Toro
PRESENZA: stanziale; rara ed estremamente
locdizzataDIMENSIONI: circa 15 cm di lunghezzaDESCRIZI0NE: varietà dell'isola del Toro della
lucertola tirrenica più scura e piccola
ATIMENTAZI0NE: insetti e piccoli crostacei
DISTRIBUZIONE: limitata alllisola del Toro
nella Sardegna sud-occidentale
PROTEZI0NE: non esiste di fatto alcuna prote-
zione. Convenzione di Washington: non inclusa
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LucrnrorA TTRRENTcA o Trrrcurnm(Podarcis-Lacerta-tiliguerta tiliguerta, Gmelin, 1788)
HABIIAI: centri abitati, giardini, muri con
siepi, rocce in aperta campagna
PR.ESENZA: in tutta la Sardegna, insieme alta
lucertola campestre, è ta più comune
DIMENSIONL circa 24 cm
DESCRIZIONE: testa triangolare, muso un po'
appuntito, [a forma del corpo è un po'allunga-ta con coda molto lunga. Due striature longitu-dinali giallastre caratterizzano la specie.
Dorsalmente di colore verde con macchie scure.
Centralmente presenta una tonalità bianco gial-
lastra lucidaAIIMENTAZIONE: insetti e piccoti invertebratiDISTRIBUZIONE: presente in tutti gli ambientidella Sardegna. Comunissima
PROTEZIONE: non esiste alcuna protezione.
Convenzione di Washington: non inciusa
È [a Lucertol.a più comune in Sardegna; frequenta zone aperte e
pianeggianti.
Goluotro sARDo o TlueuGU(ChaLcides ocellatus tiLigugu, GmeLin, 1789)
Sauro daL corpo allungato e serpentiforme con zampe poco svi-
luppate che servono ad equilìbrare iL corpo durante gLì sposta-
menti. (Foto P. Macis)
HABITAT: zone aride e molto soleggiate; lo si
trova facilmente sotto i sassi
PRESENZA: stanziale, comune
DIMENSI0NI: circa 20-30 cm
DESCRIZIONE: varietà sarda della forma tipica(Chatcides ocellatus oceliatus). Sauro con testa
triangolare, corto e ieggermente appiattito con
bocca iarga e muso arrotondato. Il corpo gros-
so è tozzo, ha un aspetto iucido ed ii suo colo-
re è bruno olivastro superiormente. Specie vivi-para: la femmina partorisce 9-10 piccoli alla
fine dell'estate tra agosto e settembre
ALIMENTAZI0NE: insetti e piccoli invertebrati
DISTRIBUZI0NE: zone pianeggianti e coliinari
della Sardegna
PROTEZI0NE: non è prevista alcuna protezio-
ne. Convenzione di Washington: non inclusa
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TrsruocrNE PArusrRE(Emys orbicularis, Linnaeus, 1758)
HABITAT: corsi d'acquaPRESENZA: stanziale; comune
DIMENSIONI: lunghezza massima carapace
30-35 cmDESCRIZI0NE: scudo appiattito di colore gri-gio scuro, piastrone giallino; il corpo è scuro
con punteggiature gialleATIMENTAZIONE: insetti e loro larve, piccolicrostacei e giriniDISTRIBUZI0NE: limitata ai ruscelli montanie fiumi della Sardegna
PROTEZIONE: specie protetta (1.R. n' 23 -29/7/1998). Convenzione di Washington: noninclusa
La testuggine paLustre vive soprattutto nei rusceL[ì e nei corsi
d'acqua deLLe zone interne delta Sardegna.
Le testuggini paLustrì trascorrono Le ore più calde del giorno sui
tronchi o sui sassi ìn prossimità dei torrenti montani, pronte, aL
minìmo segnaLe di pericoLo, a tuffarsi in acqua e scomparire con
vigorose bracciate.
TrsruoclNE MARcINATA(Testudo marginata, Schaepff, 1792)
È una testuggine terrestre djffusa in Locatità aperte e soleggia-
te della nostra iso[a ed in partico[are con maggior concentra-
zione nelta Nurra ed in Gatlura.
HABITAT: pianure e coltinePRESENZA: stanziate; poco frequente
DIMENSIONI: lunghezza massima carapace
cm 35
DESCRIZI0NE: tartaruga terrestre dallo
scudo svasato a campana anteriormente e
posteriormenteATIMENTAZI0NE: erbivoraDISTRIBUZIONE: zone pianeggianti e colli-nari cespugliatePROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 -29/7 /1.998). Convenzione di Washington:
Allegato A det Reg. (CE) 338/97
189
Ln Gorwuuzrouri or IUesruucrol[
La Convenzione di Washington - in sigla CITES - è una convenzione internazionale, attiva dal
1.975, che mira a garantire llequilibrato sfruttamento delle risorse naturali, nel rispetto della conser-
vazione ambientale.
La nascita di questa convenzione fu dettata dalla necessità di controllare il commercio degli anima-
li e delle piante selvatiche perché, insieme alla distruzione degt ambienti naturali, era Ia principale
causa dell'estinzione in natura di numerose specie. Queste furono divise in tre Appendici atla
Convenzione: I, II e III, in base al decrescente livello di protezione.
La CITES, attualmente applicata in oltre 150 Stati, è entrata in vigore in lta[a nel 1980; la sua gestio-
ne veniva affidata al Corpo Forestale dello Stato nelle Regioni a Statuto ordinario, e delegata ai Corpi
Forestali Regionali e Provinciali nelle Regioni a Statuto speciale. Nel 1982 entrava in vigore ilRegolamento Europeo (CEE) 3626182 che dettava nella Comunità Economica Europea le norme CITES.
Ma solo nel 1992 il nostro paese si dotava di una norma applicativa delia Convenzione di Washington
e del3626/82: la Legge n" 750/92. Essa, modificata con D.L. no 2/92 e infine con L.59/93, detta-
va le regole per la corretta importazione ed esportazione, per il commercio e per la semplice deten-
zione delle specie protette. Importante è Ia parte sanzionatoria che equipara iTtalia aI resto delta C.E.
Questa situazione normativa è durata fino al 1.997: dal1 giugno di quellanno è infatti in vigore ilRegotamento (CE) n" 338/97 della Commissione, che, abrogando il Reg. (CEE) 3626/82, modifica
le norme di appticazione della Convenzione di Washington in tutta la UE. Un separato Regolamento
(CE) (it 939/97 fino al 2001, ed il 1803/01 dalllagosto del 2001 in poi), stabilisce invece come si
applicano le norme del 338: quali siano i certificati da usare per ii commercio delle specie, come devo-
no essere fatti e compilati, quali siano Ie modalità di marcatura degli esemplari, e quanfaltro sia
necessario per la corretta applicazione del 338/97. Con un ulteriore Regolamento (CE), che rimane
in vigore normalmente per 15 mesi, viene indicato l'elenco delle specie anima[ e vegetali protette,
nella Comunità, dat 338/97. Le tre Appendici deUa CITES delle specie protette sono sostituite da 4
Allegati (A,B,C e D) in base al IiveIIo di protezione, dal più alto (A) in poi. Questo Regolamento viene
periodicamente sostituito da uno più aggiornato a causa dello spostamento da un Allegato allaltrodi alcune specie, delllngresso negli ailegati di nuove specie per cui si rende necessaria la protezio-
ne, o, al contrario, delia loro uscita (specie non più in pericolo). Attualmente in vigore è il Reg. (CE)
272412000. La descrizione di come questi Allegati vengano compilati si trova allart. 3 det Reg. (CE)
338/97. Essi derivano direttamente dalle tre Appenùci (I, II e III) neile quali la Convenzione di
Washington divideva le specie animali e vegetali.
Ogni Stato della Comunità si deve dotare di una Legge di applicazione del Reg. (CE) 338/97 , che indi-
chi anche le norme sanzionatorie.
Ultalia ha mantenuto in vigore laL. 150/92 e s.m., ma apportandovi alcune modifiche: il D.L. 18
maggio 2001 no 275, recante il riordino del sistema sanzionatorio in materia di commercio di specie
animali e vegetali proteffe modifica infatti alcune parti sostanziali ma al contempo carenti della 150;
principalmente si tratta delle sanzioni penali indicate agli artt. 1 e 2, l'inserimento, nel testo, del
Reg. (CE) 338/97, e I'indicazione del Servizio CITES quale organo che riceve il rapporto (L.689/81).
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Trvolr ANAToMIcHE, MoRroLocIcHE E ScHEIETRIGHEDEGTI ANFIBI, RETTILI, UCCEILI E Itl.AJr{MIt'ERI
In questa sezione conclusiva dell'opera sono state inserite alcune tavote rappresentative
dei vertebrati nelle classi principali degti Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi.
In base atle esigenze ambientali e fisiologiche vari animali ed individui rappresentanti le
sopraindicate classi, adattandosi all'habitat, hanno subito un'evoluzione che li ha portati ad
un cambiamento anatomico. Tra questi sono stati scelti alcuni esempi a titolo informativo e
di curiosità.Partendo dal gradino più basso della linea evolutiva troviamo gli anfibi. Questi, avendo
sia abitudini acquatiche che terrestri, possono essere vegetariani e insettivori e si possono
incontrare più comunemente netle zone palustri e fluviali. Sono costituiti da uno schetetro
esile e teggero, necessitano di una muscolatura robusta adatta a[ nuoto e allo spostamento
sulla terra ferma.I Rettiii si distinguono per la struttura esterna della cute e dello scheletro. Alcuni di essi,
come [a testuggine, la lucertola e it colubro, hanno sviluppato diverse forme di adattamen-
to alt'ambiente: placche cutanee squamose o scudi nella tucertola e net colubro, it resisten-
tissimo carapace nelle tartarughe. Anche i rettili si dividono in categorie alimentari differen-ti: atcuni, come le tartarughe, sono in prevalenza vegetariani, altri, come Ia lucertola, sono
insettivori, a[tri ancora, come il colubro, sono predatori di piccoli animali.Nelle tavole riguardanti gli Ucce[i sono stati inseriti alcuni esempi anatomici sulla strut-
tura schetetrica e muscolare di alcuni rapaci, nonché l'esemplificazione detle più comuni tec-niche di volo. È importante ricordare che Ia struttura scheletrica cava, l'elasticità dei lega-
menti, [a robustezza e la potenza dei muscoli permettono di raggiungere ottime prestazioni
durante il volo e la ricerca del cibo. A tal proposito bisogna aggiungere che anche nei vola-tili esistono diverse categorie che differiscono per Ie abitudini alimentari e la dieta che può
incidere sulla conformazione anatomica det becco, delle zampe, delle ali, del colto e del piu-maggio. Per ciò che concerne i Mammiferi, si è evidenziata la differenziazione morfotogica
esistente tra i pipistretli e gti ungulati. Nei primi, infatti, le uitime falangi degli arti ante-riori si sono svituppate in modo da contenere il patagio, ossia la membrana che consente ilvolo silenzioso. Negli ungulati, invece, l'uttima falange del dito medio per adattamento si ètrasformata in zoccolo.
Infine sono state inserite le tavole degli insettivori, dei roditori e degli erbivori per met-
tere in evidenza la differente conformazione scheletrica e dentaria modificatasi in base atle
diverse abitudini alimentari.
Dott. Mauro Cavallo
Medico veterinario
I95
Lr mr DEGTIAccpItRIDI
Al,i Lunghe e arrotondate:permettono di votteggiare ad alte quoterisparmiando energia, e poter, così,scrutare ampi spazi per poilanciarsi in picchiata.Possiedono una muscolaturastrutturata per rimanere contrattaper lunghi periodi di voto, i muscolisono lunghi e spessi, ma non sono in grado
di sviluppare potenza.Degni di nota sono [e Poiane e le Acquite
Lr art oIAsroru r SpanvIERI
Ati retativamente corte e arrotondate:consentono un rapido scatto, ma rendono faticoso
it voto veloce, tenuto per motto tempo. Infattipossiedono dei muscoti che confrontati con quefli deiFal,conidi risuttano più tunghi ma meno spessi. Questecaratteristiche si riscontrano soprattutto nei rapaci che
vivono negli ambienti boschivi.
FalcoPellegrino
I falconidi hanno ati tunghe e
appuntite, adatte a sostenere unvoto battuto ad atta velocità.Possiedono dei muscoti corti e
retativamente spessi, caPaci dicontrarsi vetocemente edesprimere potenza.
t'AoumRum,r
neurocr'*mo
Procercomardibolaredel becco
coracolde-**-.-ù
Yert*bretoreciche
Particolarcdclhfalangi.
v*ntro-dorcale
I95
Lr rasrDI VOIO
Le penne remigantiprimarie esternedevono essere moltoflessibili
Le penne remigantiprimarie tenute ben aperteimpediscono atluccello dicadere in stallo mentre siriduce rapidamente [avetocità di volo
Le penne remiganti primariesopportano 1o sforzo maggiore
La possente murcohhrra delle,zampe èfondamentale per complerc it balzo
Robuste penne copritrici proteggono le ossa detlala
Il carico maggiore è sostenutodatle penne remiganti secondarie
e dalle copritrici maggiori
L'atuh è sottarata Erandolfuccello ra[enta per fernrarsir'
Artiglt in avantiprond per ta cathrn
r96
Ali grosse, lunghe e arrotondate:avendo bisogno di motto spazio e
aria, causano ne['animate undecolto pesante. Gti uccelti conqueste caratteristiche usano
lanciarsi dagti strapiombi,utilizzando [e correntiascensionali, questa forma èidonea al voto veteggiato e
ptanato, che, però, non consente
un voto battuto veloce. 11 rapportolunghezza e spessore detta
muscolatura è a favore detlaprima, in quanto non occorre ungrosso quantitativo di energia pertenere le ati in estensione.
Questa categoria è rappresentatadagli awoltoi come i[ Grifone,t'Awottoio Monaco e i[ Gipeto.
GRANI}IRapncr
or97
tA MUSGOTATURAE rr Voro
Gheppio
Esempio schemaAwoltoio grifone
Grandi muscoU pettorali perpermettere i[ volo con unagrande apertura alare
Gorti e potenti muscoli nei
Esempio schemaAquila reale
UHonnrrc (srrrum sArrro)
Estensori lunghi per iI volo inplanata e il volo veleggiato -=-
"-*,LSàr,§"]
rapaci veloci
tO SPARVIEROmm. Bicipitebrachiale.
Tendini flessori dell'rla
Disegno rappresentantelo scheletro con inseritialcuni muscoli e tendini
dello spawiero
[;;;Jt Ei9 E;;I l.rm cnEscrra uu Pu"csr LV 1, I \À t
u_"§À§
Senuo
Osso parietale
dal processo frontatesuperiormente siaccrescono i palchi
caratteristico [oschetetro degli Ungutat, .-----------_- >che presenta le ultime
IT CERVO
Processoorbitate
La ruminazione<-necessrta oldenti motari
VEDI'IA I.If,ERAI,E DEL GRANIO III GERVO
processi spinosiprocessi spinosi vertebre lombarivertebre toracichee punta della spalla
I
bacino ecinto pelvico
\
vertebrecaudaH
falagi prossimalitrasformate in zoccoli
200
VEIIT'IA I.OTERAI.E IIELLO SCEEIJTNO DI GERVO
particolare del profilo del maschio
It GINGHIATESmuo
crescita del canino inferiore del verro
&&e
201
ra LrpnrS*noa
scheletro di tepre
cranio di lepre<- veduta ventrale e
veduta laterale
802
tr PrPIsrREtto
Ycduta dello scleletxodel pipistrello
falangi allungate persostenere la membrana Peril voto
veduta laterale e veduta ventrale delcranio del pipistrello ------->
I
I
V
veduta frontale<_
immagineingrandita
del Serotonino
'»rr- '),)- \, - /';r/l
canini ben sviluppatiper la cattura degli insetti
203
Rrruu rANrrsl
esempio di ingrandimentodelf impalcatura ossea di un anfibio,nel caso la Rana comune
tratto spinale dellacolonna vertebrale delcolubro
esempio di [ucertola ai raggi X
bacinoe cinto petvico di
testuggine femminascudi del carapace
Teshrgine ai raggi X:si nota [a posizione detleuova pronte per [adeposizione
fivorcr Ar.r'esurrco
Ucce[[iAirone Bianco Maggiore, 57
Airone Cinerino, 54
Airone Guardabuoi, 56
Airone Rosso, 55
Albanella Minore, 32
Alzavola, 40
Aqui[a Reate, 27
Assiolo, 128
Astore,22Averta Capirossa, 105
Averla Picco[a, 106
Avocetta, 49
Awoltoio Grifone, 36
Barbagianni, L31
Beccaccino, 53
Catandro, 107
Capinera, 11.0
Carde[[ino, 101
Cavaliere d'Italia, 48
Cicogna Bianca, 59
Civetta, 1.24
Codone, 41
Cormorano Marangone Da[ Ciuffo, 1L7
Cornacchia Grigia, 95
Corvo Imperiale, 96
Culbianco, ].13
Fatco De[[a Regina, 74
Falco Di Palude, 34
Fatco Gritlaio, 78
Falco Pellegrino, 81
Falco Pescatore, 39
Fenicottero, 61
Fratice[[0, 94
Fringuello Tirrenico, ].03
Gabbiano Corso, 91
Gabbiano Reale, 92
Gabbiano Roseo, 93
Gallinetta d' acqua, 127Garzetta, 58
Germano Reale, 42
Gheppio, 86
Ghiandaia, 98
Ghiandaia Marina, 69
Gruccione, 71
Martin Pescatore, 68
Merlo, 115
Mestolone, 44Mignattaio, 65
Moriglione, 45
0cchione, 47
Passera Mattugia, 108
Passero, 109
Passero Sotitario, 1L2
Pavoncella, 50
Pernice, 90
Pernice Di Mare, 52
Pettirosso, Lll.Picchio Rosso Maggiore, 118
Piccione Setvatico o Colombo Torraiolo, 66
Poiana, 30
Potlo Suttano, !22Sattimpa[o, 114
Sparviere, 24
Spatota, 64
Stritlozzo, 99
Taccola, 97
Torcicollo, 119
Tordo Bottaccio, 116
Tortora, 67
Tuffetto, 120
Upupa,72Verdone, 102
Verzeltino, 104
Volpoca, 46
Zigo[o Nero, 100
206
Irvorcu Arregrrrco
Mammiferi AnfibiAsinetto bianco dellAsinara, 166 Euprotto sardo, 175Cavattino de[[a Giara, L67 Geotritone, 174Cervo sardo, 144 Raganelta sarda,773Cinghiale, 149 Rospo smeraLdino, 172Conigtio selvatico, 164Donnola, 156 RettitiGatto selvatico, 1.54 Colubro o Biacco, ].80Lepre, L62 Gongilo sardo o Titigugu, 187Muflone, 140 Lucertota campestre del Cetti, 184Pipistrelto, 157 Lucertola del Toro, 185Riccio o Porcospino, L60 Lucertola di Bedriaga, 183Volpe, 152 Lucertola tirrenica o Tiliguerta, 186
Natrice viperina, 18LTarantota muraiola o geco comune, 182Testuggine marginata, 189Testuggine palustre, 188
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207
[a risposta giustaNel precedente numero (22 - marzo 2004) del Notiziario Forestate Vi abbiamo pro-posto, per esercitarvi in attesa det concorso , 256 quiz con risposta multipla.Pubblichiamo di seguito la risposta giusta alle domande.
La risposta giusta è A)nei quiz no:
3-5-6-7-8-9-10-72-74-1.6-17 -18-t9 -20-24-26-27 -28-29-30-37-33-34-47-44-46-47 -49-52-53-54-57 -58-59-60-61 -64-71.-73-75-77 -87 -732- 133 - 138
- 139 - 1.46 - 1.48 - 150 -752 - 1,63 - 766 - 767 -769 - 770 - 777 - 775 -180 - 181 - 184 - 190 -t92 - 195 - 198 - 200 -202 - 203 - 204 - 209 -272 - 275 - 227 - 223 -226 - 229 - 247 - 244 -245 - 246 - 247 - 249 -250-251.-253-256.
La stagionedelfuocoUn nuovo approccio
al problema degli incendiin Sardegna
di Silvio CoccoCUEC,2OO4
cm12x16,5,
pp. 104 € 8,00
ISBN 88-8467-188-4
Siloia Coao (Cagliari, 1962), laureato in Scienze Forestali presso I'Uniaersità di Firenze, borsista del CNR ?res-so I'Istinto per il Monitoraggio degli eco agro sistemi, tecnico addetto alla direzione dei la<tori presso lAziendaForeste Demaniali della Regione Sardegna, attualnente Ufficiah del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientalefulla Regione Sardegna lreso I'Isfettorato di lglesias. Ha lubblicato disersi laaori di carattere tecnico scientifco,
LloperaGli incendi stanno devastando il nosffo pianeta e riempiono l'atmosfera di biossido di carbonio e pol-veri: Australia, Stati Uniti, Brasile, Borneo, Costa Rica, Portogallo, Spagna, Francia e area del Medi-terraneo sono state di recente le zone maggiormente colpite. Il fuoco è stato probabilmente tl. mezzoche principalmente ha favorito l'evoluzione umana nel tempo ma, visto I'uso sconsiderato che se nefa e i suoi effetti devastanti, dobbiamo iniziare a pensare a strumenti di lavoro alternativi e soprattut-to, come sardi dobbiamo rifiutare f idea che f incendio sia un fattore imprescindibile dalla nosua esi-stenza. Lo scopo di questo lavoro è quello di fomire alcuni elementi per poter leggere il fenomeno inmodo critico e contribuire a una maggiore consapevolezza della comunità nei confronti di un feno-meno che, oltre ad avere ripercussioni economiche considerevoli, rappresenta uno dei principali fat-tori di degrado e di distmzione del patrimonio forestale ed ambientale.
: ' , Éri&a.,:w,fisei Nè[ n$$lirs]r22 dmatzo ?oM)'det lfstiziaxis §orestale,§,fiarerfinaté a'pqg;,3S,sieonÉttrdt,cosi ",""per la,produdorre di compensato".
Gianni §irigu è nato a 0rroli nel 1959, dal 1966 vive a Cagliari. Nel 1985ha conseguito la qualifica professionale di fotografo, specializzandosi inseguito nell'ambito naturalistico.Grande appassionato della natura e della fauna, in parlicotar modo degliuccelli rapaci ai quali ha dedicato il suo primo libro 'Rapaci di Sardegna"(1992). Successivamente ha approfondito la sua conoscenza degliambienti naturali della Sardegna, giungendo cosi alla sua secondapubblicazione "Ambienti naturali delia Sardegna" (2000).Ha poi collaborato a diverse pubblicazioni a carattere regionale e
nazionale, ha realizzato tre calendari naturalistici con ii patrociniodell'Ente Foreste della Sardegna e dell'Assessorato all'ambiente de1la
Provincia di 0ristano.Inoltre è ìjaulore della mostra fotografica "Sulle ati det venlo" svoltasi a
Cagliari su iniziativa deil'Assessorato alla Cultura del Comune e con ilpatrocinio de1 Ministero delte Politiche Agricole e Forestali, dellaProvincia di CagLiari, dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura.
c 28,00ISBN A88'i?Bl,3l,-?
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