corso di politica economica, 10 cfu prof. francesco … internazionale... · un argomento a lungo...
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CORSO di POLITICA ECONOMICA, 10 cfu Prof. Francesco Aiello Corso di Laurea Triennale in Economica (DM 270) Appunti (Tratti da) : Francesco Aiello, Politiche Commerciali e Politiche Interne di un Paese Importatore, Aracne Editrice, Roma, 2009
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INTRODUZIONE
Un argomento a lungo dibattuto dalla teoria della politica economica è quello relativo alla scelta dello strumento da utilizzare quando in un’economia non si riesce a raggiungere il punto di ottima allocazione delle risorse, a causa della presenza di distorsioni. La conclusione cui giunge la teoria delle distorsioni è che in un’economia piccola lo strumento migliore per eliminare una distorsione interna è quello che agisce direttamente su di essa. In un tale contesto, le politiche commerciali (per es., tariffe e sussidi sulle importazioni o sulle esportazioni) assumono un ruolo secondario, poiché un loro utilizzo finalizzato alla rimozione della distorsione accentua la divergenza tra prezzi nazionali e prezzi internazionali e, quindi, fa sì che il benessere del paese sia inferiore di quello che si otterrebbe adottando uno strumento di politica non commerciale (per es., sussidi e tasse sul consumo o sulla produzione). In altre parole, se il paese è piccolo le politiche commerciali non sono le più efficienti per eliminare distorsioni interne, mentre esse sono ottimali in presenza di distorsioni esterne.1
Il problema duale a quello della scelta dello strumento ottimale da adottare per eliminare una distorsione si ha quando un paese desidera perseguire un determinato obiettivo, che può consistere in un aumento o in una riduzione della produzione, del consumo o degli scambi con l’estero. Evidentemente, anche in questo caso, si pone il problema di individuare l’efficienza relativa dei vari strumenti idonei al perseguimento dell’obiettivo prescelto. Su questo tema in letteratura si è sempre fatto riferimento alle conclusioni della teoria delle distorsioni, sebbene in alcuni lavori (Corden, 1957; Bhagwati e Srinivasan, 1969; Yeh, 1971, 1986) si sia specificatamente analizzato il problema dell’introduzione, piuttosto che della rimozione, di una distorsione all’interno di un paese importatore.
1 I temi della teoria della distorsione sono stati sollevati in origine da Meade (1955), Corden (1957) e Bhagwati-Ramaswami (1963). Per un’esposizione della teoria si veda anche Johnson (1965), mentre per una sintesi ed una generalizzazione si rimanda a Bhagwati (1971).
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In questi studi si considerano sempre dei modelli con due fattori produttivi a disponibilità limitata, due beni finali, una funzione di produzione con rendimenti di scala costanti, una funzione di utilità sociale concava ed, infine, assenza di ritorsioni da parte dei partner commerciali. In tutti i casi, il problema consiste nel massimizzare la funzione di utilità sociale soggetta ad un vincolo aggiuntivo rappresentato dall’obiettivo che si desidera raggiungere. Si dimostra che esiste sempre una strategia ottimale, ossia, all’interno della teoria del second-best è possibile individuare lo strumento che permette al paese di raggiungere il livello di benessere più alto rispetto a quello che sarebbe garantito dall’adozione di un’altra politica equivalente in termini di conseguimento dell’obiettivo (Bhagwati, 1971; Galdolfo, 1986; Guerrieri e Padoan, 1996).
In particolare, Corden (1957) confronta il sussidio alla produzione con la tariffa sulle importazioni nel caso in cui l’obiettivo del paese sia quello di aumentare di un dato ammontare il livello della produzione interna. L’autore dimostra che, se il paese è piccolo, la politica ottimale è l’uso del sussidio alla produzione mentre, al contrario, se le ragioni di scambio del paese dipendono dalla quantità scambiata sul mercato mondiale, allora la politica migliore è l’adozione del sussidio alla produzione unitamente alla tariffa ottima sulle importazioni. Questo risultato si ottiene quando il livello desiderato di produzione interna è maggiore di quello raggiungibile con la tariffa ottima sulle importazioni. Per analogia al caso precedente e sebbene non lo dimostri analiticamente nel suo lavoro, Corden ritiene che l’applicazione congiunta del dazio ottimo e della tassa sulla produzione costituisca la scelta ottimale quando la produzione desiderata è maggiore di quella di libero scambio, ma inferiore a quella che si avrebbe applicando la tariffa ottima (Corden, 1957, 241). Bhagwati e Srinivasan, (1969) riprendono l’analisi di Corden e ne estendono i risultati considerando come obiettivi perseguibili da parte di un paese, non solo quelli legati alla produzione, ma anche quelli relativi al volume degli scambi commerciali, al livello della disponibilità interna al paese di alcuni beni ed all’utilizzo dei fattori produttivi. La politica ottimale per conseguire ciascuno degli obiettivi consiste nell’uso congiunto di sussidi e tasse scelti in modo tale da agire direttamente sulla variabile obiettivo. Inoltre, l’ordinamento gerarchico degli strumenti, equivalenti per il conseguimento dell’obiettivo, è uguale a quello che si ricava quando si elimina un’analoga distorsione (Bhagwati-Srinivasan, 1969; Bhagwati, 1971;
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Corden, 1974). L’ipotesi che accomuna questi lavori è che il paese attivo possa utilizzare contemporaneamente più di una politica per perseguire un determinato obiettivo. Al contrario, se quest’ipotesi viene rimossa e, quindi, il paese è vincolato ad usare uno strumento per volta, allora i risultati ottenuti sono incompleti. Ciò è vero anche con riferimento al problema più studiato, che è quello relativo alla scelta della politica ottimale per ottenere un livello di produzione interna maggiore di quello di libero scambio. Il caso del paese importatore è analizzato in Corden (1957) e Yeh (1971). L’analisi di Corden mostra che se il paese è piccolo, l’incremento desiderato di produzione interna può essere perseguito più efficientemente utilizzando il sussidio alla produzione, invece che la tariffa sulle importazioni. Tale risultato rappresenta, quindi, un’applicazione della regola, più volte sostenuta in letteratura, secondo la quale “gli strumenti diretti, cioè quelli che agiscono direttamente sulla variabile obiettivo, sono sempre migliori di quelli indiretti ” (Bliss C., 1989, 1215). Al contrario, il problema della scelta tra queste due politiche, sussidio e tariffa, non può essere risolto, a parere di Corden, quando il paese importatore è in grado di sfruttare sul mercato mondiale il proprio potere monopolistico.2 Un tentativo per risolvere quest’ultimo punto è quello di Yeh (1971), il quale dimostra che la tariffa sulle importazioni è sempre più efficiente del sussidio alla produzione in tutti quei casi in cui il grado di protezione desiderato per il settore interno sostitutivo delle importazioni è inferiore o uguale di quello che si otterrebbe utilizzando la tariffa ottima sulle importazioni. Tuttavia anche l’analisi di Yeh (1971) è parziale perché non permette di capire quale strumento, il sussidio o la tariffa, sia il più efficiente quando la produzione che si vuole raggiungere è maggiore di quella che si avrebbe introducendo la tariffa ottima.3
Estendendo le conclusioni di Corden (1957) e Yeh (1971), in un articolo pubblicato nel 2000 (Aiello 2000), ho indicato la soluzione al problema della scelta dello strumento ottimale quando un paese desidera raggiungere un determinato livello di produzione che può
2 “It can be seen that now there is no presumption that a subsidy places the community on a higher indifference curve than a tariff” (Corden, 1957, 240). 3 In Yeh (1986) si analizza il caso del paese esportatore e si dimostra che il sussidio alla produzione è sempre più efficiente del sussidio alle esportazioni, qualsiasi siano il livello desiderato di protezione e la dimensione del paese.
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essere compreso tra quello di libero scambio e quello che si avrebbe se si utilizzasse la tariffa proibitiva sulle importazioni. I risultati ottenuti mostrano come l’analisi grafica di equilibrio parziale non permetta di ordinare le politiche che concorrono al perseguimento dell’obiettivo di aumento della produzione interna. La più importante conclusione ottenuta in quel lavoro è che dei tre strumenti analizzati (sussidio alla produzione, sussidio al consumo e tariffa sulle importazioni), il sussidio al consumo è, in assoluto, quello meno efficiente. Al contrario, quando il confronto tra queste politiche viene realizzato ricorrendo ad una rappresentazione algebrica del modello, allora è sempre possibile individuare lo strumento ottimale, qualsiasi sia l’incremento desiderato di produzione.
L’obiettivo finale di questo libro è di riprendere ed andare oltre il confronto delle politiche equivalenti quando l’obiettivo è di aumentare la produzione interna di un paese importatore. Infatti, nel capitolo 4 si descrivono i confronti tra politiche commerciali e non adottate da un paese importatore per perseguire obiettivi di politica economica diversi dall’aumento della produzione interna (aumento/riduzione delle importazioni e del consumo interno, riduzione della produzione interna). Negli altri capitoli del testo si presenta il modello di commercio internazionale utilizzato in tutta l’analisi (capitolo 1), e si analizza l’impatto delle politiche commerciali di un paese importatore (capitolo 2) e delle politiche di intervento nei mercati interni (capitolo 3).
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CAPITOLO 1
UN MODELLO DI COMMERCIO INTERNAZIONALE
(omissis…)
1.1. L’equilibrio di autarchia Siano A
DA PQ βα −= e A
SA PQ δγ +−= , rispettivamente, le funzioni dirette di
domanda e di offerta interna del paese A, con α , β , γ e 0>δ . L’equilibrio nel paese si forma nel punto 0E della figura 1.3.a, le cui coordinate – prezzo e quantità – sono date dalle seguenti espressioni:
δβγα
++
=AUTAP (1.12)
δββγαδ
+−
=AUTAQ (1.13)
dove AUT
AP e AUTAQ rappresentano, rispettivamente, il prezzo e la
quantità di equilibrio di autarchia del paese A. In assenza di commercio internazionale e di politiche di intervento pubblico, il benessere del paese A ( )AW è uguale all’area BAE0 , data dalla somma del surplus dei produttori ( )BEPAUT
A 0 e del surplus dei consumatori ( )AUT
APAE0 . Algebricamente AW è pari a:
BAEWA 0=
AUTAQ⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−=δγ
βα
21 (1.14)
( )( )δββδβγαδ+
−=
2
2
Nel paese B, siano B
DB PQ ρ−Ψ= e B
SB PQ φτ +−= , rispettivamente, le
funzioni dirette di domanda e di offerta interna, con ψ , ρ , τ e 0>φ .
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L’equilibrio di autarchia nel paese B si ha nel punto 1E della figura 1.3.c, con prezzi e quantità di equilibrio pari a:
ρφψτ
++
=AUTBP (1.15)
ρφρτφψ
+−
=AUTBQ (1.16)
dove AUT
BP e AUTBQ rappresentano, rispettivamente, il prezzo e la
quantità di equilibrio di autarchia del paese B. In autarchia, il benessere del paese B ( )BW è pari all’area DCE1 , data dalla somma tra il surplus dei produttori ( )DEP AUT
B 1 ed il surplus dei consumatori ( )AUTBPCE1 .
Algebricamente BW è pari a:
DCEWB 1=
AUTBQ⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−=φτ
ρψ
21 (1.17)
( )( )ρψρψρτφψ+
−=
2
2
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1.2. Funzione di offerta di esportazioni/domanda di
importazione. La funzione di “offerta di esportazioni/domanda di importazioni” del paese A, DIOE
AQ / è uguale alla differenza tra la quantità offerta e la quantità domandata in A per ogni livello di prezzi. Cioè:
DA
SA
DIOEA QQQ −=/
AA PP βαδγ +−+−=
( ) ( ) APδβγα +++−=
APμσ +−= (1.18)
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dove σγα =+ e μδβ =+ . Analogamente, la funzione di “offerta di esportazioni/domanda di importazioni” del paese B, DIOE
BQ / , è data differenza tra la quantità offerta e la quantità domandata in B per ogni livello di prezzi. Cioè:
DB
SB
DIOEB QQQ −=/
BB PP ρψφτ +−+−=
( ) ( ) BPφρτψ +++−=
BPπξ +−= (1.19) dove ξτψ =+ e πφρ =+ . In uno scenario di libero scambio, un paese sarà esportatore netto sul mercato mondiale quando il prezzo internazionale è maggiore del prezzo di equilibrio che si forma al suo interno in regime di autarchia. Viceversa, il paese sarà un importatore netto se il prezzo internazionale è minore del suo prezzo interno di equilibrio di autarchia. Per esempio, se il prezzo internazionale fosse uguale al livello P1, il paese A esporterebbe la quantità con Q5 (con Q5=VZ), mentre il paese B esporterebbe la quantità Q2 (con Q2=TU). Se, invece, il prezzo internazionale fosse uguale a P2, il paese A importerebbe la quantità Q3 (con Q3=KW), mentre il paese B importerebbe la quantità Q6 (con Q6=RS) (Figura 1.3). Nel caso di un mondo a due paesi, l’equilibrio sul mercato mondiale si determina a quel livello del prezzo internazionale, Pls, tale che la quantità esportata da un paese è uguale alla quantità importata dall’altro. Questo prezzo è compreso tra AUT
AP e AUTBP , ed è pari a Pls. Infatti, al prezzo Pls la
quantità importata dal paese A (Q6) è uguale alla quantità esportata dal paese B (Q1).
Un ulteriore aspetto da esaminare è la relazione esistente tra l’elasticità rispetto al prezzo della funzione DIOEQ / e le elasticità rispetto al prezzo delle funzioni di offerta e di domanda interne del paese. L’elasticità rispetto al prezzo della funzione DIOEQ / è una media ponderata delle elasticità della funzione di offerta e della funzione di domanda interne del paese, dove i pesi sono rappresentati dal rapporto tra la quantità prodotta all’interno e la quantità scambiata sul mercato. Infatti:
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JJ
CJ DSQ −=
JJCJ DSQ Δ−Δ=Δ
P
DPS
PQ JJ
CJ
ΔΔ
−ΔΔ
=ΔΔ
CJ
JCJ
JCJ
CJ
QP
PD
QP
PS
QP
PQ
ΔΔ
−ΔΔ
=ΔΔ
J
JCJ
J
J
JCJ
JC D
DQP
PD
SS
QP
PS
ΔΔ
−ΔΔ
=ε (1.20)
CJ
JDC
J
JSC Q
DQS εεε −=
dove C
JQ è la quantità esportata o importata dal paese J , JS è la quantità prodotta nel paese J , JD è la quantità consumata nel paese J e Cε , Sε e Dε sono, rispettivamente, le elasticità rispetto al prezzo della funzione DIOEQ / , della funzione di offerta interna e della funzione di domanda interna del paese. Se 0>C
JQ il paese J è un esportatore netto sul mercato mondiale e, quindi, Cε sarà positiva4 e maggiore di
Sε , essendo 1>CJ
J
QS e 0>C
J
J
QD . Inoltre, Cε sarà tanto maggiore di Sε
quanto maggiore è || Dε e quanto maggiori sono i rapporti CJ
J
QS e C
J
J
QD .
Invece, se 0<CJQ il paese J è un importatore netto sul mercato
mondiale e, quindi, Cε sarà negativa e maggiore5 in valore assoluto di
Dε , essendo 0<CJ
J
QS e 1−<C
J
J
QD . Infine, Cε , in valore assoluto, sarà tanto
maggiore di Dε quanto maggiore è Sε e quanto maggiori sono i
rapporti CJ
J
QS e C
J
J
QD .
4 Si ha SC εε = solo quando 0=D
JD , cioè quando il bene non avendo una domanda nazionale, viene destinato esclusivamente al mercato mondiale. 5 Si ha DC εε = quando 0=S
JD , cioè quando la domanda interna, viene soddisfatta ricorrendo esclusivamente al mercato mondiale.
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1.3. EQUILIBRIO IN PRESENZA DI COMMERCIO INTERNAZIONALE.
Per comodità espositiva riscriviamo la funzione ADIOE / nel seguente modo:
⎪⎩
⎪⎨
⎧
−
+−=
A
ADIOE
A
P
PQ
πξ
πξ0/
sesese
AUT
AAUT
B
AUTA
AUTB
AUTA
AUTB
PP
PP
PP
<
=
>
(1.21)
dove AUT
BP è il prezzo di equilibrio di B in autarchia. Ora, quando AUT
AAUT
B PP < la funzione DIOEAQ / è inclinata negativamente e, quindi, il
paese A è importatore netto sul mercato mondiale. Se, invece, AUT
AAUT
B PP > , la funzione DIOEAQ / è inclinata positivamente ed il paese A è
un esportatore netto sul mercato mondiale. Analogamente la funzione DIOE
BQ / può essere riscritta come:
⎪⎩
⎪⎨
⎧
−
+−=
B
BDIOE
B
P
PQ
μσ
μσ0/
sesese
AUT
BAUT
A
AUTB
AUTA
AUTB
AUTA
PP
PP
PP
<
=
>
(1.22)
Quando AUT
BAUT
A PP > , la funzione DIOEBQ / è inclinata positivamente e,
quindi, il paese B è un esportatore netto sul mercato mondiale, mentre se AUT
BAUT
A PP < la funzione DIOEBQ / è inclinata negativamente ed il
paese B è un importatore netto sul mercato mondiale. Supponiamo, inoltre, che l’equilibrio di autarchia in A ed in B sia
quello descritto nella figura 1.4, con AUTB
AUTA PP > . La differenza dei
prezzi di equilibrio di autarchia in A ed in B, costituisce una condizione affinché i due paesi abbiano interesse a commerciare tra loro. In uno scenario del genere, il paese A è un importatore netto sul mercato mondiale, mentre il paese B è un esportatore netto. Per come sono definite le funzioni DIOE
JQ / - con BAJ ,= - la domanda mondiale di importazioni ( )DI
AQ e l’offerta mondiale di esportazioni ( )OEBQ sono
date dalle seguenti espressioni:
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ADIA PQ μσ −= (1.23)
BOEB PQ πξ +−= (1.24)
le cui inverse:
DIAA QDI
μμσ 1−= (1.25)
OEBB QOE
ππξ 1+−= (1.26)
intersecandosi nel punto 2E della figura 1.4.b determinano un prezzo (Pls) ed una quantità (Qls) di equilibrio di libero scambio uguali a:
πμξσ
++
=lsP (1.27)
μπξμσπ
+−
=lsQ (1.28)
Il passaggio dall’equilibrio di autarchia all’equilibrio di libero scambio provoca un incremento del benessere del paese A e del paese B e, quindi, del benessere complessivo. Si noti, inoltre, che l’apertura delle frontiere genera, oltre che un aumento del benessere del paese A e del paese B, anche una redistribuzione di benessere tra i consumatori e i produttori. In particolare, nel paese esportatore si ha un trasferimento di ricchezza dai consumatori ai produttori, mentre nel paese importatore si ha un trasferimento di ricchezza dai produttori ai consumatori.
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Descriviamo in dettaglio questi effetti con l’ausilio della Figura
1.4. Nel paese importatore A, poiché AUTAls PP < , il surplus dei
consumatori è uguale all’area lsAGP , che è maggiore del surplus di
autarchia ( TAUAPPE0 ) per un ammontare pari all’area ls
TAUA GPEP 0 . Il
surplus dei produttori di A, invece, è pari all’area FBPls , che è minore del surplus di autarchia ( BEP TAU
A 0 ) per un ammontare pari all’area
lsTAU
A FPEP 0 . Il benessere del paese A aumenta, dunque, di un ammontare pari all’area GFE0 (Figura 1.4.a). Infatti:
PA
CAA SSW Δ+Δ=Δ
lsAUT
AlsAUT
A FPEPGPEP 00 −= (1.29)
GFEo=
19
dove AWΔ , CASΔ e P
ASΔ rappresentano, rispettivamente, le variazioni del benessere del paese A, del surplus dei consumatori e dei produttori del paese A in libero scambio. Infine, si noti che l’area GFE0 della figura 1.4.a è, per costruzione, uguale all’area ls
AUTA PEP 2 della figura 1.4.b. Si
tratta, infatti, di due triangoli aventi la stessa base – la domanda di importazioni del paese A – e la stessa altezza – la differenza tra AUT
AP e lsP (Figura 1.4).
Nel paese esportatore B, essendo AUTAls PP > , il surplus dei
consumatori è pari all’area lsCHP , che è minore del surplus di autarchia )( 1
AUTBPCE per un ammontare pari all’area AUT
Bls PHEP 1 , mentre il surplus dei produttori è uguale all’area IDPls , che è maggiore del surplus di
autarchia )( 1DEPAUTB per un ammontare pari all’area AUT
Bls PIEP 1 . Il benessere complessivo del paese B, pertanto, aumenta di un ammontare pari all’area 1HIE (Figura 1.4.c). Infatti:
PB
CBB SSW Δ+Δ=Δ
AUTBls
AUTBls PIEPPHEP 11 +−= (1.30)
1HIE= dove BWΔ , P
BSΔ e CBSΔ rappresentano, rispettivamente, le variazioni del
benessere del paese B e del surplus dei produttori e dei consumatori del paese B determinate dall’apertura agli scambi internazionali. Si noti, infine, che l’area 1HIE della figura 1.4.c è, per costruzione, uguale all’area AUT
Bls PEP 2 della figura 1.4.b. Si tratta, infatti, di due triangoli aventi la stessa base – l’offerta di esportazioni del paese B – e la stessa altezza, pari alla differenza tra lsP e AUT
BP (Figura 1.4). In conclusione, il libero commercio determina un incremento del
benessere complessivo ( )MWΔ di un ammontare pari all’area AUTB
AUTA PEP 2
della figura 1.4.b. A tale risultato si perviene sommando le variazioni del benessere del paese A ( )AWΔ e del paese B ( )BWΔ :
BAM WWW Δ+Δ=Δ
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CAPITOLO 2
STRUMENTI DI POLITICA COMMERCIALE DI UN PAESE
IMPORTATORE omissis 2.1. TARIFFA FISSA SULLE IMPORTAZIONI. Se il paese A applica una tariffa fissa TT = sulle importazioni provenienti dal resto del mondo, il sistema di equazioni che descrive l’equilibrio del mercato mondiale diventa:
RdMOERdM PQ πξ +−= (2.1) ( ) ( )TPPQ RdMTRdM
DIA +−= μσ| (2.2)
OERdM
DIAM QQQ == (2.3)
dove OE
RdMQ è la funzione di offerta di esportazioni del Resto del Mondo e ( )TRdM
DIA PQ | è la domanda di importazioni del paese A in funzione del
prezzo del Resto del Mondo in presenza della tariffa TT = . Risolvendo questo sistema si ottengono il prezzo di equilibrio nel RdM (PRdM) e della quantità scambiata in equilibrio sul mercato mondiale ( )*
MQ :
TPP lsRdM μπμ+
−= (2.4)
μπμξσ
+−+
=T
TQQ lsM μπ
πμ+
−=*
(2.5)
( )μππξμσπ
++−
=T
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Un primo risultato da notare è che il nuovo prezzo di equilibrio nel paese esportatore è minore del prezzo di equilibrio di libero scambio, e che questa differenza è minore di T , essendo 10 <
+<
μπμ . Inoltre, tale
differenza è tanto più piccola (grande) quanto più piccolo (grande) è il parametro μ e tanto più grande (piccolo) è il parametro π ; cioè, rispettivamente, tanto più (elastica) è la funzione di domanda di importazioni e tanto più elastica (anelastica) è la funzione di offerta di esportazioni. Allo stesso risultato si perviene se si considerano le derivate della differenza tra lsP e RdmP rispetto ai parametri μ e π : ( )
( ) 02 >+
=∂−∂
μππ
μRdMls PP μπ ,∀ (2.6)
( )( ) 02 <
+=
∂−∂
μπμ
πRdMls PP
μπ ,∀ (2.7)
Per quanto riguarda le variazioni della quantità scambiata in equilibrio, si noti che, a parità di T , la riduzione dei volumi scambiati sul mercato mondiale è tanto più piccola (grande) quanto più piccoli (grande) sono i parametri π e μ , ovverosia, quanto più anelastiche (elastiche) sono, rispettivamente, la funzione di offerta di esportazioni e la funzione di domanda di importazioni. Anche in questo caso, le derivate della differenza tra lsQ e *
MQ rispetto ai parametri π e μ , confermano questi risultati. Infatti, si ha:
( )
( ) 02
2*
>+
=∂−∂
μπμ
πMls QQ μπ ,∀ (2.8)
( )( ) 02
2*
>+
=∂−∂
μππ
μMls QQ μπ ,∀ (2.9)
Da un punto di vista grafico, l’applicazione della tariffa sulle importazioni può essere rappresentata attraverso una traslazione verso il basso della funzione di domanda di importazioni da ADI a 1ADI (Figura 2.1.b). Infatti, in corrispondenza di ciascuna quantità, il prezzo alla produzione nel paese esportatore sarà pari alla differenza tra il prezzo al consumo nel paese importatore e la tariffa da versare al paese importatore. Poiché stiamo considerando gli effetti
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dell’applicazione di una tariffa fissa unitaria, la traslazione verso il basso della curva di domanda di importazioni è esattamente pari a T , qualsiasi sia il livello di importazioni che si considera.
Al fine di illustrare gli effetti sul benessere mondiale determinati dall’adozione della tariffa sulle importazioni, consideriamo, in primo luogo, il benessere del paese esportatore. Prima dell’adozione della tariffa sulle importazioni, i BCI del paese B erano pari all’area LEPls 0 , mentre dopo l’adozione della tariffa sono pari all’area LEPRdM 1 . Il benessere del paese esportatore B diminuisce, pertanto, di un ammontare pari all’area RdMls PEEP 10 (Figura 2.1.b). Il valore di questa area è dato dalla seguente espressione6:
RdMlsRdM PEEPW 10=Δ
( )( )RdMlsMls PPQQ −+= *
21
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛+⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛+
−= TTQls μπμ
μππμ2
21
( )2
2
2
2TTQls μπ
πμμπ
μ+
−+
= (2.10)
( ) TT⎥⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡−⎟
⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−
+= ξμμσπ
μπμ
22
Per individuare le variazioni del livello di benessere economico del paese A, consideriamo la figura 2.1.a. In seguito all’imposizione della tariffa T sulle importazioni, il prezzo in A aumenta da Pls a PA|T e, quindi, il surplus dei consumatori diminuisce di un ammontare pari all’area TAlsPDRP | , mentre il surplus dei produttori aumenta di un ammontare pari all’area TAlsPCZP | . Inoltre, il paese A registra delle entrate fiscali, corrispondenti all’area CDFG , date dal prodotto tra *
MQ , il volume di importazioni in equilibrio, e T , la tariffa unitaria sulle importazioni. Confrontando le variazioni delle componenti del benessere complessivo del paese A, otteniamo che quest’ultimo
6 Si noti che l’area del trapezio RdMls PEEP 10 è uguale alla somma dell’area del
rettangolo ( )
22
2
1 TTQPBEP lsRdMls μππμ
μπμ
+−
+= e l’area del triangolo
( )2
2
2
10 2TEBE
μππμ+
=
(fig. 2.1).
24
aumenta se l’area positiva NSFG è maggiore dell’area negativa (CNZ+DRS) (Figura 2.1.a).
Infatti,
CA
PAAA SSBW Δ+Δ+Δ=Δ
lsTAlsTA DRPPCZPPCDFG || −+=
( ) ( )DRSCDSNCNZCZPPCZPPNSFGCDNS lsTAlsTA +++−++= || (2.11) ( )DRSCNZNSFG +−= Dove AWΔ è la variazione del benessere complessivo del paese A, ABΔ indica la variazione che si registra nel bilancio pubblico del paese A, mentre P
ASΔ e CASΔ rappresentano, rispettivamente, la variazione del
surplus dei produttori e dei consumatori del paese A. Lo stesso risultato può essere derivato analizzando la figura 2.1.b, dove per costruzione le aree RdMls PBEP 1 e AE0B sono uguali, rispettivamente, all’area NSFG ed all’area CNZ+DRS della figura 2.1.a. L’applicazione della tariffa T sulle importazioni genera, pertanto, un
25
aumento del livello di benessere del paese A nel caso in cui BAEPBEP RdMls 01 > . In termini algebrici si ha:
001 >− BAEPBEP RdMls
( ) ( )( ) 021 *
|* >−−−− MlslsTARdMlsM QQPPPPQ
( ) ( ) ( ) 02
22
22
2
2
2 >+
−++
− TTTμπμπ
μππμ
μπξμσπμ
( )
( ) ( ) 02
22
22 >
+−
+++
− TTμπξμσπμ
μππμπμ (2.12)
La disuguaglianza 2.12 è soddisfatta per i valori di T compresi nell’intervallo
( )( )πμπ
ξμσπ+−
<<2
20 T (2.13)
Infine, il benessere del paese A rimane invariato rispetto allo scenario di libero scambio, quando la tariffa sulle importazioni viene fissata al livello 0=Δ=
AWTT . Infatti, 001 =− BAEPBEP RdMls , per T uguale a:
( )( )πμπ
ξμσπ+−
==Δ 22*
0AWT (2.14)
dove *
0=Δ=AWTT indica la tariffa sulle importazioni che non fa variare
il benessere del paese A rispetto all’equilibrio di libero scambio. Sul mercato mondiale si registra, invece, una diminuzione del livello di benessere complessivo ( )RdMA WW + pari all’area 10EAE . Tale risultato si ottiene sommando le variazioni del benessere del paese A ( )AWΔ e del Resto del Mondo ( )RdMWΔ determinate dall’applicazione della tariffa sulle importazioni. Infatti:
RdMAM WWW Δ+Δ=Δ ( ) RdMlsRdMLS PEEPBAEPBEP 1001 −−=
( ) ( )10101 EBEPBEPBAEPBEP RdMlsRdMLS +−−=
( )100 EBEBAE +−= (2.15)
26
10EAE−=
In termini algebrici, la variazione del benessere mondiale è pari a:
10EAEWM −=Δ
( )( )*|2
1MlsRdMTA QQPP −−−= (2.16)
( )2
2T
μππμ+
−=
Dunque, a parità di T, la perdita netta di benessere mondiale è tanto
più piccola quanto più piccoli sono i valori dei parametri π e μ , ovverosia, quanto più anelastiche sono le funzioni di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni. Infatti,
( ) 02 2
2
>+
=∂Δ∂
μπμ
πMW
μπ ,∀ e ( ) 0
2 2
2
>+
=∂Δ∂
μππ
μMW μπ ,∀ .
Se il paese A è grande sul mercato mondiale può fissare la tariffa
sulle importazioni in modo da massimizzare la differenza tra l’area RdMls PBEP 1 e l’area BAE0 (figura 2.1.b). Tale differenza ( )BDP 7 è data
dalla seguente espressione:
01 ABEPBEPBDP RdMls −=
( ) ( )( )*|
*
21
MlslsTARdMlsM QQPPPPQ −−−−= (2.17)
( )( ) ( ) ( )
22
22
2
2
2 2TTT
μπμπ
μππμ
μπξμσπμ
+−
⎥⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡
+−
+−
=
( )( )
( )( ) TT 2
222
2μπξμσπμ
μππμπμ
+−
+++
=
le cui derivate prima e seconda rispetto a T sono pari, rispettivamente, a:
7 D’ora in poi definiremo questa differenza con l’acronimo BDP “Benefici derivanti dall’applicazione della Politica”.
27
( )( )
( )( ) T
TBDP
222μππμπμ
μπξμσπμ
++
−+−
=∂
∂ (2.18)
( )( ) T
TBDP
22
2 2μππμπμ
++
−=∂
∂
0< ∀ μπ ,,T (2.19) Essendo la derivata seconda sempre negativa, il valore di T che annulla la derivata prima è anche punto di massimo della funzione BDP . 0=
∂∂
TBDP per T uguale a:
( )πμπξμσπ+−
=2max AWT (2.20)
2
0=Δ= AWT
dove *
max AWTT = indica la tariffa sulle importazioni che massimizza i BDP. Essa è pari alla metà della tariffa che rende nulla la variazione del benessere del paese A. Nella figura 2.2 è rappresentato l’andamento del benessere del paese A al variare della tariffa sulle importazioni. Il benessere del paese A è massimo quando *
max AWTT = , mentre quando *
0=Δ= AWTT , esso è uguale a quello che si avrebbe in libero scambio. Infine, nei casi in cui T è uguale o maggiore del livello proibitivo PROITT > , il benessere del paese A è pari a quello di autarchia (Figura 2.2).
28
Sostituendo *
max AWTT = nell’equazione 2.4 e nell’equazione 2.5, il prezzo di equilibrio nel Resto del Mondo e la quantità scambiata su mercato mondiale sono pari, rispettivamente, a:
*max
* |AWlsAmazWRdM TPP
μπμ+
−=
( ) ⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡+−
+−
++
=πμπ
ξμσπμπ
μμππσ
2 (2.21)
( ) ( )( ) ⎥
⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡
+++++
+=
ππμμπξμξσπμπσ
μπ 221 2
*
maxmax* |
AWlsAWM TQQμπ
πμ+
−= (2.22)
( ) ⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡+−
+−
+−
=πμπ
ξμσπμπ
πμμπξμσπ
2
πμξμσπ+−
=2
29
Mentre, il prezzo all’interno di A è dato dalla seguente espressione:
*maxmax
*| | AWRdMAWTA TPP += (2.23)
( ) ( )πμπξμσπ
πμπξμσπ
μπμ
μππσ
22 +−
+⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡+−
+−
++
=
πμξσ
++
=22
Un obiettivo perseguibile da parte del paese A potrebbe essere quello di fissare la tariffa sulle importazioni in modo da massimizzare i ricavi tariffari totali (RT). È, quindi, utile calcolare quel valore di T necessario al conseguimento di questo fine. I ricavi tariffari totali sono uguali al prodotto tra la quantità importata e la tariffa, cioè TQRT M= . Per massimizzare RT è necessario calcolare la derivata prima rispetto a T e, successivamente, determinare quel valore di T che la annulla. La derivata prima della funzione RT rispetto alla variabile T è pari a:
MM Q
TQ
TRT
+∂∂
=∂∂ (2.24)
TQT ls πμϖπ
μπμπ
+−+
+−=
πμμξσπ
πμμπ
+−
++
−= T2
Al fine di individuare un punto di massimo, occorre determinare il valore di T che annulla la derivata prima e, successivamente, verificare se in quel punto sono soddisfatte le condizioni di secondo ordine. 0=
∂∂
TRT si ha per T uguale a:
πμμξπσ
2*
max−
=RTT (2.25)
dove *
max RTT indica, appunto, la tariffa sulle importazioni che massimizza i RT. *
max RTT è la tariffa che massimizza i RT poiché sono rispettate le condizioni di secondo ordine:
30
TT
RT∀<
+−=
∂∂ 022
2
πμμπ
, essendo 0>μ e 0>π .
Infine, se nell’equazione 2.5 – relativa alla quantità scambiata in
equilibrio sul mercato internazionale in presenza di una tariffa sulle importazioni – sostituiamo *
max RTTT = , si ricava che il volume di importazioni del paese A è pari esattamente alla metà di quello che si registra in libero scambio. Algebricamente si ha:
RTlsRTM TQQ maxmax* |
μππμ+
−= (2.26)
⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡ −+
−+−
=πμξμσπ
μππμ
μπξμσπ
2
lsQ21
=
Sostituendo *
max RTTT = nell’equazione 2.4, si ottiene il prezzo di equilibrio nel Resto del Mondo:
*maxmax
* | RTlslAWRdM TPPμπ
μ+
−=
πμμξπσ
μπμ
μππσ
2−
+−
++
= (2.27)
( )( ) πμπ
μπξπσ2
2+
++=
Infine, se il paese A adotta la tariffa *
max RTTT = , il prezzo al suo interno è uguale a:
*max
*max
*| | RTRdMRTTA TPP +=
πμμξπσ
πμξμπσ
μπμ
μππσ
22−
+⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡ −+
−++
= (2.28)
( )( )πμμ
πμσξμ+++
=2
2
31
Confrontando le equazioni 2.22 e 2.26 si nota che tra le quantità scambiate sul mercato mondiale in equilibrio esiste la seguente relazione: lsWMRTM QQQ
A<< max
*max
* || , dove:
RTMQ max* | = quantità di equilibrio associata alla tariffa che
massimizza i ricavi tariffari RT;
AWMQ max* | = quantità importata da A nell’ipotesi di adozione della
tariffa che massimizza il benessere del paese A; Qls= quantità importata nello scenario iniziale di libero scambio. Un ultimo rilevante aspetto da esaminare è quello della tariffa
proibitiva, cioè della tariffa che annulla le importazioni del paese A. La tariffa T è proibitiva ( )PROITT = quando è uguale o superiore alla differenza tra l’intercetta, sull’asse dei prezzi, della funzione di domanda di importazioni e l’intercetta della funzione di offerta di esportazioni; cioè, quando è maggiore o uguale del valore assoluto della differenza tra i prezzi di equilibrio di autarchia in A ed in B:
AUT
BAUT
APRO PPT −≥|
πξ
μσ
≥ (2.39)
μπξμσπ −
≥
Omissis….
32
CAPITOLO 3
POLITICHE DI INTERVENTO NEI MERCATI INTERNI DI UN PAESE
IMPORTATORE omissis 3.1. SUSSIDIO FISSO ALLA PRODUZIONE In presenza di un sussidio fisso alla produzione, Ω=Ω , adottato da parte del paese A, il prezzo alla produzione è dato da Ω+= RdM
PRODA PP ,
mentre il prezzo al consumo è pari a RdMCONSA PP = . Le funzioni di offerta
( )SAQ e di domanda ( )D
AQ interne di A sono, pertanto, le seguenti:
( ) ( )Ω++−=Ω= CONSA
CONSA
SA PPQ δγ| (3.14)
CONSA
DA PQ βα −= (3.15)
con prezzo ( )*
AP e quantità ( )*AQ di equilibrio pari a:
Ω
+−=
δβδAUT
AA PP* (3.16)
Ω+
+=δβ
βδAUTAA QQ* (3.17)
dove AUT
AP e AUTAQ rappresentano, rispettivamente, il prezzo e la
quantità di equilibrio del paese A in autarchia e senza sussidio alla produzione. L’adozione del sussidio Ω=Ω a favore della produzione interna determina una diminuzione – pari a ( )[ ] Ω+ */ δβδ - del prezzo di equilibrio al consumo ed un aumento – pari a ( )[ ] Ω+ */ δβδβ - della quantità scambiata in equilibrio. A parità di Ω , la differenza tra i prezzi di equilibrio in autarchia è tanto più piccola (grande) quanto più piccolo (grande) è il valore del parametro β e quanto più grande (piccolo) è il valore del parametro δ , cioè quanto più anelastica (elastica) è la funzione di domanda interna e quanto più elastica
33
(anelastica) è la funzione di offerta interna, rispettivamente. Invece, la differenza tra AUT
AQ e *AQ è tanto più piccola (grande) quanto più
piccolo (grande) è il valore dei parametri β e δ , cioè quanto più anelastiche (elastiche) sono le funzioni di offerta e di domanda interne.
Dopo l’introduzione del sussidio fisso Ω=Ω , la funzione di eccesso di domanda interna del paese A è pari a:
( ) ( ) ( ) Ω−+−+=Ω δδβγα RdMRdMDIA PPQ |
Ω−−= δμσ RdMP (3.18) la cui inversa è:
Ω+
−+
−++
=δβ
δδβδβ
γα DIAAI QDI 1
Ω−−=μδ
μμσ DI
AQ1 (3.19)
La distanza verticale tra la funzione inversa di domanda di importazioni di libero scambio - ADI - e la funzione inversa di domanda di importazioni in presenza di sussidio alla produzione
34
interna - 1ADI - è pari a δβ
δ+
Ω ed è minore del sussidio unitario alla
produzione, essendo 1<+ δβδ . Inoltre, dato Ω , questa distanza è tanto
più piccola quanto più piccolo è il parametro δ e quanto più grande è il parametro β , ovverosia quanto più anelastica e quanto più elastica sono, rispettivamente, la funzione di offerta e la funzione di domanda interne di A. Al limite essa è pari a Ω=Ω quando 0=β , cioè, quando la funzione di domanda interna in A è perfettamente anelastica.
L’applicazione del sussidio alla produzione da parte del paese A può essere rappresentata graficamente da una traslazione verso il basso della funzione di domanda di importazioni, che passa da ADI a
1ADI nella figura 3.2.b. La funzione di offerta interna SA1 è espressa in termini del prezzo al al consumo che, in equilibrio, è minore del prezzo alla produzione per un ammontare pari al sussidio unitario. In presenza del sussidio alla produzione, sul mercato mondiale, il prezzo di equilibrio nel Resto del Mondo ( )RdMP e la quantità scambiata in equilibrio ( )*
MQ sono pari a:
Ω+
−=μπ
δlsRdM PP (3.20)
Ω+
−=μπ
πδlsM QQ* (3.21)
A parità di sussidio alla produzione, la differenza tra lsP e RdMP - uguale a
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛Ω
+ μπδ - è tanto più piccola (grande) quanto minore
(maggiore) è il parametro δ e quanto maggiori (minori) sono i parametri π e μ , cioè, quanto più anelastica (elastica) è la funzione di offerta in A e quanto più elastiche (anelastiche) sono le funzioni di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni, rispettivamente. Nel caso di offerta di esportazioni e/o di domanda di importazioni infinitamente elastiche, il prezzo di equilibrio nel paese esportatore B rimane costante al livello lsP .
La differenza tra le quantità scambiate in equilibrio sul mercato mondiale, prima e dopo l’adozione da parte del paese A del sussidio fisso Ω=Ω , è pari a
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛Ω
+ μππδ ed è tanto più piccola (grande) quanto più
35
basso (alto) è il valore dei parametri δ e π 8 - corrispondenti, rispettivamente, ad una funzione di offerta interna e ad una funzione di offerta di esportazioni anelastiche (elastiche) – e tanto più alto (basso) è il valore del parametro μ - corrispondente ad una funzione di domanda di importazioni infinitamente elastica (perfettamente anelastica).
In seguito all’applicazione del sussidio alla produzione del parse A, il paese esportatore registrerà una diminuzione di benessere pari all’area RdMla PEEP 10 (Figura 3.2.b):
RdMlsRdM PEEPW 10=Δ
( )( )*
21
MlsRdMls QQPP +−= (3.22)
( ) Ω⎥⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡−⎟
⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ Ω−
+= ξμδσπ
μπδ
22
Nel paese A il surplus dei consumatori aumenta di un ammontare pari all’area CONS
Als KRPP . Infatti, rispetto allo scenario iniziale di libero scambio, i consumatori di A acquistano una maggiore quantità di prodotto Q2 al minor prezzo al consumo RdM
CONSA PP = . I produttori
producono una maggiore quantità Q1 al maggior prezzo alla produzione ( )PROD
AP e, quindi, il loro benessere aumenta di lsPROD
A ADPP . Infine, il costo del sussidio che grava sul bilancio del paese A è pari all’area CONS
APROD
A AZPP , dato dal prodotto tra la quantità prodotta 1Q e il sussidio unitario alla produzione Ω (Figura 3.2.a). Sommando algebricamente le variazioni delle componenti di benessere, si ha che il benessere di A aumenterà se l’area BKRZ è maggiore dell’area ABD:
APA
CAA BSSW Δ+Δ+Δ=Δ
RdMP
AlsP
ARdMls AZPPADPPKRPP −+=
( ) ( )RdMlslsP
AlsP
ARdMls BZPPABDADPPADPPBKRZBZPP ++−++= ABDBKRZ −= (3.23)
8 Si noti che ( )
( ) 02
*
>+
=∂−∂
μπδμ
πMls QQ δμπ ,,∀ .
36
dove AWΔ , C
ASΔ , PASΔ , ABΔ , rappresentano, rispettivamente, la
variazione del benessere nazionale, la variazione del surplus dei consumatori, la variazione del surplus dei produttori e la variazione del bilancio.
Il sussidio fisso erogato alla produzione interna di A determina, comunque, una diminuzione del benessere mondiale di un ammontare pari all’area AZD , ottenuta sommando le variazioni che si sono avute nel benessere del paese A e del paese B (Figura 3.2.b). Infatti, l’area
RdMls PEEP 10 della figura 3.2.b – corrispondente alla diminuzione di benessere del paese esportatore – per costruzione è uguale all’area DKRZ della figura 3.2.a. Si tratta, infatti, di due trapezi aventi la stessa altezza ( )RdMls PP − , la stessa base maggiore ( )lsls QEPDK == 0 e la stessa base minore ( )*
1 MRdM QEPZR == . Data questa uguaglianza, la variazione del benessere mondiale ( )MWΔ è data da:
RdMAM WWW Δ+Δ=Δ
RdMls PEEPABDBKRZ 10−−=
( )DBZBKRZABDBKRZ −−−= (3.24)
( )DBZABD +−=
AZD−= Al fine di determinare l’espressione algebrica dell’area AZD, osserviamo che il segmento DB è pari alla differenza tra le quantità prodotte in A ai prezzi Ω+= RdM
PRODA PP e lsP (Figura 3.2.a). Pertanto:
AZDWM −=Δ
BDZA *21
−=
( ) ( )[ ]ls
PRODA PP δγδγ +−−+−Ω−=
21
(3.25)
( )( )
2
2Ω
+−+−
=μπδμπδ
37
A parità di sussidio alla produzione, la diminuzione del benessere mondiale è tanto più piccola (grande) quanto più basso (alto) è il valore dei parametri δ, π e μ, cioè, rispettivamente, quanto più anelastiche (elastiche) sono la funzione di offerta in A, la funzione di offerta di esportazioni e la funzione di domanda di importazioni.9
La variazione del benessere del paese importatore A è – come abbiamo visto nell’equazione 3.23 – di segno incerto. È utile, quindi, determinare l’ammontare del sussidio tale che, se adottato, lascia inalterato il benessere del paese A. Tale sussidio alla produzione, cioè, deve far si che i BDP del paese A siano nulli:
ABDBKRZBDP −= ( ) ABDDBZDKRZ −−=
( ) ( ) ⎪⎭
⎪⎬⎫
⎪⎩
⎪⎨⎧
Ω⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡+
−−⎪⎭
⎪⎬⎫
⎪⎩
⎪⎨⎧
Ω⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡+
−+
−⎪⎭
⎪⎬⎫
⎪⎩
⎪⎨⎧
Ω⎥⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡−⎟
⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ Ω−
+= 2
22
2
2 12
122 μπ
δδμπ
δμπ
δξμδσπμπ
δ
( )( )
( )( ) 0
22
2
2
2 =Ω⎥⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡
+−+
−Ω+−
=μπ
δμμπδμπξμπσδ (3.26)
Ciò si ha quando il sussidio alla produzione è pari a:
( )( ) δμμπ
ξμπσ−+
−=Ω
=Δ 2*
0
2AW (3.27)
Inoltre, quando il sussidio è compreso nell’intervallo *
00=ΔΩ<Ω< AW , il
benessere del paese A aumenta, mentre diminuisce quando *0=ΔΩ>Ω AW .
Omissis…
9 Si noti che
( ) 02 2
2
>+
=∂Δ∂
=∂Δ∂
μπδ
μπMM WW πδ ,∀ e μ .
38
Tabella 3.1 Effetti degli strumenti di politica economica adottati da un paese importatore. Quadro riassuntivo.
Strumenti
Variabili AW CAS P
AS AB RdMW CRdMS P
RdMS MW
Tariffa fissa sulle importazioni ? ↓ ↑ ↑ ↓ ↑ ↓ ↓
Quota sulle importazioni ? ↓ ↑ ↑ ↓ ↑ ↓ ↓
Prelievi variabili sulle importazioni ? ↓ ↑ ↑ ↓ ↑ ↓ ↓
Sussidio fisso alle importazioni ↓ ↑ ↓ ↓ ↑ ↓ ↑ ↓
Deficiency payment ? ↑ ↑ ↓ ↓ ↑ ↓ ↓
Sussidio fisso alla produzione ? ↑ ↑ ↓ ↓ ↑ ↓ ↓
Tassa fissa alla produzione ↓ ↓ ↓ ↑ ↑ ↓ ↑ ↓
Sussidio fisso al consumo ↓ ↑ ↑ ↓ ↑ ↓ ↑ ↓
Tassa fissa sul consumo ? ↓ ↓ ↑ ↓ ↑ ↓ ↓
39
CAPITOLO 4
RAPPORTI DI EQUIVALENZA TRA GLI STRUMENTI DI POLITICA ECONOMICA
ADOTTATI DA UN PAESE IMPORTATORE 4.1. INTRODUZIONE
Oggetto del presente capitolo è l’analisi comparata degli effetti indotti dall’applicazione di vari strumenti di politica economica adottati da un paese importatore. In particolare, fissato un obiettivo di politica economica (una data riduzione delle importazioni, del consumo interno o della produzione interna), tenteremo di individuare la politica più efficiente tra quelle in grado di perseguire l’obiettivo specificatamente considerato. L’efficienza tra due o più strumenti è definita in termini di maggiore aumento/minore riduzione del benessere del paese importatore, indotte dall’attivazione di queste politiche. Pertanto, per perseguire un dato obiettivo, diremo che lo strumento X è più efficiente dello strumento Y, se il livello di benessere economico che il paese importatore raggiunge dopo l’adozione dello strumento X è maggiore di quello che ottiene applicando lo strumento Y.10
La riduzione delle importazioni può essere giustificata dalla necessità di un paese importatore di limitare la dipendenza dall’estero. Per esempio, la sicurezza alimentare a livello nazionale è, in sostanza, un problema di assicurazione contro la possibilità che le importazioni siano minacciate da embarghi o da comportamenti ostili che coinvolgono, in qualche modo, i paesi fornitori.
L’aumento delle importazioni è ammissibile, invece, nei casi in cui il paese importatore desideri incrementare la disponibilità di beni che non possono essere prodotti all’interno.
10 A conferma della rilevanza dei confronti tra politiche, nel riquadro 4.1 riportiamo i contenuti di alcuni dibattiti presenti nella letteratura di riferimento.
40
Infine, l’aumento (riduzione) della produzione (consumo) è giustificato, per esempio, nei casi in cui il paese attivo desidera ridistribuire il reddito nazionale a favore (sfavore) dei produttori (consumatori).
Riquadro 4.1 Sintesi di alcuni dibattiti sull’equivalenza tra le politiche commerciali e di sostegno/tassazione dei mercati interni.
Omissis….
41
omissis AUMENTO DELLA PRODUZIONE INTERNA In questo paragrafo si analizza la scelta dello strumento più efficiente quando l’obiettivo del paese importatore è di aumentare di un determinato livello la produzione interna. Gli strumenti che possono essere utilizzati dal paese importatore in modo da ottenere il livello desiderato di produzione sono il sussidio alla produzione, il sussidio al consumo e la tariffa sulle importazioni. Il confronto tra queste tre politiche, utilizzando la rappresentazione grafica, non permette di ottenere risultati univocamente determinati, poiché le conclusioni che emergono dal confronto degli effetti determinati applicando il sussidio alla produzione o la tariffa sulle importazioni non sono certi. Tuttavia, tra le tre politiche esaminate, il sussidio al consumo, è in assoluto quella meno efficiente. 4.1.1. CONFRONTO TRA LA TARIFFA SULLE
IMPORTAZIONI ED IL SUSSIDIO ALLA PRODUZIONE TALI DA DETERMINARE LO STESSO AUMENTO DELLA PRODUZIONE
Per aumentare la produzione da Q4 a Q1 il paese A può introdurre la tariffa fissa sulle importazioni T=CF o, alternativamente, l’equivalente sussidio alla produzione Ω=CN (Figura 4.10.a).
Gli effetti associati all’utilizzo di questi due strumenti sono i seguenti: (a) il prezzo al consumo in A diminuisce da lsP a CONS
AP Ω| in presenza del sussidio alla produzione Ω=CN, mentre aumenta da lsP a
TAP | , in caso di applicazione della tariffa sulle importazioni T=CF (Figura 4.10.a); (b) dato (a), il surplus dei consumatori aumenta di un ammontare pari all’area MKLR in presenza del sussidio alla produzione Ω=CN, mentre diminuisce di un ammontare pari all’area MKCS quando il paese A applica l’equivalente tariffa sulle importazioni T=CF (Figura 4.10.a); (c) la tariffa sulle importazioni genera un’entrata fiscale di un ammontare pari all’area ACFH, mentre il sussidio alla produzione determina un’uscita fiscale pari all’area SAZL (Figura 4.10.a); (d) i benefici del Resto del Mondo diminuiscono di un ammontare pari all’area Ω|10 RdMls PEEP ed all’area
42
TRdMls PEEP |20 in presenza, rispettivamente, del sussidio alla produzione e della tariffa sulle importazioni, con TRdMolsRdMls PEEPPEEP |2|10 <Ω (Figura 4.10.b); (e) il benessere complessivo diminuisce di un ammontare pari all’area (AHD+CKF) ed all’area AZD, in presenza, rispettivamente, della tariffa sulle importazioni T=CF e del sussidio alla produzione Ω=CN, con AZDCKFAHD >+ )( , essendo AHDAZD ⊂ (Figura 4.10.a).
La variazione del benessere del paese A è pari a:
)(| CGKABDBGFHW TA +−=Δ (4.25)
ABDBKRZWA −=Δ Ω| (4.26) a seconda che si adotti la tariffa sulle importazioni o il sussidio alla produzione. Il paese importatore adotterà, pertanto, il sussidio alla produzione se il benessere )( |ΩAW che raggiunge con questa politica è maggiore di quello )( |TAW che otterrebbe se adottasse la tariffa sulle importazioni. Cioè se: TAA WW || >Ω (4.27)
TAlsAAlsA WWWW |||| Δ+>Δ+ Ω )( CGKABDBGFHABDBKRZ +−+>−
CGKBGFHBKRZ .−> CGKZNFHBGNZGKRNBGNZ −+>+
ZNFHCRN > Dunque, per aumentare la produzione di un dato ammontare, il sussidio alla produzione è più (meno) efficiente della tariffa sulle importazioni, se l’area CRN è maggiore (minore) dell’area ZNFH.
44
Tabella 4.10 Effetti indotti dall’applicazione di un sussidio alla produzione e di una tariffa sulle importazioni tali da determinare lo stesso aumento della produzione interna.
VARIABILI
SUSSIDIO ALLA
PRODUZIONE (Ω)
TARIFFA SULLE
IMPORTAZIONI (T)
COMPARAZIONI
Produzione in A ↑ ↑ Equivalenti
Consumo in A ↑ ↓ CONSA
CONSA QQ ΤΩ > ||
Prezzo alla prod. in A ↑ ↑ Equivalenti
Prezzo al cons. in A ↓ ↑ CONSAls
CONSA PPP ΩΤ >> ||
Surplus prod. in A ↑ ↑ Equivalenti
Surplus cons. in A ↑ ↓ CONSA
CONSA SS ΩΤ < ||
Bilancio di A ↓ ↑ ΩΤ > || AA BB
Benessere di A ? ? ?
Quantità scamb. sul M.M. ↓ ↓ ΩΤ < || MM QQ
Prezzo alla prod. in RdM ↓ ↓ PRODRdM
PRODRdMls PPP ΤΩ >> ||
Prezzo al cons. in RdM ↓ ↓ CONSRdM
CONSRdMls PPP ΤΩ >> ||
Benessere di RdM ↓ ↓ ΤΩ > || RdMRdM WW
Benessere mondiale ↓ ↓ Ω> || MTM WW
45
4.1.2. CONFRONTO TRA LA TARIFFA SULLE
IMPORTAZIONI ED IL SUSSIDIO AL CONSUMO TALI DA DETERMINARE LO STESSO AUMENTO DELLA PRODUZIONE
In questo paragrafo confrontiamo la tariffa sulle importazioni T=HD ed il sussidio al consumo RS=Λ , fissati dal paese A ad un livello tale da determinare un aumento della produzione da Q2 a Q4 (Figura 4.11.a).
La tariffa sulle importazioni T=HD e l’equivalente sussidio al consumo RS=Λ generano i seguenti effetti: (a) il prezzo al consumo in A diminuisce da Pls a CONS
ATA PP =| in presenza del sussidio RS=Λ , mentre aumenta da Pls a PROD
ATA PP =| in caso di applicazione della tariffa T=HD (Figura 4.11.a); (b) dato (a), quando il paese A adotta il sussidio RS=Λ il surplus dei consumatori aumenta di CONS
AlsGSPP Λ| , mentre diminuisce di un ammontare pari all’area PROD
AlsGHPP , quando si applica la tariffa sulle importazioni T=HD (Figura 4.11.a); (c) la tariffa sulle importazioni ed il sussidio al consumo determinano un’entrata ed un’uscita fiscale pari, rispettivamente, all’area THDC ed all’area CONS
APROD
A RSPP Λ| (Figura 4.11.a); (d) i BCI del Resto del Mondo diminuiscono di un ammontare pari all’area TRdMls PEEP |20 , se il paese A adotta la tariffa sulle importazioni, mentre aumentano dell’area
Λ|10 RdMls PEEP nel caso di applicazione dell’equivalente sussidio al consumo (Figura 4.11.b); (e) il benessere complessivo diminuisce di un ammontare pari all’area TCK+HGD ed all’area RGS in presenza, rispettivamente, della tariffa sulle importazioni e del sussidio al consumo (Figura 4.11.a). Infine, le variazioni del benessere economico del paese A, associate all’attivazione di queste due politiche, sono uguali, rispettivamente, a:
)(| HGBTAKABCDW TA +−=Δ (4.28)
TRSGKWA −=Δ Λ| (4.29)
46
Si ricava, pertanto, che per aumentare di un dato ammontare la produzione interna, la tariffa delle importazioni è più efficiente del sussidio al consumo, poiché la disuguaglianza Λ> || ATA WW è sempre soddisfatta, per ogni valore di T e di Λ tali da determinare lo stesso aumento della produzione. Infatti: Λ> || ATA WW (4.30)
ΛΔ+>Δ+ |||| AlsATAlsA WWWW )()( || HRSHGBTHBATAKWHGBTAKABCDW lsAlsA +++−>+−+
)( HRSTHBAABCD +−>
Dunque, per aumentare efficientemente la produzione interna, il paese A deve adottare una tariffa sulle importazioni, poiché in tale circostanza il suo benessere economico è sempre maggiore di quello che otterrebbe se applicasse l’equivalente sussidio al consumo.
47
Tabella 4.11 Effetti indotti dall’applicazione di una tariffa sulle importazioni e di un sussidio al consumo tali da determinare lo stesso aumento della produzione interna.
VARIABILI
TARIFFA SULLE
IMPORTAZIONI (T)
SUSSIDIO AL
CONSUMO ( Λ )
COMPARAZIONI
Produzione in A ↑ ↑ Equivalenti Consumo in A ↓ ↑ CONS
ACONS
SA QQ Τ> ||
Prezzo alla prod. in A ↑ ↑ Equivalenti Prezzo al cons. in A ↑ ↓ CONS
AlsCONSA PPP ΛΤ <> ||
Surplus prod. in A ↑ ↑ Equivalenti Surplus cons. in A ↓ ↑ CONS
ACONSA SS ΤΛ > ||
Bilancio di A ↑ ↓ ΛΤ > || AA BB
Benessere di A ? ↓ ΛΤ > || AA WW
Quantità scamb. sul M.M. ↓ ↑ ΛΤ < || MM QQ
Prezzo alla prod. in RdM ↓ ↑ PRODRdMls
PRODRdM PPP ΤΛ >> ||
Prezzo al cons. in RdM ↓ ↑ CONSRdMls
CONSRdM PPP ΤΛ >> ||
Benessere di RdM ↓ ↑ ΤΛ > || RdMRdM WW
Benessere mondiale ↓ ↓ ?
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4.1.3. CONFRONTO TRA IL SUSSIDIO ALLA PRODUZIONE
ED IL SUSSIDIO AL CONSUMO TALI DA DETERMINARE LO STESSO AUMENTO DELLA PRODUZIONE
In questo paragrafo confronteremo il sussidio alla produzione Ω=TZ ed il sussidio al consumo RS=Λ fissati dal paese A ad un livello tale da determinare un aumento della produzione da Q2 a Q4 (Figura 4.12.a).
Il sussidio alla produzione Ω=TZ e l’equivalente sussidio al consumo RS=Λ generano i seguenti effetti: (a) il prezzo al consumo in A diminuisce da lsP a CONS
AP Λ| in presenza del sussidio al consumo RS=Λ e da lsP a CONS
AP Ω| in presenza del sussidio alla produzione Ω=TZ, con ls
CONSA
CONSA PPP << ΩΛ || (Figura 4.12.a); (b) dato (a), quando il paese A
adotta il sussidio al consumo RS=Λ ed il sussidio alla produzione Ω=TZ il surplus dei consumatori aumenta, rispettivamente, di un ammontare pari all’area CONS
AlsGSPP Λ| ed all’area CONSAlsGAPP Ω| , con
CONSAls
CONSAls GAPPGSPP ΩΛ > || (Figura 4.12.a); (c) il sussidio alla produzione ed il
sussidio al consumo determinano un’uscita fiscale pari, rispettivamente, all’area CONS
APROD
A TZPP Ω| ed all’area CONSA
PRODA RSPP Λ| , con
CONSA
PRODA
CONSA
PRODA TZPPRSPP ΩΛ > || , essendo CONS
APROD
ACONSA
PRODA RSPPTZPP ΛΩ ⊂ || (Figura
4.12.a); (d) i benefici del Resto del Mondo diminuiscono di un ammontare pari all’area Ω|20 RdMls PEEP , se il paese A adotta il sussidio alla produzione, mentre aumentano di un ammontare pari all’area
Λ|10 RdMls PEEP , nel caso di applicazione dell’equivalente sussidio al consumo (Figura 4.12.b); (e) il benessere complessivo diminuisce di un ammontare pari all’area TZK ed all’area RGS in presenza, rispettivamente, del sussidio alla produzione e del sussidio al consumo, con RGS>TZK. Infatti, il sussidio unitario al consumo (RS) necessario per garantire la desiderata variazione della produzione è maggiore dell’equivalente sussidio unitario alla produzione (TZ); inoltre, il sussidio al consumo determina un aumento della produzione interna, del consumo interno e delle importazioni. Pertanto, la
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variazione del consumo (segmento GL) è sempre maggiore della variazione della produzione (segmento KB) (Figura 4.12.a).
Infine, le variazioni del benessere economico del paese A associate all’attivazione di queste due politiche sono uguali, rispettivamente, a:
TBKBGAZWA −=Δ Ω| (4.31)
TRSGKWA −=Δ Λ| (4.32) Si ricava, pertanto, che per aumentare di un dato ammontare la produzione terna, il paese A deve adottare un sussidio alla produzione, poiché in tale circostanza il suo benessere economico è sempre maggiore di quello che si avrebbe se applicasse il sussidio al consumo. Infatti: ΛΩ > || AA WW (4.33)
ΛΩ Δ+>Δ+ |||| AlsAAlsA WWWW TRSGKWTBKBGAZW lsAlsA −>−+ ||
)(|| TBKTRSGBWTBKBGAZW lsAlsA +−>−+
TRSGBBGAZ −>
Pertanto, a parità di incremento della produzione, il benessere economico del paese A, in presenza del sussidio alla produzione, è sempre maggiore di quello che si avrebbe applicando l’equivalente sussidio al consumo.
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Tabella 4.12 Effetti indotti dall’applicazione di un sussidio alla produzione e di un sussidio al consumo tali da determinare lo stesso aumento della produzione interna.
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VARIABILI SUSSIDIO
ALLA PRODUZIONE
(Ω)
SUSSIDIO AL
CONSUMO ( Λ )
COMPARAZIONI
Produzione in A ↑ ↑ Equivalenti
Consumo in A ↑ ↑ CONSA
CONSA QQ ΛΩ < ||
Prezzo alla prod. in A ↑ ↑ Equivalenti
Prezzo al cons. in A ↓ ↓ CONSA
CONSAls PPP ΛΩ >> ||
Surplus prod. in A ↑ ↑ Equivalenti
Surplus cons. in A ↑ ↑ CONSA
CONSA SS ΛΩ < ||
Bilancio di A ↓ ↓ ΛΩ > || AA BB
Benessere di A ? ↓ ΛΩ > || AA WW
Quantità scamb. sul M.M. ↓ ↑ ΛΩ < || MM QQ
Prezzo alla prod. in RdM ↓ ↑ PRODRdMls
DPRORdM PPP ΩΛ >> ||
Prezzo al cons. in RdM ↓ ↑ CONSRdMls
CONSRdM PPP ΩΛ >> ||
Benessere di RdM ↓ ↑ ΩΛ > || RdMRdM WW
Benessere mondiale ↓ ↓ ΛΩ > || MM WW
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CONCLUSIONI
Nella prima parte di questo lavoro abbiamo descritto graficamente e algebricamente il meccanismo di funzionamento di alcuni strumenti di politica economica che possono essere utilizzati da un paese importatore.
L’analisi è stata realizzata utilizzando un modello di commercio internazionale basato sulle ipotesi tipiche della teoria neoclassica. Essa ha permesso di perseguire due obiettivi. Come abbiamo ricordato nell’introduzione, i numerosi lavori che si occupano di analisi delle politiche economiche o, più in generale, di teoria del protezionismo, risultano essere incompleti. Infatti, essi spesso assumono che il paese attivo sia piccolo sul mercato mondiale, generalmente non analizzano tutti gli strumenti ed in nessun caso realizzano analisi comparate tra politiche che concorrono al perseguimento di un determinato obiettivo di politica economica. Quindi, questa sezione della ricerca rappresenta, secondo noi, un valido strumento per coloro che desiderano analizzare l’impatto delle principali politiche adottate da un paese importatore.
Lo studio degli effetti determinati da ciascuna singola politica è propedeutico all’analisi, presentata nel capitolo quarto, dedicata all’individuazione dei rapporti di equivalenza esistenti tra gli strumenti che concorrono al perseguimento di un dato obiettivo di politica economica. A tale fine, abbiamo effettuato sedici confronti, di cui dieci generano risultati certi, mentre le conclusioni relative agli altri sei confronti sono indeterminate. Pertanto, l’ipotesi che volevamo dimostrare in questo libro è solo parzialmente verificata. Cioè, lo strumento più efficiente per conseguire un obiettivo è solo in due dei sei casi esaminati quello più vicino all’obiettivo stesso. Da notare, inoltre, che quest’ipotesi è dimostrata solo per obiettivi di politica commerciale (aumento e riduzione delle importazioni).
Per esempio, per aumentare di un dato ammontare le importazioni, il paese A deve adottare un sussidio alle importazioni, piuttosto che un sussidio al consumo o una tassa sulla produzione. In una circostanza del genere, infatti, il benessere economico del paese attivo associato all’applicazione del sussidio alle importazioni è superiore a quello che si avrebbe se si applicassero gli altri due strumenti.
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Analoghe considerazioni possono essere realizzate quando si confrontano la tariffa sulle importazioni, il sussidio alla produzione e la tassa sul consumo adottati dal paese importatore per ridurre il volume della quantità scambiata in equilibrio sul mercato mondiale. Dato questo obiettivo, la politica più efficiente è la tariffa sulle importazioni (tab. 5.1).
Gli altri quattro casi (aumento/riduzione del consumo e della produzione) sono indeterminati, nel senso che non è possibile individuare graficamente l’effetto netto dei vari strumenti sul benessere economico del paese importatore. Per esempio, a parità di aumento del consumo interno, ci aspetteremmo che la politica più efficiente sia il sussidio al consumo. Tuttavia, in generale il sussidio al consumo non risulta essere tale, poiché dal confronto tra il sussidio alla produzione ed il sussidio al consumo non otteniamo risultati univocamente determinati (tab. 5.1).
Analogamente al caso precedente, la tassa sul consumo non è lo strumento più efficiente per determinare una data riduzione del consumo interno. Ciò dipende dal fatto che è indeterminato il confronto tra la tassa sul consumo e la tariffa sulle importazioni. In questo caso, tuttavia, la tassa sulla produzione è lo strumento meno, tra i tre esaminati (tab. 5.1).
Per aumentare la produzione interna, il paese importatore può adottare un sussidio alla produzione, una tariffa sulle importazioni o un sussidio al consumo. Il confronto, a due a due, di queste tre politiche non genera risultati certi, essendo indeterminato il confronto tra il sussidio alla produzione e la tariffa sulle importazioni. Tuttavia, a parità di aumento della produzione, il sussidio al consumo è, tra i tre strumenti esaminati, quello meno efficiente (tab. 5.1).
Infine, nulla possiamo affermare nel caso in cui l’obiettivo del paese sia la riduzione della produzione interna. Infatti, è indeterminato il confronto della tassa sul consumo sia con la tassa sulla produzione, che con il sussidio alle importazioni. L’unico effetto certo è che, per generare un dato incremento della produzione, la tassa sulla produzione è più efficiente del sussidio alle importazioni (tab. 5.1).
Accanto all’impatto sul benessere del paese attivo nella tabella 5.1 abbiamo sintetizzato anche gli effetti sul benessere complessivo associati all’introduzione di strumenti che sono equivalenti in termini dell’obiettivo perseguito. Si osservi, innanzitutto, che i quattro casi indeterminati si hanno quando si confrontano le politiche che sono “le
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più lontane dall’obiettivo da conseguire”.11 Inoltre, se abbandoniamo per un attimo la definizione di efficienza di uno strumento cui abbiamo fatto riferimento in tutto il libro e la sostituiamo con una definizione in termini di effetti sul benessere mondiale, possiamo affermare che, dato un obiettivo di politica economica da perseguire da parte del paese importatore attivo, lo strumento che determina la minore perdita di benessere complessivo, è sempre, quello “più vicino” all’obiettivo stesso. Quindi, per aumentare (ridurre) di un dato ammontare le importazioni, il consumo e la produzione, lo strumento che genera la minore perdita di benessere mondiale è, rispettivamente, il sussidio (tariffa/tassa) alle importazioni, al consumo ed alla produzione (Figura 5.1).
11 I casi indeterminati si riferiscono all’applicazione: (a) del sussidio alla produzione e del sussidio alle importazioni per ottenere un dato incremento del consumo interno; (b) della tassa sulla produzione e della tariffa sulle importazioni per ottenere una data riduzione del consumo interno; (c) del sussidio al consumo e della tariffa sulle importazioni per ottenere un dato incremento della produzione interna; (d) del sussidio alle importazioni e della tassa sul consumo per ottenere una data riduzione della produzione interna.
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Tabella 5.1 Analisi comparata tra alcuni strumenti di politica economica. Quadro riassuntivo.
VARIABILI OBIETTIVI E STRUMENTI
AW MW
AUMENTO DELLE IMPORTAZIONI
Sussidio alle Import. (S) vs Sussidio al Consumo ( )Λ Λ>S Λ>S
Sussidio alle Import. (S) vs Tassa sulla Produzione ( )Γ Γ>S Γ>S
RIDUZIONE DELLE IMPORTAZIONI
Tariffa sulle Import. (T) vs Sussidio alla Produzione ( )Ω Ω>T Ω>T
Tariffa sulle import. (T) vs Tassa sul Consumo (Ө) Θ>T Θ>T
AUMENTO DEL CONSUMO
Sussidio al Consumo ( )Λ vs Sussidio alle Import. (S) S>Λ S>Λ
Sussidio al Consumo ( )Λ vs Sussidio alla Produz. ( )Ω ? Ω>Λ
Sussidio alle Import. (S) vs Sussidio alla Produz. ( )Ω ? ?
RIDUZIONE DEL CONSUMO
Tassa sul Consumo (Ө) vs Tariffa sulle Import. (T) ? T>Θ
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Tassa sul Consumo (Ө) vs Tariffa sulla Produz. ( )Γ Γ>Θ Γ>Θ
Tariffa sulle Import. (T) vs Tariffa sulla Produz. ( )Γ Γ>T ?
AUMENTO DELLA PRODUZIONE
Sussidio alla Produz. ( )Ω vs Tariffa sulle Import. (T) ? T>Ω
Sussidio alla Produz. ( )Ω vs Sussidio al Consumo ( )Λ Λ>Ω Λ>Ω
Sussidio al Consumo ( )Λ vs Tariffa sulle Import. (T) Λ>T ?
RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE
Tassa sulla Produz. ( )Γ vs Sussidio alle Import. (S) S>Γ S>Γ
Tassa sulla Produz. ( )Γ vs Tassa sul Consumo (Ө) ? Θ>Γ
Sussidio alle Import. (S) vs Tassa sul Consumo(Ө) ? ?
Nota: dati due strumenti (α e β), l’annotazione α > β indica che α è più efficiente di β. Per perseguire l’obiettivo specificamente considerato, l’annotazione (?), indica che è indeterminato l’effetto netto sul benessere del paese A ( )AW e/o sul benessere mondiale ( )MW generato dall’applicazione di α e β. • OMISSIS….
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