bilancio e fiscalità dimpresa per il 2010 claudio sottoriva dottore commercialista, università...

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Bilancio e fiscalità d’impresa per il 2010 Claudio Sottoriva Dottore commercialista, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 20 aprile 2010 Sintesi della relazione: calcolo e rilevazione delle imposte in bilancio (correnti, anticipate, differite) esame di alcune fattispecie tipiche ai fini della determinazione del reddito imponibile IRES esame di alcune fattispecie tipiche ai fini della determinazione della base imponibile IRAP soluzioni operative utilizzando i software DATEV KOINOS Bilancio e DATEV KOINOS Simulazione Fiscale

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Page 1: Bilancio e fiscalità dimpresa per il 2010 Claudio Sottoriva Dottore commercialista, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 20 aprile 2010 Sintesi

Bilancio e fiscalità d’impresa per il 2010Claudio Sottoriva

Dottore commercialista, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano20 aprile 2010

Sintesi della relazione: calcolo e rilevazione delle imposte in bilancio (correnti, anticipate, differite) esame di alcune fattispecie tipiche ai fini della determinazione del reddito imponibile IRES esame di alcune fattispecie tipiche ai fini della determinazione della base imponibile IRAP soluzioni operative utilizzando i software DATEV KOINOS Bilancio e DATEV KOINOS Simulazione Fiscale

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Titolo

Le imposte sul reddito di esercizio Dal risultato di bilancio al reddito d’impresa Le imposte

o Correntio Anticipateo Differite

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Imposte sul reddito e fiscalità differita

UTILE / PERDITA SCATURENTE dal Conto Economico

+ Variazioni in aumento

- Variazioni in diminuzione

REDDITO FISCALE (reddito imponibile per il calcolodelle imposte)

Determinate in base aquanto disposto

dal T.U.I.R.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differita

IMPOSTE ANTICIPATE – IMPOSTE DIFFERITE Disposizioni del Codice Civile (inserite con D. Lgs. N.

6/2003) P.C. n. 25 IAS 12 (Imposte sul reddito)

OBIETTIVO

NEL CONTO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO DEVE APPARIRE IL COSTO PER IMPOSTE DI COMPETENZA

DELL’ESERCIZIO A PRESCINDERE DAL FATTO CHE ESSO ABBIA COMPORTATO O MENO

UN DEBITO VERSO L’ERARIO

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differita Voci di bilancio interessate

STATO PATRIMONIALE(Attivo)

C) II Crediti…4-bis) Crediti tributari4-ter) Imposte anticipate…

STATO PATRIMONIALE(Passivo)

B) Fondi per rischi e oneri2) Per imposte anche differite

D) Debiti12) Debiti tributari

CONTO ECONOMICOImposte sul reddito di esercizio…22) Imposte sul reddito di esercizio, correnti, differite e anticipate

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differita

IMPOSTE ANTICIPATE e DIFFERITE

SCOPO

Imputare nel conto economico le imposte di

competenza

… indipendentemente dall’effettivo debito verso

l’erario

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differita

Differenze tra risultato d’esercizio e reddito imponibile

DIFFERENZE DEFINITIVE(non recuperabili in futuro)

DIFFERENZE TEMPORANEE

Costi / Ricavi di competenza dell’esercizio NON DEDUCIBILI

o NON IMPONIBILIné nell’esercizio di competenza

né in quelli futuri

Costi ricavi di competenza economicadell’esercizio che non rientrano

nella base imponibile dell’esercizioin cui sono stati imputati a C.E. ma che vi rientreranno in esercizi futuri

o vi sono già rientrati in esercizi passati

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differita

DIFFERENZE TEMPORANEE

TASSABILI DEDUCIBILI

IMPOSTE DIFFERITE IMPOSTE ANTICIPATE

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaIMPOSTE DIFFERITE

IMPOSTE DIFFERITE

Ricavi tassabili in esercizi successivi a quelli nei quali sono imputati per

competenza economica

Costi deducibili in esercizi precedenti rispetto a quelli nei quali sono imputati

per competenza economica

REDDITO IMPONIBILE < REDDITO CIVILISTICO

DEBITI V/ERARIO < DEBITI V/ERARIO CHE DOVREBBERO

(carico fiscale effettivo) GRAVARE SECONDO IL PRINCIPIO DI

COMPETENZA ECONOMICA

(carico fiscale di competenza)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaImposte differite SCRITTURE CONTABILI

31/12 esercizio di origine

IL COSTO PER IMPOSTE CHE DEVE APPARIRE IN C.E. DEVEESSERE QUELLO RIFERITO AL REDDITO DI COMPETENZA

Voce 22 conto economicoImposte correnti

D.12. Debiti tributari

Imposte dell’esercizio a Debiti tributari

Voce 22 conto economicoImposte differite

B.2. Fondi per imposte differite

Imposte differite a F.do imposte differite

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaImposte differite

31/12 esercizi successivi

Esercizi nei quali:- Il ricavo già imputato a C.E. diventa imponibile- Il costo già fiscalmente dedotto sarà imponibile ai fini fiscali

REDDITO IMPONIBILE > REDDITO CIVILISTICO

DEBITI V/ERARIO > DEBITI V/ERARIO CHE DOVREBBERO

(carico fiscale effettivo) GRAVARE SECONDO IL PRINCIPIO DI

COMPETENZA ECONOMICA

(carico fiscale di competenza)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaImposte differite SCRITTURE CONTABILI

31/12 esercizi successivi

B.2. Fondi per imposte differite Voce 22 conto economicoImposte differite

F.Do imposte differite a Imposte differite

Ciò al fine di compensare a C.E. il costo per imposte scaturente dalla dichiarazione dei redditi che nel bilancio civilistico era stato imputato già in

precedenza

Voce 22 conto economicoImposte correnti

D.12. Debiti tributari

Imposte dell’esercizio a Debiti tributari

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Esempi di imposte differite

Plusvalenze rateizzateEx art 86, comma 4, TUIR Sopravvenienze rateizzateEx art. 88, comma 3, lett. B) del TUIRUtili su cambi

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaIMPOSTE ANTICIPATE

Ricavi tassabili in esercizi precedenti a quelli nei quali

sono imputati per competenza economica

IMPOSTE ANTICIPATE

Costi deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli nei quali sono imputati per

competenza economica

Riporto a nuovo di perdite fiscali

REDDITO IMPONIBILE > REDDITO CIVILISTICO

DEBITI V/ERARIO > DEBITI V/ERARIO CHE DOVREBBERO

(carico fiscale effettivo) GRAVARE SECONDO IL PRINCIPIO DI

COMPETENZA ECONOMICA

(carico fiscale di competenza)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaImposte differite SCRITTURE CONTABILI

31/12 esercizio di origine

IL COSTO PER IMPOSTE CHE DEVE APPARIRE IN C.E. DEVEESSERE QUELLO RIFERITO AL REDDITO DI COMPETENZA

Voce 22 conto economicoImposte correnti

D.12. Debiti tributari

Imposte dell’esercizio a Debiti tributari

C.II.4.ter Crediti per imposte anticipate Voce 22 conto economico Imposte anticipate

Crediti per imposte anticipate a Imposte anticipate

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaImposte anticipate

31/12 esercizi successivi

REDDITO IMPONIBILE < REDDITO CIVILISTICO

DEBITI V/ERARIO < DEBITI V/ERARIO CHE DOVREBBERO

(carico fiscale effettivo) GRAVARE SECONDO IL PRINCIPIO DI

COMPETENZA ECONOMICA

(carico fiscale di competenza)

L’azienda sarà tenuta a versare all’Erario imposte minori di quelle di competenza, ciò non comporterà l’indicazione in bilancio di un minor costo per

imposte

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaImposte anticipate SCRITTURE CONTABILI

31/12 esercizi successivi

Voce 22 conto economicoImposte correnti D.12. Debiti tributari

Imposte dell’esercizio a Debiti tributari

Voce 22 conto economico Imposte anticipate C.II.4.ter Crediti per imposte anticipate

Imposte anticipate a Crediti per imposte anticipate

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Esempi di imposte anticipate

Compenso agli amministratori non corrispostiPerdite su cambiFondi svalutazione creditiPerdite fiscali(le perdite riportabili ad esercizi successivi possono

rappresentare differenze temporanee deducibili in ragione del beneficio fiscale che comportano negli esercizi in cui divengono compensabili)Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaIMPOSTE ANTICIPATE – PERDITE PREGRESSE

Deducibili dai redditi futuri imponibili ai fini IRES entro il quinto esercizio successivo

Minore onere fiscale futuro Attribuito all’esercizio nel quale è generato

Condizioni per l’iscrizione in bilancio del beneficio fiscale per perdite di esercizio (P.C. 25):

- PERDITE DERIVANTI DA EVENTI DETERMINATI PER I QUALI VI È LA CERTEZZA DELLA NON RIPETIZIONE FUTURA;

- RAGIONEVOLE CERTEZZA DI CONSEGUIRE, ENTRO I 5 ESERCIZI SUCCESSIVI, REDDITI IMPONIBILI IN GRADO DI ASSORBIRE LE PERDITE SUBITE.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Imposte sul reddito e fiscalità differitaIMPOSTE ANTICIPATE – PERDITE PREGRESSE

Scrittura contabile

C.II.4.ter Crediti per imposte anticipate Voce 22 conto economico Imposte anticipate

Violazione del principio della PRUDENZA AMMINISTRATIVA

SolitamenteImposte anticipate iscritte rettifica dell’onere tributario dell’esercizio

Perdite pregresseImposte anticipate iscritte rettifica

del presunto onere tributario futuro

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Il saldo delle imposte da versare corrisponde alle imposte calcolate sull’imponibile dell’esercizio meno gli acconti già versati. L’importo del saldo è iscritto nello Stato Patrimoniale, tra i debiti, alla voce D.12. Infatti, natura, esistenza, ammontare e scadenza delle imposte correnti ancora da versare sono certi e determinati.

Il saldo delle imposte da versare corrisponde alle imposte calcolate sull’imponibile dell’esercizio meno gli acconti già versati. L’importo del saldo è iscritto nello Stato Patrimoniale, tra i debiti, alla voce D.12. Infatti, natura, esistenza, ammontare e scadenza delle imposte correnti ancora da versare sono certi e determinati.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Rilevazione dell’acconto d’imposta come credito verso l’Erario. Al momento del versamento si rileva un credito v/s l’Erario. Infatti, si pagano le imposte prima che sia compiutamente formato il reddito e, quindi, prima di conoscere effettivamente l’entità delle imposte correnti a carico dell’esercizio:

Rilevazione dell’acconto d’imposta come credito verso l’Erario. Al momento del versamento si rileva un credito v/s l’Erario. Infatti, si pagano le imposte prima che sia compiutamente formato il reddito e, quindi, prima di conoscere effettivamente l’entità delle imposte correnti a carico dell’esercizio:

Pagamento delle imposte in acconto (1° acconto)

Banca c/c 39,2VF-VF+ Erario c/acc. imposte

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Segue:Segue:

Pagamento delle imposte in acconto (2° acconto)

Banca c/c 58,8VF-VF+ Erario c/acc. imposte

Il conto Erario c/acconto imposte è un conto finanziario che registra un credito dell’impresa nei confronti dell’amministrazione finanziaria.

Il conto Erario c/acconto imposte è un conto finanziario che registra un credito dell’impresa nei confronti dell’amministrazione finanziaria.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

Page 24: Bilancio e fiscalità dimpresa per il 2010 Claudio Sottoriva Dottore commercialista, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 20 aprile 2010 Sintesi

Circa le imposte dovute a saldo e i debiti tributari, alla fine dell’esercizio, al momento della redazione del bilancio, si dispone di tutti gli elementi per calcolare con precisione le imposte sul reddito da pagare. Queste possono essere:

Circa le imposte dovute a saldo e i debiti tributari, alla fine dell’esercizio, al momento della redazione del bilancio, si dispone di tutti gli elementi per calcolare con precisione le imposte sul reddito da pagare. Queste possono essere:

uguali agli acconti versati

superiori agli acconti versati

inferiori agli acconti versati

uguali agli acconti versati

superiori agli acconti versati

inferiori agli acconti versati

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

Page 25: Bilancio e fiscalità dimpresa per il 2010 Claudio Sottoriva Dottore commercialista, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 20 aprile 2010 Sintesi

Il meccanismo degli acconti può comportare che, al momento in cui si procede alla effettiva determinazione del reddito di competenza e delle relative imposte, queste risultino inferiori a quanto già versato in acconto. In questo caso, l’impresa vanta un credito v/s l’Erario.

Il meccanismo degli acconti può comportare che, al momento in cui si procede alla effettiva determinazione del reddito di competenza e delle relative imposte, queste risultino inferiori a quanto già versato in acconto. In questo caso, l’impresa vanta un credito v/s l’Erario.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

Page 26: Bilancio e fiscalità dimpresa per il 2010 Claudio Sottoriva Dottore commercialista, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 20 aprile 2010 Sintesi

Esempio (1) - si supponga che, calcolate le imposte nell’esercizio X, queste siano pari a € 90,00. In acconto sono state già versati complessivamente € 98,00; quindi per la differenza (€ 8,00), l’impresa vanta un credito verso l’amministrazione finanziaria. In contabilità, si la la seguente scrittura:

Esempio (1) - si supponga che, calcolate le imposte nell’esercizio X, queste siano pari a € 90,00. In acconto sono state già versati complessivamente € 98,00; quindi per la differenza (€ 8,00), l’impresa vanta un credito verso l’amministrazione finanziaria. In contabilità, si la la seguente scrittura:

Rilevazione del credito d’imposta

Imposte correnti

52VE+VF+ Crediti v/s Erario per imposte sul reddito

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Il conto Imposte correnti viene rettificato per un importo pari alle imposte non dovute. In questo modo, esso evidenzia un saldo di € 90,00. Di contro, viene aperto un conto finanziario genericamente denominato Crediti verso Erario per imposte sul reddito, ove si evidenzia il credito per imposte vantato dall’impresa.

Il conto Imposte correnti viene rettificato per un importo pari alle imposte non dovute. In questo modo, esso evidenzia un saldo di € 90,00. Di contro, viene aperto un conto finanziario genericamente denominato Crediti verso Erario per imposte sul reddito, ove si evidenzia il credito per imposte vantato dall’impresa.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

Page 28: Bilancio e fiscalità dimpresa per il 2010 Claudio Sottoriva Dottore commercialista, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 20 aprile 2010 Sintesi

Al 31.12 si deve rilevare l’importo integrale del costo per imposte correnti dell’esercizio. Se le imposte del periodo sono uguali agli acconti, occorre rilevare il costo per imposte e chiudere il credito v/s l’Erario.

Al 31.12 si deve rilevare l’importo integrale del costo per imposte correnti dell’esercizio. Se le imposte del periodo sono uguali agli acconti, occorre rilevare il costo per imposte e chiudere il credito v/s l’Erario.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

Page 29: Bilancio e fiscalità dimpresa per il 2010 Claudio Sottoriva Dottore commercialista, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 20 aprile 2010 Sintesi

Esempio (2) - se a fronte di acconti versati per € 98,00, le imposte correnti sono pari a € 98,00, la scrittura contabile è la seguente:

Esempio (2) - se a fronte di acconti versati per € 98,00, le imposte correnti sono pari a € 98,00, la scrittura contabile è la seguente:

Rilevazione delle imposte correnti

Erario c/acconto imposte

98VF-VE- Imposte correnti

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Se le imposte da pagare sono maggiori degli acconti versati, occorre:Se le imposte da pagare sono maggiori degli acconti versati, occorre: rilevare il costo per le imposte

correnti dell’esercizio rilevare il debito verso l’Erario, al

netto di quanto già versato a titolo di acconto, ciò si ottiene chiudendo il conto Erario c/acconto imposte (importo già versato) e aprendo, per il residuo, il conto Debiti tributari (importo da versare a saldo)

rilevare il costo per le imposte correnti dell’esercizio

rilevare il debito verso l’Erario, al netto di quanto già versato a titolo di acconto, ciò si ottiene chiudendo il conto Erario c/acconto imposte (importo già versato) e aprendo, per il residuo, il conto Debiti tributari (importo da versare a saldo)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Esempio (2) - se a fronte di acconti versati per € 98,00 le imposte sono pari a € 150,00, la scrittura contabile è la seguente:

Esempio (2) - se a fronte di acconti versati per € 98,00 le imposte sono pari a € 150,00, la scrittura contabile è la seguente:

Rilevazione delle imposte correnti

Erario c/acconto imposte

150

VF-

VE- Imposte correnti

Debiti tributari VF-

98

52

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Se le imposte da pagare sono minori degli acconti versati, occorre:Se le imposte da pagare sono minori degli acconti versati, occorre:

rilevare il costo per le imposte correnti dell’esercizio

rilevare il credito v/s l’Erario, per la parte di acconto versata in eccesso

rilevare il costo per le imposte correnti dell’esercizio

rilevare il credito v/s l’Erario, per la parte di acconto versata in eccesso

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Esempio (2) - se a fronte di acconti versati per € 98,00 le imposte sono pari a € 90,00, la scrittura contabile è la seguente:

Esempio (2) - se a fronte di acconti versati per € 98,00 le imposte sono pari a € 90,00, la scrittura contabile è la seguente:

Rilevazione delle imposte correnti

Erario c/acconto imposte

90VF-VE- Imposte correnti

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Il conto Erario c/acconto imposte non viene chiuso, ma resta aperto per un importo (€ 8,00) pari alla differenza fra quanto versato e quanto dovuto. Esso figurerà nello stato Patrimoniale fra i crediti dell’impresa.

Il conto Erario c/acconto imposte non viene chiuso, ma resta aperto per un importo (€ 8,00) pari alla differenza fra quanto versato e quanto dovuto. Esso figurerà nello stato Patrimoniale fra i crediti dell’impresa.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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FISCALITA’ DIFFERITA (imposte anticipate e imposte differite) CARATTERISTICHE

a) e’ la precisa attuazione del principio di competenzab) e’ legata alle differenze temporanee civilistico/fiscali di componenti

redditualic) obbligo di rilevazione quando vi sono ragionevoli elementi di certezza (maggiori nel caso di imposte anticipate)d) l’obbligo deriva anche dalle nuove voci dello schema di stato patrimoniale e di conto economico

N. 14 DELL’ART. 2427 C.C.

- dà le coordinate per la rilevazione delle imposte differite/anticipate - richiede un prospetto

PROBLEMI - aliquote - compensazione fra anticipate e differite

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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APPLICAZIONI

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OPERAZIONI DI LOCAZIONE FINANZIARIA LEASE BACK

Trattamento civilistico e contabile plusvalenzaArt. 2425 bis 4: ripartizione in funzione della durata del contratto di leasing

Trattamento fiscaleRileva nell’esercizio di realizzazione(con possibile ripartizione fino a 5 anni)

Evidenziazione dell’effetto imposte del diverso trattamentoEsempio: deduzione civilistica 7 anni ripartizione fiscale 5 anni

Esercizio del realizzo e esercizi successivi (4)Rilevazione imposte differite sulla differenza

Esercizi 6 e 7:Effetto reversal delle precedenti imposte differite

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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OPERAZIONI IN VALUTA 1- Rilevazione operazioni: cambio del giorno dell’operazione2 - Conclusione operazione: (riscossione e pagamento): rilevazione della differenza di cambi definitiva (voce 17 bis C.E.)3 - Valutazione al 31/12: tutte le voci (partite monetarie, indipendentemente dalla scadenza), escluse le seguenti: cambio di fine esercizio Crediti in valuta estera: prima la conversione poi la svalutazione (indicare in due voci distinte di CE, se gli importi sono rilevanti) Titoli non immobilizzati in valuta (prima allineamento al mercato, poi conversione) (OIC/1) immobilizzazioni non monetarie (materiali, immateriali, finanziarie rappresentate da titoli immobilizzati valutati al costo): Tenere conto del cambio di fine esercizio, solo se la perdita di valore è ritenuta durevoleN.B.: Immobilizzazioni materiali/immateriali: combinazioni di modifica del valore e del cambio. L’adeguamento del cambio ha un significato solo se si ricavano flussi finanziari in valuta estera (es. immobile estero affittato)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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OPERAZIONI IN VALUTA (SEGUE)

ART. 110.3 TUIR

- Si utilizza il cambio alla chiusura dell’esercizio per tutte le attività e passività (escluse le partecipazioni), escludendo crediti e debiti con operazioni di copertura

ART. 110.4 TUIR- Immobilizzazioni finanziarie (crediti, debiti, titoli): le svalutazioni al cambio corrente sono deducibili obbligo di ripresa di valore se entro i due successivi esercizi il cambio medio risulti più favorevole (si utilizza il cambio meno favorevole)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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OPERAZIONI IN VALUTA (SEGUE)

4 - Informativa in NI

- Distinzione nella voce 17 bis CE della componente valutativa, non realizzata - Variazioni di cambio successive alla chiusura dell’esercizio (in via generale contabilizzate solo al realizzo) - Rilevazione Fondo rischi su cambi, irrilevante fiscalmente, se definitive o significative)

5 - Destinazione utile in presenza di differenze positive di valutazione: creazione di apposita riserva non distribuibile fino al realizzo (significato)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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CONTABILIZZAZIONE DELLA C.D. “TREMONTI- TER”

La legge 102 del 1° luglio 2009 (cosiddetta “Manovrad’estate”) ha convertito e modificato il D.L. 78 del1° luglio 2009, recante tra le altre disposizioni, la detassazione degli investimenti per determinate categorie di beni strumentali, la cosiddetta Tremonti-ter.Con circ. n. 45/E del 27 ottobre 2008, l’Agenzia delleentrate ha chiarito le modalità applicative dell’agevolazione eliminando anche alcuni dubbi che erano scaturiti dalla norma.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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CONTABILIZZAZIONE DELLA C.D. “TREMONTI- TER” (SEGUE)

La Tremonti-ter, a differenza deiprovvedimenti degli anni passati che miravano alla detassazione dei redditi d’impresa,permette la sola detassazione degli investimentieffettuati dal 1° luglio 2009 (data di entrata in vigoredel decreto legge) al 30 giugno 2010 in specificimacchinari e attrezzature, escludendo l’imposizionesul reddito (IRES) per il 50% del loro valore.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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CONTABILIZZAZIONE DELLA C.D. “TREMONTI- TER” (SEGUE)

La legge 102 del 3 agosto 2009, nel convertire il decreto,ha specificato che i beni oggetto dell’agevolazione devono essere nuovi. Tuttavia, tale caratteristica non era stata prevista dal decreto del 1° luglio 2009 che ha introdotto la norma. Di conseguenza alcune imprese potrebbero aver acquistato beni usatinel periodo tra il 1° luglio e il 4 agosto consapevoli di comprenderli nella detassazione, ma hanno poi scoperto che i loro beni non rientrano tra quelli agevolabili. Su tale punto, infatti, si è soffermata l’Agenzia con la circ. n. 44/E del 27 ottobre 2009, precisandoche la previsione del requisito della novità dei beni introdotta dalla legge di conversione non ha portata innovativa ma è solamente «ricognitiva di un principio desumibile dalla ratio dell’agevolazione»

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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CONTABILIZZAZIONE DELLA C.D. “TREMONTI- TER” (SEGUE)

L’Agenzia con la circ. n. 44/E del 27 ottobre 2009 ha fornito importanti chiarimenti per quanto riguarda la determinazionedel costo agevolabile. In particolare ha precisato che il valore degli investimenti su cui applicare l’aliquota del 50% è determinato applicando le disposizioni delle lett. a) e b) del comma 1 dell’art. 110 del TUIR in tema di determinazione del costo. Secondo tali disposizioni il costo degli investimentiè comprensivo degli oneri accessori e degli interessi passivi iscritti in bilancio a aumento del costo per effetto di disposizioni di legge.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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CONTABILIZZAZIONE DELLA C.D. “TREMONTI- TER” (SEGUE)

L’agevolazione rileva esclusivamente ai fini IRES e IRPEF e non ai fini IRAP, come precisato dall’Agenzia. L’art. 5 del decreto, infatti, prevede l’esclusione “dall’imposizione sul reddito d’impresa” del 50% delvalore degli investimenti escludendone di fatto l’applicazioneai fini IRAP. L’agevolazione è fruibile apportando una variazione indiminuzione della base imponibile del reddito d’impresa del periodo d’imposta di effettuazione degli investimenti. L’Agenzia ha precisato che l’agevolazione opera anche quando il risultato reddituale evidenziauna perdita.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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CONTABILIZZAZIONE DELLA C.D. “TREMONTI- TER” (SEGUE)

A tal proposito, per le imprese minori, la maggior perdita sarà dedotta dal reddito complessivo, mentre per le imprese commerciali in contabilità ordinaria sarà portata in diminuzione nel periodo d’impostadell’investimento e nei successivi ma non oltre il quarto (si ricorda che se la perdita è realizzata nei primi tre periodi d’imposta non vi è alcun limite ditempo al riporto negli esercizi successivi). L’esclusione dall’imposizione del 50% del valore degli investimenti non rileva ai fini del calcolo e del versamento degli acconti che sono determinati al lordo dell’agevolazione.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Ambito soggettivo2 profili

Chi esegue l’investimento: persona fisica

Chi ne fruisce: societa’ di capitali e

di persone

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Decorrenza:Aumenti di capitale eseguiti tra il 5

8.2009 e il 5.2.2010

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Operazione che determinano il vantaggio fiscale:

Articoli 2342 e 2464 C.C.

Escluse altre forme di incremento del patrimonio netto quali:

Versamento soci a fondo perduto, Versamento soci in conto futuro aumento di capitale, utili conseguiti e non

distribuiti, rivalutazioni monetarie, utilizzo di riserve preesistenti

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A I Capitale sociale Conferimento

Poste del

patrimonio

nettoA VII

Versamenti a fondo perduto

Apporto

Versamenti in conto aumento di capitale

Versamenti in conto futuro aumento capitale

D 3Versamenti a titolo di finanziamento

Finanziamento

Passività

Le diverse tipologie di “prestazioni” dei soci a favore della società

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ERSAMENTI SOCI IN CONTO CAPITALE

Notariato TV - Massime H.L.1 e I.K.1:

- Sono eseguiti dal socio senza diritto al rimborso e accedono direttamente al patrimonio della società (riserva disponibile)

- Non sono utilizzabili per esecuzione aumenti di capitale a pagamento

- Se utilizzati per aumenti gratuiti di capitale, vanno a beneficio di tutti i soci

- Se distribuiti, vanno a beneficio di tutti i soci

- Non è richiesta una delibera dell’assemblea, ma necessita regolamentazione contrattuale socio-società

- In caso di trasferimento della partecipazione, non è possibile trasferirne la titolarità

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VERSAMENTI SOCI IN CONTO “AUMENTO CAPITALE”

Notariato TV - Massime H.L.2 e I.K.2: - Sono eseguiti dal socio a fronte di aumento futuro

del capitale; non accedono al patrimonio della società

- Non sono utilizzabili per l’esecuzione di aumenti gratuiti di capitale

- Se l’aumento non viene eseguito, sono soggetti a obbligo di restituzione

- Non necessita regolamentazione contrattuale, potendo anche essere in forma di “promessa irrevocabile di sottoscrizione del capitale”

- In caso di trasferimento della partecipazione, seguono il nuovo socio o sono restituiti al socio uscente

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1 utili in corso di formazione

2 utili pregressi non distribuibili

3 riserve facoltative e straordinarie

4 riserva statutaria

5 riserva di rivalutazione monetaria

6 riserva sovrapprezzo azioni

7 versamento soci in conto capitale

8 riserva legale

9 capitale sociale

Utilizzo riserve in sede di copertura(Notai TV Massime H.G.9 – I.G.17 e OIC 28)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Dubbio: versamento soci a fondo perduto o in conto futuro aumento di capitale eseguito dopo il 5.8.09 con aumento di capitale eseguito entro il

5.2.2010

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Aumenti di capitale: apporto

in denaro

SPA, SRL: versamento 25% alla sottoscrizione salvo socio

unico ( versamento 100%), in caso di venuta meno

della pluralita soci versamento residuo entro

90gg

> Momento in cui va inteso eseguito l’aumento:

1) Delibera

2) Sottoscrizione ( preferibile)

3) Versamento integrale

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Aumenti di capitale: apporto

in denaro

Dubbio:

Il capitale di costituzione puo’

essere inteso come aumento

agevolabile ?

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Aumenti di capitale: apporto

in denaro

Societa Persone:

Non esiste obbligo di versamento

Momento di rilevanza dovrebbe essere la delibera ( iscrizione

conferisce la possibilita di

opposizione ai terzi)Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Aumenti di capitale: apporto in natura

Ammesso a differenza della dit

SPA : 2343 > nomina perito tribunale

2343 ter > perizia da parte di esperto se

bene conferito a valore equo

SRL : nomina di perito ( revisore contabile) da parte societa

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Aumenti di capitale: apporto in natura

Ammesso a differenza della dit

SRL : Problema

Ammessi in conferimenti

d’opera ?

( de Vito: detax pari al valore della prestazione

eseguito entro il 5.2.10)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Aumenti di capitale: apporto in natura

Ammesso a differenza della dit

Societa di persone

Non sono previste perizie ma solo idonee garanzie

( 2254, 2255)

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

AGEVOLAZIONE FISCALE

Rendimento pari al 3% dell’aumento di

capitale costituisce una variazione

diminutiva IRES, IRPEF ( ed anche

IRAP)Per 5 periodi

d’imposta e fino al tetto max di €

500.000

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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ESEMPIOLa SRL Alfa aumenta il capitale di € 400.000 il

20.11.09. Il rendimento nella misura del 3% significa che si avra’ una detassazione pari a 12.000 euro per gli anni 2009/2013, in totale 60.000 euro di minor reddito.

ipotizzando un’esclusione che riguarda anche l’Irap si avra’ un vantaggio pari a:

12000 x 31,4% = 3768 x cinque anni = 18.840Il vantaggio massimo, ipotizzando un aumento di

capitale di € 500.000 sara’ quindi 500.000 x 3% = 15.000 x 31.4% = 4.710 x 5 = 23.550.

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Cumulabilita con altri benefici

1) Tremonti Ter

Es.Societa’ acquista un bene per € 100.000

con detax pari a € 50.000, tramite aumento di capitale di pari importo.

Beneficio= 50.000 x 27,5% = 13.750

A cui si aggiunge 100.000 x 3% = 3000 x 31.4% = 942 x 5 = 4710

Beneficio totale = 18.460

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Cumulabilita con altri benefici

1) Aggregazioni societarie.

Impresa individuale conferisce ramo d’azienda valore contabile

100.000, valore effettivo 400.000. SRL conferitaria esegue aumento

di capitale pari a 400.000.

Calcolo vantaggi: Maggiori ammortamenti su 300.000, calcolando aliquota

10% = 30.000 x 31.4% = 9420, cui si aggiunge

400.000 x 3% = 12.000 x 31.4% = 3768

Beneficio totale per periodo d’imposta

13.188

Novita del D.L. 5/09a) Avviamento non piu’

Compresob) No interpello

Preventivoc) Ammesse partecipazioni

Incrociate per max 20%

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Cumulabilita con altri benefici

1) Aggregazioni societarie.

Non cumulabile il conferimento d’azienda se eseguito da societa’. In questo caso si puo’ pensare alla scissione nella quale la beneficiaria

aumenta il capitale e assegna le partecipazioni a persone

fisiche. Non e’ esattamente un aumento di cui agli articoli

2342 o 2464 , ma le caratteristiche richieste dalla

norma sono rispettateClaudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Problema aperto

Aumento di capitale con destinazione di

parte di esso a sovrapprezzo

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010

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Incentivi alla capitalizzazioneart. 5 comma 3 ter D.L. 78/09

Accordo ABI 3.8.09

A fronte di aumento di capitale la banca finanzia il socio

persona fisica per un multiplo

dell’aumento stesso

Claudio Sottoriva – 20 aprile 2010