corriere cesenate 22-2016

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  • 8/16/2019 Corriere Cesenate 22-2016

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    Giovedì 2 giugno 2016

    Giovedì2 giugno 2016anno XLIX (nuova serie)numero 22euro 1,30

     22

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Longiano 16Spettacolo

    di BurlesqueLa gente protesta

    Cesena 11Riformadel volontariatoPrime opinioni

    Cesenatico 15Stagione estiva

    alle porteQuali premesse?

    Cesena 13La comunitàricordadue testimoni

    Si è chiuso il settimo Congresso Eucaristico Diocesano. Domenica scorsail segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha presiedutoin Cattedrale una solenne concelebrazione eucaristica durante la qualeha portato il saluto e la vicinanza di papa Francesco. Nell’intensa giornatatrascorsa a Cesena, il porporato ha dapprima partecipato al pranzo coni poveri nella chiesa di Sant’Agostino, poi si è intrattenuto con i giovaniche in luglio andranno in Polonia alla Giornata mondiale della gioventù.Nel Primo piano, oltre a diverse immagini, riportiamo ampi stralcidell’omelia del vescovo Douglas nella solennità del Corpus Domini e unsunto dell’incontro dei consacrati con l’arcivescovo Josè RodriguezCarballo. Primo piano alle pagg. 4 e 5

    Editoriale

    Un bene a vantaggio di tuttidi Francesco Zanotti

      ’incontro

    e l’ascolto

    DOMENICA 29 MAGGIO: UNA CATTEDRALE

    DELLE GRANDI OCCASIONI HA ACCOLTOIL SEGRETARIO DI STATO DI PAPA FRANCESCO,CARDINALE PIETRO PAROLIN, PER LA CELEBRAZIONEDI CHIUSURA DEL CONGRESSO EUCARISTICO(FOTO TERZO FOSCHI)I

    taliani di nuovo alle urne. La tornata dellevotazioni amministrative in programmadomenica prossima dalle 7 alle 23 riguarda

    1342 comuni (oltre 13 milioni gli elettori, 24 icapoluoghi interessati) nei quali si dovrannoeleggere i nuovi consigli e i primi cittadini. Nelnostro territorio si recheranno in cabina peresprimere la loro preferenza coloro cherisiedono a Cesenatico, Gatteo e Sogliano alRubicone. Solo nel primo dei tre centri,perché superiore a 15.000 abitanti, si potràandare eventualmente al ballottaggiodomenica 19 giugno. A livello nazionale l’attenzione è tutta sulgoverno, come sempre è accaduto in questifrangenti. Un vero e proprio referendum pro ocontro l’esecutivo guidato da Matteo Renzi, ilquale invece tenta di spostare l’attenzione sulvero referendum, quello costituzionale in

    programma nell’autunno prossimo e sulquale il presidente del Consiglio si giocadavvero tutto.Ma veniamo alle vicende attuali e a una breveriflessione. Nelle scorse settimane abbiamoillustrato i programmi di chi si è candidato asindaco. A Cesenatico si è verificato il caso piùclamoroso, con la non approvazione delbilancio da una parte della maggioranzauscente. Bocciatura che ha reso inevitabile ilcommissariamento a pochi giorni dall’aperturadelle urne. Un caso forse molto più politico chetecnico. Abbiamo ascoltato tante idee sul futuro deinostri paesi, con chi mette l’attenzione più suun aspetto e chi su un altro. Chi sullasicurezza dei cittadini, chi sullo sviluppodell’occupazione, del lavoro, del turismo,dell’entroterra, della cura delle strade e dellescuole, solo per citare alcuni dei tanti temi

    affrontati. Ma in tutto questo proliferare didibattiti, incontri, tavole rotonde e interviste,un obiettivo mi è sembrato abbastanzatrascurato: il bene comune.“Siamo alla personalizzazione della politica”,mi ha detto sconfortato un affezionato amico-lettore, proprio in vista delle elezioni didomenica 5 giugno. Mi voleva dire che lequestioni della gente, quelle vere, ormai noninteressano più a nessuno. A questo puntopenso valga la pena riprendere la definizionedi bene comune, “un bene collettivo eindividuale al tempo stesso, al di sopra degliinteressi particolari e degli egoismicorporativi. Non consiste nella semplicesomma dei beni particolari di ciascunsoggetto del corpo sociale. Essendo di tutti edi ciascuno è e rimane comune, soltantoinsieme è possibile raggiungerlo, accrescerlo ecustodirlo, anche in vista del futuro”. Un bene

    per tutti, non per pochi, e neppure per unamaggioranza. Indivisibile, da raggiungereinsieme, a vantaggio di tutti.

    Diocesi 7

    Le nuove nominerese notedal vescovo

    Monsignor Regattieri haassegnato diversi in-carichi. La prima volta diun vicario episcopale perl’economia

    Attualità 10

    Perchéi migranti fuggonodalle loro terre?

    In Europa si discute sucome affrontare il feno-meno dei profughi, senzatrovare soluzioni. Unascheda per riflettere

    Papa Francescoe il giubileodei diaconi

    Chiesa 8

    Parrocchie sempre aper-te: è la richiesta lancia-ta domenica 5 giugno aidiaconi, riuniti in piazzaSan Pietro

    Il cardinale Parolin ha presieduto la Messa di chiusura del Congresso eucaristico

    Invitiamo le comunitàparrocchiali a inviarci foto

    e nomi dei bambinidella Prima Comunione.

    Saranno pubblicate in uno ‘speciale’ 

    Prima Comunionela foto sul Corriere 

    [email protected]

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    Giovedì 2 giugno 2016 3Opinioni

    L’altro Albertazzi, quello del cinema europeoe della televisione italiana

    novantadue anni è morto Giorgio Albertazzi, unodei più grandi interpreti del teatro del Novecento.La maggior parte della gente lo ricorda per la suacarriera sul palcoscenico, come attore, regista e

    autore.Pochi ricordano, forse, che Albertazzi ebbe anche unadiscreta carriera cinematografica e televisiva.Per quel che riguarda il cinema i suoi esordi risalgono aglianni Cinquanta, dove, per esempio, nel 1957 comparecome voce fuori campo nel film di Luchino Visconti “Lenotti bianche”. L’incontro con Visconti era avvenuto grazieall’amico comune Franco Zeffirelli e il grande regista

    italiano lo avrebbe già voluto come interprete di “Senso”del 1954.Il punto più alto della sua esperienza sul grande schermolo raggiunge grazie a due autori del cinema dellamodernità: Alain Resnais e Joseph Losey. Con il primorecita in “L’anno scorso a Marienbad” e con il secondo in“Eva” (con una particina) e soprattutto in “L’assassinio diTrosky”. Soprattutto il film francese del 1961 è l’esempio dicinema della modernità. E’ una pellicola della “Rivegauche” della Nouvelle Vague: tratto da una sceneggiaturadello scrittore Alain Robbe-Grillet, ambientato in unfantomatico albergo dove alloggiano ricchi e annoiatiborghesi che passano le giornate a passeggiare,chiacchierare, giocare a carte. Il film è strutturato come unanti-racconto, senza nessi di causa-effetto logici, ma concontinui salti temporali, e vuole porre al centro dellatrama la memoria e l’irrazionalità delle emozioni e deisentimenti. Un film sperimentale secondo lecaratteristiche del cinema europeo dell’epoca, in cui Albertazzi offre il suo volto e la sua voce a quel flusso di

    coscienza in immagini.Un’opera epocale, ormai monumento della storia delcinema.Una delle ultime interpretazioni dell’attore nato a Fiesolenel 1923 risale al 2013 nel film di Pasquale Squitieri“L’avvocato De Gregorio”, bella storia di riscattolavorativo, umano e morale di un uomo anziano,

    A

    In morte di un grande attore

    Consolidiamo le fondamenta della Res Publica

    ambientata a Napoli. Albertazzi diresse anche una pellicola, “Gradiva” nel 1970,di cui fu anche interprete con Laura Antonelli, una sofistica ma velleitaria storiad’amore che non ebbe grande successo.In televisione partecipò a numerosi sceneggiati di valore e di successo, come“L’idiota” del 1959, “Vita di Dante” del 1965 o il film tv “Don Giovanni” del 1967 e

    fu uno dei primi divi del piccolo schermo nel periodo in cui la Rai vantavarealizzazioni seriali di qualità, tratte dalla grande letteratura italiana ed europea. Anche se non è paragonabile alla sua carriera teatrale, la carriera televisiva ecinematografica di Albertazzi è, perciò, stata variegata e multiforme così come losono state la vita e le esperienze umane e professionali di questo grande artistadel nostro tempo.

    Paola Dalla Torre

    iovedì 2 giugno, festa della Repubblica: un appuntamento da vivere e celebrare con profonda erinnovata adesione alle istituzioni che il popolo italiano rivendicò con ampio referendum nel giàavviato cantiere della ricostruzione, all’indomani della tragica conclusione del secondo conflitto

    mondiale scatenato dalle ideologie totalitarie. Non dimenticando che nel frattempo il Comunismosovietico aveva spaccato in due il continente europeo e la costruzione della “cortina di ferro” che dal MarBaltico scendeva a sud fino a lambire minacciosamente le sponde del Mediterraneo orientale.Scelta per l’Italia la forma istituzionale della Repubblica. Finalmente conseguito il sogno di GiuseppeMazzini, così promosso con idealità ardente dai suoi seguaci qui in terra di Romagna! Si votò nel medesimogiorno per l’elezione della Assemblea costituente che avrebbe dovuto definire la carta fondativa dello Statorepubblicano. Un voto ampio, per la prima volta, il voto alle donne che peraltro avevano già votato nelletornate delle elezioni amministrative. Confluì nell’Assemblea costituente il patrimonio culturale e ideale dellepiù genuine tradizioni della nazione italiana. Schematicamente possiamo riassumere: la storia delMovimento cattolico, la tradizione laico-risorgimentale proposta dai liberali e dai seguaci di Mazzini, eaccanto a loro il contributo del Partito d’Azione. Inoltre, la travagliata storia del “socialismo” ancorato(purtroppo) da un patto d’azione al Pci fedelmente succube dello Stalinismo moscovita.È urgente un’attenta rilettura della Carta costituzionale che entrò in vigore il primo gennaio del 1948. Si può esi deve responsabilmente procedere per una riforma politicamente necessaria della seconda parte della

    GCostituzione, tenendo presente letrasformazioni che hanno nelfrattempo cambiato la nostra società.

    Dovendo, purtroppo, registrare,accanto a uno squilibrato sviluppoeconomico e un disorientato progressoscientifico, una “involuzione” culturaleche, seppure promossa da elitésminoritarie (?) aggredisceviolentemente i “principifondamentali” della grande e condivisa“casa comune” che nel frattempo alzavalo sguardo al futuro della UnioneEuropea. Avendo alle spalle la tragica esperienzadel Nazifascismo e prima ancora delriduttivo “statuto” concesso dal re diSardegna Carlo Alberto, imposto poi atutta la penisola dopo la compiutaunità politica dell’Italia, i padricostituenti scrissero: “L’Italia è unarepubblica democratica fondata sullavoro. La sovranità appartiene al

    popolo che la esercita nelle forme e neilimiti della Costituzione”. Questocompito veniva affidato alla dialetticademocratica attivata dai partiti politiciche si erano organizzati nelladrammatica stagione della Resistenza.Oggi, di fronte alla crisi dei “partiti”vittime del loro venir meno alleresponsabilità (e anche quantacorruzione!), di fronte alla costruzionedisinteressata del bene comune,emergono movimenti che danno voce –più di protesta che di critica costruttiva– che prendono le forme di “populismi”che riecheggiano masse mobilitate daleader che si sono affacciati nel passatosulla scena. E fu un precipitare verso ilbaratro.“I principi fondativi dellainsopprimibile dignità della persona, isuoi diritti inviolabili, sia come singolo,

    sia nelle formazioni sociali ove si svolgela sua personalità, richiedonol’adempimento dei doveri inderogabilidi solidarietà politica, economica esociale”. Aggiungo e trascrivo l’articolo 29: “LaRepubblica riconosce i diritti dellafamiglia come società naturale fondatasul matrimonio. Il matrimonio èordinato sull’uguaglianza morale egiuridica dei coniugi, con i limitistabiliti dalla legge a garanzia dell’unitàfamiliare”. Come ognuno vede bastarichiamarsi, nell’esercizio delle proprieresponsabilità istituzionali, algiuramento fatto sulla CartaCostituzionale!

    * * *Più che recriminare, mobilitiamoci perun dialogo leale e davvero laicamente

    democratico che ci riporta adappassionarci per l’impegno nella polis in cui viviamo e che ha come orizzontela globalizzazione della solidarietà.

    Piero Altieri

     2  g i u g n o

     u n  a n n i v e r s a r i o p e r  r i f l e t t e

     r e

    È urgente un’attensa rilettura della Carta costituzionale che entrò in vigore il primo gennaio del 1948. Si può e si deve responsabilmente procedere per una riformapoliticamente necessaria della seconda parte della Costituzione, tenendo presente le trasformazioni che hanno nel frattempo cambiato la nostra società

    La fotografia

    Un incontro con il dramma dell’immigrazione dal punto di vista dei bam-bini. È stato soprattutto questo il momento vissuto da papa Francesco il28 maggio con 500 giovanissimi di varie etnie e religioni giunti in Vatica-no dalla Calabria con il “Treno dei bambini”, l’annuale iniziativa organiz-zata dal Pontificio Consiglio della Cultura, quest’anno con il titolo “Por-tati dalle onde”. Un evento completamente dedicato ai piccoli migrantiche hanno voluto raccontare al Pontefice le loro storie come Sayende, unragazzino della Nigeria che ha domandato preghiere per la sua famiglia che “è andata in cielo”, e “per i miei amici”, anche loro “sono andati in cie-lo”, “sono morti nell’acqua”. (foto Siciliani-Gennari/Sir)

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    Congresso eucaristico diocesano (22-29 maggio).Nell’omelia del Corpus Domini, giovedì 26 maggio,monsignor Regattieri si fa guidare dal brano dei discepoli di Emmaus e commenta il giorno che declina:“Quante tenebre nel mondo, nei cuori, nelle famiglie, nelle case. Oggi è notte anche a motivo di certe leggi”

    “Il Pane della vita è Gesù, da portare a tutti”

    deboli. In sostanza, l’invito di Gesù ai suoidiscepoli di farli sedere, ben ordinati e partecipidell’evento che sta per compiere, chiama incausa lo stato di salute del ’cerchio’ delle nostremense eucaristiche domenicali? Su questobisogna interrogarsi con maggiore serietà.

     Al terzo punto monsignor Regattieri individua il mandato ai discepoli “Voi stessi date loro da mangiare”Gesù dà ai discepoli il pane abbondante (ne

    restano dodici ceste!) e idiscepoli lo distribuiscono.Questa delega che Gesù dà aidiscepoli è sottolineata datutti i Sinottici. È belloquesto, perché dimostra cheGesù vuol coinvolgere nel

    miracolo i suoi. Non dà laminestra già fatta. Li rendeprotagonisti. Sono loro, idiscepoli, ad avvicinarsi agliaffamati… a condividere laloro fame; Gesù sta dietro lequinte, si ritrae, sta un po’nascosto; ora devono essereloro a muoversi: “Voi stessidate loro da mangiare!”.Dopo l’iniziale rifiuto deidiscepoli motivato dalla loroincapacità, saranno loro aessere i distributori del panenuovo, buono e abbondante.Il Pane che discende dalcielo ha bisogno delle mani edei cuori degli uomini peressere distribuito a tutti. Voimi permettete di richiamare

    quanto nella meditazioneper questo Congressoscrivevo a conclusione come

    impegno per le nostre parrocchie: preghieradavanti all’Eucaristia, almeno un’ora diadorazione settimanale in tutte le parrocchie,perché non manchino i discepoli che celebrino imisteri divini e distribuiscano il Pane di vita aifratelli.I discepoli distribuiscono il pane ai cinquemilae avanzano dodici ceste di pane. (…) Il cestoavanzato e che ogni apostolo porta con sé non èsolo un ricordo del miracolo, ma un impegno acontinuare a distribuire il Pane della vita. È unimpegno missionario. L’Eucaristia apre allamissione. E’ il tema che ci accompagnerà nelprossimo quinquennio pastorale.

    ubblichiamo ampi stralcidell’omelia che il vescovoDouglas ha pronunciato

    giovedì della scorsasettimana, nella solennità del CorpusDomini. Sono tre le suggestioni presedal brano del Vangelo dei discepoli diEmmaus da cui si è fatto guidaremonsignor Regattieri.

    La prima riguarda “Il giorno che co-minciava a declinare”Come a Emmaus, il villaggio “distantecirca undici chilometri daGerusalemme” dove si rifugiarono idue discepoli con il misteriosoviandante. È sera. La sera in genereporta con sé malinconia, paura,trepidazione, solitudine. È la sera dellavita; è l’esperienza della fragilità edella debolezza, della malattia e dellamorte: “Non abbiamo che cinque panie due pesci…”. È sera dentro; c’è

    bisogno di un aiuto, di unacompagnia, di una presenza cherassereni, che conforti, che consoli…“Resta con noi, perché si fa sera e ilgiorno è ormai al tramonto”implorano i due di Emmaus. E anchequi… “Lascia andare la folla…”.Sembrano voler insinuare i discepoli:noi vogliamo restare soli con te!L’Eucaristia è la nostra compagnia.(…)Quanta notte c’è oggi nel mondo;quanta notte nei cuori degli uomini;quante tenebre nelle nostre famiglie;nelle nostre case, nei nostricondomini, nei nostri cortili… persinonelle nostre chiese! La notte dellaincomunicabilità, del non dialogo,dell’egoismo, della chiusura, delfreddo dei nostri cuori! È notte perché

    l’uomo preferisce innalzare muripiuttosto che dialogare e arrendersialla misericordia; è notte perchéanche le leggi, certe leggi, calpestanogli elementari fondamenti dellacoesistenza civile, stravolgendo lanatura; è notte quando Lazzaro èlasciato ancora alla nostra portamentre noi dentro banchettiamoallegramente. Su queste tenebre vienitu, o Signore, con la tua luce e restacon noi, sta con noi. Illuminaci eriscaldaci dentro!

    Il vescovo ha raccolto il secondospunto dalla frase “Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa”.

    P

    Il passo parallelo di Marco dice che li fecesedere a gruppi sull’erba fresca di cento edi cinquanta persone. Possiamo farlavorare la nostra fantasia e immaginaregruppi di persone collocate in cerchidiversi intorno al pane donato. (…) Questasottolineatura delle persone suddivise ingruppi soppianta decisamente quell’altraforse più immediata e più abituale allenostre riflessioni, quella dell’eccezionalitàdel numero di persone, cinquemila. Gesù,in realtà, non dà peso al numero delpersone sfamate ma si preoccupa invece

    che esse siano collocate in un certomodo: in gruppi ben ordinati, appunto:“Fateli sedere”. (…)Quante volte le nostre lamentele siconcentrano sul numero: siamo pochi,siamo sempre meno, non ci sono igiovani…! Ma non altrettanto forte ecorale si alza il lamento circa la qualitàscadente delle nostre celebrazioni, circal’insignificanza delle nostre omelie, circala superficialità con la quale formiamol’assemblea, circa la condivisione dellaparola e del pane eucaristico coi più

    Giovedì 2 giugno 20164 Primo piano

    “Nel corpo di Cristo riconosciamo il volto del prossimo”

    Tra gli appuntamenti del Congresso eucaristico, si è tenuto sabato 28 maggio alla Basilica del Monte, a Cesena, il ritiro spirituale per religiosi, religiose emembri di Vita consacrata. Ha guidato le meditazioni il vescovo José Rodriguez Carballo, segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata

    are della nostra vita

    un’Eucaristia” è statal’esortazione rivolta dalvescovo Josè Rodriguez Carballo,segretario della Congregazionedegli istituti per la vita consacrata,a tutti i consacrati durante il ritirosvolto all’Abbazia di Santa Mariadel Monte sabato 28 maggionell’ambito del CongressoEucaristico diocesano.“La vita consacrata è esegesivivente del Vangelo; icona di Gesù

    Cristo che si fa dono agli altri” è il centro del messaggio dato dal presule. Gioia,sorrisi, strette di mano, abbracci, parole di conforto e conversazioni di confrontohanno colmato il cuore di tanti sorelle e fratelli convenuti per l’incontro-ritiro.Questo incontro “eccezionale”, reso possibile grazie al nostro vescovo Douglas, èstata una vera “Pentecoste”. Infatti hanno partecipato all’evento non solo i religiosi ele religiose, i membri dell’Ordo Virginum, degli Istituti Secolari, della Comunità del”Padre Nostro”, ma anche le monache di clausura del “Monastero Corpus Domini” e

    F“

    del “Monastero dello Spirito Santo”, oltre ai

    monaci benedettini.La Vita Consacrata trova la sua “forma” e ilsuo principio ispiratore nell’Eucaristia,questa stretta relazione è espressione dellasequela di Cristo nello “sbriciolarsi” dellastoria. Monsignor Carballo ha ricordatoquanto papa Francesco aveva espresso nellaLettera Apostolica (28 novembre 2014):“Vivere il presente con passione significadiventare esperti di comunione, testimoni eartefici di quel progetto che sta al vertice dellastoria dell’uomo secondo Dio. In una societàdello scontro, della difficile convivenza traculture diverse, della sopraffazione sui piùdeboli, delle disuguaglianze, siamo chiamatia offrire un modello concreto di comunitàche, attraverso il riconoscimento della dignitàdi ogni persona e della condivisione del donodi cui ognuno è portatore, permetta di vivere

    rapporti fraterni”.

     Abbracciare il futuro con speranza.Conosciamo le difficoltà, le insidie delrelativismo, l’irrilevanza sociale... Proprio inqueste incertezze, che condividiamo contanti nostri contemporanei, si attua la nostrasperanza, frutto della fede nel Signore dellastoria che continua a ripeterci: “Non averpaura, perché io sono con te”. La speranza dicui parliamo non si fonda sui numeri o sulleopere, ma su Colui nel quale abbiamo postola nostra fiducia e per il quale “nulla èimpossibile” (Lc 1,37).Nella Presenza del Signore che ci incontra,cammina con noi e ci benedice è possibilefarsi dono agli altri. L’Eucaristia rendepossibile diventare “corpo di Cristo” perriconoscerlo nel volto del prossimo. Questa èla nostra missione.

    suor Fedora Tomasoni

    I TRE IMPEGNIa conclusione del Congresso eucaristicodiocesano (22-29 maggio)

    Nel messaggio di saluto che il vescovo Douglas ha rivoltoal cardinal Parolin, all’inizio della Messa di domenica 29maggio in Cattedrale a Cesena, ha sottolineato treimpegni.“Le chiediamo una preghiera - ha detto il vescovoDouglas - perché i tre impegni che nella meditazione perquesta occasione ho delineato, siano vissuti con ferma decisione da parte di tutti. Essi sono: vivere le opere dimisericordia corporale e spirituale, contribuireall’accoglienza della casa-famiglia in Vescovado ededicare un’ora di adorazione eucaristica alla settimana in tutte le parrocchie con l’intenzione di pregare per le

     vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata”.Il vescovo ha dato anche lettura del messaggio di papa Francesco pervenuto tramite la Segreteria di Stato. Il testo è sul nostro sito www.corrierecesenate.com

    PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI LUNGO LE VIEDEL CENTRO STORICO (FOTO PIERGIORGIO MARINI)AMPIA FOTOGALLERY 

    SUL SITO WWW.CORRIERECESENATE.COM

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    Giovedì 2 giugno 2016 5Primo piano

    CONGRESSO EUCARISTICOIl cardinale Parolin ai giovani

    “Distinguerel’urgentedall’importante”Una giornata cesenate per il segretario di Statovaticano, il cardinale Pietro Parolin. Prima ilpranzo con i poveri invitati dalla Caritas, poil’incontro-dialogo con i giovani che andrannoalla Gmg. Infine la celebrazione in Cattedrale

    n incontro cordiale e amichevole, undialogo-confronto quello che si ètenuto domenica pomeriggio inDuomo a Cesena. L’interlocutore

    che si è interfacciato coi giovani della diocesi(presenti molti di quelli che parteciperannoalla prossima Giornata mondiale dellagioventù a Cracovia e anche il responsabilediocesano di Pastorale Giovanile donMarcello Palazzi) era di quelli autorevoli. Ilsegretario di Stato vaticano Pietro Parolin, ilnumero due della Santa Sede dopo papaFrancesco, si è mostrata persone cordiale,non sottraendosi alle domande dei ragazzima riempiendole, piuttosto, di contenuti edesperienze.“Fatevi evangelizzatori dei vostri coetanei -ha detto Parolin ai giovani -. Chi meglio divoi lo può fare? Voi siete in grado di farlo

    perchè vivete questa realtà”. Rispondendo achi gli chiedeva indicazioni su come vivere,in diocesi, il prossimo anno dedicato al temadella missione Parolin ha proseguito con uninvito forte. “Vi auguro che sappiateaccendere il fuoco del Vangelo nei cuori ditanti vostri coetanei”. Sul tema missionario siè soffermato ancora, “Esistiamo comeChiesa per evangelizzare - ha continuato -. IlSignore ci ha radunati, ci ha fatto diventaresuo popolo e sua Chiesa perché diventiamoa nostra volta evangelizzatori. E’ il concettodi discepolo missionario: essere discepolodel Signore significa automaticamentediventare annunciatore e portatore di questastessa esperienza”.

    Tanti i temi con i quali i ragazzi hanno volutoconfrontarsi con l’esponente della SantaSede. Particolarmente sentito quello del

    rapporto tra giovani e lavoro. “Si tratta di untema centrale perché come dice papaFrancesco la disoccupazione è il dramma deinostri giorni che impedisce qualsiasiprogettualità. E’ responsabilità della politica

    U

    offrire risposte. Noi cerchiamo di

    parlarne nei nostri incontri con chi haresponsabilità di governo”.Sull’argomento il cardinale ha anchestimolato i ragazzi a un coinvolgimentonella cosa pubblica. “E’ importante che cisiano giovani che si impegnino partendodalle proprie convinzioni cristiane. Lapolitica è un servizio al bene comune - hadetto -. Se ci sono giovani che la vivono inquesti termini ci sarà certamente piùattenzione al tema del lavoro e sitroveranno soluzioni alladisoccupazione”. L’invito di Parolin airagazzi presenti è stato quello di“prendere in considerazione l’impegnopolitico. Ognuno di voi ha la suavocazione e deve seguirla, però nonscartate questo ambito di intervento.Credo ci sia bisogno veramente di unapresenza di cristiani autentici nella vita

    politica che sappiano andare a fondo aiproblemi e alle necessità di tutte lecategorie, a cominciare dai voi giovani”.

    Essere prete in mezzo alla gente. Questo

    “Quale messaggiovolete che portia papa Francesco?”,ha chiesto il porporato.“Una Messaa Santa Marta”,

    ha risposto il vescovoDouglas interpretandoil pensiero di tanti

    si era immaginato per sé il cardinal Parolinche, ha svelato, non immaginava certo diessere chiamato da papa Francesco perprestare servizio a Roma. “La storia della miavocazione è stata molto normale, è nata conme - ha raccontato -. Attraverso la miafamiglia, la mia parrocchia ho sentitonascere in me il desiderio di dare la mia vitaa servizio del Signore e al sacerdozioministeriale. Tutto si è risolto in manieraserena. Dopo l’ordinazione sacerdotale sonoarrivate le sorprese. Nel 2009 mi hannonominato nunzio apostolico in Venezuela.Pensavo che non sarei più tornato a Roma”.Poi l’altra inaspettata novità. “Dopo quattroanni papa Francesco mi ha chiamato perstargli vicino come Segretario di stato. Comevivo questo compito? Cerco di viverlo daprete, come un momento di grande Grazia

    accanto a un Papa che sta dandoun’impronta alla vita della Chiesa, e che starinnovando con la forza del Vangelo la suamissione”.E poi la questione del tempo tiranno, ancheper le nuove generazioni, da conciliare tramille impegni diversi. “E’ come se voi facestela domanda a me. E’ il mio cruccioquotidiano. Già è molto importante che voivi poniate questo problema. Direi di teneresempre presente la distinzione tra ciò che èimportante e ciò che è urgente. Avere questachiarezza è già tanto. E poi darsi unadisciplina di vita, nell’alternarsi traformazione personale, preghiera eincombenze di ogni giorno”.“Quale messaggio dai giovani di Cesenavolete che porti a papa Francesco?”, ha infinechiesto in chiusura il cardinale. E’ stato ilvescovo Douglas a farsi interprete della

    volontà della giovane platea e sicuro harisposto: “Una Messa a Santa Marta”.Richiesta che il cardinale ha promessoporterà all’attenzione del Pontefice.

    Michela Mosconi

    Una settimana ricca diappuntamenti partecipati, diriflessioni dense, di immagini

    che resteranno nella storia della  vita diocesana.Sul sito del Corriere Cesenate èattiva una sezione dove èpossibile scaricare i testi delleomelie dell’arcivescovo PieroMarini, del vescovo Douglase del cardinale Pietro Parolin.Numerose anche le fotogallery pubblicate, a cura di Mauro

     Armuzzi, Terzo Foschi,Piergiorgio Marini, Jessica Marino, Sabrina Lucchi

     www.corrierecesenate.com

    O SALUTARISHOSTIA 

    arredi per il culto eucaristico

    Nella chiesa di San Zenone in via Uberti a Cesena (vicino a PalazzoGhini) rimarrà aperta fino al 12giugno la mostra di arredi per ilculto eucaristico.Orario 9-12; 16-19

     Vescovo Douglas| Con i bambini della Comunione 

    Preghiera, canto e giochi. E tanto desiderio di partecipazione. Tra gli appuntamenti del Congressoeucaristico, anche l’incontro del vescovo Douglas con i bambini che, nelle varie parrocchie, hannoricevuto quest’anno il sacramento della Prima Comunione. Ampia fotogallery (a cura di Mauro

     Armuzzi) sul sito www.corrierecesenate.com

    CATTEDRALE DI CESENA, DOMENICA 29 MAGGIO:IL CARDINALE PIETRO PAROLIN HA INCONTRATO I GIOVANIDELLA DIOCESI (FOTO JESSICA MARINO)SUL SITO WWW.CORRIERECESENATE.COM AMPIA FOTOGALLERY 

    NELLA CHIESA DI SANT’AGOSTINO,DOMENICA 29 MAGGIO, IL CARDI-

    NALE PAROLIN HA PARTECIPATO ALPRANZO CON I POVERI. CIRCA TRE-CENTO I PARTECIPANTI AL PRANZOPREPARATO DA NUMEROSI VOLON-

     TARI, MOLTI DEI QUALI DELLA PAR-ROCCHIA DI SAN ROCCO DICESENA. IL MAGO COTECHINO HAANIMATO IL MOMENTO CONVI-VIALE (FOTOGALLERY SUL SITOWWW.CORRIERECESENATE.COM)

  • 8/16/2019 Corriere Cesenate 22-2016

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    Giovedì 2 giugno 20166 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale,7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria della Speranza

    8.30 Madonna delle Rose,San Rocco, Sant’Egidio,cappella del cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 18.00  Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,

    San Paolo, San Rocco,Osservanza

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,Sant’Egidio, San Bartolo

    20.00 San Giovanni Bono,Ponte Pietra,Gattolino, Tipano

    20.30  Villachiaviche, San Pio X, Torre del Moro

    Sabatoe vigilie15.00 Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)17.00 Cappella cimitero Cesena,

    Cappellaospedale “Bufalini”

    Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’Addolorata

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Santo Stefano,San Paolo,Madonna delle Rose,San Rocco,Diegaro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio, San Vittore

    18.30 Convento Cappuccini,Case Finali,San Pietro, Sant’Egidio,Santa Maria della Sper.

    19.00 Osservanza, Villachiaviche19.30 Bulgarnò20.00 Bulgaria, Tipano

    Ruffio, Pioppa,Pievesestina,Ponte Pietra,Gattolino, Ronta

    20.30 San Pio X, Calisese,San Giovanni Bono, Torre del Moro

    Messe festive7.00   Cattedrale 7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine, Martorano,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro, San Pio X,Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,

    San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    8.45 San Martino in Fiume9.00 San Giuseppe (Cesena

    corso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Capannaguzzo,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,

    Bulgaria,San Vittore,San Carlo, Ruffio

    9.30 cappella del cimitero,Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00  Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Ronta, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino,Madonna del Fuoco,San Mauro in Valle,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone, Capannaguzzo

    11.10  Torre del Moro11.15 Madonna delle Rose,

    Diegaro, Martorano11.30  Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Santa Mariadella Speranza

    17.00 Cappella del cimiteroCappelladell’ospedale Bufalini

    18.00  Cattedrale,San Domenico

    18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 Osservanza20.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorioBagno di Romagna

    ore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9,10,30 (19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina,Boschetto;16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti,Boschetto; 20 Sala;20,30 San Giacomo

    Festivi:7,30 Valverde,8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala, Boschetto;9 Cappuccini, Valverde;9,15 San Pietro;9,15 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;

    11 San Giacomo, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo18,30 Valverde;21 Boschetto

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10 / 11,15 / 18.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11 / 18

    Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;18,30 Crocetta;20,30 Budrio

    Festivi:ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;

    11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30; San Romano: 11; Taibo: 10

    Montiano

    ore 20,30 (sabato); 9.Montenovo:ore 18,30 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di Riposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15

    (domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: 17(sab.); 11,15; Pereto: 10;Riofreddo: 10;Corneto: 11

    ✎   A MESSA DOVE

    Direttore editorialePiero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettoreErnesto Diaco

    Membro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

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     Tiratura del numero 21 del 26 maggio 2016: 8.098 copie

    Questo numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di lunedì 30 maggio 2016

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    Domenica 5 giugno (Anno C)10ª domenica Tempo Ordinario1Re 17,17-24; Sal 29; Gal 1,11-19; Lc 7,11-17

    Il Vangelo della decima domenica del TempoOrdinario ci presenta l'episodio dellarisurrezione del figlio della vedova di Nain.

    Gesù si imbatte nel funerale di un ragazzo, figliounico di una donna vedova e subito rivolge losguardo verso la madre. Vedendola, provacompassione. Dio ci ama con compassione emisericordia. Gesù, afferma papa Francesco nellibro-intervista “Il nome di Dio è Misericordia”,“non guarda alla realtà dall’esterno, senza lasciarsiscalfire, come se scattasse una fotografia. Si lasciacoinvolgere”. E questo è l’atteggiamento di Dioverso tutte le situazioni di dolore, di fragilitàumana, di miseria. Anche quelle che Egli nonrisolve secondo le nostre attese. Il brano di Vangelo

    ci fa comprendere molto bene come lamisericordia non sia solo un sentimento ma, comeha affermato papa Francesco, “una forza che dà lavita, che risuscita l'uomo!”. Il frutto dell’amore diDio, della misericordia è la vita. E il Signore ridà lavita al ragazzo di Nain per manifestare a tutti qualisono le intenzioni di Dio: eliminare la morte, acominciare dalla prima vera “morte” che è ilpeccato. Questa risurrezione diventa un segno disperanza e garantisce l’impegno di Dio a favore ditutti. Gesù si mostra come vero Uomo e vero Dio.La sua umanità è vera perché il suo cuore soffreper ciò che fa soffrire anche noi: la morte. Il suosoffrire però non è senza speranza e questo gli fadire con sicurezza alla donna di non piangere. Lasua divinità è vera perché Egli dimostra un potere

    IL GIORNODELSIGNOREDio ci ama con compassione e misericordia

    lunedì 6 giugnosan Norberto1Re 17,1-6; sal 120;Mt 5,1-12a

    martedì 7san Sabiniano1Re 17,7-16; Sal 4;Mt 5,13-16

    mercoledì 8

    san Pacifico1Re 18,20-39;Sal 15; Mt 5,17-19

    giovedì 9

    sant’Efrem1Re 18,41-46;Sal 64; Mt 5,20-26

     venerdì 10beato Enrico da Bz 1Re 19,9a.11-16;Sal 26; Mt 5,27-32

    sabato 11santa Barnaba

     At 11,21b-26; 13,1-3; Sal 97;Mt 10,7-13

    La Paroladi ogni giorno

    assoluto nei confronti della morte.Siccome il potere di risuscitare i mortiappartiene solo a Dio e Gesù possiedequesto potere in nome proprio: Egli èDio. L’iniziativa di Gesù è completamentegratuita: nel brano non si parla dirichieste da parte della madre che mostrasolo il suo dolore. Non sappiamoneanche chi fosse quella donna e cosaavesse fatto per meritare un miracolo cosìgrande. Il miracolo è caratterizzato da unaltro aspetto: Gesù lo compie parlando inprima persona, “dico a te”. La Sua è unaParola che salva, che rialza. A ognuno dinoi il Signore rivolge questa parola echiede di affidarci a Lui nonostante inostri dubbi e le nostre incertezze. SoloLui, mosso da misericordia, “legge” ilnostro cuore e risponde ai nostri bisogni

    più veri con parole di vita eterna. Ci offreuna speranza di vita autentica e piena.Tutti nel brano evangelico riconosconoche Dio ha visitato il Suo popolo: è unavisita fraterna e misericordiosa. Il mese digiugno è tradizionalmente dedicato alSacro Cuore di Gesù, massimaespressione umana dell’amore divino.“Il Cuore di Gesù è il simbolo pereccellenza della misericordia di Dio; manon è un simbolo immaginario, è unsimbolo reale, che rappresenta il centro,la fonte da cui è sgorgata la salvezza perl’umanità intera” (papa Francesco,

     Angelus, 9 giugno 2013).Marco Castagnoli

    ✎ CHIESA INFORMA

    Passi di Misercordia sulle orme di Madre Teresa LegaUna due giorni proposta dalle suore della Sacra FamigliaLe suore francescane della Sacra famiglia di Cesena organiz-zano l’evento “Passi di Misericordia, sulle orme di Madre Te-resa Lega”. Si tratta di una due giorni di cammino nel finesettimana del 18 e 19 giugno con destinazione Modigliana.Per sabato 18 la possibilità è quella di scegliere tra due per-corsi: il pellegrinaggio lungo parte alle 16 dalla Pieve di Thò(vicino a Brisighella) mentre quello corto prevede il ritrovoalle 17,45 all’incrocio tra via Tramonto e via Casale. Alle 18celebrazione del vespro e partenza verso Modigliana.L’arrivo è previsto alle 20,30 cui seguirà il passaggio attra-verso la Porta Santa. Alle 21 cena in fraternità presso le suoredella Sacra Famiglia. Per gli interessati possibilità di pernot-tamento presso la casa delle suore per poi proseguire l’indo-mani sui passi di S. Pier Damiani e p. Daniele Badiali. Ilritrovo è fissato alle 10 alla Badia della Valle per poi prose-guire verso Gamogna. Alle 12 Messa all’Eremo di Gamogna epranzo al sacco. Alle 15,30 partenza a piedi per Marradi. Per ilritorno treno da Marradi per le varie destinazioni.Per info e adesioni: don Mirko 333-5202522 e suor Ornella347-3467586.

    Ufficio catechistico, due giorni di formazione A Cesenatico, sabato 4 e domenica 5 giugnoL’Ufficio catechistico diocesano propone una due giorni diformazione per catechisti. L’appuntamento è per sabato 4 edomenica 5 giugno presso la colonia cardinal Schuster a Ce-senatico. L’inizio dei lavori (a moduli per cui è possibile par-tecipare anche a mezze giornate) è fissato alle 9,30. Il tema è“La fragilità nella Bibbia”, che il vescovo ha scelto per il pros-simo anno pastorale.Parteciperà come relatrice suor Grazia Papola, biblista, vice-direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose (Issr) di

     Verona e docente presso l’Issr di Milano. Il costo è di 10 euroa persona, e 12 euro a pasto per chi desidera fermarsi per ilpranzo. Il vescovo Douglas celebrerà la Messa a conclusionedel sabato pomeriggio.Per info: Mauro e Bruna Domenichini, 339 8023775,[email protected]

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    Giovedì 2 giugno 2016 7Vita della Diocesi

    TERRASANTA - Giubileo della Misericordia (8 giorni, dal 6 al 13 oobre):IN AEREO DA BOLOGNA: Nazareth, Monte Carmelo, Cafarnao, i Santuari del Lago di Tiberiade,

    Gerico, Betlemme, Gerusalemme con il passaggio della Porta Santa nella Basilica del Getzemani sul Monte degliUlivi. Trasferimen per Bologna, pensione completa, ingressi, accompagnatore e guida da 1.130 euro

    SAN GIOVANNI ROTONDO: 2 giorni, il 7 e l’8 oobre 2016 - Pellegrinaggio delle 7 Diocesidella Romagna: il Volto Santo di Manoppello, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e Lanciano. In pul-

    lman G.T. - Hotel 3 stelle a San Giovanni Rotondo - pensione completa - assicurazione 130 euro

    LOURDES: 4 giorni, dal 9 al 12 seembre, dal 12 al 15 seembre e dal 15 al 18 seembreVolo ITC da Bologna - Hotel 3 stelle - pensione completa - assicurazioni da 595 euro

    PROGRAMMI IN PREPARAZIONE

    FATIMA e SANTIAGO DE COMPOSTELA- 5 giorni, dal 18 al 22 giugno 2016 - Voli da Bologna e pullman da Rimini: Oporto, Sanago, Coimbra, Fama. Pensione completa

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi e Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    Si sposterà negli spazi al piano terra, in corso Sozzi in centro a Cesena, occupati fino a pochi mesi fa dal Centro pastoraleLa libreria resterà chiusa dal 6 all’8 giugno, per poi riaprire giovedì 9 giugno nei nuovi locali

    i chiama libreria "San Giovanni", ma

    da tutti è conosciuta come la libreriadi Palazzo Ghini. È un ’ritornoall’antico’ il trasferimento che la libreriacattolica "San Giovanni" sta vivendo inquesti giorni. Da piazzetta Isei, dove hasede dal 1995, vicino agli appartamentidella casa del clero, nei prossimi giorni lalibreria si trasferirà al piano terra dellostorico Palazzo Ghini, in corso Sozzi, 39, aCesena. Negli spazi che fino a pochi mesifa erano occupati dal Centro pastorale.Oggettistica sacra, immagini, idee regalo etanti libri - di ‘settore’ e anche romanzi,narrativa e saggistica - sono in questigiorni inscatolati per poi essere a breveriposizionati sugli scaffali di PalazzoGhini, in ambienti dalla metratura simile,nella corte che si affaccia su corso Sozzi.

    SLa libreria resterà chiusa dal 6 all’8

    giugno, e riaprirà nel nuovo locale giovedì9 giugno alle 9. L’inaugurazione ufficiale èfissata per sabato 18 giugno.La nuova sede della libreria rientra nelle’grandi manovre’ che la Diocesi stacompiendo in questi mesi e che vedecoinvolti tutti gli uffici di Curia e quelli delCentro pastorale. Sia Curia che Centropastorale (e anche, successivamente, ilCorriere Cesenate) saranno prestotrasferiti nei locali dell’ex istituto dellesuore della Sacra Famiglia, in via donMinzoni. Imminente il trasferimentodella Curia, che resterà chiusa nei giornida martedì 7 a domenica 19 giugno, perpoi riaprire nei nuovi spazi lunedì 20giugno.

    Sabrina Lucchi

    Rassegna in Duomo

    ■ Concerti d’organoPrimo appuntamentosabato 4 giugnoParte la rassegna organistica 2016 in Duomo aCesena. Inaugura la serie di concerti l’organistadanese Jakob Lorentzen. Diplomato a 14 anni, èstato il più giovane organista diplomato inDanimarca. Si esibirà sabato 4 giugno alle 21eseguendo un programma solistico estremamentevario, da Buxtehude a compositori contemporaneipassando per noti capolavori di Mendelssohn(Sonata n. 2 in Do minore), Bach (celeberrima Aria

    dalla Suite per orchestra n. 3) e Widor (il suo branopiù famoso, la Toccata).La rassegna proseguirà con un concertodell’organista svedese Carl Adam Landström,musicista di spicco del suo paese, tanto da essereinvitato a esibirsi al banchetto del Premio Nobel.Sabato 11 giugno alle 21 suonerà in cattedralecapolavori quali il Preludio e Fuga in Sol maggioreBwv 541 di Bach e il Secondo Corale di Franck. Laparticolarità dello svedese è l’improvvisazione, percui è riconosciuto come maestro a livellointernazionale. Concluderà il concerto proprio conuna improvvisazione.Chiuderà la rassegna l’organista e maestro dicappella del duomo stesso, Gianni Della Vittoria,che da diversi anni tiene il concerto nel giorno delpatrono della città, il 24 giugno. Vincitore di unconcorso organistico nazionale e regolarmenteinvitato in rassegne internazionali, Della Vittoriasuonerà un inatteso repertorio di musicisti della

    tradizione italiana caratterizzato da una contagiosaallegria, come, ad esempio, Giovanni Morandi,musicista che scrive per organo in un perfetto stilerossiniano, soprattutto il Rossini delle opere buffe.Promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune diCesena, la rassegna è a ingresso libero.

    LAURA VASCOTTO, ELVEZIA MORETTI E PAOLA PASINI LE TRE DIPENDENTI DELLA LIBRERIACATTOLICA “SAN GIOVANNI”

    ei giorni scorsi il vescovo Douglasha provveduto ad alcune nomine.Eccole nel dettaglio.

    Monsignor Ernesto Giorgi, in passatoeconomo diocesano, è il nuovo vicarioepiscopale per l’economia. Lascia il postodi delegato vescovile per la Cattedrale al

    parroco della stessa, don Giordano Amati. Don Marco Muratori da attualevice viene nominato economo diocesano.Lo affiancherà nel suo ruolo di parroco aSant’Angelo e Gatteo terra don GiorgioZammarchi che lascia la parrocchia diBoschetto (Cesenatico) affidata a donGian Piero Casadei. Quest’ultimo siavvarrà della collaborazione per lecelebrazioni dei sacramenti di una comunità di frati minori dalla provinciadel Congo, del diacono Ettore Rossi perla parte amministrativa e del diacono

     Andrea Del Vecchio per la partepastorale.Il professor Marco Castagnoli è il nuovodirettore dell’Ufficio diocesano per iproblemi sociali e il lavoro. Subentra aldottor William Casanova. Don GiovanniDamoch da amministratore parrocchiale

    a Longiano assume la stessa carica ad Alfero-Riofreddo. Al suo posto rientradalla missione diocesana in Venezueladon Giorgio Bissoni al quale vieneaffidata la parrocchia di Longiano in

    N

    Ecco i nuovi parrociqualità di amministratore. DonEdero Onofri da Alfero-Riofreddo viene nominatocollaboratore presso il santuariodi San Vicinio, a Sarsina.Cambi anche nella zonaRubicone-Rigossa. Da parroco

    di Budrio, don ToninoDomeniconi diventa parroco aGambettola e Bulgarnò. Al suoposto arriverà, comeamministratore parrocchiale,don Filippo Cappelli,attualmente vicarioparrocchiale a Sant’Egidio. DonClaudio Turci lascia Gambettolae Bulgarnò per andare parroco aSan Pio X alle Vigne, prendendoil posto di don Egidio Zoffoliche diventa il nuovo rettoredella chiesa del Suffragio, aCesena.Cambio di parroco anche a Ponte Pietra.Dopo 52 anni lascia la guida don SanteFabbri che resta come collaboratoreparrocchiale e affiancherà padreGiovanni Bianchi, già parroco

    all’Osservanza, che viene nominatoamministratore parrocchiale. Rientro indiocesi per monsignor Giancarlo Biguzziche viene nominato collaboratorenell’unità pastorale n. 19, quella che

    comprende le parrocchie di San Carlo,San Vittore, Tipano e San Mauro in Valle.Don Giuseppe Calandrini, attuale rettoredella chiesa del Suffragio, viene nominatocanonico della Cattedrale. Ai padrimissionari dei Servi dei poveri viene

    affidata l’assistenza spirituale nellecliniche San Lorenzino e MalatestaNovello. Infine viene ufficializzata lanomina del nuovo eremita diSant’Alberico: è Giambattista Ferro.

    La libreria cattolica torna a Palazzo Ghini

    Il vescovo ha reso noti diversi spostamenti e nuovi incarichi. Tra questi vi è una novità assoluta: il vicarioepiscopale per l’economia. Per monsignor Ernesto Giorgi, economo diocesano per molti anni, si tratta diun ritorno all’antico. Tra le nomine, don Claudio Turci lascia Gambettola e Bulgarnò per andare a San Pio X

  • 8/16/2019 Corriere Cesenate 22-2016

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    Giovedì 2 giugno 20168 Vita della Chiesa

    PETROLCHIMICI

     

     AGROALIMENTARI

     

    ECOLOGIA 

     

    DEPURAZIONE

     

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    Loris CapovillaIl cardinale amico

    della nostraDiocesiÈ morto a 100 anni giovedì 26 maggioa Bergamo. È stato segretario - primaa Venezia e poi a Roma - del Papa santoGiovanni XXIII. Era testimone dellastagione conciliare della Chiesa

    opo venti secoli di evangelizzazione,viviamo ancora l’aurora della Chiesa.Era la convinzione del cardinale Loris

    Francesco Capovilla, che si è spentogiovedì 26 maggio a Bergamo. Una data chenon può essere casuale, quella della solennitàliturgica del Corpus Domini, per un uomo cheha trascorso i cento anni della sua vitadividendosi tra l’altare e la gente. Testimoneeccezionale di una stagione che ha cambiato ilvolto della Chiesa, don Loris si era ritiratoormai da tempo a Sotto il Monte Giovanni XXIII, nel paese natale dell’amato papaRoncalli di cui conservava intatta la memoria.Non era un prete da copertina e non amava leluci della ribalta. Quando papa Francesco neannuncia la creazione a cardinale, nel gennaio2014, le condizioni precarie di salute gliimpediscono di essere presente al concistoro eil Papa affida al cardinale Angelo Sodano,decano del Sacro Collegio, il compito diimporgli la berretta a Sotto il Monte. Per lui,però, nulla cambiava: “Ogni giorno mi

    domando: ma tu, piccolo Capovilla, che tichiami addirittura vescovo della Chiesa,sei cristiano? Perché non basta essere vescovoo cardinale. Per essere cristiano bisogna esserefedele e costante discepolo di Gesù. E questo èmolto arduo per tutti noi”.

    D

    Nutriva una fiducia incondizionata negli uomini,senza distinzioni: “Non ci sono buoni o cattivi perme, ci sono fratelli. Se sono buoni, sono tanto

    contento. Se hanno dei difetti e li dobbiamorilevare, allora dobbiamo farlo senza astio o paura.Come stringo la mano di un bambino, così stringola mano di ogni uomo. Ogni uomo è mio fratello,ogni donna è mia sorella”.Dall’esperienza del Concilio Vaticano II e delpapato di Giovanni XXIII, Capovilla aveva trattodue insegnamenti: la mitezza e l’umiltà del cuore.Raccontava che il giorno dell’elezione AngeloRoncalli, affacciandosi al balcone di San Pietro perbenedire la folla, sentì le grida di gioia proveniredalla piazza, ma non vide niente, perché accecatodai fari di cineoperatori e fotografi.Rientrando dal balcone, dietro al crocifero,confidò di aver guardato il Crocifisso con lasensazione che Gesù gli dicesse: “Angelino haicambiato nome, ora ti chiami Giovanni, e haicambiato anche il vestito. Ricordati che se nonrimarrai mite e umile di cuore come me, saraisempre cieco. Nulla vedrai della storia del mondo e

    della Chiesa e nulla potrai dire ai fedeli”. Finoall’ultimo, don Loris è rimasto fedele alla lezione.Lui, humilis episcopus Ecclesiae Dei , che vivevaancora alla prima ora del giorno. Tantumaurora est.

    Riccardo Benotti

    Dall’esperienza del

    Concilio Vaticano II edel pontificato diGiovanni XXIII,Loris Capovillaaveva tratto dueinsegnamenti: lamitezza e l’umiltàdel cuore. Finoall’ultimo, don Lorisè rimasto fedele allalezione. Lui,humilis episcopus Ecclesiae Dei , che vivevaancora alla primaora del giorno.Testimoneeccezionaledi una stagioneche ha cambiatoil volto della Chiesa

    “È un momento bello per la storia della Chiesae dell’umanità. La mia mente è piena di pen-sieri di pace, di serenità e di speranza nei fratel-li e sorelle di tutto il mondo. Qualunque sia il  giudizio degli uomini, la società civile ha cam-minato e la Chiesa anche. La Chiesa che mi habattezzato cento anni or sono è la stessa di oggi,ma con una grande differenza: ha aperto gli oc-chi e ha dilatato gli spazi del cuore. Abbiamoprodigi di carità, di amore, di tolleranza e di  fraternità universale”. Così il cardinale Loris Francesco Capovilla, che si è spento il 26 mag- gio a Bergamo, rilegge nell’ultima intervistaall’agenzia Sir la storia della Chiesa nei centoanni della sua vita: “Non siamo allo sbandoma, come ha detto Papa Giovanni XXIII inapertura del Concilio Vaticano II, ’Tantum au-rora est’. Quella che stiamo vivendo è l’auroradella Chiesa. Il giorno verrà, piano piano…”.“Non ci sono buoni o cattivi per me, ci sono fra-

    telli. Se sono buoni - affermava - sono tantocontento. Se hanno dei difetti e li dobbiamo ri-levare, allora dobbiamo farlo senza astio opaura. Come stringo la mano di un bambino,così stringo la mano di ogni uomo. Ogni uomoè mio fratello, ogni donna è mia sorella”.

    L’ultima intervista

    Una eco in tutta la Chiesa e oltre. Èbello sottolineare ilrapporto cordialeche don Loris ha avuto con la nostra diocesi di Cesena,fin dai tempi

    dell’episcopato dimonsignor AugustoGianfranceschi chea Venezia era statoausiliare delpatriarca Roncalli.

     Amava,conversando altelefono,informarsi della 

     vita della Diocesi. Equesto fin ai tempidel vescovoDouglas.

    Pa

    CARDINALELORIS CAPOVILLA (FOTOSICILIANI-GENNARI/SIR)

    Italia diventi superpotenza della nonviolenza, istituendo un Ministero dellapace, tagliando le spese militari, destinando le risorse a un investimento

    strutturale sul servizio civile (ci sono 150mila giovani in attesa) e sostenendo all’Onu ildiritto alla pace come diritto umano fondamentale”. È la proposta lanciata nei giorni

    scorsi da Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIIIfondata da don Oreste Benzi, durante l’assemblea annuale che si è svolta alla Fiera diForlì sul tema “Le vie che portano alla pace”. Per rendere attuabile questa proposta laComunità Papa Giovanni XXIII propone al Governo l’introduzione dell’opzione fiscale alle

    ’L“

    Ramonda (Papa Giovanni XXXIII): “Chiediamol'opzione fiscale alle spese militari”

    spese militari: “Se non ce la concederanno- ha affermato Ramonda - faremoobiezione di coscienza”. Una propostasostenuta durante la convention anche dadon Renato Sacco, coordinatore nazionaledi Pax Chris ti: “L’Italia negli ultimi dueanni ha triplicato la vendita di armi, inparticolare verso paesi in guerra. Dietrol’Isis ci sono Arabia Saudita e Qatar: noi

    vendiamo armi a loro. Il Governo dice cheè tutto regolare. Serve davvero unministero della pace”. Nel corso delpomeriggio inaugurale sono intervenuti

    anche la teologa musulmana SherhazadHousman e il medico missionario MaraRossi, rappresentante della Comunità PapaGiovanni XXIII all’Onu. Alberto Capanniniha portato la testimonianza dellapresenza di Operazione Colomba nelcampo profughi di Tel Abbas in Libano, dacui è partito il primo corridoio umanitariopromosso in collaborazione con

    Sant’Egidio e Chiesa Valdese di cui haparlato anche Akram, uno dei profughisiriani arrivati in Italia con il corridoioumanitario.

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    Giovedì 2 giugno 2016 9Vita della Chiesa

    a male al cuore

    quando vedol’orario nelleparrocchie: da

    tal ora alla tal ora. E poinon c’è porta aperta, nonc’è prete, non c’è diacono,non c’è laico. Questo famale al cuore”. Tornaancora una volta, PapaFrancesco, sul tema dellaChiesa che deve accogliere,e lo fa celebrando, in piazzaSan Pietro, il Giubileo deidiaconi: “chi serve non èschiavo dell’agenda chestabilisce, ma, docile dicuore, è disponibile al nonprogrammato: pronto per ilfratello e apertoall’imprevisto, che non

    manca mai e spesso è lasorpresa quotidiana diDio”. I diaconi, uominianche sposati cheaiutano il parroco nellasua missione, in tutto ilmondo sono 45mila, e piùdi centoventi nella diocesidi Roma. Un numero incontinua crescita, unicacomponente dellastruttura ecclesiale, daquando il Concilio li ha nuovamenteistituiti, 50 anni fa. I diaconi, haricordato ancora Francesco, “nongiocano a scimmiottare il prete, masono ministri della carità a imitazionedi Gesù, primo diacono”.Una Chiesa dalle porte aperte, è ilmessaggio che Francesco propone aidiaconi. Parole che riportano alla

    mente il discorso che Francesco harivolto all’assemblea dei vescoviitaliani e che disegna il pastore – è iltitolo dell’Osservatore Romano del 18maggio scorso – “scalzo, leggero esenza agenda”. L’essere scalzorichiama uno stile di vita ed è unmodo di porsi in cammino nello stiledel discepolo, del pellegrino, nella cui

    bisaccia c’è l’essenziale e dunquerinuncia del superfluo. Quell’esserescalzo significa anche togliersi i calzaricome Mosè di fronte al roveto ardente,perché la terra che calpestava erasanta.Disponibilità, mitezza e servizio sonole tre parole con le quali il Papa indicail modo di essere discepoli di Gesù,

    quell’ambire a diventare servitori,come ha fatto Paolo: “Se evangelizzareè la missione consegnata a ognicristiano nel Battesimo, servire è lostile con cui vivere la missione, l’unicomodo di essere discepolo di Gesù”.Ed ecco allora la prima delle tre paroleche consegna ai diaconi: disponibilità.“Il servitore ogni giorno impara a

    distaccarsi dal disporre tutto per sé edal disporre di sé come vuole. Si allenaogni mattina a donare la vita, apensare che ogni giorno non sarà suo”.Chi serve, afferma ancora Francesco,“non è un custode geloso del propriotempo, anzi rinuncia ad essere ilpadrone della propria giornata. Sa cheil tempo che vive non gli appartiene,

    ma è un dono che riceve da Dio peroffrirlo a sua volta: solo così porteràveramente frutto”.È persona aperta alle “sorpresequotidiane di Dio” e sa aprire “le portedel suo tempo e dei suoi spazi a chi glista vicino e anche a chi bussa fuoriorario, a costo di interromperequalcosa che gli piace o il riposo che si

    merita”. Non è uno con

    l’orologio tra le mani.Poi la seconda parola:mitezza. Ricorda il branodel Vangelo del centurione– il Papa ha celebratogiovedì il Corpus Domini –che chiede l’intervento diGesù per il suo servomalato, ma nonritenendosi degno diaccoglierlo nella sua casa,gli chiede solo una parolanella certezza che il suoservo sarà guarito.Sorprendente “l’umiltà delcenturione, la suamitezza”. Proprio lamitezza “è una delle virtùdei diaconi”. Come ilcenturione che “si fa

    piccolo, discreto, mite,non alza la voce e nonvuole disturbare. Sicomporta, forse senzasaperlo, secondo lo stile diDio, che è mite e umile dicuore”. Per amore, ricordaFrancesco, Dio “si spingefino a servirci: con noi èpaziente, benevolo,sempre pronto e bendisposto, soffre per i

    nostri sbagli e cerca la via per aiutarcie renderci migliori”.Imitare Dio, dunque, servendo gli altr i,per essere veri discepoli. Accogliere glialtri “con amore paziente,comprendendoli senza stancarci,facendoli sentire accolti, a casa, nellacomunità ecclesiale, dove non ègrande chi comanda, ma chi serve”.

    Per questo c’è bisogno di “un cuorerisanato da Dio”. E della preghieradove presentare al Signore le fatiche,gli imprevisti, le stanchezze e lesperanze, per essere “disponibili nellavita”, e non aver paura “di incontrare eaccarezzare la carne del Signore neipoveri di oggi”.

    Fabio Zavattaro

    F“

    La domenica del Papa

    Parrocchie sempre aperteÈ la richiesta lanciata domenica 5 giugno durante il Giubileo dei diaconi,

    a cui Francesco ha chiesto disponibilità, mitezza e servizio

    FOTO ARCHIVIO SIR

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    Giovedì 2 giugno 201610   Attualità

    il Periscopio di ZetaIn libreria il volume del giornalista Lorenzo Gallianidedicato al calciatore argentino più amato da papa Francesco

    René Pontoni, chi segna un gol come il suo?

    Questa settimana dedico questo spazio a un libro fresco di stampa. L’ho

    preso in mano da qualche giorno. L’ha scritto Lorenzo Galliani, ungiornalista amante di sport. Ha fondato crossmagazine.it, un giornaleonline su fede e pratica sportiva. Ha scritto per la Elledici un bel volume, “Unassist dal cielo”, in cui traccia il profilo di numerosi campioni noti o menonoti che coniugano la passione per il calcio, il baseball e altre discipline conil riferimento a valori che stanno più in alto. Ora si è cimentato con un altrotesto che merita attenzione: “Renè Pontoni. Il calciatore preferito di papaBergoglio”.Galliani è bravo con la penna, inutile nasconderlo. Attira il lettore e le suerighe scorrono una sull’altra. Ma chi è questo Pontoni nato il 18 maggio 1920(lo stesso giorno in cui nacque Karol Wojtyla) e deceduto nel 1983? Certo nonè Pelè e neppure Maradona, altri due sudamericani per i quali non occorrefare ricerche nella rete. Quest’altro giocatore di calcio è balzato alla ribaltadelle cronache perché citato da papa Francesco prima di una partita Italia- Argentina. “Vediamo se qualcuno di voi riesce a segnare un gol come quellodi Pontoni”, disse Bergoglio ai giocatori che gli erano andati a fare visitaprima di una sfida amichevole all’Olimpico di Roma dell’agosto 2013.Ma chi è questo Pontoni, torna la domanda? Bisogna tuffarsi nel volume diGalliani per comprenderlo. Il lettore avrà a che fare con un mondo del

    pallone che oggi non esiste più. Tropposemplice questo campione, tutto famiglia e Argentina. Rifiutò un trasferimento alBarcellona con l’assegno in bianco firmatodall’allora presidente. Ma eravamo nelsecondo dopoguerra e i tempi erano moltodiversi. Pontoni per tre anni è stato il bomber

    del San Lorenzo, la squadra che Jorge MarioBergoglio bambino ammirava nel miticostadio “Gasometro”. Nel 1946, l’anno delloscudetto, non si perse una sola partita. E daallora, colui che sarebbe poi diventato papaFrancesco non si è più dimenticato di unostraordinario gol dell’attaccante che ebbeuna carriera abbastanza breve a causa di uninfortunio.Pontoni è stato anche il centravanti dellaNazionale argentina. Nella squadra a striscebianche e azzurre militò assieme al cognatoMario Boyè, attaccante del Boca Junior, colquale, a fine carriera, aprì la pizzeria “LaGuatarrita”. Sulle tracce di questo calciatored’altri tempi si è messo Lorenzo Galliani. Perla edizioni Minerva di Bologna ne sono uscite140 pagine, corredate anche di numerosefoto, che meritano di essere lette. (931)

    FENOMENO EPOCALE. In Europa si discute su come affrontare l'incremento di profughi senza trovare soluzionistabili e a lungo termine, preferendo costruire muri e rafforzando le barriere esterne. Non ci si chiede mai “perché” lepersone sono costrette a fuggire (sarebbe molto più comodo per chiunque restare a casa propria), né quali sono lecause e le responsabilità. Una breve scheda con semplici spunti per far riflettere e cercare di capire

    Perché i migranti fuggono?Turchia e l’Egitto, che le organizzazioni per idiritti umani chiedono di dichiarare “Paesi nonsicuri”.

    Povertà e disuguaglianze sociali. Se viviamo inun mondo in cui l’80 per cento delle ricchezzemondiali sono in mano al 16 per cento dellapopolazione e solo 62 persone possiedonoquanto la metà dei più poveri è facilecomprendere che il sistema economico efinanziario globale è concepito per produrrepovertà, ingiustizia e disuguaglianze sociali. Lepersone fuggono dai Paesi poveri -

    geograficamente identificati nel Sud delmondo, ma oramai le povertà sono anche nelleperiferie delle grandi città del Nord - perchénon trovano opportunità lavorative. Anche leélite locali, spesso corrotte o conniventi congrandi imprese straniere, non investono nellosviluppo economico e sociale, non ci sonoservizi sanitari, scuole, welfare. Chi non haalternative per una vita degna non ha diritto acercarne una migliore altrove?

    Cambiamenti climatici e disastri naturali.Siccità che provoca depauperamento del suoloe conseguente carestia; alluvioni e inondazioniin zone dove solitamente non piove mai;cicloni, tempeste, ondate di caldo o di freddo;fuoriuscite di petrolio o altri disastri cheinquinano i mari e bloccano le attivitàproduttive. Secondo quanto riporta l’ultimodossier di Legambiente “Profughi ambientali:cambiamento climatico e migrazioni forzate” a

    causa del riscaldamento globale nel 2010 cisono stati circa 385 catastrofi naturali con piùdi 297.000 vittime e oltre 42 milioni di personenel mondo forzate a spostarsi. Nonostante ciòancora non esiste uno status previsto daconvenzioni internazionali o legislazioninazionali per i “migranti ambientali”. InEuropa solo Svezia e Finlandia li includononelle politiche migratorie nazionali.

    Sfruttamento indiscriminato delle risorse. Losfruttamento della pesca in Senegal, le pipeline(oleodotti, metanodotti, gasdotti) in diversiPaesi africani, ad esempio nel Delta del Niger,la costruzione di dighe che deviano fiumi (inBrasile, in Cina), le attività minerarie estrattiveche deturpano l’ambiente e ammalano lepopolazioni: sono solo alcune situazioni chedimostrano come gli interessi economici,anche occidentali, impattino sui territori

    rompendo gli equilibri naturali e costringendole persone a fuggire perché non riescono più aprocurarsi la sussistenza o perché l’ambiente èinquinato e procura malanni gravi.

    Patrizia Caiffa 

    Europa puòaccogliere tantimigranti?Questa la

    domanda posta dalquotidiano francese “LaCroix” a papa Francesco inuna intervista pubblicata il17 maggio. La risposta delPapa è stata semplice edefficace: “È una domandagiusta e ragionevole perchénon si possono aprire leporte in modo irrazionale.

    Ma la questione di fondo daporsi è: perché ci sono tantimigranti oggi?” Unaquestione spesso elusadall’opinione pubblica, neidibattiti o nelle opinioni suimedia mainstream, relegataa nicchie di addetti ai lavoriche operano nellacooperazioneinternazionale, nelleemergenze umanitarie,nell’accoglienza ai migrantie nelle varie iniziative disolidarietà. Nel mondo,secondo gli ultimi dati dell’AltoCommissariato delle Nazioni Unite peri rifugiati (Unhcr), alla fine del 2014 vierano 59,5 milioni di migranti forzatirispetto ai 51,2 milioni di un annoprima e ai 37,5 milioni di dieci anni fa.

    L’incremento rispetto al 2013 è stato ilpiù alto mai registrato in un solo anno.L’Europa, compresa la Turchia che haaccolto oltre un milione e mezzo disiriani, ha riportato il maggiorincremento di migranti forzati,passando da 4,4 milioni di persone nel2013 ai 6,7 milioni a fine anno. Nel 2014si è registrata la quota record di 626milarichieste d’asilo. La media italiana è diun rifugiato ogni 1000 persone (1,2 lamedia europea). Nel 2015 ne sonoarrivati circa un milione dalla rottabalcanica.Le domande giuste da porsi sonodunque: perché le migrazioni sono inaumento? Quali sono le cause?L’Europa ha delle responsabilità?

    Conflitti e guerre. La maggioranza di

    coloro che tentano l’ingresso in Europa,come riferito dall’Unhcr, sono migrantiin fuga da guerre, conflitti epersecuzioni: più dell’85 per cento diquelli arrivati in Grecia vengono da

    ’L

    Siria, Afghanistan, Iraq e Somalia, tuttiPaesi che acquistano armi edequipaggiamenti militari anche daPaesi dell’Unione europea. Qui è bennoto che gli occidentali hanno tentato

    di esportare la democrazia con effetticontroproducenti. Le esportazioni diarmi dai Paesi europei sono in crescita:secondo il recente dossier di CaritasEuropa “Migranti e rifugiati hannodiritti” ammontavano a 36 miliardi dieuro nel 2013, pari al 30 per cento deltotale mondiale. Solo la Francia hanegoziato 15 miliardi di euro incommercio d’armi nella prima metà del2015, compresa la vendita al Qatar eall’Egitto di jet da guerra. Inoltre i Paesieuropei sono a volte direttamentecoinvolti in azioni militari nel MedioOriente, nel Nord Africa e nell’Africasub-sahariana (la Francia in Mali enella Repubblica Centroafricana). “Lapartecipazione alle azioni militari viaterra e aria da parte delle forze armatedegli Stati membri dell’Ue in

     Afghanistan, Libia ed Iraq - si legge neldossier - sembra aver inasprito iconflitti e radicalizzato lapolarizzazione fra le forze contendenti”e “determinato seri effetti di

    radicalizzazione, fra cui l’espansionedello Stato islamico”. Le industriestatunitensi continuano a vendere armiall’Arabia saudita, che le usa perbombardare lo Yemen. Da non

    dimenticare anche la guerra in Ucraina,di cui non si parla più, che haprovocato altissimi numeri di sfollati.

     Assenza di demo crazia, regimidittatoriali, persecuzioni. Sono ancoratanti nel mondo i Paesi dove non c’èlibertà di espressione e le personevengono perseguitate e non hannoalternative se non la fuga. In Italiaarrivano moltissimi migrantidall’Eritrea, dove da decenni regnaindiscusso Isaias Afewerki, condannatodall’Onu per crimini contro l’umanità acausa della sua politica repressiva. Igiovani eritrei fuggono perchéaltrimenti sarebbero costretti al serviziomilitare a vita. Dimenticate sono anchele situazioni del Gambia, dove davent’anni il regime viola i diritti umani

    con arresti arbitrari e torture, o dellaGuinea equatoriale, con deriveautoritarie nei confronti dellapopolazione. Poco democratici, comedimostra la cronaca, sono anche la

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    Giovedì 2 giugno 2016 11Cesena

    TERZO SETTORELa riforma è leggeLa nuova legge prevede un unico albo per il settore, la riformadei Centri di servizio per il volontariato, la stabilizzazione del

    5 per mille, l’istituzione del Servizio civile universale (aperto a tuttii residenti, anche non italiani, possibilità questa prima concessasolo in alcune regioni o territori), misure agevolate per favoriregli investimenti di imprese e cooperative sociali,un Consiglio nazionale di rappresentanza

    opo due anni di incontri, analisie serrato confronto, ilParlamento ha approvato la

    nuova legge sul Terzo settore. Unprovvedimento che tocca 6 milioni emezzo di persone e 300milaorganizzazioni no profit, e che si

    presenta ricco di novità.In attesa dei decreti delegati del Governo, la nuova legge prevede ununico albo per il settore, la riforma dei Centri di servizio per ilvolontariato, la stabilizzazione del 5 per mille, l’istituzione del Serviziocivile universale (aperto a tutti i residenti, anche non italiani, possibilitàquesta prima concessa solo in alcune regioni o territori), misureagevolate per favorire gli investimenti di imprese e cooperative sociali,un Consiglio nazionale di rappresentanza.

     Assieme alle nuove norme, arrivano anche maggiori risorse: dallaFinanziaria 140 milioni per l’anno in corso e 190 per 2017 e 2018, oltre aun Fondo di sostegno ai progetti delle associazioni.Sul territorio cesenate le prime reazioni di politica e addetti ai lavori sonopositive: "La legge ha messo mano a questioni che andavano

    D

    assolutamente affrontate - commentaLeonardo Belli, presidente provincialedel centro servizi per il volontariato Assiprov - dalla conferma del 5 per mille,non più a discrezione dell’Agenzia delleentrate, all’Albo unico in sostituzione dei33 esistenti, oltre all’estensione delServizio civile universale".Per quanto riguarda la riforma dei Centriservizi per il volontariato (Csv), Bellipreferisce aspettare i decreti attuativi:"Vedremo come il Governo eserciterà la

    delega. In Emilia-Romagna i Csv funzionano e hanno aiutato molteassociazioni, in special modo le piùpiccole. I loro bilanci, però, sono legati aquelli delle Fondazioni bancarie, assaisofferenti, tanto che le risorse collegatesono in calo da 40 a 29 milioni di euro.Mentre la legge prevede nuovi compiti,come l’aiuto ai singoli volontari e alle Aps. Come Assiprov non avremoproblemi, abbiamo un bilancio solido,altri dovranno stringere la cinghia".Rassicurazioni sul ruolo dei Csv arrivanoanche dalla Regione: "Sono di ritornodall’ottava conferenza regionale delvolontariato - conclude Belli - el’assessore Elisabetta Gualmini, incontatto col sottosegretario Bobba, haassicurato che non saranno toccate lerealtà che funzionano. Anche la Regione,inoltre, è intenzionata a mettere mano

    alla materia con un testo unico per ilterzo settore, nell’ambito di unragionamento più ampio su welfare,povertà, cittadinanza attiva".In attesa dei decreti delegati, Assiprov (che sta stringendo collaborazioni conRavenna) è intenzionata a organizzare inestate un momento pubblico diconfronto con il ministro del WelfareGiuliano Poletti. Valutazioni positive anche dal Pd diCesena, con la consigliera comunaleChiara Santero che ricorda come "ilterzo settore costituisca per il tessutosociale cesenate un’ossatura essenziale.Sul territorio sono attive 34 cooperativesociali, 116 associazioni di volontariatonel sociale e nel sociosanitario, 148associazioni per la promozione sociale,per un totale di 298 associazioni e

    cooperative sociali registrate. A loro, checoncorrono al comune obiettivo delraggiungimento del benessere diffuso, vail nostro grazie".

    MiB

    L’opinione del presidentedi Assiprov LeonardoBelli e di Chiara Santero(Pd Cesena)

    In breve

    Stabilimento Orogel 3,sbloccato il cantiere“I lavori per la realizzazione del nuovostabilimento Orogel a Pievesestina, slittatiper indagini archeologiche, potranno oraprocedere come da cronoprogramma – questele parole dell’amministratore delegato diOrogel, Bruno Piraccini, nella giornata dimercoledì 25 maggio -. Siamo soddisfatti di

    avere immediatamente chiarito con laSoprintendenza Archeologia dell’EmiliaRomagna e che il risultato del sopralluogo siastato lo sblocco del cantiere, sul qualericominceranno subito i lavori”.

     Ausl, attiva l’assistenzamedico-generica turisticaCome ogni anno, con l’arrivo dell’estate,l’Ausl attiva l’assistenza medico-genericaturistica. Il servizio è attivo tutti i giorni,festivi compresi, per Cesena dal 28 maggioall’ 11 settembre per le località marine e dalprimo luglio al 31 agosto per le localitàmontane; dal 21 maggio al 15 settembre pergli ambiti di Ravenna e Rimini ed erogaprestazioni ambulatoriali e domiciliariesclusivamente in favore di turisti italiani estranieri, lavoratori stagionali che si trovino

    occasionalmente nel territorio costierodell’Azienda Usl della Romagna e a tutti icittadini dell’Azienda Usl della Romagna adeccezione dei residenti nel Comune dove sisvolge l’attività di assistenza turistica.Per richiedere, nei casi di effettiva necessità,una visita domiciliare è sufficiente telefonare,24 ore su 24, per le località marine emontane di Cesena al 337 1000476 (dalle 8alle 20) .Per poter usufruire dell’assistenza medico-generica turistica è prevista unapartecipazione alla spesa da parte dell’utentenella misura di 25 euro per prestazionedomiciliare e 15 euro per visitaambulatoriale.Il medico deve rilasciare regolare ricevutafiscale e non può percepire compensi diversida quelli suindicati.Nel territorio cesenate tale assistenza è

    attiva nelle località marine di Cesenatico,Villamarina, Gatteo Mare e San Mauro Mare enelle località appenniniche di Bagno diRomagna, San Piero in Bagno, Balze,Acquapartita, Alfero e Verghereto.

    ltre 600 persone hanno partecipato all’esercitazione della Protezionecivile che si è svolta sabato 28 maggio a Cesena e che ha simulato

    l’esondazione del Savio nel quartiere Oltresavio.Accanto ai circa 200 volontari del Gruppo di Protezione Civile impegnati

    nell’addestramento vero e proprio, e al personale di Comune e Unione,sono stati coinvolti circa 300 residenti delle vie Cattolica ed Ex Tiro aSegno, per i quali è scattato il segnale di evacuazione (proprio come sel’acqua stesse arrivando nelle loro case), mentre quattro classi della

    O

    Protezione civile, 600 personenell’esercitazione sul fiume Savio

    scuola media di viale della Resistenza hanno seguito l’attività deivolontari, senza contare i tanti che hanno assistito.Varie le operazioni eseguite, che hanno ricalcato esattamente gliinterventi previsti in caso di emergenza: sono stati riempiti eposizionati sacchi di sabbia e teloni di protezione lungo la pistaciclabile che corre sull’argine del fiume in via Cattolica; è statainscenato il salvataggio di una persona con difficoltà motorierimasta intrappolata ai piani alti di una casa; è stato eseguito ilrecupero e il soccorso di una persona caduta in acqua ai piedi del

    Ponte Vecchio; è stato sperimentato l’utilizzo delle motopompe inalcune abitazioni. Meno appariscente, ma altrettanto importante,tutto il lavoro di coordinamento, eseguito nel campo baseinstallato in piazza Anna Magnani.

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    Giovedì 2 giugno 201612   Cesena

    Bulgaria-Case Missiroli | 1957, quei bambini delle elementari 

    Quando ci si ritrova con i vecchi compagni di scuolal’emozione è sempre grande, e quando questo momentoavviene dopo cinquanta anni lo è ancora di più.Questi bambini del 1957 si sono ritrovati in una domenicadi maggio e a fatica si sono riconosciuti. Sono gli ex ragazzidella scuola elementare di Bulgaria/Case Missiroli.Dagli anni 70 ad oggi ne è passato di tempo, i capelli bian-chi si notano, ma lo spirito di gruppo rimane e questo è erimane un valore fondamentale.

    1ª fila: Zanelli, Narciso Narciso, Marcello-Bernard, Edmondo Strada, Marcello Zan-goli, Germano Guiducci, Renato Quadrelli,Leda Baronio (maestra).2ª fila: Giampaolo Casadei, MarinellaBiondi, Lorenza Strada, Miriam Zanoli,Marta Barucci, Gaudenzio Venturini.3ª fila: Manuela Pasolini, Antonella Casali,Loredana Turci, Mirca Casali, Sandra Succi,Patrizia Pazzaglia, Adele Farabegoli.

    i corsa in una notte disport per tutti. Scalda imotori la 44ª edizione

    della ‘Notturna di San Giovanni’,al via sabato 11 giugno. Non hainfluito negativamente lasoppressione, lo scorso anno, del‘Cross dei campioni’, che è statosostituito con la festa in piazza.“Il circuito cittadino - ricordaFranco Fabbri, presidente dell’Endas Cesena,organizzatore della manifestazione - col tempo era

    diventato monotono, sempre meno interessante, conpochi atleti di colore a condurre la corsa là davanti,degnandosi di una parvenza di lotta solo all’ultimogiro. Anche la diminuzione degli sponsor hacontribuito”.Protagoniste sono sempre le corse, e in particolare lagara competitiva di poco meno di 11 chilometri, che sisnoda lungo le prime colline, con partenza alle 20 dapiazza Almerici: tra i 3mila partecipanti si sfideranno imigliori atleti locali. I podisti saranno distribuiti anchetra la camminata ludico-motoria di 6 chilometri e lapasseggiata in città di 2. La camminata segue lo stessotracciato della competitiva per il primo chilometro,cui fa seguito una salita non molto agevole - sempre di

    D

    un chilometro - che conduce alla basilica dellaMadonna del Monte; poi la discesa che porta al

    ricongiungimento con il percorso lungo per gli ultimitre chilometri. La passeggiata rientra interamentenelle vie cittadine, con un itinerario che, all’inizio ealla fine, coincide con quello delle due corse.Dopo l’arrivo della gara e le varie premiazioni, sarà lavolta della festa in piazza: un gigantesco ristoro pertutti i presenti a base di frutta, mortadella, pane,ciambella e vino offerti da diversi sponsor. Ipartecipanti riceveranno come di consueto unamaglietta con un disegno dell’artista Antonio Maraldi,e mentre i musicanti di strada animeranno la serata,per i più piccini saranno a disposizione 400 bigliettidella giostra in piazza Almerci in regalo nellapostazione dell’associazione Anffas.

    Come da qualche anno, all’interno della ’Notturna diSan Giovanni’ si terrà la ’Scarpinata solidale’: la gara di

    beneficenza riservata ai vip cittadini, promossa dalComune di Cesena e dai giornali ed emittentitelevisive locali, il cui ricavato quest’anno saràassegnato al fondo costituito dall’Amministrazionecomunale per sostenere l’attività sportiva dei minoriin stato di povertà. Sono infatti 800 i giovanissimicesenati le cui condizioni economiche dei genitorinon permettono loro di avvicinarsi alle disciplinesportive.Per partecipare alla Scarpinata solidale (contributominimo 25 euro) occorre presentarsi sabato 11 giugnoalle 18,30 presso l’Ufficio Turistico nel loggiato delpalazzo comunale, in piazza del Popolo.

    Francesca Siroli

    Tremila i podisti che parteciperanno alla garacompetitiva di 11 chilometri, alla camminata ludico-motoria di 6 chilometri e alla passeggiata in città di 2chilometri. Per tutti, a conclusione, festa in piazza delPopolo. Quanto raccolto dalla gara di beneficenza“Scarpinata solidale” andrà a sostegno dell’attivitàsportiva dei minori in stato di povertà

    Sabato 11 giugno la 44esima edizione. Lungo le prime colline la gara competitiva di 11 chilometri conpartenza alle 20 da piazza Almerici

    Notturna di San Giovanni

    Di corsa per passionee per solidarietà

    FOTO ARCHIVIO

    Macerone

    Solennitàdel Sacratissimo

    Cuore di Gesù

    a parrocchia di Macerone diCesena celebra la solennità del

    Sacratissimo cuore di Gesù, nellagiornata di venerdì 3 giugno.In preparazione alla festa, mercoledì1 giugno alle 20,30 Messa conomelia-catechesi a cura di suor GloriaRiva. Giovedì 2 giugno alle 20,30Messa presieduta dal parroco donAgostino Tisselli.Venerdì 3 giugno, giorno della festa,alle 20,30 Messa solenne presiedutadal vicario episcopale don Pier GiulioDiaco. Al termine, esposizione del

    Santissimo Sacramento e adorazione,con possibilità di accostarsi alsacramento della Confessione.Ogni sera la Messa delle 20 èpreceduta dalla recita del Rosario edelle Litanie del Sacratissimo Cuoredi Gesù.

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  • 8/16/2019 Corriere Cesenate 22-2016

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    Giovedì 2 giugno 2016 13Cesena

    Coro San Pio X alle Vigne | Un’unica voce a Roma

    Il coro Schola Cantorum della parrocchia delle Vigne ha partecipato a un pellegrinag-gio a Roma nei giorni di sabato 28 e domenica 29 maggio.Momento centrale del viag-gio, la Messa celebrata da papa Francesco in occasione del Giubileo dei diaconi, domenica29. Nella giornata di sabato 28, dopo aver attraversato la Porta Santa della Basilica di SanPietro, il coro si è diretto verso la chiesa di Sant’Andrea della Valle dove ha animato il cantodella Messa serale. Nella mattina di domenica 29, il coro dal sagrato ha accompagnatol’assemblea in piazza San Pietro partecipando alla Messa celebrata da papa Francesco.

    Carmen Calisesi e Rino MacchiniTestimoni di gratuità e fedeltà

    ● I funerali della Calisesi si sono svoltia San Domenico di Cesena; l’ultimo salutoa Macchini nella parrocchia di Diegaro

    ●  Alcuni ricordi di chi li ha conosciutinella loro intensa partecipazionealla vita della comunità diocesana

    ei giorni scorsi due lutti hannocolpito la comunità diocesana.Nel giorno di Pentecoste,

    domenica 15 maggio, è deceduta aCesena Carmen Calisesi, 84 anni. Ilfunerale è stato celebrato nella chiesaparrocchiale di San Domenico.Mercoledì 25 maggio, a Diegaro, sonostati celebrati i funerali di Rino(Sesto) Macchini, 75 anni. Lascia lamoglie Leda e i figli Carla, Stefano eRomina.Ne riportiamo due brevi ricordi.

     Amore verso Dio, il prossimo e la suachiesa. Generosità, apertura edialogo. Carmen Calisesi era unadonna conosciuta nell’ambienteecclesiale e stimata per la sua operadi volontariato. Attiva in diverseassociazioni e movimenti (prestavaservizio presso l’Avo e faceva partedel gruppo di preghiera "Padre Pio"),Carmen è stata insegnante di scuolamaterna, "un lavoro che ha sempresvolto con grande passione". A dirlo èdon Mario Morigi, sua guidaspirituale per tanti anni e confessore.

    NDi lei ricorda "il carattere cordiale eaperto. Non è mai stata una donnachiusa su se stessa, ripiegata oscontrosa. Il dialogo, l’andareincontro all’altro era per lei qualcosadi naturale e di rigenerato secondo lafede. È stata cristiana non in un sensogenerico e sbiadito, ma moltoconsapevole e desideroso di uncammino interiore". Don Mario l’haseguita fino a poche ore prima dellamorte. "Aveva l’ossigeno, faticava aparlare. Si è confessata in pocheparole. Il suo pensiero dominante era

    l’incontro pieno con il Signore,l’attesa di quell’incontro e il desideriodi essere purificata profondamenteper ogni mancanza della sua vita".Don Fiorenzo Castorri, parroco diQuarto ed esorcista della diocesi, haconosciuto Carmen più di 40 anni fa."Eravamo a un campo scuola percatechisti. L’ho poi ritrovata nelRinnovamento nello Spirito e l’hoconfessata diverse volte. Mi hasempre colpito il suo amore versoDio, la sua tensione per fare la suavolontà. Pregava molto per le persone

    possedute, quelle che io seguivo nelmio ministero. L’ho sentita moltosorella spirituale".

    Carattere gioviale e generoso, conun’attenzione particolare allepersone più fragili, Rino Macchini dadiversi anni era volontariodell’Unitalsi di Cesena. Insieme allamoglie Leda - lei dama, lui barelliere -hanno partecipato a diversipellegrinaggi in santuari mariani.Così Altenio Benedetti, presidentedella sottosezione Unitalsi di Cesena,

    lo ha ricordato in un messaggio lettodurante le esequie: "Rino è statoamico, fratello e padre; ha sempredato il suo contributo incondizionatoalle attività e alle operedell’associazione, in un cammino difedeltà durato più di trent’anni. A luidobbiamo essere riconoscenti perl’esempio di pacatezza, per i toniconcilianti, per la sollecitudine versol’associazione che ci ha trasmesso edi cui ho personalmente fatto tesoro.Ricordo gli innumerevolipellegrinaggi, le riunioni del

    Consiglio della nostra sottosezione, i ritrovi con i disabiliin occasione di ricorrenze e celebrazioni. A Loreto, in unpellegrinaggio dei bambini provenienti da tutta laregione, si è meritato l’appellativo di "nonno felice".Rino si è speso per l’associazione, portando tutta la sua

    esperienza, ma soprattutto la sua fede che haaccompagnato costantemente il suo operare e che ci èstata di esempio".Nella par