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Legislazione EDILIZIA 2013-2014 2013-2014 2013-2014 2013-2014 2013-2014 2013-2014 2013-2014 2013-2014 2013-2014 Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE Dal decreto del FARE alla Legge di alla Legge di alla Legge di alla Legge di alla Legge di alla Legge di alla Legge di alla Legge di alla Legge di alla Legge di STABILITA' 2015 STABILITA' 2015 STABILITA' 2015 STABILITA' 2015 STABILITA' 2015 STABILITA' 2015 STABILITA' 2015 STABILITA' 2015 STABILITA' 2015 STABILITA' 2015

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LegislazioneEDILIZIA

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Indice

Introduzione....................................................................3

Le semplificazioni in materia edilizia contenute nel D.L. 69/2013 ..................................................................4

Principali norme in materia edilizia contenute nel D.L. 133/2014........................................................................8

Detrazioni fiscali per il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio...............................12

Utilizzo proventi derivanti dai pemessi di costruire...14

Moduli unificati per SCIA e permesso di costruire....15

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I ntroduzioneNel corso dell'ultima legislatura la materia edilizia è stata toc-cata numerose volte con il fine di semplificare ed incentivare gli interventi. Questo ha dato vita ad un susseguirsi normativocontenuto all'interno di svariati provvedimenti legislativi omni-bus che rende difficile inquadrare con omogeneità la materia.

I principali interventi in materia edilizia sono contenuti nell'arti-colo 30 del D.L. 69/2013 (cd. decreto del fare) e negli articoli 17 e 17-bis del D.L. 133/2014 (cd. decreto "Sblocca Italia"). Da ultimo, il disegno di legge di stabilità per il 2015 prevede, da un lato, una proroga al 2015 delle attuali misure di incenti-vazione fiscale per il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e, dall'altro, una proroga dell'attuale re-gime di utilizzo dei proventi derivanti dai permessi di costruiree dalle sanzioni in materia edilizia.

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e semplificazioni in materia edilizia contenute nel D.L. 69/2013 L

L'art. 30 del D.L. 69/2013 (c.d. decreto del fare) ha introdotto numerose disposizioni in materia edilizia che cambiano in più punti il D.P.R. 380/2001 (T.U. edilizia). In estrema sintesi, le principali norme introdotte riguardano:

• la facoltà, per le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, di prevedere, con proprie leggi e regolamenti, disposizioni derogatorie al D.M. n. 1444/1968 - che detta nel suo complesso una serie di disposizioni volte fissare limiti inderogabili di densità edilizia (art. 7), di altezza (art. 8), di distanza fra i fabbricati (art. 9) - e di dettare disposizioni sugli spazida destinare agli insediamenti residenziali, a quelli produttivi, a quelli riservati alle attività collettive, al ver-de e ai parcheggi, nell'ambito della definizione o revi-sione di strumenti urbanistici comunque funzionali a un assetto complessivo e unitario o di specifiche aree territoriali (lettera 0a) del comma 1);

• l'inclusione, nel novero degli “interventi di ristruttu-razione edilizia” - elencati dalla lettera d) del comma 1 dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001 - di quelli di demoli-zione e ricostruzione che comportano variazioni nellasagoma. Viene inoltre introdotto, alla citata lettera d), un periodo che mira a ricomprendere nella ristruttura-zione edilizia anche il ripristino/ricostruzione di edifici crollati o demoliti. Il rispetto della sagoma dell’edificio preesistente viene invece ancora conside-rato come elemento per considerare l’intervento – sia

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di demolizione/ricostruzione, sia di ripristino/ricostru-zione di edifici crollati/demoliti – come "di ristrutturazio-ne edilizia" qualora l'immobile sia vincolato ai sensi delD.Lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del pae-saggio). Viene altresì stabilito che gli interventi di ri-strutturazione edilizia con modifiche della sagoma non sono più soggetti a permesso di costruire, a meno che non riguardino immobili vincolati ai sensi delCodice dei beni culturali e del paesaggio (lettere a), c)ed e) del comma 1). La segnalazione certificata di ini-zio attività (SCIA) per interventi comportanti modifiche della sagoma non trova applicazione, comunale (ag-glomerati urbani che rivestono carattere storico, artisti-co o di particolare pregio ambientale) nelle more del-l'adozione di apposita delibera comunale che individui le aree in cui è sufficiente la SCIA (comma 4 dell'art. 23-bis del T.U. edilizia, introdotto dalla lettera f) del comma 1 dell'art. 30 in questione);

• la disciplina relativa al certificato di agibilità. In partico-lare viene introdotta una norma che consente il rila-scio del certificato di agibilità parziale (lettere g) ed h) del comma 1);

• la proroga di 2 anni (ferma restando la diversa disci-plina regionale e previa comunicazione del soggetto interessato) dei termini di inizio e di ultimazione deilavori fissati per il permesso di costruire e per de-nuncia di inizio attività - DIA/SCIA (commi 3 e 4).

Ulteriori disposizioni introdotte dall'art. 30 del D.L. 69/2013 riguardano la dichiarazione del tecnico abilitato per interventi di edilizia libera (lettera b) del comma 1), il rilascio del permesso di costruire su immobili vincolati (lettera d) del comma 1) e le autorizzazioni preliminari alla SCIA (segnala-

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zione certificata di inizio attività) e alla comunicazione di iniziodei lavori (lettera f) del comma 1, che introduce il nuovo arti-colo 23-bis nel T.U. edilizia). Il comma 3-bis proroga di 3 anni il termine di validità, nonché i termini di inizio e fine dei lavo-ri nell’ambito delle convenzioni di lottizzazione di cui all'art. 28della L. 1150/1942, o degli accordi similari comunque denomi-nati dalla legislazione regionale, stipulati sino al 31 dicembre 2012. Il successivo comma 5-bis riguarda invece la tariffazio-ne delle attività svolte dal Servizio tecnico centrale del Consi-glio superiore dei lavori pubblici.

Merita altresì ricordare la norma relativa alle cosiddette opereprecarie dettata dall'art. 41, comma 4, del D.L. 69/2013. Tale disposizione modifica la definizione di interventi di nuova co-struzione recata dall’art. 3 del T.U. edilizia (D.P.R. n. 380/2001), attraverso una novella alla lettera e.5) del comma 1 del medesimo articolo. Tale lettera e.5) considera, tra gli in-terventi di nuova costruzione, l’installazione "di manufatti leg-geri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che sianoutilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come de-positi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee". Tale testo viene integrato dal comma 4 specificando che i predetti interventi sono da considerarsi come interventi di nuova costruzione ancorché siano installati, con temporaneo ancoraggio al suolo, al-l'interno di strutture ricettive all'aperto, in conformità alla normativa regionale di settore, per la sosta ed il soggiorno di turisti. La parola "ancorché" è stata poi sostituita, dall'art. 10-ter del D.L. 47/2014, con la locuzione "salvo che", ribaltando quindi l'effetto della modifica operata dal D.L. 69/2014. La soppressione del riferimento ai manufatti "installati, con tem-poraneo ancoraggio al suolo, all'interno di strutture ricettive

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all'aperto, in conformità alla normativa regionale di settore, per la sosta ed il soggiorno di turisti" è prevista, infine, dal comma 2 dell'articolo 40 del disegno di legge recante disposi-zioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato ambientale), approvato in prima lettura alla Camera e in corso di esame al Senato.

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rincipali norme in materia edilizia contenute nel D.L. 133/2014P

L'articolo 17 del D.L. 133/2014 (c.d. decreto sblocca Italia) modifica in più punti il T.U. edilizia (D.P.R. 380/2001).

Un primo e corposo gruppo di modifiche riguarda quelle relati-ve alla disciplina delle c.d. opere interne e dei relativi titoliabilitativi. In particolare viene modificata la definizione di in-terventi di manutenzione straordinaria. Per essere consi-derati tali non è più richiesta l'invarianza dei volumi e delle su-perfici delle singole unità immobiliari, ma solo che non sia al-terata la volumetria complessiva degli edifici. Nella nuova definizione di manutenzione straordinaria vengono fatti rien-trare gli interventi consistenti nel frazionamento/accorpa-mento delle unità immobiliari con esecuzione di opere, an-che se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si manten-ga l’originaria destinazione d’uso (lettera a) del comma 1). Tali interventi di manutenzione straordinaria possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo, quindi semplicemente previa Comunicazione, anche per via telematica, di Inizio dei Lavori (CIL), a condizione che l'intervento non riguardi le partistrutturali dell’edificio (lettera c) del comma 1). Alle modifiche citate si accompagna quella disposta dalla lettera d) del me-desimo comma 1, secondo cui non è più necessario il per-messo di costruire per gli interventi di ristrutturazione edilizia che comportano aumento di unità immobiliari, modifiche del volume o delle superfici. In base al nuovo disposto il permes-so di costruire serve invece se vi è una modifica della volume-tria complessiva degli edifici (oltre che nel caso, già contem-

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plato dal testo previgente dell’art. 10, comma 1, lett. c), del T.U. edilizia, di modifica dei prospetti).

Ulteriori disposizioni riguardano l'inclusione, tra gli interventi di manutenzione ordinaria eseguibili senza titolo abilitativo, dell’installazione di pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12kW (lettera c), numero 01), del comma 1), nonchè la disciplina relativa alle modifi-che interne di carattere edilizio sulla superficie coperta dei fabbricati adibiti ad esercizio d'impresa, che ai sensi del numero 1), lett. b), della lettera c) del comma 1, possono es-sere eseguite semplicemente previa CIL, a condizione che gli interventi non riguardino le parti strutturali.

Oltre a semplificare la disciplina delle opere interne, l'art. 17 del D.L. 133/2014 introduce norme che incidono sulle respon-sabilità dei progettisti. La lettera c), numero 2), prevede infatti per gli interventi di manutenzione straordinaria e per le modifi-che interne sulla superficie coperta dei fabbricati adibiti ad esercizio d'impresa, che la CIL sia asseverata da un tecnicoabilitato, il quale attesta, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi vigenti, nonché che sono compatibili con la normativa in materia sismica e con quella sul rendimento energetico nell'edilizia e che non vi è interessamento delle parti strutturali dell'edificio. All'amministrazione comunale deve essere altresì trasmesso l'elaborato progettuale. La san-zione per la mancata presentazione della CIL nei casi citati è elevata da 258 a 1.000 euro (lettera c), numero 5), del com-ma 1).

Per tutti gli interventi eseguibili semplicemente tramite CIL (vale a dire quelli elencati dal comma 2 dell’art. 6 del T.U. edi-

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lizia), la semplificazione introdotta dal numero 3) della lettera c) del comma 1 dell'art. 17 del D.L. 133/2014 svincola il sog-getto interessato dall’obbligo di provvedere alla presentazio-ne degli atti di aggiornamento catastale, a condizione che laCIL venga integrata con la Comunicazione di fine lavori.

Un secondo gruppo di disposizioni riguarda il permesso di co-struire. Nello specifico, riguardano l'introduzione di una nuo-va ipotesi di permesso di costruire in deroga anche alle destinazioni d'uso per gli interventi di ristrutturazione edilizia edi ristrutturazione urbanistica, attuati anche in aree industriali dismesse (art. 17, comma 1, lettera e), e del permesso di costruire convenzionato (art. 17, comma 1, lettera q). Si prevede, inoltre, la proroga dei termini di inizio e di ultimazio-ne dei lavori, contemplati dal permesso di costruire, in caso diblocco degli stessi lavori causato da iniziative dell'amministra-zione o dell'autorità giudiziaria rivelatesi poi infondate (art. 17,comma 1, lettera f, n. 2). Al fine di agevolare gli interventi di densificazione edilizia, per la ristrutturazione, il recupero e il riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione, si preve-de, altresì, una riduzione del contributo di costruzione in misura non inferiore al 20% rispetto a quello previsto per le nuove costruzioni (art. 17, comma 1, lettera h, n. 2). Vengonopoi integrati i criteri che la regione deve considerare nella re-dazione delle tabelle parametriche che i comuni devono utiliz-zare per la determinazione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, al fine di prevedere, da un lato, un criterio di differenziazione tra gli interventi finalizzato ad in-centivare, in modo particolare nelle aree a maggiore densità del costruito, quelli di ristrutturazione edilizia anziché quelli di nuova costruzione e, dall'altro, un criterio di valutazione del maggior valore generato da interventi su aree o immobili in

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variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione d'uso (art. 17, comma 1, lettera g, n. 3).

Ulteriori disposizioni dettate dall'art. 17 in questione riguarda-no l'introduzione di una disciplina finalizzata a stabilire quali mutamenti della destinazione d'uso siano urbanisticamenterilevanti (art. 17, comma 1, lettera n) e di sanzioni pecunia-rie in caso di inottemperanza accertata all’ingiunzione di de-molizione degli interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, i cui proventi sono destinati, tra l’altro, alla demolizione e alla ri-messione in pristino delle opere abusive (art. 17, comma 1, lettera q-bis). Si introduce nel T.U. una disciplina riguardante gli "interventi di conservazione" (art. 17, comma 1, lettera b); in particolare, la norma stabilisce che lo strumento urbani-stico individua gli edifici esistenti non più compatibili con gli indirizzi della pianificazione e che, in tal caso, l'amministrazio-ne comunale può favorire, in alternativa all'espropriazione, la riqualificazione delle aree attraverso forme di compensazione- incidenti sull'area interessata e senza aumento della superfi-cie coperta - e dispone altresì che, nelle more dell'attuazione del piano, resta salva la facoltà del proprietario di eseguire tutti gli interventi conservativi (ad eccezione della demolizionee successiva ricostruzione non giustificata da obiettive ed im-prorogabili ragioni di ordine statico od igienico sanitario).

Il successivo articolo 17-bis introduce infine norme finalizzate,tra l'altro, all’adozione di uno schema di regolamento edili-zio-tipo al fine di semplificare ed uniformare le norme e gli adempimenti.

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etrazioni fiscali per il recupero e la riqualificazione energetica del patri-

monio edilizioDLa legge di stabilità per il 2014 (articolo 1, comma 139, dellalegge n. 147 del 2013) ha disposto la proroga delle detrazio-ni per gli interventi di recupero edilizio e risparmio ener-getico. In particolare, per le ristrutturazioni edilizie, confer-mando il limite di 96.000 euro per immobile, è stata prorogata sino al 31 dicembre 2014 la misura della detrazione al 50 percento, stabilendo altresì che la detrazione si applichi nella mi-sura del 40 per cento per l'anno 2015. Con riferimento agli in-terventi relativi all’adozione di misure antisismiche, è stata prorogata sino al 31 dicembre 2014 la misura della detrazioneal 65 per cento, stabilendo altresì che la detrazione si applichinella misura del 50 per cento per l'anno 2015.

Per quanto concerne la detrazione d'imposta per le spese re-lative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici(cd. ecobonus), è stata prorogata al 31 dicembre 2014 la mi-sura della detrazione al 65 per cento, mentre per l'anno 2015 si prevede che la detrazione si applichi nella misura del 50 per cento.Con riferimento agli interventi di riqualificazione energetica relativi a parti comuni degli edifici condominiali è stata prorogata sino al 30 giugno 2015 la misura della de-trazione al 65 per cento, prevedendo altresì che la detrazione si applichi nella misura del 50 per cento nei 12 mesi successi-vi.

Il comma 42 del disegno di legge di stabilità 2015 prevede un'ulteriore proroga delle detrazioni per gli interventi di ri-strutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, mante-

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nendo anche per il 2015 le attuali misure del 50 per cento per le ristrutturazioni e del 65 per cento per gli interventi di ri-qualificazione energetica, inclusi quelli relativi alle parti comu-ni degli edifici condominiali. Tali norme sono state estese - nel corso dell'esame alla Camera - alle schermature solari, agli impianti di climatizzazione invernale alimentati da bio-masse combustibili (nel limite massimo di detrazione di 30.000 euro) nonché all’adozione di misure antisismiche, confermando la misura del 65 per cento.

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tilizzo dei proventi derivanti dai pe-messi di costruireU

Il comma 4-ter dell’articolo 10 del D.L. 35/2013 ha modificato l’articolo 2, comma 8, della legge n. 244 del 2007 (legge fi-nanziaria 2008) disponendo l’applicazione, anche per gli anni 2013 e 2014, della disciplina ivi prevista concernente l’u-tilizzo dei proventi delle concessioni edilizie (ora "permessi di costruire") e delle sanzioni previste dal D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380. Tale comma 8 ha consentito di utilizzare, dal 2008 al 2012, i predetti proventi:

• per una quota non superiore al 50% per il finanzia-mento di spese correnti;

• per una quota non superiore ad un ulteriore 25% esclusivamente per spese di manutenzione ordina-ria del verde, delle strade e del patrimonio comunale.

L'art. 2, comma 211, del disegno di legge di stabilità 2015 (A.S. 1698) prevede la proroga fino al 31 dicembre 2015 della disciplina in questione.

Sulla disciplina relativa all'utilizzo dei citati proventi interven-gono le proposte di legge in materia di consumo di suolo in corso di esame presso le competenti commissioni parlamen-tari della Camera (cfr. ad es. l'art. 8 dell'A.C. 70 e l'art. 8 del-l'A.C. 2039).

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oduli unificati per SCIA e permessodi costruireM

Nella Gazzetta ufficiale n. 161 del 14 luglio 2014, supplemen-to ordinario n. 56, è stato pubblicato l'accordo siglato in data 12 giugno 2014, tra Governo, regioni ed enti locali, concer-nente l'adozione di moduli unificati e semplificati per la pre-sentazione dell'istanza del permesso di costruire e della se-gnalazione certificata di inizio attività (SCIA) in edilizia. Tale accordo consente di attuare il disposto dell'art. 24, comma 3, del D.L. 90/2014, che prevede proprio che il Governo, le re-gioni e gli enti locali stipulino accordi o intese per adottare una modulistica unificata e standardizzata su tutto il territorio nazionale per la presentazione alle pubbliche amministrazioniregionali e agli enti locali di istanze, dichiarazioni e segnala-zioni con riferimento all'edilizia e all'avvio di attività produttive.

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Informazioni aggiornate il 9 dicembre 2014 Fonte Ufficio studi Camera dei deputati

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