FORMAZIONE PER

ISTRUTTORI DI PATTINAGGIO

IL PROCESSO DI INSEGNAMENTO – APPRENDIMENTOPROF. SSA RAFFAELLA SGALAMBRO

DOCENTE TERRITORIALE SRDS CONI VENETO

VICENZA 5 NOVEMBRE 2017

PAROLE CHIAVE

• INSEGNAMENTO

• APPRENDIMENTO

• ALLENAMENTO

• CAPACITA’ MOTORIE

• ABILITA’

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CARATTERISTICHE PROCESSO DI

INSEGNAMENTO - APPRENDIMENTO

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INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO

DIDATTICA

METODOLOGIA

FATTORI CHE

CONDIZIONANO

IL PROCESSO

ABILITA’

PRESTAZIONE

OBIETTIVO

• L’APPRENDIMENTO DI NUOVE ABILITA’ TECNICHE

• MIGLIORAMENTO DELLA PRESTAZIONE MOTORIA

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COME

• ATTRAVERSO L’ALLENAMENTO

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COME DEFINIAMO

L’ALLENAMENTO ?

L’allenamento giovanile è

un processo guidato,

di crescita e maturazione fisica e psicologica,

attuato attraverso la pratica organizzata di corrette

esercitazioni fisiche,

tendenti a migliorare la propria efficienza fisica,

il tutto in un contesto nel quale si realizza anche un’importante funzione educativa.

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L’allenamento giovanile

nella sua componente educativa

deve essere indirizzato

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• L’allenamento sportivo può essere considerato unprocesso di adattamento a stimoli esterni, organizzatirazionalmente e in modo da esaltare la disciplinasportiva

• Tali stimoli sono rappresentati dai carichi diallenamento applicati sotto forma di ESERCIZI FISICO esono definiti MEZZI DELL’ ALLENAMENTO

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CAPACITA’

MOTORIE

DIDATTICACARICO

MOTORIO

PRESTAZIONE

METODOLOGIA

ABILITA’

STRATEGIE

OBIETTIVI

MEZZI

CONTENUTI

STILI DI

INSEGNAMENTO

ALLENAMENTO

• IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO E’ UN FATTORE PERSONALE

• MOTIVAZIONE

• ESPERIENZE

• QUALITA’ DEL SOGGETTO

• PROCESSO DIDATTICO: ALLENAMENTO

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L’APPRENDIMENTO MOTORIO

• L’APPRENDIMENTO MOTORIO PUO’ ESSERE DEFINITO COME UN INSIEME DI PROCESSI ASSOCIATI CON L’ESERCIZIO FISICO

O L’ESPERIENZA CHE DETERMINA UN CAMBIAMENTO RELATIVAMENTE PERMANENETE NELLE PRESTAZIONI O

NELLE POTENZIALITA’ DI COMPORTAMENTO

• MAGIL, 2001

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PRESTAZIONE MOTORIA

APPRENDIMENTO MOTORIO

E’ SEMPRE OSSERVABILE ED è INFLUENZATA DA

DIVERSI FATTORI:MOTIVAZIONE

FATICA -CONDIZIONE FISICANOIA

E’ UN PROCESSO INTERNO CHE RIFLETTE IL LIVELLO DI CAPACITA’ DI PRESTAZIONE

POTREBBE ESSERE VALUTATO IN BASE ALLA RELATIVA

STABILITA’ DELL’ ESECUZIONE DI UN COMPITO

CARATTERISTICHE

• L’APPRENDIMENTO E’ UN PROCESSO DI ACQUISIZIONE DI ABILITA’

• È LA CONSEGUENZA DELL’ESERCIZO O DELL’ESPERIENZA

• NON E’ OSSERVABILE DIRETTAMENTE , POICHE’ I PROCESSI CHE DETERMINANO I CAMBIAMENTI NEL COMPORTAMENTO SONO INTERNI

• PER ESSERE SEGNO DI APPRENDIMENTO I CAMBIAMENTI DEVONO ESSERE RELATIVAMENTE PERMANENTI

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COSA INDICA APPREDIMENTO?

• MIGLIORAMENTO

• COSTANZA

• PERSISTENZA

• ADATTABILITA’

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• POSSIAMO DIRE CHE I CAMBIAMENTI CHE L’APPRENDIMENTO DETERMINA SONO ALQUANTO STABILI E IRREVERSIBILI

• L’APPRENDIMENTO PUO’ DERIVARE DALLA PRATICA PIANIFICATA E SISTEMATICA , CIOE’ DALL’ ALLENAMENTO, OPPURE DALL’ESPERIENZA SPONTANEA

L’ABILITA’ MOTORIA

• L’APPREDIMENTO E’ IL PROCESSO CHE PERMETTE

L’AUTOMATIZZAZIONE DEL MOVIMENTO, OSSIA

L’ACQUISIZIONE E IL CONSOLIDAMENTO DI ABILITA’ MOTORIE

L’ABILITA’ MOTORIA

CORRISPONDE AL GESTO TECNICO

QUINDI

TUTTE LE TECNICHE SPORTIVE SONO ABILITA’ MOTORIE AUTOMATIZZATE

UN’ ABILITA’ APPRESA DETERMINA UN MOVIMENTO

CON QUALITA’ DI ESECUZIONE ELEVATA

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CAPACITA’

• Tratti ereditari

• Stabili e durevoli

• Forse 50

• Sottostanti molte abilità

diverse

ABILITA’

• Sviluppabili

• Modificabili

• Infinite

• Dipendenti da diverse

capacità

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CARATTERISTICHE

• Dipendono dalle esperienza di apprendimento

• E’ importante creare un bagaglio di conoscenze motorie

• Sono valutabili

• Sono legate alle tecniche sportive

• Diversa dalla capacità (carattere generale)

• Capacità coordinative e abilità

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CLASSIFICAZIONE SECONDO GLI ELEMENTI COGNITIVI E MOTORI

ABILITA’ MOTORIE ABILITA’ COGNITIVE

PRESA DI DECISIONE MINIMA

CONTROLLO MOTORIO

MASSIMO

QALITA’ DEL MOVIMENTO

PRINCIPALMENTE «ESEGUIRE

IN MODO CORRETTO»

LA NATURA DEL MOVIMENTO

E’ MENO IMPORTANTE DELLE

DECISIONE O DELLA

STRATEGIA DEL MOVIMENTO

ESEGUITO

PRINCIPALMENTE «SAPERE

COSA FARE»

SALTO IN ALTO SCHACCHI

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ABILITA’ SECONDO L’ORGANIZZAZIONE DEL COMPITO:

DURATA TEMPORALE DEL COMPITO

ABILITA’ DISCRETA ABILITA’ SERIALE ABILITA’ CONTINUE

INIZIO E FINE

DEFINTI

UN COMPITO

MOTORIO

ORGANIZZATO IN

MODO TALE CHE

L’AZIONE è

GENERALMENTE

BREVE

DIVERSE ABILITA’

DISCRETE

CONNESSE TRA

LORO IN UNA

SEQUENZA

COMPLESSA

IMPORTANTE PER

LA PRESTAZIONE

ABILITA’

SENZA UN INIZIO E

FINE DEFINITI

L’AZIONE SI SVOLGE

IN MODO

CONTINUATO E

RIPETITIVO

LANCIARE UNA PALLA

CALCIARE

SALTO IN ALTO

BATTUTA PALLAVOLO

TROTTOLA PATTINAGGIO

PATTINAGGIO

SEQUENZA DI GINNASTICA

ARTISTICA

NUOTO SINCRONIZZATO

NUOTARE

PATTINARE SU GHIACCIO

CICLISMO

MARATONA

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CLASSIFICAZIONE SECONDO IL LIVELLO DI PREVEDIBILITA’

DELL’ AMBIENTE

CLOSED SKILL OPEN SKILL

AMBIENTE E’ STABILE E

PREVEDIBILE

IL GESTO CORRISPONDE IL Più

POSSIBILE AL GESTO TECNICO

IDEALE

AMBIENTE VARIABILE E LE

SITUAZIONI NON SONO

SEMPRE PREVEDIBILI- L’ATLETA

DEVE REAGIRE RAPIDAMENTE

AD EVENTI MUTEVOLI

GINNASTICA ARTISTICA

ATLETICA

NUOTO

GIOCHI SPORTIVI

GIOCHI DI COMBATTIMENTO

TENNIS

SCHERMA

PRESUPPOSTI

COGNITIVI DELL’ APPRENDIMENTO MOTORIO

LA REALIZZAZIONE DI UN GESTO MOTORIO HA ALLA BASE I

PRESUPPOSTI COGNITIVI DELL’APPRENIDMENTO , CIOE’ QUEI

MECCANISMO CHE FAVORISCONO L’ACQUISIZIONE DI UN’

ABILITA’ TECNICA

• ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE

• MEMORIA

• PROGRAMMI MOTORI

• FEEDBACK

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ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE

STIMOLO

IDENTIFICAZIONE DELLO

STIMOLO

SELEZIONE DELLA

RISPOSTA

PROGRAMMAZIONE DELLA

RISPOSTA

ESECUZIONE

FEEDBACK

PROCESSI DECISIONALI

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• IDENTIFICAZIONE DEGLI STIMOLI: permette una prima analisi

delle informazioni sensoriali attraverso gli ANALIZZATORI

(percepite le caratteristiche strutturali ma anche le

configurazioni di movimento)

• PROCESSI DECISIONALI DI SELEZIONE DELLA RISPOSTA: scelta

del PROGRAMMA MOTORIO

• PROCESSO DECISONALE DI PROGRAMMAZIONE DELLA RISPOSTA : scelti i parametri di forza- velocità- settori

muscolari da contrarre

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• STADIO 1: IDENTIFICAZIONE DELLO STIMOLO – primo stadio

dell’elaborazione dell’informazione , si riconosce e si identifica

l’ input (informazione ambientale)

• STADIO 2: SELEZIONE DELLA RISPOSTA- si decide se emettere

una risposta motoria e quale

• STADIO 3: PROGRAMMAZIONE DELLA RISPOSTA- organizzare

il sistema motorio perché si produca il movimento corretto –

richiamo di una programma motorio- invio dell’input ai

muscoli per la contrazione- i livelli di forza- sequenza

temporale

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PERCEZIONE DECISIONE AZIONE

ANALIZZATORI

Le stimolazioni sensoriali arrivano al sistema di elaborazione

delle informazioni attraverso gli organi di senso.

• INFORMAZIONI ESTEROCETTIVE

• INFORMAZIONI PROPRIOCETTIVE – CINESTESICHE

COME ARRIVANO ?

• ANALIZZATORE VISIVO

• ANALIZZATORE ACUSTICO

• ANALIZZATORE TATTILE

• ANALIZZATORE CINESTESICO

• ANALIZZATORE VESTIBOLARE

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ANALIZZATORE VISIVO

• CONVOGLIA Più DELL’80% DI INFORMAZIONI ESTERNE

• SVOLGE UN RUOLO IMPORTANTE PER IL CONTROLLO ECOORDINAZIONE DEI MOVIMENTI, IN QUANTO FORNISCEINFORMAZIONI IMPORTANTI RELATIVE ALLA PROPRIAAZIONE – AI CAMBIAMENTI SITUAZIONALI – ALLE RELAZIONISPAZIO TEMPORALI FRA SE’ E L’AMBIENTE

• IMPORTANTE NEGLI SPORT DI SITUAZIONE: LEINFORMAZIONI COSTITUISCONO LA BASE DI PREVISIONIANTICIPATORIE PER AVVIARE AZIONI E SCELTE TATTICHEAPPROPRIATE

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ANALIZZATORE ACUSTICO

• DERIVANO INFORMAZIONI RELATIVE AI RUMORI PROVOCATIDAL MOVIMENTO : L’ATLETA ESPERTO è IN GRADO DIDISCRIMINARE LA CORRETTEZZA DEL GESTO DAL RUMORECHE DERIVA DALL’AZIONE

• SERVE PER RICEVERE I MESSAGGI VERBALI (CORREZIONI-INFORMAZIONI DAI COMPAGNI DI SQUADRA –L’ALLENATORE-)

• IN ALCUNI SPORT FONDAMENTALE L’UTILIZZO DELLAMUSICA E QUINDI LA STRUTTURA RITMICA DEL MOVIMENTO

ANALIZZATORE TATTILE

• RECETTORI SITUATI SULLA CUTE E SERVONO PER RILEVARE ILSENSO TATTILE- PRESSIONE – TEMPERATURA-

• IMPORTANTE NEL CONTROLLO DEL MOVIMENTO FINE- NEILANCI E NELLE RIPRESE – NELLA SINCRONIA DEI MOVIMENTINEL PATTINAGGIO DI COPPIA – NEL JUDO PER IL CONTROLLODELL’ AVVERSARIO

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ANALIZZATORE CINESTESICO

• RICEVE STIMOLI DALLA MUSCOLATURA- TENDINI-ARTICOLAZIONI ATTRAVERSO L’INTERVENTO DI RECETTORISPECIFICI: DANNO INFORMAZIONI SULLE TENSIONIMUSCOLARI- SULLE LORO VARIAZIONI – SUGLI ANGOLIARTICOLARI E QUINDI SUL RAPPORTO DEI SEGMENTICORPOREI FRA LORO

• L’ANALIZZAOTRE CINESTESICO ASSUME UN RUOLO VIA VIAPiù IMPORTANTE CONSENTENDO UN CONTROLLOAUTOMATIZZATO DEL MOVIMENTO CHE DIVENTA SEMPREPiù PRECISO- FLUIDO ED EFFICACE (DISPONIBILITA’VARIABILE) P

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ANALIZZATORE VESTIBOLARE

• ANALIZZATORE STATICO- DINAMICO (PROPRIOCETTORE)SITUATO NELL’ORECCHIO INTERNO: FORNISCE SEGNALICOLLEGATI AI MOVIMENTI NELLO SPAZIO

• DA’ UN IMPORTANTE CONTRIBUTO AI FINI DELL’EQUILIBRIO

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ALCUNE CONSIDERAZIONI

• I DIVERSI ANALIZZATORI CONSENTONO DI PREPARARE L’AZIONE

• PROVVEDONO INOLTRE AL CONTROLLO ESECUTIVO E ALLAVERIFICA DELL’ESITO FINALE

• L’INFLUENZA DEL SINGOLO ANALIZZATORE DIPENDE DALLECARATTERISTICHE INDIVIDUALI- DALLE ESIGENZE DELLE SINGOLEATTIVITA’ E DAL LIVELLO DI APPRENDIMENTO DELL’ATLETA

• ABILITA’ CHIUSE : prevalgono stimoli propriocettivi ( relativi ad

accelerazione – ampiezza- posizione e velocità del movimento) ,

danno informazione relative alla posizione del corpo nello spazio

• ABILITA’ APERTE: prevalgono stimoli esterocettivi

• FASI INZIALI DEL’APPRENDIMENTO: analizzatore visivo

• FASI DI PERFEZIONAMENTO : analizzatore cinestesico

MEMORIA

• La memoria è un insieme di processi dinamici checomprendono la registrazione, l’immagazzinamento e ilrecupero dell’informazioni

• Consente all’organismo di conservare l’esperienza passatafondamentale per l’acquisizione di nuove competenze

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TIPI DI MEMORIA

• MEMORIA IMMEDIATA

• MEMORIA A BREVE TERMINE

• MEMORIA A LUNGO TERMINE

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INOLTRE

• MEMORIA MOTORIA

• MEMORIA DI MOVIMENTO

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PROGRAMMA MOTORIO

• LA MEMORIA E’ STRETTAMENTE LEGATA AL CONCETTO DI PROGRAMMA MOTORIO

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Programma motorio generalizzato

Secondo la Teoria dello schema di Schmidt, abbiamo un programma motorio generalizzato, cioè una sequenza

predefinita di comandi che definisce:

• Quali muscoli contrarre

• In quale ordine

• Quale impegno di forza

• Quale struttura temporale

• (Schmidt, Wrisberg- 2000) PR

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Le caratteristiche che definiscono l’appartenenza di movimenti

ad una stessa classe di azioni sono:

• Sequenza delle contrazioni muscolari

• Proporzione di tempo per i singoli segmenti di movimento,che rimane costante anche se il tempo totale di movimentocambia

• Forza relativa, cioè la proporzione costante tra le forzeespresse dei vari muscoli che partecipano all’azione,indipendentemente dal grado di forza complessiva

«Insegnare lo sport» ed SDS

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IN CHE MODO POSSIAMO ACQUISIRE I PROGRAMMI DI AZIONI E

LA CAPACITA’ DI ADATTARLI ALLE DIVERSE SITUAZIONI ?

ATTRAVERSO L’ESPERIENZA

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FEEDBACK

LE INFORMAZIONI IMMAGAZZINATE IN MEMORIA

PERMETTONO AL SOGGETTO DI AVERE PARAMETRI SEMPRE Più

CORRETTI PER L’INDIVIDUAZIONE DELL’ERRORE

• LE INFORMAZIONI DI RITORNO (FEEDBACK) , UNA VOLTAAVVIATA L’AZIONE PERMETTONO DI CONFRONTARE LACORRETTEZZA DEL GESTO MOTORIO RISPETTO ALPROGRAMMA MOTORIO INIZIALE E DI METTERE IN ATTOEVENTUALI MODIFICHE

• PERMETTE ANCHE DI METTERE IN ATTO ALCUNIAGGIUSTAMENTI ANCHE CON AZIONE IN CORSO (ENTROCERTI LIMITI)

STADI

DELL’ APPRENDIMENTO MOTORIO

• STADIO VERBALE COGNITIVO: COORDINAZIONE

GREZZA

• STADIO MOTORIO: SVILUPPO DELLA

COORDINAZIONE FINE

• STADIO AUTONOMO: SVILUPPO DELLA

DISPONIBILITA’ VARIABILE

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Stadio verbale cognitivo

Prima fase dell’ apprendimento: il principiante deve comprendere il compito motorio

• Cosa fare

• Scopi dell’azione

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• Il compito è compreso a grandi linee ed svolto solo incondizioni favorevoli

• La programmazione del compito e la rappresentazione deimovimenti sono poco precise

• Nel controllo dell’azione prevale l’analizzatore visivo

• Frequenti errori e movimenti poco economici- grandedispendio di energia

• Sensazioni derivanti dal movimento piuttosto confuse

Qualche indicazione operativa

• PARTIRE DA CIO’ CHE IL PRINCIPIANTE SA FARE

• FACILITARE LA RAPPRESENTAZIONE MENTALE DEL GESTO ,OSSERVANDO UN COMPAGNO O UN FILMATO

• ISTRUZIONI VERBALI : CHIARE – SINTETICHE -LIMITATE AGLIASPETTI PIU’ IMPORTANTI

• ASSICURARE UN ADEGUATO TEMPO DI PRATICA

• RIPETIZIONE DELL’AZIONE E SUGGERIMENTI DI CORREZIONEDA PARTE DELL’ALLENATORE

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Stadio motorio – coordinazione fine

Seconda fase dell’apprendimento: il compito è appreso più a

fondo e l’azione è perfezionata

• L’azione è più precisa, fluida e regolare

• Interviene l’analizzatore cinestesico

• L’ esecuzione diviene corrispondente al modello tecnico

• Minor dispendio di energia

• In condizioni favorevoli il compito è svolto facilmente

• In condizioni sfavorevoli o impreviste subentrano errori

Indicazioni operative

• Favorire l’analisi personale dell’esecuzione

• Verbalizzazione delle sensazioni cinestesiche per creare uncollegamento con le indicazione dell’allenatore; si crea cosiun collegamento del linguaggio con le sensazioni dell’azionee si migliora la comprensione del movimento

• Cominciare ad introdurre le variabili di esecuzione ( velocità-spazi di azione- stimoli improvvisi )

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Stadio autonomo –disponibilità variabile

Il terzo stadio di apprendimento raggiunto grazie ad una grande

quantità di pratica ( mai terminato)

• Programmi motori raggiungono un livello elevato di perfezione

• L’ abilità viene eseguita in tutte le situazioni più diversificate

• Il compito è svolto con sicurezza- azione coordinata – ed

efficace anche i situazioni complesse – difficili ed impreviste

• Programmazione e rappresentazione del compito sono molto

dettagliate

• Rapida capacità di riconoscimento e correzione del compito

• Sensazione derivate dal movimento molto accurate

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Indicazioni operative

• Istruzioni sintetiche e precise: parole chiave che l’atleta utilizza

per regolare la propria azione

• Proporre esperienze molto variate e inserire difficoltà

aggiuntive , in modo da ampliare la capacità di adattamento

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QUANDO DEFINIAMO UN MOVIMENTO APPRESO

Saper controllare (progressivamente) e

sfruttare tutti i gradi

di libertà di un sistema cioè

trovare la soluzione motoria migliore ad un

dato compito in un dato contesto

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L’allievo deve essereL’allievo deve essereL’allievo deve essereL’allievo deve essere

al centro al centro al centro al centro

delle nostre sceltedelle nostre sceltedelle nostre sceltedelle nostre scelte

metodologichemetodologichemetodologichemetodologiche---- didattichedidattichedidattichedidattiche

BIBLIOGRAFIA

• R. Schimidt/C. Wrisberg:“Apprendimento motorio e prestazione” S.S.S Roma

• Laura Bortoli, Claudio Robazza: “Orientamento motivazionale nello sport” – Giornale Italiano di Psicologia dello Sport, pg 63 – 67;

• Laura Bortoli, Claudio Robazza: “La motivazione allo Sport nei giovani” – Educazione fisica e Sport nella Scuola, 135, 16 – 23;

• Roberto Buonanno, Alessandro Cei, Antonio Mussino: “La motivazione alla pratica sportiva nei giovani”- Coni Scuola dello Sport;

• Alessandro Tettamanzi: “I giovani e lo Sport – Quali le motivazioni?–Ricerca sulle spinte motivazionali dei giovani verso lo Sport” – Coni Venezia

• Arturo Hotz: L’apprendimento qualitativo dei movimenti – Coni CAS – Roma

• Fiorino Tessaro: Metodologia e didattica dell’insegnamento secondario – SSIS Venezia – Armando Editore.

• Jurgen Weinek: L’allenamento ottimale- Calzetti e Mariucci

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