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II. PARTE.
ECCELLENZE MECCANICHE ITALIANE.
LA FERRARI.
– Enzo FERRARI.
– Storia Passata Presente e Futura.
– Uomini Ferrari.
– Le Auto Ferrari.
– I Piloti Ferrari.
– Il Museo Ferrari.
ENZO FERRARI.
Nasce in una famiglia della media borghesia emiliana il
padre ALFREDO accanto all'abitazione aveva una
officina di carpenteria meccanica che lavorava per le
ferrovie, al contrario del fratello maggiore DINO il
piccolo Enzo non eccelleva nella scuola preferendo
lavorare nella officina paterna.
La famiglia FERRARI possedeva una DIATTO con la
quale ENZO compì le sue prime esperienze incerto se
intraprendere la carriera di cantante tenore oppure
giornalista sportivo, visto i suoi primi approcci sulla
Gazzetta dello Sport.
Gli anni 15/18 furono per Enzo anni di dolore perse il
padre ed il fratello Dino, dopo aver formato operai
specializzati per conto dell'Officina Pompieri di Modena
parte militare, ma si ammala di pleurite.
Guarito dalla malattia tenta invano di essere assunto dalla
FIAT di Torino, dopo peregrinare per le officine del nord
finalmente ENZO trova un ingaggio partecipando come
pilota alla targa FLORIO.
Nel 1920 inizia a correre con L'ALFA ROMEO,
sistemando la questione economica si sposa, inizia a
vincere diverse corse automobilistiche, incontra la madre
dell'asso dell'aviazione italiana Francesco BARACCA,
che consiglia FERRARI di utilizzare il cavallino
rampante del figlio, Enzo accetta introducendo il fondo
giallo colore della città di Modena nasce il mito.
Partecipa alla fondazione di un giornale sportivo
bolognese (corriere dello sport), dopo un periodo di
malattia che lo costrinse ad abbandonare le corse viene
chiamato a Milano per organizzare la squadra corse della
ALFA, diventando subito SCUDERIA FERRARI in
quanto le Alfa venivano adattate alle corse dal giovane
Ferrari.
Il primo uomo chiave della nuova scuderia e il progettista
VITTORIO JANO, che con lui gestì lo sviluppo delle auto
Alfa, FERRARI stesso riprese a correre con un team di
circa 40 piloti. La crisi economica del 1933 portò l'Alfa a
ritirarsi quindi anche Ferrari si ritirò fondando la AVIO
costruzioni, con sede a Modena, trasferendosi a
Maranello con il nuovo stabilimento, dopo la guerra nel
1947 creò la sezione sportiva della FERRARI la
SCUDERIA. Inizia a vincere GP e Campionati di F1,
nel frattempo la casa automobilistica vendeva vetture
finanziando le attività sportive nel 1969 a fronte di
problemi finanziari la FERRARI cercò soci e dopo una
lunga e travagliata trattativa con la FORD, si accordò con
la FIAT a cui cedette la casa automobilistica conservando
il 10% delle azioni (oggi in mano al figlio PIERO) e la
gestione della Scuderia corse.
Grave lutto la perdita del figlio DINO su cui erano
fondate le speranze di un luminoso cammino FERRARI.
Oggi la FERRARI si avvia per il futuro verso L'IBRIDO,
non raggiumgerà mai il livello di vendita della PORSCHE
ma il brand italiano di classe ed eleganza sarà sempre
presente per una clientela ricca e sofisticata a cui viene
concesso il massimo servizio, (competizioni per clienti,
scuole di pilotaggio, cura nei minimi dettagli nella
assistenza meccanica.
UOMINI FERRARI.
Giovanni AGNELLI.
Vittorio GHIDELLA.
Luca CORDERO MONTEZEMOLO.
Jean TODT.
Sergio MARCHIONNE.
LUCA CORDERO MONTEZEMOLO.
Nasce a Bologna agosto 1947, dirigente d'azienda e
imprenditore italiano, dopo la laurea in Giurisprudenza e
una specializzazione in diritto internazionale alla
Columbia University, iniziando la sua carriera lavorando
presso un grande studio legale di Roma e New York, nel
contempo si dedica anche allo sport automobilistico.
Nel 1973 entra in FERRARI come assistente di ENZO e
responsabile della Squadra corse, sotto la sua gestione la
FERRARI vince il Campionato mondiale costruttori per 3
anni di seguito dal 1975 al 77, e 2 campionati mondiali
piloti con Lauda.
Dopo una parentesi di esperienze manageriali ritorna in
FERRARI nel 1991, ingaggia Jean TODT e sotto la sua
guida nel 2000 vince il mondiale F1 successo ripetuto
negli anni 2001/2004. Infine nel 2014 lascia la presidenza
Ferrari che viene assunta da Sergio MARCHIONNE.
Ing. VITTORIO GHIDELLA (1931 – 2011).
ingegnere meccanico, progettista, dir. Industria,
imprenditore.
Ottiene a pieni voti la maturità classica e si iscrive alla
facoltà di ingegneria meccanica al Politecnico di Torino,
entra in FIAT scelto da Gianni AGNELLI, dopo una
breve parentesi lavorativa con il padre nell'azienda de
famiglia, il padre, commerciante in lubrificanti.
Dopo passaggi in aziende controllate gruppo IFIL diventa
responsabile di tutto il settore auto FIAT.
Dopo divergenze con la famiglia AGNELLI che
preferiscono la gestione finanziaria del gruppo anziché
quella tecnica viene sostituito da Cesare ROMITI,
GHIDELLA tuttavia fa in tempo a riportare la FIAT alle
vette delle vendite europee e mondiali di auto, i suoi
modelli; la PUNTO, la CROMA, la TIPO, in sede Alfa, la
164, in casa LANCIA con i nuovi modelli DELTA e
THEMA, riporta i mondiali in rally e altre corse in
collaborazione FIAT-FERRARI nasce la THEMA-
FERRARI 3,2 cc. V16. Non immaginiamo cosa fosse
successo se come promesso fosse diventato presidente
della FERRARI.
Sua rivoluzione tecnica costruire pianali di telai adattati a
varie carrozzerie.
Si ritira in Svizzera (Lugano), seguitando a fare impresa
fino alla morte.
Dott. JEAN TODT. (1946) ex pilota rally.
Dirigente di azienda, dirigente sportivo e
imprenditore.
Dopo un passato da coopilota di corse Rally si dedica con
successo alla organizzazione di squadre da corsa
automobilistiche nella fattispecie Rally con la casa
TLBOT e in seguito PEUGEOT, ma con la FERRARI che
ottiene il grande successo.
Portato in FERRARI da LUCA MONTEZEMOLO nel
1993 fino al 2009, passando da direttore della scuderia
Ferrari, ancora direttore amministrativo e amministratore
delegato del Cavallino.
In totale vince 5 titoli mondiali piloti, 6 mondiali
costruttori, scopritore di Michael SCHUMACHER, suo
fraterno amico, costituisce un team tecnico portando in
Ferrari progettisti del calibro di Rory BYRNE e Ross
BRAWN, il periodo più felice dell'intera storia FERRARI.
Citiamo tecnici importanti della FERRARI.
1. Mauro FORGHIERI.
2. Team Ross BRAWN, Rory BIRNE, Paolo Martinelli.
3. Vittorio JANO.
4. Giotto BIZZARRINI.
5. Gioacchino COLOMBO.
Di questi ricordiamo MAURO FORGHIERI, figlio di un
dipendente Ferrari laureato in ingegneria entra in fabbica
a soli 27 anni, nessuno ha vinto come lui 17 mondiali tra
F1, Sport e Prototipi, sostituì Carlo CHITI.
Ancora ricordiamo GIOTTO BIZZARRINI, ingegnere
designer e imprenditore italiano, nato nel 1926, dopo la
laurea in ingegneria a Pisa, entra in Alfa Romeo, che
lascia per seguire Ferrari con un sodalizio con CHITI,
lascia la casa modenese per fondare ATS e lo stesso spa
con soci il conte VOLPI e lo stesso CHITI. In seguito
fonda la sua omonima casa automobilistica produttrice di
prototipi che presto chiude, tra i suoi primi clienti c'è
FERRUCCIO LAMBORGHINI. Oggi alla veneranda età
di 91 anni fa consulenze.
La troika che fece fece grande la Ferrari di TODT e
SCHUMI, tutti o quasi provenienti dalla vincente
BENETTON, invece Martinelli prodotto delle Università
italiane.
6. Luigi BAZZI.
7. Carlo CHITI.
8. John BARNARD.
9. Sergio SCAGLIETTI.
10 . Aurelio LAMPREDI.
Di questi ricordiamo SERGIO SCAGLIETTI, designer, e
imprenditore scperto da Enzo Ferrari quando era ancora
battitore di lamiera venne incaricato dal Drake di fare le
più belle carrozzeria della sua casa, la carrozzeria
Scaglietti, le sue creature la 250 Testarossa,la 250 GT, e la
612 Scaglietti.
Ancora ricordiamo AURELIO LAMPREDI, (1917 – 1989
è stato ingegnere italiano famoso progettista di motori da
competizioni e di grande serie, il più proficuo progettista
Ferrari.
Lavorato anche per la PIAGGIO, e la CAPRONI,
concluse la sua carriera alla FIAT dove progetto la FIAT
DINO.
Ing. CARLO CHITI, ingegnere aeronautica, entrò in Alfa
Romeo seguì Ferrari nella sua avventura ruppe per
contrasti con il Drake per motivi ancora sconosciuti dopo
varie avventure imprenditoriali ritornò all'Alfa.
John BARNRD, uno dei geni riconosciuto nella F1 non
ha vinto Campionati ma molti GP strappato dal suo centro
studi inglese per ben 2 volte.
Le FERRARI DI STRADA IMPORTANTI.
1. LA 250 GTO.
Anno di nascita 1962 2500 cc Gran Turismo Omologata,
prodotta in 39 esemplari campione di incassi nelle aste
specializzate un dato battuta nel 2013 per 38,4 milionidi
euro.
2. LA 250 GT California.
Anni di produzione dal 1957 al 1963, una vettura
destinata anche al mercato americano, per i suoi facoltosi
clienti, la produzione complessiva consiste in 106 modelli.
Decisamente un classico modello FERRARI linea
grintosa e classica curata nei minimi particolari.
Oggi FERRARI CALIFORNIA T produzione dal 2014,
lunghezza 4570, larghezza 1910 mm, altezza 1322 mm,
passo 2670 mm, massa 1625 Kg. Vettura sportiva di GT
con carrozzeria cabrio-coupè velocità max 316 Km/h.
3. FERRARI TESTAROSSA.
Anni di produzione 1984 – 1996, berlinetta sostituisce la
Ferrari 512 Bbi, costruita in 9957 esemplari, lunghezza
4485 mm, larghezza 1986 mm, altezza 1130 mm, passo
2550 mm, velocità 290 Km/h. La Testarossa produsse un
modello unico per Gianni AGNELLI, carrozzata da
Pininfarina, esistono 5 esemplari Spider cilindrata 4943 c
4. FERRARI F40.
Anni di produzione 1987 – 1992, coupè sostituisce la
Ferrari 288 GTO, costruita in 1337 esemplari, lunghezza
4358 mm, larghezza 1870 mm, altezza 1124 mm, passo
2450 mm, velocità 327 Km/h, cilindrata 2936 cc. Nata per
festeggiare i 40nanni della casa fu presentata in
anteprima alla stampa dal Drake in persona, disegnata da
Leonardo Fioravanti per Pininfarina.
5. FERRARI F50.
Anni di produzione dal 1995 al 1997, sostituisce la F40,
esemplari prodotti 349, lunghezza 4480 mm, larghezza
1986 mm, altezza 1120 mm, passo 2580 mm, velocità 325
Km/h, cilindrata 4698 cc, spyder, costruito in serie limitata
per celebrare il 50 anno della casa di Maranello,
il motore è un 12 cilindri a V tratto dalla F1 della stagione
1980. disegnata da Pietro Camardella per conto di
Pininfarina che ne veste la vettura, meno amata della
F4O, ma più esclusiva vale oggi circa 1,5 milioni di euro.
6. ENZO FERRARI.
Anni di produzione dal 2002 al 2004, sostituisce la F50,
prodotta in 400 esemplari lunghezza 4702 mm, larghezza
2035 mm, altezza 1147 mm, passo 2650 mm, disegnata da
Ken Okuyama, per carrozzeria Pininfarina.
In occasione dei 55 anni della casa automobilistica,
sfrutta il prototipo che riproduceva la F348, viene
dedicata al fondatore con il nome ENZO, curioso un
esemplare donato al Papa GIOVANNI PAOLO II in
beneficenza fu venduta per 6 050000 dollari. Velocità oltre
350 Km/h, cilindrata 6000 cc.
7. LA FERRARI.
Anni di produzione dal 2013 al 2016, sostituisce la Enzo
tipo Coupè, e versione Spyder, esemplari prodotti 499 (le
coupè, e 209 la spyder), lunghezza 4702 mm, larghezza
1992 mm, altezza 1116 mm, passo 2665 mm, disegnata per
il centro stile Ferrari, da Flavio Manzoni, velocità 350
Km/h, cilindrata 6262 cc. Il prezzo base era di 1210000
euro. Alimentazione ibrida.
8. FERRARI 458.
Anni dal 2009 al 2015 sostituisce la Ferrari F430,
berlinetta e in versione Spyder, carrozzata da Pininfarina
lunghezza 4527 mm, larghezza 1937 mm, altezza 1213 mm,
passo 2650 mm, velocità 325Km/h, cilindrata 4497 cc
9. FERRARI. 488 GTB.
Attualmente in produzione dal 2015, tipo berlinetta con
versione Spyder, sostituisce la F458, lunghezza 4568 mm,
larghezza 1952 mm, altezza 1213 mm, passo 2650 mm,
cilindrata 3902 cc, motore in posizione centrale velocità
massima oltre 330Km/h, presentata in pubblico al Salone
internazionale di Ginevra del 2015.
carrozzata da Pininfarina su disegno di Flavio Manzoni.
PILOTI FERRARI. I PIU' RAPPRESENTATIVI.
1- Gilles VILLENEUVE : ex pilota di F1 (1950-1982),
carriera in F1, dal 1977 al 1982.
scuderie Mc Laren, FERRARI.
GP disputati 68, GP vinti 6, miglior risultato 2 posto nel
campionato mondiale 1979.
rimasto nel cuore dei ferraristi e del Drake per il suo
modo di correre considerato come un figlio per ENZO,
indimenticabile i suoi duelli.
2- Jean ALESI : ex pilota FI (1964) francese.
Carriera in F1 dal 1989 al 2001.
scuderie Tyrrell, FERRARI, Benetton, Sauber, Prost,
Jordan.
GP disputati, 202, GP vinti 1 podi 32, miglior risultato
finale 4 mondiale piloti anno 1996/97.
vive in Svizzera francese di nascita ma di indole italiana,
cresciuto con i poster della FERRARI, nella carrozzeria
del padre.
3- Michele ALBORETO : ex pilota F1 italiano (1956-
2001), ultimo italiano vincente con la Ferrari anni dal
1981 al 1994, scuderie Tyrrell, FERRARI, Larrousse,
Arrows, Footwork. Scuderia Italia Minardi.
Anni in F1 dal 1981 al 1994.
GP disputati 215. GP vinti 5, podi 23, miglior risultato 2
nel mondiale piloti anno 1985.
nel cuore del Patron FERRARI per la sua educazione il
modo di correre la sua innata bellezza, questo lo annovera
tra i grandi piloti Ferrari.
4- Clay REGAZZONI. : ex pilota di F1 nazionalità
Svizzera, (1939 – 2006). pilota in categoria F2 e Sport
Prototipo ritirato nel 1980.
anni in F1 1970 – 1980.
Scuderie: FERRARI, BRM, Ensign, Shadow, Willians.
GP disputati 139, GP vinti 5, podi 28, miglior risultato 2
nella classifica mondiale piloti anno 1974.
pilota istintivo e dalla guida aggressiva aveva una ottima
capacità di mettere a punto le vetture esperienza fatta
nella officina paterna. Personaggio pubblico a tutto
campo re dei rotocalchi femminili, unico handicap aver
consigliato a Ferrari il pilota LAUDA.
5- Lorenzo BANDINI : ex pilota di F1. (1935 – 1967).
Anni dal 1961 – 1967.
Scuderie, Centro Sud, FERRARI, NART.
GP disputati 42, GP vinti 1 podi 8 migliore risultato finale
nel campionato mondiale piloti 4 anno 1964. nato in Libia
ritornato in Itali trovò lavoro presso l'autonoleggio e
officina meccanica del suocero che lo iniziò alle
competizioni sportive con successo arrivando in F1, la
tragica fine ha aumentato notevolmente la simpatia per
questo grande dello sport automobilistico.
6. Niki LAUDA : ex pilota F1 imprenditore e dirigente
sportivo austriaco (Vienna 1949).
anni in F1 dal 1971 al 1985.
scuderie March, BRM, FERRARI, Brabham, McLaren,
mondiali vinti 3 (anni 1975 – 1977 – 1984).
GP disputati 177, GP vinti 25, podi 54.
Era nominato il computer a causa della sua incredibile
capacità di individuare al pari di un elaboratore tutti i
difetti anche i più piccoli, in casa Ferrari fu portato da
Regazzoni suo compagno alla BRM, fu l'unico sfidando e
criticando FERRARI portò insieme a FORGHIERI la
vettura al trionfo mondiale.
Figlio di banchieri austriaci dopo la F1 divenne
proprietario di compagnie aeree ed infine direttore
sportivo della vincente scuderia di F1 MERCEDES.
7. Felipe MASSA : pilota di F1 brasiliano (1981), in
attività,
Scuderie; Sauber dal 2002 al 2005.
FERRARI dal 2006 al 2013.
Williams dal 2014 -
GP disputati 257, GP vinti 11, 41 podi, miglior risultato
anno 2008 secondo classifica mondiale piloti.
Pilota di origine italiana inizia nelle categorie Kart all'età
di 9 anni, arriva in F1 alla Sauber e in FERRARI arrivò
con la qualifica di raccomandato da Todt (il figlio è suo
manager), ma ben presto dimostra il suo valore pilota
irruento ma calcolatore a fianco per diverso tempo di
Michael Scumacher.
8. Gerbard BERGER : ex pilota di F1 austriaco
imprenditore.
Anni dal 1984 al 1997.
Scuderie, ATS, Arrows, Benetton, FERRARI Mc Laren.
GP disputati, 210, GP vinti, 10, podi 48, miglior risultato
finale 3 posto anno 1988 e anno 1994.
Per ben 2 volte pilota Ferrari scelto dal Drake e poi da
Montezemolo, pilota serie e scrupoloso, ma ottima spalla
per compagni fuoriclasse (vedi Senna), figlio di un
facoltoso industriale austriaco nei trasporti, prese in
mano l'azienda e fece investimenti in scuderie di F1.
Carattere gioviale e scherzoso grande amico di Airton
SENNA.
9. Fernando ALONSO : pilota di F1 2 volte campione
del mondo nel 2005 e anno 2006, esordio nel 2001.
Scuderie; Minardi, Renault, McLaren, FERRARI.
Mondiali vinti n 2.
GP disputati 280, GP vinti 32.
inizio carriera aiutato dal padre nei Kart trovando
sponsor arriva alla F1 presto la sua permanenza al
cavallino è segnata dal suo massimo rendimento ma dal
suo carattere di non essere uomo squadra, non brillante
nei risultati ma rimasto nel cuore dei tifosi ferraristi.
10. Sebastian WETTEL : pilota di F1 tedesco nato nel
1987.
4 volte campione del mondo con la scuderia RED BULL
oggi pilota FERRARI.
Esordio in F1 anno 2007, scuderie, BMW-Sauber, Toro
Rosso, Red Bull, FERRARI.
Mondiali vinti anno 2010 – 2011 – 2012 – 2013.
GP disputati 44, podi 91.
Vero talento automobilistico uno dei migliori in
circolazione se non il migliore iniziato bene a Maranello
speriamo continui.
LAMBORGHINI.
Il fondatore FERRUCCIO LAMBORGHINI.
Storia della LAMBORGHINI.
Carrozziere BERTONE.
La LAMBORGHINI NELLA MOTONAUTICA E
AERONAUTICA (Elicotteri).
ATTIVIYA' SPORTIVA.
Auto LAMBORGHINI.
Museo LAMBORGHINI.
FERRUCCIO LAMBORGHINI.
Nasce a Cento nella frazione di Rezzano. Figlio di
agricoltori, lascia la scuola elementare e la sua passione
per i motori e per le macchine lo porta a Bologna, dove
lavora in un'azienda che revisiona automezzi per
l'esercito.
Durante la II guerra mondiale trova l'opportunità di
sperimentare le sue doti meccaniche come tecnico
riparatore presso il 50° autoreparto misto di base a Rodi.
Nel 1946 la crescente domanda di trattori del mercato
italiano unita, all'esperienza acquisita nelle riparazioni
spingono Ferruccio ad intraprendere la carriera di
imprenditore nella produzione di trattori.
Compra veicoli militari avanzati dalla guerra e li
trasforma in macchine agricole.
Nel 1946 si sposa con Clelia MONTI, conosciuta durante
la guerra a Rodi, nel 1947 nasce il figlio Tonino
LAMBORGHINI. Clelia morirà poco dopo, nel 1948
conoscerà Anna BORGATTI, una maestra figlia di
proprietari di albergo, di Cento, che lo seguirà nella
conduzione delle sue aziende per oltre 30 anni.
Nel 1948 Ferruccio fonda la LAMBORGHINI
TRATTORI , il logo Toro è il segno zodiacale di Ferruccio
inoltre è un appassionato di corride.
Solo 3 anni dopo la guerra l'azienda LAMBORGHINI era
capace di progettare e costruire da sola i suoi trattori e già
nel corso degli anni 50/60 la Lamborghini trattori diventa
una delle più importanti aziende costruttrici di macchine
agricole in Italia.
Seguì la produzione di BRUCIATORI a nafta e di
condizionatori, stupendo per la velocità con la quale tali
prodotti riuscivano a imporsi sui mercati, in ragione delle
loro qualità tecniche a fronte di un prezzo molto
competitivo. La strategia di Ferruccio per ottenere rapidi
risultati consisteva nell'individuare le aziende e i prodotti
leader per poi avviare una campagna di reclutamento dei
tecnici più significatiovi offrendo loro stipendi molto alti
rispetto a quelli percepiti nelle aziende di appartenenze.
Nel 1959 lo spirito imprenditoriale del fondatore del
nuovo marchio si spinse fino a concepire la produzione di
elicotteri che non fu mai avviata e della quale resta un
prototipo.
Finalmente nasce IL MITO AUTO.
Il successo personale di Lamborghini gli permise di
acquistare molte auto di lusso (Alfa Romeo, Lancia,
Mercedes, Jauar, e 2 Maserati 3500 GT, tuttavia
Lamborghini non apprezzava particolarmente le Maserati
ritenendole poco veloci e pesanti.
Sul fronte FERRARI all'epoca come del resto oggi al top
delle auto sportive, Ferruccio nel 1958 acquistò a
Maranello una Ferrari 250 GT, negli anni successivi fu
possessore di diverse auto del Drake non risparmiando le
solite critiche considerando le auto di Maranello
rumorose e ne lamentava gli interni spartani.
L'idea di produrre macchine sportive gli venne dopo una
discussione con il grande ENZO FERRARI, si narra così
l'evento: FERRUCCIO possedeva 2 Ferrari identiche e
più di una volta ha rotto la frizione, dopo aver speso
diversi soldi portò una delle auto nella sua officina e un
suo meccanico la smontò. La frizione che si rompeva era
identica a quella montata nei suoi trattori, da quel
momento le lamentele di Lamborghini con il Drake
furono sempre più accese FERRARI stizzito pare abbia
esclamato, “la macchina va benissimo il problema è che
tu sei capace di guidare i trattori non le FERRARI”.
Diverse le versioni sulla loro definitiva rottura sta di fatto
che Ferrari perse un grande cliente ma lItali guadagnò
una nuova ECCELLENZA meccanica.
INIZIA LA GRANDE AVVENTURA.
Dopo appena sei mesi la nuova LAMBORGHINI 350 GT,
disegnata da GIORGIO PREVEDI (§) con la supervisione
di FRANCO SCAGLIONE (§§), era pronta per il Salone
di Torino del 1963.
per la 1 LAMBO il progetto del motore un 12 cilindri di
3500 cc fu affidato a GIOTTO BIZZARRINI che fino a
poco tempo prima aveva contribuito alla nascita della
Testarossa in casa Maranello.
Ma è del 1966 con la MIURA che rivoluziona le auto
sportive, motore sempre 12 cilindri ma portato a 4000 cc e
disposto in posizione centrale -trasversale con cambio in
blocco con il basamento, la MIURA ottenne un successo
clamoroso e sarà prodotta fino al 1973.
in seguito alla crisi petrolifera e alle limitazioni normative
che scoraggiavano l'acquisto e la manutenzione di gresse
auto in specie quelle sportive FERRUCCIO iniziò
seriamente a pensare seriamente di ritirarsi dall'attività di
costruttore.
Nel 1972 cedette improvvisamente le quote di
maggioranza dell'azienda automobilistica all'industriale
svizzero ROSSETTI (§§§), e si ritirò nel suo vigneto in
Umbria dedicandosi alla sua produzione di vino ancora
oggi esistente producendo il vino rosso Colli del
Trasimeno con il nome di Sangue di Miura.
Piccolo RITORNO.
Ferruccio LAMBORGHINI tornò ad occuparsi di
automobili nei primi anni 90 muovendosi con assoluta
discrezione. Avviò la produzione di piccoli veicoli elettrici
per i campi da golf, e fornì segretamente la consulenza
alla rinata BUGATTI dove erano confluiti suoi tecnici e
operai allora sotto la proprietà della CHRYSLER.
La fine ancora una volta porta il marchio straniero dopo
vari incontri si stava concludendo la possibilità di ripresa
della produzione auto LAMBORGHINI chiese che la
prima vettura prodotta una 350GTV fosse consegnata a
lui, al rifiuto si interruppero le trattative
morì nella sua tenuta di Panicale in Umbria a 76 anni.
STORIA DELLA LAMBORGHINI.
Azienda italiana produttrice di automobili di lusso
interamente posseduta dal gruppo tedesco AUDI.
Fondata nel 1963 da FERRUCCIO LAMBORGHINI, la
sede e l'unico stabilimento produttivo sono da sempre
situati a Sant'Agata Bolognese dove lavorano 1300
dipendenti.
Nel 2016 sono in produzione 2 modelli entrambi 2 posti
motore centrale a trazione integrale:
Lamborghini HURACAIN. E la
Lamborghini AVENTADOR.
Benché sia prosaicamente frutto di un progetto
imprenditoriale iniziato tempo prima, la fondazione della
LAMBORGHINI, viene tradizionlmente ricondotta ad
una lite realmente accaduta fra ENZO FERRARI e
FERRUCCIO LAMBORGHINI. Questo ultimo già
affermato industriale che costruiva trattori, caldaie e
condizionatori possedeva una Ferrari 250 GT della quale
non era pienamente soddisfatto. Si rivolse al
Commendatore in persona per lamentare il cattivo
funzionamento della trasmissione e dispensargli consigli,
ma Ferrari orgogliosamente stizzito che il cliente volesse
insegnargli il mestiere gli disse la frase storica “che vuol
saperne di auto Lei che guida i trattori?”.
Per tutta risposta LAMBORGHINI decise di avviare in
proprio la costruzione di una automobile che fosse
“perfetta anche se non particolarmente rivoluzionaria”.
La Lamborghini automobili fu fondata il 7 maggio 1963,
ed aveva sede in uno stabilimento appositamente costruito
Il titolare che disponeva di ingenti risorse finanziarie si
circondò immediatamente di ingegneri e tecnici molto
capaci; Giotto BIZZARRINI, (progettò il motore),
Gian Paolo DALLARA e Paolo STANZANI (il
telaio, Franco SCAGLIONE disegnò la linea. La 350
GTV era una granturismo a 2 posti veloci ed elegante
(secondo i canoni dettati da Ferruccio), e fu la prima auto
costruita in serie dalla LAMBORGHINI. Ebbe un
discreto successo di vendite e fu seguita dalla 400 GT, e
dalla 400 GT. (2+2), entrambe presentate nel 1966.
Anni 1965 – 1972. Un rapido successo.
Per contrasti con il titolare uscirono i fautori del successo
automobilistico per contrasti con il patron tuttavia
svilupparono un progetto parallelo che vide la luce
proprio quello stesso anno, la MIURA, questa esuberante
automobile a motore posteriore (fra le prime al mondo),
era paradossalmente l'esatto contrario di ciò che
Lamborghini aveva chiesto ai suoi progettisti, favolosa ma
tutto fuorché esente da difetti.
Ebbe un successo straordinario sia di critica che di
vendite tanto che nelle varianti rimase in produzione fino
al 1973. La MIURA fu anche l'auto che inaugurò il lungo
sodalizio con lo stilista BERTONE ed in modo particolare
con il suo designer Marcello GANDINI, cui la
Lamborghini si affidò.
Un ruolo importante lo ebbe anche il neozelandese Bob
WALACE, il cui contributo si rivelerà decisivo nello
sviluppo di alcuni modelli più rappresentativi della casa.
Entrato Bob subito in Lamborghini come assistente alla
produzione ma divenne ben presto collaudatore capo e
responsabile dello sviluppo su strada, la casa non ha mai
avuto un circuito di prova e i test sono sempre stati svolti
sulle strade pubbliche.
Intanto, la linea di automobili di gusto classico della
LAMBORGHINI continuò e nello stesso anno il 1968
furono presentate sia la sostituta della 400 GT, la ISLEO
(che ne ammodernava le linee ma seguiva l'impostazione
iniziale), che la ESPADA, una grande coupé sportiva a 4
comodi posti la cui filosofia era già stata prefigurata dal
prototipo Marzal.
Dopo pochi anni dalla fondazione la LAMBORGHINI
poteva già contare su un'intera gamma di automobili
sportive (anche se disponevano di un unico motore), ma la
sorte dell'azienda era nelle mani della MIURA, che
monopolizzava le vendite nel 1968 ne vennero vendute
187, contro le 37 di ESPADA e pochissime ISLERO.
Purtroppo il 1969 vide l'abbandono di DALLARA che si
trasferì alla DE TOMASO, per dedicarsi alle auto da
competizione.
Mentre le vendite della ESPADA miglioravano e quelle
della MIURA prosperavano la deludente ISLERO fu
sostituita con la JARAMA un'altra coupè 2+2 che con la
spigolosa linea cambiava completamente registro rispetto
alla sua antesignana.
Sempre nel 1970 venne presentata anche la URRACO,
che montava posteriormente un motore V8 di soli 2500 cc,
nuovo motore per la Lamborghini, rappresentò il tentativo
di espandersi verso un'area di mercato meno esclusiva e
di aumentare così le modeste qote produttive consentite da
auto così costose.
L'anno successivo (1971), venne presentata la vettura
destinata a sostituire la Miura, si chiamava
COUNTACH,e la sua linea ancor più estrema e radicale
era anch'essa opera di GADINI.
La COUNTACH, però complice anche il protrarsi dei
risultati soddisfacenti della Miura non entrò in
commercio prima del 1974, fu la prima Lamborghini
senza il suo fondatore FERRUCCIO.
Anni 1972 – 1981. Gli svizzeri e la crisi.
Ferruccio Lamborghini abbandonò improvvisamengte la
sua azienda nel 1972, cedendo la maggioranza delle
azioni all'imprenditore svizzero Georges-Henri
ROSSETTI, per poi vendere il restante pacchetto a Rene
LEIMER nel 1973, la ragione di una decisione così
inattesa era la necessità di reperire fondi per la fabbrica
di trattori in difficoltà, ma fu probabilmente da ricercarsi
anche nel malumore che Lamborghini provava nei
confronti delle agitazioni sindacali che già da tempo
erano diffuse in gran parte delle fabbriche italiane. Tali
rivendicazioni oltre a rallentare la produzione e a
ripercuotersi sulla qualità dei prodotti avevano
plausibilmente minato l'entusiasmo imprenditoriale di
Ferruccio. Nel giro di pochi anni infatti cedette le alttre
attività e si ritirò a vita privata.
Il cambio di gestione corrisponde alle prime serie
difficoltà economiche, determinatesi da una somma di
cause; l'uscita di scena della Miura, quando la Countach
non era pronta, la crisi petrolifera del 1973 che mise al
bando le auto veloci ed infine la proprietà svizzera era
spesso assente e poco risoluta.
La gestione della Lamborghini venne affidata ad Ubaldo
SGARZI, quale direttore commerciale, la scarsità dei
fondi causò il mancato finanziamento di progetti
interessanti come la Bravo che avrebbero potuto
rilanciare le vendite.
Così nel 1974, anche Stanzoni e Wallace lasciano la
Lamborghini, seguirono anni difficili con una gamma
ormai obsoleta e scarsamente sviluppata e la sola
apprezzatissima COUNTACH a sostenere le sorti
economiche della fabbrica. Solo nel 1976 venne introdotta
la prima convertibile di serie della Lamborghini, la
SILHOUETTE, che adottava la meccanica della
URRACO. A risolvere le sorti dell'azienda sembrò arrivare
un vantaggioso accordo per costruire 800 esemplari della
coupè M1, per conto della BMW, che avrebbe fornito i
motori, ma l'azienda bolognese in grave deficit non fu in
grado di rispettare le consegne e l'intesa venne rescissa.
Poco dopo un altro progetto di importanti dimensioni per
quanto poco affini alla originaria vocazione, la
costruzione di un fuoristrada destinato all'esercito
americano, sfortunatamente anche questa commessa
andò male in quanto al fuoristrada Lamborghini (il
CHEETAH), fu scartato a favore del suo concorrente
l'Humvee. La perdita della commessa fu un altro duro
colpo per le finanze della casa ormai sull'orlo della
bancarotta. Sembrò esserci un interesse di Walter WOLF
miliardario canadese che aveva contribuito allo sviluppo
della Countach ma ciò non si concretizzò, infine nel 1978
il Tribunale di Bologna pose l'azienda in amministrazione
controllata per evitare il fallimento.
Nel 1979 al fine di alleviare la cassa integrazione
l'azienda siglò un accordo con la FIAT per l'allestimento
interno di 5000 vetture “127Rustica”, prodotta in Brasile,
e destinata al mercato europeo
Anni 1981 – 1987 I fratelli MIMRAN.
Non trovandosi un acquirente nel 1980 la Lamborghini
venne messa in liquidazione. Per riaverla lo stesso
FERRUCCIO LAMBORGHINI mise sul piatto 3,5
miliardi, ma il Tribunale accettò l'offerta di 3,85 miliardi,
dei fratelli francesi PATRICK e JEAN-CLOUDE
MIMRAN, giovanissimi imprenditori dello zucchero. Nel
1981 fu formalizzata la cessione dell'attività che assunse il
nome di NUOVA AUTOMOBILE LAMBORGHINI.
Il rinnovamento fu importante, l'attività della fabbrica
riprese a pieno ritmo con l'arrivo dei capitali necessari
Amministratore fu nominato Emil NOVARO mentre
Giulio ALFIERI nominato direttore tecnico, mantenuto al
commerciale SGARZI.
Ricominciò il lavoro di sviluppo sulla sempre
richiestissima Countach, che non sembrava sentire il peso
degli anni. La Slhouette fu sostituita con la rivoluzionaria
JALPA P350 GTS, si decise anche di fare esperienza del
prototipo e di sviluppare lo LM002 fuoristrada ad uso
civile.
La Lamborghini tornò a rifiorire Alfieri fu sostituito da
Luigi MARMIROLI, con un apposito reparto con un
giovane HORACIO PAGANI.
Ora la gamma comprende la COUNTACH la LM002.
Anni 1987 – 1994 l'era CHRYSLER.
Sembra una costante per la casa di Sant'Agata senza
preavviso i fratelli Mimran vendettero la Lamborghini al
colosso americano CHRYSLER. Ma il risultato cambia
poco la casa americana è solo interessata al nome e nel
1994 la cede ad una società indonesiana totalmente
inesperta mirante solo a commercializzare un solo veicolo
e ripianare la situazione finanziaria. Finalmente nel 1988
arriva la tedesca AUDI.
1998 – 2017 oggi LAMBORGHINI con AUDI.
Nel 1998 la Lamborghini fu acquisita dall'Audi
costruttore sufficientemente esperto e solido da garantire
alla casa bolognese un piano industriale adeguato.
LAMBORGHINI MOTONAUTICA.
… La passione per i motoscafi ha portato FERRUCCIO
LAMBORGHINI all'idea di di un audace progetto che ha
riunito i suoi eccezionali motori a 12 cilindri con il top dei
costruttori di imbarcazioni la RIVA.
Negli anni 60, questa ultima era già celebre per i suoi
pregiati motoscafi in legno, tra questi il modello
ACQUARANA), azionato da 2 motori V8 RIVA-CRUSAD
da 220 cavalli. Verso la fine del 1967 Lamborghini
propose a CARLO RIVA di equipaggiare un motoscafo
Super Acquarama, con 2 motori della ESPADA con una
cilindrata di 3929 che raggiungevano i 325 cavalli nella
versione stradale, adattati per una barca e sempre
alimentati da 6 carburatori Weber a doppio corpo,
garantivano non meno di 300 cavalli ciascuno si
prevedevano scarichi super aperti.
L'imbarcazione (n registro 278) fu consegnata a Cervia
nel 1968, imbarcazione detentrice di vari record mondiali,
l'imbarcazione fu conservata ed utilizzata sul lago
Trasimeno a Panicarola dove si affaccia la tenuta
agricola di Ferruccio.
In seguito vietata la navigazione per inquinamento e flora
ittica, di seguito scorporata dal motore (oggi presso il
museo Lamborghini), la barca venduta ad un privato...”
(dal libro dedicato al padre di Tonino LAMBORGHINI).
LAMBORGHINI IN ELICOTTERO.
...”in fatto di interesse e cultura di elicotteri di Ferruccio
LAMBORGHINI sono riportati da aneddoti che
segnalano come se Ferruccio avesse nella sua vita solo
costruito elicotteri. Tuttavia fu prodotto un solo prototipo
che no ottenne la omologazione del ministero ma rimane
da esempio di come la mente e la fantasia motoristica di
FERRUCCIO LAMBORGHINI sia così vasta.
ATTIVITA' SPORTIVA.
Contrariamente a gran parte dei costruttori da auto
sportive per i quali le competizioni rappresentano un
ottimo veicolo promozionale, per lungo tempo la
LAMBORGHINI AUTOMOBILI non partecipò
direttamente a nessuna manifestazione sportiva, tale
scelta fu determinata tanto dagli ingenti costi richiesti per
queste attività quanto da una precisa visione
imprenditoriale del fondatore per le quali le corse non
erano consone all'immagine di automobili pratiche e
confortevoli benché velocissime che intendeva costruire.
Ciò in aperto contrasto con alcune delle figure chiave
dell'azienda. DALLARA lasciò la casa proprio per seguire
la DE TOMASO di dirigere una squadra di F1, anche
WALLACE segui la stessa strada.
Per oltre 20 anni le uniche occasioni di vedere le auto
bolognesi in circuiti partivano da clienti che privatamente
organizzavano raduni e competizioni.
Le prime iniziative ufficiali della Lamborghini nel settore
agonistico risalgono al 1985, con la nomina di
MARMIROLI a direttore tecnico. L'ingegnere volle con
sé Daniele AUDETTO in passato direttore sportivo della
scuderia FERRARI, al rallista Sandro MUNARI fu
invece dato il compito di sviluppare e pilotare una
versione speciale della LM002 per participare alla Parigi
Dakar, altre iniziative volsero a portare la casa nel gruppo
C (Endurance) con una KONRAD KM-011 vengono
forniti motori da 3500 cc.
Esperienza anche in F1 con l'avvento della CHRYSLER,
fu varato un piano per la participazione al mondiale di F1
fornendo motori a diverse scuderie primo LARUSSE. Per
portare le vetture in F1 fu addirittura fondata una
squadra la MODENA TEAM, anche la MINARDI usufruì
di tali propulsori.
Oggi con la gestione AUDI l'impegno nelle competizioni
venne dedicato alle derivate di serie che richiedono
investimenti minori fidelizzando la clientela e generano
utili (poiché le auto vengono vendute a squadre e piloti).
Nel 2009 venne ripristinato il trofeo monomarca, stavolta
riservato alla GALLARDO LP560-4 a trazione integrale.
Attualmente la vetture in produzione sono 2. che vedremo.
Storia dei MODELLI LAMBORGHINI.
Modello 350 GT. Anni 1964 – 1966. cc. 3464. UP. 131.
Modello 400 GT. Anni 1966 – 1968. cc. 3929. UP. 247.
Modello Miura. Anni 1966 – 1973. cc. 3929. UP. 764.
Modello Espada. Anni 1968 – 1978. cc. 3929. UP. 1310.
Modello Jarama, Anni 1970 – 1976. cc. 3929. UP. 327.
Dopo l'uscita del fondatore.
Modello Urraco. Anni 1973 – 1979. cc. 2996. UP. 791.
Modello Countach. “ 1974 – 1990. cc. 5164. UP. 2049.
Modello Sihouette. “ 1976 – 1990. cc. 2996. UP. 52.
Modello Jalpa. Anni 1981 – 1988. cc. 3485. UP. 420.
Modello LN002. Anni 1986 – 1993. cc. 5168. UP. 328.
Modello Diablo. Anni 1990 – 2001. cc. 5992. UP. 2903.
Modello Murcielago. 2001 – 2010. cc. 4099. UP. 4099.
Modello Gallardo. “ 2003 - 2013. cc. 5204. UP. 1402 .
MUSEO dedicato ad ENZO FERRARI.
MUSEO dedicato ad FERRUCCIO LAMBORGHINI.
Il museo dedicato ad ENZO FERRARI, è stato
inaugurato nel 2012, ad opera della fondazione casa
ENZO-FERRARI-MUSEO, il progetto di ristrutturazione
è stato ideato dall'architetto Jan Kapilicky, il quale a
causa dell'improvvisa scomparsa non ha potuto assistere
alla ultimazione dei lavori portata a termine dal suo
assistente.
La struttura esterna ha forma di cofano è giallo per
richiamare il colore preferito dal commendatore, inoltre
colore istituzionale della città di Modena, la struttura
interna presenta delle forme ondulate e dolci, gli
espositori contenenti notizie relative alla vita ed alle opere
di ENZO FERRARI, sono morbide, predomina l'uso del
bianco presenti tutte le auto significative e spazio viene
anche dedicato ad altre importanti avvenimenti culturali.
MUSEO dedicato ad FERRUCCIO LAMBORGHINI.
Per onorare i 50 anni dalla fondazione del marchio
LAMBORGHINI AUTOMOBILI, fondato da Ferruccio,
il figlio TONINO ha voluto dar vita per onorare l'opera
del padre.
Il nuovo museo è uno spazio dedicato alla memoria di un
geniale imprenditore e alle sue innovative creazioni,
ingegneristiche e di design. È uno spazio culturale
dedicato alla storia di Lamborghini e il mito del suo logo
il Toro, MIURA, nei 9000 mq è racchiusa tutta la
produzione industriale di Ferruccio un percorso che va
dal 1947 agli anni 50 – 60 – 70. percorso emozionante,
con la ricostruzione del primo ufficio di Lamborghini, con
un'area di 5000 mq sono ha disposizioni spazi per
convegni conferenze e altro in onore del made in Itali.