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II. PARTE. ECCELLENZE MECCANICHE ITALIANE. LA FERRARI. Enzo FERRARI. Storia Passata Presente e Futura. Uomini Ferrari. Le Auto Ferrari. I Piloti Ferrari. Il Museo Ferrari. ENZO FERRARI. Nasce in una famiglia della media borghesia emiliana il padre ALFREDO accanto all'abitazione aveva una officina di carpenteria meccanica che lavorava per le ferrovie, al contrario del fratello maggiore DINO il piccolo Enzo non eccelleva nella scuola preferendo

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Page 1: II. PARTE. ECCELLENZE MECCANICHE ITALIANE. …...1947 creò la sezione sportiva della FERRARI la SCUDERIA. Inizia a vincere GP e Campionati di F1, nel frattempo la casa automobilistica

II. PARTE.

ECCELLENZE MECCANICHE ITALIANE.

LA FERRARI.

– Enzo FERRARI.

– Storia Passata Presente e Futura.

– Uomini Ferrari.

– Le Auto Ferrari.

– I Piloti Ferrari.

– Il Museo Ferrari.

ENZO FERRARI.

Nasce in una famiglia della media borghesia emiliana il

padre ALFREDO accanto all'abitazione aveva una

officina di carpenteria meccanica che lavorava per le

ferrovie, al contrario del fratello maggiore DINO il

piccolo Enzo non eccelleva nella scuola preferendo

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lavorare nella officina paterna.

La famiglia FERRARI possedeva una DIATTO con la

quale ENZO compì le sue prime esperienze incerto se

intraprendere la carriera di cantante tenore oppure

giornalista sportivo, visto i suoi primi approcci sulla

Gazzetta dello Sport.

Gli anni 15/18 furono per Enzo anni di dolore perse il

padre ed il fratello Dino, dopo aver formato operai

specializzati per conto dell'Officina Pompieri di Modena

parte militare, ma si ammala di pleurite.

Guarito dalla malattia tenta invano di essere assunto dalla

FIAT di Torino, dopo peregrinare per le officine del nord

finalmente ENZO trova un ingaggio partecipando come

pilota alla targa FLORIO.

Nel 1920 inizia a correre con L'ALFA ROMEO,

sistemando la questione economica si sposa, inizia a

vincere diverse corse automobilistiche, incontra la madre

dell'asso dell'aviazione italiana Francesco BARACCA,

che consiglia FERRARI di utilizzare il cavallino

rampante del figlio, Enzo accetta introducendo il fondo

giallo colore della città di Modena nasce il mito.

Partecipa alla fondazione di un giornale sportivo

bolognese (corriere dello sport), dopo un periodo di

malattia che lo costrinse ad abbandonare le corse viene

chiamato a Milano per organizzare la squadra corse della

ALFA, diventando subito SCUDERIA FERRARI in

quanto le Alfa venivano adattate alle corse dal giovane

Ferrari.

Il primo uomo chiave della nuova scuderia e il progettista

VITTORIO JANO, che con lui gestì lo sviluppo delle auto

Alfa, FERRARI stesso riprese a correre con un team di

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circa 40 piloti. La crisi economica del 1933 portò l'Alfa a

ritirarsi quindi anche Ferrari si ritirò fondando la AVIO

costruzioni, con sede a Modena, trasferendosi a

Maranello con il nuovo stabilimento, dopo la guerra nel

1947 creò la sezione sportiva della FERRARI la

SCUDERIA. Inizia a vincere GP e Campionati di F1,

nel frattempo la casa automobilistica vendeva vetture

finanziando le attività sportive nel 1969 a fronte di

problemi finanziari la FERRARI cercò soci e dopo una

lunga e travagliata trattativa con la FORD, si accordò con

la FIAT a cui cedette la casa automobilistica conservando

il 10% delle azioni (oggi in mano al figlio PIERO) e la

gestione della Scuderia corse.

Grave lutto la perdita del figlio DINO su cui erano

fondate le speranze di un luminoso cammino FERRARI.

Oggi la FERRARI si avvia per il futuro verso L'IBRIDO,

non raggiumgerà mai il livello di vendita della PORSCHE

ma il brand italiano di classe ed eleganza sarà sempre

presente per una clientela ricca e sofisticata a cui viene

concesso il massimo servizio, (competizioni per clienti,

scuole di pilotaggio, cura nei minimi dettagli nella

assistenza meccanica.

UOMINI FERRARI.

Giovanni AGNELLI.

Vittorio GHIDELLA.

Luca CORDERO MONTEZEMOLO.

Jean TODT.

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Sergio MARCHIONNE.

LUCA CORDERO MONTEZEMOLO.

Nasce a Bologna agosto 1947, dirigente d'azienda e

imprenditore italiano, dopo la laurea in Giurisprudenza e

una specializzazione in diritto internazionale alla

Columbia University, iniziando la sua carriera lavorando

presso un grande studio legale di Roma e New York, nel

contempo si dedica anche allo sport automobilistico.

Nel 1973 entra in FERRARI come assistente di ENZO e

responsabile della Squadra corse, sotto la sua gestione la

FERRARI vince il Campionato mondiale costruttori per 3

anni di seguito dal 1975 al 77, e 2 campionati mondiali

piloti con Lauda.

Dopo una parentesi di esperienze manageriali ritorna in

FERRARI nel 1991, ingaggia Jean TODT e sotto la sua

guida nel 2000 vince il mondiale F1 successo ripetuto

negli anni 2001/2004. Infine nel 2014 lascia la presidenza

Ferrari che viene assunta da Sergio MARCHIONNE.

Ing. VITTORIO GHIDELLA (1931 – 2011).

ingegnere meccanico, progettista, dir. Industria,

imprenditore.

Ottiene a pieni voti la maturità classica e si iscrive alla

facoltà di ingegneria meccanica al Politecnico di Torino,

entra in FIAT scelto da Gianni AGNELLI, dopo una

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breve parentesi lavorativa con il padre nell'azienda de

famiglia, il padre, commerciante in lubrificanti.

Dopo passaggi in aziende controllate gruppo IFIL diventa

responsabile di tutto il settore auto FIAT.

Dopo divergenze con la famiglia AGNELLI che

preferiscono la gestione finanziaria del gruppo anziché

quella tecnica viene sostituito da Cesare ROMITI,

GHIDELLA tuttavia fa in tempo a riportare la FIAT alle

vette delle vendite europee e mondiali di auto, i suoi

modelli; la PUNTO, la CROMA, la TIPO, in sede Alfa, la

164, in casa LANCIA con i nuovi modelli DELTA e

THEMA, riporta i mondiali in rally e altre corse in

collaborazione FIAT-FERRARI nasce la THEMA-

FERRARI 3,2 cc. V16. Non immaginiamo cosa fosse

successo se come promesso fosse diventato presidente

della FERRARI.

Sua rivoluzione tecnica costruire pianali di telai adattati a

varie carrozzerie.

Si ritira in Svizzera (Lugano), seguitando a fare impresa

fino alla morte.

Dott. JEAN TODT. (1946) ex pilota rally.

Dirigente di azienda, dirigente sportivo e

imprenditore.

Dopo un passato da coopilota di corse Rally si dedica con

successo alla organizzazione di squadre da corsa

automobilistiche nella fattispecie Rally con la casa

TLBOT e in seguito PEUGEOT, ma con la FERRARI che

ottiene il grande successo.

Portato in FERRARI da LUCA MONTEZEMOLO nel

1993 fino al 2009, passando da direttore della scuderia

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Ferrari, ancora direttore amministrativo e amministratore

delegato del Cavallino.

In totale vince 5 titoli mondiali piloti, 6 mondiali

costruttori, scopritore di Michael SCHUMACHER, suo

fraterno amico, costituisce un team tecnico portando in

Ferrari progettisti del calibro di Rory BYRNE e Ross

BRAWN, il periodo più felice dell'intera storia FERRARI.

Citiamo tecnici importanti della FERRARI.

1. Mauro FORGHIERI.

2. Team Ross BRAWN, Rory BIRNE, Paolo Martinelli.

3. Vittorio JANO.

4. Giotto BIZZARRINI.

5. Gioacchino COLOMBO.

Di questi ricordiamo MAURO FORGHIERI, figlio di un

dipendente Ferrari laureato in ingegneria entra in fabbica

a soli 27 anni, nessuno ha vinto come lui 17 mondiali tra

F1, Sport e Prototipi, sostituì Carlo CHITI.

Ancora ricordiamo GIOTTO BIZZARRINI, ingegnere

designer e imprenditore italiano, nato nel 1926, dopo la

laurea in ingegneria a Pisa, entra in Alfa Romeo, che

lascia per seguire Ferrari con un sodalizio con CHITI,

lascia la casa modenese per fondare ATS e lo stesso spa

con soci il conte VOLPI e lo stesso CHITI. In seguito

fonda la sua omonima casa automobilistica produttrice di

prototipi che presto chiude, tra i suoi primi clienti c'è

FERRUCCIO LAMBORGHINI. Oggi alla veneranda età

di 91 anni fa consulenze.

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La troika che fece fece grande la Ferrari di TODT e

SCHUMI, tutti o quasi provenienti dalla vincente

BENETTON, invece Martinelli prodotto delle Università

italiane.

6. Luigi BAZZI.

7. Carlo CHITI.

8. John BARNARD.

9. Sergio SCAGLIETTI.

10 . Aurelio LAMPREDI.

Di questi ricordiamo SERGIO SCAGLIETTI, designer, e

imprenditore scperto da Enzo Ferrari quando era ancora

battitore di lamiera venne incaricato dal Drake di fare le

più belle carrozzeria della sua casa, la carrozzeria

Scaglietti, le sue creature la 250 Testarossa,la 250 GT, e la

612 Scaglietti.

Ancora ricordiamo AURELIO LAMPREDI, (1917 – 1989

è stato ingegnere italiano famoso progettista di motori da

competizioni e di grande serie, il più proficuo progettista

Ferrari.

Lavorato anche per la PIAGGIO, e la CAPRONI,

concluse la sua carriera alla FIAT dove progetto la FIAT

DINO.

Ing. CARLO CHITI, ingegnere aeronautica, entrò in Alfa

Romeo seguì Ferrari nella sua avventura ruppe per

contrasti con il Drake per motivi ancora sconosciuti dopo

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varie avventure imprenditoriali ritornò all'Alfa.

John BARNRD, uno dei geni riconosciuto nella F1 non

ha vinto Campionati ma molti GP strappato dal suo centro

studi inglese per ben 2 volte.

Le FERRARI DI STRADA IMPORTANTI.

1. LA 250 GTO.

Anno di nascita 1962 2500 cc Gran Turismo Omologata,

prodotta in 39 esemplari campione di incassi nelle aste

specializzate un dato battuta nel 2013 per 38,4 milionidi

euro.

2. LA 250 GT California.

Anni di produzione dal 1957 al 1963, una vettura

destinata anche al mercato americano, per i suoi facoltosi

clienti, la produzione complessiva consiste in 106 modelli.

Decisamente un classico modello FERRARI linea

grintosa e classica curata nei minimi particolari.

Oggi FERRARI CALIFORNIA T produzione dal 2014,

lunghezza 4570, larghezza 1910 mm, altezza 1322 mm,

passo 2670 mm, massa 1625 Kg. Vettura sportiva di GT

con carrozzeria cabrio-coupè velocità max 316 Km/h.

3. FERRARI TESTAROSSA.

Anni di produzione 1984 – 1996, berlinetta sostituisce la

Ferrari 512 Bbi, costruita in 9957 esemplari, lunghezza

4485 mm, larghezza 1986 mm, altezza 1130 mm, passo

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2550 mm, velocità 290 Km/h. La Testarossa produsse un

modello unico per Gianni AGNELLI, carrozzata da

Pininfarina, esistono 5 esemplari Spider cilindrata 4943 c

4. FERRARI F40.

Anni di produzione 1987 – 1992, coupè sostituisce la

Ferrari 288 GTO, costruita in 1337 esemplari, lunghezza

4358 mm, larghezza 1870 mm, altezza 1124 mm, passo

2450 mm, velocità 327 Km/h, cilindrata 2936 cc. Nata per

festeggiare i 40nanni della casa fu presentata in

anteprima alla stampa dal Drake in persona, disegnata da

Leonardo Fioravanti per Pininfarina.

5. FERRARI F50.

Anni di produzione dal 1995 al 1997, sostituisce la F40,

esemplari prodotti 349, lunghezza 4480 mm, larghezza

1986 mm, altezza 1120 mm, passo 2580 mm, velocità 325

Km/h, cilindrata 4698 cc, spyder, costruito in serie limitata

per celebrare il 50 anno della casa di Maranello,

il motore è un 12 cilindri a V tratto dalla F1 della stagione

1980. disegnata da Pietro Camardella per conto di

Pininfarina che ne veste la vettura, meno amata della

F4O, ma più esclusiva vale oggi circa 1,5 milioni di euro.

6. ENZO FERRARI.

Anni di produzione dal 2002 al 2004, sostituisce la F50,

prodotta in 400 esemplari lunghezza 4702 mm, larghezza

2035 mm, altezza 1147 mm, passo 2650 mm, disegnata da

Ken Okuyama, per carrozzeria Pininfarina.

In occasione dei 55 anni della casa automobilistica,

sfrutta il prototipo che riproduceva la F348, viene

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dedicata al fondatore con il nome ENZO, curioso un

esemplare donato al Papa GIOVANNI PAOLO II in

beneficenza fu venduta per 6 050000 dollari. Velocità oltre

350 Km/h, cilindrata 6000 cc.

7. LA FERRARI.

Anni di produzione dal 2013 al 2016, sostituisce la Enzo

tipo Coupè, e versione Spyder, esemplari prodotti 499 (le

coupè, e 209 la spyder), lunghezza 4702 mm, larghezza

1992 mm, altezza 1116 mm, passo 2665 mm, disegnata per

il centro stile Ferrari, da Flavio Manzoni, velocità 350

Km/h, cilindrata 6262 cc. Il prezzo base era di 1210000

euro. Alimentazione ibrida.

8. FERRARI 458.

Anni dal 2009 al 2015 sostituisce la Ferrari F430,

berlinetta e in versione Spyder, carrozzata da Pininfarina

lunghezza 4527 mm, larghezza 1937 mm, altezza 1213 mm,

passo 2650 mm, velocità 325Km/h, cilindrata 4497 cc

9. FERRARI. 488 GTB.

Attualmente in produzione dal 2015, tipo berlinetta con

versione Spyder, sostituisce la F458, lunghezza 4568 mm,

larghezza 1952 mm, altezza 1213 mm, passo 2650 mm,

cilindrata 3902 cc, motore in posizione centrale velocità

massima oltre 330Km/h, presentata in pubblico al Salone

internazionale di Ginevra del 2015.

carrozzata da Pininfarina su disegno di Flavio Manzoni.

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PILOTI FERRARI. I PIU' RAPPRESENTATIVI.

1- Gilles VILLENEUVE : ex pilota di F1 (1950-1982),

carriera in F1, dal 1977 al 1982.

scuderie Mc Laren, FERRARI.

GP disputati 68, GP vinti 6, miglior risultato 2 posto nel

campionato mondiale 1979.

rimasto nel cuore dei ferraristi e del Drake per il suo

modo di correre considerato come un figlio per ENZO,

indimenticabile i suoi duelli.

2- Jean ALESI : ex pilota FI (1964) francese.

Carriera in F1 dal 1989 al 2001.

scuderie Tyrrell, FERRARI, Benetton, Sauber, Prost,

Jordan.

GP disputati, 202, GP vinti 1 podi 32, miglior risultato

finale 4 mondiale piloti anno 1996/97.

vive in Svizzera francese di nascita ma di indole italiana,

cresciuto con i poster della FERRARI, nella carrozzeria

del padre.

3- Michele ALBORETO : ex pilota F1 italiano (1956-

2001), ultimo italiano vincente con la Ferrari anni dal

1981 al 1994, scuderie Tyrrell, FERRARI, Larrousse,

Arrows, Footwork. Scuderia Italia Minardi.

Anni in F1 dal 1981 al 1994.

GP disputati 215. GP vinti 5, podi 23, miglior risultato 2

nel mondiale piloti anno 1985.

nel cuore del Patron FERRARI per la sua educazione il

modo di correre la sua innata bellezza, questo lo annovera

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tra i grandi piloti Ferrari.

4- Clay REGAZZONI. : ex pilota di F1 nazionalità

Svizzera, (1939 – 2006). pilota in categoria F2 e Sport

Prototipo ritirato nel 1980.

anni in F1 1970 – 1980.

Scuderie: FERRARI, BRM, Ensign, Shadow, Willians.

GP disputati 139, GP vinti 5, podi 28, miglior risultato 2

nella classifica mondiale piloti anno 1974.

pilota istintivo e dalla guida aggressiva aveva una ottima

capacità di mettere a punto le vetture esperienza fatta

nella officina paterna. Personaggio pubblico a tutto

campo re dei rotocalchi femminili, unico handicap aver

consigliato a Ferrari il pilota LAUDA.

5- Lorenzo BANDINI : ex pilota di F1. (1935 – 1967).

Anni dal 1961 – 1967.

Scuderie, Centro Sud, FERRARI, NART.

GP disputati 42, GP vinti 1 podi 8 migliore risultato finale

nel campionato mondiale piloti 4 anno 1964. nato in Libia

ritornato in Itali trovò lavoro presso l'autonoleggio e

officina meccanica del suocero che lo iniziò alle

competizioni sportive con successo arrivando in F1, la

tragica fine ha aumentato notevolmente la simpatia per

questo grande dello sport automobilistico.

6. Niki LAUDA : ex pilota F1 imprenditore e dirigente

sportivo austriaco (Vienna 1949).

anni in F1 dal 1971 al 1985.

scuderie March, BRM, FERRARI, Brabham, McLaren,

mondiali vinti 3 (anni 1975 – 1977 – 1984).

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GP disputati 177, GP vinti 25, podi 54.

Era nominato il computer a causa della sua incredibile

capacità di individuare al pari di un elaboratore tutti i

difetti anche i più piccoli, in casa Ferrari fu portato da

Regazzoni suo compagno alla BRM, fu l'unico sfidando e

criticando FERRARI portò insieme a FORGHIERI la

vettura al trionfo mondiale.

Figlio di banchieri austriaci dopo la F1 divenne

proprietario di compagnie aeree ed infine direttore

sportivo della vincente scuderia di F1 MERCEDES.

7. Felipe MASSA : pilota di F1 brasiliano (1981), in

attività,

Scuderie; Sauber dal 2002 al 2005.

FERRARI dal 2006 al 2013.

Williams dal 2014 -

GP disputati 257, GP vinti 11, 41 podi, miglior risultato

anno 2008 secondo classifica mondiale piloti.

Pilota di origine italiana inizia nelle categorie Kart all'età

di 9 anni, arriva in F1 alla Sauber e in FERRARI arrivò

con la qualifica di raccomandato da Todt (il figlio è suo

manager), ma ben presto dimostra il suo valore pilota

irruento ma calcolatore a fianco per diverso tempo di

Michael Scumacher.

8. Gerbard BERGER : ex pilota di F1 austriaco

imprenditore.

Anni dal 1984 al 1997.

Scuderie, ATS, Arrows, Benetton, FERRARI Mc Laren.

GP disputati, 210, GP vinti, 10, podi 48, miglior risultato

finale 3 posto anno 1988 e anno 1994.

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Per ben 2 volte pilota Ferrari scelto dal Drake e poi da

Montezemolo, pilota serie e scrupoloso, ma ottima spalla

per compagni fuoriclasse (vedi Senna), figlio di un

facoltoso industriale austriaco nei trasporti, prese in

mano l'azienda e fece investimenti in scuderie di F1.

Carattere gioviale e scherzoso grande amico di Airton

SENNA.

9. Fernando ALONSO : pilota di F1 2 volte campione

del mondo nel 2005 e anno 2006, esordio nel 2001.

Scuderie; Minardi, Renault, McLaren, FERRARI.

Mondiali vinti n 2.

GP disputati 280, GP vinti 32.

inizio carriera aiutato dal padre nei Kart trovando

sponsor arriva alla F1 presto la sua permanenza al

cavallino è segnata dal suo massimo rendimento ma dal

suo carattere di non essere uomo squadra, non brillante

nei risultati ma rimasto nel cuore dei tifosi ferraristi.

10. Sebastian WETTEL : pilota di F1 tedesco nato nel

1987.

4 volte campione del mondo con la scuderia RED BULL

oggi pilota FERRARI.

Esordio in F1 anno 2007, scuderie, BMW-Sauber, Toro

Rosso, Red Bull, FERRARI.

Mondiali vinti anno 2010 – 2011 – 2012 – 2013.

GP disputati 44, podi 91.

Vero talento automobilistico uno dei migliori in

circolazione se non il migliore iniziato bene a Maranello

speriamo continui.

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LAMBORGHINI.

Il fondatore FERRUCCIO LAMBORGHINI.

Storia della LAMBORGHINI.

Carrozziere BERTONE.

La LAMBORGHINI NELLA MOTONAUTICA E

AERONAUTICA (Elicotteri).

ATTIVIYA' SPORTIVA.

Auto LAMBORGHINI.

Museo LAMBORGHINI.

FERRUCCIO LAMBORGHINI.

Nasce a Cento nella frazione di Rezzano. Figlio di

agricoltori, lascia la scuola elementare e la sua passione

per i motori e per le macchine lo porta a Bologna, dove

lavora in un'azienda che revisiona automezzi per

l'esercito.

Durante la II guerra mondiale trova l'opportunità di

sperimentare le sue doti meccaniche come tecnico

riparatore presso il 50° autoreparto misto di base a Rodi.

Nel 1946 la crescente domanda di trattori del mercato

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italiano unita, all'esperienza acquisita nelle riparazioni

spingono Ferruccio ad intraprendere la carriera di

imprenditore nella produzione di trattori.

Compra veicoli militari avanzati dalla guerra e li

trasforma in macchine agricole.

Nel 1946 si sposa con Clelia MONTI, conosciuta durante

la guerra a Rodi, nel 1947 nasce il figlio Tonino

LAMBORGHINI. Clelia morirà poco dopo, nel 1948

conoscerà Anna BORGATTI, una maestra figlia di

proprietari di albergo, di Cento, che lo seguirà nella

conduzione delle sue aziende per oltre 30 anni.

Nel 1948 Ferruccio fonda la LAMBORGHINI

TRATTORI , il logo Toro è il segno zodiacale di Ferruccio

inoltre è un appassionato di corride.

Solo 3 anni dopo la guerra l'azienda LAMBORGHINI era

capace di progettare e costruire da sola i suoi trattori e già

nel corso degli anni 50/60 la Lamborghini trattori diventa

una delle più importanti aziende costruttrici di macchine

agricole in Italia.

Seguì la produzione di BRUCIATORI a nafta e di

condizionatori, stupendo per la velocità con la quale tali

prodotti riuscivano a imporsi sui mercati, in ragione delle

loro qualità tecniche a fronte di un prezzo molto

competitivo. La strategia di Ferruccio per ottenere rapidi

risultati consisteva nell'individuare le aziende e i prodotti

leader per poi avviare una campagna di reclutamento dei

tecnici più significatiovi offrendo loro stipendi molto alti

rispetto a quelli percepiti nelle aziende di appartenenze.

Nel 1959 lo spirito imprenditoriale del fondatore del

nuovo marchio si spinse fino a concepire la produzione di

elicotteri che non fu mai avviata e della quale resta un

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prototipo.

Finalmente nasce IL MITO AUTO.

Il successo personale di Lamborghini gli permise di

acquistare molte auto di lusso (Alfa Romeo, Lancia,

Mercedes, Jauar, e 2 Maserati 3500 GT, tuttavia

Lamborghini non apprezzava particolarmente le Maserati

ritenendole poco veloci e pesanti.

Sul fronte FERRARI all'epoca come del resto oggi al top

delle auto sportive, Ferruccio nel 1958 acquistò a

Maranello una Ferrari 250 GT, negli anni successivi fu

possessore di diverse auto del Drake non risparmiando le

solite critiche considerando le auto di Maranello

rumorose e ne lamentava gli interni spartani.

L'idea di produrre macchine sportive gli venne dopo una

discussione con il grande ENZO FERRARI, si narra così

l'evento: FERRUCCIO possedeva 2 Ferrari identiche e

più di una volta ha rotto la frizione, dopo aver speso

diversi soldi portò una delle auto nella sua officina e un

suo meccanico la smontò. La frizione che si rompeva era

identica a quella montata nei suoi trattori, da quel

momento le lamentele di Lamborghini con il Drake

furono sempre più accese FERRARI stizzito pare abbia

esclamato, “la macchina va benissimo il problema è che

tu sei capace di guidare i trattori non le FERRARI”.

Diverse le versioni sulla loro definitiva rottura sta di fatto

che Ferrari perse un grande cliente ma lItali guadagnò

una nuova ECCELLENZA meccanica.

INIZIA LA GRANDE AVVENTURA.

Dopo appena sei mesi la nuova LAMBORGHINI 350 GT,

disegnata da GIORGIO PREVEDI (§) con la supervisione

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di FRANCO SCAGLIONE (§§), era pronta per il Salone

di Torino del 1963.

per la 1 LAMBO il progetto del motore un 12 cilindri di

3500 cc fu affidato a GIOTTO BIZZARRINI che fino a

poco tempo prima aveva contribuito alla nascita della

Testarossa in casa Maranello.

Ma è del 1966 con la MIURA che rivoluziona le auto

sportive, motore sempre 12 cilindri ma portato a 4000 cc e

disposto in posizione centrale -trasversale con cambio in

blocco con il basamento, la MIURA ottenne un successo

clamoroso e sarà prodotta fino al 1973.

in seguito alla crisi petrolifera e alle limitazioni normative

che scoraggiavano l'acquisto e la manutenzione di gresse

auto in specie quelle sportive FERRUCCIO iniziò

seriamente a pensare seriamente di ritirarsi dall'attività di

costruttore.

Nel 1972 cedette improvvisamente le quote di

maggioranza dell'azienda automobilistica all'industriale

svizzero ROSSETTI (§§§), e si ritirò nel suo vigneto in

Umbria dedicandosi alla sua produzione di vino ancora

oggi esistente producendo il vino rosso Colli del

Trasimeno con il nome di Sangue di Miura.

Piccolo RITORNO.

Ferruccio LAMBORGHINI tornò ad occuparsi di

automobili nei primi anni 90 muovendosi con assoluta

discrezione. Avviò la produzione di piccoli veicoli elettrici

per i campi da golf, e fornì segretamente la consulenza

alla rinata BUGATTI dove erano confluiti suoi tecnici e

operai allora sotto la proprietà della CHRYSLER.

La fine ancora una volta porta il marchio straniero dopo

vari incontri si stava concludendo la possibilità di ripresa

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della produzione auto LAMBORGHINI chiese che la

prima vettura prodotta una 350GTV fosse consegnata a

lui, al rifiuto si interruppero le trattative

morì nella sua tenuta di Panicale in Umbria a 76 anni.

STORIA DELLA LAMBORGHINI.

Azienda italiana produttrice di automobili di lusso

interamente posseduta dal gruppo tedesco AUDI.

Fondata nel 1963 da FERRUCCIO LAMBORGHINI, la

sede e l'unico stabilimento produttivo sono da sempre

situati a Sant'Agata Bolognese dove lavorano 1300

dipendenti.

Nel 2016 sono in produzione 2 modelli entrambi 2 posti

motore centrale a trazione integrale:

Lamborghini HURACAIN. E la

Lamborghini AVENTADOR.

Benché sia prosaicamente frutto di un progetto

imprenditoriale iniziato tempo prima, la fondazione della

LAMBORGHINI, viene tradizionlmente ricondotta ad

una lite realmente accaduta fra ENZO FERRARI e

FERRUCCIO LAMBORGHINI. Questo ultimo già

affermato industriale che costruiva trattori, caldaie e

condizionatori possedeva una Ferrari 250 GT della quale

non era pienamente soddisfatto. Si rivolse al

Commendatore in persona per lamentare il cattivo

funzionamento della trasmissione e dispensargli consigli,

ma Ferrari orgogliosamente stizzito che il cliente volesse

insegnargli il mestiere gli disse la frase storica “che vuol

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saperne di auto Lei che guida i trattori?”.

Per tutta risposta LAMBORGHINI decise di avviare in

proprio la costruzione di una automobile che fosse

“perfetta anche se non particolarmente rivoluzionaria”.

La Lamborghini automobili fu fondata il 7 maggio 1963,

ed aveva sede in uno stabilimento appositamente costruito

Il titolare che disponeva di ingenti risorse finanziarie si

circondò immediatamente di ingegneri e tecnici molto

capaci; Giotto BIZZARRINI, (progettò il motore),

Gian Paolo DALLARA e Paolo STANZANI (il

telaio, Franco SCAGLIONE disegnò la linea. La 350

GTV era una granturismo a 2 posti veloci ed elegante

(secondo i canoni dettati da Ferruccio), e fu la prima auto

costruita in serie dalla LAMBORGHINI. Ebbe un

discreto successo di vendite e fu seguita dalla 400 GT, e

dalla 400 GT. (2+2), entrambe presentate nel 1966.

Anni 1965 – 1972. Un rapido successo.

Per contrasti con il titolare uscirono i fautori del successo

automobilistico per contrasti con il patron tuttavia

svilupparono un progetto parallelo che vide la luce

proprio quello stesso anno, la MIURA, questa esuberante

automobile a motore posteriore (fra le prime al mondo),

era paradossalmente l'esatto contrario di ciò che

Lamborghini aveva chiesto ai suoi progettisti, favolosa ma

tutto fuorché esente da difetti.

Ebbe un successo straordinario sia di critica che di

vendite tanto che nelle varianti rimase in produzione fino

al 1973. La MIURA fu anche l'auto che inaugurò il lungo

sodalizio con lo stilista BERTONE ed in modo particolare

con il suo designer Marcello GANDINI, cui la

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Lamborghini si affidò.

Un ruolo importante lo ebbe anche il neozelandese Bob

WALACE, il cui contributo si rivelerà decisivo nello

sviluppo di alcuni modelli più rappresentativi della casa.

Entrato Bob subito in Lamborghini come assistente alla

produzione ma divenne ben presto collaudatore capo e

responsabile dello sviluppo su strada, la casa non ha mai

avuto un circuito di prova e i test sono sempre stati svolti

sulle strade pubbliche.

Intanto, la linea di automobili di gusto classico della

LAMBORGHINI continuò e nello stesso anno il 1968

furono presentate sia la sostituta della 400 GT, la ISLEO

(che ne ammodernava le linee ma seguiva l'impostazione

iniziale), che la ESPADA, una grande coupé sportiva a 4

comodi posti la cui filosofia era già stata prefigurata dal

prototipo Marzal.

Dopo pochi anni dalla fondazione la LAMBORGHINI

poteva già contare su un'intera gamma di automobili

sportive (anche se disponevano di un unico motore), ma la

sorte dell'azienda era nelle mani della MIURA, che

monopolizzava le vendite nel 1968 ne vennero vendute

187, contro le 37 di ESPADA e pochissime ISLERO.

Purtroppo il 1969 vide l'abbandono di DALLARA che si

trasferì alla DE TOMASO, per dedicarsi alle auto da

competizione.

Mentre le vendite della ESPADA miglioravano e quelle

della MIURA prosperavano la deludente ISLERO fu

sostituita con la JARAMA un'altra coupè 2+2 che con la

spigolosa linea cambiava completamente registro rispetto

alla sua antesignana.

Sempre nel 1970 venne presentata anche la URRACO,

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che montava posteriormente un motore V8 di soli 2500 cc,

nuovo motore per la Lamborghini, rappresentò il tentativo

di espandersi verso un'area di mercato meno esclusiva e

di aumentare così le modeste qote produttive consentite da

auto così costose.

L'anno successivo (1971), venne presentata la vettura

destinata a sostituire la Miura, si chiamava

COUNTACH,e la sua linea ancor più estrema e radicale

era anch'essa opera di GADINI.

La COUNTACH, però complice anche il protrarsi dei

risultati soddisfacenti della Miura non entrò in

commercio prima del 1974, fu la prima Lamborghini

senza il suo fondatore FERRUCCIO.

Anni 1972 – 1981. Gli svizzeri e la crisi.

Ferruccio Lamborghini abbandonò improvvisamengte la

sua azienda nel 1972, cedendo la maggioranza delle

azioni all'imprenditore svizzero Georges-Henri

ROSSETTI, per poi vendere il restante pacchetto a Rene

LEIMER nel 1973, la ragione di una decisione così

inattesa era la necessità di reperire fondi per la fabbrica

di trattori in difficoltà, ma fu probabilmente da ricercarsi

anche nel malumore che Lamborghini provava nei

confronti delle agitazioni sindacali che già da tempo

erano diffuse in gran parte delle fabbriche italiane. Tali

rivendicazioni oltre a rallentare la produzione e a

ripercuotersi sulla qualità dei prodotti avevano

plausibilmente minato l'entusiasmo imprenditoriale di

Ferruccio. Nel giro di pochi anni infatti cedette le alttre

attività e si ritirò a vita privata.

Il cambio di gestione corrisponde alle prime serie

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difficoltà economiche, determinatesi da una somma di

cause; l'uscita di scena della Miura, quando la Countach

non era pronta, la crisi petrolifera del 1973 che mise al

bando le auto veloci ed infine la proprietà svizzera era

spesso assente e poco risoluta.

La gestione della Lamborghini venne affidata ad Ubaldo

SGARZI, quale direttore commerciale, la scarsità dei

fondi causò il mancato finanziamento di progetti

interessanti come la Bravo che avrebbero potuto

rilanciare le vendite.

Così nel 1974, anche Stanzoni e Wallace lasciano la

Lamborghini, seguirono anni difficili con una gamma

ormai obsoleta e scarsamente sviluppata e la sola

apprezzatissima COUNTACH a sostenere le sorti

economiche della fabbrica. Solo nel 1976 venne introdotta

la prima convertibile di serie della Lamborghini, la

SILHOUETTE, che adottava la meccanica della

URRACO. A risolvere le sorti dell'azienda sembrò arrivare

un vantaggioso accordo per costruire 800 esemplari della

coupè M1, per conto della BMW, che avrebbe fornito i

motori, ma l'azienda bolognese in grave deficit non fu in

grado di rispettare le consegne e l'intesa venne rescissa.

Poco dopo un altro progetto di importanti dimensioni per

quanto poco affini alla originaria vocazione, la

costruzione di un fuoristrada destinato all'esercito

americano, sfortunatamente anche questa commessa

andò male in quanto al fuoristrada Lamborghini (il

CHEETAH), fu scartato a favore del suo concorrente

l'Humvee. La perdita della commessa fu un altro duro

colpo per le finanze della casa ormai sull'orlo della

bancarotta. Sembrò esserci un interesse di Walter WOLF

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miliardario canadese che aveva contribuito allo sviluppo

della Countach ma ciò non si concretizzò, infine nel 1978

il Tribunale di Bologna pose l'azienda in amministrazione

controllata per evitare il fallimento.

Nel 1979 al fine di alleviare la cassa integrazione

l'azienda siglò un accordo con la FIAT per l'allestimento

interno di 5000 vetture “127Rustica”, prodotta in Brasile,

e destinata al mercato europeo

Anni 1981 – 1987 I fratelli MIMRAN.

Non trovandosi un acquirente nel 1980 la Lamborghini

venne messa in liquidazione. Per riaverla lo stesso

FERRUCCIO LAMBORGHINI mise sul piatto 3,5

miliardi, ma il Tribunale accettò l'offerta di 3,85 miliardi,

dei fratelli francesi PATRICK e JEAN-CLOUDE

MIMRAN, giovanissimi imprenditori dello zucchero. Nel

1981 fu formalizzata la cessione dell'attività che assunse il

nome di NUOVA AUTOMOBILE LAMBORGHINI.

Il rinnovamento fu importante, l'attività della fabbrica

riprese a pieno ritmo con l'arrivo dei capitali necessari

Amministratore fu nominato Emil NOVARO mentre

Giulio ALFIERI nominato direttore tecnico, mantenuto al

commerciale SGARZI.

Ricominciò il lavoro di sviluppo sulla sempre

richiestissima Countach, che non sembrava sentire il peso

degli anni. La Slhouette fu sostituita con la rivoluzionaria

JALPA P350 GTS, si decise anche di fare esperienza del

prototipo e di sviluppare lo LM002 fuoristrada ad uso

civile.

La Lamborghini tornò a rifiorire Alfieri fu sostituito da

Luigi MARMIROLI, con un apposito reparto con un

giovane HORACIO PAGANI.

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Ora la gamma comprende la COUNTACH la LM002.

Anni 1987 – 1994 l'era CHRYSLER.

Sembra una costante per la casa di Sant'Agata senza

preavviso i fratelli Mimran vendettero la Lamborghini al

colosso americano CHRYSLER. Ma il risultato cambia

poco la casa americana è solo interessata al nome e nel

1994 la cede ad una società indonesiana totalmente

inesperta mirante solo a commercializzare un solo veicolo

e ripianare la situazione finanziaria. Finalmente nel 1988

arriva la tedesca AUDI.

1998 – 2017 oggi LAMBORGHINI con AUDI.

Nel 1998 la Lamborghini fu acquisita dall'Audi

costruttore sufficientemente esperto e solido da garantire

alla casa bolognese un piano industriale adeguato.

LAMBORGHINI MOTONAUTICA.

… La passione per i motoscafi ha portato FERRUCCIO

LAMBORGHINI all'idea di di un audace progetto che ha

riunito i suoi eccezionali motori a 12 cilindri con il top dei

costruttori di imbarcazioni la RIVA.

Negli anni 60, questa ultima era già celebre per i suoi

pregiati motoscafi in legno, tra questi il modello

ACQUARANA), azionato da 2 motori V8 RIVA-CRUSAD

da 220 cavalli. Verso la fine del 1967 Lamborghini

propose a CARLO RIVA di equipaggiare un motoscafo

Super Acquarama, con 2 motori della ESPADA con una

cilindrata di 3929 che raggiungevano i 325 cavalli nella

versione stradale, adattati per una barca e sempre

alimentati da 6 carburatori Weber a doppio corpo,

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garantivano non meno di 300 cavalli ciascuno si

prevedevano scarichi super aperti.

L'imbarcazione (n registro 278) fu consegnata a Cervia

nel 1968, imbarcazione detentrice di vari record mondiali,

l'imbarcazione fu conservata ed utilizzata sul lago

Trasimeno a Panicarola dove si affaccia la tenuta

agricola di Ferruccio.

In seguito vietata la navigazione per inquinamento e flora

ittica, di seguito scorporata dal motore (oggi presso il

museo Lamborghini), la barca venduta ad un privato...”

(dal libro dedicato al padre di Tonino LAMBORGHINI).

LAMBORGHINI IN ELICOTTERO.

...”in fatto di interesse e cultura di elicotteri di Ferruccio

LAMBORGHINI sono riportati da aneddoti che

segnalano come se Ferruccio avesse nella sua vita solo

costruito elicotteri. Tuttavia fu prodotto un solo prototipo

che no ottenne la omologazione del ministero ma rimane

da esempio di come la mente e la fantasia motoristica di

FERRUCCIO LAMBORGHINI sia così vasta.

ATTIVITA' SPORTIVA.

Contrariamente a gran parte dei costruttori da auto

sportive per i quali le competizioni rappresentano un

ottimo veicolo promozionale, per lungo tempo la

LAMBORGHINI AUTOMOBILI non partecipò

direttamente a nessuna manifestazione sportiva, tale

scelta fu determinata tanto dagli ingenti costi richiesti per

queste attività quanto da una precisa visione

imprenditoriale del fondatore per le quali le corse non

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erano consone all'immagine di automobili pratiche e

confortevoli benché velocissime che intendeva costruire.

Ciò in aperto contrasto con alcune delle figure chiave

dell'azienda. DALLARA lasciò la casa proprio per seguire

la DE TOMASO di dirigere una squadra di F1, anche

WALLACE segui la stessa strada.

Per oltre 20 anni le uniche occasioni di vedere le auto

bolognesi in circuiti partivano da clienti che privatamente

organizzavano raduni e competizioni.

Le prime iniziative ufficiali della Lamborghini nel settore

agonistico risalgono al 1985, con la nomina di

MARMIROLI a direttore tecnico. L'ingegnere volle con

sé Daniele AUDETTO in passato direttore sportivo della

scuderia FERRARI, al rallista Sandro MUNARI fu

invece dato il compito di sviluppare e pilotare una

versione speciale della LM002 per participare alla Parigi

Dakar, altre iniziative volsero a portare la casa nel gruppo

C (Endurance) con una KONRAD KM-011 vengono

forniti motori da 3500 cc.

Esperienza anche in F1 con l'avvento della CHRYSLER,

fu varato un piano per la participazione al mondiale di F1

fornendo motori a diverse scuderie primo LARUSSE. Per

portare le vetture in F1 fu addirittura fondata una

squadra la MODENA TEAM, anche la MINARDI usufruì

di tali propulsori.

Oggi con la gestione AUDI l'impegno nelle competizioni

venne dedicato alle derivate di serie che richiedono

investimenti minori fidelizzando la clientela e generano

utili (poiché le auto vengono vendute a squadre e piloti).

Nel 2009 venne ripristinato il trofeo monomarca, stavolta

riservato alla GALLARDO LP560-4 a trazione integrale.

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Attualmente la vetture in produzione sono 2. che vedremo.

Storia dei MODELLI LAMBORGHINI.

Modello 350 GT. Anni 1964 – 1966. cc. 3464. UP. 131.

Modello 400 GT. Anni 1966 – 1968. cc. 3929. UP. 247.

Modello Miura. Anni 1966 – 1973. cc. 3929. UP. 764.

Modello Espada. Anni 1968 – 1978. cc. 3929. UP. 1310.

Modello Jarama, Anni 1970 – 1976. cc. 3929. UP. 327.

Dopo l'uscita del fondatore.

Modello Urraco. Anni 1973 – 1979. cc. 2996. UP. 791.

Modello Countach. “ 1974 – 1990. cc. 5164. UP. 2049.

Modello Sihouette. “ 1976 – 1990. cc. 2996. UP. 52.

Modello Jalpa. Anni 1981 – 1988. cc. 3485. UP. 420.

Modello LN002. Anni 1986 – 1993. cc. 5168. UP. 328.

Modello Diablo. Anni 1990 – 2001. cc. 5992. UP. 2903.

Modello Murcielago. 2001 – 2010. cc. 4099. UP. 4099.

Modello Gallardo. “ 2003 - 2013. cc. 5204. UP. 1402 .

MUSEO dedicato ad ENZO FERRARI.

MUSEO dedicato ad FERRUCCIO LAMBORGHINI.

Il museo dedicato ad ENZO FERRARI, è stato

inaugurato nel 2012, ad opera della fondazione casa

ENZO-FERRARI-MUSEO, il progetto di ristrutturazione

è stato ideato dall'architetto Jan Kapilicky, il quale a

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causa dell'improvvisa scomparsa non ha potuto assistere

alla ultimazione dei lavori portata a termine dal suo

assistente.

La struttura esterna ha forma di cofano è giallo per

richiamare il colore preferito dal commendatore, inoltre

colore istituzionale della città di Modena, la struttura

interna presenta delle forme ondulate e dolci, gli

espositori contenenti notizie relative alla vita ed alle opere

di ENZO FERRARI, sono morbide, predomina l'uso del

bianco presenti tutte le auto significative e spazio viene

anche dedicato ad altre importanti avvenimenti culturali.

MUSEO dedicato ad FERRUCCIO LAMBORGHINI.

Per onorare i 50 anni dalla fondazione del marchio

LAMBORGHINI AUTOMOBILI, fondato da Ferruccio,

il figlio TONINO ha voluto dar vita per onorare l'opera

del padre.

Il nuovo museo è uno spazio dedicato alla memoria di un

geniale imprenditore e alle sue innovative creazioni,

ingegneristiche e di design. È uno spazio culturale

dedicato alla storia di Lamborghini e il mito del suo logo

il Toro, MIURA, nei 9000 mq è racchiusa tutta la

produzione industriale di Ferruccio un percorso che va

dal 1947 agli anni 50 – 60 – 70. percorso emozionante,

con la ricostruzione del primo ufficio di Lamborghini, con

un'area di 5000 mq sono ha disposizioni spazi per

convegni conferenze e altro in onore del made in Itali.

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