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BILANCIO DI MISSIONE 2013

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BILANCIO DI MISSIONE 2013

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Sommario

LA MISSION .................................................................................................................................... 5

LA GOVERNANCE ........................................................................................................................... 6

LE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI ............................................................................................................ 7

I PROGETTI ................................................................................................................................... 10

ATTIVITÀ DI RICERCA ................................................................................................................... 11

FORMAZIONE ............................................................................................................................... 14

ATTIVITÀ STRUMENTALI .............................................................................................................. 15

ANDAMENTO DELLA RACCOLTA FONDI....................................................................................... 16

I COLLABORATORI ........................................................................................................................ 17

I VOLONTARI ................................................................................................................................ 17

IL BILANCIO .................................................................................................................................. 18

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LA MISSION

La Fondazione FARO è una o.n.l.u.s., riconosciuta dalla Regione Piemonte e regolarmente iscritta

al n. 256 nell’apposito registro presso l’Agenzia delle Entrate.

L’attività della Fondazione, nata nel 1983, è regolata dallo Statuto approvato nel luglio 2010 che

prevede, come mission della Fondazione:

- l’assistenza ai malati che possono beneficiare dell’applicazione delle cure palliative e ai

loro familiari;

- la gestione di strutture residenziali (hospice) per i pazienti che, per vari motivi, non

possono essere adeguatamente assistiti a domicilio;

- l’assistenza psicologica ai malati, anche non assistiti dalla FARO, e ai loro familiari;

- la diffusione della cultura delle cure palliative e formazione degli operatori, ricerche in

campo oncologico e sull’applicabilità delle cure palliative ad altre patologie.

L’attività della Fondazione si ispira, nel rispetto dei principi fondamentali delle cure palliative, ai

seguenti valori:

- attenzione costante alla cura dei sintomi e alla qualità della vita;

- realizzazione di progetti assistenziali personalizzati e condivisi con il malato e con la

famiglia;

- creazione di un clima di calore umano all’interno delle famiglie;

- protezione dei familiari e supporto nel processo di elaborazione del lutto;

- costruzione di uno stile omogeneo fra le diverse professionalità del gruppo di lavoro;

- nessuna distinzione di censo e di razza;

- nessun condizionamento politico o economico;

- efficacia ed efficienza per assicurare ai malati la migliore assistenza possibile utilizzando al

meglio le risorse messe a disposizione dai donatori.

La Fondazione FARO aderisce all’Istituto Italiano della Donazione che ne verifica la trasparenza e

l’uso corretto dei fondi e alla Federazione Italiana Cure Palliative

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LA GOVERNANCE

La Fondazione FARO è retta da un Consiglio di Amministrazione composto da 11 membri, oltre ai

Presidenti Onorari nel numero massimo di tre, che rimangono in carica per un triennio e sono

rieleggibili. Presidente e Vicepresidenti decadono al compimento del 75° anno d’età.

Il Consiglio di Amministrazione in carica è così costituito:

- Prof. Alessandro Calciati e Prof.ssa Emilia Bergoglio Cordaro - Presidenti Onorari

- Dott. Giuseppe Cravetto - Presidente

- Dott. Oscar Bertetto - Vicepresidente

- Dott. Guido Alessandria - Vice Presidente

- Dott.ssa Barbara Bocca - Consigliere

- Dott. Giovanni Calciati - Consigliere

- Prof. Alfredo Cornaglia - Consigliere

- Dott. Felicino Debernardi - Consigliere

- Notaio Luigi Migliardi - Consigliere

- Dott.ssa Clara Ravizza - Consigliere

- Sig.ra Ida Sugliano - Consigliere

- Avv. Mario Tortonese - Consigliere

Nel corso dell’esercizio è stata cooptata la Consigliera Dott.ssa Clara Ravizza, in sostituzione della

Sig.ra Anna Maria Nigra dimissionaria per motivi familiari, e in rappresentanza dei volontari che

operano all’interno della FARO.

L’intero Consiglio verrà rinnovato dopo l’approvazione del bilancio 2013 essendo decorso il triennio

previsto dallo Statuto.

Presidente e Vicepresidenti costituiscono il Comitato Direttivo al quale spetta il compito di dare

attuazione alle delibere e agli indirizzi fissati dal Consiglio e i cui componenti sono autorizzati ad

accettare lasciti e donazioni. Al Presidente spetta la rappresentanza legale della Fondazione.

Nessun compenso è riconosciuto agli amministratori nemmeno a titolo di rimborso spese.

L’attività di controllo è affidata a un Collegio Sindacale esterno costituito da tre membri iscritti

all’Albo Nazionale dei Revisori Ufficiali dei Conti.

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LE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI

Geograficamente, l’attività della Fondazione FARO copre la città di Torino e una parte rilevante

della provincia grazie anche alla delegazione di Lanzo Torinese e si rivolge oggi a pazienti affetti da

patologie oncologiche, neurologiche, nefrologiche ed epatiche (cirrosi).

L’attività si svolge in convenzione con le ASL TO2, TO3, TO4 e TO5 che riconoscono alla FARO un

contributo forfettario, mentre rimane totalmente a carico della FARO l’assistenza nell’area di

competenza dell’ ASL TO 1, la più grande della città.

L’attività dell’hospice è invece totalmente convenzionata con la Regione Piemonte che riconosce

alla FARO una diaria giornaliera che, stabilita nel 2001, risulta oggi del tutto inadeguata a coprire i

crescenti costi della struttura.

L’assistenza domiciliare

È stata il primo, e rimane il più rilevante, impegno della Fondazione per i vantaggi che presenta per

i malati, le loro famiglie e la comunità:

- assicura un’assistenza costante e qualificata consentendo al paziente di rimanere

nell’ambito familiare;

- è notevolmente meno costosa dell’ospedalizzazione;

- riduce i ricoveri impropri in Pronto Soccorso e nei reparti ospedalieri.

Il servizio si basa su un’équipe di liberi professionisti che a fine anno era costituita da 23 medici, 19

infermieri, 5 psicologi , 4 fisioterapisti , 10 consulenti esterni e 1 assistente sociale.

Tutti gli operatori, legati alla Fondazione da un rapporto di libera professione, sono operativi dalle

ore 8 alle ore 20 in ogni giorno dell’anno in quanto nei giorni festivi è assicurato un adeguato

servizio di guardia.

L’iter per la presa in carico prevede, dopo la segnalazione della famiglia, del Medico di MG o

dell’Ospedale, una prima valutazione telefonica da parte del coordinatore medico o infermieristico

- che viene effettuata in giornata - cui fa seguito nel più breve tempo possibile la visita di presa in

carico.

A quest’ultima partecipano anche il medico di famiglia e, nel caso di ASL convenzionate, i loro

responsabili dell’assistenza domiciliare. Scopi della prima visita sono la valutazione della situazione

clinica del paziente e dell’adeguatezza del care giver e la predisposizione del piano assistenziale.

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Al paziente vengono assegnati un medico e un infermiere che lo seguiranno per tutto il periodo

dell’assistenza e che potranno, se necessario, attivare le altre figure professionali che compongono

l’équipe FARO (fisioterapista, psicologo e assistente sociale).

Attraverso il progetto “Protezione Famiglia” e la collaborazione di numerosi Enti, per le famiglie in

gravi difficoltà viene creata una vera e propria rete di protezione psicologica e sociale.

Nell’intento di evitare ai nostri assistiti il disagio di faticosi spostamenti e di lunghe attese in

ospedale sono stati inseriti nel servizio di assistenza, facendosi carico di oneri che dovrebbero

gravare sul Servizio Regionale: il posizionamento dei cateteri venosi centrali, le trasfusioni di

emoderivati e gli interventi di toracentesi e paracentesi.

Tutti i servizi sono prestati in modo assolutamente gratuito.

La percentuale dei pazienti deceduti a casa, che rappresenta un indice validato dalle principali

associazioni che si occupano di Cure Palliative nel corso del 2013 ha raggiunto l’81%, escludendo i

pazienti ricoverati in hospice.

Il grado di soddisfazione delle famiglie per l’assistenza ricevuta ed eventuali criticità sono rilevate

attraverso l’invio di un questionario anonimo, che restituisce l’immagine di un servizio molto

apprezzato come d’altra parte confermano i numerosi necrologi con ringraziamenti, le preferenze

del 5 per mille e le lettere dei familiari.

Pazienti assistiti 2010 2011 2012 2013

Torino città 646 613 477 557

Provincia 428 497 406 496

Hospice 210 212 391 452

Nel corso dell’esercizio sono state erogate a domicilio:

- 11.885 prestazioni mediche

- 15.373 prestazioni infermieristiche (per un totale di 16.984 ore),

- 3.055 prestazioni fisioterapiche

- in 40.910 giornate di assistenza

e sono state effettuate 126 visite specialistiche e 376 trasfusioni.

Le richieste di assistenza domiciliare complessivamente pervenute al nostro centro di ascolto e

valutate sono state oltre 1.500 a conferma delle dimensioni del problema che la Fondazione cerca

di affrontare.

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Il principale obiettivo del 2013, che era il completo utilizzo dei 34 posti letto disponibili in hospice,

non è stato purtroppo raggiunto, pur in presenza di una costante lista di attesa.

Nei due hospice sono stati ricoverati, complessivamente, 452 pazienti per un totale di 10.439

giornate di degenza contro una disponibilità teorica di 12.400.

Va inoltre rilevato che, sotto il profilo economico, tali indici di occupazione sono “virtuali” in quanto

troppi ricoveri tardivi si concludono nell’arco di pochi giorni e, considerato che le ASL riconoscono

la diaria o per il giorno di ricovero o per quello del decesso, si traducono in pratica in una ulteriore

decurtazione della diaria.

È doveroso e confortante sottolineare che nell’ultimo periodo dell’anno la situazione è migliorata

dopo l’incontro con il nuovo Assessore alla Sanità, dott. Ugo Cavallera, che ci ha dato la possibilità

di illustrare nei dettagli le caratteristiche dell’hospice e di spiegare come questo sia non solo la

scelta migliore per il malato ma anche il bilancio della Sanità considerato l’onere, almeno triplo, di

un improprio ricovero ospedaliero.

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I PROGETTI

Progetto Protezione Famiglia

Il progetto nasce nel 1998, sotto forma sperimentale, grazie ad un finanziamento della Provincia di

Torino. L’intento era quello di creare una rete di protezione, psicologica e sociale, per le famiglie

che presentano sintomi di fragilità identificati nell’appartenenza a nuclei ristretti, nella presenza di

soggetti con gravi problemi di disagio o di disabilità riservando una particolare attenzione ai

bambini che si trovano ad affrontare la malattia di uno dei genitori.

Proseguito nel tempo grazie ai finanziamenti della Compagnia di San Paolo prima e della Rete

Oncologica dopo, “Protezione Famiglia” ha interessato, oltre al servizio domiciliare e all’hospice

FARO, l’Istituto per la Ricerca sul Cancro di Candiolo, l’Ospedale San Giovanni Battista di Torino,

l’Hospice di Lanzo Torinese, l’Ospedale Gradenigo, l’Ospedale di Chivasso e l’Ospedale San Giovanni

Bosco all’interno dei quali è assicurata la presenza di una nostra psicologa e sono organizzati

periodicamente incontri con gli operatori per metterli in condizione di individuare e segnalare alle

psicologhe i nuclei familiari bisognosi di supporto.

Nel corso del 2013 sono state seguite 663 famiglie nella maggior parte dei quali la criticità rilevata

era correlata alla presenza di minori.

Nel progetto sono impegnati 8 psicologhe, 2 educatrici, 3 assistenti tutelari, 1 assistente sociale e

1 legale che all’occorrenza possono contare sulla preziosa collaborazione:

- del Sevizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita per le patologie

dei minori;

- della Croce Rossa Italiana soprattutto per problemi di rimpatrio/ricongiungimento di

pazienti stranieri;

- della Fondazione Paideia e delle Associazioni “Il sorriso di Buba” e “Amici di Giada” per

supporti economici e sociali a minori;

- della Fondazione ADECCO per il reinserimento al lavoro di pazienti guariti o del coniuge

superstite.

La Faro Dopo

Questo progetto è la naturale continuazione del progetto Protezione Famiglia e assicura un

supporto psicologico ai familiari nel periodo del lutto attraverso incontri individuali o la creazione

di gruppi di auto aiuto, costituiti da un massimo di 15 persone, che si incontrano periodicamente.

Nel corso del 2013 sono state coinvolte più di cento persone.

Il progetto si propone di:

- prevenire il lutto patologico;

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- contrastare l’isolamento;

- dare risposte d’aiuto specializzate.

Faro a scuola

Il progetto, attivo da 4 anni, è rivolto agli studenti delle ultime classi degli istituti superiori e si

propone di formulare e stimolare riflessioni sul fine vita e sull’accompagnamento al morente

facilitando un contatto fra il mondo delle cure palliative, gli operatori della scuola e gli studenti.

L’attività in aula è preceduta da un incontro per illustrare scopi e modalità del progetto al quale

partecipano i docenti, gli operatori, i volontari e una psicologa.

Di norma il percorso prevede due incontri con la classe: il primo dedicato alla proiezione di un

filmato sul quale gli studenti sono chiamati a scrivere le loro impressioni/emozioni; nel secondo

sono restituite le analisi delle narrazioni al fine di condividere l’esperienza con i ragazzi.

Dopo questi incontri viene data la possibilità ai ragazzi di esprimere le loro emozioni in forma scritta

o orale e in questa sede emergono quasi sempre un interesse e una sensibilità imprevisti che, in

un’inversione dei ruoli, portano i docenti a porsi in ascolto, per una volta “a lezione” dai loro ragazzi.

Nel corso del 2013 il progetto ha interessato il Liceo San Giuseppe, il Liceo Alessandro Volta, il Liceo

Valsalice e tre classi degli Istituti Tecnici Giulio e Bosso di Torino.

ATTIVITÀ DI RICERCA

Numerosi, come al solito, gli studi mono o multicentrici ai quali hanno partecipato gli operatori

FARO e che hanno dato luogo a pubblicazioni su varie riviste specializzate.

Fra questi ricordiamo:

- PROGNOSTIC FACTORS OF SURVIVAL IN PATIENTS WITH ADVANCED CANCER ADMITTED TO

HOME. Journal of Pain and Symptom Management. 2013; 45 (1): 56-62.

- OPIOID SWITCHING IN PATIENTS WITH ADVANCED CANCER FOLLOWED AT HOME. A

RETROSPECTIVE ANALISYSIS. Journal of Pain and Symptom Management. 2013; 45 (2): 298-

304.

- PATTERN AND CHARACTERISTICS OF ADVANCED CANCER PATIENTS ADMITTED TO HOSPICES

IN ITALY. Supportive Care in Cancer. 2013; 21: 935-39.

- UN SEGNO DEI TEMPI: CURE PALLIATIVE E “SPENDING REVIEW” IN ROTTA DI COLLISIONE.

Unifarma notizie. 1/2013, pagg. 20-3.

- RELATIONSHIP BETWEEN BACKGROUND CANCER PAIN, BREAKTHROUGH PAIN AND ANALGESIC

TREATMENT: A PRELIMINARY STUDY FOR A BETTER INTERPRETATION OF EPIDEMIOLOGICAL

AND CLINICAL STUDIES. Current Mediacal Research & Opinion. 2013; 29 (6): 667-71.

- I SINTOMI “RARI ” IN CURE PALLIATIVE. Unifarma Notizie. 2/2013, pagg. 18-21.

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- IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA PALLIATIVA NEL CONTROLLO DEL DOLORE NEL PAZIENTE

ONCOLOGICO AFFETTO DA METASTASI OSSEE. La rivista italiana di cure palliative, n. 3 autunno

2013, pagg. 13-19.

- SIMULTANEOUS CARE: DAL 2011, QUOTIDIANAMENTE … E “OLTRE”. RISULTATI E PROSPETTIVE

DELLA COLLABORAZIONE OSPEDALE – ONLUS (ASSISTENZA,CONTINUITA’,SUPPORTO ALLA

FAMIGLIA, FORMAZIONE DEGLI OPERATORI). Atti del 20° Congresso Nazionale della Società di

Cure Palliative. Bologna 27-30 Ottobre 2013.

- CONTINUARE A PRENDERSI CURA, LA GESTIONE DELLE CAMERE ARDENTI IN UN HOSPICE. Atti

DEL 20° Congresso Nazionale della Società di Cure Palliative. Bologna,27-30 ottobre 2013.

- CURE PALLIATIVE. SOLO PER I MALATI DI CANCRO? APPLICARE I PRINCIPI DELLE CURE

PALLIATIVE NELLE PATOLOGIE NON ONCOLOGICHE. Bioetica News Torino. Rivista del Centro

Cattolico di Bioetica. Anno II, n. 10 - Novembre 2013. - L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE CONTINUO. IL PROGETTO DI FORMAZIONE SUL CAMPO

PER LA PRESA IN CARICO GLOBALE DEL MALATO DI TUMORE NELLA RETE ONCOLOGICA DEL

PIEMONTE E DELLA VALLE D’AOSTA. Atti del 20° Congresso Nazionale della Società Italiana di

Cure Palliative. Bologna, 27-30 ottobre 2013 del Dott. Alessandro Valle

L’intensa attività del Dott. Simone Veronese, responsabile della ricerca all’interno della Fondazione,

ha riguardato:

Progetto PeNSAMI

Si tratta di una iniziativa di ricerca sulle cure palliative per la sclerosi multipla (SM). È uno studio

nazionale coordinato dall’istituto nazionale BESTA di Milano che mira a studiare l’impatto delle cure

palliative nella SM. Il nostro Dott. Simone Veronese fa parte dello steering committee di tale studio

sulla base dell’esperienza acquisita con gli studi FARO NEU-NEEDS e NE-PAL. Alla Fondazione FARO

spetta il compito di organizzare la parte operativa dello studio: formazione dei team che forniranno

assistenza nelle città di Milano, Roma e Catania, follow up delle assistenze. Il corso teorico,

organizzato da Fondazione FARO in collaborazione con la Fondazione Feyles, si è tenuto a Torino

nei giorni 20-21 febbraio 2014.

Progetto Palliative Care Rehabilitation Survey

Progetto di validazione nazionale del primo strumento di valutazione dell’impatto della fisioterapia

sulla qualità della vita in cure palliative (PCRS).

Il responsabile del servizio di fisioterapia della Fondazione FARO, Sig. Marco Vacchero, e il Dott.

Simone Veronese stanno procedendo alla validazione di questo strumento attraverso uno studio

multicentrico nazionale che prevede il coinvolgimento dell’hospice di Brescia e di 3 hospice di

Bologna. Il lavoro è stato accettato al prossimo congresso EAPC di Lleida (Spagna) del prossimo

giugno.

Progetto malessere lavorativo

Questo studio nasce da una ricerca dello Studio APS di Milano sul malessere lavorativo nelle

organizzazioni di lavoro, presentato a Milano il 22.11.2013. Si vuole valutare la possibilità di

analizzare ed eventualmente affrontare il malessere lavorativo degli operatori coinvolti in

un’assistenza delicata e impegnativa come quella svolta dalla Fondazione FARO.

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Nel corso del 2014, il Dott. Simone Veronese completerà inoltre la ricerca sull’applicazione delle

cure palliative alle patologie pneumologiche, propedeutico ad un ulteriore ampliamento

dell’assistenza della Fondazione a questa tipologia di pazienti.

Testi pubblicati

“Palliative care in neurodegenerative disorder” pubblicato da Lambert academic publishing (S.

Veronese e D.J. Oliver).

“End of life care in neurological disease” pubblicato da Springer ( D.J. Oliver e S. Veronese).

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FORMAZIONE

Per gli operatori che intendono collaborare con la Fondazione è previsto un percorso formativo di

alcune settimane con esame teorico-pratico finale.

Una volta inseriti nell’équipe, la loro formazione prosegue con la partecipazione a master

specialistici in cure palliative, seminari, corsi di formazione e convegni che nel corso del 2013 hanno

interessato una cinquantina di operatori con un onere, per la Fondazione, di circa € 57.000.

Per questa attività la Fondazione può fare conto, da varia anni, sul generoso contributo della

Fondazione Benassi che nell’esercizio in esame è stato di € 30.055.

Gli operatori FARO sono a loro volta docenti presso l’Università di Torino e nei corsi organizzati

dall’ASL locali e da altre istituzioni che si occupano di cure palliative.

Per questioni di spazio ci limitiamo a ricordare:

la partecipazione del Dott. Alessandro Valle al Congresso Nazionale Società Italiana di Cure

Palliative di Bologna e una sua lunga serie di docenze fra cui:

o “Il trattamento del dolore oncologico nella medicina generale: una sfida possibile”,

Torino, aprile 2013;

o “Le cure palliative dall’oncologia alle patologie internistiche”, Colleretto Giacosa,

giugno 2013;

o “Cure Palliative e terapia del dolore. Oltre la legge 38”, Torino, settembre 2013;

o “Il tempo che resta: dalle cure oncologiche attive alle cure palliative”, Torino,

ottobre 2013;

o “Qualità di cura e cure palliative. Che cosa non mi piace della morte, forse l’ora”,

Domodossola, Omegna e Verbania, ottobre e novembre 2013;

o “La spiritualità in oncologia”, Torino, novembre 2013;

o le docenze al master universitario di alta formazione e qualificazione in cure

palliative attivato presso la scuola di Medicina dell’Università di Torino e al master

di I livello in cure palliative e terapia del dolore per professioni sanitarie e correlati

corsi di perfezionamento ad indirizzo medico, psico-sociale ed etico presso la scuola

di Medicina dell’Università Amedeo Avogadro.

la partecipazione in qualità di docente del Dott. Simone Veronese ai master di Cure Palliative

di I livello a Ivrea e Modena – Reggio Emilia;

la partecipazione della Dott.ssa Stefania Chiodino e delle psicologhe coinvolte nel progetto

“Protezione Famiglia” ai seminari: “La relazione curato-curante nella inguaribilità e nel fine

vita”, “La rappresentazione della morte nelle principali religioni: bisogni spirituali nei malati

e nelle famiglie alla fine della vita”, “Il tempo che resta: dalle cure oncologiche attive alle

cure palliative”, “Modelli organizzativi e percorsi: il ruolo dell’infermiere nella Rete

Oncologica (sei edizioni), “Accompagnamento e fine vita”, “La sofferenza

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nell’accompagnamento alla morte. Aspetti antropologici e psicologici per la pratica clinica.

(3 edizioni)”, “I nuovi riti funebri: cerimoniali e media” presso l’Università di Torino. Trattasi

di corsi svolti in collaborazione con la Fondazione Feyles che ne ha curato l’accreditamento;

gli incontri con la popolazione di alcuni comuni della cintura del Responsabile Sanitario Dott.

Alessandro Valle, della coordinatrice infermieristica Suor Antonella Re e della infermiera

Sig.ra Carla Rossi;

gli incontri con gli operatori degli ospedali coinvolti nel progetto “Protezione Famiglia” e i

seminari previsti nella convenzione stipulata con la Rete Oncologica condotti dalla Dott.ssa

Stefania Chiodino;

le docenze del Sig. Marco Vacchero al master universitario di I livello in Cure Palliative e

Terapia del Dolore e al master Internazionale di Alta Formazione e Qualificazione.

La Fondazione FARO è inoltre sede di tirocinio per gli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica

dell’Ospedale Cottolengo di Torino, dell’Enaip, dell’Università di Parma (master di II livello) e di

Milano (master di I e II livello), dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Consorzio per la

Ricerca e l’Educazione Permanente COREP di Torino.

ATTIVITÀ STRUMENTALI

L’attività della FARO è solo parzialmente convenzionata con le ASL, il cui contributo copre poco più

di metà dei costi del servizio. In particolare, la retta giornaliera dell’hospice, invariata dal 2001, è

sufficiente a coprire il solo costo del personale.

Risultano quindi fondamentali per la prosecuzione dell’attività, le donazioni dei privati e degli enti,

il 5 per mille e i lasciti testamentari.

La graduale crescita di questi introiti, e in particolare dei lasciti testamentari, ha consentito negli

ultimi anni di incrementare il numero dei pazienti, l’apertura del secondo hospice, l’avvio di nuovi

progetti e di studi per l’applicazione delle cure palliative ad altre patologie che nel prossimo anno

riguarderanno anche le malattie polmonari.

Altrettanto determinante è stato il sostegno delle fondazioni bancarie - Compagnia di San Paolo e

Fondazione CRT - e di vari Enti come la Fondazione Specchio dei Tempi, la Rete Oncologica

Piemonte e Valle d’Aosta e la Fondazione Benassi.

Dobbiamo inoltre ricordare i contributi finalizzati ad interventi sociali a favore di famiglie con minori

delle Associazioni “Paideia” e “Il sorriso di Buba”, come riportato nella seguente tabella.

FONDO SORRISO DI BUBA NUMERO CONTRIBUTI TOTALE EROGATO € 5.000,00 10 € 3.129,00 FONDO PAIDEIA NUMERO CONTRIBUTI TOTALE EROGATO € 15.000,00 25 € 10.531,00

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I contatti con la rete dei sostenitori sono mantenuti attraverso il sito internet, completamente

ridisegnato nel 2013 e ora più facilmente consultabile, con la pubblicazione semestrale del

bollettino “La FARO informa” diffuso in oltre 13.000 copie e, dal gennaio 2013, con le reti social

Facebook e Twitter.

Gli stessi canali sono utilizzati per promuovere la campagna del 5 per mille che nell’anno in esame

ha beneficiato anche della pubblicità, a volte a titolo gratuito a volte a titolo oneroso, sui quotidiani

cittadini La Stampa e Torino Cronaca e su alcune riviste di categoria come Il Dirigente e Pratica

fiscale e professionale.

L’assoluta necessità di incrementare le donazioni inoltre ci ha indotti a intensificare la nostra

presenza a manifestazioni di rilievo come MITO-Settembre Musica e Turin Marathon, con la

distribuzione di materiale informativo da parte dei nostri volontari al Cinema Colosseo,

all’Auditorium e al Teatro Regio. Con grande disponibilità e sensibilità, per le quali siamo

profondamente grati, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Torino ha inserito su tutti i libretti

di sala di Settembre Musica un inserto sul trentennale della nostra Fondazione.

Nel corso dell’anno è stata realizzata, grazie alla preziosa e gratuita collaborazione delle Agenzie

FullBrand e EdEventi, una serie di spot promozionali che, per merito della disponibilità di

Audiopress e di A.L.M. Distribuzione verrà diffuso, gratuitamente, su alcune emittenti televisive

locali e nelle principali sale cinematografiche della città. Gli spot raccontano, attraverso immagini

positive e serene la propensione naturale dell’uomo, in cui la FARO si riconosce, ad aiutare il

prossimo con grande attenzione e rispetto nei confronti del pubblico per quanto riguarda testi ed

immagini.

Anche se l’orientamento della Fondazione rimane quello di contenere al minimo le spese di

pubblicità, l’attuale situazione richiede un incremento delle entrate che riteniamo si possa

conseguire in tempi brevi solo con il ricorso alla pubblicità, pur ricercando le forme meno costose,

quando non gratuite.

ANDAMENTO DELLA RACCOLTA FONDI

Anno 2010 2011 2012 2013

Donazioni 795.087 768.239 706.391 767.889 Lasciti 428.784 1.247.222 148.058 273.529 Contributi Fondazioni 330.000 330.000 330.000 330.000 Contributi finalizzati 321.596 522.814 421.904 250.055 Cinque per mille 230.137 237.936 214.187 225.077 Spese per pubblicità 12.824 17.331 26.895 34.014

Numerose anche quest’anno le iniziative di raccolta fondi a favore della Fondazione FARO

organizzate dai nostri volontari o, direttamente, dai familiari di ammalati assistiti. Vogliamo

ricordare:

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il memorial “Pierangelo Governale” presso il Teatro Piccolo Valdocco;

“Danzare per vivere”, gara di ballo organizzata dall’Associazione Calicanto presso il Circolo

Mossetto;

“Buon compleanno Enrica”, spettacolo musicale organizzato dai familiari della sig.ra Enrica

Allais al Palafeste di Coazze;

il 1° torneo di Burraco organizzato dai nostri volontari presso il Circolo Ufficiali di Torino;

il consueto “Mercatino di Natale” organizzato dall’Associazione “Amici della FARO” presso

il Circolo Ufficiali di Torino;

la serata jazz in ricordo del Sig. Francesco Martelli nel salone ATC;

lo spettacolo teatrale “Così è…” a Lanzo Torinese con replica a Borgaro T.se organizzato

dalla delegazione di Lanzo;

“Canti e Musica per donare sollievo”, spettacolo musicale a Ceres;

Il concerto in ricordo del Sig. Gabriele Accomazzo, organizzato dai suoi familiari nella chiesa

di Mezzenile;

Il torneo di golf organizzato al circolo “Le Fronde” dalla Sig.ra Ida Sugliano;

ma anche le donazioni effettuate in occasione di matrimoni e compleanni su richiesta degli sposi o

dei festeggiati.

Per il loro valore, esclusivamente morale ma altrettanto prezioso, vogliamo ricordare in questa

sezione anche la visita dell’Arcivescovo, monsignor Nosiglia, ai pazienti dell’hospice nella settimana

Santa e la Sua partecipazione alla tradizionale Messa di Natale FARO nel Santuario della Consolata.

I COLLABORATORI

2011 2012 2013 Dirigenti Sanitari 2 2 2 Collaboratori a Progetto 1 1 -- Impiegati Amministrativi 7(*) 6(*) 6 (*) Collaboratori in libera professione 58 59 58 Consulenti esterni 10 10 10

(*) di cui 1 a part time

I dipendenti amministrativi sono inquadrati nel contratto del commercio settore servizi mentre il

personale sanitario è inquadrato nel contratto dei Medici di Case di Cura Private.

I VOLONTARI

Fin dall’inizio l’attività della Fondazione è stata sostenuta, anche economicamente, da un gruppo

di volontari. Nel 2005, considerata la consistenza del gruppo e le molteplici attività in cui era

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impegnato, è sembrato giusto riunirli in una autonoma associazione anche per dar loro

un’adeguata copertura assicurativa.

È nata così l’associazione “Amici della FARO” con un suo Consiglio di Amministrazione e un suo

organigramma, senza nessuna sovrapposizione con gli analoghi organi della FARO.

I rapporti fra i due enti sono regolati da una convenzione che definisce i reciproci impegni. L’attività

dei quasi 200 volontari che operano fra Torino e Lanzo include l’assistenza, ovviamente non

sanitaria, dei malati, il supporto alla Segreteria, la promozione, il trasporto di materiali,

l’organizzazione di momenti ludici o di intrattenimento per i pazienti dell’hospice e di

manifestazioni per la raccolta fondi.

Possiamo stimare l’impegno di questi indispensabili sostenitori in oltre 10.000 ore/anno per un

controvalore di alcune centinaia di migliaia di euro.

IL BILANCIO

Il bilancio 2013 si è chiuso con un disavanzo di € 598.864,95 al quale hanno contribuito:

- la già ricordata tardiva o mancata autorizzazione ai ricoveri da parte delle ASL che ha portato

a un ridotto utilizzo dei posti letto disponibili pur in presenza di una lista di attesa. In pratica,

nel corso del 2013 risultano utilizzati, mediamente, 29 dei 34 posti letto disponibili;

- i ritardi nei pagamenti da parte delle ASL che ci hanno costretti, per la prima volta, a ricorrere

al credito bancario;

- gli ingenti, imprevisti oneri per la manutenzione dei locali in comodato e per le spese

“condominiali” del Presidio di San Vito;

- il continuo aumento del costo del personale in applicazione dei contratti collettivi di lavoro

e dei materiali anche per i ripetuti aumenti dell’IVA.

Al 31.12.2013 il credito nei confronti delle ASL risultava di ben 2.300.000 euro.

Un segnale positivo, in un momento così difficile per il Paese, è l’aumento delle donazioni da privati

che conferma il forte legame con le famiglie dei malati assistiti. Il cinque per mille ha confermato

le caute previsioni di una crescita del numero delle preferenze e dell’importo; purtroppo su questa

voce incide negativamente il tetto di spesa di 400 milioni che comporta una proporzionale riduzione

delle somme liquidate rispetto alle preferenze espresse dai contribuenti.

Confidiamo che la situazione possa ancora migliorare nel corrente anno grazie all’attività di

promozione e di pubblicità svolta in coincidenza con il trentennale della Fondazione anche se

questa rimane estremamente modesta rispetto alle pressanti ed estese campagne pubblicitarie di

altre organizzazioni locali e nazionali.

Nel corso dell’esercizio si è provveduto alla indispensabile manutenzione degli arredi, impianti e

apparecchiature dei due reparti hospice e al completo rifacimento della cucina del terzo piano.

Page 19: ILAN IO DI MISSIONE 2013

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Sono stati superiori alle attese anche gli interventi di manutenzione nell’hospice Ida Bocca nel quale

si renderanno necessari nuovi lavori per adeguare la struttura alle prescrizioni dei VV.FF.

Le voci di spesa che hanno fatto registrare i maggiori incrementi sono quelle relative ai servizi di

terzi, in relazione all’apertura del secondo hospice e agli aumenti contrattuali maturati e i compensi

per prestazioni professionali.

La già ricordata mancata occupazione di parte dei posti letto, ci ha costretti a ricorrere, a partire

dall’ultimo trimestre, alla cassa integrazione in deroga per il personale dei due hospice.

È stata una scelta difficile ma necessaria per limitare i danni di una situazione di cui non abbiamo

colpa e per risolvere la quale la Fondazione è tempestivamente intervenuta sull’Assessorato alla

Sanità, con il supporto della stampa, dei sindacati, della Federazione Italiana Cure Palliative e di

molti altri fra cui, ancora una volta, la Compagnia di San Paolo. Un risultato seppure parziale

l’abbiamo ottenuto e speriamo che la situazione possa ancora migliorare se chi gestisce la Sanità

riuscirà a comprendere che l’hospice non è una risorsa solo per i nostri ammalati ma anche per le

stremate finanze della Regione alle quali i posti letto impropriamente occupati negli ospedali

costano almeno il triplo di un ricovero in una struttura ideale per i malati terminali.

Sul lato delle entrate, registriamo, oltre ai già citati aumenti delle donazioni e del 5 per mille, un

consistente aumento dei ricavi da ASL, i contributi finalizzati della Compagnia di San Paolo, della

Fondazione CRT e della Rete Oncologica.

Anche se, pur decurtato delle perdite dei due ultimi esercizi, il patrimonio della Fondazione rimane

consistente, è evidente la necessità di un contenimento della spesa che potrà avvenire solo con la

convinta partecipazione di tutti, amministratori e operatori.