la natalita’ nel comune di ferrara anno...
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STATISTICA - COMUNE DI FERRARA
LA NATALITA’ NEL COMUNE
DI FERRARA
anno 2015
Uno sguardo a livello nazionale
Questo studio pone l’accento sull’andamento e sulle dinamiche della natalità nel Comune di Ferrara, partendo da un’analisi più estesa del fenomeno: dapprima infatti
si esamina la situazione a livello nazionale per poi addentrarsi nell’analizzare nello specifico il territorio ferrarese. Per realizzarlo sono stati elaborati i dati raccolti dal Comune di Ferrara sulla popolazione residente sia italiana che straniera, le rilevazioni
effettuate dall’Istat sul fenomeno della natalità in Italia e i dati provenienti dal servizio della regione Emilia-Romagna relativo al Certificato di Assistenza al Parto e alle
interruzioni volontarie di gravidanza. Come possiamo notare dal grafico sottostante (grafico 1) la natalità in Italia ha raggiunto i suoi massimi contingenti nel biennio 2007-2008 per poi calare
progressivamente nel corso degli anni e subire
un brusco calo nel 2015: oggi infatti si contano
485.780 nati in confronto ai 576.659 del 2008, registrando così una
differenza di 90.879 nati e senza dubbio questa
situazione è allarmante, soprattutto considerando
il fatto che il nostro Paese presenta sempre più anziani e meno giovani e tutto ciò andrà a discapito non solo
dell’aspetto demografico ma anche di quello economico. Prendiamo ora in esame alcuni indicatori di fondamentale importanza per misurare il fenomeno della natalità e che prenderemo in considerazione per tutto il nostro studio:
il quoziente di natalità, il quoziente di fecondità ed il tasso di fecondità totale. Più precisamente il quoziente di natalità è il numero di nati ogni mille abitanti di un
determinato territorio e misura la frequenza delle nascite di una specifica popolazione delineandone lo stato di sviluppo. Il quoziente di fecondità, invece, si ottiene rapportando i nati alla popolazione femminile in età feconda, ovvero compresa fra i 15
e i 49 anni, e rappresenta il numero di figli che nascono ogni 1000 donne feconde residenti ed infine il tasso di fecondità totale, o TFT, è inteso come il numero medio di
figli per donna.
Grafico 1. Numero di nati in Italia nel decennio 2006-2015 fonte: Istat
31 Agosto 2016 n°12
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Dall’analisi territoriale degli indici di natalità (grafico 2) notiamo come il quoziente
dell’Italia meridionale sia il più elevato ed è superiore anche a quello dell’Italia nel complesso, ammontando a 8.17‰ e significa che nascono 8 bambini ogni 1000
persone residenti. A seguire troviamo i quozienti dell’Italia insulare e Nord-Orientale, rispettivamente dell’8.06‰ e dell’8.03‰, mentre i valori più bassi appartengono all’Italia Nord-Occidentale, con il 7.95‰, e all’Italia Centrale che si classifica come la
ripartizione territoriale con il minor numero di nati e il cui indice è intorno al 7.80‰. Per quanto riguarda il quoziente di fecondità, dal grafico 3 deduciamo come le
ripartizioni territoriali più feconde siano l’Italia Nord-Orientale e Nord-Occidentale in cui nascono 37 bambini ogni 1000 donne con un’età compresa fra i 15 e i 49 anni. Italia Insulare, Meridionale e Centrale presentano livelli di fecondità pressoché simili e
in media, in tutte e tre le ripartizioni, vengono messi al mondo circa 35 figli ogni mille donne feconde. Con riferimento alla media nazionale, in Italia nel 2015 nascono circa
36 figli ogni mille donne e questo sottolinea sempre di più la bassa fecondità italiana e la conseguente crescita della popolazione anziana a discapito di quella giovane. Infine, soffermiamoci sul tasso di fecondità totale: dall’istogramma (grafico 4) si
evidenzia come i maggiori livelli di TFT si registrino ancora una volta nel Nord-Italia, più precisamente la ripartizione Nord-Occidentale ha un tasso di fecondità totale pari a
1,41 mentre la parte Nord-Orientale presenta un valore pari a 1,42. La ripartizione con il numero medio di figli per donna più basso è l’Italia Meridionale (1.29),
preceduta dall’Italia Insulare, in cui il numero medio di figli per donna ammonta a 1.30, ed infine dalla ripartizione Centrale con un TFT pari a 1,33. In media in Italia nel 2015 sono nati 1.35 figli per donna.
Grafico 2. Indici di natalità per mille sulla popolazione residente in Italia al 2015 per ripartizione territoriale. Fonte: Istat
Grafico 3. Indici di fecondità per mille sulla popolazione femminile in età compresa fra i 15 e i 49 anni residente in Italia al 2015 per ripartizione territoriale. Fonte: Istat
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A questo punto, nell’osservare l’andamento dei vari grafici la prima domanda che sorge al lettore è:
“Come mai le aree caratterizzate dai più bassi livelli di natalità possiedono i più elevati indici di fecondità?”
Per rispondere al quesito è necessario tener conto sia del confronto tra gli indici di natalità e fecondità italiani e stranieri a livello nazionale, sia delle percentuali delle
donne italiane e straniere in età feconda. Il primo punto che andiamo ad analizzare riguarda gli indici di natalità
e di fecondità. Gli indici di natalità nella popolazione straniera residente
hanno livelli più elevati rispetto a quelli italiani e lo stesso si verifica per gli indici di fecondità (grafico 5). Gli
stranieri, infatti, presentano un indice di natalità doppio rispetto a quello
italiano, mettendo al mondo 14 bambini ogni 1000 stranieri, rispetto ai
7 ogni 1000 italiani. Lo stesso si osserva per il quoziente di fecondità
che nella popolazione femminile straniera raggiunge quota 43.3‰,
indicando che ogni 1000 donne straniere residenti in Italia nascono 43 bambini, mentre nella popolazione femminile italiana ammonta al 35.4‰. Il secondo punto riguarda la distribuzione delle donne straniere nelle ripartizioni territoriali: nelle
ripartizioni Nord-Occidentale, Nord-Orientale e Centrale la percentuale di donne straniere residenti è pari a circa il 16% mentre nel Sud e nelle Isole queste
percentuali risultano essere più che dimezzate (rispettivamente il 5.8% e il 4.7%). Sono questi i motivi per cui nel Nord Italia si registrano quozienti di fecondità più elevati, grazie alla maggiore presenza straniera responsabile di numerose nascite, in
particolare nella classe di età feconda delle donne 15-49 anni, nonostante siano presenti indici di natalità tra i più bassi, mentre nel Meridione si hanno indici di
fecondità più ridotti e natalità più elevata, in quanto le italiane del sud risultano essere più feconde. Per concludere, in futuro, la presenza delle donne straniere nel nostro territorio sarà di fondamentale importanza perché permetterà di innalzare il
contingente di nati, andando così a compensare gli squilibri e la progressiva diminuzione dei figli nati da donne italiane che, come si è visto all’inizio, è
drasticamente calata nell’arco del decennio esaminato.
Grafico 4. Tasso di fecondità totale per mille sulla popolazione femminile residente in Italia al 2015 per ripartizione territoriale. Fonte: Istat
Grafico 5. Tassi di natalità della popolazione residente di nazionalità italiana e straniera e tassi di fecondità calcolati sulla popolazione femminile di nazionalità italiana e straniera al 2015 in Italia. Fonte: Istat
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Il trend della natalità a Ferrara
Dal grafico possiamo osservare
come a Ferrara la natalità sia un fenomeno destinato a calare progressivamente con il passare
degli anni. Dopo il picco di nascite
raggiunto nel 2009 (1033 bambini), il numero dei nati è diminuito a partire dal 2010
(anche se ha registrato un leggero miglioramento nel
2014). Nel 2015 il numero di nuovi nati ammonta a 805 e rispetto all’anno precedente si contano 85 nascite in meno.
In base alla filiazione, la natalità all’interno del matrimonio si dimostra superiore alla natalità naturale, ovvero i figli nati da coppie non coniugate. Con il passare degli anni
però questa differenza si assottiglia e nei tempi più recenti il contingente di nascite al di fuori del matrimonio tende a raggiungere le nascite legittime; in particolare nel
2015 i nati da coppie coniugate sono pari a 436 contro i 362 nati da coppie non coniugate; nel 2006 i nati al di fuori del matrimonio erano circa
la metà dei nati da coppie coniugate. Possiamo affermare che sta sempre più prendendo piede la
natalità al di fuori del matrimonio a causa probabilmente dell’aumento delle unioni civili, del posticipo dei matrimoni ed infine della costante
crescita dei divorzi. Dagli anni ’70 si sono venuti a delineare diversi
cambiamenti nella propensione a fare figli e nello sposarsi che hanno tuttora delle influenze sui comportamenti delle coppie ferraresi; esse,
infatti, tendono a diventare genitori sempre più tardi: nel 2006 le madri avevano mediamente 33
anni, mentre oggi ne hanno 34. Lo stesso vale per i padri che passano dai 36 ai 37 anni. Possiamo quindi concludere che nell’arco di un decennio la nascita del primo figlio si è posticipata di un anno.
Dal confronto delle nascite (grafico 7) avvenute nel biennio 2006-2007 con
quelle più recenti (biennio 2014-2015) si osserva come la fecondità sia diminuita essenzialmente nelle classi più
feconde, ovvero le donne trentenni, (classi 30-34 e 35-39) che hanno visto
diminuire il loro contingente di nati di circa il 14%, mentre è aumentata la natalità delle donne prossime alla fine
dell’età feconda aventi fra i 40 e i 49 anni, il cui contingente è si è innalzato
del 18% per la fascia 40-44 e del 48% per la classe 45-49.
Nati fuori dal matrimonio
Anno Nati nel
matrimonio
Riconosciuto dalla madre o
dal padre Riconosciuto da entrambi
2006 610 13 313
2007 608 17 322
2008 652 15 326
2009 632 17 401
2010 595 9 387
2011 570 19 382
2012 510 23 368
2013 497 11 364
2014 527 18 345
2015 436 7 355
Grafico 6. Numero di nati residenti nel Comune di Ferrara fra il 2006 e il 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara
Tabella 1. Numero di nati residenti nel Comune di Ferrara in base alla filiazione nel periodo 2006-2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara
Grafico 7. Numero medio di nascite nei bienni 2006-2007 e 2014-2015 a seconda dell’età della madre. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara
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L’andamento della fecondità a Ferrara
Nel Comune di Ferrara l’andamento della fecondità (grafico 8) è rimasto abbastanza
stabile nel corso degli anni, registrando un picco di massimo nel 2009, in cui si avevano circa 37 figli ogni mille donne feconde, e una progressiva diminuzione dal 2011 fino al 2013. Nel 2015 il quoziente di fecondità (numero di nati / numero di
donne in età 15-49 x 1000) è pari a 30 nati ogni mille donne in età feconda ed è il più basso che si sia registrato nell’arco del decennio.
Dal confronto dei tassi specifici di fecondità per età 2006-2015 (grafico 9) è emerso un innalzamento della fecondità soprattutto nella classe 30-34, infatti si è passati dai 69 bambini ogni mille donne nel 2006 ai 78 attuali.
Più lievi sono stati gli incrementi registrati nelle classi 25-29 e 35-39, in calo invece l’indice riguardo alle madri più giovani, ovvero quelle con un’età compresa fra i 15 e i
24 anni, dove si è verificato un decremento di circa 4 nati ogni 1000 donne per entrambe le classi. Dall’analisi dei dati emerge quindi l’affermarsi di un ritardo nell’età procreativa, confermato dal più elevato livello di fecondità della classe 30-34, che si
dimostra quella più feconda. Per un maggiore approfondimento dell’evoluzione della natalità nel nostro territorio,
risulta interessante illustrare il quadro della fecondità nelle 4 circoscrizioni cittadine:
Grafico 8. Quozienti di natalità (per mille) calcolati sulla popolazione residente nel Comune di Ferrara e quozienti di fecondità (per mille) calcolati sulla popolazione femminile residente nel Comune di Ferrara dal 2006 al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara
Grafico 9. Quozienti specifici di fecondità calcolati sulla popolazione femminile in età 15-49 residente nel Comune di Ferrara per classe di età della madre dal 2006 al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
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zona Nord/Nord-Ovest, zona Centro-Cittadino
/GAD, zona Nord-Est/Est e zona Sud/Via Bologna.
Dall’esame della mappa tematica (figura 10) si rileva una variabilità dei livelli di fecondità nei diversi contesti territoriali della nostra città.
Negli ultimi 3 anni le zone più feconde sono state la zona Centro Cittadino-GAD e la zona
Sud comprendente Via Bologna, con un quoziente di fecondità pari a 34.0‰. Livelli più contenuti di fecondità si registrano nella zona
Nord/Nord-ovest, circa 33 figli ogni 1000 donne, e quelli più bassi nella zona Est/Nord
Est che presenta un contingente pari a circa 25 figli ogni 1000 donne feconde.
I bambini nati da genitori stranieri
Anche Ferrara, come il resto d’Italia, negli ultimi anni è stata soggetta a numerose immigrazioni provenienti soprattutto dal continente africano e dall’Europa dell’Est.
Concentrandoci sul fenomeno della natalità straniera, nella nostra città i figli nati da entrambi i genitori aventi cittadinanza straniera ammontano al 23% del totale dei nati mentre i bambini con solo un genitore straniero sono pari al 7.5%. Distinguendo la
nazionalità della madre (grafico 11), attualmente a Ferrara la maggior parte
dei bambini nasce da madri romene, il cui contingente ammonta a 47 nati (sul totale dei bambini nati da almeno un genitore
straniero rappresenta il 20%). Il 12% delle nascite è rappresentato da bambini
moldavi, mentre il 10% da nigeriani e marocchini; a seguire abbiamo albanesi e ucraini che rappresentano rispettivamente
il 7% e il 6% ed infine i meno numerosi sono i pakistani, i cinesi e i camerunesi
aventi ciascuno una percentuale di nati pari al 4% del totale.
Grafico 11. Numero di nati in valore assoluto residenti nel Comune di Ferrara in base alla nazionalità al 2015 Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
Grafico 12. Quozienti di natalità calcolati sulla popolazione residente nel Comune di Ferrara di nazionalità italiana e straniera dal 2006 al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
Figura 10. Media dei quozienti specifici di fecondità calcolati sulla popolazione femminile in età 15-49 e residente nelle Circoscrizioni del Comune di Ferrara dal 2013 al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
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Anche nel Comune di Ferrara i quozienti di natalità della popolazione residente
straniera sono nettamente superiori a quelli dei residenti italiani, quasi il doppio; questa situazione, come si può ben osservare dall’istogramma (grafico 12), si verifica per tutti gli anni presi in considerazione. Per quanto riguarda i quozienti di fecondità
(grafico 13), gli indici delle donne straniere tendono ad essere di gran lunga maggiori rispetto a quelli italiani soprattutto negli anni più recenti, ovvero a partire dal 2012
fino al 2015. I nati a Ferrara per ordine di nascita: un’analisi delle nascite in base al
distretto sanitario di residenza, sulla base dei dati raccolti attraverso il Certificato di Assistenza al parto
Soltanto grazie ai dati raccolti attraverso il Certificato di Assistenza al Parto è possibile svolgere un’analisi sulle nascite in base ai parti precedentemente sostenuti, ma per fare questo dobbiamo prendere in considerazione un’area più vasta del Comune di
Ferrara. La Provincia di Ferrara è suddivisa in quattro distretti sanitari ed i dati della Regione, desunti dal certificato di assistenza al parto, sono disponibili solo per le
seguenti ripartizioni territoriali della Ausl di Ferrara: Distretto Ovest: comprende i Comuni di Cento, Bondeno, Mirabello, Sant’Agostino, Poggio Renatico, Vigarano Mainarda;
Distretto Centro-Nord: comprende i Comuni di Ferrara, Masi Torello, Voghiera, Copparo, Berra, Formignana, Iolanda di Savoia, Ro Ferrarese, Tresigallo;
Distretto Sud-Est: comprende i Comuni di Portomaggiore, Argenta, Ostellato, Codigoro, Comacchio, Goro, Lagosanto, Mesola, Fiscaglia (ex comune di Migliarino, Migliaro e Massa Fiscaglia).
Faremo pertanto riferimento al distretto Centro-Nord che
comprende anche il comune di Ferrara.
Anche da questi dati si può osservare come le nascite nel 2015, che ammontano a 894,
siano diminuite rispetto al 2006, anno in cui si avevano
1073 nascite, confermando così il progressivo e drastico calo della natalità nel distretto.
La maggioranza delle donne in
Grafico 13. Quozienti di fecondità calcolati sulla popolazione femminile in età 15-49 residente nel Comune di Ferrara di nazionalità italiana e straniera dal 2006 al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
Grafico 14. Numero di parti in base alle gravidanze precedentemente sostenute nel distretto Centro-Nord della Ausl di Ferrara nel 2006 e nel 2015. Fonte: CEDAP, Regione Emilia-Romagna
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entrambi gli anni considerati (il 56% delle mamme nel 2015), affronta la nascita del
primo figlio (grafico 14). Le donne che invece hanno alle spalle una gravidanza precedente e sono al secondo figlio sono il 33%. In numero molto più esiguo le donne
che sono al terzo figlio, 8%, mentre solo il 2% ha alle spalle più di tre gravidanze. Nel 2015 si osserva un lieve aumento rispetto al 2006 delle donne che hanno già affrontato più di una gravidanza.
I nomi più frequenti sono Alessandro e Sofia Nel 2015 a Ferrara i nomi prevalenti sono Alessandro, attribuito a 16 bambini, seguito
da Andrea (15 bambini), Leonardo (14) e Francesco (12). Per le femmine, invece, il nome più frequente è Sofia (20 bambine), seguito da Aurora
(12) e Giulia (11). In Italia, invece, al 2014 il podio maschile appartiene a Francesco con 10.316 bambini, seguito da Alessandro, attribuito a 6.940 nati ed infine da Lorenzo (6.665 bambini). Per le femmine il primo posto in Italia spetta a Sofia, che,
come a Ferrara, viene assegnato alla maggior parte delle bambine nate nel 2014, più precisamente 7.353 bambine. Il secondo e il terzo posto sono occupati
rispettivamente da Giulia (6.792 bambine) e Aurora (5.709 bambine).
Ferrara a confronto
In questo studio abbiamo preso in considerazione alcune città italiane con dimensioni e caratteristiche simili a quelle di Ferrara. Dal confronto, si riscontra come il tasso di
natalità ferrarese, 6.0‰, sia il più basso rispetto a quello delle altre città esaminate. Il quoziente più elevato si registra a Reggio nell’Emilia, che risulta pari al 9.4‰, seguito da Bolzano (9‰), Latina (8.9‰), Trento (8.7‰) ed infine Bologna con un
tasso di natalità pari all’8.3‰ (grafico 15). Per quanto riguarda il quoziente di fecondità (grafico 16) calcolato sulla popolazione
femminile residente in Italia, ancora una volta Ferrara possiede quello più basso, il quale ammonta al 30.2‰, mentre l’indice più elevato si registra a Bolzano con circa 42 figli ogni 1000 donne in età 15-49. In generale i quozienti di fecondità più elevati si
riscontrano nelle medesime città aventi gli indici di natalità fra i più alti. Come abbiamo evidenziato, maggiore natalità è legata alla maggiore presenza
straniera, in particolare nelle città del Nord Italia.
Grafico 15. Quozienti di natalità calcolati sulla popolazione residente nel Comune di Ferrara e nei Comuni di altre città italiane simili per dimensioni e caratteristiche al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
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Infatti prendiamo in esame le percentuali di incidenza straniera nelle città messe a
confronto (grafico 17): dall’istogramma si osserva come nelle città del Nord quali Piacenza, Reggio nell’Emilia e Bergamo vi siano consistenti presenze di stranieri e senza dubbio questo aspetto contribuisce ad aumentare i rispettivi livelli di fecondità e
di natalità, poiché, come abbiamo già visto, le donne straniere risultano maggiormente feconde e procreative rispetto alle italiane.
Al contrario, le percentuali di presenza straniera delle città meridionali risultano nettamente inferiori, in quanto la migrazione straniera verso il nostro Paese tende a privilegiare il Nord e il Centro in quanto mete di maggiori opportunità occupazionali:
Andria, ad esempio, presenta soltanto l’1.9% di stranieri, Sassari il 3.0% e Matera il 3.8%. Queste città, comunque, mantengono valori degli indici di natalità e di fecondità
abbastanza elevati, indicando che le donne italiane che vivono in queste città del meridione sono più feconde di quelle che vivono nelle città del nord e del centro Italia. Ferrara rientra in una situazione intermedia, con un valore pari al 9.5% di popolazione
straniera sul totale dei residenti; l’effetto della maggiore fecondità delle donne straniere riesce quindi ad innalzare in modo limitato gli indici di natalità del comune.
Grafico 16. Quozienti di fecondità calcolati sulla popolazione femminile in età 15-49 residente nel Comune di Ferrara e nei Comuni di altre città italiane simili per dimensioni e caratteristiche al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
Grafico 17. % di incidenza straniera sulla popolazione complessiva residente nel Comune di Ferrara e nei Comuni delle città simili per dimensioni e caratteristiche al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
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La popolazione femminile in età feconda e l’evoluzione delle nascite future
Per una valutazione delle dinamiche della natalità a Ferrara, è opportuno esaminare
l’andamento della popolazione femminile in età feconda. Osservando la serie storica notiamo come, rispetto al 2006, si sia registrato un notevole calo delle donne italiane in età feconda sul nostro territorio fino al 2014 per poi mostrare una ripresa nel 2015,
registrando così un incremento di 645 unità rispetto all’anno precedente (grafico 18). Al contrario la popolazione femminile
straniera a Ferrara è cresciuta a ritmi rapidi dal 2006 al 2010 per poi assumere un andamento stabile fino
al 2015, anno in cui ha registrato una lieve diminuzione (grafico 19).
Soffermandoci sulle classi di età della popolazione femminile feconda residente nel Comune di Ferrara, dal
grafico 20 è interessante osservare i movimenti che le donne ferraresi
hanno subìto nel corso degli anni:
drastici cali hanno interessato le classi 30-34, con un decremento del 31.7%, e 35-39, con un valore pari a -22.5%.
In compenso, a risollevare la situazione contribuiscono gli incrementi percentuali delle donne in giovane età (classi 15-19 e 20-24) con complessivamente un incremento di
+6.8% ed infine della classe feconda più tardiva (45-49) in cui l’aumento è stato del 9.9%.
La previsione: i nati futuri
Sono state realizzate tre previsioni demografiche:
1. la prima previsione consiste in un’ipotesi “alta”, ovvero un aumento di un punto
percentuale dei tassi di fecondità; 2. la seconda previsione, invece, è un’ipotesi “intermedia” costruita mantenendo
costanti i tassi; 3. infine la terza previsione è caratterizzata da un’ipotesi “bassa”, ottenuta
diminuendo di un punto percentuale i tassi di fecondità della popolazione
femminile.
Grafico 18. Numero di donne in età 15-49 di nazionalità italiana residenti nel Comune di Ferrara dal 2006 al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
Grafico 19. Numero di donne in età 15-49 di nazionalità straniera residenti nel Comune di Ferrara dal 2006 al 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
Grafico 20. Numero di donne in età 15-49 per classe di età residenti nel Comune di Ferrara nel 2006 e nel 2015. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara
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Per ciascuna delle tre ipotesi osserviamo:
1. nell’ipotesi alta un andamento dapprima crescente, con una punta di nati nel 2016, per poi diminuire lentamente e registrare infine una ripresa a partire dal
2019; 2. nell’ipotesi intermedia, dopo il picco del 2016, un andamento decrescente che
aumenta nuovamente a partire dall’anno 2022;
3. nell’ipotesi bassa, dopo il picco raggiunto nel 2016, si delinea una tendenza in costante diminuzione per tutto il periodo temporale esaminato.
Interruzioni volontarie di gravidanza
A completamento di questo studio sulla natalità, riportiamo alcuni dati riferiti alle
interruzioni volontarie di gravidanza, forniti dalla regione Emilia Romagna e classificati per struttura sanitaria in cui
sono state realizzate. Le interruzioni volontarie di gravidanza, nel 2014 nelle
strutture sanitarie della Provincia di Ferrara sono risultate pari complessivamente a 591. In particolare,
se distinguiamo le strutture di intervento, AUSL e AOSPU (Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Ferrara), osserviamo che le interruzioni volontarie di gravidanza relative all’AUSL hanno registrato un andamento in costante
diminuzione per tutto il periodo considerato ad eccezione del lieve aumento fra il 2010 e il 2011. Le IVG dell’AOSPU, invece, presentano un trend stabile e in crescita fino al
2011 per poi subire un calo decisivo fino al 2014 (grafico 22). Nell’insieme il trend è decrescente. Distinguendo il luogo di residenza della donna, dal grafico 23 si nota come la maggior
parte delle IVG siano di donne residenti nel territorio della Ausl di Ferrara e quindi provinciale, quasi l’80%, più dettagliatamente 320 aborti avvengono nella struttura
dell’AOSPU e 147 nella struttura dell’AUSL; poche sono le interruzioni di donne residenti in un’altra AUSL regionale e modeste sono le IVG di donne residenti in altre
Grafico 21. Ipotesi previsive sul futuro andamento dei nati nel Comune di Ferrara fra il 2015 e il 2024. Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Ferrara.
Grafico 22. Numero di interruzioni volontarie di gravidanza nel 2014 nelle strutture sanitarie della Provincia di Ferrara, con distinzione tra AUSL e AOSPU. Fonte: Regione Emilia-Romagna
numero di IVG a Ferrara dal 2007 al 2014
181221225242205237256303
410398425
505503480489
494
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
AUSL AOSPU
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regioni che si affidano all’Ospedale di Ferrara per interrompere la propria gravidanza
(73 aborti al 2014). Esaminiamo ora, in termini percentuali,
le IVG per classe di età della donna: nel 2014 la maggior parte delle donne che decide di interrompere la gravidanza ha
un’età compresa fra i 20 e i 34 anni (sono il 59.1%), seguita da donne sopra
i 35 anni e poche sono le interruzioni richieste da donne giovani che ammontano al 3% delle IVG totali
(grafico 24). Infine, un altro importante aspetto è
rappresentato dai tassi di abortività calcolati sulla popolazione italiana e straniera residente nella provincia di
Ferrara, in quanto si riscontra che ben il 40%
delle IVG sono di donne di cittadinanza straniera. Il primo grafico (grafico 25) rappresenta le
interruzioni volontarie di gravidanza in valori assoluti secondo la cittadinanza della donna, mentre il secondo (grafico 26) ne distingue i
tassi di abortività. Notiamo come il tasso di abortività calcolato sulla popolazione femminile
straniera nella provincia di Ferrara sia nettamente superiore rispetto a quello calcolato sulla popolazione femminile residente di
nazionalità italiana, indicando che ogni 1000 donne feconde straniere residenti si verificano
circa 22 IVG contro le 5 ogni 1000 italiane. Complessivamente al 2014 nella provincia di Ferrara si hanno circa 8 IVG ogni 1000 donne
feconde residenti, che in valore assoluto ammontano complessivamente a 540, dovuti in
gran parte alla consistente presenza di straniere nel territorio ferrarese.
Grafico 24. Percentuale di interruzioni volontarie di gravidanza al 2014 nelle strutture sanitarie della Provincia di Ferrara a seconda della classe di età della donna. Fonte: Regione Emilia-Romagna
Grafico 25. Numero di interruzioni volontarie di gravidanza in valore assoluto da parte delle donne di nazionalità italiana e straniera al 2014 nelle strutture sanitarie della Provincia di Ferrara. Fonte: Regione Emilia-Romagna.
Grafico 26. Tassi di abortività delle donne di nazionalità italiana e straniera al 2014 nelle strutture sanitarie della Provincia di Ferrara. Fonte: Regione Emilia-Romagna.
Grafico 23. Numero di interruzioni volontarie di gravidanza nel 2014 nelle strutture sanitarie della Provincia di Ferrara a seconda del luogo di residenza della donna. Fonte: Regione Emilia-Romagna
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In sintesi:
• confrontando Ferrara con le altre città italiane simili per dimensioni e caratteristiche, si è osservato come Ferrara sia la città con il quoziente sia di natalità che di fecondità più basso in assoluto. La situazione tende a risollevarsi se puntiamo l’attenzione sulla
popolazione femminile straniera, i cui indici di natalità e di fecondità risultano più del doppio rispetto a quelli italiani;
• al giorno d’oggi è aumentata notevolmente la filiazione al di fuori del matrimonio e in generale si è registrato il posticipo di un anno dell’età riproduttiva e le donne
30enni risultano essere le più feconde;
• la bassa natalità ferrarese può essere spiegata principalmente dal drastico calo delle donne italiane in età feconda, ovvero quelle con un’età compresa fra i 15 e i 49 anni,
che rispetto al 2006 sono diminuite di circa 2.500 unità. In compenso, il numero delle donne straniere a Ferrara era aumentato notevolmente negli ultimi anni, ma la tendenza ha subìto un rallentamento, stabilizzandosi;
• soffermandoci sugli stranieri, a Ferrara la maggior parte dei bambini da genitori
stranieri nasce da madri romene e moldave; • la natalità a Ferrara, così come nel resto d’Italia, è destinata a calare nel corso degli
anni. La consistente crescita delle donne straniere nel nostro territorio, le quali presentano indici di fecondità e di natalità più elevati, può in parte compensare gli
squilibri generati dalle nostre connazionali che mettono al mondo sempre meno figli; • in conclusione, secondo le stime previsive, in tutte e tre le circostanze esaminate vi
è una progressiva diminuzione dei nati negli anni successivi al 2016 e soltanto nell’ipotesi alta si verifica un aumento delle nascite a fine periodo; nei restanti casi il
contingente di bambini resta inferiore al picco di nascite raggiunto nel 2016.
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Dirigente: Fabio De Luigi – Staff: Stefania Agostini, Caterina Malucelli, Micaela Pora, Michele Siviero
Studio a cura di Anna Capponcelli – Tirocinio curriculare universitario luglio/agosto
2016