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Lagunamare 49 21 Zeppelin Venezia, dal mare al cielo di Andrea Fonda Presidente associazione Zeppelin Venezia S embra lontano il legame tra il mondo dell’avia- zione e la nautica ed, in effetti nel senso del tempo lo è. Se ci proiettiamo nella se- conda metà del Settecento, quando il mare era la princi- pale via di comunicazione e trasporto, scopriamo che, in vari paesi europei si stavano sviluppando tecniche per solcare i cieli con le cono- scenze derivate dalla nauti- ca. Ecco una citazione tratta da un sito italiano di aerosta- tica, dove si ripercorre bre- vemente questo legame tra mare e cielo. Nel 1670, il gesuita bresciano Francesco Lana capì che sarebbe stato possibile vo- lare nell’atmosfera così come si galleggia sull’acqua sfruttando il principio di Archimede. Anche se la tec- nologia di quel tempo non avrebbe permesso alla sua “nave aerea” di volare, a causa del peso superiore alla spinta ascensionale prodotta, egli è universalmen- te considerato il vero precursore teorico dei principi dell’aerostatica. In Italia il primo volo umano in mongolfiera fu compiu- to il 25 febbraio del 1784 a Brugherio, nei pressi di Mi- lano, ad opera del conte Paolo Andreani insieme ai fratelli Carlo e Agostino Gerli. Tra il 1783 e il 1784 anche in Italia si susseguirono di- versi lanci di aerostati come, per esempio, a Roma quello del duca Francesco Caetani, a Verona quello dell’astronomo e matematico Pietro Cossali, a Pavia quello del famoso architetto Luigi Cagnola, a Venezia quello del pallone fatto costruire da Francesco Pesaro, Procuratore di San Marco, ai fratelli Zanchi. Quest’ul- tima ascensione, risalente all’aprile 1784 e compiuta forse con la supervisione di Francesco Zambeccari, fu immortalata dal pittore Francesco Guardi (la tela si trova oggi a Berlino). In quello stesso periodo, nel gennaio 1784, a Milano venne pubblicato il “Giornale Aerostatico”, il primo periodico aeronautico del mondo, che nel primo nu- mero scriveva: “Siamo già quasi giunti al sogno di var- car l’aria come le acque del mare”. In effetti, come si vede dall’immagine, le prime ae- ronavi non erano che delle imbarcazioni con dei grandi palloni di idrogeno fissati at- torno all’albero maestro che consentivano l’ascensione, mentre l’impatto della disce- sa era attutito dall’acqua. La vela permetteva di spo- starsi in direzione del vento ma la manovrabilità era an- cora molto limitata, se non assente, perché il timone ancora non era pensato per dirigere in aria e comunque sarebbe stato inefficace per le sue piccole dimensioni. Per quasi un secolo quindi l’ae- rostatica si limitava all’utilizzo di palloni, di varia forma e di- mensioni per le sperimentazioni più disparate. “…quando i veneziani vedono piovere i razzi incendia- ri sulla città assediata in quel lontano agosto del 1849 non si preoccupano eccessivamente, anzi rimango- no quasi stupiti di vedere i palloni ad aria calda del maresciallo Radescki che hanno clamorosamente sbagliato bersaglio: è il primo bombardamento aereo della storia. Passano gli anni, Venezia torna all’Italia, e ai primi del secolo scorso il Corpo degli Aerostieri, in seno agli specialisti del Genio, compiono con un pallo- ne equipaggiato con macchine fotografiche il primo rilevamento aereo della città. Arriva in volo il primo di- rigibile e il Regio incrociatore Elba entra in laguna con draken a bordo per effettuare un’altra serie di rileva- menti aerofotografici …..”(di Bruno Delisi) La svolta avvenne con l’avvento del motore a scop- pio, le cui empiriche applicazioni consentivano ai pal- loni di non essere in totale balia dei venti ma di avva- lersi di una propria propulsione ed una manovrabilità gestita da un timone. Cambiò inevitabilmente la for- ma dell’involucro che per motivi aerodinamici diven- ne affusolata, anche per consentire al timone di essere posizionato, come per un’imbarcazione a poppavia. Il nuovo mezzo di trasporto si evolse rapidamente e la sua caratteristica di piattaforma aerea lo rendeva da subito interessante per osservazioni, appostamenti, fo- tografia aerea, dandone inevitabilmente un indirizzo di tipo militare, già nella guerra di Libia nel 1911 e nella grande guerra, lungo il fronte del Piave dai numero-

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Il periodico di Assonautica ripercorre brevemente il legame tra nautica ed aviazione dal settecento alle aeronavi d'oggi.

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Page 1: LAGUNAMARE

Lagunamare 49 21

Zeppelin Venezia, dal mare al cielo di Andrea Fonda

Presidente associazione Zeppelin Venezia

Sembra lontano il legame tra il mondo dell’avia-zione e la nautica ed, in

effetti nel senso del tempo lo è. Se ci proiettiamo nella se-conda metà del Settecento, quando il mare era la princi-pale via di comunicazione e trasporto, scopriamo che, in vari paesi europei si stavano sviluppando tecniche per solcare i cieli con le cono-scenze derivate dalla nauti-ca. Ecco una citazione tratta da un sito italiano di aerosta-tica, dove si ripercorre bre-vemente questo legame tra mare e cielo.Nel 1670, il gesuita bresciano Francesco Lana capì che sarebbe stato possibile vo-lare nell’atmosfera così come si galleggia sull’acqua sfruttando il principio di Archimede. Anche se la tec-nologia di quel tempo non avrebbe permesso alla sua “nave aerea” di volare, a causa del peso superiore alla spinta ascensionale prodotta, egli è universalmen-te considerato il vero precursore teorico dei principi dell’aerostatica.In Italia il primo volo umano in mongolfiera fu compiu-to il 25 febbraio del 1784 a Brugherio, nei pressi di Mi-lano, ad opera del conte Paolo Andreani insieme ai fratelli Carlo e Agostino Gerli.Tra il 1783 e il 1784 anche in Italia si susseguirono di-versi lanci di aerostati come, per esempio, a Roma quello del duca Francesco Caetani, a Verona quello dell’astronomo e matematico Pietro Cossali, a Pavia quello del famoso architetto Luigi Cagnola, a Venezia quello del pallone fatto costruire da Francesco Pesaro, Procuratore di San Marco, ai fratelli Zanchi. Quest’ul-tima ascensione, risalente all’aprile 1784 e compiuta forse con la supervisione di Francesco Zambeccari, fu immortalata dal pittore Francesco Guardi (la tela si trova oggi a Berlino).In quello stesso periodo, nel gennaio 1784, a Milano venne pubblicato il “Giornale Aerostatico”, il primo periodico aeronautico del mondo, che nel primo nu-mero scriveva: “Siamo già quasi giunti al sogno di var-car l’aria come le acque del mare”.In effetti, come si vede dall’immagine, le prime ae-

ronavi non erano che delle imbarcazioni con dei grandi palloni di idrogeno fissati at-torno all’albero maestro che consentivano l’ascensione, mentre l’impatto della disce-sa era attutito dall’acqua.La vela permetteva di spo-starsi in direzione del vento ma la manovrabilità era an-cora molto limitata, se non assente, perché il timone ancora non era pensato per dirigere in aria e comunque sarebbe stato inefficace per le sue piccole dimensioni. Per quasi un secolo quindi l’ae-rostatica si limitava all’utilizzo di palloni, di varia forma e di-

mensioni per le sperimentazioni più disparate. “…quando i veneziani vedono piovere i razzi incendia-ri sulla città assediata in quel lontano agosto del 1849 non si preoccupano eccessivamente, anzi rimango-no quasi stupiti di vedere i palloni ad aria calda del maresciallo Radescki che hanno clamorosamente sbagliato bersaglio: è il primo bombardamento aereo della storia. Passano gli anni, Venezia torna all’Italia, e ai primi del secolo scorso il Corpo degli Aerostieri, in seno agli specialisti del Genio, compiono con un pallo-ne equipaggiato con macchine fotografiche il primo rilevamento aereo della città. Arriva in volo il primo di-rigibile e il Regio incrociatore Elba entra in laguna con draken a bordo per effettuare un’altra serie di rileva-menti aerofotografici …..”(di Bruno Delisi)La svolta avvenne con l’avvento del motore a scop-pio, le cui empiriche applicazioni consentivano ai pal-loni di non essere in totale balia dei venti ma di avva-lersi di una propria propulsione ed una manovrabilità gestita da un timone. Cambiò inevitabilmente la for-ma dell’involucro che per motivi aerodinamici diven-ne affusolata, anche per consentire al timone di essere posizionato, come per un’imbarcazione a poppavia. Il nuovo mezzo di trasporto si evolse rapidamente e la sua caratteristica di piattaforma aerea lo rendeva da subito interessante per osservazioni, appostamenti, fo-tografia aerea, dandone inevitabilmente un indirizzo di tipo militare, già nella guerra di Libia nel 1911 e nella grande guerra, lungo il fronte del Piave dai numero-

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si aerocampi si alzavano palloni Drachen Austrounga-rici e dalle basi di Campalto, Casarsa e Boscomantico operarono sul fronte dirigibili militari italiani.Nel dopoguerra vengono costruiti nuovi aeroscali e per la prima volta si pensa al trasporto aereo pas-seggeri. Enrico Forlanini, i cui dirigibili furono impiegati nelle azioni belliche, il 22 giugno 1919 inaugurò il pri-mo servizio passeggeri e postale tra Milano (Taliedo) e Venezia.Negli anni Venti ricordiamo le missioni di esplorazione al Polo nord di Umberto Nobile con il Norge e poi suc-cessivamente la missione sfortunata dell’Italia, che con il naufragio sul Pack pose fine all’era pionieristica dei dirigibili italiani.Ma era la Germania che continuò la produzione dei dirigibili Zeppelin e con Hugo Heckener, successore al timone del conte Ferdinand von Zeppelin, morto nel 1919, si ebbe la costruzione delle mastodontiche navi dell’aria LZ127 Graf Zeppelin, 236 m, ed infine, per volere del regime nazista l’LZ 129 Hindenburg, lungo ben 256 metri, 7 più corto del Titanic, la cui fine è ben nota grazie ai cinegiornali dell’epoca. Il Graf Zeppelin percorse in nove anni di operatività ben 1.7 milioni di km, compiendo un giro del mondo nel 1929 e ben 64 traversate per il sud America.

Rinascita dei dirigibili semirigidi ZeppelinFriederichshafen, Lago di Costanza, Germania.L’azienda storica Zeppelin, oggi multinazionale, capi-tanata dalla Fondazione Zeppelin 1909, grazie all’abi-lità raggiunta nell’ingegneria e nella produzione di organi di trasmissione per mezzi Aerei, Navali e Terre-stri di cui è leader mondiale (ZF Group AG), decide di ritornare alle origini e progettare nuove aeronavi tec-nologicamente avanzate. Per tali scopi vengono fon-date la Zeppelin Luftshifftechnik Gmbh &Co KG (ZLT), ovvero il cantiere aeronavale, e la Deutsche Zeppe-lin Reederei GmbH (DZR), l’armatore, cosi come per l’Hindenburg negli anni 30, delle Aeronavi Zeppelin NT. 1990 si decide di progettare un nuovo dirigibile se-mirigido; 1994 modello Zeppelin NT (New Technolo-gy; 1997 primo volo prototipo Zeppelin NT n°1; 2000 costruzione Zeppelin NT n° 2; 2001 certificazione eu-ropea; 2004 costruzione Zeppelin NT n°3 Tokyo; 2008 costruzione Zeppelin NT n°4 San Francisco.Ad oggi hanno volato nello Zeppelin di base in Ger-mania oltre 100.000 persone, con voli del costo me-dio di 400€ a persona e durata di un’ora.

Ritorno a Venezia - il progettoDopo un’attenta analisi la DZR individua al mondo una decina di città dove nuove società operatrici potranno gestire uno Zeppelin. La bellezza della città e del territorio, la ricchezza della regione, il notevo-le afflusso turistico, fanno si che Venezia sia il luogo adatto alle operazioni con l’aeronave. Nel 2007 l’Uffi-cio di Rappresentanza DZR ha preso sede a Venezia.

L’obbiettivo è individuare portatori di interessi e cata-lizzare investitori. Un’analisi di fattibilità ha evidenziato le opportunità per l’Aeroporto Nicelli del Lido come base operativa, nonché per Comune, Provincia e Regione per sviluppare una nuova attrazione, ecolo-gica, sostenibile e di richiamo internazionale. Oppor-tunità per le imprese del territorio per viaggi incentive ed ampia visibilità in occasione di Fiere, manifestazio-ni ed eventi. Notevoli risvolti per le applicazioni scien-tifiche e di monitoraggio del territorio. Un’opportunità anche per la Città di Jesolo che si rende disponibile ad ospitare lo Zeppelin NT in un possibile futuro parco tematico con hangar, ristorante, museo dei dirigibili e punto di partenza per le crociere sulla laguna. La cit-tà litoranea dista solo pochi minuti di volo da Venezia ed ospita ogni anno molti turisti tedeschi che gradi-rebbero volare sui cieli della laguna con il loro nuovo dirigibile. A sud Chioggia permetterebbe la flessibilità del sorvolo del Polesine. Verona potrebbe offrire cro-ciere sul Garda, Vicenza i Colli, le ville del Palladio. Le colline della marca trevigiana e il Grappa per torna-re alla grande guerra. Pensando a lungo termine ad un’aeronave staziona-ta sulla laguna veneta l’operatore tedesco DZR è di-sposto a trasmettere il know-how tecnico-operativo e formare in laguna con partner forti e grandi sponsor una nuova società che commissioni al cantiere della ZLT uno Zeppelin NT per l’Italia.

Crociera Zeppelin Venezia 2010Un evento storico e dimostrativo porterà lo Zeppelin NT a volare per la prima volta su Veneziain occasione della 67° Mostra del Cinema, l’arrivo è previsto per il 1 settembre 2010. Si prevede una set-timana operativa dall’Aeroporto Nicelli del Lido ed un migliaio di biglietti disponibili. L’Enac di Roma ha dato il primo via libera per le operazioni di volo sul-la laguna. La quota di volo sarà 300 metri dai qua-li a volo di uccello si potrà osservare la città di Ve-nezia, Murano, l’isola della Giudecca, San Servolo, Sant’Erasmo e il Lido. Sono possibili eventi aziendali e il charter dello Zeppelin (12 posti) è possibile come per un’imbarcazione. Lo Zeppelin si presta molto a campagne pubblicitarie e c’è già l’interessamento da parte di alcuni sponsor. Avviati i contatti con la Venezia Marketing & Eventi, la società organizzatrice di Carnevale, Redentore, Regata Storica e Capo-danno, che ha espresso grande interesse per il nuo-vo “evento” veneziano costituito dal ritorno delle Ze-pellin proprio in concomitanza con la Regata Storica 2010. Normalmente in Germania la disponibilità posti per l’intera stagione estiva si esaurisce a gennaio con oltre 14.000 prenotazioni. Data la grande richiesta e i pochi posti a disposizione è consigliato prenotare il volo già da quest’anno. La prenotazione va eseguita previo contatto telefonico o nelle agenzie autorizza-te. Tutti i dati su www.zeppelinvenezia.com

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Associazione Zeppelin VeneziaL’Associazione ha come finalità lo sviluppo di un turismo innovativo, ecologico e sostenibile tramite le Aeronavi. L’Associazione organizza eventi per ricordare la storia, conoscere il passato, ma vivere il presente e promuovere il ritorno dello Zeppelin. DZR renderà disponibili alcuni biglietti della Crociera Zeppelin Venezia 2010 per i soci ad una quota agevolata. Info www.zeppelinvenezia.com. Affrettatevi!