poste italiane s.p.a. sped. in a.p. d.l. 353/2003 (conv ... · ... che ho imparato a conoscere...

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« Cari ami- ci, siamo in attesa di dare il benve- nuto alla delegazione di Cuneo. Ancora qual- che intoppo burocratico ne ha ritardato l’apertura, ma ci sia- mo quasi e non vediamo l’ora di dare il benvenuto a un altro nuovo membro della nostra famiglia. Una famiglia che con- tinua ad allargare i suoi oriz- zonti e ad aumentare i suoi servizi. Per esempio, grazie a un accordo di collaborazione con l’A.L.A. (Associazione Lot- ta all’AIDS) saremo in grado di migliorare in nostro servizio di mini-lodging. Quattro nuovi appartamenti a Milano, tre monolocali e un bilocale, saranno a disposizione – gra- tuitamente – dei malati extra sede che si recheranno nel capoluogo lombardo per le cure oncologiche. Ci siamo mossi perché le richieste di aiuto sono sempre crescenti, e sono sempre di più gli amma- lati che con le loro famiglie – soprattutto dal Sud Italia – si devono recare nei grandi istitu- ti milanesi, ma hanno difficoltà a pagarsi un affitto in città. Gra- zie ad Anvolt, trovano sempre un solido appoggio. Saluti a tutti». Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Maurizio Graziano, Comandan- te Provin- ciale dei Carabinieri di Trento. «Il volonta- riato è un aspetto davvero importante della società trentina, direi anzi che si può definire come una sua colonna portante. Mi trovo di fronte quotidianamente, per lavoro, esempi di volon- tariato in grado di aiutare la comunità e anche la stessa attività di noi Carabinieri. Penso, ad esempio, a chi svolge l’attività di pompie- re per sua libera scelta. Un supporto estremamente prezioso per la comunità. E penso, poi, anche ai volontari di Anvolt, che ho imparato a conoscere bene, tempo fa, grazie all’attività che svolgono nel nostro ter- ritorio a favore dei malati di cancro. Hanno una motiva- zione contagiosa e una responsabile davvero brava e costante. Li ringrazio pub- blicamente per tutto ciò che fanno e auguro ad Anvolt, e alla sua delegata locale, ogni bene per il futuro della loro attività a favore della comunità. Con la “benedi- zione” dell’Arma locale». di Marco Infelise segue a pag. 2 Formazione Continua Anvolt il Presidente rotonde nelle quali si discuteva delle problema- tiche dei malati oncologici. Per arricchire le proprie competenze e ampliare lo spettro delle conoscenze dei suoi operatori. Non solo assistenza diretta, dunque, ma conoscenza e preparazione su tutto ciò che riguarda i temi che gravitano intorno ai pazienti colpiti dal cancro e alle loro famiglie. In par- ticolare, questo accade dal 2003, anno di costitu- zione della F.A.V.O. PREMESSA L’articolo 3 dello Statuto di Anvolt è chiaro. Alla voce “Finalità” dell’associazione c’è ben chiara la “Forma- zione di Operatori Sociali” attraverso – anche – l’Or- ganizzazione di incontri, congressi e convegni Nazionali ed Internaziona- li”. Per questo motivo, fin dall’inizio della sua costi- tuzione, Anvolt ha cercato di partecipare, insieme con i suoi volontari, a tutti gli eventi e alle tavole Testimonianza IL PROGETTO NAZIONALE Roberta Santelia Flavio Tesolin A Trieste la seconda edizione della conferenza “Prevenzione Azione!” organizzata dalla nostra delegazione locale. A Roma l’XI Giornata Nazionale del Malato Oncologico con la presenza dei nostri volontari pag. 7 La “Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta” è uno strumento per la cura e l’assistenza dei malati di tumore. In questo numero scopriamo in che cosa consiste la sua attività, all’interno del nostro speciale pag. 5 Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 31 N° 6 GIUGNO2016 Formazione Continua

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«Cari ami-ci, siamo

in attesa didare il benve-nuto alladelegazionedi Cuneo.Ancora qual-

che intoppo burocratico ne haritardato l’apertura, ma ci sia-mo quasi e non vediamo l’oradi dare il benvenuto a un altronuovo membro della nostrafamiglia. Una famiglia che con-tinua ad allargare i suoi oriz-zonti e ad aumentare i suoiservizi. Per esempio, grazie aun accordo di collaborazionecon l’A.L.A. (Associazione Lot-ta all’AIDS) saremo in grado di

migliorare in nostro servizio dimini-lodging. Quattro nuoviappartamenti a Milano, tremonolocali e un bilocale,saranno a disposizione – gra-tuitamente – dei malati extrasede che si recheranno nelcapoluogo lombardo per lecure oncologiche. Ci siamomossi perché le richieste diaiuto sono sempre crescenti, esono sempre di più gli amma-lati che con le loro famiglie –soprattutto dal Sud Italia – sidevono recare nei grandi istitu-ti milanesi, ma hanno difficoltàa pagarsi un affitto in città. Gra-zie ad Anvolt, trovano sempreun solido appoggio.Saluti a tutti».

Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

M a u r i z i o

G r a z i a n o ,

Comandan-

te Provin-

ciale dei

Carabinieri

di Trento.

«Il volonta-riato è un aspetto davveroimportante della societàtrentina, direi anzi che sipuò definire come una suacolonna portante. Mi trovodi fronte quotidianamente,per lavoro, esempi di volon-tariato in grado di aiutare lacomunità e anche la stessaattività di noi Carabinieri.Penso, ad esempio, a chisvolge l’attività di pompie-

re per sua libera scelta. Unsupporto estremamenteprezioso per la comunità. E penso, poi, anche aivolontari di Anvolt, che hoimparato a conoscere bene,tempo fa, grazie all’attivitàche svolgono nel nostro ter-ritorio a favore dei malati dicancro. Hanno una motiva-zione contagiosa e unaresponsabile davvero bravae costante. Li ringrazio pub-blicamente per tutto ciò chefanno e auguro ad Anvolt, ealla sua delegata locale,ogni bene per il futuro dellaloro attività a favore dellacomunità. Con la “benedi-zione” dell’Arma locale».

di Marco Infelise

segue a pag. 2

Formazione Continua Anvolt

il Presidente

rotonde nelle quali sidiscuteva delle problema-tiche dei malati oncologici.Per arricchire le propriecompetenze e ampliare lospettro delle conoscenzedei suoi operatori. Nonsolo assistenza diretta,dunque, ma conoscenza epreparazione su tutto ciòche riguarda i temi chegravitano intorno aipazienti colpiti dal cancroe alle loro famiglie. In par-ticolare, questo accadedal 2003, anno di costitu-zione della F.A.V.O.

PREMESSA

L’articolo 3 dello Statuto diAnvolt è chiaro. Alla voce“Finalità” dell’associazionec’è ben chiara la “Forma-zione di Operatori Sociali”attraverso – anche – l’Or-ganizzazione di incontri,congressi e convegniNazionali ed Internaziona-li”. Per questo motivo, findall’inizio della sua costi-tuzione, Anvolt ha cercatodi partecipare, insiemecon i suoi volontari, a tuttigli eventi e alle tavole

Testimonianza

IL PROGETTO

NAZIONALE

Roberta Santelia

Flavio Tesolin

A Trieste la seconda edizione dellaconferenza “Prevenzione Azione!”organizzata dalla nostra delegazionelocale. A Roma l’XI GiornataNazionale del Malato Oncologico conla presenza dei nostri volontari pag. 7

La “Rete Oncologica del Piemonte edella Valle d’Aosta” è uno strumentoper la cura e l’assistenza dei malati ditumore. In questo numero scopriamoin che cosa consiste la sua attività,all’interno del nostro speciale pag. 5

Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 31 N° 6 GIUGNO 2016

Formazione Continua

2 Giugno 2016 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

Il diritto all’assistenzasanitaria è sancito dallaCostituzione italiana e in

particolare l’articolo 32ribadisce la sua tutela. LoStato deve infatti farsenegarante e rimuovere gliostacoli, che possono esseredi ordine economico esociale, che in questo casolimitano anche la libertà

individuale della persona.Ma ciò che è scritto sullacarta in questo caso noncoincide assolutamente conla realtà. Non è possibileche oltre 11 milioni di ita-liani al giorno d’oggi non sicurino perché i tempi diattesa sono diventati trop-po lunghi e i costi lievitati.Non è possibile che esistauna spesa di 80 euro in piùannui pro capite che il Ser-vizio Sanitario Nazionalenon rimborsa a nessuno. Oramai ci siamo forse spin-ti troppo in là: siamo arri-vati al rischio che i tagli allaSanità li debba sorbire il cit-tadino di tasca propria,

magari andando a sbatterenei costi del privato. Per-ché?Tutto questo non è concepi-bile.È un diritto, ribadisco,quello di essere curati. Unsacrosanto diritto, comeanche essere alleviati daldolore cronico, quest’ulti-mo sancito dalla legge 38(una delle prime a livellomondiale) secondo la qualeogni dottore dovrebbe pre-scrivere la terapia più ade-guata affinché il dolore nonsia una parte troppo signifi-cativa della vita di un mala-to.Dobbiamo alzare la voce su

questi argomenti, comincia-re a pretendere più atten-zione affinché i diritti diognuno di noi venganorispettati. Perché, se comecittadini abbiamo tutti deidoveri, non è giusto che,chi ci rappresenta a livelloistituzionale, si ricordi dinoi solo in tempo di elezio-ni. Non solo non è corretto,ma è un’enorme vergogna.Per quello che ci riguarda,Anvolt sarà sempre in pri-ma fila per sostenere questiargomenti e salvaguardarei diritti dei malati e delleloro famiglie. Senza se e senza ma.

editoriale

IL PROGETTO NAZIONALE

(Federazione delle Associazioni diVolontariato in Oncologia) della qualeAnvolt è protagonista attiva. Essere inse-rita in un contesto dinamico e vario comequello della Federazione, ha dato all’as-sociazione l’opportunità di confrontarsiquasi quotidianamente con altre realtà divolontariato e istituzioni, tutte impegnatenell’attività di formazione.

L’IDEA

L’idea, contemporanea all’adesionealla FAVO, è stata quella di creare un’at-tività di formazione permanente deivolontari Anvolt, che, a turno, fosseroinvitati a partecipare a riunioni e conve-gni di aggiornamento sul tema oncologi-co. «Ho pensato» ci racconta FlavioTesolin, Direttore dei Progetti di Forma-zione Anvolt «che tenersi costantementeaggiornati fosse, per i nostri delegati evolontari, l’unico modo per essere al pas-so coi tempi e, allo stesso modo, offrireai pazienti oncologici un’attività di assi-stenza ancora migliore». Il responsabiledei progetti dell’associazione continuadescrivendo come siano stati scelti,durante il corso dell’anno, alcuni eventichiave ai quali era necessario che i dele-gati Anvolt partecipassero, come adesempio la “Giornata Nazionale delMalato Oncologico”, in scena a ogni ini-zio primavera. «Alla base del progetto»ci dice «c’è la convinzione profonda chel’attività di formazione sia fondamentaleper il terzo settore, e abbiamo lavoratocon costanza per inculcare nella testa

dei nostri delegati questo concetto».

IL PROGETTO

Il progetto “Formazione ContinuaAnvolt” si è sviluppato attraverso una fit-ta rete di comunicazioni online e incontricon i delegati Anvolt, chiamati a cono-scere tutto ciò che gira intorno al malato,agli ex malati, ai sopravvissuti al cancroe a coloro che hanno vissuto da vicino lamalattia condividendone ansie, preoccu-pazioni, speranze. «Attualmente il 50%dei malati riesce a guarire» ci spiega Fla-vio Tesolin «e dell’altro 50% una buonaparte si cronicizza, riuscendo a viverepiù o meno a lungo. È decisivo essereben preparati, quindi, sia sull’assistenzasia su come affrontare le problematichedi chi è stato colpito dalla malattia mariesce a conviverci». Esempio tra i piùrilevanti di evento cui i delegati Anvoltsono chiamati a partecipare, la Giornata-Nazionale del Malato Oncologico rappre-senta il cuore dell’attività della F.A.V.O.ed è dedicata proprio a malati ed exmalati. Se da una parte i vantaggi delprogresso scientifico hanno cancellatol’ineluttabile equazione cancro ugualemorte, dall’altra sono sorti nuovi proble-mi che riguardano proprio la vita deimalati: uomini e donne di qualsiasi età,di qualsiasi condizione sociale, sonodiventati i protagonisti di una lotta al pro-prio cancro che coinvolge quotidiana-mente il loro corpo e la loro mente. «Edè proprio questa lotta difficile e coraggio-sa il tema di cui si parla durante la Gior-

Il rovescio del diritto costituzionale

Formazione Continua Anvolt

Marcello Santalucia, delegato Anvolt

ad Ancona e Coordinatore Regionale

del progetto “Formazione Continua

Anvolt”

«L’informazione e la formazione sonodue aspetti fondamentali della nostra atti-vità di volontariato. È necessario prepa-rare ed essere ben preparati per affron-tare al meglio le tematiche oncologiche,nell’ottica di garantire un’alta qualità siadel servizio di assistenza che offriamo siadella vita dei pazienti. Nelle Marche, aquesto scopo, organizziamo incontri eutilizziamo molto il web, la nostra paginaFacebook in primis. A maggio abbiamoorganizzato un ciclo di incontri sull’impor-tante tema dell’ascolto attivo. E a brevepartirà la formazione di volontari – anchecolpiti da patologia – per l’apertura inautunno di uno sportello d’ascolto perpazienti oncologici da loro gestito».

Giugno 2016 3 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

IL PROGETTO NAZIONALE

«Siamo cresciuti con la F.A.V.O.»nata, e anche la missione delle asso-ciazioni di volontariato oncologico fede-rate nella F.A.V.O.» ci spiega il Respon-sabile dei Progetti Anvolt «Una questio-ne che vede i nostri delegati impegnatiogni giorno sul campo e che costituisceun problema sociale di grande rilevan-za. Per questo formiamo i volontari dicontinuo, perché abbiano gli strumentiper affrontarla al meglio».

I PROTAGONISTI E LE CONCLUSIO-

NI

«I protagonisti assoluti del progetto “For-mazione Continua Anvolt”» afferma Fla-vio Tesolin «sono i nostri delegati. Simeritano un riconoscimento perchéognuno si è impegnato nella formazionepartecipando, a turno, ad almeno unodegli appuntamenti che abbiamo indica-to come importanti. E tutti sono staialmeno una volta a Roma per la “Giorna-ta Nazionale del Malato Oncologico. Poici sono i ragazzi del Servizio Civile,anche loro al centro della nostra attivitàdi formazione, che dal 2003 arrivano nel-le nostre delegazioni in gran numero pro-prio grazie alla nostra partecipazione allaF.A.V.O.». Il finale è un riconoscimento –assolutamente dovuto – per gli stessimalati oncologici. Bastano alcuni dei lororacconti per dare forza ai nostri volontarie arricchirne l’esperienza nel campo del-l’assistenza. «Da ognuna di queste sto-rie abbiamo imparato tanto» concludeFlavio Tesolin «forse più che in qualsiasialtro incontro o contesto che non vedaprotagonista le voci degli stessi malati.La migliore formazione è, in fondo, la lorostessa frequentazione. Bisogna dirlo».

Ing. Luminita Andreescu, Coordinatrice

del progetto “Formazione Continua

Anvolt”

Per quale motivo, nel 2003, avete sposa-

to la causa della F.A.V.O.?

«Perché federarci insieme ad altre associa-zioni ci avrebbe reso più forti e permesso difare fronte comune nei confronti delle istitu-zioni per le nostre richieste. È così è stato».

Che cosa avete ottenuto?

«Di migliorare la qualità della vita dei pazientioncologici attraverso il soddisfacimento dimolte delle loro richieste. Senza la F.A.V.O.,forse, tutto questo non sarebbe successo».

Sul piano pratico la partecipazione alla

F.A.V.O. in che cosa ha fatto crescere

Anvolt?

«Ci ha permesso di confrontarci con realtàdiverse dalla nostra, e di aumentare così l’e-sperienza dei nostri volontari. La F.A.V.O. haofferto poi ai suoi partecipanti di essere com-plementari gli uni con gli altri».

E nel rapporto con le istituzioni?

«Fin dall’inizio abbiamo cominciato a collabo-rare direttamente, come Anvolt, con le piùimportanti istituzioni scientifiche nazionali inambito oncologico. Penso all’AIOM (Associa-zione Italiana di Oncologia Medica), o anchealla Sipo (Società Italiana di Psico Oncolo-gia). E abbiamo potuto partecipare a studi,indagini e campagne di carattere scientificosulla qualità di vita dei malati».

Anche questo fa parte del progetto sul-

la formazione dei volontari?

«Direi proprio sì, volontari e - soprattutto -delegati Anvolt, in tutti questi anni hannoavuto la possibilità di confrontarsi conti-nuamente su questi temi, accrescendo leproprie conoscenze, il tutto a vantaggio diuna migliore assistenza ai malati. E nondimentico, infine, l’aiuto che hanno ricevu-to dal Servizio Civile, dal 2010 coordinatodirettamente dalla F.A.V.O., che ci ha datouna mano enorme per questo fondamen-tale strumento dell’attività di formazione».

prevenzione prevenzione prevenzione

L’ing. Andreescu premia un nostro amico alla

Giornata del Malato Oncologico

DATI 2016 DA GENNAIO AD APRILE

15.911VISITE DI PREVENZIONE

5.214 ECOGRAFIE

14.096CONSULENZE

STORIE dA uN mONdO SENZA PAuRA

Silvia Paoletti, psicologa e psicoterapeu-

ta, è volontaria di Anvolt Trieste da alcu-

ni anni

Come si svolge la sua assistenza a

Cristina?

«La seguo come psicologa fin daquando è arrivata qui a Trieste per effet-tuare le sua cure. Ho trovato fin da subi-to una persona forte, ma che aveva biso-gno di sostegno nella sua lotta contro lamalattia».Che cosa le ha insegnato il rapporto

con lei?

«Che il tumore può colpire chiunque,anche persone apparentemente in buo-na salute e serene dal punto di vista psi-cologico. Spesso sono proprio loro adavere bisogno di maggiore aiuto».

Quanto è importante il sostegno psicolo-

gico nella lotta contro i tumori?

«Fondamentale. Tanto quanto l’assi-stenza diretta, perché è altrettanto in gradodi incidere positivamente sulla qualità di vitadei pazienti».Si ricorda la prima volta che ha incontra-

to Cristina, che cosa le ha chiesto?

«Era un po’ spaesata, colpita da tuttoquello che le stava succedendo e timorosa dirimanere sola. Al tempo stesso, era felicissi-ma dell’aiuto che stava ricevendo dall’Anvolte mi ha chiesto solo di poter parlare, averequalcuno con cui confrontarsi».Quali sono stati i risultati?

«Sono riuscita ad aiutarla a rimanereserena anche nei momenti più difficili, e orache sta meglio me n’è grata. E non lasciapassare occasione per manifestarmelo».

4 Giugno 2016 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

Non capita tutti i giorni, neanche a chisegue le vicende dei pazienti oncolo-gici da vicino come noi, di incontrare

una persona malata. Quando avviene, disolito, il primo impatto comporta l’immaginedella sofferenza, più o meno celata dentro gliocchi di chi, giovane o meno giovane, è sta-to colpito da un tumore. Non è così quandoincontriamo Cristina Cremonesi per caso aTrieste, mentre ci troviamo nel capoluogogiuliano per seguire una delle conferenzetargate Anvolt. Cristina, che è di Udine, èuno degli invitati tra il pubblico e ci viene pre-sentata dalla responsabile triestina AntoniaFalciano come una sua amica. A vederla èuna signora giovanile, dall’aria sorridente evitale, e nulla fa pensare possa essere unapaziente oncologica. Lo scopriamo e nerimaniamo sorpresi, mentre Cristina comin-cia a raccontarci la sua storia, che si intrec-cia in più punti con quella dell’Anvolt.

«Conducevo una vita di quelle che si defi-

nirebbero normali» inizia con voce squillanteil suo racconto. Un ex marito con cui condivi-dere il lavoro nello studio dentistico, gli hobbye le preoccupazioni della quotidianità. Poiqualcosa cambia. Cristina ci racconta, proprioin un momento di difficoltà e dubbi sul lavoro,della notizia di sua madre colpita dal cancro.«Dentro di me sentivo le cose non andarebene, ero stanca e colpita dalla notizia dellasua malattia. Sentivo che qualcosa di cattivomi stava succedendo, si può dire che sentivomi stesse arrivando il male». Dopo un control-lo, a Cristina viene instillato il dubbio di unpossibile tumore al seno e solo grazie alla suadeterminazione a fare controlli più approfon-diti le viene diagnosticato. «Ho cominciato l’i-ter che si segue in questi casi e dopo la radio-terapia mi sono sentita meglio. Ma colpita dalfatto che, fosse stato per i medici, non avreicominciato le cure in tempo». La vita di Cristi-na riprende e tutto sembra tornare alla norma-lità. Come a volte capita anche nelle favoleche sembrano a lieto fine, c’è un però. Ed ègrande come una casa.

A due anni dal primo intervento, dopo uncontrollo di routine e questa volta inaspettato,un cancro viene scoperto anche nell’altroseno di Cristina. «Questa volta non ci volevocredere» ci dice emozionata «ogni cosa sem-brava procedere per il meglio e il male allespalle, invece tutto ricominciava». Persino ilmedico che le comunica la triste notizia nonriesce a trattenere l’emozione. Questa voltala notizia è come un macigno anche perché,ancor più di prima, Cristina affronta difficoltàcon i medici. Nel suo ospedale di riferimentol’attesa per il ciclo di cure è troppo lunga e dinuovo, solo grazie alla sua determinazione,ottiene di potersi curare a Trieste. «Si può direche io sia incappata nella malasanità» ci rive-la «perché più di un medico non ha saputo

trattarmi in maniera corretta». Cristina peròabita a Udine, è sola e non sa come fare. Fin-ché non scorre l’elenco del telefono e trova ilnumero dell’Anvolt di Udine. Insieme all’exmarito – l’unico a rimanerle vicino in questabrutta avventura – decide di telefonare.

«Ho chiamato subito la sede Anvolt dellamia città e ha risposto la mia omonima Cristi-na Morsanutto, delegata Anvolt di Udine. Hainquadrato immediatamente il mio problemanella maniera corretta e la sera stessa mi ave-va messo in contatto con la sua collega diTrieste, Antonia Falciano. Quando è squillatoil telefono di casa, la sera del giorno in cuiavevo chiamato per la prima volta, non cipotevo credere. “Dopo così poca considera-zione da parte dei medici” ho detto al mio exmarito che era con me “finalmente scopriamoche esiste qualcuno che ti tratta con gentilez-za”». La collaborazione Anvolt funziona e aCristina viene immediatamente trovata unasistemazione dove poter stare, gratuitamen-te, a Trieste nei giorni della chemioterapia.«Per me è stata un’àncora di salvezza impor-tantissima» ci spiega oggi «senza la qualenon avrei saputo dove sbattere la testa». Ledue delegate del Friuli Venezia Giulia, colla-borando, hanno velocemente aiutato la prota-gonista della nostra storia ad affrontare lamalattia con ancor maggiore grinta. Cristinaora sta meglio, e siamo con lei mentre assi-stiamo alla conferenza organizzata a Trieste.Le chiediamo un consiglio per migliorare l’at-tività di Anvolt. «Non conosco le altre delega-zioni italiane» ci risponde «ma posso soloconsigliare che ovunque svolgano la loro atti-vità con la competenza e lo spirito di collabo-razione che hanno dimostrato qui. GrazieAnvolt, meriti una ricompensa!». Ma sonosolo parole come queste la ricompensa che inostri volontari cercano tutti i giorni. M/I

Cristina e la collaborazione dell’Anvolt

«Il sostegno psicologico aiuta la qualità di vita dei pazienti»

Cristina Cremonesi

Silvia Paoletti con Cristina Cremonesi

Giugno 2016 5

INTERvISTA

La Rete Oncologica del Pie-monte e della Valle d’Aosta è

uno strumento per la cura e l’as-sistenza dei malati di tumore.Attraverso questa rete, persone,risorse, tecnologie, ricerche, maanche percorsi di diagnosi eterapia sono condivisi tra le dueRegioni per ottimizzare e miglio-rare le risposte ai bisogni disalute di chi è stato colpito dalcancro, senza disomogeneitàterritoriali.

Storia

La Rete Oncologica del Pie-monte nasce con la DGR 446del 27 novembre 1998. Con laDGR 15 del 2 dicembre 2002 sicrea il polo oncologico di Ivrea edella Valle d’Aosta e la denomi-nazione diviene quindi quella di“Rete Oncologica del Piemontee della Valle d’Aosta”. La DGRn.1 – 358 del 20 luglio 2010 ha

approvato la convezione tra laRegione Piemonte e la RegioneValle d’Aosta per l’istituzione delDipartimento funzionale intera-ziendale ed interregionale deno-minato “Rete Oncologica delPiemonte e della Valle d’Aosta”.Sono organi del Dipartimento: ilDirettore, l’Unità di Coordina-mento della Rete (UCR) e iDipartimenti di Oncologia di tut-te le Aziende sanitarie facentiparte della Rete Oncologica. IlDipartimento ha sede pressol’AOU San Giovanni Battista diTorino, vale a dire il polo delleMolinette. Come previ-sto dall’art. 8 delRegolamento delDipartimento (adot-tato con delibera-zione n.63 del 16marzo 2011), per

supportare l’attività operativa delDipartimento stesso, sono staticostituiti gli staff di rete: ammini-strativi, anatomo patologi, comu-nicazione/empo werment, farma-cisti, nutrizione clinica in oncolo-gia, psiconcologi e radioterapi-sti.

Strutture organizzative

I CAS, Centri Accoglienza eServizi sono la struttura di riferi-mento per il paziente: lo accol-gono, lo informano sui servizi, esvolgono le mansioni ammini-

strative-gestionalinecessarie al per-corso diagnostico-terapeutico. All’inter-no di ciascun polo,sono attivati i GICossia i Gruppi Inter-disciplinari Cure. AiGIC partecipanomedici di diversaspec ia l i zzaz ioneappartenenti a diffe-

renti Unità Operativeche, attraverso unavisione complessivadella persona malatae all’interdisciplina-rità dell’approccio cli-nico, stabiliscono ipercorsi di cura piùappropriati. Il Diparti-mento interaziendalee interregionale pro-muove periodici incontri tra tutti ireferenti dei GIC, per i diversigruppi di patologia neoplastica,per un costante confronto traspecialisti e per la condivisione

dei saperi.

Attività

A partire da finalità sta-bilite, tra i compiti dellaRete oncologica visono la definizione di

percorsi di diagnosi e cura con-divisi e interdisciplinari, il finan-ziamento di progetti di ricerca, laformazione, le attività di comuni-cazione, il monitoraggio e lavalutazione. La Rete Oncologicadel Piemonte e della Valle d’Ao-sta cura e assiste le personeaffette da patologie tumorali, eaccompagna il paziente lungo ipercorsi di diagnosi e di terapia,offrendogli modalità di cura mul-tidisciplinari e assistenza ammi-nistrativa da parte di centri dedi-cati. Gli obiettivi della ReteOncologica sono: superare ledisomogeneità territoriali, a livel-lo di servizi sanitari e prestazio-ni erogate; raggiungere stan-dard di trattamento sempre piùelevati; semplificare le fasi diaccesso ai servizi, da parte delpaziente, e lo sviluppo dei per-corsi di diagnosi e terapia; avvi-cinare i servizi al contesto di vitadella persona bisognosa di cura;individuare percorsi diagnostico-

terapeutici e assistenziali unifor-mi e coerenti; sviluppare un’atti-vità di ricerca sempre più all’a-vanguardia con il conseguentetrasferimento dei risultati ottenu-ti in ambito clinico.

Finalità

La presa in carico delpaziente da parte della ReteOncologica implica alcuni van-taggi nel coordinamento del per-corso diagnostico-terapeutico;tempestività degli interventi;interdisciplinarità del piano dicura. La collegialità, inoltre, con-sente al paziente di acquisire unmaggiore potere decisionalerispetto alle eventuali diversescelte e opzioni terapeutiche. Ilgoverno della Rete Oncologica èaffidato al Dipartimento Intera-ziendale Interregionale ReteOncologica del Piemonte e dellaValle d’Aosta istituito pressol’A.O.U. Città della Salute e del-la Scienza di Torino e diretto daldr. Oscar Bertetto.

di Marco Infelise

Il dr. Oscar Bertetto Diret-tore della Città della Salutee della Scienza di Torino 

Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta«Un efficiente lavoro di squadra anticancro»

La “Bussola deiValori” dellaRe te Oncologicadel Piemonte edella Valle d’Aosta è un model-lo culturale di riferimento per isuoi operatori a cui allineare icomportamenti, i modelli orga-nizzativi, le procedure operati-ve. Essa declina tutti i singolivalori cui si ispira la Rete incomportamenti che li concretiz-zano e responsabilità che ligarantiscono. La bussola defini-sce, mappa e codifica i valori,uno per uno, costruendo unavero e proprio riferimento pertracciare la rotta che ispira l’es-perienza della Rete.

I centri anticancro in PiemonteOltre al centro di riferimento rappresentato dall’Ospedale Moli-nette di Torino, altri centri facenti parte della rete sono: A.O. Ordi-ne Mauriziano di Torino, Polo Oncologico di Ivrea e Aosta, A.O.SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, A.O.U. Cittàdella Salute e della Scienza di Torino, A.O.U. Maggiore dellaCarità di Novara, A.O. Santa Croce e Carle di Cuneo.

Veduta delle Molinette - Torino

Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

Il cartello dell’Ospedale Molinette di Torino

6 Giugno 2016

NEWS IN PILLOLE NEWS IN PILLOLE NEWS IN PILLOLE

di Edoardo Tesolin

Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

Secondo una recente ricerca condotta dall’Università diCambridge, i benefici dell’attività

fisica superano i danni provocatidallo smog. Non importa quantouna città sia inquinata, fare attivitàfisica nella forma di una camminatao di un giro in bici aiuta il nostroorganismo molto di più di quanto lo

smog possa danneggiarlo. Persino in una città altamenteinquinata come Nuova Delhi, si puòpedalare per cinque ora alla settima-na prima di andare incontro aglieffetti nocivi dell’inquinamento.Non ci resta che sistemare il sellino ecominciare a pedalare!

Fonte: Preventive Medicine

Milano in Fumo

Il carcinoma papillare follicolare non è aggressivo e nonmette a repentaglio la vita dei malati. Per tanto va trat-

tato di conseguenza senza rimuovere per questo la Tiroi-de o sottoporsi a radio-iodioterapia. Insomma, non chia-miamolo cancro,questo è quanto ha deciso un panel diesperti americani. Questo cambio di nome non è un fattosimbolico, ma il risultato di una lunga decisione all’inter-no della comunità scien-tifica. “Eliminando laparola carcinoma si libe-rano i pazienti affettidall’incubo di una neo-plasia maligna, con l’ov-vio impatto psicologicopositivo sulla qualità divita. Inoltre, sul pianoclinico, si potrà modula-re la terapia chirurgica: interventi più conservativi, conminori problemi legati all’operazione e successivi control-li meno intensivi” è quanto ha dichiarato Luciano Pezzul-lo, responsabile della Struttura di Chirurgia Oncologicadella Tiroide all’Istituto Tumori Pascale di Napoli.

Fonte: JAMA Oncology.

L’attività fisica supera lo smog

Quando la Mammografiapreviene malattie vascolari

In Europa, ogni anno, 102mila persona muoiono per il tipo di lavoro che fanno. Queste morti bianchesono causate da tumori che si contraggono nell’ambiente di lavoro. Sono più colpiti i lavoratori dei

settori come edilizia, industria estrattiva e industrie chimiche. Ma l’elenco delle sostanze cancerogeneoccupazionali e delle figure occupazionali in pericolo è così lungo che non sorprende che secondo idati di Bruxelles i tumori siano la principale causa di morti sul luogo di lavoro. «Il cancro è il primofattore di rischio per i lavoratori nell’Ue - commenta Marianne Thyssen, membro della Commissioneeuropea responsabile per l’occupazione - e per proteggerli abbiamo deciso di presentare dei “valorilimite”: in pratica una soglia massima per la concentrazione di queste sostanze sul luogo di lavoro».

Fonte: Corriere della Sera

“Milano in Fumo” è un’indagine condotta dalla Doxaper conto della Lega Italiana per la Lotta contro i

Tumori (Lilt) di Milano, in occasione della “Giornata Mon-diale Senza Tabacco” del 31 Maggio. Secondo questa indagi-ne, fuma un milanese su cinque, cifra rimasta invariata negliultimi cinque anni, e al giorno si consumano circa 10 sigaret-te a testa. Mentre il numero dei fumatori rimane stabile, c’èun dato incoraggiante, che riguarda l’intenzione di smetteredi fumare nei prossimi sei mesi, con un aumento del 6%rispetto allo scorso anno.

Fonte: La Stampa

Il “tumore” della Tiroide

Secondo uno studio condotto su trecento donne che verrà pre-sentato al prossimo congresso annuale dell’American Colle-

ge of Cardiology, laMammografia per-metterebbe di iden-tificare le donne arischio di malattiecardiovascolari .Ciò sarebbe possi-bile grazie al livellodi calcio presentenelle arterie dellamammella. Secon-do i cardiologi

americani, infatti, la presenza di calcio nel seno è un fattore dirischio ancora più significativo degli indicatori standard. Chissàse, in futuro, la mammografia sarà utilizzata tanto dagli oncolo-gi quanto dai cardiologi.

Fonte: Healthdesk

La triste correlazione tra morti per lavoro e tumori

Giugno 2016 7

vITA dI ASSOcIAZIONEanvolt anvolt anvolt

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ATrieste, presso il Circolo Unificato dell’E-sercito di via dell’Università, si è svoltala seconda edizione del convegno orga-

nizzato dalla sede locale dell’Anvolt sul temadella prevenzione oncologica. “PrevenzioneAzione!, La prevenzione oncologica: una stra-tegia globale”. Questo il titolo della conferenza,che ha visto in apertura la presentazione, daparte della delegata di Anvolt Trieste Antoniet-ta Falciano, dell’attività dell’associazione sulterritorio triestino. Successivamente c’è stato ilsaluto della dott.ssa Laura Famulari, Assesso-re alle Politiche Sociali del Comune di Trieste,del dott. Nicola Delli Quadri, Direttore Genera-

le Azienda Sanitaria Universitaria Integrata diTrieste e della dott.ssa Emanuela Fragiacomo,Direttore Sanitario, Azienda Sanitaria Universi-taria Integrata di Trieste. Moderato dalla psico-loga e psicoterapeuta di Anvolt dott.ssa SilviaPaoletti, dal dott. Alberto Cescato, MedicoAmministratore Unico di Laboratori Riuniti,Trieste e dalla dott.ssa Gabriella Zito, speciali-sta in Ostetricia e Ginecologia, Endocrinologiae Patologia della Riproduzione Umana, il con-vegno ha affrontato alcuni temi di grande rile-vanza sul tema delle patologie tumorali. Il pri-mo intervento ha avuto come tema “Informarela cittadinanza. L’associazionismo come punto

d’incontro tra i servizi territoriali e integrati”. Nehanno parlato la dott.ssa Rita Ceccherini,Medico Oncologo, Responsabile Centro Socia-le Oncologico, AAS n.1 Triestina, la dott.ssaMaria Bartolini, Medico Palliativista, CentroSociale Oncologico, AAS n.1 Triestina e ladott.saa Anna Poggi, Medico e VolontariaAnvolt. Il secondo tema affrontato è stato “Edu-care alla prevenzione: parlare ai giovani deitumori cutanei e del papilloma virus”. Ne han-no discusso la dott.ssa Catharina Flühler, spe-cialista in Dermatologia e Venereologia, e ladott.ssa Rubina Banco, Medico Chirurgo, spe-cialista in Ostetricia e Ginecologia.

Prevenzione Azione! Conferenza Anvolt a Trieste

XI Giornata del Malato Oncologico

F.A.V.O. ha richiesto e ottenuto – nel 2006– dalla Presidenza del Consiglio dei Ministril’istituzione della Giornata Nazionale delMalato Oncologico che viene celebrata ogniterza domenica di maggio. L’edizione 2016, lanumero XI, è stata celebrata a Roma dal 12al 15 maggio alla presenza di una folta dele-

gazione dell’Anvolt. I lavori sono stati aperti,come di consueto, con la presentazione del“Rapporto sulla condizione assistenziale delmalato oncologico”, presso la Sala degli AttiParlamentari della Biblioteca del Senato dellaRepubblica, e sono proseguiti con le sessionidi approfondimento presso il Centro Congres-

si Roma Eventi a Piazza di Spagna. Che han-no toccato alcuni dei temi chiave nell’attualitàdell’oncologia italiana: la nutrizione delpaziente oncologico, la survivorship care, ildolore oncologico, lo stato dell’arte dei centridi senologia, l’immuno-oncologia, le patologiecolon-rettali, e molto altro ancora.

Antonia Falciano con l’Assessore FamulariLa delegata Anvolt tra la dott.ssa

Fragiacomo e il dott. Delli QuadriLa conferenza

I rappresentanti Anvolt alla giornata del

Malato Oncologico

8 Giugno 2016 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

associazione nazionale volontari lotta contro i tumoriè un'associazione no-profit fondata a Milano nel 1984 e impegnata su tut-to il territorio nazionale:

• nell'assistenza sanitaria, sociale e psicologica a malati di tumoree loro familiari;• nell'attività di prevenzione e informazione rivolta alla popolazione;• nell'organizzazione di corsi di formazione;• nello svolgimento e sostegno di attività di ricerca;• nella diffusione di campagne di informazione e sensibilizzazione

Come Sostenere la nostra attività• in posta, mediante bollettino sul conto corrente postale diAnvolt: CCP 28903201 intestato a:ANVOLT via G.Guerzoni 44 – 20158 milano• on line, con carta di credito sul sito www.anvolt.org• mediante bonifico bancario sul conto corrente Bancariodi Anvolt c.c. bancario Monte dei Paschi di Siena,agenzia 10 cod. iban IT 11B0 103 0016 1100 0000 1190 37• nella dichiarazione dei redditi, scegliendo di donare adAnvolt il 5x1000: cod. fisc. Anvolt 07549830151

associazione nazionale volontari lotta contro i tumori

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