quaderno settimanale 4-2016 -...

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Antonello Saltarelli Ragioniere commercialista – Revisore dei conti quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 1 di 56 Quaderno Settimanale Circolare settimanale di aggiornamento e supporto professionale Numero 4 del 1 febbraio 2016 In questo numero: Flash stampa .............................................................................................................. 2 L’Agenzia interpreta ................................................................................................... 6 Il Giudice ha sentenziato ............................................................................................ 7 In breve … ................................................................................................................ 10 L’opposizione del cliente all’invio al Sistema Tessera Sanitaria (STS) delle prestazioni sanitarie ..................................................................................................................................................................... 10 L’applicazione automatica del regime forfettario ................................................................................. 14 L’Approfondimento – 1 ............................................................................................ 16 Il modello IVA 2016 .................................................................................................................................. 16 L’Approfondimento – 2 ............................................................................................ 34 Nuovi interpelli e modalità procedurali dell’Agenzia delle Entrate .................................................... 34 L’Approfondimento – 3 ............................................................................................ 46 L’utilizzo del credito IVA 2015................................................................................................................. 46 Le prossime scadenze............................................................................................... 56

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Antonello SaltarelliRagioniere commercialista – Revisore dei conti

quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 1 di 56

Quaderno SettimanaleCircolare settimanale di aggiornamento e supporto professionale

Numero 4 del 1 febbraio 2016

In questo numero:

Flash stampa .............................................................................................................. 2

L’Agenzia interpreta................................................................................................... 6

Il Giudice ha sentenziato ............................................................................................ 7

In breve … ................................................................................................................ 10

L’opposizione del cliente all’invio al Sistema Tessera Sanitaria (STS) delle prestazioni sanitarie

..................................................................................................................................................................... 10

L’applicazione automatica del regime forfettario ................................................................................. 14

L’Approfondimento – 1 ............................................................................................ 16

Il modello IVA 2016 .................................................................................................................................. 16

L’Approfondimento – 2 ............................................................................................ 34

Nuovi interpelli e modalità procedurali dell’Agenzia delle Entrate .................................................... 34

L’Approfondimento – 3 ............................................................................................ 46

L’utilizzo del credito IVA 2015................................................................................................................. 46

Le prossime scadenze............................................................................................... 56

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 2 di 56

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Flash stampa

IMU e TASI per

immobile in

comodato ai

parenti

ITALIA OGGI

25.01.2016

ITALIA OGGI

27.01.2016

I fabbricati dati in comodato a parenti in linearetta entro il primo grado (padre / figlio) nonpossono più essere assimilati, conregolamento comunale, all'abitazioneprincipale. I beneficiari possono fruire di unariduzione della base imponibile IMU, nellamisura del 50%, purché sussistano lecondizioni richieste dalla norma. Nellospecifico, il comodante deve avere laresidenza anagrafica e la dimora nel Comunein cui è ubicato l'immobile concesso incomodato

Beneficio “prima

casa” allargato

IL SOLE 24 ORE

26.01.2016

Secondo quanto previsto dalla Legge diStabilità 2016, dal 01.01.2016, il contribuenteche intenda beneficiare nuovamente delbeneficio “prima casa”, ma che abbia latitolarità di un diritto che impedirebbe diavvalersi dell’agevolazione stessa, non devepiù dismettere detta titolarità entro il momentodi stipula del nuovo acquisto agevolato, ma dipoter effettuare detta dismissione entro unanno dalla data del nuovo acquisto

Super

ammortamento

ITALIA OGGI

26.01.2016

Considerato che per fruire del “superammortamento” è irrilevante il regimecontabile adottato, il beneficio dovrebbeessere fruibile anche dai contribuenti che siavvalgono del regime dei minimi, anche seper essi il costo di acquisto dei benistrumentali agevolabili non è soggetto adalcun processo di ammortamento

Studi di Settore

per i

professionisti

IL SOLE 24 ORE

27.01.2016

IL SOLE 24 ORE

28.01.2016

È stata annunciata l’abolizione degli Studi diSettore per i professionisti già a partire dalperiodo d’imposta 2016, che sarà introdottaparallelamente a una serie di semplificazionirelative alle modalità di reperimento dei dati(fatturazione elettronica, con comunicazionetelematica periodica al Fisco di tutti idocumenti emessi)

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 3 di 56

pagina 3 di 56

Estromissione

immobile ditta

individuale

ITALIA OGGI

28.01.2016

L’estromissione dell’immobile strumentaledell’impresa individuale sconta l’impostasostitutiva dell’8% con manifestazione dellascelta mediante annotazione sul libroinventari e/o sul registro dei cespiti;l’operazione non sconta mai l’imposta diregistro e le imposte ipotecaria e catastale, aprescindere dal trattamento IVA

TelefiscoIL SOLE 24 ORE

29.01.2016

IL SOLE 24 ORE

30.01.2016

ITALIA OGGI

30.01.2016

IL SOLE 24 ORE

31.01.2016

Si elencano, in breve, le tematiche e ichiarimenti forniti durante Telefiscodall’Agenzia delle Entrate:

• possibilità di rilascio anticipato di 4 mesidegli Studi di Settore 2016, con un’ampiarevisione dello strumento nel 2017;

• chiarimenti in merito al bonusinvestimenti, in particolare per gliammortamenti, regimi contabili e IRAP;

• compilazione quadro RW;• patent box;• sono applicabili le misure più

vantaggiose introdotte dalla riforma dellesanzioni amministrative anche alleviolazioni commesse prima del01.01.2016, anche se già contestate,sempre che gli atti non siano definitivi;

• nonostante l’opzione per un regime dideterminazione dell’imposta vincoli ilcontribuente almeno per tre anni, saràpossibile revocare l’opzione per il regimeordinario, oppure il regime fiscale divantaggio, e accedere al regimeforfetario poiché sono state rilevanti lemodifiche apportate dalla Legge diStabilità 2016;

• sarà possibile non essere sanzionati perlievi ritardi o errori non sostanziali dellecomunicazioni per la dichiarazioneprecompilata relativi a spese mediche,tasse universitarie, dati degli interessipassivi per mutui, premi di assicurazionee Certificazioni Uniche. Tale disposizionesi applica nel primo anno in cui èrichiesta la trasmissione dei dati;

• la maggiorazione del 40% degliammortamenti deducibili non spetta aicontribuenti forfettari;

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 4 di 56

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• il comma 88 della Legge di Stabilità 2015non è stato modificato; pertanto, icontribuenti che hanno aderito al regimedi vantaggio, di cui all’articolo 27, comma1, D.L. n. 98/2011, potranno continuaread avvalersene per il periodo che residuaal completamento del quinquennioagevolato e, comunque, fino al 35° annodi età. Analoga facoltà è riconosciutaanche a coloro che si sono avvalsi dellaproroga del regime di vantaggio dispostadal comma 12-undecies, articolo 10,Legge n. 11/2015, di conversione delD.L. 31.12.2014, n. 192;

• relativamente alla Certificazione Unica, lanon applicazione delle sanzioni operasolo nei casi di lieve tardività o di erratatrasmissione dei dati stessi, se l'errorenon determina un'indebita fruizione didetrazioni o deduzioni nella dichiarazioneprecompilata. Pertanto, la non punibilitànon opera in caso di omissione dellatrasmissione della comunicazione;

• forniti chiarimenti sulle agevolazioni“prima casa”;

• affrontato il tema della comunicazione deidati, al Sistema Tessera Sanitaria, daparte delle strutture e dei soggetti cheerogano prestazioni di assistenzaspecifica e prestazioni ausiliarie dellaprofessione sanitaria

Dati spese

mediche per

modello 730

precompilato

ITALIA OGGI

29.01.2016

IL SOLE 24 ORE

30.01.2016

ITALIA OGGI

30.01.2016

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito chefisioterapisti e logopedisti sono obbligatiall’invio dei dati sanitari per il 730precompilato

Studi di Settore

per il 2015

IL SOLE 24 ORE

30.01.2016

ITALIA OGGI

30.01.2016

Sono disponibili, sul sito internet dell’Agenziadelle Entrate, i modelli da utilizzare per lacomunicazione dei dati rilevanti ai finidell’applicazione degli Studi di Settore, relativialle attività economiche nel settore dellemanifatture, dei servizi e alle attivitàprofessionali e del commercio per l’anno2015

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 5 di 56

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Modelli

dichiarativi per il

2015

IL SOLE 24 ORE

30.01.2016

ITALIA OGGI

30.01.2016

Sono disponibili, sul sito internet dell’Agenziadelle Entrate, le versioni definitive dei modelliUNICO 2016 Persone Fisiche (PF), Società diCapitali (SC), Società di Persone (SP), Entinon commerciali (Enc), il modello Consolidatonazionale e mondiale (Cnm) e il modelloIRAP

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 6 di 56

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L’Agenzia interpreta

Dati spese sanitarie

per modello 730

precompilato

PROVVEDIMENTO

26.01.2016N. 14464

L’Agenzia delle Entrate, con ilProvvedimento citato, ha prorogato iltermine per l’invio dei dati sanitari, riferiti al2015, al Sistema Tessera Sanitaria, al09.02.2016, nonché quello perl’opposizione al trattamento delle propriespese. Per rifiutare l’utilizzo delle spesemediche nella dichiarazione 730precompilata 2016 da parte deicontribuenti, la nuova scadenza è il09.03.2016

Pagamento diritti

doganali

NOTA

AGENZIA DOGANE

26.01.2016N. 8044

L’Agenzia delle Dogane, con la Nota citata,ha chiarito che l’assolvimento dei dirittidoganali mediante assegno circolare è unamodalità circoscritta solo a particolariipotesi, rimanendo prioritario il pagamentotramite bonifico bancario o postale

Ritenute fiscali nel

modello F24

R.M.28.01.2016

N. 7/E

L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzionecitata, ha precisato che è possibileprocedere alla sanatoria delle ritenutefiscali relative al trimestre gennaio-marzo2015 effettuate mediante compensazioneesterna in F24

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 7 di 56

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Il Giudice ha sentenziato

Vendita con riserva

di proprietà e

imposta di registro

C.T.R. LOMBARDIA

09.11.2015N. 4797/67

Il contratto contenente il mutuo dissensodelle parti, e cioè la risoluzione contestualedi un precedente contratto, è soggetta aimposta di registro in misura fissa

Identificazione del

rappresentante nel

ricorso

C.T.R. LOMBARDIA

N. 5276/7/2015

Il legale rappresentante indicatogenericamente nella procura ad litem comeamministratore rende inammissibile ilricorso se non può essere identificato

Riorganizzazione

aziendale

C.T.P. VICENZA

N. 792/4/15

Non sono elusive alcune operazioni diriorganizzazione aziendale, riconducibili alleveraged cash out (preceduto dallarivalutazione delle partecipazioni da partedei soci persone fisiche di un grupposocietario) che hanno determinato ilconseguimento di vantaggi fiscali

Avviamento della

tabaccheria

C.T.R. LOMBARDIA

09.12.2015N. 5289/49

L’avviamento per la tabaccheria deveessere determinato, per il calcolodell’imposta di registro, sugli aggi e non suiricavi

Riciclaggio e

confisca

CASS.N. 3099/2016

È legittimo il sequestro finalizzato allaconfisca per equivalente dei beni dellasocietà di fatto non operativa, ma costituitaal solo scopo di occultare attività illecite,poiché si tratta di una misura obbligatoriaper il reato di riciclaggio, anche nel caso incui riguardi una persona interposta

Scissione parziale

ramo d’azienda

C.T.R. ROMA

27.11.2015N. 6287

La scissione parziale di un ramo d’aziendaimmobiliare a favore di una società neo-costituita, successivamente incorporata daaltra società, è da intendersi elusiva ai finidelle imposte indirette, in quanto volta aevitare la più gravosa tassazione previstaper le operazioni di cessione immobiliare

Accertamento su

indagini bancarie

C.T.P. VENEZIA

N. 18/13/2016

È esteso all’attività artigiana il principioespresso dalla Corte Costituzionale nellasentenza n. 228/2014 secondo cui negliaccertamenti fondati sulle indagini bancarienon possono considerarsi ricavi imponibili iprelevamenti e gli addebiti sul contocorrente non giustificati

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 8 di 56

pagina 8 di 56

Accertamento per

acquisto auto di

lusso

CASS.N. 1332/2016

È legittimo l’accertamento a carico delgiovane che vive in una famigliabenestante, il quale, pur dichiarando unreddito basso, acquista un’auto di lusso. Ènecessario, infatti, che il contribuentedimostri il transito del denaro provenienteda altri componenti della famiglia

Accertamento da

redditometro

CASS.26.01.2016

N. 1455

Ai fini dell’accertamento da redditometrooccorre semplicemente fornire la prova cheil contribuente abbia avuto la disponibilitàdi determinate somme e che le stesse nonsiano solo transitate dai conti correnti

Rimborso IVA CASS.26.01.2016

N. 1426

L’IVA restituita al cliente che, in seguitoall’accertamento dell’Ufficio, non l’hadetratta, può essere chiesta a rimborsoanche oltre il termine biennale previstodalla norma

Sottrazione

fraudolenta al

pagamento delle

imposte e

bancarotta

CASS.N. 3539/2016

La fattispecie di sottrazione fraudolenta alpagamento delle imposte concorre con labancarotta per distrazione in quanto i duedelitti presentano differenze strutturali etutelano diversi interessi. Le sanzionielevate in relazione alle due casistiche,pertanto, devono essere sommate e nonsussiste alcuna cancellazione del reato“minore”

Residenza e

agevolazione

“prima casa”

CASS.N. 1494/2016

Se il contribuente non trasferisce la propriaresidenza anagrafica in ragione dimotivazioni a lui non imputabili, egli nonperderà l’agevolazione fiscale perl’acquisto della “prima casa”

Redditometro e

cavalli

CASS.N. 21335/2015

I cavalli da passeggio o da affezione sonoesclusi dal redditometro, in quanto ai finidell’accertamento sintetico rilevano solo icavalli da equitazione o da corsa

Confisca del bene

cointestato

CASS.N. 3535/2016

La cointestazione dei beni tra coniugi nonpuò fermare le azioni del Fisco percontrastare l’evasione fiscale. Infatti, puòessere confiscato pro quota l’immobiledell’imprenditore che non ha pagato l’IVAanche se in comunione legale con ilconiuge

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 9 di 56

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Accertamento sui

conti correnti dei

parenti

CASS.N. 1464/2016

Può essere annullato l’accertamentofiscale a una piccola società basato suiconti correnti di parenti e amici, a menoche l’Ufficio non riesca a dimostrarel’intestazione fittizia del rapporto bancario

Avvisi di rettifica

imposta di registro

e contradditorio

C.T.P. MILANO

N. 5114/XIX/2015

Gli avvisi di rettifica e liquidazione emessiai fini dell’imposta di registro a seguitodella riqualificazione degli atti presentati aregistrazione sono nulli se non sonopreceduti da un contraddittorio

Mancato invio della

dichiarazione

C.T.R. SICILIA

N. 4832/2015

Non possono essere addebitate alcontribuente le sanzioni in caso di mancatoinvio della dichiarazione se è stato datoincarico ad un professionista

Nullità dell’atto

notarile

CASS.29.01.2016

N. 1716

Deve ritenersi nullo l’atto notarile se ilprofessionista che ha rogitato il medesimo,aveva la consapevolezza che il predettoatto conteneva profili di elusione fiscale

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In breve …

L’opposizione del cliente all’invio al Sistema Tessera Sanitaria (STS) delle

prestazioni sanitarie

Come noto, in attuazione delle disposizioni ex comma 3, articolo 3, D.lgs. n. 175/2014, il

D.M. 31 luglio 2015 (Gazzetta Ufficiale n. 185 del 11.08.2015), ha fissato le regole:

• per l’invio telematico, da parte dei soggetti che erogano prestazioni sanitarie, delle

fatture e scontrini relativi a prestazioni sanitarie al STS (Sistema Tessera Sanitaria)

erogate nel 2015;

• di utilizzo dei dati inviati.

Rispetto tale adempimento è opportuno evidenziare che il cliente ha la facoltà di

manifestare la propria opposizione a rendere disponibili all’Agenzia delle Entrate i dati

della prestazione sanitaria, il che ne comporta la relativa cancellazione.

Qualora l’assistito sia un familiare a carico, i dati relativi alle spese e ai rimborsi per i quali

ha esercitato l’opposizione non sono visualizzabili dai soggetti di cui risulta a carico:

• né nell’elenco delle informazioni attinenti la dichiarazione precompilata;

• né nella fase di consultazione dei dati di dettaglio.

Detta opposizione va riportata sulla fattura emessa dal professionista che eroga la

prestazione sanitaria; quest’ultimo avrà peraltro l’obbligo di:

a. provvedere alla sua conservazione;

b. comunicare all’Agenzia delle Entrate, tramite lo spesometro, i dati relativi alle

prestazioni in esame.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 11 di 56

pagina 11 di 56

È opportuno considerare inoltre che per l’anno 2016, in relazione ai dati delle spese

sanitarie sostenute nel periodo d’imposta 2015, l’opposizione può essere effettuata, in

relazione a ogni singola voce, dal 10.02.2016 al 09.03.2016, mediante presentazione di

specifico modello all’Agenzia delle Entrate reperibile al seguente indirizzo:

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/ComunicareDati/

Opposizione+utilizzo+dati+spesesanitarie+730+precompilato/Modello+Opposizione+730+

precompilato/Modello+editabile+per+opposizione+delle+spese+sanitarie/730+Opposizion

e+spese+sanitarie+EDITABILE.pdf

Nel caso di scontrino parlante l’opposizione viene manifestata semplicemente non

comunicando il codice fiscale.

Per i prossimi anni (a partire dal 2017) l’opposizione può essere espressa accedendo al

sito internet del STS, mediante Tessera sanitaria, ovvero credenziali Fisconline, a partire

dal 1° febbraio e fino al 28/02 dell’anno successivo a quello di riferimento.

In sintesi quindi, dal 2016, con l’opposizione a rendere disponibili all’Agenzia delle Entrate

i dati della prestazione sanitaria, secondo le modalità sopra esposte, il medico /

odontoiatra / struttura sanitaria “evita” l’invio degli stessi tramite il STS.

Dal punto di vista operativo, per il medico / odontoiatra / struttura sanitaria potrebbe

essere utile predisporre un’apposita informativa, da apporre in forma di cartello presso lo

Studio / struttura. Di seguito un fac-simile.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 12 di 56

pagina 12 di 56

OPPOSIZIONE ALLA TRASMISSIONE DEI DATI DELLE SPESE SANITARIE PER IL MODELLO 730

PRECOMPILATO DA PARTE DEL PAZIENTE

A partire dal 2016, per effetto del D.lgs. n. 175/2015, corre l’obbligo, per gli Studi medici

/ odontoiatrici / strutture sanitarie, di inviare al Sistema Tessera Sanitaria (STS) i dati

delle spese sanitarie sostenute dai pazienti. Tali dati saranno trasmessi dal STS

all’Agenzia delle Entrate per l’elaborazione del modello 730 precompilato e risulteranno

accessibili anche ai soggetti ai quali il paziente è fiscalmente a carico (ad esempio, il

coniuge).

È facoltà dei pazienti (D.M. 31.07.2015 e normativa sulla Privacy ex articolo 7, D.lgs. n.

196/03) esercitare l’opposizione all’invio dei dati:

• prima dell’emissione della fattura;

• tramite esplicita richiesta verbale, che sarà annotata in fattura.

Attenzione: per i pazienti di età inferiore a 16 anni o incapaci di agire l’opposizione va

effettuata per suo conto dal tutore / rappresentate

L’opposizione all’invio dei dati espressa dal paziente verrà annotata dal medico /

odontoiatra / struttura sanitaria sulla fattura emessa (sia sulla copia del cliente che su

quella del professionista) come di seguito rappresentato.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 13 di 56

pagina 13 di 56

Dott. _______________

Via Roma, 1

55100 Lucca (LU)

Codice Fiscale _______________

Partita IVA _______________

Sig.ra

_______________

Via Vecchia, 1

55100 Lucca (LU)

Codice Fiscale _______________

Visita specialistica euro 100,00

Esente IVA ai sensi dell’articolo 10, D.P.R. n. 633/72Marca da bollo

euro 2,00

I dati del presente documento non sono trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria ai fini

della predisposizione del modello 730 precompilato per opposizione del cliente ai sensi

dell’articolo 3, D.M. 31.07.2015 e dell’articolo 7, D.lgs. n. 196/2003

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 14 di 56

pagina 14 di 56

L’applicazione automatica del regime forfettario

Come noto, in base alle disposizioni ex Legge n. 190/2014 (Legge Stabilità 2015), il

regime forfetario si applica automaticamente ai contribuenti che ne possiedono i requisiti.

Questi ultimi dovranno essere attestati nel modello UNICO 2016 – quadro LM –

unitamente all’assenza di cause di esclusione, nonché dell'eventuale qualifica di start-up

all'attività intrapresa.

Rispetto al passato, il citato quadro LM è stato completamente rivisto.

In primo luogo, nella sezione II è necessario indicare esattamente il codice attività ATECO

2007. Ciò permetterà, ovviamente, di individuare con esattezza il settore di appartenenza

del contribuente e, di conseguenza:

a. il valore soglia di ricavi / compensi per la permanenza nel regime anche per l'anno

successivo;

b. il coefficiente di redditività sulla base del quale deve essere determinato il reddito da

assoggettare ad imposta sostitutiva.

Secondariamente, il contribuente sarà tenuto a:

1) barrare la casella nel campo 2 del rigo LM31 al fine di certificare il possesso dei

requisiti necessari per l'accesso al regime de quo, vale a dire:

• ricavi / compensi non superiori a quelli previsti per la sua attività;

• spese per lavoro dipendente, collaborazioni, lavoro accessorio ed a progetto,

non superiori a euro 5.000 lordi;

• possesso di beni strumentali di valore complessivo non superiore ad euro

20.000;

• la prevalenza del reddito da lavoro autonomo o imprenditoriale rispetto a quello

di lavoro dipendente ed assimilato.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 15 di 56

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Riguardo a tale ultimo punto si ricorda che tale previsione è stata eliminata dalla

Legge di Stabilità 2016, ma con decorrenza 01.01.2016;

2) barrare la casella nel campo 3 del rigo LM31 al fine di attestare l'assenza di cause

ostative che impediscono l'accesso al regime forfettario, vale a dire di:

• non usufruire di regimi speciali IVA;

• non essere soggetto non residente;

• non svolgere in via esclusiva o prevalente cessioni di fabbricati o di mezzi di

trasporto nuovi;

• non partecipare, contemporaneamente, a società di persone o Srl trasparenti.

Anche in questo caso è opportuno puntualizzare che la nuova causa di esclusione,

relativa al possesso di redditi di lavoro dipendente ed assimilato per importi non

superiori a euro 30.000, è in vigore dal 01.01.2016, pertanto influirà quale causa

ostativa solo dal modello UNICO 2017;

3) barrando la casella 2 del rigo LM33 per attestare che l'attività avviata nel 2015

possiede i requisiti della novità e che, pertanto, può avvalersi della riduzione

dell'imposta sostitutiva al 5% e l'estensione del regime start-up per 5 anni (in luogo

degli iniziali 3).

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 16 di 56

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L’Approfondimento – 1

Il modello IVA 2016

PREMESSA

Siamo giunti anche quest’anno al momento di iniziare a compilare la dichiarazione

annuale IVA. I modelli nella versione definitiva sono stati approvati con il Provvedimento

del Direttore dell’Agenzia delle Entrate 15.01.2016. In questo intervento si cercheranno di

evidenziale le peculiarità del modello 2016.

FRONTESPIZIO

Nel frontespizio troviamo come prima novità la informativa relativa alla dichiarazione

integrativa inserita nel riquadro “Tipo di dichiarazione”. In particolare si dovrà comunicare

con i codici esposti in tabella di che tipo di dichiarazione integrativa si tratta:

CODICE DESCRIZIONE

1

Dichiarazione integrativa presentata entro il 31.12 del quarto anno successivoa quello di presentazione della dichiarazione, al fine di correggere errori /omissioni che hanno determinato un minor debito / maggior credito nelladichiarazione originaria

2Dichiarazione integrativa presentata a seguito della comunicazione inviatadall’Agenzia delle Entrate ex articolo 1, commi da 634 a 636, Finanziaria 2015

Nel riquadro “Firma della dichiarazione” la casella “Invio avviso telematico

all’intermediario” è stata ridenominata “Invio avviso telematico controllo automatizzato

dichiarazione all’intermediario” e va barrata nel caso in cui il contribuente voglia che l’invito

a fornire chiarimenti emesso a seguito del controllo automatizzato ex articolo 36-bis,

D.P.R. n. 600/73, sia inviato direttamente all’intermediario che ha effettuato l’invio

telematico della dichiarazione. Diversamente, l’Agenzia delle Entrate notificherà

direttamente al contribuente la richiesta di informazioni.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 17 di 56

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Sempre nel riquadro della firma è stata inserita una nuova casella “Invio altre

comunicazioni telematiche all’intermediario” con la quale il contribuente può chiedere che

le comunicazioni riguardanti le possibili anomalie riscontrate nella dichiarazione ex articolo

1, commi da 634 a 636, Finanziaria 2015, vengano inviate direttamente all’intermediario

che ha effettuato l’invio telematico della dichiarazione. Si rammenta che queste

comunicazioni di anomalia sono sempre consultabili nel “Cassetto fiscale”.

Si ricorda che è poi compito dell’intermediario procedere con l’accettazione dell’una o

dell’altra o di entrambe le richieste del contribuente manifestandolo attraverso la barratura

della relativa casella presente nel riquadro “Impegno alla presentazione telematica”.

Per quanto sopra detto nel riquadro riservato all’intermediario alla casella “Soggetto che

ha predisposto la dichiarazione” e alla casella ora ridenominata “Ricezione avviso

telematico controllo automatizzato dichiarazione” che si trovavano già nella passata

dichiarazione è presente la nuova casella “Ricezione altre comunicazioni telematiche”.

QUADRO VA

Questo è un quadro particolare a mezzo del quale si forniscono una serie di informazioni

all’Amministrazione Finanziaria. In particolare nel rigo VA10, utilizzabile dai soggetti che

hanno usufruito di particolari agevolazioni a seguito di calamità naturali o altri eventi

eccezionali, dovranno essere esposte le seguenti situazioni:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 18 di 56

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CODICE EVENTO

1 Vittime di richieste estorsive e dell’usura

2Soggetti colpiti dagli eventi atmosferici verificatisi dal 04.02 al 07.02.2015 inalcuni territori della Regione Emilia-Romagna

3Soggetti interessati dall’emergenza umanitaria legata all’afflusso di migranti dalnord Africa

4 Soggetti colpiti da altri eventi eccezionali

30

Stato di emergenza. Il codice interessa i soggetti con sede legale / operativa inzone colpite da eventi calamitosi con danni riconducibili all’evento e individuaticon la medesima ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri con laquale è stato dichiarato lo stato di emergenza e nei confronti dei quali nonopera la sospensione né il differimento dei tributi ex articolo 9, comma 2,Legge n. 212/2000. Tali soggetti possono chiedere la rateizzazione di tributiche scadono nei 6 mesi successivi alla dichiarazione dello stato di emergenzanei termini e con le modalità fissate da un prossimo D.M.

Inoltre, i soggetti che compilano questa casella devono comunque indicare nel quadro VH

gli importi a debito della liquidazione periodica e dell’acconto dovuto.

Infine, gli importi dei versamenti periodici e dell’acconto anche se non si è provveduto al

versamento dovranno essere ricompresi a rigo VL29, campo 1, ed evidenziati nel campo 3

di tale rigo.

QUADRO VE

Le novità del quadro VE sono le seguenti:

• rigo VE35, riservato all’indicazione delle operazioni assoggettate a reverse charge,

sono presenti i nuovi campi 8 e 9 relativi rispettivamente alle nuove ipotesi di cui

all’articolo 17, comma 6, lettera a-ter), del D.P.R. n. 633/72 (operazioni del comparto

edile e settori connessi) e delle lettere d-bis), d-ter) e d-quater) del comma 6

(operazioni del settore energetico).

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Le cessioni di pallet recuperati ai cicli di utilizzo successivi al primo, che vengono

assoggettati al reverse charge ai sensi dell’articolo 74, comma 7, D.P.R. n. 633/72,

devono essere ricompresi nel campo 2 del citato rigo VE35;

• rigo VE38 è stato ridenominato e ora interessa le operazioni effettuate nei confronti di

Enti pubblici con applicazione dello “split payment” di cui all’articolo 17-ter, D.P.R. n.

633/72.

QUADRO VF

Visto le novità del quadro VE, passiamo ora ad analizzare le modifiche al quadro VF.

Il rigo VF15 è stato prima di tutto ridenominato “Acquisti da soggetti che si sono avvalsi di

regimi agevolativi” ed è stato poi inserito il nuovo campo 2 nel quale indicare l’ammontare

degli acquisti effettuati da soggetti forfetari, regime introdotto dall’articolo 1, commi da 54 a

89, della Legge n. 190/2014 (la Legge di Stabilità per il 2015) già ricompresi a campo 1,

per i quali non vi è stato addebito di imposta.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 20 di 56

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QUADRO VJ

Il quadro VJ lo possiamo considerare una prospetto di collegamento fra i vari quadri della

dichiarazione. Infatti, una delle novità riguarda il comparto dell’inversione contabile. A

seguito delle novità contenute nel quadro VE, troviamo l’inserimento nel quadro VJ dei

nuovi righi VJ17 e VJ18 che dovranno essere compilati dagli acquirenti o dai committenti

per indicare l’IVA dovuta a seguito dell’applicazione del reverse charge in ottemperanza

alle lettere a-ter), d-bis), d-ter) e d-quater) del sesto comma dell’articolo 17 della normativa

IVA.

Altra new entry è il rigo VJ19 dedicato agli Enti pubblici, titolari di partita IVA, tenuti al

versamento dell’IVA per gli acquisti effettuati con applicazione dello “split payment”.

L’IVA dovuta relativamente agli acquisti di pallet recuperati ai cicli di utilizzo successivo al

primo assoggettati a reverse charge ex articolo 74, comma 7, D.P.R. n. 633/72 va

ricompresa a rigo VJ6.

QUADRO VI

Altra novità riguarda l’introduzione del quadro VI. Esso è destinato ai fornitori degli

esportatori abituali che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento per effettuare acquisti

senza IVA.

Se rammentiamo, in passato erano i fornitori a dover spedire le comunicazioni delle lettere

d’intento ricevute. Con le novità introdotte dall’articolo 20, del D.lgs. n. 175/2014, all’invio

della comunicazione delle lettere d’intento deve provvedervi il soggetto che le ha emesse.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 21 di 56

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Per un controllo incrociato i fornitori dovranno indicare in dichiarazione annuale i dati delle

dichiarazioni d’intento ricevute.

Le istruzioni della dichiarazione IVA precisano che in assenza del numero di protocollo

attribuito dall’Agenzia delle Entrate in sede di invio della dichiarazione d’intento da parte

dell’esportatore abituale (campo 2) può essere indicato a campo 3 il numero progressivo

attribuito alla dichiarazione d’intento dall’esportatore abituale.

QUADRO VX

Il quadro, ricordiamo, è volto a indicare l’utilizzo che il contribuente intende fare del proprio

credito IVA. In particolare per la compilazione del campo 3 “Causale del rimborso” di rigo

VX4 è stato previsto il nuovo codice “11” riservato ai soggetti che adottano il regime

forfetario dal 2016 al fine di richiedere il rimborso del credito IVA risultante dal modello IVA

2016, relativo al 2015, ultimo anno in cui l’imposta è stata applicata con le modalità

ordinarie. Quindi i codici da indicare al campo 3 sono i seguenti.

Codice 1 – articolo 30, comma 2, cessazione di attività

Il codice 1 va indicato dai contribuenti che nel corso dell’anno 2015 hanno cessato

l’attività. Come precisato con Circolare n. 84 del 12 marzo 1998, all’erogazione di tale

tipologia di rimborsi provvedono esclusivamente gli Uffici delle Entrate, attesa la

particolarità delle problematiche interessate e dei controlli da espletare.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 22 di 56

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Codice 2 – articolo 30, comma 3, aliquota media

Il codice 2 va indicato dai contribuenti che richiedono il rimborso ai sensi dell’articolo 30,

comma 3, lettera a). Destinatari della norma sono coloro che effettuano esclusivamente o

prevalentemente operazioni attive soggette ad aliquote più basse rispetto a quelle gravanti

sugli acquisti e sulle importazioni. Il diritto al rimborso spetta se l’aliquota mediamente

applicata sugli acquisti e sulle importazioni supera quella mediamente applicata sulle

operazioni attive effettuate, maggiorata del 10%. Nel calcolo dell’aliquota media occorre

tenere conto della seconda cifra decimale. Le operazioni attive da considerare ai fini del

calcolo sono esclusivamente le operazioni imponibili, comprese le cessioni di oro da

investimento imponibile a seguito di opzione, di oro industriale, di argento puro, le cessioni

di rottami di cui all’articolo 74, commi 7 e 8, le operazioni effettuate ai sensi dell’articolo 17,

commi 6 e 7, nonché le cessioni effettuate nei confronti dei soggetti terremotati. Le

operazioni passive da considerare, invece, sono costituite dagli acquisti e dalle

importazioni imponibili per i quali è ammessa la detrazione dell’imposta. Si ricorda inoltre

che nel calcolo dell’aliquota media è previsto che:

• devono essere esclusi gli acquisti, le importazioni e le cessioni di beni ammortizzabili;

• tra gli acquisti vanno comprese anche le spese generali;

• può essere computata, da parte dell’utilizzatore, l’imposta relativa ai canoni di

locazione finanziaria di beni ammortizzabili (Circolare n. 25 del 19 giugno 2012).

Codice 3 – articolo 30, comma 3, operazioni non imponibili

Il codice 3 deve essere indicato dai contribuenti che richiedono il rimborso ai sensi

dell’articolo 30, comma 3, lettera b), in quanto hanno effettuato nell’anno operazioni non

imponibili di cui agli articoli 8, 8-bis e 9, nonché le operazioni non imponibili indicate negli

articoli 41 e 58 del decreto-legge n. 331 del 1993, per un ammontare superiore al 25%

dell’ammontare complessivo di tutte le operazioni effettuate nel periodo d’imposta 2015. Si

ricorda che la percentuale deve essere arrotondata all’unità superiore. Trattasi in

particolare delle operazioni non imponibili derivanti da:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 23 di 56

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• esportazioni, operazioni assimilate e servizi internazionali previsti negli articoli 8, 8-bis

e 9 nonché operazioni ad essi equiparate per legge di cui agli articoli 71 (operazioni

con il Vaticano e San Marino) e 72 (operazioni nei confronti di determinati organismi

internazionali, ecc.);

• cessioni di cui agli articoli 41 e 58 del D.L. n. 331/1993;

• le cessioni intracomunitarie di beni estratti da un deposito IVA con spedizione in altro

Stato membro della Unione Europea (articolo 50-bis, comma 4, lettera f), del D.L. n.

331/1993);

• le cessioni di beni estratti da un deposito IVA con trasporto o spedizione fuori del

territorio della Unione Europea (articolo 50-bis, comma 4, lettera g), del D.L. n.

331/1993).

Si precisa che tra le suddette operazioni non imponibili sono da comprendere le operazioni

effettuate fuori della Unione Europea, dalle agenzie di viaggio e turismo rientranti nel

regime speciale previsto dall’articolo 74-ter (vedasi la R.M. n. VI-13-1110/94 del 15

novembre 1994) nonché le esportazioni di beni usati e degli altri beni di cui al D.L. n.

41/1995. Per quanto concerne la determinazione dell’ammontare complessivo delle

operazioni attive effettuate nell’anno d’imposta, si può fare riferimento alla somma dei

valori assoluti dei righi VE40 e VE50. In caso di compilazione di più moduli, occorre fare

riferimento alla somma dei corrispondenti righi dei moduli.

Codice 4 – articolo 30, comma 3, acquisti e importazioni di beni ammortizzabili e di beni e

servizi per studi e ricerche

Il codice 4 deve essere indicato dai contribuenti che richiedono il rimborso ai sensi

dell’articolo 30, comma 3, lettera c), limitatamente all’imposta relativa all’acquisto o

all’importazione di beni ammortizzabili nonché di beni e servizi per studi e ricerche. Come

precisato con la Risoluzione n. 122 del 2011, il rimborso può essere richiesto anche dalle

società di leasing che adottano i principi contabili internazionali IAS/IFRS.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 24 di 56

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Riguardo all’imposta assolta sugli acquisti e importazioni di beni ammortizzabili, si ricorda

che compete il rimborso dell’imposta detraibile sia relativamente agli acquisti registrati nel

2015 sia agli acquisti dei suddetti beni registrati in anni precedenti, nel caso in cui non ne

sia già stato chiesto il rimborso o sia stato compensato nel modello F24, ma dalle

annotazioni contabili l’imposta risulti riportata, in tutto o in parte, in detrazione negli anni

successivi (cfr. Circolare n. 13/1990). Si precisa che il rimborso compete non soltanto per

gli acquisti e importazioni di beni ammortizzabili, ma anche per l’acquisizione dei medesimi

in esecuzione di contratti di appalto (cfr. Circolare n. 2/1990 e Risoluzione n. 392/2007). Si

evidenzia che come previsto dal decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351 convertito in

legge 23 novembre 2001, n. 410, il rimborso compete per gli acquisti di immobili nonché

per le spese di manutenzione sugli stessi effettuate dalle società di gestione del risparmio

con le modalità e i termini ivi stabiliti.

Codice 5 – articolo 30, comma 3, operazioni non soggette all’imposta

Il codice 5 deve essere indicato in caso di rimborso richiesto dai contribuenti ai sensi

dell’articolo 30, comma 3, lettera d), che abbiano effettuato nel 2015 prevalentemente

operazioni non soggette all’imposta per effetto degli articoli da 7 a 7-septies. Si chiarisce

che, al fine di stabilire la sussistenza della prevalenza di dette operazioni rispetto

all’ammontare complessivo delle operazioni effettuate, occorre considerare in aggiunta

alle predette operazioni anche le esportazioni ed operazioni assimilate di cui agli articoli 8,

8-bis e 9 nonché le operazioni di cui agli articoli 41 e 58 del decreto-legge n. 331 del 1993.

Inoltre, si avverte che l’esatto ammontare delle operazioni “fuori campo” deve essere

calcolato facendo riferimento al momento della loro effettuazione, determinato applicando i

criteri previsti dall’articolo 6.

Codice 6 – articolo 30, comma 3, condizioni previste dall’articolo 17, comma 3

Il codice 6 va indicato dagli operatori non residenti che si siano identificati direttamente in

Italia ai sensi dell’articolo 35-ter ovvero che abbiano formalmente nominato, ai sensi

dell’articolo 17, comma 3, un rappresentante fiscale nello Stato, il quale è legittimato a

richiedere il rimborso dell’IVA.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 25 di 56

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Si precisa che con il Provvedimento 30 dicembre 2005 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale

n. 48 del 27 febbraio 2006, è stato individuato il Centro Operativo di Pescara come

competente per la gestione dei rapporti con i soggetti identificatisi direttamente in Italia ai

sensi dell’articolo 35-ter.

Codice 7 – articolo 34, comma 9, esportazioni ed altre operazioni non imponibili effettuate

da produttori agricoli

Il codice 7 deve essere indicato in caso di rimborso richiesto dai produttori agricoli che

abbiano effettuato cessioni di prodotti agricoli compresi nella Tabella A – parte prima, ai

sensi dell’articolo 8, primo comma, dell’articolo 38-quater e dell’articolo 72, nonché le

cessioni intracomunitarie degli stessi. Il rimborso compete per l’ammontare corrispondente

all’IVA (teorica) relativa ad operazioni non imponibili effettuate nel 2015 ovvero anche

prima di tale anno, se non ne sia stato in precedenza richiesto il rimborso o sia stato

compensato nel modello F24 ma computato in detrazione in sede di dichiarazione

annuale. L’importo rimborsabile, così come quello detraibile, deve essere calcolato

mediante l’applicazione delle percentuali di compensazione vigenti nel periodo di

competenza (cfr. C.M. n. 145/E del 10 giugno 1998).

Codice 8 – articolo 30, comma 4, rimborso della minore eccedenza detraibile del triennio

Il codice 8 deve essere indicato quando il rimborso compete se dalle dichiarazioni relative

agli ultimi 3 anni (2013 – 2 14 – 2015) risultino eccedenze d’imposta a credito anche se

inferiori a euro 2.582,28. In tal caso, il rimborso spetta per il minore degli importi delle

predette eccedenze detraibili (relativamente alla parte non chiesta già a rimborso o non

compensata nel modello F24). In pratica il raffronto va eseguito fra gli ammontari dell’IVA

computati in detrazione con riferimento ai due anni precedenti:

• per l’anno 2013, l’importo è quello risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata

in detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 o al corrispondente rigo della

sezione III del quadro RX del modello UNICO e gli importi indicati al rigo VL9 della

dichiarazione IVA 2015 relativa all’anno 2014, per la sola parte riguardante le

compensazioni effettuate nel modello F24 con tributi diversi dall’IVA;

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 26 di 56

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• per l’anno 2014, l’importo è quello risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata

in detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 o al corrispondente rigo della

sezione III del quadro RX del modello UNICO e gli importi da indicare al rigo VL9 della

dichiarazione IVA 2016 relativa all’anno 2015, per la sola parte riguardante le

compensazioni effettuate nel modello F24 con tributi diversi dall’IVA.

Codice 9 – coesistenza più presupposti

Il codice 9 deve essere indicato nel caso in cui il contribuente in possesso del requisito di

cui al codice precedente e riguardante il rimborso della minore eccedenza detraibile del

triennio possieda anche acquisti di beni ammortizzabili o di beni e servizi per studi e

ricerche, sempreché l’imposta afferente i detti acquisti non risulti già compresa nel minor

credito chiesto a rimborso.

Codice 10 – rimborso della minore eccedenza di credito non trasferibile al gruppo IVA

Il codice 10 deve essere utilizzato per chiedere a rimborso, ai sensi dell’articolo 30, quarto

comma (minore eccedenza detraibile del triennio), l’importo indicato nel rigo VL10 della

dichiarazione IVA 2016. In particolare, possono presentare istanza di rimborso i soggetti

che hanno aderito ad una procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo nell’anno 2014 e

che non hanno potuto trasferire al gruppo il credito emergente dalla dichiarazione IVA

relativa all’anno 2013 nonché i soggetti che nell’anno 2013 partecipavano ad una

procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo in qualità di controllanti e che nel 2014,

avendo aderito ad una procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo in qualità di controllate,

non hanno potuto trasferire al gruppo il credito emergente dal prospetto riepilogativo IVA

26PR relativo all’anno 2013 (confronta Risoluzione n. 4/DPF del 2008 e Risoluzione n.

56/E del 2011). A tal fine, occorre tenere presente:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 27 di 56

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• per l’anno 2013, l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in

detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 della dichiarazione IVA 2014 o al

corrispondente rigo della sezione III del quadro RX del modello UNICO 2014 e

l’importo indicato al rigo VL9 della dichiarazione IVA 2015 relativa all’anno 2014. Per

le ex controllanti di un gruppo IVA l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito

indicata nel rigo VY5 del prospetto IVA 26PR 2014 e l’importo indicato al rigo VL9

della dichiarazione IVA 2015 relativa all’anno 2014;

• per l’anno 2014, l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in

detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 della dichiarazione IVA 2015

relativa all’anno 2014 e l’importo da indicare al rigo VL9 della dichiarazione IVA 2016

relativa all’anno 2015;

• per l’anno 2015, gli importi indicati ai righi VL10 e VL40 della dichiarazione IVA 2016

relativa all’anno 2015. Nelle ipotesi di incorporazione di un soggetto non partecipante

alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo, la società incorporante deve

considerare anche gli importi evidenziati nei righi VL39 e VL40 del modulo relativo alla

società incorporata.

Si evidenzia che i soggetti che hanno aderito all’IVA di gruppo in anni precedenti al 2014

devono tenere presente:

• per l’anno 2013 l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in

detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 della dichiarazione IVA 2014

relativa all’anno 2013 e l’importo indicato al rigo VL9 della dichiarazione IVA 2015

relativa all’anno 2014;

• per l’anno 2014 l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in

detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 della dichiarazione IVA 2015

relativa all’anno 2014 e l’importo da indicare al rigo VL9 della dichiarazione IVA 2016

relativa all’anno 2015;

• per l’anno 2015 gli importi indicati ai righi VL10 e VL40 della dichiarazione IVA 2016

relativa all’anno 2015. Nelle ipotesi di incorporazione di un soggetto non partecipante

alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo, la società incorporante deve

considerare anche gli importi evidenziati nei righi VL39 e VL40 del modulo relativo alla

società incorporata.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 28 di 56

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Codice 11 – articolo 1, comma 63, Legge n. 190 del 2014, regime forfetario per le persone

fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni

Il codice 11 deve essere indicato dai soggetti che a partire dall’anno d’imposta 2016 si

avvalgono del regime forfetario disciplinato dall’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge

23 dicembre 2014, n. 190 e chiedono il rimborso del credito emergente dalla dichiarazione

relativa all’ultimo anno in cui l’imposta è applicata nei modi ordinari.

Con riferimento al campo 4 del rigo VX4 riservato ai soggetti ammessi all’erogazione

prioritaria del rimborso del credito IVA sono stati introdotti i nuovi codici 6 e 7. Sempre per

facilitare la lettura, si riportano tutti i codici inseribili in tale campo 4:

CODICE DESCRIZIONE

1Riservato ai soggetti che pongono in essere le prestazioni derivanti daicontratti di subappalto rientranti nell’ambito di applicazione della lettera a), delsesto comma, dell’articolo 17

2Riservato ai soggetti che svolgono le attività individuate dal codice ATECOFIN2004 37.10.1, e cioè i soggetti che svolgono le attività di recupero epreparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici

3Riservato ai soggetti che svolgono le attività individuate dal codice ATECOFIN2004 27.43.0, e cioè i soggetti che producono zinco, piombo e stagno, nonchéi semilavorati degli stessi metalli di base non ferrosi

4Riservato ai soggetti che svolgono le attività individuate dal codice ATECOFIN2004 27.42.0, e cioè i soggetti che producono alluminio e semilavorati

5Riservato ai soggetti che svolgono le attività individuate dal codice ATECO2007 30.30.09, e cioè i soggetti che fabbricano aeromobili, veicoli spaziali e irelativi dispositivi

6

Soggetti che hanno effettuato operazioni con applicazione dello split paymentex articolo 17-ter, D.P.R. n. 633/72 (l’erogazione prioritaria è riconosciuta perun importo non superiore all’IVA relativa alle citate operazioni, da indicare nelnuovo campo 5)

7Soggetti esercenti l’attività di proiezione cinematografica codice ATECO 200759.14.00

A rigo VX4 troviamo il nuovo campo 5 “Imposta relativa alle operazioni di cui all’articolo

17-ter”, finalizzato all’indicazione, come sopra accennato, dell’ammontare di rimborso del

credito IVA erogabile in via prioritaria, pari all’IVA desumibile dalle fatture emesse agli Enti

pubblici con applicazione dello split payment di cui al citato articolo 17-ter.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 29 di 56

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QUADRO VO

Per quanto riguarda il quadro VO, in esso si rappresentano le seguenti novità:

• rigo VO15: è stata introdotta la casella per comunicare la revoca dal 2015

dell’applicazione del regime “IVA per cassa” di cui all’articolo 32-bis, D.L. n. 83/2012;

• rigo VO33: è un nuovo rigo riservato ai soggetti che, avendone i requisiti, nel 2015 non

hanno applicato il regime forfetario disciplinato dall’articolo 1, commi da 54 a 89,

Finanziaria 2015, bensì il regime ordinario di determinazione dell’IVA e del reddito;

• rigo VO34: anche questo è un nuovo rigo riservato ai soggetti che hanno iniziato

l’attività nel 2015 applicando il regime ordinario e successivamente hanno adottato il

regime di minimi di cui all’articolo 27, commi 1 e 2, D.L. n. 98/2011, sulla base dei

chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione 23.07.2015, n. 67/E.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 30 di 56

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TERMINI DI PRESENTAZIONE E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE

La dichiarazione annuale IVA, sia essa in forma autonoma o che in forma unificata, va

presentata, in via telematica, direttamente o tramite un intermediario abilitato, entro il

30.09.2016.

Vediamo ora di analizzare, però, i casi in cui la dichiarazione deve essere

obbligatoriamente presentata in forma autonoma. Fuori da tali casistiche, la stessa può

essere presentata autonomamente, oppure in modalità unificata. Sarà da prestare

attenzione alla particolarità della dichiarazione autonoma qualora si voglia che essa

esplichi le funzioni sostitutive della comunicazione annuale dei dati IVA.

Dichiarazione autonoma

È obbligatoria la presentazione della dichiarazione IVA in forma autonoma nei seguenti

casi:

• società di capitali e altri soggetti IRES con periodo d’imposta non coincidente con

l’anno solare;

• soggetti, diversi dalle persone fisiche, con periodo d’imposta chiuso anteriormente al

31.12.2015 (ad esempio, snc cessata il 12.12.2015, senza messa in liquidazione);

• società controllanti e controllate, che partecipano alla liquidazione IVA di gruppo;

• soggetti risultanti da operazioni straordinarie o da altre trasformazioni sostanziali

soggettive tenuti a comprendere nella propria dichiarazione annuale il modulo relativo

alle operazioni dei soggetti fusi, incorporati, trasformati, ecc., nel caso in cui

quest’ultimi abbiano partecipato nel 2015 alla liquidazione IVA di gruppo;

• curatori fallimentari e commissari liquidatori per le dichiarazioni che devono presentare

per conto dei soggetti falliti o sottoposti a liquidazione coatta amministrativa;

• soggetti non residenti che si avvalgono di un rappresentante fiscale (articolo 17,

D.P.R. n. 633/72);

• soggetti non residenti che si sono identificati direttamente (articolo 35-ter, D.P.R. n.

633/72);

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 31 di 56

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• soggetti (ad esempio, venditori porta a porta) non tenuti alla presentazione della

dichiarazione unificata in quanto titolari di redditi per i quali non sussiste l’obbligo di

presentazione della dichiarazione dei redditi;

• soggetti risultanti da operazioni straordinarie o da altre trasformazioni sostanziali

soggettive, avvenute nel periodo compreso tra il 01.01.2016 e la data di presentazione

della dichiarazione relativa al 2015, tenuti a presentare la dichiarazione IVA per conto

dei soggetti estinti.

Ricordiamo che l’articolo 1, comma 641, della Legge n. 190/2014, come modificato

dall’articolo 10, comma 8-bis, D.L. n. 192/2014 ha differito al 2017 (in luogo del 2016)

l’obbligo di presentazione della dichiarazione IVA annuale in forma autonoma entro il

mese di febbraio.

I soggetti che presentano il modello IVA 2016 (anche a debito) entro febbraio, come detto,

sono esonerati dalla presentazione della Comunicazione dati IVA relativa al 2015.

La presentazione del modello IVA 2016 entro il 29.02.2016, ammette:

• l’esonero dalla Comunicazione dati IVA relativa al 2015;

• la possibilità di utilizzare il credito IVA 2015 in compensazione a decorrere dal

16.03.2016.

Utilizzo in compensazione del credito IVA 2015

L’utilizzo in compensazione del credito IVA annuale per importi superiori a euro 5.000 può

essere effettuato a decorrere dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione

della dichiarazione annuale. Per utilizzi superiori a euro 15.000 è altresì necessario

disporre del visto di conformità.

Il limite di utilizzo “libero da visto” del credito nella misura di euro 15.000 è innalzato a euro

50.000 per le c.d. “start up innovative” di così come descritte dall’articolo 4, del D.L. n.

3/2015.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 32 di 56

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I soggetti che intendono utilizzare in compensazione il credito IVA 2015 tramite il modello

F24 devono quindi “preventivamente” presentare la dichiarazione annuale in forma

autonoma.

Ricordiamo che nel caso si voglia utilizzare in compensazione il credito IVA del 2015 o lo

si voglia chiedere a rimborso, il modello IVA 2016 in forma autonoma può essere

presentato a decorrere dal 01.02.2016.

Se la dichiarazione IVA autonoma 2016 viene presentata entro il mese di febbraio si potrà

utilizzare in compensazione il credito IVA 2015 a partire dal 16.03.2016.

L’utilizzo in compensazione del credito IVA annuale per importi non superiori a euro 5.000

può essere effettuato a partire dal 01.01.2016.

Richiesta di rimborso

Nel caso si intenda, anziché usare tutto il credito in compensazione, chiederlo a rimborso,

il modello potrà essere inviato all’Amministrazione Finanziaria, previa indicazione nel

quadro RX dell’importo di cui si vuole la restituzione:

• in forma autonoma, a partire dal 1° febbraio 2016;

• in forma unificata, a partire dal 1° maggio ed entro il 30 settembre 2016.

Si ricorda che la presentazione entro il 29 febbraio consente di evitare la compilazione e

l’invio della Comunicazione annuale dei dati IVA, per i soggetti che ne sono tenuti.

Il rimborso sarà effettuato dall’Agenzia delle Entrate entro 90 giorni dalla presentazione

della dichiarazione.

TERMINI DI VERSAMENTO

Il saldo a debito risultante dalla dichiarazione IVA annuale va versato, come regola

generale, entro il 16.03.2016.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 33 di 56

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È previsto un importo minimo di versamento pari ad euro 10,33, che viene arrotondato ad

euro 10.

Il saldo IVA può comunque essere versato:

• in soluzione unica entro il 16 marzo;

• in soluzione unica entro il termine per il versamento delle imposte del modello UNICO,

previa maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di esso;

• in forma rateale, a partire dal 16 marzo e fino al 16 novembre, ricordando che ogni

rata successiva alla prima va maggiorata dello 0,33% mensile;

• in forma rateale, ma unificando i versamenti con i debiti del modello UNICO. In questo

caso si dovrà prima di tutto maggiorare l’importo dovuto dallo 0,40% per ogni mese o

frazione di mese successivo al 16.03 e successivamente calcolare gli interessi di

rateazione.

Chiudiamo con un paio di particolarità:

1. qualora la dichiarazione chiuda con un saldo IVA a debito, e si decida di rinviare il

pagamento a giugno, in quanto si ritiene che dalla dichiarazione dei redditi sorgano

dei crediti, la maggiorazione dell’1,20% va applicata esclusivamente all’ammontare

non compensato;

2. nel caso di dichiarazione IVA con saldo a debito che venisse presentata entro il 29

febbraio al fine di evitare la comunicazione dei dati IVA, qualora il contribuente

volesse rateizzare il debito potrà usufruire solamente della rateazione IVA (dal 16

marzo al 16 novembre) e non potrà effettuare lo spostamento ai termini previsti per il

pagamento delle imposte sui redditi.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 34 di 56

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L’Approfondimento – 2

Nuovi interpelli e modalità procedurali dell’Agenzia delle Entrate

PREMESSA

Recentemente il D.lgs. n. 156/2015 ha apportato alcune modifiche alla normativa in

materia di interpello, di cui all’articolo 11 della Legge n. 212/2000. Come noto, l’istituto

dell’interpello consente ai contribuenti di conoscere l’interpretazione data

dall’Amministrazione Finanziaria alle norme, che regolano casi concreti e personali.

A seguito delle modifiche intervenute l’istituto in questione assume un ruolo sempre più

centrale nel nostro ordinamento e al contempo diventa lo strumento di dialogo privilegiato

tra contribuente e Agenzia delle Entrate. Al fine di facilitarne l’utilizzo, inoltre,

l’Amministrazione Finanziaria, con il Provvedimento n. 27 del 04.01.2016 ha fornito una

serie di indicazione operative, in merito all’uso dei canali di comunicazione telematica da

parte della Pubblica Amministrazione.

Nel proseguo della nostra analisi illustreremo in maniera sintetica le novità introdotte e le

corrette procedure operative da seguire nei casi di utilizzo del diritto di interpello.

ISTANZA E INVIO DELL’INTERPELLO

Il diritto di interpello deve essere formalizzato tramite istanza da compilare in forma libera

e da presentare prima della scadenza dei termini per l’invio della dichiarazione dei redditi,

ovvero prima della scadenza di diversi obblighi tributari, cui fa riferimento la stessa

istanza.

L’stanza di interpello è esente da bollo e può essere consegnata a mano, attraverso plico

raccomandato con avviso di ricevimento, ovvero tramite invio telematico:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 35 di 56

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• posta certificata (PEC);

• servizio telematico erogato in rete dall’Agenzia delle Entrate.

L’istanza di interpello per essere considerata regolare deve essere, inoltre, sottoscritta dal

contribuente con firma autografa nei casi di invii a mano o plico postale e con firma digitale

o con le modalità richieste dall’articolo 38, comma 3 del D.P.R. n. 445/20001, nei casi di

spedizione tramite posta certificata e servizio telematico.

Il Provvedimento n. 27 dell’Agenzia delle Entrate del 04.01.2016 ha precisato ancora che il

canale preferenziale per le notificazioni e le comunicazioni dirette sarà la posta certificata,

sia per i contribuenti obbligati a dotarsi di PEC, che per i contribuenti non obbligati, ma che

nell’istanza hanno fornito un indirizzo di posta certificata.

Infine, in merito alla possibilità di presentare istanza di interpello tramite servizio

telematico, il Provvedimento citato ha evidenziato che la comunicazione al contribuente

sarà pubblicata direttamente sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, nel momento in cui

detta procedura telematica sarà pienamente operativa.

Di seguito due tabelle di sintesi sul contenuto dell’istanza di interpello e sulle cause di

inammissibilità della stessa.

1 L’articolo 38, comma 3 del D.P.R. n. 445/2000 stabilisce che: “Le istanze e le dichiarazioni sostitutive diatto di notorietà da produrre agli organi della Amministrazione pubblica o ai gestori o esercenti di pubbliciservizi sono sottoscritte dall'interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritte e presentateunitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore. La copiafotostatica del documento è inserita nel fascicolo. La copia dell'istanza sottoscritta dall'interessato e la copiadel documento di identità possono essere inviate per via telematica; nei procedimenti di aggiudicazione dicontratti pubblici, detta facoltà è consentita nei limiti stabiliti dal regolamento di cui all'articolo 15, comma 2della Legge 15 marzo 1997, n. 59”

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 36 di 56

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CONTENUTO ISTANZA ARTICOLO 3, D.LGS. N. 156/2015

Lettera a): devono essere presenti i dati identificativi dell’istante o del suo legalerappresentante

Lettera b): deve essere specificato il tipo di istanza

Lettera c): si deve descrivere la fattispecie oggetto di istanza

Lettera d): si devono indicare le disposizioni di cui si richiede l’interpretazione

Lettera e): si deve esporre la soluzione proposta

Lettera f): si devono indicare il domicilio e i recapiti dell’istante o dell’eventualedomiciliatario

Lettera g): l’istanza deve essere sottoscritta dal contribuente, dal suo legalerappresentante, ovvero dal procuratore generale o speciale incaricato

CAUSE DI INAMISSIBILITÀ ARTICOLO 5, D.LGS. N. 156/2015

Lettera a): non sono presenti i dati identificativi, ovvero la descrizione della fattispecie

Lettera b): non è indicata la presentazione preventiva

Lettera c): non sono presenti le condizioni di incertezza

Lettera d): il contribuente ha già ottenuto un parere sulla stessa questione proposta

Lettera e): si riferisce ad “accordi preventivi per le imprese con attività internazionale” eagli interpelli sui nuovi investimenti

Lettera f): il caso proposto era già stato sottoposto a controllo, con conoscenza formaledel contribuente, al momento della presentazione dell’istanza

Lettera g): il contribuente non provvede ad integrare l’istanza su richiestadell’Amministrazione Finanziaria

DESTINATARI DELL’ISTANZA

Il luogo dove inviare l’istanza di interpello varia a seconda della tipologia di tributo di cui si

chiede il parere dell’Amministrazione Finanziaria.

Per i tributi erariali e per le questioni relative all’imposta ipotecaria dovuta, in relazione agli

atti diversi da quelli traslativi, l’Ufficio competente sarà la Direzione Regionale dell’Agenzia

delle Entrate.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 37 di 56

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Si ricorda, inoltre, che fino al 31.12.2017 le istanze, di cui all’articolo 11, comma 1, lettera

a) della Legge n. 212/2000, aventi ad oggetti norme o casi di natura catastale dovranno

essere inviate direttamente alla Direzione Centrale Normativa. Dopo detta data anche

queste istanze dovranno, invece, essere presentate alla Direzione Regionale dell’Agenzia

delle Entrate competente.

Per i soggetti non residenti, indipendentemente dalla nomina di un rappresentante fiscale

in Italia o dal fatto di assolvere direttamente gli obblighi in materia di IVA, ai sensi

dell’articolo 35-ter, comma 1 del D.P.R. n. 633/19722 e per i soggetti di dimensioni rilevanti

l’istanza deve essere presentata:

• alla Direzione Centrale Normativa con riferimento ai tributi erariali;

• alla Direzione Centrale Catasto, cartografia e pubblicità immobiliare con riferimento

all’imposta ipotecaria, dovuta in relazione agli atti diversi da quelli di natura traslativa,

alle tasse ipotecarie, ai tributi speciali catastali e alle istanze di cui all’articolo 11,

comma 1, lettera a), Legge n. 212/2000, aventi a oggetto disposizioni o fattispecie di

natura catastale.

Nei casi di particolare complessità o di incertezza della soluzione è prevista la facoltà per

le Direzioni Regionali di inviare l’istanza presentata dal contribuente alla Direzione

Centrale.

Eventuali istanze inviate erroneamente dal contribuente ad un Ufficio dell’Amministrazione

Finanziaria non competente, ovvero ad un indirizzo di posta certificata o ordinaria diverso

da quello competente, così come individuato nell’allegato A del Provvedimento n. 27 del

04.01.2015, dovranno essere inviate tempestivamente all’Ufficio competente o all’indirizzo

di posta elettronica corretto, pena l’inammissibilità dell’istanza stessa. Rammendiamo, che

in queste specifiche situazioni, il termine per la risposta dell’Agenzia delle Entrate inizierà

a decorrere dalla data di ricezione dell’istanza da parte dell’Ufficio competente, ovvero

dalla data di consegna all’indirizzo di posta elettronica corretto.

2 L’articolo 35-ter, comma 1 del D.P.R. n. 633/1972 afferma che: “I soggetti non residenti nel territorio delloStato, che, ai sensi dell'articolo 17, terzo comma, intendono assolvere gli obblighi ed esercitare i diritti inmateria di imposta sul valore aggiunto direttamente, devono farne dichiarazione all'Ufficio competente, primadell'effettuazione delle operazioni per le quali si vuole adottare il suddetto sistema”

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 38 di 56

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Si precisa, infine, che l’Ufficio competente è sempre tenuto ad informare il contribuente

dell’avvenuta ricezione dell’istanza.

LE NUOVE TIPOLOGIE DI INTERPELLO

L’articolo 11 nuova versione dello Statuto dei contribuenti introduce quattro differenti

tipologie di interpello, così nominate:

• ordinario (articolo 11, comma 1, lettera a));

• probatorio (articolo 11, comma 1, lettera b));

• anti abuso (articolo 11, comma 1, lettera c));

• disapplicativo (articolo 11, comma 2).

Interpello ordinario

Ai sensi del nuovo articolo 11, comma 1, lettera a) della Legge n. 212/2000 il contribuente

potrà presentare “istanza di interpello ordinario” per ottenere un parere in merito

all’applicazione di determinate disposizioni tributarie a casi concreti e personali, ovvero per

conoscere se una determinata fattispecie rientra o meno nel campo di applicazione di una

norma tributaria. Tra i casi di corretta qualificazione rientrano, ad esempio, la valutazione

della sussistenza di un’azienda o di una stabile organizzazione, ai fini dell’esenzione degli

utili e delle perdite delle stabili organizzazioni di imprese residenti, di cui al nuovo articolo

168-ter, TUIR o la riconducibilità di una determinata spesa alla categoria delle spese di

pubblicità, ovvero a quelle di rappresentanza.

Per richiedere il parere dell’Amministrazione Finanziaria il contribuente deve trovarsi in

una situazione obiettiva di incertezza, in merito alla corretta applicazione di una norma. Ai

sensi dell’articolo 5 della Legge n. 212/2000, per obiettiva incertezza deve intendersi una

situazione in cui l’Amministrazione Finanziaria non ha ancora fornito nessuna soluzione al

caso proposto dal contribuente.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 39 di 56

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Sempre ai sensi della lettera a) il contribuente può presentare istanza di interpello anche

nel caso in cui si trovi nell’impossibilità di attivare le procedure relative agli “accordi

preventivi per le imprese con attività internazionale” o gli interpelli sui nuovi investimenti.

INTERPELLO ORDINARIO ARTICOLO 11, COMMA 1, LETTERA A)

Tipologia dirisposte

Richiesta di un parere sull’applicazione di disposizioni tributarie a casiconcreti e personali

Corretta qualificazione di fattispecie alla luce delle disposizioni tributarieapplicabili alle stesse

Condizioni

Obiettiva incertezza sulla corretta applicazione di una norma tributaria

Impossibilità di attivare procedure relative agli “accordi preventivi per leimprese con attività internazionale” e gli interpelli sui nuovi investimenti

Interpello probatorio

La lettera b) del nuovo articolo 11 dello Statuto del contribuente introduce, invece, quello

che viene definito “interpello probatorio”. Con questa tipologia di interpello il contribuente

può richiedere all’Amministrazione Finanziaria un parere, sempre con riferimento a casi

concreti e personali, sull’esistenza delle condizioni o sulla idoneità di determinati elementi

richiesti dalla legge, per l’adozione di specifici regimi fiscali. Nello specifico il contribuente

potrà richiedere:

• un parere in merito alla dimostrazione delle condizioni esimenti previste dall’articolo

110 del TUIR, nell’ambito di operazioni intercorse con imprese residenti o localizzate

in Paesi a regime fiscale privilegiato;

• la dimostrazione delle condizioni previste dal comma 5, articolo 167, TUIR, relative

alle “Controlled Foreign Companies”;

• la non applicazione, ai sensi dell’articolo 113, TUIR, da parte degli Enti creditizi del

regime proprio delle partecipazioni, di cui all’articolo 87, TUIR, a quelle acquisite

nell’ambito degli interventi finalizzati al recupero di crediti o derivanti dalla conversione

in azioni di nuova emissione dei crediti, verso imprese in temporanea difficoltà

finanziaria, nel rispetto delle disposizioni di vigilanza per le banche emanate da parte

di Banca d’Italia.

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Sulla questione precisiamo che l’Ente creditizio è tenuto ad indicare nella

dichiarazione dei redditi la non applicazione del regime, di cui all’articolo 87, nel caso

di mancata presentazione di interpello, ovvero di interpello negativo;

• la dimostrazione, ai sensi dell’articolo 124, TUIR in tema di consolidato nazionale, che

a seguito dell’effettuazione di operazioni di riorganizzazione, generalmente interruttive

dello stesso, vi siano ancora i requisiti previsti dall’articolo 117 e seguenti del TUIR. Si

precisa, inoltre, che la società o l’Ente controllante, che intendano mantenere il regime

della tassazione di gruppo, devono indicare nella dichiarazione dei redditi, la mancata

presentazione dell’istanza di interpello, ovvero la risposta negativa, comunicata

dall’Agenzia delle Entrate;

• l’accesso al consolidato mondiale, di cui all’articolo 132, TUIR. Detta istanza che in

precedenza era obbligatoria diventa ora solo facoltativa. Anche in questo caso vi è

obbligo per contribuente di segnalare nella dichiarazione dei redditi il mancato invio

dell’istanza di interpello o la risposta negativa dell’Amministrazione Finanziaria;

• l’applicazione del regime speciale per le “società non operative”, essendo in possesso

dei requisiti, di cui all’articolo 30 della Legge n. 724/1994. Sulla questione evidenziamo

come non sia più possibile fare richiesta di disapplicazione ai sensi dell’articolo 37-bis,

comma 8, D.P.R. n. 600/1973, a seguito della eliminazione del comma 12, dell’articolo

7. Inoltre, si rammenda che in caso di mancato invio dell’istanza di interpello o di

risposta negativa il contribuente è tenuto a darne segnalazione nella dichiarazione dei

redditi;

• una valutazione, in tema di beneficio ACE, nelle ipotesi di operazioni potenzialmente

suscettibili di comportare indebite duplicazioni di benefici, come stabilito dall’articolo

10, D.M. 14.03.2012. Anche in questo caso, il mancato invio dell’istanza di interpello o

la risposta negativa dell’Amministrazione Finanziaria devono essere segnalati nella

dichiarazione dei redditi.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 41 di 56

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INTERPELLO PROBATORIO ARTICOLO 11, COMMA 1, LETTERA B)

Tipologia dirisposte

Articolo 110, TUIR, operazioni intercorse con imprese residenti olocalizzate in paesi “Black List”

Articolo 167, comma 5, TUIR, dimostrazione delle condizioni previste perle “Controlled Foreign Companies”

Articolo 113, TUIR, acquisto di partecipazioni da parte degli enti creditizi

Articolo 124, TUIR, consolidato nazionale per presenza dei requisitinecessari a seguito di operazioni di riorganizzazione, di cui all’articolo117, TUIR

Articolo 132, TUIR, richiesta di accesso al consolidato mondiale

Articolo 30, Legge n. 724/1994, attestazione dei requisiti per applicazionedel regime speciale per le società non operative

Articolo 10, D.M. 14.03.2012, ACE, operazioni potenzialmente suscettibilidi comportare indebite duplicazioni di benefici

Interpello anti abuso

L’istanza di interpello cosiddetta “anti abuso” è introdotta dalla nuova lettera c) dell’articolo

11 dello Statuto del contribuente. L’interpello in questione dà la possibilità al contribuente

di conoscere su una questione sottoposta a giudizio dell’Ufficio, se esiste abuso di diritto

da parte di una norma tributaria o se la stessa questione presentata integra gli estremi

dell’abuso di diritto. Rientrano in questa categoria anche le istanze in tema di

interposizione, di cui all’articolo 37, comma 3 del D.P.R. n. 600/1973, che

precedentemente rientravano tra le fattispecie degli interpelli antielusivi.

INTERPELLO ANTI ABUSO ARTICOLO 11, COMMA 1, LETTERA C)

Tipologia dirisposte

Articolo 10-bis della Legge n. 212/2012, questioni che riguardanol’abuso di diritto

Articolo 37, comma 3 del D.P.R. n. 600/1973, istanze in materia diinterposizione

Interpello disapplicativo

È la tipologia di interpello disciplinata dal comma 2, dell’articolo 11 dello Statuto dei

contribuenti.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 42 di 56

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La fattispecie in oggetto già disciplinata dall’articolo 37-bis, comma 8 del D.P.R. n.

600/1973 è l’unica che rimane ancora obbligatoria, ed è, come noto, riferita

specificatamente alle ipotesi in cui il contribuente richiede la “non applicazione” di

determinate disposizione tributarie, che al fine di prevenire comportamenti elusivi, limitano

la deduzione, la detrazione, il credito d’imposta e altre situazioni soggettive ammesse

dall’ordinamento tributario.

Resta ferma, ad ogni modo, la possibilità per il contribuente, anche in caso di risposta

negativa da parte dell’Ufficio, di dimostrare in sede di contenzioso il diritto a poter usufruire

di dette detrazioni, deduzioni ecc..

Tra le diverse ipotesi di interpello disapplicativo rientrano, ad esempio, i quesiti relativi al

“riporto delle perdite” di cui all’articolo 84 del TUIR, ovvero le richieste a seguito di

operazioni di fusione, di cui all’articolo 172 del TUIR.

INTERPELLO ANTI ABUSO ARTICOLO 11, COMMA 2

Tipologia dirisposte

Richieste di disapplicazione norme tributarie che limitano deduzioni,detrazioni, crediti d’imposta

Quesiti relativi alla disciplina del riporto delle perdite, ai sensidell’articolo 84 del TUIR, ovvero a seguito di operazioni di fusione, di cuiall’articolo 172 del TUIR

TERMINI DI INVIO E AVVENUTO RICEVIMENTO

In base a quanto riportato nel citato Provvedimento n. 27 dell’Agenzia delle Entrate del

04.01.2016 per invito, richiesta o risposta notificato o comunicato deve essere inteso solo

quello eseguito ai sensi dell’articolo 60 del D.P.R. n. 600/1973. Nello specifico, dunque,

sono considerate validamente presentate solo le richieste inviate:

• tramite servizio postale a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento;

• telematicamente a mezzo PEC, tramite il servizio telematico reso dall’Agenzia delle

Entrate, ovvero per i soggetti non residenti, privi di un domiciliatario nel territorio

italiano, attraverso la casella di posta elettronica ordinaria indicata nell’istanza.

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Per quanto concerne, invece, la ricezione o il ricevimento di dati o documenti comunicati

sia dal contribuente, che dall’Amministrazione Finanziaria devono essere prese a

riferimento:

• la data di consegna;

• la data risultante dall’avviso di ricevimento o dalla ricevuta di consegna rilasciata dal

sistema di Posta Elettronica Certificata;

• la data della ricevuta emessa dal servizio telematico;

• la data presente nella casella di posta elettronica ordinaria.

REGOLARIZZAZIONE E TRASMISSIONE DI ULTERIORE DOCUMENTAZIONE

L’istanza di interpello priva di uno degli elementi di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b),

d), e), f) e g) del D.lgs. n. 156/2015 deve essere integrata entro 30 giorni dal contribuente,

su invito dell’Agenzia delle Entrate, pena l’inammissibilità della stessa istanza.

Si ricorda che l’invito dell’Amministrazione Finanziaria a regolarizzare l’istanza viene

obbligatoriamente notificato o comunicato al contribuente entro 30 giorni dalla consegna o

dalla ricezione dell’istanza presentata all’Ufficio competente.

Per regolarizzare tempestivamente l’istanza priva di uno dei requisiti essenziali, il

contribuente deve utilizzare le stesse modalità previste per l’invio della istanza. Sotto

queste ipotesi, il termine per ottenere risposta dall’Amministrazione Finanziaria inizia a

decorrere dalla ricezione dei dati carenti.

Nel caso in cui i documenti integrativi non sono ancora sufficienti per fornire una risposta,

l’Agenzia delle Entrate, ai sensi dell’articolo 4 del D.lgs. n.156/20153, può richiedere una

sola volta di integrare ulteriormente la documentazione.

3 L’articolo 4 della Legge n. 212/2000 afferma che: “quando non è possibile fornire risposta sulla base deidocumenti allegati, l’Amministrazione chiede, una sola volta, all’istante di integrare la documentazionepresentata. In tal caso il parere è reso, per gli interpelli di cui all’articolo 11 della Legge n. 212/2000, recantelo Statuto dei diritti del contribuente, entro 60 giorni dalla ricezione della documentazione integrativa. Lamancata presentazione della documentazione richiesta ai sensi del comma 1 entro il termine di un annocomporta rinuncia all’istanza di interpello, ferma restando la facoltà di presentazione di una nuova istanza,ove ricorrano i presupposti previsti dalla legge”

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 44 di 56

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Conseguentemente, anche in base a quanto precisato nel Provvedimento n. 27 del

04.01.2016 il contribuente dovrà presentare tutti i documenti, preferibilmente su supporto

informatico, con le modalità consentite o in alternativa fornire spiegazioni circa la mancata

esibizione degli stessi. Il parere sarà fornito dall’Ufficio entro 60 giorni dalla ricezione della

ulteriore documentazione.

La mancata presentazione della documentazione entro un anno dalla richiesta equivale,

per l’Amministrazione Finanziaria, ad una rinuncia al diritto di interpello. Detta rinuncia

sarà sempre notificata o comunicata e il contribuente, per la stessa questione, non

perderà la facoltà di presentare una nuova istanza.

REGOLARIZZAZIONE E INTEGRAZIONE ISTANZA

Richiesta diregolarizzazione

L’invito a regolarizzare l’istanzaè comunicato al contribuenteentro 30 giorni dalla consegna odalla ricezione dell’istanza daparte dell’Ufficio competente

La regolarizzazione deve essereperfezionata entro 30 giorni,pena l’inammissibilità dell’istanza

Richiesta diintegrazione

documentazione

Il contribuente deve presentaretutta la documentazionerichiesta, preferibilmente susupporto informatico

Se il contribuente non integral’istanza entro un anno dallarichiesta dell’AmministrazioneFinanziaria, si produrrà unarinuncia all’istanza stessa

MODALITÀ DI RISPOSTA

Il parere dell’Agenzia delle Entrate è reso in forma scritta e motivata e la risposta si

intende comunicata o notificata al contribuente solo al momento della ricezione. Il termine

per l’invio della risposta, da parte dell’Amministrazione Finanziaria differisce a seconda

della tipologia di interpello presentato. Per gli interpelli ordinari, infatti, il termine è di 90

giorni, mentre per le altre tipologie di interpello il termine è fissato in 120 giorni.

Ai sensi dell’articolo 11, comma 6 della Legge n. 212/2000, una risposta che a giudizio

della Commissione Regionale competente dell’Agenzia delle Entrate deve essere

pubblicata, al contempo deve essere anche, inoltrata alla Direzione Centrale competente.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 45 di 56

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Nel caso di istanza trasferita alla Commissione Centrale competente sarà la stessa

Commissione Centrale a fornire la risposta al contribuente e a pubblicare, in presenza dei

giusti presupposti, la risposta sotto forma di Circolare o di Risoluzione. Si ricorda, inoltre,

che l’eventuale trasferimento dell’istanza di interpello dalla sede regionale alla sede

centrale competente dell’Agenzia delle Entrate non incide assolutamente sui termini di

risposta dell’Amministrazione, che rimangono esattamente gli stessi.

La mancata risposta dell’Ufficio all’istanza del contribuente equivale alla accettazione,

ovvero alla condivisione della soluzione proposta dal contribuente. Vige, infatti, la regola

del “silenzio assenso”. Di conseguenza, in caso di mancata risposta viene considerato a

tutti gli effetti nullo un eventuale successivo provvedimento nei confronti del contribuente,

anche di natura sanzionatoria, difforme dalla soluzione proposta dal contribuente.

TERMINI DI RISPOSTA PER GLI INTERPELLI

TIPOLOGIA DI

INTERPELLOTERMINI

SILENZIO

ASSENSONOTIFICA / COMUNICAZIONE

Interpelloordinario

90 giorni SILa risposta si intende notificata o

comunicata al momento dellaricezione da parte del

contribuenteAltri interpelli 120 giorni SI

IMPUGNABILITÀ DELLE ISTANZE

L’articolo 6 del D.lgs. n. 156/20154 dà la possibilità al contribuente di impugnare le sole

istanze relative agli interpelli disapplicativi. In questi ipotesi, infatti, è concessa una sorta di

“tutela differita”, in quanto il contribuente potrà, in sede di ricorso verso un atto impositivo,

far valere le proprie ragioni anche in caso di invio di un precedente interpello, cui è stata

data risposta negativa.

Per tutte le altre tipologie di interpello, invece, è esclusa al contribuente la possibilità di

impugnare la risposta negativa fornita dall’Amministrazione Finanziaria.

4 L’articolo 6 del D.lgs. n. 156/2015 stabilisce che: “le risposte alle istanze di interpello di cui all’articolo 11,Legge n. 212/2000, recante lo Statuto dei diritti del contribuente, non sono impugnabili, salvo le risposte alleistanze presentate ai sensi del comma 2 del medesimo articolo 11, avverso le quali può essere propostoricorso unitamente all’atto impositivo”

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 46 di 56

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L’Approfondimento – 3

L’utilizzo del credito IVA 2015

PREMESSA

È noto che, a partire dal 16.01.2016 è possibile utilizzare in compensazione l’eventuale

credito IVA maturato nel periodo d’imposta 2015.

È altrettanto palese che quest’operazione soggiace a specifiche disposizioni e limitazioni

in base alle quali:

1) la compensazione "orizzontale" o "esterna" è ammessa già a decorrere dalla

scadenza del 16 gennaio 2016 (codice tributo 6099 – anno di riferimento 2015), ma

solo fino al limite massimo di euro 5.000;

2) l'eventuale credito eccedente euro 5.000, ma entro l'ulteriore limite di euro 15.000,

può essere utilizzato esclusivamente a partire dal giorno 16 del mese successivo a

quello di presentazione della dichiarazione annuale IVA;

3) l’utilizzo del credito IVA eccedente euro 15.000 è ammesso solo a condizione che:

a. sia preventivamente presentata la dichiarazione modello IVA 2016;

b. venga apposto sulla medesima il visto di conformità.

Focus del presente Approfondimento è proprio l’analisi dei casi in cui è ammesso l’utilizzo

del credito IVA 2015 e le modalità di fruizione del medesimo.

LA COMPENSAZIONE DEL CREDITO IVA

In linea di principio generale, la presenza di un credito risultante dalla dichiarazione

annuale IVA consente al contribuente, alternativamente, di:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 47 di 56

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a) riportare il credito all’anno successivo e:

a. scomputarlo nelle successive liquidazioni periodiche;

b. utilizzarlo in compensazione;

b) richiederne di rimborso.

L’utilizzo è ammesso per la compensazione di:

• un debito della stessa imposta (compensazione c.d. “verticale” – ad esempio IVA con

IVA);

• un debito relativo ad altre imposte, contributi previdenziali, premi o altri versamenti

(compensazione c.d. “orizzontale” – ad esempio IVA con IRAP). Si ricorda al riguardo

che la compensazione orizzontale è ammessa fino a un massimo annuo pari a euro

700.000 (fino al 2014 la soglia era fissata in euro 516.546,90).

Sul tema, già nel 2010, era intervenuta l’Agenzia delle Entrate la quale, per mezzo della

Circolare n. 1/E del 15.01.2010, aveva chiarito che, per la compensazione orizzontale,

l’utilizzo del credito IVA deve:

• obbligatoriamente avvenire tramite la sua esposizione nel modello F24;

• essere riferito ad imposte, contributi, premi o altri versamenti diversi dall’IVA dovuta a

saldo, acconto o versamento periodico.

Per contro, la compensazione del credito IVA con “IVA di periodo”, rappresentando

semplicemente “una diversa modalità di esercitare la detrazione dell’eccedenza IVA a

credito”, non deve ritenersi alla stregua di una compensazione orizzontale in quanto può

essere evidenziata nella dichiarazione IVA annuale e, di conseguenza, non vi è l’obbligo di

indicazione dell’operazione nel modello F24.

Al riguardo l’Amministrazione ha inoltre specificato che le compensazioni verticali non

soggiacciono alle limitazioni previste per quelle orizzontali (cfr. Circolare n. 29/E del

03.06.2010).

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 48 di 56

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In altre parole ciò significa che nel caso, ad esempio, della sussistenza di un debito IVA

2015 (codice tributo 6099) compensato con il credito del primo trimestre 2016,

l’esposizione nel modello F24 dell’utilizzo è obbligatoria, in quanto trattasi di un credito

cronologicamente successivo al debito da estinguere che non può trovare

rappresentazione nella medesima dichiarazione annuale.

L’UTILIZZO IN COMPENSAZIONE DEL CREDITO IVA 2015

Come premesso, le modalità di fruizione della compensazione orizzontale IVA, in caso di

credito maturato nel periodo d’imposta 2015, sono diverse a seconda dell’ammontare.

In linea di principio generale le fattispecie che si possono verificare sono tre:

1) utilizzo fino a euro 5.000 a partire dal 16.01 del periodo successivo a quello di

riferimento; in tal caso:

a) non è prevista alcun vincolo alla compensazione;

b) devono essere comunque rispettate le ordinarie regole previste per la

compensazione dei crediti tributari / previdenziali;

c) non è necessario presentare preventivamente la dichiarazione annuale;

2) utilizzo oltre euro 5.000 e fino a euro 15.000, a partire dal 16 del mese successivo a

quello di presentazione della dichiarazione annuale (ovvero dell’istanza trimestrale);

in tal caso:

a) per la compensazione è necessario utilizzare i servizi telematici messi a

disposizione dall’Agenzia delle Entrate (Entratel / Fisconline);

b) il modello F24 va inviato all’Agenzia almeno 10 giorni dopo la presentazione

della dichiarazione;

3) utilizzo superiore a euro 15.000 a partire dal 16 del mese successivo a quello di

presentazione della dichiarazione annuale (ovvero dell’istanza trimestrale); in tal

caso:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 49 di 56

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a) per la compensazione è necessario utilizzare i servizi telematici messi a

disposizione dall’Agenzia delle Entrate (Entratel / Fisconline);

b) il modello F24 va inviato all’Agenzia almeno 10 giorni dopo la presentazione

della dichiarazione;

c) è obbligatoria l’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione da parte

di un soggetto abilitato.

Rispetto tale ultimo punto è opportuno puntualizzare che:

• la soglia prevista per l’apposizione del visto di conformità, nel caso di start-up

innovative, sale a euro 50.000;

• non concorre al raggiungimento delle soglie testé evidenziate l’eventuale utilizzo del

credito IVA 2015 per il pagamento del saldo annuale relativo al 2016 (codice tributo

6099, anno di riferimento 2016) poiché tale operazione troverà esposizione nel quadro

VL del modello IVA 2017.

Si consideri ad esempio il caso di un contribuente cha nel modello IVA 2016 annoti un

credito IVA pari a euro 25.000. In questo caso egli potrà:

• utilizzare in compensazione orizzontale, a partire dal 16.01.2016, euro 5.0000, senza

necessità di presentare alcuna dichiarazione;

• superata predetta soglia dovrà, per poter continuare a compensare orizzontalmente il

credito residuo (fino a euro 15.000), presentare la dichiarazione annuale IVA. L’utilizzo

sarà comunque concesso solo a partire dal 16 del mese successivo a quello in cui è

stata presentata la predetta dichiarazione;

• qualora infine volesse utilizzare tutto il credito residuo eccedente euro 15.000 dovrà

provvedere all’apposizione del visto di conformità.

L’ESPOSIZIONE DELLA COMPENSAZIONE NEL MODELLO F24

In base a quanto stabilito dal comma 2 dell’articolo 11, D.L. n. 66/2014, i contribuenti

titolari di partita IVA, in caso di versamento tramite modello F24, sono tenuti a rispettare le

seguenti disposizioni:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 50 di 56

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• modello F24 “a zero”: la presentazione deve essere effettuata, esclusivamente, per via

telematica tramite i canali messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate;

• modello F24 “a debito”: la presentazione può avvenire mediante:

­ i servizi telematici messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate;

­ gli intermediari della riscossione (Entratel / Fisconline / remote – home banking).

A nulla rileva, in tale contesto, la sussistenza (o meno) di eventuale

compensazione.

Come precisato dall’Amministrazione nella Circolare n. 27/E del 19.09.2014, le norme de

quo si aggiungono a quelle già in vigore, pertanto oltre i predetti obblighi è necessario che

i contribuenti si avvalgano esclusivamente dei servizi telematici messi a disposizione

dell’Agenzia delle Entrate per tutti i modelli F24 che espongono un utilizzo in

compensazione del credito IVA annuale / trimestrale di importo annuo superiore a euro

5.000.

LA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE ANNUALE IVA

Abbiamo più volte affermato nel corso del presente Approfondimento che, per poter

utilizzare il credito IVA 2015 per importi superiori a euro 5.000, è necessario presentare la

dichiarazione annuale IVA 2016 in forma autonoma; ciò è ammesso a partire dal 1°

febbraio di ogni anno. Al riguardo si precisa inoltre quanto segue:

1) la presentazione del modello IVA 2016 in forma autonoma nel mese di febbraio

esonera il contribuente dall’invio della Comunicazione dati IVA relativa al 2015;

2) è comunque possibile inviare la dichiarazione in parola anche qualora l’importo del

credito IVA sia inferiore o pari a euro 5.000;

3) l’obbligo di presentazione della dichiarazione IVA annuale in forma autonoma entro il

mese di febbraio è stato differito, per effetto delle disposizioni contenute nel comma

8-bis dell’articolo 10, D.L. n. 192/14, al 2017 (in luogo del 2016);

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4) la dichiarazione annuale presentata senza il visto di conformità, che limita l’utilizzo

del credito in compensazione a euro 15.000, può comunque essere sostituita da una

dichiarazione correttiva “nei termini”, ovvero integrativa, completa del visto al fine di

poter compensare un importo superiore. Anche in questo caso l’utilizzo sarà

ammesso a partire dal 16 del mese successivo a quello di presentazione della

medesima;

5) permane in ogni caso la possibilità di presentare la dichiarazione annuale IVA

unificata. Anche in questo caso bisognerà attendere il 16 del mese successivo per

poter utilizzare l’eventuale credito IVA annotato in dichiarazione e superiore a euro

5.000.

Stanti le sopraelencate fattispecie si riportano di seguito delle esemplificazioni pratiche.

Esempio 1: si consideri il caso di un contribuente che, al 31.12.2015, presenta la seguente

situazione:

credito IVA euro 7.500

destinato a compensazione orizzontale euro 4.500

In tal caso il soggetto non ha alcun obbligo specifico, pertanto potrà:

• iniziare ad utilizzare il proprio credito (così per come destinato) a partire dal

16.01.2016;

• decidere se presentare o meno la dichiarazione annuale 2016 IVA in forma autonoma.

Esempio 2: si consideri il caso di un contribuente che, al 31.12.2015, presenta la seguente

situazione:

credito IVA euro 12.000

destinato a compensazione orizzontale euro 8.000

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In tal caso il soggetto potrà:

• iniziare ad utilizzare il proprio credito a partire dal 16.01.2016 fino a concorrenza della

soglia di euro 5.000;

• presentare la dichiarazione annuale 2016 IVA in forma autonoma per poter fruire degli

ulteriori euro 3.000 a partire dal 16 del mese successivo a quello di presentazione

della medesima;

• utilizzare Entratel / Fisconline per i modelli F24 relativi agli utilizzi eccedenti euro

5.000.

Esempio 3: si consideri il caso di un contribuente che, al 31.12.2015, presenta la seguente

situazione:

credito IVA euro 40.000

destinato a compensazione orizzontale euro 25.000

In tal caso il soggetto potrà:

• iniziare ad utilizzare il proprio credito a partire dal 16.01.2016 fino a concorrenza della

soglia di euro 5.000;

• presentare la dichiarazione annuale 2016 IVA in forma autonoma:

­ senza apposizione del visto di conformità per poter fruire degli ulteriori euro

10.000 a partire dal 16 del mese successivo a quello di presentazione della

medesima;

­ con apposizione del visto di conformità per poter utilizzare in compensazione

orizzontale il credito IVA 2015 per importi superiori a euro 15.000.

Si ricorda l’obbligatorio utilizzo di Entratel / Fisconline per l’invio dei modelli F24 relativi agli

utilizzi eccedenti euro 5.000.

Esempio 4: si consideri il caso di un contribuente che, al 31.12.2015, presenta la seguente

situazione:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 53 di 56

pagina 53 di 56

credito IVA euro 40.000

destinato a compensazione orizzontale euro 40.000

In tal caso, avendo deciso di utilizzare il credito IVA 2015 in sede di liquidazioni IVA

periodiche, ancorché tramite la presentazione del modello F24, non sono applicabili le

limitazioni per la compensazione del credito IVA annuale.

L’UTILIZZO DEL RESIDUO CREDITO IVA 2014

Qualora sussista, alla chiusura del 2015, un ulteriore credito residuo del 2014, questo si

potrà utilizzare indicando, nel modello F24, il codice tributo 6099 e l’anno di riferimento

2014. Ciò sarà possibile fino alla presentazione della dichiarazione annuale IVA 2016. In

quel momento detto credito diverrà a tutti gli effetti riferibile al periodo d’imposta 2015.

Quanto sopra trova applicazione:

• fino all’importo di euro 15.000 per il credito IVA 2014 non “certificato”;

• “senza limiti” per il credito IVA 2014 “certificato”.

Esempio 1: si consideri il caso di un contribuente che, al 31.12.2015, presenta la seguente

situazione:

credito IVA 2014 euro 69.000

compensazione orizzontale nel 2015 euro 39.000

Dai dati preliminari sopra esposti è evidente che il credito IVA 2014 è stato “certificato” nel

modello IVA 2015; per questo motivo sarà possibile continuare a compensarlo nel 2016

fino al momento della presentazione della dichiarazione annuale IVA 2016 allorquando

verrà “riqualificato” come credito IVA 2015.

Esempio 2: si consideri il caso di un contribuente che, al 31.12.2015, presenta la seguente

situazione:

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 54 di 56

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credito IVA 2014 euro 18.000

compensazione orizzontale nel 2015 euro 6.000

A differenza dell’esempio precedente, in questo caso il credito IVA 2014, per scelta del

contribuente, non è stato “certificato” nel modello IVA 2015; ciò comporta i seguenti vincoli

all’utilizzo:

• fino alla soglia di euro 15.000;

• fino al momento della presentazione della dichiarazione annuale IVA 2016 allorquando

verrà “riqualificato” come credito IVA 2015.

Esempio 3: si consideri il caso di un contribuente che, al 31.12.2015, presenta la seguente

situazione:

credito IVA 2014 euro 12.000

compensazione orizzontale nel 2015 euro 6.000

In questo caso il credito IVA 2014 non doveva essere “certificato” nel modello IVA 2015;

per questo motivo potrà essere utilizzato:

• senza vincoli;

• fino al momento della presentazione della dichiarazione annuale IVA 2016 allorquando

verrà “riqualificato” come credito IVA 2015.

I CREDITI TRIMESTRALI 2015

Oltre a quello annuale è consentito, ai contribuenti che ne possiedono i requisiti, l’utilizzo

in compensazione (ovvero rimborso) del credito IVA trimestrale tramite il modello IVA TR.

Il meccanismo di fruizione è il medesimo di quello esaminato nel paragrafo precedente

con riferimento alla “riqualificazione” del credito in dichiarazione annuale.

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quaderno settimanale n.4 del 01 febbraio 2016 pagina 55 di 56

pagina 55 di 56

Ciò significa che i crediti IVA relativi al primo (codice tributo 6036), secondo (codice tributo

6037) e terzo trimestre 2015 (codice tributo 6038) risultanti dai modelli IVA TR, presentati

nel corso dello stesso anno, relativamente all’importo “residuo” non utilizzato nel 2015,

potranno essere compensati nel 2016 come di seguito rappresentato.

Esempio 1

MODELLO TR COMPENSAZIONE

DATA PRESENTAZIONE IMPORTO PERIODO IMPORTO DESTINATO UTILIZZO

20.07.2015 euro 20.000 II trimestre euro 20.000 euro 14.000

Stanti i dati sopra esposti, il credito trimestrale 2015 residuo (euro 6.000) potrà essere

utilizzato in compensazione nel 2016 tramite il codice tributo 6037, anno di riferimento

2015.

Al momento della presentazione della dichiarazione annuale IVA 2016, il contribuente

dovrà riportare nel quadro VL:

• l’ammontare del credito IVA trimestrale e del relativo utilizzo;

• l’eventuale “residuo” non ancora utilizzato che contribuirà a determinare l’ammontare

complessivo del credito IVA 2015.

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Le prossime scadenze

1 febbraio 2016IMBALLAGGI – IVA

Emissione delle fatture relative a cessioni di imballaggi e/o

recipienti effettuate nel 2015 e non restituiti secondo contratto

INAIL CASALINGHE

Versamento annuale della polizza assicurativa pari ad euro

12,91

9 febbraio 2016 SPESE MEDICHE MODELLO 730 PRECOMPILATO

I medici iscritti agli Albi, le strutture sanitarie accreditate,

inviano al Sistema Tessera Sanitaria (STS) i dati relativi alle

prestazioni erogate a carico dell’assistito

15 febbraio 2016 FATTURAZIONE DIFFERITA – IVA

Emissione delle fatture differite riguardanti beni spediti o

consegnati nel mese precedente

REGISTRAZIONE CORRISPETTIVI

Registrazione delle operazioni per le quali sono stati rilasciati

lo scontrino o la ricevuta fiscale nel mese precedente

REGISTRAZIONI CONTABILI ASD

Registrazione dei corrispettivi e dei proventi derivanti

dall’esercizio dell’attività commerciale del mese precedente

da parte delle Associazioni Sportive Dilettantistiche