quaderno settimanale 7-2015 - aggiornamento fiscale e
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qpquaderno professionale
Quaderno SettimanaleCircolare settimanale di aggiornamento e supporto professionale
Numero 7 del 23 febbraio 2015
In questo numero:
Flash stampa .............................................................................................................. 3
L’Agenzia interpreta................................................................................................... 5
Il Giudice ha sentenziato ............................................................................................ 7
L’Approfondimento – 1 .............................................................................................. 9
Tassa annuale per la vidimazione dei libri sociali.................................................................................. 9
L’Approfondimento – 2 ............................................................................................ 15
La procedura del rimborso dell’IVA per gli acquisti all’estero ............................................................ 15
L’Approfondimento – 3 ............................................................................................ 29
Aliquote 2015 della Gestione Separata INPS ...................................................................................... 29
L’Approfondimento – 4 ............................................................................................ 33
Modello EAS 2015 .................................................................................................................................... 33
Le prossime scadenze............................................................................................... 43
Gruppo scientifico:
Cerato Sandro – Costa GianfrancoBurzacchi Francesco – Trevisan Michele
Costa Francesco – Zocca LucaTatone Alessandro – Marcolla Alessandro
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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Flash stampa
Rent to buy ITALIA OGGI
16.02.2015
Il contratto di rent to buy consiste nella stipuladi un contratto di affitto e di un contratto diopzione che consente all’inquilino dicomprare l’immobile a un prezzo stabilitodopo un certo numero di anni e decurtando lemensilità versate. Fino al momento del rogito,le imposte legate al possesso dell’immobile ele spese di manutenzione straordinaria sonoa carico del proprietario. Per quanto riguarda icanoni versati, la parte relativa al godimentodell’immobile è trattata come un normaleaffitto, mentre la parte finalizzata all’acquistoè tassata come un acconto sul prezzo divendita
Voluntarydisclosure
IL SOLE 24 ORE
17.02.2015
Nell’ambito della procedura di voluntarydisclosure, il contribuente italiano è tenuto adautorizzare formalmente l’intermediario esteroa trasmettere alle autorità finanziarie italianerichiedenti tutti i dati concernenti le proprieattività già detenute e che siano oggetto dellaprocedura
Decreto“milleproroghe”
IL SOLE 24 ORE
18.02.2015
IL SOLE 24 ORE
19.02.2015
In attesa della definitiva approvazione delDecreto “milleproroghe”, si segnalano, inbreve, alcuni provvedimenti in esso contenuti:
• posticipo di un anno dell’applicazione deirequisiti minimi richiesti ai CAF per l’inviodelle dichiarazioni precompilate;
• proroga al 2015 del vecchio regime deiminimi e possibilità, per i titolari di partitaIVA che guadagnano fino a euro 30.000all’anno, di valutare la scelta tra il nuovoe il vecchio regime, con aliquoterispettivamente fissate al 15% e al 5%;
• estensione, fino al 2017, degli incentivifiscali per il rientro dei lavoratori italianiche si sono trasferiti all’estero;
• elevamento, fino al 31.12.2015, dal 10%al 20% dell’importo contrattuale,dell’anticipo del prezzo in favoredell’appaltatore, al fine di attenuarel’impatto negativo prodotto dallo splitpayment
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Dichiarazioni2015
IL SOLE 24 ORE
18.02.2015
ITALIA OGGI
18.02.2015
IL SOLE 24 ORE
20.02.2015
Sono disponibili, sul sito internet dell’Agenziadelle Entrate, le specifiche tecniche e leistruzioni per l’invio dei modelli dichiarativi2015
Nota Integrativain XBRL
IL SOLE 24 ORE
18.02.2015
ITALIA OGGI
19.02.2015
L’obbligo di utilizzo del formato XBRL per laNota Integrativa vale solo per i bilanciapprovati dopo il 03.03.2015. I documentiapprovati prima di tale data potranno avere laNota Integrativa in formato PDF, anche sedepositati in data successiva
Regime forfetario ITALIA OGGI
19.02.2015
Non rileva l’importo dell’IVA, anche seindetraibile, né il costo sostenuto perl’acquisizione di beni immateriali per il calcolodel limite di euro 20.000 del valore dei benistrumentali quale requisito per l’adesione alnuovo regime forfetario previsto dalla Leggen. 190/2014
Sabatini-bis ITALIA OGGI
21.02.2015
Le agevolazioni Sabatini-bis possono essereconcesse, oltre che per l’acquisto dei benistrumentali e dei macchinari, anche per imezzi di trasporto, a condizione che sianofunzionali all’esercizio dell’attività d’impresa eal servizio di un’unità locale dell’impresamedesima
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L’Agenzia interpreta
Tassazionerendite finanziarie
R.M.16.02.2015
N. 16/E
L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzionecitata, ha chiarito che, nel caso in cui unrisparmiatore apra direttamente a proprionome un conto corrente e rilasci a unasocietà di gestione del risparmio (Sgr) unadelega a movimentare i conti nell’ambito di uncontratto di gestione del portafoglio,l’individuazione del sostituto d’imposta perl’applicazione della ritenuta sui proventipercepiti dipende dal tipo di regime fiscaleapplicabile agli strumenti finanziari
Diritto disuperficie eacquisto dellaproprietà
R.M.16.02.2015
N. 17/E
L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzionecitata, ha affermato che gli atti, con i quali ilComune cede al titolare di un alloggio indiritto di superficie la proprietà dell’area sullaquale poggia l’edificio, sono soggetti alregime agevolato; pertanto, si applica solol’imposta di registro in misura fissa (conconseguente esenzione da imposte ipotecariee catastali)
Creditoassunzionialtamentequalificate
PROVVEDIMENTO
16.02.2015N. 2015/21900
R.M.16.02.2015
N. 18/E
L’Agenzia delle Entrate, con il Provvedimentocitato, ha stabilito le modalità per il recupero,con il modello F24, del credito di imposta perle assunzioni a tempo indeterminato dipersonale altamente qualificato. L’Agenzia,inoltre, con la Risoluzione citata, ha istituito ilcodice tributo 6847 da utilizzare per lacompensazione del bonus, pari al 35% deglioneri relativi alle assunzioni
Avviso diintimazione
PROVVEDIMENTO
17.02.2015N. 22585/2015
L’Agenzia delle Entrate, con il Provvedimentocitato, ha approvato il nuovo modello diavviso di intimazione
Rent to buy C.M.19.02.2015
N. 4/E
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolarecitata, ha analizzato il trattamento fiscale delcontratto di rent to buy
Bonusinvestimenti
C.M.19.02.2015
N. 5/E
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolarecitata, ha fornito alcune indicazioni riguardantiil bonus per gli acquisti di macchinari,denominato Tremonti-quater
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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Chiarimenti suTelefisco eVideoforum
C.M.19.02.2015
N. 6/E
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolarecitata, ha fornito chiarimenti sui quesiti postidurante Telefisco e Videoforum. Le tematicheaffrontate sono le seguenti:
• black list;• Certificazione Unica;• dichiarazione precompilata;• dichiarazioni d’intento;
• Enti non commerciali;• inversione contabile per il settore
energetico;• IRAP;• IVA;• nuovo regime forfetario dei contribuenti
persone fisiche esercenti attivitàd’impresa, arti o professioni;
• ravvedimento operoso;• reddito d’impresa;• redditometro;• società estinte;• società in perdita sistemica;• voluntary disclousure
Elenchi Intrastat PROVVEDIMENTO
AGENZIA DELLE
DOGANE
AGENZIA DELLE
ENTRATE
19.02.2015
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli el’Agenzia delle Entrate, d’intesa con l’Istat,con il Provvedimento citato, hanno approvatole semplificazioni in materia di elenchiIntrastat
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Il Giudice ha sentenziato
Diritto di difesa CASS.N. 4919/2015
Anche nel corso di un controllo fiscaledevono essere assicurate al contribuente legaranzie difensive previste dal Codice diProcedura Penale nel momento in cuiemergono indizi di un reato tributario
Contraddittoriopreventivo anchecon le Dogane
C.T.R. LIGURIA
N. 36/5/2015
L’obbligo di instaurare il contraddittoriopreventivo con il contribuente è valido ancheper l’Agenzia delle Dogane
Deducibilità delTrattamento diFine Mandato
C.T.R. LOMBARDIA
N. 1869/15/2014
Il Trattamento di Fine Mandato (TFM) deveessere dedotto, secondo il principio dellacompetenza, anche in assenza di unaspecifica delibera assembleare che loprevede, qualora dalla lettura dello Statutoemerga una stretta connessione tra TFMstesso e compenso degli amministratori
Contenuto cartelladi pagamento
CASS.N. 2625/2015
Spetta ad Equitalia provare il contenutodella cartella di pagamento notificata inbusta chiusa direttamente a mezzo posta,nel caso in cui il destinatario oppongacontestazioni, a prescindere dalle qualitàsoggettive del mittente
Indebitacompensazione econfisca
CASS.N. 6705/2015
Il profitto ricavato dall’indebitacompensazione fiscale è da confiscare solose con l’attività illecita l’imprenditore haconseguito un profitto superiore a euro50.000
Frode fiscale CASS.N. 6842/2015
Può essere condannato per frode fiscale ilsoggetto che fattura acconti di operazionicommerciali incerte e future, a nullarilevando la sussistenza di un contratto fra leparti che preveda gli effetti del mancatobuon fine della relazione.Il profitto
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Riclassamentocatastale motivato
CASS.17.02.2015
N. 3156
È illegittimo il riclassamento catastale senon è specificato in modo adeguato lamotivazione. È necessaria la dettagliataclassificazione dei miglioramenti dellequalità ambientali o urbane del contesto incui l’immobile è inserito e dellecaratteristiche proprie edilizie dell’immobilestesso, affinché possa essere provato ilriclassamento
Responsabilità deisindaci
TRIBUNALE DI
TORINO
Qualora i sindaci non abbiano potutopercepire segnali di allarme derivanti da unacondotta illecita degli amministratori, aglistessi non può essere ascritta alcunaresponsabilità penale
Costiantieconomici
CASS.18.02.2015
N. 3198
Può essere deducibile anche il costoantieconomico purché inerente l’attivitàesercitata
Cessione quote eimposta diregistro
CASS.N. 3300/2015
Alla cessione di quote sociali si applicanotante imposte di registro quanti sono isoggetti acquirenti. L’imposta unica, infatti, èapplicabile solo quando il vincolo diconnessione tra le operazioni si verifica invirtù della legge o per esigenza obiettiva delnegozio giuridico e non per volontà delleparti
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L’Approfondimento – 1
Tassa annuale per la vidimazione dei libri sociali
PREMESSA
Siamo giunti anche quest’anno al momento di versare il diritto annuale per la vidimazione
dei libri sociali dovuto dalle società di capitali. Scade, infatti, lunedì 16 marzo il termine per
questo adempimento dovuto a prescindere che la società abbia la necessità o meno di
procedere con la vidimazione di libri sociali obbligatori1.
Questa tassa, che sostituisce quella di concessione governativa per la vidimazione dei libri
sociali, è dovuta in misura forfettaria, a prescindere, quindi dall’effettivo numero di libri
sociali utilizzati durante l’esercizio.
L’aspetto positivo è che il costo sostenuto risulta essere deducibile ai fini della
determinazione della base imponibile dell’IRES e dell’IRAP.
L’obbligo del versamento riguarda le sole società di capitali, e l’ammontare della tassa
varia in funzione dell’entità del capitale sociale o del fondo di dotazione esistente il 1
gennaio 2015, mentre eventuali variazioni successive a tale data rileveranno per il
versamento dovuto per l’anno successivo.
1Indicati dall’articolo 2214 del Codice Civile ed integrato:• dall’articolo 2421 per le S.p.A. e per le S.a.p.a. (norma applicabile in quanto compatibile, ai sensi
dell’articolo 2454);• articolo 2478 per le S.r.l.
Ricordiamo che per le sole S.r.l. per effetto dell’articolo 16, comma 12-septies del D.L. n. 185/2008(convertito con modificazioni in Legge n. 2/2009), con decorrenza dal 30 marzo 2009 è stato abolito il librosoci; di conseguenza attualmente i libri sociali obbligatori per le S.r.l. sono:
• il libro delle decisioni dei soci;• il libro delle decisioni degli amministratori;• il libro delle decisioni del collegio sindacale, salvo che il collegio sindacale non sia obbligatorio ai sensi
dell’articolo 2477, comma 2 e 3
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AMBITO SOGGETTIVO
Sono tenute al versamento di questa tassa tutte le società di capitali (S.p.A., S.r.l. e
S.a.p.a.) e tra queste, come confermato dalla C.M. n. 108/E/19962, sono comprese anche:
• le società il liquidazione ordinaria;
• le società sottoposte a procedure concorsuali, se ancora soggette all’obbligo di tenuta
e vidimazione dei libri contabili obbligatori.
Al contrario non sono tenute al versamento:
• le società cooperative e di mutua assicurazione3;
• i consorzi che non hanno assunto veste di società consortili4;
• le società di capitali dichiarate fallite5;
• società sportive dilettantistiche costituite in forma giuridica di società di capitali senza
scopo di lucro affiliate ad una Federazione sportiva nazionale, ad una disciplina
sportiva associata o ad un Ente di formazione sportiva a condizione che il relativo atto
costitutivo sia conforme a quanto prescritto dalla Legge n. 289/2002.
In quest’ultimo caso, l’esonero dovrebbe essere collegato al fatto che l’articolo 13-bis,
comma 1, D.P.R. n. 641/72, così come modificato dall’articolo 90, comma 7, Legge n.
289/2002, prevede che “gli atti e i provvedimenti concernenti le organizzazioni non
lucrative di utilità sociale (ONLUS) e le società e Associazioni Sportive Dilettantistiche
sono esenti dalle tasse sulle concessioni governative”, con la conseguenza che se tali
soggetti non devono assolvere la tassa di concessione governativa in sede di vidimazione
gli stessi non sono neppure tenuti al versamento della tassa di vidimazione annuale.
2Capitolo numero 12, paragrafi 12.1.2 e 12.1.3. Segnaliamo che la C.M. n. 108/E/1996 fornisce risposte a
quesiti formulati in occasione di Telefisco 1996, in materia di imposte sui redditi, IVA, imposta di registro etasse sulle concessioni governative3
Come confermato dalla C.M. n. 108/E/1996, paragrafo 12.1.1. Le società cooperative e di mutuaassicurazione sono comunque tenute al versamento della tassa di concessione governativa per la bollaturae numerazione dei libri e dei registri, pari ad euro 67,00 per ogni 500 pagine o frazione di queste4
R.M. n. 411461 del 10.11.19905
Ordinanza del Tribunale di Torino del 19.02.1996. Per le società dichiarate fallite, ai sensi dell’articolo 38della Legge Fallimentare il curatore deve tenere un registro, preventivamente vidimato “senza spese” dalgiudice delegato, e annotarvi giorno per giorno le operazioni relative alla sua amministrazione
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La C.M. n. 108/E/1996 precisa che qualora la società vada a trasferire la propria sede
sociale in una circoscrizione territoriale di competenza di altro Ufficio IVA dopo aver già
provveduto al versamento della tassa per la vidimazione iniziale di libri e registri, non sarà
tenuta ad adempiere nuovamente all’obbligo tributario.
In tal caso, infatti, manca il presupposto per l'applicazione della tassa forfetaria, in quanto
non è prevista una nuova numerazione e bollatura dei libri e registri e, ai fini
dell’individuazione dell’Ufficio territoriale competente, il trasferimento di sede in altra
circoscrizione avrà effetto solo nell’anno successivo6.
AMBITO OGGETTIVO
Una volta individuati i soggetti tenuti al versamento della tassa, andiamo a quantificarne
l’ammontare. L’importo dovuto, come detto sopra, varia in funzione dell’ammontare del
capitale sociale e del fondo di dotazione della società alla data del 1 gennaio 2015, e
quindi:
• se inferiore o pari ad euro 516.456,90, la tassa dovuta è di euro 309,87;
• se superiore ad euro 516.456,90, la tassa dovuta è di euro 516,46.
La verifica di tale ammontare deve riferirsi unicamente alla data del 1 gennaio 2015,
qualsiasi altra variazione successiva avrà rilevanza solo per l’anno seguente. Per meglio
comprendere questa situazione ipotizziamo che in data 1 gennaio 2015 il capitale di una
S.p.A. ammonti ad euro 500.000,00 e successivamente, in data 1 marzo 2015 venga
deliberato l’aumento per portarlo ad euro 600.000,00; in questo caso:
6Sebbene di minor rilevo rispetto all’argomento trattato in questo intervento, riportiamo la risposta che la
C.M. n. 108/E/1996 ha fornito al seguente quesito: “D. Si può ritenere che la tassa annuale per la primavidimazione non sia dovuta nelle stesse ipotesi di esonero dal pagamento della tassa annuale sulla partitaIVA, cosicché se i soggetti che si trovano in tali ipotesi dovessero presentare registri per la numerazione ebollatura, sarebbero tenuti al pagamento della singola tassa d'atto al pari degli imprenditori individuali e dellesocietà di persone? R. La tassa annuale forfetaria di concessione governativa per la vidimazione di libri eregistri da parte delle società di capitali non gode delle stesse ipotesi di esonero previste per il pagamentodella tassa annuale sulla partita IVA, in quanto, non essendo espressamente prevista l'esenzione la stessanon può essere estesa per analogia. La tassa, pertanto, rimane applicabile sempre che permanga l'obbligodella tenuta di libri numerati e bollati nei modi previsti dal Codice Civile”
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• in data 16 marzo 2015 la tassa di vidimazione è pari ad euro 309,87;
• l’importo dovuto nell’anno successivo, sarà, invece, pari ad euro 516,46.
VERSAMENTO
La modalità del versamento della tassa dipende dal momento in cui la società è stata
costituita, ovvero prima del 1 gennaio 2015 o successivamente.
Per le società costituite prima di tale data il versamento dovrà essere eseguito mediante
trasmissione telematica del modello F24 indicando nella sezione “Erario” i seguenti
elementi:
• codice tributo “7085”;
• periodo di riferimento “2015”.
Se l’impresa dispone di crediti d’imposta è possibile compensare parzialmente o
totalmente l’importo dovuto, fermo restando l’obbligo di trasmissione del modello anche se
il saldo risulti pari a zero.
Ricordiamo che all’atto di richiesta della vidimazione di libri sociali successiva al 16 marzo
2015 la società dovrà dimostrare l’avvenuto versamento della tassa esibendo copia del
modello F24 al Notaio o al Registro delle Imprese.
Per le società costituite successivamente al 1 gennaio 2015, la tassa dovrà essere versata
esclusivamente con bollettino di c/c postale n. 6007, intestato all’Ufficio delle Entrate –
Centro Operativo di Pescara.
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OMESSO VERSAMENTO
In caso di omesso o ritardato versamento della tassa per la vidimazione dei libri sociali si
rende applicabile la sanzione prevista dall’articolo 13, comma 1 e 2, del D.lgs. n. 471/97,
che è pari al 30% dell’importo dovuto.
La violazione può comunque essere sanata mediante ravvedimento operoso, in tal caso
oltre all’importo dovuto dovranno essere versati gli interessi nel frattempo maturati7 oltre
ad applicare le sanzioni ridotte che sono pari al:
• dallo 0,20% al 2,80% se il pagamento è effettuato entro 14 giorni dalla scadenza,
tenendo presente che per ogni giorno di ritardo va applicato lo 0,20%;
• 3% se il ravvedimento viene operato dal 15° giorno successivo e fino al 30° giorni dal
termine originario;
• 3,33% se il versamento viene effettuato dopo il 30° giorno, ma entro il 90 giorno dalla
scadenza originaria;
• 3,75% se il ravvedimento viene effettuato trascorsi 90 giorni dal termine ed entro un
anno dalla scadenza.
Merita poi una ulteriore precisazione. Infatti, nel caso in cui il “tardivo” versamento della
tassa non sia contestuale al versamento della sanzione ridotta, quest’ultima va
commisurata in base ai giorni di ritardo del versamento della tassa. Infatti, l’Agenzia delle
Entrate, con la Circolare 05.08.2011, n. 41/E, ha precisato che in presenza di un
versamento eseguito con 3 giorni di ritardo regolarizzato entro 30 giorni dalla scadenza, la
sanzione è pari allo 0,60% (0,20% x 3).
Il versamento della sanzione dovrà avvenire utilizzando il modello F23 riportando i
seguenti dati:
• campo 6: codice ufficio “RCC”;
• campo 9: causale “SZ”;
7Tasso legale di interesse del 1% (D.M. del 12.12.2013)
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• campo 11: codice tributo “678T – Sanzione pecuniaria tasse sulle concessioni
governative”.
Quindi, il versamento della tassa di vidimazione va eseguito con modello F24, mentre le
sanzioni vanno versate con modello F23: le solite storture tipicamente italiane.
Ricordiamo, infine, che entro il 16 marzo 2015 sarà possibile regolarizzare anche l’omesso
versamento dovuto per l’anno 2014: in questo caso sono applicabili le sanzioni ridotte
nella misura di 1/8 del minimo (30%) e quindi nella misura del 3,75%, ed alla tassa vanno
sommati gli interessi maturati8.
Per completezza di informazione, si rappresenta che alcune Camere di Commercio e pure
l’Agenzia delle Entrate ritengono che la sanzione applicabile vada dal minimo del 100% al
massimo del 200%, in applicazione dall’articolo 9, comma 1, D.P.R. n. 641/72, il quale
afferma “chi esercita un’attività per la quale è necessario un atto soggetto a tassa sulle
concessioni governative senza aver ottenuto l’atto stesso o assolta la relativa tassa è
punito con la sanzione amministrativa dal cento al duecento per cento della tassa
medesima …”.
8Calcolati applicando la precedente aliquota di interesse legale dell’1,5% (D.M. del 07.12.2010)
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L’Approfondimento – 2
La procedura del rimborso dell’IVA per gli acquisti all’estero
PREMESSA
A partire dal 2010, come noto, è entrata in vigore una nuova disciplina per il rimborso
dell’IVA ai contribuenti residenti in uno Stato membro (dell’Unione Europea) diverso da
quello che effettua il rimborso.
Ai sensi della nuova regolamentazione, si evidenzia come i contribuenti intenzionati a
ricevere il rimborso dell’imposta debbano presentare un’apposita domanda all’Agenzia
delle Entrate mediante i servizi telematici messi loro a disposizione da quest’ultima.
In particolare, entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello in cui è stato chiesto il
rimborso (termine previsto per la presentazione), i soggetti interessati alla restituzione
dell’IVA sono tenuti ad utilizzare Entratel o Fisconline, a seconda del canale a cui gli stessi
sono stati abilitati, per comunicare la propria domanda. Quest’ultima, poi, prima di essere
inoltrata allo Stato competente, viene esaminata (nonché gestita assieme a tutte le altre)
dal Centro Operativo di Pescara.
PRESUPPOSTI DEL RIMBORSO
L’articolo 38-bis1 del D.P.R. n. 633/72 disciplina i rimborsi IVA chiesti dagli operatori
italiani per gli acquisti e le importazioni effettuate in altri Paesi membri dell’UE.
Di seguito vengono, dunque, esaminati, i presupposti del rimborso e le modalità di
gestione delle istanze di rimborso da parte del Centro Operativo di Pescara.
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PRESUPPOSTO DESCRIZIONE
Luogo distabilimento del
richiedente
Il richiedente non deve avere avuto, nel periodo di riferimento e nelloStato comunitario relativo rimborso:
• la sede principale della propria attività;• una stabile organizzazione dalla quale sono state effettuate
operazioni commerciali;• in mancanza della sede o di una stabile organizzazione, il
proprio domicilio ovvero la propria residenza.
Sul punto, la Corte di Giustizia, attraverso la sentenza n. C-323/12del 06.02.2014, ha affermato che un soggetto passivo stabilito inuno Stato membro, che abbia effettuato cessioni di beniterritorialmente rilevanti in un altro Stato membro, ivi soggette areverse charge, ha il diritto di ottenere il rimborso “diretto” dell’IVAanche se identificato, per mezzo di un rappresentante fiscale, in taleultimo Stato. Di diverso avviso sembrerebbe, invece, esserel’Agenzia delle Entrate: attraverso delle FAQ pubblicate sul propriosito internet nel 2010, la stessa si era pronunciata, infatti, contro airimborsi in cui il richiedente di un altro Paese comunitario vieneidentificato in Italia direttamente o per mezzo di un rappresentantefiscale
Divieto dioperazioni nello
Stato comunitariodi rimborso
Il richiedente, nel periodo afferente al rimborso, non deve avereffettuato operazioni (attive) territorialmente rilevanti nello Statocomunitario di rimborso. Viene posta tuttavia un’eccezione per:
• i servizi non imponibili di trasporto internazionale e relativiservizi accessori;
• le cessioni e le prestazioni soggette a reverse charge
Acquisti eimportazioni con
IVA detraibile
L’erogazione del rimborso presuppone che l’imposta sia detraibile inItalia, con l’avvertenza, però, che le eventuali limitazioni oggettive aldiritto di detrazione, previste dallo Stato comunitario di rimborso, siapplichino anche nei confronti del richiedente. Per quel checoncerne, invece, le limitazioni soggettive, si evidenzia come, incaso di pro rata di detrazione, il rimborso possa essere chiesto inmisura proporzionale alle operazioni imponibili effettuate dalrichiedente. A tal fine:
• occorre indicare, all’interno dell’istanza, la percentuale didetrazione provvisoriamente applicata nell’anno in corso;
• nel caso di pro rata definitivo diverso da quello comunicato,deve essere presentata, entro l’anno solare successivo, unadichiarazione correttiva ovvero, se viene presentata una nuovarichiesta di rimborso, una dichiarazione separata.
Si rammenta altresì la preclusione al rimborso per quel che riguardal’IVA non dovuta (ed erroneamente addebitata in fattura)
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Esito positivo delcontrollo
compiuto dalCentro Operativo
di Pescara
Come anticipato nella premessa, prima dell’invio allo Statocompetente, le domande di rimborso vengono controllate dal CentroOperativo dell’Agenzia delle Entrate di Pescara, il quale verifical’esistenza delle condizioni necessarie per il rimborso stesso.L’inoltro dell’istanza viene pertanto precluso qualora il contribuente(richiedente), nel periodo di riferimento:
• non abbia svolto in Italia un’attività d’impresa, d’arte o unaprofessione;
• abbia effettuato esclusivamente operazioni esenti o comunquenon soggette ad IVA;
• si sia avvalso del regime di franchigia per le piccole imprese;• si sia avvalso del regime speciale per i produttori agricoli.
Per quel che riguarda il controllo, poi, si evidenzia come il CentroOperativo basi il suo operato sull’allegato B del Provvedimento01.04.2010 dell’Agenzia delle Entrate. Nello specifico esso controllache:
• i codici utilizzati per la descrizione dell’attività corrispondano aquelli richiesti dallo Stato di rimborso;
• il periodo del rimborso non sia maggiore ad un anno solare enon inferiore ad un trimestre solare, fatta eccezione per i casi dirimborso inerente alle operazioni effettuate nella parte residuadell’anno ovvero nelle ipotesi di inizio / cessazione di un’attività;
• i requisiti richiesti dallo Stato di rimborso siano rispettati nelladomanda di rimborso;
• l’importo richiesto non sia inferiore al minimo consentito (euro50, nel caso di rimborso annuale ovvero euro 400, nell’ipotesi dirimborso infrannuale);
• il pro rata provvisorio rispetti quanto disposto dagli articolo 174e 175 della Direttiva CE n. 112/2006;
• il totale dell’IVA detraibile corrisponda a quello derivantedall’applicazione della percentuale di detrazione dichiarata.
Qualora venisse, dunque, a mancare uno di questi requisiti l’inoltrodell’istanza sarà pertanto negato al contribuente, il quale, avràcomunque la facoltà di ricorrere contro la decisione nelle modalità enei termini previsti dal D.lgs. n. 546/92
Periodo diriferimento
dell’istanza dirimborso
Come accennato, il periodo del rimborso non deve essere maggiorea un anno solare e al contempo non inferiore ad un trimestre solare.Viene posta, tuttavia, un’eccezione per i casi di rimborso inerentealle operazioni effettuate nella parte residua dell’anno ovvero nelleipotesi di inizio / cessazione di un’attività
Importo minimodel rimborso
L’istanza di rimborso infrannuale deve essere di importo noninferiore a euro 400; qualora, tuttavia, si riscontri una sommainferiore l’istanza può essere richiesta su base annua per un importocomunque non inferiore a euro 50
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
pagina 18 di 43
MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELL’ISTANZA DI RIMBORSO
Ai fini della richiesta di rimborso IVA, i soggetti interessati sono tenuti a presentare
un’apposita richiesta, per via telematica ovvero avvalendosi del portale elettronico
appositamente creato, nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
In particolare l’istanza di rimborso deve essere presentata (Provvedimento Agenzia delle
Entrate 01.04.2010):
• direttamente, avvalendosi del servizio telematico Entratel o internet (Fisconline);
• mediante gli incaricati della trasmissione telematica (commercialisti ed esperti
contabili);
• attraverso soggetti in possesso di un’adeguata capacità tecnica, economica,
finanziaria ed organizzativa;
• tramite le CCIAA italiane all’estero che abbiano ottenuto il riconoscimento governativo
di cui alla Legge n. 518/70.
La stessa viene considerata presentata nel giorno in cui si completa la ricezione del file
contenente i dati di cui all’allegato A del Provvedimento, da parte dell’Agenzia delle
Entrate.
Sarà compito, poi, di quest’ultima:
• attestare l’avvenuta ricezione mediante il rilascio di una ricevuta telematica al
contribuente entro 5 giorni dall’avvenuta consegna;
• inoltrare l’istanza (se priva di cause ostative) allo Stato comunitario di rimborso, entro
15 giorni dall’avvenuta ricezione.
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
pagina 19 di 43
Si rammenta, poi, la possibilità di presentare, successivamente all’inoltro, un’istanza
correttiva dei dati inseriti nella richiesta di rimborso originaria. A tal proposito va
sottolineato come all’interno dell’istanza correttiva sia possibile modificare i dati della
precedente richiesta, fatta eccezione per il Paese di rimborso, della partita IVA, del codice
carica e del periodo d’imposta. Per quel che riguarda il numero delle fatture e dei
documenti di importazione inseriti nella richiesta di rimborso, si evidenzia, poi, la facoltà di
diminuire (ma non di aumentare) il numero di tali documenti (erroneamente dichiarati in
precedenza). Nel caso, infatti, il contribuente dovesse inserire nuove fatture o documenti
di importazione lo stesso sarà tenuto a presentare una nuova istanza di rimborso entro il
30 settembre dell’anno successivo.
REQUISITI RICHIESTI DAI SINGOLI STATI COMUNITARI DI RIMBORSO IN MERITO AL CONTENUTO
DELL’ISTANZA
Di seguito sono stati riportati i requisiti richiesti da ciascun Stato comunitario in riferimento
alla presentazione di un’istanza di rimborso IVA.
STATO ARTICOLO 9.2 ARTICOLO 10 ARTICOLO 11 ARTICOLO 12
È richiestol’utilizzo deisubcodici dainserire nellarichiesta di
rimborso per ladescrizione deibeni indicati in
fattura
Sono richieste copiedella fattura
Sogliaminima
espressa invaluta
nazionaledello Stato
delrimborso
Sono richiesticodici NACE 4
livelli per ladescrizionedell’attività
Sono usatele seguenti
lingue
ATAustria
Si Maieuro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:tedesco
2a lingua:inglese
Richieste in baseall’analisi di rischio enei casi in cui lo Statodel rimborso ritenga dinon disporre di tutte le
informazioninecessarie per
giungere alla decisione(articolo 20)
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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BEBelgio
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si1a lingua:francese2a lingua:olandese3a lingua:tedesco
4a lingua:inglese
euro 2.500 o euro1.000
BGBulgaria
Si Mai No Si
1a lingua:bulgaro
2a lingua:inglese
Tutti isubcodici
Richieste nei casi incui lo Stato del
rimborso ritenga di nondisporre di tutte le
informazioninecessarie per
giungere alla decisione(articolo 20)
CYCipro
NoA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si 1a lingua:greco
2a lingua:inglese
3a lingua:turco
Per ilmomentoCipro non
useràsubcodici
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
CZRepubblica
CecaNo Sistematicamente Si
1a lingua:ceco
DEGermania
NoA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si1a lingua:tedesco
2a lingua:inglese
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
DKDanimarca
Si Mai Si
1° lingua:danese
2a lingua:inglese
3a lingua:tedesco
ELGrecia
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si 1a lingua:greco
2a lingua:inglese
3a lingua:francese
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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EEEstonia
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
EEK 3912e EEK15.647
Si1a lingua:
estone2a lingua:
ingleseIn base alle soglie
previste dall’articolo 10ed indicate nellacasella accanto
ESSpagna
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si1a lingua:spagnolo2a lingua:
inglese
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
FIFinlandia
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accantoeuro 1.000 Si 1a lingua:
finlandese2a lingua:svedese
3a lingua:inglese
Quando la baseimponibile su una
fattura è pari osuperiore a euro 1.000
FRFrancia
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:francese2a lingua:
inglese
Uso deisubcodiciaggiuntivorispetto alladescrizione
letterale fornitadall’articolo8
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
HUUngheria
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
HUF63.000 e
HUF300.000
No1a lingua:ungherese2a lingua:
ingleseIn base alle soglie
previste dall’articolo 10ed indicate nellacasella accanto
GBGran Bretagna
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
£ 200 e £750
Si
1a lingua:ingleseIn base alle soglie
previste dall’articolo 10ed indicate nellacasella accanto
IEIrlanda
Si Maieuro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:inglese
2a lingua:irlandese
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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ITItalia
Si Mai Si
1a lingua:italiano
2a lingua:inglese
3a lingua:francese
Richieste nei casi incui lo Stato del
rimborso ritenga di nondisporre di tutte le
informazioninecessarie per
giungere alla decisione(articolo 20)
LTLituania
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
LTL 900 eLTL 3500
Si1a lingua:
lituano2a lingua:
inglese
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
LULussemburgo
No Maieuro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:francese2a lingua:tedesco
3a lingua:inglese
LVLettonia
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
LVL 175,70e LVL702,80
Si1a lingua:
lettone2a lingua:
inglese
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
MTMalta
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si1a lingua:maltese
2a lingua:inglese
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
NLOlanda
Si Maieuro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:olandese2a lingua:
inglese3a lingua:tedesco
PLPolonia
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:polaccoIn base alle soglie
previste dall’articolo 10ed indicate nellacasella accanto
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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PTPortogallo
Si Maieuro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:portoghese2a lingua:
inglese
RORomania
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
RON1057,05 e
RON4228,20
Si1a lingua:rumeno
In base alle sogliepreviste dall’articolo 10
ed indicate nellacasella accanto
SESvezia
Si Maieuro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:svedese
2a lingua:inglese
3a lingua:tedesco
SISlovenia
Si Maieuro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:sloveno
2a lingua:inglese
SKRepubblicaSlovacca
SiA seconda della sogliaindicata nella casella
accanto
euro 250 eeuro 1.000
Si
1a lingua:slovaccoIn base alle soglie
previste dall’articolo 10ed indicate nellacasella accanto
ARTICOLO 16 ARTICOLO 17 AGENTI
Indicazione dei periodid’imposta rimborsabiliindividuati dallo Stato
del rimborso
Ammontare minimorimborsabile
dell’IVA, espressoin valuta nazionale
dello Stato delrimborso
In quali casi larichiesta può
essere presentatada terzi
Il rimborso puòessere effettuatoad un soggetto
terzo?
ATAustria
È possibile richiedereil rimborso per periodiche sono multipli del
trimestre
50 euro e 400 euro Con procura Si, con procura
BEBelgio
50 euro e 400 euro Con procura Si, con procura
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BGBulgaria
100 BGN e 800BGN
No
L’autorizzazionescritta deve essere
presentatapersonalmenteall’Ufficio fiscale
CYCipro
50 euro e 400 euroCon autorizzazione
scrittaSi, su richiesta delsoggetto passivo
CZRepubblica
CecaCon procura
Si, in base aidettagli forniti dal
richiedente
DEGermania
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
50 euro e 400 euro Con procuraSi, in base ai
dettagli forniti dalrichiedente
DKDanimarca
Con procuraSi, su richiesta delsoggetto passivo
ELGrecia
50 euro e 400 euro Con procuraSi, su richiesta delsoggetto passivo
Soltanto se laprocura è
autenticata elegalizzata
EEEstonia
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
782 EEK e 6258EEK
Con procura Si, con procura
ESSpagna
50 euro e 400 euroCon autorizzazione
scrittaSi, con procura
FIFinlandia
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
50 euro e 400 euro Con procuraSi, su richiesta delsoggetto passivo
FRFrancia
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
50 euro e 400 euro Con procuraSi, su richiesta delsoggetto passivo
Ovvero per periodiinferiori a tre mesi se
rappresentano la parteresidua di un anno
solare
Soltanto conprocura e il conto
corrente deveessere all’interno
della UE
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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HUUngheria
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
13.000 HUF e100.000 HUF
Con procura No
Ovvero per periodiinferiori a tre mesi se
rappresentano la parteresidua di un anno
solare
Soltanto se lapersona terza haspeciali qualifiche
GBGran Bretagna
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
£ 35 e £ 295Con autorizzazione
scrittaSi, su richiesta delsoggetto passivo
Il conto correntedeve essere
all’interno della UE
IEIrlanda
50 euro e 400 euro Con procura Si, con procura
ITItalia
Periodo limitato aitrimestri
50 euro e 400 euro
Con procura eregistrazione della
persona terzapresso lo Stato del
rimborso
No
Trimestrale (01.01 –31.03, 01.04 – 30.06,01.07 – 30.09, 01.10 –31.12), annuale (01.01
– 31.12)
LTLituania
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
170 LTL e 1380LTL
Con procura eregistrazione della
persona terzapresso lo Stato del
rimborso
Si, su richiesta delsoggetto passivo
LULussemburgo
50 euro e 400 euroCon autorizzazione
scrittaSi, su richiesta delsoggetto passivo
LVLettonia
35,14 LVL e281,12 LVL
Con procuraSi, su richiesta delsoggetto passivo
MTMalta
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
50 euro e 400 euroCon autorizzazione
scrittaSi, con procura
Solo se autorizzatiÈ richiestol’originale
NLOlanda
50 euro e 400 euro Con procura Si, con procura
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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PLPolonia
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
50 euro e 400 euroCon autorizzazione
scrittaNo
Ovvero per periodiinferiori a tre mesi se
rappresentano la parteresidua di un anno
solare
PTPortogallo
50 euro e 400 euro Con procura Si, con procura
In nome e perconto del
contribuente
RORomania
211,41 RON e1691,28 RON
Con procura Si, con procura
SESvezia
50 e 400 euroCon autorizzazione
scritta
Si, in base aidettagli forniti dal
richiedente
SISlovenia
Periodi limitato aitrimestri
50 euro e 400 euro Con procura Si, con procura
Trimestrale (01.01 –31.03, 01.04 – 30.06,01.07 – 30.09, 01.10 –31.12), annuale (01.01– 31.12), o resto di un
anno solare
SKRepubblicaSlovacca
È possibile richiedereil rimborso per periodinon superiori ad unanno solare e noninferiori a tre mesi
50 euro e 400 euro Con procuraSi, su richiesta delsoggetto passivo
TERMINE DI PRESENTAZIONE DELL’ISTANZA
Come già anticipato, l’istanza di rimborso deve essere presentata dal contribuente entro il
30 settembre dell’anno successivo a quello in cui è stata compiuta l’operazione. Si tratta,
in particolare, di un termine avente natura decadenziale (Corte di Giustizia, causa n. C-
294/11 del 21.06.2012).
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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GESTIONE DELL’ISTANZA DA PARTE DELLO STATO COMUNITARIO DI RIMBORSO
Entro 4 mesi dalla ricezione dell’istanza, lo Stato comunitario interpellato per il rimborso ha
il dovere di rispondere (con un approvazione ovvero con un rifiuto totale o parziale) alla
richiesta del soggetto passivo comunitario. Qualora, infatti, dovesse manifestarsi un rifiuto
il soggetto potrà presentare ricorso nel rispetto delle modalità e dei termini di cui al D.lgs.
n. 546/92.
Si evidenzia altresì come, entro lo stesso termine, il Centro Operativo di Pescara possa
richiedere al contribuente eventuali informazioni aggiuntive, le quali dovranno essere
fornite entro un mese dalla richiesta. Qualora, dunque, dovesse configurarsi quest’ultima
ipotesi, la decisione di approvazione o diniego del rimborso sarà notificata:
• entro 2 mesi dalla ricezione delle informazioni (nel caso, appunto, di invio delle
stesse);
• entro 3 mesi dalla richiesta al contribuente (in caso di mancato invio delle
informazioni).
Per quel concerne l’erogazione del rimborso, si evidenzia come lo stesso possa essere
incassato in Italia ovvero in un altro Stato membro; in quest’ultimo caso, tuttavia, lo Stato
coinvolto dedurrà dall’importo elargito le spese bancarie relative al trasferimento.
In caso, poi, di tardivo rimborso, si può notare come sulle somme dovute al contribuente
vadano applicati degli interessi (2% annuo), fatta eccezione per i casi di mancato invio
delle informazioni richieste dal Centro Operativo di Pescara; si evidenzia, inoltre, come gli
interessi non siano dovuti fino alla ricezione dei documenti richiesti dallo Stato membro.
Nelle ipotesi, infine, di rimborso non dovuto, ossia ottenuto mediante mezzi fraudolenti o in
maniera comunque non corretta, sarà compito dello Stato interessato procedere
direttamente al recupero della somma ivi comprese eventuali sanzioni pecuniarie ed
interessi.
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
pagina 28 di 43
Qualora, poi, il contribuente non pagasse gli importi dovuti, lo Stato membro di rimborso
potrà sospendere ogni ulteriore rimborso fino ad una somma pari a quella non pagata
(trattamento peraltro adottato, senza facoltà, anche dal Centro Operativo di Pescara nei
casi di mora di pagamento del contribuente).
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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L’Approfondimento – 3
Aliquote 2015 della Gestione Separata INPS
PREMESSA
La contribuzione alla Gestione Separata sembra essere per il legislatore una sorta di
panacea ai mali dell’INPS causati dai continui interventi a sostegno dei lavoratori.
Infatti, le norme che si sono susseguite nel tempo avevano previsto un innalzamento
continuo delle aliquote che dovrebbe far giungere il prelievo al 33%.
Il legislatore continua a dimenticare due aspetti fondamentali:
1. che il rendimento dei versamenti alla Gestione Separata producono pensioni “da
fame”. Tanto vale ricondurre la Gestione Separata alla contribuzione INPS
commercianti;
2. che il contribuente, oltre ai contributi INPS, deve le imposte sul reddito la cui aliquota
minima è del 23% ed alla quale devono essere sommate le addizionali regionale e
comunale (circa un altro 2%).
Ciò significa che la spesa che sostiene il soggetto iscritto alla Gestione Separata è del
50%. Se questa persona versa all’Erario ed all’INPS i suoi guadagni, difficilmente li potrà
utilizzare per “spendere” e quindi per far girare l’economia.
La progressione delle aliquote nel tempo ha visto, però, alcuni interventi legislativi volti a
contenere gli incrementi.
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
pagina 30 di 43
Il primo di questi è dato dalla Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147/2013) che è
intervenuta in materia di contributi 2014 della Gestione Separata INPS con l’articolo 1,
comma 491 e comma 744, a mezzo del quale sono stati rivisti gli incrementi contributivi
diminuendo le aliquote dei soggetti senza altre forme previdenziali (o i pensionati) ed
aumentando l’aliquota di calcolo dei soggetti che sono iscritti anche ad altre forme
previdenziali o che sono già pensionati.
Il secondo intervento è avvenuto con il Decreto Milleproroghe 2015, il D.L. 31.12.2015, n.
192, il quale, in sede di conversione, ha visto l’inserimento di un emendamento che ha
rivisto gli aumenti di aliquota confermando, per esempio, per il 2015 quella già prevista per
il 2014. Questa modifica, però, riguarda solo i soggetti titolari di partita IVA privi di altra
copertura previdenziale. Pertanto gli altri soggetti, quali i Co.Co.Co. e le collaborazioni a
progetto, non godono del blocco di aliquota.
SOGGETTI ISCRIVIBILI ALLA GESTIONE SEPARATA
Sono tenuti all’iscrizione alla Gestione Separata INPS e al conseguente obbligo
contributivo:
• i collaboratori coordinati e continuativi. Nella Circolare n. 9 del 22.01.2004 dell’INPS è
specificato che l’obbligo contributivo interessa sia i rapporti di collaborazione a
progetto sia le collaborazioni occasionali che sono state definite dalla Legge Biagi;
• i venditori porta a porta e lavoratori autonomi occasionali. Qui l’obbligo d’iscrizione alla
Gestione Separata è a decorrere soltanto dal momento in cui i compensi percepiti
nell’anno, in relazione ad un unico rapporto ad una pluralità di rapporti, superano il
limite di euro 5.000,00 (euro 6.410,26 per i venditori porta a porta).
Le prestazioni occasionali vanno assoggettate a contribuzione previdenziale se è
configurabile un rapporto di collaborazione anziché un rapporto di lavoro autonomo. Di
conseguenza le prestazioni di collaborazione occasionale sono soggette all’obbligo
contributivo in ogni caso a prescindere dagli importi complessivamente percepiti,
lavoro autonomo occasionale sono soggette all’obbligo contributivo soltanto qualora i
compensi siano superiori ad euro 5.000,00;
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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• gli associati in partecipazione con apporto di solo lavoro. Non sono soggetti all’obbligo
contributivo gli associati in partecipazione: che apportano soltanto capitale ovvero sia
capitale che lavoro il cui reddito è qualificabile come reddito di capitale, che apportano
solo lavoro e sono iscritti ad un Albo professionale e se sono imprenditori per i quali il
compenso concorre alla formazione del reddito d’impresa;
• i soci-amministratori di Srl commerciale. Per il socio di una Srl commerciale deve
partecipare al lavoro aziendale in modalità abituale e di prevalenza e deve ricoprire la
carica di amministratore, percependo per essa una specifico compenso. La Corte di
Cassazione con la sentenza 26.01.2012, n. 15, ha confermato la compatibilità della
doppia iscrizione così come sempre sostenuto dall’INPS;
• i lavoratori autonomi sprovvisti di una Cassa previdenziale di appartenenza;
• i lavoratori autonomi non iscritti / che non versano il contributo soggettivo alla Cassa
previdenziale di appartenenza.
Per i soggetti provvisti di una Cassa previdenziale di appartenenza, l’articolo 18, comma
11 e 12 del D.L. n. 98/2011, individua gli obblighi contributivi per la Gestione Separata
INPS, in base al comma 11, nei soggetti già pensionati che continuano a svolgere l’attività
professionale i quali sono tenuti al versamento del contributo soggettivo minimo alla Cassa
di appartenenza. Essi sono esclusi dall’obbligo contributivo alla Gestione Separata INPS.
Nel comma 12 sono stati individuati come soggetti obbligati alla contribuzione alla
Gestione Separata INPS, i soggetti che svolgono attività di lavoro autonomo il cui esercizio
non è legato all’iscrizione ad un Albo professionale e anche i soggetti che svolgono
un’attività legata anche all’iscrizione all’Albo professionale ma che non sono iscritti e non
versano il contributo soggettivo alla propria Cassa.
LE ALIQUOTE NEL TEMPO
Di seguito riportiamo la tabella che sintetizza le modifiche delle aliquote contributive per gli
iscritti alla Gestione Separata dell’INPS.
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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ANNOPROFESSIONISTI CON
PARTITA IVA SENZA CASSA
NON PENSIONATI E ALTRI
SOGGETTI SENZA CASSA
ALIQUOTE LAVORATORI
AUTONOMI IN PENSIONE
2012 27,72% 19%
2013 27,72% 20%
2014 27,72% 22%
2015 27,72% 30,72% 23,50%
2016 28,72% 31,72% 24%
2017 29,72% 32,72% 24%
Queste nuove aliquote sono applicabili ai compensi effettuati dal 2015 e anche per quelli
che derivano da prestazioni rese nel 2014.
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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L’Approfondimento – 4
Modello EAS 2015
PREMESSA
Anche quest’anno, come di consueto, le associazioni e gli Enti privati in possesso dei
requisiti che si andranno di seguito ad analizzare e che vorranno usufruire del regime
agevolato inerente i corrispettivi percepiti saranno tenute a presentare in via telematica
all’Agenzia delle Entrate un apposito modello.
Si tratta del c.d. modello EAS; modello che, per quel concerne il 2015, vedrà impegnati
tutti quegli Enti che dovranno comunicare una modifica, nel corso del 2014, rispetto alla
situazione precedentemente dichiarata.
IL REGIME FISCALE ED I SOGGETTI INTERESSATI
Come dunque anticipato, le quote e i contributi associativi nonché, per determinate attività,
i corrispettivi percepiti dagli Enti associativi privati, in possesso dei requisiti richiesti dalla
normativa tributaria, non sono imponibili.
La previsione di tale regime è contenuta nell’articolo 30, commi dall’1 al 3-bis, del D.L.
29.11.2008, n. 185, il quale ha subordinato la non imponibilità dei corrispettivi, quote e
contributi percepiti dagli Enti non commerciali di tipo associativo alle seguenti condizioni:
• possesso dei requisiti qualificanti previsti dalla normativa tributaria;
• trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati e delle notizie fiscali rilevanti mediante
l’apposito modello EAS.
Quaderno Settimanale n. 7 del 23 febbraio 2015
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La disciplina sulla comunicazione dei dati all’Agenzia delle Entrate riguarda gli Enti
associativi non commerciali e le società sportive dilettantistiche di cui all’articolo 90 della
Legge n. 289/2002.
In particolare, sono obbligati a trasmettere le informazioni richieste i seguenti soggetti:
• associazioni politiche;
• associazioni sindacali;
• associazioni di categoria;
• associazioni religiose;
• associazioni assistenziali;
• associazioni culturali;
• associazioni sportive dilettantistiche;
• associazioni di promozione sociale;
• associazioni di formazione extrascolastica;
• società sportive dilettantistiche di cui all’articolo 90 della Legge n. 289/2002 (Enti
costituiti nella forma di società di capitali o di società cooperative, senza fine di lucro);
• associazioni pro loco;
• organizzazioni di volontariato;
• altri Enti.
Non sono invece tenuti a comunicare i dati:
• gli Enti associativi dilettantistici iscritti nel registro del CONI che non svolgono attività
commerciale;
• le associazioni pro-loco che hanno esercitato l’opzione per il regime agevolativo in
quanto nel periodo d’imposta precedente hanno realizzato proventi inferiori a euro
250.000;
• le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali che non svolgono attività
commerciali diverse da quelle marginali individuate dal D.M. 25.05.1995. In
particolare:
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attività di vendita occasionali o iniziative occasionali di solidarietà svolte nel corso
di celebrazioni o ricorrenze o in concomitanza a campagne di sensibilizzazione
pubblica verso i fini istituzionali dell’organizzazione di volontariato;
attività di vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito a fine di sovvenzione, a
condizione che la vendita sia curata direttamente dall’organizzazione senza alcun
intermediario;
attività di somministrazione di alimenti e bevande in occasione di raduni,
manifestazioni, celebrazioni e simili a carattere occasionale;
attività di prestazione di servizi rese in conformità alle finalità istituzionali, non
riconducibili nell’ambito applicativo dell’articolo 111, comma 3 del TUIR, (ora
comma 148, comma 3) verso pagamento di corrispettivi specifici che non
eccedano del 50% i costi di diretta imputazione;
• i patronati che non svolgono al posto delle associazioni sindacali promotrici le loro
proprie attività istituzionali;
• le ONLUS di cui al D.lgs. n. 460/97;
• gli Enti destinatari di una specifica disciplina fiscale (ad esempio, i fondi pensione).
Il modello EAS può essere altresì presentato in forma semplificata. A godere, nello
specifico, di questo beneficio sono:
• le associazioni e società sportive dilettantistiche riconosciute del CONI, diverse da
quelle espressamente esonerate;
• le associazioni di promozione sociale iscritte nei registri di cui alla Legge n. 383/2000;
• le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui alla Legge n. 266/1991,
diverse da quelle esonerate per la presentazione del modello (le organizzazioni di
volontariato che non sono ONLUS di diritto);
• le associazioni iscritte nel registro delle persone giuridiche tenuto dalle Prefetture,
dalle Regioni o dalle Province autonome ai sensi del D.P.R. n. 361/2000;
• le associazioni religiose riconosciute dal Ministero dell’Interno come Enti che svolgono
in via preminente attività di religione e di culto, nonché le associazioni riconosciute
dalle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese;
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• i movimenti e i partiti politici tenuti alla presentazione del rendiconto di esercizio per la
partecipazione al piano di riparto dei rimborsi per le spese elettorali ai sensi della
Legge n. 2/97 o che hanno comunque presentato proprie liste nelle ultime elezioni del
Parlamento nazionale o del Parlamento europeo;
• le associazioni sindacali e di categoria rappresentate nel CNEL nonché le associazioni
per le quali la funzione di tutela e rappresentanza degli interessi della categoria risulti
da disposizioni normative o dalla partecipazione presso amministrazioni e organismi
pubblici di livello nazionale o regionale, le loro articolazioni territoriali e/o funzionali gli
Enti bilaterali costituiti dalle anzidette associazioni gli istituti di patronato che svolgono,
in luogo delle associazioni sindacali promotrici, le attività istituzionali proprie di queste
ultime;
• l’ANCI, comprese le articolazioni territoriali;
• le associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione
della ricerca scientifica individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri;
• le associazioni combattentistiche e d’arma iscritte nell’Albo tenuto dal Ministero della
Difesa;
• le federazioni sportive nazionali riconosciute dal CONI.
TERMINI E MODALITÀ
La presentazione in via telematica del modello in analisi all’Agenzia delle Entrate deve
essere effettuata entro 60 giorni dalla data di costituzione degli Enti e può avvenire:
• direttamente, da parte dei soggetti abilitati ai servizi telematici Entratel o Fisconline;
• mediante professionisti, associazioni di categoria, CAF o qualsiasi altro soggetto
abilitato (articolo 3, comma 3, del D.P.R. n. 322/98);
• attraverso una società del gruppo, qualora il richiedente appartenga ad un gruppo
societario, (articolo 3, comma 2-bis, del D.P.R. n. 322/98).
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Nell’ipotesi in cui il richiedente non optasse per la prima soluzione sarà obbligo
dell’intermediario rilasciare nei suoi confronti:
• contestualmente alla ricezione del modello o all’assunzione dell’incarico per la sua
predisposizione, l’impegno alla trasmissione telematica dei dati in esso contenuti;
• un esemplare cartaceo del modello contenente i dati che sono stati inviati in via
telematica, redatto su modello conforme a quello approvato;
• la copia della comunicazione dell’Agenzia delle Entrate attestante l’avvenuta
presentazione.
Si evidenzia come, nel caso in cui cambiassero i dati comunicati l’anno precedente, sarà
compito del soggetto presentare nuovamente il modello EAS; la scadenza, in questa
ipotesi, viene fissata al 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la
variazione.
La ripresentazione del modello non viene, tuttavia, richiesta qualora nella sezione
“Dichiarazioni del rappresentante legale” (punti da 1 a 38) si sia verificata esclusivamente
una variazione dei dati indicati nei punti:
• 20 – proventi per attività di sponsorizzazione e pubblicità;
• 21 – costi per messaggi pubblicitari per la diffusione di beni / servizi;
• 23 – media degli ultimi 3 esercizi delle entrate dell’Ente;
• 24 – numero associati nell’ultimo esercizio chiuso;
• 30 – erogazioni liberali ricevute;
• 31 – importi dei contributi pubblici ricevuti;
• 33 – numero e giorni delle manifestazioni per la raccolta pubblica di fondi;
ovvero qualora le variazioni intervenute riguardino le sezioni:
• “dati relativi all’Ente”;
• “rappresentante legale”.
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In caso di perdita dei requisiti qualificanti previsti dalla normativa tributaria e richiamati
dall’articolo 30 del D.L. n. 185/2008, il modello dovrà essere ripresentato entro sessanta
giorni, compilando la sezione “Perdita dei requisiti”. Tra le motivazioni che possono far
venire meno i requisiti:
• lo svolgimento in modo esclusivo o prevalente da parte dell’Ente associativo di attività
commerciale;
• la trasformazione dell’Ente associativo in società lucrativa;
• la trasformazione dell’Ente associativo in fondazione;
• per le associazioni di cui all’articolo 148, comma 3, il venir meno di una delle clausole
antielusive di cui all’articolo 148, comma 8 del TUIR.
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IL MODELLO EAS
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CONSEGUENZE MANCATO INVIO
Gli Enti associativi che non invieranno il modello EAS non potranno più godere delle
agevolazioni fiscali relative alla detassazione di quote e contributi associativi.
In linea con ciò si evidenzia quanto espresso dall’Agenzia delle Entrate attraverso la
Circolare n. 12/2009: “Resta inteso che gli Enti associativi interessati dalle disposizioni
fiscali di favore di cui agli articolo 148 del TUIR e 4 del D.P.R. n. 633 del 1972 non
potranno più farne applicazione qualora non assolvano all’onere della comunicazione nei
termini e secondo le modalità stabilite con il menzionato provvedimento del Direttore
dell’Agenzia delle Entrate”.
Si può quindi desumere come le conseguenze di un mancato invio siano molto gravi;
l’Ente, in detta fattispecie, infatti, finirà col diventare commerciale a tutti gli effetti.
REMISSIONE IN BONIS
Al fine di evitare la preclusione al regime fiscale di favore a quegli Enti che non hanno
provveduto, nel rispetto dei termini, all’invio della comunicazione, il legislatore ha esteso
l’applicabilità della c.d. “remissione in bonis” anche in caso di omesso o tardivo invio del
modello EAS.
In particolare, l’articolo 2, comma 1, del D.L. 02.03.2012, n. 16, convertito con
modificazioni dalla Legge 26.04.2012, n. 44, ha introdotto l’istituto della remissione in
bonis, al fine di evitare che mere dimenticanze relative a comunicazioni ovvero, in
generale, ad adempimenti formali non eseguiti tempestivamente precludano al
contribuente la possibilità di fruire di benefici fiscali o di regimi opzionali.
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Ai sensi dell’anzidetta disposizione, infatti, la fruizione di benefici di natura fiscale o
l’accesso a regimi fiscali opzionali, subordinati all’obbligo di preventiva comunicazione
ovvero ad altro adempimento di natura formale non tempestivamente eseguiti, non è
preclusa, sempre che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi,
ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento delle quali l’autore
dell’inadempimento abbia avuto formale conoscenza, laddove il contribuente:
• abbia i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento;
• effettui la comunicazione ovvero esegua l’adempimento richiesto entro il termine di
presentazione della prima dichiarazione utile;
• versi contestualmente l’importo pari alla misura minima della sanzione stabilita
dall’articolo 11, comma 1, del D.lgs. n. 471/97, secondo le modalità stabilite
dall’articolo 17 del D.lgs. n. 241/97, e successive modificazioni, esclusa la
compensazione ivi prevista.
La Circolare n. 38/E del 28.09.2012, recante i primi chiarimenti in merito alla remissione in
bonis, ha precisato che per beneficiare di tale istituto gli Enti associativi in possesso dei
requisiti sostanziali richiesti dalla norma, che non hanno inviato il modello EAS entro i
termini previsti, possono fruire comunque dei benefici fiscali ad essi riservati:
• inoltrando il suddetto modello entro il termine di presentazione della prima
dichiarazione utile;
• versando contestualmente una sanzione, pari a ero 258,00. La sanzione:
deve essere versata tramite modello F24, specificando il codice tributo (8114) e
l’anno di riferimento per il pagamento, ai sensi dell’articolo 17 del D.lgs. n. 241/97,
senza possibilità di effettuare la compensazione con crediti eventualmente
disponibili;
non può essere oggetto di ravvedimento ai sensi dell’articolo 13 del D.lgs. n.
472/97.
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Le prossime scadenze
25 febbraio 2015 INTRASTAT MENSILE
Trasmissione telematica degli elenchi INTRASTAT relativi al
mese precedente
2 marzo 2015 COMUNICAZIONE ANNUALE DATI IVA
I titolari di partita IVA, tenuti alla presentazione della
dichiarazione annuale IVA, presentano la “Comunicazione
annuale dati IVA” relativa alle liquidazioni IVA di tutto l’anno
precedente. Presentazione telematica
CERTIFICAZIONI DEGLI UTILI
Consegna delle certificazioni degli utili corrisposti nel 2014,
delle ritenute operate e delle imposte sostitutive applicate
FORNITURE DI DOCUMENTI FISCALI
Comunicazione delle forniture di documenti fiscali effettuate
nell’anno precedente dalle tipografie e rivenditori di tali
documenti. Presentazione telematica
CERTIFICAZIONE UNICA 2015
Consegna, ai soggetti cui sono stati corrisposti compensi nel
2014, delle certificazioni con i dati fiscali e previdenziali
relativi al lavoro dipendente, al lavoro autonomo, provvigioni
e redditi diversi