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RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N. 8 DELL’08 NOVEMBRE 2013
EDITORIALE Cari colleghi, non posso che condividere con Voi le riflessioni che sono scaturite a seguito di quanto è accaduto lo scorso 6 novembre. Come è noto la nostra associazione, Anapa, assieme ad Unapass ed Sna doveva presenziare al terzo incontro ufficiale con Ania. Ma poco prima che la riunione iniziasse, dopo un breve caffè di benvenuto, la delegazione di Sna è stata invitata ad uscire dai rappresentanti di Ania (Verdone ed Ellena) perché senza poteri politici e a ripresentarsi con idee più chiare e con la giusta rappresentanza. L’incontro è quindi seguito grazie alla presenza di Anapa e Unapass che responsabilmente hanno dialogato e posto il primo pilastro del nuovo accordo impreseagenti. Difatti a differenza di quanto si dice e comunicano altre organizzazioni chi era presente all’incontro ha potuto chiarire ad Ania senza se e senza ma che non si deve porre nessuna distinzione tra agenti mono e plurimandatari e che l’accordo dovrà riguardare esclusivamente gli agenti in possesso di mandato e non quelli “indipendenti”. Mi chiedo e vi chiedo se dopo sette anni l’atteggiamento che caratterizza alcune organizzazioni sindacali è rimasto così miope, oltranzista e pregiudiziale, che fine farebbe la nostra categoria professionale? E la cosa che mi rattrista di più sono le dichiarazioni mendaci sull’accaduto, e le offese nei confronti di chi, responsabilmente, a quel tavolo si è seduto, negoziando, argomentando e confrontando le proprie idee. E’ solo grazie a quello spirito che oggi sediamo nuovamente al tavolo di Ania. Ma siamo ancora ai primi passi. La strada sarà ancora lunga, ma non abbiamo intenzione di alzarci e sbattere inutilmente le porte, per avere risalto mediatico, come invece sembra abitudine di qualcuno, che poi reclama dei successi inesistenti. Noi non vogliamo lasciarci contaminare da questo “chiacchiericcio” perché abbiamo un obiettivo ben chiaro: siamo animati dalla volontà di raggiungere dei risultati concreti che siano a beneficio della nostra categoria professionale. E’ la stessa volontà che ci ha portato anche a dialogare con le organizzazioni sindacali dei nostri dipendenti di agenzia. Altro tavolo dal quale Sna si è autoescluso, come se avesse il timore di affrontare nel concreto i tangibili problemi della categoria e delle agenzie. Non è certo con la provocazione e la demagogia che si raggiungono dei risultati, ma con la negoziazione, che deve essere interpretato come segno di forza e non di debolezza. Buona lettura! Il presidente Vincenzo Cirasola
NOTIZIE DAL MONDO ASSOCIATIVO
UN CAFFE’… SETTE ANNI DOPO FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (07/11/2013)
Dopo sette anni un altro caffè amaro per lo SNA. Il terzo incontro in ANIA per la ridefinizione dell’Accordo imprese agenti si apre con il rito ospitale più consueto per noi italiani, ma come sette anni fa si esaurisce nel tempo di un… ristretto. In quella occasione, la delegazione di presidenza del Sindacato Nazionale, si vide messa alla porta dall’associazione delle imprese in seguito ad un’iniziativa di denuncia alle istituzioni più alte dello Stato – inviata dallo stesso SNA il giorno prima della riunione – relativa ad alcune revoche esercitate da un’impresa di assicurazione in Campania, per la quale la stessa Ania era stata in qualche maniera ritenuta dal denunciante comunque responsabile. L’allora presidente Fabio Cerchiai non solo non gradì, ma ritenne anzi profondamente scorretto tale comportamento in fase di trattativa. Quella porta, una volta usciti, è rimasta chiusa per sette anni – mentre “fuori” il mondo stava cambiando – per riaprirsi al dialogo solo nello scorso mese di luglio. Ieri però la delegazione del Sindacato Nazionale si è presentata all’incontro, come riporta la nota ANIA pubblicata sul sito internet dell’associazione delle imprese, “priva dei poteri di rappresentanza e a seguito di comunicati stampa strumentalmente diretti a disinformare sui contenuti della discussione in atto, minando i presupposti di una negoziazione costruttiva”. La delegazione SNA – si legge ancora nella nota ANIA – “è stata invitata a lasciare la riunione e a presentarsi nuovamente con pienezza di poteri ed una volta chiarita al suo interno la corretta metodologia del confronto istituzionale”. Il giorno prima dell’incontro il Sindacato Nazionale ha infatti diramato un comunicato nel quale riaffermava l’esistenza di pregiudiziali “contra legem” e venti minuti prima che cominciassero i lavori del tavolo tecnico comune con i rappresentanti dell’ANIA veniva diffusa una newsletter dal titolo “Urgente: lo SNA sbatte la porta in faccia all’ANIA”. Tutto ciò ad insaputa delle altre rappresentanze degli agenti nonché degli stessi rappresentanti del Sindacato Nazionale presenti a Milano che pubblicamente confermavano di essere all’oscuro delle anzidette iniziative mediatiche. La trattativa è così iniziata con la sola presenza di ANAPA e UNAPASS. Abbiamo raggiunto telefonicamente Vincenzo Cirasola e Massimo Congiu, presidenti delle due associazioni degli agenti presenti all’incontro, chiedendo loro un breve commento sulla giornata di lavori: “L’incontro di oggi è stato molto proficuo – ha affermato Congiu (UNAPASS) ‐, tanto che abbiamo trovato alcune intese per la modifica dei primi quattro articoli dell’ANA 2003: chi è rimasto al tavolo a
rappresentare gli interessi della Categoria ha dimostrato senso di responsabilità in un momento così delicato per tutti gli agenti ed ha rigettato nei fatti il tentativo di chi sta irresponsabilmente e senza alcun fondamento colorando questa trattativa come condizionata da pregiudizi e da accondiscendenze”. “Non avevo alcun motivo per alzarmi da un tavolo che è ancora alle battute iniziali – ha commentato Cirasola (ANAPA), al riguardo delle decisione delle due associazioni di proseguire l’incontro dopo l’allontanamento della delegazione dello SNA ‐. Stiamo parlando del secondo incontro ufficiale, forse qualcuno lo dimentica. Il restare seduti è segno di forza e non di debolezza, perché è il segnale che si hanno delle idee concrete da portare avanti, anche attraverso la negoziazione e il confronto e non si è animati da nessuna pregiudiziale o atteggiamento oltranzista. Credo che lo SNA sia stato irresponsabile nel presentarsi con una delegazione priva di poteri politici e credo che questa irresponsabilità l’abbia dimostrata in diverse occasioni: con noi, quando abbiamo chiesto di superare le conflittualità interne e presentarci uniti all’ANIA nel rispetto delle reciproche differenze, ma anche autoescludendosi da tutti i più importanti tavoli di lavoro. Sarà compito loro spiegare agli iscritti del Sindacato Nazionale questo atteggiamento che non porterà benefici alla categoria”.
ACCORDO IMPRESE AGENTI: NESSUNA DISTINZIONE TRA MONO E PLURIMANDATARI FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (07/11/2013)
L’accordo Imprese Agente riguarderà gli agenti di assicurazione con mandato senza alcuna pregiudiziale tra mono e plurimandatari. E’ questo il primo significativo risultato che ANAPA e UNAPASS Rete ImpresAgenzia rivendicano in un comunicato congiunto diffuso oggi riguardante gli esiti del terzo incontro tra ANIA e rappresentanze degli agenti professionisti – svoltosi ieri a Milano – che ha portato al centro del dibattito la definizione di agente. Il confronto tra le associazioni degli agenti e l’ANIA – iniziato con l’allontanamento dal tavolo della delegazione SNA (che come abbiamo riportato in altri articoli, si è presentata priva dei poteri di rappresentatività necessari alla trattativa e quindi invitata dall’associazione delle imprese a ritornare in altra sede) – era volto a definire i contenuti e la disciplina dei rapporti Imprese – Agenzie alla luce dei cambiamenti normativi e regolamentari intervenuti dal 2006 in poi. ANAPA e UNAPASS hanno proseguito i lavori “nell’interesse di tutta la categoria affrontando in un clima di confronto aperto e senza alcuna pregiudiziale l’impostazione di un nuovo Accordo collettivo che disciplini il contratto di agenzia”. Nello specifico sono stati affrontate e condivise le linee guida per la modifica degli artt. da 1 a 4 del vigente accordo ANA 2003, con riferimento all’ambito di applicazione di tali norme – rivolte agli agenti iscritti al Rui con mandato rilasciato da una o più imprese – e alla definizione dell’Agente. “Esprimo una profonda soddisfazione per quanto raggiunto nell’incontro di
ieri, ossia il fatto che l’accordo Imprese Agenti riguarderà gli agenti di assicurazione con mandato senza alcuna pregiudiziale tra mono e plurimandatari. Un aspetto che è stato sempre il fulcro del nostro pensiero”, ha commentato Vincenzo Cirasola, presidente di ANAPA. “Sono rammaricato per l’atteggiamento oltranzista di SNA, che dopo aver sollecitato per 7 anni di sedersi al tavolo con l’ANIA, dimostra ancora una volta di autoescludersi dai tavoli di discussione più importanti per la nostra categoria professionale: CCNL Dipendenti e Accordo Imprese Agenti”. Per Massimo Congiu, presidente di UNAPASS, l’incontro di ieri “è stato molto proficuo, tanto che abbiamo trovato alcune intese per la modifica dei primi quattro articoli dell’Ana 2003: chi è rimasto al tavolo a rappresentare gli interessi della Categoria ha dimostrato senso di responsabilità in un momento così delicato per tutti gli agenti ed ha rigettato nei fatti il tentativo di chi sta irresponsabilmente e senza alcun fondamento colorando questa trattativa come condizionata da pregiudizi e da accondiscendenze”. Il prossimo incontro tra rappresentanze degli agenti (al completo?) e associazione delle imprese si terrà il 27 novembre p.v., a partire dalle ore 10.30, sempre presso la sede ANIA di Milano.
DISCRIMINAZIONE TRA AGENTI MONOMANDATARI E PLURIMANDATARI, LO SNA ABBANDONA IL TAVOLO DI LAVORO CON L'ANIA. ANAPA E UNAPASS MOLTO PIÙ "MORBIDE" FONTE: SNACHANNEL (07/11/2013)
MILANO ‐ Confermata la totale contrarietà a qualsiasi ipotesi di discriminazione tra agente monomandatario e plurimandatario da parte del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazioni. Rimanendo coerente con quanto anticipato, la delegazione tecnica SNA ha rinnovato direttamente al tavolo ANIA la ferma determinazione a non sottoscrivere alcuna duplice definizione della figura di agente (monomandatario e plurimandatario), rimanendo ancorato alla figura unica di agente assicurativo imprenditore. Davanti alla altrettanto ferma posizione dell’ANIA, intenzionata a discutere le differenze di trattamento tra agente mono e plurimandatario, la delegazione SNA ha lasciato oggi i lavori. Non altrettanto hanno fatto le altre rappresentanze (Anapa e Unapass) presenti al tavolo, che apparirebbero pertanto disponibili ad aderire alla tematica proposta dall'ANIA o quantomeno sono sembrate più "morbide". Claudio Demozzi, Presidente Nazionale SNA, conferma: siamo pronti alla battaglia per far rispettare la normativa vigente (Legge 40/2007), che vieta clausole di esclusiva tra Agenti e Imprese assicurative e che si conferma coerente con la normativa europea sulla concorrenza. Si tratta di una linea politico‐sindacale che lo SNA intende riaffermare con grande forza, proprio in una logica di continuità con gli ultimi 10 anni di attività, dove gli sforzi massimi si sono concentrati sulla difesa delle libertà professionali e imprenditoriali degli agenti di assicurazione italiani. Lo SNA tiene a chiarire che su questo specifico punto il consenso unanime è stato espresso anche dal Comitato dei Gruppi Aziendali Agenti accreditati al Sindacato, al quale partecipa la quasi totalità dei Gruppi Aziendali Agenti Italiani. "Hanno tutti condiviso la difesa, senza se e senza ma, ‐ affermano al Sindacato ‐ delle libertà professionali dell’agente, conquistate per via legislativa negli ultimi 7 anni".
ANAPA E UNAPASS, CON ANIA TUTELATI TUTTI GLI AGENTI FONTE: INSURANCE TRADE(07/11/2013)
Mantenere monomandatari e plurimandatari sullo stesso piano. Era questo l'obiettivo delle due associazioni degli agenti, Anapa e Unapass, alla vigilia del terzo incontro con i vertici di Ania, tenutosi ieri, mercoledì 6 novembre. Secondo quanto hanno comunicato in una nota le due sigle sindacali, sembra che la missione si stata compiuta: "l'accordo impresa‐agenti ‐ si legge nel comunicato congiunto ‐ riguarderà gli agenti di assicurazione con mandato senza alcuna pregiudiziale tra mono e plurimandatari". Nello specifico, ieri l'Ania e le due associazioni, Sna dopo pochi minuti è stata invitata a ripresentarsi con poteri negoziali successivamente, sono stati affrontati "e condivise le linee guida per la modifica dei primi quattro articoli del vigente accordo Ana 2003 con riferimento all'ambito di applicazione di tali norme, rivolte agli agenti iscritti al Rui con mandato rilasciato da una o più imprese e la definizione dell'agente". Quindi non una riscrittura da zero dell'accordo, ma delle modifiche specifiche che, in questa fase, sembrano condivise. Vincenzo Cirasola e Massimo Congiu, i presidenti delle associazioni sindacali, sottolineano di aver "responsabilmente proseguito i lavori nell'interesse di tutta la categoria affrontando in un clima di confronto aperto e senza alcuna pregiudiziale l'impostazione di un nuovo accordo collettivo". Da Anapa, traspare aperta soddisfazione per quanto raggiunto il 6 novembre, "ossia ‐ precisa Cirasola ‐ il fatto che l'accordo impresa‐agente riguarderà gli agenti di assicurazione con mandato senza alcuna pregiudiziale tra mono e plurimandatari. Un aspetto che è stato sempre il fulcro del nostro pensiero". Per Massimo Congiu, l'incontro è stato "molto proficuo", anche perché essere "rimasti al tavolo", secondo il presidente di Unapass, "ha dimostrato senso di responsabilità in un momento delicato per tutti gli agenti". A Sna, entrambi Anapa e Unapass, rimproverano sostanzialmente un atteggiamento di chiusura e il tentativo di colorare la trattativa di pregiudiziale accondiscendenza.
ANIA: NESSUNA PREGIUDIZIALE NELLA NEGOZIAZIONE CON LE ORGANIZZAZIONI DEGLI AGENTI FONTE: INSURANCE TRADE (06/11/2013)
Si è appena concluso il terzo tavolo di confronto tra le compagnie e le rappresentanze degli agenti di assicurazione, tenutosi oggi a Milano. Scopo dell'incontro quello di definire un nuovo assetto di regole tra imprese e reti agenziali. L'Ania, in una nota ufficiale, spiega di non aver posto "alcuna pregiudiziale", né di aver "prospettato ipotesi dirette a eludere la normativa vigente sul divieto di patti in esclusiva nei contratti di agenzia". Da parte delle compagnie è stata ribadita "la volontà di dare risposte serie alle delicate problematiche vissute dagli agenti di assicurazione", attraverso la definizione di un assetto di regole che permetta alle reti agenziali di conservare "un ruolo centrale e competitivo nella distribuzione dei prodotti assicurativi". Nella nota riassuntiva dell'incontro, l'Ania fa riferimento alla delegazione dello Sna, che, "giunta al confronto priva di reali poteri di rappresentanza ‐ scrive l'Ania ‐ e a seguito di comunicati stampa strumentalmente diretti a disinformare sui contenuti delle discussioni in atto, minando i presupposti di una negoziazione costruttiva, è stata invitata a lasciare la riunione ‐ continua la nota ‐ e a presentarsi nuovamente con pienezza di poteri e una volta chiarita al suo interno la corretta metodologia del confronto istituzionale". La nota dell'Ania spiega poi che l'incontro, proseguito con le organizzazioni
Anapa e Unapass, si è poi concentrato "sull'impostazione di un nuovo eventuale Accordo collettivo volto a regolare i contratti di agenzia assicurativa. Sono quindi stati affrontati l'ambito di applicazione delle nuove regole, che riguarderanno esclusivamente gli agenti con mandato di distribuzione rilasciato da una o più imprese ‐ conclude l'Ania ‐ e la definizione stessa di agente". Il prossimo incontro del tavolo negoziale si terrà nel corso del mese di novembre.
ANAPA, RIAFFERMARE IL PRINCIPIO DI CENTRALITÀ DELL'AGENZIA NEI PROCESSI DISTRIBUTIVI FONTE: INSURANCE TRADE (05/11/2013)
In attesa dell'incontro in programma il 6 novembre a Milano tra l'Ania e le tre principali rappresentanze (Anapa, Sna e Unapass) degli agenti di assicurazione, Anapa, diffonde la lettera che l'associazione stessa aveva inviato all'Ania lo scorso 13 settembre: un modo per sottolineare una volta di più quello che è il punto di vista della rappresentanza guidata da Vincenzo Cirasola (nella foto). Il documento, che ha come oggetto le Considerazioni sulla figura di agente di assicurazione e sulla configurazione del rapporto tra imprese e agenti, sintetizza quanto era emerso nel corso del Forum dei Gruppi Agenti organizzato da Anapa a Bologna lo scorso 25 giugno, e di quanto discusso nel corso della successiva riunione del 25 luglio, dove hanno partecipato, oltre ai presidenti di Unapass e Uea, "anche una pluralità di presidenti di Gruppi Agenti, iscritti e non iscritti ad Anapa". Sulla condivisione delle posizioni dell'associazione da parte dei gruppi agenti, Anapa rivendica i tratti in comune usciti dalle due riunioni che hanno poi prodotto la lettera all'Ania: "teniamo a precisare ‐ si legge nella missiva ‐ che la nostra associazione considera i gruppi aziendali elementi complementari e coessenziali della rappresentanza degli agenti. In sostanza riteniamo di poter affermare che i punti di seguito elencati sono condivisi dai rappresentanti degli agenti che intermediano circa il 75% dei premi incassati nel mercato assicurativo del nostro Paese". I punti della missiva all'Ania Il primo punto su cui si sofferma Cirasola è quello riguardante la figura di agente di assicurazione. Citando i tavoli di lavoro a cui gli intermediari hanno dato vita all'indomani dell'incontro con l'Ania del 30 luglio scorso, il presidente di Anapa vuole riaffermare "il principio della centralità dell'agenzia nei processi distributivi delle imprese, in quanto fondato su criteri di certificata professionalità, affidabilità e prossimità verso tutti i clienti". Tale riaffermazione "non può prescindere dalla consapevolezza che il rapporto tra impresa e intermediario di sezione A non possa che esplicitarsi se non attraverso un contratto di mandato, che renda l'intermediario stesso parte integrante della filiera". Cirasola fa poi riferimento alle prossime evoluzioni normative che interessano la figura dell'intermediario, tenendo in particolare considerazione la direttiva europea Imd2, "le cui prospettive al momento paiono puntare verso una biforcazione di tale figura, attraverso una netta differenziazione tra l'intermediario con o senza l'obbligo contrattuale e l'intermediario indipendente": mentre la prima figura risponde alla figura attualmente operante, "a nostro avviso la seconda figura è molto più prossima al broker". Secondo Anapa all'interno del tavolo di lavoro per ridefinire il
quadro di riferimento dei rapporti tra imprese e intermediari devono trovare spazio alcuni argomenti di rilievo "non compresi al momento", tra cui quello di "una migliore definizione dell'istituto delle cosiddette collaborazioni tra intermediari, che presenta profili di rischio e indeterminatezza per tutti i soggetti coinvolti". Si passa poi ad affrontare l'argomento Rc auto, settore nel quale "il legislatore è intervenuto a più riprese con interventi (immotivatamente) urgenti che in definitiva puntano esclusivamente a una riduzione del costo della copertura, passando per la sostanziale disintermediazione di tali prodotti". Secondo Cirasola, queste iniziative possono "generare evidenti impatti negativi al sistema assicurativo", sia "attraverso un aumento dei costi necessari alla corretta attuazione ed esecuzione delle norme in questione, sia attraverso una crescente disintermediazione della Rc auto". Per questo motivo è "indispendabile che tutte le parti attive nel processo", vale a dire compagnie e intermediari, "indichino congiuntamente alle istituzioni politiche delle possibili soluzioni al riguardo". L'ultimo punto della missiva di Anapa è dedicato al tema della semplificazione dei processi, in quanto, negli ultimi anni, "l'insieme dei provvedimentio normativi sia di primo che di secondo livello ha generato un aggravio di attività a tutto il sistema, con costi operativi che hanno progressivamente assottigliato la redditività delle agenzie, che non riteniamo ulteriormente sostenibili". Anche in questo caso, secondo Cirasola, è necessario "mettere a fattor comune tutte le idee", e riconoscere "il ruolo sociale ed etico dell'agente di assicurazione quale interlocutore naturale". Nell'ambito specifico della semplificazione delle norme e delle procedure "è necessario agire congiuntamente come sistema, affinché gli interventi normativi dell'ente regolatore siano coerentemente conseguenti al dettato legislativo e pienamente condivisi dagli operatori del mercato". Per Anapa, salvaguardare il sistema distributivo basato sulla centralità dell'agente "non significa solo preservare migliaia di posti di lavoro", ma anche puntare "all'obiettivo di salvare questi valori a vantaggio dell'intero sistema economico, senza che ciò costituisca un ulteriore aggravio economico ma, al contrario, un inestimabile valore aggiunto".
ANAPA E UNAPASS RICOMINCIANO A TRATTARE FONTE: PLUS 24 (02/11/2013)
Sono oltre 55mila i dipendenti delle agenzie assicurative italiane (dati al 2011). Anche loro, come bancari e altre categorie, stanno da tempo aspettando un nuovo contratto. Dopo il nulla di fatto dello scorso maggio, quando c'era stato un tentativo messo in atto dall'allora vice Presidente Sna, Giancarlo Guidolin, e dei delegati Unapass di risolvere le vertenze aperte dovute alla mancata approvazione dell'intesa sottoscritta da tutte le parti il 4 febbraio 2011, in questi giorni si riaprono le trattative. Giovedì scorso, 31 ottobre, si sono infatti incontrate le rappresentanze sindacali dei lavoratori (Fisac/Cgil, Fiba/Cisl, Fna e Uilca) e le associazioni datoriali Unapass e Anapa. Quest'ultima, nata a febbraio, pur non essendo firmataria di precedenti contratti nazionali è stata ritenuta titolata a sedersi al tavolo dai rappresentanti dei lavoratori che hanno preso atto del numero di iscritti presentati (2.500). Presenti al tavolo entrambi i presidenti: Vincenzo Cirasola (Anapa) e Massimo Congiù (Unapass), accompagnati da una nutrita delegazione, a dimostrare l'importanza dell'appuntamento. Un primo incontro esplorativo dopo il
grande freddo. Si comincerà a entrare nel merito della discussione delle questioni più spinose però il prossimo 21 novembre. Ancora fuori dai tavoli lo Sna, che non ha mai ratificato il Ccnl siglato a febbraio 2011 anche dall'allora delegato Jean François Mossino, e respinto successivamente dal comitato centrale Sna durante la presidenza di Giovanni Metti. Sul tavolo ora c'è la nuova piattaforma proposta dai sindacati a luglio 2013, con una richiesta di aumento economico dell'8% per il triennio 2012/14. «Le altre richieste di modifiche vanno nella direzione di allargare le possibilità e rendere più esigibili le i permessi del personale femminile che regge gran parte delle attività all'interno delle agenzie e della famiglia», spiegano in un comunicato le quattro sigle sindacali che, nei mesi scorsi, nel tentativo di sbloccare la vertenza con lo Sna, si erano anche rivolte al ministero del Lavoro e ora guardano con favore l'apertura di dialogo tra gli agenti e l'Ania, per il rinnovo dell'accordo nazionale fermo da molti anni. La situazione del settore è complessa e a macchia di leopardo. Le condizioni applicate dipendono infatti dal contratto collettivo applicato dal‐ l'agente datore di lavoro. Una parte della categoria, si stima meno del 15% delle agenzie, si vede applicare il rinnovo del Ccnl sottoscritto a febbraio 2011 da Unapass e scaduto alla fine dello stesso anno. Il resto invece sta ancora aspettando da cinque anni l'adeguamento di stipendio. Spesso il disagio economico viene mitigato da aumenti assorbibili per rinnovo contratti (acconto futuro aumenti). La posizione del presidente Sna, contattato da «Plus24», è per ora rigida, in particolare sul fatto di non voler lavorare sulle ceneri del contratto Unapass, seppure limato in molte sue parti. «Innanzitutto, come hanno indicato i maggiori giuslavoristi, in caso di mancanza di contratto (anche il vecchio del 2005, ratificato nel 2008 è scaduto nel 2012) si applica il più diffuso», chiarisce subito Demozzi. «Bisogna poi condividere lo stato di crisi e puntare su flessibilità dell'orario (prevedendo il lavoro anche il sabato), abolire gli scatti automatici di carriera legati a titolo di studio e in terzo luogo accordarsi sulle trasferte degli addetti commerciali, mentre sulla componente economica lo Sna è disponibile a scendere a compromessi da subito».
OO.SS.: DA UNAPASS E ANAPA DISPONIBILITA’ A TRATTARE SU RINNOVO CCNL DIPENDENTI FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (06/11/2013)
Le associazioni degli agenti e le rappresentanze sindacali dei dipendenti delle agenzie tornano a sedersi allo stesso tavolo. E’ successo lo scorso 31 ottobre a Roma, per il primo incontro tra le OO.SS. di categoria (Fiba‐Cisl, Fisac‐Cgil, Fna e Uilca) e le delegazioni di Anapa ed Unapass‐Rete ImpresAgenzia. “Dopo l’invio della piattaforma contrattuale di rinnovo del CCNL 2011 inviata nel luglio scorso a tutte le associazioni datoriali – si legge nella nota congiunta delle OO.SS. ‐, Anapa ed Unapass hanno accettato di sedersi al tavolo, mentre lo SNA ha rifiutato qualsiasi confronto, ponendosi nei fatti fuori dalla trattativa. Le parti unanimemente hanno convenuto che quello aperto rappresenta il tavolo ufficiale della trattativa per il rinnovo del CCNL di
categoria, senza porre alcuna preclusione per chi, riconoscendone la validità, intendesse aggregarsi“. Al tavolo erano presenti entrambi i presidenti della associazioni degli agenti (Vincenzo Cirasola di Anapa e Massimo Congiu di Unapass), accompagnati anche dai responsabili contrattuali (Alessandro Lazzaro – Anapa e Pier Giorgio Pistone – Unapass). Anapa “è stata ritenuta titolata a sedersi al tavolo delle trattative” pur essendosi costituita solo nel mese di novembre 2012 in virtù del presupposto di aver riconosciuto politicamente il CCNL vigente; Cirasola ha sostenuto la propria personale opposizione al CCNL 2011, confermando però l’accettazione politica di quel contratto che avrà comunque bisogno di aggiornamenti e modifiche. Nelle relazioni di apertura dei lavori i due presidenti “hanno riaffermato l’importanza della contrattazione collettiva, sia nel caso dei dipendenti che nel caso degli agenti nel rapporto contrattuale con Ania“. Le parti presenti hanno sostenuto la piena legittimità della contrattazione collettiva tra Agenti e Imprese e sia Congiu che Cirasola hanno sottolineato il legame tra il rinnovo del CCNL dei dipendenti ed il rinnovo dell’accordo nazionale Imprese/Agenti in corso di trattativa. Anapa ed Unapass “hanno riaffermato la volontà di rispondere positivamente alle richieste avanzate dalle OO.SS.“, facendo però presente come si debba teenere conto “del momento storico ed economico che viviamo e delle trasformazioni in atto nel mondo agenziale, dove si evidenziano aree di forte difficoltà“. Le rappresentanze sindacali di settore hanno quindi sottolineato la rilevanza del tavolo negoziale costituitosi – prendendo atto delle posizioni delle due organizzazioni degli agenti – auspicandosi nel contempo “che la trattativa possa portare nel più breve tempo possibile a rinnovare il CCNL 2009‐2011, recuperando e sanando le differenze che ancora esistono tra i dipendenti“. Trattativa contrattuale che – sempre secondo le OO.SS. – “dovrà e saprà trovare le soluzioni più utili a rafforzare tutto il sistema distributivo italiano che, ancora in gran parte, si poggia sulle agenzie di assicurazione“. Le rappresentanze sindacali di settore e le due associazioni degli agenti si sono quindi date un nuovo appuntamento per il prossimo 20 novembre, in un incontro nel quale entrare nel merito delle richieste e per affrontare i punti nodali del rinnovo contrattuale.
NOTIZIE DAL MERCATO ASSICURATIVO L'IVASS CHIEDE ALLE IMPRESE PIÙ TRASPARENZA NEI CONTRATTI DI LUNGA
Nei contratti di assicurazione danni di durata pluriennale (malattia, infortuni, responsabilità civile generale etc.) le imprese dovranno indicare chiaramente se il contratto ha beneficiato di uno sconto a causa della sua lunga durata e che, a fronte dello sconto applicato, il
DURATA FONTE: INSURANCE TRADE (06/11/2013)
contraente non può esercitare la facoltà di recesso dal contratto per i primi cinque anni. A stabilirlo è l'Ivass, che in una lettera inviata ieri è intervenuto presso le imprese di assicurazione per garantire ai consumatori maggiore tutela in questo tipo di contratti. "Sulla base dei reclami arrivati all'Ivass ‐ spiega l'Autorità in una nota ‐ risulta infatti che molte imprese attuano le disposizioni della legge n. 99/2009 in materia di recesso dai contratti pluriennali in maniera non coerente con i principi di correttezza e trasparenza che devono ispirare le relazioni con i clienti". Questa legge ha infatti eliminato la facoltà per l'assicurato di recedere ogni anno dal contratto, prevedendo tuttavia, per gli assicurati che assumono un impegno contrattuale di più lunga durata, il diritto di ottenere uno sconto rispetto al premio per il contratto di durata annuale. Tuttavia molte imprese non indicano nel contratto la misura dello sconto applicato e, quando il consumatore chiede di recedere dal contratto, si vede rispondere dall'impresa che ciò non è possibile, in quanto il contratto ha beneficiato della riduzione. Secondo quanto stabilito dall'Ivass, dunque, "le imprese, d'ora in poi, dovranno indicare nella polizza, in modo chiaro, la misura dello sconto applicato, con l'avvertenza per il consumatore che, avendo beneficiato dello sconto, non può recedere dal contratto per i primi cinque anni".
GENERALI: FORTE BALZO DELL’UTILE NETTO NEL TERZO TRIMESTRE FONTE: INSURANCE TRADE (07/11/2013)
Il Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2013. Il Gruppo ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una significativa crescita dell’utile netto a 1.591 milioni di Euro (+40,4%), dato sostenuto da “una solida raccolta e dalla performance operativa, spinta in particolare dallo sviluppo impresso nel segmento danni“. Il risultato operativo complessivo ha raggiunto quota 3.361 milioni, in crescita del 6,2% (3.292 milioni di Euro al terzo trimestre 2012). Il risultato operativo danni è cresciuto del 20,3% a 1.339 milioni (1.158 milioni nello stesso periodo del 2012), beneficiando di un combined ratio sceso a 95,1% (‐1,6 p.p.) “nonostante il maggior peso delle catastrofi naturali per 0,5 punti percentuali. Le attente politiche sottoscrittive e l’efficiente gestione dei sinistri hanno contribuito all’eccellente performance del segmento“. Nel vita il risultato operativo scende leggermente, portandosi a 2.071 milioni di Euro (calo del 2% rispetto ai 2.196 milioni dello stesso periodo 2012), ma mostrando “una significativa inversione di tendenza nel terzo trimestre” (+13,2% sul dato del terzo trimestre 2012). Il Gruppo ha registrato uno sviluppo dei premi complessivi a 49 miliardi di Euro (+0,6%), anche grazie “alla sua forza distributiva e a nuove iniziative di business in entrambi i segmenti“. Nel vita la
produzione ha raggiunto i 32.808 milioni di Euro (+0,9%) trainata dai prodotti unit‐linked (+10,5%) e dalle polizze protezione (+1,1%). Anche la nuova produzione in termini di APE (Annual Premium Equivalent, la base premi utilizzata nel calcolo del valore della nuova produzione vita) aumenta a 3.211 milioni (+1,1% rispetto ai 3.184 milioni dei primi 9 mesi 2012). La raccolta netta vita è cresciuta di quasi sei volte (da 1.142 a 6.477 milioni di Euro) “grazie a minori capitali in uscita e all’andamento della produzione“. Per quanto riguarda il segmento danni, i premi risultano stabili a 16.245 milioni (+0,1%) mostrando un buon andamento del business auto (+0,4%). Le performance operative del Gruppo sono accompagnate da una migliore situazione patrimoniale. Il patrimonio netto risulta in crescita dell’1,1% a 19.223 milioni (19.013 milioni a fine 2012). L’indice Solvency I al 30 settembre è cresciuto al 143% (139% alla fine del primo trimestre 2013); alla fine di ottobre era ulteriormente incrementato al 152%, “tenendo conto anche dell’impatto positivo di 5 punti percentuali derivanti dalle cessioni delle attività riassicurative vita negli Stati Uniti e delle quote minoritarie in Messico, completate dopo il 30 settembre“. Il Group CEO di Generali, Mario Greco, ha così commentato i risultati: “Grazie alle azioni intraprese negli ultimi mesi abbiamo ottenuto un significativo miglioramento della situazione patrimoniale, con un indice di Solvency I che, oggi, supera il 150%. Stiamo facendo buoni progressi nella trasformazione del Gruppo e i risultati che presentiamo oggi dimostrano che siamo ben posizionati per raggiungere i nostri obiettivi. Ora ci focalizzeremo ancora di più sul miglioramento della nostra redditività. L’Investor Day del 27 novembre sarà l’occasione per aggiornarvi sull’esecuzione del nostro piano strategico”. OUTLOOK Il Gruppo prevede per il 2013 un miglioramento del risultato operativo complessivo, “proseguendo sia nel processo di rafforzamento del capitale che nell’implementazione delle iniziative strategiche annunciate a gennaio“. SEGMENTO VITA Nel segmento vita si conferma lo sviluppo dei premi annui (+1,4%), a maggiore redditività, mentre la produzione a premio unico è rimasta stabile.
Guardando ai singoli mercati, il Gruppo registra un ottimo andamento in Germania, con una crescita dei premi (+11,5%) “spinta soprattutto dalle polizze risparmio” (+23,2%), e in Italia, dove si è registrato un progresso del 6,4% grazie all’apporto del canale tradizionale. In Francia si registra un forte incremento della raccolta linked (+46,7%). Le polizze risparmio hanno subito un calo del 36,5% e la raccolta generale ha segnato una flessione del 22,8% (la produzione nella prima parte del 2012 aveva beneficiato delle azioni eccezionali di conservazione del portafoglio risparmio). Lo sviluppo delle polizze unit‐linked (+15,5%) ha sostenuto la raccolta nei Paesi dell’Europa Centro‐orientale che si è mantenuta sostanzialmente stabile (‐1,6%), nonostante il calo della nuova produzione, su cui ha pesato la volatilità dei fondi pensione in Polonia e Repubblica Ceca “a causa delle incertezze regolamentari“. La nuova produzione APE cresce dell’1,1% grazie alle ottime prestazioni in Italia (+11,6%) e Germania (+15,6%). Complessivamente, si segnala il buon sviluppo sia nei premi annui (+1,5%) che nei premi unici (+0,7%). Il New Business Value si attesta a € 670 milioni (+7,3%). SEGMENTO DANNI Il positivo andamento della raccolta nel segmento riflette in particolare la crescita del business auto (+0,4%). Guardando i singoli mercati, emerge l’ottima performance in Germania (+4,4%) – trainata sia dal ramo auto (+7,9%) che non‐auto (+2,1%) – in Austria (+2,3%) e in Svizzera (+0,6%). In Italia i premi registrano una flessione comune al mercato, analogamente a quanto accade in Francia. Per quanto riguarda la redditività tecnica nei singoli Paesi, il Gruppo segnala un sensibile miglioramento del combined ratio in particolare in Italia (‐6,1 p.p.) e nei Paesi dell’Europa Centro‐orientale, dove il dato migliora di 1,1 p.p. a 89,3%, “nonostante le recenti alluvioni in Europa centrale“. Anche in Germania il cor rimane ad ottimi livelli (95,9%, +1 p.p.), “sebbene le inondazioni abbiano pesato per 5,6 punti percentuali“. REBECCHINI NOMINATO VICE PRESIDENTE Il Consiglio di Amministrazione ha anche deliberato la nomina del consigliere Clemente Rebecchini alla carica di Vice Presidente della
Società. Rebecchini, già componente del Comitato Controllo e Rischi e del Comitato per gli Investimenti, fa parte del Consiglio di Amministrazione di Generali dal 2012.
POLIZZE A PACCHETTO NEL MIRINO IVASS FONTE: MF (01/11/2013)
Le polizze impacchettate finiscono nel mirino dell'Ivass, l'autorità di controllo del settore assicurativo. L'istituto presieduto da Salvatore Rossi ha aperto un'indagine sulle coperture assicurative Vita e Danni venduta in abbinamento «a prodotti o servizi di natura non assicurativa». Questa volta non si tratta delle ormai note salate polizze abbinate ai mutui, finite a più riprese nel mirino dell'Ivass e su cui tra l'altro l'istituto ha invitato ancora di recente il settore ad autoregolamentarsi. In questo caso a essere sotto processo sono i pacchetti connessi a polizze stipulate da imprese di assicurazione con altri operatori, come le utility, le aziende di trasporto e i distributori di beni di consumo. «Prodotti in forte diffusione in Italia», spiegano da Via del Quirinale. Viene subito in mente la copertura offerta quando si acquista un biglietto aereo, per esempio per l'annullamento del viaggio, o anche la polizza di garanzia che viene proposta quando si acquista una lavatrice o una lavastoviglie. Ma in realtà ad aver allertato l'istituto sarebbero state soprattutto polizze abbinate ai contratti di fornitura di energia. Insomma, coperture assicurative per l'assistenza nascoste nelle bollette e finite sul conto della luce o del gas. Una denuncia arrivata dai consumatori nel corso dell'ultimo incontro con l'Ivass lo scorso 19 settembre, che ha convinto l'Authority a vederci più chiaro, allargando il raggio d'azione ad altri settori di attività. «Obiettivo dell'Ivass è garantire che la diffusione di questi prodotti, che rappresenta un'opportunità di sviluppo e ampliamento per il mercato assicurativo», hanno spiegato dall'ente di vigilanza, «avvenga con modalità tali da non pregiudicare le esigenze di tutela dei consumatori». Il problema sembra essere sempre lo stesso, come nel caso delle polizze legate ai mutui. Perché l'obiettivo dell'autorità di controllo del settore assicurativo è che i clienti siano «posti in condizione di conoscere ciò che acquistano, e il relativo costo, per poi attivare la garanzia in caso di sinistro».
IL SORPASSO DELLE POLIZZE FONTE: MILANO FINANZA (02/11/2013)
Gli iscritti alle polizze pip hanno superato per la prima volta gli aderenti ai fondi negoziali. Nonostante non diano diritto al contributo aggiuntivo del datori di lavoro, i pip hanno raggiunto quota 1.959.859 lavoratori contro i 1.959.197 dei negoziali. Merito di aggressive e ben pagate reti di vendita dato che questi strumenti hanno commissioni più elevate degli altri prodotti. Il dato dimostra comunque come sia possibile proporre ai risparmiatori prodotti di previdenza complementare nonostante la
situazione economica non facile. Un esempio su tutti è quello del pip Postaprevidenza valore di Poste vita che a fine maggio contava su oltre 580 mila adesioni e che risulta al primo posto in Italia per numero di iscritti considerando tutta la platea di strumenti previdenziali, quindi non solo i pip ma anche fondi pensione negoziali e fondi pensione aperti. Infatti il più grande fondo negoziale Cometa a fine giugno contava su 421 mila iscritti. Peraltro anche se si va ad analizzare la tipologia di iscrizioni si scopre che Postevita riesce a intercettare i lavoratori tra i 30 e 40 anni, che rappresentano il 28% del totale degli iscritti. E il mercato continua a crescere. L'ultimo nato è Libero domani firmato Sara vita, un nuovo pip che permette al sottoscrittore di scegliere liberamente e modificare nel tempo l'importo del premio e di sospendere i versamenti in qualsiasi momento, senza costi né penalizzazioni oltre che effettuare versamenti integrativi liberi per importo e frequenza. La flessibilità è una caratteristica che viene particolarmente apprezzata proprio dai giovani che sono alle prese con le difficoltà nel mondo del lavoro e nel contempo sono quelli che hanno più bisogno di previdenza integrativa. La riforma Dini del 1995 aveva previsto infatti sacrifici maggiori per i giovani e tutele superiori per le generazioni più anziane perché, si sosteneva allora, i primi hanno più tempo a disposizione per accumulare risorse tramite i fondi pensione. Nel frattempo però è cresciuta di poco la consapevolezza tra le nuove generazioni del magro futuro pensionistico che le attende e così oggi (a 18 anni di distanza) solo il 25% dei lavoratori risulta iscritto a una forma di previdenza complementare. Con il rischio di trovarsi in vecchiaia con scarse risorse economiche. Ma qualcosa inizia a cambiare anche se gli effetti per ora sulle iscrizioni non si vedono. La riforma Monti‐Fornero del 2012 che ha inasprito le condizioni di accesso alla pensione pubblica, sta pian piano convincendo i lavoratori che dal punto di vista previdenziale è necessario correre ai ripari. «Il problema previdenziale è ben presente ai lavoratori italiani ancora attivi. È considerato molto serio, ma nei fatti è rimosso e non induce a comportamenti conseguenti», conferma l'indagine dell'Acri realizzata da Ipsos presentata nei giorni scorsi in occasione della Giornata mondiale del risparmio. Secondo il sondaggio Ipsos il 30% dei lavoratori italiani ritiene che la pensione pubblica non li farà vivere in modo accettabile, un altro 36% ritiene che dovrà pesantemente ridurre il proprio tenore di vita, solo il 25% pensa che la pensione pubblica sarà sufficiente, con qualche rinuncia e appena il 3% è tranquillo. A fronte di questa situazione, il 79% reputa che la
riforma delle pensioni targata Monti‐Fornero abbia aumentato il bisogno di aderire a un fondo pensione, ma solo il 24% si è iscritto a qualche forma di previdenza complementare. Il 21% non ha ancora riflettuto su come potersi garantire un reddito pensionistico più elevato, il 15% non farà nulla perché non ritiene di averne bisogno, il 27% pensa che lavorerà più a lungo. Solo il 22% dichiara che aderirà a un fondo pensione. Il 4%, invece, dice che pagherà più contributi pubblici. Infine il 18% pensa di risparmiare di più. Risultato: nonostante la riforma della previdenza complementare del 2007 ha consentito la possibilità di adesione ai fondi con il Tfr la pensione di scorta fa fatica a prendere piede. Nel 2012 i nuovi iscritti, considerati al netto di tutti i trasferimenti interni al sistema, sono stati circa 442 mila. E l'apporto maggiore è stato fornito proprio dai pip con 338 mila nuovi aderenti, seguiti dai fondi negoziali con 60 mila e dai fondi aperti con 57 mila unità. Oggi i pip costituiscono la tipologia di forma pensionistica con il maggior numero di aderenti, con 2,3 milioni di iscritti (considerando anche i vecchi pip che però sono chiusi a nuove iscrizioni). In ogni caso «a sei anni dall'avvio della riforma, il quadro delle adesioni alla previdenza complementare non può dirsi soddisfacente. Nelle intenzioni del legislatore, la riforma avrebbe dovuto dare nuovo impulso a un sistema che, già da alcuni anni, era in fase di stallo delle iscrizioni, con risorse accumulate insufficienti. Sebbene significativo, l'incremento della partecipazione è risultato inferiore alle aspettative», si legge nella relazione Covip relativa al 2012. Dal 2006 al 2012 le adesioni sono passate da 3,1 a 5,8 milioni, l'84% in più. L'incremento di 2,7 milioni è così ripartito: 750 mila sono gli iscritti confluiti nei fondi negoziali, 430 mila nei fondi aperti e circa 1,5 milioni nei pip. Mentre la crescita è risultata di circa 16 mila unità nei fondi preesistenti. Si conferma quindi anche dall'avvio della riforma che sono i pip a contribuire maggiormente all'incremento delle adesioni, anche se questi risultano mediamente più onerosi dei fondi pensione aperti e dei fondi negoziali. «I fondi pensione aperti si collocano a metà strada tra i negoziali e i Pip, in assoluto i più cari: mediamente costano da tre a sette volte un fondo di categoria», avverte Assoprevidenza. I costi sono importanti perché «due strumenti identici per rendimento, contribuzione e durata di adesione, ma con l'1% di differenza di oneri, producono rendite differenti del 20% al termine di 35 anni di adesione», conclude Assoprevidenza. Per aiutare il risparmiatore a individuare il prodotto meno caro la Covip mette a disposizione sul proprio sito internet gli Indicatori sintetici di costo di tutti i pip, i fondi aperti e i fondi negoziali presenti sul mercato.
UNA POLIZZA O UN SALASSO? FONTE: ITALIA OGGI (06/11/2013)
I motociclisti ormai non ce la fanno più. Perché l'assicurazione della moto è diventata un peso insopportabile. Al punto che l'Ancma, l'Associazione ciclo motociclo e accessori, è apertamente scesa in campo contro le assicurazioni. È stato Francesco Caliari, direttore generale dell'Ancma, a sparare la bordata più grossa. Il mese scorso ha accusato senza peli sulla lingua le compagnie assicurative di essere fra le cause del calo del mercato motociclistico. «Oggi per una famiglia far accedere un figlio alle due ruote costa in media 3‐4 mila euro e i prezzi delle polizze di copertura sono uno dei problemi del settore», ha dichiarato il direttore dell'Ancma. Che però non è rimasta con le mani in mano. Recentemente l'Ancma ha annunciato un progetto allo studio, in collaborazione con la Federazione motociclistica italiana, per creare una compagnia assicurativa dedicata solo ai motociclisti. Il riferimento del manager era chiaramente rivolto al costo giudicato eccessivamente elevato delle polizze Rc moto, soprattutto nelle regioni dell'Italia centromeridionale. Ma è un po' in tutto il territorio nazionale che il costo dell'assicurazione desta perplessità. Secondo le ultime statistiche il prezzo della polizza moto per un cinquantino incide sui costi, in media, per il 36% a Roma e per il 61% a Napoli, mentre per assicurare una moto di 125cc, si passa dal 25% del suo valore a Milano, considerata comunque una delle città più economiche sotto questo aspetto, fino al 60% a Napoli. Come denunciato dall'Adusbef e la Federconsumatori, nel volgere di 18 anni l'aumento medio dell'Rc moto è stato del 480% (nello stesso periodo l'Rc auto è aumentata dal 245%). Se si prende a campione un semplice 125, si scopre che la polizza nel 1994 costava fra 98 e 121 euro, nel 2008 fra 490 e 530 euro per arrivare ai 670 euro di media dello scorso anno. Lo stesso rapporto evidenzia come in Paesi Ue come Francia, Germania e Spagna, gli aumenti siano stati inferiori al 90%, un quinto di quelli italiani. Ma non basta. Secondo una recente indagine dell'Antitrust, nei tre anni che vanno dal 2007 al 2010 in Italia si sono registrati rincari assicurativi fino al 14% per un neopatentato di 18 anni che intende acquistare un'assicurazione Rc moto per il proprio ciclomotore. Va ancora peggio, decisamente, nel caso in cui a voler contrarre assicurazione è un quarantenne, che vede rincarare la polizza del 30%. Una conferma, che lascia l'amaro in bocca agli appassionati delle due ruote, arriva da un'indagine trimestrale del luglio scorso effettuata dall'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che rivela un rialzo medio del 3,5% negli ultimi 12 mesi della Rc moto, se guida un uomo negli ultimi 12 mesi del listino del'Rc moto (per un quarantenne proprietario di un ciclomotore di cilindrata superiore a 200 cc), e dell'1,1% per le donne. Nel frattempo i prezzi dell'Rc auto sono diminuiti in media del 4,2%, sempre negli ultimi dodici mesi, per le auto guidate da
uomini, e del 3,5% se sono donne a esserne proprietarie. Perché da noi in Italia succede anche questo: che le donne pagano sempre di più rispetto agli uomini. Secondo l'Ivass, e la cosa rasenta la comicità, la sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue sulla parità di trattamento fra uomini e donne nel nostro Paese ha portato in realtà al rincaro delle polizze stipulate con le motocicliste. Un esempio? Un diciottenne che voglia assicurare oggi il suo ciclomotore deve far fronte a un aumento medio del 5,3%: la stessa polizza, stipulata da una donna, arriva a registrare un rincaro dell'11,8%. Per i motocicli superiori ai 200 cc, i prezzi nazionali medi di listino hanno subito nei mesi scorsi incrementi del 10,2% per gli uomini e dell'8,2% per le donne quarantenni che però ricadano nella classe bonus malus di C.U. 4. Da qui lo sfogo del dg di Ancma nel corso della conferenza stampa di presentazione di Eicma 2013, confermato a MF‐Milano Finanza. «Stiamo valutando, in collaborazione con la Federazione motociclistica, la creazione di un'assicurazione dedicata solo ai motocicli. Al momento il progetto è in fase embrionale e sono in atto alcuni studi di fattibilità». Il modello sarebbe quello della francese Mutuèlle des Motards: nata all'inizio degli anni '80, ha visto riuniti più di 40 mila motociclisti d'Oltralpe i quali, pagando ognuno 280 franchi (sarebbero oggi 42 euro), hanno messo insieme il capitale necessario (10 milioni di franchi) per dare vita a una vera impresa assicurativa autorizzata dagli enti di vigilanza. L'anno successivo i soci assicurati erano già 200 mila e oggi, dopo che sono trascorsi più di 30, la Mutuèlle opera regolarmente sul mercato europeo ed è un'assicurazione a tutti gli effetti. Alla fine del 2012, i premi sono stati di poco superiori a 91,2 milioni di euro, il 7% in più che nel 2011.