scandalo a terni!

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1 Terni, 12 Dicembre 2014 Oggetto: Laicità violata a scuola. La denuncia di due genitori La Scuola Falcone Borsellino è una scuola pubblica statale e quindi fondata sul principio costituzionale di laicità. L’organizzazione, in orario scolastico, della festa natalizia e le relativa preparazione in un luogo di culto, come la Chiesa S. Maria del Carmelo, viola tali principi fondanti. La scuola pubblica statale garantisce il rispetto di tutte le sensibilità coinvolte senza creare discriminazioni, semplicemente applicando e rispettando i principi su cui si fonda. In aggiunta, nella Scuola Falcone Borsellino, diversi bambini non frequentano l’IRC, in quanto l’insegnamento della religione cattolica è materia facoltativa. Anche per nostro figlio abbiamo fatto questa scelta, come la scuola sapeva dal momento dell’iscrizione. In virtù dei principi espressi, abbiamo fatto presente alla Dirigente scolastica gli elementi discriminatori che emergevano organizzando le prove preparatorie e la festa di natale all’interno della chiesa, in orario scolastico. Non abbiamo fatto nessun esposto, nessuna minaccia volta a impedire la festa. Al contrario, abbiamo suggerito, con spirito collaborativo e propositivo, altri possibili spazi comunali dove poterla svolgere nel rispetto di tutti, supportati, certo, da una ampia normativa in merito. La Chiesa non può essere considerata un luogo neutro, “asettico” come letto sui giornali. La Chiesa è un luogo di culto, che rappresenta una cultura specifica e dunque non universale. La Dirigente ha, infatti, accolto la nostra istanza decidendo in un primo momento di festeggiare il natale all’interno della scuola, in data 22 dicembre, senza la presenza delle famiglie poiché la scuola non ha spazi adeguati per ospitare i bambini di tre sezioni e i rispettivi familiari. La palestra della scuola, che pur si presterebbe all’evento, è ad oggi inagibile. L’ulteriore interessamento della DS e il successivo intervento del sindaco e dell’assessore alla cultura di Terni, i quali hanno messo a disposizione i locali del Cesvol e un pulmino per il trasferimento nella sede di via Montefiorino, ha in effetti realizzato quanto da noi richiesto alla DS: una festa per tutti. Il nostro è un discorso di difesa dei diritti: nessuna contrapposizione tra ateismo e appartenenza ad una confessione religiosa, che sono fatti privati e tali devono

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Terni, 12 Dicembre 2014

Oggetto: Laicità violata a scuola. La denuncia di due genitori

La Scuola Falcone Borsellino è una scuola pubblica statale e quindi fondata sul

principio costituzionale di laicità.

L’organizzazione, in orario scolastico, della festa natalizia e le relativa preparazione

in un luogo di culto, come la Chiesa S. Maria del Carmelo, viola tali principi

fondanti.

La scuola pubblica statale garantisce il rispetto di tutte le sensibilità coinvolte senza

creare discriminazioni, semplicemente applicando e rispettando i principi su cui si

fonda. In aggiunta, nella Scuola Falcone Borsellino, diversi bambini non frequentano

l’IRC, in quanto l’insegnamento della religione cattolica è materia facoltativa. Anche

per nostro figlio abbiamo fatto questa scelta, come la scuola sapeva dal momento

dell’iscrizione.

In virtù dei principi espressi, abbiamo fatto presente alla Dirigente scolastica gli

elementi discriminatori che emergevano organizzando le prove preparatorie e la festa

di natale all’interno della chiesa, in orario scolastico. Non abbiamo fatto nessun

esposto, nessuna minaccia volta a impedire la festa.

Al contrario, abbiamo suggerito, con spirito collaborativo e propositivo, altri possibili

spazi comunali dove poterla svolgere nel rispetto di tutti, supportati, certo, da una

ampia normativa in merito.

La Chiesa non può essere considerata un luogo neutro, “asettico” come letto sui

giornali. La Chiesa è un luogo di culto, che rappresenta una cultura specifica e

dunque non universale.

La Dirigente ha, infatti, accolto la nostra istanza decidendo in un primo momento di

festeggiare il natale all’interno della scuola, in data 22 dicembre, senza la presenza

delle famiglie poiché la scuola non ha spazi adeguati per ospitare i bambini di tre

sezioni e i rispettivi familiari. La palestra della scuola, che pur si presterebbe

all’evento, è ad oggi inagibile.

L’ulteriore interessamento della DS e il successivo intervento del sindaco e

dell’assessore alla cultura di Terni, i quali hanno messo a disposizione i locali del

Cesvol e un pulmino per il trasferimento nella sede di via Montefiorino, ha in effetti

realizzato quanto da noi richiesto alla DS: una festa per tutti.

Il nostro è un discorso di difesa dei diritti: nessuna contrapposizione tra ateismo e

appartenenza ad una confessione religiosa, che sono fatti privati e tali devono

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rimanere. E la tutela dei diritti, in un paese democratico, non tiene conto del volere

delle maggioranze, ma garantisce la dignità e la libertà di tutti.

Il punto fondamentale, insistiamo, è il rispetto della laicità costituzionale della scuola

pubblica statale, che rischiava di essere tradita.

I Genitori

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Alla c.a. della Dirigente scolastica, Dott.ssa XXXXXXX XXXXXXXX Oggetto: richiesta di rimozione degli elementi discriminatori legati alla organizzazione della festa natalizia Con la presente i sottoscritti, XXXXXX e XXXXXX, genitori dell’alunno XXXXXX, iscritto presso la scuola dell’infanzia Falcone e Borsellino sez. XX, evidenziano azioni discriminatorie nei confronti del proprio figlio in occasione delle festa natalizia che la scuola sta organizzando all’interno della parrocchia del quartiere durante l’orario scolastico. Come risulta dalla domanda di iscrizione, i sottoscritti, hanno scelto l’insegnamento della materia alternativa all’IRC, avvalendosi di un diritto che la legge dello Stato italiano e la scuola pubblica statale garantiscono. A seguito di ciò, riteniamo, come anche la ricca documentazione normativa testimonia, che fare la festa di natale in un luogo di culto rappresenti una grave discriminazione che la scuola pubblica statale mette in atto nei confronti di un proprio alunno tradendo i principi di laicità, uguaglianza e inclusione che la fondano. Consapevoli di poter agire per vie legali, vorremmo tuttavia risolvere la questione senza ricorrere al parere di un tribunale e pertanto auspichiamo di poter trovare una soluzione condivisa che rispetti tutte le sensibilità coinvolte. Ciò premesso e in riferimento alla telefonata intercorsa tra gli scriventi e la Dirigente scolastica in data 05/12/2014, durante la quale la Dirigente ha verbalmente accolto la nostra istanza, siamo arrivati all’accordo di individuare altre strutture che non siano luoghi di culto appartenenti a qualsiasi confessione religiosa, all’interno delle quali organizzare la suddetta festa di natale della scuola dell’infanzia Falcone-Borsellino. I sottoscritti fanno altresì presente che la scuola, essendo dotata di una palestra, avrebbe l’opportunità di organizzare nella propria struttura tali feste se solo provvedesse alla messa in sicurezza di tale luogo che ad oggi, da quanto riferitoci, sembrerebbe non agibile. Tuttavia, non volendoci sottrarre a una spirito collaborativo, i sottoscritti, dopo un’indagine conoscitiva sul territorio, hanno individuato i possibili e numerosi luoghi in cui svolgere la festa:

- Sale comunali (possibilità di scelta tra diverse opportunità: Palazzo Gazzoli, La Siviera, Centro di via Aminale, etc).

- Chiesa sconsacrata del Carmine, presso i giardini pubblici “La passeggiata”. - Sala pubblica comunale presso la circoscrizione est. - Possibile individuazione di luoghi di altri istituti appartenenti al circolo didattico San

Giovanni.

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Resta comunque fermo, come espresso dalla Dirigente stessa nel corso del colloquio intercorso con gli scriventi, che in mancanza di un luogo che rispetti i canoni di neutralità richiesti, la festa dovrebbe essere organizzata nelle classi o comunque nel plesso dove si tiene regolarmente l’orario scolastico. Terni, 5/12/2014 I genitori

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di Antonio Mosca

A TERNI - La recita natali-zia quest’anno non si farà inchiesa.Lohadeciso ladirigen-te della scuola dell’infanziaFalcone-Borsellino di Villag-gioItaliadopo la presentazio-ne di un esposto da parte diuna coppia di genitori atei.Una mamma e un papà chenon volevano che la consuetamanifestazione di fine annofosse ospitata in una strutturareligiosa anzichè nella scuolapubblica.Epensareche ilpro-gramma della giornata eragià stato organizzato in tutti idettagli.Conibimbidellama-terna, dai due e mezzo ai seianni, che si sarebbero esibitinel capiente auditorium dellavicina chiesa di Santa Mariadel Carmelo per la gioia deiloro familiari.La scelta di spostare la recitafuori dalla scuola - spieganoalcuni genitori - non era statafrutto di un capriccio, ma erastata dettata dalla mancanza

di spazi adeguati all’internodella scuola per accogliere ge-nitori e parenti che affollanosempre questi eventi.“D’altraparte -osserval’avvo-cato Sara Francescangeli,mamma di due bimbi che fre-quentano l’istituto - per unateo la chiesa non è un luogosacro, ma un posto come unaltro. E allora non si capisce ilmotivo di tanta protervia che

alla fine ha creato disagi allastragrande maggioranza deigenitori degli alunni.Un caso evidente di discrimi-nazione al contrario, sul qua-le non escludo di avviare un’i-niziativa legale”. Proprio co-me qualche giorno fa, in sen-so opposto, avevano minac-ciatoigenitorichenonvoleva-no mandare il loro figlio inchiesa. E pensare che da anni

La scuola dell’infanzia di Villaggio Italia annullala manifestazione organizzata per le feste di Natale

La recita in chiesasalta dopo l’espostodi due genitori atei

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la scuola di via Fratelli Cervi èun esempio di polo multicul-turale con bambini di diverseetnie e confessioni religioseche sono sempre andati d’ac-cordo.Mainessunproblema.Neppureinoccasionedelleco-siddette feste comandate che -comeosserval’avvocatoFran-cescangeli -“aldi làdell’aspet-to religioso fanno parte dellatradizione culturale di tutti gliitaliani”.Stavolta, però, non c’è statonulla da fare e di fronte allaprotesta di due genitori, lascuola è stata costretta a unprecipitoso dietrofront.“E’ un comportamento tale-bano - continua l’avvocatoFrancescangeli - che vìola i di-

ritti, costituzionalmente ga-rantiti, di 60 bambini e dellelorofamiglie.Bimbiche,peral-tro, si sarebbero limitati a esi-birsi in canzoni e filastroccheenonapartecipa-re a una celebra-zione liturgica”.Non appena si èdiffusa lanotizia irappresentantidei genitori si so-no recati dalla di-rigente scolasti-ca, Isabella Olim-pieri,perspiegare le lororagio-nie invitarlaaunripensamen-to. Ma la decisione, ormai,erastatapresaediconseguen-za la recita è stata annullata.Alla fine, però, si è arrivati a

una soluzione di compromes-so: sabato 20 dicembre la fe-sta natalizia si farà in chiesa,ma in orario extrascolastico,mentre la mattina del 22 ci sa-

rà una recita ascuola riservataagli alunni e allemaestre, ma sen-za la presenza deigenitori per i qua-li non ci sarebbe-ro posti a suffi-cienza. Una me-diazione in extre-

mischeperòhalasciato l’ama-ro in bocca a più di una mam-ma. Tanto che l’avvocatoFrancescangeli annuncia: “E’una questione di principio, dicerto non finisce qui”. B

z

y

La protestadelle altremamme:“Decisioneingiusta”

Recita natalizia Si farà nella chiesa di Santa Maria del Carmelo, nella foto sopra, ma al di fuori dell’orario scolastico

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