scheda progetto per l’impiego di volontari in … · forme di addiction, anche dalla recente...

39
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASUITs Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Consumi a rischio e dipendenze. Promuovere salute attraverso gli interventi di prossimità, il supporto facilitante e lo sviluppo di percorsi di inclusione sociale 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 16 - Assistenza Tossicodipendenza 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il presente progetto intende sviluppare e potenziare le risposte di prevenzione, supporto e reinserimento socio-lavorativo garantite dal Dipartimento delle Dipendenze (DDD) alle persone già inserite in programmi di cura ed ai loro familiari. Inoltre, intende migliorare le attività di promozione della salute in aree e sedi diverse della città, in partnership con altri soggetti della rete territoriale, al fine di rafforzare i fattori protettivi, ridurre i rischi di dipendenza e riconoscere precocemente eventuali situazioni di disagio. L'area territoriale di riferimento è quella della provincia di Trieste, dove opera il DDD attraverso le proprie numerose articolazioni organizzative e funzionali. I destinatari sono quindi: II NZ 02678 Regionale Friuli - Venezia - Giulia

Upload: duongque

Post on 17-Feb-2019

219 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE

1) Ente proponente il progetto:

ASUITs Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto:

Consumi a rischio e dipendenze. Promuovere salute attraverso gli interventi di prossimità, il supporto facilitante e lo sviluppo di percorsi di inclusione sociale

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

A 16 - Assistenza Tossicodipendenza

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Il presente progetto intende sviluppare e potenziare le risposte di prevenzione, supporto e reinserimento socio-lavorativo garantite dal Dipartimento delle Dipendenze (DDD) alle persone già inserite in programmi di cura ed ai loro familiari. Inoltre, intende migliorare le attività di promozione della salute in aree e sedi diverse della città, in partnership con altri soggetti della rete territoriale, al fine di rafforzare i fattori protettivi, ridurre i rischi di dipendenza e riconoscere precocemente eventuali situazioni di disagio. L'area territoriale di riferimento è quella della provincia di Trieste, dove opera il DDD attraverso le proprie numerose articolazioni organizzative e funzionali.

I destinatari sono quindi:

II

NZ 02678

Regionale Friuli - Venezia - Giulia

1. tutti gli utenti in carico alla struttura, con età variabile, con disturbo da dipendenza da lieve a grave, causato sia da sostanze legali ed illegali, che da comportamenti quali il gioco d'azzardo;

2. target specifici di popolazione, coinvolti in interventi esterni di prevenzione selettiva (es. gruppi giovanili rionali, studenti).

I comportamenti di consumo a rischio e i problemi legati alla dipendenza sono molto comuni nella nostra società e caratterizzati da elevata complessità. Le competenza richieste per operare in questo settore sono multidisciplinari, sia di tipo sanitario che sociale, sia formali (professionali e istituzionali) che informali (associazionismo, volontariato). La strategia di intervento e l'approccio devono tenere conto delle difficoltà, resistenze e paure che ancora oggi si trovano a vivere le persone toccate da questo problema di salute, in conseguenza della forte stigmatizzazione culturale e sociale. Risulta fondamentale facilitare il più possibile il contatto precoce, la relazione d'aiuto, l'informazione corretta, il supporto motivante, l'affiancamento, per incoraggiare l'adesione alle cure, la ritenzione in trattamento ed il pieno reinserimento sociale della persona.

A tale scopo, è molto importante differenziare il tipo di intervento, il linguaggio, la proposta, il setting, in base alle caratteristiche dell'interlocutore, al fine di accrescere l'efficacia dell'azione. La possibilità di poter contare sull'apporto dei giovani volontari, formati ad hoc, arricchisce e qualifica l'offerta del Servizio specialistico e può rendere più incisiva l'azione di accompagnamento personalizzato. I beneficiari del progetto sono, a breve termine, i familiari dei soggetti destinatari, ma a medio-lungo termine anche altri soggetti del contesto della persona (scolastico, lavorativo, amicale, ecc.) e del contesto sociale, stante l'emersione del bisogno sommerso, la realizzazione di percorsi concreti di disintossicazione, cura e reinserimento sociale.

Contesto territoriale

La Provincia di Trieste ha 235.000 residenti; negli ultimi tre anni si osserva la contrazione sia della popolazione residente totale, sia di quella straniera, contrariamente a quanto rilevato su scala nazionale. Persistono numerosi elementi di criticità che caratterizzano sempre più il panorama demografico regionale: si assiste ad una accelerazione del processo di invecchiamento, solo parzialmente arginato dalla struttura molto più giovanile della popolazione immigrata. L’indice di vecchiaia per la prima volta supera il 200%, indicando che mediamente in regione il numero degli anziani è doppio rispetto a quello relativo ai giovani residenti. Oltre un quarto della popolazione residente in regione ha più di 64 anni (25,5%). Se da un lato continua a crescere la popolazione anziana, dall’altro prosegue invece la contrazione, oramai in atto già da diversi anni, della popolazione in età attiva, che costituisce l’offerta di lavoro potenziale. La popolazione più giovane (under15), che finora aveva manifestato un incremento progressivo, principalmente grazie al contributo della componente straniera, nell’ultimo triennio si riduce anche a seguito della contrazione delle nascite sia degli italiani che degli stranieri. Si rilevano ancora in aumento le uscite di cittadini italiani residenti in regione che si trasferiscono all’estero (cancellazioni anagrafiche): durante il 2016 tale componente ha sfiorato le 2.900 unità, oltre al doppio rispetto al periodo pre-crisi economica, e il valore più elevato dal 1995 ad oggi. Tale fenomeno, di portata nazionale non solo locale, spesso riguarda i più giovani, con livello d’istruzione elevato.

Il rapporto dell’Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Trieste (giugno 2015) su Giovani e lavoro: motivazioni e caratteristiche del fenomeno NEET nel contesto triestino a partire dalle esperienze dei partecipanti al progetto Garanzia Giovani FVG mette in evidenza come nella fascia giovanile il tasso di occupazione sia significativamente diminuito nell’ultimo quinquennio e al tempo stesso sia aumentata l'inattività dei giovani. A tal proposito si parla infatti di NEET, acronimo inglese che identifica le persone non occupate e non inserite in percorsi d’istruzione e formazione, con lo scopo di classificare una fascia di popolazione ritenuta particolarmente a rischio di marginalità sociale e di disagio.

Dall’analisi del numero dei NEET appartenenti alla popolazione tra i 15 e i 29 anni, si stima che nel 2014 siano stati 5.283 i giovani non impiegati in alcuna attività lavorativa e al di fuori del circuito scolastico/formativo. Il rapporto sottolinea l’importanza di calibrare gli interventi partendo da una attenta analisi e personalizzazione e individua una serie di elementi utili per favorire l’inserimento dei giovani nel tessuto sociale e lavorativo attraverso la formazione, l'acquisizione di competenze e abilità e lo sviluppo di capacità sociali e relazionali.

Dal punto di vista del fenomeno dei consumi di sostanze e delle dipendenze, il Rapporto 2015 dell'OSSERVATORIO SULLE DIPENDENZE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA - descrive uno scenario sempre più complesso e mutevole, caratterizzato da un’offerta di mercato capillare e pressante, da nuovi modelli di consumo e dipendenza. In particolare, le attuali trasformazioni socio-economiche, la comparsa di nuove sostanze stupefacenti e di svariate modalità di accesso alle stesse, l’abbassamento dell’età di primo consumo delle sostanze, nonché la crescente diffusione delle dipendenze comportamentali da nuove tecnologie (gambling, Internet, videogiochi, slot-machines, ecc.), hanno profondamente mutato l’andamento del fenomeno e del bisogno. In questo quadro, i servizi impegnati nella cura, nel trattamento e nella prevenzione dei consumi a rischio e delle dipendenze debbono costantemente rafforzare e innovare il loro intervento, al fine di strutturare risposte quanto più efficaci e tempestive

Il Dipartimento delle Dipendenze di Trieste nel 2016 ha preso in carico un totale di 2.788 soggetti di cui 839 nuovi utenti, come specificato nella Tabella sottostante:

UTENTI DDD ANNO 2016UTENTI DDD ANNO 2016UTENTI DDD ANNO 2016UTENTI DDD ANNO 2016

UTENZA TOTALEUTENZA TOTALEUTENZA TOTALEUTENZA TOTALE NUOVA UTENZANUOVA UTENZANUOVA UTENZANUOVA UTENZA

uomini donne tot uomini donne tot

SOSTANZE ILLEGALI 956 284 1240 200 55 255

ALCOL 839 265 1104 278 83 361 TABACCO 174 162 336 101 74 175

GIOCO D'AZZARDO 90 18 108 40 8 48

TOTALETOTALETOTALETOTALE 2059205920592059 729729729729 2788278827882788 619619619619 220220220220 839839839839

Fonte: mFp5 per i dati relativi all’utenza dipendente da sostanze illegali, legali, da tabagismo e da gioco d’azzardo patologico (estrazione dati 20/03/2017 per GAP 03/01/2017, schede ALC per l’utenza dipendente da alcol

Il consumo di sostanze illegali rimane significativo, con un ruolo di primo piano giocato dalle sostanze oppiacee (eroina). Cocaina, cannabinoidi, amfetamine, nuove sostanze psicoattive (NSP), rappresentano sostanze ampiamente presenti, assunte come droghe secondarie o in mix. Il consumo di sostanze legali (alcolici, psicofarmaci, pain killer, nicotina) è molto diffuso, socialmente accettato, ampiamente sottovalutato dal punto di vista dei rischi sulla salute. La morbilità e la mortalità alcol e fumo correlate occupano ancora i primissimi posti nella classifica generale, ma ciò nonostante si investono poche risorse sugli interventi di prevenzione e di promozione di stili di vita salutari, si consente la pubblicità in tutti i canali di comunicazione. L'assunzione dei farmaci pain killer (antidolorifici oppioidi), rappresenta un fenomeno in crescita, specie nei giovani, sulla stregua di quanto è già accaduto anni addietro negli USA. La loro caratteristica di farmaci facilmente reperibili a prezzo contenuto, ad assunzione orale, molto potenti sul piano degli effetti sedativi ed analgesici, facilita la loro sperimentazione, che rischia di rappresentare la porta d'accesso agli oppiacei illegali per i soggetti più vulnerabili. La dipendenza da gioco d'azzardo patologico (GAP) è stata equiparata a tutti gli effetti alle altre

forme di addiction, anche dalla recente normativa nazionale e regionale, dalla letteratura scientifica disciplinare. Al DDD da anni è attivo un servizio dedicato, che sta gradualmente potenziando le attività di prevenzione e presa in carico, anche operando in stretta integrazione con realtà del privato sociale. Oltre all'utenza adulta, negli ultimi anni si è registrato un aumento esponenziale della percentuale di giovani con problematiche di dipendenza. Questo fenomeno deve essere letto a partire da alcuni fattori generali di contesto:

• veloce cambiamento nel mondo dei consumi giovanili, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo (es. presenza sul mercato di sostanze con percentuale di principio attivo più alta, spesso con composizione sconosciuta, NPS, vendita di alcolici anche ai minori);

• abbassamento dell'età di primo approccio alle sostanze; • consumo di sostanze sempre più presente tra i comportamenti sperimentativi degli

adolescenti; • aumento dei rischi diretti ed indiretti correlati al consumo scarsamente consapevole in età

adolescenziale o giovanile; • presenza di un disagio giovanile sommerso; • cambiamento della famiglia nella sua funzione educativa; • contesto sociale e culturale basato su una logica edonistica, individualistica e di consumo.

Il consumo di sostanze in età adolescenziale presenta caratteristiche diverse da quello dell’adulto e tali peculiarità devono essere tenute in considerazione per organizzare l’offerta di cura, le attività di prevenzione e di formazione/riabilitazione. Una priorità di intervento per il Dipartimento delle dipendenze è quella di intercettare il bisogno sommerso e raggiungere l'utenza potenziale, che per diversi fattori interferenti non si è ancora rivolta al servizio. Si stima che per le problematiche alcol-correlate che per il GAP sia emersa solo 1/10 della domanda effettiva. Per facilitare il raggiungimento di tale obiettivo strategico è necessario potenziare le attività territoriali caratterizzate da pro-attività e prossimità con la popolazione generale. I volontari possono risultare preziosi anche in questo ambito operativo.

Area di intervento

Il Dipartimento delle dipendenze è organizzato secondo lo schema sotto riportato:

DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE

S.S.D. CONSUMI E

DIPENDENZE

GIOVANILI

S.S.D. PROGETTAZIONE E

GESTIONE SERVIZI

INTEGRATI ED ATTIVITÀ AD

ALTA INTENSITÀ

S.C. DIPENDENZE ILLEGALI S.C. DIPENDENZE LEGALI

Le sedi istituzionali sono quindi molteplici.

Le aree di intervento fanno riferimento alla prevenzione, cura e riabilitazione delle dipendenze patologiche, sia nella popolazione adulta che in quella giovanile.

Secondo quanto previsto dall'Atto Aziendale di ASUITs, l'attività si esplica in sede, ma anche nei luoghi esterni del territorio, a domicilio della persona, nelle strutture di ricovero e residenziali (comunità terapeutiche ed educative, gruppi appartamento, carcere).

I volontari sono inseriti nelle équipes multi-professionali delle diverse articolazioni del DDD. I percorsi di cura e l'organizzazione operativa viene diversificata in base ai bisogni dell'utenza ed alle diverse fasi terapeutico-riabilitative (l'età, il tipo di dipendenza, il livello di gravità clinica, la presenza o meno di risorse personali e familiari, la condizione socioculturale di provenienza, ecc, sono fattori che incidono sulle scelte). L'apertura del Servizio è ampia, 7 giorni su 7, con programmi anche di tipo semi-residenziale h12 (centri diurni, centro di promozione della salute) e residenziale h24 (residenza specialistica alcologica e due gruppi appartamento per soggetti alcolisti in fase di reinserimento).

L'attività di accoglienza quotidiana nelle due sedi principali di SC viene svolta a turno da tutte le équipe; l'accesso è gratuito, libero e tutelato dalla privacy. Oltre al servizio di accoglienza, ci sono altre attività di tipo trasversale alla struttura , che vengono gestite dal personale del DDD, in cui possono essere coinvolti anche i volontari (counseling e cura delle patologie correlate, visite domiciliari, accompagnamenti verso altri servizi, percorsi di socializzazione, di formazione, di inserimento lavorativo, attività di gruppo, attività di prevenzione e di promozione della salute, progetti, ecc.).

Ogni équipe dipartimentale ha poi la responsabilità istituzionale di uno specifico territorio della città: ciò significa che essa rappresenta il presidio specialistico di riferimento per le persone che vi risiedono. I programmi terapeutico-riabilitativi personalizzati prevedono attività sanitarie e sociosanitarie diversificate, che vengono concordate con gli interessati e monitorate nel tempo. Anche in questi percorsi possono essere coinvolti i volontari del servizio civile, per sostenere, motivare, accompagnare le persone in trattamento e/o i familiari.

Una attenzione specifica viene rivolta dal DDD all'utenza minorenne e adolescente con problematiche di consumo a rischio o di dipendenza. La SSD Consumi e dipendenze giovanili si rivolge alla popolazione di età compresa tra i 15 e i 25 anni.

Le storie dei ragazzi riportano frequentemente problemi scolastici, di varia natura (di rendimento, di adattamento all'ambiente, di tipo relazionale coi coetanei); in molte situazioni personali la scuola non è stata in grado di offrire un aggancio ed un supporto per prevenire l'abbandono scolastico e la fuoriuscita dal ciclo della formazione, motivo per cui il livello d’istruzione dei soggetti esaminati è piuttosto basso. Al momento dell’ingresso al Servizio il 19,8% del campione è impegnato in un’attività lavorativa, il 35,9% studia, il 2,3% lavora e studia mentre il restante 42% non svolge alcuna attività, né formativa, né lavorativa e vive un tempo “vuoto” che favorisce l'uso continuativo di sostanze.

I ragazzi arrivano al Servizio in buona percentuale da soli, in età sempre più giovane dopo un breve periodo di latenza.

Esiste una stretta correlazione fra il consumo di sostanze, legali ed illegali, e la presenza di reti familiari e sociali assenti o inadeguate: la carenza di stimoli, di relazioni forti e rassicuranti, di opportunità culturali e formative, l'esclusione dalle attività e dai gruppi di riferimento tipici dell'età evolutiva, l’abbandono scolastico e l’inattività lavorativa rappresentano fattori di rischio per la dipendenza patologica in età adolescenziale.

Lavorare sulla molteplicità dei fattori di rischio e di protezione è fondamentale per promuovere programmi sanitari e sociali tarati sulle esigenze del target specifico.

Gli interventi che vengono assicurati dal DDD in favore di questa fascia di popolazione attengono alle seguenti aree tematiche:

• educazione e promozione della salute attraverso progettualità specifiche, sia per l'utenza che per gruppi giovanili della città, come il progetto Afrodite, che si svolge agli studenti delle scuole superiori ed ha come pilastro metodologico la Peer Education. Con gli utenti del gruppo target vengono organizzati eventi aggregativi, laboratori, uscite di gruppo, attività sportive e culturali, che hanno come obiettivo quello di sviluppare le diverse competenze e le life skills;

• prevenzione e riduzione di rischi legati al consumo di sostanze stupefacenti ed alcoliche. Si tratta di attività che vengono realizzate nei luoghi dell'aggregazione giovanile, anche notturna, per favorire il possesso di informazioni corrette, contrastare comportamenti a rischio (guida in stato di alterazione, sesso non protetto, violenza, consumo di sostanze), fornire il supporto necessario, leggere precocemente situazioni di disagio (progetto Overnight);

• presa in carico personalizzata, con progetti integrati con i servizi socio-sanitari per l'età evolutiva cittadini (Distretti sanitari, DSM, Ospedale Burlo Garofolo, Servizio sociale comunale, USSM, altri enti e associazioni del pubblico e del privato sociale). Fondamentale il coinvolgimento della famiglia nei percorsi di cura;

• formazione, recupero scolastico e inserimento socio-lavorativo in raccordo con enti formativi, istituti scolastici, imprese, associazioni (nel 2016 sono stati seguiti 29 giovani under 29 con l’attivazione di borse di studio e formazione lavoro, con il coinvolgimento di numerosi partner territoriali). L’attività di tutoraggio e di supporto personalizzato è strategica per rendere più efficaci tali progetti e per favorire la tenuta nel tempo dei soggetti inseriti.

In questo scenario/contesto il ruolo dei volontari del servizio civile è particolarmente importante e significativo, in quanto contribuiscono in modo fondamentale ad arricchire e qualificare il ventaglio di proposte e di iniziative; il loro intervento risulta strategico soprattutto per quanto riguarda l’aspetto relazionale e di comunicazione “tra pari” negli interventi dedicati ai più giovani.

Attraverso il rapporto personalizzato, il rafforzamento della relazione d'aiuto e gli interventi educativi si favoriscono lo sviluppo personale, la consapevolezza di sé, la crescita di competenze specifiche, l’emancipazione e l’autonomia. L'esperienza maturata con i precedenti progetti di SCN ha dimostrato che vi è una ricaduta formativa ed esperienziale positiva anche per gli stessi volontari.

7) Obiettivi del progetto:

Obiettivo generale

L’obiettivo generale è quello di sviluppare e potenziare le risposte di prevenzione, supporto e reinserimento socio-lavorativo garantite dal Dipartimento delle dipendenze alle persone già inserite in programmi di cura ed ai loro familiari. Inoltre intende migliorare le attività di promozione della salute in aree e sedi diverse della città, in partnership con altri soggetti della rete territoriale, al fine di rafforzare i fattori protettivi, ridurre i rischi di dipendenza e riconoscere precocemente eventuali situazioni di disagio.

La dipendenza è un problema di salute complesso, che ancora oggi è scarsamente conosciuto ed accettato dal contesto sociale. I rischi che tale pregiudizio può determinare sono:

• ritardo significativo nella richiesta di aiuto da parte della persona e dei familiari;

• bisogno sommerso rilevante, con un’utenza potenziale ancora non stimata in modo certo;

• aggravamento delle problematiche di salute (molte le patologie correlate), con ricadute pesanti sia sul piano sanitario che sociale;

• fenomeni di marginalizzazione per esclusione dai normali contesti relazionali e di vita;

• problemi di giustizia, che aggravano ulteriormente il quadro complessivo.

Obiettivi specifici

Gli obiettivi specifici sono:

� intercettazione del bisogno sommerso attraverso attività/progetti di prossimità e di prevenzione (Microarea, Overnight, Afrodite);

� crescita culturale e formativa delle persone in carico, in rapporto alle specifiche esigenze (supporto allo studio, corsi di recupero e di professionalizzazione, tutoraggio, accompagnamento, uscite/viaggi di studio e culturali, manifestazioni...);

� supporto personalizzato durante il percorso di cura, nelle diverse sedi del Servizio, per rafforzare la motivazione e facilitare la tenuta in trattamento;

� rafforzamento di competenze e abilità personali, per contrastare il rischio di drop out e di ricaduta, per imparare a gestire situazioni a rischio, per superare la situazione critica/sintomatica e realizzare percorsi di emancipazione (attività individuali e di gruppo);

� reperimento di nuove opportunità di inserimento professionalizzante e lavorativo (lavoro di rete con i partner del territorio);

� sviluppo di attività sul tema della socialità e delle relazioni tra pari (con particolare attenzione al target dei giovani utenti);

� miglioramento delle relazioni intra-familiari (attività di mediazione, di supporto anche domiciliare, di accompagnamento);

� implementazione della collaborazione con enti formativi, associazioni, cooperative del territorio

Il progetto intende valorizzare le risorse del territorio e dei partner coinvolti, anche attraverso il ruolo propositivo dei volontari del servizio civile.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO

N° AREA DI

INTERVENTO OBIETTIVO SPECIFICO RISULTATO

ATTESO INDICATORE DI

RISULTATO

1

Prevenzione, educazione e promozione della salute e dell'autonomia

1. Intercettazione del bisogno sommerso attraverso attività/progetti di prossimità, di prevenzione (Microarea, Overnight, Afrodiite)

Realizzazione di uscite/iniziative territoriali nei rioni, nelle microaree, nei luoghi di aggregazione, nella scuola

- realizzazione di almeno 30 uscite/iniziative (Microarea, Overnight, Afrodite)

2. Crescita culturale e formativa delle persone in carico, in rapporto alle specifiche esigenze (supporto allo studio, corsi di recupero e di professionalizzazione, tutoraggio, accompagnamento, uscite/viaggi di studio e culturali, manifestazioni...)

Partecipazione ad attività di studio, culturali, formative, sportive, ad eventi aggregativi, a laboratori (di tipo individuale e di ruppo)

-Accompagnamento di soggetti inseriti in percorsi formativi e di reinserimento lavorativo (almeno 30 utenti) - realizzazione di almeno 20 uscite per progettualità specifiche (culturali, sportive, aggregative, di sensibilizzazione)

2

Cura, con progetti di presa in carico personalizzata.

3. Supporto personalizzato durante il percorso di cura, nelle diverse sedi del Servizio, per rafforzare la motivazione e facilitare la tenuta in trattamento

Partecipazione a progetti terapeutico-riabilitativi individuali, alle attività di accoglienza quotidiana, alle attività semiresidenziali e residenziali del Servizio

- partecipazione settimanale ad almeno una delle attività semi-residenziali e residenziali del DDD (centro diurno, centro di promozione della salute, Androna Giovani, residenza specialistica alcologica, gruppi appartamento per alcolisti) e a quella di accoglienza

4. Rafforzamento di competenze e abilità personali, per contrastare il rischio di drop out e di ricaduta, per imparare a gestire situazioni a rischio, per superare la situazione critica/sintomatica e realizzare percorsi di emancipazione (attività individuali e di gruppo)

2. Partecipazione ad attività specifiche di gruppo con utenti e familiari, collaborazione con associazioni di volontariato del settore

2. Partecipazione ad almeno 20 incontri di gruppo nelle diverse sedi del DDD

5. Miglioramento delle relazioni intra-familiari (attività di mediazione, di supporto anche domiciliare, di accompagnamento

3. Partecipazione a gruppi multifamiliari gestiti da operatori del servizio o da associazioni convenzionate

3. Partecipazione ad almeno 15 incontri di gruppo

3

Ri-abilitazione, attraverso progetti educativi, di formazione, recupero scolastico e inserimento socio-lavorativo.

6. Reperimento di nuove opportunità di inserimento professionalizzante e lavorativo (lavoro di rete con i partner del territorio)

Realizzazione di incontri tematici di gruppo con la presenza dei tutor per l’inserimento lavorativo del DDD e di referenti degli enti formativi del territorio. Supporto per la stesura del curriculum vitae agli utenti.

- Almeno 2 incontri informativi e formativi - Stesura del curriculum vitae col 100% degli utenti inseriti in borsa di studio e formazione lavoro.

7. Sviluppo di attività sul tema della socialità e delle relazioni tra pari (con particolare attenzione al target dei giovani utenti);

Partecipazione alle attività specifiche promosse dall'équipe di Androna Giovani

- Partecipazione alle attività di formazione con i peer educator (progetto Afrodite e Overnight)

8. Implementare la collaborazione con enti formativi, associazioni, cooperative del territorio

Consolidare le modalità di collaborazione e progettazione partecipata con la rete dei partner che garantiscono percorsi specifici di formazione

Almeno 6 incontri di coordinamento e co-progettazione con enti formativi, cooperative e imprese del territorio

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Il progetto si propone di sviluppare e potenziare l’offerta del DDD dedicata all'utenza (persone adulte e under 25) con problematiche di consumo a rischio o di dipendenza da sostanze stupefacenti e alcoliche e/o con problematiche da gioco d’azzardo. Le attività previste sono finalizzate anche a contrastare il sommerso, che rappresenta una criticità di sanità pubblica per i servizi delle dipendenze, nazionali e regionali. A tal fine si valorizzeranno le iniziative proattive e di prossimità, volte a ridurre la resistenza/diffidenza verso la rete dei servizi di cura, per favorire l’espressione della domanda di aiuto, il riconoscimento precoce del disagio e l’accesso al servizio.

La cultura di servizio del DDD è caratterizzata da un forte approccio di rete, proprio in ragione della complessità della problematica trattata e dei bisogni di salute dell’utenza. In questi anni l’apporto dei volontari del SCN si è incastonato efficacemente all’interno di tale cultura ed operatività, consentendo sia al Servizio che ai ragazzi volontari di affrontare con occhi nuovi il tema della dipendenza patologica. Anche il presente progetto intende sviluppare quelle azioni specifiche che possono valorizzare l’apporto peculiare del SCN.

Le tipologia delle azioni previste dal progetto attengono alle seguenti aree:

• Area della educazione e promozione della salute. Il DDD è impegnato in numerose attività, sia di promozione della salute, di prevenzione primaria che selettiva. Queste attività sono realizzate in molti casi in partnership con il terzo settore. Esempi di tali progettualità sono:

a) Promozione della salute

Organizzazione di eventi e campagne tematiche rivolte alla popolazione generale (“Aprile mese di prevenzione alcologica”, “Piùomenopositivi#” per la prevenzione del virus HIV), attività di microarea in collaborazione con gli operatori dei Distretti, attività motoria/palestra e di educazione a stili di vita salutari rivolte agli utenti in carico.

b) Prevenzione primaria

Progetto “Afrodite” centrato sulla peer education, realizzato nelle scuole medie superiori e progetto “Unplugged” in quelle medie inferiori.

c) Prevenzione selettiva

Progetto di prevenzione dei rischi nei luoghi del divertimento notturno giovanile “Overnight”, prevenzione e counseling delle patologie infettive correlate (epatiti, HIV, malattie a trasmissione sessuale, altre patologie internistiche), gruppi informativi/formativi rivolti ai familiari ed agli utenti, prevenzione selettiva di tipo terziario (riduzione del danno) rivolta ai consumatori di sostanze con utilizzo di camper.

• Area della presa in carico e della cura. Il DDD assicura interventi terapeutico-riabilitativi personalizzati, che si declinano in diversi fasi e in diverse tipologie di attività, lungo un arco temporale variabile, in un ambiente idoneo ed accogliente, anche con il coinvolgimento della famiglia e del contesto significativo della persona. I volontari del servizio civile possono essere valorizzati in alcune azioni di supporto individualizzato e/o di gruppo (es. accompagnamento, colloquio, facilitazione, tutoraggio nello svolgimento di attività di studio e di socializzazione). Tali azioni di sostegno ed affiancamento, sia in sede che all'esterno, sono strategiche soprattutto nel primo periodo del programma, in quanto sono in grado di rafforzare la motivazione, favorire l'aggancio, prevenire il ricorso alle sostanze e promuovere strategie positive di reazione allo stress e alle quotidiane difficoltà. La progettazione e la realizzazione di tali percorsi è affidata alle singole articolazioni organizzative del DDD, all’interno delle quali i volontari possono essere inseriti, dopo la formazione specifica. Nel servizio “Androna Giovani” verranno sviluppate attività coerenti con i bisogni formativi ed educativi dell'età evolutiva, per comprendere e trattare la dipendenza all'interno della crisi adolescenziale.

• Area della ri-abilitazione. Il DDD investe molte delle proprie risorse in questa area di attività, che rientra a pieno titolo nella presa in carico globale della persona. La dipendenza infatti comporta nel tempo il venir meno di numerose abilità, competenze, attività tipiche della normale vita quotidiana e di relazione. Le storie individuali sono spesso caratterizzate da difficoltà di rendimento o abbandono scolastico, da difficoltà relazionali col gruppo dei pari o con la famiglia, da incapacità di fruire delle opportunità offerte dall'ambiente di vita, da disoccupazione o precarietà occupazionale. In base all'età ed alla situazione personale, il programma prevede quindi la ripresa di obiettivi di formazione ed inserimento socio-lavorativo. Il DDD prevede anche l’erogazione di borse di studio e di borse di formazione lavoro, per incentivare l'adesione e l'impegno della persona e per favorire la collaborazione con i partner del mondo della formazione e del lavoro. Oltre all’acquisizione di competenze specifiche, tali interventi mirano a sviluppare capacità sociali e relazionali (adattamento al contesto, rispetto delle regole e responsabilità verso gli incarichi). Numerosissimi sono i partner del territorio che partecipano a tali percorsi.

La diversificazione dei luoghi di formazione, la qualificazione dell’intervento specialistico del Servizio e la complessità delle situazioni personali degli utenti hanno evidenziato l’importanza strategica delle attività di sostegno personalizzato e di tutoraggio, attività che il DDD intende continuare a sviluppare ed implementare. Le azioni di tutoraggio socio riabilitativo vengono

garantite sia in sede che nei contesti di formazione (stesura del curriculum vitae, accompagnamento presso il centro per l’impiego, tutoraggio d’aula per corsi formativi specifici, monitoraggio e verifica dell'andamento dei programmi in borsa di studio e lavoro..). In queste azioni può essere proficuo l'apporto dei volontari del SCN.

Per aiutare gli utenti ad orientarsi nella città e a fruire consapevolmente dell'offerta a disposizione, è inoltre prevista la realizzazione di incontri tematici di gruppo con i tutor per l’inserimento lavorativo e le assistenti sociali del DDD sulle opportunità di formazione e inserimento, sulla cittadinanza attiva, nonché sulle procedure e pratiche necessarie alla realizzazione dei percorsi. In queste occasioni saranno fornite informazioni precise con un linguaggio accessibile, con materiali ad hoc, con esempi concreti ed affiancamento personalizzato.

4. Monitoraggio, raccolta dati e reports per la gestione delle attività, la raccolta dei dati, il monitoraggio e la valutazione dei risultati.

Il percorso temporale prevede un’articolazione delle fasi coerente con gli obiettivi del progetto.

In particolare si ritiene di dover coinvolgere personale formato del DDD per il monitoraggio, la valutazione e la verifica dell’avanzamento delle attività, anche con l’utilizzo di strumenti dedicati (es. qualità percepita, competenze acquisite, raggiungimento obiettivi). Presso il DDD è in uso il sistema gestionale di raccolta dati informatizzato MFP5, che consente di registrare i dati di attività, le prestazioni, le informazioni relative all'utenza, ma anche di effettuare report, valutazioni statistiche, test, questionari. I volontari saranno abilitati con una propria password ad entrare nel sistema, dopo una formazione ad hoc.

Il seguente diagramma di Gantt esplica l’articolazione temporale delle diverse azioni previste nel progetto:

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Per il raggiungimento degli obiettivi risulta fondamentale la costituzione di un gruppo di progetto che condivida filosofia, finalità ed obiettivi specifici, azioni e modalità di intervento, nonché momenti di formazione, confronto e verifica dell’andamento generale. Il gruppo di lavoro sarà composta da 20 operatori incardinati nel DDD, con funzioni precise ed un tempo lavoro settimanale definito.

AZIONI MESI

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Avvio ed accoglienza volontari x Formazione generale x x x x x x x x Formazione specifica x x x x x x x x x Obiettivo 1 (vedi punto 7) x x x x x x x x x x x Obiettivo 2 (vedi punto 7) x x x x x x x x x x x Obiettivo 3 (vedi punto 7) x x x x x x x x x x x Obiettivo 4 (vedi punto 7) x x x x x x x x x x x Obiettivo 5 (vedi punto 7) x x x x x x x x x x x Obiettivo 6 (vedi punto 7) x x x x x x x x x x x Obiettivo 7 (vedi punto 7) x x x x x x x x x x x Obiettivo 8 (vedi punto 7) x x x x x x x x x x x Valutazione qualità percepita x x Valutazione competenze acquisite x x x Valutazione raggiungimento obt x x

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Il volontario del servizio civile rappresenta per il DDD un punto di forza particolare, in quanto consente di potenziare gli interventi di supporto rivolti a persone con bisogni complessi. Il volontario assicura una maggiore personalizzazione del programma, uno sguardo/contributo non istituzionale volto al miglioramento continuo, una possibilità di mediazione comunicativa e di rinforzo motivazionale, una occasione concreta di identificazione positiva per i ragazzi in carico.

Va precisato che le attività sono integrative e di supporto a quanto già assicurato dalle diverse articolazioni organizzative delle due Strutture Complesse del DDD.

Metodologicamente si ritiene importante curare le seguenti fasi:

n. Ruolo Professionalità specifica/ore settimanali attività

1 Facilitatore di progetto

Assistente sociale coordinatore (3 h)

coordina a livello dipartimentale le attività svolte dal gruppo di progetto, gestisce le risorse, propone verifiche sul campo e garantisce gli eventuali interventi correttivi in itinere.

2 2 Operatori locali di progetto

professionisti di disciplina sanitaria e/o sociale (10 h )

garantiscono al volontario un affiancamento mirato all’interno del progetto ed un supporto professionalmente qualificato durante tutto il percorso.

3 Operatori del DDD

medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali (40 h)

garantiscono la realizzazione degli interventi di prevenzione e di cura, la presa in carico dell’utenza nelle diverse fasi del programma terapeutico e riabilitativo, il coordinamento degli interventi propri del progetto nonché la continuità degli stessi. Fanno parte delle diverse articolazioni operative del DDD.

4 Operatori delle cooperative sociali

Educatori e tutor per l’inserimento lavorativo (20 h)

il DDD ha affidato la gestione di attività specifiche a cooperative sociali esperte attraverso un capitolato ad hoc, che consente di arricchire l'offerta istituzionale e di valorizzare le competenze del privato sociale. Questi operatori (educatori, tutor per l'inserimento lavorativo) fanno parte integrante delle équipes del Servizio. Queste figure assicurano attività di supporto, accompagnamento, mediazione all’interno del lavoro di rete e di sviluppo di comunità. In particolare i tutor per l’inserimento lavorativo seguono i percorsi di formazione e reinserimento lavorativo, con attività di sostegno e monitoraggio dei programmi formativi e di tirocinio

5 Iscritti ad associazioni di volontariato

Volontari (5 h)

con il DDD collaborano attivamente diverse associazioni di volontariato, nell’ambito di progetti di supporto alla persona, di sostegno alle famiglie, di promozione della salute, informazione e sensibilizzazione della popolazione generale, contrasto allo stigma. Si tratta di partner fondamentali, in quanto rappresentano e tutelano i diritti delle persone più fragili. Garantiscono interventi specifici di supporto, formazione e socializzazione (gruppi di auto aiuto, accompagnamento personalizzato, attività culturali e di socializzazione, organizzazione di incontri) formativi/informativi, redazione di un giornale di strada, etc.), co-gestione di progetti di domiciliarità assistita, sostegno economico nelle situazione di grave disagio

• inserimento dei volontari nelle équipe multiprofessionali del DDD; • formazione specifica, assicurata dagli operatori del Servizio e centrata sugli elementi

necessari di conoscenza del Servizio, della patologia e delle problematiche ad essa correlate, delle caratteristiche della presa in carico;

• definizione delle competenze del volontario all’interno delle singole aree operative, degli obiettivi specifici e dell’orario di attività; dei loro doveri, con particolare riguardo a quello della massima riservatezza e di un approccio relazionale non giudicante con l'utenza;

• predisposizione del calendario degli incontri con tutti i volontari, finalizzati a verificare l'andamento delle attività, la loro pertinenza rispetto agli obt progettuali, nonché all’individuazione e risoluzione di eventuali problemi;

• identificazione degli strumenti per la raccolta dei dati e per il monitoraggio dell’attività, che consentano la stesura di reports periodici.

Si riportano nel dettaglio i compiti e le attività assegnate ai volontari di servizio civile nel seguente progetto:

� attività di supporto all’accoglienza dell'utenza presso le sedi dipartimentali e di facilitazione dell'espressione del bisogno;

� attività di supporto di carattere relazionale (rinforzo motivazionale) ed accompagnamento degli utenti nei percorsi di cura, studio e formazione socio-lavorativa, da svolgere presso le sedi del servizio, altre sedi aziendali, luoghi esterni implicati nella presa in carico;

� partecipazione alle attività territoriali di supporto e tutoraggio dell’utenza, sia individuali che di gruppo, secondo una logica di empowerment ed acquisizione progressiva di competenze; il domicilio dell'utente e del nucleo familiare rientra tra i luoghi dell'intervento del servizio;

� partecipazione ai progetti di prevenzione, educazione e di promozione della salute promossi da ASUITS e dai partners e rivolti al target ed alla popolazione generale;

� partecipazione a riunioni, incontri, con tutti i soggetti attivi sul territorio implicati nei processi di presa in carico ed inserimento sociale e lavorativo (famiglie, istituti scolastici, enti formativi, associazioni, cooperative sociali e imprese, istituzioni e servizi pubblici, ecc.);

� partecipazione agli eventi formativi promossi dal Dipartimento delle Dipendenze; � registrazione delle attività e documentazione delle attività.

Le azioni specifiche in cui saranno impegnati i volontari sono:

• Accompagnamento (è possibile autorizzare i volontari alla guida dei veicoli aziendali) • Sostegno motivazionale • Tutoraggio • Advocacy • Mediazione relazionale • Animazione/socializzazione durante attività di tipo educativo e formativo • Valorizzazione dell’autonomia personale • Ricerca di sinergie nella rete relazionale e sociale del soggetto

Particolare attenzione sarà posta all’informazione dei volontari e delle volontarie in merito alle misure da rispettare per evitare qualunque rischio di contagio derivante dal contatto con persone potenzialmente portatrici di patologie infettive. Per i rischi ordinari si sottolinea che l’Azienda Sanitaria, in ottemperanza alle leggi vigenti, dispone di incaricati dedicati alla realizzazione delle misure volte a tutelare i dipendenti, personale a contratto, tirocinanti e futuri volontari, dai rischi derivanti dalle attività professionali.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

- Rispetto delle disposizioni legislative e dell’ente in materia di tutela della privacy,

raccolta e gestione di dati sensibili, della normativa specifica sul diritto all’anonimato, prevista dal DPR 309/90, e del Codice di comportamento ASUITS (Art. 1,comma 2, del D.P.R. n. 62/2013 e 54, comma 5, del D.lgs. n. 165/2001).

- Obbligo di non consumare alcuna sostanza, neppure bevande alcoliche, durante l'orario di servizio.

- Obbligo di consultare l'operatore di riferimento prima di prendere iniziative nei confronti dell'utenza, stante la complessità e la delicatezza delle situazioni personali.

- Flessibilità e disponibilità a lavorare in diversi contesti (intra ed extraistituzionali, formali ed informali).

- Disponibilità a svolgere, al bisogno, il servizio in giorni prefestivi e festivi ed in orari flessibili, coerenti con le attività in corso e per partecipare ad iniziative e progettualità specifiche.

- Disponibilità ad eventuali trasferimenti temporanei di sede in caso di uscite, gite, soggiorni, vacanze e attività fuori sede coerenti con il progetto in corso e/o in caso di chiusure temporanee delle sedi.

- Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio. - Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai

fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, con flessibilità di orario e di ubicazione.

- Disponibilità alla guida di automezzi dell’ente (se patentati) e disponibilità all’accompagnamento di persone.

4

0

4

0

5

1400

15

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

Cognome e nome

Data di nascita C.F.

Cognome e nome Data di nascita

C.F.

1

Dipartimento Dipendenze SC Dipendenze da sostanze illegali

TRIESTE P.zzle Canestrini, 2 56381 3 BROGNO VANIA

07/04/82 BRGVNA82D47L424X

Massiotta Sari 14/04/1976 MSSSRA76D54F205L

2

Dipartimento Dipendenze SC Dipendenze da sostanze legali

TRIESTE Via dei Ralli, 5 56380 1 DEL GAISO SABINE

13/01/1961 DLGSBN61A53Z112U

Massiotta Sari 14/04/1976 MSSSRA76D54F205L

16

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Le attività di sensibilizzazione e promozione attivate puntano a diffondere la conoscenza da parte dei giovani dell’opportunità esistente, nonché la presa di coscienza da parte della cittadinanza su che cos’è l’esperienza del servizio civile, così da sensibilizzare la cittadinanza sul ruolo ed l’apporto specifico dei volontari, favorendo processi di riconoscimento e valorizzazione dei giovani, collaborazione e condivisione di valori.

L’ASUITS ha un Ufficio di Servizio Civile ad accesso diretto, con una persona a tempo pieno dedicata, che può fornire tutte le informazioni di carattere generale e specifico, sia di persona, sia via telefono o via mail. L’Ufficio, incardinato presso la Direzione dei Servizi sociosanitari dell’Azienda, è ubicato in Via Sai 1-3, stanza 120. Recapiti: tel. 040/3995872, cell. 320/6651593, e-mail: [email protected] .

Sulla home page del sito internet dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste www.ass1.sanita.fvg.it > sezione “Azienda informa”, è indicato il link alla sezione dedicata al Servizio Civile Nazionale ove sono tempestivamente pubblicate tutte le notizie utili, i progetti, le informazioni sui bandi, i recapiti. Attraverso la sezione “news” del sito, insieme agli altri canali comunicativi utilizzati dall’azienda (es. la pagina facebook e il profilo twitter aziendale), viene garantita la massima diffusione delle news e una evidenza del Servizio Civile particolarmente in prossimità di bandi o altre news di rilevanza.

In prossimità dei bandi di selezione sarà data diffusione capillare negli specifici ambiti territoriali di attuazione dei progetti, tenendo conto in particolare degli ambienti giovanili (organizzati e non), provvedendo al volantinaggio e dell’affissione di manifesti nelle microaree, nelle università, nelle scuole, e negli altri luoghi della città frequentati da giovani.

L’Azienda è inoltre particolarmente attenta a valorizzare, in termini di comunicazione e sensibilizzazione - sia nei confronti delle istituzioni che dell’opinione pubblica – i progetti che coinvolgono i volontari di servizio civile e lo specifico ruolo ed apporto dei volontari all’interno dei propri servizi: • In tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dall’ASUITS nell’ambito dei servizi in cui si

svolgono i progetti viene dato risalto al contributo dei volontari e delle volontarie di SCN, anche con contributi e interventi ad hoc e la testimonianza diretta dei volontari

• Il ruolo dei volontari viene valorizzato e specificatamente rappresentato in ogni materiale di comunicazione relativo agli ambiti di intervento dei volontari prodotto (es. video, documentari, ecc.)

• I volontari sono spesso autori e/o co-autori protagonisti della produzione di materiali di comunicazione, ad es. di tipo video-fotografico (quali interviste, ecc.)

• I referenti aziendali del servizio civile intervengono a trasmissioni divulgative (es. Rubriche della testata RAI Regionale, “Star bene in Tv” in onda su Telequattro), rilasciano interviste a radio e stampa locale, partecipano alle manifestazioni regionali di promozione del SCN organizzate da “info servizio civile” nonché ai lavori della Consulta regionale per il Servizio Civile regionale e solidale, di cui questo Ente è membro.

• In particolare attraverso la doppia pagina “Sanità”, che esce ogni primo giovedì del mese con “Il Piccolo”, sono rese note le iniziative rilevanti promosse nell’ambito dei servizi interessati dalla realizzazione di progetti di Servizio Civile, con particolare rilievo al contributo dei volontari per la loro realizzazione. Notizie inerenti il SCN sono diffuse su quotidiani, radio e tv locali.

I RLEA e gli/le OLP sono abitualmente chiamati ad intervenire nell’ambito di “open day” presso Istituti superiori di Trieste e/o Facoltà universitarie per iniziative di informazione/promozione del Servizio Civile e/o del Servizio Civile Solidale presso gli studenti, con ev. volontari in qualità di “testimoni”.

Specifiche attività da parte dell’ufficio comunicazione dell’ASUITS (livello centrale): � comunicazioni interne ed esterne all’azienda in concomitanza dell’uscita dei bandi

17

� inserimento dei richiami nella sezione news del portale aziendale e dei profili “social” � invio di richiami sull’argomento (sotto forma di comunicati stampa/telefonate di

sensibilizzazione) entro la scadenza del bando ai media locali e regionali � pubblicazione di almeno 2 articoli sul servizio civile sulla pagina mensile della sanità de IL

PICCOLO

Complessivamente, l’attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale di ogni servizio/territorio coinvolto nei progetti supera ampiamente l’impegno di 50 ore annue da parte delle diverse figure aziendali coinvolte.

Per le azioni di sensibilizzazione relative alla diffusione dell’iniziativa progettuale precedentemente descritte si prevede un impegno di almeno 25 ore/anno.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Criteri autonomi di selezione - si allega la Scheda di valutazione per l’ammissione al SCN (Allegato 1)

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

18

Il monitoraggio rappresenta per il progetto “Consumi a rischio e dipendenze. Promuovere salute attraverso gli interventi di prossimità, il supporto facilitante e lo sviluppo di percorsi di inclusione sociale” una dimensione strategica, che deve essere assicurata secondo due livelli: quello correlato all'esperienza dei singoli volontari e quello correlato alle ricadute per l’organizzazione e l'utenza.

L'impegno è volto ad ottenere un esito positivo su entrambi i livelli, che sono intimamente imbricati.

Per tali motivi l’attività di monitoraggio sarà articolata e costante per tutta la durata progettuale:

• ascolto e approfondimento dei report di percorso dei volontari durante lo svolgimento delle attività. Tali rimandi sono infatti preziosi per comprendere se il volontario si è inserito bene, sta lavorando con cognizione di causa e senso di appartenenza, se ci sono criticità da affrontare e sanare, se la relazione con l'utenza e con gli operatori ha sollecitato idee/proposte/difficoltà. Tali momenti sono inoltre necessari per monitorare e mantenere la motivazione dei volontari, per incrementare progressivamente le informazioni esplicative sull’organizzazione e sull'esperienza. Dopo sei mesi dall’inizio è prevista la compilazione di un questionario di gradimento (vedi allegato n. 2), utile per proporre eventuale interventi correttivi; lo strumento viene riproposto alla fine del periodo, per valutare la qualità percepita del progetto nel suo complesso.

• rilevazione dei risultati formativi e operativi dell’esperienza, si vuole valutare la ricaduta dell’azione di affiancamento e di tutoraggio esercitata dall’OLP e dagli operatori coinvolti nel progetto. Tale attività viene mantenuta costantemente per riflettere assieme al volontario sul percorso di formazione e sui cambiamenti, sia di tipo culturale che esperienziale e soggettivo, influenzati dall’attività. La funzione dell'OLP è infatti molto importante e delicata e va attentamente modulata in funzione delle necessità particolari.

• rilevazione dei risultati raggiunti nel contesto organizzativo ed operativo rispetto agli obiettivi dichiarati; si prevede il monitoraggio quadrimestrale degli indicatori identificati per ogni singola area di intervento. A tal fine è utile anche il sistema gestionale MFP5 di raccolta dei dati di attività, che è in grado di monitorare e rielaborare molti parametri relativi all'operatore e all'utenza.

• supervisione costante delle attività attraverso momenti di confronto tra gli OLP, i responsabili delle équipe dipartimentali e il facilitatore del progetto. Gli incontri sono finalizzati a:

� verificare con regolarità l’andamento delle attività ed affrontare le eventuali criticità;

� promuovere il confronto ed il dialogo fra i volontari; � accompagnare e facilitare l’inserimento nelle équipe dipartimentali; � promuovere la comprensione delle pratiche specialistiche e delle

problematiche specifiche nell’ambito delle dipendenze patologiche; � affrontare problematiche emergenti; � condividere i risultare ottenuti; � programmare l'attività.

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

19

NO

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

La partecipazione al progetto, anche in veste di volontario/a di servizio civile, oltre ad un impegno serio per contribuire ad ottimizzare interventi socio-sanitari a favore di cittadini e cittadine in stato di fragilità, richiede capacità sotto vari profili, in particolare:

- essere disponibili ad acquisire strumenti culturali ed operativi per comprendere fenomeni sociali (micro e macro), relazionali, psicologici, sanitari;

- non avere pre-giudizi nei confronti delle persone con problematiche di consumo a rischio e dipendenza da sostanze stupefacenti e alcoliche;

- essere flessibili e disponibili ad accogliere la domanda degli utenti, con approccio non giudicante ed empatico;

- essere collaborativi e contribuire al lavoro di registrazione, valutazione e monitoraggio delle attività, anche con mezzi informatici in dotazione del DDD.

20

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Per la realizzazione del progetto, tenuto conto della formazione specifica, delle caratteristiche dei bisogni dell’utenza che si vogliono soddisfare con le attività del progetto e degli ambiti di intervento (territoriali e nei luoghi di aggregazione) si mettono a disposizione dei volontari di servizio civile ulteriori risorse, dettagliate nel seguente piano economico:

RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE

1) Formazione specifica

voce di spesa importo unitario quantità totale

spese di cancelleria € 180,00

materiale didattico (dispense, materiale multimediale, lavagna a fogli, etc..)

€ 300,00

partecipazione ad eventi esterni € 200,00

formatori (dipendenti in orario di servizio)

€ 37,80 75 ore € 2.835,00

TOTALE € 3.515,00

2) risorse tecniche e strumentali

Budget per spese per trasporto (biglietti per mezzi pubblici, utilizzo automezzi aziendali, parcheggio, etc..)

€ 5.000,00

Budget per spese di socializzazione

€ 3.000,00

TOTALE € 8.000,00

21

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): La rete a sostegno del progetto è composta dai seguenti partner del progetto, come da lettere allegate:

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Per la realizzazione del progetto il Dipartimento delle Dipendenze mette a disposizione le seguenti risorse: � postazioni PC con accesso alla rete aziendale, software specifici e navigazione

Internet per attività di monitoraggio e ricerca, proiettori; � libri, letteratura, altro materiale di studio e consultazione; � incontri formativi residenziali in itinere sui tempi specifici in integrazione con il

personale strutturato; � attrezzatura per la produzione di materiale audiovisivo e multimediale; � sale per incontri e gruppi di formazione/studio/confronto; � autovetture aziendali per le attività territoriali.

DENOMINAZIONE TIPOLOGIA ATTIVITA’ CONGIUNTA

1

ALT- Associazione cittadini e familiari per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze Androna degli Orti, 4 34121 TRIESTE CF 90042760323

Associazione di volontariato

attività integrative a sostegno dei percorsi di riabilitazione per problematiche correlate alle dipendenze da sostanze illegali; interventi formativi/informativi dedicati alle famiglie e alla popolazione generale.

2

ASTRA – Associazione trattamento alcoldipendenze Via Abro, 11 34144 TRIESTE CF 90062230322

Associazione di volontariato

attività integrative a sostegno dei percorsi di cura e riabilitazione per problematiche correlate alle dipendenze da sostanze legali; interventi formativi/informativi dedicati alle famiglie e alla popolazione generale.

3

DUEMILAUNO AGENZIA SOCIALE VIA Colombara di Vignano,3 34015 MUGGIA (TS) CF 00767240328

Società Cooperativa sociale- Impresa sociale onlus

attività educative, abilitative e di supporto nella sfera della promozione della salute e della cura personale, della gestione dei programmi terapeutico riabilitavi e dei percorsi di inclusione sociale.

4 LA QUERCIA Corso Italia, 10 34121 Trieste

Società cooperative sociale

attività educative, abilitative e di supporto nella sfera della promozione della salute e della cura personale, della gestione dei programmi terapeutico riabilitavi e dei percorsi di inclusione sociale.

5

IRES Impresa Sociale Istituto di ricerche economiche e sociali FVG Via Giuseppe Vidali, 1 34124 TRIESTE CF 94011720300

Ente formativo Partner per le attività di formazione e inclusione sociale e per la co-progettazione di percorsi formativi e abilitativi.

6 TELEVITA Spa Società profit Partner per attività di sostegno e inclusione sociale in particolare nell’ambito del servizio Amalia “Contatto” dedicato ai giovani

22

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

ASUITS è convenzionata con tutte le principali Università regionali (e non solo) per lo svolgimento di tirocini curriculari, di formazione, di orientamento, professionalizzanti ed il riconoscimento dei crediti formativi, ai sensi della normativa vigente, nell’ambito delle professioni sociali e sanitarie. Le attività svolte nell’ambito di un progetto di servizio civile volontario possono essere riconosciute come attività di tirocinio se svolte con le caratteristiche previste nel Regolamento aziendale e previo autorizzazione rilasciata dall’Università. Con l’Università di Trieste è stato stipulato uno specifico Protocollo d’intesa (firmato in data 07/09/2005) per il riconoscimento del servizio civile “….quale parte integrante del percorso formativo dello studente…” (di cui si allega copia). Informazioni dettagliate sono reperibili presso i singoli Atenei.

27) Eventuali tirocini riconosciuti:

ASUITS è convenzionata con tutte le principali Università regionali (e non solo) per lo svolgimento di tirocini curriculari, di formazione, di orientamento, professionalizzanti ed il riconoscimento dei crediti formativi, ai sensi della normativa vigente, nell’ambito delle professioni sociali e sanitarie. Le attività svolte nell’ambito di un progetto di servizio civile volontario possono essere riconosciute come attività di tirocinio se svolte con le caratteristiche previste nel Regolamento aziendale e previo autorizzazione rilasciata dall’Università. Tutte le informazioni riguardanti l’attivazione dei tirocini sono reperibili presso l’apposito Ufficio disciplina tirocini e frequenze istituzionali (tel 040 3998115 – 7355) e sul sito aziendale (www.ass1.sanita.fvg.it nella sezione: home > chi siamo > organigramma > Ufficio disciplina tirocini e frequenze istituzionali).

28) Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione delle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:

Nel suo complesso, l’esperienza di servizio civile proposta da ASUITs mira allo sviluppo delle potenzialità del volontario, rafforzando ed orientando le caratteristiche personali che concorrono all’efficace presidio delle attività proposte ed alla capacità di orientarsi nelle diverse situazioni.

Le principali competenze acquisibili durante il percorso possono essere così sintetizzate: - approfondita conoscenza del sistema socio-sanitario locale, con le normative di settore e i

regolamenti, con i punti di forza e le criticità; - capacità di lavorare in équipe multidisciplinari e di relazionarsi con operatori e operatrici di enti

pubblici diversi, nonché con quelli del terzo settore e con la cittadinanza; - capacità di relazionarsi con persone portatrici di un problema di salute complesso e socialmente

stigmatizzato, ad andamento recidivante e potenzialmente cronico, con i loro familiari; - capacità di lettura ed analisi delle caratteristiche di un territorio/una comunità/un quartiere, dal

punto di vista dei principali indicatori di salute e inclusione sociale; - capacità di individuazione ed attivazione delle risorse territoriali, anche in contesti difficili e

disgregati; - lavoro per progetti in ambito socio-sanitario.

Entrando più nel dettaglio delle competenze specifiche acquisibili, l’insieme delle attività di progetto consentiranno ai volontari di acquisire un set articolato di competenze di base, trasversali e professionali che contribuiranno ad orientare il loro percorso, ad elevare la qualità curriculari e a migliorare la professionalità. In particolare:

23

Competenze di base (conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come essenziali per l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo professionale): - conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word, powerpoint, internet e posta elettronica); - conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando

gli obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane; - conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali,

flussi comunicativi, ecc…).

Competenze trasversali (conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma strategiche per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti professionali efficaci): - sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti che a vario

titolo saranno presenti nel progetto; - saper leggere i problemi organizzativi e/o di comunicazione che di volta in volta si potranno

presentare nella relazione con i beneficiari/destinatari; - saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le soluzioni più

adeguate al loro superamento; - saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel progetto ricercando

costantemente forme di collaborazione.

Competenze tecnico-professionali (conoscenze e abilità strettamente connesse all’esercizio di una determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale): - nozioni teoriche nell’ambito della salute e dell’evoluzione dei sistemi di wellfare, - conoscenza del funzionamento dei servizi sociosanitari locali, sistemi di accesso, legislazione e

diritti, benefici acquisibili; - comprensione e analisi di dati demografici, sociali ed economici per definire le fasce deboli o a

rischio presenti sul territorio - capacità di coordinare e gestire attività di sostegno a carattere sociale, ricreativo, di supporto a

persone fragili, animazione socio-educativa, orientate al singolo e alla comunità; - conoscenza delle tecniche di conduzione dei gruppi e di socializzazione; - conoscenza delle caratteristiche sociali ed evolutive dei soggetti con cui si interagisce; - conoscenze metodologiche dell’azione orientata all’aiuto, al sostegno, al cambiamento; - capacità di valutare l’efficacia degli interventi; - capacità di osservare i comportamenti individuali e di gruppo; - abilità relazionali, quali capacità di ascolto e comunicazione; - utilizzo di tecniche di valutazione degli interventi realizzati in relazione agli obiettivi prefissati

e al gradimento dei partecipanti - utilizzo di tecniche di diffusione e pubblicizzazione delle iniziative proposte sul territorio

Meta-competenze (capacità cognitive a carattere riflessivo che prescindono da specifiche mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella società della conoscenza) - comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito del progetto e il

ruolo che si dovrà svolgere, mettendo in relazione il proprio bagaglio di conoscenze pregresse con quanto richiesto per l’esercizio del ruolo;

- rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di là delle occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto;

- riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare costantemente il senso delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di auto-motivazione e i propri progetti futuri di impegno nel settore del volontariato.

L’ASUITS provvederà al rilascio di specifiche attestazioni per i corsi svolti dai volontari (es. Corso “sicurezza”, Corso “BLS Heartsaver” - la cui frequenza sarà proposta ogni qualvolta possibile dal punto di vista organizzativo) e fornirà ogni altra documentazione relativa agli apprendimenti formale e informali e utile a comprovare in modo trasparente le attività svolte.

24

Al termine del periodo di servizio ogni volontario potrà acquisire:

- un certificato di servizio, a firma del Responsabile aziendale del Servizio Civile, da allegare al curriculum come anno di servizio prestato nella P.A.;

- una attestazione, rilasciata a firma del Responsabile aziendale del Servizio Civile, che riconoscerà le conoscenze/competenze professionali acquisite nel corso del servizio, con indicazione dettagliata del percorso di formazione specifica e delle ulteriori occasioni formative cui il volontario ha partecipato, con dettaglio dei formatori, dei contenuti trattati, della durata dei moduli. Tali informazioni rappresentano un bagaglio di conoscenze concretamente acquisito dal volontario, che costituirà un effettivo valore aggiunto per suo curriculum vitae.

25

Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione:

Centro di Formazione Aziendale (ASUITs) Parco di S. Giovanni, sedi: - Direzione Generale (Villa Renner), - Direzione del Dipartimento di Salute Mentale, - Aule di formazione aziendali

30) Modalità di attuazione:

In Proprio: Corso organizzato dal Centro di Formazione Aziendale ASUITS, che si avvarrà di formazione esperta e del coordinamento del formatore generale accreditato presso l’UNSC, con l’eventuale contributo di collaboratori/formatori esterni qualificati, nonché di esperti nelle differenti discipline ed aree tematiche, coordinati dal responsabile scientifico:

Responsabile scientifico: - Flavio Paoletti, Direttore dei Servizi sociosanitari ASUITS e Responsabile del

Servizio Civile Nazionale

Formatrici Generali ASUITS accreditate UNSC: - Sari Massiotta - Gabriella Lamprecht - Michela Degrassi

Monica Giretti 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

NO 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Per raggiungere gli obiettivi formativi previsti dalla Formazione Generale dei Volontari del Servizio Civile, sarà necessaria l’acquisizione di informazioni e di conoscenze di base propedeutiche, che dovranno poi intrecciarsi allo sviluppo di abilità operative e metodologiche. Tali conoscenze di base verranno sviluppate attraverso:

- lezioni teoriche frontali, con una trattazione chiara degli argomenti e dei contenuti da parte dei formatori esperti previsti;

- lavori di gruppo, coordinati dai tutors, per elaborare ed approfondire le tematiche in questione e creare uno spazio significativo di espressione e discussione;

- visite sul campo (es. alla centrale operativa della Protezione Civile) Per le lezioni i formatori e le formatrici si avverranno di vari strumenti didattici multimediali. Materiale didattico: dispense di sintesi delle varie lezioni saranno distribuite ai/alle partecipanti, materiale audio-visivo (CD + DVD), indicazione sitografiche e bibliografiche di riferimento.

33) Contenuti della formazione:

26

La Formazione Generale dei Volontari in Servizio Civile, accogliendo i contenuti delle “Linee guida per la formazione generale” approvate con Decreto n. 160/2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, intende sviluppare, attraverso i contenuti sottoindicati, competenze caratteristiche cui fa riferimento l’ordinamento del Servizio Civile Nazionale, fondamentali per le diverse forme di partecipazione attiva alla vita della società civile.

Specificatamente il percorso di formazione generale vuole: - sviluppare la conoscenza delle norme nazionali e costituzionali, nonché dei valori alla

base del SCN; - comprendere gli elementi e le reti che sviluppano condivisione e solidarietà per una

cittadinanza attiva; - sviluppare le capacità di lettura delle dinamiche e delle interazioni sociali

(inclusione/esclusione, centralità/marginalizzazione); - moltiplicare gli strumenti per leggere le modalità di partecipazione responsabile del

ruolo del Volontario in Servizio Civile; - comprendere l’articolazione della rete e dei diversi soggetti dei diversi Servizi,

sviluppare la conoscenza delle modalità organizzative e delle caratteristiche gestionali esistenti nel campo sanitario ed assistenziale;

- fornire elementi di base per sviluppare la capacità di leggere i contesti sociali, sia come intreccio di territori e di comunità con in servizi e le istituzioni presenti, sia come intreccio di bisogni e problematiche con potenzialità e risorse.

Contenuti della Formazione Generale, come articolati nelle giornate formative previste:

1^ giornata: Valori e identità del Servizio Civile Nazionale - identità del gruppo in formazione e patto formativo - carta di impegno etico, diritti e doveri del volontario nella normativa vigente

2^ giornata: Valori e identità del Servizio Civile Nazionale - dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica e normative

di riferimento; - il dovere di difesa della Patria - difesa civile non armata e nonviolenta, i principi

costituzionali di solidarietà civile

3^ giornata: Il/la volontario/a nel sistema Servizio Civile presso l’ASUITs - presentazione dell’Azienda (mission e organizzazione) - significato e ruolo del volontario di SCN all’interno dell’Ente - il diritto alla salute ed il sistema sanitario italiano, regionale, locale - il lavoro per progetti, l’integrazione nel team - organizzazione del servizio civile e le sue figure, disciplina dei rapporti tra enti e

volontari del servizio civile

4^ giornata: La cittadinanza attiva - la formazione civica - forme di partecipazione e cittadinanza attiva (associazionismo ecc.) - la rappresentanza dei volontari nel servizio civile

5^ giornata: La protezione civile, tutela dell’ambiente e del territorio; - protezione civile, difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni;

6^ giornata: La “cassetta degli attrezzi” - comunicazione interpersonale, gestione e trasformazione dei conflitti; - elementi di orientamento al lavoro, redazione curriculum vitae, contrattualistica;

7^ giornata (tra il 210° e il 270° giorno dall’avvio): Ricapitoliamo - rielaborazione e approfondimento dei contenuti del percorso di formazione Generale in

funzione delle esperienze di volontariato civile in corso.

27

34) Durata:

42 ore articolate come segue:

• entro il 180° giorno dall’avvio del progetto (80%): 6 giornate di 6 ore ciascuna (36 ore)

• tra il 210° e il 270° giorno (20%): 1 giornata di formazione di 6 ore

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Sala riunioni del Dipartimento delle Dipendenze, piazzale Canestrini 2, Trieste e sedi aziendali

36) Modalità di attuazione:

In proprio: La formazione specifica sarà curata direttamente dal Dipartimento delle Dipendenze, con un referente espressamente dedicato. Il percorso progettato si avvarrà di formatori appartenenti a diversi profili disciplinari, esperti nelle specifiche tematiche. L’obiettivo generale è quello di fornire ai volontari gli strumenti e le competenze necessarie per inserirsi proficuamente all’interno delle équipe, per raggiungere le finalità declinate nel presente progetto e per prevenire criticità nel rapporto con l'utenza. Le competenze specifiche che devono essere maturate attengono ad aree diverse, di seguito elencate: - Consapevolezza del proprio ruolo e contributo all’interno del progetto. - Gestione della relazione interpersonale con l’équipe di riferimento e con l’utenza. - Conoscenza degli obblighi specifici: anonimato, privacy, sicurezza. - Conoscenza delle principali problematiche legate al consumo a rischio e alla

dipendenza da sostanze stupefacenti e alcoliche e al gioco d'azzardo patologico. - Conoscenza, utilizzo e gestione della documentazione in uso presso il servizio, degli

strumenti di lavoro (cartacei, informatici e tecnologici). - Conoscenza dell'offerta di cura, delle attività del DDD e degli strumenti specifici:

� l'accoglienza � il colloquio � l'attività di gruppo � gli accompagnamenti � il sostegno personalizzato e motivante � il self help � il ruolo di advocacy � il ruolo di educatore � la socializzazione � la mediazione relazionale

- Partecipazione negli interventi di presa in carico individuale. - Partecipazione negli interventi (individuali e di gruppo) finalizzati a:

� prevenzione � promozione / educazione /empowerment � sviluppo di comunità, con attenzione al lavoro di rete � trattamento

- Partecipazione nei programmi di riabilitazione e reinserimento sociale. - Partecipazione nei percorsi di formazione e reinserimento lavorativo.

28

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

COGNOME NOME LUOGO DI NASCITA DATA DI NASCITA

1 Aizza Fabio Trieste 27/02/1967 2 Brizzi Michela Trieste 03. 06.1959 3 Pizzolato Alessandra Desio (BG) 08. 08.1979 4 Contino Antonina Palermo 03. 01.1961 5 Brogno Vania Trieste 07. 04.1982 6 Milievich Claudia Trieste 20. 11.1958 7 Nordici Deborah Trieste 03. 09.1969 8 Stanic Cristina Monfalcone (Go) 16. 01.1965 9 Del Gaiso Sabine Bad-Honnef (Germania) 13.01. 1961

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

I professionisti sono stati individuati in base agli specifici argomenti da trattare con i volontari del SCN. Verrà presentata l'organizzazione del DDD e la sua mission istituzionale, la normativa di settore per le parti di competenza, i piani regionali di riferimento, l'offerta terapeutico-riabilitativa, le aree di sviluppo del progetto. Verranno approfonditi i concetti relativi a:

� Dipendenze patologiche: sostanze d’abuso e stili di consumo � Dipendenze comportamentali � Progettualità strategiche del DDD � Presa in carico: programmi di prevenzione, cura e riabilitazione (ambulatoriali, domiciliari,

semi-residenziali e residenziali) � Integrazione socio sanitaria e lavoro di rete con i servizi del territorio � Formazione e reinserimento sociale e lavorativo dell'utenza

Verranno curati da tutti i formatori i sottoelencati contenuti per le parti di competenza:

AREA DI INTERVENTO NOME TITOLO DI

STUDIO COMPETENZE ESPERIENZE

Modulo trasversale di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile

Aizza Fabio

Laurea Magistrale in Scienze della Prevenzione

- tecniche della prevenzione ambiente e luoghi di lavoro - sistemi di gestione della sicurezza, prevenzione infortuni, tutela salute e ambiente

Responsabile Scientifico della Formazione Sicurezza dell'ASUITs

Progetto di reinserimento sociale e lavorativo: le borse di studio e di formazione lavoro a valenza terapeutico riabilitativa del DDD

Vania Brogno

Laurea specialistica in Scienze del servizio sociale

� Gestione dei percorsi socio riabilitativi dell’utenza con problematiche di dipendenza patologica all’interno dei servizi territoriali.

� inserimento sociale e lavorativo

� Lavoro di rete e integrazione con i servizi del pubblico e privato sociale

Da quasi 10 anni lavora nelle dipendenze patologiche, con attività ed interventi nel lavoro socio riabilitativo e di rete. Si occupa dei progetti di formazione ed inserimento lavorativo

29

Organizzazione, mission e mandato del DDD. Piani regionali.

Stanic Cristina

Laurea in scienze infermieristiche

� Organizzazione dei servizi � Evoluzione storica dei

servizi per le dipendenze a livello locale, regionale e nazionale.

� Pianificazione e programmazione, monitoraggio delle attività

Da più di 18 anni lavora nelle dipendenze, dirigente infermieristico del DDD

Interventi di prevenzione e promozione alla salute a livello territoriale. L’uso di sostanze in adolescenza e i progetti di prevenzione nelle scuole

Deborah Nordici

Laurea in psicologia con specializzazione in ciclo di vita

� Gestione dei percorsi sanitari specialistici dell’utenza tossicodipendente all’interno dell’équipe multidisciplinare

� Implementazione di progettualità innovative nell’ambito della prevenzione e della promozione della salute.

Da oltre 16 anni lavora nelle dipendenze in qualità di dirigente psicologo, da 1 anno è responsabile ff della SS distrettuale n. 4 del DDD

I servizi semi-residenziali e residenziali: progetti e interventi di cura, ri- abilitazione e promozione della salute

Claudia Milievich

Laurea in medicina e chirurgia, specializzazione in psichiatria.

� Gestione dei percorsi sanitari specialistici dell’utenza

� Caratteristiche dei servizi residenziali e semi-residenziali del DDD e della rete territoriale.

� Gestione di progettualità innovative nell’ambito della promozione della salute, della cura e della riabilitazione.

Da oltre 20 anni opera nell’ambito delle dipendenze; ricopre l’incarico di responsabile della SS servizi semi-residenziali e residenziali del DDD

Integrazione socio sanitaria: il lavoro di rete e di sviluppo di comunità.

Michela Brizzi

Diploma universitario di assistente sociale

� Organizzazione delle attività di assistenza sociale del DDD

� Coordinamento di progettualità innovative nell’ambito della formazione e reinserimento socio lavorativo, dello sviluppo di comunità e del lavoro di rete

� Referente del DDD per le materie ad alta integrazione sanitaria in raccordo con la Direzione socio sanitaria

Da oltre 20 anni opera nell’ambito delle dipendenze; ricopre l’incarico di assistente sociale coordinatore del DDD

Le principali problematiche di salute alcol-correlate e i percorsi di cura, ambulatoriali, semi-residenziali e residenziali. Caratteristiche della dipendenza da gioco d'azzardo e sviluppo dell'offerta di prevenzione e cura

Pizzolato Alessandra

Laurea in medicina e chirurgia, specializzazione in psichiatria.

� Problematiche alcol correlate e trattamenti di tipo ambulatoriale e residenziale, con particolare riguardo alle situazioni in cui vi è compresenza di disturbo psichiatrico.

� Coordinamento delle attività relative al Gioco d'azzardo patologico (GAP) e alle progettualità innovative dedicate

Dirigente medico nelle dipendenze patologiche; ricopre l’incarico professionale sul tema delle Dipendenze comportamentali, con particolare riguardo al Gioco d'azzardo patologico (GAP)

30

Giovani: progettualità dedicate e programmi di presa in carico. Cenni sulla normativa di riferimento.

Contino Antonina

Laurea in psicologia, specializzazione in criminologia e psicosomatica

� Gestione dei percorsi sanitari specialistici di cura e riabilitazione dell’utenza, con particolare riguardo a quella under 25

� Gestione di progettualità strategiche nell’ambito della prevenzione, promozione della salute e riduzione dei rischi rivolti al target giovanile

Da oltre 24 anni lavora nelle dipendenze; ricopre l’incarico di responsabile della SS Distrettuale n. 3. Coordina attualmente il servizio “Dipendenze giovanili” del DDD.

Interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nel campo delle dipendenze da sostanze alcoliche e da gioco d’azzardo. Organizzazione della SC Dipendenze comportamentali e legali

Sabine Del Gaiso

Diploma di infermiere professionale, certificato di abilitazione a funzioni direttive

� Organizzazione delle attività infermieristiche della SC dipendenze comportamentali e legali del DDD

� Gestione e supervisione di progettualità dedicate nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione delle dipendenze da sostanze legali

coordinatrice infermieristica presso la SC Dipendenze Comportamentali e Legali del DDD

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione specifica è caratterizzata da:

• tipologia dei contenuti formativi, identificati in quanto funzionali all’acquisizione di quelle competenze che si ritengono indispensabili per l’orientamento nelle diverse situazioni operative e per sviluppare le caratteristiche individuali che concorrono all’efficace presidio delle attività;

• scelta della metodologia più idonea per trasferire le conoscenze: lezioni frontali, lavori di gruppo, esperienze sul campo, simulazioni, etc..;

• selezione dei contenuti , funzionali e calibrati agli obiettivi di apprendimento;

• materiale didattico di supporto: dispense, CD, bibliografia e sitografia selezionata;

• articolazione temporale adeguata all’apprendimento e modulabile in base alle particolari necessità.

Inoltre è stato previsto un monitoraggio dell’attività formativa:

- test a risposte multiple e chiuse per ogni modulo formativo predisposto dal docente; - questionario di gradimento del percorso formativo - questionario di valutazione dei docenti

40) Contenuti della formazione:

MODULI CONTENUTO FORMATORE ORE

P Propedeutico

� le dipendenze patologiche � le sostanze d’abuso e gli stili di consumo � cenni di normativa specifica � prevenzione, cura riabilitazione � organizzazione e mission del DDD � la rete dei servizi per le dipendenze (nazionale,

regionale e locale)

Antonina Contino Claudia Milievich Cristina Stanic Sabine Del Gaiso

8

31

P Modulo propedeutico di formazione e informazione sui rischi

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile - La sicurezza nei luoghi di lavoro: accordo stato

regioni - D.Lgs. 81/2008: definizioni, concetti di rischio,

danno, prevenzione e protezione. - Organizzazione della prevenzione aziendale: datore

di lavoro, dirigente, preposto, lavoratore, medico competente, SPPA, RLS.

- La sorveglianza sanitaria: Organi di vigilanza, controllo e assistenza

- La valutazione dei rischi, DUVRI Facility Tour - La sicurezza nei luoghi di lavoro: accordo stato

regioni - Attrezzature munite di VDT, Movimentazione

manuale dei carichi animati e inanimati - Sostanze pericolose, rischi biologici, DPI - Emergenze Segnaletica sicurezza - Stress-lavoro correlato, clima organizzativo

Aizza Fabio 8

32

MODULI CONTENUTO FORMATORE ORE

1 Integrazione socio sanitaria: il lavoro di rete e di sviluppo di comunità

� Il lavoro di rete e le partnership territoriali � Inclusione sociale e progetti di ri-

abilitazione e reinserimento � Interventi e attività di sviluppo di comunità

Michela Brizzi 10

2

I programmi di cura e presa in carico per le persone affette da dipendenza da alcol e GAP

� I servizi e le progettualità dedicate � Le dipendenze da sostanze legali (PPAC,

GAP, tabagismo)

Pizzolato Alessandra 8

3 Interventi di promozione alla salute a livello territoriale

� Gli interventi territoriali e nei luoghi dell’aggregazione giovanile

� Gli interventi nelle scuole e la formazione dei peer educator

� Gli strumenti specifici

Deborah Nordici 6

4

Le attività di riabilitazione e di promozione della salute nei servizi semi-residenziali del DDD

� Le attività di promozione della salute e di riduzione del danno

� Gli interventi riabilitativi e la costruzione di partnership: attività, gruppi e progettualità dedicate

Claudia Milievich 10

Moduli di approfondimento tematico

5

I programmi socio riabilitativi e gli interventi di formazione e reinserimento lavorativo

� Ri-abilitazione e inclusione sociale: percorsi di formazione e inserimento lavorativo

� Gli strumenti specifici: le borse di studio e di lavoro a valenza terapeutico riabilitativa del DDD

Vania Brogno 8

6

I programmi di cura e reinserimento sociale rivolti ad utenti con problematiche penali

� Le misure alternative alla detenzione � I servizi del Ministero di Giustizia

Antonina Contino 7

7

I percorsi terapeutico riabilitativi rivolti specificatamente al target giovanile

� L’accoglienza � La relazione terapeutica � Il gruppo di lavoro � I progetti di presa in carico

Antonina Contino Deborah Nordici

10

41) Durata: 75 ore articolate come segue: - ENTRO IL 90° GIORNO (70%): 50 ore (moduli propedeutici e moduli nn. 1-4) - ENTRO IL 270° GIORNO (30%): 25 ore (moduli di approfondimento nn. 5-7)

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

33

Piano di monitoraggio autonomo:

Come già enunciato ed ampiamente descritto alla voce 20), il monitoraggio rappresenta per il progetto una dimensione dall’alto contenuto strategico su un duplice piano: quello legato ai singoli volontari e quello correlato ai risultati per l’organizzazione complessiva delle attività del Dipartimento delle Dipendenze e la qualità degli interventi offerti alle persone che si rivolgono al Servizio.

Per il monitoraggio relativo al piano di formazione si utilizzeranno in particolare: - la scheda di valutazione della qualità percepita dell’attività formativa generale e specifica

(allegato n. 3) - la scheda di valutazione dei docenti (allegato n. 4)

Sono inoltre previste le seguenti modalità di monitoraggio:

1) modalità di monitoraggio del piano di formazione generale:

per verificare il raggiungimento degli obiettivi indicati nel punto 33) relativo ai contenuti, alla fine delle 42 ore di formazione generale, i volontari saranno sottoposti ad un questionario scritto di valutazione, che darà la possibilità di valutare il grado di apprendimento individuale dei contenuti della formazione in questione.

2) modalità di monitoraggio del piano di formazione specifica:

rispetto allo sviluppo di abilità operative e metodologiche per un ruolo attivo negli interventi previsti e all’apprendimento di stili relazionali, con un approfondimento delle capacità di confronto con gli operatori del progetto (OLP + altri operatori pubblici coinvolti), con gli utenti dei servizi interessati e con i cittadini del territorio inerenti il progetto stesso si prevede un piano di rilevazione più complesso, con una valutazione periodica dell’apprendimento individuale e della crescita dei volontari.

Specificatamente:

- verrà previsto un questionario dopo i principali momenti formativi con gli esperti (lezioni frontali), per verificare il grado di apprendimento delle problematiche affrontate

- nei lavori di gruppo e nelle rielaborazioni collettive, attraverso domande individuali, sarà possibile verificare lo sviluppo di competenze nell’affrontare le situazioni incontrate durante i percorsi pratici del progetto

- nel processo di analisi dell’agire pratico si potrà verificare il livello di integrazione di ogni volontario e monitorare le sue capacità di costruire relazioni e perseguire gli obiettivi individuati

- si prevede anche un lavoro di gruppo finale che, attraverso una elaborazione collettiva, partendo da spunti ed osservazioni individuali, possa rilanciare indicazioni per il lavoro pratico del progetto. Tale elaborazione finale rappresenta una sorta di “carta del servizio”, frutto della condivisione collettiva dell’intero percorso di formazione.

Trieste, 29 novembre 2017

Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente Direttore dei Servizi Sociosanitari

dott. Flavio Paoletti - firmato digitalmente -

34

ALLEGATO 1

SCHEDA DI VALUTAZIONE PER L'AMMISSIONE

AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE

L’Ente si avvale di criteri autonomi di selezione, di cui alla presente scheda di valutazione. Detti criteri saranno resi noti agli aspiranti volontari e volontarie al momento della presentazione della domanda di partecipazione al progetto di servizio civile. Al momento della domanda sarà altresì consegnato un estratto del paragrafo 8.3 “Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto”, informandoli per iscritto del peso che la conoscenza del loro ruolo riveste nella valutazione della loro idoneità.. La commissione di selezione sarà composta da 3 professionisti coinvolti nella realizzazione del progetto, più il segretario verbalizzante.

Per la formazione della graduatoria fa fede il punteggio ottenuto (massimo 1000 punti). I candidati che abbiano ottenuto un punteggio inferiore a 600/1000 saranno dichiarati non idonei a svolgere il servizio civile.

Selettore Cognome ……..………………………………………… Nome ………………………………….. Data di nascita…………………Luogo di nascita………………………………………………….. Indirizzo..…………………………………………………………………………………………… Luogo di residenza…………………………….……………………………………………………. Rapporto con l’ente che realizza il progetto……..………………………………………………… Denominazione Ente: Azienda Sanitari Universitaria Integrata di Trieste Progetto Denominazione progetto… ………………………………………………………………………… Sede di realizzazione………….…………………………………………………………………….. Soggetto titolare del progetto..…...…………………………………………………………………. Numero posti previsti dal progetto nella sede di realizzazione..……………………………………. Candidato/a Cognome ……..…………………………………………… Nome ………………………………….. nato/a ………………………………………… il ………………………….Prov……………………. Data di presentazione della domanda di partecipazione al concorso cui si riferisce la selezione...................................

35

Fattori di valutazione approfonditi durante il coll oquio e loro intensità

Frequenza scuola superiore/Diploma

giudizio (max 50 punti): ……………

Frequenza corsi di laurea/Laurea

giudizio (max 50 punti): ……………

Pregressa esperienza presso l'Ente o in ambiti attinenti (es. tirocini, servizio civile solidale,

esperienza lavorativa e/o di volontariato presso cooperative o associazioni, esperienze di

cittadinanza attiva, ecc.)

giudizio (max 100 punti): ……………

Doti di equilibrio personale per confrontarsi con le caratteristiche peculiari dell'utenza che il/la

volontario/a dovrà affrontare nel servizio

giudizio (max 100 punti): ……………

Conoscenza e condivisione degli obiettivi, del ruolo e delle attività richieste dal progetto

giudizio (max 100 punti): ……………

Motivazioni generali del/della candidato/a per la prestazione del servizio civile volontario

giudizio (max 100 punti): ……………

Interesse del/della candidato/a per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal

progetto

giudizio (max 100 punti): ……………

Disponibilità del/della candidato/a nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del

servizio (es: flessibilità oraria, festivi...)

(specificare il tipo di condizione) ………….………….………….………….………….

giudizio (max 100 punti): ……………

Valutazione della commissione in merito alle attitudini globali del/della candidato/a rispetto alle

attività previste dal progetto ed al potenziale valore dell’esperienza di servizio civile per il futuro

del/della giovane in termini di orientamento esistenziale e professionale, di crescita e maturazione

36

personale

giudizio (max 200 punti):……………

Altri elementi di valutazione: ……………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………….

giudizio (max 100 punti):………….

Valutazione finale (somma punteggi precedenti):………………….. Luogo e data ……………………………………………………………

Firma Responsabile della selezione

……………………………

37

ALLEGATO N. 2

PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE Consumi a rischio e dipendenze. Promuovere salute attraverso gli interventi di prossimità, il

supporto facilitante e lo sviluppo di percorsi di inclusione sociale.

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ PERCEPITA DELL ’ATTIVITA' DI VOLONTARIATO PRESSO IL DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE ASUITs

Dopo 6 mesi Dopo 12 mesi

Come valuta la rilevanza delle esperienze proposte rispetto alle sue aspettative?

Non rilevante Poco rilevante Abbastanza

rilevante Rilevante

Molto rilevante

Suggerimenti, commenti e proposte: ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ Come valuta la qualità di turaggio fornita dal suo OLP?

Scarsa Mediocre Soddisfacente Buona Eccellente

Suggerimenti, commenti e proposte: ___________________________________________________________________________

Come valuta l'operato dell’Ufficio aziendale di Servizio Civile ?

Inefficace Parzialmente efficace Abbastanza

efficace Efficace

Molto efficace

Suggerimenti, commenti e proposte: ___________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________

38

ALLEGATO N. 3

CORSO DI FORMAZIONE: GENERALE SPECIFICA

PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE

Consumi a rischio e dipendenze. Promuovere salute a ttraverso gli interventi di

prossimità, il supporto facilitante e lo sviluppo d i percorsi di inclusione sociale

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ PERCEPITA

DELL’ATTIVITA' FORMATIVA

Barrare con una croce la voce di interesse Come valuta la rilevanza degli argomenti trattati rispetto alla sua necessità di formazione?

Non rilevante Poco rilevante Abbastanza

rilevante Rilevante Molto rilevante

Come valuta la qualità educativa fornita da questa attività formativa?

Scarsa Mediocre Soddisfacente Buona Eccellente

Come valuta l'efficacia dell'attività per la sua formazione?

Inefficace

(non ho imparato

alcunché)

Parzialmente efficace

(mi ha confermato che

non ho necessità di

modificare la mia

attività)

Abbastanza efficace

(mi ha stimolato a

modificare alcuni

aspetti dopo avere

acquisito ulteriori

informazioni)

Efficace

(mi ha stimolato a

cambiare alcuni

elementi della mia

attività)

Molto efficace

(mi ha stimolato a

cambiare in modo

rilevante alcuni aspetti

della mia attività)

Qual è stata la lezione o il contenuto che ha trovato più interessante/utile?

_________________________________________________________________________________ Qual è stata la lezione o il contenuto che ha trovato meno interessante/utile?

Altri suggerimenti o proposte (ad es. cosa cambierebbe nell’organizzazione, cosa aggiungerebbe o toglierebbe ai contenuti, ecc.?)

39

ALLEGATO N. 4

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI A CURA DEI PARTECIPANTI

Valutazione sintetica Per ogni docente Le chiediamo di esprimere una valutazione di soddisfazione rispetto alla scala proposta da 1 a 5, barrando con una croce il numero prescelto e considerando: 1 come valutazione di non accettabilità, 2 appena accettabile/sufficiente, 3 discreto, 4 buono, 5 ottimo.

Si raccomanda di usufruire dell’opportunità di esprimere il proprio parere, in particolare, per descrivere in modo preciso valutazioni insufficienti (1) o appena sufficienti (2), perché tali valutazioni potranno essere prese in considerazione solo se motivate.

NOMINATIVO DOCENTE

Competenza e rispetto dei contenuti concordati

Chiarezza espositiva

Interazione con i partecipanti

Puntualità e rispetto dei tempi

concordati

Qualità del materiale didattico

Soddisfazione Bassa-Media-Alta

Bassa-Media-Alta

Bassa-Media-Alta

Bassa-Media-Alta Bassa-Media-Alta

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

Commenti Nello spazio di seguito proposto i partecipanti possono esprimere ulteriori pareri o considerazioni, sempre in riferimento ai docenti e/o al livello di integrazione tra gli stessi.