shakyamuni - il cerchio vuotopage 2 la notte tra il 9 e il 10 dicembre nella tradizione zen sōtōsi...

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Jodo e, il Risveglio di Shakyamuni Buddha Danpi Ho-on Sesshin L'importanza del movimento come fondamento della vita Cucire l'Abito Shodo: il praticante notizie in breve attività dojo altre attività Shakyamuni Il sacro riemerge ineludibile nella nostra vita e con forza ci ricorda che l'attualità del Voto di Shakyamuni Buddha è risuonare con la nostra natura originale, simultaneità di corpo/mente che diventa annuncio di salvezza per ogni essere. L'Evento storico fondante della Tradizione Zen è il Risveglio di Shakyamuni Buddha, apice della sua appassionata ricerca volta all'affrancamento da dukkha, la sofferenza, l'universale condizione del nostro apparire nel mondo. Così vedendo la stella del mattino, il principe Siddharta ottiene l'illuminazione: “Io e tutti gli esseri della terra otteniamo insieme l'illuminazione nello stesso momento.” (1) Quell'io è genjo koan, realtà manifesta, epifania di salvezza. Ritualizzare l'Evento è la nostra pratica: Se per un solo istante lasciamo che il Buddha - mudra s'imprima nel nostro intero corpo mente, solo sedendo fermi nel Samadhi, ogni cosa nel mondo del Dharma diviene il sigillo del Buddha, l'intero spazio s'illumina d'immenso e lo splendore del risveglio rinnova. (2) 1 2 3 4 5 6 6 6 continua a pag.2 sesshin (*) a Torino Total Zen Beginner teisho (*) Total Zen Beginner teisho (*) cerimonia Jodo e Danpi Ho-on Sesshin a Torino Total Zen Beginner teisho (*) teisho (*) sesshin (*) a Torino 9/11 ore 7:00 - 16:30 12/11 ore 19:30 13/11 ore 20:00 26/11 ore 19:30 27/11 ore 20:00 8/12 ore 20:00 9/12 ore 19:00 - 01:00 10/12 ore 19:30 11/12 ore 20:00 18/12 ore 20:00 21/12 ore 7:00 - 16:30 newsletter novembre-dicembre 2014 www.ilcerchiovuoto.it Tutte le attività richiedono una prenotazione da inviare a "[email protected]" o contattando la segreteria. (*) teisho (insegnamento formale) e sesshin (ritiro intensivo) sono aperti a tutti previo contatto con la segreteria del centro. L'alba irrompe: esche d'argento, lunghe un pollice. Matsuo Basho opera di Gonkar Gyatso

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Page 1: Shakyamuni - Il Cerchio VuotoPage 2 La notte tra il 9 e il 10 dicembre nella Tradizione Zen Sōtōsi celebra la Danpi Hō-on Sesshin in ricordo del secondo Patriarca cinese Huike,

Jodo e, il Risveglio di Shakyamuni Buddha

Danpi Ho-on Sesshin

L'importanza del movimento come fondamento

della vita

Cucire l'Abito

Shodo: il praticante

notizie in breve

attività dojo

altre attività

ShakyamuniIl sacro riemerge ineludibile nella nostra vita e con forza ciricorda che l'attualità del Voto di Shakyamuni Buddha èrisuonare con la nostra natura originale, simultaneità dicorpo/mente che diventa annuncio di salvezza per ogni essere.L'Evento storico fondante della Tradizione Zen è il Risveglio diShakyamuni Buddha, apice della sua appassionata ricerca voltaall'affrancamento da dukkha, la sofferenza, l'universalecondizione del nostro apparire nel mondo.Così vedendo la stella del mattino, il principe Siddharta ottienel'illuminazione: “Io e tutti gli esseri della terra otteniamo insiemel'illuminazione nello stesso momento.” (1)

Quell'io è genjo koan, realtà manifesta, epifania di salvezza.Ritualizzare l'Evento è la nostra pratica:

Se per un solo istante lasciamo che il Buddha - mudra s'imprima nelnostro intero corpo mente, solo sedendo fermi nel Samadhi, ogni cosanel mondo del Dharma diviene il sigillo del Buddha, l'intero spazios'illumina d'immenso e lo splendore del risveglio rinnova. (2)

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continua a pag.2

sesshin (*) a TorinoTotal Zen Beginnerteisho (*)Total Zen Beginnerteisho (*)cerimonia Jodo eDanpi Ho-on Sesshin aTorinoTotal Zen Beginnerteisho (*)teisho (*)sesshin (*) a Torino

9/11 ore 7:00 - 16:3012/11 ore 19:3013/11 ore 20:0026/11 ore 19:3027/11 ore 20:008/12 ore 20:009/12 ore 19:00 - 01:00

10/12 ore 19:3011/12 ore 20:0018/12 ore 20:0021/12 ore 7:00 - 16:30

newsletter novembre-dicembre 2014www.ilcerchiovuoto.it

Tutte le attività richiedono una prenotazione dainviare a "[email protected]" o contattando lasegreteria.

(*) teisho (insegnamento formale) e sesshin (ritirointensivo) sono aperti a tutti previo contatto con lasegreteria del centro.

L'alba irrompe:esche d'argento,lunghe un pollice.

Matsuo Basho

opera di Gonkar Gyatso

Page 2: Shakyamuni - Il Cerchio VuotoPage 2 La notte tra il 9 e il 10 dicembre nella Tradizione Zen Sōtōsi celebra la Danpi Hō-on Sesshin in ricordo del secondo Patriarca cinese Huike,

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La notte tra il 9 e il 10 dicembre nellaTradizione Zen Sōtō si celebra laDanpi Hō-on Sesshin in ricordo delsecondo Patriarca cinese Huike, EkaDaishi in giapponese, discepolo diBodhidharma nel periodo a cavallo frala fine del V e l'inizio del VI sec.L'Insegnamento tramandato daBodhidharma a Eka si focalizzòsopratutto sul Lankavatara Sutra, il cuicuore è l'unicità della Mente el'illusorietà delle divisioni ediscriminazioni.

La vita semplice basata sul lavoromanuale e la centralità dello zazen, maanche lo studio e la trasmissionedell'Insegnamento sono alcunecaratteristiche di Eka Daishi che sitramandarono in seguito nellaTradizione Zen.

Ma il secondo Patriarca cinese èdiventato soprattutto il discepolo zenesemplare per la determinazione nellaricerca della Via.

Così si racconta nel Denkō Rokū diKeizan Zenji :All'alba il grande maestro, vedendo cheEka era rimasto in piedi nella neve tuttala notte, ebbe pietà di lui e gli domandòche cosa cercasse. Eka rispose: “Chiedosoltanto che il maestro apra la portadell'elisir della compassione universaleper liberare tutti gli esseri.”Bodhidharma rispose: “La suprema Viaineffabile di tutti gli illuminati richiedeanni di sforzo, richiede di compiere ciòche è difficile compiere e di sopportareciò che è difficile sopportare. Come puoisperare di ottenere la vera religione conscarsa virtù, scarsa saggezza, cuorefrivolo e mente arrogante? Sarebbe solouno spreco di forze.”Detto ciò Bodhidharma non gli prestòpiù attenzione.

Udendo quegli ammonimentimisericordiosi, la sua determinazione divedere la Via si rafforzò. Afferrò unaspada e si tagliò il braccio sinistro.Allora il grande maestro seppe che eraadatto per l'Insegnamento e gli disse:“Quando i Buddha cercavano la Viadimenticavano il corpo per il bene dellaverità.”

Per praticare quello stesso spirito diricerca, la Comunità dell'Enku Dojo invia Massena 17 a partire dalle 19 dimartedì 9 dicembre, praticherà laDanpi Ho-on Sesshin che siconcluderà all'una di notte con ilMemoriale del Patriarca Eka Daishi.

Per partecipare contattare lasegreteria allo 011 19858750 o 3335218111.

E' zazen, metamorfosi di cui non restatraccia, ma che ci restituisce alla nostranatura autentica:

Ma sedendo e mirando, interminati

spazi di là da quella,

e sovrumani

silenzi,

e profondissima quiete

io nel pensier mi fingo. (3)

Fingersi ... giocando a fare i Buddha sidiventa Buddha ... nell'eserciziocostante, shikantaza, “Portare acompimento questo modo di vivere,poiché è rendere sé stessi veramente liberi,è gioia, gioco." (4)

E' quel sedere e mirare che vieneininterrottamente trasmesso dagenerazioni di uomini e donne, formaessenziale del cuore fidente.E' zazen, rito sacrificale, fuoco chebrucia, rinuncia al vecchio me che cirestituisce ad altra vita: il pensiero èdestinato ad annegare, ma il naufragarc’è dolce in questo mare.

Lo straordinario ci restituisceinevitabilmente ad una nuova vita.

(1) Denkō Rokū, la Trasmissione della Lampada,

Keizan – edizioni Ubaldini

(2) Fatti di terra, F. Taiten Guareschi – Casa

dei Libri

(3) Infinito, Giacomo Leopardi

(4) Bendowa, Il Cammino religioso, Eihei Dogen

- edizioni Marietti

opera di Gonkar Gyatso

“Se vai sempre dritto,

non farai un solo passo.”

Udendo ciò,

Eka fu illuminato.

Denkō Rokū

opera di Gonkar Gyatso

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La convinzione a lungo accreditata epraticata, secondo la quale lecondizioni fisiche richiedano solotrattamenti fisici si sta rivelandoincompleta e limitativa. Incompletaperché non considera il ruolo che lenostre risposte consce e inconscegiocano nel dolore e nell’esperienza dilimitazione, e limitativa perché ignorala nostra capacità di modificare talirisposte. La chiave si sposta invece neldiventare consapevoli del propriocorpo e dei meccanismi che ci fannoagire, nell’acquisire quindi strumentiper riuscire ad operare attivamente ecambiare i propri meccanismiautomatici, imparando a muoversimeglio, a riconoscere le scelte possibilie a decidere in autonomia qualiscegliere.

Il metodo Feldenkrais è interessanteproprio perché si inserisce a pienotitolo nell’approccio alla base delmodello bio-psico-sociale e si proponecome metodo che aiuta a diventare piùconsapevoli del proprio corpo e deimeccanismi che ne influenzano ilfunzionamento, quindi dei proprimovimenti e dei propri schemi motori.

Il metodo prende il nome dal suofondatore Moshe Feldenkrais (1904-1984) ingegnere meccanico, elettrico efisico russo-israeliano, praticante diarti marziali. L’apprendimentoproposto da Feldenkrais presupponeche, nel sistema complesso einteragente formato da corpo, mente eambiente, si utilizzino il corpo e il suomovimento nello spazio comestrumenti di lavoro per indurrecambiamenti nel movimento e nellapercezione delle proprie dinamicheposturali, con la convinzione che icambiamenti apportati in modo

consapevole in questo ambito, possanoagire anche su aree psichiche eculturali dello studente con unpossibile riequilibrio del sistema nelsuo complesso.

L’apprendimento è di tipo esplorativoe ripercorre le ormedell’apprendimento organico, in cui ilbambino impara per il bisogno diinteragire con l’ambiente, scoprendoattraverso l’esperienza, la forza e lacompetenza per fargli fronte.Il principio operativo è quindi lasperimentazione personale,avvalendosi della metodologia dellaprova e dell’errore.Il metodo viene insegnato con duemodalità parallele: FI (FunctionalIntegration) e ATM (AwarenessThrough Movement); la prima è untrattamento individuale mentre laseconda è condotta secondo unamodalità di gruppo.Entrambe le tecniche si basanosull’esecuzione di movimenti sempliciche coinvolgono ogni parte del corpo,sull’ascolto delle sensazioni che essisuscitano e sul conseguente sviluppo dinuovi modi di muoversi, atteggiarsi e

percepirsi.L’enfasi è posta sull’utilizzo della forzamuscolare minima con lo scopo dimassimizzare la coscienzadell’esperienza tattile dell’allievo permigliorarne l’efficienza neuro-muscolare, per far esplorare ad ognunola varietà di possibilità di cui disponeper compiere uno stesso movimento,per far percepire il proprio corpo innuovi contesti motori, per rendereconsapevoli della possibilità di uscireda uno stato di limitata mobilità.

Il Metodo Feldenkrais non trattapatologie o alterazioni funzionali insenso medico; piuttosto si propone diaiutare a scoprire strade migliori perrispondere ad esse, diventandoconsapevoli del proprio modo dimuoversi.

L’apprendimento ha valore quandoconferisce maggiori possibilità di sceltao offre semplicemente una visuale piùaperta e ampia, limitando la presa chehanno su di noi le abitudini, lacoazione a ripetere, le restrizioni cheponiamo a noi stessi, le componentiparassitarie delle azioni. (D.G.)

Segnatevi in agenda

Martedì 16/12 alle 20:00 Donatella Gaydou farà una presentazione delMetodo Feldenkrais presso la sede dell'Associazione Il Cerchio Vuoto.Per prenotazioni contattare la segreteria

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(1)

Buddha Maitreya Wei dynasty, 486 a.C.

Il vero Kesa è fatto di nebbia e rugiada.Il vestire del Buddha è il perdono,

la tolleranza, la flessibilità.rev. F. Taiten Guareschi,

abate di Shobozan Fudenji

Si narra (2) che Bimbisâra, Rajâ delregno di Magadha, essendosiconvertito nel cuore, divenne ilprotettore di Shâkyamuni Buddha.Uscito dal palazzo in groppa a unelefante al mattino molto presto,cercando il Buddha, vide di lontano unreligioso avanzare verso di lui, pensòche fosse un condiscepolo e scesedall’elefante per rendergli omaggio,ma si trattava di un brahmano.Bimbisâra disse a Shâkyamuni:“L’abito dei discepoli di Buddha deve

essere diverso da quello degli adepti dialtre Vie, per capire con una solaocchiata”.Shâkyamuni lo ascoltò in silenzio e ungiorno, mentre viaggiava nellecontrade dell'India del Sud conAnanda, proprio all’epoca in cui il risoera stato appena piantato nelle distesed’acqua, contemplando le risaie d’unverde intenso, così belle e ordinatearmoniosamente, gli disse: “Sipotrebbe fare l’Abito dei discepolisecondo il perfetto e bell’ordine dellerisaie”.Questo è quanto propose ad Anandache, ascoltando queste parole,individuò la forma dell'O-Kesa, l'Abitodel Dharma: un grande rettangoloformato da bande rettangolari,sovrapposte e cucite in orizzontale everticale in modo tale da richiamare loschema caratteristico delle risaie.Metafora dell’acqua che, comel’Insegnamento, scorre dall’alto versoil basso e dal centro verso i lati comenelle risaie, ben espressa nellasimilitudine di Mokoshitsu nel suoHôbuku kakushô:

“Così come l’acqua nella risaia nutre lepiante che crescono,

la forma dell’Abito esprimel’insegnamento di Buddha

che nutre l’aspirazione del praticante”.L'O-Kesa divenne l'unico abito delmonaco buddhista, il suo segno diriconoscimento e l'unico oggetto,insieme alla ciotola, che gli venivaconferito durante l'ordinazione.I monaci Theravada lo indossanoancora oggi direttamente sulla pelle,come ai tempi del Buddha, ma quandoil Buddhismo si diffuse nei paesisettentrionali (Cina, Tibet, Corea,Giappone, ecc.), le condizioni

climatiche molto diverse reseronecessario aggiungere altri indumenti,e di conseguenza cambiarono anche,in parte, le dimensioni e la strutturadell'Abito.In Giappone, poi, si modificòconsiderevolmente a seconda dellediverse scuole. Tra la metà del XVIII el'inizio del XIX secolo, due Maestribuddhisti, uno di tradizione Shingon el'altro Zen, riscoprirono su antichimanoscritti cinesi uno stiledenominato Nyoho-e, letteralmente“l'Abito del Dharma del 'così è'(3)”, e loriproposero.Questo stile verrà rivitalizzato erilanciato nel XX secolo da KodoSawaki Roshi, ed è questo lo stile checi è stato tramandato dal nostroInsegnante il rev. Massimo DaidoStrumia e che pratichiamo all'EnkuDojo. (C.G.)

[continua]

(1) Le informazioni sono tratte da: Diane E. Riggs

Fukudenkai “Gazzetta giapponese di Scienze

Religiose”, Istituto Nanzan per la Religione e la

Cultura, 2004, pp. 311-356;“Muso Fukuden E –

Bollettino dell'“Associazione per lo studio e la

diffusione del Kesa Nyoho-e”, n. 2, novembre-

dicembre 1989.

(2) Jushoritsu, 27° capitolo.

(3) Nyo “tale, così”, Hô “Dharma”. Il “così è” è un

concetto chiave del Buddhismo. Vedi, ad es., il

capitolo Shôbôgenzo Inmo del Maestro Dôgen.

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Riprendiamo in questo numerol'esplorazione dell'universo shodo.

Dopo avere visto i quattro tesori, c'è ilpraticante.Per secoli lo Shodo è stato consideratoforma d'arte ma anche Via di pratica edi meditazione.Il praticante (l'artista) entra insintonia con gli strumenti, il propriocorpo, il respiro e la mente.La postura, diritta, controllata marilassata, centrata sull'hara (centrodell'addome, baricentro del corpoumano) libera spalle e braccia per unmovimento fluido e naturale.Il respiro, profondo e regolare,concentra e calma la mente sul "qui eora".Corpo, mente, pennello, inchiostro,carta, diventano uno e il segno fluisce.

Kokoro tadashi kereba sunawachi fudetadashii

(se la tua mente è corretta, il pennellosarà corretto)

Come si arriva a questo?Come in tutte le arti giapponesi, tuttequelle denominate con il suffisso -do(Via) con anni di dedizione e pratica.Il gesto non nasce fluido; il corpo èteso, la mente vuole controllare la

mano e il pennello,questo non haassorbito benel'inchiostro, ... e tuttociò risulta evidente neltratto, che mostraincertezza, dubbi,tensione.Ogni linea di unesercizio di calligrafiapuò essere letta come un espertografologo analizza il carattere di unapersona dal suo scritto.E, in caso di artisti, ogni opera esprimeil pensiero, le sfumature di sentimentoo le idee che l'autore ha volutoesprimere, proprio come in tutte leopere d'arte.

C'è anche un utilizzodevozionale dello shodo: lacopiatura di sutra, o parti disutra.Questa pratica si chiamashakyo (copiatura di sutra). Ilsutra più comunementecopiato è il Sutra del Cuore(Hannya Shingyo, la versionein giapponese del sutra dellaPrajna Paramita), il piùfamoso sutra buddista dellatradizione Mahayana.(D.P.)

L'opera riprodotta è di Kazuko Hiraoka

La foto di Lucrezia Goria

Segnatevi in agenda

Martedì 25/11, in collaborazione con il Sonkei Dojo, si terrà in via Massena 17 alle ore 20:30 la conferenza

Tra cielo e terra. La visione della struttura energetica dell'uomo secondo la Medicina Classica Cinese

ospite Fabrizio Bonanomi, esperto di medicina e filosofia cinese, direttore di Shiatsu News, e autore di variepubblicazioni, l'ultima: "Ideogrammi di vita Quotidiana", ed. GreenPrinting di A. Bellavita, 2014

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sabato 8/11 Abbiategrasso Tabù festival "Diverso da chi? Diverso da cosa?"ore 17 – Incontro con rev. Elena Seishin Viviani: “Vivere zen”, sala consiliareCastello Visconteo

sabato 15/11 dalle 9 alle 17 "La rappresentazione della morte nelle religionibuddhista e musulmana" giornata di studio organizzata dall'Associazione Amicidella F.A.R.O. in Corso Trento 13 presso Educatorio della Provvidenza. ElenaSeishin Viviani parlerà al mattino della visione buddhista. Iscrizione obbligatoria

lunedì 17/11 alle ore 18 presso la sede dell'Associazione “Il Cerchio Vuoto” siterrà la riunione dei centri torinesi associati all'U.B.I. Saranno presenti anchemembri del Consiglio Direttivo dell'U.B.I in preparazione della prossimaassemblea che si terrà sabato 29 novembre a Firenze.

giovedì 20/11 Convegno "Il morire. Un momento importante della vita" presso ilSalone della Casa Valdese di Corso Vittorio Emanuele II 23. Dettagli nelvolantino allegato.

martedì 25/11, in collaborazione con il Sonkei Dojo, in via Massena 17 alle ore20:30 Fabrizio Bonanomi terrà la conferenza "Tra cielo e terra. La visione dellastruttura energetica dell'uomo secondo la Medicina Classica Cinese".

martedì 16/12 ore 20 presso l'associazione Il Cerchio Vuoto, Donatella Gaydoupresenterà il metodo Feldenkrais.

Cucitura dell'Abito

shodo (***)16 e 29/11, ore 14:00 con la maestra Kazuko Hiraoka

30/12 cena degli auguri

16/11 9:30 - 18:00

En Ku dojoAssociazione Il Cerchio Vuoto

associazione religiosa per la pratica e lostudio del Buddhismo di scuola Zen Sotomembro dell'Unione Buddhista Italiana(ente religioso d.p.r. 3-1-91)

Via Massena 17 - 10128 TorinoTel: 011-19858750

333-5218111

[email protected]

7:00-8:00

19:00-21:00

Orari di pratica

martedì, mercoledì, giovedì,venerdì (*)martedì, giovedì (**)

(*) zazen e recitazione dei sutra(**) zazen, kin-hin, recitazione dei sutra

(***) Le lezioni di shodo (calligrafiagiapponese) e taij quan sono riservate agruppi specifici: una lezione di prova puòessere richiesta in segreteria. Maggioriinformazioni sul sito alla pagina "altreattività" o contattando la segreteria.

dal 24/12 al 7/1 chiusura per festivitànatalizie

Segnatevi in agenda

A partire da lunedì 19 gennaio 2015 alle 20:45, con cadenza mensile, presso laBiblioteca "Natalia Ginzburg" in Via Lombroso 16, si terrà il ciclo diconferenze tenute da Mario Sartori presentato nella Newsletter di settembrecon l'articolo "Aprire le mani del pensiero".