Conosciamo prima di tutto il nostro simpatico amico
Corpo ovale molte spine sparse sul corpo e pinne che fanno capire la innata pigrizia in acqua del San Pietro
La testa è piuttosto grande con mandibola particolarmente sviluppata tipico dei predatori
Caratteristica la pinna dorsale fonita di lunghi filamenti utili nel mimetismo.La leggenda dice che la caratteristica macchia sul fianco sia stata impressa dal pollice dello stesso S.Pietro da cui ne deriva il nome e che come tutti sanno era pescatore.
Mettiamo una goccia di olio ev di oliva in una pirofila
Con un’apposito pennello da cucina ungiamo tutto il fondo della pirofila
Adagiamo il nostro San Pietro nella pirofila
Ammiriamolo ancora una volta in primo piano
Prepariamo un trito di prezzemolo
E inseriamolo nella pancia del nostro pesciotto
Un pizzico di sale
Un pochino di pepe macinato fresco
Aggiungiamo al nostro San Pietro un filino di olio ev dioliva
Ed anche un buon bicchiere di vino bianco secco
Il nostro San Pietro è pronto per il forno
Mettiamolo in forno a fuoco moderato circa 140 gradi
Dopo cica 15 minuti diamogli uno sguardo
Anche se è un pesce piatto meglio girarlo almeno una volta
Altri 10 minuti ed è pronto
Apriamolo a libro
Le carni sono candide
Mettoamo un primo filetto in un piatto
L’aspetto non è simile al pesce di origine…è certamente migliore
Spostiamoci a deliscare la testa
Non dimentichiamo il “guanciotto” il muscolo della masticazione,il nostro massetere,saporitissimo
L’altra metà resta in attesa
Oramai nel nostro golfo è difficilmente reperibile
Ma davvero è talmente delicato e saporito per cui un piccolo sacrificio anche economico vale la spesa e la attesa nel cucinarlo quindi buona fame a tutti da