storia della psicologia scientifica

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    STORIA DELLA PSICOLOGIAPAOLO REBAUDO

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    Storia della psicologia Paolo Rebaudo

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    Origini della psicologia scientifica

    Il secolo XIX il secolo nel quale si realizza un salto qualitativonelle conoscenze medico-biologiche e in cui si determina unrapido sviluppo negli studi anatomici, fisiologici e fisiopatologicidel sistema nervoso, si scoprono le leggi che regolano lattivitnervosa, si viene a identificare una stretta relazione trafunzionamento di aree circoscritte del cervello e attivitelementari dellorganismo, si localizzano i centri del linguaggio:si va progressivamente facendo strada la convinzione che anche iprocessi psichici si possono studiare allo stesso modo delle altreattivit dellorganismo. In questo clima di fiducia nasce lapsicologia scientifica, fondata sul metodo sperimentale, a opera diun gruppo di studiosi tedeschi, fisici o flsiologi: E. Weber, E.Hering e G. Fechner, iniziatori della psicofisica. Questi scienziati,che non a caso vantavano unottima preparazione in campomedico o fisico, focalizzarono le loro ricerche sullo studio dellasensazione, arrivando a notevoli scoperte riguardanti la natura delsuono, della luce (come viene percepita dallocchio umano) e sulfunzionamento fisico dellapparato visivo e uditivo. Ma il puntoche pu essere considerato di maggior interesse tra quelli toccatidalle loro ricerche riguarda lindividuazione di un metodoscientifico per la misurazione delle sensazioni, metodo basatosulla correlazione tra le propriet fisiche degli stimoli e la percezione che luomo ha degli stimoli stessi. Questi sviluppiposero le basi della psicologia come scienza.

    W M. Wundt e lo Strutturalismo

    A Wilhelm Wundt (1832-1920) attribuito il merito di averfondato la psicologia come scienza autonoma. A Lipsia fond nel

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    1879 il primo laboratorio di psicologia sperimentale: la novit eraforse pi nel nome che nella sostanza perch continuarono esserestudiati tutti quei problemi che si affrontavano gi all'interno dei

    laborator di fisiologia. Wundt e i suoi allievi si occuparonoprincipalmente di psicofisiologia dei sensi, in particolare dellavista e dell'udito.I risultati delle sue ricerche trovarono compendionella pubblicazione del suo testo fondamentale,Fondamenti dipsicologia fisiologicache pu essere considerato il primo testosistematico di psicologia moderna. Edward B. Titchener pu esserconsiderato l'allievo pi geniale di Wundt: tradusse la sua opera in

    inglese permettendone la diffusione in ambito anglo americano econtinu il suo lavoro sperimentale. L'oggetto di studio dellapsicologia, secondo Wundt, l'esperienza umana immediata,diversamente dallesperienza mediata oggetto di studio dellescienze naturali in cui si prescinde dal soggetto che ne faesperienza. L'esperienza immediata un complesso di fattipsichici, i quali, attraverso processi di analisi e di astrazione

    possono essere scomposti inelementi psichici che non sonoulteriormente scomponibili e sono assolutamente semplici.Poichl'esperienza immediata costituita sia dal contenutodell'esperienza stessa, sia dal soggetto che esperisce, allora glielementi psichici sono costituiti sia da elementi di sensazione, siadal sentimento che accompagna tale sensazione. Ad esempio,l'esperienza di mangiare un gelato pu essere analizzata da un

    versante oggettivo considerando, una certa sensazione di freddo,di gusto, un certo odore, ecc. e sul versante soggettivoesaminando i sentimenti che si accompagnano a tali sensazioni.Dopo il momento di analisi avverr il momento della descrizionedi come questi elementi si combinano e si susseguono. La sommadi tutti i processi mentali che sono presenti in un soggetto in undato momento e in un dato luogo rappresentala coscienza,

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    mentre il terminemente viene riservato a tutti i processi mentaliche si presentano nella vita di un individuo. Per cui, quando sisostiene che l'oggetto di studio principale per gli strutturalisti la

    coscienza, implicitamente si afferma che lo scopo dellapsicologia descrivere i contenuti elementari presenti nellacoscienza e le leggi che regolano il loro combinarsi osuccedersi.La teoria di Wundt stato spesso accusata di eccessivoelementismo, a volte anche di esser una forma diatomismo odi chimica mentale perch avrebbe ridotto la vita psichica acomposti di elementi separati (come gli atomi in una molecola).In

    effetti, Wundt riteneva che il momento dell'analisi fosseparticolarmente adatto a trattare sperimentalmente alcunifenomeni come le sensazioni, ma che non fosse adatto perindagare fenomeni psichici complessi, come ad esempio illinguaggio o la formazione dei concetti.

    Metodo

    Come lo studio delle scienze naturali prevede un momento diispezione vale a dire di osservazione e di analisi dei contenti delmondo esterno, cos la scienza psicologica prevede l'utilizzodell'introspezione, vale a dire un momento di osservazione e dianalisi dei contenuti di coscienza. L'introspezione nella psicologiascientifica differisce profondamente dal processo introspettivo delromanziere o di una qualsiasi persona. Le persone che

    partecipavano a questi esperimenti erano allenate a seguire dueregole fondamentali: l'elementismo ed a evitare di incorrerenell'errore dello stimolo. Seguire un criterio elementisticosignifica che, di fronte ad un'esperienza, il soggetto deve essere ingrado di scomporla in elementi irriducibili in modo tale che sianorilevabili anche da un qualsiasi altro soggetto. Con il controllodell'errore dello stimolo, sostenuto prevalentemente da Titchener,

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    si voleva evitare di attribuire ai dati dell'esperienza significati ovalori derivati dalla cultura (ad esempio, di fronte ad un libro lopsicologo introspezionista descriver i colori e la loro intensit, il

    peso, la sensazione tattile ecc. ma non riferir che si tratta di unlibro perch questo significherebbe non riuscire a distinguere lapropria esperienza immediata dagli influssi linguistici e culturali).

    Le ricerche di Ebbinghaus sulla memoria sono un esempio dellostudio dei processi psichici superiori agli inizi della psicologiasperimentale.

    1. il super apprendimento ottenuto in forza delle continueripetizioni migliora le prestazioni ma fino ad un certo limiteche appare invalicabile;

    2. nel materiale appreso si verifica una curva dell'oblio cheinizialmente rapida e poi decresce pi lentamente;

    3. i primi e gli ultimi elementi di una lista si ricordano pi

    facilmente rispetto al materiale che sta nel mezzo;4. l'apprendimento massivo, concentrato in breve tempo,

    meno efficace di quello che si distribuisce in un tempo pidisteso.

    Sono fenomeni che forse sono noti a tutti, ma il merito diEbbinghaus fu quello di quantificarli, ad esempio, il ricordo delmateriale memorizzato dopo 20 minuti era sceso al 60%, dopo 2giorni era sceso al 30 %.

    La riflessologia russa

    La riflessologia si svilupp in Russia a partire dalla finedell'Ottocento conSeenov, Bechterev e Pavlov. Gli studi di

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    fisiologia dell'epoca si concentravano sull'arco riflesso perspiegare i processi semplici: stimolo - centro nervoso - reazione.Seenov distinse un riflesso spinale per i meccanismi semplici e

    un riflesso cerebrale per quelli complessi. La psicologia ha ilruolo di studiare l'analisi dei contenuti dell'attivit psichica. Lacorrente riflessologica vera e propria inizia con Bechterev, il cuiintento era di fondare una psicologia oggettiva e sperimentale,priva di riferimenti spiritualistici e introspettivi. L'oggetto diindagine erano i riflessi. La concezione sistematica pi importantedelle basi fisiologiche del comportamento fu elaborata da Ivan

    Pavlov (1849-1936). Dopo la fondazione del primo laboratorio dipsicologia sperimentale a Lipsia nel 1879, in molti paesi eranonati numerosi altri laboratori basati sul modello wundtiano. Fu proprio in seguito alla grande influenza dellopera wundtiana che,anche in Russia, venne fondato nel 1886, ad opera di Bechterev, ilprimo laboratorio di psicologia sperimentale allUniversit diKazan, mentre nel 1912 fu istituito a Mosca il primo Istituto di

    psicologia.Secondo la riflessologia i processi psichici sono dinqueriducibili a riflessi, cio a processi puramente fisiologici edelementari. La scienza psicologica, secondo Secenov, rientra nelcampo di ricerca della fisiologia: essa, infatti, consente di spiegareil comportamento secondo ununit di analisi, un meccanismosemplice rappresentato dal concetto di riflesso: ad uno stimolodellambiente (S) corrisponde unareazione motoriadellanimale(R). Questa reazione motoria mediata dallattivit di un centronervoso localizzato nel midollo spinale. Larco riflesso spinalepoteva spiegare i processi comportamentali elementari,involontari, automatici, come il ritrarre la zampa da uno stimolodoloroso. Secenov suppose che per spiegare i processi

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    comportamentali pi complessi intervenisse lattivit di centrinervosi superiori, localizzati nel cervello. Sia nei processisemplici che in quelli complessi, il meccanismo di base era

    comunque lo stesso: stimolo-centro nervoso-reazione. Se molteazioni volontarie possono quindi essere trasformate inautomatiche, possibile spiegare come anche le attivit umanesuperiori possano essere ridotte ad attivit involontarie umanesuperiori analizzabili con il principio del riflesso. Il ruolo della psicologia consiste, invece, nellanalisi dei contenuti dellattivitpsichica. I contenuti vengono acquisiti, sempre secondo il

    meccanismo dei riflessi, durante lo sviluppo ontogenetico e sonoquindi legati allambiente in cui lindividuo cresce. La lingua cheun uomo parla, i ricordi, le emozioni sono tutti processi psichiciderivati dal rapporto individuo-ambiente, ma il meccanismo diinterazione con lambiente e di acquisizione dei contenuti e delleconoscenze basato sui riflessi, oggetto di ricerca dellafisiologia. In questo modo Secenov spiega anche le attivit

    mentali superiori: il soggetto pu ritenere che i propri pensierisiano causa delle proprie azioni, perch i primi precedono gliultimi, ma la situazione sensoriale esterna che determina lereazioni cerebrali chiamate pensieri. La scoperta del meccanismodellinibizione centrale dei riflessi, portava Secenov ad aderire aduna visione meccanicistica e organicistica del comportamentoumano, senza approfondire nella propria indagine quei riflessi che

    lui stesso chiam acquisiti, che comportano quindi unaconsiderazione delle influenze ambientali nella condotta umana.

    Ivan Petrovich Pavlov (1849-1936)

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    La concezione pi importante delle basi fisiologiche delcomportamento stata elaborata da Ivan Petrovich Pavlov (cheebbe fra l'altro il premio Nobel nel 1904). Con la scoperta dei

    riflessi condizionati Pavlov individua uno dei meccanismiessenziali della psicologia del comportamento. Mettere del cibonella bocca di un cane provocava un aumento immediato delflusso salivare. Pavlov riteneva che questa reazione stimolo-risposta fosse dovuta ad un riflesso, una sequenza automaticainnata del sistema nervoso del cane. Dopo qualche settimana,invece, fu possibile osservare che i cani cominciavano a produrre

    saliva anche quando udivano o vedevano ci che abitualmenteprecedeva il cibo. Pavlov cominci a studiare sistematicamentetale riflesso condizionato o appreso, la relazione stimolo-rispostaacquisita con lesperienza. Questa reazione dellanimale inassenza dello stimolo relativo venne denominata riflessocondizionato. Il comportamento linsieme dei processi riflessiche regolano linterazione individuo-ambiente e il riflesso

    condizionato ne costituisce la parte fondamentale. In un primostadio i processi sono elementari, sono riflessi incondizionati,risposte innate agli stimoli, le quali se sono organizzate tra di lororappresentano gli istinti. In un secondo stadio, proprio deglianimali superiori e delluomo, i processi sono pi complessi, sonoriflessi condizionati, risposte acquisite. Sono i riflessicondizionati che consentono allanimale di reagire in modo pi

    plastico e adattativo allambiente. Lanimale non compie solo lereazioni riflesse in presenza diretta degli stimoli, ma puapprendere a reagire, in modo anticipato, ad altri stimoli chesegnalano gli stimoli a cui lanimale dovrebbe reagiresuccessivamente. Il cibo lo stimolo incondizionato (SI) e lasalivazione la risposta incondizionata (RI). Se alla presentazionedel cibo si fa precedere il suono di una campanella, gradualmente

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    simultanea il condizionamento peggiora (condizionamentosimultaneo); infine quando lo SC segue lo SI si verifica lacondizione peggiore di condizionamento (condizionamento

    allindietro).

    Il funzionalismo in psicologia

    I concetti di fondo del funzionalismo sono esposti nei Principi dipsicologia del 1890 da William James in cui per la prima volta in

    modo esplicito veniva fatto riferimento alla rilevanza per lapsicologia delle teorie evoluzionistiche di Darwin e di Spencer.Unaltro riferimento culturale lafilosofia pragmatistica di Mead,Moore e Dewey, elaborata soprattutto nellambito della nuovaUniversit di Chicago. Il pragmatismo l'indirizzo filosoficocontemporaneo, , per il quale la funzione fondamentaledell'intelletto di consentire una conoscenza obiettiva della realt

    non separabile dalla funzione di consentire un'efficace azione sudi essa. Al concetto tradizionale di verit teoretica come criteriodi scelta tra diverse dottrine il pragmatismo sostituisce dunque lapratica utilit. Facendo esplicito riferimento alle concezioni diDarwin - soprattutto a quelle espresse nelle opereLoriginedelluomo e Lespressione delle emozioni- gli psicologifunzionalisti considerano lorganismo umano come lultimo

    stadio del processo evolutivo. In questa prospettiva, i processimentali aiutano lorganismo a sopravvivere, sono utili nel suoadattarsi allambiente circostante. Linterrogativo principale per lapsicologia diventa allora non tantocosa sono i processi mentali,quantoa cosa servono i processi mentali. Laccento viene postosulle operazioni dellintero organismo biologico, umano ma ancheanimale, e non sui contenuti della mente umana isolata dal corpo.

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    adattiva con lambiente circostante o con gli oggetti in essocontenuti, e tendiamo a diventare meno coscienti con il progressivo consolidarsi dellabitudine stessa. Ad es. chi impara a

    suonare il pianoforte allinizio acutamente cosciente di tutti imovimenti delle proprie dita; mentre cessa di esserlosuccessivamente, dopo che si sono instaurate le appropriatecoordinazioni sensomotorie. Oggetto della ricerca funzionalisticasono i processi mentali, ma ridefiniti in termini di funzioni: lasensazione e lemozione e le funzioni superiori, la motivazione,lapprendimento, il pensiero. Oggetto centrale della ricerca

    elementista wundtiana, la sensazione diventa, proprio in quantoelementare, oggetto molto marginale della ricerca funzionalistica.Tuttavia i funzionalisti riconoscono il valore adattivo dei processisensoriali: in particolare, lorganismo assolve limportantefunzione adattiva consistente nel localizzare gli oggetti nel suospazio circostante e nel discriminare le loro dimensioni. Quantoallemozione, i funzionalisti ne sottolineano il carattere adattivo,

    di riadattamento organico automatico che aumenta lefficaciadella risposta a situazioni particolari: per esempio, quandolorganismo ostacolato nella propria libert di movimento, pumanifestarsi lemozione collera, la quale, mediante unamobilitazione di energia -che si esprime fra laltronellaccelerazione del battito cardiaco e della respirazione - aiutalorganismo stesso a reagire pi efficacemente contro lostacolo. I

    funzionalisti, tuttavia, ammettono lesistenza di molte emozioninon direttamente funzionali o addirittura antifunzionali allasopravvivenza dellorganismo. Nellapproccio funzionalista lapercezione un processo mentale a s, non una somma disensazioni elementari, come nellapproccio strutturalista. Dato ilsuo orientamento biologizzante la psicologia funzionalisticaattribuisce grande importanza alla motivazione. Carr la definisce

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    nei seguenti termini:qualsivoglia stimolo relativamentepersistente - fame, sete, pulsione sessuale, dolore, ecc. - chedomina il comportamento dellindividuo fino a quando

    questultimo non reagisce in modo tale da soddisfarlo. Maloggetto principale della ricerca funzionalistica lapprendimento. Funzione adattiva per eccellenza, esso consistenellacquisizione, da parte dellorganismo animale o umano, diappropriate modalit di risposta a situazioni problemi che presentinellambiente dellorganismo stesso; modalit di risposta chehanno valore di sopravvivenza. Se questa caratterizzazione

    evoluzionistica del significato globale dellapprendimentocostituisce unaesclusiva dei funzionalisti, la loro spiegazionedei meccanismi interni dellapprendimento invece largamentedebitrice nei confronti della tradizione psicologicaassociazionistica. In particolare, Carr eredita da Thorndike,associazionista e iniziatore della sperimentazione psicologicasullapprendimento animale, la famosa legge delleffetto,

    formulata nel 1905. Secondo questa legge: ogni atto che, in unadata situazione, produce soddisfazione, finisce con lessereassociato a quella situazione. Cos, quando la situazione siripresenta, latto ad essa relativo ha maggiori probabilit diripetersi rispetto al passato. Viceversa, ogni atto che in una datasituazione produce insoddisfazione, finisce con lessere dissociatoda quella situazione. Cosi, quando la situazione si ripresenta,

    latto ad essa relativo ha minori probabilit diripetersi rispetto alpassato. Anche riguardo il pensiero (inteso come flusso continuo,non sbriciolato in immagini mentali), i funzionalisti nesottolineano gli aspetti adattivi o strumentali.

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    I metodi del funzionalismo

    Il funzionalismo non considera lintrospezione come unicometodo psicologico. Da un lato le funzioni mentali - al contrariodei contenuti mentali, unico oggetto di studio degli strutturalisti -non compaiono nellesperienza diretta; daltro lato, secondo lacelebre definizione di William James la coscienza comeunfiume che scorre, una ininterrotta corrente, e pertanto non puessere colta mediante un metodo elementistico, statico eparcellizzante qual quello introspettivo wundtiano etitcheneriano. In generale, si pu parlare dieclettismometodologico dei funzionalisti. Indubbiamente essi valorizzanola sperimentazione di laboratorio, soprattutto nel campodellapprendimento maessa intesa e praticata in modo assaimeno sistematico e rigoroso, daltro lato essa accompagnata espesso interamente sostituita dal metodo osservazionale puro,ritenuto particolarmente idoneo a cogliere le funzioni mentali nelloro contesto naturale. Precorrendo in parte il comportamentismo,i funzionalisti ricorrono talora allosservazione oggettivistica ocomportamentale, quale integrazione allosservazionesoggettivistica, che rimane il loro fondamentale criteriometodologico. Infine, i funzionalisti aprono la psicologia allostudio delle differenze individuali, dello sviluppo infantile, delcomportamento animale.

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    Psicologia della Gestalt

    Contesto storico-culturale

    La Teoria della Gestalt si inserisce all'interno della prospettivafilosofica di tipo fenomenologico, per la quale centralel'esperienza immediata che si verifica in un soggetto nel momentoin cui egli esamina un certo fenomeno. Non sono necessarieprocedure sperimentali, analisi dei dati trattati perch il fenomenoc' o non c', rilevabile dal soggetto oppure no. Un'altracaratteristica della prospettiva fenomenologica l'accentuazionedi aspetti innati rispetto agli aspetti acquisiti.Oggetto di studio e concetti chiave

    La psicologia della Gestalt si propose sulla scena psicologica incontrapposizione ai temi e ai metodi proposti dallo strutturalismowundtiano. Wundt aveva cercato di rendere scientifica lapsicologia prevedendo: la scomposizione di ogni fenomeno dicoscienza nei suoi elementi irriducibili e l'utilizzazione delmetodo sperimentale. I gestaltisti rifiutano completamente questaimpostazione affermando che: la coscienza non scomponibile inelementi semplici e che il tutto pi della somma delle singoleparti , intendendo cos sostenere che la globalit di un fenomenonon pu essere spiegata con la semplice unione di pi elementi;l'approccio fenomenologico richiede di osservare la realt inmaniera diretta attribuendole quel valore che immediatamente emanifestamente essa ci presenta.

    Campi di interesse dei gestaltisti

    La percezione non una forma di registrazione passiva dellarealt, ma un processo attivo in cui chi osserva organizza o dati e

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    attribuisce significato alla realt, lattribuzione di significatodipende sia da fattori della realt esterna (la disposizione e laforza degli elementi nel campo percettivo, vedi le leggi di

    organizzazione formale), sia da fattori legati al soggetto (latendenza della mente ad organizzare, l'esperienza precedente, lacultura d'appartenenza ecc). Per questa ragione la realt fisica noncorrisponde alla realt fenomenica, cos come viene esperita dalsoggetto.Il comportamento inteso come risultato dell'interazionedinamica e dell'equilibrio di forze che si stabiliscono tra individuo

    e situazione. Secondo la Gestalt il comportamento non determinato esclusivamente da pulsioni (psicoanalisi, etologia),oppure da forze esterne (comportamentismo) oppure prefissatodalle caratteristiche della personalit, ma si configura come ilprodotto di un'azione di forze che dipendono sia dall'individuo(bisogni, motivazioni), sia dal valore che le situazioni hanno perl'individuo (valenze). Il tentativo di descrivere quest'interazione di

    forze utilizzando termini derivati dalla fisica e dalla topologiaspetta principalmente a K.Lewin. II pensiero e la soluzione diproblemi sono caratterizzati da processi dis trutturazione deglielementi presenti nel campo cognitivo. La Gestalt rifiutadecisamente la tesi comportamentista secondo cuil'apprendimento un risultato di associazioni e evidenzia come lapossibilit di risolvere situazioni problemiche dipenda dalla

    capacit di riorganizzare elementi gi presenti in forma nuova eoriginale. Questo processo di ristrutturazione del campo cognitivosi accompagna al fenomeno dell'insight, momento in cui lasoluzione appare immediatamente chiara al soggetto. I primi studifurono condotti da W. Koelher sulle scimmie antropoidi. IIgruppo inteso come struttura sopraindvduale, vale a dire cheun gruppo e le sue dinamiche possono essere descritti come una

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    totalit all'interno della quale vige una tendenza allo stabilirsi direlazioni ottimali nell'azione reciproca di forze ed esigenze.Anche all'interno del gruppo vige la massima secondo cui la

    somma pi delle singole parti. I primi studi sui gruppi furonocondotti da K. Lewin.

    IL CONCETTO DI GESTALT

    Gli antecedenti da cui deriva questo concetto sono gli studi diChristian von Ehrenfels sulle qualit formali, pubblicati nel 1890.Per Ehrenfels la melodia (o forma sonora) qualcosa di diversodalla somma delle singole note su cui si basa: si possonocambiare i toni, ma la melodia non cambia. La meloda unaforma. Sul fondamento di quattro segmenti si pu disegnare unquadrato, ma il quadrato qualcosa di pi e di diversodall'insieme di quattro segmenti. La qualit Gestalt, cio la qualitpropria del tutto, non riferibile alla presenza dei singolielementi, ma dipende dalle relazioni che esistono tra di loro, dallaloro struttura, dalla particolare organizzazione in cui sono posti.Vale perci la regola secondo cui la totalit pi della sommadelle singole parti .

    Max Wertheimer pubblic nel 1912 un famoso articolo sullapercezione del movimento in cui riprende questo concetto. Eglidescriveva la percezione del movimento fenomenico o fenomeno

    phi Si tratta di un movimento apparente, illusorio, dato non da unreale stimolo luminoso in movimento nello spazio, ma da due opi stimoli che si illuminano in modo alternato in un periodocompreso all'interno di una frazione di secondo. In questo modosi ha l'impressione di un unico stimolo luminoso che si sposta; sel'intervallo di tempo aumenta (maggiore di 2 decimi di secondo)si ha invece la percezione di due stimoli visivi immobili che si

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    illuminano alternativamente (un esempio molto comune di questofenomeno dato dalle illuminazioni natalizie o pubblicitarie).Wertheimer ne intu il significato ai fini di una teoria non

    elementistica della percezione: infatti nonostante gli stimoli sianogli stessi ed eccitino gli stessi recettori retinici, variandosperimentalmente l'intervallo di tempo tra i due stimoli, siottengono delle percezioni diverse tanto che, nel caso delmovimento apparente, la realt fisica non corrisponde alla realtfenomenica. In questo caso, come in altri casi, la realt oggettivanon corrisponde alla percezione soggettiva. Ne risulta che il dato

    primario della conoscenza non costituito dalle

    sensazionielementari , ma dalla percezione che ci propone un mondo giorganizzato e strutturato. Wertheimer enuncia le principali leggidi organizzazione formale individuate: vicinanza, somiglianza,pregnanza, destino comune, continuit di direzione, chiusura,esperienza passata.

    IL CONCETTO DI CAMPO

    La teoria della Gestalt stata definita spesso anche come teoriadel campo . Con questo termine si intende sottolineare come unrisultato fenomenico pu essere descritto sottolineandone gliaspetti dinamici di distribuzione delle forze, di equilibrio, diinterazione tra le parti, di processo unitario. Le leggi diunificazione formale sono leggi di campo che individuano delle

    precise regole di interazione tra le parti (in ambito percettivo). Laricerca delle leggi di campo, vale a dire dell'interazione delleforze e delle condizioni di equilibrio, si applica, per, ad ogni tipodi fenomeno all'interno di ambiti specifici, dall'apprendimento,alla memoria, alla risoluzione di problemi, alle interazioni sociali,ecc. In tutti questi casi l'attenzione rivolta agli aspetti dinamici:particolarmente interessante l'analisi svolta da Lewin sulla

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    formazione della personalit cercando di descrivere le forze dicampo in termini matematici e fisici.

    IL CONCETTO DI ISOMORFISMO

    Con il concetto di isomorfismo si intende sottolineare come tra ilmondo fenomenico, studiato dalla psicologia, ed il mondofisiologico, studiato dalla fisiologia vi sia un un'identit di leggi distrutturazione che regolano entrambi i mondi. Ci non significache quanto accade sul piano fenomenico abbia nel cervello unaspecie di copia biologica . Significa, invece, che se il nostromondo fenomenico possiede una sua forma, una struttura, unadinamica, si deve allora ricercare, a livello di sistema nervosocentrale, una forma, una struttura e una dinamica che lerispecchino. Il postulato dell'isomorfismo stato oggetto di moltecritiche perch si tendeva a darne una visione moltobiologizzante, vale a dire che si pensava che un certo datopercettivo dipendesse da una precisa collocazione negli emisfericerebrali. In effetti non cos, tuttavia, la neurofisiologia cirestituisce dei dati secondo cui la percezione un fenomenocomplesso che coinvolge in modo integrato pi aree dellacorteccia.

    ALTRI AMBITI DI INTERESSE NELLA TEORIA DELLAGESTALT

    Una visione limitante della teoria della Gestalt quella cherestringe l'oggetto di studio ed il campo d'applicazione allo studiodei soli fenomeni percettivi. In realt, l'interesse dei seguaci diquesta teoria si estese a tutti i processi cognitivi (con unaparticolare attenzione per i problemi posti dall'apprendimento edall'elaborazione del pensiero), alla psicologia animale, alla

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    psicologia sociale, alla dinamica della personalit. In tutti questiambiti, il modello esplicativo fa ricorso ai concetti di Gestalt e dicampo e ha prodotto ricerche ed elaborazioni che conservano una

    loro attualit.

    RICERCHE SUL PENSIERO

    Durante la sua permanenza forzata alla Stazione per la ricercasugli antropoidi dell'Accademia prussiana delle scienze, nelleCanarie, Kohler condusse una serie di esperimenti sull'intelligenza degli scimpanz. Questi primati erano posti inuna situazione in cui dovevano affrontare un problema: adesempio, afferrare una banana posta al di fuori della loro portatautilizzando degli strumenti. Kohler osserv che gli animali, postiin una gabbia, effettuavano una serie di prove per impossessarsidel frutto collocato al di fuori delle sbarre allungando le mani.Dopo vani tentativi, essi si bloccavano per poi giungereimprovvisamente alla soluzione del problema adoperando dellecanne che avevano a disposizione. Quando la banana era invececollocata all'interno ma troppo in alto impararono a sovrapporrepi cassette delle frutta a loro disposizione. Kohler adoper iltermine di insight che significa intuire, nel senso vedere dentro ,per definire quel fenomeno che accompagna il momento dellasoluzione del problema. Egli sottolinea, perci, che di fronte ad

    un problema vi un momento in cui la situazioneimprovvisamente si chiarifica permettendo di vedere immediatamente la soluzione: si ristrutturano le relazioni tra glielementi presenti nel campo permettendo di cogliere nuovirapporti e perci identificare la soluzione. La canna era presenteanche precedentemente nel campo cognitivo della scimmia ed eraconsiderato oggetto per battere o giocare; nel momento della

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    soluzione del problema lo stesso oggetto assume la funzione diprolungamento della mano e utilizzato per afferrare il cibo.Wertheimer conia il termine di pensiero produttivo: il pensiero

    produttivo quando produce soluzioni non sulla base diassociazioni, di prove ed errori, ma quando riconsidera ilproblema, ristrutturando tutti gli elementi presenti nel campo.Questa concezione deriva anche dal fatto che gestaltisti si sonooccupati delle tematiche relative al problem solving pi chedell'apprendimento in genere, settore in cui pi evidentel'influenza delle esperienze acquisite.

    K. Lewin e la teoria del campo

    Lewin ha elaborato la teoria del campo, generalmente sintetizzatacon la formula: C = f (P, A) in cui si mette in risalto che ilcomportamento (C) di un individuo una funzione regolata dafattori interdipendenti costituiti dalla sua personalit (P) edall'ambiente (A) che lo circonda. Persona e ambiente sonoconsiderati come un insieme interconnesso che va a formare lospazio vitale di ogni soggetto.

    Lewin ha posto le basi teoriche dello studio dei comportamentidellindividuo, in rapporto alla configurazione generale del suo spazio di vita o campo psicologico

    Riferimento fondamentale: Gestalt Theorie (teoria della forma:specialmente riguardo allinterdipendenza dei rapporti parte-tutto,nel comportamento e nellesperienza) Un membro del gruppoesiste nella psicologia degli altri membri non come singolo macome appartenente al gruppo.

    Il gruppo una totalit che trascende la somma dei fenomenipsicologici dei singoli membri di un gruppo.

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    Il campo psicologico dovuto non alle persone singole e al loroambiente, ma alle interazioni fra la totalit dei fattori checostituiscono lo spazio vitale.

    Spazio vitale la situazione psicologica di una persona o di ungruppo, costituita da eventi interdipendenti (Pensieri, azioni,desideri, ); rappresentato da tutti i fenomeni che, in un datomomento sono rilevanti per lindividuo o per il gruppo

    Due sistemi di relazioni: relazioni interpersonali tra i singolimembri e relazioni di gruppo (o relazioni sociali) tra i singolimembri e il gruppo.Un gruppo possiede una propria dinamica: tende a modificare ilsistema degli eventi psicologici (forze) che esso determina. Glisquilibri delle forze esistenti fanno del gruppo un sistema cheevolve (dinamico) e attraverso fasi di sviluppo punta ad unadattamento che trasforma le relazioni interpersonali in relazioni

    sociali (massima maturit interna).

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    La scuola storico-culturale

    Lv S. Vygotskij (1896-1934)

    N el 1934, a soli trentotto anni, Vygotskij mor di tubercolosi efurono pubblicati postumi vari saggi di psicologia, neurologia epedagogia, tra i quali Pensiero e linguaggio edita nel 1954. Lleopere di Vygotskij contengono una variet di contributi nei campi pi svariati: dalla psicologia alla pedagogia, dallestetica allalinguistica, dalla psicopatologia alla neuropsicologia. Il manifestodella scuola storico-culturale fu esposto ne La coscienza comeproblema della sociologia del comportamento, un saggio curatoda Kornilov nel 1925. Vygotskij partiva dalla considerazione chele teorie riflessologiche russe (Bechterev e Pavlov),consideravano la psiche come un sistema di riflessi, si eranooccupate esclusivamente dei processi psichici elementari (i riflessicondizionati) e per cercare un metodo basato sulla misurazioneoggettiva avevano escluso lo studio dei processi psichicisuperiori, che avrebbe invece richiesto lintrospezione elesperienza soggettiva. Questa posizione, secondo Vygotskij,comportava una rinuncia da parte della psicologia allindaginesulla specificit dei processi psichici umani, che sidifferenziavano da quelli animali per un elemento fondamentale:la presenza della coscienza. Per Vygotskij occorre individuareprocedure oggettive anche sui processi psichici coscienti e la via

    metodologica per accedere alla coscienza indicata dallo studiodelle risposte verbali dei soggetti. Secondo Vygotskij, le correntipsicologiche contemporanee evitano costantemente eintenzionalmente il problema della natura psicologica dellacoscienza, generando di conseguenza dei sistemi di psicologiascientifica corrotti da vizi organici.La prima formulazione sistematica dei concetti e metodi della

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    teoria storico-culturale venne data negli Studi sulla storia delcomportamento del 1930, opera scritta in collaborazione conLurija. I problemi principali affrontati sono: il rapporto tra la

    psicologia degli animali e degli esseri umani;la psicologia delluomo primitivoe delluomo occidentale; la psicologia deibambini e degli adulti; la psicologia dei soggetti sani e malati.

    La prospettiva vygotskijana , quindi, evolutiva sia in sensofilogenetico (animale-uomo) che ontogenetico (bambino-uomo).Lo studio evolutivo mostra che vi una continuit strutturale efunzionale e al tempo stesso coesistono una serie di momenticritici che distinguono nettamente i comportamenti. I processifisiologici e comportamentali - come i riflessi condizionati possono essere comuni agli animali e alluomo, ma mentre per iprimi costituiscono lunit fondamentale di comportamento, per ilsecondo sono solo i processi pi elementari e ne rappresentano processi meno tipici. Tra gli animali e luomo vi un saltoqualitativo caratterizzato dallo sviluppo di processi psichicisuperiori che dipendono strettamente dal contesto storico-socialein cui cresce un bambino. I processi psichici superiori conservanola stessa natura biologica dei processi psichici inferiori, marappresentano una nuova organizzazione funzionale generata dafattori sociali e culturali. Vygotskij assume lipotesi che lastruttura fondamentale dei processi psichici sia la sequenzaStimolo-Risposta (S-R): essa alla base dei processi elementari,come gli istinti, seguiti dal livello dei riflessi acquisiti ocondizionati. Nei processi psichici superiori, il livello dellefunzioni intellettive tra lo stimolo e la risposta si inserisce unostrumento o stimolo-mezzo. Vygotskij cita lesempio dellasino diBuridano: davanti a due sacchi di fieno ugualmente pieni lasinonon sa decidersi e muore di fame. Un uomo invece pu lanciare

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    una moneta e scegliere in base al risultato del lancio. PerVygotskij proprio la presenza di stimoli creati, accanto a quellidati, che distingue la psicologia delluomo. Anche nei primati

    esistono i comportamenti mediati da strumenti, come ad esempio,gli scimpanz degli esperimenti di Khler che si servivano dibastoni o casse per raggiungere il cibo. Eppure per Vygotskij, ilcomportamento umano guidato quasi del tutto dacomportamenti mediati da stimoli-mezzi, che sono, a differenzadegli strumenti utilizzati dai primati, strumenti acquisitidallambiente sociale e interiorizzati.I segni sono acquisiti nella

    storia psicologica individuale (sviluppo ontogenetico) attraverso ilcontesto sociale (la famiglia, la scuola, ecc.). Luomo, quindi, siavvale in modo caratteristico degli strumenti, degli stimoli-mezzi,intendendo con questi ultimi soprattutto il linguaggio verbale,come forma di comunicazione, basata su capacit genetiche dellamente umana, ma acquisita grazie allambiente familiare e socialein cui cresce il bambino.

    Oltre ad esaminare criticamente le teorie contemporanee sullagenesi dei processi del pensiero e del linguaggio, Vygotskij vielabora una teoria che ancora oggi rappresenta un punto diriferimento fondamentale. Il pensiero e il linguaggio hanno dueradici genetiche differenti. Sia negli animali che nel bambinopiccolo vi sono forme pi o meno evolute di attivit intellettivarelative ad esempio alla soluzione di problemi e alladattamento

    allambiente. Queste attivit possono essere indipendenti dallinguaggio. Allo stesso tempo, il bambino pu usare formeprimitive di linguaggio senza implicare processi intellettivi o dipensiero, ma per comunicare stati emotivi, richiamare lattenzionedei genitori, ecc. Intorno ai due anni circa il pensiero e illinguaggio cominciano ad interagire. Il linguaggio diventastrumento di comunicazione alle altre persone della propria

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    attivit di pensiero e regolazione del proprio comportamento inbase alle strategie e alle regole adottate dal bambino. Unadistinzione importante, ripresa da vari membri della scuola

    storico-culturale e in particolare da Lurija, appunto quella tralinguaggio come strumento di comunicazione e linguaggio comestrumento di regolazione del comportamento. Le due funzioni dellinguaggio si sviluppano in tempi diversi, la funzionecomunicativa si sviluppa intorno a 1 anno e mezzo-2 anni, lafunzione regolativa intorno ai 4 anni. Un aspetto importante diquesta teoria il concetto di interiorizzazione. In un primo stadio,

    il linguaggio espresso a voce alta quando si comunica con lealtre persone, successivamente viene usato come strumento diregolazione delle proprie azioni. Prima dellinteriorizzazione dellafunzione regolativa, questa viene svolta per a voce alta, come siosserva soprattutto quando il bambino dovendo risolvere unproblema difficile ricorda a se stesso a voce alta le operazioniche deve compiere. Linteriorizzazione quindi un processo

    graduale che si compie non prima dei 7 anni. Questa faseintermedia nelluso del linguaggio a voce alta viene denominatafase del linguaggio egocentrico. E sulle fasi d sviluppo che sicentrano le critiche svolte da Vygotskij a Piaget. Per Vygotskij illinguaggio una funzione psichica complessa che si sviluppa nel bambino nellinterazione con lambiente sociale, una funzioneinterpsichica, che mette in rapporto cio una persona con laltra.

    Successivamente diviene una funzione intrapsichica, una funzioneche permette di regolare dallinterno i propri processi cognitivi eil proprio comportamento. Per Piaget il percorso lopposto. Dafunzione interna e propria del bambino, il linguaggio divienegradualmente una funzione socializzata. Per la teoria storico-culturale, lo sviluppo di funzioni complesse come il linguaggio hacome condizione necessaria linterazione dellindividuo con

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    lambiente sociale. La struttura del linguaggio innata, ma laconcreta prestazione linguistica, la lingua che un individuo parla determinata dallambiente in cui lindividuo nasce e cresce.

    Quanto appreso in tale ambiente viene progressivamenteinteriorizzato e costituisce le regole, le strategie e i contenutidellattivit psichica.

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    Il comportamentismo

    J.B. Watson (1878-1958)

    Nel primo decennio del Novecento negli Stati Uniti fra glipsicologi si andava diffondendo un interesse nuovo per lapsicologia animale e per le metodologie sperimentali. Varicordato il contributo di Edward Thorndike che partiva dallapremessa che si dovessero studiare i comportamenti degli animalisenza ricorrere a spiegazioni che facessero riferimento a fatti nonverificabili sperimentalmente, ma collegandoli a ci che avvenivanell'ambiente. Nel 1913, con la pubblicazione da parte di JohnWatson dell'articolo La psicologia come la vede ilcomportamentista ebbe inizio ufficialmente il comportamentismo.Questo approccio si diffuse inizialmente in ambiente nordamericano e si ispirava prevalentemente al pragmatismo, secondoil quale le idee ed i concetti hanno una loro validit soltanto sesono utilizzabili dall'individuo nel processo di adattamentoall'ambiente. Caratteristica fondamentale di questa scuola l'adesione alla metodologia scientifica. Il ritenere irrilevanti iprocessi biologici per spiegare il comportamento e linsisteresullazione degli stimoli nel modulare le risposte hanno indotto icomportamentisti a diminuire il ruolo dei fattori innati e aconsiderare le caratteristiche dellindividuo determinateprevalentemente dallambiente, che modificherebbe i

    comportamenti attraverso processi di condizionamento. Ilcomportamentismo ebbe un rapido successo negli Stati Uniti esino agli anni Cinquanta fu la scuola egemone nella psicologiaanglosassone.

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    Oggetto e metodo di studio

    Il comportamentismo sceglie come oggetto di studio il solocomportamento osservabile. Questo approccio non propone alcunriferimento ai processi mentali rifiutando lo studio dellacoscienza, in quanto si considera la mente come una scatolanera . Loggettodella psicologia deve invece essere il complessodelle manifestazioni esteriori di un individuo. Pi precisamente ilcomportamentismo interessato a stabilire rapporti tra gli stimolirecepiti dal soggetto e le sue risposte, senza prendere inconsiderazione ci che intercorre tra questi due elementi, sia chesi tratti di processi mentali, sia che si tratti di processi fisiologici.Il rifiuto di considerare i dati della coscienza comporta che ilmetodo utilizzato deve essere rigorosamente scientifico, e, diconseguenza, si prevede di utilizzare l'osservazione sistematica ola sperimentazione (come nelle scienze naturali). Su queste basi possibile studiare sia il comportamento umano, sia quelloanimale, recuperando l'idea evoluzionistica di una continuitbiologica tra organismo animale ed umano possibile trasferire irisultati delle ricerche, i metodi per la conoscenza ed il controllodel comportamento, dall'animale all'uomo. Il comportamentismoprende come modello le scienze fisiche e la metodologia preferita la sperimentazione in laboratorio di piccole dimensioni e concontrollo delle variabili. Gli esperimenti consistononell'esaminare i piccoli cambiamenti che intervengono nelcomportamento osservabile e che sono riconducibili all'ambienteche fa da stimolo. Si cerca cio di interpretare un fenomenostabilendo un rapporto causa/effetto, dove la causa corrisponde aduno stimolo ambientale e l'effetto ad un comportamento/rispostadel soggetto. L'apprendimento viene quantificato nel numero di

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    prove necessario per risolvere un problema oppure nel numero diprove per unit di tempo.

    Storia

    Alcuni anni prima della pubblicazione dell'articolo di Watson, erastato diffuso negli Usa il resoconto dei metodi applicati dalfisiologo russo Ivan Pavlov per le procedure di condizionamentodel comportamento negli animali. Nel condizionamentopavloviano, si studiava l'apprendimento di risposte condizionateda nuovi stimoli ambientali. Le reazioni erano di naturaneurovegetativa (es. la salivazione) ed inizialmente sipresentavano in presenza di uno stimolo non condizionato, vale adire non appreso (ad esempio la salivazione in risposta al cibo).La salivazione in risposta al cibo non appresa, si tratta di unareazione riflessa, automatica. In seguito, uno stimolo neutro (es.un campanello) era presentato contemporaneamente, per pi voltead uno stimolo incondizionato. Vale a dire che il cibo erapresentato contemporaneamente al suono di una campanella o allavisione di una persona. Questo faceva s che l'animale associasse idue stimoli, finch rispondeva con la stessa reazione (lasalivazione) anche allo stimolo che inizialmente era neutro.L'animale salivava al solo suono della campanella o alla presenzadella persona. In questo caso,per, si trattava di una rispostaappresa, condizionata. L'animale non reagisce solo nella

    situazione in cui gli organi sensoriali sono colpiti da uno stimolospecifico, ma reagisce anche a certi stimoli che segnalano lasuccessiva presenza dello stimolo specifico. Pavlov individu altrifenomeni collegati al condizionamento: la generalizzazione el'estinzione delle risposte che furono poi ripresi in ambito pipsicologico. La ricerca sul condizionamento fu di notevoleimportanza per Watson, perch si individuavano precise unit

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    stimolo (che consentono di identificare con precisione lecaratteristiche dell'ambiente) e precise unit risposta (checorrispondono ad un comportamento osservabile). Inoltre, si

    poteva giungere facilmente alla conclusione che, anche icomportamenti complessi tipici dell'essere umano, non fosseroaltro che il risultato di una concatenazione di condizionamenti. Laposizione di Watson si caratterizz per un deciso ambientalismo el'apprendimento e i metodi per impartirlo divennero, allora, unodegli ambiti di studio privilegiati.

    Tra la fine degli anni '20 e '30 venne introdotta una distinzione tradue forme di apprendimento. La prima, quella studiata da Pavlove che non portava alla comparsa di comportamenti nuovi, fudefinita apprendimento per condizionamento classico. La secondaforma di condizionamento prevedeva che, al presentarsi di unarisposta fosse fornito all'animale un rinforzo positivo o negativo,un premio o un castigo. L'animale stabilizzava comportamento infunzione del rinforzo che derivava dalla sua azione. L'animalepoteva quindi apprendere comportamenti nuovi che, all'inizioemergevano casualmente, in seguito entravano a far partestabilmente del suo repertorio comportamentale.

    Se nel primo caso, per il processo di condizionamento, importante lo stimolo, nel secondo caso importante la risposta.Solo in conseguenza del rinforzo si stabilisce il condizionamento.

    Questa forma di condizionamento fu chiamata da Skinnercondizionamento operante. Skinner introdusse il concetto dicondizionamento operante a partire anche dagli studi di EdwardThorndike, che aveva osservato come l'organismo fossecomunque attivo nell'ambiente ed agisse in funzione di uno scopo.L'apprendimento di un comportamento per Thorndike segue dueleggi: la legge dell'esercizio per cui l'apprendimento migliora con

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    il numero della ripetizione e la legge dell'effetto, per cuil'apprendimento si sviluppava in funzione degli effetti ottenuti inconseguenza di una certa risposta dell'organismo. Skinner non

    solo riprende l'idea che l'organismo attivo e che ilcomportamento si modifica sulla base delle conseguenze chel'azione produce, ma utilizza anche gli strumenti per realizzare gliesperimenti. Famosa la Skinner box ovvero una scatola o gabbiain cui l'animale posto; solo in conseguenza ad un particolaremovimento l'animale avr il rinforzo (cibo). Lo studio volevaverificare quanto tempo e quante prove erano necessarie per

    selezionare il comportamento desiderato e quali tipi di rinforzo sirivelavano pi efficaci. Generalizzando i risultati ottenuti dallesue ricerche, giunse alla conclusione che l'ambiente agisce comerinforzo in relazione a determinate risposte emesse dall'individuopermettendo cos l'apprendimento di nuove forme dicomportamento. Questi risultati furono ricondotti ad una serie dileggi dell'apprendimento ritenute comuni a tutte le et e le culture

    ed applicabili a tutti i tipi di comportamento: motorio, cognitivo,emotivo e sociale. Alcuni esempi di queste leggi universali sono:pi rapidamente si verifica il rinforzo dopo la risposta, pi esso efficace; ci vuole pi tempo ad estinguere un comportamentorinforzato solo saltuariamente rispetto ad uno che statosottoposto ad un rinforzo contnuo. Negli esperimenti sulcondizionamento la valutazione degli apprendimenti avveniva

    sulla base delle risposte emesse dall'animale. Ad esempio, in uncontesto di condizionamento operante, si poteva affermare che viera stato apprendimento se il piccione inizialmente beccavaindifferentemente un pulsante o l'altro, dopo una serie di rinforzibeccava solo il pulsante a cui era associata l'uscita di becchime.L'acquisizione di una prestazione era la misura dell'avvenutoapprendimento. Questo rapporto prestazione/apprendimento, fu

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    messa in crisi da Edward Tolman (l'opera principale di Tolman Purposive behavior in animals and men del 1932) da unesperimento su ci che venne definito apprendimento latente. Fu

    confrontata la prestazione tra tre gruppi sperimentali di topi chedovevano apprendere il percorso di un labirinto:

    1. il primo gruppo di topi veniva rinforzato con il cibo,

    2. il secondo gruppo non venne mai rinforzato,

    3. il terzo gruppo venne rinforzato a partire dall'undicesimo

    giorno di prove.I risultati evidenziarono che il primo gruppo apprendeva ilpercorso in pochi giorni, il secondo gruppo neppure dopo ventigiorni raggiungeva la prestazione desiderata, il terzo gruppo, daldodicesimo giorno (il giorno successivo al primo rinforzo),raggiungeva subito le stesse prestazioni del primo gruppo.Tolman interpret questi dati ritenendo che gli animali del terzogruppo avessero appreso il percorso anche in assenza di rinforzoe, che una volta che questo era stato fornito, si manifestava laprestazione corretta. Pertanto l'assenza della prestazione nonsignifica necessariamente assenza di apprendimento, vi pu essereun apprendimento latente che in condizioni adeguate pu trovaremodo di estrinsecarsi. Gli animali si sarebbero formati dellemappe cognitive, degli schemi del percorso che essi avrebberoutilizzato, appena rinforzati. II comportamento, perci, nondipende esclusivamente da associazioni tra semplici stimoli erisposte, ma l'animale orientato da unoscopo e da unacognizione, anche se Tolman descrive questi termini in modooggettivo e nonmentalistico. Lo scopo coincide con la ricercadella meta (in questo caso il cibo) e la cognizione corrisponde aduna serie di adattamenti all'oggetto (in questo caso i tentativi che

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    l'animale faceva percorrendo certi corridoi del labirinto eattribuendo ad essi maggiori possibilit di successo perraggiungere la meta). Il comportamentismo di Tolman anche

    definito intenzionale proprio per il ruolo centrale che in esso ha ilconcetto di scopo, di intenzione.

    Un cambiamento importante nella teoria dell'apprendimentosociale avvenne con Albert Bandura e John Walters che, neglianni '60, sostennero che si potevano apprendere comportamentirelativamente nuovi semplicemente osservando un modello senzache questo desse ricompense o rinforzi. Ad esempio, un bambinoche vede lodare un suo compagno per un comportamento cercherdi mettere in atto lo stesso comportamento. Bandura e Waltershanno chiamato questo processorinforzo vicariante; essiritenevano che in questo modo potesse essere spiegato unapprendimento che si forma senza un comportamento esplicito o,per dirla con le parole di Bandura,apprendimento senzatentativi. Era sorto cos un notevole interesse volto a scoprirequali caratteristiche dei modelli incoraggiassero l'imitazione comead esempio, il calore umano, somiglianz con colui che osserva, ilpotere del modello ecc. L'apprendimento osservativo riesce aspiegare l'acquisizione di comportamenti complessi in tempirelativamente brevi. Il condizionamento operante pu proporregradualmente comportamenti nuovi attraverso il modellamentodelle risposte, ma non riesce a spiegare come un ragazzino riescaad apprendere regole e comportamenti dopo aver osservato i suoicompagni giocare. Sia il condizionamento classico, sia ilcondizionamento operante hanno un approccio molecolare alproblema dell'apprendimento (ogni apprendimento complessopuessere scompsto in sequenze lineari d apprendimentisemplici). Per la moderna teoria dell'apprendimento sociale

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    invece l'apprendimento pu essere globale, cio possibileapprendere apprendimenti complessi nella loro interezza senzaaver bisogno di ridurli in sottounit in quanto hanno un loro

    significato soltanto se considerati come unit. Diversamente dalcomportamentismo precedente, in cui il soggetto era ritenutopassivo, la moderna teoria dell'apprendimento sociale lo ritiene unagente attivo nel proprio ambiente: una particolare caratteristicadell'ambiente eserciter un'influenza sul bambino solo nel casoegli presti attenzione ad essa, la codifichi, le consideri una guidautile per il futuro. Ad esempio, se un bambino osserva un atto d

    generosit nei confronti di un povero, perch si verifichi poiun'imitazione occorre che il bambino abbia una concezione dicosa significa essere povero e delle sue conseguenze, chiconfronti il gesto con le sue idee di giustizia sociale e di onest,che abbia prestato attenzioni al gesto, che abbia notato gi lostesso gesto in adulti per lui significativi, ecc. In un certo senso ilsoggetto crea il proprio ambiente.

    Il comportamentismo ha dominato la scena della psicologia perlungo tempo proponendosi come l'unica forma di psicologiascientifica. Il suo influsso nella cultura, soprattutto nordamericana fu notevole, influenzando le metodologied'apprendimento e proponendo una prospettiva di previsione econtrollo del comportamento umano. Si contrappose fortementesia alla Gestalt, sia alla psicoanalisi, sia alle teorie umanistiche.Gli elementi di criticit rilevati erano di tipo metodologico (icomportamentismi contestavano lo scarso rigore scientifico diquesti approcci) e di contenuto (lo studio di aspetti legati allasoggettivit del singolo erano estranei alla loro impostazione, coscome risultavano inaccettabili i riferimenti a contenuti o processimentali, perch non dimostrabili o osservabili direttamente).

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    Dopo gli anni '60 la psicologia subisce una radicaletrasformazione: gli sviluppi di altre discipline come la cibernetica,la linguistica, l'etologia, la teoria dei sistemi, faranno definiti-

    vamente abbandonare la prospettiva di uno studio meccanicisticodel comportamento umano. Gran parte dei comportamentisticonfluiranno all'interno del cognitivismo, modificando l'oggettodi studio (ora proprio la mente come scatola nera che indagata) ma mantenendo il rigore metodologico d'indagine(l'utilizzo della sperimentazione scientifica).

    S. Freud

    Definizione e campo della psicoanalisi

    Il termine psicoanalisi compare per la prima volta nel 1896 inuno scritto di S. Freud (Lereditariet e letiologia dellanevrosi) edesigna un insieme di spunti osservativi e terapeutici rivolti allaconoscenza e al trattamento di determinati disturbi psichici. Sulla base dellosservazione dedicata ai fenomeni psicopatologici(isteria, nevrosi ossessiva, fobie, ecc.) la psicoanalisi freudiana diventata un modello teorico unitario, che unisce i fenomenirelativi ai quadri psicopatologici con quelli riconducibili aiprocessi psichici normali, estendendo, nel contempo il propriointeresse a diversi campi del sapere umano, quali la creazioneartistica o lantropologia. La psicoanalisi pu essere intesa come:

    a) un metodo rivolto allindagine delle modalit in cui sisvolgono, e si manifestano i processi psichici e basatosullassunto che la nostra vita psichica in ogni suamanifestazione sia caratterizzata da processi inconsci;

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    b) una tecnica terapeutica che intende analizzare il tipo didifese e le resistenze che il soggetto instaura nei confronti dei

    propri desideri, pensieri e tendenze inconsci che sono alla basedei suoi disturbi;

    b) una teoria in cui confluiscono i risultati delle osservazionisistematiche compiute in sede psicoterapeutica e quelliderivati dallimpiego del metodo psicoanalitico in altricampi (arte, religione, antropologia, etc).

    Secondo la psicoanalisi laccadere psichico soggetto alle leggidellinconscio e questultimo non va pi considerato come unacieca forza biologica e istintuale, bens come un mondo dotato disenso, che si manifesta secondo una determinata logica e chetraspare, allosservazione diretta e alla percezione cosciente,mediante un insieme di fenomeni che si esprimono in codice e cherichiedono quindi una chiave interpretativa. Laspetto

    propriamente inconscio e le sue innumerevoli modalit espressivevengono perci inferiti da ci che direttamente osservabile ecio: intendibile nella verbalizzazione del soggetto, osservabilenei suoi atti, nelle sue manifestazioni mimiche, ecc. In particolareS. Freud, ha individuato, sin dallinizio, limportanza che rivesteanche nella vita adulta il mondo rappresentativo e simbolico chesi anima sin dalla primissima infanzia: la teoria della sessualit

    infantile e il modo in cui le prime relazioni oggettuali si innestanosui bisogni, le richieste e i desideri dellindividuo, a partire dallasituazione neonatale, viene collegato al processo di rimozione,meccanismo difensivo inconscio che allontana dalla coscienza orende inaccessibili alla stessa pensieri, fantasie, desideri ritenutispiacevoli e pericolosi. Il lavoro di costruzione rivela unampiaconcordanza con quello dellarcheologo che dissotterra una citt

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    distrutta e sepolta. I due lavori sarebbero in verit identici se nonfosse che lanalista opera in condizioni migliori, dispone di unmateriale ausiliario pi cospicuo sia perch si occupa di qualcosa

    che ancora in vita e non di un oggetto distrutto sia, forse, per unaltro motivo ancora. Ma proprio come larcheologo ricostruisce imuri delledificio dai ruderi che si sono conservati, determina ilnumero e la posizione delle colonne dalla cavit del terreno eristabilisce le decorazioni e i dipinti murali di un tempio dai restitrovati tra le rovine, cos procede lanalista quando trae le sueconclusioni dai frammenti di ricordi, dalle associazioni e dalle

    altre manifestazioni dellanalizzato. Nella situazione analitica, il paziente o analizzando, tende a trasferire sullanalista tutti queglistati emotivi, quegli affetti positivi e negativi che ha vissuto nellapropria infanzia e che ancora sono attivi nella vita adultacondizionando anche in gran parte il comportamento del soggettonelle relazioni che egli intrattiene nella sua vita quotidiana con glialtri. Questo fenomeno che costituisce una delle scoperte base di

    Freud il cosiddetto transfert e consiste appunto nel ripetersi enel riattivarsi di antiche situazioni affettive infantili, cariche disignificati e di valori per il soggetto, che trovano nella relazioneanalitica il terreno ideale per esprimersi. appunto attraversolanalisi della situazione transferale che, non solo si purecuperare ci che stato dimenticato, dallinteressato, ma si pualtres procedere alla liquidazione di quei sintomi (idee fisse,

    ansie, fobie per determinati oggetti o situazioni, ecc.) che avevanola funzione di rappresentare, sostituire altri elementi nonaccettabili dalla coscienza e quindi rimossi. Ci che accadutosotto rimozione e ci che viene significato dallinconscio non ,di norma, aggredibile in modo diretto: le resistenze che il soggettoinconsciamente attiva sono indici di meccanismi di difesa dinatura diversa. E sono allora come dice Freud i frammenti di

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    ricordi, le idee che emergono nel soggetto senza un legameapparentemente logico, i sogni, determinate azioni involontariema inconsciamente intenzionali, che costituiscono altrettante vie

    da esplorare e che fanno trapelare i significati e i conflitti ad essisottesi. Lanalogia tra psicoanalisi e archeologia adottata da Freudconsente la visualizzazione di un apparato psichico come venivaallora definito caratterizzato da una dinamica che pone incontraddizione affetti, pensieri e tendenze e che, in definitiva,indica come la nostra psiche non vada intesa come una realtunitaria, bens come un insieme di processi diversi e molto

    complessi. Ma lanalogia regge fino ad un certo punto,difatti:Abbiamo detto che lanalista precisa Freud lavora incondizioni pi favorevoli [dellarcheologo] perch dispone altresdi un tipo di materiale che non ha corrispettivo negli scaviarcheologici; tale , ad esempio, il ripetersi di reazioni chetraggono da epoche remote e tutto ci che in merito a questeripetizioni si evidenzia mediante il transfert. Inoltre c comunque

    da tenere presente che chi effettua uno scavo ha a che fare conoggetti distrutti di cui senza alcun dubbio pezzi grandi eimportanti sono andati perduti a causa di forze meccaniche,incendi o saccheggi [...]. La faccenda diversa se si ha a che farecon loggetto psichico di cui lanalista vuol fare emergere la storia passata. Qui si verifica invariabilmente ci che per loggettoarcheologico accaduto solo in circostanze eccezionali e

    fortunate [...]. Tutto lessenziale si preservato, persino ci chesembra completamente dimenticato ancora presente in qualchemodo o in qualche parte, solo che sepolto, reso indisponibileallindividuo [ibidem]. Vanno qui fatte alcune considerazioni:esiste una indistruttibilit di ci che appartiene alla sferainconscia, soprattutto se determinati elementi non hanno maiavuto la possibilit di entrare nella sfera della coscienza e di

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    venire cos modificati, attenuati o liquidati; c la presenza attivadegli stessi elementi in questione che possono infiltrarsi nelmondo della coscienza senza che questa per cos dire se ne

    accorga, influenzandola nelle pi svariate maniere. Ci cheappartiene al passato presente nascostamente, ci che perseguire il modello della stratificazione appartiene ad uno stratoinferiore (ad esempio, un elemento associato ad un periodo dellaprima infanzia) pu servirsi di elementi pi recenti, collegati allanostra esperienza psichica successiva, per riformulare le proprierichieste. Cos per terminare con lanalogia archeologica

    anche lanalista deve stabilire, insieme allanalizzando, lepoca acui risalgono determinati ricordi, con tutta la loro, tinta emotiva,cos come talvolta resta da decidere se quel determinato elementoappartenga a quello strato o se sia giunto a quella profondit acausa di un perturbamento avvenuto in seguito. Si ha cos lapossibilit di concettualizzare la realt psichica e di operare su diessa in una duplice prospettiva: in senso diacronico, tenendo cio

    presente levolversi della realt psichica stessa del soggetto neltempo, con i suoi richiami al mondo dellinfanzia ancora presentenei pensieri e negli affetti delladulto; in senso sincronico, per cuila realt psichica si manifesta in modo tale da tenere compresenti ivari strati su cui costruita ed in cui ogni processo ed ogni eventoche si produce e si modifica comporta una generale modificazionedel campo dello psichismo e del senso presente in esso. La

    psicoanalisi sia una tecnica esplorativa, con scopi terapeutici, siaun modello interpretativo e teorico della vita psichica umana.Essa si presenta come una psicologia del profondo. Lapsicoanalisi tuttavia, sia sul piano della tecnica operativa sia suquello della teoria, pone laccento sulla dialettica, sullo scontro-incontro, che regola il rapporto tra inconscio e coscienza, noneliminando quindi questultima dalla propria osservazione, ma

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    interpretandola nel rapporto che essa difensivamente intrattienecon la sfera inconscia.

    Le origini e il senso della psicoanalisi

    Si tratta ora di individuare, per linee essenziali, il clima scientificoe culturale in cui nata la psicoanalisi: questo per megliocomprendere il significato della sua origine e della sua natura. Lavicenda per cos dire la si pu far cominciare quando Freud siiscrive a medicina a Vienna nel 1873. Freud entra nel mondoaccademico sulla spinta di un grande interesse per la dottrina di C.

    Darwin; il pensiero evoluzionistico darwiniano forniva unaspiegazione dellorigine e dellevoluzione degli esseri viventi,basata fondamentalmente sulla possibilit adattiva della specie esugli esiti della lotta per la sopravvivenza. Il riferimento di tipobiologico si voleva contrapporre ad ogni posizione dordinespeculativo-metafisico e ad ogni spiegazione non derivatadallosservazione basata su metodi di ricerca appartenenti alle

    scienze naturali. Il metodo darwiniano sembrava quindi offrireagli studiosi un rigore scientifico al passo con le esigenze deitempi. Occorre anticipare che, negli anni immediatamentesuccessivi alla sua laurea, Freud si era andato convincendo che lapura fisiologia non era sufficiente a spiegare una serie difenomeni psicologici normali e patologici che sembravanosfuggire allosservazione. Come la spinta allinnovazione della

    scienza fu determinata dalla fisica e dalla biologia a partire dai primi decenni dellOttocento, cosi, verso la fine del secolo scorso,la crisi delle scienze naturali diede lavvio a un generaleripensamento relativamente a quelli che erano ritenuti i punti saldifino ad allora stabiliti. I modelli naturalistici che assegnavanoregole immutabili alla base dello stabilirsi dei fenomeni di ogniordine e grado non erano pi ritenuti sufficienti. In questo clima

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    di revisione, la fisiologia e la neurofisiologia incominciavano adapparire, per alcuni scienziati e ricercatori, insufficienti anche aspiegare i fenomeni psichici. A Vienna, uno dei centri dove pi si

    era consolidato il pensiero naturalistico, il gruppo accademicosembr ignorare per parecchio tempo gli scossoni che subivanogli ottimismi suscitati dalle scienze naturali. Freud, che, come si visto, aveva per qualche tempo aderito al pensiero fisicalistico, fuuno di quelli che cominciarono a dubitare delle certezzeimpiantate sulla riduzione della spiegazione di tutti i fenomeni, inultima istanza, al discorso fisico. Lo studio dei processi

    psicopatologici, in particolare listeria in cui si manifestavanodisturbi anche a livello organico senza che fosse rintracciabilealcuna alterazione a livello dei tessuti e degli organi corporei cominci a indirizzare lattenzione dello stesso Freud verso lapossibilit di formulare un modello di spiegazione diverso daquello dei suoi maestri e della tradizione berlinese e viennese.Ora, ogni crisi del pensiero razionale e scientifico, genera spinte e

    fughe di tipo irrazionalistico:Quando la ragione dorme silegge su un quadro di Goya si svegliano i mostri. Le scelte diFreud non si indirizzarono mai in questo senso. Il problema eraquello di trovare il modo di sostituire un impianto non piritenuto idoneo con un nuovo tipo di approccio centrato sullostudio del mondo psichico: si imponeva una nuova strategia siadordine epistemologico basata quindi su assunti di base diversi

    sia di ordine metodologico, articolata con strumenti e modalitoperative nuovi. Si trattava perci di non abbandonareunimpostazione di tipo razionale frutto di secoli di riflessione edi ricerca senza peraltro accogliere in modo acritico e passivouna formulazione accademica che era andata via via perdendo disenso. Larea in cui cominci a muoversi il primo Freud, fuquindi in particolare unaccettazione delle indicazioni ricavabili

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    dalle scoperte scientifiche precedenti e del relativo richiamo alrigore nellosservazione e nei modelli di spiegazione; accettazionecombinata con la trasposizione di tale rigore nello studio dei

    fenomeni psichici. Cos linsieme dei pr ocessi psicopatologici(isteria, nevrosi ossessive, fobie, psicosi, ecc.) divenne un terrenostrategico, sia sul piano della riflessione teorica che della praticaclinica, per comprendere la fondamentale continuit esistente tragli stessi fenomeni patologici e il comportamentonormale.

    Lopera di Freud e il suo sviluppo

    La costante osservazione di alcuni disturbi quali ad esempio ifenomeni isterici and convincendo Freud che alla base dideterminate alterazioni funzionali (cecit temporanee, anestesie parziali, convulsioni, ecc.) non era riscontrabile unalterazioneorganica e quindi si affacci in Freud lipotesi di unorigineideogena dellisteria, vale a dire un processo causale di originepsichica, mentale e non somatica. Il passaggio di Freud da una

    posizione come quella dei neurofisiologi viennesi a un tipo dispiegazione che affrontava il problema della malattia mentale daun punto di vista prettamente psichico, fu facilitato da molteplicifattori. Alla fine dellOttocento si era verificata una crisi diffusadella scienza fisica e di quei modelli scientifici che si rifacevanoal linguaggio fisico: gli accademici viennesi non sembraronoaccorgersi tempestivamente di questo processo secondo il quale le

    certezze accumulate sulla conoscenza di particolari fenomenisembravano dissolversi. Freud nel campo specifico della suaattivit, ebbe il sentore che la vita psichica non semplicementeriducibile a una serie di energie biologiche che la regolano,combinandosi e contrastandosi tra loro, ma che lo psichismonasconde una maggiore complessit ordinantesi sulla dimensioneaffettivo-ideativa che si manifesta in modo simbolico. Questa

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    convinzione veniva corroborata dalle teorie di Charcot, un medicofrancese assai noto in quel tempo, che a Parigi conduceva ricerchenel campo dellipnosi applicata alla cura dellisteria. Freud

    frequent nel 1885, le lezioni di Charcot. Questultimo ritenevache listeria avesse una base psichica e che si originasse inrapporto a determinati traumi psichici che si tradurrebberosuccessivamente in manifestazioni sintomatiche a livelloorganico. Lipnosi, e cio una particolare tecnica suggestiva chepone il soggetto ipnotizzato in uno stato simile al sonno,permetteva di far scomparire i sintomi isterici, cosi come

    consentiva di farli ricomparire una volta assenti. Freud intrapresequindi luso dellipnosi per curare i soggetti afflitti da questiparticolari disturbi (conversione somatica da trauma psichico).Ben presto tuttavia si rese conto che un tale metodo incidevasemplicemente sul sintomo, senza interessare minimamente leprobabili cause del sintomo stesso, cause peraltro associate aqualche esperienza traumatica psichica verificatasi nel passato del

    soggetto. Negli anni tra il 1886 e il 1894, Freud insieme a J.Breuer,un medico pi anziano di lui e assistente presso listitutodi fisiologia di Brcke, adott una variante del metodo ipnotico,consistente sempre nel mettere in stato ipnotico il soggettosofferente, ma invitandolo contemporaneamente a ricordare quelleparticolari esperienze dolorose che venivano ipotizzate come lacausa dei sintomi nevrotici. Questo metodo dettocatartico,

    costitu il primo passo verso la futura tecnica psicoanalitica. Inqueste condizioni il soggetto riusciva a far riemergere particolariricordi penosi e, verbalizzandoli, riusciva a rivivere determinateesperienze passate con una forte partecipazione emotiva.Lapplicazione del metodo catartico (catarsi = liberazione, scaricaemotiva) consent a Breuer e Freud di giungere a due risultatimolto importanti. Anzitutto alla rilevazione che i sintomi isterici

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    sono i sostituti di processi psichici normali. Si stabil pertanto cheil sintomo isterico si origina allorch di fronte a una determinatasituazione traumatica non si verifica per ragioni soggettive ed

    oggettive una reazione affettiva ed emotiva adeguata e quindi glieffetti psichici di tale trauma, non venendo liquidati al momentoopportuno, rimangono per cos dire incapsulati allinternodellapparato psichico: il sintomo isterico quindi il sostituto diuna reazione psichica normale non verificatasi e nel contempo,una reminiscenza del motivo che lha originata. Un altro aspettomesso in luce dal metodo catartico, e di grande portata sia teorica

    che operativa, era costituito dallemergere di un sensosconosciuto, di un collegamento simbolico e dinamico fra isintomi e i ricordi traumatici rimossi i quali, riattivandosi nellacoscienza, consentivano la scomparsa dei sintomi stessi. Ilmetodo catartico, che fu alla base della collaborazione tra Breuere Freud, sfociata nella pubblicazione diStudi sullisteria(1895). Isintomi scomparivano per un certo periodo, per fare poi la loro

    ricomparsa una volta che la cura veniva sospesa e inoltre siverificava una forte dipendenza da parte dei pazienti nei confrontidella figura del terapeuta. Sul piano teorico invece, i due autori sitrovarono sempre pi in disaccordo. Freud comincia a convincersiche gli elementi psichici (rappresentazioni) allorigine deidisturbi, fossero patogeni in quanto il loro significato e i lorocontenuti si contrapponevano alle tendenze dominanti della vita

    psichica, alla coscienza, s da indurre una difesa da parte delsoggetto. Non pi una spiegazione di tipo organico quindi, bensiun riferimento ad una dinamica e a significati dello psichismo.Ma un altro punto venne a dividere i due autori in formadefinitiva: Freud accert che lincompatibilit di determinatipensieri, tendenze, desideri, con la vita cosciente dipendeva dalfatto che essi erano fortemente associati a significati della vita

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    sessuale, e in particolare con vissuti, ricordi e affetti riconducibilia esperienze originatesi nellinfanzia e ancora presenti nella vitadelladulto. Breuer reag, come reag del resto in quel periodo la

    scienza ufficiale, negativamente: rifiut sia limpostazione dimetodo di Freud, sia il riferimento alla sessualit infantile e allateoria emergente della libido. Lo studio dei fenomeni nevroticiaveva condotto Freud sulla soglia di una nuova soluzione relativaalla spiegazione dei processi psichici. Esiste un mondo psichicosconosciuto alla dimensione cosciente: esso non solo si manifestain maniera evidente nei sintomi della nevrosi, ma individuabile

    nella condotta psichica normale attraverso lanalisi dei sogni, deilapsus e del motto di spirito. Questi ultimi fenomeni, che sonouniversali e appartengono alla normalit, risultano leffetto come il sintomo della condotta patologica di un compromessotra tendenze perturbanti, non accettabili dalla coscienza delsoggetto, e le forze rimoventi dellio, che ne vuole negarelesistenza. Prima del 1900, Freud formul la sua celebre

    concezione dellattivit onirica: il sogno lappagamentoallucinatorio di un desiderio infantile.Lanalisi dei sogni, con ilmetodo delle cosiddette associazioni libere, divent il cardinedellinterpretazione psicoanalitica. Nel novembre del 1899comparve Linterpretazione dei sogni, lopera pi celebre diFreud. In essa viene impostato il primo modello dellapsicoanalisi, al quale modello dedicato, in particolare, il settimo

    capitolo del volume; presentata la tecnica interpretativa tendentead aggirare lostacolo, presentato dalle resistenze del soggetto adaccettare, a ricordare ci che opera in esso inconsciamente.Lanalisi dei sogni, unitamente a tutti quei pensieri, ancheapparentemente sconnessi, che si affacciano alla mente delsoggetto, i ricordi formatisi nella vita passata, costituisconoaltrettanti anelli di una lunga catena che consente al soggetto

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    stesso di riappropriarsi dei significati, dei valori e delle tendenzedesideranti che gli appartengono. La rinuncia a ogniatteggiamento critico da parte del soggetto pur difficile a

    mettere in opera costituisce la base del metodo delle associazionilibere e consente lindividuazione di quelle lunghe e complesseserie di nessi la cui graduale scoperta indispensabile allacomprensione della vita psichica. Tutto ci che era statoconsiderato casuale e insignificante negli atti psichici degliuomini, diviene quindi per la psicoanalisi oggetto di attentostudio. Il sogno era diventato un prezioso strumento per la

    conoscenza della vita psichica inconscia. La forza motrice chepresiede alla formazione della scena onirica costituita daunaspir azione inconscia, veicolante desideri e tendenze rimossidurante la veglia, i quali, entrando in contatto con i resti diurni (iresidui di pensieri, propositi, tendenze; agenti durante lo stato diveglia stessa), pone le condizioni per lappagamento dei desideriinconsci. Ci che il soggetto reputa, inconsapevolmente come

    vietato a se stesso, porta allanimarsi di questo processo diappagamento il quale si unisce alla funzione di preservare lo statodi sonno e di soddisfare quindi anche lesigenza di dormir e. Ipensieri onirici latenti che agiscono, per cos dire, al di sotto dellascena manifesta (ci che il dormiente effettivamente vede mentresogna) vengono trasformati in una diversa modalit espressiva(appunto in un susseguirsi di immagini e scene spesso strane e

    incomprensibili) dal lavoro onirico che presiede allamanipolazione dei pensieri rimossi e dei significati ad essiconnessi. A questo processo di trasformazione concorre ancheunistanza critica la censura che, in forma attenuata continualopera di arginamento delle aspirazioni inconsce, opera svolta,allo stato di veglia, dalla rimozione. La scena onirica quindinasconde in s una serie di significati non direttamente accettati

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    da parte del dormiente. Il materiale onirico inoltre subisce, sin dalmomento in cui si origina, una elaborazione secondaria, la qualeha lo scopo di rendere il sogno pi coerente e comprensibile;

    lelaborazione secondaria, inoltre, aumenta la propria incidenzaman mano che ci si avvicina al risveglio ed opera decisamentequando ad esempio si racconta il sogno.Lanalisi dei sogni, lateoria dinamica della formazione del sogno e il metodo delleassociazioni libere, vanno considerati quindi i capisaldi dellatecnica interpretativa psicoanalitica. Essi si saldano alla teoriadella sessualit infantile la quale, congiuntamente alla scoperta

    della dinamica della translazione e della sua funzione neltrattamento psicoanalitico, forma alcuni dei temi centrali delladottrina freudiana. Scrive Freud in una breve presentazione dellasua dottrina: Fu un trionfo per larte interpretativa dellapsicoanalisi quando riusc a dimostrare che certi frequenti atti psichici delluomo normale, per i quali sino allora non si era presain considerazione una spiegazione psicologica, sono da intendere

    allo stesso modo dei sintomi nevrotici, ovvero hanno unsignificato ignoto al soggetto ma facilmente rintracciabilemediante lanalisi. I fenomeni in questione, la dimenticanzatemporanea di parole e nomi, per altro ben noti, le dimenticanzedi propositi, i frequenti lapsus verbali di lettura e di scrittura, laperdita e lo smarrimento di oggettti, alcuni tipi di errori, atti diauto-lesione apparentemente accidentali, e infine movimenti che

    si eseguono dabitudine, senza intenzione e come giocando, melodie che si canticchianosoprappensiero e altro ancora, tuttoci fu sottratto alla spiegazione fisiologica, se mai questa era statatentata, e dichiarato rigorosamente determinato, nonchriconosciuto come espressione di intenzioni rimosse della personae come conseguenza dellinterferire di due intenzioni, unadellequali precedentemente e permanentemente inconscia [Freud

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    1922]. Il campo dellosservazione psicoanalitica si allarga cosenormemente, venendo ad abbracciare tutti gli accadimenti dellavita psichica e del comportamento, in una concezione unitaria

    che, nel contempo, tendeva a colmare la distanza sostenuta dalpensiero psichiatrico tradizionale tra mondo psichico normale epatologico. Secondo tale concezione, inoltre, ogni atto,manifestazione, siano essinormali o patologici, sono ilrisultato del confluire di pi fattori che, unificandosi, danno luogoal fenomeno insorgente. La psicoanalisi pertanto non fa ricorso aduna teoria strettamente deterministica, bens rivendica, nel

    manifestarsi di un fenomeno, il concorso di pi cause e di pifattori che vanno stabiliti contestualmente, di volta in volta;inoltre i processi che sottendono linsorgere dei fenomeni sonodotati di senso, si esprimono, per cos dire, come un linguaggioche va decifrato. La vicenda culturale e scientifica, iniziata conlapparizione dellInterpretazione dei sogniha avuto un decorsoricco di implicazioni teoriche e operative. Il complesso edipico e

    la sua incidenza nella vita infantile e adulta, la teoria dellepulsioni libidiche e distruttive, le due successiveconcettualizzazioni dello psichismo (Conscio - Preconscio -Inconscio/Es - Io - Super-io), il tema del narcisismo, il confrontotra principio del piacere e principio della realt, lestensionedellindagine psicoanalitica alla creazione artistica, alla religione,alle scienze sociali, ecc., sono altrettanti momenti significativi del

    pensiero freudiano, ripresi peraltro in innumerevoli lavori di altristudiosi ed operatori della psicoanalisi. Nel movimentopsicoanalitico si sono verificate successivamente alcune scissioni:sono note quelle di C. G. Jung e di A. Adler, che fondaronorispettivamente due movimenti assai diversi per impostazioneteorica e per soluzioni tecniche. Inoltre, nellarco di settantanni, a partire dalla comparsa dellInterpretazione dei sogni sono emersi,

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    allinterno della psicoanalisi che si richiama a Freud, alcuniindirizzi con propri tratti caratteristici: si possono qui ricordare lacosiddetta scuola kleiniana (dal nome della psicoanalista di

    origine ungherese Melanie Klein), la corrente che si rif a W.Reich e la pi recente cole freudienne de Paris, fondata dallopsicoanalista francese J.Lacan.

    Il messaggio psicoanalitico

    Al di l degli aspetti che sono andati via via arricchendo il saperepsicoanalitico, rendendolo sempre pi complesso e problematico,

    occorre stabilire qual il significato fondamentale presente nelladottrina freudiana e, in questo senso, il richiamo a Freud va vistocome un espediente metodologico volto a definire lasse portantedel messaggio scientifico e culturale della psicoanalisi. Lacostruzione di un metodo esplorativo e di una teoria chemettessero in rilievo lincidenza, in ogni forma di atto psichico edi condotta, di una dimensione inconscia, ebbe luogo nel

    momento in cui si riproponevano e non per la prima volta nellastoria del pensiero due tipi di soluzione contrapposti. Da un latouna scienza ufficiale in crisi, che si rivolgeva sempre di pi a unaconcezione naturalistica delluomo, ripetendo moduli esplicatividi tipo riduttivo; dallaltro, proprio in contrapposizione e inrelazione a questa crisi, lemergere di soluzioni e di teorie di tipometafisico o spiritualistico, come puntuale reazione ad

    unopprimente insistenza di concezioni naturalistiche svuotate daogni fermento creativo ed innovativo. Freud individu lapossibilit di rifiutare la soluzione spiritualistica e nel contempodi superare la crisi della ragione, mettendo in luce la connessionedialettica esistente tra ci che apparentemente non logico (ilmondo della significazione inconscia) e il mondo della coscienzae della ragione. Veniva cos ribaltato il cogito cartesiano: la

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    ragione, per essere veramente tale, doveva cessare di negarelesistenza al proprio interno di un insieme di fenomeni, ditendenze, di significati che fino allora non avevano avuto diritto

    di cittadinanza. Linconscio freudiano fin dalla sua primaconcettualizzazione si pales come una dimensione dotata diuna sottile logica e di senso. La psicoanalisi quindi trovdifficolt di accoglimento sia da parte delle tendenzeirrazionalistiche sia da parte del pensiero razionale di tipotradizionale. Col terminericostruzione Freud indicava quindiun lavoro di ricomposizione in cui il linguaggio dellinconscio,

    apparentemente sconnesso, si fa significativo e, nel contempo,con questo concetto si sostituiva quel