02a laboratorio progettuale 2015 parte i
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Recupero degli edifici storici + Manutenzione e conservazione del patrimonio edilizio esistente
ESERCITAZIONE/LABORATORIO PROGETTUALE
POLITECNICO DI BARI
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE, DEL
TERRITORIO EDILE E DI CHIMICA
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA DEI SISTEMI EDILIZI
Prof. Ing. Fabio Fatiguso
1Corso di Recupero degli Edifici Storici – Prof. Ing. Fabio Fatiguso
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Esercitazione/LaboratorioPROGETTO D’ANNO
Progetto di recupero di un edificio con approfondimento esecutivo di unintervento relativo ad un componente/sub-sistema edilizio.
Il progetto è redatto con riferimento al D. LGS. 12 aprile 2006, n. 163 esucc. mod. e al D.P.R. 05/10/2010 n. 270 Regolamento di esecuzioneed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante«Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture inattuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE».
L’esercitazione si svolge, riuniti in gruppi di 5/6, in gran parte in aula,nelle ore individuate dal docente.
Corso di Recupero degli Edifici Storici – Prof. Ing. Fabio Fatiguso
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Organizzazione temporale
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L’IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA
La fase della “conoscenza ” (o della qualificazione) -
storica, materica, tecnico-costruttiva, delle modificazioni e
trasformazioni strutturali e funzionali, dello stato di
conservazione – di un edificio costituisce l’indispensabile
stadio preliminare alla valutazione delle sue capacità
prestazionali residue e alla corretta elaborazione di un
progetto di recupero e/o manutenzione.
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L’IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA
La conoscenza non è riferibile solo alla fase
progettuale ma all’intero ciclo di vita dell’edificio , con
l’intento di controllare e/o verificare il raggiungimento delle
qualità prestazionali desiderate, in corso d’opera, e alla
conservazione delle stesse (o meglio al monitoraggio
dell’obsolescenza) per tutta la vita utile di esercizio
dell’edificio.
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LA DIAGNOSTICA: DEFINIZIONE
Con il termine di diagnostica si intende l’apparato
strumentale, metodologico, procedurale di guida e controllo
dell’indagine diagnostica che, partendo dal riconoscimento
di uno stato di guasto o di un quadro patologico e/o di
degrado, interpretabili sintomaticamente, giunge alla
formulazione di una diagnosi e, quindi, all’individuazione
del difetto.
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LA DIAGNOSTICA: OBIETTIVO
L’obiettivo della diagnostica è quello di ridurre al minimo
possibile il grado di incertezza interpretativa dei
fenomeni patologici , attraverso un approccio idoneo a
ricomporre i diversi specialismi.
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IL PROCESSO DIAGNOSTICO
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IL PROCESSO DIAGNOSTICO
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FASI DEL PROCESSO DIAGNOSTICO
Fase di rilievo preliminare, che ha come obiettivo laconoscenza tecnica dell’oggetto edilizio e delleanomalie visibili
Fase prediagnostica, in cui vengono elaborati i risultatidel rilievo iniziale, formulate le probabili diagnosi,programmate le attività della fase diagnostica
Fase di diagnosi, in cui vengono sviluppate indaginisperimentali mirate e modellazioni fenomenologicheorientate alla validazione delle diagnosi ipotizzate infase prediagnostica.
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RILIEVO PRELIMINARE
La fase di rilievo preliminare deve comprendere il rilievo:
• delle tecniche costruttive
• di anomalie visibili e fenomeni di degrado
• dei dati del contesto
Si deve sviluppare in terminioggettivi e non interpretativi.Prefigurare in fase di rilievo preliminare un’ipotesi diagnostica
potrebbe portare a non rilevare fatti che solo successivamente
potranno essere valutati nella loro incidenza sulla patologia
specifica.
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PREDIAGNOSI
La fase di prediagnosi è riconosciuta in letteratura come la fase
di elaborazione strutturata delle informazioni preliminari, con il
duplice obiettivo di:
• individuare le prime ipotesi diagnostiche
• definire e programmare le ulteriori indagini sul campo al fine
di suffragare e giustificare le suddette ipotesi
Per lo sviluppo diagnostico sono disponibili diversi metodi e
strumenti per rendere più trasparente ed obiettiva l’attività
dell’operatore di diagnosi come l’albero degli errori, l’albero
diagnostico, le modellazioni delle fenomenologie
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DIAGNOSI
La fase di diagnosi è generalmente scomposta in letteratura in:
• una prima fase di rilievo sperimentale (sondaggi e prove) edi
modellazione analitica (quantitativa o qualitativa) per
l’intepretazione del quadro patologico
• una successiva fase di formalizzazione della diagnosi
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DIAGNOSI
Le attività analitiche e sperimentali sono orientate a
caratterizzare meglio la conoscenza sul funzionamento
dell’oggetto e dei materiali costituenti e a comprendere lacatene
di eventi che portano al degrado.
Esse sono orientate alla riduzione del ventaglio di ipotesi
maturate in fase prediagnostica e alla validazione eventuale di
quelle rimaste in gioco.
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DIAGNOSI
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DIAGNOSI
La fase diformalizzazione della diagnosi costituisce un aspetto estremamente
rilevante sia sul piano tecnico della validazione diagnostica, sia per la
costituzione di adeguati input alla fase di progettazione dell’intervento di
ripristino e restauro.
Un report diagnostico è organizzato secondo i seguenti punti (ASTM E 629):
a) informazione sull’oggetto, attinente sia alla strutturazione del sistemacostruttivo,sia agli esiti del rilievo preliminare e di quello diagnostico
b) la diagnosi
c) la dimostrazione della validità della diagnosi, attraverso la produzione diargomentazioni o modellazioni analitiche, analogiche, sperimentali
d) le strategie di intervento sul degrado17Corso di Recupero degli Edifici Storici – Prof. Ing. Fabio Fatiguso
LA CONOSCENZA
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LA CONOSCENZA
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LA CONOSCENZA
� RICERCA STORICA
� RILIEVO
� ALTRI ELEMENTI COGNITIVI
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� RICERCA STORICA
- bibliografica
- archivistica
- fotografica
- da analisi, disegni, schizzi
- catastale
LA CONOSCENZA
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� RILIEVO
- definisce:
a) geometria dell’edificio
b) impianto strutturale
c) caratteri distributivi e funzionali
d) presenza di elementi funzionali e architettonici
e) stato di conservazione e patologie strutturali
1) quadri lesionativi
2) quadri umidi
3) caratteristiche e stato di conservazione delle finiture
4) conservazione dei paramenti murari
LA CONOSCENZA
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LA CONOSCENZA
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� RILIEVO
- si compone di:
a) relazioni
b) documentazioni fotografiche
c) planimetrie dei diversi livelli caratteristici (comprese le coperture)
d) prospetti esterni ed interni
e) sezioni
f) particolari
g) relazione di sopraluogo
h) carte tematiche
1) storia dell’edificio (storia del manufatto e delle trasformazioni subite)
2) indagine statica (materiali, tipologia degli elementi costruttivi)
3) analisi dello stato di conservazione (saggi, prove, analisi distruttive e non distruttive)
LA CONOSCENZA
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LA CONOSCENZA
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� ULTERIORI ELEMENTI COGNTIVI
- analisi geotecniche:
a) test in situ
b) prove in laboratorio
- relazioni tra l’edificio e l’ambiente:
a) tipi e tecniche costruttive
b) successione cronologica delle modificazioni
c) confort ambientale
LA CONOSCENZA
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Dati per la Valutazione
Dati per la Valutazione
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Dati per la Valutazione
C8.5.1 analisi storico-critica
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C8.5.2 RILIEVO
Un passo fondamentale nell’acquisizione dei dati necessari a mettere a punto un modello di calcolo accurato di un edificio esistente. Il rilievo si compone di un insieme di procedure relazionate e mirate alla conoscenza della geometria esterna delle strutture e dei dettagli costruttivi. I dettagli costruttivi essere occultati alla vista (disposizione delle armature) e possono richiedere rilievi a campione e valutazioni estensive per analogia.
� Per i dettagli costruttivi e le proprietà dei materiali si accettano crescenti livelli di approfondimento dell’indagine
� Per la geometria esterna si richiede che il rilievo sia compiuto in maniera quanto più completa e dettagliata possibile.
C8.5.2 RILIEVO
rilievo dei quadri fessurativi e individuazione dei meccanismi di collasso
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C8.5.2 RILIEVO
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