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www.24orefrizzera.it Nuovo interesse legale Certificazione utili 2010 Bonus ricapitalizzazioni Stabile organizzazione Trattamento di fine mandato Cartelle esattoriali – Notifica Credito Iva Compensazione Locazione immobili Scudo fiscale e redditometro 15 GENNAIO 2010 1 LA SETTIMANA Direttore Scientifico Bruno Frizzera Anno XIV – N. 1 – Poste Italiane - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 conv. con L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma le-journal-italienne.blogspot.com

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www.24orefrizzera.itNuovo interesse legale

Certificazione utili 2010

Bonus ricapitalizzazioni

Stabile organizzazione

Trattamento di fine mandato

Cartelle esattoriali – Notifica

Credito IvaCompensazione

Locazione immobili

Scudo fiscalee redditometro

15 GENNAIO

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1

LA SETTIMANA

Direttore Scientifico Bruno Frizzera

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N. 1 - 15 gennaio 20103

Giunta al traguardo dei 14 anni di vita, «La Settimana fiscale» si presenta ai propri affezionati lettori con una nuova veste grafica sia nella copertina sia nelle pagine interne. Abbiamo infatti pensato che fosse giunto il mo-mento di innovare la testata leader tra le riviste fiscali, mantenendone i caratteri di operatività, tempestività e facilità di consultazione.

La nuova impostazione, non soltanto grafica, data a «La Settimana fisca-le» parte da una nuova, più razionale suddivisione interna che ricomprende ora nella parte iniziale («Panorama Novità») la sintesi ragionata di tutte le novità fiscali, contabili e societarie derivanti da provvedimenti legislativi, circolari e risoluzioni dell’Amministrazione finanziaria, la giurisprudenza più significativa della Corte Costituzionale e della Cassazione. A seguire l’«Agenda Scadenze», utile vademecum che riepiloga in una pratica tabella le scadenze di tutti gli adempimenti fiscali e contributivi, accompagnate dalle prime indicazioni sul «come fare».

La seconda parte della Rivista è naturalmente dedicata agli approfondi-menti operativi («Commenti»). I contributi dei massimi esperti nelle varie discipline illustrano le più importanti novità fiscali, inquadrandole nel pano-rama normativo esistente e dando conto di tutti i risvolti operativi attraverso l’uso frequente di tabelle di sintesi, riquadri riepilogativi, esempi numerici. In pratica, applicando ogni settimana il «metodo Frizzera» che rimane, dopo oltre 50 anni, inimitabile modello editoriale in campo fiscale.

Chiude, infine, la rivista la rubrica dedicata ai «Quesiti dei lettori», con una selezione di risposte degli esperti ai «dubbi» di professionisti e imprese di fronte a una materia in continua, quasi quotidiana, evoluzione.

Novità 2010 de «La Settimana fiscale» è «La Circolare della Settimana fiscale», che ogni settimana terrà aggiornati gli abbonati sulle principali novità fiscali, offrendo al contempo un utile strumento ai professionisti contabili per informare i propri clienti. La Circolare è infatti personalizzabile con il proprio logo così da essere pronta per l’invio ai propri clienti. Per ricevere via mail la Circolare è sufficiente registrarsi al sito www.24orefrizzera.it secondo le indicazioni riportate a pagina seguente.

Con gli Auguri di un Felice 2010

la Redazione

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GRANDE NOVITÀ 2010!

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N. 1 - 15 gennaio 20105

INDICE degli ARGOMENTI

paNorama Novità

nuove norme e provvedimenti

D.M. 18.9.2009, n. 185Concorsi pronostici su base sportiva – modifica della disciplina ..................................................... 8

D.P.C.M. 9.11.2009tasse automobilistiche – valle d’Aosta – Ali-quota di compartecipazione regionale ............ 8

D.M. 17.11.2009Sisma d’Abruzzo – tributi non riscossi – An-ticipazione degli importi – modalità di deter-minazione ............................................................. 9

Decr. Uff. Terr. Messina 20.11.2009Alluvione di messina – erogazioni liberali – individuazione di persone giuridiche ............... 9

Reg. CE 30.11.2009, n. 1217/2009Aziende Agricole ue – reti d’informazione contabile ............................................................... 9

Provvedimento Isvap 30.11.2009, n. 2757imprese di assicurazione – Contributo di vigi-lanza 2010 – Aliquota ......................................... 9

D.M. Sviluppo econ. 2.12.2009diritti di segreteria delle Camere di Commercio – Approvazione degli importi ........................... 10

D.M. 4.12.2009interessi legali all’1% a decorrere dall’1.1.2010 . 10

D.M. 11.12.2009Accise – immissioni in consumo dall’1 al 15 dicembre – modalità di pagamento ................. 10

Provv. Agenzia Entrate 16.12.2009Acconto iva 2009 – modalità di riversamento all’erario ............................................................... 10

Provv. Agenzia Entrate 16.12.2009imprese di rilevanti dimensioni – Controllo sostanziale delle dichiarazioni – Limite ........... 10Provv. Agenzia Entrate 21.12.2009Credito iva – modalità e termini della com-pensazione ........................................................... 11Provv. Agenzia Entrate 21.12.2009enti associativi – modello eAS – proroga dei termini .................................................................. 11

Provv. Agenzia Entrate 21.12.2009Attribuzione codice fiscale e comunicazione variazioni per soggetti diversi dalle persone fisiche – nuovo modello .................................... 11

Provv. Agenzia Entrate 21.12.2009Certificazione degli utili corrisposti nel 2009 – Approvazione dello schema .............................. 11

nuove interpretAzioni miniSteriALi

Risol. Agenzia Entrate 11.12.2009, n. 283Servizi bancari prestati da una società – esen-zione – Condizioni .............................................. 12

Com. Agenzia Entrate 12.12.2009Costi chilometrici – tabelle Aci per il 2010 ... 12

Circol. Dipart. Finanze 14.12.2009, n. 3/DFSocietà «tributi italia S.p.a.» – Cancellazione dall’Albo ministeriale .......................................... 12

Risol. Agenzia Entrate 15.12.2009, n. 284Acconto irpef già versato – Credito d’imposta – Codice tributo .................................................. 13

Comunicato Agenzia Territorio 15.12.2009Fabbricati non accatastati – elenco dei Comu-ni ........................................................................... 13

Risol. Agenzia Entrate 16.12.2009, n. 285pensioni erogate da organizzazioni internazio-nali ........................................................................ 13

Com. Min. Economia e Finanze 17.12.2009«Scudo fiscale» – proroga ................................. 13

Circol. Agenzia Entrate 21.12.2009, n. 53«Bonus» ricapitalizzazioni – Chiarimenti ......... 14

Risol. Agenzia Entrate 22.12.2009, n. 286Compensazione di crediti maturati in capo ad altri soggetti – Attivazione dei codici identifi-cativi ..................................................................... 14

Com. Agenzia Entrate 22.12.2009modello F24 cumulativo – nuova convenzione per gli intermediari ............................................. 15

Circol. Agenzia Entrate 23.12.2009, n. 54violazioni penali – termini per l’accertamen-to ........................................................................... 15

Circol. Agenzia Entrate 23.12.2009, n. 55Credito d’imposta per investimenti in aree svantaggiate – omesso o tardivo invio del modello CvS ........................................................ 15

Circol. Agenzia Entrate 23.12.2009, n. 56Società di persone e studi professionali – utilizzo di ritenute per la compensazione di debiti ..................................................................... 16

Risol. Agenzia Entrate 23.12.2009, n. 287Sisma d’Abruzzo – recupero rata di finanzia-mento agevolato – Codici tributo .................... 16

giuriSprudenzA triButAriA

Corte Costituz., Sent. 30.11-4.12.2009, n. 321obbligo per l’appellante di depositare copia dell’appello presso la segreteria del giudi-ce ........................................................................... 16

Corte di Cass., Sez. trib., Sent. 19.10-30.11.2009, n. 25142movimentazioni bancarie – presunzione di reddito .................................................................. 17

ageNda scadeNze

Scadenze fiscali e previdenziali dal 4 al 24 gennaio 2010 ...................................................... 18

– continua –

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indice

N. 1 - 15 gennaio 2010 6

commeNti

Locazione di immobili strumentali – Conve-nienza dell’opzione iva – E. Orsi ...................... 29Soggetti non residenti con stabile organizza-zione – Circolare Assonime 49/2009 – S. Cerato e G. Popolizio ...................................................... 33trattamento di fine mandato all’amministra-tore – Aspetti fiscali e contributivi – E. Rossi 37Scudo fiscale e redditometro per le dispo-nibilità regolarizzate – Spese per incrementi patrimoniali – F. Carrirolo .................................. 41Cartella esattoriale – notifica a mezzo posta – L. Polverino ....................................................... 45

quesiti

iva – «prima casa» in comunione con il coniu-ge ......................................................................... 48

ravvedimento – Contratto di locazione plu-riennale – omesso versamento imposta di registro ................................................................ 49

Cessione di immobili – individuazione dell’eser-cizio di competenza dei ricavi ......................... 49

iva – Somma corrisposta a titolo di caparra confirmatoria ...................................................... 50

Fatture pagate in ritardo – interessi moratori e di dilazione ..................................................... 50

– segue – INDICE ARGOMENTI

INDICE ALFABETICO

imposte dirette

A. Aziende agricole ue, rete d’informazione . 9B. «Bonus ricapitalizzazioni» ............................ 14c. Cupe 2010 ...................................................... 11i. immobili, cessione, esercizio di competenza

dei ricavi ......................................................... 49P. pensioni erogate da organizzazioni inter-

nazionali ......................................................... 13Professionisti, fatture pagate in ritardo, interessi .......................................................... 50

S. Società di persone, utilizzo di ritenute subite .............................................................. 16

T. tabelle Aci 2010 ............................................ 12Trattamento di fine mandato all’ammini-stratore ............................................................ 37

iva

A. Attribuzione codice fiscale per soggetti diversi da persone fisiche ............................ 11

B. immobili strumentali, locazione .................. 29Iva, «prima casa» in comunione ................. 48

acconto 2009, riversamento – ...................... 10caparra confirmatoria – ................................ 50credito, compensazione – ............................. 11

S. Servizi bancari prestati da una società, esenzione ........................................................ 12Soggetti non residenti con stabile organiz-zazione ............................................................ 33

altri tributi

A. Accise, immissioni in consumo dall’1 al 15 dicembre ......................................................... 10

T. tasse automobilistiche, valle d’Aosta ........ 8

varie

A. Accertamento, movimentazioni bancarie .. 17Agevolazioni, investimenti in aree svantag-giate, omesso Modello CVS ........................ 15Alluvione di Messina, erogazioni liberali ... 9

c. Camere di Commercio, diritti di segrete-ria .................................................................... 10Cartella esattoriale, notifica ......................... 45Catasto, fabbricati non accatastati, elenco 13Concorsi su base sportiva ............................ 8Contenzioso, deposito copia dell’appello ... 16

e. enti associativi, modello eas, proroga....... 11

i. imprese, di assicurazione, contributo di vigilanza 2010 ................................................ 9Imprese di rilevanti dimensioni, limite....... 10Interessi legali ................................................ 10Irpef, acconto già versato, credito d’impo-sta .................................................................... 13

M. mod. F24 cumulativo, nuova convenzione . 15

R. ravvedimento, contratto di locazione pluriennale, omesso versamento imposta registro ........................................................... 49Riscossione, compensazione di crediti ma-turati in capo ad altri soggetti .................... 14

S. Scadenze, fiscali ............................................ 18previdenziali – ................................................ 26

«Scudo fiscale», e redditometro ................. 41proroga – ........................................................ 13

Sisma d’Abruzzo, recupero rata di finanzia-mento agevolato ............................................ 16

tributi non riscossi, anticipazione – ............ 9Società «Tributi Italia S.p.a.», cancellazio-ne ..................................................................... 12

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PAnORAMA nOViTÀ

N. 1 - 15 gennaio 20107

CONSULTAZIONE degli ULTIMI PROVVEDIMENTI

NUOVE NORME e PROVVEDIMENTI

1 intrAttenimenti Concorsi pronostici su base sportiva – modifica della disciplina

D.M. 18.9.2009, n. 185

2 vArie tasse automobilistiche – valle d’Aosta – Aliquota di compartecipazione regionale

D.P.C.M. 9.11.2009

3 vArie Sisma d’Abruzzo – tributi non riscossi – Anticipazione degli importi – modalità di determinazione

D.M. 17.11.2009

4 dirette Alluvione di messina – erogazioni liberali – individua-zione di persone giuridiche

Decr. Uff. Terr. Messina 20.11.2009

5 dirette Aziende agricole ue – rete d’informazione contabile per la rilevazione annuale dei redditi

Reg. CE 30.11.2009, n. 1217/2009

6 vArie imprese di assicurazione – Contributo di vigilanza 2010 – Aliquota

Provvedimento Isvap 30.11.2009, n. 2757

7 vArie diritti di segreteria delle Camere di Commercio – Ap-provazione degli importi

D.M. Svil. econ. 2.12.2009

8 riSCoSSione interessi legale all’1% a decorrere dall’1.1.2010 D.M. 4.12.2009

9 ACCiSe Accise – immissioni in consumo dall’1 al 15 dicembre – modalità di pagamento

D.M. 11.12.2009

10 ivA Acconto iva 2009 – modalità di riversamento all’era-rio

Provv. Ag. Entrate 16.12.2009

11 dirette/ivA imprese di rilevanti dimensioni – Controllo sostanziale delle dichiarazioni – Limite

Provv. Ag. Entrate 16.12.2009

12 ivA Credito iva – modalità e termini della compensazio-ne

Provv. Ag. Entrate 21.12.2009

13 dirette/ivA enti associativi – modello eAS – proroga dei termini Provv. Ag. Entrate 21.12.2009

14 ivA Attribuzione codice fiscale e comunicazione variazioni per soggetti diversi dalle persone fisiche – nuovo modello

Provv. Ag. Entrate 21.12.2009

15 dirette Certificazione degli utili corrisposti nel 2009 – Appro-vazione dello schema

Provv. Ag. Entrate 21.12.2009

NUOVE INTERPRETAZIONI MINISTERIALI

16 ivA Servizi bancari prestati da una società – esenzione – Condizioni

Risol. Ag. Entrate 11.12.2009, n. 283

17 dirette Costi chilometrici – veicoli dati in uso ai dipendenti – tabelle Aci per il 2010

Comunicato Ag. Entrate 12.12.2009

18 vArie Società «tributi italia S.p.a.» – Cancellazione dell’albo ministeriale

Circol. Dip. Fin. 14.12.2009, n. 3/DF

19 riSCoSSione Acconto irpef già versato – Credito d’imposta – Co-dice tributo

Risol. Ag. Entrate 15.12.2009, n. 284

20 CAtASto Fabbricati non accatastati – elenco dei Comuni – Con-sultazione sul sito www.agenziaterritorio.gov.it

Com. Agenzia Terri-torio 15.12.2009

– continua –

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PAnORAMA nOViTÀ

N. 1 - 15 gennaio 2010 8

– segue – NUOVE INTERPRETAZIONI MINISTERIALI

21 irpeF pensioni erogate da organizzazioni internazionali – tassazione

Risol. Ag. Entrate 16.12.2009, n. 285

22 ACCertAmento «Scudo fiscale» – proroga del termine e nuove aliquote dell’imposta straordinaria

Com. Min. Econ. e Fin. 17.12.2009

23 AgevoLAzioni «Bonus» ricapitalizzazioni – Chiarimenti Circol. Ag. Entrate 21.12.2009, n. 53

24 riSCoSSione Compensazione di crediti maturati in capo ad altri soggetti – Attivazione dei codici identificativi

Risol. Ag. Entrate 22.12.2009, n. 286

25 riSCoSSione modello F24 cumulativo – nuova convenzione per gli intermediari

Com. Ag. Entrate 22.12.2009

26 ACCertAmento violazioni penali – termini per l’accertamento – rad-doppio dei termini ordinari

Circol. Ag. Entrate 23.12.2009, n. 54

27 AgevoLAzioni Credito d’imposta per investimenti in aree svantaggiate – omesso o tardivo invio del modello CvS

Circol. Ag. Entrate 23.12.2009, n. 55

28 dirette Società di persone e studi professionali – utilizzo di ritenute subite per la compensazione di debiti

Circol. Ag. Entrate 23.12.2009, n. 56

29 riSCoSSione Sisma d’Abruzzo – recupero rata di finanziamento agevolato – Codice tributo

Risol. Ag. Entrate 23.12.2009, n. 287

GIURISPRUDENZA TRIBUTARIA

30 ContenzioSo obbligo per l’appellante di depositare copia dell’appello presso la segreteria del giudice – Legittimità

Corte Cost. 30.11-4.12.2009, n. 321

31 ACCertAmento movimentazioni bancarie – presunzione di reddito – Carattere sostanziale e non procedurale della norma

Cassazione, 19.10-30.11.2009, n. 25142

NUOVE NORME e PROVVEDIMENTIConCorSi pronoStiCi su BASe SportivA modiFiCA della diSCipLinAIl decreto ha apportato delle modifiche al D.M. 19.6.2003, n. 179 e succ. modif. che contiene la disciplina dei concorsi pronostici su base sportiva. Tra le varie modifiche, è presente anche quella sulle modalità di pagamento delle vincite e dei rimborsi e di partecipazione ai concorsi.

R.Co.

tASSe AutomoBiLiStiCHe – vALLe d’AoStA ALiQuotA di CompArteCipAzione regionALeL’ammontare degli oneri delle funzioni amministrative inerenti alla motorizzazione civile trasferite alla valle d’Aosta determina un aumento della quota di compartecipazione regionale al gettito della tassa automobilistica nella misura di 0,2 decimi. Pertanto, in subordine all’effettivo trasferimento delle predette funzioni, a decorrere dall’1.1.2010, la quota di gettito della tassa automobilistica attribuita a tale Regione, ex art. 3, co. 1, lett. h), L. 690/1981, è incrementata a 9,2 decimi. Dall’1.1.2010 la Regione provvede a riscuotere direttamente le tasse automobilistiche.

S.Ma.

1 intrAttenimentid.m. 18.9.2009, n. 185G.U. 22.12.2009, n. 297

2 vAried.p.C.m. 9.11.2009G.U. 18.12.2009, n. 294

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PAnORAMA nOViTÀ

N. 1 - 15 gennaio 20109

SiSmA d’ABruzzo – triButi non riSCoSSi – AntiCipAzione degli importi – modALitÀ di determinAzioneIl decreto individua le modalità per la determinazione dell’importo da anticipare alla provincia di L’Aquila ex art. 8, co. 1, Ordinanza Presidente del Consiglio dei Ministri 15.9.2009, n. 3808 a copertura dei tributi di spettanza della stessa non percepiti per effetto della sospensione dei versamenti tributari disposta dall’art. 1, Ordinanza Presidente del Consiglio dei Ministri 6.6.2009, n. 3780 (si veda «La Settimana fiscale» n° 25/2009, pag. 7).

L’importo dell’anticipazione è determinato, in particolare, in base ai dati di cassa concernenti l’addizionale sul consumo di energia elettrica, l’imposta provinciale di trascrizione, l’imposta Rca, il tributo provinciale per i servizi di tutela, protezione ed igiene dell’ambiente e la Tosap, come risultanti dal certificato di conto consuntivo per l’anno 2007.

Le modalità per il recupero dell’importo anticipato saranno determinate con un successivo decreto.

D.An.

ALLuvione di meSSinA – erogAzioni LiBerALi individuAzione di perSone giuridiCHe

Il decreto individua le fondazioni, le associazioni, i comitati e gli enti, ex art. 27, L. 13.5.1999, n. 133 [CFF ➋ 5745], per il cui tramite possono essere effettuate le erogazioni liberali deducibili dal reddito d’impresa a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione dell’1.10.2009 nella Provincia di messina. Tali soggetti giuridici sono:

onlus●● di cui all’art. 10, D.Lgs. 4.12.1997, n. 460 [CFF ➋ 5658]; altre fondazioni●● , associazioni, comitati ed enti che, istituiti con atto costitutivo o statuto redatto nella forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata, tra le proprie finalità prevedono interventi umanitari in favore di popolazioni colpite da calamità pubbliche o da altri eventi straordinari; Amministrazioni pubbliche●● statali, regionali e locali, enti pubblici non economici; associazioni sindacali●● e di categoria.

S.Ma.

Aziende AgriCoLe ue – rete d’inFormAzione ContABiLe

Il regolamento, in vigore dal 4.1.2010, istituisce, per rispondere alle necessità della politica agricola comune, una rete di informazione contabile agricola. Tale rete è finalizzata a raccogliere i dati contabili necessari per rilevare annualmente i redditi delle aziende agricole oggetto di osservazione e per analizzare il funzionamento economico delle stesse aziende.

Gli elementi ottenuti tramite questa rete di informazione contabile verranno utilizzati dalla Commissione per la predisposizioni di relazioni in merito alla situazione dell’agricoltura e dei mercati agricoli e ai redditi agricoli della stessa Comunità.

R.Co.

impreSe di ASSiCurAzione – ContriButo di vigiLAnzA 2010 – ALiQuotAÈ fissata al 6,1% dei premi incassati l’aliquota per gli oneri di gestione da dedurre dai premi stessi per l’esercizio 2010 ai fini della determinazione del contributo di vigilanza sull’attività di assicurazione e riassicurazione di cui all’art. 335, co. 2, D.Lgs. 7.9.2005, n. 209.

Si ricorda che tale contributo, dovuto dalle imprese di assicurazione e riassicurazione con sede legale in Italia e dalle sedi secondarie di imprese di

3 vAried.m. 17.11.2009G.U. 15.12.2009, n. 291

4 direttedecr. uff. terr. messi-na 20.11.2009G.U. 15.12.2009, n. 291

5 direttereg. Ce 30.11.2009, n. 1217/2009G.U.U.E. 15.12.2009, n. L328

6 vArieprovvedimento isvap 30.11.2009, n. 2757G.U. 15.12.2009, n. 291

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PAnORAMA nOViTÀ

N. 1 - 15 gennaio 2010 10

assicurazione e riassicurazione extracomunitarie stabilite nel territorio della Repubblica, è commisurato ad un importo non superiore al 2 per mille dei premi incassati in ciascun esercizio, escluse le tasse e le imposte e, appunto, al netto dell’aliquota di cui sopra, calcolata dall’Isvap tramite un’apposita elaborazione dei dati risultanti dai bilanci dell’esercizio precedente.

D.An.

diritti di SegreteriA delle CAmere di CommerCio ApprovAzione degli importiIl decreto, in vigore dall’1.1.2010, approva gli importi dei diritti di segreteria delle Camere di Commercio, come indicati nelle Tabelle A) e B) allegate al presente decreto che riguardano, rispettivamente, i diritti di segreteria per il registro delle imprese e quelli per registri, albi, ruoli, elenchi ed atti vari.

S.Ma.

intereSSi LegALi all’1% a deCorrere dall’1.1.2010Il decreto abbassa, a decorrere dall’1.1.2010, dal 3% all’1% la misura degli interessi legali di cui all’art. 1284 c.c. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, ha la facoltà di modificare detta misura sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi, tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell’anno.

D.An.

ACCiSe – immiSSioni in ConSumo dall’1 al 15 diCemBre modALitÀ di pAgAmentoIl decreto dispone che i pagamenti dell’accisa su alcole etilico, bevande alcoliche e prodotti energetici diversi da gas naturale, carbone, lignite e coke, relativi alle immissioni in consumo effettuate nel periodo 1.12.2009-15.12.2009 devono essere effettuati entro i seguenti termini:

18.12.2009●● se eseguiti con il mod. F24;28.12.2009●● se eseguiti direttamente in tesoreria o tramite c/c postale.

R.Co.

ACConto ivA 2009 – modALitÀ di riverSAmento all’erArioLe somme versate a banche, uffici postali e agenti della riscossione a titolo di acconto iva 2009 nei giorni 24 e 28.12.2009 devono essere riversate in Banca d’italia – Sezione di Tesoreria Provinciale dello Stato di Roma – Succursale, sulla contabilità speciale n. 1777 denominata «Agenzia delle Entrate – fondi della riscossione» entro le ore 14.50 del 31.12.2009.

I suddetti intermediari possono riversare cumulativamente con un unico bonifico le somme riscosse sempre a titolo di acconto Iva 2009 nelle giornate 23, 24 e 28.12.2009.

R.Co.

impreSe di riLevAnti dimenSioni ControLLo SoStAnziALe delle diCHiArAzioni – LimiteIn attuazione dell’art. 27, co. 10, D.L. 185/2008, conv. con modif. dalla L. 2/2009 [CFF ➋ 7185b], dall’1.1.2010 si considerano imprese di più rilevanti dimensioni quelle che realizzano un volume d’affari o ricavi non inferiori a e 200.000.000. Tale limite dimensionale serve ad individuare i contribuenti le cui dichiarazioni dei redditi ed Iva saranno oggetto di controllo sostanziale entro l’anno successivo a quello della relativa presentazione (art. 27, co.

7 vAried.m. Sviluppo econ. 2.12.2009G.U. 17.12.2009, n. 293

8 riSCoSSioned.m. 4.12.2009G.U. 15.12.2009, n. 291

9 ACCiSed.m. 11.12.2009G.U. 18.12.2009, n. 294

10 ivAprovv. Agenzia entrate 16.12.2009www.agenziaentrate.gov.it 18.12.2009

11 dirette/ivAprovv. Agenzia entrate 16.12.2009www.agenziaentrate.gov.it 18.12.2009

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9, D.L. 185/2008, conv. con modif. dalla L. 2/2009).Ai fini della determinazione del parametro di riferimento per

l’individuazione delle imprese di più rilevanti dimensioni si applicano i criteri di cui al Provvedimento Agenzia Entrate 6.4.2009 [CFF ➋ 7189].

R.Co.

Credito ivA – modALitÀ e termini della CompenSAzioneIn base a quanto disposto dall’art. 10, D.L. 78/2009, conv. con modif. dalla L. 102/2009 (cd «manovra d’estate 2009») [CFF ➋ 7705], la compensazione del credito iva annuale o infrannuale per un importo superiore a e 10.000 annui può essere effettuata dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell’istanza da cui emerge il credito (se il credito Iva annuale da utilizzare in compensazione supera e 15.000 è obbligatorio il visto di conformità ex art. 35, co. 1, lett. a), D.Lgs. 241/1997 [CFF ➋ 6984d] relativamente alla dichiarazione da cui emerge il credito).

Le deleghe di versamento devono essere trasmesse direttamente dai contribuenti tramite Entratel o Fisconline o tramite gli intermediari abilitati ad Entratel. L’utilizzo dei servizi di home banking e remote banking è consentito solo ai contribuenti che effettuano compensazioni di crediti Iva inferiori a e 10.000. La presentazione delle deleghe recanti le compensazioni deve essere effettuata dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o istanza da cui risulta il credito.

R.Co.

enti ASSoCiAtivi – modeLLo eAS – prorogA dei terminiCon la modifica al Provvedimento Agenzia Entrate 2.9.2009 («La Settimana fiscale» n° 34/2009, pag. 7), è prorogato dal 15.12.2009 al 31.12.2009 (si veda anche il Comunicato Ag. Entrate 16.12.2009) il termine di presentazione del modello eAS per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi, da presentare ai sensi dell’art. 30, D.L. 29.11.2008, n. 185, conv. con modif. dalla L. 28.1.2009, n. 2 [CFF ➋ 7185c].

S.Ma.

AttriBuzione CodiCe FiSCALe e ComuniCAzione vAriAzioni per Soggetti diverSi dalle perSone FiSiCHe nuovo modeLLoIl provvedimento approva il modello AA5/6 che i soggetti diversi dalle persone fisiche, non obbligati alla dichiarazione di inizio attività iva, devono utilizzare per la domanda di attribuzione del codice fiscale, per la comunicazione di variazione dati e per la comunicazione delle avvenute fusioni, concentrazioni, trasformazioni ed estinzioni.

Il Modello AA5/6, che deve essere trasmesso in via telematica all’Agenzia delle Entrate, deve essere utilizzato a decorrere dall’1.2.2010.

R.Co.

CertiFiCAzione degli utiLi CorriSpoSti nel 2009 ApprovAzione dello SCHemAÈ stato approvato, con le relative istruzioni, lo schema di certificazione da utilizzare per attestare gli utili derivanti da partecipazioni in soggetti ires, residenti o meno, corrisposti a soggetti residenti nel corso del 2009 (esclusi gli utili assoggettati a ritenuta d’imposta o ad imposta sostitutiva) – Cupe 2010. Si ricorda che lo schema di certificazione relativo al 2009 dev’essere rilasciato al percettore entro il 28.2.2010.

R.Co.

12 ivAprovv. Agenzia entrate 21.12.2009www.agenziaentrate.gov.it 21.12.2009

13 dirette/ivAprovv. Agenzia entrate 21.12.2009www.agenziaentrate.gov.it. 21.12.2009

14 ivAprovv. Agenzia entrate 21.12.2009www.agenziaentrate.gov.it. 22.12.2009

15 diretteprovv. Agenzia entrate 21.12.2009www.agenziaentrate.gov.it. 22.12.2009

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NUOVE INTERPRETAZIONI MINISTERIALICircolari e risoluzioni

Servizi BAnCAri preStAti da una SoCietÀ – eSenzione – Condizioni

In relazione ai servizi che una società presta ad una banca (ad esempio, outsourcing informatico), alcuni di essi possono usufruire dell’esenzione da iva di cui all’art. 10, D.P.R. 26.10.1972, n. 633 [CFF ➊ 210].

Innanzitutto, ai fini fiscali occorre distinguere tra i casi in cui il prestatore di servizi mette semplicemente a disposizione del cliente/banca le proprie risorse affinché questi possa eseguire le proprie operazioni, che sono imponibili in via ordinaria, da quelli in cui il prestatore interviene nelle procedure delle operazioni bancarie e le esegue direttamente, modificando le posizioni giuridiche ed economiche del cliente finale, che rientrano invece nell’esenzione di cui all’art. 10, D.P.R. 633/1972.

Costituisce un elemento di valutazione importante per distinguere i due tipi di servizi il grado di responsabilità assunta dal prestatore sulla base di specifici accordi contrattuali conclusi con il cliente/banca: se la responsabilità si limita agli aspetti tecnici del servizio, vale a dire al suo corretto funzionamento, l’esenzione è esclusa, mentre è riconosciuta se il prestatore deve rispondere della corretta esecuzione del servizio stesso.

Infine, va tenuto presente che alcune prestazioni di servizi possono ritenersi accessorie ad operazioni principali esenti e soggette perciò, in quanto tali, al medesimo trattamento fiscale di queste ultime ex art. 12, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 212]. Affinché sussista tale nesso di accessorietà occorre comunque che l’operazione accessoria si svolga tra le stesse parti dell’operazione principale e che sia posta in essere per agevolare la fruizione di quella principale.

D.An.

CoSti CHiLometriCi – tABeLLe ACi per il 2010

Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli elaborate dall’Aci, valide per l’anno 2010.

Tali tabelle sono rilevanti per determinare il valore dei fringe benefit, cioè della retribuzione in natura che deriva dalla concessione in uso ai dipendenti dei veicoli aziendali che vengono destinati ad uso promiscuo per esigenze di lavoro e per esigenze private nel corso del 2010, ex art. 51, co. 4, lett. a), D.P.R. 22.12.1986, n. 917 [CFF ➋ 5151].

D.An.

SoCietÀ «triButi itALiA S.p.A.» – CAnCeLLAzione dall’ALBo miniSteriALe

A seguito della cancellazione della società «tributi italia S.p.a.» dall’Albo ministeriale, di cui all’art. 53, co. 1, D.Lgs. 15.12.1997, n. 446 [CFF ➊ 3919w], disposta con Delibera 9.12.2009, n. 1/2009, le province ed i Comuni sono tenuti a pubblicizzare l’avvenuta decadenza di tale società dalla gestione dei tributi, in modo da porre ogni contribuente nelle condizioni di adempiere correttamente la propria obbligazione tributaria, avendo come unico referente l’ente locale.

Per rendere più capillare tale comunicazione gli enti locali possono fare ricorso all’informazione attraverso stampa, affissioni, audiovisivi e

16 ivArisol. Agenzia entrate 11.12.2009, n. 283

12 diretteCom. Agenzia entrate 12.12.2009S.O. n. 233 alla G.U. 12.12.2009, n. 289

18 vArieCircol. dipart. Finanze 14.12.2009, n. 3/dF

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strumenti telematici.Si precisa, inoltre, che non è comminabile alcuna sanzione per coloro

che abbiano continuato a versare i tributi a tale società.

S.Ma.

ACConto irpeF giÀ verSAto – Credito d’impoStA CodiCe triButo

È istituito il codice tributo 4035, per la fruizione in compensazione, tramite il Mod. F24, del credito d’imposta spettante ai contribuenti che abbiano già effettuato il versamento del 20% dell’acconto irpef dovuto per il periodo d’imposta 2009, senza avvalersi perciò del differimento al 16.6.2010 di cui all’art. 1, co. 1, D.L. 23.11.2009, n. 168.

D.An.

FABBriCAti non ACCAtAStAti – eLenCo dei Comuni

È stato pubblicato l’elenco dei Comuni nei quali è stata accertata la presenza di fabbricati che non risultano dichiarati al Catasto. In particolare, a seguito di accertamenti, in base a quanto disposto dall’art. 2, co. 36, D.L. 262/2006, conv. con modif. dalla L. 286/2006, sono state costituite delle liste di particelle iscritte al Catasto terreni interessate da fabbricati che non risultano iscritti al Catasto edilizio. Tali elenchi sono consultabili presso ciascun Comune interessato, presso le sedi dei competenti Uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio o sul sito www.agenziaterritorio.gov.it.

I titolari di diritti reali devono dichiarare i suddetti fabbricati al Catasto edilizio urbano entro il 15.7.2010.

R.Co.

penSioni erogAte da orgAnizzAzioni internAzionALi

Alle pensioni corrisposte ai lavoratori dipendenti che hanno prestato servizio presso organizzazioni internazionali (cd. organizzazioni coordinate: Consiglio d’Europa, Agenzia spaziale europea, Unione dell’Europa occidentale, Nato, Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, Ocse) non è applicabile l’esenzione da tassazione di cui all’art. 8, lett. c), D.P.R. 2083/1962.

In particolare, l’art. 42, Regolamento pensionistico delle cd. organizzazioni coordinate dispone che le pensioni erogate sono assoggettate ad imposizione nello Stato in cui risiede il beneficiario e in base alle disposizioni previste nella sua legislazione fiscale.

R.Co.

«SCudo FiSCALe» – prorogA

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica la proroga dal 15.12.2009 al 30.4.2010 per l’effettuazione delle operazioni di rimpatrio o regolarizzazione delle attività detenute all’estero (cd. scudo fiscale – art. 13-bis, D.L. 78/2009, conv. con modif. dalla L. 102/2009 [CFF ➋ 6224b]).

A seguito di tale proroga sono state introdotte due diverse aliquote di imposta straordinaria:

6%●● fino al 28.2.2010;7%●● dall’1.3.2010 al 30.4.2010.

R.Co.

19 riSCoSSionerisol. Agenzia entrate 15.12.2009, n. 284

20 CAtAStoComunicato Agenzia territorio 15.12.2009G.U. 15.12.2009, n. 291

21 irpeFrisol. Agenzia entrate 16.12.2009, n. 285

22 ACCertAmentoCom. min. economia e Finanze 17.12.2009

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«BonuS» riCApitALizzAzioni – CHiArimenti

L’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti in merito all’applicazione della norma di cui all’art. 5, co. 3-ter, D.L. 78/2009, conv. con modif. dalla L. 102/2009 [CFF ➋ 6224] (cd. «manovra d’estate 2009») il quale dispone che per gli aumenti di capitale di società di capitali o di persone fino a e 500.000 perfezionati da persone fisiche mediante conferimenti entro il 5.2.2010 si presume un rendimento del 3% annuo che viene escluso da imposizione fiscale (imposte sui redditi e Irap) per il periodo d’imposta in corso al perfezionamento dell’aumento di capitale e per i 4 periodi d’imposta successivi.

Società beneficiarie: ai fini dell’agevolazione, con riferimento alle società beneficiarie, non rilevano il settore economico di appartenenza, la dimensione aziendale ed il regime contabile adottato. In particolare, le società di persone che non adottano il regime di contabilità ordinario devono redigere appositi prospetti da cui risultino la composizione del patrimonio netto e la variazione delle relative voci.

Soggetti conferenti: ai fini dell’aumento del capitale sociale, con riferimento ai soggetti conferenti (solo persone fisiche), non rilevano la residenza fiscale, la qualifica di imprenditore o meno e la preesistenza di un rapporto societario. In quest’ultimo caso, possono effettuare conferimenti sia le persone fisiche già socie della società al momento del conferimento sia le persone fisiche che acquistano tale qualifica a seguito del conferimento per l’aumento del capitale sociale.

Aumenti di capitale: sono agevolabili sia la costituzione di capitale sociale di nuove società, sia l’aumento di capitale sociale a pagamento (in denaro o in natura) di società già costituite, sia l’aumento di capitale proprio di società derivanti da conferimenti e apporti di nuove risorse. Rilevano anche i versamenti in conto capitale o a fondo perduto e la rinuncia a crediti effettuata dai soci. Diversamente non rilevano gli aumenti di capitale sociale delle società incorporanti o beneficiarie in caso di fusione o scissione.

perfezionamento dell’aumento del capitale: con riferimento alle società di capitali, l’aumento di capitale s’intende perfezionato alla data di iscrizione della deliberazione di aumento nel registro delle imprese. Con riferimento alle società di persone, in quanto l’aumento di capitale rappresenta una modifica dell’atto costitutivo, tale aumento s’intende perfezionato alla data di iscrizione della modifica nel registro delle imprese.

Limite massimo agevolabile: il limite massimo agevolabile pari a e 500.000 va verificato in relazione alla quota di capitale imputabile alle sole persone fisiche, nel caso in cui partecipino all’aumento di capitale anche persone giuridiche.

modalità di fruizione dell’agevolazione: con riferimento al periodo d’imposta di perfezionamento dell’aumento di capitale ed ai 4 successivi, l’agevolazione fiscale va fruita, ai fini delle imposte sui redditi, effettuando una variazione in diminuzione della base imponibile del reddito d’impresa (sia utile che perdita) e, ai fini Irap, eseguendo una variazione in diminuzione del valore della produzione netta.

R.Co.

CompenSAzione di Crediti mAturAti in CApo ad ALtri Soggetti – AttivAzione dei CodiCi identiFiCAtiviRiguardo alla compensazione, ex art. 17, co. 1, D.Lgs. 9.7.1997, n. 241 [CFF ➋ 7418], relativa al credito iva, per consentire l’individuazione del soggetto cui il credito utilizzato in compensazione si riferisce, qualora tale credito emerga da dichiarazioni o istanze riferite a soggetti diversi rispetto

23 AgevoLAzioniCircol. Agenzia entrate 21.12.2009, n. 53

I conferimenti e i versa-menti, in qualunque forma, devono essere effettuati con modalità che consentano di verificare con certezza la data in cui sono avvenuti e il relativo importo.

24 riSCoSSionerisol. Agenzia entrate 22.12.2009, n. 286

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all’utilizzatore, sono istituiti codici identificativi 61 «soggetto aderente al consolidato» e 62 «soggetto diverso dal fruitore del credito» da indicare nel Mod. F24.

Le modalità di compilazione indicate nella risoluzione vanno utilizzate in tutte le ipotesi in cui sussistano i presupposti per l’utilizzo di crediti maturati in capo a soggetti diversi; pertanto, qualora ne ricorrano i presupposti, tali modalità di compilazione del Mod. F24 vanno adottate anche nel caso di utilizzo di crediti diversi dall’iva.

S.Ma.

modeLLo F24 CumuLAtivo – nuovA Convenzione per gli intermediAri

Il mod. F24 cumulativo è rinnovato per i prossimi tre anni e, pertanto, gli intermediari potranno continuare a pagare telematicamente le imposte ed i contributi dei clienti, con addebito diretto sui loro conti correnti. Per usufruire del servizio è necessario sottoscrivere on line la nuova convenzione (disponibile sul sito http://telematici.agenziaentrate.gov.it), in vigore dall’1.1.2010.

L’accordo aggiorna inoltre ad e 1 l’importo della remunerazione per gli intermediari, con fatturazione a cadenza annuale.

S.Ma.

vioLAzioni penALi – termini per l’ACCertAmento

L’allungamento dei termini per l’accertamento ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva in presenza di violazioni penalmente rilevanti ex D.Lgs. 74/2000 [CFF ➋ 9527a], disposto dall’art. 37, co. 24-26, D.L. 223/2006, conv. con modif. dalla L. 248/2006 (notifica degli avvisi di accertamento entro il 31.12 dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione e, nel caso di omessa presentazione o di dichiarazione nulla, entro il 31.12 del decimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata) opera a prescindere dalle successive vicende del giudizio penale che consegue alla denuncia (ad es. decreto di archiviazione o sentenza di proscioglimento). Inoltre, l’eventuale applicazione della proroga dei termini in capo alla società consolidata comporta la sua estensione anche nei confronti della società consolidante, così come l’applicazione alla società trasparente si estende ai suoi soci limitatamente ai redditi di partecipazione.

R.Co.

Credito d’impoStA per inveStimenti in Aree SvAntAggiAte – omeSSo o tArdivo invio del modeLLo CvS

L’Agenzia delle Entrate fornisce precisazioni in merito alla gestione del contenzioso sorto a seguito dell’impugnazione degli atti di recupero del credito d’imposta per investimenti in aree svantaggiate (art. 8, L. 388/2000 [CFF ➋ 8405]) emessi sul presupposto che l’omesso o tardivo invio del modello CvS comporti la decadenza dell’agevolazione fiscale.

Dopo aver illustrato i principi affermati dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Cassazione (quest’ultima in particolare favorevole all’idea che l’omessa o tardiva presentazione del suddetto modello comporti la decadenza del credito d’imposta – Sentenze 13.2.2009, n. 3578 e 11.9.2009, n. 19627), l’Agenzia delle Entrate ritiene che gli Uffici competenti debbano continuare il contenzioso in atto.

R.Co.

25 riSCoSSioneCom. Agenzia entrate 22.12.2009

26 ACCertAmentoCircol. Agenzia entrate 23.12.2009, n. 54

27 AgevoLAzioniCircol. Agenzia entrate 23.12.2009, n. 55

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N. 1 - 15 gennaio 2010 16

SoCietÀ di perSone e Studi proFeSSionALi – utiLizzo di ritenute SuBite per la CompenSAzione di deBiti

La circolare fornisce chiarimenti sulla possibilità di utilizzare, da parte di società di persone, studi professionali e soggetti assimilati ex art. 5, D.P.R. 22.12.1986, n. 917 [CFF ➋ 5105], le ritenute subite per compensare debiti propri.

In particolare i soci o gli associati possono espressamente acconsentire che le ritenute che residuano, dopo lo scomputo dal loro debito Irpef, siano utilizzate dalla società o dall’associazione professionale, così che il credito ad esse relativo possa essere dalle stesse utilizzato in compensazione per i pagamenti di altre imposte e contributi.

Per l’eventuale utilizzo in compensazione di tale credito si richiede il preventivo assenso dei soci o degli associati che deve essere manifestato, anche in via generalizzata, in apposito atto con data certa o nell’atto costitutivo. Tale assenso può essere riferito al credito derivante dalle ritenute residue relative ad un singolo periodo d’imposta, con necessità di rinnovo annuale dell’atto, oppure a quello derivante da tutte le ritenute residue senza limiti di tempo, fino a che non intervenga una revoca espressa. Per l’operatività della compensazione è necessario che il credito risulti dalla dichiarazione annuale della società.

Inoltre, una volta che le ritenute residue siano state avocate dalla persona giuridica ed il relativo credito sia stato da questa utilizzato in compensazione, eventuali importi residui di credito non possono più essere ritrasferiti ai soci e devono essere utilizzati esclusivamente dalla società o dall’ associazione.

S.Ma.

SiSmA d’ABruzzo – reCupero rAtA di FinAnziAmento AgevoLAto – CodiCi triButo

Nell’ambito degli interventi in favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto dell’aprile 2009 sono istituiti i codici tributo 6820 e 6821 per il recupero da parte dei soggetti finanziatori, tramite il Mod. F24, dell’importo della rata di finanziamento agevolato, corrisposta mediante il credito d’imposta, di cui all’art. 3, co. 5-8, Ordinanza Pres. Consiglio Min. 6.6.2009, n. 3779 e all’art. 3, co. 5-9, Ordinanza Pres. Consiglio Min. 9.7.2009, n. 3790.

S.Ma.

GIURISPRUDENZA TRIBUTARIAEstratti delle pronunce più significative

oBBLigo per l’AppeLLAnte di depoSitAre CopiA dell’AppeLLo preSSo la SegreteriA del giudiCe – LegittimitÀ

La Corte Costituzionale, nel dichiarare la manifesta infondatezza e la manifesta inammissibilità delle questioni sollevate dal giudice di merito relativamente all’art. 53, co. 2, secondo periodo, D.Lgs. 31.12.1992, n. 546, conferma l’inammissibilità dell’appello se – nel caso in cui il ricorso non sia notificato a mezzo di ufficiale giudiziario – l’appellante non depositi copia dell’appello presso l’ufficio di segreteria della Commissione tributaria che ha pronunciato la sentenza impugnata.

28 diretteCircol. Agenzia entrate 23.12.2009, n. 56

I soci o gli associati hanno facoltà di revocare l’assenso, sempre tramite un atto con data certa o con una modifica dell’atto costitutivo, e tale revoca ha efficacia rispetto ai crediti derivanti dalle ritenute subi-te nel periodo d’imposta in cui essa è stata effettuata.

29 riSCoSSionerisol. Agenzia entrate 23.12.2009, n. 287

30 ContenzioSoCorte Costituzionale, Sentenza 30.11 – 4.12.2009, n. 321

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PAnORAMA nOViTÀ

N. 1 - 15 gennaio 201017

In particolare, in relazione alle questioni prospettate, non è irragionevole che sia prevista la sanzione dell’inammissibilità nel caso in cui la parte appellante abbia scelto di assumersi l’onere della notifica della copia dell’appello, in quanto questa costituisce l’unico deterrente per indurla a fornire tempestivamente alla segreteria del giudice di primo grado la notizia documentata della proposizione dell’appello stesso.

Più propriamente, con tale previsione la norma persegue il duplice obiettivo, da un lato, di non gravare la segreteria del giudice di appello di compiti informativi necessariamente intempestivi (perché successivi alla costituzione in giudizio dell’appellante) e onerosi dal punto di vista organizzativo e, dall’altro, di assicurare la completezza e la tempestività della comunicazione dell’impugnazione.

A tale riguardo, se si confronta questa modalità di notifica con quella effettuata tramite l’ufficiale giudiziario, che è obbligato ex art. 123 delle Disposizioni attuative del Codice di procedura civile a dare immediato avviso scritto della notificazione dell’appello alla segreteria del giudice di primo grado, emerge che, nei confronti dell’ufficiale giudiziario stesso, quest’obbligo sorge in virtù dei suoi doveri d’ufficio e della responsabilità disciplinare, civile o penale, che sorgerebbe a suo carico in caso di inadempimento.

D.An.

movimentAzioni BAnCArie – preSunzione di reddito

La presunzione legale di cui all’art. 32, D.P.R. 29.9.1973, n. 600, secondo cui i movimenti di dare e di avere (versamenti e prelevamenti) risultanti da un conto corrente bancario rilevano ai fini dell’accertamento dell’imponibile, facendo presumere l’esistenza di un reddito senza che siano necessari ulteriori elementi di riscontro – salva prova contraria del contribuente – non è subordinata all’esperimento della procedura per l’acquisizione dei dati bancari stabilita dalla norma stessa.

La norma in esame assume un carattere sostanziale derivante dall’applicazione in campo tributario dei principi generali stabiliti dagli artt. 2727 e 2728 c.c., in quanto essa trae una presunzione da un fatto noto (versamento o prelevamento bancario) per risalire ad un fatto ignorato (occultamento di reddito).

Per tale motivo, non rileva il contesto descrittivo di modalità di raccolta di dati in cui la norma stessa è inserita, poiché essa ha appunto carattere sostanziale e non procedurale.

D.An.

31 ACCertAmentoCorte di Cassazione, Sez. trib., Sentenza 19.10-30.11.2009, n. 25142

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AGendA ScAdenZe

N. 1 - 15 gennaio 2010 18

ADEMPIMENTI e SCADENZE FISCALI e PREVIDENZIALI:

4-24 geNNaio 2010

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

11 geNNaio luNedì (termine così prorogato poiché il 10 gennaio è festivo)

ComuniCAzione vALutAriA StAtiStiCA – operAzioni deCAnALizzAte: scade oggi il termine per l’invio al l’Ufficio italiano cambi (Uic, ora uif) della Comunicazione valutaria statistica (CVS), relativa alle operazioni decana-lizzate effettuate nel corso del mese precedente (dicembre 2009).

modalità: invio all’Uif, via delle Quattro Fontane, 123 Roma – Centro corrispon-denza.

Frequenza mensile

D.M. 27.4.1990;

D.M. 6.10.1995;

D.P.R. 31.3.1998, n. 148

nuove iniziAtive produttive – Servizio di «tutorAggio» – trASmiSSione dei dAti: per i soggetti che hanno optato per i regimi fiscali agevolati previsti per le nuove inizia-tive imprenditoriali e di lavoro autonomo dall’articolo 13, L. 388/2000 ed hanno scelto il servizio telematico di «tutoraggio», scade oggi il termine per effettuare la trasmissione telematica dei dati delle operazioni relative al quarto trimestre 2009 (ottobre, novembre, dicembre 2009).

modalità: trasmissione telematica dei dati con la procedura informatica attivata dal 16.10.2001, se-condo le modalità specifi-cate con la C.M. 2.10.2001, n. 86/E.

Frequenza trimestrale

articolo 13, L. 23.12.2000, n. 388 [CFF ➋ 8407];

C.M. 3.1.2001, n. 1/E;

C.M. 26.1.2001, n. 8/E;

C.M. 9.3.2001, n. 23/E;

C.M. 2.10.2001, n. 86/E

14 geNNaio giovedì

enti puBBLiCi – ACConto menSiLe irAp – rAv-vedimento Breve: scade oggi il termine per effettuare l’eventuale versamento tardivo (entro 30 giorni dal termine ordinario) dell’acconto irap relativo alle retribuzioni ed ai compensi corrisposti nel mese di novembre 2009 non ef-fettuato (o effettuato in misura insufficiente) da parte degli organi e delle Amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici che versano l’Irap mensilmente entro il 15 dicembre 2009.

modalità di versamento: versamento delle somme dovute, con applicazione degli interessi legali (3% annuo dal l’1.1.2008; 1% annuo dall’1.1.2010), cal-colati con maturazione giorno per giorno, e della sanzione (codice tributo 8907) ridotta dal 3,75% al 2,5%, a decorrere dal 29.11.2008.

articolo 13, co. 1, lett. a), D.Lgs. 18.12.1997, n. 472 [CFF ➋ 9476];

a r t i c o l o 1 6 , D . L . 29.11.2008, n. 185, conv. con modif. con L. 28.1.2009, n. 2;

D.M. 4.12.2009

15 geNNaio veNerdì

ASSiStenzA FiSCALe per il 2010 – Comuni-CAzione dei SoStituti d’impoStA: per i sostituti d’imposta, scade oggi il termine per effettuare la comunicazione ai lavoratori di-pendenti ed ai pensionati della disponibilità a prestare l’assistenza fiscale nel 2010.

modalità: comunicazione dei sostituti d’imposta.

Frequenza annuale

articolo 2, co. 1, D.P.R. 4.9.1992, n. 395 [CFF ➋ 6668];

a r t i c o l o 7 , D . P. R . 22.7.1998, n. 322;

articolo 7, co. 1, D.P.R. 7.12.2001, n. 435

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N. 1 - 15 gennaio 201019

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 15 geNNaio veNerdì

ivA – CommerCiAnti al minuto – regiStrA-zione CorriSpettivi: per i commercianti al minuto ed i soggetti ad essi assimilati, scade oggi il termine per effettuare la registrazione delle operazioni relative al mese di dicembre 2009 certificate mediante scontrino o ricevuta fiscale.

modalità: l’annotazione va effettuata sul Registro corrispettivi. Non è neces-sario allegare gli scontrini riepilogativi giornalieri.

Frequenza mensile

art. 24, D.P.R. 26.10.1972, n. 633 [CFF ➊ 224];art. 6, co. 4, D.P.R. 9.12.1996, n. 695 [CFF ➊ 1554f];C.M. 19.2.1997, n. 45/E;a r t i co lo 15 , D .P.R . 7.12.2001, n. 435

ivA – FAtturAzione diFFeritA: scade oggi il termine per effettuare l’emissione e la regi-strazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese di dicembre 2009 e risultanti da documenti di trasporto o di consegna.

modalità: annotazione sul registro delle vendite o sul Registro dei corrispettivi.

Frequenza mensile

artt. 21, co. 4 e 23, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 221, 223], modif. dall’articolo 3, D.L. 328/1997, conv. con L. 410/1997;

C.M. 22.12.1998, n. 288/E

ivA – ASSoCiAzioni Sportive diLettAntiSti-CHe – AnnotAzione delle operAzioni: per le associazioni sportive dilettantistiche di cui all’art. 25, co. 1, L. 133/1999, le associazioni senza scopo di lucro e le associazioni pro-loco che abbiano optato per l’applicazione delle disposizioni di cui alla L. 398/1991, scade oggi il termine per effettuare l’annotazione (anche con unica registrazione) dell’ammontare dei corrispettivi e dei proventi conseguiti nell’eser-cizio di attività commerciali, con riferimento al mese precedente (dicembre 2009).

modalità: l’annotazione va effettuata sul model-lo approvato con D.M. 11.2.1997 opportunamen-te integrato.

Frequenza mensile

L. 16.12.1991, n. 398;

articolo 25, L. 13.5.1999, n. 133 [CFF ➋ 5744];

D.M. 26.11.1999, n. 473 [CFF ➋ 5784 – 5788];

art. 9, D.P.R. 30.12.1999, n. 544 [CFF ➊ 1708i];

L. 23.12.2000, n. 388;

C.M. 5.3.2001, n. 20/E

ivA – FAtture di importo inFeriore a e 154,94 – documento riepilogativo: scade oggi il termine per l’annotazione, con riferimento al mese di dicembre 2009, del documento riepilogativo delle fatture di importo inferio-re a e 154,94 emesse nel corso del mese di dicembre 2009.

modalità: nel documento riepilogativo vanno indi-cati i numeri delle fatture, l’ammontare complessivo imponibile delle operazio-ni e l’ammontare dell’Iva, distinti secondo l’aliquota applicata.

Frequenza mensile

a r t i c o l o 6 , D . P. R . 9.12.1996, n. 695 [CFF ➊ 1554f]

enti puBBLiCi – ACConto menSiLe irAp – ver-SAmento: per gli organi e le Amministrazioni dello Stato e gli enti pubblici di cui all’art. 3, co. 1, lett. e-bis), e all’art. 10-bis, D.Lgs. 446/1997 che effettuano il versamento dell’Irap mensil-mente, scade oggi il termine per il versamento dell’acconto irap relativo alle retribuzioni ed ai compensi corrisposti nel mese di dicembre 2009, se di importo superiore a e 10,33.n.B.: codici tributo per gli enti pubblici che svolgono anche attività commerciali in caso di opzione per la determinazione della base

modalità di versamento: con il nuovo Mod. F24 EP in via telematica.Codice tributo: 380e – Irap.

Frequenza mensile

articoli 16 e 30, co. 5, D.Lgs. 446/1997 [CFF ➊ 3918t e 3919g], modif. dall’art. 1, co. 1, lett. l) e o), D.Lgs. 506/1999;

Provv. Agenzia Entrate 28.3.2001;

Provv. Agenzia Entrate 8.11.2007;

R.M. 14.3.2008, n. 98/E;

R.M. 19.6.2008, n. 253/E

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N. 1 - 15 gennaio 2010 20

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 15 geNNaio veNerdì

imponibile relativa alle attività commerciali ex art. 5, D.Lgs. 466/1997: 301e – Irap, acconto prima rata (art. 10-bis, co. 2, D.Lgs. 446/1997); 302e – Irap, acconto seconda rata o in unica soluzione (art. 10-bis, co. 2, D.Lgs. 446/1997); 300e – Irap, saldo (art. 10-bis, co. 2, D.Lgs. 446/1997).

enti puBBLiCi – redditi di LAvoro dipendente – ritenute alla Fonte – AddizionALi irpeF: gli enti pubblici devono versare entro oggi le ritenute operate nel mese di dicembre 2009 e l’addizionale regio nale irpef, ed eventualmente l’addizionale comunale Irpef (ove deliberata), trattenute ai lavoratori dipendenti e assimilati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro nel mese di dicembre 2009 (e ai quali nello stesso mese sono stati corrisposti l’ultima retribuzione, gli eventuali arretrati, ecc.) o a seguito del conguaglio di fine anno, rispetti-vamente in un’unica soluzione o a rate.

modalità di versamento: con il nuovo Mod. F24 EP in via telematica.Codici tributo: 381e – Ad-dizionale regionale Irpef; 382e – Addizionale comu-nale Irpef

articolo 3, co. 1, D.Lgs. 18.2.2000, n. 56 [CFF ➊ 3942a];

articolo 34, co. 3, L. 23.12.2000, n. 388;

C.M. 5.3.2001, n. 20/E;

Provv. Agenzia Entrate 8.11.2007;

R.M. 12.12.2007, n. 367/E;

R .M. 19 .6 .2008 , n . 253/E

poLieCo – AutodiCHiArAzione e verSAmen-to: per i soci del Polieco (Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti di beni in polietilene) scade oggi il termine per effettuare l’autodi-chiarazione periodica, predisposta sull’apposito modulo, relativa alla fabbricazione e importa-zione di prodotti in polietilene (Categoria B, contributo e 0,015/Kg + Iva), per il secondo semestre 2009 (luglio – dicembre 2009) e per effettuare il pagamento del relativo contributo al Polieco.

modalità: invio al Polieco dell’autoliquidazione me-diante raccomandata con ricevuta di ritorno, con la copia dell’effettuazione del pagamento; versamento con bonifico bancario al Monte dei Paschi di Siena AG. 19 di Roma (IBAN IT94P0103003217000000 888844), oppure al Banco Desio Lazio S.p.a. Ag. 88 di Roma (IBAN IT75R03231 03200000000352000).

Frequenza semestrale

art icolo 48 , D.Lgs. 5.2.1997, n. 22;D.M. 15.7.1998;

Regolamento Polieco 22.6.2000;

L. 23.3.2001, n. 93

impoStA ComunALe sugli immoBiLi – SALdo 2009 – rAvvedimento: scade oggi il termine per effettuare l’eventuale versamento tardivo della seconda rata a saldo dell’imposta comu-nale sugli immobili (Ici) dovuta per il 2009, al netto di quanto versato con la prima rata (pari al 50% dell’Ici calcolata in base alle aliquote e alle detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente), con arrotondamento al centesimo di euro, e non versata entro il 16.12.2009, con l’applicazione della sanzione ridotta dal 3,75% al 2,5%, a decorrere dal 29.11.2008, e gli inte-ressi legali (3% dall’1.1.2008; 1% dall’1.1.2010), calcolati con maturazione giorno per giorno.

modalità di versamento: con l’apposito bollettino:

all’Agente della riscos-●●

sione;presso gli uffici po-●●

stali;presso una banca;●●

con il Mod. F24 telemati-co; con versamento diretto tramite c/c postale o al tesoriere comunale, se-condo le modalità adottate specificamente da ogni Comune.

art ico lo 10 , D.Lgs. 30.12.1992, n. 504 [CFF ➊ 4160];articolo 18, L. 23.12.2000, n. 388 [CFF ➊ 4230];C.M. 7.3.2001, n. 3/FL;C.M. 13.3.2001, n. 4/FL;C.M. 30.5.2002, n. 4/DPF;C.M. 7.6.2004, n. 2/DPF;D.L. 93/2008, conv. con modif. con L. 126/2008;a r t i c o l o 1 6 , D . L . 29.11.2008, n. 185;

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N. 1 - 15 gennaio 201021

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 15 geNNaio veNerdì

Si ricorda che i Comuni potevano deliberare la facoltà, per i contribuenti, di versare l’intero importo dell’Ici dovuta in un’unica soluzione, senza interessi, entro il 16.12.2009, in base alle aliquote e alle detrazioni previste per il 2009.

Frequenza annualeD.M. 4.12.2009

irpeF – eredi di perSone FiSiCHe deCedute – verSAmento del SALdo con la mAg-giorAzione dello 0,40%: per gli eredi delle persone fisiche decedute successivamente al 28.2.2009 scade oggi il termine per effettuare il versamento del saldo 2008 delle imposte e dei contributi dovuti dal defunto in base al Modello unico 2009 con la maggiorazione dello 0,40%.

modalità di versamento: con il Modello F24 presso una banca convenzionata, direttamente al concessio-nario della riscossione o presso un ufficio postale abilitato, oppure on-line.

ar t i co lo 65 , D .P.R . 29.9.1973, n. 600 [CFF ➋ 6365];

articolo 3, D.L. 30.9.1992, n. 394;

D.P.C.M. 20.4.2000

ivA e ritenute alla Fonte – rAvvedimento: scade oggi il termine per l’eventuale versa-mento tardivo (entro 30 giorni dal termine ordinario):

dell’●● iva a debito dovuta per novembre 2009;delle ●● ritenute alla fonte operate in novem-bre 2009,

non effettuato (o effettuato in misura insuf-ficiente) entro il 16 dicembre 2009, pagando la sanzione ridotta e gli interessi moratori, calcolati con maturazione giorno per giorno.

modalità di versamento: versamento delle somme dovute, con applicazione degli interessi legali (3% annuo dall’1.1.2008; 1% dall’1.1.2010) con i rela-tivi codici tributo, e della sanzione ridotta dal 3,75% al 2,5%, a decorrere dal 29.11.2008, con il Modello F24 telematico. Per le sanzioni si utilizzano i codici tributo: 8904 - Iva; 8906 - ritenute.

articolo 13, co. 1, lett. a), D.Lgs. 18.12.1997, n. 472 [CFF ➋ 9476];

Provv. Agenzia Entrate 16.2.2006;

a r t i c o l o 1 6 , D . L . 29.11.2008, n. 185, conv. con modif. con L. 28.1.2009, n. 2;

D.M. 4.12.2009

18 geNNaio luNedì (termine così prorogato poiché il 16 gennaio cade di sabato e il 17 gennaio è festivo)

ivA – LiQuidAzione e verSAmento menSiLi: per i contribuenti Iva mensili scade oggi il termine per liquidare e versare l’imposta a debito dovuta per il mese di dicembre 2009 se superiore a e 25,82. n.B.: i contribuenti che affidano la tenuta della contabilità a terzi, e ne abbiano dato comunicazione all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente, possono fare riferimento all’imposta divenuta esigibile nel secondo mese precedente (novembre 2009).Codice tributo: 6012.

modalità di versamento: con Mod. F24:

on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

Frequenza mensile

articolo 27, co. 1 e 2, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 227], abrogati dall’art. 2, co. 1, D.P.R. 23.3.1998, n. 100 [CFF ➊ 1656];

articolo 1, D.P.R. 100/1998 [CFF ➊ 1655], come mo-dif. dall’art. 2, D.P.R. 542/1999 e dall’art. 11, D.P.R. 435/2001

ivA – diCHiArAzione d’intento: entro oggi i soggetti che cedono beni o forniscono servizi nei confronti di contribuenti che si avvalgono della facoltà di effettuare acquisti senza appli-cazione dell’iva (esportatori abituali) devono

modalità: trasmissione telematica, direttamente o tramite intermediari abili-tati, dell’apposito modello, approvato, con le istruzio-

art. 1, co. 1, lett. c), D.L. 29.12.1983, n. 746, conv. dalla L. 27.2.1984 [CFF ➊ 992], come integrato dall’art. 1, co. 381, L. 30.12.2004, n. 311;

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N. 1 - 15 gennaio 2010 22

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 18 geNNaio luNedì

comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento da questi ricevute nel mese di dicembre 2009.

ni, con Provvedimento Ag. Entrate 14.3.2005.

Provv. Agenzia Entrate 14.3.2005 [CFF ➊ 1778]

impoStA sugli intrAttenimenti – AttivitÀ a CArAttere ContinuAtivo – verSAmento: per i soggetti che esercitano in modo conti-nuativo le attività di in trattenimento elencate nella Tariffa allegata al D.P.R. 640/1972, scade oggi il termine per il versamento dell’imposta sugli intrattenimenti, introdotta dal D.Lgs. 60/1999, dovuta per il mese precedente (di-cembre 2009).

modalità di versamento: con il Mod. F24:

on-line;●●

con l’home ban king,●●

Codice tributo: 6728.

Frequenza mensile

Tariffa allegata al D.P.R. 640/1972 [CFF ➊ 4352 – 4355], come sostituita dall’articolo 22, co. 2, D.Lgs. 26.2.1999, n. 60 [CFF ➊ 4464];

art. 6, co. 1, lett. a), D.P.R. 544/1999 [CFF ➊ 1708f]

ACCiSe – verSAmento impoStA: scade oggi il termine per il pagamento dell’accisa per i prodotti ad essa soggetti, immessi in consumo nel mese di dicembre 2009.n.B.: restano salve le scadenze relative a pro-dotti specifici (ad es. gas metano).

modalità di versamento: alla Tesoreria provinciale dello Stato; i versamenti possono essere effettuati con il Mod. F24 telematico con possibilità di com-pensazione di eventuali crediti.

Frequenza mensile

art. 3, co. 4, D.Lgs. 504/1995, sost. dall’art. 4, co. 1, lett. a), D.L. 669/1996, conv. con L. 30/1997;art icolo 8-bis , D.L. 356/2001, conv. con mo-dif. con L. 418/2001;D.M. 16.12.2004;Provv. Agenzia Entrate 23.10.2007

ritenute su redditi di LAvoro ed ALtri – verSAmento: per i sostituti d’imposta scade oggi il termine per versare le ritenute alla fonte operate nel mese di dicembre 2009 relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati com-presi, dall’1.1.2001, i collaboratori coordinati e continuativi e a progetto (cod. trib. 1001, 1002, 1004, 1012), rendite avs (cod. trib. 1001), redditi di lavoro autonomo (cod. trib. 1040, anche per le associazioni sportive dilettantistiche), provvi-gioni relative a rapporti di commissione, agen-zia, mediazione e rappresentanza di commercio (cod. trib. 1038), indennità per cessazione di rapporti di agenzia e collaborazione coordinata e continuativa (cod. trib. 1040), indennità per la perdita di avviamento commerciale (cod. trib. 1040), riscatti su polizze vita (cod. trib. 1050), contributi corrisposti da enti pubblici (cod. trib. 1045), premi e contributi corrisposti da unire e Fise (cod. trib. 1051), indennità di esproprio ed occupazione di aree (cod. trib. 1052), redditi da utilizzazione di marchi ed opere dell’ingegno, ecc.

modalità di versamento: con il Mod. F24:

on-line direttam. o ●●

tramite un intermed. abilitato;mediante l’home ban-●●

king.n.B.: per le ritenute da versare da parte degli enti pubblici in regime di teso-reria unica (Tabelle A e B allegate alla L. 720/1984), si veda a pag. 20.

Frequenza mensile

articoli 23, 24, 25, 25-bis e 28, D.P.R. 29.9.1973, n. 600 [CFF ➋ 6324, 6325, 6325a e 6328];

articoli 3 e 8, D.P.R. 29.9.1973, n. 602 [CFF ➋ 7203, 7208];

a r t i c o l o 5 , D . L . 30.12.1991, n. 417, conv. con L. 6.2.1992, n. 66 [CFF ➋ 6630];

D.M. 30.3.1998;

D.M. 26.11.1999, n. 473 [CFF ➋ 5784 – 5788];

articolo 34, L. 342/2000 [CFF ➋ 5847];

art. 37, co. 1 e 49, D.L. 4.7.2006, n. 223, conv. con modi f . con L . 4.8.2006, n. 248 [CFF ➋ 7692]

ritenute su redditi di CApitALe – verSAmen-to: per i sostituti d’imposta scade oggi il ter-mine per effettuare il versamento delle ritenute

modalità di versamento: con il Mod. F24:

on-line direttamente o ●●

articoli 26 e 30, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋ 6326, 6330];

(termine così prorogato poiché il 16 gennaio cade di sabato e il 17 gennaio è festivo)

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N. 1 - 15 gennaio 201023

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 18 geNNaio luNedì

alla fonte operate nel mese di dicembre 2009 relative ad obbligazioni e titoli similari non soggetti ad imposta sostitutiva, interessi di obbligazioni ed altri titoli (codici tributo 1025, 1029, 1031, 1243, 1245), premi (es. lotterie) e vincite (cod. trib. 1046, 1047, 1048), cessioni di titoli (cod. trib. 1032) e valute estere (cod. trib. 1058), proventi indicati sulle cambiali (cod. trib. 1024), redditi di capitale diversi dai dividendi (cod. trib. 1030).

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

Frequenza mensile

articoli 3 e 8, D.P.R. 602/1973 [CFF ➋ 7203, 7208];

D.Lgs. 461/1997 [CFF ➋ 5646 – 5655], modif. dal D.Lgs. 505/1999

o.i.C.r. – verSAmento ritenute: per i soggetti incaricati del pagamento di proventi o della negoziazione delle quote relative a Organismi di investimento collettivo di risparmio (o.i.C.r.) in valori mobiliari di diritto estero, scade oggi il termine per il versamento delle ritenute del 12,50% operate nel mese precedente (dicembre 2009) sui proventi derivanti da O.I.C.R. Codici tributo: 1705 – Ritenuta sui proventi derivanti dalla partecipazione ad Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari di diritto estero; 1706 – Ritenuta sui titoli atipici emessi da soggetti residenti; 1707 – Ritenuta sui titoli atipici emessi da soggetti non residenti.

modalità di versamento: con il Mod. F24:

presso la Tesoreria ●●

provinciale dello Sta-to;on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

Frequenza mensile

a r t i c o l o 1 0 - t e r, L . 23.3.1983, n. 77 [CFF ➋ 5338], agg. dall’arti-colo 13, co. 2, D.Lgs. 83/1992;

D.M. 10.12.1992 [CFF ➋ 7346a];

ar t ico lo 14 , D.Lgs. 461/1997 [CFF ➋ 5653];

C.M. 24.11.2000, n. 213/E

redditi di LAvoro dipendente ed ASSimiLAti – AddizionALi irpeF: per i sostituti d’imposta scade oggi il termine per versare l’addiziona-le regionale ed eventualmente l’addizionale comunale irpef (ove deliberata) trattenute ai lavoratori dipendenti che hanno cessato il rapporto di lavoro nel mese di dicembre 2009 e ai quali nello stesso mese sono stati corrisposti l’ultima retribuzione, gli eventuali arretrati, ecc. o la relativa rata dovuta a seguito del conguaglio di fine anno.Codici tributo: 3802 addizionale regionale all’Irpef – sostituti d’imposta; 3848 addizionale comunale all’Irpef – sostituti d’imposta.

modalità di versamento: con il Mod. F24:

on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.Si ricorda che gli enti pub-blici versano le addizionali Irpef entro il 15 del mese di scadenza. Si veda a pag. 20.

art. 50, D.Lgs. 15.12.1997, n. 446 [CFF ➊ 3919t];

a r t i c o l o 1 , D . L g s . 360/1998 [CFF ➊ 3929a], come modif. dall’art. 12, co. 1, L. 133/1999;

D.M. 20.12.1999 [CFF ➋ 7641a – 7641c];

articolo 3, co. 1, D.Lgs. 56/2000 [CFF ➊ 3942a];

R.M. 12.12.2007, n. 368/E

impoStA SoStitutivA sugli intereSSi – ver-SAmento: l’imposta sostitutiva sugli interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari emessi da banche, s.p.a. quotate, Stato ed enti pubblici (cd. «Grandi emittenti») va versata entro oggi dalle aziende di credito e dagli altri intermediari. L’imposta sostitutiva da versare risulta dal saldo del «conto unico» relativo al mese di dicembre 2009. Dal 1° luglio 2000, l’imposta sostitutiva di cui al D.Lgs. 239/1996 si applica anche su titoli di

modalità di versamento: alla Tesoreria provinciale dello Stato, on-line di-rettamente o tramite un intermediario abilitato, nonché mediante l’home banking con il Mod. F24, ad eccezione dei titoli ob-bligazionari emessi da enti territoriali di cui all’art. 35, L. 724/1994.

art. 35, L. 23.12.1994, n. 724;

artt. 1-4, D.Lgs. 1.4.1996, n. 239 [CFF ➋ 6888 – 6891];

articolo 1, D.M. 6.12.1996 [CFF ➋ 7386a];

D.Lgs. 21.11.1997, n. 461 [CFF ➋ 5646 – 5655];

C.M. 24.6.1998, n. 165/E

(termine così prorogato poiché il 16 gennaio cade di sabato e il 17 gennaio è festivo)

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AGendA ScAdenZe

N. 1 - 15 gennaio 2010 24

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 18 geNNaio luNedì

emittenti esteri (artt. 2 e 12, D.Lgs. 239/1996, come modif. dall’art. 6, D.Lgs. 505/1999). Codice tributo: 1239.

Frequenza mensile

riSpArmio AmminiStrAto – impoStA SoSti-tutivA – verSAmento: scade oggi il termine per il versamento da parte degli intermediari dell’imposta sostitutiva dovuta sulle plusva-lenze e sugli altri redditi conseguiti entro il secondo mese precedente (novembre 2009) per le operazioni effettuate in regime di risparmio amministrato.

modalità di versamen-to: on-line direttamente, tramite un intermediario abilitato o mediante l’ho-me banking, con il Mod. F24, oppure alla Tesoreria provinciale dello Stato.Codice tributo: 1102.

articolo 14, co. 1, D.Lgs. 461/1997 [CFF ➋ 5653];

D.M. 23.7.1998 [CFF ➋ 7478a – 7478h], modif. dal D.M. 6.8.1998

riSpArmio geStito – revoCA del mAndAto – verSAmento impoStA SoStitutivA: per le banche, S.I.M. ed altri intermediari autorizzati scade oggi il termine per il versamento dell’im-posta sostitutiva in caso di revoca da parte del contribuente del mandato di gestione nel secondo mese precedente (novembre 2009). Codice tributo: 1103.

modalità di versamento: con il Mod. F24:

on-line direttamente ●●

o tramite un interme-diario;mediante l’home ban-●●

king,oppure alla Tesoreria pro-vinciale dello Stato.

articolo 7, co. 11, D.Lgs. 461/1997 [CFF ➋ 5649], modif. dall’art. 5, D.Lgs. 505/1999;

C .M. 16 .7 .1998 , n . 188/E;

D.M. 23.7.1998 [CFF ➋ 7478a – 7478h], modif. dal D.M. 6.8.1998

ivA – ContriBuenti minimi – integrAzione FAtture e verSAmento: per i contribuenti minimi scade oggi il termine per l’integrazione delle fatture relative agli acquisti intracomu-nitari, reverse charge, ecc. con l’indicazione dell’aliquota e dell’imposta e per il versamento dell’Iva a debito relativa ad dicembre 2009.

modalità di versamento: con il Mod. F24:

on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

C.M. 21.12.2007, n. 73/E;art. 1, co. 96-117, L. 24.12.2007, n. 244 [CFF ➊ 1840];D.M. 2.1.2008 [CFF ➊ 1842];C.M. 28.1.2008, n. 7/E

ritenute sui dividendi – verSAmento: scade oggi il termine per il versamento delle ritenute operate sui dividendi corrisposti nel quarto trimestre 2009 e deliberati dal 1° luglio 1998, e le ritenute sui dividendi in natura versate dai soci nello stesso periodo.Codici tributo: 1035: utili distribuiti da socie-tà (ritenute a titolo di acconto); 1036: utili distribuiti a persone fisiche non residenti o a società ed enti con sede legale e amministra-tiva estera.

modalità di versamento: con il Modello F24:

on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

Frequenza trimestrale

articoli 27 e 73, D.P.R. 29.9.1973, n. 600 [CFF ➋ 6327, 6373]; articolo 8, co. 1, n. 4, D.P.R. 29.9.1973, n. 602 [CFF ➋ 7208], abrogato dall’art. 12, co. 12, lett. a), D.Lgs. 21.11.1997, n. 461;C.M. 24.11.2000, n. 213/E;Provv. Agenzia Entrate 16.2.2006

20 geNNaio mercoledì

ConAi – diCHiArAzione menSiLe – LiQuidA-zione del ContriButo AmBientALe: per i produttori e gli importatori di imballaggi scade oggi il termine per:

modalità:dichiarazione: modu-●●

listi ca predisposta dal Conai;

articolo 7, co. 10, Rego-lamento Conai;

C o m u n i c a t o C o n a i 3.12.1998;

(termine così prorogato poiché il 16 gennaio cade di sabato e il 17 gennaio è festivo)

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N. 1 - 15 gennaio 201025

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 20 geNNaio mercoledì

presentare ●● la dichiarazione mensile relativa al mese di dicembre 2009, con l’elenco contenente il numero e la data di protocollo Iva attribuiti alle bolle do ganali;liquidare●● il contributo ambientale prelevato o dovuto per il mese di dicembre 2009 sulla base delle fatture emesse.

liquidazione: modello ●●

conforme a quello ap-provato dal Conai.

Il versamento del contri-buto si effettua entro il 90° giorno successivo alla liquidazione.

Frequenza mensile

Delibera C.d.A. Conai 11.11.1999;

art. 9, L. 21.11.2000, n. 342;

art. 2, D.P.R. 10.11.1997, n. 445

ivA – SCAmBi intrAComunitAri – eLenCHi intrA StAt menSiLi: scade oggi il termine per la presentazione degli elenchi intrastat relativi alle cessioni (Modd. intra 1, intra 1-bis, intra 1-ter) o agli acquisti (Modd. intra 2, intra 2-bis, intra 2-ter) intracomunitari effettuati nel mese di dicembre 2009 da parte dei contribuenti che, nell’anno solare precedente, abbiano realizzato cessioni o acquisti intracomunitari per un im-porto superiore, rispettivamente, a e 250.000 ed a e 180.000. La scadenza per la presentazione degli elenchi riepilogativi è prorogata di 5 giorni per i soggetti che utilizzano il sistema doganale edi (Electronic Data Interchange).

modalità di presentazio-ne: in via telematica o su supporto cartaceo o magnetico, direttamente ad un ufficio doganale abi-litato dalla Circoscrizione doganale in cui ha sede il soggetto obbligato o con raccomandata postale.

Frequenza mensile

D.M. 21.10.1992, co-me modificato dal D.M. 4.2.1998;

articolo 6, D.L. 23.1.1993, n. 16, conv. con l . 75/1993 [CFF ➊ 1220];

D.P.R. 7.1.1999, n. 10;

D.M. 27.10.2000 [CFF ➊ 1724h – 1724p];

Provv. Agenzia Entrate 12.12.2002;

D.M. 20.12.2006

ivA – CommerCio eLettroniCo – diCHiArA-zione trimeStrALe e verSAmento: con riferimento alle operazioni effettuate tramite mezzi elettronici (e-commerce) a favore di committenti comunitari non soggetti passivi d’imposta da parte di soggetti domiciliati o resi-denti fuori dell’unione europea non identificati in ambito comunitario, scade oggi il termine per presentare (anche in mancanza di opera-zioni) in via telematica la dichiarazione relativa al quarto trimestre 2009 (ottobre, novembre, dicembre 2009) dalla quale risultino: il numero di identificazione, l’ammontare delle prestazioni dei servizi elettronici effettuati nel periodo di riferimento, le aliquote ordinarie applicate e l’iva spettante a ogni Stato membro. Entro oggi va ef-fettuato anche il versamento, all’Ufficio italiano dei cambi (ora Uif), della relativa iva.

modalità: trasmissione telematica della dichiara-zione trimestrale. Ai sensi dell’articolo 2, D.M. 19.11.2003, il ver-samento va effettuato mediante bonifico sul conto corrente intestato all’Uic (ora Uif) (IBAN: DE03500700100935640300 – SWIFT CODE: DEUT-DEFFXXX – DEUTSCHE BANK A.G. – FRANK-FURT), indicando sugli ordini di pagamento il codice spese «OUR».

Frequenza trimestrale

articolo 74-quinquies, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 274d];

D.M. 19.11.2003 [CFF ➊ 1758 – 1758c]

ivA – miSurAtori FiSCALi – ComuniCAzione delle operAzioni di veriFiCA: per i fabbricanti e i laboratori di verifica abilitati, scade oggi il termine per comunicare in via telematica all’Agenzia delle Entrate le operazioni di veri-fica periodica dei misuratori fiscali effettuate nel quarto trimestre 2009 (ottobre, novembre, dicembre 2009).

modalità: presentazione telematica, direttamente o tramite un intermediario abilitato.

Frequenza trimestrale

Provv. Agenzia Entrate 16.5.2005, modif. dal Provv. Agenzia Entrate 23.9.2005;

Provv. Agenzia Entrate 18.12.2007

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N. 1 - 15 gennaio 2010 26

ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI INDICAZIONI

11 geNNaio luNedì (termine così prorogato poiché il 10 gennaio è festivo)

inpS – dAtori di LAvoro domeStiCo – verSAmento dei ContriButi: scade oggi il termine per il versamento relativo al quarto trimestre 2009 (ottobre, novembre, dicembre 2009) dei contributi dovuti per i lavoratori domestici.

modalità: il versamento va effettuato all’Inps tramite apposito conto corrente postale.

Fondo previdenzA dirigenti CommerCio: scade oggi il termine per effettuare il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali ai fondi di diritto privato relativi al quarto trimestre 2009 (ottobre, novembre, dicembre 2009).

modalità: il versamento si effettua ai fondi di diritto privato.

Aziende di CommerCio, Spedizione e trASporto – ContriButi: scade oggi il termine per effettuare il versamento dei contributi a favore dei fondi di previdenza integrativa e assistenza sanitaria relativi al quarto trimestre 2009 (ottobre, novembre, dicembre 2009).

modalità: il versamento dei contributi si effettua ai rispettivi Fondi inte-grativi.

15 geNNaio veNerdì

inpdAp – enti puBBLiCi – verSAmento ContriButi: scade oggi il termine per il versamento di:

contributi obbligatori●● relativi alle retribuzioni del mese di dicembre 2009 (contributi pensionistici ex Cpdel, contributi previdenziali ex Inadel, contributi Previdenza e Credito, ecc.) e degli oneri rateali di ricongiunzione e riscatto trattenuti dalle retribuzioni del mese di dicembre 2009;contributo●● di solidarietà sui contributi di previdenza integrativa relativi alle retribuzioni del mese di dicembre 2009.

n.B.: per l’adozione, dall’1.7.2006, del Mod. F24 per i versamenti contributivi si veda la nota Inpdap 27.6.2006, n. 11.

modalità: per i contri-buti obbligatori e oneri rateali di ricongiunzione e riscatto, versamento presso le sezioni di Te-soreria Provinciale della Banca d’Italia a cura del Tesoriere dell’ente; per il contributo di solidarietà, versamento con bollettino di c/c postale intestato all’Inpdap.

18 geNNaio luNedì (termine così prorogato poiché il 16 gennaio cade di sabato e il 17 gennaio è festivo)

inpS – CoLLABorAtori CoordinAti e venditori a domiCiLio – Con-triButi alla geStione SepArAtA: per i committenti di collaboratori coordinati e continuativi (enti pubblici) e di collaboratori a progetto e di incaricati alle vendite a domicilio, scade oggi il termine per versare i contributi inps sui compensi di competenza di dicembre 2009 nelle seguenti misure:

17% ●● in presenza di un’altra copertura previdenziale obbligatoria o di pensione diretta o indiretta (causale contributo C10);25,72%●● in assenza di altra copertura previdenziale. Causale CXX.

modalità: con il Mod. F24:

on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.Si veda la Circ. Inps 28.1.2009, n. 13.

inpS – LAvorAtori Autonomi oCCASionALi con reddito Superiore a e 5.000 – ContriButi alla geStione SepArAtA: per i committenti dei soggetti che esercitano l’attività di lavoro autonomo occasionale, obbligati all’iscrizione alla gestione separata inps qualora il reddito annuo derivante da tale attività superi e 5.000 (art. 44, co. 2, D.L. 269/2003, conv. con modif. dalla L. 326/2003), scade oggi il termine per versare i contributi dovuti per i compensi eccedenti e 5.000 per

modalità: con il Modello F24:

on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

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AGendA ScAdenZe

N. 1 - 15 gennaio 201027

ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI INDICAZIONI

– segue – 18 geNNaio luNedì

cepiti in dicembre 2009. Le aliquote del contributo previdenziale e i codici tributo sono gli stessi previsti per i collaboratori coordinati e continuativi.

inpS – ASSoCiAnti in pArteCipAzione: per gli associanti in partecipa-zione scade oggi il termine per versare i contributi dovuti sugli utili corrisposti nel mese di dicembre 2009 agli associati d’opera tenuti all’iscrizione alla gestione separata inps (art. 43, L. 326/2003) nelle stesse misure previste per le altre categorie di lavoratori iscritti alla Gestione separata Inps.

n.B.: tali aliquote sono maggiorate dello 0,50% per i non pensionati e i non iscritti ad altre gestioni previdenziali.

modalità: con il Mod. F24:

on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

inpS – dAtori di LAvoro – ContriButi menSiLi: per i datori di lavoro scade oggi il termine per effettuare il versamento dei contributi relativi ai compensi di competenza del mese di dicembre 2009. Il termine di presentazione, obbligatoriamente in via telematica, della relativa denuncia mensile, modello DM 10/2, scade il 31.1.2010.

modalità: con il Mod. F24:

on-line;●●

mediante l’home ban-●●

king.Causale DM10.

enpALS – ContriButi – verSAmento: per le aziende dello spettacolo, di esercizio cinematografico e per le società sportive professionisti-che, scade oggi il termine per il versamento dei contributi dovuti per il periodo di paga scaduto nel mese di dicembre 2009. Causale contributo: CCSP per sportivi professionisti; CCLS per lavoratori dello spettacolo.

modalità: con il Mod. F24:

on-line;●●

mediante l’home ban-●●

king.

peSCAtori Autonomi – verSAmento ContriButi: per i pescatori autonomi scade oggi il termine per effettuare il versamento dei con-tributi inps dovuti per il mese di dicembre 2009. Codice tributo: PESC - Versamenti dei pescatori autonomi.Si veda, inoltre, la Circ. Inps 11.2.2009, n. 17.

modalità: con il Mod. F24:

on-line;●●

mediante l’home ban-●●

king.

inpgi – editori di QuotidiAni e periodiCi – Agenzie di StAmpA – ContriButi: scade oggi il termine per versare i contributi dovuti all’Inpgi per giornalisti dipendenti relativi ai compensi erogati in di-cembre 2009 e per presentare on line la relativa denuncia contributiva con la procedura dASm.Codici tributo: C001 - Contributi obbligatori correnti, FA01 - Addizionale Fondo Integrativo, FR01 - Contributi Fondo Integrativo - Gruppo RAI, F001 - Contributi Fondo Integrativo.

modalità: con il Mod. F24:

on-line direttamente o ●●

tramite un intermedia-rio abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

inpS – imprenditori AgriCoLi e CoLtivAtori diretti: per gli im-prenditori agricoli professionali, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, scade oggi il termine per effettuare il versamento della quarta rata bimestrale dei contributi previdenziali obbligatori per l’anno 2009. Causale: LAA – Contributi dovuti dai CD, CM, IAP (si veda la Circolare Inps 6.7.2009, n. 84).

modalità: con il Mod. F24 per i soggetti titolari di partita Iva:

on-line direttamente o ●●

tramite intermediario abilitato;mediante l’home ban-●●

king.

(termine così prorogato poiché il 16 gennaio cade di sabato e il 17 gennaio è festivo)

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AGendA ScAdenZe

N. 1 - 15 gennaio 2010 28

ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI INDICAZIONI

20 geNNaio mercoledì

CASAgit – ContriButi giornALiSti: scade oggi il termine per versare alla Casagit (Cassa autonoma per le prestazioni integrative dei giorna-listi) i contributi dovuti per giornalisti e praticanti relativi al periodo di paga scaduto nel mese di dicembre 2009. Entro oggi va anche effettuata la presentazione della denuncia contributiva, in formato elettronico su floppy-disk o in formato cartaceo.

modalità : versamento presso un qualsiasi spor-tello della Banca di Roma, compilando l’apposito modello di versamento per Casagit.

impreSe di Spedizione – Agenzie mArittime – ContriButi: scade oggi il termine per versare al Fondo di previdenza i contributi integra-tivi e associativi calcolati sulle retribuzioni corrisposte agli impiegati nel mese di dicembre 2009.

modalità: il versamento va effettuato tramite il Monte dei Paschi di Siena.

previndAi – Aziende induStriALi – ContriButi: scade oggi il termine per effettuare il versamento dei contributi dovuti sulle retribuzioni corrisposte nel quarto trimestre 2009 (ottobre, novembre, dicembre 2009) ai dirigenti iscritti al Previndai.

modalità: il versamento si effettua al Previndai tramite conto corrente postale.

NOTA Le scadenze fiscali e previdenziali che comportano versamenti e che cadono di sabato o di giorno festivo sono prorogate al primo giorno lavorativo successivo ai sensi dell’articolo 6, comma 8, D.L. 330/1994, conv. con L. 473/1994 [CFF ➋ 7363a] e dell’articolo 18, D.Lgs. 241/1997 [CFF ➋ 7419].

ilaria Callegari e paolo Sardi

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iVA

N. 1 - 15 gennaio 201029

IVA

LOCAZIONE di IMMOBILI STRUMENTALI

CONVENIENZA dell’OPZIONE IVAdi Elia Orsi

L’art. 10, co. 1, n. 8), D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 210], introdotto dall’art. 35, co. 8, D.L. 223/2006, conv. con modif. dalla L. 248/2006, dispone che le loca-zioni di immobili strumentali per natura fra sog-getti passivi Iva, nel caso in cui il locatario abbia un pro-rata di detraibilità dell’imposta superiore al 25%, sono ordinariamente esenti da Iva: il loca-tore può, tuttavia, esercitare, nel relativo contratto, l’opzione per assoggettare i canoni ad Iva, fermo restando che i corrispettivi in parola saranno comun-que gravati dall’imposta proporzionale di registro.

Le valutazioni di convenienza economica che il locatore deve porre in essere prima di decidere in merito all’esercizio o meno dell’opzione citata so-no però complesse, in quanto impongono di con-siderare diverse variabili, fra le quali l’impatto finanziario della scelta, nonché, per quanto attiene all’aspetto più prettamente fiscale, i riflessi in te-ma di rettifica della detrazione ai fini Iva, di va-riazione del pro-rata dell’anno e di deducibilità dell’eventuale Iva non detratta ai fini delle impo-ste dirette e dell’Irap.

QUADRO NORMATIVO

LoCAzioni di immoBiLi StrumentALi: l’entrata in vigore del D.L. 223/2006, conv. con modif. dalla L. 248/2006, ha comportato novità di rilevante entità in vari campi, fra i quali, in particolare, il settore immobiliare, con il passaggio di gran parte delle locazioni e vendite nel campo dell’esenzione iva, ferma restando, in taluni casi, la possibilità, per il locatore o venditore, di optare per il regime dell’imponibilità in sede di stipulazione del relativo atto di locazione o compravendita.

In particolare, per quanto concerne le lo-cazioni di immobili strumentali da parte di un soggetto passivo iva:

se esse hanno ad oggetto fabbricati ●● di categoria catastale A, esclusa A/10 (cd. «fabbricati strumentali per destinazione»), l’operazione è obbligatoriamente esente iva ed è assoggettata a imposta proporzionale di registro;se esse hanno ad oggetto fabbricati ap-●●

partenenti alle altre categorie catastali (cd. «fabbricati strumentali per natura»), l’ope-razione è:

obbligatoriamente assoggettata a iva – se il locatario non è a sua volta un soggetto passivo iva, ovvero, pur es-

sendolo, ha un’attività che comporta un pro-rata di detraibilità non superiore al 25%: in tal modo, in pratica, si rendono inderogabilmente imponibili al tributo quelle operazioni di locazione nelle quali l’imposta non è recuperabile, se non in minima parte, dall’avente causa. L’ope-razione sarà, inoltre, soggetta a imposta proporzionale di registro;ove il locatario sia un – soggetto diverso da quelli precedentemente individuati, invece, il regime naturale della locazione è l’esenzione da iva, ma il locatore potrà, tuttavia, liberamente optare per l’imponi-bilità iva dell’operazione, facendo risultare tale scelta, in maniera espressa, nel con-tratto da sottoporre a registrazione: ciò non esime comunque dall’applicazione dell’imposta proporzionale di registro.

impoStA di regiStro: in pratica, dunque, nell’at-tuale contesto normativo, la locazione di immo-bili strumentali per natura assoggettati a Iva per opzione (nei casi in cui questa è ammessa) sfugge all’applicazione del tradizionale «principio di alternatività Iva-registro», dettato dall’art. 40, D.P.R. 131/1986 [CFF ➊ 2040], il quale usualmente

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iVA

N. 1 - 15 gennaio 2010 30

prevede che, laddove l’atto abbia scontato la prima imposta, esso non possa essere colpito dal secondo tributo, applicato in misura pro-porzionale; in altri termini, limitatamente alle operazioni qui prese in considerazione, si ha una sostanziale neutralità del regime iva della transazione, che in effetti sconta il medesimo carico ai fini dell’imposta di registro (la quale costituisce un costo secco, benché deducibile ai fini reddituali, per la parte che la corrisponde) sia in caso di locazione che sconta l’Iva, sia nel caso in cui l’operazione risulti esente da tale tributo.

ConFLitto di intereSSi LoCAtore-LoCAtArio: proprio la mancata operatività del principio di alternatività pone il problema di come dirimere il potenziale conflitto di interessi che, nel caso di locazione di immobili strumentali per natura fra soggetti passivi Iva senza rilevanti limiti alla detrazione del tributo, si viene a creare fra locatore e locatario, dato che il secondo (su cui, per prassi, grava il costo dell’imposta di registro), non avendo un risparmio d’imposta dall’assoggettamento a Iva della transazione, tenderà a non richiedere l’esercizio dell’opzione al suo dante causa, poiché ciò comporterebbe un ulteriore esborso finanziario, il quale non avrebbe una sua giustificazione economica evidente. D’altro canto, il locatore, in linea di principio, avrebbe interesse ad assoggettare ad iva l’atto, potendo beneficiare degli effetti positivi di cassa derivanti dalla riscossione di un maggior ammontare globale, (1) cui possono in taluni casi aggiungersi pure quelli derivanti da un più celere recupero dell’eventuale credito iva vantato.

Anche le eventuali esigenze di rettifica della detrazione iva operata entrano in gioco nelle valutazioni di convenienza per il dante causa, circa l’assoggettamento o meno a Iva dell’ope-razione: infatti, l’esenzione della transazione, qualora non sia ancora per intero decorso il periodo di tutela fiscale comporterà la necessità di riversare all’erario una quota dell’imposta inizialmente detratta per intero. Tale recupero fiscale si tradurrà, per il locatore, in un costo deducibile ai fini reddituali e Irap, riducendo, per tale via, il reddito imponibile, ma anche il ricavo netto effettivamente percepito in dipen-denza della locazione.

rettiFiCA della detrAzione: l’art. 19-bis2, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 219B], regolamenta l’esecuzione della rettifica della detrazione iva originaria-mente operata in relazione, tra gli altri, ai beni immobili e alle aree fabbricabili acquistati dal contribuente.

Con riguardo a tali cespiti, nello specifico, il co. 8 stabilisce che il periodo rilevante, ai fini dell’eventuale esecuzione della rettifica, è elevato dai cinque anni, ordinariamente previsti per gli altri beni ammortizzabili, a dieci anni, a partire da quello di acquisto o ultimazione dell’immobile, e non da quello della sua entrata in funzione.

In merito, va ricordato che, nel caso di fabbricati strumentali per natura posseduti al 4.7.2006, l’art. 35, co. 9, D.L. 223/2006, nel det-tare la disciplina transitoria per il passaggio al nuovo regime Iva, ha stabilito che occorre avere riguardo al primo utilizzo di tali beni: la rettifica della detrazione piena originariamente effet-tuata sarà, pertanto, obbligatoria solo laddove il primo atto di locazione o vendita, stipulato dopo la predetta data, non risulti gravato da iva, neppure per opzione.

mAnCAto eSerCizio dell’opzione da parte del LoCAtore: se il locatore decide di non optare per l’imponibilità, l’operazione è esente iva.

Preliminare alla scelta del regime ordinario (o, meglio, alla non scelta del regime derogato-rio) dovrebbe, quindi, essere una valutazione, da parte del locatore medesimo, circa la convenien-za di una tale decisione: saranno, in proposito, importanti le conclusioni raggiunte in merito sia all’aspetto finanziario della transazione che alle conseguenze fiscali di un’eventuale rettifica e in merito al correlato risparmio agli effetti delle imposte sui redditi e dell’Irap.

ConSiderAzioni FinAnziArie: il mancato assog-gettamento ad Iva comporta un minor incasso derivante dalla locazione dell’immobile stru-mentale: posto che, a livello economico, nulla muta (in quanto il corrispettivo della locazione rimane comunque il medesimo sia che venga, sia che non venga applicata l’imposta), l’esposi-zione del tributo in fattura comporta infatti, per il locatore, la possibilità di ottenere maggiori entrate di cassa.

In una situazione di credito iva (magari strutturale) in capo al dante causa, questi potrà, quindi, procedere al recupero immediato di una pari quota d’imposta, magari esaurendo il credi-to medesimo, con la conseguente possibilità di non dover neppure procedere alla presentazione di un’istanza di rimborso e aggirando, quindi, i conseguenti aggravi sia amministrativi che economici: in ogni caso, si pensi a coloro che possono richiedere solo un rimborso annuale in dichiarazione, con la prospettiva di tempi lunghi per rientrare in possesso dell’importo, oppure alle spese derivanti dalla cessione del credito iva o dall’anticipazione del relativo importo presso

(1) Salvi i casi (peraltro piuttosto rari nella pratica) di pagamento posticipato del corrispettivo della locazione già fatturato.

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uno degli istituti di credito convenzionati con l’Agenzia delle Entrate.

Tuttavia, anche in un’ipotesi maggiormente ricorrente, quale quella di debito iva da versare alla più vicina scadenza periodica, l’applicazione dell’imposta può comportare vantaggi di tipo finanziario:

ove vi siano sufficienti disponibilità liquide, la ●●

possibilità di fruizione di maggiori interessi attivi per il periodo intercorrente fra la data dell’incasso del corrispettivo e quella del pagamento con F24 dell’Iva relativa;

ove si sia in una situazione di esposizione nei ●●

confronti del sistema creditizio, la riduzione degli interessi passivi da corrispondere per il citato lasso di tempo. Si pensi, infine, alla possibilità di utilizzare

le maggiori somme introitate al fine di fruire di sconti per il pagamento pronta cassa da parte dei fornitori.

Ne deriva che un importo pari al risparmio (o maggior guadagno mancato) in capo al locatore dovrebbe teoricamente riflettersi in un eguale incremento del prezzo di vendita convenuto.

Locazione di immobile strumentale con applicazione di Iva pari a 1.000 per annoLocatore con c/c bancario passivoInteressi bancari a debito = 4,8% annuoLocazione effettuata ai fini Iva in data 16/m, con l’immediato pagamento integrale del primo anno di contrattoLocatore con versamento periodico Iva mensile (in questo caso, quindi, in scadenza giorno 16/m+1)Iva non addebitata in fattura = minor ammontare percepito dal locatore = maggiori interessi passivi bancari pagati per un mese dal locatore stesso = 1.000 x 4,8% x 1/12 = 4 4 dovrebbe essere, quindi, l’incremento teorico del canone di riscossione pattuito, al fine di rendere neutrale per il locatore (fatti salvi i riflessi reddituali e Irap) il non assoggettamento a Iva dell’ope-razione

ESEMPIO n. 1

Ovviamente, il vantaggio finanziario del locatore nell’assoggettare a Iva l’operazione sarà tanto più ampio quanto maggiore sarà il tempo intercorrente fra la data di incasso e quella di versamento del tributo: pertanto, tale aspetto assumerà una valenza tendenzialmente amplificata per i contribuenti Iva con liquidazio-ne trimestrale dell’imposta rispetto a quelli con liquidazione mensile.

impoSte sui redditi e irAp: per quanto attiene, ai riflessi reddituali e Irap specificamente riferibili

alla rettifica della detrazione, va considerato che l’Iva riversata all’Erario per effetto delle dispo-sizioni recate dall’art. 19-bis2, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 219B], costituisce, in linea generale, costo fiscalmente deducibile, che riduce, pertanto, la base imponibile dei citati tributi.

Ne consegue che, ad esempio, per una socie-tà di capitali che loca a terzi un immobile stru-mentale, il 31,4% (pari alla sommatoria dell’ali-quota Ires 27,5% vigente e dell’Irap, supposta ad aliquota ordinaria del 3,9%) della rettifica operata costituirà un risparmio d’imposta.

Alfa S.p.a. loca un immobile strumentale a un canone annuo di 2.500, senza esercitare l’opzione per l’assoggettamento a IvaRettifica della detrazione Iva originaria = 1.000Assenza di altri redditi o costi per la societàReddito imponibile = 2.500 – 1.000 = 1.500Risparmio Ires-Irap da rettifica della detrazione = 1.000 x 31,4% = 314

ESEMPIO n. 2

Anche in questo caso, poi, il calcolo effettivo dovrà tenere conto della situazione reale in cui

si trova il contribuente, ai fini, questa volta, delle imposte sui redditi e dell’Irap: ad esempio, la

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convenienza potrebbe essere ridotta dal fatto che il locatore consegua una base imponibile negativa o comunque incapiente per l’esercizio in parola, oppure dal fatto che egli disponga già di perdite fiscali pregresse (e magari in scadenza) da recuperare.

LoCAzione di CompLeSSi immoBiLiAri: laddove la locazione riguardi diversi fabbricati strumen-tali, appartenenti a un unico complesso immo-biliare costituito, ad esempio, da più uffici, il cui acquisto sia avvenuto in maniera unitaria con piena detrazione dell’Iva assolta, qualora solo per alcuni atti si eserciti l’opzione per l’Iva, le valutazioni si complicano ulteriormente, con riferimento alla disciplina della rettifica della detrazione del tributo.

Si ricorda, infatti, che, in tali eventualità, l’art. 19-bis2, co. 8, ultimo periodo, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 219B], prescrive che «l’imputazione dell’imposta relativa ai fabbricati ovvero alle singole unità immobiliari, soggette a rettifica, che siano compresi in edifici o complessi di edifici acquistati, costruiti o ristrutturati unita-riamente, deve essere determinata sulla base di parametri unitari, costituiti dal metro quadrato o dal metro cubo, o da parametri similari, che rispettino la proporzionalità fra l’onere comples-sivo dell’imposta relativa ai costi di acquisto, costruzione o ristrutturazione, e la parte di costo dei fabbricati o unità immobiliari specificamente attribuibile alle operazioni che non danno diritto alla detrazione dell’imposta».

CASi pArtiCoLAri: la valutazione dei riflessi in tema di rettifica della detrazione derivanti dall’eventuale esenzione della locazione non risulta necessaria qualora l’immobile sia stato acquistato prima del decennio di tutela fiscale normativamente previsto: in tale eventualità, infatti, il diritto alla detrazione originariamente operata risulta definitivamente acquisito.

Parimenti, il locatore non dovrà arrovellarsi in simulazioni dell’impatto della locazione in esen-zione Iva qualora l’immobile gli sia pervenuto senza addebito dell’imposta da parte del suo dante causa originario: è il caso, ad esempio, dell’acquisto da un non soggetto passivo del tributo, oppure da un soggetto passivo Iva che ha potuto assoggettare la cessione al regime di esenzione previsto dall’art. 10, co. 1, n. 27-quin-quies), D.P.R. 633/1972. (2)

pro-rAtA di detrAiBiLitÀ: anche nel caso di im-mobile acquistato prima del decennio di tutela fiscale (e, a maggior ragione, quindi, per quelli acquisiti dopo tale data), non va però dimenti-cato che, al di là della rettifica della detrazione

relativa al singolo bene locato, esiste anche quella riferita alla variazione del pro-rata di scomputo dell’imposta a credito relativamente all’anno di effettuazione della transazione.

Ove, infatti, non si sia in presenza di un’iso-lata operazione, ma di una vera e propria attività di locazione di immobili da parte del dante causa, troverà applicazione la disciplina di detrazione prevista dall’art. 19, co. 5, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 219], con la conseguenza che occorrerà valutare l’impatto dell’indetraibilità di una maggior quota dell’imposta a credito sugli acquisti effettuati nell’anno (e ciò, a rigore, per ciascuno degli anni di durata della locazione).

Diviene fondamentale, a tali fini, anche identificare se si sia nel regime ordinario di rettifica per variazione del pro-rata per più di dieci punti percentuali, o se si sia optato per la rettifica anche per mutamenti inferiori a tale soglia: potrebbe risultare altresì neces-sario capire se tale opzione, ove non ancora esercitata, debba essere effettuata all’atto della dichiarazione annuale iva del periodo d’imposta in cui si è dato inizio alla locazione, magari per procedere a rettifiche positive negli anni futuri, a seguito dell’effettuazione di operazioni esenti che avranno un’incidenza inferiore sul pro-rata complessivo rispetto a quanto non sia avvenuto nell’esercizio in esame.

eFFettuAzione delle operAzioni: tutte le consi-derazioni sopra svolte vanno contemperate con il principio fondamentale secondo cui il momen-to di effettuazione dell’operazione, ai fini Iva, in caso di locazione di immobili, si ha all’atto del pagamento del corrispettivo, salvo che sia stata anticipatamente emessa fattura per i ca-noni in questione, nel qual caso l’effettuazione dell’operazione si ha in tale momento, sia pur limitatamente all’importo fatturato.

In proposito, potrebbe valutarsi, soprattutto in occasione di locazione di immobili strumentali in prossimità della fine dell’anno, la possibilità di spostare al periodo d’imposta successivo il momento di effettuazione dell’operazione: ciò, infatti, potrebbe evitare di dover effettuare la rettifica della detrazione con riguardo a un ulteriore decimo dell’imposta sull’acquisto a suo tempo scomputata in quanto, specie lad-dove l’imposta originariamente detratta (e ora, almeno in parte, da riversare) sia di ammon-tare consistente (come può avvenire nel caso si tratti del primo atto di locazione stipulato dopo il 4.7.2006, di immobili strumentali per natura già posseduti alla predetta data), tale scelta potrebbe anche tramutarsi in un notevole risparmio d’imposta.

(2) Secondo il quale sono esenti da Iva, fra le altre, «le cessioni che hanno per oggetto beni acquistati o importati senza il diritto alla detrazione totale della relativa imposta ai sensi degli articoli 19, 19-bis1 e 19-bis2».

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SOGGETTI NON RESIDENTI con STABILE ORGANIZZAZIONE

CIRCOLARE ASSONIME 49/2009di Sandro Cerato e Greta Popolizio

L’art. 11, D.L. 25.9.2009, n. 135, conv. con modif. con L. 20.11.2009, n. 166, modifica la normativa Iva nazionale per adeguarla alle indicazioni conte-nute nella Sentenza 16.7.2009, in causa C-244/08, della Corte di Giustizia Ue. Con tale decisione, infatti, i giudici comunitari han-no censurato la normativa nazionale nella parte in cui prevedeva, ai fini dell’esercizio del diritto alla

detrazione, la separazione e l’autonomia funzio-nale della posizione Iva di un soggetto estero (casa madre) rispetto a quella della stabile organizzazio-ne. La Circolare Assonime 4.12.2009, n. 49 è intervenu-ta commentando le modifiche apportate dal citato decreto, che hanno interessato l’art. 17, co. 2, e l’art. 38-ter, D.P.R. 26.10.1972, n. 633 [CFF ➊ 217 e 238c].

QUADRO NORMATIVO

DISCIPLINA PREVIGENTE

Soggetti non reSidenti: prima di entrare nel merito delle novità normative introdotte dall’art. 11, D.L. 25.9.2009, n. 135, conv. con modif. con L. 20.11.2009, n. 166, appare opportuno ricordare, sia pure brevemente, la disciplina previgente, così come risultante a seguito del recepimento della Direttiva del Consiglio 17.10.2000, 2000/65/CE, attuata con il D.Lgs. 19.6.2002, n. 191.

L’Assonime, nella citata Circolare 4.12.2009, n. 49, che commenta le modifiche apportate dall’art. 11, D.L. 135/2009, ha ricordato i se-guenti aspetti:

le ●● modalità di identificazione dei soggetti non residenti;l’●● individuazione degli adempimenti previsti in caso di operazioni rese dai non residenti nei confronti di destinatari non soggetti passivi d’imposta;le ●● condizioni per accedere alla procedura di rimborso prevista dall’art. 38-ter, D.P.R. 26.10.1972, n. 633 [CFF ➊ 238b].

modALitÀ di identiFiCAzione dei Soggetti non reSidenti: schematicamente, si possono individuare i seguenti tre livelli di identificazione iva in Italia:

stabile organizzazione●● ;

identificazione diretta●● ;rappresentante fiscale●● .Relativamente alla prima modalità di identifi-

cazione, è opportuno segnalare che nel sistema normativo interno dell’Iva non esiste, come per le imposte dirette (art. 162, D.P.R. 22.12.1986, n. 917 [CFF ➋ 5262]), una definizione di «stabile organizzazione», con la conseguenza che tale carenza normativa porta «spontaneamente» a mutuare la definizione dall’art. 5 del modello di Convenzione Ocse, cui si rinvia per maggiori approfondimenti.

Nella disciplina previgente al D.L. 135/2009, come ha precisato anche la R.M. 9.1.2002, n. 4/E, richiamata anche dall’Assonime nella Circolare n. 49/2009, il soggetto non residente doveva assoggettare ad iva in Italia solamente le operazioni effettuate per il tramite della sta-bile organizzazione, mentre per quelle eseguite direttamente si doveva procedere con il reverse charge, ossia l’assoggettamento ad iva da parte del cessionario o del committente, a meno che il soggetto non residente non si fosse identificato direttamente in italia o non avesse nominato un rappresentante fiscale.

Infine, come evidenziato dall’Assonime, per quanto riguarda i rapporti «interni» tra la casa madre e la stabile organizzazione era già stato riconosciuto, in conseguenza della Sentenza della Corte di Giustizia Ue del 23.3.2006, in

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causa C-210/04, che tra le due entità:non possono●● sussistere prestazioni di servizi rilevanti ai fini iva, trattandosi di un unico soggetto passivo;possono●● intercorrere operazioni rilevanti ai fini iva solo in presenza di specifiche fattispe-cie impositive, come nel caso di trasferimenti di beni tra casa madre e stabile organizza-zione (acquisti intracomunitari di cui all’art. 38, co. 3, lett. b), D.L. 30.8.1993, n. 331, conv. con modif. con L. 29.10.1993, n. 427 [CFF ➊ 1259]) e viceversa (cessioni intracomunitarie di cui all’art. 41, co. 2, lett. c), dello stesso D.L. 331/1993 [CFF ➊ 1262]).Passando alla seconda modalità di identifi-

cazione, l’art. 17, co. 2, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 217] prevede l’istituto della cd. «identificazione diretta», che consente ad un soggetto resi-dente in un altro Stato Ue, ovvero in un altro Paese extra-Ue che con il quale l’Italia ha un rapporto di reciproca assistenza, di identificarsi direttamente in italia, ottenendo, quindi, una partita iva direttamente in capo al soggetto non residente. Tale identificazione consente di assoggettare ad imposta le operazioni attive eseguite nel territorio dello Stato, nonché di esercitare il diritto alla detrazione dell’imposta sugli acquisti.

La possibilità di identificazione diretta discende dalla citata Direttiva 2000/65/CE, la quale prevede che ciascun Stato membro debba consentire l’identificazione diretta degli opera-tori comunitari residenti in altri Stati membri, al fine di assolvere gli obblighi Iva derivanti dall’effettuazione in detto Stato di operazioni rilevanti ai fini dell’imposta.

Infine, l’art. 17, co. 2, D.P.R. 633/1972 con-sente, in alternativa all’identificazione diretta, la nomina di un rappresentante fiscale in italia, al fine di adempiere agli obblighi previsti dal D.P.R. 633/1972 per l’assoggettamento ad imposta delle operazioni effettuate nel nostro territorio.

Preliminarmente, è opportuno osservare che, in caso di nomina del rappresentante fiscale, l’ufficio competente è variabile, nel senso che dipende dal domicilio fiscale del rappresentante stesso mentre, in caso di identificazione diretta, l’Ufficio competente è sempre il Centro opera-tivo di Pescara.

Per effetto delle modifiche apportate all’art. 17, co. 2, D.P.R. 633/1972 dall’art. 1, D.Lgs. 191/2002, era previsto che il soggetto non re-sidente, con stabile organizzazione in Italia, po-tesse alternativamente nominare un rappresen-tante fiscale ovvero procedere all’identificazione diretta per assoggettare al tributo le operazioni effettuate in italia senza il tramite della stabile organizzazione (in senso conforme, si veda la R.M. 4/E/2002).

operAzioni reSe direttAmente nei ConFronti di «non Soggetti pASSivi d’impoStA»: a se-

guito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 191/2002, il soggetto non residente che effettuava opera-zioni rilevanti ai fini iva nel nostro territorio era obbligato a identificarsi, direttamente o tramite rappresentante fiscale, qualora tali operazioni fossero rese direttamente nei confronti di co-loro che non rivestivano la qualifica di soggetti passivi d’imposta. In tal caso, infatti, non era possibile procedere con l’inversione contabile (reverse charge), con la conseguenza che l’as-soggettamento ad imposta doveva avvenire da parte del soggetto cedente, o prestatore, non residente.

Tuttavia, come correttamente segnalato dall’Assonime nella Circolare n. 49/2009, laddove tale ultimo soggetto avesse avuto una stabile organizzazione in italia, non poteva utilizzare la stessa per adempiere agli obblighi iva per le operazioni effettuate direttamente dalla casa madre, con la conseguenza che il soggetto non residente doveva «duplicare» la propria posizio-ne iva nel nostro territorio, utilizzando una delle altre due modalità sopra evidenziate.

Condizioni per la proCedurA di rimBorSo pre-viStA dall’art. 38-ter, d.p.r. 633/1972: premet-tendo che, come ricordato anche dall’Assonime, l’art. 38-ter, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 238b] è stato oggetto di recenti modifiche anche ad opera del D.Lgs. approvato il 12.11.2009 nella versione in vigore prima delle modifiche apportate dal D.L. 135/2009, al soggetto non residente con stabile organizzazione in Italia era consentito chiedere il rimborso dell’imposta ivi assolta ex art. 38-ter, per le operazioni effettuate direttamente dalla casa madre e, quindi, non riferibili alla stabile organizzazione.

Tale aspetto, come segnalato dall’Assoni-me nella Circolare n. 49/2009, era la naturale conseguenza della separazione tra la posizione del soggetto non residente e quella della sua stabile organizzazione.

Infatti, solo per gli acquisti effettuati diretta-mente dalla stabile organizzazione era possibile procedere alla detrazione dell’iva assolta ai sensi dell’art. 19, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 219].

CORTE di GIUSTIZIA UE

CenSurA della normAtivA nAzionALe: come anticipato, la normativa nazionale è stata ogget-to di censura da parte della Corte di Giustizia Ue, che con la Sentenza 16.7.2009, in causa C-244/08, ha dichiarato che l’Italia, in materia di rimborso iva nei confronti di soggetti passivi non residenti, ma con stabile organizzazione in italia (centro di attività stabile), non ha rispettato gli obblighi previsti dalle norme comunitarie (in particolare, art. 1 dell’Ottava Direttiva 6.12.1979, 79/1072/CEE, e art. 1 della Tredicesima Direttiva

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17.11.1986, 86/560/CEE), in quanto la normativa interna «obbliga un soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro o in un paese terzo, ma che abbia un centro di attività stabile in Italia e che, nel periodo rilevante, abbia effettuato cessioni di beni o prestazioni di servizi in Italia, a chiedere il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto a credito secondo le procedure previ-ste dalle citate direttive piuttosto che mediante detrazione, quando l’acquisto per cui è chiesto il rimborso di detta imposta viene effettuato non tramite il centro di attività stabile in Italia, ma direttamente dallo stabilimento principale di tale soggetto passivo».

In particolare, il testo dell’art. 38-ter, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 238b], nel testo vigente fino all’entrata in vigore del D.L 135/2009, prevedeva che un soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro, con stabile organizzazione in Italia, non potesse ottenere la detrazione dell’iva assolta sugli acquisti effettuati nel nostro paese, qualora l’acquisto stesso fosse stato effettuato non tramite la stabile organizzazione, bensì di-rettamente dalla casa madre. In tal caso, infatti, la norma interna richiedeva che il soggetto non residente fosse tenuto a richiedere il rimborso della suddetta imposta secondo la procedura prevista dallo stesso art. 38-ter (e dal D.M. 20.5.1982 [CFF ➊ 925 – 928]).

D’altronde, come segnalato anche dall’As-sonime, la Commissione europea, che aveva avviato la procedura di infrazione poi sfociata nella sentenza della Corte di Giustizia, aveva evidenziato che la finalità della normativa comu-nitaria è di consentire al soggetto non residente il rimborso in tutti i casi in cui lo stesso non possa esercitare il diritto alla detrazione per l’assenza di iva a debito con la quale compen-sare l’Iva sugli acquisti.

Pertanto, se il soggetto estero già dispo-ne di una stabile organizzazione che effettua operazioni attive, l’esercizio del diritto alla detrazione è in ogni caso possibile, anche per le operazioni non direttamente riferite a detta stabile organizzazione.

MODIFICHE APPORTATE dal D.L. 135/2009

modiFiCHe normAtive: la Circolare n. 49/2009 dell’Assonime suddivide le novità apportate dall’art. 11, D.L. 135/2009 come segue:

modalità●● di identificazione dei soggetti non residenti;operazioni rese direttamente●● dal soggetto non residente nei confronti di «consumatori finali»;condizioni●● per l’ammissione alla procedura di rimborso ex art. 38-ter, D.P.R. 633/1972.

identiFiCAzione dei Soggetti non reSidenti: il citato art. 11, D.L. 135/2009 ha modificato l’art. 17, co. 2, D.P.R. 633/1972, eliminando la possibilità per il soggetto non residente già dotato di stabile organizzazione in Italia di no-minare altresì un rappresentante fiscale ovvero di identificarsi direttamente ex art. 35-ter, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 235b].

Pertanto, come sottolineato dall’Assonime, dopo le modifiche apportate dal D.L. 135/2009, il soggetto non residente può identificarsi ai fini Iva in Italia alternativamente:

istituendo una ●● stabile organizzazione;nominando un ●● rappresentante fiscale;in ●● modo diretto (art. 35-ter).Conseguentemente, il soggetto non resi-

dente può, a differenza del passato, essere titolare di un solo numero di partita iva. A tale proposito, l’Assonime sollecita un apposi-to adeguamento della modulistica relativa alla dichiarazione di inizio, variazione e cessazione attività, che attualmente prevede ancora la pos-sibile «duplicazione» di posizione Iva da parte dei non residenti. Per quanto riguarda, invece, la dichiarazione annuale iva, le bozze attualmente disponibili (Iva 2010) tengono già conto delle novità suddette, eliminando dal frontespizio del modello il rigo in precedenza riservato all’indicazione del «codice fiscale attribuito alla stabile organizzazione» da parte dei soggetti non residenti che già possedevano una stabile organizzazione in Italia.

operAzioni reSe direttAmente nei ConFronti di Soggetti non pASSivi d’impoStA: poiché la stabile organizzazione, nel caso sia istituita, possiede ora una «attrazione» per tutte le ope-razioni effettuate dal soggetto non residente nel nostro territorio, laddove siano effettuate operazioni direttamente dalla casa madre nei confronti di «consumatori finali», i quali non possono, quindi, procedere al reverse charge, è necessario, come evidenziato dall’Assonime nella Circolare n. 49/2009, che il soggetto non residente informi la stabile organizzazione della volontà di effettuare dette operazioni, al fine di consentire alla stessa di porre in essere tutti gli adempimenti previsti dalla normativa Iva (fatturazione, registrazione, ecc.).

Condizioni per la proCedurA di rimBorSo ex art. 38-ter: in base alla nuova versione dell’art. 38-ter, D.P.R. 633/1972 è ora previsto che i sog-getti non residenti, in relazione agli acquisti di beni e servizi effettuati in italia, possano recuperare l’iva mediante l’esercizio del diritto alla detrazione qualora posseggano nel nostro territorio una stabile organizzazione, a prescin-dere dal fatto che l’acquisto sia stato eseguito utilizzando la stessa stabile organizzazione, ov-vero direttamente da parte della casa madre.

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ASPETTI CRITICI

ASpetti CritiCi della nuovA normAtivA: nella Circolare n. 49/2009, l’Assonime segnala i se-guenti aspetti critici:

domande di rimborso:●● poiché le novità del D.L. 135/2009 sono entrate in vigore il 26.9.2009, per le domande di rimborso iva presentate dai soggetti non residenti con stabile organizzazione prima di tale data, il Centro operativo di Pescara dovrebbe proce-dere alla trattazione dell’istanza ed all’eroga-zione del relativo rimborso; al contrario, per quelle presentate successivamente, lo stesso Centro operativo dovrebbe rigettare l’istanza e consentire al contribuente l’esercizio del diritto alla detrazione;inerenza:●● per gli acquisti effettuati diret-tamente dalla casa madre, il cui diritto alla detrazione è comunque esercitato dalla stabile organizzazione, si pone la questione dell’inerenza di tali operazioni laddove la stabile organizzazione eserciti un’attività

diversa da quella della casa madre, ovvero qualora essa svolga un’attività esente, o comunque con un limitato diritto alla de-trazione. Sul punto, l’Assonime propone la possibilità per la stabile organizzazione di aggiungere, oltre al proprio, un altro codice di attività, corrispondente all’attività svolta dalla casa madre, separando in tal modo le attività ai sensi dell’art. 36, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 236];rimborso dell’imposta:●● in conseguenza di quanto evidenziato al punto precedente, per effetto dell’assenza di operazioni atti-ve da parte della casa madre, l’Iva portata in detrazione dalla stabile organizzazione confluirebbe nella liquidazione unitaria di quest’ultima, creando un minore debito d’imposta ovvero un’eccedenza a credito che potrebbe essere chiesta a rimborso secondo l’art. 30, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 230], la cui applicabilità anche al caso di specie dovrebbe formare oggetto di esplicito chiarimento da parte dell’Amministrazione finanziaria.

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iMPOSTe diReTTe

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IMPOSTE DIRETTE

TRATTAMENTO di FINE MANDATO all’AMMINISTRATORE

ASPETTI FISCALI e CONTRIBUTIVIdi Emanuele Rossi

Ai sensi dell’art. 105, co. 1, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋

5205], gli accantonamenti ai fondi di indennità di fine rapporto, istituiti ai sensi dell’art. 2117 del Co-dice civile, sono deducibili per competenza in con-formità alle disposizioni legislative e contrattuali che regolano il rapporto di lavoro dei dipendenti stessi. Per effetto del rimando operato dal co. 4 dello stesso articolo, risultano altresì deducibili gli accantona-menti relativi alle indennità di fine rapporto di cui alla lett. c), dell’art. 17, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5117]

(indennità relative a rapporti di collaborazione co-ordinata e continuativa, quali l’accantonamento al fondo Tfm attribuito all’amministratore). Secondo l’Adc di Milano (si veda Norma di compor-tamento n. 125) e l’Agenzia delle Entrate (si veda R.M. 22.5.2008, n. 211/E), il riferimento alla lett. c) dell’art. 17, D.P.R. 917/1986, comporta che l’ac-cantonamento al fondo Tfm è deducibile secondo il criterio di competenza, solo se il relativo atto di attribuzione risulta avere data certa, anteriore a quella di inizio del rapporto.

QUADRO NORMATIVO

trAttAmento di Fine mAndAto all’Ammi-niStrAtore: nelle società di medio-grandi dimensioni è solito attribuire all’organo ammi-nistrativo, oltre all’ordinario compenso, anche una retribuzione differita da corrispondersi al termine del mandato professionale, simile al Tfr riservato ai dipendenti.

Tale componente retributiva viene comune-mente denominata trattamento di fine mandato (di seguito, Tfm) e differisce dal Tfr per il fatto di non avere una disciplina specifica all’interno del Codice civile.

Infatti, mentre la consistenza del fondo Tfr è determinata ai sensi dell’art. 2120 c.c., (1) non vi è all’interno del Codice civile una norma a disciplina del fondo Tfm.

Ciò comporta che l’ammontare del Tfm spettante all’organo amministrativo, per effetto

del co. 1, dell’art. 2389 c.c., (2) viene deciso o in sede statutaria o in sede assembleare, con importanti ricadute sul versante fiscale.

ASpetti FiSCALi: come noto, non tutti gli accan-tonamenti stanziati in bilancio, seppur effettuati secondo corretti principi contabili, trovano anche rilevanza fiscale, valendo la regola di carattere generale secondo la quale gli accantonamenti risultano deducibili solo se così è espressamente previsto dal D.P.R. 917/1986. (3)

In particolare, ai sensi dell’art. 105, co. 1, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5205], «gli accantonamenti ai fondi per le indennità di fine rapporto e ai fondi di previdenza del personale dipendente istituiti ai sensi dell’articolo 2117 del codice civile, se costituiti in conti individuali dei singoli dipendenti, sono deducibili nei limiti delle quote

(1) Accantonamenti annui non superiori all’importo della retribuzione lorda divisa per 13,5, più una rivalutazione del fondo pregresso pari all’1,5% più il 75% dell’indice Istat.

(2) Per effetto del quale «i compensi spettanti ai membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono stabiliti all’atto della nomina o dall’assemblea».

(3) Per maggiori approfondimenti, si veda E. Rossi, «Fondi rischi “tassati” e fondi rischi “dedotti”», ne «La Settimana fiscale» n° 40/2009, pagg. 33-36.

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maturate nell’esercizio in conformità alle dispo-sizioni legislative e contrattuali che regolano il rapporto di lavoro dei dipendenti stessi».

Per effetto poi del co. 4 dello stesso articolo, le disposizioni di cui al co. 1 valgono anche in relazione agli accantonamenti relativi alle inden-nità di fine rapporto di cui alla lett. c), del co. 1, dell’art. 17, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5117]. L’art. 17, D.P.R. 917/1986, è l’articolo che prevede le casi-stiche per le quali viene applicata la tassazione separata del reddito prodotto; (4) in particolare, la lett. c) prevede l’applicazione della tassazione separata nel caso di «indennità percepite per la cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, di cui al comma 2 dell’articolo 49, se il diritto all’indennità risulta da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto, nonché, in ogni caso, le somme e i valori comunque percepiti, al netto delle spese legali sostenute, anche se a titolo risarcitorio o nel contesto di procedure esecutive, a seguito di provvedimenti dell’autorità giudiziaria o di transazioni relativi alla risoluzione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa». Sulla base del dettato normativo, due sono le principali problematiche legate alla deducibilità dell’accantonamento al fondo Tfm:

il problema della ●● data certa anteriore a quella di inizio del rapporto;la ●● congruità dell’accantonamento stanziato in bilancio.

proBLemA della dAtA CertA: ai sensi del co. 5, dell’art. 95, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5195], i com-pensi degli amministratori delle società soggette all’Ires, anziché secondo l’ordinario criterio di competenza, sono deducibili secondo il criterio di cassa, ovverosia all’atto del pagamento.

Per effetto del co. 1, dell’art. 105, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5205], la quota di retribuzione differita relativa al Tfm, invece, risulta deducibile secondo il criterio di competenza, sempre che il relativo accantonamento sia stato effettuato in conformità alle disposizioni legislative e contrattuali che regolano il rapporto di lavoro tra l’amministratore e la società.

Tralasciando per il momento il problema legato alla congruità dell’accantonamento ef-fettuato, ci si vuole soffermare sull’applicazione del criterio di competenza, che, per l’Adc di Milano (5) e per l’Agenzia delle Entrate (6) è condizionato al fatto che l’attribuzione del Tfm avvenga mediante un atto avente data certa rispetto all’inizio del rapporto.

In particolare, secondo le Entrate, il rinvio che il co. 4, dell’art. 105, D.P.R. 917/1986, fa della lett.

c), del co. 1, dell’art. 17, D.P.R. 917/1986, deve «rigorosamente ed esclusivamente intendersi quale specifico riferimento ai rapporti risultanti da data certa con la conseguenza che, per i rapporti che non soddisfano tale condizione, viene meno la deducibilità del relativo accan-tonamento per indennità di fine mandato. La deduzione del relativo costo, pertanto, avverrà nell’anno di effettiva erogazione dell’indennità medesima». Come dire, ove non vi fosse il requisito della data certa testé citato, la quota parte di retribuzione differita (Tfm) spettante all’amministratore avrà rilevanza fiscale in capo alla società alla stregua della quota parte rife-rita al compenso ordinario: deducibilità legata all’anno di erogazione, con temporanea ripresa a tassazione dei componenti negativi di reddito (compensi ed accantonamenti) precedentemente stanziati a bilancio.

Chi scrive, ritiene di non aderire a tale tesi restrittiva, per un semplice motivo: l’inciso «diritto all’indennità risultante da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto», riguarda unicamente la sfera soggettiva dell’ammini-stratore percipiente, non quella della società committente.

L’obiettivo del Legislatore è stato quello di evitare che il beneficio della tassazione separata fosse concesso per somme pattuite successiva-mente, in relazione a periodi già trascorsi; ad evitare, quindi, un uso distorto di tale istituto da parte del percipiente, non già per porre un discrimen in capo alla società, relativamente all’applicazione o meno del principio di compe-tenza, in merito alla deducibilità degli accanto-namenti al fondo tfm stanziati in bilancio.

In buona sostanza, per effetto del co. 1, dell’art. 105, D.P.R. 917/1986, il criterio di com-petenza dovrebbe trovare sempre applicazione, comportando uno sfasamento temporale tra il momento in cui il componente negativo viene dedotto da parte della società (esercizio in cui transita in bilancio l’accantonamento) e quello in cui l’indennità viene tassata in capo all’amministratore (esercizio in cui il Tfm viene erogato).

La presenza o meno di un’attribuzione di Tfm avente data certa rispetto all’inizio del rapporto comporta quindi solo una diversa modalità di tassazione in capo all’amministratore perci-piente: tassazione separata, ovvero ordinaria in assenza di data certa.

Chiarite le ricadute connesse ad una manca-ta attribuzione di Tfm avente data anteriore a quella di inizio del rapporto, occorre ora chiarire cosa vada inteso per documento di attribuzione

(4) Per maggiori approfondimenti, si veda l’art. 21, D.P.R. 917/1986.(5) Norma di comportamento n. 125.(6) R.M. 22.5.2008, n. 211/E.

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avente data certa rispetto a quella di inizio del rapporto; la norma di comportamento n. 125 dell’Adc di Milano, indica come mezzi idonei a fornire data certa:

l’●● estratto notarile della delibera assembleare interessata;la ●● vidimazione notarile del libro stesso ex art. 1, R.D.L. 1666/1937;la ●● notifica rituale della delibera all’ammini-stratore (da parte dell’ufficiale giudiziario o mezzo equivalente);la ●● convalida con la trasmissione della delibe-ra a mezzo raccomandata non imbustata;la ●● registrazione della delibera all’Agenzia delle Entrate.Poiché la decisione in merito all’attribuzione

del Tfm deve essere di data anteriore rispetto a quella di inizio del rapporto, in caso di am-ministratore già in carica, occorre interrompere il rapporto in corso con formali dimissioni, deliberare il diritto all’indennità e conferire un nuovo incarico.

Un dubbio che dovrebbe essere chiarito dall’Agenzia delle Entrate, è se il tutto possa essere previsto all’interno di un’unica delibera assembleare, nella quale l’assemblea, preso atto delle dimissioni dell’amministratore, legate ad esempio ad uno «scontento economico», provveda ad affidare allo stesso un reincarico, attribuendogli al contempo un Tfm da accanto-narsi secondo precise modalità.

È vero che la norma richiede un’attribuzione «anteriore», ma non si vede il motivo per qui questa non possa essere anche «contestuale».

Ancora, l’attribuzione del Tfm può essere fatta anche mediante l’inserimento di apposita clausola statutaria in sede costitutiva; l’unica controindicazione, in tal caso, sta nel fatto che ove sia necessario un cambio di amministratore, per il quale non si intende riconoscere l’inden-nità in questione, ci sono gli aggravi economici legati ad un’assemblea straordinaria da tenersi con la presenza di un notaio, al fine di espungere dallo statuto la clausola in questione.

CongruitÀ dell’ACCAntonAmento al Fondo tFm: come visto in precedenza, mentre l’accan-tonamento al fondo Tfr viene ritenuto congruo (rectius, deducibile) quando non superiore a quello determinato in conformità alle specifiche fornite dall’art. 2120 c.c., l’accantonamento al

fondo Tfm non risulta disciplinato da alcuna norma del Codice civile e la sua determinazione è rimessa alla volontà dei soci.

Tale vuoto normativo comporta che non sono infrequenti riprese a tassazione operate dagli organi verificatori, legate ad accantonamenti a fondi Tfm ritenuti non congrui. (7) L’entità dell’accantonamento al fondo Tfm, come d’al-tronde lo stesso compenso corrisposto agli amministratori, risulta sindacabile da parte del Fisco? La domanda è di difficile risposta, stan-te soprattutto il fatto che anche in seno alla Suprema Corte di Cassazione non vi è unità di vedute: ci sono infatti precedenti che sono per la sindacabilità del compenso (8) corrisposto agli amministratori, (9) altri che sono per la sua non sindacabilità. (10)

Senza dilungarci troppo sui profili di elusività che si celano dietro a compensi piuttosto che ad accantonamenti appositamente «gonfiati», ciò che si intende sottolineare è che la verifica della congruità dei componenti di reddito in questione dovrebbe avvenire in base all’inerenza degli stessi, tenendo bene a mente il principio di causalità sottostante al diritto di deduzione spettante ad ogni singolo contribuente; ovvero il contribuente deduce il costo, nella misura in cui lo stesso è legato all’attività d’impresa esercitata, alla capacità cioè che ha tale spesa di produrre reddito.

In base a tale assunto, quindi, il compenso dell’amministratore sarà suscettibile di ripresa a tassazione, nella misura in cui lo stesso risulta sproporzionato secondo il principio di causali-tà: in poche parole la spesa sostenuta risulta superiore ai benefici, anche potenziali, cui la stessa è finalizzata. Questo per il compenso ordinario.

Per l’accantonamento al fondo Tfm occorre fare qualche considerazione in più. Oltre al principio di causalità, infatti, in questo caso entra in gioco anche un’altra variabile: l’au-tofinanziamento perpetrato dall’imprenditore. Ben può accadere, infatti, che l’amministratore, socio di maggioranza di una società, decida di ridursi il compenso ordinario, in favore di quello «differito», al fine di autofinanziare la società, senza con ciò perdere i benefici fiscali. In tali casi, se il verificatore operasse tenendo a mente solo il principio di causalità sotteso all’inerenza del costo incapperebbe nell’ errore

(7) Il problema è che non essendo prevista alcuna norma che pone dei limiti all’accantonamento, la deducibilità av-viene secondo il consueto principio di derivazione del reddito di cui all’art. 83, D.P.R. 917/1986. Con possibilità di contestazione da parte del fisco, nel caso in cui il componente di reddito in questione sia ritenuto non congruo, o meglio, in parte non inerente all’attività d’impresa esercitata.

(8) Stesse conclusioni possono essere tratte per il Tfm, che altro non è se non un compenso «differito» spettante all’amministratore.

(9) Cass. 12813/2000, Cass. 13478/2001.(10) Cass. 6599/2002, Cass. 21155/2005.

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di riprendere a tassazione l’accantonamento, perché, vista la mancanza di proporzionalità tra questo ed il compenso ordinario erogato, il primo parrebbe mancare ab origine di giustifi-cazione economica.

Occorre invece avere larghezza di vedute, preservando chi fa un’applicazione virtuosa dell’accantonamento al fondo Tfm «patrimo-nializzando» l’impresa, perché una volta veri-ficato che effettivamente le risorse sono state mantenute in azienda non può certo invocarsi una sindacabilità di scelta vista la mancanza di qualsivoglia profilo di elusività.

riFLeSSi irAp e ASpetti ContriButivi del tFm: abbiamo accennato al fatto che il Tfm rappresenti una sorta di retribuzione differita spettante all’amministratore (o a chiunque venga inquadrato nell’ambito di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e venga attribuito un Tfm).

Proprio tale peculiarità fa sì che l’accantona-mento al fondo Tfm segua lo stesso trattamento previsto ai fini irap per il compenso ordinario: quindi, vista l’indeducibilità ai fini Irap del secondo (a meno che l’amministratore sia un libero professionista sprovvisto di autonoma organizzazione), risulterà altresì indeducibile ai fini irap anche l’accantonamento al fondo tfm transitato in bilancio.

Ai fini contributivi, con nota prot. 27/7265 del 15.3.2002, l’Inps ha ritenuto assoggettabili alla gestione separata anche le somme relati-ve al trattamento di fine mandato corrisposto agli amministratori di società, poiché sono comunque rapporti che traggono origine da un rapporto di collaborazione coordinata e conti-nuativa. Tale posizione fa però sorgere numerosi dubbi: è infatti possibile sostenere che il Tfm sia equiparabile al Tfr e pertanto non soggetto a contribuzione.

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www.24orefrizzera.itRivista licenziata per la stampa il 29 dicembre 2009

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ACCERTAMENTO

SCUDO FISCALE e REDDITOMETRO per le DISPONIBILITÀ REGOLARIZZATE

SPESE per INCREMENTI PATRIMONIALIdi Fabio Carrirolo

L’accertamento sintetico trova il proprio fondamen-to giuridico di riferimento nell’art. 38, co. 4, D.P.R. 29.9.1973, n. 600 [CFF ➋ 6338]. Il co. 5 del medesimo articolo consente la rettifica del reddito dichiarato anche sulla base delle spese per incrementi patrimoniali sostenute dai contri-

buenti. Lo scudo fiscale ter è stato introdotto dall’art. 13-bis, D.L. 1.7.2009, n. 78, conv. con modif. dalla L. 3.8.2009, n. 102 [CFF ➋ 6224b], e consente la regola-rizzazione degli investimenti patrimoniali all’este-ro.

QUADRO NORMATIVO

ACCertAmento SintetiCo: nell’ambito dell’ac-certamento sintetico (redditometro) ai fini delle imposte sui redditi, secondo l’art. 38, co. 4, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋ 6338], se il reddito complessivo netto accertabile si discosta di almeno 1/4 da quello dichiarato, l’Ufficio fiscale può, in base ad elementi e circostanze di fatto certi, rideter-minare sinteticamente il reddito complessivo netto del contribuente.

Gli Uffici sono abilitati anche a ricostruire «sinteticamente» il reddito complessivo dei contribuenti in presenza di spese per incrementi patrimoniali ingiustificate, le quali si presumono sostenute, salvo prova contraria, con redditi conseguiti, in quote costanti, nell’anno in cui i cespiti sono stati acquistati e nei quattro anni precedenti (art. 38, co. 5).

SCudo FiSCALe: il cd. «scudo fiscale ter», intro-dotto dall’art. 13-bis, D.L. 78/2009, conv. con

modif. dalla L. 102/2009 [CFF ➋ 6224b], ripercorre con alcune peculiarità proprie la strada dei pre-cedenti istituti del 2001/2002, (1) connettendosi però a un «rilancio» delle operazioni di contrasto al fenomeno dell’elusione/evasione tributaria internazionale, a seguito di un’azione promossa dall’Ocse e dai Paesi del «G20».

In particolare, il nuovo scudo consente il rim-patrio, ovvero la regolarizzazione, per le attività estere detenute in Paesi facenti parte dell’Ue o facenti parte dello Spazio economico europeo (See), e prevede – a fronte della regolarizzazione o del rimpatrio delle attività – l’assolvimento di un’imposta straordinaria nella misura del 50% su una base imponibile pari al 2% annuo per 5 anni dell’investimento non segnalato (corri-spondente in totale al 5%). (2)

I contribuenti interessati potevano provvede-re al rimpatrio o alla regolarizzazione entro il 15.12.2009 (3) (la data iniziale per l’adesione era

(1) Ci si riferisce agli istituti introdotti dal D.L. 25.9.2001, n. 350 (conv. con modif. dalla L. 23.11.2001, n. 409), succes-sivamente integrato dall’art. 1, co. 2-bis, D.L. 22.2.2002, n. 12 (conv. con modif. dalla L. 23.4.2002, n. 73); dall’art. 20, L. 27.12.2002, n. 289 (Finanziaria 2003) [CFF ➋ 7126a], il quale prevedeva l’applicazione delle disposizioni del Capo III del D.L. 350/2001 e dell’art. 1, co. 2-bis, D.L. 12/2002.

(2) Le violazioni che possono essere sanate mediante lo scudo sono quelle correlate all’omessa o infedele compilazione del Quadro RW del Modello Unico, il quale serve a controllare i movimenti finanziari con l’estero e di contenere l’uso del contante (principalmente a fini di contrasto al fenomeno del riciclaggio). Il modulo dev’essere presentato dalle persone fisiche residenti in Italia che detengono investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria, attraverso le quali possono essere conseguiti redditi di fonte estera imponibili in Italia.

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quella del 15 settembre). Se però il rimpatrio e/o la regolarizzazione delle attività richiede «adempimenti di notevole complessità», il ter-mine ultimo per procedere passa al 31.12.2010. (4) Secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate in considerazione delle particolari «difficoltà gestionali ed operative nell’esecu-zione delle operazioni di rimpatrio delle attività detenute a San marino», le operazioni di emer-sione riferite alle disponibilità detenute in tale Repubblica potranno concludersi anche dopo il 15.12.2009 ed entro il 30.6.2010. (5)

Occorre, infine, tener conto del decreto-legge relativo alla proroga dello scudo fiscale, prean-nunciato dal comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 17.12.2009. Secondo le nuove regole, dall’entrata in vigore del decreto-legge fino al 28.2.2010 verrà appli-cata l’aliquota dell’imposta straordinaria del 6%, mentre dall’1.3.2010 e fino al 30.4.2010 l’aliquota passerà al 7%.

Beni immoBiLi all’eStero: la proprietà, od altro titolo in base al quale può essere esercitato il possesso, di beni immobili rileva ai fini dell’ac-certamento sintetico quale indice di capacità contributiva, e può inoltre essere visto quale incremento patrimoniale da giustificare, il cui valore può essere «trasformato» in reddito presunto pro-quota per cinque periodi d’im-posta.

In tale meccanismo entrano anche i beni immobili detenuti all’estero, ma a tale riguardo occorre aver presente quali possano essere gli effetti dello scudo fiscale, istituto idoneo a precludere le attività accertative del Fisco, an-che nella forma di cui all’art. 38, co. 4, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋ 6338].

Per poter essere regolarizzati (evidentemente, data la natura dei beni, non rimpatriati), i beni immobili devono aver prodotto ricchezza imponi-bile in Italia nei periodi d’imposta 2004-2008.

riCoStruzione SintetiCA in dettAgLio: la modalità di calcolo attraverso la quale viene ottenuto il reddito sintetico prevede i seguenti passaggi: (6)

individuazione●● dell’importo reddituale at-

tribuito a ciascun indice di capacità contri-butiva;moltiplicazione●● per il relativo coefficiente.Il valore così ottenuto va innanzitutto rappor-

tato ai mesi di effettivo possesso (se inferiore ai dodici mesi) e, quindi, ridotto della percentuale di partecipazione alle spese da parte di terzi, diversi dai familiari a carico. Se il bene o servizio è usato in parte anche per un’attività di impre-sa o di lavoro autonomo, l’importo dev’essere ulteriormente ridotto della percentuale di uso relativa a tale attività.

Gli importi dei vari indici di ricchezza ottenuti devono essere sommati considerando:

l’importo più elevato al ●● 100%;il secondo importo al ●● 60%;il terzo importo al ●● 50%;il quarto importo al ●● 40%;tutti gli importi successivi al ●● 20%.I valori ridotti non possono comunque

essere inferiori all’importo base, cioè a quello utilizzato per la moltiplicazione con il relativo coefficiente. Al reddito determinato secondo le operazioni sopra indicate dev’essere aggiunta la quota di 1/5 degli incrementi patrimoniali di beni per acquisti effettuati nell’anno in esame e nei quattro anni precedenti (dopo le modifi-cazioni apportate dall’art. 2, co. 14-quater, D.L. 203/2005: in precedenza gli incrementi patrimo-niali erano «spalmati» sull’anno di riferimento e sui cinque anni precedenti, e quindi la quota era pari a 1/6).

redditometro e immoBiLi poSSeduti all’eSte-ro: secondo l’ultima tabella dei coefficienti, le «residenze secondarie in proprietà o altro diritto reale o detenute a titolo gratuito ubicate all’estero» rilevano in misura assai modesta nella determinazione dell’imponibile sintetico, giacché tali beni sono assunti in base al valore di e 16,13 annui al mq, e con un coefficiente 8. Ciò significa che la proprietà (o il diverso diritto o la detenzione gratuita) di un immobile abitativo di 100 metri quadrati all’estero rileva ai fini della ricostruzione reddituale per meno di e 13.000, somma che – se raffrontata ai valori di mercato correnti in molti Paesi esteri – risulta irrisoria:

(3) Peraltro, secondo quanto è stato precisato nella C.M. 10.10.2009, n. 43/E (paragrafo 4), «tenuto conto delle concrete difficoltà che possono essere riscontrate nel rimpatrio o nella regolarizzazione di determinate attività finanziarie che comportano la previa effettuazione di complessi adempimenti da parte del contribuente o degli intermediari, (...) qualora alla data del 15 dicembre 2009 le operazioni di emersione non siano ancora concluse per cause oggettive non dipendenti dalla volontà dell’interessato, gli effetti derivanti dalla dichiarazione riservata si producono in ogni caso a condizione che le medesime operazioni siano perfezionate entro una data ragionevolmente ravvicinata al termine previsto dalla norma. In ogni caso l’imposta straordinaria deve essere corrisposta entro e non oltre il 15 dicembre 2009».

(4) Cfr. quanto precisato dalla C.M. 30.11.2009, n. 50/E.(5) Cfr. sul punto la C.M. 2.12.2009, n. 52/E.(6) Cfr. quanto riportato nella C.M. 30.4.1999, n. 101/E.

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Il concorso all’imponibile sintetico diviene più modesto quando sono presenti altri beni, come ad esempio, un appartamento in Italia adibito a residenza principale da parte del contribuente e dei suoi familiari. Il valore standard per mq è

fatto pari in tal caso a e 27,43, mentre il coef-ficiente applicato è pari a 5. Si ipotizza altresì l’assenza di mutui (7) e di altri beni rilevanti ai fini del calcolo. L’immobile italiano è anch’esso di 100 mq.

1° CASO

Area dell’immobile valore annuo/mq Coefficiente Concorso al reddito

determinato sinteticamente

100 16,13 8 e 12.904

2° CASO

Area dell’immobile valore annuo/mq Coefficiente Concorso al reddito

determinato sinteticamente

100 27,43 5 e 13.715

1° e 2° CASO

importo percentuale applicabile Concorso al reddito sintetico

Primo importo e 13.715 100% e 13.715

Secondo importo e 12.904 60% e 7.742,40

totale concorso al reddito sintetico e 21.457,40

(7) L’importo risultante dal calcolo dev’essere infatti incrementato tenendo conto delle rate di ammortamento degli eventuali mutui contratti per l’acquisto.

A questo punto, concorrono al calcolo un importo più elevato (pari a e 13.715) e un se-condo importo (pari a e 12.904), che devono

essere computati secondo le modalità indicate dal D.M. 10.9.1992 ed esplicate dalla prassi interpretativa ministeriale.

Occorre però considerare la concorrente applicazione della regola di cui al co. 5, dell’art. 38 [CFF ➋ 6338], in relazione agli investimenti per immobili effettuati nel periodo d’imposta e nei quattro precedenti. Se quindi – per ipotesi – il bene immobile all’estero è stato acqui-stato nel periodo d’imposta 2009, alle spese standard collegate al suo mantenimento deve aggiungersi il reddito presunto necessario ad assicurare l’acquisto del bene medesimo. Se il

valore è fatto pari a e 300.000, ad esempio, si tratterà di incrementi patrimoniali presunti di e

60.000 per anno/periodo d’imposta, che faranno lievitare l’imponibile ricostruito a e 81.457,40 complessivi.

ComBinAzione tra SCudo FiSCALe e ACCertA-mento SintetiCo: secondo la C.M. 43/E/2009 (paragrafo 10), in coerenza con la prassi pre-gressa in materia di scudo fiscale (riferita alle

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AcceRTAMenTO

N. 1 - 15 gennaio 2010 44

precedenti versioni del 2001 e del 2002), (8) «(...) l’effetto preclusivo dell’accertamento (...) può (...) essere opposto anche nei confronti di accerta-menti di tipo “sintetico”, come nell’ipotesi di contestazione di un maggior reddito complessivo riferibile anche astrattamente alle attività ogget-to di emersione. Per converso, gli effetti della dichiarazione riservata non possono essere fatti valere a tali fini qualora l’accertamento abbia ad oggetto elementi che nulla hanno a che vedere con attività per le quali si è usufruito del regime di emersione, come nel caso, ad esempio, di rilievi sulla competenza di oneri e in altre ipotesi in cui non possa configurarsi in astratto una connessione tra i maggiori imponibili accertati e le attività emerse».

Occorre però evidenziare che, secondo le indicazioni della circolare, il contribuente che intende opporre lo scudo all’Ufficio verificatore/accertatore deve farlo all’inizio del controllo, e la copertura assicurata dall’istituto opera «(...) fino a concorrenza degli importi esposti nella dichiarazione riservata – sui maggiori imponibili accertati, rappresentati dalle somme o dalle attività rimpatriate o regolarizzate».

QuALCHe preCiSAzione: secondo quanto è posto in evidenza dall’Agenzia nella C.M. 43/E/2009, il contribuente che ha usufruito dello scudo fiscale deve opporre la causa preclusiva/estintiva

o all’inizio delle attività di controllo in loco, o entro i 30 giorni successivi alla notifica (formale conoscenza) dell’atto impositivo o dell’atto di contestazione.

Occorre, quindi, considerare che le attività di accertamento dell’Amministrazione potrebbero comunque aver luogo:

per gli eventuali ●● importi eccedenti rispetto alle somme oggetto di regolarizzazione o di rimpatrio (se, ad esempio, l’incremento patrimoniale contestabile si rivela superiore a quanto è fatto oggetto della dichiarazione riservata);se gli eventuali ●● importi regolarizzati non appaiono correlabili al possesso dell’immo-bile all’estero;se il contribuente ●● tarda a opporre all’Ufficio gli effetti estintivi/preclusivi dello scudo.Si consideri, infine, che ai sensi del co. 3,

dell’art. 13-bis, D.L. 78/2009 [CFF ➋ 6224b], il rim-patrio o la regolarizzazione «(...) si perfezionano con il pagamento dell'imposta e non possono in ogni caso costituire elemento utilizzabile a sfa-vore del contribuente, in ogni sede amministra-tiva o giudiziaria, civile, amministrativa ovvero tributaria, in via autonoma o addizionale, con esclusione dei procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».

(8) Può esser fatto riferimento in particolare alla C.M. 30.1.2002, n. 9/E (paragrafo 1.29).

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AcceRTAMenTO

N. 1 - 15 gennaio 201045

ACCERTAMENTO

CARTELLA ESATTORIALENOTIFICA a MEZZO POSTA

di Luca Polverino

L’attività di notifica delle cartelle esattoriali e degli altri atti della riscossione è disciplinata, in base al principio di specialità dall’art. 26, D.P.R. 602/1973 [CFF ➋ 7226], dall’art. 60, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋

6360] e, in quanto applicabili, e con alcune eccezioni, dalle disposizioni di carattere generale contenute ne-gli artt. 137 e segg. c.p.c.Ai sensi dell’art. 26, D.P.R. 602/1973 la notifica del-la cartella di pagamento può essere effettuata an-che mediante l’invio di raccomandata con avviso di ricevimento; in tal caso la cartella è notificata in

plico chiuso e la notifica si considera avvenuta nella data indicata nell’avviso di ricevimento sottoscrit-to dal destinatario ovvero da persone di famiglia o addette alla casa, all’ufficio o all’azienda o dal portiere dello stabile dove è l’abitazione, l’ufficio o l’azienda.L’art. 60, D.P.R. 600/1973 stabilisce che «qualunque notificazione a mezzo del servizio postale si consi-dera fatta nella data della spedizione; i termini che hanno inizio dalla notificazione decorrono dalla da-ta in cui l’atto è ricevuto».

QUADRO NORMATIVO

CArteLLA eSAttoriALe – notiFiCA: la notificazio-ne della cartella esattoriale può essere eseguita anche mediante invio, da parte dell’esattore, di lettera raccomandata con avviso di ricevimento ed in tale ipotesi la legge non prevede la reda-zione di alcuna relata di notifica.

È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione, Sez. trib., con la Sentenza 19.6.2009, n. 14327, pronuncia che consente di dirimere una questione ancora dibattuta in dottrina ed in giurisprudenza.

normAtivA, prASSi e giuriSprudenzA di ri-Ferimento: ai sensi dell’art. 26, D.P.R. 602/1973 [CFF ➋ 7226] la notifica della cartella di pagamen-to può essere effettuata anche mediante l’invio di raccomandata con avviso di ricevimento; in tal caso la cartella è notificata in plico chiuso e la notifica si considera avvenuta nella data indicata nell’avviso di ricevimento sottoscritto dal destinatario ovvero da persone di famiglia o addette alla casa, all’ufficio o all’azienda o dal portiere dello stabile dove è l’abitazione, l’ufficio o l’azienda. (1)

Con il D.L. 223/2006 (decreto Bersani) è stato introdotto un ultimo comma all’art. 60, D.P.R.

600/1973 [CFF ➋ 6360] secondo il quale «qualun-que notificazione a mezzo del servizio postale si considera fatta nella data della spedizione; i termini che hanno inizio dalla notificazione decorrono dalla data in cui l’atto è ricevuto».

Il Legislatore, in questo caso, ha inteso recepire un principio giuridico affermato dalla Corte Costituzionale (cfr. Sentenze della Corte Costituzionale nn. 477/2002 e 28/2004) in base al quale «nei confronti del notificante, la notifica si perfeziona al momento della consegna dell’atto all’agente notificatore-ufficiale giudiziario, mes-so o servizio postale, mentre, nei confronti del destinatario, nel momento in cui l’atto è dallo stesso ricevuto o è pervenuto nella sua sfera di conoscibilità».

Pertanto, in caso di notifica della cartella di pagamento a mezzo del servizio postale e per quanto concerne la data di avvenuta notifica-zione e i termini che hanno inizio da essa, si applica la citata disposizione.

L’invio della raccomandata può essere fatto direttamente dall’agente della riscossione (e per questi l’ufficiale di riscossione) senza la neces-sità di dover utilizzare un ufficiale giudiziario od un messo.

(1) Norma così modificata dall’art. 12, D.Lgs. 26.2.1999, n. 46 e dall’art. 1, D.Lgs. 27.4.2001, n. 193.

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AcceRTAMenTO

N. 1 - 15 gennaio 2010 46

La forma di notificazione a mezzo posta si avvale della cooperazione di due soggetti distin-ti: l’ufficiale di riscossione e l’ufficiale postale.

All’ufficiale di riscossione spetta la fase preliminare della consegna dell’atto all’ufficio postale; esso infatti consegna l’atto all’ufficio postale dopo, secondo quanto affermato da un primo orientamento, aver scritto la relazione di notifica sull’originale e sulla copia dell’atto, facendo menzione dell’ufficio postale per mezzo del quale spedisce la copia al destinatario in pie-go raccomandato con avviso di ricevimento.

La giurisprudenza di merito, infatti, in più occasioni ha sancito la necessaria compilazione della relata in caso di notifica a mezzo posta; in particolare si citano: Ctc, Sentenza n. 385/03; Ctp Salerno, sez. XV, Sentenza n. 291/03; Ctp Torino, sez. XIV, Sentenza n. 13/03.

Tale orientamento è criticato da chi pone in luce il carattere di specialità del citato art. 26, D.P.R. 602/1973 [CFF ➋ 7226] che, nel pre-vedere la notifica delle cartelle a mezzo posta non prescrive la compilazione della relata di notifica. Norma che, in quanto speciale, prevale su quelle risultanti dal combinato disposto di cui agli artt. 148 c.p.c. e 60, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋ 6360].

L’ufficiale di riscossione, inoltre, presenta contemporaneamente l’avviso di ricevimento, compilato con le indicazioni richieste dal modello predisposto dall’Amministrazione postale, con l’aggiunta del numero del registro cronologico. L’avviso di ricevimento, completato in ogni sua parte dall’ufficio postale che deve apporvi il suo timbro recante la data dello stesso giorno di consegna, è restituito in raccomandazione all’indirizzo indicato dall’ufficio notificante.

Quanto alla successiva attività che l’agente postale è tenuto a svolgere è prevista la se-guente disciplina: questi consegna il piego nelle mani proprie del destinatario e compila l’avviso di ricevimento.

Se la consegna non può essere fatta perso-nalmente al destinatario, il piego è consegnato, nel luogo indicato sulla busta che contiene l’atto da notificare, a persona di famiglia che conviva anche temporaneamente con lui ovvero addetta alla casa ovvero al servizio del destinatario, purché il consegnatario non sia persona mani-festamente affetta da malattia mentale o abbia età inferiore a quattordici anni.

In mancanza di dette persone, il piego può essere consegnato al portiere dello stabile ovvero a persona che, vincolata da rapporto di lavoro continuativo, è comunque tenuta alla

distribuzione della posta al destinatario. L’agente postale, inoltre, deve fare sottoscri-

vere dal ricevente l’avviso di ricevimento ed il registro cronologico facendo menzione, in caso di consegna a persona diversa dal destinatario, della qualifica del consegnatario (in caso di fa-miliare deve essere indicata la convivenza).

In caso di rifiuto a ricevere da parte del destinatario, compila l’avviso di ricevimento facendone menzione sulla cartolina di ritorno e la notifica si considera validamente eseguita.

Se le persone abilitate a ricevere il piego, in luogo del destinatario, rifiutano di riceverlo o di firmare il registro di consegna, ovvero se l’agente postale non può recapitarlo per tempo-ranea assenza del destinatario o per mancanza, inidoneità o assenza delle persone sopra men-zionate, il piego è depositato subito nell’ufficio postale. L’agente postale avvisa il destinatario di tale deposito mediante raccomandata con avviso di ricevimento. (2) Trascorsi dieci giorni dalla data in cui il piego è stato depositato nell’ufficio postale senza che il destinatario o un suo incaricato ne abbia curato il ritiro, il piego stesso è datato e sottoscritto dall’impiegato postale ed è subito restituito in raccomanda-zione, unitamente all’avviso di ricevimento, al mittente con l’indicazione «non ritirato». La notificazione si ha per eseguita decorsi dieci giorni dalla data del deposito.

Con riferimento a quest’ultima ipotesi ed alla luce della Sentenza della Corte Costituzionale 23.9.1998, n. 346, pronunciata al fine di rendere uniforme la disciplina in esame a quella dettata dall’art. 140 c.p.c., la notificazione a mezzo posta per compiuta giacenza si verifica quando:

il ●● plico non consegnato sia stato depositato presso l’ufficio postale; sia stato dato ●● avviso di tale deposito al de-stinatario per mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento;siano ●● trascorsi dieci giorni dall’avvenuto deposito presso l’ufficio postale.La notifica della cartella di pagamento può

essere effettuata anche fuori dall’ambito terri-toriale dell’agente provinciale.

reLAzione di notiFiCA: la notifica si perfeziona, anzitutto, con la consegna dell’atto al destinata-rio (salvo le ipotesi in seguito descritte). Segue, poi, l’attestazione dell’avvenuta consegna che avviene mediante compilazione della relazione di notifica, redatta negli appositi spazi del referto, datata e sottoscritta in modo leggibile.

(2) A seguito della Sentenza 23.9.1998, n. 346, della Corte Costituzionale, dichiarativa della parziale illegittimità costitu-zionale dell’art. 8, co. 2, L. 20.11.1982, n. 890, è illegittima la notificazione a mezzo posta ove l’ufficio postale, dopo aver constatato l’assenza del destinatario dal proprio domicilio, non gli ha dato notizia, mediante raccomandata con avviso di ricevimento, del deposito del plico presso l’ufficio postale (Cass. 4316/1999).

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AcceRTAMenTO

N. 1 - 15 gennaio 201047

L’art. 148 c.p.c, co. 1, stabilisce che «l’uffi-ciale giudiziario certifica l’eseguita notificazione mediante relazione da lui datata e sottoscrit-ta, apposta in calce all’originale e alla copia dell’atto».

La cartella è, pertanto, predisposta in modo che le annotazioni siano impresse anche sulla copia del referto che si trova all’interno della busta e che rimarrà al contribuente. L’origina-le del referto è, invece, staccato e conservato dall’ufficiale notificatore che dovrà restituirlo al responsabile del procedimento.

La relazione di notificazione certifica l’attività del notificatore ed è l’unica fonte di riscontro della stessa, con la conseguenza che «(...) le risultanze di detta relazione non possono es-sere interpretate o integrate successivamente» (Cass., 9217/1995; 5305/1999 e 11315/2000).

La relata di notifica fa fede, fino a querela di falso, delle attestazioni che riguardano l’attività svolta dal messo nonché dei fatti avvenuti e delle dichiarazioni rese in sua presenza.

Invece, per le altre attestazioni, frutto di informazioni a lui rese, la relazione di notifi-cazione fa fede fino a prova contraria (Cass., 7573/1983; 13925/1999; 5305/1999; 4590/2000 e 8799/2000).

In caso di discordanza tra la copia della relata in possesso del contribuente e la copia della stessa in possesso dell’ufficio, ai fini della valutazione della correttezza della notificazione prevale la prima (Cass., 111/1986; 6309/1994; 12575/1995 e 4358/2001).

In caso di discordanza sulla data, per il con-tribuente fa fede sempre e comunque la data apposta sull’atto che gli è stato notificato.

Ai sensi dell’art. 148 c.p.c. e dell’art. 60, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋ 6360] la relata, in calce e sull’originale, deve contenere la data, l’ora (se richiesta dal consegnatario), la persona cui è consegnato l’atto, le sue qualità (coniuge, figlio, altri conviventi, addetti alla casa, ufficio, azienda, portiere, vicino, legale rappresentante) il luogo di consegna, le eventuali ricerche fatte (anche anagrafiche) o i motivi della mancata consegna, le notizie raccolte sulla reperibilità del destinatario e, nei casi previsti dalla legge, la sottoscrizione di chi riceve l’atto.

Perché la relazione di notificazione di un atto esista e sia valida ai sensi dell’art. 148 c.p.c. non è necessario che il suo contenuto sia redatto in forma autografa personalmente dall’ufficiale giudiziario, essendo invece sufficiente che questi

attesti, mediante la sua sottoscrizione, l’attività compiuta e particolarmente la data di essa, nonché la persona alla quale ha consegnato la copia ed il luogo della consegna, indicazioni che, pertanto, ben possono essere riportate mediante scritturazione meccanica, anche con formula già predisposta ad opera della parte dalla quale l’attività stessa è stata richiesta e parzialmente da completare, o mediante l’uso di timbri sia per la formula da completare che per la data (cfr. Cass. 21.4.2004, n. 7660).

Corte di CASSAzione 19.6.2009, n. 14327: se-condo i giudici di legittimità, premesso che nel caso di specie la notifica è stata eseguita a mezzo posta – e si tratta di una circostanza pacifica tra le parti – occorre far presente che in ipotesi di cartella esattoriale emessa per la riscossione di sanzioni amministrative la notifica è espressamente disciplinata dall’art. 26, D.P.R. 602/1973 [CFF ➋ 7226], norma la quale, come ha già avuto modo di statuire la Suprema Corte, ha carattere di specialità rispetto all’art. 127, D.P.R. 43/1988 (che, per la notificazione degli atti e dei provvedimenti previsti dal decreto stesso, opera un rinvio all’art. 60, D.P.R. 600/1973 (cfr. Cass. 14105/2000).

Ora, secondo il disposto dell’art. 26, co. 1, secondo e terzo alinea, D.P.R. 602/1973, «la no-tificazione può essere eseguita, anche mediante invio, da parte dell’esattore, di lettera raccoman-data con avviso di ricevimento e la notificazione si ha per avvenuta alla data indicata nell’avviso di ricevimento sottoscritto da una delle persone previste dal comma successivo».

In tale ipotesi la legge non prevede, pertanto, la redazione di alcuna relata di notifica come risulta confermato per implicito dal disposto del penultimo comma dell’art. 26 citato, secondo il quale l’esattore è obbligato a conservare per cinque anni la matrice o la copia della cartella esattoriale con la relazione dell’avvenuta noti-ficazione o l’avviso di ricevimento, in ragione della forma di notificazione prescelta, al fine di farne esibizione su richiesta del contribuente o dell’Amministrazione.

Ne consegue l’insussistenza della nullità della notifica delle cartelle esattoriali. E ciò, senza considerare che anche l’eventuale nul-lità della notifica di una cartella esattoriale deve ritenersi sanata, per il raggiungimento dello scopo della notifica, dalla proposizione di una tempestiva e rituale opposizione (Cass. 4018/2007 e 18055/2004).

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i QUeSiTi dei LeTTORi

N. 1 - 15 gennaio 2010 48

Le RISPOSTE degli ESPERTIRubrica a cura di Mario Jannaccone e Carlo Delladio

IVA – «PRIMA CASA» in COMUNIONE con il CONIUGE

Una persona in regime di comunione legale può beneficiare dell’aliquota Iva ridotta del 4% per l’acquisto di un appartamento da adibire a «prima casa» se l’altro coniuge è già proprietario di un’altra casa di abitazione nello stesso Comune?

In primo luogo si osserva che le agevolazioni fiscali ai fini dell’Iva, dell’imposta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali relative alla costruzione o all’acquisto della «prima casa» si applicano se ricorrono le seguenti condizioni:

abitazione non di lusso●● : l’agevolazione riguarda le operazioni aventi ad oggetto le case di abitazione non di lusso, come individuate dal D.M. 2.8.1969, ubicate in determinati Comuni in relazione all’acquirente;ubicazione dell’abitazione●● : deve sussistere un collegamento tra l’ubicazione dell’immobile ed il luogo di residenza (presente o futuro) dell’acquirente o il luogo in cui questi svolge la propria attività (anche non lucrativa). Pertanto, deve verificarsi alternativamente uno dei seguenti casi:

l’immobile deve essere ubicato nel territorio del – Comune in cui l’acquirente abbia o trasferisca la propria residenza entro 18 mesi dall’acquisto;l’immobile deve ubicato nel territorio del Comune in cui l’acquirente svolga la – propria attività (lavoro, studio, ecc.);

acquisto:●● gli acquisti agevolati sono gli atti traslativi della proprietà e gli atti traslativi o costitutivi di diritti reali sulla casa di abitazione quali usufrutto, nuda proprietà, uso e abitazione;patrimonio dell’acquirente:●● l’acquirente non deve essere titolare di altri diritti su altre case di abitazione acquistate usufruendo delle agevolazioni fiscali. Le agevolazioni spet-tano all’acquirente se sussistono entrambe le seguenti condizioni:

l’acquirente – non è titolare, esclusivo o in comunione con il coniuge, del diritto di proprietà o di usufrutto, uso o abitazione su altre case ubicate nello stesso Comune nel quale l’immobile è acquistato;l’acquirente – non è titolare, nemmeno per quote, anche se detenute in regime di comunione legale dei beni, di altre case, o di diritti di usufrutto, uso o abitazione sulle stesse, compresa al nuda proprietà, situate nel territorio nazionale, per le quali l’acquirente abbia già usufruito delle stesse agevolazioni.

Si osserva, inoltre, che l’applicabilità delle aliquota ridotte va valutata non solo in relazione alla situazione patrimoniale di chi acquista la «prima casa», ma anche del coniuge in regime di comunione dei beni. Pertanto, l’agevolazione è esclusa nelle seguenti ipotesi:

l’acquirente è ●● titolare con il coniuge in comunione del diritto di proprietà o di usufrut-to, uso o abitazione su altre case situate nello stesso Comune nel quale l’immobile è acquistato;l’acquirente è ●● titolare con il coniuge in regime di comunione legale di una quota su altre case (o dei diritti indicati al punto precedente sulle abitazioni stesse, compresa la nuda proprietà) situate nel territorio nazionale per le quali l’acquirente abbia già usu-fruito delle stesse agevolazioni.

Più volte il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sostenuto l’applicabilità dei benefici fiscali limitatamente alla quota di pertinenza del coniuge per il quale sussistono i requisiti per l’agevolazione «prima casa» (tra le altre, R.M. 4.8.1984, prot. 250478, C.M. 11.7.1986, n.

IL QUESITO DELLA SETTIMANA

– continua –

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i QUeSiTi dei LeTTORi

N. 1 - 15 gennaio 201049

– segue – IL QUESITO DELLA SETTIMANA

43/3153, R.M. 26.5.2000 n. 76/E). Tuttavia, la Corte di Cassazione, con la sentenza 28.10.2000, n. 14237, ha affermato che le agevolazioni fiscali previste per la «prima casa» spettano ad entrambi i coniugi in comunione legale anche se i requisiti di legge sussistono in capo ad uno solo dei coniugi.

C.De.

RAVVEDIMENTO – CONTRATTO di LOCAZIONE PLURIENNALE

– OMESSO VERSAMENTO IMPOSTA di REGISTRO

Un contribuente ha omesso il versamen-to dell’imposta di registro dovuta per la seconda annualità di un contratto di locazione pluriennale. Può regolarizzare

la propria situazione avvalendosi del ravvedimento operoso?

La risposta al quesito è affermativa. Infatti, è possibile regolarizzare la violazione dell’omesso versamento usufruendo del ravvedimento ope-

roso previsto dall’art. 13, D.Lgs. 472/1997 [CFF ➋ 9476].In particolare, nel caso in cui il contribuente decida di regolarizzare la propria situazione entro il termine di 30 giorni dall’omissione (cd. ravvedimento breve), dovrà versare:

l’●● imposta dovuta unitamente agli inte-ressi moratori commisurati al tributo omesso, calcolati al tasso legale con maturazione giorno per giorno (1% annuo dall’1.1.2010);la ●● sanzione ridotta in misura del 2,5% dell’imposta dovuta (1/12 del 30%).

Se il mancato versamento viene regolariz-zato entro un anno dalla commissione della violazione (cd. ravvedimento lungo), il con-tribuente dovrà versare:

l’●● imposta dovuta unitamente agli inte-ressi moratori commisurati al tributo omesso, calcolati al tasso legale con maturazione giorno per giorno (1% annuo dall’1.1.2010);la ●● sanzione ridotta in misura del 3% dell’imposta dovuta (1/10 del 30%).

Ai fini del perfezionamento del ravvedimento operoso, se il pagamento delle somme dovu-

te viene effettuato mediante il modello F23, il versamento dell’imposta, unitamente agli interessi moratori, deve essere fatto, utiliz-zando lo specifico codice tributo previsto per il versamento dell’imposta stessa nel campo 11 «Codice Tributo». Sul modello di versamento andrà anche riportato:

il ●● codice dell’ufficio territorialmente com-petente nel campo 6 «Ufficio o Ente»; il codice «●● 671t» per il versamento della sanzione nel campo 11 «Codice Tribu-to»;la sigla «●● Sz» nel campo 9 «Causale»;l’●● anno cui si riferisce la violazione nel campo 10 «Estremi dell’Atto o del Docu-mento».

M.Ja.

CESSIONE di IMMOBILI – INDIVIDUAZIONE dell’ESERCIZIO

di COMPETENZA dei RICAVI

Vorrei sapere se sia vero che per gli immobili l’esercizio di competenza dei ricavi è quello in cui viene sottoscritto il rogito notarile anche se il corrispettivo

non viene pagato entro tale data.

La risposta è affermativa. Infatti, a norma dell’art 109, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5209], l’individuazione dell’eser-cizio di competenza è ancorata al ve-

rificarsi di determinate fattispecie giuridiche. In particolare, la norma prevede che:

per le ●● cessioni di beni mobili, è neces-sario considerare il momento della loro consegna ovvero della loro spedizione, indipendentemente dalla data in cui è sorto il titolo giuridico;per le ●● cessioni di beni immobili e per

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i QUeSiTi dei LeTTORi

N. 1 - 15 gennaio 2010 50

le aziende, il momento determinante in ambito fiscale è rappresentato dalla data di stipulazione dell’atto;per le ●● prestazioni di servizi, bisogna con-siderare la data di ultimazione degli stessi ovvero per quelle dipendenti da contratti di locazione, mutuo, assicurazione e altri contratti da cui derivano corrispettivi pe-riodici, alla data di maturazione dei cor-rispettivi, la cui imputazione va effettuata con gli stessi criteri dei ratei e risconti passivi e attivi;per i ●● proventi da emissione di obbligazioni e titoli similari, la differenza tra le somme dovute alla scadenza e quelle ricevute in dipendenza dell’emissione (disaggio di emissione) è deducibile in ciascun perio-do d’imposta per una quota determinata in conformità al piano di ammortamento del prestito.

Di conseguenza, con riferimento al caso po-sto in quesito, si osserva che l’esercizio in cui andranno dichiarati i ricavi della vendita dell’immobile è quello in cui viene sottoscritto il rogito notarile indipendentemente dalla data di pagamento dello stesso.

C.De.

IVA – SOMMA CORRISPOSTA a TITOLO di CAPARRA

CONFIRMATORIA

Si chiede di sapere quale sia il tratta-mento Iva delle somme versate a titolo di caparra confirmatoria in un preliminare di compravendita di un immobile.

Prima di tutto è opportuno precisare che, ai sensi dell’art. 1385 del Codice civile, la caparra confirmatoria non può considerarsi come un parziale

pagamento anticipato del prezzo, avendo tale somma esclusivamente funzione risarcitoria del danno nel caso in cui una delle parti risulti inadempiente.Di conseguenza, le somme versate a tale titolo (che deve risultare esplicitamente dal

contesto dell’atto) non possono farsi rientrare nella sfera di applicazione dell’iva, in quan-to, appunto, non costituiscono corrispettivi dell’operazione.Resta inteso che nel caso in cui al momento della stipula del contratto di vendita dell’im-mobile la caparra venga imputata come parziale pagamento alla prestazione dovuta, essa diviene parte del corrispettivo pattuito e come tale concorre alla formazione della base imponibile ai sensi dell’art. 13, co. 1, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 213].

M.Ja.

FATTURE PAGATE in RITARDO – INTERESSI MORATORI

e di DILAZIONE

Sono un libero professionista e vorrei sapere se gli interessi di mora di cui al D.Lgs. 231/2002 percepiti a seguito di tardivo pagamento di fatture emesse

costituiscano un reddito tassabile.

A questo proposito si osserva che gli interessi moratori e di dilazio-ne costituiscono redditi di lavoro autonomo e, quindi vanno tassati

secondo il principio di cassa, se riscossi in relazione al tardivo pagamento di compensi di lavoro autonomo.Si osserva, inoltre, che il D.Lgs. 231/2002 dando attuazione alla Direttiva Ue 2000/35/CE sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali ha previsto l’automa-tica applicazione degli interessi di mora dalla scadenza del termine di pagamento in base al tasso d’interesse diffuso semestralmente dal Ministero dell’Economia. Qualora il termine non sia fissato contrattualmente, gli interes-si decorrono dopo trenta giorni a partire, a seconda dei casi, dalla data di ricevimento della fattura, di ricevimento delle merci o della prestazione dei servizi, ovvero dalla data di accertamento della conformità della merce o dei servizi alle previsioni contrattuali.

C.De.

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