corriere cesenate 41-2015

Upload: settimanale-corriere-cesenate

Post on 07-Aug-2018

215 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    1/25

    Giovedì 19 novembre 2015

    Giovedì19 novembre 2015anno XLVIII (nuova serie)numero 41 - contiene I.P.euro 1,20

    41

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Sport 17 Volley, a 17 anni

    prima panchinain serie A1

    Cesena 10Polizia: il Capsha compiuto60 anni

    Longiano 12Gender, l’esperto:

    “I genitorisiano attenti”

    Cesenatico 11Portocanaleinsabbiato: urgenteil dragaggio

    Editoriale

    Chiesa santa e inquietadi Ernesto Diaco

      ngue

    innocente

    PARIGI, 16 NOVEMBRE 2015:DOLORE, COMMOZIONE E PREGHIERADOPO GLI ATTENTATI (FOTO AFP/SIR)

    Sacro CuoreQuattro paginedi testimonianze

    Speciale I-V Visita pastorale 6

    Il vescovo Douglassarà accoltoa San Pio X

    Da domenica 22 a do-menica 29 novembremonsignor Regattieri sarànella parrocchia guidatada don Egidio Zoffoli

    Convegno di Firenze 8

    Camminare insiemedal Concilioal Giubileo

    Per il cardinale Bagnascosi è trattato sia di unpunto di arrivo che uno dipartenza. Stile sinodalefatto di concretezza

    Scuola cattolica: un in-serto speciale per farconoscere il progetto edu-cativo e la proposta for-mativa

    Suore ClarisseUna storialunga 400 anni

    Speciale 7

    L e sorelle cappuccine diclausura ricordano laloro presenza a Cesenacon una celebrazione il 22novembre

    Parigi, venerdì 13 novembre: shock per i sette attentati terroristici

    Una Chiesa inquieta, umile, lieta,creativa e coraggiosa. Vicina aidimenticati e capace di uno stilesinodale al suo interno. Con un volto dimamma. La lunga lista di aggettivi che papaFrancesco ha inserito nel discorso pronunciatosotto la cupola del Brunelleschi ha orientato ilavori del grande convegno nazionale dellaChiesa italiana, convocato a Firenze dal 9 al 13novembre sul tema: “In Gesù Cristo il nuovoumanesimo”.Dovunque voi siate, ha chiesto ai delegati papaBergoglio, “non costruite mai muri néfrontiere, ma piazze e ospedali da campo”.Perché la società italiana “si costruisce quandole sue diverse ricchezze culturali possonodialogare in modo costruttivo: quella popolare,quella accademica, quella giovanile, quellaartistica, quella tecnologica, quella economica,quella politica, quella dei media”. Alla Chiesaspetta favorire il dialogo, l’incontro, l’unità.Tenendosi lontana da ogni surrogato di potere,di immagine, di denaro, così che sappia essereancora più libera di “dare una risposta chiaradavanti alle minacce che emergono all’internodel dibattito pubblico”.Posto all’inizio di questo importanteappuntamento, il quinto dopo il Concilio

     Vaticano II, dal discorso del Papa al convegnodi Firenze era lecito attendersi linee concreted’azione per il futuro. Ma Francesco haspiazzato tutti, dando invece un orientamentodi metodo. Cosa devono fare da oggi lecomunità cristiane italiane? “Spetta a voidecidere: popolo e pastori insieme”, harisposto, aggiungendo poi solo dueindicazioni: contemplare l’immagine dell’EcceHomo, raffigurato nel giudizio universale, eapprofondire in tutte le diocesi, parrocchie e

    realtà ecclesiali la sua esortazione “EvangeliiGaudium”.Sul documento programmatico era giàdisegnata la trama dei lavori. Dal testo di papaFrancesco, infatti, vengono le cinque “vie”scelte come direzioni del cammino: uscire,annunciare, abitare, educare, trasfigurare. Iduemila partecipanti si sono confrontati suqueste provocazioni dividendosi in gruppettidi dieci persone ciascuno, laici, preti e vescovigomito a gomito attorno a centinaia di tavolirotondi: un modo per dire che tutti devonoessere ascoltati e coinvolti.Così, al termine delle cinque intense giornate,il cardinale Bagnasco ha potuto riconoscereche si è trattato di molto più che un convegno:“È stato un cammino sinodale”, un percorso diconversione che continuerà nell’imminente Anno santo della misericordia. Concreto edessenziale, perché è poco ciò di cui abbiamo

    davvero bisogno: una luce per il nostrocammino e una mano per non compierlo dasoli.

    Nella seduta di domenica pomeriggio il Consiglio pastorale diocesano si è fermatoin preghiera ricordando le vittime delle terribili stragi di Parigi e di tutti gli attidi violenza e odio che insanguinano senza ragione questo particolare momentostorico. Come organo di massima rappresentanza della Chiesa locale, insieme alvescovo Douglas e a papa Francesco, il Consiglio intende dare voce allacommozione, al dolore e all’indignazione per questi atti che non hanno nulla diumano, ricordando le parole del Papa a Tv2000: “Sono commosso e addoloratoe non capisco, ma queste cose sono difficili da capire, fatte da esseri umani. Perquesto sono commosso e addolorato e prego. Sono tanto vicino al popolofrancese, tanto amato, sono vicino ai familiari delle vittime e prego per tutti loro”.Allo stesso tempo il Consiglio pastorale diocesano rilancia il messaggio di pacee l’impegno per costruirla, perché includere, educare, integrare sono le armipacifiche che abbiamo per disinnescare la bomba dell’odio. Accogliere, anziché

    respingere, ciò che è in nostro potere fare. SERVIZI ALLE PAGG. 3 E 9

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    2/25

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    3/25

    Giovedì 19 novembre 2015 3Opinioni

    Non dobbiamo smettere di vivere,agire, impegnarci, gioire e amare

    ubblichiamo il testo integrale della nota deldirettore de “La Croix” apparso sull’edizionedi lunedì 16 novembre del quotidianocattolico francese nel quale si illustra “la 

    forma della nostra resistenza alla barbarie deiterroristi islamici”.

    Da venerdì, la minaccia terroristica in Francia hacompletamente cambiato dimensione. Quello chegli esperti annunciavano da lungo tempo si èverificato. Gli assassini hanno dato prova della lorocapacità di colpire ovunque e chiunque. Qualcosa

    che rientrava nell’ordine delle ipotesi è diventatauna terribile realtà che potrebbe, domani odopodomani, ripetersi.Dobbiamo quindi imparare a convivere con questaminaccia. La parola importante qui non è“minaccia”, ma “vivere”.Non dobbiamo smettere di vivere. Non dobbiamosmettere di agire, di impegnarci, di gioire, di amare.Questa sarà la forma della nostra resistenza allabarbarie dei terroristi islamici.In questa resistenza, i cittadini non devono esserelasciati soli. In virtù dell’alto sentimentodell’impegno politico, è importante che tutti glieletti mettano da parte i loro piccoli calcoli a brevetermine. Di fronte a un avversario che vuoledistruggere la nostra capacità di vivere insiemenella diversità, la sfida principale è quella dell’unitànazionale. Questo desiderio di unità prevaleampiamente nella popolazione. Gli uomini edonne politici che si assumessero la responsabilità,

    in queste circostanze, di attaccare tale desiderio diunità, ne ricaverebbero una responsabilità moltopesante nei confronti della storia.Tale questione investe anche l’intero continenteeuropeo. La compassione che da venerdì scorso inostri vicini ci hanno espresso, ci toccaprofondamente. Ma occorre anche agire. Da mesi,

    P

    Il quotidiano cattolico “La Croix”

    Non a caso così titolava a tutta paginaun quotidiano nazionale italiano duegiorni dopo la strage.

    È la stessa domanda che ci si pose l’11settembre 2001 con l’attentato alleTorri Gemelle.È la stessa domanda che ci si pose difronte alla catasta di cadaveri neicampi di sterminio nazisti o di fronteai corpi umiliati e straziati nellecarceri e nei gulag del comunismo.Le risposte sono note ma il male, lacrudeltà, la disumanità le hannocancellate e le cancellano in fretta.Gli attentati terroristici rivendicatidall’Isis ne sono una tragicaconferma.E adesso? Questa domanda diventa, aibordi della cronaca, un invito arallentare, seppur provvisoriamente,la gara mediatica.Ci sono certamente parole vere checorrono lungo le autostrade

    dell’informazione ma che nonpossono essere in grado di rispondereai perché esistenziali.D’altra parte, ci sono risposte che nonvanno cercate nei media che possonoportare fino alla soglia del mistero mapoi cedono il passo alla ricerca,lasciano il passo al silenzio. Essi perprimi sono consapevoli della loroinadeguatezza e sanno che non è lorocompito varcare quella soglia.Così, nel silenzio che sale ai bordidella cronaca quasiimpercettibilmente arriva, tra le altre,la domanda di Elie Wiesel dopo il suoincontro con il male nei campi disterminio nazisti. “Ho capito –scriveva lo scrittore ebreo PremioNobel per la Pace nel 1986 – losdoppiamento dell’interrogazione chel’uomo moderno subisce: come ho

    diritto di domandare al Giudice ditutti gli uomini perché hai permesso Auschwitz così lui ha diritto didomandarci: perché avete rovinato lamia creazione? Con che diritto avetetagliato gli alberi della vita per farneun altare alla gloria della morte?”La sosta silenziosa ai bordi dellacronaca del massacro di Parigi invitaalla rilettura delle parole di Elie Wiesel: “Mai dimenticherò quelsilenzio notturno che mi ha tolto perl’eternità il desiderio di vivere. Maidimenticherò quegli istanti cheassassinarono il mio Dio e la miaanima, e i miei sogni, che presero ilvolto del deserto. Mai dimenticheròtutto ciò, anche se fossi condannato avivere quanto Dio stesso. Mai”.Parole che riempiono di voci il

    silenzio ai bordi della cronaca di unanotte di terrore. Un silenzio breve, unasosta necessaria per riprendere ilcammino, per dare una risposta disperanza alla domanda: “E adesso?”.

    Paolo Bustaffa 

    Quel silenzio notturno

    la strategia dell’ognuno per sé impedisce qualsiasi reale progresso nellacrisi dei rifugiati. La Francia è stata lasciata sola nel suo impegnomilitare contro il jihadismo nel Sahel e nel Medio Oriente. Succederà lo

    stesso di fronte alla crescita della minaccia terroristica, ognunosperando che il colpo cada sul vicino? È ora che l’Unione europeaaffermi la sua solidarietà in termini di prevenzione degli attentati. Unbel gesto simbolico sarebbe che la Francia beneficiasse di rinforziprovenienti dai suoi partner per garantire la sicurezza della Cop21 che siapre fra poche settimane a Parigi.

    Guillaume Goubert

    Ci sono risposte che non vanno cercate nei media che possono portare  fino alla soglia del mistero ma poi cedono il passo alla ricerca,lasciano il passo al silenzio. Essi per primi sono consapevoli della loro inadeguatezza e sanno che non è loro compito varcare quella soglia

    l dito sulla tastiera del computer vorrebbe scorrere per scrivere qualche pensiero,qualche parola sulla strage di Parigi. Sarebbe più che normale e giusto ma, ai bordidella cronaca, accade a volte qualcosa che invita a fermarsi. Un fiume di parole sta

    correndo attraverso i media ed è bene che sia così. Perché allora una sosta chepotrebbe essere intesa come difficoltà o incapacità di esprimere un pensiero dopo tantosgomento e tanta paura?Forse perché, ai bordi della cronaca, ci si può, a volte, fermare per distinguere la voce delNulla nel rumore delle armi dalla voce dell’Infinito nel rumore di porte che si aprono.Due rumori contrapposti nella stessa notte, mentre sul terreno ci sono corpi senza vita e sisentono urla disperate.Ma come raccontare con il linguaggio dei media queste voci, questi rumori?Il massacro di Parigi esige il racconto della disumanità di chi spara e con non minor forzaesige il racconto dell’umanità di chi invia messaggi e compie gesti di solidarietà.Perché vincano la speranza e la fiducia.E adesso?

    I

    (FOTO SIR)

    La fotografia

     P a r i g i

     n o n  s o l o  p a r o l e

     e  i m m a g i n i

    In tanti, nel pomeriggio di domenica scorsa, hanno risposto all’invito dipregare insieme in Duomo, a Cesena, per le vittime degli attentati che han-no duramente colpito la città di Parigi. Un intenso momento, davanti alla Cappella della Madonna del Popolo, in una Cattedrale con ‘lavori in corso’(foto Cristiano Riciputi)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    4/25

    Giovedì 19 novembre 20154 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria della Speranza

    8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,Sant’Egidio, capp. cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 16.00 Ponte Pietra18.00  Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza, Sant’Egidio

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

     Torre del Moro, Gattolino20.30  Villachiaviche,

    San Pio X 

    Sabato

    e vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)16.00 Ponte Pietra17.00 Cappella

    ospedale “Bufalini”Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’AddolorataSan Vittore

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Osservanza,Convento Cappuccini,Osservanza, Santo Stefano,San Paolo, Sant’Egidio,Madonna delle Rose, Villachiaviche,Case Finali, Diegaro, Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio

    18.30 San Pietro, San Rocco,Santa Maria della Sper.Bulgarnò

    20.00 San Giovanni Bono,Bulgaria, Ruffio, Pioppa,Pievesestina, Tipano,Calisese, Gattolino,

    20.30 San Pio X 

    Messe festive7.00   Cattedrale, Basilica del

    Monte7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche, Martorano

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,Santa Maria della Sper.

    San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Capannaguzzo,Ronta, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    9.00 San Giuseppe (Cesenacorso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,

    Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00 Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    10.45 Ronta, Capannaguzzo

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle,Martorano, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

    11.10  Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna

    delle Rose11.30 Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00  Cattedrale,

    San Domenico, Osservanza18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorio

    Bagno di Romagnaore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti;18 San Giacomo;20 Sala; 20,30 Villalta

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala, Boschetto;9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,

    Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10/ 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;19 Crocetta; 20 Budrio

    Festivi:ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30;San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:

    ore 18 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di R iposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesa

    parrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: ore 17 (sabato);11,15; Riofreddo: 10Corneto: 11; Pereto: 10

    ✎   A MESSA DOVE

    Direttore editorialePiero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettoreErnesto Diaco

    Membro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

    Associatoall’UnioneStampaPeriodicaItaliana

     Testata che fruiscedi contributi di cuiall’art. 3 comma 3 dellalegge n. 250 del 7/8/1990

    Giornale locale ROC(Registro degli operatoridi comunicazione)

    DIOCESI DI CESENA|SARSINA - SETTIMANALE DI INFORMAZIONEFONDATONEL 1911

    Redazione, Segreteria e Amministrazionevia del Seminario, 85,47521 Cesena (Fc) tel. 0547 300258,fax 0547 328812,www.corrierecesenate.it Conto corrente postale n. 14191472E-mail

    : [email protected]  Abbonamentiannuo ordinario euro 45;sostenitore 70 euro;di amicizia 100 euro;estero (via aerea) 100 euro.

    Settimanale d’informazioneAutorizz. Trib. Forlì n. 409, 20/2/68 -Iscrizione al Registro nazionaledella stampa n. 4.234

    Editore e ProprietàDiocesi di Cesena-Sarsina

    StampaRotopressvia Brecce - 60025 Loreto (Ancona)www.rotoin.it 

     Tiratura del numero 40 del 12 novembre 2015: 8.066 copie

    Questo numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di martedì 17 novembre 2015

    Domenica 22 novembre XXXIV Domenica Tempo Ordinario - Cristo ReDn 7,13-14; Salmo 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33b-37

    La Chiesa celebra oggi la fine dell’annoliturgico contemplando Cristo come Re,ma la sua regalità va oltre i nostri schemiche identificano il re come un personaggiopotente, dominatore e irraggiungibile. Gesùsovverte ancora una volta la nostra logica e sipresenta come un re che ha scelto di dimorarein noi e guidarci con dolcezza, un re mite eumile di cuore che lascia libertà di scelta.Gesù, in tutto il suo Vangelo, ci dice che è solonel dono di sé, nella bontà e nel sacrificio laradice di ogni bene: il suo regno infatti hacome trono la croce e come legge il servizio.Gesù propone a tutti noi la sua via dellaregalità, perché ognuno di noi, con il dono del

    Battesimo diventa “sacerdote, re e profeta”.E se Gesù re è il punto di riferimento cheguida con amore il suo gregge,anche noi siamo chiamati aessere a nostra volta guideamorevoli: dei nostri figli, chechiedono ascolto e orientamentoin una società povera di esempipositivi e ricca di stimoli lontanidal messaggio evangelico. Deinostri colleghi di lavoro, perchévivendo relazioni impostate sullafiducia e sul rispetto reciproco,possiamo sovvertire la logicadell’arrivismo e dellacompetizione a tutti i costi. Di

    IL GIORNODELSIGNORE

    La regalità: l’altro al centro della vita, con totale rispetto

    lunedì23 novembresan Clemente I papaDn 1,1-6.8-20; cant.Dn 3,52-56; Lc 21,1-4

    martedì 24santi Andrea Dung Dn 2,31-45; cant. Dn3,57-61; Lc 21,5-11

    mercoledì 25santa Caterinad’AlessandriaDn 5,1-6.13-14.16-17.23-28; cant. Dn3,62-67; Lc 21,12-19

    giovedì 26san CorradoDn 6,12-28; cant.Dn 3,68-74;Lc 21,20-28

     venerdì 27martiri giapponesi di Nagasaki Dn 7,2-14; cant. Dn3,75-81; Lc 21,29-33

    sabato 28san Giacomo della M.Dn 7,15-27; cant. Dn3,82-87; Lc 21,34-36

    La Parola

    di ogni giorno

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANO

    Giornata di preghiera e sostegno al SeminarioIn tutte le chiese e comunità domenica 22 novembreUna Giornata di sostegno e di preghiera per le vocazionisacerdotali in tutte le parrocchie e comunità della diocesi èquella che si svolgerà domenica 22 novembre.Il Seminario è una comunità cristiana voluta dalla Chiesa con lo

    scopo di aiutare a verificare e portare a maturazione lavocazione sacerdotale di quei giovani che avvertono in sé i segnidella chiamata divina.Per colloqui personali, momenti di preghiera e testimonianzevocazionali, rivolgersi a: don Marcello Palazzi, rettore delSeminario di Cesena-Sarsina, tel. 0547 302275,[email protected]

    SERATA PER GIOVANIDomenica 22 novembre, con inizio alle 18, in Seminario aCesena (via del Seminario, 85), serata a tema con grande gioco etestimonianze, per tutti i giovani. Alle 18 adorazione e vespro;alle 19,30 “Cena con delitto”, gioco e testimonianze.Per info: don Fabrizio Ricci, 347 0779381.

    Tre giorni biblica: Luca, il Vangelo della MisericordiaIn Seminario a Cesena, dal 20 al 22 novembreSi terrà da venerdì 20 a domenica 22 novembre, in Seminario

    a Cesena, la Tre giorni biblica su “Luca, il Vangelo dellaMisericordia”. La Tre giorni, promossa dall’Ufficiocatechistico diocesano (settore

     Apostolato Biblico) si terràvenerdì 20 dalle 20,45 alle 22,30,sabato 21 e domenica 22novembre dalle 15 alle 18. Guideràle riflessioni don Augusto Barbi,docente di Sacra Scrittura pressola Facoltà teologica del Triveneto.La Tre giorni biblica è consideratavalida ai fini della formazionepermanente degli insegnanti direligione. Iscrizione: 5 euro daversare la prima sera.

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    chi incontriamo in parrocchia e nellavita di ogni giorno, perché guardandoCristo Re dell’universo come principioe fine delle nostre azioni, potremoliberarci una volta per tutte daatteggiamenti di superiorità e invidia.La regalità è un dono che viene datoanche a noi sposi uniti nel Sacramentodel matrimonio quando, attraverso lepromesse, ci consegniamo, in Gesù,totalmente l’uno all’altra, e ciimpegniamo a servirci reciprocamenteper tutta la vita. È soprattutto quandodiciamo al nostro coniuge “…promettodi onorarti tutta la vita” cheesprimiamo la regalità come servizio.Onorare vuol dire obbedienzareciproca totale, vuol dire metterel’altro al centro dell’attenzione e della

    vita con profondo e totale rispetto.Gesù esprime il suo essere Re servonella lavanda dei piedi. Allorachiediamoci: quante volte ho lavato ipiedi a mia moglie/marito in questadimensione di servizio e di amore?Possiamo infatti lavare la biancheriapiù sporca, ma non avere il cuoregrande di chi è capace di “lavare”l’anima del coniuge, prendendone su disé il negativo, come ha fatto Gesù connoi sulla croce, che è il suo trono.Che il Signore Re dell’Universo ci facciadono del suo cuore capace di taleamore.

    Sabrina e Andrea Delvecchio

    CON LA FINE DELL’ANNO LITURGICO sichiude per il momento l’esperienza di com-mento alle letture della domenica da parte diSabrina e Andrea Delvecchio. Siamo davveroloro grati per il servizio offerto e per le rifles-sioni proposte ai lettori del Corriere Cesenate .Si è trattato di un intenso e appassionantetratto di strada percorso insieme dalla prima domenica di Avvento del 2014. Grazie di cuoreper la testimonianza emersa ogni settimana.Una fede sempre alla ricerca, anche inquieta,come chiede papa Francesco a tutti noi.

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    5/25

    Giovedì 19 novembre 2015 5Vita della Diocesi

    In breve

    Gruppo Nain All’ombra della sua manoSabato 21 novembre alle 16,30, a Cesena neglispazi del Seminario diocesano, ci sarà il secondoincontro del Gruppo Nain "All’ombra della sua

    mano" (Is 49,2): un cammino spirituale per chi haperso una persona cara.Per info: Marco e Giovanna Giannini, tel. 054791204, 347 6031772.

    "Maschio e femmina li creò"Incontro a San PaoloL’Unità pastorale delle parrocchie di San Rocco, SanPaolo apostolo e Santa Maria della Speranzapropone l’incontro "Maschio e femmina li creò.Persona e libertà: tra natura e cultura". L’incontroha scopo di informazione e confronto su ideologiagender e nuove proposte in ambito educativo.Guiderà le riflessioni Marco Castagnoli, membrodell’Osservatorio per l’educazione.L’appuntamento, aperto a tutti, si terrà lunedì 23novembre alle 20,30 nel teatro della parrocchia diSan Paolo, a Cesena.

    abato 28 novembre alle 20,30, in Cattedralea Cesena, il vescovo Douglas Regattieri

    presiederà la solenne concelebrazioneeucaristica nel 5° anniversario della suaordinazione episcopale. La Chiesa diocesana siunisce al proprio vescovo in una Messa diringraziamento durante la quale si terrà anche ilrito della dedicazione del nuovo altare.Tutti i sacerdoti sono invitati a concelebrare.Nei successivi sabati di Avvento (5, 12 e 19dicembre), alle 21 in Cattedrale, sarà propostala celebrazione liturgica dell’ufficio vigiliare

    della domenica.

    S

    in Cattedrale a CesenaMessa nel 5° anniversariodi ordinazionedel vescovo Douglas

    TERRA SANTAsui primi passi della Chiesa e della sua Missionedal 26 dicembre al 2 gennaio (8 giorni):

    Volo direo da Rimini.

    Pellegrinaggio presieduto da monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini

    Hotel 4 stelle, pensione completa, accompagnatore, radioguide

    Quota di partecipazione: 1.200 euro

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi e Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    PROGRAMMI IN PREPARAZIONEGIUBILEO DELLA MISERICORDIA: Pellegrinaggio diocesano a Roma il 25 aprile 2016,presieduto da monsignor Douglas Regaeri

    LOURDES: Parrocchia San Domenico. Tre giorni, in aereo, nella primavera 2016

    LISIEUX: Sei giorni, in pullman, inizio luglio 2016. La santà femminile in Francia e in parcolare Santa Teresa di Gesù Bambinoe i suoi san genitori Luigi e Zelia Marn. Visita a Caen, Alençon, Nevers, Paray Le Monial

    Incontro MatrimonialeUn week end per sposi e pretiLa Comunità di “Incontro Matrimoniale” organizzadal 20 al 22 marzo 2016, a San Mauro Mare, unweek-end nel corso del quale viene proposto unmodo nuovo, già collaudato da migliaia di coppiein tutto il mondo, per dialogare in modo piùprofondo nella coppia e con la propria comunitàper i preti. Il cammino di Incontro Matrimoniale èun’esperienza che si propone “a servizio” dellaChiesa. L’incontro dura un fine settimana. Ècondotto da tre coppie di sposi e un prete che,attraverso la condivisione della propriaesperienza, aiutano a scoprire o a riscoprire unarelazione vissuta con gioia nella responsabilità.Tornando a casa non spariscono le difficoltà, ma siporta con sé una “cassettina degli attrezzi”, con laquale fare una manutenzione costante del propriorapporto di coppia o di prete con la comunità.Testimonianze su: www.incontromatrimoniale.org.Per info e iscrizioni: Carlo e Tiziana Magnani, tel.054791256, [email protected] 

     Al “Cantiere” delle suore della Sacra Famiglia | In 600 al “Pranzo senza Confini” 

    UN GIRO DEL MONDO ATTORNO AL TAVOLO. Sono state una ventina le ‘isoleculinarie’ di altrettanti Paesi che hanno proposto specialità tipiche alla quintaedizione del “Pranzo senza Confini” promosso dalle suore francescane dellaSacra Famiglia e che si è svolto domenica 15 novembre negli accoglienti spazi

    del “Cantiere” di via Mami, a Cesena. Tanta curiosità e divertimentonell’assaggiare sapori del mondo, tra abiti tipici (sopra, le ragazze della Costad’Avorio), clown, stand e la musica dei giovani musicisti della Scuola JazzCesena. Seicento i partecipanti per una festa dagli ‘ingredienti’ speciali.

    l Consiglio pastorale diocesanocontinua il suo percorso di verifica inquesto anno straordinario del suo

    mandato.Domenica 15 novembre, in Seminario aCesena, la seduta consiliare si èsoffermata sulla figura del consigliere,

    nella piena consapevolezza che deveavere, nella Chiesa, la comprensioneamorevole delle complessità della vita ingenere e della vita ecclesiale in specie.L’atto del "consigliare" non è un’azionepuramente intellettuale; è un atto

    I

    Essere consigliere:dono e responsabilità

    Si è svolto domenica 15 novembre, in Seminario, il Consiglio pastorale diocesano

    misericordioso che tenta di guardare conamore le situazioni umane concrete:parrocchie, zone pastorali, Chiesa,società civile, società economica. Nonsignifica solo dare dei pareri, ma farsicarico della vita di una comunità,prenderla per mano, accompagnarla.

    Ricordando che "il Consiglio pastoralediocesano, espressione di tutta la Chiesaparticolare, raccoglie attorno al vescovouna rappresentanza di presbiteri, diaconi,religiosi e laici che, personalmenteimpegnati nella vita della propria

    comunità e solleciti dell’intera realtàdiocesana, rendono visibile la

    comunione, la corresponsabilità e lapartecipazione di tutto il Popolo di Dioall’unica pastorale diocesana" (art. 2 delloStatuto), la condivisione in assemblea èstata ricca di spunti per il futuro. A piùriprese sono state sottolineate ledimensioni del dono e dellaresponsabilità, facce della stessamedaglia, della sinodalità come stilenecessario per continuare a lavorareinsieme e della formazione.In apertura dei lavori, il vescovo Douglasha fatto rivivere a tutti l’esperienzaappena conclusa del 5° ConvegnoEcclesiale di Firenze ricordando le paroledi papa Francesco e le giornate dicondivisione e lavoro vissute dai delegatidella nostra Diocesi e di tutta Italia.Nella preghiera il Consiglio si è strettoattorno alle famiglie delle vittime dei

    terribili attentati di Parigi e di tutti gli attidi violenza nel mondo, condividendo ildolore di questo momento e rilanciandoun messaggio di pace per tutta lacomunità diocesana.

    Carmelina Labruzzo

    I DELEGATI DELLA DIOCESI DI CESENA-SARSINA CHEHANNO PARTECIPATO AL 5° CONVEGNO NAZIONALEDELLA CHIESA ITALIANA (A FIRENZE, DAL 9 AL 13NOVEMBRE). DA SINISTRA, GIORGIA RAVAIOLI(AZIONE CATTOLICA), FRA MIRCO MONTAGUTI (GUAR-DIANO CONVENTUALI LONGIANO), MONSIGNOR WAL-

     TER AMADUCCI (VICARIO PER LA PASTORALE), ILVESCOVO DOUGLAS REGATTIERI, CECILIA CALANDRA(AGESCI), GIULIA RIGUZZI E MARCO FRANZO (COP-PIA DI SPOSI).DURANTE IL CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO DIDOMENICA 15, IL VESCOVO DOUGLAS HA RIPORTATOUNA SINTESI DEL CONVEGNO DI FIRENZE APPENACONCLUSO

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    6/25

    Giovedì 19 novembre 20156 Speciale Visita pastorale

    San Pio X alle Vigne

    Il vescovo Douglas in parrocchiaeconda tappa della visita pastoraledel vescovo Douglas Regattieri che,dal 22 al 29 novembre prossimi, visi-

    terà la parrocchia di San Pio X alle Vigne(come da denominazione dell’Annuariodiocesano). Insieme a Villachiaviche e aSant’Egidio, forma l’Unità Pastorale n. 10.

     A NORD DELLA STAZIONE FERROVIARIA,il quartiere dove sorge la parrocchia è quel-lo Cervese Sud. Una zona popolosa, circa4.200 abitanti, con un’etichetta ereditatadal passato che non rende giustizia allepersone di buona volontà che abitanoquell’area. Il soprannome Bronx per via diepisodi di microcriminalità registratisi inun passato lontano ora non ha più ragionedi esistere anche se, come dice il parrocodon Egidio Zoffoli “le difficoltà, anche dalpunto di vista pastorale, non mancano”.Le Vigne nascono come quartiere popolareagli inizi degli anni ’60 quando “i piani diedilizia popolare, l’Ina Casa, costruivanorapidamente abitazioni per le famiglie dilavoratori, per chi viveva in non buonecondizioni nel centro città e anche per gliimmigrati, soprattutto dal Sud”. Prende co-sì forma pian piano il nuovo quartiere delle Vigne dove, oltre alle case, nascono servizi,attività commerciali e anche la parrocchia.È proprio nel 1961 che viene eretta ufficial-mente San Pio X per mano del vescovo Au-gusto Gianfranceschi. Primo parroco dellanuova comunità è don Dino Cedioli. Ac-canto a lui iniziava il suo percorso come

    seminarista Egidio Zoffoli, attuale parrocodi San Pio X. “Sono quasi da rottamare”,scherza don Egidio quando racconta il mo-mento in cui vi si è insediato, “nell’ottobredel 1982, dopo aver prestato servizio a Ma-donna del Fuoco, la mia prima parrocchia”.“La situazione rispetto all’inizio è cambiata- continua -. C’è stata molta mobilità nelcorso degli anni. Quelli che erano giovanial momento del mio insediamento, per lamaggior parte si sono spostati. Le Vigneoggi è un quartiere calmo, residenziale. Èabitato tra gli altri da famiglie di extraco-munitari e studenti. Molti appartamentisono affittati proprio a chi studia anche perla vicinanza con alcune facoltà universita-rie: Villa Almerici è la sede di Scienze del-l’Alimentazione, in via Venezia c’è la facoltàdi Ingegneria, vicino alla stazione c’è Psico-logia”. Una situazione che ha creato sen-

    z’altro delle difficoltà dal punto di vista so-ciale e pastorale proprio “per le diverseprovenienze degli abitanti che non ha fa-vorito una vera e propria aggregazione”.Inoltre, prosegue il parroco, “questa mobi-lità tra abitanti di diverse provenienze geo-grafiche si è andata mescolando con unapercentuale bassa di abitanti nati nel luo-go. La conseguenza è che abbiamo unaparrocchia ‘anziana’, con pochi bambini.Lo scorso anno alla Cresima erano undici,quest’anno circa il doppio”.Nel quartiere sono presenti due scuole ma-terne (comunali) e una scuola elementare.“Non essendoci le medie i nostri ragazzisono sparsi in scuole diverse: alcuni le fre-quentano a Sant’Egidio, altri in via Plauto,qualcuno al Sacro Cuore”.La zona delle Vigne è interessata anche dalprogramma di riqualificazione urbana“Novello”, in particolare nell’area a norddella ferrovia “dove è prevista la costruzio-ne di circa 600 appartamenti e anche lescuole medie. A chi si occupa del progettoabbiamo chiesto di pensare a case a misuradi famiglia, scoraggiando la costruzione dimonolocali che verrebbero abbandonatinon appena nel nucleo familiare arrivasseun bambino”. Il quartiere in passato è statoanche sede di numerosi magazzini dellafrutta, ora trasferitisi a Pievesestina. “Nellazona ci sono attività artigianali e commer-

    S

    ciali, ma pochi della parrocchia e del quartie-re sono impiegati lì”.

    NEL QUARTIERE RISIEDONO DIVERSE FA-MIGLIE DI EXTRACOMUNITARI, “qualcunodi loro frequenta la parrocchia, viene a Messae vi porta i bambini. Non sempre però si inse-riscono in una pastorale organica. Molte noti-zie che ho sugli immigrati mi arrivano dalla

    Caritas e dalla San Vincenzo de’ Paoli”. Questeultime sono associazioni molto attive nella vi-ta della comunità parrocchiale e del quartiere.“La Caritas qui è collegata a quelle di Martora-no e Ronta. Al sabato mattina, nei locali par-rocchiali, distribuisce frutta e verdura e ali-mentari vari. La San Vincenzo ha attivato uncentro di ascolto il mercoledì pomeriggio, di-stribuisce mensilmente alimenti ed è in co-stante contatto con l’assistente sociale”. Laprima domenica del mese le due associazioniinsieme ad altri giovani volontari prestanoservizio presso l’istituto “don Baronio”, ani-mando il pomeriggio e facendo compagniaagli anziani.La realtà del volontariato in parrocchia siesprime anche attraverso il lavoro di coloroche prestano servizio in chiesa: “Uomini edonne che si occupano della pulizia e dell’or-dine delle opere parrocchiali e della chiesa oche si interessano di lavori di manutenzione egiardinaggio”.La vita della comunità trova nella chiesa e nel-le sue attività un punto di riferimento. Tutte lefasce d’età hanno l’attenzione del parroco edei suoi collaboratori (tra i quali anche i dia-coni Generoso Antinozzi e Marco Casali, unaccolito, e due ministri della Comunione) at-traverso le catechesi settimanali (dai primianni delle elementari fino agli adulti e allegiovani coppie), i campi scuola estivi, i ritiri,pranzi e cene comunitarie, momenti di svago

    Da domenica 22 a domenica 29 novembre monsignor Douglas Regattieri sarà in Visita pastorale 

    nella parrocchia di San Pio X alle Vigne, a Cesena.Don Egidio Zoffoli ne è parroco dal 1982 

     ZONA PASTORALE DELLE VIE CESENATICO, CERVESE E RAVENNATE - 10ª UNITÀ PASTORALE

    e gioco negli spazi parrocchiali. Don Egi-dio è soddisfatto della partecipazione deisuoi parrocchiani alla Messa domenicaleanche se, ammonisce, “in rapporto allapopolazione potrebbe essere ancora piùalta”. Le celebrazioni sono animate daidue cori parrocchiali: uno a più voci conorgano e un coro più giovane, con chitar-re. Vi sono inoltre due gruppi di chieri-

    chetti, uno composto dai bambini diquinta elementare e delle medie, l’altrodai ragazzi delle superiori. A San Pio X è presente da diversi annil’Azione Cattolica. Giovani e ragazzi sonotesserati e partecipano anche alle attivitàdiocesane. Gli spazi parrocchiali com-prendono, oltre alle aule di catechismo,anche sale comunitarie (compresa unacucina) e un teatro parrocchiale dove siesibiscono i due gruppi teatrali della co-munità: “Malardot” e “Sibario”.La parrocchia dispone anche di un campoda calcetto e uno da pallavolo, “ma anchequi domina la calciomania”, scherza donEgidio. Il campo da calcio grande (comu-nale) è utilizzato dalla Polisportiva Vigne,impegnata nel campionato del Csi di Ce-sena. Si tratta di una bella realtà nel quar-tiere “formata da ragazzi giovani. La par-rocchia vi ha instaurato un bel rapporto. Vado a benedire e collaboriamo spesso”.La chiesa parrocchiale, dedicata a San Pio X, risale al 1985 ed è in stile moderno. Lafesta patronale è il 21 agosto, mentrequella parrocchiale viene celebrata la ter-za domenica di settembre. Inizia così unasettimana di eventi religiosi e civili che siconclude con il sacramento della Cresi-ma. Altri due eventi parrocchiali da ricor-dare sono la processione col Crocifisso ilvenerdì santo, e quella con la statua dellaMadonna di Fatima, “incoronata in piazzaSan Pietro a Roma da Giovanni Paolo II il13 maggio 1987. La corona d’oro era stataassemblata da un’orafa della parrocchia,attraverso la fusione degli oggetti in oroche i parrocchiani avevano donato”.

    Michela Mosconi

    ESTERNO DELLA CHIESA

    PARROCCHIALE

    DI SAN PIO X 

    ALLE VIGNE,

    IN VIA ZOLI A CESENA

    A SINISTRA,

    DON EGIDIO ZOFFOLI,

    DAL 1982

    PARROCO A SAN PIO X 

    Prossime tappe della Visita pastorale del vescovo Douglas:

    - dal 29 novembre al 6 dicembre: San Martino in Fiume e Ronta 

    - dal 6 al 13 dicembre: Martorano

    CALENDARIO VISITA PASTORALE

    SAN PIO X ALLE VIGNEda domenica 22 novembre 

    a domenica 29 novembre 

    Domenica 22 novembre• ore 15,30 Messa celebrata dal vescovo

    Incontro con gli sposi

    Lunedì 23 novembre• mattino  Visita dei locali parrocchiali.Firma dei vari registriIncontro individuale: parrocoe diaconi

    • ore 11 Incontro dei presbiteri e diaconidell’Unione Pastorale

    • ore 21 Incontro C.P.P. e C.P.A.E.

    Martedì 24 novembre• mattino  Visita luoghi di lavoro

    Mercoledì 25 novembre• mattino  Visita scuole elementari e materne• ore 15,30 Incontro volontari Caritas, San Vin-

    cenzo, Servizio chiesa

    Giovedì 26 novembre• ore 8-20   Adorazione Eucaristica per le Voca-

    zioni di speciale consacrazione

    •ore 20 

    Messa celebrata dal vescovo Dou-glas• ore 21 Consiglio Unità Pastorale

     Venerdì 27 novembre• mattino  Visita malati e anziani• ore 20,45 Incontro con i giovani

    Sabato 28 novembre• ore 15  Incontro con i bambini e ragazzi

    del catechismo• ore 16  Incontro con i catechisti e vice,

    educatori Acr• ore 19  Incontro con le famiglie e cena

    Domenica 29 novembre• ore 10  Conclusione con celebrazione

    Messa del vescovo Douglas

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    7/25

    Il prossimo 23 novembre ricorderemocon grande gioia i 400 anni della Bolladi fondazione del nostro Monastero diClarisse Cappuccine a Cesena.In questi quattro secoli la vita del Mona-stero si è felicemente intrecciata conquella della nostra città: vorremmo esten-dere la nostra preghiera di ringraziamentoalle tante persone che in questo lungo periodo di storia ci hanno sostenutospiritualmente e materialmente, rendendo possibile la continuazione dellanostra Forma di Vita. Insieme a loro, non possiamo non ricordare le tantenostre consorelle che, chiamate alla sequela di Gesù, hanno vissuto fedel-mente in questa piccola porzione di Chiesa, santificando ogni momentoattraverso la preghiera e la carità operosa e nel silenzio della clausura

    hanno offerto la loro vita per la salvezza del mondo. Anche a loro, pietrevive che hanno edificato lungo i secoli questa comunità, va il nostro grazie.La nostra storia inizia da lontano… Il 21 dicembre 1535 sorse il primo Mo-nastero di Clarisse Cappuccine a Napoli, fondato dalla venerabile MariaLorenza Longo. La fama di santità del suo Monastero si diffuse rapida-mente determinando una notevole fioritura di comunità claustrali animatedal desiderio di vivere secondo la Regola di santa Chiara, sotto la direzionedei primi Frati Cappuccini. Nel 1615 il cappuccino padre Girolamo Preticon la sua predicazione accese nell’animo dei cesenati la volontà di erigereun Monastero di Cappuccine, la cui realizzazione fu resa possibile graziealla dedizione del Vescovo monsignor Tonti e alla generosità del cavaliereLocatelli. In data 23 novembre 1615 papa Paolo V rilasciò la Bolla di ere-zione del nostro Monastero: si formò subito un gruppo di 18 giovani chevolevano vivere la Forma di Vita di santa Chiara. Per guidarle vennero daPerugia tre Clarisse Cappuccine - madre Chiara, suor Felice e suor Gio-vanna - che portarono come “Madre” della fondazione un dipinto del ’500raffigurante la B.V. Maria con il Bambino Gesù. Rileggendo la cronaca con-servata negli archivi del monastero, abbiamo potuto constatare con quantaamorevole protezione questa sacra immagine, venerata col titolo di “Madredel Santo Amore”, ci abbia preservato lungo i secoli da tanti pericoli e daquale filiale affetto sia stata onorata sia dalle monache che dal popolo cese-nate.Il 6 giugno 1621, solennità della Santissima Trinità, le 18 giovani, circondatedall’affetto dei cesenati, vestirono l’abito religioso in Cattedrale e il 12 ago-sto 1622 emisero la professione solenne. Ben presto le Clarisse Cappuccinesi diffusero in Emilia Romagna: nel 1667 due sorelle di questo Monasterofurono richieste a Forlì per formare le giovani riunite in un Monastero. Nel1682 altre due sorelle della nostra comunità furono inviate a Ravenna comeformatrici del Monastero di “Sant’Apollinare”.In tanti modi in questi quattro secoli di storia abbiamo potuto sperimen-tare la fedeltà del Signore alla promessa fatta alla nostra madre santa

    Chiara d’Assisi: “Io vi custodirò sempre!”. Si ricorda nella cronaca della co-munità che il 19 luglio 1737, durante un forte temporale, un fulmine colpì ilcampanile del Monastero, ne sfondò la cupola, entrò nella chiesa esterna enel coro bruciando reliquie, immagini di santi, cornici di quadri e si fermòmiracolosamente davanti a un’antica immagine della Madre di Dio (un’in-cisione del 1667) detta poi “Madonna del fuoco”, lambendola appena conla fiamma.

    Nel 1743 venne terminata la costruzione delle 20 celle per il dormitorio e ilrestauro di tutto il Monastero a opera degli ufficiali spagnoli dimoranti aCesena. Essi erano rimasti ammirati ed edificati dalla vita di povertà delleCappuccine e con grande generosità e fede si proposero, col consenso del Vescovo, di venire in aiuto alla loro indigenza impegnandosi di persona nelpagare e dirigere i lavori.Nel 1810 anche la nostra comunità fu duramente provata dalla soppres-sione napoleonica : fu impedita l’accoglienza di nuove candidate e la vesti-zione e professione delle giovani già in Monastero. Il 10 luglio 1810 le sedicimonache furono fatte uscire e condotte con carrozze alle case dei loro pa-renti, con la proibizione di soggiornare insieme in uno stesso luogo. Il con-vento fu diviso in due parti (in una di queste parti furono ospitati gli orfanidella città), gli altari vennero divelti, spezzate le campane e venduti mobilie arredi sacri. A causa degli stenti e delle sofferenze affrontate, morironootto delle sedici religiose; l’8 ottobre 1824 le otto superstiti rientrarono inMonastero. Il Signore volle coronare quel momento di prova concedendoalla nostra comunità una grande gioia: la visita a Cesena di papa Pio IX ,che il 3 giugno 1857 fu accolto nel coro delle monache, dove le salutò una

    Giovedì 19 novembre 2015 7Speciale

    Quel monasteroSilenzio e messaggi Un monastero silenzioso, ma grida lasua verità. È una sorgente che donaricchezza spirituale. Vi fiorisce unavita, che attrae a Cristo. Lì l’amore ap-passionato per Cristo è carico di slan-cio al femminile.Il convento delle Suore Clarisse cap-puccine è conosciuto e molto amatonella nostra Diocesi e dalla Città. Lavita delle Sorelle è semplice, silenziosa,laboriosa. È dedita alla preghiera di  giorno e non di rado, anche di notte. È stato per secoli, e resta tuttora, un te-soro per la nostra Chiesa. A quella fonte la gente attinge preghiera, con- forto, consiglio umano e spirituale. E i poveri, anche viveri.La Comunità emana fragranza evan- gelica di sapore francescano. La dol-cissima figura di Santa Chiara, dolce e insieme titanica, suscita nostalgia per la spiritualità. Il suo impegno asce-tico, la sua povertà senza misure ci en-trano in cuore. Ci inducono a farci 

    domande sulla vita: svolte, aggiusta-menti, accelerazioni, il posto di Cristo.Lui è degno di tutto me stesso, nondelle briciole. Si scopre che la santità è la più bella sorpresa della vita.Questa Comunità contemplativa di Clarisse è «un messaggio» per tutti! Giunge dono rassicurante per chi è impegnato nella famiglia, nel lavoro,nelle attività pastorali come preti e  frati. È dono e un po’ rimprovero. Per-ché «fare» senza abbondare nell’ «es-sere» e nel «dimorare in Cristo» non è solo rischioso. È infecondo e fuor-viante. Quel monastero di clausura è scuola di vita in preghiera e luogo di consolazione sul futuro. Ci farà un gran bene attingere da quella sor- gente. E al Signore rivolgeremo con gioia il «grazie».

    Mario Morigi 

    1615 23 novembre 20154° Centenario della Bolla Pontificia di Paolo V per la Fondazione

    del Monastero delle Clarisse Cappuccine di Cesena Le sorelle Clarisse Cappuccine invitano tutti a stringersi attorno alla loro comunità per rin-graziare il Signore di tutti i doni di grazie e di luce con cui ha arricchito loro, la nostra Diocesidi Cesena-Sarsina e tutta la Chiesa in questi 400 anni.

    DOMENICA 22 NOVEMBRE, SOLENNITÀ DI CRISTO RE, IL VESCOVO DOUGLASPRESIEDERÀ LA MESSA ALLE 18 PRESSO LA CHIESA DEL MONASTERO

     Al termine, un momento di fraternità condivisa al parlatorio.

    ad una. Il Santo Padre rimase edificato dal loro spirito di auste-rità e gioiosa penitenza, e le esortò a rimanere fedeli nel cam-mino della perfezione intrapreso, concedendo la Sua paternabenedizione.Nel 1886 la comunità sperimentò una seconda volta il tristeesodo dal Monastero. A causa della soppressione del governo ita-

    liano, le otto suore più giovani, che non avevano potuto profes-sare, dovettero uscire e furono ospitate presso Casa Sassi.Nell’aprile del 1887 iniziarono le operazioni di sgombero delMonastero, con l’uscita anche delle sorelle più anziane, alcunedelle quali avevano già vissuto il dramma della prima soppres-sione: una di queste fu la madre badessa, che morì poco dopoper gli stenti e il dolore. Inimmaginabile fu per le nostre conso-relle la sofferenza causata dal dover vivere lontano da questosacro luogo e il ritrovarsi in quindici in un angusto sottotetto,senza poter accedere ai Sacramenti e vivere una vita regolare dipreghiera. Grazie al vescovo monsignor Vespignani fu ricom-prato il Monastero e il 28 maggio 1890 le quattordici religiose ri-maste vi ritornarono. Nello stesso giorno furono riconsacrati lachiesa e il coro.La seconda guerra mondiale fu un grande momento di prova . Ilprimo bombardamento aereo su Cesena avvenne il 13 maggio1944. Il Monastero non fu danneggiato, ma quanta paura per lacomunità che stava pregando in coro sotto i bombardamenti!Questi continuarono anche nei giorni a seguire: le nostre sorelle,come Mosè sul monte, restavano lunghe ore in preghiera con le

    mani alzate per implorare misericordia per questa nostra città. Il vescovo Beniamino Socche, con paterna premura, fece visita allacomunità e diede licenza alle monache di uscire nei momenti deibombardamenti per andare nei rifugi comuni, ma esse non sisentirono di lasciare la clausura. Dopo pochi giorni il vescovo,preoccupato per la salute della comunità, diede l’obbedienza disfollare. L’11 luglio sette religiose lasciarono il Monastero e, ac-compagnate dal cappuccino padre Cristoforo, furono condottedall’ambulanza della Croce Rossa a Montecodruzzo e poi prose-guirono con don Armando Moretti a Montecampo, nella casa co-lonica della famiglia della madre Assuntina Fesani. Nonostante lepremure del parroco e il sostegno e l’affetto della gente del posto,che cercava di provvedere in tutto alle necessità delle nostre so-relle, vi erano mille privazioni, ma soprattutto il disagio della lon-tananza dalla propria comunità. Le sorelle sfollate si trovarono inuna situazione molto pericolosa, perché per alcuni giorni nasco-sero un partigiano che non fu trovato dalla perquisizione dei te-deschi, che in seguito occuparono quell’abitazione. Per questofurono costrette a rifugiarsi con le loro poche cose in un tunnel

    scavato nel tufo e lì nascosero un altro partigiano gravemente fe-rito. Posero all’ingresso il tabernacolo con il Santissimo Sacra-mento quale custode della comunità: infatti i tedeschi,intenzionati a perlustrare il tunnel alla ricerca del partigiano, sifermarono con rispetto davanti al tabernacolo, senza entrare. Lecronache registrano tante commoventi testimonianze relative aquesti mesi di prova: tutto è stato vissuto con grande spirito diimmolazione e coraggio, e con tanta preghiera offerta al Signoreanche nelle condizioni più disagiate. Finalmente il 4 novembre lesuore ebbero la gioia di poter ritornare sane e salve in Monasteroe riabbracciare le consorelle che le attendevano trepidanti.Nell’anno 1966 si è verificato un nuovo esodo, ma questa voltadai risvolti felici: un nuovo Monastero! Resosi ormai inabitabile ilvecchio Monastero in vicolo Comandini a causa della forte umi-dità, il 22 dicembre la fraternità composta da 18 sorelle fece il suoingresso nell’attuale Monastero posto nella prima periferia in viadelle Clarisse. Ricordiamo con gratitudine il caro padre Gu-glielmo Gattiani, ora Servo di Dio (per il quale è in corso laCausa di Beatificazione): per circa 40 anni nostro confessore, pertutte noi padre e maestro, vero amante della vita claustrale e pro-

    motore vocazionale: con amorevole cura e sollecitudine si ado-però in ogni modo per venire incontro ai bisogni spirituali emateriali della comunità. Insieme a lui, non possiamo non ricor-dare la dedizione dell’infaticabile madre badessa suor Marghe-rita Massa (+ 1968) e di alcuni sacerdoti e benefattori che siprodigarono per realizzare il trasferimento nella nuova casa.Il 15 ottobre 1969 la nostra famiglia religiosa si è allargata: sei so-relle anziane del Monastero di Mondaino (Rimini) vennero ac-colte con francescana letizia nella nostra fraternità. È stataun’esperienza bellissima il condividere la stessa forma di vita!Quante cose abbiamo imparato dalla testimonianza della lorovita santa! Rimarrà sempre indelebile nei nostri cuori il ricordo diqueste sorelle anziane, così amanti della preghiera e fervorosenella carità, anime umili e piccole, ma tanto preziose e grandiagli occhi di Dio!Nel 1980 abbiamo accolto per sei anni il Noviziato comune della Federazione “Sacra Famiglia” delle Clarisse Cappuccine d’Italia e abbiamo così avuto la gioia di conoscere ben 30 novizie con le

    quali abbiamo spezzato il pane spirituale emateriale: un’esperienza davvero arric-chente di condivisione e comunione fra-terna.Il 3 maggio 1993 la nostra fraternità si è resagrembo accogliente per 5 ragazze mozambi-cane desiderose di essere formate alla vitacontemplativa claustrale secondo il carismadi san Francesco e di santaChiara, in vista diuna futura fondazione di Clarisse Cappuc-cine in Mozambico. Questo è stato possibilegrazie a don Tarcisio De Giovanni, sacerdotecesenate fidei donum in quella terra per circatrent’anni. Dopo un percorso di discerni-mento vocazionale due giovani hanno de-ciso di ritornare in famiglia e due hannocontinuato il loro cammino formativo. L’11

    agosto del 2001 le due giovani mozambicanesuor Maria Cristiana e suor Elisa Veronicahanno emesso i voti perpetui nella nostrafraternità. L’11 febbraio 2004, insieme ad al-cune Cappuccine messicane, sono partiteper fondare il primo Monastero di ClarisseCappuccine in Mozambico, nella località diMilange, al confine con il Malawi. Questa fu-sione di cuori tra Africa, Italia e Messico èstata un’esperienza profonda e arricchenteche ci ha permesso di approfondire la nostraidentità claustrale e missionaria. Il Signoreha benedetto questa nuova fondazione, il cuiMonastero dedicato a “Nostra Signora del-l’Eucarestia” è stato eretto canonicamente il18 novembre 2012. Attualmente la nostra fraternità è composta da undici sorelle che si impegnano a realiz-zare le parole che santa Chiara ha lasciatonel Testamento come sua eredità: “E aman-

    dovi a vicenda nell’amore di Cristo, quel-l’amore che avete nel cuore, dimostratelo aldi fuori con le opere”.La presenza di un monastero che si man-tiene vivo dopo quattro secoli di storia è dav-vero un segno della fedeltà di Dio alla suaChiesa. Così canta l’orante: “Gli conserveròsempre il mio amore, la mia alleanza gli sarà fedele... e alla mia fedeltà non verrò mai meno” (Salmo 89). Papa Francesco ci chiededi essere una “Chiesa in uscita”. Anche noi,nonostante la clausura, siamo “una Chiesa inuscita” con la preghiera. Questo è il motoreche ci permette di andare lungo le strade delmondo e a tutte le periferie.

    La comunità delle suoreClarisse Cappuccine

    del monastero del Corpus Domini (Cesena)

    Le suore Clarisse Cappuccinea Cesena da quattrocento anni

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    8/25

    Giovedì 19 novembre 20158 Vita della Chiesa

    PONTE ABBADESSE Cesena):

    in posizione tranquilla su di un lotto di circa 320 mqcasa indipendente disposta su 2 livelli con proservizi esterni. DA RISTRUTTURARE.€

    210.000

     / Rif. 1524

    PONTE PIETRA Cesena): in posizione residenziale e tranquilla porzione di villetta bifa-miliare di nuova costruzione con possibilità di personalizzare gli interni. L’immobile è di-sposto su più livelli ed è composto da ingresso indipendente, cucina, sala, 3 camere daletto, doppi servizi, sottotetto, lavanderia, 5 balconi, porticato/loggia, garage doppio,cantina/taverna e giardino privato. € 380.000 / Rif. 1493

    SAN VITTORE Cesena): in zona verde e tranquilla villetta a schiera centrale di recentecostruzione disposta su 3 livelli con ampio giardino. € 420.000  / Rif. 1565

    ZONA CENTRALE vicinanze Giardini di Serravalle, Cesena): in con-dominio servito da ascensore al primo piano appartamento recentemente ristruttu-rato composto da ampio ingresso, cucina, soggiorno, 2 camere da letto matrimoniali,bagno, balcone e cantina. € 210.000  / Rif. 1542

    SAN MARTINO IN FIUME Cesena): fabbricato abbinato da un lato attualmente co-stituito da due unità abitative che potrebbero essere unite fra loro. Un appartamentoè composto al piano terra da sala, cucina, bagno, veranda e al piano primo da 3 ca-mere da letto, bagno e ripostiglio. L'altro appartamento si trova al piano terra ed ècomposto da cucina, camera da letto e bagno. Completano la proprietà ampi serviziesterni, giardino privato e terreno agricolo di circa 1.500 mq. € 195.000  / Rif. 1615

    PIAZZA DELLA LIBERTÀ Cesena):

    al terzo piano servito di ascensore ampio bi-locale composto da soggiorno con angolo cottura, camera da letto matrimoniale,bagno, ripostiglio/lavanderia, balcone e cantina. Ottime finiture. NESSUNA SPESA DI MEDIAZIONE IN QUANTO MANDATARI A TITOLO ONEROSO.€ 225.000 / Rif. 1448-1

    SAN MAURO IN VALLE Cesena): a pochi passi dal centro, immerso nel verde al-l’ultimo piano appartamento di nuova costruzione ad alto risparmio energeticocomposto da ampio soggiorno/pranzo, cucina abitabile, camera da letto matri-moniale, 2 bagni, 3 logge, ampio sottotetto diviso in 3 vani, piccolo ripostiglio,cantina e garage. NESSUNA SPESA DI MEDIAZIONE IN QUANTO MANDATARI

     A TITOLO ONEROSO. € 425.000 / Rif. 0121-2

    ZONA MULINI Cesena):

    su un lotto di circa 380 mq casa indipendente da ristruttu-rare con ampio giardino privato. L’immobile è composto al piano rialzato da sog-giorno/pranzo, cucina, due camere da letto, bagno, ripostiglio e al piano seminterratoda cantine e servizi. Possibilità di sopraelevare e di realizzare tre unità abitative conprogetto già approvato. €

    320.000

     / Rif. 1590

    SANT’EGIDIO Cesena): in zona tranquilla vicino a tutti i servizi, immerso nelverde condominiale appartamento al piano rialzato in buone condizioni com-posto da ingresso, soggiorno, cucina abitabile, disimpegno, 3 camere da letto,2 bagni, 2 balconi, cantina e garage. € 185.000  / Rif. 1571

    “Camminare

    insieme”dal Concilioal GiubileoPer il presidente della Cei il quintoConvegno ecclesiale nazionale chesi è chiuso a Firenze venerdì 13 novembreè “il punto di arrivo”,ma anche “un nuovo punto di partenza”

    l Convegno di Firenze non è “unevento isolato, ma il punto di arrivodi un percorso condiviso eapprofondito”. Ma è anche “un nuovo

    punto di partenza per il cammino dellenostre comunità e dei singoli credenti”.Dalla Fortezza da Basso, il cardinale

     Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genovae presidente della Cei, ha tracciato le“prospettive” della Chiesa italianapartendo dal Concilio e mirando alGiubileo. Parola d’ordine: “sinodalità”,“quello fatto insieme è un camminosinodale”. Per capire bene il metodosinodale, Bagnasco ha citato il discorsopronunciato dal Papa durante il ricordodel 50esimo del Concilio, in cui avevaillustrato i diversi livelli della sinodalità:“Quello diocesano, con i Consigli

    presbiteriali e pastorali; quello regionalee quello nazionale, che spetta allerispettive Conferenze episcopali”. “Unacentralizzazione della Cei sarebbe controlo stile sinodale”, spiegherà dopo inconferenza stampa. La voglia è quella di“mettersi in gioco”, partendo dalle“coordinate fondamentali” offerte dapapa Francesco a Santa Maria del Fiore:“Ci ha chiesto autenticità e gratuità,spirito di servizio, attenzione ai poveri,capacità di dialogo e di accoglienza”. Inuna parola, “ci ha esortati a prendere illargo con coraggio e a innovare concreatività, nella compagnia di tutti coloroche sono animati da buona volontà”.Primo passo: “Meditare con attenzione”,come “premessa per riprendere”l’Evangelii Gaudium “nelle nostrecomunità e nei gruppi di fedeli”.

    Le povertà ai bordi della strada. Seimilioni di poveri, 1.500 organismicaritativi sul territorio, 500mila“solitudini” a cui le Caritas diocesanecercano di rispondere in modo

    Idifferenziato. Bagnascocita i numeri a braccio,per testimoniare le“tante povertà, ai bordidella strada”, di cui laChiesa, che è in Italia,quotidianamente si facarico. Perché lapersona,contrariamente alla“vulgata” corrente, nonsi misura sulla sua“efficienza” o in base aldenaro che possiede.

    È la “gratuità”, dice ancora il cardinale, il“tratto tipicamente nostro e qui parlodell’Italia”. E l’umanesimo cristiano è“umanesimo della concretezza”: il voltodi Gesù misericordioso è “l’antidoto più

    efficace” al rischio “dell’autosufficienza oalla tentazione di ridurre Dio ad astrattaideologia”.

     A braccio, il cardinale cita Cornelio Fabroper mostrare il nuovo volto dell’ateismo:“Se Dio esiste, non c’entra”. “Questa è lacosa peggiore”, commenta: “Possiamo edobbiamo credere, ma innanzituttodobbiamo chiederci: c’entra Dio nellamia vita?”.

    Più “fermento” dei laici in politica. “Nonpartiamo da zero”, in nessuna delle“cinque vie” di Firenze. “L’impegno delcattolico nella sfera pubblica devetestimoniare coerenza e trasparenza”,dice Bagnasco, che ritornasull’argomento anche nella conferenzastampa di chiusura:“I laici non devono voler essere

    clericalizzati, ma abbracciare con fiducia,senza paura, con intelligenza e concoraggio l’animazione temporale, chenon compete direttamente a noi pastori”.Tra le priorità, “accompagnare le

    “Stile sinodale”,concretezza,attenzioneverso i poverile priorità.Apertura di creditoverso i giovani.Un triplice abbraccioche dai Pastorisi allargaal popoloe arrivaa papa Francesco:“Le vogliamo bene!”

    famiglie” e “porre nuova attenzione per lascuola e l’università”. Bagnasco harivelato di essere “rimasto colpitosoprattutto dalle attese emerse daigiovani, dalla loro richiesta diriconoscimento, di spazi e divalorizzazione: sono condizioni perché lafiducia che diciamo di avere in loro nonrimanga a livello di parole, troppe voltecontraddette dalla nostra poveratestimonianza”.Infine, il triplice abbraccio del presidentedella Cei: dai pastori ai delegati, daidelegati “ai vostri vescovi e sacerdoti”, eda “popolo e pastori” a papa Francesco:“Le vogliamo bene!”.

    “Per la Chiesa il maggior pericolo è la tiepidezza spirituale”. Rispondendo ai

    giornalisti nella conferenza stampa dichiusura, Bagnasco non si sottrae alle piùscottanti questioni di attualità, come gliattacchi interni ed esterni alla Chiesa e loscandalo che ha travolto l’ex abate diMontecassino: “Dolorosissimasituazione”, dice il cardinale, “le ombresono gravi e anche gravissime”, ma nondevono arrivare a “oscurare la grandeluce che continua a esserci”,quella di tante religiose e religiosi che“vivono con fedeltà alla propriavocazione, con dedizione alla propriagente e ai propri doveri”.Sull’8×1000, bisogna “informarsicorrettamente e pensare con la propriatesta”. Quanto alle “incrostazionimafiose”, come quelle in alcuneprocessioni sul territorio,Bagnasco risponde: “Devo sentire tutti i

    miei confratelli”. E invita a riscoprire“Educare alla legalità”, un “piccolo mamolto puntuale” documento della Cei del1991.

    M. Michela Nicolais

    IL CARDINALE

    BAGNASCO

    DOPO FIRENZE

    IL CARDINALEANGELO BAGNASCO

    (FOTO SIR)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    9/25

    Giovedì 19 novembre 2015 9Attualità

    il Periscopio di Zeta

     Alcune riflessioni di ritorno dal Convegno di Firenze che ha vistostare insieme, per cinque giorni, 2.500 delegati da tutta Italia 

    I volontari, già un nuovo umanesimo

    Firenze 2015 innanzitutto ha visto il discorso di papa Francesco alla Chiesa

    italiana. Un lungo intervento dal valore di un’enciclica. Un messaggio difortissima valenza, da rileggere, meditare, studiare e poi incarnare nella vitadi tutti giorni. Esattamente come l’esortazione apostolica Evangelii Gaudiumche Bergoglio ha affidato come consegna a ogni parrocchia, diocesi, istituzionesulla quale “avviare, in modo sinodale, un approfondimento”. Segno evidente, daparte del vescovo di Roma, che non si sia fatto ancora molto in tal senso.“Bellissima e rivoluzionaria” ho a caldo commentato la forte sollecitazionegiunta dal Papa. Un impegno per tutti noi e una scossa salutare per uscire daglischemi di una Chiesa chiusa in un’organizzazione sterile, capace invece di“vivere un umanesimo cristiano popolare, umile, generoso, lieto”. “Se perdiamoquesto contatto con il popolo fedele di Dio – ha aggiunto Francesco – perdiamoin umanità e non andiamo da nessuna parte”.Un Papa che dice “non andiamo da nessuna parte” è vicinissimo alla gente. Tutticomprendono. Lui non fa giri di parole. Va all’essenziale e invita a fare altrettanto.Proprio come è successo nei giorni fiorentini, un’esperienza di Chiesa di popolointensa e consolante.Mi spiego meglio. Straordinari a Firenze sono stati gli incontri con le persone. Anzi, alla fine forse è il dato più significativo, oltre a quanto ho già messo inevidenza. Laici e pastori insieme, vescovi e cardinali allo stesso tavolo, a ragionare

    quello del mettere insieme,altrimenti non si va da nessunaparte, come ammonisceFrancesco.Le centinaia di volontari messi incampo dalla Diocesi ospitante

    sono stati un segno tangibile di“quanto è bello che i fratelli stianoinsieme”. Sorridenti, mai stanchi,un “buongiorno” rivolto a tutti. Inogni luogo abbiamo trovato uno diquesti “angeli” a indicarci la strada,a fornirci informazioni, a darcisicurezza nei primi momenti dismarrimento. Quasi 2.500 solo idelegati, oltre a schiere digiornalisti. Tutti da seguire, da

    accompagnare.È stata, quella dei volontari, una testimonianzabellissima, messa in evidenza da chi ha vissutoil V Convegno della Chiesa italiana. La lorodisponibilità dice già di un nuovo cammino. Ilnuovo umanesimo, quello che prende corpo evita dall’incontro con il figlio di Dio fatto uomo.(905)

    alla pari, a pranzare e a cenare. Negli stessihotel, a piedi lungo le vie di una città semprestupenda. Abbiamo condiviso cinque giorni dai ritmifrenetici, ma mai stressanti. Anzi, l’intensità hafatto comprendere la bellezza delle giornate. Mainulla a caso, mai un incontro sprecato anche secasuale. Lo spirito che ha animato tutti è stato

     Villaggio globaledi Ernesto Diaco

    CORRONO NEL WEBLE “VIE DELLA BELLEZZA”

    Da qualchegiorno è sbar-cato nel-l’oceanodigitale il por-tale “Vie dellabellezza”, unnuovo progetto realizzato da alcuni ufficidella Segreteria generale della Cei sullostretto rapporto tra arte, vita cristiana,evangelizzazione. Dopo l’ingente sforzo didigitalizzazione dei beni culturali ecclesia-stici, confluito nelle migliaia di schede delportale BeWeb, il passo successivo è quellodi far conoscere e diffondere le esperienzepastorali che attorno a tali beni prendonoforma.Il sito web appena nato (www.viedellabel-lezza.it) sorge infatti dal riconoscimento delruolo crescente che l’intreccio tra fede e

    creatività artistica guadagna nella vita ordi-naria delle comunità, dalla catechesi ai per-corsi di formazione ai vari livelli, passandoper i pellegrinaggi, l’iniziazione cristiana, lapastorale scolastica, i musei diocesani e inumerosi centri culturali cattolici. All’ori-gine, inoltre, sta un’indicazione di papaFrancesco contenuta nell’esortazioneEvangelii Gaudium. “È auspicabile – af-ferma il documento programmatico di Ber-goglio – che ogni Chiesa particolarepromuova l’uso delle arti nella sua operaevangelizzatrice, in continuità con la ric-chezza del passato, ma anche nella vastitàdelle sue molteplici espressioni attuali, alfine di trasmettere la fede in un nuovo ‘lin-guaggio parabolico’”.La scommessa del sito promosso dalla Cei èquella di mostrare che attorno ai beni cul-turali ecclesiastici si sviluppa un fiorire di

    iniziative che li rende luoghi animati eopere vive, capaci di attirare lo sguardo,educare i sentimenti e favorire l’incontro,compreso quello con Dio. “Vie della bel-lezza” è un luogo di consultazione, ricco dimateriali e risorse cui attingere, ma non sitratta di una vetrina in cui fermarsi a unafruizione passiva: un’apposita sezione delsito consente infatti di segnalare le espe-rienze diffuse nelle Chiese locali e di contri-buire all’arricchimento di questa mappadella bellezza cristiana.Che sia una sfida trasversale, capace di farinteragire fra loro i diversi ambiti della pa-storale lo dimostra il lungo elenco dei sog-getti proponenti: l’Ufficio catechisticonazionale; l’Ufficio nazionale per i beni cul-turali ecclesiastici; l’Ufficio nazionale perl’educazione, la scuola, l’università; l’Uffi-

    cio nazionale per la pastorale del tempo li-bero, turismo e sport; il Servizio nazionaleper l’insegnamento della religione cattolica;il Servizio nazionale per il progetto cultu-rale; il Servizio nazionale per gli studi supe-riori di teologia e di scienze religiose; ilServizio informatico.

    FOTO SIR

    ux armes, citoyens. Formez vosbataillons. Marchons, marchons!Qu’un sang impur abreuve nos

    sillons!”. Mentre defluiscono dallo Stade deFrance, dove si erano recati per assistere a unapartita amichevole con la Germania, i tifosi dei

    “Bleus” intonano la Marsigliese. I parigini nellatarda venerdì sera 13 novembre si sono subitoaccorti del clima di terrore diffusosi in città, e intutta la Francia, per gli attentati al Bataclan e adaltri luoghi di divertimento e di socializzazionenel centro della capitale. Così l’inno nazionalecantato a squarciagola è una sorta di antidotocollettivo alla paura, più che la chiamata alle armisuggerita dal canto della Rivoluzione. Ma è ancheun segnale forte: siamo uniti, contro il male,contro gli assassini, contro chi viola lademocrazia, attaccando cittadini inermi assiemeai valori di un popolo, di un continente.L’Europa è sotto attacco, commentano oggipolitici e giornali di ogni Paese. In realtà sotto laminaccia del fanatismo e della violenza fine a sestessi è il mondo intero. E mentre la memoriatorna all’11 settembre americano - col quale ilparallelismo appare evidente -, sfila il lungoelenco di attentati con i quali l’Europa nel suoinsieme è stata profondamente ferita: Madrid

    2004, Londra 2005, fino ai più recenti Bruxelles(2014), ancora Parigi (Charlie Hebdo, 7 gennaio2015), Copenaghen (14 febbraio).Il presidente francese François Hollande dichiaralo stato d’emergenza e blocca i confini del Paeseper proteggere i suoi concittadini. Una decisionecomprensibile, anche se rischia di essere ilpreludio di ulteriori chiusure da parte di altriStati, dopo quelle già decise da alcune capitali inrelazione ai flussi di rifugiati in fuga dalla fame edalle guerre in Africa e Medio Oriente.In realtà il mondo non ha più confini: è unacaratteristica dell’era globale, della qualesperimentiamo benefici incalcolabili ma anchenovità ancora ingestibili, che spaventano lepersone comuni, le opinioni pubbliche, i governi.Come reagire? Anzitutto confermando l’unità dichi crede alla libertà, alla democrazia, al valoreassoluto e primario - mai negabile, maibarattabile - della vita umana. In secondo luogo

    rafforzando i legami virtuosi tra i popoli e lerispettive autorità liberamente scelte medianteprocessi democratici. Terzo, esprimendoincondizionata, e se occorre, concreta solidarietàa chi oggi - la Francia - è nel mirino di assassinisenza scrupoli. Quindi - quarto elemento -

    disponendo solide contromisure per prevenire,per quanto possibile, nuovi attentati e fatti disangue, pur considerando questa un’operazioneassai complessa, perché appare veramente arduoproteggere ogni angolo d’Europa e del mondo(dalle istituzioni pubbliche alle piazze, dalle

    stazioni ferroviarie agli aerei, dalle chiese allemoschee, dalle scuole ai parchi giochi, dai baragli stadi), dove i terroristi possono colpire senzaalcun prevedibile disegno.Restano sul tappeto impegni comuni per la civiltàe interrogativi cui occorrerà imbastire presto unarisposta convincente.Occorre infatti una reazioneforte e decisa alla violenza: necessaria tanto nellecittà europee quanto nelle regioni in cuiimperversa l’Isis, sia in Medio Oriente che inLibia e in ogni altro angolo del pianeta in cuiforze organizzate e ben armate mettono inpericolo l’esistenza umana e la convivenzapacifica. Condizioni basilari, queste, per losviluppo, la promozione della giustizia, i dirittifondamentali di ogni persona, sia essa europea oasiatica, africana o americana, di qualunqueetnia, fede, cultura…È ugualmente necessario far chiarezza attornoagli attentati di Parigi, così pure sulleresponsabilità di chi alimenta l’odio in Siria come

    in Terra Santa, a Tunisi come in Ucraina: perchéogni barbarie va condannata, senza creare, però,confusione nell’animo delle persone. I morti diParigi pesano infatti sulla coscienza di terroristiinumani, che nulla hanno a che spartire con unamatrice politica o con un credo religioso.Fanatismo, fondamentalismo e omicidi nonfanno parte delle culture moderne edemocratiche né sono inscritte in alcuna grandereligione. E chi già oggi urla sguaiatamentecontro l’islam o contro i migranti fa solo il giocodei violenti e ad essi si associa colpevolmentenella strumentalizzazione dell’odio.La risposta ai morti di Parigi, a quelli di New York,di Damasco o di Gerusalemme, non può chegiungere da una condivisa, motivata, fermareazione comune, che metta insieme le autoritànazionali con le istituzioni sovranazionali;rimotivando al contempo i popoli al valore dellapace, alla cultura democratica, al rispetto

    reciproco, alla solidarietà, alla tutela dei piùindifesi, alla promozione della libertà. Di certo lecomunità religiose del mondo intero - e tra essein prima fila la Chiesa cattolica con PapaFrancesco - faranno la loro insostituibile parte.

    Gianni Borsa 

    A“

    Una rispostafermaSenza caderenel tranellodei terroristi

    Dopo gli attentatidi Parigi

    in cui sono morte132 persone.

    Più di 300 i feriti

    Papa Francesco:“Utilizzare il nome di Dioper giustificare violenzaè una bestemmia”

    “Desidero esprimere il mio

    dolore per gli attacchi terroristiciche nella tarda serata di venerdìhanno insanguinato la Francia,causando numerose vittime. Alpresidente della Repubblicafrancese e a tutti i cittadiniporgo l’espressione del miofraterno cordoglio. Sono vicinoin particolare ai familiari diquanti hanno perso la vita e aiferiti”. Queste le parole di papaFrancesco dopo l’Angelus didomenica 15 novembre, sugliattentati terroristici a Parigi.“Tanta barbarie - ha osservato ilPontefice - ci lascia sgomenti e cisi chiede come possa il cuoredell’uomo ideare e realizzareeventi così orribili, che hannosconvolto non solo la Francia mail mondo intero”. Dinanzi a tali

    atti, “non si può non condannarel’inqualificabile affronto alladignità della persona umana.Voglio riaffermare con vigore chela strada della violenza edell’odio non risolve i problemidell’umanità e che utilizzare ilnome di Dio per giustificarequesta strada è unabestemmia!”, ha detto con forzail Santo Padre, che ha poiinvitato a unirsi alla suapreghiera: “Affidiamo allamisericordia di Dio le inermivittime di questa tragedia. LaVergine Maria, Madre dimisericordia, susciti nei cuori ditutti pensieri di saggezza epropositi di pace. A Leichiediamo di proteggere e

    vegliare sulla cara Nazionefrancese, la prima figlia dellaChiesa, sull’Europa e sul mondointero. Tutti insieme preghiamoun po’ in silenzio e poi recitiamol’Ave Maria”.

    FOTO AFP/SIR

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    10/25

    Giovedì 19 novembre 201510   Cesena

    NECROLOGIO

    “Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio” 

    Il 14 novembre è venutoa mancare

    ELIGIO PISTOCCHI

    La famiglia invita quanti lohanno conosciuto e stimato

    alla Messa di settimache sarà celebrata sabato21 novembre alle 20 nellachiesa di Sant’Anastasia

    a Gattolino

     Al monastero delle Clarisse cappuccine 

    Lavori: le suore

    chiedono un aiuto

    Vivono di provvidenza le suore devote a SantaChiara. E attendono l’aiuto di quanti possono

    contribuire a pagare i lavori di ripristino deltetto dell’edificio, conclusi lo scorsosettembre. Si tratta di interventi essenziali,che si sono resi necessari dopo che le religiosehanno passato lo scorso inverno in unasituazione molto disagiata, a causa dell’acquache filtrava dai soffitti. L’importo delle opere è dicirca 180mila euro e la scorsa estate la madresuperiora del monastero, suor Maria Pia Presepi,ha scritto alle aziende e banche del territorio conla speranza di r icevere un aiuto economico. Ma lerisposte, finora, non sono s tate quelle attese.Per le sorelle cappuccine, che hanno fatto voto dialtissima povertà e dunque non hanno alcunreddito, si tratta di una cifra impossibile dasostenere. "Il Signore ci ha sempre aiutato e ciaffidiamo a Lui: sa quello di cui abbiamo bisogno",afferma suor Maria Pia Presepi.Proprio per la mancanza di fondi, il monastero

    ’Corpus Domini’ è st ato realizzato un pezzetto allavolta: la posa della prima p ietra avvenne nel1958, mentre il chiostro è stato costruito solo unadecina di anni fa, grazie all’aiuto economico ditanti fedeli.Le sorelle si adattano come possono, ma l astruttura richiederebbe altri interventi, tra cui ilrifacimento e ammodernamento dell’impianto diriscaldamento. "La struttura è molto grande edispersiva e a causa degli alti costi non possiamotenere il riscaldamento acceso per più di qualcheora al giorno", dice la madre superiora.

    Fs

    Brevi

    Mantovano al “Ghini”Le Sentinelle in Piedi di Cesenaorganizzano, per il 27 novembre alle 21nella sala di palazzo Ghini, un incontro conAlfredo Mantovano, magistrato evicepresidente del Centro studi Livatino,che farà chiarezza sul discusso ddl Cirinnàe sul secondo disegno di legge sulle unionicivili. Analizzerà la teoria del gendersottolineando come questa può entrarenelle scuole.

    Invito alla scienzaIl circolo matematico cesenate, incollaborazione con l’Endas, organizza unciclo di conferenze sui temi dellamatematica. Il 20 novembre MauroSpadolini parlerà di "Simil algebra, cos’è, acosa serve e che vantaggi dà". Il 27novembre Tommaso Mondadoriapprofondirà "La teoria delle stringhe:verso la teoria del tutto?". Il 4 dicembresarà la volta di "Neuroscienze, verso unmodello fisico della mente” a cura di MattiaPietrelli. L’11 dicembre si conclude con "Un

    secolo di relatività generale" con relatoreArrigo Amadori, fondatore e presidente delcircolo matematico. Tuti gli appuntamentisi terranno dalle 21 nella sala Endas incorso Mazzini 46 in centro a Cesena.

    Crocevia, incontrorinviato a gennaioIl primo incontro dell’associazione “IlCrocevia”, previsto per venerdì 20 nella salaCacciaguerra della Banca di Cesena conrelatore Robi Ronza, è stato rinviato ametà gennaio.

    Ballo | 40 eventi per Cesena Danze

    Un tour di 40 spettacoli nelle piazze per cento ballerini. Nei giorni scorsi "Cesenadanze" ha chiuso la lunga stagione di spettacoli all’aperto. L’associazione polisportivadilettantistica è stata fondata nel 1974 da Giuseppe Mascali Zeo e conta oggi quasiduemila ballerini in 5 sedi, tra Cesena e la Valle del Savio, tra cui il principale è il centroStudio 524 sulla via Ravennate a Cesena. Il sodalizio è guidato da Ivano Pollini.Cesena danze è sostenuta dalla Bcc di Sala e fa parte dell’Unione danze folk.

    Rotary | Persone scomparse 

    La scomparsa delle persone care è il tema che è stato trattato dal Rotary Club nel corso dellaconviviale di venerdì scorso. I relatori Antonio Scala, presidente nazionale dell’Associazione Penelope,Antonio Giannelli vice prefetto di Ravenna che unitamente a Silvia Gentilini (commissario di PS aFaenza) e la signora Marisa Degli Angeli presidente provinciale dell’Associazione e madre di CristinaGolinucci, hanno dato vita ad un toccante dibattito che ha coinvolto, come non mai, i numerosi socidel sodalizio. Nella foto di gruppo, da sinistra: Degli Angeli, Scala, Zondini , Giannelli e Gentilini.

    60 anni del Caps e i 100 anni dellamorte di Decio Raggi, eroe dellaprima guerra mondiale al quale èdedicata la caserma. Decio Raggi,

    originario di Sogliano, è stato il primomilitare italiano decorato con lamedaglia d’oro al valor militare nellaPrima Guerra Mondiale.Il doppio evento è stato celebrato lascorsa settimana al Caps. Numerosi gliagenti presenti, di tutte le specialità, eanche due classi del "Righi" e del

    I

    I 60 anni del Capsricordando Decio Raggi

    Polizia, la scorsa settimana un grande convegno

    "Renato Serra". Fra le autorità eranopresenti il direttore del Caps PieroCaramelli, il sindaco di Cesena PaoloLucchi, Gian Paolo Brizzi direttoredell’archivio storico dell’università diBologna, il direttore centrale delleSpecialità della Polizia di Stato,Roberto Sgalla, in rappresentanza delCapo della Polizia e il dirigentegenerale in riposo Balduino Simone,per tanti anni direttore del Caps diCesena.

    Nell’ultimo anno sono stati svolti 69corsi con una specializzazione di2.466 operatori di Polizia, tutti rivolti aelevati standard di preparazioneprofessionale. Sono stati effettuatinello stesso periodo 775 servizioperativi e accertate 1549 violazioniamministrative, nonché denunciatepenalmente 13 persone per diversireati quali truffa, falso e spaccio disostanze stupefacenti.

    Cr

    103 anni

    La grande fededi suor ImeldeDomenica 15 novembre suor ImeldeAssirelli delle Ancelle del Sacro Cuoredi Gesù ha compiuto 103 anni. Lacomunità di San Carlo le si è stretta

    attorno dimostrando affetto egratitudine per la sua testimonianza. Eha commosso tutti quando ha intonatouna canzone di lode.Nella foto, suor Imelde insieme allasuperiora suor Tiziana.

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 41-2015

    11/25

     

    S

     

    Inserto a cura

    della Fondazione

    del Sacro Cuore

    di Cesena

     Novembre 2015acro uoreI

    nforma

    P erché mandare i figli - cinque - alle scuole del Sacro Cuore? È una domanda che si ripropone ogni mese, al momento di pagare le rette, conla cadenza regolare propria delle scelte importanti, che non avvengono di nor-ma con un unico grande salto in avanti,ma con l’accumulo di tanti piccoli pas-si.Così è stata per me l’educazione ricevu-ta tanti anni fa come alunno del SacroCuore, di cui i tanti passi successivi del-la vita hanno fatto progressivamente emergere il volto profondo.

     Nel tempo ho infatti scoperto di aver ri-cevuto un’educazione capace di tener insieme i vari aspetti della conoscenza a

    partire da una unica, intensa e tenace passione per la realtà, in cui si docu-mentava concretamente la identità cri-stiana della scuola. Ho sperimentato(capendolo meglio solo dopo) che è pos-sibile un modo di conoscere affascinan-te, inteso non come occasione di domi-nio, ma come occasione di reperire inogni aspetto della realtà le tracce di un’unica grande avventura.Questo mi ha introdotto all’idea che laconoscenza è una responsabilità, ovverola risposta all’invito a partecipare aquesta bella avventura.Questo modo di concepire la conoscen-za è stato ed è tutt’ora di estrema utilitàalla mia vita, specie se lo paragono al-l’alternativa di concepire la conoscenzacome dominio sul mistero della realtà.La conoscenza intesa come dominiooscilla infatti sempre schizofrenicamen-te tra presunzione di successo e depres-sione di fronte all’incapacità di poter comprendere completamente. Chi cono-sce cercando di rispondere all’invitodella realtà, invece, non diventa arro-

     gante e non si deprime, mantenendouno sguardo umile fino all’ironia nonsolo sulle proprie conclusioni, ma anche sui propri stessi tentativi di conoscere.La scuola non è neutra, non appena e non tanto per i contenuti - pur impor-tanti - che insegna, ma anche e soprat-tutto perché educa ad un determinatometodo di conoscere, di usare la ragione e - in senso più ampio - la libertà. Para-dossalmente, il motivo profondo per cui affido dopo tanti anni i miei figli al Sa-cro Cuore non è perché diventino cri-stiani, ma perché imparino a conoscere le cose da cristiani, ovvero usando la

    propria ragione con intensità, tenaciaed ironia.La stessa intensità, tenacia ed ironiacon cui - anche questo mese - paghere-mo le rette della loro scuola.

    Francesco Orioli  genitore del Sacro Cuore 

    La parola a un genitore 

    Il teatro: una passioneda coltivare

    rende vita anche que-st’anno il laboratorio diteatro dei ragazzi del Li-

    ceo, skenéDuemila12.Il percorso è giunto al sestoanno di attività: negli anniscorsi, in un cammino diprogressivo approfondimento,abbiamo lavorato su testi

    poetici, narrativi e teatrali,come, per citarne alcuni, Ossi di seppia, Sunset limited, Il  giovane Holden, Novecento, Laleggenda del santo bevitore,l’Inferno dantesco, Antigone ,presentando i seguentispettacoli: Un pungo di domande e di poesie (2011,Teatro Aurora, San Giorgio), Alighieri, perme tte? (2012,Teatro Aurora, San Giorgio), Finche non la trovo (2013, Teatro Aurora, San Giorgio), Antigone (2014, Teatro Verdi, Cesena),Camille Claudel – c’è sempre qualcosa di assente che mi 

    Ptormenta (2015, Teatro Verdi, Cesena).Lo scopo del laboratorio è quello diapprofondire nei ragazziconsapevolezza e autostima, grazie allavoro sul potere della parola, sullagestualità, sul controllo della voce e delcorpo. Nel corso degli anni abbiamovisto crescere e consolidarsi in lorouna capacità di attenzione al dettaglio,

    una dedizione a sé stessi e alle cose,unite a una sempre più maturaautonomia di giudizio e di lavoro,davvero sorprendenti, che ci hannoconfermato della bontà dell’iniziativaintrapresa cinque anni fa e sono lostimolo più potente a continuarla.Quest’anno il laboratorio inizierà, ascadenza settimanale, nella secondametà di novembre, con un obiettivoambizioso che, come al solito, non visveliamo ancora. Vi invitiamo sin d’oraa venire a vederci!

    Tiziano Mariani

    insegnante Liceo Fscpreside Liceo “Immacolata” 

    e “Almerici” 

    Custodirela speranzaDi fronte alle tragedie del nostro tempo,i giovani ci interroganoe ci chiedono risposte che allontanino le pauree diano senso al loro cammino

    li eventi parigini di questiultimi giorni ci hanno fattopercepire in tutta la sua gravità

    la drammatica precarietà in cui citroviamo a vivere, che va adaggiungersi ai tanti elementi di crisigià presenti nel nostro tempo. In talecontesto gli adulti che hannoresponsabilità educative potrebberoa ragione avere momenti disgomento di fronte alla generazionedi bambini e ragazzi che viene loroaffidata, impotenti a rispondere ailoro interrogativi. Per grazia però laguida sicura della Chiesa ci invita,come ha fatto papa Francesco aFirenze, additando l’“Ecce homo”della cupola di Santa Maria del Fiore,

    Ga non abbandonarci alla paura, ma aradicarci sempre più decisamente inColui che solo può dare consistenzaalla nostra umanità e sostegno allanostra speranza. Solo questo puòspingerci a continuare a raccoglierela sfida della nostra responsabilità ea guardare con una certezza di fondogli occhi che ogni giorno incrociamosui banchi di scuola.In maniera ancora più stringenteoggi le circostanze ci provocanoinnanzitutto ad uscire daatteggiamenti astratti e ripetitivi permetterci in gioco ogni giorno in unarelazione educativa che impegnitutta la nostra persona in uncoinvolgimento attento e

    disponibile. In secondo luogo diventafondamentale accompagnare i ragazzi,passo dopo passo, a scoprire la comp