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Anno X n. 3 Dicembre 2013

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Anno X n. 3 Dicembre 2013

ASSOCIAZIONE SENIORES

DEL COMUNE DI TORINO

Via Garibaldi 25 1° piano - 10122 TorinoTelefono: 011 - 4431954-52-51

Fax: 011 - [email protected]

www.comune.torino.it/lavoratorianziani

Cod.Fisc. 80099240014

Orario di ufficio

Martedì, Mercoledì, Giovedì: dalle 9,30 alle 11,30

PRESIDENTE: Vittorio FERRANDO

VICE PRESIDENTE: Antonio NACCA

UFFICIO DI PRESIDENZA: Aldo LANTERIFausto SORBA

SEGRETARIO: Giovanni AJMAR

TESORIERE ECONOMO: Anna Maria ROCCIA

CONSIGLIERI: Mirella BORELLOEnzo BRAIDAMarisa MODICALuisella NIGRAPier Vittorio PRATOPieralberto ROLANDORosanna ROMANISIOLaura SILVALiliana VALENTINIRenza VARVELLO

REVISORI

DEI CONTI: Ernesta BRUNILoredana IGUERAMaria Luisa RODANO

IN…FORMA!

Direttore Responsabile:Vittorio FERRANDO

Comitato di redazione:Antonio NACCA

Pier Vittorio PRATOPieralberto ROLANDO

Hanno collaborato a questo numero

Anna BraghieriEdmondo Paganelli

Autorizzazione del Tribunale di Torino 1921 del 17 febbraio 1968

Stampato presso Stamperia Artistica Nazionale, TorinoNovembre 2013

Sommario

Editoriale Pag. 1

“Piemontesi a Roma” 3

Tesseramento 2014 6

Viaggio nella storia dei borghie delle borgate di Torino 7

Gianduja 12

I 50 anni del gruppo Seniores di Asti 13

Quando operare la cataratta 14

Viaggi e Gite 17

Convenzioni 18

In copertina: “Veduta del Palazzo Reale e del Palazzo Madama”.

Litografia di Enrico Gonin su disegno di Luigi Premazzi, 1845 (Collezione Simeom, D 271)

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Editoriale

Consapevole del rischio di tediare quanti ci leggono non posso sottrarmi dal rende-re noto l’incredibile e surreale situazione venutasi a creare in questi ultimi mesi che

ha visto coinvolta la nostra Associazione tanto da causare l’anticipazione della chiusuraestiva e posticiparne la riapertura.

Come ricordato nell’ultimo numero di In...Forma! e ripreso nel foglio informativo diinizio ottobre, per lo stabile di Via Garibaldi 25 sono stati decisi dall’AmministrazioneComunale importanti interventi di ristrutturazione e bonifica.

Nel mese di giugno, il coordinatore dei lavori, durante un’affollata riunione con iresponsabili dei diversi interventi ed i rappresentanti dei servizi allocati in Via Garibaldi25, ha presentato un programma di massima che, in alcuni mesi, avrebbe dovuto appor-tare sostanziali modifiche (tra cui la sostituzione dell’ascensore) e consentire il trasferi-mento del Settore Gioventù dall’attuale sede di Via delle Orfane.

Un puzzle ambizioso e complesso la cui realizzazione in tempi ragionevoli sarebbestata possibile solo in presenza di particolari coincidenze e fattori favorevoli.

In realtà la bonifica dall’amianto del primo piano, che ci ha visto particolarmente coin-volti, ha richiesto l’intervento preventivo di ARPA e ASL per autorizzare i lavori che hannocomportato l’utilizzo di specifici apparati che potranno essere rimossi solo quando i dueEnti succitati avranno concluso l’esame dei campioni di polvere (già effettuato con esitonegativo) e di aria (prelevata ed in attesa di giudizio) presenti nei locali bonificati.

Tali operazioni si sono protratte ben oltre i tempi previsti ed hanno conseguentementecausato il rinvio del rifacimento dei pavimenti rimossi per la bonifica.

Tutto ciò ha comportato e continua a comportare per coloro che operanonell’Associazione disagi ben più gravi e duraturi di quanto avessero assicurato i tecnici,per le condizioni assolutamente precarie sotto molteplici aspetti (sicurezza, pulizia, carenzadi servizi igienici) in cui si è costretti ad operare.

Tanta incertezza ed approssimazione stanno mettendo a dura prova quella “pazienza”che la “Treccani” definisce “disposizione ad accettare e sopportare con moderazione,rassegnazione, senza reagire violentemente le avversità ed i disagi” e che ha reso pro-verbiale Giobbe, famoso personaggio biblico.

Quando però la pazienza tende a trasformarsi in sfiducia o demoralizzazione, siavverte fortemente la tentazione di “mollare tutto” e passare ad altri il testimone.

Sino a quando?

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Senonchè a maggio del prossimo anno verrà a cadere il sessantesimo anniver-sario della fondazione dell’Associazione per cui non è tempo di abbandonarsi allosconforto, ma, semmai, di intensificare l’impegno per apprestarci, con l’auspicio –sperando che non sia solo illusione – che la situazione possa evolvere positiva-mente nei prossimi mesi, all’organizzazione di un bel pomeriggio in amicizia giàfissato per domenica 18 maggio, ove vi attenderemo numerosi e di cui sarannodate dettagliate informazioni nel prossimo numero del Notiziario.

Con i più sinceri auguri per le imminenti festivitàCon i più sinceri auguri per le imminenti festività

Vittorio Ferrando

RENOIR ALLA G.A.M.RENOIR ALLA G.A.M.RENOIR ALLA G.A.M.RENOIR ALLA G.A.M.

In occasione della straordinaria mostra di Renoir alla G.A.M.di Torino è stata organizzata una visita guidata Giovedì 23 gennaio2014 alle ore 10.45.Qualora le adesioni superassero le 25 unità è stato previsto unsecondo turno alle ore 11.15.Quota di iscrizione, comprensiva di guida, radio guida e dirittodi prenotazione: € 15,00 ed € 7,00 per i possessori della TESSERA MUSEI 2014 .Le prenotazioni, con relativo versamento della quota, dovrannoessere effettuate in Segreteria entro mercoledì 18 dicembre.

CHIUSCHIUSURUR A NA NAATTALIZIA ALIZIA Si informa che la Segreteria resterà chiusa dal 21 Dicembre 2013 al 6 Gennaio 2014

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La nostra storia

Roma e Torino non sono poi così lon-tane come sembra a prima vista:

aspetti storici, geografici, sociali unisconopiù che dividere. La stessa Alta Velocità,oggi, le unisce in poco più di quattro ore,segnando un punto per il treno rispettoall’aereo. Da Roma partì una conquistadei territori fino al Po e poi anche oltre sti-pulando accordi con le popolazioni localio conquistando villaggi e popolazioni fieree indipendenti. La fondazione delle città diAlba (Alba Pompeia), Libarna (SerravalleScrivia), Cavour (Caburrum), Industria(Monteu da Po), Acqui Terme (AquaeStatiellae) e della stessa Torino (AugustaTaurinorum) segna non solo l’appartenen-za storica all’Impero romano ma la dipen-denza economica, sociale e culturale diquella grande realtà. I resti di quelle città,torri, acquedotti, archi, circhi parlanoancora oggi un linguaggio silente che si faascoltare da chi ne intenda il significato.Poi la storia ebbe altri momenti: il Piemontecome tale si identificò tardi e quello che noivediamo oggi come regione politica è unarealtà recente che gioca la sua parte nelcontesto italiano, di tutto rispetto.

Gli echi di questa storia millenaria si tro-vano a Roma, che intanto è divenutaCapitale. In uno stato unitario solo l’erededell’Impero poteva avere i requisiti, anche

simbolici per svolgere il ruolo di prima cittàdel nuovo Regno. Lo stesso conte di Cavour,pur non conoscendola, la indicò come lacittà da conquistare al primato italiano. Civolle del tempo ma i testimoni dell’unione cisono tutti, dal periodo imperiale a quello piùrecente… Infatti la toponomastica rendeonore al Piemonte con oltre 500 nomi dipaesi ed altrettanti di personaggi, andando– in ordine di grandezza – da Moncenisioa Torino e da Pertinace (unico imperatorepiemontese) a Giovannino Agnelli, tutti tito-lari di strade con una grande attenzioneanche a personaggi minori ma esemplifica-tivi del mondo culturale, dell’impresa, dellastoria piemontese. È una ricerca in via didefinizione e che susciterà non poche sor-prese tra i lettori, in quanto Roma può avva-lersi di una scelta ampia di strade; le attualisuperano le 13.000 voci e per l’ampiezzadella città che supera i 1200 km2 e per lapopolazione di circa 3 milioni di abitanti,che ne fa la città più popolosa d’Italia, ren-dono testimonianza non solo alla nostraregione ma al mondo intero. In questo con-testo di unione, quindi, la presenza pie-montese si è manifestata soprattutto con iltrasferimento di famiglie a servizio delRegno, prima e della Repubblica poi, quin-di nell’amministrazione civile, a serviziodella politica, nella giustizia e nelle strutture

“Piemontesi a Roma”

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economiche. È stata quindi una emigrazio-ne di livello alto, legata anche ai trasferi-menti di alcune realtà che ebbero inizio aTorino e che furono portate a Roma: unaper tutte la Rai, per non parlare del cinema.Fin da 1942, in pieno periodo bellico, ci fuchi pensò a costituire una associazione dipiemontesi, sperando in un futuro migliore esereno. Nacque così la Famija Piemontèisacon primo presidente Luigi Einaudi, chelasciò quando fu eletto Presidente dellaRepubblica. Altro presidente di prestigio fuGiuseppe Pella, nel periodo del centenariodell’Unità d’Italia.

Poi La vita sociale cambiò, le motivazio-ni per sottolineare l’appartenenza, anchelinguistica, vennero meno e tutte le varieassociazioni entrarono in crisi. È un datocomune a quelle presenti a Roma: sonooltre trenta, pur di fronte a venti regioni, mache traggono motivo dal localismo italianogiacché tra queste ci sono i Modenesi e iRomagnoli, divisi da storia, costumi, ten-denze politiche, cucina, come pure i sardio i calabresi che sentono il richiamo delloro vasto territorio. Del resto l’aggregazio-ne di cittadini di diverse provenienze, aRoma, si è fatta sulle preesistenti chieseregionali e tra queste, ancora oggi, si con-tano i Lombardi, i Nursini, i Napoletani, iLucchesi, i Piceni e i Bergamaschi. Venutameno la Famija Piemontèisa si costituì l’as-sociazione “Piemontesi a Roma” che operaoggi con varie iniziative legate al territorio,alla storia, alla cultura, valorizzando ciò

che di piemontese si trova a Roma, com-prese alcune figure che sono state nomina-te Soci d’Onore.

Tra questi il m° Alberto Testa, il cardina-le Andrea Lanza Cordero di Montezemolo,il giornalista Franco Piccinelli, ognuno amodo suo grande professionista dell’attivitàprescelta. Con l’attuale presidente, l’on.Valerio Zanone, già sindaco di Torino, sistanno organizzando appuntamenti diampio respiro, dopo quelli dedicati al 150°dell’Unità d’Italia, sia nel campo dellacultura e valorizzazione di scrittoripiemontesi/romani, come Corrado Farina,regista e scrittore o Francesco Mezzalama,che dopo una vita spesa per la diplomaziasi ritrova poeta. Partner fin dagli esordi èstato il Centro Studi Piemontesi – Cà deStudi Piemontèis con il quale abbiamoorganizzato appuntamenti che hanno fattoconoscere ulteriormente la nostra tradizio-ne di prosa, lingua (con i corsi annuali dipiemontese), poesia e personaggi. E poi,“siccome si mangia”, ritenendo di farlo inmodo consapevole, l’Associazione proponeogni anno non soltanto una bagna cauda,ma l’Elogio della Bagna Cauda in collabo-razione con la Cà d’ij Amis di La Morradiretta da Claudia Ferraresi e una serieancora di altri appuntamenti che rendonovivace l’offerta associativa. Chi volesse visi-tare Roma potrebbe farlo anche con un cir-cuito piemontese, le memorie non manca-no. Alcune proposte: la chiesa dedicataalla Sindone di Torino, la tomba di Carlo

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Emanuele IV di Savoia morto novizio, giàvedovo, tra i gesuiti di San Carlo alleQuattro Fontane, la sepoltura di San Pio Va Santa Maria Maggiore, finora unicopapa piemontese nativo di SommarivaBosco, che ha un primato messo in discus-sione oggi dall’attuale papa Francesco,nativo argentino ma proveniente daPortacomaro d’Asti.

Il monumento simbolo italiano, quelloche è stato valorizzato dal Presidente dellaRepubblica Ciampi e poi anche daNapolitano, l’altare della Patria, si potreb-be definire come un monumento alla pie-montesità romana essendo il monumentoa Vittorio Emanuele II “Padre della Patria”.Chi volesse leggere la sua architettura tro-

verà la sintesi italiana sotto le allegoriedelle regioni, dei comuni capoluogo, dellecapitali, che trovano tutte le motivazioniiniziali nel volere un Paese moderno e piùgrande nel contesto europeo ottocentesco.E in questo concetto di piemontesità allar-gata è la basilica di Santa Maria adMarthires, il Pantheon che oggi ospita lespoglie mortali di Vittorio Emanuele II e delre Umberto I, ma che fu il tempio dedicatoa tutti gli dei, senza confine. È lo stessoprincipio dei piemontesi di oggi, i qualipartecipano alla vita collettiva dellaCapitale, con una doppia valenza cultura-le che si specchia nell’associazione dei“Piemontesi a Roma”.

Mario Chianale

Auguri!Il Consiglio Direttivo porge le più vive felicitazioni a:

Tomadoni Nevina e Murante Micheleche il 22 agosto 2013 hanno festeggiato 50 anni di matrimonio

CONSULENZA FISCALEAnche per il 2014 viene confermata la possibilità per i soci di usufruire del serviziodi consulenza fiscale ed assistenza gratuite per la compilazione dei Mod. 730

e Unico, fruibile tutti i martedì mattina a decorrere dal 4 Marzo 2014.

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TTESSERESSER AMENTAMENTOO 20142014

Si informano i soci che sono in corso i rinnovi per l’anno 2014.

Con il rinnovo o la nuova iscrizione sarà offerto – sino a fine gennaio –

il consueto panettone.

Le quote, con deliberazione del Consiglio Direttivo del 14 Marzo ratificata

dall’Assemblea dei Soci del 25 Maggio sono state così determinate:

Socio Ordinario € 15,00

Socio Sostenitore € 20,00

Socio Benemerito € 25,00

Simpatizzante € 20,00

Il versamento potrà essere effettuato:

• presso la sede provvisoria dell’Associazione (Via Stampatori 1 - 1° piano)

nei giorni e con gli orari sotto indicati:

da martedì a venerdì 9.30-12.00

e dal 19 novembre al 17 dicembre anche il martedì dalle 16.15 alle 18.15

• oppure tramite il conto corrente postale n. 24352106 intestato a

Associazione Seniores del Comune di Torino, specificando

il motivo del versamento.

La quota di iscrizione o di rinnovo all’ANLA

(Associazione Nazionale Lavoratori Anziani)

comprensivo dell’abbonamento al mensile “Esperienza”

è stata confermata in

€ 16,00 per i soci ed in € 7,00 per i familiari conviventi nonché,

per il triennio 2014-2016,

in € 42,00 per i soci ed in € 16,00 per i familiari conviventi.

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Ricordi…

Ed eccoci alla seconda tappa delnostro viaggio nella storia delle bor-

gate di Torino. Come la volta scorsa facciamo un salto

nel passato, immaginandoci nuovamentea metà ‘800, a bordo del carro trainatoda robusti cavalli che ci ha lasciato al di làdella Stura, nella Terra dei Lavandai, eche nel frattempo è tornato in città, perincominciare un nuovo viaggio.

Torino, all’epoca, conta poco più di120.000 abitanti, le antiche mura che laproteggevano sono state abbattute dalletruppe napoleoniche ad inizio secolo edal loro posto stanno sorgendo ampi vialialberati di circonvallazione.

Uno di questi, a nord, è interrotto daun’ampia piazza da adibire a mercato,tanto da avere due denominazioni diver-se: nel tratto ad ovest si chiama Viale diSan Massimo, in quello ad est Viale diSanta Barbara. La grande piazza è sortapochi anni prima là dove il viale incontralo sbocco della Contrada d’Italia, l’attualevia Milano, là dove sorgeva la PortaVittoria, o Porta Palazzo Nuova, costruitasu progetto dell’architetto messinese Filip-po Juvarra nel 1730 su richiesta del Re

Vittorio Amedeo II, a ricordo della vittoriasulle truppe francesi del Re Sole nel 1706.

Passando con il carro ci si fa strada trabanchi di verdura, carretti ricolmi di variamercanzia, botti di vino, sacchi di granoammassati, il tutto avvolto da un intensovociare: è il mercato di Porta Palazzo, unluogo che Edmondo De Amicis, incuriosi-to e a tratti divertito da tanto disordine edalla ‘frugalità’ dei frequentatori, nel1880 descriverà così:

“Sotto le vaste tettoie, fra lunghe file dibaracche di mercanti di stoffe, di botte-ghini di chincaglierie e d’esposizioni diterraglie all’aria aperta, in mezzo amonti di frutta, di legumi e di pollame, amucchi di ceste e di sacchi, tra il va evieni delle carrette che portan via la ne-ve, tra il fumo delle castagne arrosto edelle pere cotte, gira e s’agita confusa-mente una folla di contadini, di servitori,di sguatteri, di serve imbacuccate negliscialli, di signore massaie, di ordinanzecolla cesta al braccio, di facchini carichi,di donne del popolo e di monelli intiriz-ziti, che fanno nera la piazza. …Là biso-gna andare per vedere le erbivendole

Viaggio nella storia dei borghi e delle borgate di Torino

Le Borgate a Nord (I)

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famose, formidabili di tarchiatura, dipugni e di lingua, e per studiare la po-tenza insolente del vernacolo, la ferociaspietata dell’ingiuria plebea, il lazzo cheschiaffeggia, il sarcasmo che leva lapelle, strazia la carne e incide le ossa…da ogni parte si tasta, si palpa, si soppe-sa, si fiuta, si disputa, in un tuono dilamento stizzoso, gesticolando coi cavoliin mano, brandendo i cardi, scotendo leg a l l i n e …Passano si-gnorine ele-ganti, grossib o r g h e s ibuongustai,cuochi gras-si e tronfi,camer ierep a d r o n e ,curiosi alle-gri, una follac o n t i n u a -mente can-giante…”.

Ma ritorniamo al nostro viaggio sulcarro.

Superato il mercato e dirigendosiverso la Dora, sulla sinistra, verso lebasse del torrente, si nota un borgodensamente abitato, con case sempli-ci frammiste a vecchie fabbriche,attraversato da una strada dall’anda-mento tortuoso: è il Borgo Dora, la

prima ‘zona industriale’ torinese, unborgo che vanta una storia antica.

Si parla di questo borgo per laprima volta in alcuni documenti risalen-ti alla seconda metà del ‘400, epoca incui qui sono presenti due piccoli inse-diamenti extraurbani: il borgo di ‘AdPillonos’, presso i piloni del ponte ro-mano in pietra che attraversava laDora lungo la strada diretta dalle Porte

Palatine a Tici-num, l’attuale Pa-via, e quello diPorta Postierla, im-mediatamente al-l’esterno di unapiccola porta se-condaria apertanel ‘300 sull’assedell’attuale via del-le Orfane.

La zona è mol-to interessante dalpunto di vista to-pografico, trovan-

dosi in un punto in cui l’altipiano sucui sorge la città digrada velocemen-te verso le basse del fiume, con undislivello di ben otto metri: condizio-ne ideale per farci passare un cana-le, il Canale dei Molassi o Canale diTorino, un’infrastruttura fondamenta-le per produrre energia idraulica peril funzionamento di mulini, macine,segherie.

Borgo Dora, Veduta del Canale dei Molassi e dellevecchie case di Borgo Dura, negli anni ’30 del ‘900

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Sin dal medioevo appare evidente ilcarattere squisitamente operaio e pro-duttivo di questo nucleo abitato, cono-sciuto anche come ‘Borgo del Pallone’o ‘Del Vallone’, un’entità esterna e lon-tana dalla città racchiusa all’internodelle mura, ideale, secondo la sensibi-lità dell’epoca, per la localizzazione diattività manifatturiere rumorose, malsa-ne o fastidiose, da allontanare dainobili palazzidella città.

A metà otto-cento la situa-zione è benedecritta dalCasalis, che lodescrive così:

“ … M o l t oinsalubre è l’a-ria che si respi-ra in questo bor-go a cagionedell’umidità prodotta dalle molte acqueche vi scorrono. Pochi anni or sono vi siconfinavano per ordine del Vicariato tuttele officine dei fabbricanti di grosse mac-chine, dè calderai, dè bottai, e di altri sif-fatti mestieri per liberare gli abitanti del-l’interno della città dal rumore insopporta-bile che per esse facevasi…”

Nei decenni Borgo Dora accoglie-rà sempre più manifatture e case

d’affitto, per poi diventare luogod’insediamento di attività militari,con l’Arsenale di Piazza Borgo Dora,di polveriere, di attività artigianali,ed infine trasformarsi in un quartieredella città, che conserva comunquegelosamente la sua storia ed il suoruolo di tradizionale luogo d’appro-do in città dei nuovi arrivati in cercadi una vita migliore.

In fondo alborgo, nelle vi-cinanze dellachiesa dedicataai SS. Simone eGiuda, a metàottocento c’è unponte in legno,che da qualchetempo ha presoil posto di unguado naturalelungo la Dora,utilizzato sin dai

tempi più antichi pr andare al di là delfiume. Da lì hanno inizio una strada di-retta all’Abbadia di Stura, che abbiamopercorso la volta scorsa, ed una lungastrada rettilinea, la ‘Strada Reale d’Italia’,l’attuale Corso Vercelli.

Oltre il torrente all’epoca è anco-ra campagna, con qualche casa,grandi cascine, viali alberati, campicoltivati a cereali, ma qualcosa stacambiando.

Barriera Milano, Una veduta del Corso Palermo deglianni ’10 del ‘900, all’angolo con corso Novara

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Sotto la spinta dello sviluppo indu-striale, attorno alla Cascina Aurora(tra gli attuali corsi Giulio Cesare edEmilia) stanno sorgendo le case e lefabbriche della Borgata Aurora, pocopiù ad ovest, verso la ferrovia arriva-ta in città nel 1853 sta nascendo laborgata Valdocco, più avanti stanascendo il primo nucleo dellaBarriera di Milano.

La Borgata Aurora sin dall’inizioavrà il classicoaspetto diun’industriosaborgata ope-raia, con casedi ringhiera stret-te le une allealtre accantoagli stabilimentimanifatturieriche dettano iritmi della vi-ta di tutti igiorni.

Valdocco, la ‘Vallis Occisorum’ chenel 100 D.C. era strata testimone delmartirio dei tre santi protettori dellaCittà, Solutore, Avventore ed Ottavio,diventerà invece luogo di insedia-mento di attività filantropiche a favo-re dei meno fortunati (con le operedel Beato Cottolengo, di SanGiovanni Bosco, della MarchesaFalletti di Barolo) e conserverà a

lungo un’atmosfera particolare, cheEdmondo De Amicis, nel 1880,descriverà così:

“Valdocco, una terra piana e silenzio-sa, specialmente d’inverno su cui all’oradel tramonto, quando al di sopra dellecase e dei campi coperti di neve, giàimmersi nell’ombra azzurrina dellasera, scintilla ancora sotto l’ultimo rag-gio del sole l’alta statua dorata di Maria

Aus i l i a t r i ce ,ritta sulla cupo-la della sua chie-sa solitaria, col-le braccia tesealle Alpi”

La Barriera diMilano, invece,incomincerà asvilupparsi apartire dai primianni del ‘900

poco distante, al di là della Cinta Daziariadella città, richiesta come fonte di redditoper le esauste casse comunali al governodel Regno di Sardegna dall’allora sinda-co De Margherita nel 1850 e costruita apartire dal 1853.

Lungo la Cinta, un muro in mattoni altrotre metri con strada di ronda interna estrada di circonvallazione esterna, verran-no praticati dei varchi, chiamati ‘Barriere’,ed uno di questi sarà lungo la Strada

Barriera Milano, Il mercato di Largo Sonzini, oggi largoGiulio Cesare, negli anni ’30 del ‘900, poi in Piazza Foroni.

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Reale d’Italia, diretta a Milano: la Barrieradi Milano.

Alla fine dell’800 qui sorgerannodue piccoli nuclei abitati, inizialmenterurali e successivamente abitati daglioperai dei vicini stabilimenti manifattu-rieri: la borgata Montebianco e laBorgata Monterosa, affiancati dallavicina Borgata Maddalene, sorta lun-go la strada diretta all’Abbadia diStura a poca distanza da un vecchiomonastero, quello detto ‘Delle Madda-lene’, fatto costruire da Berta Arpino,vedova di Oberto Arpino, tra il 1145 eil 1196 per i Canonici dell’Abbazia diRivalta.

Con lo sviluppo urbanistico di inizionovecento dall’unione delle tre borgatenascerà l’attuale quartiere Barriera diMilano.

La ‘Bariera dl’Emme’, come verràchiamata dai primi abitanti, sarà perlungo tempo una borgata di periferiacon le classiche case a ballatoio epiccoli stabilimenti artigianali neicortili, le vecchie ‘piole’ con il carat-teristico pergolato di vite, le locandelungo le strade principali, i piccoliappezzamenti coltivati ad orto ed iprati residui, chiusi tra le case.

Sullo sfondo, le ciminiere della zonaindustriale verso la città, all’interno del-la Cinta (la Fiat Fonderie Ghisa di viaCuneo angolo via Cigna, la Fiat Gran-di Motori di corso Vercelli angolo corsoVigevano) o appena all’esterno di essa(la Fiat Sezione Industrie Metallurgichee Acciaierie di via Cigna angolo corsoVigevano e molte altre).

All’interno delle fabbriche, uomini,donne e bambini occupati in lavori fatico-si e poco remunerati: ad inizio ‘900 untessitore guadagna 3 lire al giorno, sedonna 1 lira e 30 centesimi, se bambino30 centesimi, un operaio metalmeccanicoguadagna 2 lire e mezza al giorno, unmuratore 3 lire, 1 lira e 10 centesimi segarzone, una sartina 50 centesimi.

Peccato che 1kg di pane costi 35 cen-tesimi, 1 litro di latte 30 centesimi, 1 kg diriso 40 centesimi, l’affitto di due camere50 centesimi al giorno.

Poi la situazione gradualmente cam-bierà e la ‘‘Bariera dl’Emme’ si trasfor-merà in un vivace quartiere cittadino,ancora oggi luogo di integrazione e diconfronto.

Guido Giorza

…continua

Nel prossimo numero, ancora in direzione nord: Rebaudengo, Bacco, Ponte Rosso, Pietra Alta,Cascinette, Falchera,Villaretto.

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Tradizioni piemontesi

Come ben sanno i veri torinesi,Gianduja è la maschera caratteristica

del Piemonte, eretta in un certo senso a sim-bolo del temperamento e delle consuetudi-ni della regione non senza una buonaparte di simpatica caricatura. Ma vediamoquali sono le origini di questo personaggiocosì popolare a Torino, sempre presentenelle manifestazioni carnevalesche dellacittà e della provincia.

Gianduia sarebbe stato, in origine, unburattino apparso inizialmente nei panni di“Gironi” (contrazione di Girolamo), raffi-gurante il galantuomo furbo, finto tonto,arguto, gran bevitore di barbera sempre inlotta coi prepotenti e le ingiustizie.

Il padre di questo personaggio, “Gironi”,sarebbe stato un burattinaio soprannomina-to Giôanin d’ij ôsej il quale, verso il 1780vestì il suo burattino coi panni di “Gironi”dotandolo anche di una compagna“Girometta” che in futuro diventerà la bennota “Giacometta” e cominciò a renderlonoto tra i torinesi.

Il burattino si presentava con il faccionerubicondo e l’espressione furba che suscita-va ilarità per i lazzi e le frecciate che senzatroppi riguardi indirizzava ai potenti e aitirannelli del tempo. Frecciate un po’ troppopungenti, data anche la omonimia del burat-tino col fratello di Napoleone. Girolamoappunto, e che portarono all’arresto dei due

burattinai i quali, dopo un breve periodo didetenzione a Genova si trasferirono aTorino, ma anche qui non ebbero migliorsorte, sicchè fuggirono a Callianetto, nel-l’Astigiano, e qui Giovan Battista Salescominciò a farsi vedere in giro con il tricor-no, il codino, il mantello, il viso paonazzo,frequentemente seduto in osteria con unbuon boccale di vino in mano: la dôjaappunto, suscitando tra i presenti irresistibileilarità coi i suoi lazzi e le sue battute dialetta-li e ben presto venne battezzato Giôan d’ladôja, abbreviato poi in Gianduja.

Vista la popolarità e il successo del suomodo di essere, il burattinaio trasferì sulburattino “Gironi” la nuova immagine diGianduja e sotto queste nuove vesti lo ri-portò in giro nei teatrini del Piemontecogliendo ovunque un successo strepitoso erendendo in poco tempo quel burattinotanto noto e famoso da essere consideratola maschera caratteristica della Regione.

La prima comparsa di Gianduja in unteatro di Torino avvenne il 25 novembre del1808. Da quel momento in poi, a carne-vale, molti torinesi indossarono i panni diGianduja e la presenza di quella masche-ra divenne una consuetudine che andòradicandosi nel costume e nella cultura po-polare torinese conquistandovi un postopermanente.

Giovanni Romano

Gianduja

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Curiosità

Il 5 ottobre u.s. Il Gruppo Seniores delComune di Asti ha celebrato il 50°

anniversario della fondazione.Su cortese invito dell’amico Presidente

Gian Carlo Solaro ho portato il salutodella nostra Associazione durante i festeg-giamenti che hanno avuto inizio pressouna sala del Teatro Alfieri.

Erano presenti le massime autoritàcomunali – il Sindaco Fabrizio Brignolo, ilsuo vice Davide Arri ed il Presidente delConsiglio Comunale Maria Ferlisi – iquali, dopo la prolusione del Presidentehanno avuto lusinghiere espressioni diammirazione e riconoscenza nei confronti

dei soci del Gruppo che da anni unisconoalla normale attività sociale un preziososervizio alla cittadinanza mediante l’assi-stenza nel disbrigo delle tante e comples-se pratiche da cui si è vessati quotidiana-mente e non solo dalla Pubblica Ammi-nistrazione.

Dopo lo scambio e la consegna deglisvariati riconoscimenti, un lauto pranzo,nel salone dell’hotel Reale, allietato dauna giovane e brava cantante e da unsimpatico intrattenitore, ha posto termineai festeggiamenti in un’atmosfera di ami-cizia e cordialità.

Vittorio Ferrando

I cinquant’anni del gruppo Seniores di Asti

CONTROLLO DELL’UDITO

A seguito della convenzione stipulata con UDISENS, CentroPolivalente con sede in Corso Dante 46/A, sarà possibile sottoporsial test dell’udito gratuito presso la Segreteria dell’Associazione ogni primo giovedì del mese dalle ore 9.30 alle 12.00 previa prenotazione allo 011 4431954Al test potrà seguire presso la sede del Centro medico una visitagratuita approfondita per individuare causa e risoluzione dell’eventuale difetto uditivo.

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La nostra salute

Quanti anni ha il paziente?Se il paziente affetto da cataratta è un

giovane cinquantenne attivo e dinamico,infastidito dalla progressiva riduzionedella propria vista, il bicchiere saràmezzo vuoto. Prima o poi, inevitabilmen-te, dovrà affrontare l’intervento chirurgi-co. Sicuramente infatti la cataratta peg-giorerà, nel corso degli anni, e, rimanda-re l’operazione significherebbe soltantoprolungare i disagi conseguenti alle diffi-coltà visive. Invece, se il paziente è un lon-gevo ottantenne pigro e riflessivo, il bic-chiere apparirà mezzo pieno; per granparte della propria vita la cataratta non loha infastidito ed ora, inizia a lamentare iprimi aloni attorno alle luci o un gradualeattenuamento di luminosità delle immagi-ni. Prima di sviluppare una cataratta checomprometta seriamente lo svolgimentodelle proprie attività quotidiane, dovràattendere ancora svariati anni, per cui,talvolta, è meglio attendere il naturaleevolvere degli eventi e, se infine questianni saranno realmente trascorsi, l’inter-vento potrà essere comunque effettuato.

Qual è lo stile di vita del paziente?È di fondamentale importanza cono-

scere quale sia lo stile di vita del

paziente, per capire quali sono le sueesigenze visive. Infatti, se la catarattainiziale disturba in maniera relativauna persona che svolge un’attivitàall’aria aperta, nonostante si tratti di unpaziente giovane, con una lungaaspettativa di vita, il Medico oculista,gli consiglierà di procrastinare i termi-ni dell’intervento, poiché la catarattanon lo disturberà significativamente fin-ché non sarà più avanzata. Ana-logamente, la medesima cataratta infa-stidisce seriamente se il lavoro svoltodal paziente comporta l’interpretazio-ne di caratteri di piccole dimensioni,magari scritti sul monitor di un compu-ter. Nonostante il paziente abbia var-cato la soglia degli ottanta, il Medico losolleciterà a sottoporsi all’intervento ilprima possibile, poiché gli eviterà queidisagi che, in questo caso, sono già im-portanti all’insorgere della cataratta.

Il paziente è affetto da altre malattie?Un altro parametro da prendere in

considerazione per decidere i giustitempi dell’intervento, è la presenza dialtre malattie oculari o sistemiche. Se ilpaziente soffre di diabete, ipertensioneo ha delle malattie retiniche, il Medico

Quando operare la cataratta?Perché esiste spesso disaccordo su questo argomento?

Il punto di partenza è: il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

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oculista non esiterà a proporgli l’inter-vento di cataratta, così egli potrà esa-minare più agevolmente il fondo del-l’occhio. Paragoniamo l’occhio ad unafinestra con una tenda (la cataratta):

solo togliendo la tenda potremo vederecosa si nasconde dietro di essa.

Dott. Fabrizio Pesce

Specialista in Oculistica

Consulente Poliambulatori LARC

DECIMI E DIOTTRIE

Qual è la differenza tra decimi e diottrie?Sia i decimi che le diottrie esprimono lo stesso concetto, ma mentre i decimi siriferiscono alle capacità visive di una persona, le diottrie indicano quale è lacorrezione necessaria alla medesima persona per arrivare al meglio delle suecapacità visive.

Cosa sono i decimi?I decimi sono l'unità di misura che viene utilizzata per quantificare l'acuità visivadel paziente, quella che, in termini medici, viene chiamata “visus”. Il visus va daun minimo di 1/10 ad un massimo di 10/10. Quando il paziente effettua la visi-ta oculistica, legge delle lettere o dei numeri posti su di un tabellone. Il simbolo piùpiccolo che riuscirà a leggere correttamente, corrisponde alla propria acuità visi-va espressa in decimi. Se parlassimo di automobili, si tratterebbe della velocità.

Cosa sono le diottrie?Le diottrie sono l'unità di misura della potenza che deve avere la lente da anteporreall'occhio che non vede bene. Quando il paziente effettua la visita oculistica, ilMedico potrà prescrivergli delle lenti che compensano il potere che manca all'occhioin esame. Il potere di queste lenti è espresso in diottrie. Se parlassimo di automobili,si tratterebbe della cilindrata del motore. Per fare un paragone... il chilo di piomboed il chilo di piume hanno lo stesso peso!!! Una macchina da 100 cavalli è più pic-cola di una da 200 cavalli... ma se entrambe le macchine vanno a 100 km/h si trat-ta comunque della stessa velocità per entrambe. Se un paziente vede 8/10 con unamiopia di 2 diottrie, un altro paziente potrà vedere anche lui 8/10, ma con una mio-pia di 6 diottrie. Quindi, entrambi i pazienti vedono allo stesso modo

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Riconoscimenti

Il 2 ottobre 2013, in coincidenza della“Giornata nazionale dei Nonni”, formaliz-

zata dalla Città di Torino su istanza delConsiglio dei Seniores, per anni ignorataancorché istituita con Legge del lontano 2005,si è svolta nella Sala Rossa Consiliare, allapresenza del Sindaco Piero Fassino e del pre-sidente del Consiglio Giovanni Maria Ferraris,la consegna del premio “In silenzio per glialtri”, giunto alla dodicesima edizione, asse-gnato ad alcuni anziani per il loro fattivo con-tributo nell’ambito del Volontariato.

Tra i premiati anche il nostro socioGiuseppe Gozzelino il quale ha dedicatobuona parte della propria vita a favore

dei “meno fortunati”, dapprima nellaConferenza di San Vincenzo del CorpusDomini e Sant’Agostino, poi tra i fonda-tori del DAM (Doposcuola Amicizia),impegnandosi inoltre nell’accompagna-mento dei malati di mente a Lourdes non-ché nell’assistenza dei malati terminaliaffetti da AIDS.

Dinanzi a un tale curriculum ed all’ascoltodelle varie motivazioni dei premiati non si puònon provare una incondizionata ammirazionema nel contempo si avverte anche un profon-do senso di “piccolezza”.

Prendiamone esempio anche solo per inostri rapporti quotidiani.

Un plauso a Beppe

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Viaggi e Gite

10-12 Aprile

I luoghi verdiani, Parma, i castelli delducato (binomio di cultura e gastrono-mia) – Il programma è disponibile inSegreteria e sul sito dell’Associazione. Le iscrizioni avranno inizio martedì 14 gennaio 2014.

11-17 giugno

Le capitali baltiche: Helsinki, Tallinn, Riga, Vilnius – 7 giorni aereo + pullman.ll programma è a disposizione in Segreteria e sul sito dell’Associazione. Le iscrizioni avranno inizio martedì 4 febbraio 2014.

Fine Settembre

I luoghi di San Francesco + altre meravi-glie dell’Umbria – 5 o 6 giorni in pullman.

Il programma sarà a disposizione in prima-vera.

Inizio Dicembre

Mercatini di Natale a Strasburgo e Colmar.

Gite di un giorno

Sabato 10 Maggio

Assemblea annuale a Diano d’Alba conpranzo al Ristorante “Nelle vigne” e succes-siva sosta al torronificio Sebaste di Gallod’Alba e, tempo permettendo, ad Alba peruna breve visita libera della città.

A quanto sopra si aggiungerà una gita in autunno in data e località da stabilirsi.

Tempo libero

Parma

Diano d’Alba

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CONVENZIONI

● ALBERGHI

HOTEL TERME “POSTA” - HOTEL TERME “TULLIO” - Via Tito Livio 6 Abano Terme (PD)tel. 049/81.21.22 - 049/81.27.09 - e-mail [email protected]

♦♦♦♦♦

HOTEL “ULISSE” *** - Via Champault, 9 - 80077 Ischia Porto - tel. 081/991737 -e-mail [email protected]

Tariffe e condizioni consultabili in Segreteria

● LABORATORI ANALISI

POLIAMBULATORI LARC (convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale) C.so Venezia, 10 - tel. 011/24.84.067 C.so Sempione, 148/C - tel. 011/24.22.106C.so Duca degli Abruzzi 56 – tel. 011 50.59.81

● STUDI DENTISTICI

CENTRO ODONTOIATRICO LESSONA SRL - Via M. Lessona, 44 - tel. 011/ 74.60.01Sconti e condizioni particolari per i soci.

♦♦♦♦♦

LUCIANI dr.ssa Marina - C.so Tassoni, 79/4 - tel. 011/75.67.24♦♦♦♦♦

VACUPAN Italia - Via Galvani, 18 - tel. 011/ 47.38.111♦♦♦♦♦

OSENGA Dr. Giuseppe - P.zza Campanella, 13 - tel. 011/ 71.00.15♦♦♦♦♦

STUDIO MEDICO ODONTOIATRICO - C.so Giulio Cesare, 99 - tel. 011/ 85.81.81♦♦♦♦♦

STUDIO MEDICO DENTISTICO dott. Alberto Carpegna e dott. Cesare Gardini - Via Vittorio Amedeo II, 24 - tel. e fax 011/56.28.278Sconto del 10% su tutte le prestazioni e prima visita gratuita.

♦♦♦♦♦

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STUDIO ODONTOIATRICO ASSOCIATO dott. Giorgio Autieri e dott.ssa Paola M. DoglioVia Baltimora 49 - tel. 011/39.04.93Sconto del 15% sulle terapie. Finanziamenti fino a due anni a tasso zero.

● PRODOTTI FARMACEUTICI

FARMACIA EUROPEA - Via Mazzini, 31 - tel. 011/81.26.935Sconto dal 10% al 15% su prodotti da banco, cosmetici, igiene personale,

elettromedicali, dietetici, fitoterapia.Sconto del 20% su prodotti in offerta.

● ORTOPEDIA

ORTOFARMA ISABELLA - Via Sacchi, 28/E - tel. 011/56.04.128Sconto del 5% su plantari, scarpe, busti e corsetti su misura

anche per articoli a prezzo imposto.

● OTTICA

OTTICA FANTASY - Via della Consolata, 7/F - tel. 011/521.72.63Sconto dal 10% al 25% su occhiali.Sconto del 5% su sistemi per ipovedenti.

♦♦♦♦♦

OTTICA MONGINEVRO - Via Monginevro, 36/D - tel. 011/276.59.95 Sconto fino al 50% su occhiali da sole.Sconto del 40% su montature e lenti.Sconto del 15% sulle nuove collezioni.€ 135 coppia lenti fotocromatiche.

♦♦♦♦♦

OTTICA BRICCO - Piazza Vittorio Veneto, 21/A - Torino - tel. 011/88.25.51Sconto del 20% su occhiali da vista.Sconto del 15% su occhiali da sole.Sconto del 10% su lenti a contatto.Visite optometriche gratuite, misurazione pressione endoculare e applicazione lentia contatto.

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● PROTESI ACUSTICHE - OTTICHE - ORTOPEDICHE

UDISENS - C.so Dante, 46/A - tel. 011/44319254Esame gratuito dell’udito (vedi p. 13)Sconto del 30% su tutte le protesi acustiche di media e alta gamma.Sconto del 10% su tutti i prodotti di ortopedia e ottica.Ulteriori informazioni presso la Segreteria.

● LIBRERIE

FONTANA - Via Monte di Pietà, 19/C - tel. 011/54.29.24 - Sconto del 12%

● STUDI CONSULENZA FISCALE

DOTT. ALFONSO SANUA - Via San Marino 133/c - tel. 011/36.06.73♦♦♦♦♦

E.D.P. SERVICE S.a.s. - C.so Galileo Ferraris, 7 - tel. 011/56.23.112

● PELLETTERIE

LILLA - Via della Consolata 2/B - tel. 011/56.20.500 - Sconto del 10%♦♦♦♦♦

BORBONESE - Via Mercanti 16 Torino - Tel. 011/541624 Sconto del 10% su tutti gli articoli non in saldo.

● PRODOTTI DOLCIARI

LA TORINESE - Via Avellino, 8 - tel. 011/48.44.84Sconto del 10% sui propri prodotti.

● ALIMENTARI E GASTRONOMIA

LINEA FRESCA - Via Mazzini 36/A - tel. 011/812.25.23Sconto del 10% su prodotti di gastronomia.Sconto del 5% su ortofrutta.

♦♦♦♦♦

PASTIFICIO – GASTRONOMIA FERRI - Corso G. Cesare 155 - tel. 011/242.06.70Sconto del 20% su prodotti di gastronomia e pasta fresca.

● GIOCATTOLI

CAPPUCCETTO ROSSO S.A.S. - Via Cassini 3 D - tel. 011/590604 - Sconto del 10%.

A tutti i soci un caloroso ed affettuoso

augurio da parte del Presidente,

del Consiglio Direttivo e della Redazione

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Buon Natale

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