la francigena dentro siena - brontolodicelasua · 2020. 6. 11. · artistico che offre il tracciato...
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La Francigena dentro SienaSTORIA, ARTE E CURIOSITÀ PER IL VIANDANTE DEL XXI° SECOLO
Testi a cura di Maria Antonietta Peccianti
Questo piccolo opuscolo non ha la pretesa di cita-re, e neanche di approfondire, tutto il patrimonio artistico che offre il tracciato della via Francigena all’interno delle mura di Siena. Esistono pubblica-zioni di ogni tipo, sia cartacee che on-line, che possono essere esaurienti da tutti i punti di vista.
Qui troverete solo una serie di suggestioni, di spunti, di accenni che, camminando, vi invoglino ad alzare lo sguardo su ogni palazzo, angolo o incrocio, per scoprire architetture, targhe, cose curiose -anche oltre quelle suggerite. A seconda che vi interessi l’urbanistica, l’architettura, la sto-ria dell’arte, la storia -con le sue verità ma anche i suoi aneddoti, leggende e personaggi-, potrete costruirvi il vostro personale percorso francigeno.
Andando oltre il tracciato, suggeriamo anche pic-cole deviazioni che potrete scegliere di intrapren-dere, sempre secondo i vostri interessi e il tempo che avete a disposizione o se, per esempio, viag-giate con i bambini.
Il nostro consiglio è di prendervelo un po’ di tem-po, e considerare Siena più di una tappa: godetevi la città, seguendo anche temi che qui non hanno spazio, come l’Acqua, le Contrade e il Palio o le chiese, soffermandovi a conoscere il lavoro degli artigiani e a provare i prodotti enogastronomici d’eccellenza di cui Siena e le sue Terre sono ricchi.
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INGRESSO OSPEDALE
INGRESSO PRONTO
SOCCORSO
VIALE M. BRACCI
VIA A. LOMBARDI
VIA N. ORLANDI
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PIAZZA INDIPENDENZA
VIALE DEI MILLE
VIA CAMOLLIA
VIA DON G. MINZONI
VIA V. EMANUELE II
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VIALE R. FRANCI
VIALE C. MACCARI
PIAZZA MATTEOTTI
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VIA DI S. CATERINA
VIA S. PIETRO
PIAZZA DEL MERCATO
VIA T. SARROCCHI
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PIAZZA S. FRANCESCO
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I ROS
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VIA DEL COMUNE
PIAZZAPROVENZANO
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VIALE G. MAZZINI
VIA B. PERUZZI
VIA R. LOMBARDI
VIALE SARDEGNA
PIAZZA DUOMO
PIAZZA CHIGI
SARACINI
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MAL
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VIA CAMPANSI
VIA CAMOLLIA
VIA MALTAVIC.
DELLA
MAGIONE
VIA PAPARONI
VIA DEL PIGNATTELLO
COSTA
PAPARONI
VIA FONTE
GIUSTA
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VIA DEL ROMITORIO
PIAZZA DEL SALE
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PIAZZA GRAMSCI
VIALE F. TOZZI
LA LIZZA VIC. DELLOSPORTELLO
VIA SASSO DI
S. BERNARDINO
VIA DEL
CAVALLE
RIZZO
VIA DELLA STUFA SECCA VIA BORGOFRANCO
VIA FONTENUOVAVIC. DEL
LAVATOIO
VIA MALAVOLTI
VIA MONTANINI
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PIAZZA SALIMBENI
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LLERO
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PIAZZA DELL’ ABBADIA
VIA DEGLI UMILIATI
CHIASSINO PIGNATTELLO
VIC. DELLA
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VIC. DEGLI ORBACHI
VIA DI MEZZO
VIA DEGLI ORTI
PIAZZA
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VILE
STRADA DEL RASTRELLO
VIALE DELLO STADIO
VIA DI FONTEBRANDA
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VIA S. PIETRO A OVILE
PIAZZA TOLOMEI
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VIC. DELLA ROSA
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CAVALLETTO
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PONTANI
VIC. DELLA TORRE
VIC. PIER PETTINAIO
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COLTELLINAIO
VIC. RINUCCINI
VIA DI CALZOLERIA
VIC. DEL FORCONE
VIC. DELLA MACINA
VIA BECCHERIA
VIA DELLA GALLUZZA
COSTA S. ANTONIO
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COSTACCINO
VIC. DEL TIRATOIO
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TRAPASSO
VIA DEL CAMPOREGIOVIC. DEL
CAMPACCIOPIAZZA S. DOMENICO
VIA CECCO ANGIOLIERI
VIC. DELVISCIONE
BANCHI DI SOTTO
COSTA DEI BARBIERI
VIC. S. PAOLO
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PIETRO
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VIA ROMA
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VIA DI FIERA NUOVA
VIA DEI PISPINI
VIA DEI PISPINI
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S. CHIARAVIC. DI
FINIMONDO
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VIA P. MASCAGNI
VIA S. AGATA
PRATO DI S. AGOSTINO
VIA DI FONTANELLA
VIA P. A. MATTIOLI
ORTO DE’ PECCI
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VIA E. S. PICCOLOMINI
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VIA D. BECCAFUMI
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VIA D. BONINSEGNA
VIA R. MANETTI
STRADA DI MALIZIA
STRADA DELLE GRONDAIE STRAD
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VIA A. FEDERIGHI
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STRADA MASSETANA
VIA A. BARILI
STRADA DI BUSSETO
VIA B. PERUZZI
PIAZZA4 NOVEMBRE
SIENA OVESTFIRENZE - GROSSETOAREZZO - PERUGIA
SIENA OVESTSS 223 GROSSETOSS 73 PONENTE
SIENA SUDSS2 CASSIA SUD
DIREZIONE A1 SUDROMA-AREZZO
DIREZIONE FIRENZE
DIREZIONE SUDAREZZO - ROMA
DIREZIONESS2 CASSIA SUD
DIREZIONE OSPEDALE
PORTA FONTEBRANDA
PORTA S. MARCO
PORTA TUFI
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PORTA PISPINI
PORTA OVILE
PORTA CAMOLLIA
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Stazione bus di lineaBus station WC Bagni pubblici
ToiletsPolizia stataleState Police
Parcheggio a rasoParking
Giardini pubbliciPublic Garden
Risalita meccanicaEscalator
FontiFountains
Polizia municipaleCity Police
Parcheggio copertoCovered Parking
Area periferiaCity Outskirt
Stazione ferroviariaTrain station
InformazioniInformation Carabinieri
ARU (parcheggi riservati ai residenti)Parking for Residents
FerroviaRail Road
Taxi H OspedaleHospital
ChiesaChurch
Centro storico ZTLHistoric Center ZTL
Luoghi d’interessePlace of interest
Ricarica veicoli elettrici Electric Vehicle (EV) charging stations
Bike sharing elettricoElectric Bike sharing
SinagogaSinagogue
Cinta murariaCity Wall
DefibrillatoreDefibrillator
1 Chiesa di San Pietro alla Magione
2 Fonti di PescaiaMuseo dell’acqua
3 Piazza Salimbeni
4 Fortezza Medicea Fondazione Siena Jazz
5 Basilica di San Francesco
6 Chiesa di Santa Maria in Provenzano
7 Basilica di San Domenico
8 Santuario Casa di Santa Caterina
9 Loggia della Mercanzia
10Piazza del Campo Museo CivicoTeatro Comunale dei Rinnovati
11 Sinagoga
12 Palazzo Piccolomini Archivio di Stato
13 Logge del Papa Chiesa di San Martino
14 Basilica di Santa Maria dei Servi
15 Palazzo Chigi Saracini
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Piazza Duomo Cattedrale di Santa Maria Assunta Museo dell’opera della Metropolitana Complesso Museale Santa Maria della Scala
17 Pinacoteca Nazionale
18 Accademia dei Fisiocritici
19 Orto Botanico
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INGRESSO OSPEDALE
INGRESSO PRONTO
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VIA N. ORLANDI
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VIA DON G. MINZONI
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PIAZZA GRAMSCI
VIALE F. TOZZI
LA LIZZA VIC. DELLOSPORTELLO
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S. BERNARDINO
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VIA DELLA STUFA SECCA VIA BORGOFRANCO
VIA FONTENUOVAVIC. DEL
LAVATOIO
VIA MALAVOLTI
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PIAZZA DELL’ ABBADIA
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VIC. DELLA MACINA
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COSTA S. ANTONIO
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COSTACCINO
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TRAPASSO
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VIA CECCO ANGIOLIERI
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COSTA DEI BARBIERI
VIC. S. PAOLO
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PIETRO
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VIA DI PORTA GIUSTIZIA
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VIA DI FIERA NUOVA
VIA DEI PISPINI
VIA DEI PISPINI
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VIC. DI PULCETINO
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VIA DEI TUFI
VIA E. S. PICCOLOMINI
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VIA S. MARTINI
VIA D. BECCAFUMI
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VIALE G. MAZZINI
VIA N. BIXIO
LARGO SASSETTA
VIA D. BONINSEGNA
VIA R. MANETTI
STRADA DI MALIZIA
STRADA DELLE GRONDAIE STRAD
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VIA L. MAITANI
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VIA T. DI BARTOLO
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VIALE DELLA VECCHIA
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VIA DI CASTELVECCHIO
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PIAZZA4 NOVEMBRE
SIENA OVESTFIRENZE - GROSSETOAREZZO - PERUGIA
SIENA OVESTSS 223 GROSSETOSS 73 PONENTE
SIENA SUDSS2 CASSIA SUD
DIREZIONE A1 SUDROMA-AREZZO
DIREZIONE FIRENZE
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Giardini pubbliciPublic Garden
Risalita meccanicaEscalator
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Polizia municipaleCity Police
Parcheggio copertoCovered Parking
Area periferiaCity Outskirt
Stazione ferroviariaTrain station
InformazioniInformation Carabinieri
ARU (parcheggi riservati ai residenti)Parking for Residents
FerroviaRail Road
Taxi H OspedaleHospital
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Centro storico ZTLHistoric Center ZTL
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Cinta murariaCity Wall
DefibrillatoreDefibrillator
1 Chiesa di San Pietro alla Magione
2 Fonti di PescaiaMuseo dell’acqua
3 Piazza Salimbeni
4 Fortezza Medicea Fondazione Siena Jazz
5 Basilica di San Francesco
6 Chiesa di Santa Maria in Provenzano
7 Basilica di San Domenico
8 Santuario Casa di Santa Caterina
9 Loggia della Mercanzia
10Piazza del Campo Museo CivicoTeatro Comunale dei Rinnovati
11 Sinagoga
12 Palazzo Piccolomini Archivio di Stato
13 Logge del Papa Chiesa di San Martino
14 Basilica di Santa Maria dei Servi
15 Palazzo Chigi Saracini
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Piazza Duomo Cattedrale di Santa Maria Assunta Museo dell’opera della Metropolitana Complesso Museale Santa Maria della Scala
17 Pinacoteca Nazionale
18 Accademia dei Fisiocritici
19 Orto Botanico
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“Cor magis tibi Sena pandit”La Via Francigena entra in città da Porta Camollia e il viaggiatore/pellegrino viene accolto dal motto inciso sull’arco: Cor magis tibi Sena pandit (Siena ti apre più il cuore di questa porta). Il nome della Porta si collega alla leggenda della fondazione della città da parte di Aschio e Senio, figli di Remo, fuggiti da Roma dopo aver rubato la Lupa Capitolina e fatti inseguire, dallo zio Romolo, da due centurioni, di cui uno, Camulio, si sarebbe insediato nella zona della Porta, a nord della città.Porta Camollia fu la porta senese maggiormen-te difesa, perché fronteggiava e chiudeva la Via proveniente dal territorio fiorentino. Venne di-strutta nell’assedio del 1555, e la porta attuale fu costruita nel 1604.
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Prima di imboccare la Via Camollia vale la pena soffermarsi ai giardinetti all’inizio di Via Cam-pansi da cui si apre la vista sulla bella architet-tura della Basilica dell’Osservanza e sulle colline del Chianti.
Via CamolliaÈ il primo tratto del tracciato urbano dell’antica via Francigena, lungo il quale fiorirono numero-se botteghe, banchi dei cambiamonete, taverne, scuderie e spedali. I pellegrini di passaggio a Siena potevano riposare alla Magione (da mai-son/ospizio) dei Templari, annessa alla chiesa di S. Pietro, attestata fin dal 998. Di fronte alla chiesa, al civico 168, una targa in bronzo ricorda l’architetto senese Baldassarre Peruzzi, che abitò nel corso della sua vita nel pa-lazzo, che fu della famiglia Luti.
Parallela a Via Camollia, tra questa e Via Cam-pansi, la singolare via del Pignattello che deve il nome ai vasai, che popolavano la via nel Medio-evo e producevano le pignatte, piccole scodelle di ceramica o terracotta che, con olio e stoppino, erano usate per l’illuminazione delle abitazioni. A via del Pignattello si accede anche da Costa Paparoni, slargo di via Camollia- il cui nome è dovuto alla famiglia Bandinelli, che aveva posse-dimenti in questa zona, e che fu detta dei Papa-roni dal 1159, quando Rolando Bandinelli diven-ne papa Alessandro III.Nella Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, dal 1788 oratorio della contrada Sovrana dell’Istrice, nel 1513 fu sepolto il pittore Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio che a Siena, tra molte opere, aveva affrescato la Libreria Piccolomini, con la
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storia di Pio II, all’interno del Duomo.La via prende il nome di Via Montanini dopo l’in-crocio con via Garibaldi così chiamata in memo-ria della visita a Siena dell’eroe del risorgimento che l’11 agosto 1867 arrivò a Siena in treno e fu accolto da una folla festante sul viale che porta-va dalla vecchia stazione in città. Garibaldi rima-se a Siena qualche giorno, assistendo anche al Palio, che fu anticipato in suo onore al 15 agsto, e fu vinto dalla Contrada della Lupa.
Via MontaniniVia Montanini, o dei Montanini, dal nome di una delle potenti famiglie che vi abitavano, è caratte-rizata da molti palazzi nobiliari.Al civico 144 troviamo la Chiesa di Sant’Andrea romanica, ma ristrutturata nel ‘700 preceduta da una scalinata.
Palazzo Sergardi, al civico 118, è un raro esem-pio di palazzo patrizio del ‘700 senese, molto ben conservato e conosciuto per il bellissimo ciclo di affreschi di Luigi Ademollo ed anche per essere sede storica del Piccolo Teatro di Siena fondato da Margherita Sergardi nel 1949.
Proseguendo si incontrano altri palazzi signorili, come il Palazzo Ottieri della Ciaia del XV secolo, al civico 92 e, di fronte, il cinquecentesco Palaz-zo Turamini (poi Grisaldi del Taja), fino ad arriva-re alla chiesa di Santa Maria delle Nevi (1471), dalla facciata rinascimentale, che conserva la suo interno un capolavoro di Matteo di Giovanni: la Madonna della Neve (1477). Prima di arrivare alla Chiesa e alla fine della via, la Piazza degli Alberghi, antico punto di sosta delle diligenze.
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ɫ Tutti i vicoli sulla destra di Via Montanini portano verso i Giardini della Lizza, la For-tezza Medicea e la Basilica di San Domeni-co. Ai giardini e sotto la Fortezza, il mercole-dì mattina, si tiene un grande mercato.
Palazzo Sergardi offre visite guidate in alcuni periodi e giorni dell’anno. Per informazioni [email protected]
Via Banchi di SopraAnticamente il tratto da Via dei Montanini a Piazza Tolomei era chiamato Strada di Pellicce-ria, mentre la denominazione di Banchi di Sopra era propria del tratto da Piazza Tolomei alla Cro-ce del Travaglio, cioè della via dove nel Trecento le arti nobili avevano avuto i propri banchi di ven-dita. Su questa via, e zone adiacenti, le famiglie nobili e potenti, che avevano lasciato le campa-gne per divenire mercanti o banchieri, avevano eretto dimore con torri, logge e castellari. Quasi tutti i palazzi hanno perso l’aspetto originale per le successive ristrutturazioni, soprattutto dell’e-poca del Granducato.
La via inizia aprendosi su Piazza Salimbeni, con la Rocca e il Palazzo della potente famiglia sul fondo e delimitata da altri due Palazzi nobiliari, il Palazzo Tantucci, originariamente progettato alla metà del 1500 dal Riccio, e il Palazzo Span-nocchi, originariamente quattrocentesco (1470) e progettato da Giuliano da Maiano. Tutti e tre i palazzi, inglobati dal Monte dei Paschi, la banca più antica del mondo che qui ha la sua storica
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sede, furono rimaneggiati e restaurati nell’Ot-tocento da Giuseppe Partini che dette all’intera piazza l’aspetto attuale. L’intervento di metà ‘900 per il nuovo assetto della sede storica del Monte dei Paschi, di cui fu incaricato Luigi Spadolini, è considerato una delle opere più significative dell’architettura del novecento.
Appena dopo la piazza, sulla destra, il palazzo Gori-Pannilini, oggi sede del Grand Hotel Conti-nental e, quasi di fronte, il palazzo Cinughi dè Pazzi di impianto quattrocentesco.
All’Arco dei Rossi -un tempo ingresso ad un ca-stellare- la casa torre che ospitava l’osteria del Sasso Rosso, della famiglia dello scrittore Fede-rigo Tozzi di cui, poco più avanti, una targa ricor-da la casa natale.
Ai civici 60-54, Palazzo Bichi Ruspoli, che prima era dei Rossi, con facciata cinquecentesca in arenaria, fiancheggiata da massicce case-torri di pietra, probabilmente sbassate, e una serie di stemmi dell’antica famiglia.
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Seguono una casa in pietra, ai civici 52-50, con stemma dei Piccolomini sopra la grande porta ogivale, ed un pregevole edificio in cotto, che è segnato dallo stemma dei Del Testa-Piccolomini ma che, al civico 48, ha il portone di accesso al Palazzo Palmieri Nuti.
Sulla destra troviamo l’Arco dè Pontani, sovra-stato dall’omonimo palazzo, civici 53-45, di epo-ca tardo trecentesca ma rifatto in epoca succes-siva e, al civico 43, la costruzione in pietra a bu-gnato liscio, secondo lo stile del Rinascimento fiorentino.
Si arriva in Piazza Tolomei, antistante la Chie-sa di San Cristoforo, protettore dei viandanti e dei pellegrini, e dominata dal Palazzo che le dà il nome.
L’elegante Palazzo Tolomei, in stile gotico in pie-tra grigia, che si erge trai vicoli della Torre e del Coltellinaio, prende il nome dalla nobile famiglia di cui testimonia la storia, con le alterne vicende di gloria e disfatte. Nel 1267, essendo stati co-stretti i proprietari all’esilio, il fabbricato subì le ire dei ghibellini di Provenzan Salvani e fu semi-demolito per essere, poi, totalmente rifatto negli anni 1270-’72, con l’utilizzo di materiali di recu-pero raccolti dai ruderi delle case e delle torri dei Salvani, abbattute dopo la vittoria guelfa di Colle (1269). Pochi anni dopo, nel 1277, la residenza dei Tolomei fu devastata da un incendio. Mal-grado le alterne vicende, il palazzo, con la fac-ciata dalle intatte linee duecentesche, appena ingentilite nella parte superiore da forme archi-tettoniche rinascimentali e mirabilmente restau-rato nel 1971, appare oggi fra gli edifici nobili più belli di Siena. Un’iscrizione ricorda la più famosa
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dei Tolomei, la sfortunata Pia, cui sono dedicati i bellissimi versi di Dante nel V canto del Purgato-rio: “Ricordati di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma”.
Di là dal Vicolo del Coltellinaio, al civico 29, si trova il Palazzo Pavolini dove una lapide ricorda la sede dell’Albergo “Aquila Nera”, dove alloggiò Garibaldi nel suo soggiorno senese e dove si dice abbia pronunciato la frase “O Roma all’Italia o l’Italia a Roma”.
Oltre il Vicolo di Pier Pettinaio, al civico 15, il fabbricato che fu dei Mignanelli, e in cui ebbe sede la Signoria della Repubblica prima della co-struzione del Palazzo Pubblico, ma che oggi non ha più nulla dell’antico splendore.
In corrispondenza dell’ultimo fabbricato di Ban-chi di Sopra, appartenuto ai Monaldi di Mon-tepulciano, c’erano gli ingressi del Tribunale dell’Arte della Lana, ancora oggi identificabili in due portali gotici recanti scudi con la pecorella affrontata da un leone, simbolo della corpora-zione.
ɫ Imboccando via dei Rossi si può fare una deviazione per la visita delle Basiliche di San Francesco e S. Maria in Provenzano, ricche di opere d’arte.
Palazzo Salimbeni, interessantissimo dal punto di vista architettonico, per l’archivio storico e gli antichi documenti, e la collezione d’arte, è aperto gratuitamente al pubblico la mattina del 2 luglio e del 15 agosto ed in altre occasioni speciali in cui si organizzano visite guidate. [email protected]
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Croce del TravaglioCollegata a Piazza del Campo, tramite il breve tratto di vicolo San Pietro, la Croce del Trava-glio costituisce l’antico punto di incrocio da cui sboccano le tre principali arterie della città: Banchi di Sopra, Banchi di Sotto e Via di Città. Lo strano nome potrebbe derivare dalla consue-tudine medievale di sbarrarne il passaggio con delle barricate di travi durante le lotte tra fazioni avverse oppure dall’antica presenza sul luogo di una croce che indicava ai pellegrini la direzione per la Via Francigena e per lo Spedale di Santa Maria della Scala.
Alla Croce del Travaglio lo sguardo è subito catturato dall’imponente ed elegante mole del-la Loggia della Mercanzia. La Loggia gotico-ri-nascimentale fu realizzata fra il 1417 e il 1428 come abbellimento del primitivo Palazzo sede dei Mercanti (1310). Fa parte del palazzo del Circolo degli Uniti, Circolo di nobili tra i più anti-chi al mondo, fondato nel 1657 e comunemente chiamato dai senesi Casin dè Nobili, che ha an-che una facciata su Piazza del Campo. La strut-tura, con tre ampie arcate, è caratterizzata dalle statue di Santi - realizzate dal Vecchietta, autore di San Paolo e San Pietro, e da Antonio Federighi autore di San Savino, Sant’Ansano e San Vittore, antichi protettori della città -, e da banchi mar-morei all’interno.
Da qui, come i pellegrini di un tempo, si può de-viare verso Piazza del Duomo, prendendo per Via di Città, prima di imboccare Banchi di Sotto verso Porta Romana e l’uscita dalle mura verso sud.
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Verso il Duomo e il Santa Maria della ScalaVia di Città, che anticamente era chiamata Via Galgaria per la presenza di calzolai e cuoiai, dopo il tratto tra la Croce del Travaglio e la Co-starella dei Barbieri, che apre la vista su Piaz-za del Campo, comincia a salire e si interseca con suggestivi vicoli che scendono, da un lato, verso Piazza del Campo e, dall’altro, salgono al Duomo. La via è fiancheggiata da aristocratiche e monumentali residenze senesi come il trecen-tesco Palazzo Patrizi, civici 75-77, sede dell’Ac-cademia degli Intronati, fondata nel 1525. Poco più avanti, al civico 89, troviamo l’antico palazzo della famiglia Marescotti, che nel Cinquecento passò ai Piccolomini-Mandoli, nel Settecento ai Saracini e, a partire dal 1877, ai Chigi-Saracini ed oggi ospita la prestigiosa Accademia Musi-cale Chigiana. Più avanti, sulla destra, al civico 126, il Palazzo Piccolomini, detto delle Papesse, splendido esempio di architettura fiorentina del Rinascimento e il Palazzo Marsili, civico 132, che nel 1444 fu rifatto in forme ancora gotiche.
La Via di Città conduce a un incrocio e ad una piazzetta, Piazza Postierla, detta dei Quattro Cantoni, dove si intersecano le strade principali del Terzo di Città: la piazza fu luogo di ritrovo della nobiltà cittadina dei secoli XV e XVI prima che il centro di incontro della buona società si spostasse alla Loggia della Mercanzia, chiama-ta appunto Casin dè Nobili. Da questo punto si scorge il Duomo, che si rag-giunge attraverso l’ampia via del Capitano, con bei Palazzi come Chigi alla Postierla, ad ango-lo con la Piazzetta e sede della Soprintendenza ai beni artistici e storici delle province di Siena e
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Grosseto, il palazzo Bardi alla Postierla, ad an-golo con Via di Città, che fu castellare dei Forte-guerri e il bellissimo, in stile gotico, palazzo del Capitano del Popolo, al civico 17.
In Piazza del Duomo, un “concentrato” di opere d’arte: oltre alla bellissima Cattedrale, il Palaz-zo Arcivescovile, il Museo dell’Opera del Duo-mo, il Palazzo del Governo, attualmente sede di Prefettura e Provincia, e il Santa Maria della Scala, oggi complesso museale ma che fu uno dei più antichi ospedali d’Europa, sorto per dare assistenza ai pellegrini che passavano per la via Francigena, come testimoniato nel ciclo pit-torico della Sala del Pellegrinaio, le cui pareti, interamente affrescate, narrano la storia dello Spedale. L’intero, enorme, Complesso, oggi sede museale, offre al visitatore capolavori del passa-to, compresi i reperti del Museo Archeologico, ed esposizioni di arte contemporanea.
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Si torna verso la Croce del Travaglio per via dei Fusari che scende, costeggiando il palazzo arci-vescovile, fino alla piazza del Battistero di San Giovanni. Prima dell’arco che ci introduce nella piazza, sulla destra, si trova l’oratorio dei santi Giovannino e Gennaro.
Dopo Piazza San Giovanni, con il magnifico Battistero e la scalinata marmorea che risale in Piazza del Duomo, la via diventa via dei Pelle-grini.
All’angolo con piazza San Giovanni si affaccia il Palazzo del Magnifico, costruito nel 1508 come residenza di Pandolfo Petrucci, signore di Siena, detto, appunto «Il Magnigfico».
Al civico 18 si trova Palazzo Agostini, poi Bin-di-Sergardi, che conserva in una sala al primo piano «Episodi della storia romana» affrescato dal Beccafumi.
ɫ Da Piazza Postierla, prendendo a sinistra la via S. Pietro, nei Palazzi Brigidi e Buonsi-gnori, si trova la Pinacoteca Nazionale che raccoglie importantissime opere di scuola senese.
Palazzo Patrizi è anche sede di Uffici del Comu-ne di Siena, e dal piano terra, con accesso dal cortile, si accede alla Galleria d’arte Cesare Ol-mastroni, che ospita mostre d’arte contempora-nea.
All’interno di Palazzo Chigi-Saracini si accede con visite guidate organizzate, in genere due volte al giorno, su prenotazione. [email protected]
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Banchi di SottoLa strada, come Banchi di Sopra, deve il nome alle attività che vi si svolgevano nella prima metà del Duecento: qui si concentravano le at-tività finanziarie (i “banchi” dei cambiatori) e le più pregiate attività artigianali (drappieri, orafi, pellicciai e armaioli).
Il decoro della strada era particolarmente caro all’amministrazione di Siena, che nel 1398 emanò un apposito decreto selezionando le at-tività consone alla strada poiché «né in Vinegia né in Firenze né in nessuna altra terra in questo paese vie è una più bella via».
La via, procedendo verso sud-est, costeggia il lato posteriore di alcuni palazzi affacciati su Piazza del Campo, seguendone l’andamento curvilineo, a partire dalla torre di Rocca Bruna nell’angolo del Vicolo di San Pietro opposto alla Loggia della Mercanzia.
Dal lato destro di Banchi di Sotto si contano tre
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accessi a Piazza del Campo: il Vicolo dei Borsel-lai, quello dei Pollaioli e il Chiasso Largo (Via Ri-naldini), e gli ingressi di tutti i nobili palazzi che, affacciati sulla Piazza, hanno il retro su Banchi di Sotto: Palazzo Maconi, Palazzo Sansedoni, Palazzo Chigi Zondadari.
Palazzo Sansedoni, forse il più notevole degli edifici privati affacciati sulla Piazza, venne edifi-cato agli inizi del XIII secolo. Nel 1339 Agostino di Giovanni curò il rifacimento e l’ampliamento del complesso su Banchi di Sotto. La maesto-sa facciata in laterizio sulla Piazza risale a una ristrutturazione settecentesca in stile gotico a opera dell’architetto Ferdinando Ruggieri. Il Pa-lazzo oggi ospita la Fondazione Monte dei Pa-schi di Siena.
Il lato sinistro è dominato dal casamento due-centesco dei Guastelloni, al civico 35, formato da un massiccio palazzo gotico, appartenuto anche ai Vincenti ed ai Cinughi, e dalla poderosa
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torre in pietra facente angolo tra Banchi di Sotto, al civico 39, e le Donzelle.
La torre, della stessa epoca di quella di Rocca Bruna, era detta di Serravalle perché era stata costruita in quel preciso punto per sbarrare e controllare la parte superiore del Campo quando era ancora una valle boscosa.
Dopo aver lasciato sulla destra via Rinaldini e, sulla sinistra, Via San Vigilio e il Rettorato dell’U-niversità degli Studi di Siena con all’interno del Cortile il monumento ai caduti di Curtatone e Montanara, le lapidi e i reperti che ricordano gli studenti protagonisti del Risorgimento senese, si arriva a Palazzo Piccolomini e alle Logge del Papa, dopo le quali la via cambia di nuovo nome.
L’imponente Palazzo Piccolomini, in puro stile rinascimentale fiorentino, venne costruito per volere di Giacomo e Andrea Piccolomini, nipoti di Papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini), e fu pro-babilmente progettato da Bernardo Rossellino, importante architetto dell’epoca, mentre i lavori furono diretti da Pier Paolo del Porrina. Il palaz-zo dal 1858 ospita l’Archivio di Stato, uno dei più ricchi d’Italia, e l’interessantissimo Museo delle Tavolette di Biccherna, che espone una raccolta delle tavolette di Biccherna e Gabella, antiche amministrazioni finanziarie di Siena. Di legno di-pinto dai più importanti artisti dell’epoca, le tavo-lette venivano usate come copertura dei registri contabili e molte delle 105 esposte, dal 1258 al XVIII secolo, sono vere opere d’arte.
Le Logge del Papa furono un dono di Pio II, il Papa umanista a cui dobbiamo una perla del rinascimento quale è Pienza, alla sua famiglia. La Loggia fu ralizzata nel 1462 dall’architetto se-
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nese Antonio Federighi nelle tre eleganti arcate rinascimentali in travertino sorrette da colonne con capitelli corinzi.
ɫ Deviando per le vie a sinistra (Calzoleria, Donzelle, San Vigilio) e attraversando Via Cecco Angiolieri, intitolata all’irreverente poeta senese (1260-1312), si arriva al Ca-stellare degli Ugurgeri, cuore della Contrada della Civetta.
ɫ Il Castellare, unico e intatto ambiente del genere conservatisi nella città, è un nucleo fortificato medievale, risalente all’inizio del XIII secolo e oggi inglobato nelle cortine murarie degli edifici residenziali circostan-ti. Si trattava dell’abitazione fortificata già a ridosso delle mura, appartenente alla fa-miglia Ugurgeri, ricchi feudatari inurbati e organizzati in consorteria con altre famiglie, che si trovava strategicamente prossima al passaggio della Via Francigena.
ɫ Da via Rinaldini, per i senesi «Chiasso Lar-go», si entra nella bellissima Piazza del Campo, circondata da magnifici Palazzi e ingentilita dalla Fonte Gaia, che offre la vi-sita a Palazzo Pubblico e la salita alla Torre del Mangia.
ɫ Se, invece di continuare verso Porta Roma-na, si passa, accanto alle Logge del Papa, dalla chiesa di San Martino, tra le più anti-che della città, in direzione di via del Porrio-ne si arriva al rione di Salicotto, cuore della contrada della Torre. Prendendo il piccolo vicolo delle Scotte si arriva davanti alla Sina-goga del 1776, e si scende in via Salicotto, la
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strada principale dell’antico ghetto ebraico voluta da Cosimo I dè Medici, il cui nome probabilmente deriva dalla sintesi di “salato e cotto”. Il quartiere si caratterizza per una serie di piccole vie e case molto vecchie, le quali in parte vennero restaurate nel 1930 e in parte distrutte.
Palazzo Sansedoni, le sale e la collezione d’arte, possono essere visitate, con guida, in date dedi-cate e su richiesta [email protected]
Gran parte del tracciato della Via Francigena nel centro storico di Siena fa parte del territorio della Contrada Priora della Civetta che è molto attenta alla valorizzazione della via e organiz-za convegni ed eventi, e sostiene iniziative, sul tema Francigena. La Civetta ha un bellissimo Museo, visitabile su prenotazione e, sempre contattando la Contrada, si possono timbrare le credenziali del pellegrino +39 3891610804 [email protected]
L’ingresso alla collezione delle Tavolette di Bic-cherna è gratuito. La visita si può fare da lunedì a sabato con tre ingressi previsti alle ore 10.00, 11.00 e 12.00. Si possono prenotare anche visi-te guidate [email protected]
La Sinagoga è visitabile tutti i giorni, escluso il sabato, ad orari diversi secondo le stagioni. Per info e prenotazioni [email protected]
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Via PantanetoPantaneto deve il suo nome proprio al «pantano» che caratterizzava la strada prima che venisse lastricata: la forma a conca favoriva il ristagno dell’acqua piovana e il formarsi di pozzanghere e fango.
La via, oggi molto frequentata e vivace per la presenza di molti bar, ristoranti di tutti i tipi e locali di intrattenimento, è caratterizzata da an-tichi palazzi, come quello ai civici 127-129, con finestre dagli archetti a sesto acuto, oppure Pa-lazzo Sozzini-Malavolti, al civico 45, affrescato all’interno da Luigi Ademollo, o Palazzo Bruchi (XVII secolo), al civico 105.
Poco dopo le Logge del Papa, sulla destra, la Fonte di Pantaneto che, dalle origini di metà ‘400 e dopo diversi rifacimenti, trova l’aspetto attuale nel 1997, per volontà della Contrada del Leocorno che, oltre a ridarle eleganza con gli in-terventi dell’architetto Carlo Nepi, la caratterizza come Fonte di Contrada grazie alle due cannelle di bronzo, a forma di testa di unicorno, dell’arti-sta Francesco Carone.
Poco dopo il Palazzo Bruchi, al civico 109, La Chiesa di San Giorgio, che fu rifatta tra il 1731 e il 1738 con impianto e stile stettecenteschi, per volere del cardinale Zondadari, su una pre-cedente del secolo XIII eretta in onore del Santo protettore dell’esercito ghibellino della battaglia di Montaperti.
Prima del Ponte di Romana, e che Pantaneto diventi Via Roma, imboccando la via Pagliaresi conosciuta dai senesi più con l’antica denomi-
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nazione «Cane e Gatto» si può entrare in una delle strade più nascoste della città, Vicolo de-gli Orefici. Oggi il vicolo è senza sfondo ma un tempo si apriva su Via Magalotti: la presenza di alte case-torri e di importanti edifici fanno pre-supporre che, prima del Duecento, fosse questo il tracciato della Via Francigena prima che scor-rese sul crinale -attuale via San Martino- e, dopo i lavori di bonifica del XIII secolo, su Pantaneto.
Uscendo dall’Arco di San Maurizio (cinta mura-ria del XII° secolo) ci troviamo al Ponte di Roma-na. Sulla destra La Fonte di San Maurizio, docu-mentata dal 1351 e restaurata più volte, anche in tempi recenti.Dopo il Ponte di Romana, caratterizzato dalla colonna con Lupa senese marmorea (1470), la via prende il nome di Via Roma.
ɫ Scendendo da via San Girolamo e imboc-cando via dei Servi, si arriva all’omonima basilica, ricca di opere d’arte e dalla cui sca-linata si gode di un bellissimo panorama sulla città.
Via RomaIl tratto finale della Francigena, oggi dentro le mura, era la strada principale del borgo duecen-tesco di Santa Maria Maddalena, sorto fuori del-la cerchia muraria di allora attorno alla chiesa e convento della Maddalena.
Al civico 2 l’ingresso dell’imponente, settecen-tesco, Palazzo Bianchi-Bandinelli, che delimita anche il tratto di Via San Girolamo discenden-te dal Ponte di Romana. La sua costruzione ha
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origine nel XVIII secolo, dopo essere divenuto proprietà della famiglia. Governatore di Siena in età napoleonica, Guido Bianchi Bandinelli volle un palazzo che avesse l’aspetto di una residen-za reale, con una nobile architettura neoclassi-ca, un giardino che veniva considerato fra i più belli d’Italia, un teatrino, una cappella ed i salo-ni affrescati da Luigi Ademollo, che ospitavano spesso balli, feste e recite teatrali.Attualmente il palazzo ospita abitazioni private, ha un aspetto molto più dimesso e non può essere visitato.
Sulla sinistra, al civico 47, Palazzo San Galga-no, oggi sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena. La sua origi-ne risale al XV secolo quando assunse l’uso di residenza cittadina per i monaci dell’ Abbazia di San Galgano; fu sopraelevato nel Cinquecento e presenta una facciata a bugnato liscio con bifo-re. Lungo la fascia più bassa della facciata, ad altezza d’uomo, una serie di anelli in ferro sor-montati da spade, che ricordano la spada con-ficcata nella roccia da San Galgano.
Più avanti la Chiesa del Monastero di Santa Ma-ria degli Angeli, detta del Santuccio. L’edificio è oggi in parte centro scolastico, in parte sede della Società degli Esecutori di Pie Disposizioni (ex antica Compagnia laicale dei Disciplinati) e dell’omonimo museo, al civico 71, che accoglie un’interessante collezione, soprattutto di tavole dipente del tre-quattrocento. Di fronte, al civico 50, il Museo Bologna -Buonsignori con oggetti antichi (notevoli le ceramiche etrusche) della collezione della omonima famiglia di Montepul-ciano che ne fece donazione al Comune di Siena nel 1983.
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Sulla destra, appena dopo l’imbocco di Via delle Cantine, la ex Chiesa di San Leonardo il cui pri-mo edificio risale al 1173, quando i Cavalieri di San Giovanni in Gerusalemme vi si insediarono per dare assistenza ai pellegrini di passaggio verso Roma; così a nord, all’ingresso della città, erano presenti i Cavalieri del Tempio, a sud, all’u-scita della Via Francigena dalla città, i Cavalieri di San Giovanni in Gerusalemme. La chiesa fu distrutta dal terremoto del 1798. Rinnovata nel 1882, fu restaurata nel 1938, su progetto di Gio-vanni Michelucci, per ospitarvi una parte del Mu-seo della Contrada di Valdimontone.
Pima dell’uscita da Porta Romana, sulla destra, l’imponente ex convento francescano di San Niccolò, ex manicomio ed oggi sede universita-ria.
Il 6 dicembre 1818 fu inaugurato dalla Compa-gnia della Madonna sotto le volte dello Spedale, oggi Società di Esecutori di Pie Disposizioni, «l’a-silo per i dementi, i tignosi e le gravide occulte»: da allora l’espansione del complesso manico-
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miale attorno al grandioso palazzo, che alcuni decenni dopo la fondazione dell’asilo aveva so-stituito l’austero convento, fu continua e ridise-gnò l’area urbana situata sia all’interno che all’e-sterno di Porta Romana.
Per connotare in senso terapeutico gli spazi dell’ospedale psichiatrico, e secondo i principi che guidavano nel diciannovesimo secolo la ne-onata scienza psichiatrica, “il manicomio ideale” fu strutturato nella forma di un microcosmo che, oltre a tutelare la società posta al di fuori delle mura perimetrali, riflettesse l’ordine del mondo esterno, simulasse la vita in famiglia e nel pa-ese, consentisse l’attività lavorativa e lo svago.
Il San Niccolò perseguì questo modello attraver-so le creazioni di illustri architetti senesi come Agostino Fantastici, Vittorio Mariani, Primo Giu-sti, ma soprattutto grazie all’opera dell’architetto romano Francesco Azzurri e alle concezioni in-novative del direttore Carlo Livi.
All’interno del San Niccolò, esteso su una super-ficie di 15 ettari, è presente il Padiglione Conolly, unico esempio in Italia, oltre al carcere di S. Ste-fano nell’isola di Ventotene, di panopticon. Ori-ginariamente destinato all’isolamento dei malati più gravi, era stato sviluppato su modello delle celle certosine: ogni ospite disponeva infatti di una stanza dagli angoli stondati in modo che non potesse ferirsi e di un piccolo spazio verde cinto da muri sul retro, a cui potesse accedere liberamente. L’utilizzo del padiglione secondo le teorie di metodi non violenti nelle cure psichia-triche non durò a lungo: ben presto divenne solo luogo di reclusione dei malati e, in epoca fasci-sta, venne anche utilizzato come carcere dei dis-
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sidenti politici, come ricordano i graffiti incisi sui muri di alcune celle.
ɫ Vale sicuramente la pena varcare il cancel-lo che introduce all’area dell’ex manicomio. Gli edifici non utilizzati direttamente dall’U-niversità sono visitabili solo in certe date ma una passeggiata lungo le vie interne, tra zone verdi e palazzine, danno l’idea del-la grandiosità del complesso e portano alla Valle di Porta Giustizia e all’Orto dei Pecci, afferenti un tempo all’Ospedale Psichiatrico dove, oggi, una cooperativa sociale sostie-ne persone in difficoltà coinvolgendole nella gestione dell’orto stesso, della fattoria di-dattica e del ristorante presenti nella bellis-sima area verde.
L’ingresso al Museo Bologna-Buonsignori ed a quello della Società degli Esecutori di Pie Dispo-sizioni è gratuito. Orari: martedì e giovedì 9.00-13.00 e 15.00 -1700; venerdì 9.00 -13.00. [email protected]
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Si lascia SienaPorta Romana, anticamente detta Porta Nuova, fu costruita tra il 1327 e il 1329, sull’antico ter-reno del distrutto convento di San Barnaba. È la più grande delle Porte di Siena e vi lavorarono due architetti: Agnolo di Ventura e Agostino di Giovanni. Attraverso Porta Romana i pellegrini, «romei», passavano da Siena per dirigersi o tor-nare da Roma. Dopo numerose modifiche subi-te nei secoli, negli anni Trenta del Novecento la Porta fu restaurata riportandola, in parte, al suo assetto originario.
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Se state percorrendo la via Francigena con dei bambini vi consigliamo alcune visite interessanti per i più piccoli.
All’interno del Complesso Museale del Santa Maria della Scala c’è il Museo d’arte per bambini. Aperto lunedì, mer-coledì e venerdì 10.00-13.00 [email protected]
Museo di Storia Naturale Accademia dei Fisiocritici, Piazzetta Silvio Gigli 2, poco dopo la Pinacoteca Nazionale. È un museo dell’Università degli Studi di Siena, interessantissimo anche per i più piccoli per i tanti reperti «curiosi», oltre alle collezioni geologoche, zoologiche, botaniche e anatomiche. L’ingresso è gratuito e si può visitare tutti i giorni, da lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 14.00.Aperture speciali in occasione di mostre temporanee ed eventi. [email protected]
Tra le curiosità da mostrare ai bambini, la finestra più piccola della città. Quan-do sarete in Piazza Postierla, andando verso Piazza del Duomo, soffermatevi davanti alla fontanina della Nobil Con-trada dell’Aquila. Alzando lo sguardo sulla parete del Palazzo di fronte, verso sinistra, la minuscola apertura dotata della sua piccolissima persiana.
A parte l’Orto dei Pecci ideale per i bam-bini per l’assoluta mancanza di automo-bili, i grandi spazi e la presenza di ani-mali, molte le aree verdi e attrezzate che troverete lungo il percorso o facendo solo piccole deviazioni. Per suggerirne alcuni: i Giardini della Lizza e la Fortezza Medicea, Piazza San Francesco, Prato di Sant’Agostino, Porta San Marco.
Con i bam
bini
Il Comune di Siena è capofila dell’Aggre-gazione Francigena Sud, il tratto che va da San Gimignano fino a Radicofani, ai confini con il Lazio. Tra i molti progetti di valorizzazione della Via Francigena c’è anche «Francigena in bici»: Comu-ni, operatori e associazioni del territorio collaborano per offrire ospitalità, sup-porto e servizi a quanti percorrono la Francigena in bicicletta. Come per tutto il tracciato, anche all’interno delle mura di Siena, nel centro della città, è stata predisposta la segnaletica e il percorso, salvo piccole deviazioni dovute al rispet-to del codice della strada, coincide con quanto descritto in questo opuscolo.
In bici
Numeri UtiliEmergenza Medica 118Carabinieri 112Polizia di Stato 113Polizia Municipale 0577 292425Vigili del Fuoco 115Questura/Prefettura 0577 201111Taxi 0577 49222Siena Parcheggi 0577 228711
Informazioni e accoglienza turistica
Santa Maria della ScalaPiazza Duomo, 2Tel. 0577 [email protected]
Aggregazione Francigena SudL’Aggregazione Francigena Sud è composta dai Comuni di Siena, San Gimignano, Colle Valdelsa, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Buonconvento, Montalcino, San Quirico d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Radicofani, Abbadia San Salvatore, San Casciano dei Bagni e dalla Provincia di Siena
Comune di SienaUfficio Comunale d’Ambito e Progetti [email protected]
www.terredisiena.it
Toscana
Terre di Siena
L’ambito turistico Terre di Siena è formato dai comuni di: Asciano, Buonconvento, Chiusdino, Monteroni d’Arbia, Monticiano, Murlo, Rapolano Terme, Siena e iSovicille.
Realizzato con il contributo della