la gazzetta dell'aula

24
Religioni a confronto nel plesso Malaspina per costruire attraverso il dialogo la via della pace e della solidarietà. Il giallo del dipinto della Natività, oggi al Museo Dio- cesano: un’odissea di due- cento anni, poi il restauro. «Siamo oppressi da un eccesso di controllo». È la denuncia di alunni del Malaspina che in due pagine hanno messo a confronto le loro vite con quelle dei genitori ricordando pagine di storia, con avvenimenti di ieri e di oggi, ponte tra generazioni. Genitori e figli: scelte a confronto Istituto Comprensivo “Malaspina-Staffetti” La Gazzetta dell’aula Numero unico Anno scolastico 2014/2015 Pagina 1 Eccoci di nuovo con “La Gazzetta dell’aula”, il giornale dell’istituto Malaspina-Staffetti che per questa edizione esce con un maggior numero di pagine e con un inserto in cui mette in evidenza le eccellenze del nostro territorio protagoniste ad Expo 2015, il grande appuntamento partito a maggio a Milano. In questo nu- mero i ragazzi attraverso inchie- ste, sondaggi e riflessioni raccontano la loro scuola, i frutti delle attività laboratoriali pomeri- diane, quanto sono serviti corsi e iniziative culturali, ludiche e sportive. E spiegano come vorrebbero la scuola del futuro. Inoltre, soprattutto sulla richiesta di maggior tecnologia, si trovano in sintonia con la dirigente scola- stica. In redazione gli alunni del laboratorio di giornalismo coordi- nato dal professor Federico Gui- dotti e le classi che hanno seguito il corso di tecnica giornalistica tenuto dal giornalista Alberto Sacchetti. In viaggio per una nuova avventura Alle pagine 2 e 3 La Gazzetta dell’aula Tre classi a Montecito- rio per la lezione di Politica, alla scoperta della Costituzione. Una lezione a Montecitorio per scoprire la Costituzione Alle pagine 6 e 7 Il dialogo fra religioni per costruire la solidarietà A pagina 8 Teatro, cinema, scacchi, corsa campestre, incontri con personaggi del mondo della cultura e dello sport, lezioni di cu- cina francese e cam- pionato di giornalismo. Tante le attività svolte nei laboratori e nelle classi dell’istituto Malaspina- Staffetti. Laboratori e corsi tra cultura e sport Alle pagine 17, 20, 21, 22, 23, 24 Le materie preferite alla Staffetti? Scienze motorie e matematica in un sondaggio tra le classi. La dirigente, intervistata, è d’accordo con i ragazzi sulla necessità di avere più tecnologia a scuo- la e di fare più gite ma dice no a una ricreazione più lunga e a distributori di cibi che non ritiene i più adatti per l’alimentazione dei ra- gazzi. La dirigente boccia la ricreazione più lunga Alle pagine 4 e 5 Natività: odissea del dipinto Alle pagine 18 e 19 S S e e r r v v i i z z i i a a l l l l e e p p a a g g i i n n e e 9 9 , , 1 1 0 0 , , 1 1 1 1 , , 1 1 2 2 , , 1 1 3 3 , , 1 1 4 4 , , 1 1 5 5 , , 1 1 6 6 S S P P E E C C I I A A L L E E E E X X P P O O

Upload: malaspina-staffetti

Post on 22-Jul-2016

233 views

Category:

Documents


9 download

DESCRIPTION

La Gazzetta dell'Aula, giornalino della scuola Secondaria di primo grado Malaspina-Staffetti di Massa - A.S. 2014/2015

TRANSCRIPT

Page 1: La Gazzetta dell'Aula

Religioni a confronto nelplesso Malaspina per costruireattraverso il dialogo la viadella pace e della solidarietà.

Il giallo del dipinto dellaNatività, oggi al Museo Dio-cesano: un’odissea di due-cento anni, poi il restauro.

«Siamo oppressi da uneccesso di controllo». Èla denuncia di alunni delMalaspina che in duepagine hanno messo aconfronto le loro vitecon quelle dei genitoriricordando pagine distoria, con avvenimentidi ieri e di oggi, pontetra generazioni.

Genitorie figli:scelte

a confronto

Istituto Comprensivo “Malaspina-Staffetti”

La Gazzetta dell’aulaNumero unico Anno scolastico 2014/2015

Pagina 1

Eccoci di nuovo con “LaGazzetta dell’aula”, il giornaledell’istituto Malaspina-Staffettiche per questa edizione esce con unmaggior numero di pagine e conun inserto in cui mette in evidenzale eccellenze del nostro territorioprotagoniste ad Expo 2015, ilgrande appuntamento partito amaggio a Milano. In questo nu-mero i ragazzi attraverso inchie-ste, sondaggi e riflessioniraccontano la loro scuola, i fruttidelle attività laboratoriali pomeri-diane, quanto sono serviti corsi einiziative culturali, ludiche esportive. E spiegano comevorrebbero la scuola del futuro.Inoltre, soprattutto sulla richiestadi maggior tecnologia, si trovanoin sintonia con la dirigente scola-stica. In redazione gli alunni dellaboratorio di giornalismo coordi-nato dal professor Federico Gui-dotti e le classi che hanno seguito ilcorso di tecnica giornalistica tenutodal giornalista Alberto Sacchetti.

In viaggioper una nuova

avventura

Alle pagine 2 e 3

La Gazzetta dell’aula

Tre classi a Montecito-rio per la lezione diPolitica, alla scopertadella Costituzione.

Una lezionea Montecitorio

per scoprirela Costituzione

Alle pagine 6 e 7

Il dialogofra religioniper costruirela solidarietà

A pagina 8

Teatro, cinema, scacchi,corsa campestre, incontricon personaggi delmondo della cultura edello sport, lezioni di cu-cina francese e cam-pionato di giornalismo.Tante le attività svolte neilaboratori e nelle classidell’istituto Malaspina-Staffetti.

Laboratorie corsi

tra culturae sport

Alle pagine 17, 20, 21, 22, 23, 24

Le materie preferite allaStaffetti? Scienze motorie ematematica in un sondaggiotra le classi. La dirigente,intervistata, è d’accordo coni ragazzi sulla necessità diavere più tecnologia a scuo-

la e di fare più gite ma diceno a una ricreazione piùlunga e a distributori di cibiche non ritiene i più adattiper l’alimentazione dei ra-gazzi.

La dirigentebocciala ricreazionepiù lunga

Alle pagine 4 e 5

Natività:odissea

del dipintoAlle pagine 18 e 19

SSeerr vviizzii aall llee ppaaggiinnee 99,, 1100,, 1111 ,, 1122,, 1133,, 1144,, 1155,, 1166

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO

Page 2: La Gazzetta dell'Aula

Circola su WhatsApp una“catena” che racconta in modoironico l’adolescenza di unavolta. Da essa risulta che essereadolescenti negli anni Sessanta,Settanta e Ottanta era molto di-verso da oggi e noi, incuriositi,abbiamo rivolto delle domandeai nostri genitori per saperne dipiù.Innanzitutto abbiamo scopertoche i loro erano gli anni della“Guerra fredda” tra Usa e Urss,del Muro di Berlino; gli “Anni diPiombo” delle Br; del conflittoIsraelo-Palestinese. La colonnasonora di quel tempo andavadai Beatles e i Rolling Stonesfino ai Duran Duran, passandoper i Queen, la “Disco Music” ei cantautori italiani. I loro filmcome “Guerre stellari” o gli“spaghetti western” di SergioLeone sono diventati classici delcinema. Indagando sulle loropassioni, abbiamo chiesto qualifossero i loro svaghi. Dalle ris-poste è emerso che i nostri gen-itori avevano molto tempolibero per uscire con gli amici; inmancanza di cellulari, cheancora non esistevano, gli in-contri venivano organizzati ascuola o passando di casa incasa. Non c’erano Playstation,Nintendo e Xbox, ma tutti ipomeriggi si giocava all'apertonei cortili. Nessuno chiedeval’intervento di un adulto, in casodi litigi tra coetanei. In generale, ifigli non confidavano ai genitorii propri disagi per il timore dinon essere compresi e prefe-rivano sbrigarsela da soli o conl’aiuto degli amici. Alladomanda che rapportoavessero con il denaro, moltihanno risposto che le paghettesettimanali erano di pochemigliaia di lire, sufficienti perpiccole spese e non era una pri-orità avere sempre soldi in tasca.Per il compleanno si ricevevano

cose utili e sifesteggiava incasa con ifamiliari. Alladomanda cheimportanzaavesse in queglianni la salute e lacura del corpo, lamaggior parterisponde chec’era meno at-tenzione aquesto aspetto:lo sport si prat-icava spon-taneamente neicortili; i controlli dal dentistaerano meno frequenti; i lorogenitori non si preoccupavanotroppo dell’alimentazione deifigli, che, comunque, era piùsalutare di ora. Abbiamo quindichiesto quali fossero i timori deigenitori e quali divieti impon-essero loro. I divieti erano piùseveri per le ragazze che nonpotevano uscire la sera, andarein discoteca, frequentare es-tranei, fumare, bere alcolici, in-dossare minigonne, ma qualchemamma ha confessato che lofaceva ugualmente di nascosto.Tra i ricordi di scuola molti fan-no riferimento a professori

severi e genitori sempre d'ac-cordo con gli insegnanti, manon troppo esigenti riguardo airisultati dei figli. Anche lorocome noi avevano sogni nelcassetto come diventare host-ess, insegnante, calciatore o pi-lota, ma era molto menodiffusa la smania di apparire e diessere famosi. Infine abbiamorivolto loro la domanda fonda-mentale della catena: comehanno fatto quei ragazzi deglianni Sessanta, Settanta e Ot-tanta a crescere e a diventaregrandi? Tutti hanno rispostoconunsorriso.

ClasseIIAMalaspina

Pagina 2La Gazzetta dell’aula

GGEENNIITTOORRII && FFIIGGLLII

La fatica di crescere e diventaregrandi è sempre stato un problemaper tutte le generazioni di adolescenti.Anche per i ragazzi degli anni Sess-anta, Settanta e Ottanta era com-plicato. Molti genitori ci hannoraccontato che, a volte, stavano maleper la mancanza di un rapporto piùconfidenziale e complice con i lorogenitori. Oggi, diventati adulti, vogli-ono evitare che noi soffriamo per lamancanza di attenzioni e temono,forse più di allora, che noi siamo im-preparati ad affrontare il mondo checi circonda: per questo ci seguono inogni passo del nostro percorso di cres-cita. Questo controllo lo esercitanonon solo imponendoci dei divieti e in-dirizzandoci, come è giusto fare, maanche con un controllo costante sumolti aspetti della nostra vita come leamicizie, la scuola, il tempo libero ole scelte future. Chiedendo ai nostricompagni un'opinione su questo, èemerso che la maggior parte deiragazzi si sente oppresso dal con-trollo dei genitori, e solo il 5% si ri-tiene scarsamente controllato. Le cosesu cui ci controllano maggiormentesono il permesso di uscire, l'anda-mento scolastico, l'utilizzo del tele-fono e dei social network ed infine lanostra salute e la cura della persona.Questo comportamento dei nostrigenitori ci fa sentire amati e protetti(57%), ma una buona percentualeavverte la sensazione di essere sotto-valutata e ritenuta poco responsabile(19%) o addirittura oppressa egravata da troppe aspettative(19%). Alla domanda: “Come re-agisci?” la maggior parte degli stu-denti ha affermato che rispetta lescelte dei propri genitori e li tranquil-lizza con chiamate e sms quando èfuori casa (39%). Una buona per-centuale (43%) dichiara però di vol-er far capire ai genitori di non esserecosì irresponsabile e che per diventareadulti bisogna fare esperienza diautonomia. Proprio quello chefacevano i nostri genitori da ragazzi.

Classe II A Malaspina

«Negli anni di piombogiocavano in cortile

e ascoltavano i Beatles»I ragazzi raccontano il mondo e le abitudini dei loro genitori

«Noi giovanidi oggi

oppressidall’eccessivocontrollo»

DDiisseeggnnoo ddiiGGaabbrriieellee CCaannttoonnii

Page 3: La Gazzetta dell'Aula

Tra la fine degli anniSessanta e l'inizio deglianni Ottanta l'Italia vivegrandi cambiamenti so-ciali, culturali e di cos-tume. Maquegli annisono ricord-ati soprat-tutto per laviolenza eper il terror-ismo che inquel periodohanno pro-vocatocentinaia dimorti.Dopo lerivolte stu-denteschedel ’68 e lebattaglie operaie per i di-ritti nascono varie sigle,da Prima Linea alleBrigate Rosse, che, dis-taccandosi da quelle le-gittime rivendicazioni,alzano il livello delloscontro sociale facendouna lotta armata contro

lo Stato.L'appellativo “anni dipiombo” deriva da duefattori essenziali diquegli anni: il piombo

dellepistoleusate pergambiz-zare, uc-cidere ecompiererapine eil climadi con-flittopolitico esocialeche nederivò.Furonocompiu-

te numerose stragi in-sensate e talvolta senzacolpevoli: a partire dallabomba fatta esploderenel 1969 in PiazzaFontana a Milano, sicontarono, fino al 1974,ben 140 attentati.

Classe II A Malaspina

Il muro di Berlino era una forti-ficazione, costruita dalla GermaniaEst, per impedire contatti con laparte Ovest della città.Dopo la seconda guerra mondiale,Berlino era stata divisa in quattrosettori assegnati alle nazioni vin-citrici, Russia, Francia, GranBretagna e Stati Uniti, dopo cheavevano determinato i limiti dellaGermania e di Berlino con il trat-tato di Potsdam. Tra il 1954 e il1960 nella Germania dell'Estavvenne una fuga di talenti: molti

intellettuali emigravano verso laGermania dell'Ovest per averecondizioni di vita migliori.La Germania dell'Est reagìcostruendo la frontiera invalicabiledel "muro" che nella guerra freddadiventò la linea di confine sim-bolica tra Usa e Urss.Il muro rimase per 28 anni dal 13agosto 1961 al 9 novembre 1989,quando la sua caduta divenne ilsimbolo della riunificazione te-desca e la fine della guerra fredda.

Classe II A Malaspina

Nel periodo tra il ’68 e il ’74

Attentati e straginei giorni

del terrorismo

Dopo la seconda guerra mondiale

Un lungo conflittotra arabi ed ebreiper la Palestina

DDiisseeggnnoo ddiiAAbbddoouuMMbbaayyee

Lo storico bacio tra Brezhnev e Honeckerimmortalato da Vrubel sul Muro di Berlino

GGEENNIITTOORRII && FFIIGGLLII

La Gazzetta dell’aulaPagina 3

Una svolta epocale a Berlino il 9 novembre 1989

Cade il muro, nasce un simbolo

All'inizio del '900 molti ebreifecero ritorno in Palestina, laloro terra promessa, una terraarida e deserta sotto ildominio Ottomano.Dopo la secondaguerra mondialeil flussomigratorioebraicoverso laPalestina si al-largò a dismisuracon l'esodo deisopravvissutialle perse-cuzioninaziste.Lacon-vivenza traArabi e Israeliani di-venne difficile. L'Onu, decisenel 1947, la spartizione dellaPalestina in due stati separati,uno arabo ed uno israeliano. IPalestinesi si ribellarono aquesta decisione ed iniziarono iprimi conflitti a fuoco. Con lanascita dello stato d'Israele nel1948 il conflitto assunse con-

notati sempre più drammatici esfociò in diversi conflitti, tra iquali la guerra Sei giorni e laguerra del Kippur. Nel 1983

con gli accordi di Oslo ebbeinizio il processo di

paci-ficazione,

interrottodall'assassiniodel premier

israeli-ano,

Rabin.Dal

2000 la re-gione èdivenutanuovamenteteatro di

sanguinosi scontri. I moltiproblemi che da allora laceranoil Medio Oriente sono sfociatinella nascita dei gruppiestremisti del fonda-mentalismo islamico, che han-no colpito gli Usa conl'attentato alle torri gemelle del2001 ed hanno creato un climadi terrore a livello mondiale.

Classe II A Malaspina

DDiisseeggnnooddii DDaavviiddee TTrreennttii

Page 4: La Gazzetta dell'Aula

La Staffetti promossa datre classi che chiedonotempi più lunghi per la ri-creazione. Ma vediamobene. Anche quest'anno lanostra classe ha partecipatoal corso di giornalismo ad-erendo al progetto della«Gazzetta dell'Aula».Quando è stato il mo-mento di scegliere quale ar-gomento affrontare perl’articolo da pubblicare, inun primo momento ab-biamo preso in consid-erazione i “classici” temi diattualità, poi, però, ab-biamo preferito andare asentire direttamente cosapensassero i nostri com-pagni di scuola, realizzandoun sondaggio su alcuniaspetti della vita del plessoStaffetti. Sono state sceltetre classi campione, rispet-tivamente la I C la II B e laIII C, e preparate questedomande: “Ti trovi bene inquesta scuola?”, “Qualisono le tue materiepreferite?”, “Cosa manca eti paacerebbe ci fosse nellanostra scuola?”, “Conoscil’edificio scolastico?”, “Saichi era il Conte Luigi Staf-fetti?”. Nel nostro sondag-gio abbiamo verificato cheil 68% degli intervistati di-chiara di trovarsi “bene”, il25% “abbastanza bene” e il7% “male”. Per quello cheriguarda le materie, la piùgettonata è stata ScienzeMotorie, che ha totalizzatoil 37% dei voti, seguita daMatematica, con il 33%, eda Geografia con il 24%.Seguono poi Scienze(18%), Storia (15%),Italiano e Musica a parimerito (13%), Arte e Im-magine (11%), Inglese(9%), Spagnolo (7%),

Tecnologia (2%). La partepiù interessante dellanostra ricerca è risultataquella che potremmodefinire la “lista dei de-sideri” dei nostri com-pagni, che è risultata lungae molto diversificata. Han-no fatto la parte del leonele richieste di un aumentodel tempo dedicato alla ri-

creazione (41%) con lapossibilità di stare anchenei corridoi, di maggiorepulizia, cura e ordine delleaule (36%), di armadietti(24%), della realizzazionedi un laboratorio di Scienze(17%) e infine dell'uso deitablet al posto dei libri(18%). Nella lista com-paiono anche, con percen-

tuali più basse: fare piùviaggi di istruzione, avereun’aula computer fun-zionante, svolgere più at-tività pratiche e dilaboratorio da affiancarealla teoria, disputare torneidi calcio, avere in dotazionecomputer nuovi, riceveremeno compiti a casa,disporre di macchinette perle merendine o di un riv-enditore di focacce all’in-terno della scuola, averelavagne interattive multi-mediali in tutte le classi,avere banchi nuovi,svolgere ginnasticaall’aperto, suonare unsecondo strumento mu-sicale, avere più at-trezzature sportive,riprendere il laboratorio diceramica, avere un campodi calcio e una piscina, nonavere bidelle, lavorare subanchi più alti, vedere piùfilm, svolgere viaggi diistruzione più economici,disporre di un’aula dedicataalle arti figurative. Moltooriginali la proposta didotarsi di un distributore diNutella, quella di organiz-zare ogni anno una Fieradella Tecnologia e della Ro-botica in cui presentarepropri progetti, e di unalavagna con pennarelli perchi è allergico al gesso. Il93% degli intervistati af-ferma di conoscere bene ilproprio edificio scolastico,contro il 7% che afferma ilcontrario. Il 57% dice diconoscere la figura di LuigiStaffetti, identificato in di-verse risposte cor-rettamente come un grandestudioso del nostro ter-ritorio, mentre il 43% af-ferma di non sapere chi sia.

Classe II G Staffetti

Pagina 4

LLAA NNOOSSTTRRAA SSCCUUOOLLAA

Digitando il nome delconte Staffetti su unmotore di ricerca, fra levarie notizie ne abbiamoscovate due particolari: illibro dedicato al CardinaleInnocenzo Cybo, scrittonel 1894, che può essereletto on line nei variformati digitali e persinoscaricato, e il dramma“Giulio Cybo” del poeta ecommediografo masseseUbaldo Bellugi. Pub-

blicato nel 1981, a curadella Deputazione diStoria Patria per le AnticheProvincie Modenesi,Sezione di Massa e Car-rara, l’opera a caratterestorico fu tratta dai testidel Conte Staffetti. Ildramma venne adattatoper la Rai, che ne avevastabilito l'allestimento, poinon realizzato, per lamessa in onda televisiva.

Classe II G Staffetti

La Gazzetta dell’aula

Le opere del contenel mare di internet

Tre classi promuovono la StaffettiScienze motorie e matematicasono le materie più gettonate

Nella lista dei desideri compaiono una ricreazione più lunga e l’uso dei tablet

Page 5: La Gazzetta dell'Aula

Dopo il sondaggio, diamola parola alla dirigente scol-astica, professoressa IoleCimoli, che è venuta inclasse e ci ha rilasciatoun'intervista.La maggior parte deinostri compagni hachiesto un aumento deltempo dedicato alla ri-creazione e la possibilitàdi trattenersi nei cor-ridoi,cosanepensa?«Il tempo dell’intervallo ègià stato allungato di 5minuti rispetto allo scorsoanno–ciharispostocosì ladirigente –. Non sono io a de-cidere su questo argomento, ma ilCollegio dei docenti. L’attualetempo è frutto di un accordo fra leparti. Per motivi di sicurezza non èpossibile trattenersi nei corridoidurante la ricreazione perchésarebbe impossibile controllare glialunni».Èpossibilefarepiùgite?«Sono favorevole a un aumentodei viaggi di istruzione, ma a de-cidere devono essere i docenti deiconsiglidiclasse».Al secondo posto nei desideridegli alunni si è classificatal’esigenza di una maggiorepulizia, a cui si sono unite lerichieste di una maggior curadelle aule, tinteggiatura dellepareti, banchi più confortevoli,tende: cosa risponde aglialunnidellaStaffetti?«La pulizia della aule dipendesoprattutto dal comportamentocorretto degli alunni, visto che ilpersonale addetto svolge in modoefficace il proprio lavoro. Per ciòche riguarda arredi e tinteggiature,la competenza è del Comune enon della scuola, che fa di tutto persollecitare i vari interventi. Per for-tuna nel nostro plesso i genitorisono molto attivi, e hannoprovveduto a riparare le tende, adacquistare arredi, a sistemare alcune

aule. Grazie alla mediazione di unodi loro stanno arrivando ancheelementi di arredo da altri ufficipubblici».Fra i desideri degli alunni cisono anche i tablet al posto deilibri, le Lim e un’aula com-puter funzionante: che cosapensa della tecnologia ascuola?«La tecnologia a scuola è import-ante: sarebbe importante avere indotazione tecnologie come la Lim(Lavagna Interattiva Multimediale)

in ogni aula; purtroppo le risorseeconomichenonlopermettono».Un nostro compagno ha es-presso il desiderio di avere undistributore di Nutella: cosa nepensa?«Sono contraria ai distributori diNutella e di altri cibi, perché costatroppo acquistarli e garantirne lamanutenzione; inoltre la loropresenza darebbe luogo a grandeconfusione nei corridoi. E poi,secondo me, tali cibi potrebberorisultare non adatti all’ali-

mentazione deiragazzi».Cosa nepensadell'uso dei

cellularialll’interno

dell’edificio scol-astico?«Devo ribadire che l’usodei cellulari a scuola è assol-utamente proibito e chequesta è una regola fonda-mentale per l’istituto che varispettata».Da quanto tempo dirigequestascuola?

«Sono dirigente di questa scuola dadieci anni, e lavoro qui dal 1987,prima come insegnante di inglese,poi come vicepreside e infinecomedirigente».È favorevole ai rapporti discip-linari?«È sempre meglio evitarli. Durantela mia carriera ne ho comminatipochi».Prima di lasciarci ci regala questafrase: «L’insegnamento è il lavoropiùbellodelmondo».

ClasseIIGStaffetti

Il conte Luigi Staffettinacque a Massa nel 1869.Insegnò storia al Liceo classi-co di Massa e divenne amicodi Giovanni Pascoli e dellesue sorelle. Studiò la storiadella famiglia Cybo-Malaspi-na, signori di Massa. Trasfe-ritosi a Genova, divennedocente universitario e fuincaricato di compilare laStoria dell’Europa dalla pacedi Cateau Cambresis aquella di Westfalia. La no-

mina a provveditore agli studilo obbligò a continui trasferi-menti, finché il ritorno a Ge-nova come preside del LiceoD’Oria gli permise di ri-prendere gli studi interrotti.Morì nell’agosto 1929. Trale sue opere: "La congiura delFiesco e la Corte di Toscana"(1891), "Giulio Cybo-Ma-laspina, marchese di Massa"(1892), "Il cardinale Inno-cenzo Cybo" (1894).

Classe II G Staffetti

Pagina 5

LLAA NNOOSSTTRRAA SSCCUUOOLLAA

La Gazzetta dell’aula

Gran professore e storicostudiò i Cybo-Malaspina

«Più tecnologia nelle nostre auleBocciati i distributori di cibi

e l’utilizzo dei cellulari a scuola»La dirigente scolastica Iole Cimoli: «I genitori sono al nostro fianco»

GGllii aalluunnnnii ddeellllaa IIII GG ddeellllaa SSttaaffffeettttiiiinntteerrvviissttaannoo llaa ddiirriiggeennttee ssccoollaassttiiccaa

IIoollee CCiimmoollii ((nneell ttoonnddoo))

LLuuiiggii SSttaaffffeettttii nneell bbuussttoo iinnmmaarrmmoo ccoonnsseerrvvaattoo nneellllaa ssccuuoollaa

Page 6: La Gazzetta dell'Aula

Sapete com'è nata la nostra Co-stituzione? Il 4 marzo 1848nacque lo Statuto Albertino,adottato dal Regno Sardo-Pie-montese, che prese il nome dal reche lo promulgò: Carlo Alberto diSavoia Carignano. Sanciva, comeforma di governo, la monarchia.Permetteva il diritto di voto solo acittadini di sesso maschile dotati diuna certa cultura e di un certo

patrimonio. La libertà distampa era permessa con

alcune limitazioni. Du-rante il Fascismo, Mus-solini cambiò alcuneleggi dello Statuto einstaurò in Italia ladittatura chemantenne fino alloscoppio della Se-conda Guerra

Mondiale. Nel1943, dopo l'armisti-

zio dell'8 settembre, nacque la“Resistenza” formata dai parti-giani, cioè antifascisti, intellettuali,operai e giovani che desideravanoun paese felice, ordinato e libero eper questo lottarono ardentemente.Finita la guerra, il 2 giugno1946 tutti i cittadini, comprese ledonne, furono chiamati con unReferendum a scegliere tra Mo-narchia e Repubblica e ad eleggerel'Assemblea Costituente. La nuo-va Costituzione, scritta in dueanni, entrò in vigore il primogennaio 1948. È il frutto di treculture che sono le varie anime delnostro Stato: liberale, perché laCostituzione tutela i principi indi-viduali di libertà, cattolica, per lasolidarietà, marxista, per ilcollettivismo. È soprattuttofondata sul principio di democra-zia, principio che, per riprendere leparole del Decalogo di GustavoZagrebelsky, è importante chevenga sostenuto dalla consapevo-lezza di avere “fede in qualcosache vale".

Classe II E Malaspina

Una Cartadei dirittiper tuttifrutto

di tre culture

Pagina 6

VVIIAAGGGGIIOO NNEELLLLAA CCOOSSTTIITTUUZZIIOONNEE

Occasione irripetibile pernoi ragazzi dell’IstitutoComprensivo Malaspina-Staffetti che, tramite unviaggio d'istruzione allaCamera dei Deputati,abbiamo avutol’opportunitàdi conosce-re ilmondo

della politica italiana.Grazie a questa chance,adesso possiamoraccontare la nostra espe-rienza, descrivendo a tuttivoi quello che abbiamovisto e capito. Recente-

mente la nostra classecon la II A e alunni dellaI A del plesso Malaspinaha seguito una “lezione”in Transatlantico, grazieall’onorevole MartinaNardi che prima a scuolaci aveva spiegato poteri efunzioni del Parlamentoe poi a Roma ci hapermesso di visitare “dalvivo” Montecitorio.Abbiamo osservato lestanze più importanti co-

me il Transatlantico, unlussuoso corridoio cosìchiamato per il suo arre-damento che ricorda

quello delle navi transo-ceaniche. In modo parti-colare in questa stanzaabbiamo potuto osserva-re da vicino i politici, co-sa che ci ha emozionatomoltissimo. Inoltreabbiamo visitato diversesale stampa, la Sala deiMinistri utilizzata per riu-nioni tra i Ministri e iSottosegretari di Stato, laSala Verde, così chiamataper il particolare coloredei suoi arredi, il Cortiled'Onore e l'Archivio Le-gislativo. Poi siamoentrati nell'aula dei depu-tati, dove si è svolta unadisputa sulla nuova leggeelettorale e questo è statoper noi uno dei momentipiù emozionanti. Il siste-ma parlamentare italianosi basa sul bicameralismoperfetto: nessuna Cameraha potere maggioredell'altra. Il Parlamento èformato da 630 deputati

con almeno 25 anni, chepossono essere votati daicittadini maggiorenni, eda 315 senatori di alme-no 50 anni, che possonoessere votati solo dacittadini che abbianoalmeno 25 anni. Al

numero dei se-natori

eletti si aggiunge quellodei senatori a vita.Montecitorio si presentacome una struttura mae-stosa, con uno stile archi-tettonico che è un’unionetra il gotico e il rinasci-

mentale. È stato di-vertente vedere come ipartiti si scontrasserouno contro l'altro. Pertutti noi è stata un'occa-sione irripetibile, che ciha fatto scoprire cosenuove ed interessanti,perché abbiamo potutocomprenderel'importanza di quel luo-go e di noi ragazzi comefuturi elettori.

Classe II E Malaspina

La Gazzetta dell’aula

Gli alunni a lezionein... Transatlantico

alla scoperta della politicaLa nota divertente? Lo scontro in aula tra i partiti

GGllii aalluunnnnii ddeellllee ccllaassssii II AA,, IIII AA ee IIII EE ddeell pplleessssoo MMaallaassppiinnaa aa RRoommaa ccoonn llee iinnsseeggnnaannttii AAnnnnaammaarriiaa BBiiaammiinnoo,, LLoorreennzzaa CCoorrsseettttii,, BBiiaannccaa MMaarriiaaFFeerrrraarrii ee MMaarriiaa RRiiccccaarrddaa PPaanniigghhiinnii vviissiittaannoo MMoonntteecciittoorriioo gguuiiddaattii ddaallll''oonnoorreevvoollee MMaarrttiinnaa NNaarrddii

Visitaa Montecitoriocon l'onorevole

Martina Nardi

Tante saledove si progetta

il futurodell'Italia

Page 7: La Gazzetta dell'Aula

“Tutti i cittadini hanno paridignità sociali e sono egualidavanti alla legge”. Così re-cita l’articolo 3 dellaCostituzione, scritto per di-fendere “le differenze”, ecioè il valore della “diversi-tà”. Lo abbiamo sceltoperché esprime i principi diuguaglianza e di libertà deicittadini e fa riferimento alla“diversità” in modo consa-pevole e creativo. Infatti, trale righe emerge il concettodi “diversità” come“normalità”. È molto inte-ressante perché nella se-conda parte si parla delloStato come di un sistema ingrado di proteggere e aiuta-re i cittadini nel rispetto deiprincipi umani fondamenta-li. Anche se ha parecchianni, è attuale perché ancoraoggi viviamo in una societàeterogenea con problemati-che che derivano proprio daquesta eterogeneità, dalladifficoltà di convivere contutte queste differenze, diqualunque tipo esse siano, e

nei confronti delle quali esi-stono ancora troppiatteggiamenti di intolle-ranza. Lo Stato italiano, perapplicarel’articolo 3,riconoscela paritàdeisoggetti inambitosociale,cercandodi garanti-re servizidi base adogni citta-dino,andandoancheincontro aiproblemi di povertà e disa-gio. Per noi questo è unodegli articoli più belli dellaCostituzione perché ci vuo-le far capire che le diversitàesistono, ma possono esseretrattate in un modo positivoe funzionale allo sviluppodell'intera società.

Classe II E Malaspina

L'articolo 21 della Costituzio-ne parla della libertà di parola,di stampa e di espressione,che nel nostro paese non èsoggetta ad autorizzazione ocensura, ma deve fare i conticon i diritti degli altri. Questoarticolo scaturisce dalla vo-lontà dei padri costituenti ditutelare il pensiero di tutti inmodo che non si verifichinopiù restrizioni e repressionicome in epoca fascista. Incerti paesi, però, la libertà

non è rispettata e in altri èproprio inesistente. InFrancia, culla del diritto diespressione, recentementealcuni terroristi hanno massa-crato dei giornalisti per alcunevignette provocatorie sulla re-ligione musulmana. In praticala libertà di parola e di espres-sione è stata calpestata, susci-tando forti reazioni e unagiusta difesa di un dirittofondamentale.

Classe II E Malaspina

Per noi ragazzi è moltoimportante svolgere delle attivi-tà sportive, perché quandofacciamo sport ci sentiamo me-glio: è come se scaricassimo lenostre tensioni e anche lamente, così, scaccia i pensieri.La salute, in pratica, ci gua-dagna. È per questo che, ri-flettendo sulla Costituzioneitaliana, un articolo in parti-colare ha attirato la nostraattenzione, il 32: “La Re-pubblica tutela la salute come

fondamentale diritto dell'indi-viduo e interesse della colletti-vità, e garantisce cure gratuiteagli indigenti”. La gratuitàdel servizio sanitario fa onoreal nostro Stato ma, in realtà,quando si ha bisogno di curemediche dobbiamo, molte volte,fare i conti con tempi di attesaper visite ed analisi lunghissi-me, che spesso costringono imalati a rivolgersi a struttureprivate a pagamento.

Classe II E Malaspina

Come studenti, il no-stro interesse è stato“catturato” dall'artico-lo 34 della Costituzione

italiana, quello,appunto, sull'istruzio-ne in cui si afferma chela Scuola è aperta atutti e in cui si sottoli-nea l'importanza di ga-rantire a ogni alunnouna buona istruzione,non solo con lezioniscolastiche ma anche

con gite e visite di-dattiche di vario tipo.Ogni alunno è obbli-gato a continuare gli

studi fino alraggiungimentodei 16 anni ed èproprio durante lafase della scuoladell’obbligo chepurtroppo si veri-fica il fenomenodella dispersionescolastica. Ancoraoggi, però, ci so-no difficoltà perchi ha meno pos-sibilità economi-che ed è menobravo degli altriad affrontare gli

studi nella scuola me-dia superiore e all'uni-versità. Riteniamo chenon ci dovrebbero es-sere ostacoli di caratte-re sociale edeconomico per coloroche desiderano conti-nuare a studiare.

Classe II E Malaspina

Pagina 7 La Gazzetta dell’aula

Sotto i riflettori l’articolo 3

Anche la libertàha dei limitida rispettare

La scuola nell’articolo 34

Il diritto all’istruzioneviene davvero

garantito a tutti?

DDiisseeggnnoo ddii FFeeddeerriiccoo MMoocchhii

Idee e informazioneNessuno le tocchi

Cure gratis ai poveriMa è proprio così?

VVIIAAGGGGIIOO NNEELLLLAA CCOOSSTTIITTUUZZIIOONNEE

Page 8: La Gazzetta dell'Aula

Fanatismo, intolleranza econquista del potere alimentanole guerre di religione. Ma ve-diamo bene. Nel ’500 la Chie-sa viveva una profonda crisi acausa di papi corrotti e guerrie-ri che si erano succeduti sullacattedra di San Pietro. InVaticano imperversava il ne-potismo (favoritismo dei cardi-nali verso i propri familiari);per arricchire la Chiesa sivendevano le indulgenze (ridu-zione del tempo di pena inPurgatorio). Martin Lutero,

un monaco agostiniano tedesco,denunciò questo malcostume in95 tesi (argomenti di discussio-ne) contro la chiesa cattolicaromana. Su richiesta del papa,nella Dieta di Worms del1521, l'imperatore Carlo Vaccusò di eresia Lutero che tro-vò rifugio nel castello di un

principe tedesco. La riformaprotestante fu un trauma per lachiesa e diede l'avvio allacontroriforma, in cui il papatoricostituiva le priorità fonda-mentali della dottrina cattolica.L'intolleranza e il fanatismoche derivarono dalla spaccaturatra Europa cattolica e prote-

stante riaccesero le persecuzioninei confronti degli eretici chescatenarono una lunga serie diconflitti che dietro il vessillodella religione nascondevano ildesiderio di potere e di denarodei regnanti europei. La guerradei Trent’anni (1618-1648)vide scontrarsi la minoranzaugonotta (calvinisti francesi)con la maggioranza cattolica inun interminabile lotta che misea ferro e fuoco il territorio tede-sco, segnandone la sconfitta.

Classe II A Malaspina

Nel clima di scontri violenticausati in questo periodo daintolleranze religiose, c’è statoa scuola un incontro con unsacerdote cattolico don LucaFranceschini, incaricato dellaDiocesi di Massa-Carrara-Pontremoli per l’ecumenismoe il dialogo interreligioso, eYoussef Sbai, architetto ma-rocchino vicepresidentedell'Ucoii (Unione delleComunità Islamiche d'Italia),nel nostro paese da 34 anni.Entrambi sono impegnati neldiffondere il dialogo interreli-gioso ed hanno accettato dirispondere alle nostredomande.Abbiamo chiesto come maiavvengano gli scontri tra lereligioni. Don Luca harisposto che «gli uomini dasempre faticano a vivere inpace e spesso la religione èsolo un pretesto; anche leCrociate, che vengono con-siderate simbolo per eccel-lenza delle guerre di religione,in realtà sono state causate daaltri motivi. Non si trattavadi guerre tra Islam eCristianesimo, ma di guerreper la liberazione di Gerusa-lemme. I mezzi d’in-formazione molte volte

enfatizzano le tensioni tracristiani e musulmani, ma lepersone di religioni diversepossono dialogare e vivereinsieme in pace: il Senegal èun esempio di questa con-vivenza».L’architetto Sbai ha aggiuntoche “guerra di religione”significa “guerra di conver-sione”, ma nel caso dei con-flitti attuali si riscontra che il90% delle vittime sono mu-sulmane. Anche la dislo-cazione geografica di questiconflitti ci fa capire che inqueste guerre la religione èsolamente una scusa: infatti le

guerre si concentrano soprat-tutto in Medio Oriente,mentre la maggior parte deimusulmani vive in EstremoOriente. Le ragioni degliscontri, quindi, vanno cercatepiuttosto negli interessi eco-nomici e nella smania dipotere di chi le scatena.Secondo il rappresentantedell'Ucoii, le origini del terror-ismo islamico risalgono all'in-vasione russa dell'Afganistannel ’79 quando gli Stati Uniti,in piena guerra fredda control'avanzata sovietica, sosten-nero la resistenza afgana. Fi-nita la guerra, i soldati afgani,

ormai addestrati alla violenzae all'odio, si arruolarono inorganizzazioni terroristichecome Al Qaida che negli anni'90 iniziò ad avere un atteg-giamento antioccidentale eagì con l'etichetta della reli-gione solo perché gli arabidanno molta importanza allafede e alle tradizioni. Sbai hapoi sottolineato che nei variattentati terroristici «si pos-sono trovare analogie: tutti gliattentatori erano nati e risie-devano in Europa, nessunofrequentava le moschee (ilche ci fa pensare che nonfossero davvero credenti) equasi tutti avevano precedentipenali. Quindi le loro azioni,più che da motivi religiosi,potrebbero essere scaturite dadifficoltà ad integrarsi nellasocietà in cui vivevano, cosache li portava a sentirsiemarginati ed esclusi».Infine, secondo Sbai e donLuca, i conflitti tra religioni sievitano con la reciprocaconoscenza, il rispetto dell'al-tro e la ricerca nelle diverseconfessioni degli aspetticomuni, uno tra tutti la salva-guardia della vita e delladignità umana.

Classe II A Malaspina

IILL CCOONNFFRROONNTTOO

Guerre alimentatedall’intolleranza

UUnn mmoommeennttoo ddeellccoonnffrroonnttoo aa ssccuuoollaa

ttrraa ddoonn LLuuccaaFFrraanncceesscchhiinnii eeYYoouusssseeff SSbbaaii,,

vviicceepprreessiiddeennttee UUccooiiii

«Conflitti e scontri tra le religionisi possono evitare col dialogo

e con la reciproca conoscenza»Lo hanno detto a scuola don Luca Franceschini e Youssef Sbai

Pagina 8La Gazzetta dell’aula

Page 9: La Gazzetta dell'Aula

LLaa GGaazzzzeettttaa ddeellll’’aauullaa

Foody, la mascotte di Expo2015, è il personaggio che ciha preso per mano per co-struire il nostro progettoscuola finalizzato a conoscerei cibi, le tematiche e i padiglio-ni che rappresentano paesi ditutto il mondo. Abbiamo dia-logato con lui in manieravirtuale attraverso internet.Ha soddisfatto da subito lenostre curiosità e risposto allenostre domande in modopuntuale e spiritoso dandociindicazioni utili per saperneogni giorno di più. In un pri-mo momento ci sembrava diconsultare una persona, poiun compagno gli ha chiesto:“Quale frutta ti piace?” E luici ha chiarito subito le ideescrivendo “Io sono unamacchina e quindi, di fatto,non dormo, non mangio, nonriposo, non respiro, nonpiango, non ho un corpo ecosì via”. Il suo volto ci haispirato simpatia e positività, ècompletamente composto dafrutta e verdura ed è statodisegnato da Disney Italia. Icibi che lo compongono sono11, essi rappresentano la suaintera famiglia, la sua cerchiadi amici, ognuno con la pro-pria storia, presentata ininternet come un vero “talentshow”. È stato divertenteanche conoscerli diretta-mente: li abbiamo visti sfilarea Milano, durante la visita cheabbiamo fatto il 19 maggioinsieme ai nostri insegnanti, inuna parata allegra e colorata.Per presentarli in breve usere-mo le caratteristiche cheemergono dalle loro storie:Piera è la pera, Rodolfo il verofico, Manghy il bello di Bolli-wood, Chicca la super mela-grana, Arabella l’arancia dolcee acidella, Max Mais il musici-sta pop corn, Pomina la mela,

Josephine la banana, i RapBrothers i fratelli rapanelli, lazucchina è Julienne, la ragazzacol sale in zucchina, l’anguriaè Gury, un talentonaturale e Gua-gliò è l’aglio:“con Guagliònon è la solitaminestra”.Il nome Foody èin piena sintoniacon la sfidaracchiusa nel te-ma “Nutrire il pianetaEnergia per la vita” e i padi-glioni che abbiamo visitato,da quelli europei a quelli ame-ricani, asiatici e africani cihanno mostrato la bellezza,la ricchezza e l’abbondanza dicibo che si trova nel mondo.La conoscenza di Expo 2015

è stata per noi occasione perriflettere e confrontarci suidiversi tentativi di trovare so-luzioni alle contraddizioni delnostro mondo: da una partec’è ancora chi soffre la fame,dall’altra c’è chi muore perdisturbi di salute legati aun’alimentazione scorretta etroppo cibo. Le statistiche ri-cavate dal sito Expo ci diconoche tra il 2010 e il 2012 870milioni di persone risultavanodenutrite, mentre 2,8 milionierano morte per disturbi le-gati a un’alimentazionescorretta e troppo cibo. Altrodato sconcertante che abbia-mo trovato è legato allo spre-co: ogni anno 1,3 miliardi ditonnellate di cibo vengonosprecate. L’obiettivo di nutrireil pianeta si raggiunge solocon la cooperazione fra i po-poli. Alla fine del nostro lavo-ro, documentato anche in unaslim card “personalizzata”contenente slide, foto, filmati,cronache e questo stessogiornalino e intitolata “Ex-po2015” non possiamo altroche sentirci molto soddisfattie culturalmente più ricchi.Da oggi Foody ha un nuovoamico: Toody, nato dalla

fantasia di Ila-ria e dallacreatività diGiulia e Sara.

Vogliamo rega-lare simbolica-

mente Toodyagli uomini ealle donne che

credono in uno svi-luppo equo e sostenibile e siimpegnano in modo legale eresponsabile affinché tutte legenerazioni future possanogodere del diritto al cibo. Solocosì l’uomo può costruire laPace.

Classi II D e II F Staffetti

PPaaggiinnaa 99

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO // FFOOOODDYY

«Abbiamo dialogato con Foodyper esplorare un mondo di ciboportato alla luce da Expo 2015»

Da oggi la mascotte dell’evento ha un nuovo amico: si chiama Toody

Non solo cibo, ma anchearte, cultura e artigianato inevidenza ad Expo 2015. Ilterritorio di Massa Carrara,come si legge nelle paginedell'inserto, mette in mo-stra le sue eccellenze inogni campo: da quello eno-gastronomico a quello arti-stico. Protagonisti sono iprodotti tipici della terraapuana, ma anche artisti,imprenditori e personaggiche si sono imposti nel pa-norama nazionale.

La qualitàapuana

in evidenza

DDiisseeggnnii ddeegglliiaalluunnnnii ddeellllee ccllaassssii

IIII DD ee IIII FFddeellllaa SSttaaffffeettttii

Page 10: La Gazzetta dell'Aula

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO // AARRTTEE

«Una mostra internazionalecon artisti di alto livello

rispettando tutte le sensibilità»Il professor Giammarco Puntelli illustra l'evento “L’Arte e il Tempo”

Ad Expo 2015 a Milano daldieci giugno non solo cibo, maanche arte. Ne parliamo inclasse con il professorGiammarco Puntelli, criticod’arte.Lei è direttore artistico adExpo 2015 e organizza unagrossa mostra, in pratica dicosa si occupa?«Io e l'altro direttore artistico,Giulia Sillato, conosciuta inItalia e nel mondo, ci occu-piamo di allestire e di seguirepasso dopo passo una mostradi Arte Contemporanea omeglio l'arte detta Metafor-mismo, che si terrà in unpalazzo importante di Milanodal 10 al 30 giugno».Quanti artisti parteciperan-no alla manifestazione?«Abbiamo avuto la richiesta da1078 artisti da tutto il mondo.Ne abbiamo selezionati 93contemporanei fra i quali al-cuni stranieri e due storicizzati,cioè mancati di recente».In base a quali criteri hascelto i protagonistidell'evento?«Il criterio principale è stato

quello di creare una mostrache abbia un linguaggio in-ternazionale. In questadirezione ha lavorato la miacollega Giulia Sillato. Infatti,grazie a grandi artisti del pas-sato come Leonardo oMichelangelo, in Italia siamoabituati ad un'arte figurativa,ma in altri paesi, in Oriente o

in America, si apprezza ancheun'arte informale, astratta,non figurativa. Non ci sononudi, perché alcune culture,come quella araba, non ap-prezzano questo tipo di arte: siè cercato di rispettare tutte lesensibilità sia religiose che cul-turali di ogni paese parte-cipante. Ci saranno artistiinformali, scultori, 6 o 7 artisticoncettuali. Il titolo dellamostra, ideata da GiuliaSillato, sarà “L'Arte e il

Tempo”. L'installazione èmolto particolare perché si af-fiancheranno ai volti e ai nomidi grandi artisti del passato leopere di artisti contemporaneiche si esprimono in modosimile o che hanno conl'artista del passato un filoconduttore».Perché questa mostra è im-portante?«È importante perché cre-diamo che l'arte giochi unruolo centrale per l'Italia, nelmondo. Si punterà sulle pecu-liarità italiane (musica,spettacoli, mostre, arte, sfilatedi moda), per dimostrarequanto gli artisti italiani sianobravi».Ci saranno artisti della pro-vincia apuana?«Sì, ci saranno i Toscani e al-cuni della nostra provincia av-ranno un ruolo di primopiano, ci saranno artisti famosida tutto il mondo, ma la pro-vincia di Massa-Carrara si de-ve rendere orgogliosa, perchéè quella dove sono stati sceltipiù artisti. Tra i pittori ci saran-no Pier Francesco Restelli,

Mafalda Pegollo, AlessandroRabuffi e Gianfranco Bianchi.Tra gli scultori, Luciano Preti,Met Devoti e l’architettoAlessandro Giorgi».Come possono andare abraccetto arte e cibo adExpo 2015?«Sappiamo che nella storiadell'arte europea il cibo è

sempre stato rappresentato(ad esempio Arcimboldo); inun paese come il nostro, con-osciuto in tutto il mondo per ilsuo patrimonio culturale e peril buon cibo, l'Expo 2015 saràun buon palcoscenico per farapprezzare la nostra culturaenogastronomica, la nostracucina, la nostra arte e tuttequelle bellezze che il mondointero ci invidia».

Classe II C Malaspina

Novantacinqueprotagonistitra pittorie scultori

Creato un “ponte”tra i grandidel passato

e i contemporanei

Giammarco Puntelli, pro-fessore universitario e im-portante critico d’arteitaliano, è direttore dellamostra d’arte moderna adExpo 2015, insieme aGiulia Sillato. Nato aRoma, ma apuanod'adozione, Puntelli è statodirettore anche in altreimportanti mostre d’arte incittà italiane.

Critico doc,professore

universitario

IIll pprrooffeessssoorr GGiiaammmmaarrccoo PPuunntteellllii ccoonn ggllii aalluunnnnii ddeellllaa IIII CC ddeellllaa MMaallaassppiinnaa ee llaa pprrooffeessssoorreessssaa PPaaoollaa BBiiaaggiioonnii

LLaa GGaazzzzeettttaa ddeellll’’aauullaa PPaaggiinnaa 1010

Page 11: La Gazzetta dell'Aula

Mentre andiamo in stampacresce il numero dei protago-nisti apuani alla mostra“L’Arte e il Tempo”. colpontremolese Alessandro Ra-buffi, figurativo e ritrattista, e ilmassese Gianfranco Bianchi,che abita a Pistoia. Le sueopere appartengono allacorrente artistica denominatal’espressionismo astratto. Dal2013aderiscealMetateismo.

Met Devoti, giovanissimoscultore, si è già segnalatoall'attenzione internazionaleper aver vinto premi presti-giosi. Docente come visitingprofessor in Giappone, ilsuo Hi Met ha fatto partedella rassegna Imagine edha ottenuto un enorme succes-so di pubblico e di critica. Apalazzo Medici a Firenze hapresentato il numero 50 delCatalogo dell'Arte Moderna,con gli artisti italiani dal pri-mo Novecento a oggi. Nellagremita sala Giordano (inmolti hanno dovuto seguirel'evento davanti a maxi-schermi) è stata presentatal'iniziativa di fronte a unquadro di Modigliani.

Francesco Restelli, artista diCarrara, conosciuto in Italiae all’estero, è stato sceltoper partecipare alla mostradegli artisti contemporaneiall’Expo 2015, alla qualeparteciperanno settantaartisti che rappresentanol’Italia. Restelli è un mae-stro a livello internazionale:il suo percorso parte dallafigurazione per arrivare aduno studio informale dovesono sempre presenti cennilegati alla figura. Artista digrande creatività ed incontinua ricerca, l’annoscorso ha esposto le sueopere con quelle di Warhol,Sassu, Gonzales e altri. Oraè tra i big di Expo Milano.

L'artista massese MafaldaPegollo, pittrice contempora-nea, sarà presente all'Expo diMilano 2015. Nelle sue ope-re sono rappresentati dei cuorial vento che raccontano, insintesi, i momenti più difficilidella sua vita.L'artista è diventata orfanain giovane età, si è sposatapresto ma altrettanto presto èrimasta vedova e senza lavoro.Il dolore più grande della suavita però è rappresentato dallaprematura scomparsa del figlioLorenzo morto in un inci-dente stradale. Nonostantetutto, si è rimessa in gioco conil suo grande talentoraggiungendo traguardiimportanti.

Luciano Preti, fra i prota-gonisti a Milano. Nato aPontremoli il 19 agosto1950, frequenta l'Accade-mia di Belle Arti diCarrara; nel 1989 vi tornacome docente.Nel 1992 gli viene asse-gnata una cattedraall'Accademia delle BelleArti di Sassari ed insegnatecniche della sculturaall'Accademia di Torino.Oggi Preti è docente diTecniche della Sculturaall’Accademia delle BelleArti di Firenze.Nel 1989 l'artista ha rea-lizzato la porta bronzeadella chiesa di Cargalla diPontremoli.

Alessandro Giorgi, architetto,artista, designer e poeta virtuale,ha realizzato opere monumentalia Marina di Massa e a Carra-ra. La sua passione nasce nel pe-riodo dell'infanzia. Osservandoil lavoro del nonno ornatista, checreava le parti di rifinitura dellesculture in marmo (mani, occhi,fiori...), Giorgi comincia adamare il mondo dell'arte. Daalcuni decenni ha messo in

discussione i confini del suo ope-rare evidenziando una nuovasensibilità estetica verso forme emateriali. Per motivi artistici ri-guardanti la sua opera vera-mente strabiliante, è uno degliartisti che hanno potuto accedereal padiglione di Expo 2015.La sua arte interpreta e sublimanormali e utili oggetti o stru-menti usati nella vita di tutti igiorni.

Giorgi, designer e poeta virtualerealizza opere monumentali

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO // AARRTTEE

Sette apuani protagonisti alla manifestazione di Milano

Preti,scultore

e docente

Pegollo,pittrice

di talento

Restelli,artista

creativo

Devoti,il maestro

dell'Hi Met

Articoli della Classe II C Malaspina

Ecco Rebuffie Bianchi,

altri due big

LLaa GGaazzzzeettttaa ddeellll’’aauullaaPPaaggiinnaa 1111

Page 12: La Gazzetta dell'Aula

Il 21 maggio noi alunnidella II D e della II F delplesso Staffetti abbiamopartecipato alla cerimoniadi apertura dell’edizionespeciale Spino Fiorito“Le Piccole Grandi To-scane del bicchiere”.L'evento, gestito dall'Isti-tuto di Valorizzazione deiCastelli, è andato avantifino al 24 maggio al Ca-stello Malaspina, sopraMassa.Siamo giunti al castelloMalaspina accompagnatidai nostri insegnanti peressere presenti alla nonaedizione della manifesta-zione che quest’anno, insintonia con Ex-po, lancia il tema“Lo sviluppo ri-parte dal territo-rio”. Prima dipassare in rasse-gna i numerosistand per la de-gustazione deiprodotti localiabbiamo pre-senziato alla ceri-monia diapertura con leautorità chehanno illustratola manifestazio-ne. Come nelleprecedenti edi-zioni il corteggio,curato dall’asso-ciazione Ducatodi Massa checoordina tutti gli altrigruppi presenti nel terri-torio provinciale, è arri-vato al castello. Nelcortile principale del ma-niero abbiamo assistitoallo spettacolo deglisbandieratori, all'esibizio-ne dei musici, ai balliantichi di adulti e bambi-

ni, alla discesa in paretedei tecchiaioli. All'internodel castello, mostre diartisti, laboratori didatticiper bambini e stand diartigiani.Nei vari appuntamenti siè parlato dello svilupporurale, delle eccellenzeagroalimentari, dei pro-

duttori e ci sono state de-gustazioni di vini diqualità e di prodotti tipicidel territorio con assaggiguidati da specialisti.Fra le novità le proiezionidi pellicole sul vino inuna zona del castello. Noiabbiamo gustato il panemarocco con le olive, la

torta di riso, il pane nero,le crostate conmarmellate squisite.Rientrati a scuola, stanchie soddisfatti, la maggio-ranza di noi ha dichiaratodi aver conosciuto e gu-stato cibi “ottimi” e di es-sersi divertita.Classi II D e II F Staffetti

Alla scoperta dei prodotti tipiciattirati da torta di riso e pane marocco

fra i protagonisti a “Spino Fiorito”Edizione straordinaria al castello per la rassegna enologica di vini toscani

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO // EENNOOGGAASSTTRROONNOOMMIIAA

NNeellllaa ffoottoo iinn aallttoo:: aalluunnnnii ddeellllee ccllaassssii IIII DD ee IIII FFddeellllaa SSttaaffffeettttii aall CCaasstteelllloo MMaallaassppiinnaa aa SSppiinnooFFiioorriittoo;; aa ssiinniissttrraa vviicciinnoo aa uunnoo ssttaanndd uunnoossttuuddeennttee ccoonn llaa pprrooffeessssoorreessssaa MMaarriiaa GGrraazziiaaVVooccoonnii;; ssoopprraa ll''eessiibbiizziioonnee ddii uunnaa ddiisscceessaa ddiitteecccchhiiaaiioollii

LLaa GGaazzzzeettttaa ddeellll’’aauullaa PPaaggiinnaa 1212

Page 13: La Gazzetta dell'Aula

«Le eccellenze del nostro territoriomesse in una vetrina d’eccezione

per promuovere la provincia apuana»Lo afferma Vincenzo Tongiani, presidente della Coldiretti di Massa Carrara

Alla scoperta di Expo 2015con Vincenzo Tongiani, pre-sidente della Coldiretti diMassa Carrara.Gli alunni delle classi II D eII F della Staffetti, interessatiad approfondire la cono-scenza dell’evento in relazio-ne al territorio apuano, lohanno invitato a scuola e inclasse, nel febbraio scorso, lohanno intervistato.È subito emerso che a Mila-no, nel vasto panoramamondiale, troveremo anchela provincia di Massa Carra-ra che vi parteciperà con le“eccellenze” del suo territo-rio accanto a quelle dellealtre province della Toscana.Presidente, che cos’èl’Expo 2015 dal titolo“Nutrire il pianeta,energia per la vita”?«È l'inizio di una nuovaavventura scientifica: trovarecibo per i 7 miliardi di abi-

tanti della Terra. Dalle stati-stiche risulta che l’80% deiprodotti agricoli vieneconsumato dai paesi ricchied il 20% dai paesi poveridel terzo e quarto mondo.Su questi dati abbiamo ri-flettuto a lungoconfrontando dati signifi-cativi. In Italia ogni giornouna superficie equivalente a200 campi da calcio diventasuperficie cementificata. Laterra non è tutta coltivabile.L’approvvigionamento deicibi è diverso dal passatoquando le persone eranoabituate a coltivare il cibo

che mangiavano».Qual è la vetrina di MassaCarrara all’Expo?«I prodotti che partecipanoall’Expo non sono solo agri-coli. Massa Carrara parteci-pa per promuovere ilproprio territorio con le sueeccellenze. Le iniziative ve-dranno protagonisti “SpinoFiorito” a Massa, “Marmoweeks” a Carrara e “Pro-dotti alimentari tipici” in Lu-nigiana. Ognuno si impegnaa promuovere le cose cheha, unendo le forze, poichéda soli non si va da nessunaparte. La Toscana ha molteprovince più famose dellanostra ma noi abbiamo pro-dotti tipici che non sono danessun’altra parte come ilmarmo bianco P che è soloqui. Le cave di marmo sonoopere di ingegno umano chesottolineano l’eccellenza delsettore lapideo».Ci sono prodottialimentari tipici del no-stro territorio che vengo-no esportati all’estero?«A New York e a Parigi per

esempio si trovano i nostrivini e il lardo di Colonnata».Quali sono gli altri pro-dotti importanti come illardo?«Fra gli altri i testaroli, il vino

di Candia, l’olio, la farina dicastagne».Secondo lei è meglioconsumare prodotti italia-ni?«Sì. In Italia non si possonousare molti prodotti chimicicome in altri paesi peresempio in Tunisia».È possibile controllare iprodotti? In che modo?«È importante controllare leetichette che indicano lacategoria di scelta del pro-dotto: prima, seconda eterza scelta e la provenienzadei prodotti. È obbligatorioinfatti scrivere sul prodotto il

luogo di origine. Per unmercato trasparente ilconsumatore deve essere ingrado di scegliere essendoinformato. Pare che le“mozzarelle blu” siano statecausate da cagliate di cui nonsi conosceva la provenienza.I carabinieri dei Nas di-fendono le aziende che vo-gliono la qualità».Come si fa a scegliere unolio buono?«Il più buono è l’olio extra-vergine ricavato dalla primaspremitura delle olive, poic’è l’olio di oliva, dopoquello di sansa fino ad arri-vare ad oli raffinati che nonsono commestibili».Oggi com’è il mercato dellavoro per i giovani?«Il lavoro manuale oggi è ri-cercatissimo. Fra i settori chedanno lavoro ci sono i pro-duttori di software, gli idrau-lici, i falegnami e i meccanici.La Camera di Commercioha promosso iniziative dicollegamento scuola-lavoroanche per la scuola media».Classi II D e II F Staffetti

In mostra vino,lardo, testaroliolio e farinadi castagne

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO // CCOOLLDDIIRREETTTTII

«Fra i protagonistiil marmo bianco

estrattodalle nostre cave»

VViinncceennzzoo TToonnggiiaanniiccoonn uunnaa ccllaasssseeddeellllaa SSttaaffffeettttiie la professoressaAlfonsinaRamagini

LLaa GGaazzzzeettttaa ddeellll’’aauullaaPPaaggiinnaa 1313

Page 14: La Gazzetta dell'Aula

Barbara ci ha portato al metato,cioè all'essiccatoio a due piani.In inverno, al secondo piano,attraverso un foro viene accumu-lato il maggior numero di casta-gne. Al primo piano, al centrodella stanza, viene acceso unfuoco molto basso che, ali-mentato continuamente, fa es-siccare le castagne che si trovanoal piano superiore. Dopo questoprocedimento le castagne sonopronte per essere macinate e tra-sformate in farina. Anticamentei metati erano i luoghi dove si ri-trovavano a veglia persone di etàdiverse e, al caldo, gli uomini ri-paravano gli attrezzi da lavoro,le donne cucivano, preparavanoda mangiare e raccontavano lestorie ai bambini. Oggi la pro-duzione di castagne è in calo percolpa di una mosca provenientedalla Cina, che deposita dellelarve e infetta la pianta, che cosìproduce poche castagne. Daquando c'è questa mosca le ca-stagne sono diminuite del 30 percento.Classi II D e II F Staffetti

Il testarolo è un prodotto ti-pico del pontremolese.Abbiamo assistito allasua preparazione.Per realizzarlo bi-sogna mescolarefarina, acqua esale. La pastellaliquida che siottiene deve esse-re poi cotta incontenitori di ghisapesanti, chiamati “testi”. Itesti devono essere scaldati

sulla brace. Prima di riceverela pastella, però, il “sottano”,

ovvero il testo “che stasotto”, viene

mantecato con illardo. Una voltatolto dal fuoco ilsottano viene co-perto dal “sopra-

no”, ovvero iltesto “che sta so-

pra”, e dopo pochiminuti il testarolo è pronto.Classi II D e II F Staffetti

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO // CCIIBBOO

Al lavoro per fare il pane di qualitàNel laboratorio di Apella

i ragazzi si trasformano in cuochiDurante una gita in Lunigiana gli alunnni hanno scoperto alcuni prodotti tipici

Nell’agriturismo “Monta-gna Verde” di Apella aLicciana Nardi si posso-no gustare cibi tipici delnostro territorio cucinaticon antiche ricette come icastagnacci.Tutta la Lunigiana possie-de eccellenze nel campoalimentare e molti pro-dotti sono in mostraall’Expo 2015 a Milano.Noi delle classi II D e IIF ci siamo recati loscorso 16 aprile nell'agri-turismo lunigianese e lì ciha accolti Barbara, l'ani-matrice che ci ha illu-strato i prodotti tipicidella Lunigiana: le casta-gne, i testaroli, il miele e ilpane.Nell'agriturismo abbiamoquindi sperimentato co-me si preparano i testaro-li, abbiamo visto in paeseil processo di preparazio-ne del miele, abbiamo vi-sitato un antico metato, lafattoria con gli animali el’albergo diffuso.Infine, sempre all'agrituri-smo, abbiamo anche avu-to la gioia di preparare ilpane.Cuffie in testa e mani pu-lite, guidati dal cuoco Lu-ca per realizzare il paneabbiamo utilizzato acqua,sale, farina, lievito e unpizzico di zucchero.L'esperienza è stata moltogratificante perché alla fi-ne ognuno di noi si èportato a casa il pane cheaveva preparato.In paese abbiamo vistoche molte case sono stateristrutturate come aivecchi tempi con tetti inarenaria e infissi in legnodi castagno.Classi II D e II F Staffetti

Dalla brace esconogustosi testaroli

La castagnaè il tesoro

del metato

II rraaggaazzzziipprreeppaarraannoo iill ppaannee

nneell llaabboorraattoorriiooddeellll''aaggrriittuurriissmmoo

ddii AAppeellllaa

PPrreeppaarraazziioonneeddeeii tteessttaarroollii

LLaa GGaazzzzeettttaa ddeellll’’aauullaa PPaaggiinnaa 1414

Page 15: La Gazzetta dell'Aula

“Non è ancora sfruttato deltutto il potenziale delmarmo”. Questo ci hannospiegato alla Camera diCommercio a Carrara dove laII D si è recata nel febbraioscorso per continuare ilpercorso di conoscenza delleeccellenze del nostro territorioche andranno all’Expo 2015 aMilano. È stato molto inte-ressante visitare la singolaremostra dell’artigianato delmarmo dove questo materialemolto speciale, il marmo diCarrara, ci è stato presentatoin modo nuovo: come mate-ria prima utilizzata per creareo decorare oggetti di alta mo-da. L’esposizione allestitaall’ingresso della Camera diCommercio è stata un’au-tentica novità per noi che era-vamo abituati a vedere ilnostro marmo utilizzato perlo più nell’arte e nell’edilizia.Così abbiamo potuto ammi-rare eleganti borse in pelle conintarsi di marmo bianchissi-mo, collane, fibbie per cinture,bracciali, ciondoli in marmo didimensioni e forme differenti.

Il nostro “viaggio” è conti-nuato al Museo del Marmo aCarrara dove ci è stato spie-gato che i cavatori molti annifa facevano dei fori nelmarmo ancora attaccato allamontagna e vi mettevanodentro il legno insiemeall’acqua così che il legno, as-sorbendola, si gonfiasse

rompendo con la forte pres-sione la pietra, facendolastaccare dalla parete e cadere.Alcune persone erano incari-cate di dare forma al bloccofacendolo spesso diventarequasi un cubo. Anticamente ilblocco veniva fatto scenderedalla montagna attraverso la“lizzatura”. Abili cavatori la-

voravano in gruppo in modocoordinato, preparavanogrosse funi e pali scivolosi suiquali fare scorrere il marmo.Un lavoro molto pericolosoper i cavatori: spesso gliaddetti ai lavori rimanevanouccisi o gravemente mutilati.Col passare del tempo si pas-sò all’uso del filo diamantatoper il taglio dei blocchi e fucambiato anche il sistema ditrasporto.Il marmo è stato lavorato findai tempi degli antichi romaniperché sono stati trovatiscalpelli e lapidi in marmoappartenenti a quell’epoca.Dopo moltissimi anni i nostrimonti appaiono “sfigurati”.Usciti dal Museo, guardandoin alto abbiamo visto unamontagna che sta cambiando,una cava dove il duro lavoropermette di estrarre una pietracosì preziosa da essere chia-mata “oro bianco”. È ilbianco puro di Carrara, unprodotto di eccellenza chemeritatamente ha trovato po-sto all’Expo 2015.

Classi II D e II F Staffetti

Borse e collane di marmoL’oro bianco delle Apuanediventa oggetto di incanto

LLaa ccllaassssee IIII DDddeellllaa SSttaaffffeettttiivviissiittaa iill MMuusseeooddeell MMaarrmmoo aaCCaarrrraarraa

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO // MMAARRMMOO

OOggggeettttii iinnmmaarrmmoo eessppoossttii

aallllaa CCaammeerraaddii CCoommmmeerrcciioo

ddii CCaarrrraarraa

LLaa GGaazzzzeettttaa ddeellll’’aauullaaPPaaggiinnaa 1515

Page 16: La Gazzetta dell'Aula

Un’azienda di gelati di Monti-gnoso è protagonista ad Expo2015. Ne parliamo con il titola-re, Edo Giuntoli.Quando è nata la sua ditta edi cosa si occupa?«Nata nel 1955 per iniziativadei miei genitori è stata tra-mandata a me che a mia voltaho coinvolto i miei figli Cristiane Micaela. Produciamo gelati,sorbetti e ghiaccioli. La nostraforza è la qualità, l’eccellenzadell’artigiano ottenuta contecnologie altamente specia-lizzate, industriali eall’avanguardia».

Quante persone lavoranonella sua azienda?«Ottanta persone nel periodoestivo, venti durante il restodell’anno».Lei partecipa all’Expo 2015?«Come ditta partecipiamo allafiera internazionale del Food &Beverage denominata “TuttoFood”, all’interno della FieraMilano che ospita l’Expo. Èstata selezionata come eventointernazionale ed inauguraledell’Expo, e noi ne facciamoparte insieme ad altre ditte conun nostro stand. Siamo pre-senti nella veste di produttori

italiani di gelati esportati nelmondo».Cosa pensa della manifesta-zione?«È magnifica ed irripetibile.Siamo a Milano, ma nell’arcodella giornata, visitando i paesiespositori, si fa il giro delmondo. Sono orgoglioso dipoter partecipare con la miaditta ad un evento mondiale,avendo la possibilità di poterfar conoscere ciò che siamo eche abbiamo costruito. Sonofiero di essere un produttoreitaliano nel mondo».

Classe II C Malaspina

L’azienda “La Bottega diAdò” tra le big ad Expo2015.Con quali prodotti tipiciparteciperete?«Porteremo la salsicciabocconcino con prosciutto, illardo della Bottega di Adò , illardo di Colonnata e il bi-roldo – ci ha spiegato a fineaprile nell’azienda di Monti-gnoso il titolare Gianni Lo-renzetti con a fianco il padreVittorio e il direttore LucaBiz – perché sono prodottiche non solo rispecchianol’azienda, ma il territorio».Quale prodotto oggi è ilpiù venduto?«Oggi il core businessdell’azienda è il lardo mentrefino a dieci anni fa era lasalsiccia».I vostri prodotti sono co-nosciuti anche all’estero?«Sì, li potete trovare anche inGiappone, in Francia, inSvizzera e in Inghilterra».Da quanto tempo sietepresenti sul territorio?«Dal 1883: abbiamo presocome punto di riferimento lanascita del fondatore, il no-stro antenato Adolfo Balderi.Lui ha iniziato l'attività con lasua Bottega che, di genera-zione in generazione, è stataportata avanti dalla famiglia.Attualmente il presidente

onorario è miopadre che, conme e miofratello Mauri-zio, gestisce l’azienda».Come avete fatto a di-ventare famosi?«Questo lavoro premia l’one-stà. È importante rimanerenel mercato con la traspa-renza e la qualità. Il bisnonno

nel suo testa-mento recita-va: “Usate lecarni della mi-

gliore qualità, selezionateleaccuratamente, usate le mi-gliori spezie e soprattuttousate coscienza ed onestà nellavoro”».La vostra bottega è stataaperta durante le due

guerre mondiali?«Sì, Adò ha superato le dueguerre. La gente aveva fame eandava a prendere il cibo manon aveva soldi. In cambioprometteva beni o firmavacambiali che il vecchio Adònon ha mai riscosso».Quante persone lavoranonell’azienda?«Oggi una ventina ».Quali sono i cicli di lavora-zione?«Qui in azienda non c’èl’abbattimento dell’animale.Si parte con il sezionamentopoi inizia la fase della lavora-zione delle carni dove il pro-dotto prende forma e saporecon l’aggiunta di spezie.Successivamente inizia il pro-cesso di cottura per il biroldoe la sopressata e di stagio-natura per il lardo e il salamenostrale. Commercializziamoanche il prosciutto e la coppama non sono di nostra pro-duzione perché il nostro cli-ma marino non la favorisce».Quando sarete a Expo?«Saremo a Milano nell’ultimasettimana di maggio. I nostriprodotti saranno esposti inun mega stand in centro nellasezione “I Bianchi Apuani:lardo, marmo, vino”, in que-sto modo i visitatori avrannomodo di conoscerli».

Classi II D e II F Staffetti

SSPPEECCIIAALLEE EEXXPPOO // IIMMPPRREESSEE

Le tecnologie all’avanguardiacreano un gelato di qualità

«Mettiamoin vetrina

il nostro lardo»

GGiiaannnniiLLoorreennzzeettttii;; aa ffiiaannccooiill llaarrddoo ddii AAddòò

VViittttoorriiooLLoorreennzzeettttii

EEddoo GGiiuunnttoollii,,ttiittoollaarreeddeellll''aazziieennddaa ddiiggeellaattii

LLaa GGaazzzzeettttaa ddeellll’’aauullaa PPaaggiinnaa 1616

Page 17: La Gazzetta dell'Aula

Pagina 17 La Gazzetta dell’aula

LL’’AATTTTIIVVIITTÀÀ TTEEAATTRRAALLEE

“Alla Pasticceria Vlainić”è il titolo dello spettacoloallestito dagli alunni delplesso Malaspina dellascuola secondaria “Mala-spina-Staffetti” alla finedel corso di teatro orga-nizzato dalle docenti dilettere Bianca MariaFerrari e Paola Biagioni etenuto da Alberto Nicolaiin collaborazione conl’associazione “La fabbri-ca delle farfalle”. L’operamessa in calendario alteatro Guglielmi per il 28maggio parla della primaguerra mondiale e inparticolar modo dell'ele-mento che la scatenò:l'attentato di Sarajevo del28 giugno 1914, quandol’arciduca FrancescoFerdinando d'Austria,erede al trono asburgico,in visita con la moglie etutto il suo seguito interra bosniaca, morì per

mano del giova-ne GavriloPrincip. Daquell'assassinio,la GrandeGuerra ha scate-nato la sua iracoinvolgendo emobilitando na-zioni ed eserciti eprovocando unelevatissimo nu-mero di vittime.Ma se non fossemorto ilrampollo degliAsburgo, sa-rebbe scoppiataugualmente laguerra? Si sa,dalle pagine distoria, chequell'attentato è statoparticolarmente surrealenelle sue dinamiche. Nellavoro teatrale si cerca dicapire cosa ci sarebbescritto ora sulle pagine

dei libri di storia se nonfosse morta la coppiaasburgica. Questi glialunni attori protagonistial Guglielmi: Sofia Ange-lotti, Davide Antonelli,

Giulia Baldini, AllegraBallerini, Alessandro Ba-ratto, Alice Bertelloni,Sofia Bertozzi, GiadaBondielli,GabrieleCantoni, Samuele Deda,Anna Dini, SamueleGalloni, Sofia Giaiacopi,Alessia Guarino, AnnaLlanaj, Enrico Lazri,Giada Lucchi, AndreaManfredi, Ilenia Manni-ni, Federico Mazzanti,Lorenzo Mazzi, ChiaraMeini, Nicole Monta-gnani, Diego Orrico, Eli-sa Palla, Lisa Pardini,Gaia Pelù, DomenicoPepe, Sebastian Radu,Agnese Ramagini, ElenaRicci, Francesca Ricci ,Eva Rigano, Sara Ri-ghetti, Francesco Salvato-ri, Sofia Tognetti,Giacomo Tonarelli, Davi-de Trenti, AndreaVergellito e Letizia Vita.

La redazione

Un corso di recitazione e poi in sce-na, il 30 maggio al Guglielmi, conl’opera “Nella città dei lupi”, cita-zione tratta dal poema “Cantataper la festa dei bambini morti dimafia” di Luciano Violante. Glialunni attori sono stati preparatidalle docenti di lettere GiuseppinaBenedetti e Aldalisa Nardini con lacollaborazione di Geppina Sicadell’associazione “L’Officina delTeatro Volante”. Ma vediamol’opera. È la notte di Halloween, lanotte in cui i morti tornano sullaTerra e raccontano ai vivi le loro sto-rie. Lupo e Agnello sono amici.Agnello non vede il padre da molto

tempo e grazie a Lupo, finalmente,potrà riabbracciarlo. Ma è unamenzogna. Lupo vuole diventare“uomo d'onore” e per riuscirci dovràuccidere l'amico. E quando è sulpunto di farlo, ecco che arrivano leanime dei tanti bambini morti percolpa della mafia. Il racconto delleloro vite sbranate da chi si crede uo-mo d'onore ma altro non è che bestiariuscirà a convincere Lupo a fare lacosa giusta? In scena: BenedettaAlberti, Sofia Alberti, MarcelloAlibani, Costanza Aliboni,Riccardo Baudone, Elena Bedini,Margherita Benedetti, Rachele Be-nedetti, Elisa Bianchi, Emanuele

Bianchi, Martina Bongiorni,Francesco Braccini, Riccardo Cecca-relli, Gabriele Donati, AmiraErrami, Basma Errami, SamueleFera, Chiara Gaudino, Noemi Ge-novesi, Aurora Ginebri, AlessiaGiusti, Reika Ghio, ErsinadaGorrila, Sara Gozzani, AnnaGranatelli, Nicola Guidi, PatriziaLorieri, Irene Marchetti, FrancescaMassa, Ilaria Nobile, BeatriceParenti, Martina Parenti, ChiaraPastore, Maria Piacentini, SamueleRivieri, Jana Sankari, MattiaTorre, Anita Ustioni, Marco Vi-gnali e Stefano Vita.

La redazione

L’attentato all’arciduca Ferdinandorivisitato dagli alunni attori

Va in scena “Alla pasticceria Vlajnić”I protagonisti interpretano pagine di storia della prima guerra mondiale

Lupo e Agnello, un’amicizia difficileMa la notte di Halloween tutto cambia

Page 18: La Gazzetta dell'Aula

Il Museo Diocesano èstato aperto nel 2006.Fra le opere conservate,le più importanti si pos-sono considerare ilTrittico di Bernardino diCastelletto, la statua del“Santo Monaco” di Ja-copo della Quercia, ilCrocefisso in bronzoattribuito al Bernini.Molto importante è ilcontributo che il museooffre alla nostra città,mostre, eventi culturali,e soprattutto l’esposizio-ne di opere provenientidalle chiese di Massa,che rappresentano lastoria artistica e religiosadel territorio della dioce-si; in particolare. Il Mu-seo ha sede in unpalazzo storico delcentro della città, che fucostruito a metà del ’500da Alberico Cybo Mala-spina per ospitare i figlicadetti della famiglia. Ilpalazzo fu abbandonatoin età napoleonica, maquando nel 1821 Massadivenne sede vescovilevenne donato al primoVescovo e destinato allasua residenza.Dopo molti anni, il pia-

no nobile del palazzo èdiventato sede del mu-seo. La parte centraledella raccolta del Museoillustra la storia dellaChiesa di San Pietro eSan Francesco lungo levicende che la videroprotagonista prima di di-ventare l’attuale catte-drale. La chiesa nacquecome convento di SanFrancesco nel XV seco-lo per volere deimarchesi Malaspina e

nel XVI secolo accolse isepolcri della famigliaCybo Malaspina. Nel1807 acquisì il titolo diSan Pietro in seguito allademolizione dell’anticachiesa in Piazza Aranci.Alcune delle opere diSan Pietro furono eredi-tate dalla chiesa di SanFrancesco, in particolareil trittico dell’artistaBernardino del Ca-stelletto, presente a Mas-sa alla fine del ’400, cheora è esposta proprio nelMuseo Diocesano.Vi sono poi opere pro-venienti dal tesoro dellaCattedrale, comeargenterie e parati, ese-guiti da famosi artisti co-me Bernini.Oltre ai tesori dellaCattedrale il Museoospita opere provenientida altre parrocchie dellaDiocesi, che permettonoai visitatori di conoscerela storia del territorio;sono opere di caratterepopolare o al contrariomolto raffinate, a se-conda del committente,eseguite da artigiani ograndi artisti.

Classe II E Staffetti

A febbraio la classe II E delplesso Staffetti ha effettuato unavisita guidata presso il MuseoDiocesano di Massa per vedere lamostra “La Natività a lume dinotte. Storia di un dipinto e dellasua città”. Nell’occasione gli stu-denti hanno potuto ammirare ildipinto, ascoltare la sua avventu-rosa storia, ammirare documenti,testimonianze e opere d’arte legatiad esso e alla storia della città, eun video che ripercorrendo l’argo-mento ha presentato gli storicidell’arte protagonisti della ricerca.Il dipinto del XVII secolo è statoattribuito al pittore sarzaneseDomenico Fiasella o alla suabottega. Il quadro presenta SanGiuseppe che stringe una candelaaccesa e ne ripara la fiammaperché non si spenga, il palmodella sua mano è illuminato dallafiammella. Al centro del quadro,Gesù Bambino sorride alla Ma-donna e la illumina della luce dalui stesso irradiata. In alto, gliangeli, illuminati dai baglioridella luce emanata da Gesù,reggono un cartiglio con i versi del“Gloria”. Sullo sfondo emergonodalla penombra i particolari dellastalla in cui è ambientata laNatività.

Classe II E Staffetti

Pagina 18

AARRTTEE && FFEEDDEE

Il restaurodell’operahari-velato le ridipintureeffettuatepermascherarealcune“stranezze”,peresempio laposizionedelcartiglio, troppoalto;grazieaquesti elementi si èarrivatiasupporreche ildipintosiastato tagliatoperadattarloasistemazioni in luoghidi-versi, echequindi l’OratoriodeiServinonfosse lasuacollocazioneoriginaria.

Classe IIEStaffetti

La Gazzetta dell’aula

“Nativitàa lume

di notte”senzasegreti

La storia artistica e religiosacustodita nelle chiese

in mostra al “Diocesano”Nel museo anche il crocifisso in bronzo attribuito al Bernini

CURIOSITÀ“Stranezze”mascheratecol restauro

GGllii aalluunnnnii ddeellllaa IIII EE ddeellllaa SSttaaffffeettttii nneellggiiaarrddiinnoo ddeell MMuusseeoo DDiioocceessaannoo

Page 19: La Gazzetta dell'Aula

La Pieve di San Pietrosorgeva nella odiernaPiazza Aranci, ed era ilcentro della religiositàcittadino e ducale. Nel1629, sotto il ducato diCarlo I Malaspina l’edifi-cio divenne “collegiata”,fu ampliato, alzato e do-tato di nuovi altarimarmorei. Il numero deglialtari aumentò da dieci atredici e nel transetto fueretto l’altare della Nativi-tà di Nostro Signore GesùCristo, fornito di una“icona decorosa con unvelo per coprirla”, cioè ilquadro. Nel 1671 San Pie-tro fu compromessa da uncrollo e, dopo la costru-zione di una nuova colle-giata, fu restaurata lachiesa antica, nel cuitransetto furono collocatidue grandi altari eseguiti aspese del cardinale Alde-rano Cybo. La conse-guenza fu lo spostamentodell’altare della Natività adestra dell’altare maggiore.Nel 1807 il governo Ba-ciocchi ordinò la demoli-zione della Collegiata perampliare la piazza anti-stante al Palazzo Ducale;ne seguì la dispersione diarredi e opere d’arte. Se-condo una cronaca deltempo, il dipinto giunsenella chiesetta conventualedella Beata Vergine Addo-lorata, fuori le antiche mu-ra. Il convento era statoedificato nel 1690 circa daiServi di Maria, e il cultoveniva officiato in unpiccolo oratorio interno.Nel 1726 venne progettatala chiesetta vera e propria,nell’estremo angolo delconvento. L’edificio di-venne prima un ospedale,

poi un collegio. Nellachiesa vennero costruitedue cappelle laterali, inuna delle quali venne po-sto il dipinto, adattato me-diante una riduzione deilati. Nel 1837 i gesuiti siinstallarono nel convento,e scrissero un inventarionel 1884 in cui la Natività

venne registrata; i motiunitari del 1859 costrinse-ro anche loro ad allonta-narsi. Nel 1864 lo stabilevenne venduto al Comu-ne, e vi si insediarono iltribunale, le Scuole comu-nali femminili e quelleTecniche, più il Ginnasioe il Liceo. La chiesa fu

esclusa dalla vendita maridotta a semplice orato-rio. Verso il 1880 due te-stimoni parlarono dellatela. Intorno al 1890 lecondizioni dello Stradonedei Servi, sede deldistretto militare, provo-carono l’abbattimentodella cappella della Nativi-tà, e l’altare cui la telaapparteneva fu portato afilo del muro. Nel 1958vennero intrapresi dei la-vori di restauro della chie-sa, dopo i quali l’altaredella Natività venne elimi-nato; anche la tela vennerestaurate il suo ritorno inchiesa fu celebrato daigiornali locali. Ma privatadel suo altare e relegata inuna zona lontana, fu dinuovo dimenticata, fino aigiorni nostri.

Classe II E Staffetti

La Collegiata di San Pie-tro demolita nel 1807 erauna grande chiesa ba-rocca. Essa sorgeva sulluogo della più antica pie-ve di San Pietro crollatanel 1671 (o 1672 secondoaltri documenti).La chiesa era situatanell'antico borgo chiamatodi Bagnara per la pre-senza del canale di Volpi-gliano che passava pocodistante, e aveva conti-nuato a denunciare pro-blemi di stabilità neglianni. Nel 1796 Massaentrò a far parte della Re-pubblica Cisalpina; poiNapoleone divenne impe-ratore e la sorella ElisaBaciocchi fu proclamataPrincipessa di Massa.Fu proprio lei a ordinarela demolizione della chie-

sa.I cronisti del tempo trova-rono diverse spiegazioni:la principessa era infasti-dita dalla grandezza dellacostruzione che toglievaspazio al Palazzo Duca-le, le campane nedisturbavano il sonno,dalla chiesa durante lefunzioni provenivanocattivi odori… qualcunoparlò anche di misteriose“manovre politiche” dei

giacobini massesi.Il 30 Aprile del 1807 lachiesa fu chiusa e iniziòla sua demolizione, per laquale ci volle molto tempoperché non si riuscì a tro-vare manodopera locale,dato che i massesi si rifiu-tarono di partecipare.Si dovettero quindi chia-mare operai da fuoricittà, e alle maestranzeingaggiate fu concesso diportar via i materiali de-moliti, che vennero vendu-ti, secondo contratto, omolto semplicementesottratti.Di conseguenza gli arredidella vecchia chiesa oggi sitrovano dispersi in diverselocalità, come Pontremoli,o nella provincia di Pisa,o ancora a Lucca.

Classe II E Staffetti

Pagina 19 La Gazzetta dell’aula

AARRTTEE && FFEEDDEE

I massesivolevanosalvare

la chiesabarocca

LLaa CChhiieessaa ddii SSaann PPiieettrroo iinn uunnaa vveedduuttaaddii MMaassssaa ddeell XXVVIIII sseeccoolloo ccoonnsseerrvvaattaanneellll''AArrcchhiivviioo ddii SSttaattoo ddii MMooddeennaa

Demoliscono la Collegiata di San PietroE per il quadro della Natività

inizia un’odissea di duecento anniLa tela, restaurata nel 1958, fu poi dimenticata. Oggi rivive

Page 20: La Gazzetta dell'Aula

La nostra scuola già da varianni partecipa al Campionatodi Giornalismo indetto dalquotidiano «La Nazione» diMassa e sponsorizzato daConad del Tirreno. Al lavoroda due anni la redazione delLaboratorio di Giornalismotenuto dal professor FedericoGuidotti e dal giornalistaAlberto Sacchetti. Ogni gio-vedì svolgiamo un’attività po-meridiana di formazione perimparare a scrivere un artico-lo di giornale. Alla finedel corso pubblichia-mo i nostri articoli suquesto giornalino eprepariamo le paginemonografiche dapubblicare sul quoti-diano «La Nazione»per le sfide delCampionato che civede contrapposti adaltre scuole mediedella provincia. Que-st’anno la nostra re-dazione ha fatto unsondaggio tra i ragazzi eintervistato commercianti ededicolanti per raccontare lepreferenze dei ragazzi per fu-metti e videogiochi e il tempo

che dedicano a questi pas-satempi. Nella seconda sfida,abbiamo parlato del funzio-namento delle rotonde.Abbiamo intervistato l’inge-

gnere Marco Bonanno,esperto di educazione strada-le, Uilian Berti, vicesindaco diMassa e assessore alla viabili-tà, e il comandante della poli-zia municipale Santo Tavella.Queste interviste ci hannoaiutato a conoscere i proble-mi riguardanti il traffico e asapere cosa abbia in pro-gramma il Comune di Massaper migliorare la viabilità. Itre intervistati ritengono chele rotonde servano per snelli-re il traffico e per ridurre lagravità degli incidenti stradali.Abbiamo chiesto al co-

mandante se l’introduzionedelle rotonde abbia portatoun maggior o un minor lavo-ro alla polizia municipale e luiha risposto che i vigili do-vranno lavorare molto fino aquando gli automobilisti nonavranno imparato le regoleall’interno delle rotonde,perché tante volte avvengonodei sinistri lievi anche al lorointerno. La pagina sullerotatorie è stata premiatadall'Aci, l'altra su fumetti evideogiochi dai lettori con ilpremio “Superclick”.

La redazione

Pagina 20

LLEE NNOOSSTTRREE AATTTTIIVVIITTÀÀ

La Gazzetta dell’aula

GGllii aalluunnnnii ddeellLLaabboorraattoorriioo ddiiGGiioorrnnaalliissmmooiimmmmoorrttaallaattiinneellll''aauullaa mmaaggnnaa ddeellpplleessssoo MMaallaassppiinnaa;;ssoottttoo ggllii aalluunnnniiggiioorrnnaalliissttii,,aaccccoommppaaggnnaattii ddaallllaapprrooffeessssoorreessssaaAAnnnnaammaarriiaaBBiiaammiinnoo,, rriittiirraannoo iinnCCoommuunnee ii dduueepprreemmii ((AAccii,,ccoonnsseeggnnaattoo ddaallllaavviicceepprreessiiddeenntteeMMiirrccaa PPoolllliinnaa eeSSuuppeerrcclliicckkccoonnsseeggnnaattooddaallll''aasssseessssoorreeMMaauurroo FFiioorrii)) ddeellCCaammppiioonnaattoo ddiiGGiioorrnnaalliissmmoo ddeellllaaNNaazziioonnee dduurraannttee llaacceerriimmoonniiaa ddiipprreemmiiaazziioonnee(Foto gentilmente concesseda Paola Nizza)

Vinti i premi Aci e SuperclickGli alunni giornalisti fanno centroal campionato de “La Nazione”Riconoscimenti per le pagine sulle rotatorie e su fumetti e videogiochi

Page 21: La Gazzetta dell'Aula

La lingua francese si può inse-gnare anche attraverso un film.È questa l’idea concretizzata nelprogetto "Le samedi au cinéma",coordinato dalla professoressa Fe-derica Bigarani. Nell’aula ma-gna del plesso Staffetti glistudenti hanno potuto assistere aproiezioni gratuite di film inlingua francese. Il valore dell’ini-ziativa, che è stata inauguratacon il film Intouchables (Quasiamici) è stato linguistico e cultu-rale. Il valore linguistico appareevidente dalle modalità adottate(film in francese con sottotitoli infrancese). Lo studente,guardando il film, è potuto parti-re dalla lingua “vera”, collegando

le immagini a situazioni del vis-suto e le situazioni stesse alleparole, associando l’elemento visi-vo a quello linguistico. Successi-vamente l’insegnante ha lavoratosu quanto osservato per estrapo-lare delle regole e dei modi di direricavati direttamente dalla linguaviva. La proiezione dei film hapermesso un’analisi di ampio re-spiro di argomenti di grandeinteresse. «Il progetto "Le samediau cinéma" – afferma la profes-soressa Bigarani – fa capire inmodo tangibile che la Scuola èintegrata nella vita di tutti igiorni e ne rappresenta una partedavvero importante».

La redazione

Il cinema si fa anche a scuola.È questo l'obiettivo del Labo-ratorio sui Linguaggi Audiovi-sivi del plesso Malaspina curatodalla professoressa di lettereLorenza Corsetti che a maggioin aula ci illustra questa attività.Qual è lo scopo di questolaboratorio?«Lo scopo è far conoscere illinguaggio del cinema ai ra-gazzi e abituarli a guardare ifilm e i programmi televisivi inmodo critico».Quanti alunni partecipano?«Una quarantina: due gruppi dicirca venti per quadrimestre».Chi ha ideato e chi coordi-na quest'attività?«L'ho ideata con la consulenzadell'associazione "Cineamatoridelle Apuane", di cui è re-sponsabile Lorenzo Caravello,con la quale collaboro da dueanni. Abbiamo realizzato duecortometraggi proposti in

alcuni concorsi».Come si svolgono le lezio-ni?«Quelle teoriche forniscono lenozioni di base sulle tecnichedi ripresa e di montaggio, susuoni, rumori e fotografia.Durante le lezioni pratiche,realizziamo un progetto cine-matografico dalla stesura delsoggetto alle riprese. Inoltre

abbiamo visitato Cinecittà aRoma. Durante il corso siguardano, si analizzano e sicommentano film».Di cosa tratta il cortome-traggio di quest'anno?«Il tema è l'alimentazione. Ci èstato suggerito da Expo 2015».Chi ha scritto la storia?«La storia è stata scritta daglialunni della III A Federico De

Angeli e Maya Proll».Chi la interpreta?«Gli interpreti sono gli studentidel secondo gruppo del labo-ratorio; i protagonisti delcortometraggio sono EdoardoTalamoni e Mariaelena Lo-renzetti; il cast è costituito daiprofessori Roberta Signorino,Nicola Quaglierini, ElianaTargioni, Fabio Grassi e dame».Quali sono i vantaggi e glisvantaggi delle attività labo-ratoriali?«Le attività laboratoriali mipermettono di conoscere stu-denti che non fanno parte dellamia classe. Inoltre consideropositivo il fatto che i gruppisiano formati da ragazzi di etàdiversa che si aiutano a vi-cenda. Le attività che si svolgo-no nei laboratori sono moltostimolanti e creative».

La redazione

Pagina 21 La Gazzetta dell’aula

LLEE NNOOSSTTRREE AATTTTIIVVIITTÀÀ

«L’alimentazione è diventata un filmrealizzato dagli alunni attori

alla fine dell’attività di laboratorio»La professoressa Corsetti: «Un corso per conoscere i segreti del cinema»

Pieni di speranze per unmondo migliore, noi della IIIF della Staffetti abbiamo rea-lizzato un cortometraggio peril XVII Meeting dei DirittiUmani di Firenze dedicato allapace e allo sviluppo sostenibi-le. E perché non proiettarsiverso un mondo pieno di eroi,con lo scopo di salvare ilmondo? Non più muscolosiin calzamaglia e mantello, maeroi di tutti i giorni, dei piccoligesti quotidiani. È con ilmotto Do the right thing! chequesto piccolo gruppo di gio-vani paladini dell'ecosistema,giudicato geniale dalla giuria diOxfam Italia, si è piazzato

terzo in Toscana. Per un solovoto non siamo potuti andarealla finalissima in Francia, masiamo saliti sul palco delMandela Forum di fronte a5000 persone e ci siamo vistiproiettati sul grandissimoschermo sulle note di “Blo-wing in the wind”: che emo-zione! Il video, ispirato aifumetti dei supereroi, è ancoravisibile su Youtube digitando“sviluppo sostenibile Massa3F Staffetti”. Diretto emontato da EmanueleBianchi, il video è stato ideatoe interpretato da tutti noi dellaIII F Staffetti.

Classe III F Staffetti

Una medaglia di bronzocon “Do the right thing”

“Le samedi au cinéma”per imparare il francese

GGllii aalluunnnnii ddeell LLaabboorraattoorriioo ssuuii LLnngguuaaggggii AAuuddiioovviissiivvii ccoonn llaa pprrooff CCoorrsseettttii

Page 22: La Gazzetta dell'Aula

Gli studenti atleti del no-stro Istituto in aprile nelParco Ugo Pisa in viadelle Pinete a Marina diMassa sono stati protago-nisti ai Campionati Pro-vinciali di CorsaCampestre indettidall'Ufficio EducazioneFisica dell'Ufficio Scolasti-co Provinciale di Massa-Carrara. Swami Quaroni,Iacopo Duro, Maria ElenaLorenzetti e AndreaFroldi hanno vinto nellerispettive categorie; Ales-sia Guarino ha guada-gnato il secondo postonella categoria “ragazze”;infine Matteo Del Giudicenella categoria “ragazzi” eAnna Bandini nella cate-goria “cadette” sono salitisul terzo gradino del po-dio. Grande la soddisfa-zione delle insegnanti diScienze Motorie del no-stro Istituto Anna Barone,Alessandra Germani, Lau-ra Rubini e Eliana Targio-ni. Ma vediamo, categoria

per categoria,tutti i nomidegli alunnidell'Istitutoche hannopartecipato allacompetizioneprovinciale dopoessersi qualificati nelle se-lezioni svoltesi nel Parcodegli Ulivi. Ragazze(2003-2004): Rachele Be-nedetti, Sara Figaia, Chia-ra Gaudino, AlessiaGuarino, Giada Lucchi,Nicole Montagnani, Giu-

lia Nervi, Ma-ria Piacentini,Swami Quaro-ni, MartinaRicci e Anita

Ustioni. Ra-gazzi (2003-

2004): DavideAngeli, Lorenzo Biagi, Ia-copo Ceccarelli, MatteoDel Giudice, GiacomoDella Bona, Iacopo Duro,Nicola Gardella, Eglo-mand Gurraj, Elia Lo-renzetti, Simone Mankolli,Leonardo Stefanini e Do-

menico Tonini. Cadette(2001-2002): Zoe Andre-nacci, Anna Bandini, SofiaDalle Saline, Angelica DelMonte, Maria Elena Lo-renzetti, Alice Mainero eElena Ricci. Cadetti(2001-2002): GiuseppeDe Luca, Filippo DellaPina, Andrea Froldi,Tommaso Frulletti, Fi-lippo Manfredi, MatteoMarcellusi, Thomas Muli-nacci, Andrea Riccardi eMichel Warrak.

La redazione

Pagina 22La Gazzetta dell’aula

LLEE NNOOSSTTRREE AATTTTIIVVIITTÀÀ

AAllccuunnee ffaassii ddeellllee ggaarree ddii ccoorrssaaccaammppeessttrree cchhee hhaannnnoo vviissttoo pprroottaaggoonniissttiiaalluunnnnii ddeellllaa ssccuuoollaa MMaallaassppiinnaa--SSttaaffffeettttii

I campionati provincialidi corsa campestre

sfornano sette campioniSoddisfatte le prof Barone, Germani, Rubini e Targioni

Page 23: La Gazzetta dell'Aula

Raffica di medaglie pergli alunni della Malaspi-na-Staffetti nelle gare discacchi che si sono svoltedurante l'anno scolastico.Nella competizionesvoltasi a Montecatini,per l'edizione 2015 delCampionato Regionale diScacchi, Anna Granatelli,Paola Tongiani, MartinaBongiorni, Chiara Pasto-re e Giulia Boni, campio-nesse regionali uscenti,hanno conquistato lamedaglia d'argento dicategoria qualificandosiper la finale nazionale diAssisi. Terzo posto dicategoria (e ottavo asso-luto), invece, per i nostrivice-campioni uscenti,Matteo Montorsi, Ales-sandro Vetrugno, Ales-sandro Molinari,Riccardo Baudone, Fi-lippo Bertonelli eFrancesco Romagnoli,che hanno mancatoquindi di poco la qualifi-cazione per Assisi. Sonoarrivati due ori dalla garaprovinciale organizzatadall'Associazione Apua-

na Soloscacchi nei localidell'Istituto. È risultatocampione provinciale as-soluto under 16 (ecampione under 12) ilgiovane MatteoMontorsi, alunno dellaclasse I E della Staffetti,mentre campionessaprovinciale assolutaunder 16 (e campionessaunder 14) è stata incoro-nata Giulia Boni, alunnadella classe II A dellaMalaspina. Nei campio-nati d'Istituto, perquanto riguarda il plessoMalaspina, la vittoria èandata a Giulia Boni, se-guita da Alessandro Mo-linari, anche lui dellaclasse II A. Terzo postoper Adrian Cazacu dellaclasse II E. Nella garasvoltasi al plesso Staffettisi è imposto MatteoMontorsi. Sul secondogradino del podio èsalito Riccardo Baudonedella classe I A, mentreterzo è risultato France-sco Romagnoli dellaclasse III B.

La redazione

Durante le ore dellaboratorio digiornalismo, abbiamointervistato il portavocedei ragazzi chepartecipano al corso discacchi organizzato nellanostra scuola.Cosa spinge i ragazzi apartecipare a questolaboratorio?«Soprattutto la voglia diprovare un'attività diversadalle solite, ma chi sa giàgiocare lo fa perapprofondire le proprieconoscenze sugli scacchi».

Ti è piaciuto il corso?«Sì, molto. È interessantee istruttivo».Da chi è stato ideatoquesto laboratorio?«L'idea di questo corso èpartita alcuni anni fa dalleprofessoresse Eliana

Targioni e Bianca MariaFerrari, che volevanoaggiungere un'attivitàpomeridiana alternativa edivertente, ma allo stessotempo istruttiva».Come si svolge lalezione?

«Durante la prima partedella lezione gli espertidell'Associazione ApuanaSoloscacchi ci spieganonuove tecniche di gioco enella seconda invecemettiamo in pratica ciòche ci hanno insegnato inprecedenza e facciamopiccole sfide tra noi».Ci sono stati deimiglioramenti nelmetodo di studio?«Questo laboratorio ci haaiutato con i calcolimatematici».

La redazione

Pagina 23 La Gazzetta dell’aula

LLEE NNOOSSTTRREE AATTTTIIVVIITTÀÀDDaallll''aallttoo:: llaassqquuaaddrraammaasscchhiillee cchheehhaa ppaarrtteecciippaattooaall ccaammppiioonnaattoorreeggiioonnaallee;;AAlleessssaannddrrooMMoolliinnaarrii,,GGiiuulliiaa BBoonnii eeAAddrriiaannCCaazzaaccuu;;RRiiccccaarrddooBBaauuddoonnee,,MMaatttteeooMMoonnttoorrssii eeFFrraanncceessccooRRoommaaggnnoollii

Tante medaglienelle garedi scacchi

«Da questo giocoarriva un aiuto

per la matematica»

Page 24: La Gazzetta dell'Aula

Pagina 24La Gazzetta dell’aula

LLEE NNOOSSTTRREE AATTTTIIVVIITTÀÀ

IN REDAZIONECoordinatore del progetto

Federico GuidottiCoordinamento e grafica

Alberto Sacchetti, giornalistaHanno lavorato al progetto

gli alunni delle classi II A, II C e II Edel plesso Malaspina

e delle classi II D, II E, II F e II Gdel plesso Staffetti

coordinati dai docentiElena Belligi, Paola Biagioni

Lorenza CorsettiMaria Riccarda Panighini

Alfonsina RamaginiElisabetta Tonini

RedattoriEnrico Accarino, Allegra Ballerini

Lucrezia BertilorenziLuca Biancardi, Giada Bondielli

Gabriele CantoniAndrea De Angeli, Jacopo Falossi

Annagiulia Fantini, Matteo FelicettiSara Francesconi, Graziano Fusco

Giulio Gallo, Davide GrassiMargherita Landucci

Niccolò Mansani, Alen MarkuDaiana Marku, David MatrescuFilippo Navari, Agnese NovaniLisa Pardini, Domenico Pepe

Carlotta Ricci, Elena RicciDaria Rohan, Anna Santorelli

Anna SemeraroAlessandro Stefanini, Sofia Tognetti

e Aurora Vitache hanno seguito il laboratorio

di giornalismodel plesso MalaspinaDirigente scolastico

Iole Cimoli

Se non diversamente indicato, il materialepubblicato su questo giornalino è disponibilesotto licenza Creative Common Attribuzio-ne-Non commerciale-Non Opere Derivate2.5, cioè può essere riprodotto a patto di

citare la scuola Malaspina-Staffetti,di non usarlo per fini commerciali,

di non modificarloné usarlo per creare un'altra opera.

Per l'elaborazione del giornalino èstato utilizzato il software free

e open source Scribus(http://www.scribus.net)

Infohttp://www.malaspinastaffetti.gov.it

«Ecco chi sonoi veri eroi»

Lo scrittore Matteo Corradini (nella foto)ha tenuto gratuitamente un laboratorio discrittura verso la fine di marzo nell'AulaMagna del plesso Staffetti. L'iniziativa,svolta in collaborazione con la libreria Libriin armonia, è nata a seguito della lettura del

libro "La re-pubblicadellefarfalle"scritto daCorradini;ispirato allavera storiadei bambinidel ghetto diTerezin il li-bro è stato

letto durante l'estate dagli alunni della III Adel plesso Staffetti. Affascinati dal testo, di-versi studenti lo hanno scelto come spuntodi riflessione per un ulteriore lavoro pro-posto in classe.

La redazione

A gennaio nelle aule della Malaspina e dellaStaffetti alcuni “campioni” dello sport e del vo-lontariato hanno mostrato agli studenti che i verieroi non sono quelli che si “sballano” il sabato se-ra con droghe e alcol, ma persone comuni, che la-vorano per gli altri e che con l'impegno e il

sacrificioraggiungono ildifficile tra-guardo che sisono proposte.L'iniziativa èstata promossadall'associa-zione Apua-mater, dal suopresidenteFerdinando

Bertelli e dal nostro Istituto per sensibilizzare glistudenti sul problema delle dipendenza. Fra gliintervenuti Francesca Piccinini (nella foto), no-stra concittadina e campionessa mondiale (e nonsolo) di pallavolo.

La redazione

Lezioni tra pentole efornelli nei primi mesidell'anno in un'aula apiano terra del plessoMalaspina per alcuni stu-denti di lingua francesedella Staffetti. “Piccolichef crescono” è il nomedel corso di cucinafrancese organizzato dallaprofessoressa FedericaBigarani. L'iniziativa è ilfrutto della preziosacollaborazione del perso-nal chef Daniele Berti, ti-tolare di un notoristorante del centro sto-rico della nostra città, e laprofessoressa Bigarani,docente di francese.Messi da parte libri equaderni, il gruppo dialunni del plesso Staffettiha avuto modo di entrare

con piacere nel mondodei dessert tipici francesi,come la mousse alcioccolato, il gâteau allebanane e i biscottini fatticon la pâte brisée.Al termine di ogniincontro dell'interessante,utile e divertentissimaattività, i ragazzi, attrattidai profumi irresistibiliprovenienti dai forni, sisono letteralmenteabbuffati di quanto cuci-nato con grande passionein collaborazione con lochef.Hanno inoltre ricevutodallo chef, oltre al dossierdelle ricette realizzate,anche degli assaggi per igenitori e per gli altri fa-miliari.

La redazione

Matteo Corradinisale in cattedra

Un corso di cucinatrasforma gli alunni

in piccoli chef

II ppiiccccoollii cchheeff;;nneellllaa ffoottoossoottttoo,, DDaanniieelleeBBeerrttii