la settimana n. 27 del 15 luglio 2012

8
Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 15 luglio 2012 acerdozio e matrimonio sembrano due sacramenti distanti tra loro,ma non è così. Nell’elenco catechistico sono messi accanto: sono entrambi sacramenti “sociali” perché orientati da un bene comune non solo personale e priva- to. Gli sposi, pur non ricevendo il sacramento dell’Ordine che apre al ser- vizio del sacerdozio ministeriale, in quanto battezzati, portano in sé nella vita della loro famiglia il sacerdozio comune che li rende capaci di illumi- nare il loro ambiente umano con la reciproca testimonianza della fede, con la preghiera, l’offerta a Dio del loro amore, delle loro gioie, delle loro fatiche, delle loro sofferenze, del loro impegno per l’educazione cristiana dei figli. E pregare ed offrire al Signore quanto fa parte della nostra vita quotidiana è un atto sacerdotale. S La storia di Carmine Ferlizzo: 56 anni con le mani nei capelli Quella del barbiere: una vera e propria «arte» donata gratuitamente per ridare dignità a tanti Un barbiere... di qualità! DI CHIARA DOMENICI armine Ferlizzo aveva solo 5 anni quando iniziò a frequentare la bottega del barbiere ad Ariano Irpino in provincia di Avellino. «Prima si cominciava presto ad imparare il mestiere – racconta - Si iniziava facendo il garzone di bottega e piano piano si imparava…» Ma l’arte di Carmine non era destinata alla terra dell’Irpinia e negli anni ’60, un po’ a causa del terremoto, un po’ per amore, visto che la sua ragazza era di Castagneto Carducci, si trasferì a Livorno. All’inizio non fu facile ambientarsi, in una città dove non conosceva praticamente nessuno, ma la costanza e le sue capacità gli diedero la forza per introdursi nell’ambiente e così fu preso come dipendente da una barbiere in via del Leone. Poi nel 1975 la svolta: un negozio tutto suo in via Terrazzini, dove ancora oggi lavora. «Quella del barbiere – rivela con soddisfazione – è una professione particolare e molto bella. Incontri tantissima gente, un’umanità che entra nel tuo negozio, chiede di tagliarsi i capelli e poi magari inizia a raccontarti i problemi, le gioie… la vita insomma, al punto che spesso diventi anche un confidente. Ci sono i clienti occasionali, e quelli abituali, quelli che si affacciano anche solo per un saluto….e ora ci sono anche gli ospiti della Caritas, anche loro così diversi e così fragili, ma allo stesso tempo così bisognosi di essere ascoltati». Da qualche tempo infatti Carmine è diventato il barbiere ufficiale del Porto di Fraternità: la struttura della Caritas diocesana in via delle Cateratte. Ogni lunedì mattina, quando il suo negozio è chiuso, Carmine si mette a disposizione per questo servizio (l’altro tempo libero lo dedica ai suoi due nipotini!). «Mi è sempre piaciuto fare del volontariato – racconta - prima lo facevo attraverso l’Accademia Nazionale degli Acconciatori Maschili (ANAM): mettevamo la nostra arte a disposizione degli apprendisti e a turno organizzavamo dei corsi gratuiti per far imparare i più giovani. Avevo riunito tutti i parrucchieri di Livorno ed era un bel gruppo davvero, abbiamo insegnato a tanti ragazzi questo mestiere e poi con soddisfazione li abbiamo visti farsi strada e aprire una propria attività in città; poi con mio grande dispiacere, per diversi motivi, l’Accademia su Livorno non ha avuto seguito e così il mio impegno di volontario è terminato. Tempo fa, una signora, collaboratrice della Misericordia, mi ha proposto di “rimettere in gioco” la mia voglia di aiutare gli altri e ci siamo inventati questo servizio». Così grazie al progetto «Dacci un taglio», Carmine su appuntamento, taglia i capelli a coloro che lo richiedono attraverso gli operatori Caritas. Sono persone che hanno difficoltà economiche e che certo non pensano ad andare dal parrucchiere, ma che sicuramente possiedono una dignità e nella cura della propria persona, nell’uso dei servizi per le semplici pratiche igieniche (grazie all’uso delle docce della struttura e del servizio guardaroba), possono sentirsi accolti e accuditi, e magari ritrovare anche la forza per riprendere in mano la propria vita. Insomma un servizio quello del barbiere che potrebbe sembrare superfluo, ma che in realtà non lo è, e se a portarlo avanti è un uomo che lo fa con amore, può diventare un’opera ancora più importante. E poi basta vedere le prenotazioni: nonostante sia appena iniziato, il carnet di appuntamenti è già pieno anche per le prossime settimane: Carmine qui, Carmine là, e bravo Carmine… barbiere di qualità! C Ecco il servizio Caritas «DACCI UN TAGLIO» L’INDIZIONE E I PRIMI APPUNTAMENTI DIOCESANI L’Anno della Fede o scorso 16 ottobre il Santo Padre, Benedetto XVI, annunciava l’Anno della Fede con le seguenti parole: Proprio per dare rinnovato impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo che ci dona la vita in pienezza, (..) ho deciso di indire un "Anno della Fede". Questo "Anno della Fede" inizierà l’11 ottobre 2012, nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Cristo Re dell’Universo. Sarà un momento di grazia e di impegno per una sempre più piena conversione a Dio, per rafforzare la nostra fede in Lui e per annunciarLo con gioia all’uomo del nostro tempo. Con la Lettera apostolica "Porta fidei" dell’11 ottobre 2011,il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto un Anno della fede. Esso avrà inizio l’11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, e terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. Quest’anno sarà un’occasione propizia perché tutti i fedeli comprendano più profondamente che il fondamento della fede cristiana è "l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva". Fondata sull’incontro con Gesù Cristo risorto, la fede potrà essere riscoperta nella sua integrità e in tutto il suo splendore. "Anche ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare", perché il Signore "conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell’essere cristiani". L’inizio dell’Anno della fede coincide con il ricordo riconoscente di due grandi eventi che hanno segnato il volto della Chiesa ai nostri giorni: il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, voluto dal beato Giovanni XXIII (11 ottobre 1962), e il ventesimo anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, offerto alla Chiesa dal beato Giovanni Paolo II (11 ottobre 1992). Il Catechismo della Chiesa Cattolica, ponendosi in questa linea, da una parte è un "autentico frutto del Concilio Vaticano II", e dall’altra intende favorirne la recezione. Il Concilio, secondo il Papa Giovanni XXIII, ha voluto "trasmettere pura e integra la dottrina, senza attenuazioni o travisamenti", impegnandosi affinché "questa dottrina certa e immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che corrisponda alle esigenze del nostro tempo". ECCO I PROSSIMI APPUNTAMENTI DIOCESANI DI QUESTO ANNO SIGNIFICATIVO. In occasione dell’annuale Pellegrinaggio diocesano a Montenero l’8 SETTEMBRE il Vescovo consegnerà la Lettera Pastorale "Se Cristo non fosse risorto vana è la nostra fede". DOMENICA 7 OTTOBRE si svolgerà il Convegno missionario in preparazione all’anno della Fede -"Chiamati a far risplendere la Parola di verità" (Lett. ap. Porta fidei, 6)Una comunità si ripensa alla luce della LG per annunciare Gesù Cristo. DOMENICA 4 NOVEMBRE in cattedrale sarà aperto solennemente l’anno della fede. A questo momento parteciperanno insieme alla Comunità diocesana anche i delegati dell’Assemblea che si riunirà subito dopo. La riflessione del clero e dei laici per l’anno pastorale che verrà sarà incentrata proprio sul cuore della fede: la resurrezione e la vita eterna. L IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di mons. Ezio Morosi Carmine Ferlizzo all’opera nel giardino del Porto di Fraternità, mentre taglia i capelli a due amici della Caritas.

Upload: diocesi-di-livorno

Post on 30-Mar-2016

215 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

Settimanale della diocesi di Livorno

TRANSCRIPT

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

15 luglio 2012

acerdozio e matrimonio sembrano due sacramenti distanti tra loro,manon è così.

Nell’elenco catechistico sono messi accanto: sono entrambi sacramenti“sociali” perché orientati da un bene comune non solo personale e priva-to. Gli sposi, pur non ricevendo il sacramento dell’Ordine che apre al ser-vizio del sacerdozio ministeriale, in quanto battezzati, portano in sé nellavita della loro famiglia il sacerdozio comune che li rende capaci di illumi-nare il loro ambiente umano con la reciproca testimonianza della fede,con la preghiera, l’offerta a Dio del loro amore, delle loro gioie, delle lorofatiche, delle loro sofferenze, del loro impegno per l’educazione cristianadei figli. E pregare ed offrire al Signore quanto fa parte della nostra vitaquotidiana è un atto sacerdotale.

S

La storia di CarmineFerlizzo: 56 annicon le mani nei capelli

Quella del barbiere:una vera e propria «arte»donata gratuitamenteper ridare dignità a tanti

Un barbiere...di qualità!

DI CHIARA DOMENICI

armine Ferlizzoaveva solo 5 anniquando iniziò afrequentare la

bottega del barbiere adAriano Irpino inprovincia di Avellino.«Prima si cominciavapresto ad imparare ilmestiere – racconta - Siiniziava facendo ilgarzone di bottega epiano piano siimparava…»Ma l’arte di Carmine nonera destinata alla terradell’Irpinia e negli anni’60, un po’ a causa delterremoto, un po’ peramore, visto che la suaragazza era di CastagnetoCarducci, si trasferì aLivorno.All’inizio non fu facileambientarsi, in una cittàdove non conoscevapraticamente nessuno,ma la costanza e le suecapacità gli diedero laforza per introdursinell’ambiente e così fupreso come dipendenteda una barbiere in via delLeone. Poi nel 1975 lasvolta: un negozio tuttosuo in via Terrazzini, doveancora oggi lavora.«Quella del barbiere –rivela con soddisfazione –è una professioneparticolare e molto bella.Incontri tantissima gente,un’umanità che entra neltuo negozio, chiede ditagliarsi i capelli e poimagari inizia a raccontartii problemi, le gioie… lavita insomma, al puntoche spesso diventi ancheun confidente. Ci sono iclienti occasionali, equelli abituali, quelli chesi affacciano anche soloper un saluto….e ora ci

sono anche gli ospiti dellaCaritas, anche loro cosìdiversi e così fragili, maallo stesso tempo cosìbisognosi di essereascoltati».Da qualche tempo infattiCarmine è diventato ilbarbiere ufficiale delPorto di Fraternità: lastruttura della Caritasdiocesana in via delleCateratte. Ogni lunedìmattina, quando il suonegozio è chiuso,Carmine si mette adisposizione per questoservizio (l’altro tempolibero lo dedica ai suoidue nipotini!).

«Mi è sempre piaciuto faredel volontariato –racconta - prima lo facevoattraverso l’AccademiaNazionale degliAcconciatori Maschili(ANAM): mettevamo lanostra arte a disposizionedegli apprendisti e aturno organizzavamo deicorsi gratuiti per farimparare i più giovani.Avevo riunito tutti iparrucchieri di Livorno edera un bel gruppodavvero, abbiamoinsegnato a tanti ragazziquesto mestiere e poi consoddisfazione li abbiamovisti farsi strada e aprire

una propria attività incittà; poi con mio grandedispiacere, per diversimotivi, l’Accademia suLivorno non ha avutoseguito e così il mioimpegno di volontario èterminato. Tempo fa, unasignora, collaboratricedella Misericordia, mi haproposto di “rimettere ingioco” la mia voglia diaiutare gli altri e ci siamoinventati questo servizio».Così grazie al progetto«Dacci un taglio»,Carmine suappuntamento, taglia icapelli a coloro che lorichiedono attraverso glioperatori Caritas. Sonopersone che hannodifficoltà economiche eche certo non pensano adandare dal parrucchiere,ma che sicuramentepossiedono una dignità enella cura della propriapersona, nell’uso deiservizi per le semplicipratiche igieniche (grazieall’uso delle docce dellastruttura e del servizioguardaroba), possonosentirsi accolti e accuditi,e magari ritrovare anchela forza per riprendere inmano la propria vita.Insomma un servizioquello del barbiere chepotrebbe sembraresuperfluo, ma che inrealtà non lo è, e se aportarlo avanti è un uomoche lo fa con amore, puòdiventare un’opera ancorapiù importante.E poi basta vedere leprenotazioni: nonostantesia appena iniziato, ilcarnet di appuntamenti ègià pieno anche per leprossime settimane: Carmine qui, Carmine là, ebravo Carmine… barbieredi qualità!

C

Ecco il servizio Caritas «DACCI UN TAGLIO»

L’INDIZIONE E I PRIMI APPUNTAMENTI DIOCESANIL’Anno della Fede

o scorso 16 ottobre il Santo Padre, Benedetto XVI, annunciava l’Anno della Fedecon le seguenti parole: Proprio per dare rinnovato impulso alla missione

di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spessosi trovano verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo che ci dona lavita in pienezza, (..) ho deciso di indire un "Anno della Fede". Questo"Anno della Fede" inizierà l’11 ottobre 2012, nel 50° anniversariodell’apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà il 24 novembre2013, Solennità di Cristo Re dell’Universo. Sarà un momento digrazia e di impegno per una sempre più piena conversione a Dio, perrafforzare la nostra fede in Lui e per annunciarLo con gioia all’uomodel nostro tempo.

Con la Lettera apostolica "Porta fidei" dell’11 ottobre 2011, il Santo PadreBenedetto XVI ha indetto un Anno della fede. Esso avrà inizio l’11 ottobre 2012, nelcinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, eterminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Redell’Universo. Quest’anno sarà un’occasione propizia perché tutti i fedelicomprendano più profondamente che il fondamento della fede cristiana è "l’incontrocon un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò ladirezione decisiva". Fondata sull’incontro con Gesù Cristo risorto, la fede potrà essereriscoperta nella sua integrità e in tutto il suo splendore. "Anche ai nostri giorni la fedeè un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare", perché il Signore "conceda aciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell’essere cristiani". L’inizio dell’Annodella fede coincide con il ricordo riconoscente di due grandi eventi che hannosegnato il volto della Chiesa ai nostri giorni: il cinquantesimo anniversariodell’apertura del Concilio Vaticano II, voluto dal beato Giovanni XXIII (11 ottobre1962), e il ventesimo anniversario della promulgazione del Catechismo della ChiesaCattolica, offerto alla Chiesa dal beato Giovanni Paolo II (11 ottobre 1992). IlCatechismo della Chiesa Cattolica, ponendosi in questa linea, da una parte è un"autentico frutto del Concilio Vaticano II", e dall’altra intende favorirne la recezione. IlConcilio, secondo il Papa Giovanni XXIII, ha voluto "trasmettere pura e integra ladottrina, senza attenuazioni o travisamenti", impegnandosi affinché "questa dottrinacerta e immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita epresentata in modo che corrisponda alle esigenze del nostro tempo".

ECCO I PROSSIMI APPUNTAMENTI DIOCESANI DI QUESTO ANNOSIGNIFICATIVO.In occasione dell’annuale Pellegrinaggio diocesano a Montenero l’8 SETTEMBRE ilVescovo consegnerà la Lettera Pastorale "Se Cristo non fosse risorto vana è la nostrafede".DOMENICA 7 OTTOBRE si svolgerà il Convegno missionario in preparazioneall’anno della Fede -"Chiamati a far risplendere la Parola di verità" (Lett. ap. Portafidei, 6)Una comunità si ripensa alla luce della LG per annunciare Gesù Cristo.DOMENICA 4 NOVEMBRE in cattedrale sarà aperto solennemente l’anno dellafede. A questo momento parteciperanno insieme alla Comunità diocesana anche idelegati dell’Assemblea che si riunirà subito dopo.La riflessione del clero e dei laici per l’anno pastorale che verrà sarà incentrataproprio sul cuore della fede: la resurrezione e la vita eterna.

L

IL GRANELLODI SENAPEper gli sposi

di mons. Ezio Morosi

Carmine Ferlizzoall’opera nelgiardino del Portodi Fraternità,mentre taglia i capelli a dueamici della Caritas.

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 luglio 2012II

La parola alla... CARITAS

Chiesa, Carità e Comunione

opo la colletta nazionale che si ètenuta in tutte le chiese domenica

10 giugno, solennità del CorpusDomini e il contributo di tre milionidi euro messi a disposizione dallaCEI per l’emergenza terremoto,continua la raccolta per lepopolazioni colpite dal sisma.In questa fase di emergenza CaritasItaliana, in attesa di poter definirel’importo effettivo dei fondi raccoltiche man mano vengono trasferiti,ha finora messo a disposizionecomplessivamente tre milioni di europer le 7 diocesi colpite: Bologna,Ferrara-Comacchio, Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Adria-Rovigo, Mantova.In attesa di poter concordare con lediocesi stesse le modalità deisuccessivi interventi per laricostruzione del tessuto comunitariodelle parrocchie, le progettualità almomento riguardano in particolare ilpotenziamento dei servizi di ascolto,incontro, socializzazione,animazione delle comunità e larealizzazione di strutture per spazi diaggregazione. Naturalmente si staprovvedendo anche all’aiuto neiCentri di accoglienza (tendopoli,scuole, palestre) in risposta ai bisogniprimari (generi alimentari, vestiario,letti, coperte, igienico-sanitari), comepure alla cura e presa in carico dianziani, ammalati, disabili e minori,e all’assistenza nel disbrigo dellepratiche amministrative.In Emilia è stato attivato un Centrodi coordinamento per facilitarel’incontro con i bisogni rilevati delledisponibilità di risorse materiali e divolontari, consentendo rispostemirate ed evitando iniziativeimprovvisate. Il tutto in strettocollegamento con le diocesi e ledelegazioni Caritas dell’EmiliaRomagna e delle altre regionicoinvolte. Entro fine mese verrannodefinite forme di gemellaggio ancheper attività di animazione estiva. Gli interventi Caritas, dopo la primafase di emergenza, vedranno, comesempre, un affiancamento duraturo,nel medio e lungo termine, nella fasepiù difficile della ricostruzionemateriale e del tessuto sociale conattenzione alla ricostruzione socio-economica. In particolare si curerà:- l’accompagnamento dellapopolazione, con presenza divolontari, attività di ascolto eanimazione nei luoghi diaccoglienza, sostegno alle attivitàpastorali, rilevazione continua deibisogni...- la ricostruzione, con "Centri dicomunità" (strutture polifunzionaliper attività. liturgiche, sociali ericreative), strutture per servizi socialie caritativi, servizi in risposta allevecchie e nuove povertà...- la progettazione sociale per lariabilitazione socio-economica delterritorio, con sostegno al reddito edaccesso al credito per famiglie epiccole imprese, borse lavoro pergiovani...

Come contribuireChi vuole sostenere gli interventi inatto tramite Caritas Italiana (causale:“Terremoto Nord Italia 2012”) puòversare il proprio contributoattraverso i seguenti canali:* /c postale n. 347013

* Banca Popolare Etica, via Parigi 17,RomaIban: IT 29 U 05018 03200000000011113

* UniCredit, via Taranto 49, RomaIban: IT 88 U 02008 05206000011063119

* Banca Prossima, via Aurelia 796,RomaIban: IT 06 A 03359 01600100000012474

* Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A,RomaIban: IT 95 M 03069 05098100000005384

* CartaSi (VISA e MasterCard)telefonando al n. 06 66177001 orariodi ufficio

D

Continuanole raccolteper i terremotati

e Caritas della nostraregione durante l’anno siincontrano mensilmenteper condividere le

esperienze e confrontarsi sulleproblematiche emergenti. Nelmese di giugno si fermano duegiorni insieme per fare il puntodelle attività e programmarel’anno successivo. Quest’annol’ospitalità è toccata alla nostraCaritas diocesana, con ilcontributo delle Figlie dellaCarità nella loro Casa diQuercianella.

LE PRESENZEAlla due giorni hannopartecipato i Direttori di quasitutte le Caritas diocesanetoscane (solo una assenza),guidati, nella prima giornata,da mons. Riccardo Fontana,vescovo incaricato della CET.Hanno portato il loro saluto ilPresidente della Provincia diLivorno Giorgio Kutufà el’Assessore al Sociale delComune di Livorno GabrieleCantù. Il secondo giorno havisto la presenza del nostroVescovo, che ha celebratol’Eucaristia, ringraziando iDirettori per la presenza e per ilservizio che svolgono congrande disponibilità e indubbiacompetenza.

IL TEMA DI APPROFONDIMENTOMons. Fontana, vescovo diArezzo, ha introdotto la suariflessione sul Ruolo dellaCaritas per unaeducazione socio-politica. Le ragionidi questo ruolonascono nellastoria, che ha vistola Chiesa sempreimpegnata per unrapporto correttocon il mondo e lesue cose. In questoquadro storico haposto numerosecitazioni, partendodalla Lettera aDiogneto, perricordare le ragionidella nostrasperanza e S.Benedetto e poiancora fraTommasoCampanella e S.Tomas Moro, passando per leesperienze di S. FrancescaRomana, e San Filippo Neri, pergiungere al Concilio Vaticano IIe alla Gaudium et Spes. LaCostituzione che chiede allaChiesa di avere cuore, di essereinnamorata del suo Signore edel mondo che lui è venuto asalvare. Forse l’accento piùimportante del tempo cheviviamo, va posto su due aspettifondamentali della Chiesa: ilfare e l’essere. Qui ha ricordatoche la carità è una virtùteologale, dono di Dio cherichiede in noi e nelle nostreopere una presenza costante,uno spazio coerente per Gesù,altrimenti le cose che facciamo,anche per gli altri, perdono disenso. L’educazione socio-politica che la Chiesa offre deveessere questa: dare cuore, daresperanza, dare fiducia. Lafunzione della Caritas rimaneessenziale per la comunitàcristiana, se manca quellaCaritas, non c’è parrocchia.

I SERVIZI COMUNI* La delegazione regionalegestisce insieme alcuniimportanti servizi:l’Osservatorio Regionale dellepovertà, che raccoglie tutti i datirilevati dai Centri di Ascoltodiocesani e parrocchiali, lirielabora e, in collaborazionecon la Regione Toscana,

pubblica annualmente unDossier sulle povertà chediventa il riferimento delGoverno regionale per lepolitiche sociali e delle Caritasdiocesane per avere un quadroin movimento dei bisogninuovi e vecchi su cui impostarele loro azioni pastorali.* L’Ufficio Giovani e servizioche testimonia una particolareattenzione al mondo giovanile.Quest’anno anche la nostraCaritas diocesana ha tre giovaniin servizio civile regionalepermettendo loro unaparticolare attenzione agliultimi oltre ad un aiuto aiservizi in atto. La messa in

comune delle esperienzepastorali in tale ambito hapermesso di verificare il robustoimpegno e la collaborazionecon gli altri Uffici pastorali chele caritas offrono al mondogiovanile. Un impegno cheverrà ulteriormente rafforzatocon iniziative regionali comuni.* I Laboratori Caritas e i Centridi Ascolto. Il Gruppo dipromozione regionale haevidenziato la necessità diinsistere sulla formazione deglioperatori, alfine di mantenerealta la capacità di ascolto deipoveri, servizio fondamentaleper riuscire nell’opera diaccompagnamento e di

proposizione di percorsi cheaiutino tanti di loro a superarela condizione di totaleindigenza. Il servizio diformazione regionale saràulteriormente potenziato.

I GRUPPI NAZIONALI DI CARITAS Sono gruppi che, a livellonazionale, sviluppano idee eprogetti per garantire sostegno estrumenti operativi per ilservizio pastorale delle Caritasdiocesane. A tali gruppipartecipano i rappresentantidelle Delegazioni regionali.Sono il Gruppo di promozioneCaritas, il gruppo Educazionealla mondialità e stili di vita, ilgruppo Promozione Umana. Itre referenti regionali hannorelazionato sul lavoro svoltonell’ultimo periodo. Ilrappresentante regionale per laPromozione Umana, MauroNobili, già direttore della nostraCaritas Diocesana, ha lasciato ilsuo incarico nazionale avendol’apprezzamento di tutta ladelegazione per le capacità el’impegno che ha messo nel suoservizio. È stato sostituito dalDirettore della Caritasdiocesana di Firenze.

LA NOSTRA ACCOGLIENZAI lavori della delegazione sisono svolti in un climaconsolidato di amicizia ecollaborazione. La nostraCaritas ha proposto unaparticolare attenzione allanostra città. I delegati hannovisitato l’ultima opera apertadalla Fondazione Caritas, CasaBenedetta, presso le Figlie diSant’Anna a Montenero, permadri con bambini che hannosubito violenze. Poi hannofatto cena nel quartiere LaVenezia e successivamentehanno visitato la chiesa diSanta Caterina, dove hannoricevuto un omaggio musicaledal Coro gospel Joyful, che, informa gratuita, ha proposto unpiccolo concerto in loro onore,molto apprezzato.

Enrico Sassano,direttore ufficio diocesano di

pastorale per la carità

L A Quercianella due giorni di verificae programmazione dei Direttori delle Caritas della Toscana insieme ai loro collaboratori e ai referenti dei gruppi regionali e nazionali

Un piccolo aiuto

...l’accento più importante del tempoche viviamo, va posto su due aspetti

fondamentali della Chiesa:il fare e l’essere...

...la carità è una virtù teologale,dono di Dio che richiede in noi e nelle

nostre opere una presenza costante,uno spazio coerente per Gesù,altrimenti le cose che facciamo,

anche per gli altri, perdono di senso...

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 luglio 2012 III

LA STORIAdi Anastasio

Una nuova vita,una nuova famiglia

DI FABIO FIGARA

arba e capellibrizzolati, un belsorriso ed uno sguardoda cui traspare tutta la

sua voglia di ricominciare,dopo quasi trent’anni dicarcere per omicidio:Anastasio finiscedi scontare gliultimi anni dellapena in regime dilibertà vigilatatramite il servizioin Caritasdiocesana, inaiuto al custodeLiborio e agli altrivolontari, e pressoaltre strutturereligiose.Nato a S.Ferdinando diPuglia (FG), adotto anni sitrasferisce con lasua numerosafamiglia prima inFrancia, poi aMilano, doverimane fino allafine degli anniOttanta. È unespertomeccanico, anchese a Milano fa ilbidello (ed espertomanutentore) per quindicianni nell’Istituto SalvatoreAllende.Poi accade il peggio, eAnastasio si trovacatapultato nella realtàcarceraria milanese, prima diS. Vittore, poi di Opera, perarrivare infine a PortoAzzurro, dove trascorreràcirca vent’anni della sua vita. «Il carcere di S. Vittore -racconta - era una grandestruttura ma sovraffollata:tuttavia, ogni detenutopoteva avere tutto, intermini di servizi, e c’erapossibilità di lavorare. Anchenel carcere di Opera, benchéal tempo fosse in uso dapoco in quanto strutturacompletamente nuova, sipoteva godere di servizidecenti; purtroppo, a causadi un’organizzazione ancoramediocre e alle lungagginiamministrative, non c’eranograndi possibilità di lavoro:molti dovevano aspettarealmeno un anno prima didedicarsi ad una qualcheattività lavorativa all’internodel carcere.»Poi la svolta, il trasferimentoal carcere di Forte S.Giacomo. «Quando arrivai aPorto Azzurro trovai unistituto “svuotato”: c’erastato l’indulto, nel ’90, ederano rimasti per lo piùergastolani o detenuti conpene molto lunghe, chequindi sapevano di doverrestare per sempre o quasiall’interno del carcere.Proprio per la mancanza dipersone, esistevano maggioripossibilità di occuparsi di

Bvari lavori, ed era difficileche ci fossero dei problemiin tal senso. E io volevolavorare e rendermi utile.Così ripresi a fare ilmeccanico, nella piccolaofficina all’interno delcarcere, riparando qualsiasitipo di mezzo si presentasse,

comprese le autointerne di servizio.Fortunatamenteavevo modo anchedi lavorare connumerosi mezziagricoli, la miaspecialità, e diinsegnare ad alcuniche volevanoimparare qualcosadel mestiere».L’organizzazionedella strutturaelbana era moltodiversa da quelle incui Anastasio avevavissutoprecedentemente.«Per delle scelteprecise del direttoree del comandantedella poliziapenitenziariainterna dell’epoca,il cavaliere MarioPalazzo, alcontrario di quanto

avveniva nelle altre carceri,non esisteva la separazionetra coloro che avevanocompiuto reati “infami”(pedofilia, stupro) e gli altridetenuti, ma ogni carceratoera considerato alla streguadegli altri. E sapevamo beneche tentare di fare “giustizia”

contro gli “infami”, comespesso avviene da altre parti,ci avrebbe causato delleseverissime punizioni intermini di semi-libertà, diuscite controllate e altroancora. Con questa politica,insieme alla creazione di“posti di lavoro”, all’internodella struttura non accaddemai niente per circavent’anni, fatta salva unadiatriba scoppiata tra duecarcerati, nel 2005, per futilimotivi, che purtroppo ebbeun tragico epilogo». È difatti fondamentale darela possibilità ai detenuti distudiare e di poter maturarela coscienza del lavoro,perché possano “rinascere”,avere una possibilità direintegro nella società, una

volta usciti. «Oggi la realtàcarceraria è mutatacompletamente - continuaAnastasio - oltre alsovraffollamento e all’arrivodi extracomunitari, che hacomportato modifichefondamentali nelle strutturee nelle leggi, anche la crisieconomica ha colpitoduramente: la mancanza difondi ha dato un duro colpoalle possibilità di lavoro e distudio dei detenuti. Inoltresono del parere cheentrambe debbanonecessariamente andare dipari passo: che senso ha farstudiare una persona se poinon lo si aiuta ad averepratica nel lavoroquotidiano? Ormai, quandoci sono, troviamo nellecarceri quasi esclusivamentepercorsi scolastici ouniversitari. Intendiamoci, ègià molto difficile che idatori di lavoro assumano excarcerati, ma è ancora piùdifficile che prendanopersone senza esperienza!»E così Anastasio continua alavorare, tanto che matural’idea, una volta terminato ilpercorso in carcere, di gestireuna piccola attività, magariproprio come meccanico omanutentore. Nel frattempoconosce i volontari dellaCaritas, e chiede di poterdare loro una mano.«In tutti questi anni direclusione - raccontaAnastasio – ho avuto mododi maturare, di arrivare adavere consapevolezza diquello che ho fatto, diquanto abbia sbagliato. Hofratelli e vari altri parenti chenon vedo e non sento ormaida anni, mi hannoabbandonato tutti. Invece hotrovato un sacco di aiuto dapersone completamentesconosciute, spesso volontarilegati alle Parrocchie o alleCaritas zonali come LiciaBaldi, della Caritas di PortoAzzurro: in loro ho trovatola mia nuova famiglia, esono molto felice di potermirendere utile per qualcosa dipositivo.»

«È difattifondamentaledare lapossibilità ai detenuti di studiare e di potermaturare la coscienza del lavoro,perché possano“rinascere”,avere unapossibilità di reintegro nella società, una voltausciti»

La speranza di un uomo che ha lasciato alle spalle un passatodifficile per ricominciareuna nuova vita

rima gita con gli amici dellaCaritas: la scelta della meta,

stabilita nel corso di una delleabituali assemblee in cui ciconfrontiamo e scambiamo idee coni nostri Amici, è ricaduta su Siena.Ci siamo trovati di fronte al porto diFraternità e dopo due ore trascorseserenamente chiacchierando siamoarrivati a destinazione. Dopo essercirifocillati avevamo appuntamentocon il direttore della Caritas localeche ci attendeva in Piazza delCampo. Abbiamo avuto lapossibilità di ammirarla in versionePalio, da poco trascorso, con lasabbia che ancora portava le ormedei cavalli. Per alcuni era la primavolta nella città e non siamo rimastidelusi, rappresentava bene quellastoricità che tutti si aspettavano.Prima del pranzo abbiamoproseguito la gita turistica con unavisita del bellissimo Duomogodendoci una piacevolepasseggiata.Il pranzo dalle Figlie della Carità èstato per tutti una parte moltosignificativa della giornata, ci siamosentiti accolti con semplicità everità, tutti uguali, tutti a casa.Condividere il pasto e la giornata in

un contesto diverso da quello in cui,operatori, volontari ed ospiti, ciincontriamo quotidianamente èstata un’occasione importante che ciha aiutati a viverci più liberamente,un po’distanti dai problemi e lepolemiche che possono presentarsinel giorno per giorno. Terminato ilpasto è stato interessante visitarecon una delle sorelle la locale mensaCaritas per scoprire insiemesimilarità e divergenze e notare perchi non ne aveva avuto l’occasionelo sforzo che sta’ dietroall’organizzazione dei pasti dalrecupero dei cibi freschi alla correttaconservazione.Nella fase digestiva, dato anche ilcaldo, abbiamo optato per un po’diriposo nella cornice dell’orto deiPecci, orto medievale gestito da unacooperativa sociale che favorisce ilreinserimento di ragazzi conproblemi di dipendenze. Lì abbiamopassato un po’di tempo al fresco e cisiamo rimessi in sesto per ripartireTutti i partecipanti hanno vissutouna giornata positiva e ci auguriamoche ci siano altre occasioni perscoprirci in maniera diversa edaccrescere il senso di familiarità chesi sta costruendo negli ambientiCaritas.

Tutti i partecipanti

P

In gita a Siena

CON GLI AMICI DELLACARITAS

VENT’ANNIVent’anni, sono qui davent’anni.Sono solo non ho piùnessuno.Sono stato deriso, umiliato,Vent’anni di pane amaro,Condito solo dello stessosale.Il tempo è comunquepassato.Solo ora mi rendo conto cheOrmai mi restano pochimesi

Al mio fine pena. Cosa farò,Dove andrò, solo ora pensoAlla mia prossima libertàE quasi ne ho paura, so cheLà fuori tutto è cambiatogli amiciI posti che frequentavo soloAdesso sento il peso deimiei anniE guardo i miei compagnidi Sventura provando unsensoDi tristezza perché nei loro Occhi vedo me stesso

La poesia di ANASTASIO

Nelle foto Anastasio insieme a Liborio, il custode del Porto di Fraternità, la struttura dellaCaritas in via delle Cateratte

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 luglio 2012IV

VENERDÌ 13 LUGLIO9.00 Saluto al convegno nazionale sul-la portualità organizzato dall’ordinedegli ingegneri di Livorno10.30 incontro con i vicari episcopaliin vescovado

SABATO 14 LUGLIO15.00 S. Messa al campeggio organiz-zato dalla Commissione Handicapdella Caritas a Rosignano

DOMENICA 15 LUGLIO10.30 S. Messa e ingresso del nuovoparroco alla chiesa di Ss. Maria Assun-ta e Lorenzo a Castell’Anselmo18.00 Il vescovo a Montignoso, celebrala Messa per la Madonna peregrina diFatima

LUNEDÌ 16 LUGLIO9.00 S. Messa per la festa della Madon-na del Carmelo, al monastero del Car-melo

MARTEDÌ 17 LUGLIO9.30 incontro con i direttori degli uffi-ci pastorali in vescovado11.30 udienze sacerdoti in vescovado

MERCOLEDÌ 18 LUGLIO13.00 incontro con i dirigenti dellaCassa di Risparmi di Livorno, in ve-scovado

VENERDÌ 20 LUGLIONella mattina, udienze laici in vesco-vado

SABATO 21 LUGLIO 8.00 pellegrinaggio mensile diocesanoa Montenero, a seguire S. Messa21.00 concerto promosso dal Rinnova-mento Carismatico alla Terrazza Ma-scagni

Da domenica 22 Luglio a Domenica 29Luglio, il Vescovo accompagna il pelle-grinaggio in Terra Santa

Agenda del VESCOVO

Capovilla N., Tusset B. - Voglia di normalità. Finestre di resi-stenza nonviolenta palestinese.- Ed. Paoline, pp. 120 + DVD,euro 18,00.

Nandino Capovilla, referente nazionale della campagna "Ponti e non muri" promossa da Pax Christi International,presenta con Betta Tusset, laureata in Lettere moderne, unnuovo lavoro a quattro mani sulla condizione del popolopalestinese nei Territori Occupati.In questo libro, denuncia e speranza s’intrecciano nella de-scrizione di un grande desiderio di normalità rappresenta-to dalla casa, che per i palestinesi è insieme luogo simbolodelle sofferenze e delle ingiustizie, ma anche della vogliadi riscatto. Gli autori sono riusciti a parlare con alcune fa-miglie palestinesi che oltre a parlare della propria casa,hanno aperto il loro cuore e hanno offerto loro l’occasionedi condividere un momento di intimità domestica: gesticonsueti che rendono unica la quotidianità della loro vitasotto assedio. Hanno raccontato per esempio, come si vivein un’abitazione occupata dai soldati o con il muro di divi-sione ad un metro dal proprio cancello o, ancora, come siaffronta la giornata sotto una tenda perennemente abbat-tuta dall’esercito. Le loro testimonianze, talvolta cosìdrammatiche da sfiorare l’inverosimile, comunicano unvissuto che sembra ripetersi identico da generazioni: diver-si sono i fatti storici, ma uguale la sofferenza di chi è co-stretto a subirli senza disporre della propria vita. Il libro èarricchito da una breve ma toccante Presentazione di Filip-po Landi, giornalista, corrispondente Rai da Gerusalemme.Allegato al volume, Palestina. Homeless, un documentarioin dvd di Andrea Canepari, Guendalina Di Marco e DavideNeglia, (prodotto dall’Associazione culturale LiberArti).

Brunello C.- Viva di nuovo. Come sono guaritadall’anoressia.- Ed Paoline, pp.176, euro 14,50

L’anoressia è una drammatica esperienza che oggi coinvol-ge un numero crescente di persone: in prevalenza giovanidonne, anche se ormai questa malattia sta superando ogni" steccato " di genere ed età. Benché ancora molti si limiti-no a considerarla come la degenerazione di manie esteti-che, finalmente si sta diffondendo la consapevolezza che sitratti di una profonda sofferenza psicologica. Viva di nuovo restituisce la dolorosa esperienza dell’autri-ce che, consapevole della violenta realtà della malattia peraverla vissuta sulla propria pelle, si rivolge in modo coin-volgente e confidenziale a chi attraversa la stessa sofferen-za, perché ne è direttamente colpito o perché vive la vici-nanza a una persona anoressica (famiglia, amici, inse-gnanti, educatori, sacerdoti, animatori, medici, terapeuti).In questo libro, la narrazione dell’esperienza vissuta non èfine a se stessa, ma si pone in dialogo, proponendo sugge-rimenti concreti per aiutare a voltare pagina e offrendo unmotivo di speranza a chi ormai dispera. Presentando ilproblema secondo un inusuale approccio spirituale, l’au-trice mostra il necessario cammino di riconciliazione e ri-surrezione che accompagna il percorso di guarigione e che,soprattutto, permette di riemergere profondamente rinno-vati

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

oncerti, spettacoli teatrali, mercati e artistidi strada, si daranno appuntamento dal

27 luglio al 5 agosto per la 27ª edizione dellatradizionale kermesse «Effetto Venezia».Dopo i profumi di Spagna (2010) e la douceFrance (2011), l’edizione 2012 sarà dedicataad un altro paese del Mediterraneo: la Grecia:“Una scelta – hanno spiegato - che mette inluce i fondamenti della nostra comune ci-viltà, che richiama la presenza della comu-nità greca nella fondazione e nella vita di Li-vorno, e che vuol essere anche un gesto di af-fettuosa solidarietà verso un Paese che attra-versa una fase assai difficile della sua vita co-me membro della comunità europea”.Così il quartiere livornese ospiterà storie e

ambientazioni che si rifanno al mitico paesedi Ulisse e di tanti altri eroi ellenici, metten-do in risalto però non solo ciò che l’antichitàci ha tramandato, ma anche gli aspetti mo-derni di questo paese fratello del mar Medi-terraneo: mercati, danza, gastronomia e in-stallazioni.«Un insolito Ulisse – preannuncia il riccoprogramma - ripercorrerà la sua Odissea lun-go i canali medicei del quartiere. Chiunquedall’alto delle spallette dei canali potrà assi-stere alle avventure dell’eroe di Itaca e per ipiù fortunati ci sarà posto anche sul barconeche ospiterà Odisseo durante le tappe del suopercorso».«La musica – continuano a spiegare gli orga-nizzatori - regnerà sovrana per tutte e dieci leserate della manifestazione: omaggio agli Ab-ba, con la colonna sonora del film MammaMia (ambientato negli scenari mozzafiatodelle isole greche) ed accattivante omaggioanche al genio musicale di Demetrio Stratos,nonché alla “Diva, Divina, Dea” Maria Cal-las, ed anche la manifestazione di chiusuradella rassegna vedrà uno spettacolo di operalirica in piazza della Repubblica».Particolarità di quest’anno saranno le instal-lazioni: tra queste un gigantesco Cavallo diTroia e per la gioia dei più piccoli, un labirin-to ed i saggi animali delle favole di Esopo.

C

Dal 27 luglio al 5 agostoEFFETTO VENEZIADEDICATO ALLA GRECIA

BREVI DALLA DIOCESII Cooperatori Paolini e l’Associazione Il Centro, hannoorganizzato per LUNEDÌ 16 LUGLIO, ORE 18 presso IlCaffè Ginori, Piazza della Vittoria, Castiglioncello Presentazione del libro“ Suor Lucia De Gasperi, Disarmata di sè ” di FrancescoGiovannini Relatore: dott. Angelo Montonati, giornalista e vaticani-sta per le testate del gruppo San PaoloModeratore: dott. Enrico Dello Sbarba

Cresime degli adultiDOMENICA 9 SETTEMBRE ALLE 11.30Alla chiesa della SS.ma Trinità il Vescovo celebrerà lecresime degli adulti

Parrocchia S. Leopoldo VadaFeriale: Martedì ore08.30; Mercoledì,Giovedì e Venerdì ore18.00Prefestivo ore 18.00Festivo: ore 08.00 -10.30 -18.00Dal 01\07 al 26\08 ore09.15 in localitàTesorino

ParrocchiaSs. Cosmae Damiano(Nugola)Dal 1° luglio al 15settembreSabato ore 19Domenica ore 9.30Feriali ore 19.00 (ognigiorno il prete è dispo-nibile per le confessioniprima della Messa)

CAMBIA L’ORARIOdelle Messe

Diocesiinforma

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 luglio 2012 V

opo la partenzadel VescovoFranchi, nelperiodo di Sede

Vacante in cui reggevala diocesi il VicarioCapitolare Mons.Morteo, scoppiaronodisordini in città. Conun decreto del 26maggio 1898 venne

ordinato da parte delCommissariostraordinario Heusch,lo scioglimento di tuttele associazioni emovimenti cattolici conla motivazione cheavevano propagatosentimenti contrariall’unità della patria edallo Statuto. Tutti i

circoli dell’Azionecattolica e tutti iComitati parrocchialidell’Opera deiCongressi creati damons. Pacini e Franchivennero soppressi. Il vescovo designatoalla successione diMons. Franchi fu Mons.Giulio Matteoli.

Nato a Castelfranco il28 agosto 1841 edentrato giovinetto inSeminario, venneordinato sacerdote nel1864. Per venti anni fuparroco nel suo paesenatale e poi venneeletto vescovo diSovana e Pitigliano nel1889. Nel 1896 vennetrasferito in qualità divescovo alla diocesi diPescia e di qui futrasferito a Livorno.Prese solennementepossesso della Diocesil’8 dicembre 1898.Nella sua prima letterapastorale enuncia il suoprogramma che siprefigge di dareimportanza allacatechesi e di faresorgere oratori festivianche per le ragazze.Purtroppo la sua saluteè malferma. A causa diuna amministrazionefallimentare destituì ilrettore e vice direttoredel Seminario. ISeminaristi furonoinvitati a trascorrere levacanze estive presso lerispettive abitazionisotto la vigilanza deiloro parroci. Poi lasituazione precipitò e il18 ottobre il vescovodecise la chiusuratemporanea delSeminario. Il 9novembre gli studi deiseminaristicontinuarono con laprestazione gratuitadegli insegnanti.Per la quaresima del1900, pur essendomalato, mons. Matteoliinviava ai suoidiocesani una nuovalettera pastorale sultema della penitenza.Egli trascorreva laconvalescenza pressola villa dei Sigg.Bertagni nel rione diS.Jacopo. Qui venne atrovarlo suor SavinaPetrilli, fondatrice delle

Sorelle dei poveri., chedesiderava fondareanche a Livorno unacasa per il suo Ordine.Mons. Matteoli laesortò a comprare a talfine la villa Bertagni,che i proprietaridesideravano vendere.L’affare andò in porto ecosì le Sorelle deipoveri poterono aprirea Livorno l’Istituto diS.Caterina con un asiloe le scuole elementari.L’Istituto è sempre statodi grande aiuto per laparrocchia di S.Jacopo.Oggi le suoregestiscono nell’Istitutoun pensionato perdonne anziane. Nel1988 Suor SavinaPetrilli è stataproclamata beata.

Durante questo periododi convalescenza mons.Matteoli approvòl’erezione a parrocchiadi N.S. del Rosario diPompei, dell’Oratoriodei Siro Maroniti di viadelle Siepi e lafondazione del nuovogiornale diocesanoFides il cui primonumero uscì il 30giugno 1900. Nel mesedi luglio, in seguito allenotizie che giungevanodalla Cina sulla rivoltadei Boxer, il Vescovovolle suffragare imartiri, missionari elaici cinesi convertiti,vittime di quei tragiciavvenimenti con unafunzione religiosa inCattedrale.Dopo pochi giorni, il27 luglio 1900, lamorte lo colpì nellavilla Bertagni. Vennetumulato nel Cimiterodella Misericordia nellatomba che era stata dimons. Gavi.

A cura di Maria LuisaFogolari, direttrice

archivio storicodiocesano

D

Il Vescovo che istituì il giornale diocesano

MONSIGNOR GIULIO MATTEOLI NONO VESCOVO DI LIVORNO....... ..

VES

COV

II

nost

ri

Originario di Castelfranco,monsignor Matteoli fu il nominato vescovo dopo aver fatto il parroco per venti anni nel suo paese natale

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 luglio 2012VI

Il bilancio dell’anno passato e le idee e le proposte per il prossimo futuro

uando chiesi allanostra amica Letizia

di prenotarmi i bigliettiper Parigi, subito sipropose diaccompagnarmi perché,libera dai gruppi, volevaandare a passeggio suitetti di Parigi. Edeffettivamente ci siamoandati: una ferroviasopraelevata trasformatain un giardino di tre oquattro chilometri diverde e di fiori e convista sui "tetti di Parigi".Lo scopo però del mioandare in Francia nonera proprio quello,anche se qualche giornodi vacanza mi ci voleva:sono andato con duescopi. Prima di tutto peruna ricerca sul nuovo"amore" delle miericerche, il BeatoFederico Ozanam, e poiun pellegrinaggio ailuoghi più cari della"Famiglia, Vincenziana".Il primo giorno hocelebrato a Rue du Bac,nella Cappella dove nel1830 l’Immacolataapparve a S. CaterinaLabouré e le disse diconiare una Medagliacon la Sua immagine,quella che è statachiamata la "MedagliaMiracolosa". Credo siaquesto il luogo doveaffluisce il maggiornumero di fedeli, sia inriferimento alleapparizioni dellaMadonna, sia perché inquesta Cappella sivenera la Reliquia delcuore di S. Vincenzo, ilcorpo di S. Luisa deMarillac e il corpo di S.Caterina Labouré. Hoconcelebrato consacerdoti, uno indiano,uno etiope, uno francesecon la chiesa stracolmanonostante il giornoferiale, mi sono raccoltoil preghiera e poi hoavuto la possibilità diaver un colloquio con laMadre Generale delleFiglie di Carità, SuorEvelyn Franc, chefinalmente mi hapromesso che, l’annoprossimo, in uno dei treviaggi che haprogrammato in Italia,

Q

farà visita alla nostrachiesa dedicata a MadreSeton e alla nostraComunità.Qui ho incontrato ancheAmin de Tarrazi, che pertanti anni è statoPresidente Mondialedella Società di S.Vincenzo de’ Paoli: il 29giugno del 1974 era adAntignano per unConvegno della S.Vincenzo e venne adincontrare il PadreGenerale deiVincenziani che era abenedire la Prima Pietradella nostra chiesa: sullapergamena chemettemmo c’è anche lasua firma.È lui che mi haaccompagnato alla sedecentrale della S.Vincenzo, al Museo chelui ha messo insiemecon i ricordi del BeatoFederico Ozanam e miha regalato i volumi deidocumenti sulla suaBeatificazione e i volumi

delle sue lettere: unagrande fatica poi perportarli, ma che ho fattocon il grande piacere diavere questo belpatrimonio culturale edi ricerca.Il secondo giorno sonostato sulla Tomba di S.Vincenzo de Paoli a Ruede Sèvres e ho avuto lapossibilità diconcelebrare con la

Comunità dei PadriVincenziani (una voltaquesta era la CasaGeneralizia) ed ho avutola fortuna di trovare traiconcelebranti anchePadre Luigi Mezzadri,Postulatore dellaCongregazione e chedue anni or sono vennenella nostra parrocchiain preparazione delcinquantesimo della miaOrdinazione.Con lui ho potutoconcelebrare anche il igiorno dopo nella Criptadella della chiesa di S.Giuseppe des Carmesdove c’è la Tomba diFederico Ozanam: eraquesta, in fondo, la metapiù ambita anche invista del bicentenariodella nascita di questoBeato che ha trascorso

gli ultimi quattro mesidella sua vita a Livornoassistito dalle cureamorevoli dei confratellilivornesi della Società diS. Vincenzo de Paoli, cheera già stata fondatanella nostra città nel1851, prima in Toscana eseconda in Italia.Il prossimo anno ilConvegno per celebrare,a livello nazionale ilBicentenario dellanascita di FedericoOzanam si terrà nellanostra chiesa.Il pellegrinaggio a Parigicomunque è continuato,l’ultimo giorno siamoarrivati anche al cimiterodi Montparnasse allatomba della BeataRolalie Rendu, ispiratricedell’opera di FedericoOzanam.Comunque c’è stato iltempo di visitare anchetante altre belle cose, dimangiare al QuartiereLatino o all’Étoile ai"Champs Élisées" o aRue de Rivoli o aMontmartre, di visitarePalais des Vosges, laBasilica del S. Cuore ofare una gita notturna in"bateu mouche" sullaSenna.Abbiamo visitato anchela mostra di Modiglianie perfino la sua tomba alCimitero "Père-Lachaise".

don Gino Franchi

Sulle tracce di Federico Ozanam

ella chiesa parrocchiale di SantaMaria Assunta e San Lorenzo,

nell’antico borgo di CastellAnselmo,è conservato un antico organodell’Ottocento. Si tratta di unpregevole esemplare di scuolalucchese e, come attesta l’etichettaautentica rinvenuta all’interno dellasecreta, è stato costruito nel 1831 dalcelebre organaro Domenico Pucci(Lucca, 1781-1854). Gli organiprodotti da questo famoso artigianosi distinsero per la particolare cura eraffinatezza costruttiva e per lasplendida fonica e quello ospitatodalla chiesa di CastellaAnselmo è il31esimo dei 130 che Pucci costruìnel corso della sua operosissimaattività.La cassa lignea che racchiudel’organo è invece attribuibile aPaolino Bertolucci (Lucca, 1803-1887) giovane allievo e principalecollaboratore del Pucci.Tra la fine dell’Ottocento ed i primidecenni del secolo successivo,l’organo fu restaurato eparzialmente modificato dalla ditta“Giuseppe Paoli & Figli” di CampiBisenzio, famiglia di organari,agguerriti concorrenti del Pucci, mal’impianto originale, in massimaparte e malgrado il pessimo stato diconservazione, è comunquepervenuto fino ai giorni nostri. Damolto tempo l’organo non venivapiù suonato e neppure era statosottoposto ad interventi periodici dimanutenzione. Da qui il suoparticolare stato degrado,evidenziato soprattutto nellecomponenti lignee attaccate daltarlo e dall’ossidazione delle piccolecomponenti in ferro dellemeccaniche che fanno pensare aduna passata permanenza in ambienticon elevato tasso di umidità.I lavori di restauro, finanziati dallaFondazione con un contributocomplessivo di 92 mila euro, sonoiniziati nel 2007 e si sono conclusiquest’anno.L’intervento ha permesso direcuperare una testimonianzapreziosa: adesso l’organo tornerà asuonare e ad accompagnare lefunzioni religiose della Chiesa chein questi giorni sta vivendomomenti di intensa attività religiosaed anche l’insediamento del nuovoparroco don Antonio Sapienza.L’organo è stato inaugurato con unconcerto dei maestri Manfredini eGibellini, alla presenza deirestauratori, dei finanziatoridell’opera e dei rappresentanti dellaDiocesi.

N

i andare in ferie proprionon se ne parla, perché sec’è un periodo migliore per“sperimentare” la vita da

catechista è proprio quellodell’estate, stagione dei campeggiparrocchiali, degli oratori e deigrest.Il catechista non si ferma mai, eneppure l’ufficio catechisticodiocesano va in vacanza; nuoveidee ed iniziative in cantiere perl’anno prossimo sono nelle mentidi don Fabio Menicagli e deglialtri responsabili.

Don Fabio, si è concluso da pocol’anno catechistico: comedirettore dell’Ufficio puoi fareun bilancio?«Non è facile fare un bilancio,ma certamente possiamo direche il lavoro svolto in questoanno ha portato a unaconoscenza maggiore dellaDiocesi, econtemporaneamente asviluppare un nuovo piano perla formazione degli operatori,in modo particolare per icatechisti.Le iniziative che abbiamoproposto non sono state molte

Dperché abbiamo cercato difocalizzarci sul convegnodiocesano, preparato con gliincontri vicariali.Oltre a questo importanteimpegno , abbiamoorganizzato una gitadiocesana per i catechisti;entrambi gli appuntamentihanno avuto una buonarisposta, anche se comespesso accade purtroppomancano alcune parrocchieall’appello.Tutto ciò però non ciscoraggia, l’importante èessere partiti e aver verificatoche quello che avevamoproposto funziona».

Gli obiettivi per il prossimoanno: idee, iniziative, etc…«Il prossimo anno sarà unanno piuttosto impegnativo;innanzitutto, a seguito dellamancanza di alcune importantiforze venute a mancare, sarànecessaria unariorganizzazione dell’Ufficiostesso e dei vari settori diattenzione.Dal punto di vista “pratico”, ciattenderà la preparazione del

convegno diocesano come loscorso anno, che avrà per temal’Iniziazione Cristiana, poicome sempre , la formazionedei catechisti over 30 nei mesitra gennaio e marzo e infine lacollaborazione con il Serviziodi Pastorale Giovanile per laformazione dei catechisti under

30, attraverso i Gav (Gruppidi animazione vicariale) chedovranno esser riattivanti inalcuni vicariati».

A settembre, primadell’inizio dell’annopastorale ci sarà un campoper catechisti, di che cosa sitratta?«Saremo ospiti delle suoreVincenziane di Quercianelladal 21 al 23 settembre.L’intento di questi tre giorniè quello di fornire unaprima esperienza diformazione e di vitacomunitaria per i nostricatechisti soprattutto per ipiù giovani; l’obiettivoprincipale che vorremmoraggiungere è quello di far sìche ognuno di loro prendacoscienza della propria

vocazione a questo servizioeducativo nelle parrocchie enella diocesi.Naturalmente saranno ibenvenuti anche i catechistiover 30 perché, per fare ilcatechista l’età non conta, bastasapersi mettere in gioco!»

Martina Bongini

Il prossimo anno a Livorno

un convegnonazionale

per celebrare il bicentenario

della nascita di questo beato

IL VIAGGIO DI DON GINO FRANCHI A PARIGI

Torna a viverel’antico organo di CastellanselmoRestaurato dalla Fondazione Cassa di Risparmi

L’INAUGURAZIONE L’ufficio CATECHISTICO

Un motore sempre acceso!

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 luglio 2012 VII

Alla chiesa di ROSIGNANO MARITTIMO

La maternitàdi Maria come un tesoro

DI ANGELA BLANCO

miei appuntiriportano unasegnalazione avutada una esperta

conoscitrice di arte emi spingono a cercareuno dei tesori dellaChiesa dei SantiGiovanni e Ilario diRosignano Marittimo. L’ho trovato all’altarededicato a MariaSantissima delleGrazie, a destradell’altare maggiore.Leggendo il miotaccuino sapevo chel’opera doveva esserecomplessa, perchécostituita da unquadro centrale dipiccole dimensioni,circondato da unintarsio in legno, a suavolta circondato da 15quadretti più piccoli.Subito mi sono saltatiagli occhi i ricciolidorati dell’intarsio chespiccano sullo sfondobordeaux eappesantiscono un po’lo sguardo, ma illavoro di intaglio,risalente al XVIIsecolo, resta di per sépregevole.Il vero tesoro, però, èin mezzo a tutti queiriccioli e,figurativamente, vienepresentato da due puttidorati, anch’essiintagliati nel legno: è ilpiccolo quadro dipintosu tavola, raffiguranteMaria Madre di Diocon il Bambin Gesù,realizzato nel XIV

I

secolo. Maria indossa unvestito rosso e portasul capo un mantelloblu, ha i capelli scioltisulle spalle e il suoatteggiamento è quellodi una mamma,semplicemente emisteriosamentemamma. Gesù è unbambino grassottelloche, in piedi, sorrettodalle mani materne,alza il dito indice dellamano destranell’atteggiamento dichi insegna. Dalla mia posizione diosservatrice non riesco

a vedere con chiarezzaquanto raffigurato neiquindici quadretti chefanno da corniceall’opera stessa. Sitratta di piccole

stampe ad olio del XIXsecolo cheriproducono i quindicimisteri del Rosario. Icinque misteri dellagioia sono collocati

alla destra di Maria edall’alto verso il bassosono: l’annunciazione,la visita di Maria adElisabetta, la nascita diGesù, la presentazioneal tempio e Gesù tra idottori del tempio.I cinque misteri deldolore sono collocatiin basso e sono: Gesù aGetsèmani, laflagellazione,l’incoronazione dispine, la salita alcalvario e la morte incroce. I cinque misteridella gloria sono asinistra di Maria e, dalbasso verso l’alto,

sono: larisurrezione,l’ascensione, lapentecoste,l’assunzione diMaria al cielo eMaria reginadegli angeli edei Santi. Lacorona in legnodoratoposizionata aldi sopra diMaria, miappare ora intutto il suosignificato.Quest’opera èun libro daleggere per chi sirivolge a Maria eun’occasioneper ricordareche “a tutti èchiesto di

guardare a Maria conatteggiamento diascolto e disemplicità”, come silegge nella legendavicino all’altare.

L’ultimo incontrodi approfondimento sul Concilio Vaticano II

UN PROGETTOAFFASCINANTE

La madredi Dio e i quindicimisteridelRosario

Il Livorno Village Summer Festival

a serata conclusiva ha visto protagonistadon Gino che ha trattato il tema: Il Concilio

Vaticano II oggi – Una Chiesa che vuole dire ilVangelo nell’oggi dell’uomo. Il Vaticano II -haesordito- è un progetto affascinante che pur-troppo deve essere ancora realizzato compiuta-mente perché in molti manca la consapevolez-za dei contenuti del Concilio. I Concili sonopietre miliari nel cammino della Chiesa, loscrittore inglese Chesterton diceva “Non si scri-verà una storia dell’Europa finché non si rico-nosca il valore dei Concili”, ma il Vaticano IIcerca di superare anche l’eurocentrismo rivol-gendosi all’umanità intera. L’assise nasce dallalungimiranza di Giovanni XXIII che voleva da-re un nuovo dinamismo e un nuovo slancio al-la Chiesa al di fuori di un programma già pre-costituito, ma dando ai Vescovi, nella loro col-legialità, la facoltà dei temi da trattare.Vescovi che, provenienti da ambienti e contestidiversi, non potevano che entrare in dibattitotra loro proponendo tesi diverse, ma alla finesu tutti e tutto è prevalsa l’azione dello SpiritoSanto. Il Concilio avvenne negli anni ’60, annidi fermenti dentro e fuori la Chiesa, il rinnova-mento era sentito da tutti, ma tutto dovevacompiersi “nella fedeltà ai principi, alla dottri-na, alla tradizione”. Il Vaticano II è stato defini-to “un Concilio pastorale” perché ricercava unmetodo adeguato di comunicazione per arriva-re alla coscienza di tutti, la Chiesa dunque simette in dialogo con il mondo e con il tempo.Don Gino si è soffermato sui suoi protagonisti:Papa Giovanni XXIII, Paolo VI e anche Giovan-ni Paolo II che lo ha celebrato ricordandone il25° e il 40° e nella “Redemptor hominis” af-fermava: chi segue Cristo uomo perfetto, si falui più uomo. Due personalità livornesi sonostate sostenitrici del Concilio: monsignor Gua-no, che vi ha partecipato e monsignor Ablondiche ha cercato di realizzarlo specialmente at-traverso il dialogo ecumenico. Il Concilio nonè stato “inventato”, ma “preparato”, preparatodal movimento liturgico, da quello biblico,ecumenico e patristico, tutti rivolti ad una“Chiesa di comunione” con Dio e con i fratelli.Ci sono -ha continuato don Gino- delle parolesignificative che privilegiano l’intreccio tra laChiesa, Cristo e l’uomo, si tratta del dialogo,della relazione, della comunità che si fa comu-nione, come sottolineava il Vescovo Alberto, lacui realizzazione è un grande impegno. C’è an-che una proposizione, più volte ripetuta, è“in”: la Chiesa è nel mondo e il mondo è nellaChiesa. C’è poi l’uso di un linguaggio nuovo:riconciliazione invece di confessione, Eucare-stia invece di Messa, presbitero invece di sacer-dote, Chiesa popolo di Dio invece di Chiesasocietà perfetta, iniziazione cristiana invece didottrina.Il pensiero che pervade tutti i documenti è“rinnovamento”, un rinnovamento che hasempre al centro Cristo e che si spinge, comediceva monsignor Sartori, verso l’ecumenismoe l’attività missionaria. Più che una Chiesa isti-tuzione si delinea una Chiesa comunità chevuole vivere la comunione, guai allora ad unaChiesa arroccata ma una Chiesa aperta e acco-gliente. “I segni dei tempi” consistono nel capi-re gli uomini nella loro realtà per farli incon-trare con Dio, bisogna perciò considerare l’uo-mo così com’è perché, dice la Gaudium etSpes, “nulla di ciò che è umano è estraneo allaChiesa”.I “laici”, cioè tutti i battezzati, sono dotati di di-gnità sacerdotale, profetica e regale, e i loro ca-rismi sono al sevizio della Chiesa e degli altri, ilaici perciò non sono dei “ricevitori passivi” co-me erano prima del Concilio, ma protagonistidella Chiesa attraverso una partecipazione re-sponsabile. Don Gino ha terminato parlandodella Chiesa d’oggi e ha auspicato che la Chie-sa sappia intercettare le domande di significatodell’uomo d’oggi, “saper offrire ragioni di vitae di speranza”, vedere con ottimismo la salvez-za dell’uomo come lo vede il Signore. UnaChiesa che esclude non è il Vaticano II, deve es-sere una Chiesa che svela Cristo all’uomo d’og-gi, una Chiesa che serve e non si serve, unaChiesa non di frequentatori ma di testimoniimpegnati, una Chiesa che ha come prioritàl’Eucarestia, non solo domenicale, per portareciascuno sulla via della comunione.

Gianni Giovangiacomo

L

La relazione di don Gino Berto

ella splendida cornicedel Parco di Villa

Corridi si è tenuto il“Livorno Village SummerFestival”, l’immancabileappuntamentoorganizzatodall’Associazione “GrandeBlu” insieme a“RadioLivorno.TV” con ilPatrocinio del Comune diLivorno. «Il festival - diceMartina Salsedo, direttoreartistico - contribuisce allaconservazione evalorizzazione dellanostra città, prevede laconoscenza delle proprierisorse culturali e il nostropalcoscenico, da sei anni,ospita in primo luogoartisti e associazioniculturali livornesi, riunitein nomedell´autoconservazionedella nostra Livorno. Lapartecipazione attiva diassociazioni sportive e divolontariato contribuiscee attinge dal nostrofestival risorseeconomiche valide e cimotiva nello sviluppod’idee in tale direzione».Una serie di concerti,esposizioni emanifestazioni sportiveche hanno animato leserate livornesi dal 4 al 15luglio: giusto per citarnealcune, oltre aglispettacoli tenute da scuoledi chitarra e ad esibizionidi danza e di arti marziali,sono intervenute band

come i Beatbox, coverband dei Beatles per il“Beatles Day”, i Riff RaffCagliari (Ac/Dc tributeband), i Radio Hot (per iRed Hot Chili Pepperstribute), i “The Rose”(Janis Joplin tributeband), i Black TunesCover band e «in esclusivaestiva – continua Salsedo -al nostro Festival abbiamoavuto l´amatissimocantautore livornese BoboRondelli e un gruppostorico del pop - beat -rock italiano, i Dik Dik».

F.F.

N

Undici giorni di iniziative per valorizzare la città,durante i quali,associazioni sportive,culturali e musicali si sono succedutesul palco e negli spazidi Villa Corridi

a redazione, anche a nome deilettori, è vicina a don Gino Berto

per la morte della mamma Ada,avvenuta nei giorni scorsi.

L

Lutto

PiccoliTESORI

Un palco per tutti

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 luglio 2012VIII