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laSveglia Opinioni Nuove Notizie Il Megafono Sede legale: via G. Del Santo n° 4, Padova - Iscritto al Tribunale di Bolzano 14/2004 (Supplemento n°1 a Il Megafono di Ottobre 2010) laSveglia a cura di Riccardo Corsetto di Valerio Monti Chiediamo al sindaco di Roma Gianni Alemanno, vista la sensibilità al tema dimostrata apertamente nel tempo, che fine hanno fatto i buoni propositi per il diritto del nascituro. Che sen- so ha avuto la partecipazione diretta del Popolo della Vita al suo successo elettorale nel 2008? Che fine ha fat- to il documento sulla moratoria sul- l’aborto presentato, circa tre anni fa, assieme ai colleghi Meloni, Gasparri, Saltamartini e Mantovano. Alemanno chiedeva per la conferenza programmatica di An, tenutasi a Mila- no nel febbraio del 2008 “una sessio- ne dedicata al diritto alla vita, per dare concretezza alla moratoria sull’aborto e alle iniziative da intraprendere in tale direzione.” “Invitiamo - si disse - tutti gli iscritti e i simpatizzanti a sottoscrivere questo nostro appello perché un partito poli- tico non deve e non può restare indif- ferente”. Ora sono passati tre anni da quegli appelli ed è con grandissimo dispiacere che veniamo a conoscen- za di una proposta di delibera d’ini- ziativa consiliare (ex art. 52 del rego- lamento del Consiglio Comunale di Roma) presentata dal consigliere Pdl Patrizio Bianconi, ma assolutamen- te ignorata dal Campidoglio e dalle commissioni competenti. Istituzione Agenzia Comunale per le adozioni e l’affidamento: questo il titolo della pro- posta. Nel testo si chiede che il sin- daco e la giunta si attivino per istituire “un’Agenzia Comunale per le adozio- ni e l’affidamento – affinché la donna non si ritrovi sola nella scelta della vita – il cui compito sia quello di favorire le L’aborto e Alemanno Accolta la richiesta di non limitare i test di positività alla Tbc ai soli nati a partire dal primo gennaio. a pag. 3 ALLARME TUBERCOLOSI Bce contraria a salvataggio pag. 2 Economia, banche in crisi Intervista a Michael Zampino Cinema, L’Erede Uccisa da un’auto pirata pag. 7 pag. 5 Trovato l’investitore di Allison di Federica Cigliana A poche ore dal lancio del nuovo iPhone 4s, il gruppo Cupertino an- nuncia la morte di Steve Jobs, ex numero uno e co-fondatore di Ap- ple: “Il mondo è incommensurabil- mente migliore grazie a Steve”. Nella home page della Apple cam- peggia una sua fotografia in bianco e nero di qualche anno fa, quando era ancora in ottima salute, e accan- to, sulla sinistra, la data di nascita e di morte. Cliccando sulla fotografia appare un breve messaggio della Apple: “Apple ha perso un genio vi- pag. 6 Addio a Steve Jobs adozioni, con procedura riservata ed urgente per quei bambini che sono sottratti ad una decisione abortiva di qualunque tipo.” Il testo chiede ancora d’istituire “un fondo per il sostegno economico di giovani ragazze-madri appartenenti a qualsiasi nazionalità, finalizzato alla prima accoglienza ed all’educazione primaria dei bambini, attraverso l’ero- gazione di somme in danaro per i pri- mi trentasei mesi di vita; di “promuo- vere, in accordo con lo spirito della Legge 194, la riforma dei Consultori, rafforzandone il ruolo sociale di pre- venzione dell’aborto e di sostegno alle famiglie, previa idonea formazione del personale pubblico; di “potenziare, at- traverso i Servizi Sociali dei Municipi il sostegno, sia in termini economici che di assistenza alle famiglie, dei malati gravi e dei portatori di handicap più continua a pag. 5 cristalli & infissi in alluminio, legno-alluminio, pvc, grate, blindati, parquet, tende sole, ristrutturazione interni, au- tomazioni serrande e cancelli, porte per interni VIA TRIONFALE 9306, ROMA info: 339. 5216577 cristalli & infissi in alluminio, legno-alluminio, pvc, grate, blindati, parquet, tende sole, ristrutturazione interni, au- tomazioni serrande e cancelli, porte per interni VIA TRIONFALE 9306, ROMA info: 339. 5216577 serramenti serramenti Inserzione gratuita Inserzione gratuita

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laSvegliaOpinioni Nuove Notizie Il Megafono

Sede legale: via G. Del Santo n° 4, Padova - Iscritto al Tribunale di Bolzano 14/2004

(Supplemento n°1 a Il Megafono di Ottobre 2010)laSveglia

a cura di Riccardo Corsetto

di Valerio Monti Chiediamo al sindaco di Roma Gianni Alemanno, vista la sensibilità al tema dimostrata apertamente nel tempo, che fi ne hanno fatto i buoni propositi per il diritto del nascituro. Che sen-so ha avuto la partecipazione diretta del Popolo della Vita al suo successo elettorale nel 2008? Che fi ne ha fat-to il documento sulla moratoria sul-l’aborto presentato, circa tre anni fa, assieme ai colleghi Meloni, Gasparri, Saltamartini e Mantovano.Alemanno chiedeva per la conferenza programmatica di An, tenutasi a Mila-no nel febbraio del 2008 “una sessio-ne dedicata al diritto alla vita, per dare concretezza alla moratoria sull’aborto e alle iniziative da intraprendere in tale direzione.”“Invitiamo - si disse - tutti gli iscritti e i simpatizzanti a sottoscrivere questo nostro appello perché un partito poli-tico non deve e non può restare indif-ferente”. Ora sono passati tre anni da quegli appelli ed è con grandissimo dispiacere che veniamo a conoscen-za di una proposta di delibera d’ini-ziativa consiliare (ex art. 52 del rego-lamento del Consiglio Comunale di Roma) presentata dal consigliere Pdl Patrizio Bianconi, ma assolutamen-te ignorata dal Campidoglio e dalle commissioni competenti. Istituzione Agenzia Comunale per le adozioni e l’affi damento: questo il titolo della pro-posta. Nel testo si chiede che il sin-daco e la giunta si attivino per istituire “un’Agenzia Comunale per le adozio-ni e l’affi damento – affi nché la donna non si ritrovi sola nella scelta della vita – il cui compito sia quello di favorire le

L’aborto e Alemanno

Accolta la richiesta di non limitare i test di positività alla Tbc ai soli nati a partire dal primo gennaio. a pag. 3

ALLARME TUBERCOLOSI

Bce contraria a salvataggio

►pag. 2

Economia, banche in crisi

Intervista a Michael Zampino

Cinema, L’EredeUccisa da un’auto pirata

►pag. 7►pag. 5

Trovato l’investitore di Allison

di Federica CiglianaA poche ore dal lancio del nuovo iPhone 4s, il gruppo Cupertino an-nuncia la morte di Steve Jobs, ex numero uno e co-fondatore di Ap-ple: “Il mondo è incommensurabil-mente migliore grazie a Steve”.Nella home page della Apple cam-peggia una sua fotografi a in bianco e nero di qualche anno fa, quando era ancora in ottima salute, e accan-to, sulla sinistra, la data di nascita e di morte. Cliccando sulla fotografi a appare un breve messaggio della Apple: “Apple ha perso un genio vi-

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Addio a Steve Jobs

adozioni, con procedura riservata ed urgente per quei bambini che sono sottratti ad una decisione abortiva di qualunque tipo.”Il testo chiede ancora d’istituire “un fondo per il sostegno economico di giovani ragazze-madri appartenenti a qualsiasi nazionalità, fi nalizzato alla prima accoglienza ed all’educazione primaria dei bambini, attraverso l’ero-gazione di somme in danaro per i pri-mi trentasei mesi di vita; di “promuo-vere, in accordo con lo spirito della Legge 194, la riforma dei Consultori, rafforzandone il ruolo sociale di pre-venzione dell’aborto e di sostegno alle famiglie, previa idonea formazione del personale pubblico; di “potenziare, at-traverso i Servizi Sociali dei Municipi il sostegno, sia in termini economici che di assistenza alle famiglie, dei malati gravi e dei portatori di handicap più

continua a pag. 5

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di Simone Salvati L’idea di un salvataggio delle ban-che europee attraverso l’Efsf, ovvero l’European Financial Stability Facility, spaventa il Fondo monetario interna-zionale. Il 5 ottobre il presidente della Bce, Jean Claude Trichet (in foto), ha chiarito di non essere favorevole a fi nanziare fondi di salvataggio. E che l’eventuale fallimento dei gruppi bancari rimarrà una questione na-zionale. Il Fmi da parte sua è certo che la Banca Centrale interverrà alla fi ne ad alterare la concorrenza, rie-vocando lo spettro degli interventi di stato della vecchia Ue. Mario Draghi governatore della Banca D’Italia, che subentrerà a Trichet a fi ne ottobre, ha chiarito che sotto la sua presidenza non ci saranno aiuti di sorta e sarà lo stesso mercato a decidere chi deve restare e chi uscire. I mercati europei intanto reagiscono positivamente alla notizia e sfruttando come effetto-an-nuncio proprio le preoccupazioni del-l’Fmi, guadagnano punti su tutte le piazze. Ormai che il fondo di stabilità Efsf, dotato inizialmente di 440 mi-liardi di euro, non sia più suffi ciente

a difendere le banche dall’instabilità dei mercati è un dato di fatto. Il problema quindi è quali potrebbe-ro essere i suoi futuri sviluppi. Tra le proposte presentate c’è quella di trasformarlo in una banca ma questa soluzioni trova l’ostacolo dei liberisti. Un’alternativa sarebbe quella di per-mettere all’Esfs di partecipare alle aste di rifi nanziamento mantenendo però la sua natura di ente sovrana-zionale, ma anche questa strada tro-va diversi oppositori. Intanto, mentre si discute su come cambiare le cose, l’agenzia di rating Moody’s declassa il debito pubblico italiano ad A2. E lo spread con il Bund, il titolo di sta-to tedesco, continua ad aumentare.

Bce contraria ad aiutare le banche

Moody’s: tagli a banche colpa del Governo

È la «scarsa fl essibilità fi nanzia-ria» del governo italiano uno dei fattori chiave del taglio operato da Moody’s al rating sul debito e sui

depositi di alcuni istituti nazionali. Lo ha spiegato la stessa agenzia in una nota in cui ha sottolineato anche «l’accresciuta incertezza sul medio termine a proposito della volontà dei membri dell’Unione Eu-ropea di sostenere i creditori delle istituzioni». Secondo Moody’s “le banche italiane riceveranno soste-gno, in caso di necessità”. L’agenzia divide la propria valuta-zione degli isituti italiani in tre ca-tegorie.Quelli con alto sostegno sistemico come Unicredit, Intesa San Paolo e Banca Monte dei Paschi di Sie-na; quelle con sostegno moderato, tra cui Banca Carige, Banca delle Marche, Banca Popolare di Mila-no, Banca Sella Holding, Banco Popolare, Credito Emiliano, Credi-to Valtellinese e Unione di Banche Italiane (UBI) e quelle con basso o nullo sostegno. Quanto a Cassa Depositi e Presti-ti e ISMEA il taglio del rating, ha fatto sapere Moody’s, è dovuto al fatto di essere di proprietà pubbli-ca. S.S.

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di Giorgio M. La decisione del tribunale impone l’espletamento dei controlli sanitari preventivi anche sui bambini nati nel Policlinico Gemelli a partire dal feb-braio del 2010, da quando cioè l’infer-miera affetta da Tbc ha iniziato a lavo-rare nel reparto di Neonatologia. Nello specifi co, come si legge nell’or-dinanza fi rmata dal Presidente della terza sezione quater del Tar del Lazio, Bruno Amoroso, “non appare ade-guatamente motivato limitare i test volontari ai bimbi nati nel reparto nel 2011, anche alla luce del principio di precauzione e di prevenzione e tute-la della salute”, in quanto la malattia infettiva “può insorgere e manifestarsi anche con sintomi non evidenti”.Nonostante la pioggia di critiche del Codacons, che ha defi nito il caso del contagio da Tbc “il più grave scandalo sanitario degli ultimi venti anni” arri-vando a presentare un esposto contro il Ministro della Salute, sono ancora molti i nodi da sciogliere, sia sotto l’aspetto scientifi co che delle respon-sabilità, ancora tutte da verifi care; non di meno si può dire dell’atteggiamento della Regione Lazio, che dopo la de-cisione di limitare i controlli ai bambini nati nel periodo dal 1 gennaio 2011 al 27 luglio 2011, ora annullata dal Tri-bunale Amministrativo Regionale, si è affi data alle direttive del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, uffi cialmente “per non entrare in contrasto con le li-nee guida esistenti”.Nel frattempo continuano i controlli de-gli investigatori all’interno e all’esterno della struttura ospedaliera, a seguito dei quali si fa sempre più strada l’ipo-tesi che, visto l’eccessivo numero di contagi – circa 150 –, la diffusione della malattia sia da ricondurre a più portatori. E’ chiaramente incomprensibile come l’allarme Tbc sia tornato in primo pia-no solo nel momento in cui ad esser-ne colpiti siano stati i nostri bambini. In questo clima di grande confusione è lecito domandarsi perché tanto al-

larme, tanta concitazione per il caso del Gemelli, quando nella comunità scientifi ca è ormai assodato che, negli ultimi anni, la positività al test sia cre-sciuto in maniera anomala; il numero dei potenziali malati, inoltre, è desti-nato a salire sensibilmente a causa del fumo che, secondo un recente studio della University of California, aumenta il rischio di contrarre il bacil-lo di Koch.Quali sono dunque le cause della riat-tivazione della tubercolosi? Secondo Nicola Comodo, direttore del diparti-mento di sanità pubblica di Firenze, “sono innumerevoli gli studi che dimo-strano come la Tbc sia diffusa fra le fasce sociali più povere. Per questo – spiega in un’intervista a Repub-blica – la prevenzione, più che con i vaccini, si fa con le iniziative volte a migliorare la qualità della vità delle persone emarginate, che contraggo-no la malattia”. Si fanno portavoce di questo appello la Federconsumatori Lazio e l’Amsi – Associazione medici di origine straniera in Italia –, che ha invitato l’amministrazione regionale a intensifi care la prevenzione sanitaria soprattutto fra i cittadini immigrati, più esposti al rischio di ammalarsi per le diffi cili condizioni igienico-sanitarie, economiche, lavorative, abitative e sociali in cui molti di loro vivono.Non si discosta da queste dichiara-zioni ma rincara la dose il Segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, che – dati alla mano –punta il dito contro le aree chiave del disagio urbano: “Già nel 2008, dalle statisti-che relative alla diffusione del morbo nel Lazio, emergeva che il 70% dei casi proveniva dall’etnia Rom ed il re-stante nella quasi totalità da immigrati asiatici o africani. Nessuno più crede – prosegue Fiore – al fatto che una singola infermiera possa aver cau-sato le cento contaminazioni del Ge-melli; tutti sanno che la tubercolosi è una malattia presente in tutta la città, in particolare nelle zone di Tiburtino,

Centocelle, Torre Angela e Cinecittà, dove sorgono la gran parte dei campi Rom”. Preoccupa, come già è acca-duto in questi anni, la gestione “alla leggera” di importanti questioni legate alla salute pubblica, per la quale an-cora una volta il Tar si ritrova a dover supplire alle gravi carenze ammini-strative della Regione, di cui qualcuno dovrà necessariamente assumersi la responsabilità. Occorre invece man-tenere un livello di attenzione che allo stato attuale non è satisfattivo e rischia di pregiudicare la nostra si-curezza, oltre a quella delle strutture pubbliche.

COS’E’ LA TBCLa tubercolosi o tisi, in sigla TBC, è una malattia infettiva causata da microbatteri, in particolare dal Mycobacterium tuberculosis, chia-mato anche Bacillo di Koch. La causa principale della TB, il Myco-bacterium tuberculosis, è un batte-rio aerobiotico che si divide ogni 16-20 ore, una velocità estremamente lenta in confronto ad altri batteri, che solitamente si dividono in meno di un’ora.Poiché l’MTB ha una parete cellula-re, ma non una membrana esterna, viene classifi cato come un batterio Gram-positivo. Tuttavia, se viene applicata una colorazione di Gram, l’MTB risulta o Gram-positivo in modo estremamente debole, o non mantiene la colorazione, a causa dell’elevato contenuto di lipidi e aci-do micolico della sua parete cellu-lare. L’MTB è un piccolo Bacillus a forma di bastoncello, che può resi-stere a deboli disinfettanti e soprav-vivere in uno stato disidratato per settimane. In natura il batterio può crescere solo all’interno delle cellu-le di un organismo ospite, ma l’M. tuberculosis può essere coltivato in vitro. GM

Tar getta Regione Lazio nel caosAccolta la richiesta del Codacons di estendere i test di positività alla Tbc ad altri 2mila neonati. Cresce intanto la preoccupazione dell’opinione pubblica per la salute dei cittadini

ALLARME TUBERCOLOSI

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di Valerio MontiChe pensa del recente Refe rendum sul Nucleare?“E’ stato sicuramente un grande segno di maturità democratica. Una scelta “necessaria”, per ché l’Italiano ha avuto paura per Chernobyl e per Fukushi ma, dove ad oggi dopo quattro mesi dal di-sastro la radioattività è oltre 300 volte il normale, e nel raggio di 20 chilometri sono solo città fantasma e carcasse di animali. L’italiano ha impara to, a guar-dare alle “fonti rinno vabili” dall’energia prodotta dal sole. L’energia del sole si può sfruttare grazie al solare termico ovvero alla produzione di acqua calda, alle celle solari ovvero alla trasforma-zione della luce in energia elettrica o al cosiddetto solare termodinamico, l’energia del sole crea i movimenti atmo sferici e dunque l’eolico, i venti formano le onde, l’evaporazio ne del-l’acqua e le precipitazio ni che a loro volta alimentano i bacini idroelettrici; la gravita zione crea le onde di marea; il calore del nucleo terrestre la geoter-mia. Col Referendum si è valutato an-che la natura econo mica, dell’impatto ambientale, e dell’inquinamento. Si è sottoli neato anche l’interessamento di un gran numero di operatori alla ge-stione degli impianti. Insom ma la vitto-ria schiacciante non è arrivata a caso.Si è detto critico circa la discari ca di Allumiere.L’area individuata è stata triste mente denominata “Cittadella dei rifi uti”, per la maggioranza ricoperta da macchia mediterra nea di pregio e quindi di notevo le importanza. Se consideriamo anche la vicinanza con il porto di Civi-tavecchia e con le due centrali ENEL, è evidente come l’area in questione, ed il suo ambiente circostante, siano già messi a dura prova. Il concetto di “area metropolitana” dovreb be essere in pri-mis fi nalizzato a un riequilibrio e ad un migliora mento dei rapporti economici e sociali tra la Capitale e i comuni della Provincia di Roma e non essere invece strumentalizato per risolvere problema-tiche che la Capitale stessa non riesce ad affrontare, com’è da tempo con la gestione dei rifi uti. Allumiere non e’ un sito idoneo, e la pro cedura utilizzata da Governo e Campidoglio non rispettano le necessarie attenzioni di pro cedura e di condivisione con il territorio.E’ stato ideatore e sostenitore di “Consolidiamo.org”, il network del Sociale di Roma e Provin cia. Cos’è?

Uno strumento attraverso il quale crea-re momenti di accre scimento culturale e di politica sociale, e di informazione per gli organismi che operano nel set-tore sociale e sanitario. Il progetto si sviluppa dagli stessi valori d’impegno sociale e di so lidarietà che hanno ani-mato nel quartiere Aurelio le tre gior-nate relative alla festa del volonta riato e della solidarietà “Con… solidiamo”, svoltasi a Roma nel novembre 2010, sulla disabilità, sugli anziani, sui mino-ri, sugli immigrati con la partecipazio ne di numerose associazioni e cooperati-ve. L’intento è offrire ad Associazioni e Cooperative uno spazio online gratuito dove far conoscere le innumerevoli op-portunità di impegno sociale esistenti sul territorio.Lei è vice-presidente della Com-missione Politiche Sociali - Quali-tà della Vita della Provin cia. A che livelli di qualità vivono gli abitanti dell’hinterland roma no rispetto alle altre province?Abbiamo la fortuna di avere una pro-vincia organizzata e ben amministra-ta. Siamo fortunati di avere la città di Roma e la Regione Lazio che proteggo-no dall’esterno la credibilità e fornisco-no quelle opportunità di supporto che sono l’anello infrastrutturale importante ba sata su un’economia moderna e in-dustriale, sul terziario e sul la piccola e media impresa. La situazione generale però non e’ incoraggiante. Nella Provin-cia si sono registrate quest’ultimo anno 170 mila persone in cerca di occupa-zione, la cassa inte grazione aumenta-ta dal 2008 al 2011 del 782,1%, una popo lazione che si insedia sempre più nell’hinterland, una struttura demogra-fi ca sempre più anzia na, i consumi che diminuiscono e aumenta la domanda credi tizia, il numero delle imprese cre-sce ma il valore aggiunto prodotto nei prossimi anni è de stinato a diminuire rispetto alle altre grandi aree metropo-litane. Occorre trovare misure e rime di per uscire quanto prima dal pantano.Molti sostengono che le Provin ce siano enti inutili. Lei che ne pensa?Così come sono sono inutili nel loro complesso. Ovviamente va preso in esame caso per caso. Province sotto 500.000 abitanti sono da abolire.Quelle come Roma e gli attuali capo-luoghi di Regione sono in dispensabili, ma potremmo star meglio se fosse attuata la leg ge sulle aree metropoli-tane, e quindi è auspicabile la creazio-

ne dell’area metropo litana di Roma. Le province costano allo Stato 17 miliardi di euro all’anno, ma non solo per il loro funzionamento, so prattutto per i compiti di ma nutenzione strade, scuole, formazione, lavoro e tanti altri importantissimi compiti che co munque in caso di abolizione dovrebbero esse-re passati ad altro ente che prima di entrare a regime potrebbe fa alzare i costi. Non so a questo punto dove sia il male minore.Ciampino e Castelnuovo di Porto sono i primi due comuni della pro-vincia per quanto con cerne la rac-colta differenziata. Roma invece se la passa mali no a fronte di 630 mi-lioni paga ti dai cittadini ogni anno. Molti chiedono il porta a porta, altri le isole ecologiche. Qual’è la solu-zione secondo lei?Ovviamente tutte e due.L’una sarebbe inutile se non ci fosse l’altra. Non basta un progetto sullo smaltimento, serve una cittadinanza attiva, consapevole che l’effetto Na poli è dietro l’angolo. Roma non raggiunge il 20% della raccolta differenziata, ha tre siti di raccolta rifi uti, un’area di com-postaggio nel Comune di Fiumicino e la chiusura di Malagrotta prevista per fi ne anno. La Provincia ha rag giunto record importanti: tre aree di compostaggio, tre di scariche importanti sul territo rio, la differenziata al 60% e un’importante azione di edu cazione verso i cittadini Cre do che questo dica tutto.Recenti sentenze del Con siglio di Stato e del Tar han no stabilito che nelle gare di appalto pubblico le aziende posso ricorrere all’istituto dell’avvalimento anche per i requi-siti soggettivi e per le certifi cazioni di qualità. Che ne pensa?Si tratta di una sentenza di rompente. Le certifi cazioni sono una cer tezza di qualita’ e di regolari tà, e soprattutto una garanzia per i cittadini.Si sente ultimamente dire che il Pre-sidente Zingaretti sarà il prossimo candidato sindaco al Comune di Roma per il centro-sinistra. Ce lo confer ma?Ho imparato che quando si fa il nome di un candidato due anni prima, è solo per bru ciarlo. Però Nicola Zingaretti è il miglior candidato che la Capitale può sperare di avere in un momento di crisi della politica, economica e deriva cul-turale. Sentiremo parlare di lui.

“Ad Allumiere discarica non idonea”PROVINCIA DI ROMA. INTERVISTA AL CONSIGLIERE DANILO AMELINA

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di Michele Angelotti Allison Owens è morta. Questa la triste certezza, dopo le tante ipotesi formulate in seguito alla scomparsa della ventitreenne dell’Ohio, dal rapi-mento all’allontanamento volontario. Le ricerche sono iniziate Domenica 2 ottobre, quando la giovane uscita per fare jogging non ha fatto ritorno alla casa che condivideva con le amiche e colleghe dell’agenzia turistica “Back-roads”, e si sono concluse, nel modo più terribile, quando una pattuglia dei Carabinieri ha rinvenuto il cadavere della guida turistica americana, river-so in un fosso a lato della Statale 69, nei pressi di San Giovanni Valdarno. La morte di Allison, non è stata l’unica certezza di questo caso. Gli inquirenti sono stati sin dall’inizio sicuri, che la causa della disgrazia fosse da im-putare ad un pirata della strada. Pira-ta costituitosi poi una settimana dopo l’incidente, dichiarando alle autorità di avere avuto un colpo di sonno e di non essersi accorto di aver travolto la ragazza.«Mio padre si è reso conto solo gio-vedì sera di essere lui l’ automobilista pirata che ha ucciso Allison, la raga-zza americana - ha raccontato il fi glio dell’uomo che ha travolto la giovane, un imprenditore di 55 anni di Incisia, provincia di Firenze. “Da due giorni eravamo a Milano per la fi era inter-nazionale dell’ edilizia e giovedì sera in hotel abbiamo visto al tg le immagini del luogo dell’ incidente e sentito che cercavano un’ auto. È stato in quel momento che mio padre è diventato bianco come un cencio, si è coperto il volto con le mani e ha urlato: “Sono io, sono io, è stato quando ho avuto quel colpo di sonno: oddio, partiamo subito, dobbiamo andare dai carabin-ieri”. La giovane è stata travolta mentre attraversava la SS69, non accorgen-dosi della vettura anche a causa della musica dell’I-POD che aveva con sé. Tale tesi è avvalorata dai medici le-gali dell’Università di Siena, pur in attesa dell’autopsia. Questa ipotesi aveva lasciato qualche domanda an-cora aperta, ad esempio non sono stati ritrovati segni di frenata, pezzi di carrozzeria o tracce di sangue sulla strada, era inoltre apparso strano che

nessuno avesse visto o sentito un in-cidente così drammatico in una strada molto traffi cata, in una zona peraltro densamente abitata.La pirateria stradale è, purtroppo, un fenomeno in netto aumento. Si pensi che nel solo 2010, secondo l’ Osser-vatorio il Centauro-Asaps i casi ac-certati di pirateria sono stati 585, con 98 vittime e 746 feriti, e dal 2008 le vittime di questo crimine, si contano in 300 unità. Nel primo semestre del 2011, la tendenza è in ulteriore au-mento, i dati riportano un +39%, con una media di 2 morti e 16 feriti a set-timana. Altro dato su cui rifl ettere è quello che sottolinea come nel 20% dei casi il pirata della strada è risul-tato essere sotto l’effetto di droga o alcol, dato sicuramente sottostimato( si parla di una percentuale superiore al 50%), dato che non è possibile avere indicazione certe su coloro non colti in fragrante o nell’immediatezza dei fatti. Sono dati impressionanti, che non possono non indurre ad una rifl essione che, oltre che soffermarsi sull’orrore di un delitto tanto vigliacco, cerchi di porre un freno ed un limite ad un fenomeno così dilagante. Una pro-posta che viene avanzata periodica-mente, solitamente sull’onda emotiva di fatti tragici, ma che non ha mai tro-vato concreta applicazione, è quella dell’introduzione di una fattispecie di reato autonoma, denominata “omici-dio stradale”. Ad oggi il codice penale prevede come circostanze aggravanti all’omicidio colposo la violazione delle norme sulla circolazione stradale e l’abuso di sostanze alcoliche o psicotrope. Le circostanze aggravanti possono es-sere però bilanciate dalle circostanze attenuanti, condizione che fi nisce spesso per produrre pene lievi con i colpevoli che, in alcuni casi, non var-cano neppure le soglie del carcere. Un reato autonomo, con pene sen-sibilmente più elevate dell’omicidio colposo, potrebbe dunque svolgere il doppio ruolo di impedire che la pena per i colpevoli subisca abbattimenti eccessivi in fase di applicazione della legge e di deterrente a comportamenti delittuosi. La versione del colpo di sonno non

convince gli inquirenti. E ancor meno che Stefanoni non si sia accorto di aver investito una per-sona. Il fatto poi che l’ auto, una Volvo color verde bottiglia, sia stata portata da un carrozziere di Prato il giorno dopo l’ incidente (lunedì) fa pensare a un tentativo di occultamento delle prove. Anche la decisione di costitu-irsi non appare così spontanea: «Non aveva altra scelta, gli eravamo addos-so» hanno detto i carabinieri di San Giovanni Valdarno, a cui sono arrivati dagli Usa i complimenti della Fbi “per la rapidità delle indagini”. Il cerchio quindi si è chiuso, grazie anche alla vernice lasciata dall’ auto dell’imprenditore sul guardrail e dalle fotografi e di un autovelox a poca dis-tanza dal luogo dell’ impatto.

Il pirata della strada ha un nomeLa giovane americana era uscita di casa per fare jogging. Non è più tornata

CRONACHE

bisognosi.” Tutti i prolife, di Roma e non solo, hanno provato un cer-to imbarazzo a dover constatare che la proposta non è mai stata discussa nella commissione Politi-che Sociali, entro i 45 giorni come stabilito da regolamento comunale. Dal 12 gennaio 2009 sono passati 16 mesi. Della proposta di Bianco-ni, non si sa nulla. Insabbiata. La commissione che avrebbe dovuto discuterne seriamente fu disertata. Le nostre fonti dicono che oltre al fi rmatario fosse presente solo l’On. Ozzimo del Partito Democratico. Paradossalmente, sembra che il niet alla discussione sia partita dal capo segreteria di Alemanno, An-tonio Lucarelli, un passato in Forza Nuova, partito politico cattolico tra-dizionalista da sempre impegnato in difesa del diritto alla Vita. Il testo di Bianconi, per quanto di competenza nazionale più che locale, dovrebbe essere portato in discussione, come previsto dal regolamento. Questo documento, giusto o non giusto, certamente perfettibile come tutte le umane cose, dovrebbe essere portato in discussione anche solo per riaprire il dibattito sulla questio-ne. Se non lo impone un imperativo morale, lo imporrebbe il regolamen-to del Comune di Roma. ■

segue dalla prima

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sionario e creativo e il mondo ha perso un incredibile essere umano. Quelli di noi che hanno avuto la for-tuna di conoscerlo abbastanza, e di lavorare con lui hanno perso un grande amico e un mentore d’ispira-zione. Steve lascia una compagnia che solo lui avrebbe potuto creare e il suo spirito sarà per sempre alla base di Apple”.E’ attivo anche un link su cui con-dividere pensieri, ricordi e condo-glianze. Steve Jobs combatteva da diversi anni la sua battaglia contro una rara forma di tumore al pan-creas ma anche durante la malat-tia ha continuato a lavorare inten-samente per la Apple di cui era considerato il corpo e l’ anima. Già nel 2004 e poi nel 2009 si allontanò dalla Apple per motivi di salute

e nell’agosto scorso lasciò defi niti-vamente il ruolo di amministratore delegato raccomandandolo a Tim Cook, già direttore operativo: in quell’occasione annunciò l’addio dalla Apple. Tutto il mondo gli rese omaggio e tutti capirono che era un segnale si-gnifi cativo del peggioramento della sua salute. Ad agosto, come oggi, su tutti i social network girò il famoso video del suo toccante messaggio agli studenti di Stanford, nel 2005, considerato da tanti il suo testa-mento. L’esortazione a quei ragazzi fu “Stay hungry, stay foolish”, cioè “siate affamati, siate folli”. Adam Lashinsky nell’ultima edizione del magazine “Fortune” rivela interes-santi aneddoti sulla Apple, sulla sua gestione interna e sulla personalità di Jobs. Rivela che nel 2008 il lancio dell’iPhone 3G e del servizio Mobi-leMe non furono un grande succes-so perchè ci si accorse di molteplici malfunzionamenti che rallentavano i tempi di caricamento di qualun-que operazione mandando diverse volte i server fuori uso. Steve Jobs convocò così l’intero team di Mobi-leMe ed accusò tutti di “offuscare la reputazione di Apple”, aggiungendo che si sarebbero dovuti “odiare re-ciprocamente” e nominò nuovi diri-genti per supervisionare lo staff di MobileMe. Jobs in quella occasione dichiarò “Can anyone tell me what Mobile-Me is supposed to do? So why the f*** doesn’t it do that?”. Jobs svol-geva il suo ruolo dirigenziale con grande determinazione e grinta. Spesso diventava un vero e pro-prio “corporate dictator”: prendeva decisioni su qulasiasi questione, da quella più importante fi no a quella più insignifi cante e futile come la progettazione del bus-navetta che trasporta i dipendenti da Cupertino a San Francisco oppure quello che deve essere servito alla caffetteria.Sembra inoltre che usava appostar-si fuori dai negozi della Apple per sondare personalmente le prefe-renze dei suoi consumatori. Insom-ma, pare che tendesse a tener sotto controllo tutto in casa Apple, dentro e fuori gli uffi ci. Il mondo ricorda Steve Jobs per il Macintosh, l’iPod, l’iPhone e l’iPad e per la rivoluzione tecnologica portata avanti grazie al suo genio.

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di Chiara ManfrediniE’ uscito in venti copie, in sedici città italiane, il fi lm “L’Erede”, lungometrag-gio indipendente, opera prima del re-gista italo francese Michael Zampino, uscito nelle sale lo scorso 8 luglio, prodotto da Panoramic e distribuito da Iris Film.Un intenso Noir italiano sceneggiato a quattro mani con Ugo Chiti, importan-te fi rma della fi lmografi a italiana (Ita-lians, Manuale d’amore, Gomorra). Interpretato da Alessandro Roya, Tre-sy Taddei, Davide Lorino e Guia Jelo, il fi lm racconta la storia di Bruno, me-dico milanese, che dopo la morte del padre scopre di possedere una villa immersa nella natura degli Appennini marchigiani, di cui fi no ad allora non sapeva l’esistenza. Un’eredità che si rivelerà molto diffi -cile e che segnerà per sempre la sua esistenza. La conoscenza dei vicini lo farà preci-pitare in una spirale di sospetti, rivela-zioni e segreti che lo costringeranno ad entrare in contatto con una parte sconosciuta di sé. Convincenti le in-terpretazioni degli attori: il realismo e la compostezza di Alessandro Roja nella parte di Bruno, la brutalità spa-ventosa fi n dalle prime scene di Da-vide Lorino (Giovanni), la volontà di evasione di Trecy Taddei (Angela) e la rabbia esplosiva di Guia Jelo (Paola), quasi ipnotica ma mai sopra le righe.Né abbiamo parlato con il regista

Michael Zampino, che ha risposto a qualche nostra domanda.Come nasce questo fi lm?“L’idea di questo soggetto è scatu-rita dal dialogo con una mia amica americana alla quale raccontavo di aver ricevuto in eredità alla morte di mio padre una casa in Abruzzo di cui non sapevo l’esistenza. Dopo questo incontro ho cominciato a scrivere in-sieme ad Ugo Chiti la sceneggiatura del fi lm.”Il claim del fi lm è “Le colpe dei pa-dri ricadranno sui fi gli” è sempre così?“In questo caso credo che l’intensità della rabbia di Paola debba essere letta non come cattiveria ma piuttosto come una reazione ad una profonda sofferenza causata da una ferita che non si è mai rimarginata. L’esasperazione verbale e gestuale della donna è causata dalla necessità di un riscatto materiale, che in questo caso è rappresentato dalla casa, che Paola si illude possa colmare le fru-strazioni e i vuoti interiori accumula-ti nell’arco di una vita a causa di un uomo che evidentemente deve avere amato tanto ma dal quale non ha rice-vuto una ricompensa affettiva.”Come mai la scelta di realizzare un fi lm di genere, poco o per nien-te esplorato dal cinema italiano e in forte concorrenza con quello americano dove il thriller è un vero cult?“L’obiettivo era quello di scrivere una storia che si potesse realizzare e che potesse trovare una sua degna collo-cazione nel mercato del cinema. Un progetto che potesse coniugare di-versi fattori: un budget ridotto, quali-tà artistica e soprattutto la possibilità di trovare uno spazio di fruizione nel mercato. Abbiamo puntato sulla qualità della sceneggiatura e della recitazione, con una scrupolosa scelta del cast e nel-lo stesso tempo abbiamo cercato di condensare la lavorazione del fi lm in poche settimane, per l’esattezza ven-ticinque giorni di riprese, in un’unica grande location, un casale nelle Mar-che, con poca troupe, poche luci ma esaltando la qualità dei dettagli e della recitazione.

Assolutamente riuscita la combi-nazione inaspettata tra azione, su-spense e momenti esilaranti.“L’Erede è un fi lm di genere con inat-tesi momenti di comicità ed umorismo. A tratti l’azione è interrotta da scene comiche, un aspetto questo che mi sembra sia stato molto apprezzato. L’intento originale era quello di far coabitare nello stesso genere tinte contrapposte e di realizzare un pro-dotto diverso sia per il pubblico che per gli addetti ai lavori, al di fuori del solito modello riproposto dal cinema italiano, che va dalla commedia gene-razionale al dramma sociale. Non so si è trattato di coraggio o di incoscienza l’aver voluto realizzare un fi lm di genere in Italia.Spiazzante il fi nale che ogni spetta-tore può riscrivere a modo suo.“Un’altra scelta che giudico singolare è stata questa: un fi nale aperto, che quasi interrompe bruscamente la sto-ria, libero a molteplici interpretazioni. La speranza che Bruno dopo esse-re entrato in contatto con una parte sofferta delle sue origini e della sua storia non riesca a voltare pagina e a tornare alla sua vita come se niente fosse accaduto, ma che questa storia possa essere entrata a far parte defi -nitivamente di sé.”Qual è il bilancio di questa espe-rienza?Sicuramente positivo, sono ricono-scente a questo fi lm per avermi dato l’opportunità di lavorare con persone che hanno più esperienza di me e di essere riusciti collettivamente a far vi-vere un progetto modesto a livello di budget ma ambizioso artisticamente.Con questa opera prima spero di spingere altri registi a fare un passo in avanti, vorrei essere un esempio di “temerarietà oculata” e invitare a chi fa questo lavoro ad avere “gli occhi più grandi della pancia”.Quali sono i suoi progetti futuri? Ci può anticipare qualcosa?Sempre con la collaborazione di Ugo Chiti sto lavorando a due sceneg-giature: un thriller melo che coniuga tensione e atmosfere tipiche del melo-dramma e un fi lm che parla di guerra tra i sessi, una storia drammatica.

L’Erede, un noir tutto italianoIl regista: “Vorrei essere un esempio di temerarietà oculata e invitare chi fa questo lavoro ad avere gli occhi più grandi della pancia”

CINEMA. INTERVISTA A MICHAEL ZAMPINO

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