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L’alta finanza che ha creato la crisi mondiale ora pretende di risolverla. E gli italiani non possono decidere per sé col voto. laSveglia Opinioni Nuove Notizie Il Megafono Supplemento n°3 a Il Megafono di Novembre 2011 a cura di Riccardo Corsetto Votare o non votare? This is a question. di Guglielmo Giacinti Amleto aleggia sulla crisi italiana. Voto o non voto? This is the question? Per il presidente Giorgio Napolitano il voto sarebbe una sciagura per lo spread. Berlusconi avrebbe voluto votare, come pure molti elettori del Pdl, ma i sondaggisti lo sconsigliano diversa- mente. Il “fedele” Confalonieri lo avverte: “Se le azioni Mediaset continuano a scen- dere ai tuoi figli resterà poco. Nel Pdl a volere il voto “subito” senza se e senza ma sono Rotondi, Bram- billa, Gelmini, Romani e Santanché. A puntare sul governissimo sono in- vece Lupi, Scajola, Fitto, Frattini, Cic- chitto, e Prestigiacomo. Gli ex An vogliono votare. Specie Mat- teoli e Giorgia Meloni. Alemanno inve- ce non preme per l’urna. Da tempo si dice stia parlando con Fini. Di cosa si può solo immaginare. La Lega vuole il voto, altrimenti reste- rà all’opposizione del governo Monti. Casini, quello che ha rubato a Ber- lusconi i parlamentari Bonciani, Car- lucci e D’Ippolito, dice sì al governo tecnico, ma non vuole entrarci perso- nalmente. Dopo il “tradimento” di Fini è il maggior responsabile della caduta di Berlusconi. Sogna il Quirinale. Il Pd vuole un governo tecnico fino a primavera, poi il voto. A Bersani sarebbe andato comodo il voto subito, per salvarsi dalle primarie e dai vari Renzi in ascesa. Ma non è un kamikaze: meglio aspettare. Il “piccolo” Renzi è ben felice del go- COMANDANO I BANCHIERI Intervista a Giusy Lauriola Pittura Cinema pag. 7 pag. 6 Al via il Festival di Torino Inserzione gratuita Inserzione gratuita Indagato per slot machine pag. 4 Ponzellini nei guai www.loveangels.it pag. 2 Corsetto presenta esposto in Procura pag. 3 www.loveangels.it E’ Plutocrazia? Via Gradoli, esposto in Procura su cantine info: [email protected] 339.6529021 verno tecnico. Si prepara a fare lo scalpo a Gargamella-Bersani. Di Pietro vuole il voto. Ma alla fine ap- poggerà Monti. Fa il bastian contrario, agitando strumentalmente lo spettro della grande finanza, ma l’obiettivo è rubare consenso al competitor Pd. Vendola guarda. Gli conviene il go- verno a tempo poi se la giocherà con Renzi. Scilipoti: tanto rumore per nulla. Ave- va appoggiato il governo Berlusconi nella mozione di fiduca a dicembre del 2010, tradendo l’Italia dei Valori. (...) continua a pag. 4

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Settimanale d'informazione e opinione

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1laSveglia

L’alta fi nanza che ha creato la crisi mondiale ora pretende di risolverla. E gli italiani non possono decidere per sé col voto.

laSveglia

Opinioni Nuove Notizie Il MegafonoSupplemento n°3 a Il Megafono di Novembre 2011

a cura di Riccardo Corsetto

Votare o non votare? This is a question.di Guglielmo Giacinti

Amleto aleggia sulla crisi italiana. Voto o non voto? This is the question?Per il presidente Giorgio Napolitano il voto sarebbe una sciagura per lo spread. Berlusconi avrebbe voluto votare, come pure molti elettori del Pdl, ma i sondaggisti lo sconsigliano diversa-mente. Il “fedele” Confalonieri lo avverte: “Se le azioni Mediaset continuano a scen-dere ai tuoi fi gli resterà poco. Nel Pdl a volere il voto “subito” senza se e senza ma sono Rotondi, Bram-billa, Gelmini, Romani e Santanché. A puntare sul governissimo sono in-vece Lupi, Scajola, Fitto, Frattini, Cic-chitto, e Prestigiacomo.Gli ex An vogliono votare. Specie Mat-teoli e Giorgia Meloni. Alemanno inve-ce non preme per l’urna. Da tempo si dice stia parlando con Fini. Di cosa si può solo immaginare. La Lega vuole il voto, altrimenti reste-rà all’opposizione del governo Monti.Casini, quello che ha rubato a Ber-lusconi i parlamentari Bonciani, Car-lucci e D’Ippolito, dice sì al governo tecnico, ma non vuole entrarci perso-nalmente. Dopo il “tradimento” di Fini è il maggior responsabile della caduta di Berlusconi. Sogna il Quirinale. Il Pd vuole un governo tecnico fi no a primavera, poi il voto. A Bersani sarebbe andato comodo il voto subito, per salvarsi dalle primarie e dai vari Renzi in ascesa. Ma non è un kamikaze: meglio aspettare.Il “piccolo” Renzi è ben felice del go-

COMANDANO I BANCHIERI

Intervista a Giusy Lauriola

Pittura Cinema

►pag. 7►pag. 6

Al via il Festival di Torino

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Indagato per slot machine

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Ponzellini nei guai

www.loveangels.it

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Corsetto presenta esposto in Procura

►pag. 3

www.loveangels.it

E’ Plutocrazia?

Via Gradoli, esposto in Procura su cantine

info: [email protected] 339.6529021

verno tecnico. Si prepara a fare lo scalpo a Gargamella-Bersani.Di Pietro vuole il voto. Ma alla fi ne ap-poggerà Monti. Fa il bastian contrario, agitando strumentalmente lo spettro della grande fi nanza, ma l’obiettivo è rubare consenso al competitor Pd.Vendola guarda. Gli conviene il go-verno a tempo poi se la giocherà con Renzi. Scilipoti: tanto rumore per nulla. Ave-va appoggiato il governo Berlusconi nella mozione di fi duca a dicembre del 2010, tradendo l’Italia dei Valori. (...) continua a pag. 4

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di Andrea FurettoE’ stato presentato questa settimana un esposto presso la Procura della Repubblica di Roma su “gravi irrego-larità che insisterebbero in Via Grado-li, la traversa di Via Cassia, resa nota dallo scandalo Marrazzo.”A presentare l’esposto è stato Riccar-do Corsetto, giornalista, e portavoce romano Mpi con delega al XX Muni-cipio. “Le denunce dei residenti e dei comi-tati di zona – ha fatto sapere Corset-to - a quanto pare non hanno smos-so quanto occorre le autorità locali competenti, in merito alla presenza di numerosi alloggi ricavati da anguste cantine di pochi metri quadri e privi spesso di fi nestre.”Si tratterebbe in sostanza di locali senza certifi cati di abitabilità, affi ttati a persone prive di permesso di soggior-no, sovente senza alcun contratto di locazione. “Abbiamo chiesto alla magistratura – ha dichiarato Corsetto - di verifi care se tali condizioni persistano ancora, come denunciano da anni molti resi-denti e in particolare il comitato cit-tadino per via Gradoli presieduto da Carlo Maria Mosco. In via Gradoli non ci sarebbe solo

CANTINE AD USO ABITAZIONE. CHE RISCHIO?

in ballo una questione di degrado. Il caso Marrazzo contribuì a svelare all’opinione pubblica una situazione in verità annosa, caratterizzata dalla proliferazione di attività illecite - dal-lo spaccio di droga alla prostituzione – importate dai transessuali, per lo più di origine brasiliana, che vivono nella zona. Ragione principale dell’esposto, ha chiarito Corsetto, aldilà del degrado, è scongiurare che possano verifi carsi ulteriori incidenti in questi alloggi pre-cari, attrezzati con bombole a gas non a norma, ai piani sotterranei di palaz-zine residenziali. Se sarà dimostrata questa situazione, allora si dovrà ca-pire chi non è intervenuto dolosamen-te in questi ultimi anni.” Un incidente del resto è già accaduto nel 2009. Proprio di fronte al palazzo che reca il numero civico 96, quello passato ormai alla cronaca per aver ospitato prima un covo delle Brigate Rosse, e poi l’appartamento di Na-talie, quello in cui si consumò il caso dell’ex presidente della Regione La-zio, Piero Marrazzo.Sulla vicenda si batte da anni il comi-tato per via Gradoli, che scrisse nel-l’aprile scorso, una lettera all’ormai ex presidente del consiglio Silvio Berlu-

sconi.“I residenti – riportava la missiva - per-seguono con forza l’obiettivo di riqua-lifi care in via defi nitiva e permanente Via Gradoli, ma a tal fi ne è necessario sgomberare le unità immobiliari irre-golari site nei civici interessati dai fe-nomeni di abusivismo e sfruttamento, anche al fi ne di evitare la permanenza di centinaia di bombole GPL nei piani interrati. La lettera chiedeva poi di ri-classifi care catastalmente gli immobili suddetti, procedere alla demolizione degli impianti tecnologici al fi ne di evi-tare nuove locazioni e infi ne di eserci-tare l’azione penale per coloro che si sono resi responsabili.”

Via Gradoli, esposto in Procura

Riccardo Corsetto, giornalista. Ha presentato un esposto in Procura

Alcune delle cantine di 15 metri quadri adibite ad uso casa. A destra una residente del comitato per via Gradoli durante un sit-in

A dicembre del 2009 ci fu un’esplosione nella strada dello scandalo Marrazzo. Non ci furono per fortuna feriti. L’incendio fu causato dallo scoppio di una cucina alimentata da una bombola di gas. Il seminterrato andato in fi amme era abitato da alcuni cingalesi che al momento dell’arrivo della polizia non erano in casa. Tali alloggi, di 15 metri quadri ciascuno, sono ricavati da scanti-nati che parrebbero privi di certifi cato di abitabilità.

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E’ Plutocrazia? ITALIA, SOVRANITA’ MUTILATA

di Simone SalvatiL’Italia come un’azienda. Commissa-riata dopo i fallimentari tentativi della sua governance, di ridurne l’ingente indebitamento. Come amministratore straordinario viene nominato l’eco-nomista Mario Monti, uomo di lunga esperienza con un brillante curriculum accademico. Il debito pubblico italia-no ha raggiunto l’astronomica cifra di quasi 2000 miliardi di €, di cui 200 miliardi sono in Btp in scadenza ad aprile. Un tasso di interesse come quello attuale o maggiore per quella data, metterebbe a serio rischio l’inte-ro Paese che avrebbe un’esposizione fi nanziaria insostenibile. Per una par-te del Paese il tentativo di instaurare un governo tecnico rappresenterebbe quindi un’inevitabile quanto necessa-ria azione per tentare di ridare fi ducia ai mercati. “Fallire in questo tentativo” ha avvertito Napolitano, signifi chereb-be andare dritti verso elezioni antici-pate e quindi ad un vuoto di governo temporaneo. “La particolare fragilità del nostro paese - sostiene il capo dello Stato - sta nell’altissimo debito pubblico accumulato nel passato. “E’ perciò indispensabile recuperare la fi ducia degli investitori e delle istitu-zioni europee, operando senza indu-gio nel senso richiesto.” “E’ una responsabilità - dice anco-ra Napolitano - che avvertiamo ver-so l’intera comunità internazionale, a tutela della stabilità della moneta comune e della stessa costruzione europea, oltre che delle prospettive di ripresa dell’economia mondiale”. Un’emergenza che Monti pochi istan-ti prima aveva descritto così: “In un momento di grande diffi coltà il Paese deve vincere la sfi da del riscatto, deve

tornare a essere elemento di forza e non di debolezza di un’Unione euro-pea di cui siamo stati fondatori e di cui dobbiamo essere protagonisti”. E per vincere questa sfi da, osserva ancora Napolitano, “non ci sono dubbi che Monti sia la persona più indicata, in quanto personalità indipendente, ri-masta sempre estranea alla mischia politica e dotata di competenze ed esperienze che ne fanno una fi gura altamente conosciuta e rispettata in Europa e nei più larghi ambienti inter-nazionali”. Il debito pubblico italiano è però dete-nuto da paesi stranieri, primo tra tutti la Francia che, con 511 milardi di euro è il maggior creditore estero. E la pau-ra che Monti ed il suo esecutivo di fi -nanzieri, ancor prima che accademici, possa danneggiare l’Italia a favore di logiche di difesa degli interessi fi nan-ziari internazionali, è avvertita da più parti, in quello che molti defi niscono il “governo delle banche”. La Francia e la Germania, esponendosi fi nan-ziariamente nei confronti dell’Italia non hanno compiuto nessun “atto di eroismo, per salvare l’Europa” come invece sostenuto dalla coppia Merkel-Sarkozy. Hanno invece benefi ciato, come ogni esperto investitore, di un tasso di interesse tra i più elevati mai registrati. Non giustifi cato peraltro da un altrettanto elevato rischio-paese, ma creato ad arte da fantasiosi de-classamenti delle agenzie di rating, prima tra tutte Moody’s. Mentre ora che il rischio diviene concreto e giusti-fi ca un tasso così alto, l’investimento di questi grandi paesi esteri diventa molto meno redditizio. E si decide al-lora a livello europeo di imporre all’Ita-lia, con un’ingerenza ai limiti del colo-

nialismo, misure di “lacrime e sangue” per poter ripagare questi esigenti cre-ditori. In questo senso Monti ed il suo governo tecnico, sono visti da Paolo Barnard, giornalista italiano esperto di economia, come le “maschere fune-bri di questa nazione”, spregiudicati esattori al servizio delle potenze este-re. Con una lettera-appello pubblicata l’11 novembre, Barnard aveva esorta-to Berlusconi a resistere e a «salvare la nazione» ricordando che l’Euro «fu disegnato precisamente per affossare gli Stati del sud Europa, fra cui l’Ita-lia». “Se l’Italia verrà consegnata dal golpe fi nanziario in atto contro di noi, e da elettori sconsiderati e ignoranti, nelle mani del Partito Democratico, per noi sarà la fi ne», proseguiva Bar-nard. «Sarà l’entrata trionfale a Roma dei carnefi ci del Neoliberismo più im-pietoso, sarà la calata della Shock Therapy su un popolo ignaro, cioè il saccheggio del bene comune più scientifi camente organizzato di ogni tempo, quello che nell’Est europeo ha già mietuto più di 40 milioni di vite in due decadi, senza contare le sof-ferenze sociali inenarrabili che porta con sé.” E di “colpo di Stato fi nanziario di pro-porzioni storiche” nei confronti dell’Ita-lia parla anche l’economista america-no Micheal Hudson. Quel che è certo è che l’Italia dell’Euro, quella che ha perso, rinunciando alla sovranità della moneta, l’arma della svalutazione che per anni ha sostenuto la crescita eco-nomica, non è mai stata così vicina al default. E che davvero ci sono dittatu-re più lievi di certe democrazie in cui imperano le “plutocrazie”.Plutocrazie spesso nascoste che oggi sembrano gettare la maschera.

Lo stipendio medio dei banchieri europei e americani, lo scorso anno, è cresciuto del 36%, attestandosi a 9,7 milioni di dollari. Il dato è il risultato di una ricerca e un confronto di dati realizzati dal quotidiano economico inglese “Financial Times”. In cima alla lista dei più pagati, il direttore della JpMorgan Jamie Dimon e quello di Goldman Sachs Lloyd Blankfein, vicins a Monti. Entrambi hanno incas-sato 15 volte tanto i loro stipendi del 2009. Nel 2010 il primo ha preso 21 milioni di dollari. Il secondo 14,1.

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Ponzellini indagato per associazione a delinquere ACCUSE ALL’EX PRESIDENTE DI BPM

di Michele Angelotti

Un fi nanziamento “incom-prensibile”, così è stato de-fi nito dai sostituti procuratori di Milano Roberto Pellicano e Mauro Clerici, il prestito di 150 milioni di euro forni-to dalla Banca Popolare di Milano, allora guidata da Massimo Ponzellini, alla società Atlantis, vero e pro-prio gigante del settore del gioco d’azzardo e delle slot machines in Italia, tanto da contare un giro d’affari sti-mato nell’ordine dei 70 mi-liardi di euro l’anno.L’indagine della Procura di Milano nasce da un rap-porto ispettivo della Banca d’Italia, in cui si sottolinea-no le anomalie del fi nanzia-mento, sia in relazione alla dimensione, enorme, rispet-to agli standard della banca meneghina, sia per quel che riguarda la struttura socie-taria della Atlantis/Bp plus, che potremmo defi nire per-lomeno opaca. Il gruppo fa capo ad una serie di società off-shore con sede in para-disi fi scali, ad esempio nelle Antille Olandesi, che fungo-no da schermo alla gran parte dei soci. La quota di maggioranza sembra esse-re detenuta da Francesco Corallo, incensurato, fi glio

di Gaetano, condannato a 7 anni per associazione a delinquere. Secondo la procura milanese, dunque, i fi nanziamenti concessi da Ponzellini, ormai ex presi-dente di Bpm ed attualmen-te presidente di Impregilo, sarebbero stati concessi per scopi personale e per ottenere guadagni illeciti. Ad avvalorare il quadro ac-cusatorio ci sarebbero al-cune testimonianze interne alla banca del capoluogo lombardo che parlano del prestito in questione come di “pratica chiacchierata”, in merito alla quale sorsero contrasti interni al consiglio di amministrazione e per la quale Ponzellini si sa-rebbe esposto in maniera “personale” e “anomala”, arrivando, secondo i pm ad esercitare pressioni e a for-nire istruzioni fuorvianti agli organi deputati alla valuta-zione del fi nanziamento. Un ruolo altrettanto impor-tante nella vicenda lo avreb-be rivestito l’altro indagato, Antonio Cannalire, uomo legato al business delle macchine da gioco che, secondo l’accusa, avrebbe interloquito con i massimi dirigenti bancari su di un piano di superiorità, grazie al rapporto” del tutto parti-

colare” con Ponzellini.In base a tali accuse la Pro-cura di Milano ha disposto perquisizioni nelle abitazio-ni e nelle sedi delle società coinvolte (tra cui Bpm ed Impregilo). Ed è durante la perquisizione dell’abitazio-ne di Francesco Corallo, che non risulta indagato, che la storia si è arricchita di particolari nuovi. In primo luogo lo stesso Co-rallo ha cercato di sottrarsi alla perquisizione soste-nendo di godere di immuni-tà, in quanto ambasciatore presso la FAO di un micro-scopico Stato caraibico, il Commonwealth di Domini-ca. Durante i controlli del-la GDF presso la Farnesi-na, che poi hanno rivelato come esista una domanda di accredito come diploma-tico alla quale, però, non è ancora stata data risposta, è avvenuto il secondo colpo di scena. Si è, infatti, presentato il de-putato Pdl Amedeo Laboc-cetta, procuratore speciale di Atlantis in Italia fi no al 2008, il quale ha portato via dalla casa che stava per es-sere perquisita un computer portatile, rivendicandone la proprietà e invocando l’im-munità parlamentare. Laboccetta, che ora ri-

schierebbe un’imputazione per favoreggiamento o per sottrazione di cose destina-te a sequestro, ha defi nito quanto successo “ un gran-de equivoco”, aggiungen-do che avrebbe sottratto il computer in quanto estra-neo alle indagini.

(...) segue dalla prima

Ma il “giuda” di Di Pietro non raccoglierà nemmeno dieci denari. Ci riuscirà Gabriella Carluc-ci? La showgirl è una nuova Scilipoti in gonnella. Portata in tv e poi in politica da Ber-lusconi lo lascia per sperare in un futuro nel governo tec-nocratico.Poi c’è il giudizio severo di Roberto Fiore, Forza Nuo-va. “Monti riceve l’ incari-co ed immediatamente le Borse si placano, dopo che Berlusconi getta la spugna. “Il golpe fi nanziario è riuscito sotto il ricatto dell’ aumento degli spread e del crollo di Mediaset, si compie l’ope-razione più spregiudicata di concentramento da parte di quella fi nanza italiana che vendette la ricchezza ed il futuro d’Italia alla fi nanza anglosassone sul panfi lo Britannia nel 1992”.Per Fiore come allora fu-rono regalati ai poteri for-ti l’IRI ed altri asset della economia italiana, oggi si prepara la vendita dell’oro, di Finmeccanica e soprat-tutto di quello che è per gli Italiani il patrimonio più im-portante, la casa. Dovremmo aprire - dice Fio-re - un procedimento con-tro Monti e Draghi, perchè hanno sabotato l’ economia italiana a favore di Gold-man Sachs e delle banche anglosassoni”.

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di Simona Di Michele

Raffaella Ravano è titolare della casa editrice DPC, (www.dpcsnc.it) fonda-ta insieme al marito per dare la pos-sibilità di scrivere a tutti, specie ai più giovani. Raffaella, come nasce l’idea di apri-re una casa editrice?“L’esperienza con la DPC è nata per caso. La mia è stata una famiglia di imprenditori e il sogno nel cassetto, da lettrice onnivora e vorace quale sono, è sempre stato quello di met-tere su un’azienda che avesse a che fare coi libri. Dopo il diploma alle scuole magistrali e dopo aver lasciato la facoltà di Psicologia, ho dato vita ad un’azienda insieme a mio marito. Da allora ho conseguito numerosi master in ambito economico, lavorando come consulente aziendale oltre che come imprenditrice. Quando sono diventata mamma dei miei due splendidi ragazzi mi sono dedicata a loro, ma rientrare nel mondo professionale non è stato affatto semplice, è stato necessario rinnovarsi. La DPC la defi nirei proprio l’occasione che mi sono creata per rinnovarmi”.E dunque, quali sfi de si prefi gge la DPC?“L’opportunità di pubblicare deve es-sere data a tutti, ma il mio sogno è quello di offrire più occasioni possibili ai giovani di talento. La DPC si mette a loro disposizione, non è un caso se la nostra prima pubblicazione ha riguar-dato una scrittrice di soli sedici anni, Sarah Campi. Essendo stata presi-dente delle scuole di Casal Palocco, mi sono confrontata con l’ambiente scolastico e lo ritengo un punto di rife-rimento fondamentale per il territorio. Sono convinta che ai giovani studen-ti debbano essere dati più strumenti possibili per conoscere la realtà che li circonda a partire da quello che suc-cede nel territorio in cui vivono. A que-sto scopo è nato ad esempio un pro-getto, chiamato “Cronisti del proprio mondo”, con la scuola media Mozart, con il quale gli studenti hanno creato una redazione giornalistica all’inter-no della scuola composta esclusiva-mente da loro e con la supervisione di alcuni insegnanti. Questa rubrica collabora con dei giornali di quartiere che pubblicano gli articoli dei ragazzi con cadenza mensile; penso che lo

spirito del giornalismo possa essere uno sprone importante per invogliarli a conoscere la realtà”.A proposito di giornalismo: l’ultimo libro pubblicato dalla DPC, “Storie lontane. Racconti di vita in Afghani-stan”, del giornalista Mirko Polisa-no, verrà presentato da novembre in tutta Italia a partire da Venezia. Una tua opinione sul libro e sul suo autore?“Sono davvero convinta che Mirko an-drà lontano: sono tanti gli scrittori che affrontano il tema della guerra, ma Mi-rko sa sempre cogliere l’umanità delle situazioni disperate, e la descrive con passione e sensibilità. Anche il suo libro sarà uno spunto per organizza-re un ciclo di conferenze nelle scuole e portare così gli studenti a rendersi conto dell’attualità”.Poco fa hai accennato alla tua pas-sione per la lettura. Come e quanto legge un’editrice? E tu, invece, hai mai scritto qualcosa?“Adoro leggere, posso terminare fi no a due libri ogni tre giorni! I generi sono vari, spazio dai saggi politico-econo-mici ai romanzi di autori islamici, dai gialli alle favole. Leggere è un’attività che mi assorbe totalmente, mi imme-desimo a tal punto che posso piange-re, ridere o soffrire insieme al perso-naggio, quasi vivessi io sulla mia pelle le sue stesse emozioni. Per quanto riguarda lo scrivere, sono autrice di poesie e rifl essioni intime…”Puoi regalarci una delle tue poesie e spiegarcene il signifi cato?Chi SeiC’è un momento in cui tutto sembra svanire.C’è un momento in cui, in tutto, c’è il signifi cato di tutto.C’è un momento in cui la fi ne diventa concreto.E’ lì, in quel momento, in quel tutto, nel signifi cato della fi ne, che tu nasci.L’infante lascia il posto al ragazzo, al-l’uomo.E’ lì che nasci tu, in quel preciso istan-te, in quel roboante silenzio, che per la prima volta tu sai chi sei.Cadi, piangi ma non fermarti... rialza-ti… vivi e sorridi.”Il lavoro che faccio mi dà tante soddi-sfazioni perché mi permette di vivere l’entusiasmo degli aspiranti autori che pubblico, e di conoscere la vitalità ine-sauribile di chi si è sempre dedicato

alla cultura, come il presidente del-l’Associazione Anco Marzio di Ostia Tonino Colloca. E’ pensando a loro, alle esperien-ze più diffi cili della mia vita o ai miei successi, che mi convinco sempre più che non bisogna mollare, biso-gna inseguire i propri sogni, e godere dei propri risultati ma senza fermarsi o porsi limiti. Ecco, questi pochi ver-si incarnano bene il mio carattere e il modo in cui ho affrontato le scelte più importanti della mia vita”Come vedi il tuo futuro?“Mi vedo vivere in giro per il mondo, e continuerò a credere nel potere della comunicazione e della cultura, del-l’ascolto e del confronto con gli altri”.

EDITORIA AL FEMMINILE

Intervista a Raffaela Ravano

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di Anna Lisa PlataniaL’attesa per l’apertura della 29° edi-zione del TFF, Torino Film Festival 2011, sta per volgere al termine, la Kermesse, presentata in conferen-za stampa il 10.11.2011 presso la casa del cinema di Roma da Gianni Amerio (giunto alla sua terza dire-zione artistica) e dal sindaco di To-rino Piero Fassino, si terrà, infatti, dal 25 novembre 2011 al 3 dicem-bre 2011.Come dichiarato dal direttore artisti-co Gianni Amerio, la rassegna cine-matografi ca quest’anno si propone di “allargare gli orizzonti a un pub-blico diverso: più pubblico, anche quello della domenica, meno nic-chia, e non è una linea populista”, mettendosi sulla scia del Berlinale, perchè “gli spettatori torinesi sono i nostri giudici e un terzo di loro vuole fare cinema”. Nonostante il notevole ridimensio-namento del budget a disposizione, il programma del TFF è ricchissimo e certamente incontrerà i gusti di tutti. Basti pensare che i titoli in car-tellone sono ben 217, 16 dei quali in gara. Quest’anno l’Italia porta ben due fi lm in concorso, “I più grandi di tutti”, opera seconda di Carlo Vir-zì, che vede tra i suoi protagonisti Claudia Pandolfi e “Ulidi piccola mia”, opera prima di Mateo Zoni. Tra i fi lm stranieri in gara, prove-

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Via al Festival del fi lm di Torino

nienti davvero da tutto il mondo, si segnalano “17 fi lles” di Delphine Coulin e Muriel Coulin (Francia), già presentato a Cannes.Dagli States arrivano l’acclamato “50/50”, opera terza del bravo Jo-nathan Levine con Joseph Gordon-Levitt e Seth Rogen, il piccolo “A little closer” di Matthew Petock, e “Mosse vincenti” (Win Win), opera terza di Thomas McCarthy. Dall’In-ghilterra arrivano la sorpresa Attack the Block di Joe Cornish, e il thril-ler Ghosted di Craig Viveiros. Dal-l’oriente arrivano invece l’horror “A Confession” di Park Su-min (Corea del sud), e “The Raid” di Gareth Evans (Indonesia). Da segnalare anche la sezione Festa Mobile che comprende i fi lm fuori gara, tra questi spiccano pre-stigiose anteprime, come “Midnight in Paris” di Woody Allen ed i docu-mentari (facenti parte della sezio-ne Paesaggio con Figure) “Geor-ge Harrison: Living in the Material World” di Martin Scorsese e “Into the abyss” di Werner Herzog, che ci consentirà di rifl ettere su un tema tanto attuale quanto terribile come la pena di morte. Tra i fi lm italiani fuori gara, una menzione particola-re meritano “L’era legale” di Enrico Caria, ambientato nella Napoli del 2020 che sarà presentato dal sin-daco di Napoli Luigi De Magistris e due opere a metà tra documentario

storico (con tanto di immagini di re-pertorio inedite) e fi nzione, “Il corpo del Duce” di Fabrizio Laurenti ed “il Sorriso del Capo” di Marco Bechis.Il 24 novembre sarà proiettato “Mi-racolo a Le Havre”, l’ultimo fi lm del cineasta fi nlandese Aki Kaurismaki che riceverà il gran premio Torino la sera successiva, nello splendido teatro regio dalle mani di Laura Mo-rante, madrina dell’edizione 2011 e del più volte menzionato direttore artistico Gianni Amerio.Se la monografi a dedicata al giap-ponese Sion Sono (di cui si ricor-da “Himizu”, pellicola presentata con successo all’ultimo festival di Venezia) ci farà scoprire “un regi-sta completamente pazzo che gira anche due o tre fi lm all’anno non di certo diretti ai palati più delicati, un talento straordinario dal punto di vista visivo caratterizzato da un’ir-refrenabile irruenza di contenuti”, come dice Emanuela Martini, cu-ratrice della rassegna a lui dedica-ta, la retrospettiva monografi ca sul maestro del cinema indipendente Robert Altman (M.A.S.C.H., Radio America ecc.), con la proiezione degli oltre 40 lungometraggi che portano la sua fi rma, ci farà risco-prire, tra le altre cose, la società industriale americana degli anni 50, attraverso i documentari girati a Kansas City. Il 25 novembre a Torino si spe-gneranno le luci in sala, il grande schermo proietterà il primo dei 217 fi lm in cartellone, “L’arte di vincere Moneyball”, di Bennett Miller, sto-ria vera ed avvincente tratta dal romanzo di Michael M. Lewis, con Brad Pitt, Philip Seymour Hoffman e Jonah Hill.Ci sarà la giuria, presieduta dal re-gista Jerry Schatzberg, e composta dal fi lippino Brillante Mendoza, dal produttore Michael Fitzgerald, dalla nostra Valeria Golino e dal cineasta indiano Shekhar Kapur e ci saremo noi, spettatori e protagonisti, come ci dipinge il suggestivo e geniale di-segno di Marco Cazzato, locandina uffi ciale del TFF 2011, raffi gurante una donna che rivede se stessa ri-fl essa sul maxischermo di una sala cinematografi ca come in uno spec-chio. Tra sogno e realtà.

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Chi rappresentano le fi gure umane raffi gurate?“Giovani viandanti, i quali hanno an-cora la possibilità di scegliere non fa-cendosi infl uenzare da alcun pregiu-dizio.”E’ possibile una comunicazione vera e sincera nella vita urbana contemporanea?“Tu la vedi? Quando esci in strada trovi il tempo per fare due chiacchie-re con un passante? In un mio pre-cedente progetto ho realizzato opere nelle quali si vedevano solo le gambe ed i piedi delle persone che cammina-vano in città: questa è la nostra visua-le mentre camminiamo! Sempre se non diamo un’occhiata alle vetrine dei negozi! La moltitudine rende diffi cile l’identifi cazione e lo scambio…e la nostra attenzione è attirata dal cellu-lare, dalle connessioni wireless, dalle piazze di Roma.”Perché, per questa mostra, si parla di un tuo “ritorno” alla pittura?“Nasco pittrice, ma per molti anni ho lavorato con la fotografi a elaborata al computer e ritoccata dalla pittura. Ho stampato le mie opere su plexiglas e

su PVC. Ho realizzato Light Box. Poi ho risentito il bisogno psico-fi sico di tornare alla pittura, dove – oltretutto – la tecnica è molto più complessa. Lo sforzo è maggiore. Ma è liberatorio.”Nella mostra è presente anche la vi-deo-installazione “Andante Urbano”, della durata di circa tre minuti.“E’stata realizzata poco prima che ini-ziassi a dipingere le tele ad olio. Rac-conta dello scorrere del tempo in città. In città il tempo corre, và veloce come i passi di chi s’affretta. In questo video la sottoscritta si trova all’interno d’uno spazio pubblicitario. Sto ferma a guar-dare ciò che accade intorno. Metafora di me stessa che si “ferma” a dipinge-re invece d’utilizzare altre tecnologie. Fermarsi per vedere meglio. Per pen-sare meglio. Per guardare i passanti negli occhi.”Quali sono gli artisti e le correnti ar-tistiche che ti hanno maggiormente infl uenzato?“Inizialmente i grandi come Caravag-gio e Tiziano. Poi la forza di Schifa-no. La Pop Art di Andy Warhol. Oggi? Tutto e niente. Sto cercando. Dentro e fuori di me.”

Intervista a Giusy Lauriola

di Elisa Josefi na FattoriGiusy Lauriola è un’artista italiana che vive e lavora a Roma. Ultimamente ha esposto a Damasco partecipando ad un simposio organizzato dai Beni Culturali Siriani. Fino al 18 Novembre 2011 la sua mostra “Viandante Urba-no” è presente allo Studio Mo.C.A, a Roma in Piazza Degli Zingari 1.

Qual è il messaggio – il signifi ca-to – della mostra “Viandante Urba-no”?“I viandanti rappresentati nei miei quadri sono volutamente dipinti senza volto e piedi, perché secondo me han-no una falsa identità: noi tutti siamo il frutto di condizioni culturali e di risulta-ti genetici. Se, ad esempio, fossi nata in un villaggio del Burkina Faso, ora non sarei qui a realizzare le mie ope-re o rispondere a queste domande. Probabilmente starei sistemando la mia capanna! La mia identità è legata alle circostanze culturali, così come il mio corpo è frutto di combinazioni ge-netiche. I viandanti vengono rappre-sentati senza piedi perché, anche se crediamo di essere sempre “ancorati” al terreno ed alla realtà, viviamo su una sfera che “gira”, una sfera sospe-sa in uno spazio infi nito. Viviamo un tempo limitato, di cui non conosciamo il termine. C’è però un lato positivo in questa “mancanza d’identità”: siamo tutti fondamentalmente uguali – chi più, chi meno fortunato – ed è quindi necessario collaborare e partecipa-re. Non è una colpa nascere poveri, essere immigrati o poco istruiti. Non è un merito nascere fi gli d’industriali. E’casualità.”

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