scintilla_giu09

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Proletari di tutti i paesi, unitevi! Foglio politico di Piattaforma Comunista Supplemento a Teoria & Prassi rivista m-l giugno 2009 1 euro Poste italiane S.p.A. - Spedizione in a.p. - 70% - D.C.B. - Sicilia 2003 10 Scintilla giugno 2009 Internazionale continua a pag. 2 www.geocities.com/scintilla_mail C L e manifestazioni del Primo Maggio nel mondo hanno dimostrato che cresce il malcontento e la lotta degli sfruttati. I capitalisti e i loro governi sono preoccupati dalla radicalizzazione dei conflitti del lavo- ro. Hanno in mente gli scontri in Germania e i sequestri di manager in Francia per imporre delle trattative. È un inammissibile attentato alla libertà strepitano. Loro che hanno tutte le libertà per licenziare, per arricchirsi, per nascondere quattrini nei paradisi fiscali, per difendere sporchi inte- ressi in modo legale ed illegale, osano fare la predica ai proletari che si battono per difen- dere i propri diritti! I capitalisti e i loro servi pensavano di avere domato la classe operaia con lo smantella- mento di molte conquiste ed agibilità politi- che, con la messa in concorrenza sfrenata sul piano nazionale ed internazionale, con la politica dei diktat e degli accordi separati, con il ricatto occupazionale. E invece la collera covata per lunghi anni riesplode nel momento in cui sono prelevati miliardi dalle casse pubbliche per rialzare i profitti e milioni di lavoratori vedono preci- pitare il loro tenore di vita. Oggi non è il numero degli scioperi che aumenta, cosa spiegabile col calo produttivo, quanto il fatto che ad ogni sciopero la mobilitazione cresce in quantità e determinazione, dimostrando linconciliabilità di interessi fra capitale e lavoro. E chiaro che la radicalizzazione delle masse emersa in tutta la sua evidenza nella com- battiva manifestazione degli operai della Fiat dello scorso maggio - deriva dallag- gressività del capitalismo in crisi. Altrettanto chiara è laggressività della Confindustria che, attraverso la sua presidente Marcegaglia, ha dettato la linea politica ed economica a governo e sindacati: tagli alla spesa pubblica, meno vincoli e più finanzia- menti pubblici alle imprese, aumento delletà per andare in pensione. Di fronte allappello alla coesione sociale (contro i proletari) che vede accomunati padroni, governo e sin- dacati compiacenti occorre innalzareil livel- lo della lotta, contribuire allorganizzazione e al coordinamento della battaglia quotidia- I sequestri dei padroni si molti- plicano in ogni angolo della Francia (e suggeriscono anche delle idee ai nostri compagni belgi), insieme ai brutali annunci di licenziamento, sintomi di una situazione sociale estremamente tesa: Sony France (Landes); 3M Pithiviers (Loiret), unindustria farmaceutica in sciopero al 90% contro la soppressione o il trasfe- rimento di 110 posti di lavoro su 235; Faurecia; Scapa Bellegarde (Ain), gruppo inglese produttore di adesivi; Caterpillar (dove il padro- ne aveva inviato, a guisa di dialogo sociale, un gruppo di guardie giura- te munite di manganelli e di cani da aggressione), ecc. Alla 3M Pithiviers i padroni, che si erano chiusi nei loro uffici, vi sono stati bloccati per due giorni e «liberati» dopo essersi impegnati a negoziare. Grazie a questa azione, gli operai hanno ottenuto un premio di trasfe- rimento di 5.000 euro, 24 mesi di ferie per mobilità, e indennità di licenziamento pari a 2-3 anni di salario. Nella sua storia, il movimento ope- raio, quando è stato minacciato nella sua esistenza e nei suoi diritti dalla violenza padronale e governa- tiva, si è sempre dichiarato in stato di legittima difesa e ha condotto azioni violente, fino ad imbraccia- re il fucile nella Resistenza contro lo «Stato di diritto» di Pétain e del padronato collaborazionista. Nicolas Sarkozy vuol «rifondare il capitalismo» mediante un nuovo Stato al servizio esclusivo degli interessi delloligarchia finanziaria, con miliardi di euro sul tavolo a beneficio di essa e con un regime di poteri eccezionali contro il movi- mento sociale, per la repressione di ogni libertà dazione. Oggi nessun padrone trova degli operai non scioperanti per poter reclamare la «libertà di lavoro» nelle fabbriche occupate e nelle officine in sciopero. I sondaggi mostrano che la grande maggioran- za delle persone (il 63 %) dichiara di appoggiare o di comprendere i «sequestri dei padroni». E molti padroni evitano di sporgere denun- cia per non eccedere. La legittimità è dalla parte della classe operaia. Lo Stato di Sarkozy, aggrappato alla difesa della proprietà privata dei mezzi di produzione, vede rosso. Subodora, giustamente, le- sistenza di un pericolo in queste azioni di occupazione delle fabbri- che e di sequestro dei padroni: il pericolo di unidea che gli operai produttori della ricchezza hanno già per le mani oggi, e possono avere in testa domani. Unidea che viene ripetuta dai metalmeccanici come un ritornello: «Tutto è nostro, niente è loro». Unalternativa rivo- luzionaria a questo sistema capitali- stico distruttivo e parassitario, una socializzazione dei mezzi di produ- zione e di scambio, non è unutopia ma una necessità. (da «La Forge», organo del Partito Comunista degli Operai di Francia, aprile 2009, pp. 8-9). I sequestri dei padroni sono legittimi I riflessi della crisi economica e la protesta operaia per la disoc- cupazione e il crescente divario sociale si sono fatti sentire in tutto il mondo in occasione del Primo Maggio. In Germania le manifestazioni in molte città hanno visto la protesta degli operai che rischiano il licen- ziamento A Berlino e ad Amburgo, si sono avuti scontri fra i manife- stanti, che scandivano slogan anti- capitalisti e antifascisti, e la polizia. Anche in Austria, a Linz, la polizia ha attaccato un corteo. Sale la tem- peratura sociale in Francia, dove si sono svolte 283 manifestazioni di protesta con 1 milione e 200.000 lavoratori in piazza. Buona la riuscita delle manifestazioni anche in Danimarca e in Norvegia. In Grecia, ad Atene si sono svolte manifestazioni imponenti ed un riuscito sciopero nel setto- re dei trasporti. Ad Instanbul la polizia turca ha usato gas lacrimogeni e idranti per disperdere i dimostranti che però hanno risposto a dovere e preso la strada di nuovo. A Mosca si sono avute grandi manifestazioni con migliaia di bandiere rosse e slogan a favore del socialismo. Non solo in Europa, ma anche in altri paesi, le mani- festazioni del Primo Maggio hanno assunto un carattere di lotta aperta contro loffensiva capitalista e la reazione. In molti paesi dellAsia, come nelle Filippine, in Indonesia, in Cambogia, in Thailandia, sotto stati presi di mira i governi, accusa- ti di diminuire i diritti e le paghe dei lavoratori, per attirare i capitali esteri. I lavoratori hanno marciato anche per chiedere stop ai licenzia- menti e forti aumenti del salario. Marce di protesta in Giappone e in Pakistan. A Teheran, nonostante la repressione e gli arresti, i lavoratori sono riusciti a radunarsi. In Cile, in Colombia (con centinaia di arresti), in Venezuela e a Cuba, si sono tenute grandi manifestazioni in cui i lavoratori hanno rinnovato limpegno di lotta contro limperia- lismo USA, per il progresso e il socialismo. Questi avvenimenti dimostrano che gli sfruttati e gli oppressi in tutto il mondo non sono disposti a farsi mettere il piede sul collo. L idea dellassalto matura di nuovo nelle loro coscienze. Bisogna continuare con ancora più decisione nella via della lotta di classe, nella via della rivoluzione! 1 ° M A G G I O : R I T O R N O A L L A B A N D I E R A R O S S A b s a i l

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Foglio politico di Piattaforma Comunista 1 euro Proletari di tutti i paesi, unitevi! C Supplemento a Teoria & Prassi rivista m-l 10 giugno 2009 (da «La Forge», organo del Partito Comunista degli Operai di Francia, aprile 2009, pp. 8-9). Scintilla continua a pag. 2 Poste italiane S.p.A. - Spedizione in a.p. - 70% - D.C.B. - Sicilia 2003

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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

Foglio politico di Piattaforma Comunista

Supplemento aTeoria & Prassi

rivista m-l

giugno2009

1 euroPoste italiane S.p.A. - Spedizione in a.p. - 70% - D.C.B. - Sicilia 2003

10Scintillagiugno 2009

Internazionale

continua a pag. 2

www.geocities.com/scintilla_mail

C

Le manifestazioni del Primo Maggio nelmondo hanno dimostrato che cresce ilmalcontento e la lotta degli sfruttati. I

capitalisti e i loro governi sono preoccupatidalla �radicalizzazione dei conflitti del lavo-ro�. Hanno in mente gli scontri in Germaniae i sequestri di manager in Francia perimporre delle trattative. �È un inammissibileattentato alla libertà� strepitano. Loro chehanno tutte le libertà per licenziare, perarricchirsi, per nascondere quattrini neiparadisi fiscali, per difendere sporchi inte-ressi in modo legale ed illegale, osano fare lapredica ai proletari che si battono per difen-dere i propri diritti! I capitalisti e i loro servi pensavano di averedomato la classe operaia con lo smantella-mento di molte conquiste ed agibilità politi-che, con la messa in concorrenza sfrenata sulpiano nazionale ed internazionale, con lapolitica dei diktat e degli accordi separati,con il ricatto occupazionale. E invece la collera covata per lunghi anniriesplode nel momento in cui sono prelevatimiliardi dalle casse pubbliche per rialzare iprofitti e milioni di lavoratori vedono preci-pitare il loro tenore di vita. Oggi non è ilnumero degli scioperi che aumenta, cosaspiegabile col calo produttivo, quanto il fattoche ad ogni sciopero la mobilitazione crescein quantità e determinazione, dimostrandol�inconciliabilità di interessi fra capitale elavoro. E� chiaro che la radicalizzazione delle masse� emersa in tutta la sua evidenza nella com-battiva manifestazione degli operai dellaFiat dello scorso maggio - deriva dall�ag-gressività del capitalismo in crisi. Altrettantochiara è l�aggressività della Confindustriache, attraverso la sua presidenteMarcegaglia, ha dettato la linea politica edeconomica a governo e sindacati: tagli allaspesa pubblica, meno vincoli e più finanzia-menti pubblici alle imprese, aumento dell�etàper andare in pensione. Di fronte all�appelloalla �coesione sociale� (contro i proletari)che vede accomunati padroni, governo e sin-dacati compiacenti occorre innalzareil livel-lo della lotta, contribuire all�organizzazionee al coordinamento della battaglia quotidia-

Isequestri dei padroni si molti-plicano in ogni angolo dellaFrancia (e suggeriscono anche

delle idee ai nostri compagnibelgi), insieme ai brutali annuncidi licenziamento, sintomi di unasituazione sociale estremamentetesa: Sony France (Landes); 3MPithiviers (Loiret), un�industriafarmaceutica in sciopero al 90%contro la soppressione o il trasfe-rimento di 110 posti di lavoro su235; Faurecia; Scapa Bellegarde(Ain), gruppo inglese produttore diadesivi; Caterpillar (dove il padro-ne aveva inviato, a guisa di dialogosociale, un gruppo di guardie giura-te munite di manganelli e di cani daaggressione), ecc. Alla 3MPithiviers i padroni, che si eranochiusi nei loro uffici, vi sono statibloccati per due giorni e «liberati»dopo essersi impegnati a negoziare.Grazie a questa azione, gli operaihanno ottenuto un premio di trasfe-rimento di 5.000 euro, 24 mesi diferie per mobilità, e indennità di

licenziamento pari a 2-3 anni disalario.Nella sua storia, il movimento ope-raio, quando è stato minacciatonella sua esistenza e nei suoi dirittidalla violenza padronale e governa-tiva, si è sempre dichiarato in statodi legittima difesa e ha condottoazioni violente, fino ad imbraccia-re il fucile nella Resistenza controlo «Stato di diritto» di Pétain e delpadronato collaborazionista.Nicolas Sarkozy vuol «rifondare ilcapitalismo» mediante un nuovoStato al servizio esclusivo degliinteressi dell�oligarchia finanziaria,

con miliardi di euro sul tavolo abeneficio di essa e con un regime dipoteri eccezionali contro il movi-mento sociale, per la repressione diogni libertà d�azione. Oggi nessun padrone trova deglioperai non scioperanti per poterreclamare la «libertà di lavoro»nelle fabbriche occupate e nelleofficine in sciopero. I sondaggimostrano che la grande maggioran-za delle persone (il 63 %) dichiaradi appoggiare o di comprendere i«sequestri dei padroni». E moltipadroni evitano di sporgere denun-cia per non eccedere.

La legittimità è dalla parte dellaclasse operaia.Lo Stato di Sarkozy, aggrappatoalla difesa della proprietà privatadei mezzi di produzione, vederosso. Subodora, giustamente, l�e-sistenza di un pericolo in questeazioni di occupazione delle fabbri-che e di sequestro dei padroni: ilpericolo di un�idea che gli operaiproduttori della ricchezza hanno

già per le mani oggi, e possonoavere in testa domani. Un�idea cheviene ripetuta dai metalmeccanicicome un ritornello: «Tutto è nostro,niente è loro». Un�alternativa rivo-luzionaria a questo sistema capitali-stico distruttivo e parassitario, unasocializzazione dei mezzi di produ-zione e di scambio, non è un�utopiama una necessità.

(da «La Forge», organo del PartitoComunista degli Operai diFrancia, aprile 2009, pp. 8-9).

I sequestri dei padroni sono legittimi

Iriflessi della crisi economica ela protesta operaia per la disoc-cupazione e il crescente divario

sociale si sono fatti sentire in tuttoil mondo in occasione del PrimoMaggio.In Germania le manifestazioni inmolte città hanno visto la protestadegli operai che rischiano il licen-ziamento A Berlino e ad Amburgo,si sono avuti scontri fra i manife-

stanti, che scandivano slogan anti-capitalisti e antifascisti, e la polizia.Anche in Austria, a Linz, la poliziaha attaccato un corteo. Sale la tem-peratura sociale in Francia, dove sisono svolte 283 manifestazioni diprotesta con 1 milione e 200.000lavoratori in piazza. Buona lariuscita delle manifestazioni anchein Danimarca e in Norvegia. InGrecia, ad Atene si sono svolte

manifestazioni imponenti edun riuscito sciopero nel setto-re dei trasporti. Ad Instanbulla polizia turca ha usato gaslacrimogeni e idranti perdisperdere i dimostranti cheperò hanno risposto a doveree preso la strada di nuovo. AMosca si sono avute grandimanifestazioni con migliaiadi bandiere rosse e slogan afavore del socialismo.Non solo in Europa, maanche in altri paesi, le mani-festazioni del Primo Maggio hannoassunto un carattere di lotta apertacontro l�offensiva capitalista e lareazione. In molti paesi dell�Asia,come nelle Filippine, in Indonesia,in Cambogia, in Thailandia, sottostati presi di mira i governi, accusa-ti di diminuire i diritti e le paghe deilavoratori, per attirare i capitaliesteri. I lavoratori hanno marciatoanche per chiedere stop ai licenzia-menti e forti aumenti del salario.Marce di protesta in Giappone e inPakistan. A Teheran, nonostante larepressione e gli arresti, i lavoratorisono riusciti a radunarsi.

In Cile, in Colombia (con centinaiadi arresti), in Venezuela e a Cuba, sisono tenute grandi manifestazioniin cui i lavoratori hanno rinnovatol�impegno di lotta contro l�imperia-lismo USA, per il progresso e ilsocialismo.Questi avvenimenti dimostrano chegli sfruttati e gli oppressi in tutto ilmondo non sono disposti a farsimettere il piede sul collo. L� ideadell�assalto matura di nuovo nelleloro coscienze. Bisogna continuarecon ancora più decisione nella viadella lotta di classe, nella via dellarivoluzione!

1° MAGGIO: RITORNO ALLA BANDIERA ROSSA

b s a i l

Icapi delle potenze imperialistesi sono dati appuntamento aluglio in Abruzzo, facendosi

scudo delle popolazioni terremota-te. Mentre migliaia di persone sononelle tendopoli, questo branco disciacalli, con il loro codazzo di lac-chè, si riuniranno in una �funziona-le e arredata cittadella� per scarica-re la crisi capitalista sulle spalledegli operai, dei lavoratori, deglistudenti, dei popoli oppressi di tuttoil mondo. Loro, che gettano sul lastrico milio-ni di lavoratori, si diranno �ottimistisulla crescita futura�. Loro, chehanno imposto per decenni il van-dalismo neoliberista affermerannodi essere per �nuove regole, traspa-renza e stabilità�. Loro, i rappresen-tanti dei monopoli inquinatori, par-leranno di �responsabilità sociale�.Loro, i saccheggiatori delle ricchez-

ze dei paesi dipenden-ti, proclameranno �lapromozione dello svi-luppo�. Loro, i guerra-fondai che militarizza-no il pianeta e aggredi-scono i popoli, parle-ranno di �pace e sicu-rezza�.E mentre si riempiran-no la bocca e lo stoma-

co, tenteranno di criminalizzare lelegittime proteste contro il G8, stru-mentalizzando il terremoto perbloccare le manifestazioni. Ma diragioni quest�anno ne abbiamoancora di più, assieme a tutti gliorganismi che vogliono denunciaregli sfruttatori, i fautori di guerra e direazione. Perciò dobbiamo estende-re e consolidare le contestazioni aquesto vertice, con un crescendo dimobilitazioni che abbiano contenu-ti di classe e seguano una politicarivoluzionaria.Non possiamo permettere aBerlusconi e Bertolaso di usare iterremotati per rilegittimare unsummit screditato a livello mondia-le! Se vogliono utilizzare la disgra-zia che ha colpito l�Abruzzo - le cuiconseguenze sono state amplificatedalle logiche di mercato e dalla setedi profitto - per la loro sporca

demagogia populista, dovranno farei conti con l�indignazione operaia epopolare.Non venissero a raccontare ballesul risparmio dei soldi. I soldi perl�Abruzzo non ci sono. Come hadetto una donna: �mai nella storiadei terremoti italiani avevamo assi-stito a un�ingiustizia tanto grande.Un cumulo di menzogne ha rico-perto L�Aquila più di quanto nonabbiano fatto le macerie�. Solo perla sicurezza del vertice verrannospesi più di 90 milioni di euro. Ilavori in Sardegna saranno termina-ti a uso e consumo dei cementifica-tori.Al ducetto di Arcore non interessanulla degli abruzzesi poveri, comedei sardi, dei napoletani, ecc. Vuolesolo mettersi in mostra sulle mace-rie, ponendo sotto assedio i paesiterremotati e togliendo risorse amilioni di lavoratori che in Italiasono alla fame. La verità è che G8, G14, G21, ver-tici sul clima, sulla salute, ecc. sonopagliacciate che non risolvono,bensì aggravano problemi dell�u-manità, perché a riunirsi sono glistessi responsabili dello sfaceloeconomico, sociale, ambientale,morale. Quanto ancora dovrannopagare i lavoratori queste porcate

mediatiche?E che dire del sedicente PartitoDemocratico che non perde occa-sione per far da sponda al governo,che cerca di valorizzare il �buono�che fa, che vuole il dialogo e la con-ciliazione a tutti i costi? Vergogna!Diciamo basta a questo baraccone!Reclamiamo effettive misure per laricostruzione! I soldi vanno presidai padroni che non pagano le tasse,dai conti blindati dei parassiti, dal-l�inutile Ponte sullo Stretto, dalledannose centrali nucleari, dagliaerei da guerra, dalle spedizionimilitari all�estero, dai finanziamen-ti al Vaticano.Denunciamo e combattiamo i pianiper uscire dalla crisi sulle spalle deilavoratori e dei popoli!Lottiamo per l�annullamento imme-diato dei debiti dei paesi dipenden-ti!Sviluppiamo la solidarietà tra ilavoratori e i popoli, per combatte-re l�imperialismo e la sua politicareazionaria. Affermiamo con piùforza che un altro mondo è possibi-le e necessario: il socialismo!

Scintillagiugno 20092 Politica interna

G8 IN ABRUZZO: JETEVENE SCIACALLI! t n d d i p d p d d

A e d s c

9Scintilla

giugno 2009

Supplemento al n. 19 della rivista �Teoria & Prassi�Reg. Trib. CT n.14/2003;Finito di stampare il 26-05-2009,presso la Runner s.a.s. Catania.

Dir. Resp. E. Massimino

Recapito redazionaleC.P. 15130, 00143 RM

E- mail [email protected]

Sito webwww.geocities.com/scintilla_mail

Abbonamento annualeOrdinario 12 euro (comprendente invio della rivista�Teoria & Prassi� e degli opuscoli).Sostenitore 25 euro.Versamenti su ccp. 45859824intestato a F. Massimino, C.so Savoia 181, Acireale (CT).

na, in stretto collegamento conquella diretta contro il sistemacapitalista nel suo complesso. In talmodo la lotta economica del movi-mento operaio si trasformerànecessariamente in lotta politicarivoluzionaria. Nostro dovere èlegare indissolubilmente l�una el�altra in un�unica lotta di classedel proletariato, infondendo al suointerno la coscienza socialista.Va favorita la completa rottura conle tradizioni riformiste, con i ritua-li delle manifestazioni-passeggiatae degli scioperi telecomandati, conl�attesismo imbelle e il legalismoopportunista che frenano il movi-mento delle masse. Un�importanza decisiva sta nellaformazione di comitati di lotta e disciopero sulle più vaste basi, perassicurare una direzione autonoma

delle lotte e degli scioperi, senza econtro la volontà dei capi riformistie dei loro apparati sindacali corrot-ti.Ciò non significa uscire dai sinda-cati ma accelerare la radicalizza-zione degli iscritti con una politicadi fronte unico dal basso che uniscagli operai, con il rafforzamentodelle correnti di opposizione sinda-cale classista esistenti nei sindacatiriformisti e delle posizioni piùcoerenti, dal punto di vista dellalotta di classe, che emergono neisindacati di base.�Noi la crisi non la paghiamo� è laparola di ordine scandita in tutte lemanifestazioni. Ma questo non puòessere soltanto uno slogan di agita-zione, deve divenire una parola diordine di azione di milioni di operaie dei lavoratori che puntano a rove-

sciare concretamente la crisi sullespalle degli sfruttatori. Vanno create le condizioni per unosciopero politico generale con ilquale licenziare nelle fabbriche enelle piazze il governo Berlusconi etutta l�accozzaglia fascista che lotiene a galla. Passaggio obbligatoper aprire la strada ad un governodegli operai e degli altri lavoratorisfruttati che spezzi il dominio diclasse del capitale a causa delquale più il lavoro si sviluppasocialmente e più cresce la miseriadegli operai. La chiave di volta di questo impe-gno è la ricostruzione del partitocomunista, strumento indispensabi-le per assicurare al proletariato lafunzione dirigente e seppellire que-sto sistema con tutte le sue crisi.

Editoriale continua da pag. 1

Le elezioni dello scorso 26aprile hanno segnato unagrande vittoria dei popoli

dell�Ecuador. La tendenza democra-tica, progressista e di sinistra haconfermato la sua posizione di prin-cipale forza politica del paese, men-tre la destra è alle corde. Di nuovo ilpopolo ha votato a favore del cam-biamento, delle trasformazioni eco-nomiche, politiche e sociali e hasconfitto una volta ancora la propa-ganda anticomunista e la paura dif-fusa dalle forze di destra. RafaelCorrea, in maniera inedita, è statorieletto al primo turno presidentedella Repubblica con il 52% di votivalidi; Lucio Gutiérrez, sul qualeall�ultimo momento la destra haconcentrato i suoi voti per arrivareal ballottaggio, ha raggiunto il 28%;mentre Álvaro Noboa ha ottenutol�11% (�) Il campo democratico, progressistae di sinistra cresce nel suo comples-so, ma soprattutto cresce la sinistrarivoluzionaria rappresentata nelleproposte e nelle candidature dal

Movimento Popolare Democratico(MPD) (�) La campagna del MPDsi è svolta attorno alla parola d�ordi-ne �Patria Nuova e Socialismo�, maquesto non è rimasto solo uno slo-gan elettorale; è stata l�essenza stes-sa dei discorsi che candidati e mili-tanti hanno sviluppato in ogni setto-re. L�idea del cambiamento si èaffermata in milioni di ecuadoriani,ed in un settore molto importanteprogredisce l�idea che il cambia-mento democratico può e deve tra-sformarsi in cambiamento sociale,che il socialismo è una possibilitàed una necessità. Questa battaglia politica è stata svi-luppata per elevare la coscienza deilavoratori e dei popoli. Si è realizza-to in buona misura quello che abbia-mo chiamato la �MPDizzazione�delle forze sociali della rivoluzione,che altro non è che lavorare affinchéquesti settori conoscano, compren-dano e si identifichino con la propo-sta politica che il MPD presenta elottino per la sua materializzazione.Il MPD esce da questa campagna

con l�immagine di una forza vitto-riosa ed arricchisce le sue file conmigliaia di nuovi militanti, venuti altermine di una campagna di adesio-ne a cui si è dato impulso comeparte integrante dell�azione politi-co-elettorale.I risultati ottenuti dalla sinistra rivo-luzionaria corrispondono fonda-mentalmente alla giusta politicatenuta negli ultimi due anni digoverno. Si è compiuto ogni sforzoaffinché la tendenza democratica,progressista e di sinistra si affer-masse e crescesse, appoggiando ilgoverno di Rafael Correa quandoapplicava misure a difesa dellasovranità, democratiche e di interes-se popolare, e criticandolo quandocommetteva errori o si è allontanavadai principi fondamentali che ani-mano la lotta di questa tendenza(�)D�ora in avanti, la sinistra rivolu-zionaria ha la responsabilità di con-tinuare il suo lavoro per fortificarela tendenza democratica, progressi-sta e di sinistra; di agire affinché

nuovi settori comprendano la neces-sità di avanzare a livelli più alti eche solo la rivoluzione sociale delproletariato è l�alternativa definitivaper il benessere dei popoli ed il pro-gresso del paese. (�)

Partito Comunista Marxista-Leninista dell�Ecuador

(PCEML)

I popoli dell�Ecuador hanno ottenuto una nuova vittoria politica,la sinistra rivoluzionaria ha compiuto un balzo avanti (Ampi stralci)

Nel mese di aprile l�APK,membro della ConferenzaInternazionale di Partiti e

Organizzazioni Marxisti-Leninisti,ha tenuto il suo IV Congresso. IlCongresso ha avuto luogo in unmomento in cui la crisi eco-nomica ed internazionale hacolpito fortemente anche laDanimarca con tassi didisoccupazione crescenti,fallimenti di società, priva-zioni del diritto di cancellareipoteche dalle case, difficol-tà per pagare gli affitti e iprestiti, ed altre conseguen-ze che colpiscono principal-mente i lavoratori. L�APKaveva previsto la crisi chenon sarà breve, ma dureràper anni. Il Congresso ha discusso e siè trovato d�accordo sull�a-nalisi, sulla linea politica daseguire e i compiti delPartito. Ha adottato un pro-

gramma speciale contro crisi, guer-ra e reazione dal titolo �Noi nonpagheremo la crisi del capitale�, persottolineare che la classe operaianon è responsabile della crisi e nondeve esserne la vittima. Ha anche

deliberato una nuova elaborazionedel Programma di azione.Particolare attenzione è stata riser-vata dal Congresso alla situazionepolitica danese, evidenziando ilfatto che il primo ministro Fogh

Rasmussen si è dimesso per diveni-re il capo della NATO guerrafon-daia, senza andare alle elezioni elasciando al potere all�ala destra conl�appoggio del Dansk Folkepartirazzista e xenofobo. Il Congresso ha

deciso di intensificare gli sforziper far cadere questo governocriminale, senza coltivare nes-suna illusione sulla coalizionedi democristiani e riformisti chelo sostituirebbe. Il Congresso ha inoltre adottatouna decisione sul socialismocome prospettiva e via di uscitadella crisi capitalista attuale edalla crisi generale di questosistema obsoleto. Queste decisioni e il rinnova-mento del partito con una nuovagenerazione di quadri rafforze-ranno senza dubbio l�unitàdell�APK e della gioventùcomunista (DKU) e fortifiche-ranno la sua attività fra la classeoperaia.

Viva il IV Congressodel Partito Comunista degli Operai di Danimarca (APK)!

Internazionale

3Scintilla

giugno 2009Scintillagiugno 20098

Cavalcando l�onda di paurache è stata spinta dai media� da sempre strumento dei

governi che si succedono- il pac-chetto sicurezza, fatto approvaredall�attuale governo, mira alla for-mazione di uno stato fascista fonda-to sull�odio per chi non fa partedella ristretta cerchia di potenti ericchi borghesi che controllano ilcapitale nazionale. Si punta ad inde-bolire ulteriormente le classi prole-tarie con l�obiettivo di poterle sfrut-tare e controllare in modo ancorapiù capillare ed intenso. In questo senso l�istituzione delleronde cittadine non è altro che unatappa della legittimazione delleazioni xenofobe da sempre portateavanti dai gruppi più ferocementereazionari e a legalizzare e svilup-pare la struttura paramiliatare dellaLega Nord, con la benedizione delMinistro degli Interni. Questa forzaarmata sarà una carta decisiva cheBossi metterà in campo all�occor-renza, per assicurare i voraci appeti-ti di settori della borghesia delNord, non appagati da un blandofederalismo. Oltre alle �camicieverdi� anche quelle �nere� DOCprovvederanno a rafforzarsi ed�esercitarsi�, pronte ad arrivare ad

un accordo con i separatisti perspartirsi il territorio. La questione �ronde� rivela d�altraparte il cinismo del grande capita-le italiano, il suo sostanziale disin-teresse alle vicende del paese e ilsuo spregiudicato utilizzo in funzio-ne antioperaia delle istanze più rea-zionarie. Ma anche l�attuale passi-vità politica della classe operaia chesta abdicando alla lotta su temi diinteresse vitale, apre le porte amisure che non tarderanno a pro-durre contro di essa, in un futuronon lontano, effetti devastanti. È. laconferma, indiretta, ma fin troppoevidente, che è necessario impe-gnarsi in prima persona per inverti-re il corso reazionario in atto attra-verso la ricostruzione del partitocomunista: non esistono scorciatoiené alternative! Ma torniamo all�esame degli effettipiù immediati del pacchetto razzi-sta, tra cui risalta l�obbligo didenunciare gli stranieri irregolari,trasformando tutti delatori al servi-zio di uno stato razzista.Mentre gli imprenditori italianisfruttano gli immigrati con orari dilavoro bestiali e stipendi da fame, ilgoverno ha instituito nuove tasseper il rinnovo del permesso di sog-

giorno rendendo ancora più insop-portabile la permanenza nel nostropaese a chi guadagna 15 euro algiorno.Ed ancora: il provvedimento liber-ticida varato dal governo rendeimpossibile per dei genitori senzapermesso di soggiorno di iscrivereil proprio bambino all�anagrafe. Ciòvuol dire che il figlio, senza nome,senza alcun documento che ne atte-sti la nascita, per lo stato NON ESI-STE e deve quindi essere preso inaffidamento dai servizi sociali peressere affidato a dei nuovi genitori.Attualmente i clandestini, dopoesser stati espulsi dall�Italia vengo-no abbandonati in Libia senzaacqua, cibo o denaro per tornare aipropri paesi. Si tratta di persone chedopo aver rinunciato alla propriacasa, alla famiglia e alla dignità perraggiungere la speranza di un lavo-ro in Europa, vengono lasciatemorire nel deserto libico mentretentano di tornare a piedi nel pro-prio paese. Questa èl�OSPITALITA� dell�Europa bor-ghese unita. È indispensabile ricordare che chiviene in Italia, fugge da paesi dovel�Occidente ha portato la guerra peril petrolio, dove le multinazionali

sfruttano le popolazioni distruggen-do l�economia locale, dove i grandiproduttori occidentali prima sfrutta-no la manodopera locale e le risorsenaturali del terreno, imponendo lemonocolture, e poi abbandonano iterritori ormai resi sterili e i lavora-tori più poveri di prima. Dobbiamo essere solidali a tutte levittime del capitalismo e della glo-balizzazione che hanno portatoesclusivamente al tracollo dell�eco-nomia mondiale e all�impoverimen-to delle popolazioni, a favore di chigestisce i capitali. La parola d�ordine deve essereunità di tutti gli sfruttati delmondo!Vogliamo: L�immediato ritiro del pacchettosicurezza a fronte di nuovi regola-menti che diano garanzie a tutti imigrantiLa chiusura dei CIE (vere e pro-prie carceri)La regolarizzazione di tutti gliimmigratiLa deportazione nel deserto libicodi tutti i politicanti coinvolti nel-l�attacco alle masse proletarie chesi susseguono da parecchi anni.

Politica interna

Il pacchetto sicurezza:un altro passo verso il fascismo

Cari compagni,vi ringraziamo calorosamente del-l�invito che ci avete rivolto di parte-cipare a questa Assemblea naziona-le, promossa da un certo numero dicompagni operai impegnati inprima persona in alcune importantiesperienze di lotta, in fabbrica e nelmovimento operaio e sindacale. Noi compagni di «PiattaformaComunista» abbiamo sempre pen-sato che proprio agli operai di avan-guardia, agli elementi migliori, piùcoscienti ed attivi della classe pro-letaria, spetti principalmente ilcompito di contribuire alla crescitadella coscienza rivoluzionariasocialista nel seno del proletariato.E che proprio gli elementi avanzatidel proletariato debbano costituireil nerbo essenziale dei quadri diri-genti del partito indipendente erivoluzionario della classe operaia,che consideriamo come l�unionedel movimento operaio e del movi-mento comunista. Quando ci è giunta notizia che que-sta Assemblea avrebbe posto al cen-tro della discussione la questionedella costruzione di una forza poli-tica rivoluzionaria, radicalmenteantitetica al sistema basato sul pro-fitto, ci siamo sentiti subito in sinto-nia con questa vostra intenzione econ questo obbiettivo. Fin dalle origini del movimentorivoluzionario della classe operaiain Europa, fu l�incontro di Marxcon gli operai rivoluzionari pariginiintorno alla metà dell�Ottocento checreò le premesse per l�elaborazione,da parte di Marx ed Engels, delManifesto del Partito comunista, icui princìpi teorici e politici - chediventarono subito carne e sanguedi quei primi nuclei operai rivolu-zionari - continuano ininterrotta-mente a guidare il movimento rivo-luzionario della classe operaia mon-diale per l�abbattimento del capita-lismo e la creazione della societàsocialista e comunista.Un partito come quello a cui voipensate, radicalmente antagonisticoal sistema capitalistico di sfrutta-mento del lavoro salariato, non puòessere che un partito comunista, il

quale si consideri e si dichiari pub-blicamente come tale.Un partito può infatti essere operaioper la sua composizione, ma nonesserlo del tutto per la sua ideolo-gia, per il suo programma, per lasua politica, se non riesce a staccar-si completamente dalla borghesia.Perciò affermiamo che il vero parti-to operaio, l�unico partito realmen-te indipendente dalla borghesia, èsolo il partito comunista, che è ilreparto di avanguardia, organizzatoe cosciente di una sola classe: ilproletariato, la classe più rivoluzio-naria della società.E� proprio di questa organizzazionepolitica che oggi ha bisogno la clas-se operaia, spinta dalla feroceoffensiva capitalista a parteciparealla lotta politica con un partitoindipendente che assuma piena-mente le proprie responsabilità.Alla formazione di un�organizza-zione che, senza incertezze e inmodo conseguente, si richiami inprimo luogo al marxismo come suofondamento scientifico noi dedi-chiamo da tempo le nostre energie eil nostro impegno di rivoluzionari.Lavoriamo per il partito, ma senzacedere alle dannose semplificazionidi coloro che, in modi e tempidiversi, si sono autoproclamati par-tito prima che ne fossero realmentematurate le condizioni ideologiche,politiche e organizzative. Siamo profondamente convinti cheil partito comunista si costruisceattraverso un serrato lavoro di con-fronto e di chiarimento dei fonda-menti teorici del partito stesso e diun lavoro costante nelle file del pro-letariato, nel vivo delle sue espe-rienze di lotta; ciò per legarsi allaclasse operaia e dirigerla, accumu-lando e preparando incessantemen-te le forze necessarie alla rivoluzio-ne proletaria e alla costruzione dellanuova società.Nel giornale «Operai contro», cheseguiamo con attenzione, e che hadi recente espresso la volontà diporre al centro del dibattito la que-stione del partito, è stata espressaanche l�opinione che le forme orga-nizzative del partito rivoluzionario

della classe operaia debbano essereoggi completamente diverse daquelle del passato, �da inventare exnovo�. Ecco un punto sul quale, anostro parere, un confronto fracomunisti è oggi non solo utile maindispensabile.Perché se è vero che il partito dellaclasse operaia deve avere forme emetodi di funzionamento completa-mente diversi da quelli dei partitiborghesi e riformisti, è altrettantovero che, sulle questioni della«forma-partito», gli sviluppi portatidal leninismo al patrimonio delmarxismo sono tuttora fondamenta-li e valgono per l�intera epocaimperialistica nella quale viviamo,pur tenendo conto delle importantitrasformazioni avvenute nella strut-tura del lavoro salariato e nel tessu-to sociale. Un partito indipendente e rivoluzio-nario della classe operaia, che abbiacome obiettivo strategico la conqui-sta del potere politico, non si puòcostruire solo sulla base di una lineapolitica o di un programma. E�necessaria l�unità di volontà e diazione; è necessario un sistemaunico di organizzazioni basato sullecellule d�impresa (fabbrica, offici-na, magazzino, miniera, ecc); ènecessario un carattere centralizza-to e disciplinato del partito, cheassieme alla democrazia interna,garantisca continuità e sviluppo dellavoro, direzione organizzata esistematica della lotta della classeoperaia.Sono questi temi sui quali ci augu-riamo che il dibattito possa svilup-parsi nel modo più fraterno ecostruttivo possibile, così come sualtri temi relativi al leninismo.Un�ultima questione vorremmo sot-toporre alla vostra attenzione inun�assemblea schiettamente operaiacome questa. All�inizio di questo intervento, cisiamo richiamati ai tempi lontanidell�Ottocento, perché quelle sonole nostre radici, perché lì ha avutoinizio il movimento operaio moder-no di ispirazione marxista. Ma cer-tamente non vorremmo che lo spiri-to animatore del dibattito fosse una

sorta di «ritorno alle origini»: l�ideache, dopo tante delusioni, dopotanti tradimenti compiuti dai partitie dai gruppi piccolo-borghesi chenascondono il loro opportunismodietro una fraseologia pseudomar-xista e pseudocomunista, la stradada percorrere sia quella del recupe-ro di una �nuova� spontaneità, simi-le a quella dei primi embrionali cir-coli operai, delle prime Casse diresistenza operaia, delle primeCamere del Lavoro. Per quanto riguarda più propria-mente la costruzione del partito, lanascita in Italia, nel 1882, delPartito Operaio fu un momentoimportante nel processo di sviluppodella coscienza di classe del prole-tariato italiano. Ma è nel 1892, conla fondazione del Partito deiLavoratori Italiani (poi PartitoSocialista Italiano), che avvenne inItalia l�incontro fra movimento ope-raio e marxismo, sia pure con quel-la grave remora che fu la larga pre-senza del riformismo nelle file delPSI.E, a partire dal 1921, le migliori tra-dizioni rivoluzionarie del PartitoSocialista Italiano furono raccolte,portate avanti e sviluppate dalPartito Comunista d�Italia, primadella sua degenerazione revisioni-sta.Tutto questo avvenne in un quadrointernazionale, e l�internazionali-smo proletario è stato, e continua adessere, una componente insostitui-bile della coscienza rivoluzionariadella classe operaia. E� dunque atutta l�esperienza rivoluzionaria delproletariato italiano e internaziona-le, con le sue vittorie e le sue scon-fitte, con le sue avanzate e i suoiregressi, è all�attuale MovimentoComunista Internazionale, che devecollegarsi l�organizzazione indipen-dente degli operai avanzati.Nel ringraziarvi nuovamente, com-pagni, del vostro invito, vi auguria-mo buon lavoro e ci auguriamo dipoter proseguire - nei modi e nelleforme che potremo concordare - ilconfronto con voi.

4 aprile 2009 Piattaforma Comunista

U P I E R D C ORiteniamo utile rendere partecipi i lettori di �Scintilla� del dibattito in corso sulla questione del partito: uno dei momenti più interessanti edensi di significato degli ultimi mesi, a tal proposito, è stato l�assemblea per il partito operaio, indetta dai compagni di �Operai contro�, allaquale abbiamo apportato il nostro contributo con l�intervento che proponiamo alla lettura e che ci auguriamo possa servire come stimolo adintensificare il dibattito e il lavoro per la costruzione del partito comunista.

INTERVENTO DI �PIATTAFORMA COMUNISTA�ALL�ASSEMBLEA PER IL PARTITO OPERAIO DEL 4 APRILE A SESTO S.G.

Lotta per il partito

Nello scorso numero abbia-mo chiamato al boicottag-gio delle elezioni per l�U.E.

dei monopoli e della reazione.Un�U.E. superpotenza imperialistain costruzione che non porta nientedi buono per la classe operaia e lemasse popolari; che si distingue perle misure di sostegno al profittocapitalistico e di peggioramentodelle condizioni dei lavoratori, peril riarmo e la cooperazione con laNATO, per il razzismo e la xenofo-bia. Il Parlamento di Bruxelles alservizio dell�oligarchia finanziariava smascherato e combattuto innome della lotta all�imperialismo edella solidarietà internazionale deipopoli.Ancora più giusta è la nostra indica-zione se guardiamo all�elettorali-smo di P.R.C. e P.d.C.I., che spac-

ciano il raggiungimento del 4%come sola possibilità per far risor-gere una forza �comunista� inItalia. Vorrebbero cioè ripartiredalla stessa fallimentare politicaopportunista e d�inseguimento adestra del P.D. che ha causato il lorocrollo. Un �ritorno al passato� cheprelude a ulteriori batoste e altricontorcimenti per formazioni diret-te da un ceto politico distante anniluce dalla realtà proletaria. Su benaltri terreni e pratica sociale deveessere posto oggi il confronto e l�u-nità dei sinceri comunisti! A due settimane dalle elezioni euro-pee, il 21 giugno, si terrà il referen-dum elettorale voluto dall�asse con-findustrial-vaticano di Segni eGuzzetta, sostenuto da un�indecen-te combriccola bipartisan. Senzadubbio l�obiettivo deve essere quel-lo di far fallire questa pericolosa

manovra chiamando all�astensione,con l�obiettivo di non far raggiun-gere il quorum ad un referendumche mira ad assegnare la maggio-ranza assoluta del Parlamento allasingola lista che ottiene più votidelle altre.Un eventuale successo del SIandrebbe ad esclusivo vantaggiodel partito di Berlusconi. Incassatoquesto risultato il piduista diPalazzo Chigi chiamerebbe a ele-zioni anticipate, per ottenere lamaggioranza assoluta alla Camera eal Senato e governare indisturbato,senza alleanze instabili con la Legae altre forze separatiste. Verrebbe difatto liquidato il Parlamento, comefece Mussolini prima con la �leggeAcerbo� e poi con la �riformaRocco�.Allo stesso tempo siamo tenuti a

denunciare la scellerata politica diFranceschini e D�Alema che � dopoaver criticato lo sperpero di soldisenza far cenno dei contenuti anti-democratici del referendum � sipreparano a consegnare il paese alleforze reazionarie e fasciste in nomedel �voto utile� e delle alchimieelettorali. Proprio come agirono iliberali di Giolitti negli anni ventidello scorso secolo.Nessun voto per il referendum gol-pista! Disertiamo le urne!Rifiutiamoci di prestarci alle tatti-che dei liberal-riformisti che apro-no le porte ad un regime autoritarioe fascista! All�offensiva borgheserispondiamo costruendo uno sbar-ramento d�acciaio con la lotta el�organizzazione di classe, non unodi carta straccia con le schede elet-torali!

Dopo il boicottaggio delle europeeFACCIAMO FALLIRE IL REFERENDUM ELETTORALE!

74Scintillamarzo 2009

Scintillagiugno 2009

FIAT: LAVORO PER TUTTI!BASTA SACRIFICI E SVENDITE!

Battere il disegno reazionario della borghesia

Il tentativo della borghesia italia-na, nella situazione di crisi eco-nomica e sociale sempre più

grave in cui si dibatte, è quello direndere il potere esecutivo ancorapiù forte ed ampio. Con il cambiodella forma di governo si vuol otte-nere il controllo pieno e totale sulledinamiche decisionali; si voglionotogliere di mezzo quegli �intralci�(la lentezza dell�azione parlamenta-re, le politiche concertative esoprattutto i diritti dei lavoratori)che impediscono di adottare rapida-mente misure che portano a intensi-ficare la pressione sulla classe ope-raia, ad elevare il suo tasso di sfrut-tamento, a smantellare le conquistesociali, ecc. La politica seguita dalla borghesia èdeterminata da alcuni obiettiviessenziali: a) l�aumento della capa-cità di concorrenza della debole�Azienda Italia� con gli altri paesiimperialisti e capitalisti; b) la salva-guardia a tutti i costi dei profitti,della ricchezza e dei privilegi di unaminoranza di parassiti; c) la prepa-razione alle guerre imperialiste disaccheggio.Sul piano politico il disegno reazio-nario vede oggi come protagonistail �Popolo della libertà� di

Berlusconi e Fini. La fondazione diquesto partito modifica qualitativa-mente la situazione politica italianaper un periodo che non sarà breve:è chiaro che l�obbiettivo del partitoberlusconiano (e delle forze capita-listiche che lo sostengono) è l�in-staurazione di un regime reaziona-rio presidenzialista. Se il largo consenso elettorale di cuiBerlusconi già gode arriverà,secondo la sua vanteria, alla mag-gioranza assoluta dei votanti, èancora difficile dirlo. Di certo nes-suna sinistra borghese, riformista esocialdemocratica sarà in grado disbalzarlo di sella con la politica dicollaborazione di classe e di addor-mentamento del conflitto sociale.Senza dimenticare che è stata pro-prio l�attuale falsa opposizione,corresponsabile per decenni dellepolitiche neoliberiste e guerrafon-daie, ad aprire le porte delle contro-riforme.Da queste considerazioni dobbiamotrarre alcune conseguenze. Nellalotta contro la fascistizzazione dob-biamo respingere sia gli orienta-menti fatalisti e disfattisti, che con-siderano il fascismo come inevita-bile, sia la sottovalutazione delritmo della fascistizzazione e della

minaccia di guerre imperialiste. Ma dobbiamo anche respingere laposizione di chi pensa che la tatticamigliore sia quella di appoggiare unmovimento della borghesia e dellapiccola borghesia democratica,mettendosi a rimorchio di questeforze.La possibilità di lottare con succes-so contro l�autoritarismo, il neocor-porativismo e il fascismo avanzantedipende dalla mobilitazione dellaclasse operaia attraverso un fronteunico alla base contro la reazionepolitica, l�offensiva del capitale e leminacce di guerra imperialista. Il disegno della borghesia italianapuò essere sconfitto solo grazieall�azione unitaria e combattiva delproletariato e delle grandi masselavoratrici, solo con l�interventodelle grandi masse degli operai, deidisoccupati, della gioventù proleta-ria.Il primo anello al quale dobbiamoaggrapparci per assolvere questocompito, è la lotta per gli interessieconomici e politici quotidianidelle grandi masse, contro i licen-ziamenti, contro la riduzione deisalari e la miseria crescente, controla restrizione e la soppressione deinostri diritti, contro la violenza bor-

ghese, per far pagare la crisi a chil�ha causata: la classe proprietariadei mezzi di produzione e di scam-bio.In questa lotta occorre lavorareinstancabilmente per fare interveni-re le masse lavoratrici in difesadella libertà di associazione, diorganizzazione, di sciopero, dimanifestazione, per la libertà delleriunioni operaie, per la difesa deisindacati e delle associazioni cheresistono agli attacchi padronali,per le agibilità politiche, per l�auto-difesa proletaria contro i fascisti.Per avanzare su questa strada edaccumulare le forze necessarie, leorganizzazioni antifasciste, sinda-cali, culturali, sono importanti, manon bastano. Serve uno strumentoparticolare: il partito comunistaquale reparto di avanguardia, orga-nizzato e cosciente, della classeoperaia. La sua ricostruzione è ilcompito principale in cui devonoimpegnarsi i migliori elementi delproletariato, rompendo nettamentecon l�opportunismo e il modernorevisionismo, realizzando un�unitàpolitica sempre più stretta con imarxisti-leninisti. Nonostante il rallentamento

della produzione e la ridu-zione dell�occupazione, le

morti e gli infortuni sul lavoro sonoin aumento. Dall�inizio dell�anno aiprimi di maggio ci sono stati 374morti 374.490 infortuni, 9.362invalidi e le malattie professionalisono in continuo incremento.In questa situazione il 27 marzo èstato approvato dal governo reazio-nario Berlusconi lo schema del�decreto correttivo� del TestoUnico (TU) sulla salute e sicurezzasul lavoro.Una �controriforma� che punta ariscrivere il TU per renderlo prati-camente inoffensivo su sanzioni econtrolli. La linea era già stata trac-ciata dalle circolari del MinistroSacconi che �invitano� a ridurre icontrolli e a essere �collaborativi�nei confronti delle aziende. Con queste modifiche si arriva alparadosso di diminuire drastica-mente le sanzioni per i padroni edaumentarle per i lavoratori!Vengono praticamente azzerate le

responsabilità penali dei datori dilavoro e dei manager!Il Governo ha accolto tutte le pro-poste dei padroni, con l�obiettivo direndere sempre più inoffensiva unanorma che già presentava moltipunti deboli sui diritti e sulle tuteledei lavoratori e dei loro rappresen-tanti. E� l�ennesimo affronto ai pro-letari che pagano ogni giorno con lavita e la salute la corsa ai profitti deicapitalisti.Basta lacrime di coccodrillo di poli-tici e intellettuali borghesi!Vogliamo la cancellazione del�decreto Sacconi� e severe misurepunitive contro i padroni che nonrispettano le norme.Organizziamoci e lottiamo in tutti iposti di lavoro contro chi ci uccidee ci fa ammalare. Dirigiamo la lottanon solo contro gli effetti, masoprattutto contro le cause dellanocività: il sistema del lavoro sala-riato. Solo in questo modo possia-mo conquistare e difendere i nostridiritti, la nostra dignità, la nostrasalute, la nostra vita.

Modifiche alla legge sulla sicurezza del lavoro:PADRONI CON LICENZA DI

UCCIDERE

Movimento operaio e popolare

La famiglia Agnelli per accor-darsi con l�Opel punta a chiu-dere gli stabilimenti di

Pomigliamo e Termini Imprese, conl�appoggio di Berlusconi. Un pianomicidiale: licenziamenti di massa,più sfruttamento e più repressione.Ma gli operai non vogliono piùessere le vittime predestinate dellefusioni fra capitalisti. Alla fine della manifestazione tenu-tasi a Torino lo scorso maggio, èesplosa la rabbia di un gruppo dioperai . Il segretario della Fim-Cisl,corresponsabile degli accordi sepa-rati con padroni e governo, che ten-tava di impedire l�intervento deglioperai, è stato duramente contesta-to; il capo socialdemocratico dellaFiom, allontanato dal palco, ha con-

tribuito ad allestire una vergognosacampagna di denigrazione per colpi-re gli operai e le avanguardie sinda-cali maggiormente combattivi La lotta si intensifica e si estende:sitratta di un�anticipazione di quelloche avverrà quando finiranno i soli-di della cassa integrazione Non solosettori avanzati, ma l�intera massasfruttata, farà piazza pulita delleambiguità, imponendo scelte nette:o con i lavoratori, o con gli sfrutta-tori e i loro complici. La classe operaia è stufa di pagareper i giochi dei capitalisti che, con lesomme sottratte dai governi allecasse pubbliche, varano ristruttura-zioni e continuano un�offensivaspietata contro le condizioni di vitadegli operai, mettendoli in concor-

renza fra loro. Le indicazioni che vengono dallamobilitazione degli operai della Fiatsono chiare: unificare la lotta di tuttigli stabilimenti ed estenderla aglioperai dell�indotto e al territorio;costruzione di comitati di lotta aper-ti a tutti i lavoratori per gestire lebattaglie senza e contro la volontàdei servi dei padroni; sostenere lasolidarietà e il coordinamento congli operai degli altri paesi, saldandole esperienze di lotta in un solo fron-te anticapitalista che ponga l�attaccoall�occupazione come una questionegenerale, che riguarda tutti i lavora-tori.Nessuno stabilimento deve esserechiuso, nessun licenziamento devepassare! Stop delocalizzazioni!

Estensione e pagamento al 100 %della c.i.g. per tutti i lavoratori! Noa flessibilità e precariato! Bloccodegli straordinari! Aumento deisalari, diminuzione dell�orario e deiritmi! No ad accordi separati emodifiche unilaterali dei contratti!BASTA SACRIFICI, DEVONOPAGARE PADRONI E PARASSI-TI!Queste sono le parole d�ordine chevanno ribadite con forza. La nostraforza sta nell�unità dal basso e nellalotta sempre più determinata controil marciume capitalista, per ungoverno degli operai e degli altrilavoratori sfruttati, per una via diuscita rivoluzionaria dalla crisi!

Politica interna

«Il mondo del lavoro non ha laresponsabilità di questa crisi che èinvece figlia della irresponsabilitàdei mercati finanziari, della specu-lazione, del profitto fatto attraversoil denaro, senza responsabilità delleconseguenze. C�è quindi un proble-ma morale. Va affrontato ristabilen-do l�idea forte di far profitti attra-verso il lavoro, la produzione, lafatica e le capacità» (G. EPIFANI,dall�intervista a «L�Unità», 1° mag-gio 2009).

Dunque, secondo il più alto buro-crate della CGIL, l�attuale crisi eco-nomica non è il frutto delle insana-bili contraddizioni del modo di pro-duzione capitalistico, ma è dovutaagli «irresponsabili» speculatori egestori dei mercati finanziari, iquali, invece di fare profitti sfrut-tando direttamente l�operaio in fab-brica (come fa il capitalista indu-striale), fanno profitti in modo indi-retto attraverso la redistribuzionedel plusvalore che i capitalisti indu-striali estorcono, in produzione, allavoro salariato.A detta di Epifani, il secondo modo

di «far profitti» è - diversamente dalprimo - immorale, perché non èottenuto attraverso il «lavoro», le«capacità», ecc. Che dire? Un seco-lo e mezzo fa, un certo Carlo Marxaveva già chiarito che il capitalistaindustriale, se vuol fare il suomestiere, non può starsene con lemani in mano, ma - per sfruttare glioperai - un certo «lavoro» lo devefare anche lui. Questo capitalismova bene per Epifani, ed è pure«morale»!E� «l�idea forte» che il segretariogenerale del maggior sindacato ita-liano ha voluto lanciare in occasio-ne della Festa del lavoro, mentre aIstanbul e ad Atene l�odierna gior-nata del 1° maggio è stata una gior-nata di giusta ribellione e di lotta! E� sempre più chiaro che di due coseha bisogno la classe operaia italia-na. Di un Partito comunista che diaalle lotte del proletariato una dire-zione rivoluzionaria e lo guidi allaconquista del potere, e di un sinda-cato di classe. Ma un sindacato è diclasse se la sua finalità ultima è«l�abolizione del lavoro salariato».

IL GIUSTO MODO DI «FAR PROFITTI» SECONDO EPIFANI

L�aumento della presenzamilitare italiana inAfghanistan, iniziata con il

governo Prodi e continuata con ilgoverno reazionario di Berlusconi,produce le sue inevitabili conse-guenze. Ad Herat le truppe di occu-pazione italiane hanno ucciso unabambina e ferito tre persone, qual-che giorno prima che l�aviazione astelle e strisce compisse l�ennesima�spiacevole� strage di civili aFarah, in un�area controllata dal-l�imperialismo italiano. Le giustifi-cazioni per la mattanza si sprecano.Così come le teorie razziste e scio-viniste a sostegno di un�occupazio-ne militare che si rivela sempre piùuna catastrofe militare per la NATOed un continuo massacro per ilpopolo afgano e per quello pakista-no, grazia alla coppia Obama-

Clinton. La notizia dell�omicidiodella bambina afgana ha trovatoun�immediata levata di scudi bipar-tisan nel nostro paese. Ieri comeoggi la classe dominante, con i suoipartiti politici e i suoi intellettualiprezzolati, svolge un preciso com-pito di rimozione e autoassoluzionerispetto alle proprie responsabilitànelle guerre di aggressione, cercan-do di mantenere il consenso rispet-to alle avventure militari che riman-gono uno dei principali collantidella politica estera italiana.Nonostante la retorica degli �italia-ni brava gente�, le truppe di occu-pazione tricolori si distinguono,come sempre accade nelle guerre dirapina e di conquista, per ferocia esopraffazione. A questa ferocia siaccompagna il silenzio, come quel-lo che distingue tutti i partiti politi-

ci borghesi e dormisti sul finanzia-mento miliardario per l�acquisto di131 bombardieri USA F35, sulmassacro quotidiano in Iraq (dove icarabinieri italiani addestrano glisgherri locali), sull�agonia di Gaza,di cui il governo italiano è compli-ce e corresponsabile, sulle tensioniesplosive nei Balcani ed in Kosovo.Rilanciamo la lotta per il ritiroimmediato ed incondizionato delletruppe italiane e stranieredall�Afghanistan e dagli altri paesioccupati! Per l�uscita dalla NATO edalla UE! Solo così si potranno evi-tare tragedie che non hanno nientedi fatale, ed una volta che i lavora-tori avranno preso il potere avviareuna politica di pace e solidarietà frai popoli.

VIA DALL�AFGHANISTAN, SUBITO!

Se lo dicono loro...Socialismo o

barbarie!

�Mentre le nazioni procedono atentoni per riparare ai torti deglionnipotenti manager, veniamoriportati indietro a un futuro cheassomiglia nè più nè meno che aun nuovo Medioevo, quel perio-do durato secoli, dal V al XV. [...]Il Medioevo fu fondamentalmen-te un�epoca di paura, di incertez-za, pestilenza, violenza. E lostesso vale per la sua nuova ver-sione. AIDS e Sars, terrorismo epirateria, cicloni e innalzamentodei mari: non è più chiaro comefare per investire nel futuro, o inquale futuro investire. Per esco-gitare una risposta a questomondo nuovo ci vorranno comeminimo decenni. Il prossimoRinascimento è ancora ben lonta-no�.Da Passaporto per le città di unmondo invisibile, di P. Khanna,�Sole 24-Ore�, 9-5-09, P. 1-2.

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Scintillagiugno 2009

speciale Repressione

Lo scorso mese di aprile, pro-prio alla vigilia della conclu-sione del loro mandato, gli

europarlamentari si sono resi prota-gonisti dell�ennesimo vergognoso dipropaganda anticomunista. Su pro-posta di alcuni parlamentari reazio-nari dei paesi dell�Est europeo èstata approvata, infatti, la risoluzio-ne intitolata �Coscienza europea etotalitarismo� con la quale si inten-sifica, attraverso la falsificazionedella storia, la denigrazione delcomunismo.I parlamentari in questione preten-dono di scrivere persino i libri ditesto delle scuole, destinati ad esse-re sottoposti agli imprimatur deicensori anticomunisti: i servi scioc-chi delle borghesie dell�Est euro-peo, recenti eppure già decrepite, adimitazione dei Pansa di turno, ripe-tono ossessivamente che il comuni-smo è crimine, terrore, morte, iden-tico al nazismo ed al fascismo.Ma non si tratta solo della sete dirivincita degli epigoni delle forzereazionarie sconfitte dall�avventodelle democrazie popolari dopo laseconda guerra mondiale, né soltan-to dei corifei delle congregazionireligiose per anni ridimensionate neipaesi dell�Est. Non è volgendo losguardo all�indietro che si compren-de il perché di questa virulentaoffensiva anticomunista. Il testo della risoluzione ci dicechiaramente che, dopo un ventenniodi dittature del capitale all�Estmanca �una visione comune dellastoria�, non c�è �coesione� e senzadi esse non è possibile realizzare�l�integrazione europea�. Ciò signi-fica che i propagandisti delle deliziedel sistema capitalistico hanno fattofallimento, che non sono riusciti a

far breccia nella coscienza dellemasse popolari dell�Est europeo. La�scissione mentale dell�UE in occi-dentale ed orientale�, lamentata daipromotori della risoluzione, sta adindicare che il sistema capitalisticoha fatto fallimento e i proletari nonabboccano più alle illusioni sullasua reale natura.Gli effetti della crisi planetaria cheattraversa il capitalismo hanno sca-vato ancor di più il solco che separai governi reazionari al poterenell�Est europeo dalle masse popo-lari di quei paesi.A vent�anni dal tanto celebrato �89 ilcapitalismo ha significato, proprioper quei popoli che pretendeva diaver �liberato�, sfruttamento bestia-le, paghe da fame, droga, prostitu-zione, drammatico tracollo dellegaranzie sociali e dei diritti prece-dentemente acquisiti.Il capitalismo in azione è il migliorpropagandista della sua disumanità:dimostra infatti direttamente, sullapelle dei proletari, cosa significavivere sotto il giogo del capitale. Iservi dei padroni che siedono nel-l�europarlamento vedono franare ilterreno sotto i piedi; dai paesi balti-ci all�Ungheria, interi stati sono sul-l�orlo della bancarotta, sempre piùdipendenti dal sostegno economicodei paesi capitalistici dominanti.Il livore anticomunista della risolu-zione approvata il 2 aprile non ciindebolisce ma ci rafforza: quando ipadroni e i loro servi perdono lapazienza vuol dire che vedono venirmeno la coesione sociale attorno alloro sistema di dominio, che si assi-ste ad un risveglio di coscienze alungo intorpidite, che emergonosempre più diffusamente manifesta-zioni difficilmente controllabili

della rabbia popolare. Il nemico dai padroni è individuatocon chiarezza nei comunisti, dasempre nemici implacabili dei lorointeressi di classe; non sono certo iforum di Porto Alegre, i conigliettinon violenti o i variopinti disobbe-dienti a preoccuparli. Ai fautori della risoluzione antico-munista restituiamo, e non per spiri-to polemico, la similitudine con ilnazismo. Il sistema capitalistico, siaesso democratico o dittatoriale,coperto dallafoglia di ficodella formaleesistenza di ele-zioni e pseudo-libertà borghesio apertamentenegatore anchedi questi orpellidemocratici, ècomunque fon-dato sullo sfrut-tamento, sull�a-lienazione, sulladisuguaglianza eacuisce (e lo sivede ancor dipiù nelle fasi incui la crisi siintensifica) l�in-soddisfazione,l�impoverimen-to, l�impossibili-tà di vivere unavita piena, digni-tosa, degna diessere vissuta.A u s p i c h i a m oche possa cre-scere la rabbiadei lavoratoridell�Est ed orga-nizzarsi nei par-

titi comunisti per abbattere il poterecapitalistico nei loro paesi. In unafase in cui l�edificio capitalista dasegni di cedimento occorre contri-buire a rafforzare le energie che simuovono in direzione dell�abbatti-mento dell�ordine sociale esistenteovunque si manifestino e questovale, a maggior ragione anche inItalia dove senza una presenza orga-nizzata e coesa dei comunisti nonpuò esserci futuro per le aspirazionidei lavoratori e dei proletari.

I veri criminali: i padroni e i loro servi

Nel 2002 in Ucraina furonoarrestati e successivamentecondannati a molti anni di

carcere, per il cosiddetto �CasoOdessa n. 144�, i cittadini russi eucraini Yakovenko, Gerasimov,Berdyugin, Zinchenko, Alekseev, ei polacchi Romanov, Pleven,Danilov e Smirnov. Essi furonoaccusati di delitto contro l�ordinecostituzionale di Ucraina e di terro-rismo. Questi compagni hannosempre apertamente manifestato leproprie convinzioni di classe e rivo-luzionarie. Per questi motivi cre-diamo che questo processo sia unprocesso politico.Allo scopo di costringere i compa-gni ad autoaccusarsi dei reati a loroascritti, durante gli interrogatori,sono stati sottoposti a torture epesanti vessazioni. A cause delleferite subite, lo studente ventenneSergei Berdyugin, è morto nell�o-spedale penitenziario. Ciò è statoreso noto in tutto il mondo da diver-si mezzi d�informazione, inclusa�Proletarskaya Gazeta� N° 21(2003) e N° 23 (2004).Inoltre durante le indagini del 2003

e del 2004 i compagni russiDanilov, Smirnov, Pleven eRomanov ricevettero la visita diagenti dei servizi di sicurezza russie membri dell�ufficio pubblicoministero di Mosca. Questi, conminacce e pesanti intimidazione,hanno cercato di persuaderli adautoaccusarsi, senza ottenere il loroscopo. Dopo questa visita i compa-gni Danilov, Smirnov e Romanovtrasmisero una lettera all�Ufficiodel Procuratore Generale diUcraina con la richiesta di iniziareun�indagine penale sulle torturesubite dai prigionieri, ma ad oggiancora nessuna risposta. Il 18 feb-braio del 2008 Smirnov ha fattocausa attraverso il TribunaleAmministrativo del Distretto diJarkov per la passività delProcuratore Generale di Ucraina.Il 25 marzo 2009 i compagniDanilov e Smirnov sono stati estra-dati in Russia e consegnati alleautorità locali. Al fine di ostacolareil lavoro degli avvocati difensori idue compagni sono stati incarce-ranti in prigioni differenti. La deci-sione del Procuratore Generale di

Ucraina a favore della estradizioneè una flagrante violazione del PattoEuropeo sul trasferimento di perso-ne condannate, adottato il 21-03-1983, che proibisce l�estradizionedi persone accusate di reati politici,se c�è ragione di credere che il pri-gioniero possa essere oggetto diviolenza.A Danilov e Smirnov non è consen-tita la visita di parenti o di rappre-sentanti di organizzazioni per idiritti umani. Ciò viola il diritto dibeneficiare di una difesa legale e cida motivo di sospettare che si stan-no utilizzando di nuovo metodi ditortura e sevizie.Il passato ci suggerisce che la bor-ghesia russa, con il pretesto di que-sto giudizio, in realtà prepara unprocesso politico allo scopo di scre-ditare l�immagine pubblica dellalotta di classe rivoluzionaria e delmovimento comunista, per sviare lalotta rivoluzionaria del proletariatoin favore dell�opportunismo, perseminare sfiducia nel movimentocomunista e sottomettere la lottadelle masse oppresse al controllopolitico dei moderni revisionisti.

Facciamo appello al proletariatoe alle forze progressiste di tutto ilmondo per difendere il prigionie-ri politici ucraini e russi. Inoltre:

esigiamo l�immediata liberazionedei prigionieri politici condanna-ti nell�ambito del cosiddetto�Caso Odessa N° 144�;

esigiamo che le autorità ucraine erusse facciano chiarezza sui casidi tortura e maltrattamenti inflit-ti ai prigionieri, e imponganosevere sanzioni penali ai tortura-tori e a tutti i responsabili di que-sti crimini odiosi;

esigiamo che si tenga un nuovoprocesso contro Danilov eSmirnov da parte delle autoritàrusse.

Anatoliy Pyzhov (Segretario dellerelazioni internazionali delComitato Esecutivodell�Associazione dei SindacatiOperai di Russia �Zaschita�)Andrei Drozdov (Caporedattoredella �Proletarskaya Gazeta�)

Pubblichiamo un appello dei compagni russi sulla stretta anticomunista in atto nel loro paeseRUSSIA: libertà e giustizia per i compagni arrestati

Il tema della �sicurezza� conti-nua a rimanere al centro deldibattito politico e dei provve-

dimenti borghesi (come quello sulleronde). Si agita ad arte la questionesicurezza perché la nostra è diven-tata una società dell�insicurezza sututti i fronti: del lavoro, del salario,della pensione, della casa, dellasalute, della pace, del futuro.Chi ha generato tutta questa insicu-rezza? Chi rende la vita sempre piùprecaria? Chi ha costretto milioni diesseri umani ad emigrare? Chi sono

i veri criminali?La responsabilità è della classedominante: la borghesia che, trami-te le sue istituzioni nazionali esovranazionali (come l�U.E.), attuapolitiche che devastano la vitasociale della maggioranza dellasocietà per tutelare i propri interes-si e si trincera dietro la �tolleranzazero� per proteggerli. Gli effettidelle misure �securitarie� e delclima di odio diffuso dal grandecapitale e dai suoi servi sono sottogli occhi di tutti.

Le manifestazio-ni operaie sonoaggredite dallapolizia. Gli stu-denti vengonoattaccati daifascisti o presi amanganellate daiquesturini comeaccaduto recen-temente nellamanifestazionedegli universitari

a Torino. Chi scende in lotta sub-isce intimidazioni, finisce schedato,riceve denunce, perquisizioni,fermi o arresti. Si susseguono leviolenze nei Centri di identificazio-ne e espulsione, contro gli omoses-suali, contro i �diversi�. Sempre piùspesso si registrano minacce,pestaggi, accoltellamenti e assassi-ni ai danni di compagni. Le sedi diorganismi proletari e di sindacatiche resistono sono prese di mira. E i giudici che fanno? Si accanisco-no contro i comunisti, in rivoluzio-nari, gli antifascisti, riesumando glistrumenti del codice Rocco fascistae inventandone dei nuovi comequelli contestati nei processi diGenova e di Milano. Vogliono sep-pellire la protesa politica e socialenelle galere (perciò voglionocostruire nuove carceri). Questa èl�Italia odierna, che va sempre piùfascistizzandosi.La repressione politica e giudiziariadi tutti coloro che si oppongonoallo stato di cose presente aumente-

rà e si estenderà, in rapporto allacrisi economica. Settori sempre piùampi di operai e di povera gentesaranno costretti a lottare contro laregressione sociale, cercando un�al-ternativa.Nemmeno se raddoppiasse il nume-ro dei poliziotti e delle galere laborghesia potrà sentirsi al sicuro,poiché essa stessa produce costan-temente rovina e oppressione socia-le e quindi antagonismo di classe. Il regime dell�insicurezza e dellarepressione può essere sconfittosolo dal proletariato e dai suoialleati.E� necessario un nuovo e superioreordine sociale ed economico, assi-curato dalla dittatura del proletaria-to. Il potere proletario tramite i suoiorgani assicurerà i bisogni materia-li e culturali delle masse, puniràduramente gli sfruttatori, gli agentidell�imperialismo, i banditi, imafiosi, i corrotti, i parassiti e tutticoloro che compiono atti antisocia-li e controrivoluzionari.

ITALIA: il regime dell�insicurezza e della repressione

speciale RepressioneScintillagiugno 2009

L'anticomunismo di ieri e quello di oggi insieme nella pattumiera della storia

Partecipiamo attivamente ALLA CAMPAGNA INTERNAZIONALE

per la liberazione immediata dei cinque cubani imprigionatidagli imperialisti statunitensi,

di Francisco Caraballo e di tutti i rivoluzionari prigionieri in

Colombia.

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