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anno ii - n° 0 Sabato 27 maggio 2017
L’Oscar del giorno al presidentedel Consiglio regionale del Mo-lise, Vincenzo Cotugno. Attivitàfrenetica la sua nel portare ilnome del Molise in altri territoriitaliani ma, anche, nel caso spe-cifico dell’ambasciatore del-l’Azerbaijan, verso altre realtàterritoriali.
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Il Tapiro del giorno lo diamo a Mi-chele Durante. Il presidente delConsiglio comunale di Campo-basso che non riesce a garantire al-l’Assise civica quel giusto e dovutogrado di funzionalità e funziona-mento. Non basta la fascia di rap-presentanza a dare la giustaimmagine al Consiglio.
Michele Durante
Economia,
una crisi
senza fine
L’Ardire
di Giuseppe Saluppo
La crisi continua a mordere leimprese e a cadere sono iposti di lavoro. In verità, bi-sogna fare un passo indietro
per vedere che la questione si pone di-versamente, e per fare questo è neces-sario porre un quesito fondamentale:gli incentivi sono stati effettivamenteprogettati come strumenti di politichefinalizzate ad incidere e orientare lescelte delle imprese verso obiettivieconomicamente e socialmente rile-vanti? I fatti mettono in luce come ciònon sia accaduto e come, piuttosto,l’orientamento delle politiche che sisono andate affermando sia stato difatto quello di non intervenire a modi-fica delle caratteristiche del sistemaproduttivo a cui erano rivolte. Guar-dando al Molise, le insufficienze delsistema industriale e dell’interventopubblico per le imprese assumono, in-fatti, proporzioni ancor più rilevanti.Il circolo vizioso si è ormai però inne-scato: l’incapacità delle politiche in-dustriali di agire per quello che orasono, lascia gioco facile nel dimo-strare che ogni euro in più speso dalloStato è un euro sprecato e che, perquesto, bisogna “lasciar fare” al mer-cato. In questi ultimi anni la politicaha fallito, non perché non abbia messorisorse e buona volontà, ma perché èmancata la capacità di analisi e di mo-nitoraggio del contesto e, quindi, diporvi rimedio attraverso una program-mazione, una strategia industriale, unPiano. Stesso discorso vale, anche, pertutti gli altri comparti. Ora, la Regioneha le tasche piene per i fondi europei,nazionali e risorse proprie e straordi-narie. Dovrà avere la capacità di pia-nificazione e programmazione. Disapiente strategia e di un piano di in-terventi capace di mettere benzina inquei motori capaci di sviluppare im-presa e occupazione. Per un nuovomodello di sviluppo del Molise che è,ancora, possibile. E’ questa la sfidache non si può perdere
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La biblioteca Albinopassa ai Beni Culturali
Di fatto, la biblioteca Albino di Campobasso passa nelle mani del ministerodei Beni Culturali. La firma è stata apposta ieri a Campobasso. La riaper-tura della storica struttura culturale molisana, dovrebbe aversi nel prossimoautunno.
pagina 3IL FATTO
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Assemblea regionale del partitocon la richiesta di primarie
per la scelta del candidato presidenteC’è chi chiede la riconferma di Frattura
Vincenzo Cotugno
Servizio a pagina 2
227 maggio 2017
TAagliolto
Così come fu per la Re-gione Abruzzo nel 2011,anche il Molise entreràper la sanità con i suoiPiani nella manovra delGoverno. Un’emenda-mento (il 27.93) che ilGoverno ha presentato,alla “manovrina” finan-ziaria, in discussione inCommissione Bilancioalla Camera.Nel testo sono previsti perlegge:- l’approvazione del Pro-gramma Operativo Stra-ordinario della RegioneMolise 2015-2018;- l’affidamento al com-
missario ad actaFrattura, nellasua veste di fun-zionario nomi-nato dalConsiglio deiMinistri, dell’at-tuazione delProgramma;- la ratifica, inun sol colpo,degli atti e deiprovvediment iadottati, fattisalvi gli effetti ei rapporti giuri-dici sorti sullabase della suaattuazione.
L’emendamento, se ap-provato:- fa per legge del commis-sario l’unico dominusdella sanità regionale edella relativa disponibi-lità finanziaria pari acirca 600 milioni di euro(oltre il 70% dell’interobilancio regionale)- priva i cittadini di ognipossibile tutela fornendoagli atti adottati una co-pertura legislativa amonte ed al buio;- consegna i poteri e la di-gnità del presidente dellaregione al commissarionominato dal Governo.
Il Piano operativo sanitarionelle maglie della manovra del Governo
Nel 2011 toccò alla Regione Abruzzo entrare nella Finanziaria nazionale per chiudereil lungo cammino del Piano di rientro in sanità. Ora, la stessa strada è stata imboccataper il Molise per blindare il piano programmatico regionale
“La corsia preferenziale in cuisi è incamminata la sanità mo-lisana a Roma è una vergogna.Un obbrobrio sia dal punto divista legislativo che costituzionale”. E’quanto sostiene, Michele Iorio. “LaCommissione Bilancio alla Camera staper dare il via libera al Piano OperativoSanitario approvando un emendamentoche cancellerà per sempre l’autonomiadella Regione Molise in materia. La con-seguenza dell’approvazione, infatti, saràl’impedimento per il Consiglio regionaledel Molise ad apportare qualunque mo-difica futura al Piano approvato da Frat-tura che annienta completamente lasanità locale rendendo ancora più diffi-cile le deroghe al Decreto Balduzzi. E ilpresidente della Regione, in manierainaudita, invece di difendere il suo ter-ritorio e i suoi cittadini, continua imper-territo nella sua mission di yes mangovernativo plaudendo ad un similescempio i cui effetti devastanti li vi-vranno i cittadini molisani sulla propriapelle in futuro. Questa è un’emergenzalegislativa, costituzionale e sociale chenon DEVE AVERE COLORE POLI-TICO. Occorre adesso più che mai farefronte comune a Roma per tutelare ilMolise e i suoi abitanti. Mi sono affret-tato perciò a chiamare l’onorevole Raf-faele Fitto perché i parlamentari diDirezione Italia intervengano per bloc-care questa strage anche se, a quantopare, il relatore (espressione del go-verno) sembra irremovibile. Ho solleci-
tato anche l’onorevole Danilo Leva diMdp che ha garantito il suo intervento.Lancio un appello anche allo stesso Par-tito Democratico molisano perché inter-venga su Roma se non vuole accollarsil’enorme responsabilità di aver distruttoper sempre e in maniera perenne la sa-nità molisana”. Sulla questione è inter-venuto, anche, l’onorevole Danilo Leva.“Un colpo di mano finale: il governo,d’intesa con la Regione, esautora il di-ritto dei molisani di partecipare allescelte in materia sanitaria, attraverso unasanatoria indiscriminata di tutti gli attiposti in essere dal Commissario adacta”. Il governo ha introdotto, nella co-siddetta manovrina, un emendamentoper attuare, con legge ordinaria, il Pro-gramma operativo straordinario dellaRegione Molise 2015/2018, sanando,così, la validità degli atti e dei provve-dimenti già adottati dal Commissario adacta, finanche quelli posti in essere incontrasto con la normativa vigente.Tutto questo è assurdo - commenta l’on.Leva. È in atto un colpo di mano con cuisi esautora il diritto dei cittadini moli-sani a partecipare alle scelte in materiadi programmazione sanitaria. Si appro-vano con legge ordinaria i Piani opera-tivi, senza che il Consiglio regionaleabbia potuto discutere di un Piano Sani-tario, essendone tutt'ora la Regionesprovvista. È un modo per vanificare le
battaglie dei comitati nati suiterritori in questi anni e peravallare la privatizzazione stri-sciante del sistema sanitario
pubblico regionale. In commissione bi-lancio alla Camera dei Deputati ilgruppo di art.1 MDP darà battaglia.Sono quattro gli emendamenti presen-tati, che mi vedono primo firmatario,con i quali poniamo un freno in manierastringente a quella che si prospetta comeuna sanatoria incondizionata.” Anche ilconsigliere regionale dei Cinque Stelle,Antonio Federico, denuncia la situa-zione in essere. “Il Governo PD sta ten-tando un blitz con un emendamento inCommissione bilancio alla Camera chepermetterebbe al Programma OperativoSanitario del PD regionale di superare iproblemi legati ai ricorsi. Invece quellilegati alla inosservanza del decreto Bal-duzzi non si risolvono con deroghe cherischiano di creare un vero cortocircuitonormativo in tutto il Paese e neanchesono accettabili certe scorciatoie cheservono anche ad allontanare il pro-blema politico da Campobasso a Roma.Per questi motivi abbiamo lavorato coni nostri portavoce, preparando un sube-mendamento che abbiamo presentato inCommissione: domani probabilmente levotazioni e gli altri dettagli. Che nes-suno provi a nascondersi dietro ad undito che qui si gioca il futuro della sa-nità molisana! Chi si riempie la bocca dislogan deve farsi trovare presenteadesso!
Contrastate le posizionidei partiti politici
327 maggio 2017
TAagliolto
di Claudio de Luca
Quello della ventesima regione è un
mondo provinciale dove operano raris-
simi circoli filosofici ma tantissime
feste di piazza. Le mostre d’arte sono
sporadiche, ed i Paesi
“profumano”nelle feste solo per certi
croccanti assaggini di pane locale in-
tinto nell’olio nuovo. Periodicamente,
sotto una volta di stelle, si apprestano
delibazione di cavatelli (rigorosamente
serviti in piatti di plastica) per com-
porre il rosario di un rito annuale che,
un tempo, si sarebbe impreziosito per il
tenersi di una corsa nel sacco, come
usava quando era possibile trovare co-
munisti alle “Feste dell’Unità”. Pec-
cato che oggi non esistano più i
comunisti e manco il quotidiano fon-
dato da Gramsci. In questa crosta di
vita che non fa rumore le giornate tra-
scorrono calme. Al massimo si ascol-
tano le invettive di chi vive delle
memorie di Latini, di Romani, di Pen-
tri e di Sanniti, magari senza rendersi
conto che questi nostri nonni del nonno
del nonno del nonno … si atteggiarono
permeando l’ambiente di sé stessi e la-
sciando traccia ancora oggi, almeno
quando c’è un Esecutivo comunale che
recuperi il passato. La memoria, che ci
àncora ai Latini, dovrebbe farsi mae-
stra di vita e produrre, trasmutando,
nuovi principi vitali. Soltanto così certi
ricordi potrebbero farsi positivi, modi-
ficandosi nella continuità per affian-
care progetti che predispongano
all’avvenire. Pensare al passato può es-
sere bello, può elevare lo spirito, ma ri-
mane pur sempre un esercizio autore-
ferenziale ove non consenta di affac-
ciarsi alla feritoia spaziale da cui aprire
effettivamente gli occhi per fondare
prospettive odierne sui tempi andati.
Purtroppo, in ispecie dopo l’avvento (e
la prepotenza) dei ‘social’ si blatera su
tutto, senza costrutto; ed un argomento
ne trascina un altro. Così, “more so-
lito”, si finisce col parlare dell’avve-
nuta manomissione della natura, delle
stagioni che non sono più quelle di una
volta; e si toccano con mano la vanità
di personaggi pronti solo a decantare
la bellezza di un tempo od a criticare
la manipolazione dei cibi e delle be-
vande.
Un tempo il mondo contadino moli-
sano era incorrotto, regolato su tempi
lunghi, ancorato ad una peculiare eco-
nomia, a riti particolari, fermo sulla
medicina e su credenze ancestrali. Ma
donne ed uomini avevano vita corta,
nonostante l’aria ed i cibi genuini. La
fatica era pesante, l’alimentazione mo-
notona e la povertà viaggiava ai limiti
della sussistenza; i cugini sposavano le
cugine e si viveva (e si dormiva) in
piena promiscuità. Nella sostanza,
quell’Eden contadino altro non era che
una sorta di inferno in terra. Perciò, vo-
gliamo ritornare al degrado materiale e
psicologico di un tempo oppure, dive-
nuti artefici del nostro destino, avver-
tire che è l’ora di evolvere per modifi-
care il Molise a vantaggio di tutti?
L’opzione rimane improponibile per
chi continui a baloccarsi di feste, di
sagre, di ruderi, senza riuscire ad ac-
corgersi che questa nostra società sta
andando a rotoli. Oggi un imprendi-
tore non è invogliato ad atterrare in
un’area dove far viaggiare le merci
prodotte significa dovere usare ancora
la tradotta; e dove l’assenza di un in-
dotto è tale da costringere gli opera-
tori ad approvvigionarsi altrove dei
beni utili all’intrapresa. Se non si rie-
sce ad attirare capitali, si continuerà a
convivere con una realtà fatta di indici
di dinamicità economica tali da porre
Campobasso ed Isernia sui gradini più
arretrati dell’Italia che lavora ad onta
di quel che racconta il Presidente
Frattura e la on. Venittelli Perciò, fi-
dando unicamente nelle nostre forze,
si smetta di campare di memorie! E’
più produttivo vivere la bellezza dei
ricordi antichi senza ridurli ad una
mera archeologia del sentimento. In
definitiva, essi dovrebbero servire
solo a filare la tela che porta a prati-
care le vie del futuro. Il richiamo alle
rovine, ai tempi andati, non ci ha visti
risorgere; perciò il ricordo del passato
dovrebbe riconfermarci nella saldezza
dei principi, affermando una ricostru-
zione futura con l’ausilio delle forze
disponibili, senza più distinguere tra
le appartenenze che oggi, politica-
mente, rappresentano pura apparenza.
Con l’archeologia del sentimento
non si praticano le vie del futuro
Passaggio effettuato della Bi-
blioteca albino di Campo-
basso al Ministero dei Beni
Culturali. A settembre, o co-
munque in autunno, ci sarà la
riapertura della storica strut-
tura di Campobasso
L’atto ufficiale presso la sede
di Campobasso della Dire-
zione Regionale Abruzzo e
Molise dell'Agenzia del De-
manio, il Segretario regionale
per il Molise e Direttore del
Polo Museale del Molise del
MiBACT, prof. Leandro
Ventura, e il Direttore Regio-
nale Abruzzo e Molise del-
l'Agenzia del Demanio,
geom.Vittorio Vannini, alla
presenza del Presidente della
Regione Molise, arch. Paolo
Frattura, e del Presidente
della Provincia di Campo-
basso, Antonio Battista,
hanno sottoscritto l'atto che
sancisce la consegna “in uso
governativo” della Biblioteca
Albino, già di proprietà della
Provincia di Campobasso e
ora di proprietà del Demanio
dello Stato, in favore del Mi-
BACT. La sottoscrizione
segna la positiva conclusione
della prima parte di un com-
plesso iter amministrativo av-
viato dalla Provincia di
Campobasso,
sostenuto dalla Regione Mo-
lise, facilitato dal significa-
tivo supporto
offerto dalla Direzione
Abruzzo e Molise dell’Agen-
zia del Demanio e raccolto
dal MiBACT. Ora, non resta
che attendere per la riapertura
il prossimo autunno.
La biblioteca Albinopassa ai Beni Culturali
Ieri è stato sottoscritto l’atto a Campobasso
427 maggio 2017
TAagliolto
“Le politiche culturali, nel
Molise, sono state costrette
in una situazione che neces-
sita, dal nostro punto di
vista, di un intervento di ri-
forma chiaro, trasparente e
risoluto.” A sostenerlo è la
Federcultura della Confcoo-
perative. “ La Fondazione
Molise Cultura, organismo
in house della Regione Mo-
lise che ha inglobato anche
la defunta Fondazione Tea-
tro Savoia della Provincia,
ha esautorato l'Assessorato
regionale alla cultura, di-
ventato un pletorico ufficio
di rappresentanza che fa
plateale difetto di program-
mazione e di risorse.
La FMC è retta da un Con-
siglio d'Amministrazione
(Presutti/Mogavero/Fratan-
gelo) che risponde diretta-
mente al Presidente della
Giunta regionale Paolo di
Laura Frattura, il quale ha
conservato la titolarità del-
l'Assessorato, con Ioffredi
che esercita, con le limita-
zioni del caso, il ruolo di
Consigliere delegato alla
cultura.
Il sodalizio, di natura priva-
tistica ma finanziato esclu-
sivamente con risorse
pubbliche, per statuto, non
consente l'ingresso nella sua
compagine delle agenzie di
alta formazione che operano
per la cultura sul nostro ter-
ritorio come l'Università del
Molise o il Conservatorio
“Perosi”, oltre ai numerosi
altri soggetti pubblici e pri-
vati che costituiscono la nu-
trita e decorosa rete degli
operatori culturali molisani.
Federcultura di Confcoope-
rative Molise ritiene che la
cultura, con le attività di tu-
tela e gestione del patrimo-
nio, con quelle di servizio e
con quelle di spettacolo dal
vivo, possa e debba costi-
tuire un bacino d'impiego
innovativo e strategico per
i nostri giovani che deten-
gono un livello di scolariz-
zazione e di
professionalizzazione di
alto livello.
Per agire in coerenza con
questa aspettativa però, bi-
sogna uscire dalla logica
dell'intervento ad effetto e
programmare le politiche
da mettere in opera, stimo-
lando la partecipazione at-
tiva e consapevole delle
situazioni d'eccellenza e dei
talenti conclamati che agi-
scono in questo settore, sul
nostro territorio, fra diffi-
coltà formidabili. I punti
sui quali l'analisi e la pro-
posta di Federcultura pog-
gia sono tre, compresi in un
unico
progetto d'intervento strate-
gico per le politiche cultu-
rali molisane:
1. una legge regionale
che stabilisca obiettivi, re-
gole e modalità operative
per lo sviluppo e il soste-
gno alle attività e alle im-
prese culturali nel Molise e
che distingua, con parame-
tri ed indirizzi adeguati, le
attività professionali da
quelle amatoriali;
2. la trasformazione
della Fondazione Molise
Cultura da in house, cioè
organismo interno alla Re-
gione, in una fondazione di
partecipazione aperta al
contributo (anche econo-
mico) dei soggetti pubblici
e privati che operano sul
nostro territorio;
3. la riqualificazione
del ruolo e della funzione
dell'Assessorato alla cul-
tura che deve tornare a
svolgere il suo fondamen-
tale compito di program-
mazione delle politiche
culturali, favorendo la par-
tecipazione attiva della rete
degli operatori.
Con lo scopo di entrare ar-
ticolatamente nel merito
della proposta che intende
mettere in campo per una
riforma radicale delle poli-
tiche culturali molisane,
Federcultura di Confcoope-
rative Molise, per il pros-
simo 14 giugno, al Teatro
del Loto di Ferrazzano ge-
stito dalla cooperativa Tea-
tri Molisani ad essa
aderente, organizza il con-
vegno “Non tutto ciò che è
pubblico è statale”, annun-
ciato da una conferenza
stampa che avrà luogo mer-
coledì 7 giugno nella sua
sede di via Guerrizio 2 a
Campobasso.
“La cultura in Molise,ridotta a zero”
La Federcultura della Confccoperative lancia la campagnaper la ripresa della discussione regionale
527 maggio 2017
TAagliolto
Nell’I.R.C.C.S. Neuromed la quartaedizione del Workshop sulle Epiles-sie Focali Farmaco Resistenti. L’in-contro, tenutosi nella SalaConferenze del Parco Tecnologicodi Pozzilli, è stato organizzato dalCentro per la Chirurgia dell’Epiles-sia del Neuromed con la responsabi-lità scientifica del dottor GiancarloDi Gennaro. Un appuntamento pe-riodico per l’Istituto di Pozzilli alloscopo di approcciare questo tipo diepilessie in un’ottica multidiscipli-nare in modo da valutarne tutti gliaspetti clinici, radiologici, fisiolo-gici, neuropsicologici. Presenti al-l’incontro esperti nazionali einternazionali che, grazie proprio al-l’approccio multidisciplinare, rie-scono a trovare ogni anno nuovispunti di riflessione per garantire ilmassimo dell’aggiornamento a cli-nici e ricercatori che quotidiana-mente lavorano in tale ambito,offrendo ai pazienti le soluzioni piùaggiornate per la patologia di cuisono affetti.“In nostro è un campo sempre inevoluzione. – spiega il dottor Gian-carlo Di Gennaro, Responsabile del
Centro per la Chirurgia dell’Epiles-sia I.R.C.C.S. Neuromed – Ognianno riusciamo ad identificare nuoviapprocci che ci garantiscono unbuon trattamento, sia per la mag-giore efficacia che per i minori ef-fetti collaterali. Specificamente nelcampo del trattamento chirurgicodell’Epilessia, inoltre, migliorano le
tecniche diagnosti-che e di intervento,con sempre maggioribenefici per il pa-ziente. Con questiworkshop, poi, cer-chiamo di mettereinsieme le mi-gliori intelligenzedel campo, creandosinergie ideali affin-ché si possa lavoraremeglio, ognuno nelsuo specifico, e inmodo che si creil’aumento dellecompetenze e quindidell’efficacia dei
trattamenti e della ricerca scienti-fica.” È l’idea del Network a fare la diffe-renza; vale a dire la volontà di nonlavorare isolati in un campo cosìcomplesso, ma di condividere espe-rienze e protocolli. “Fino a qualche anno fa la possibi-lità per un malato di Epilessia far-
maco resistente di operarsi era soloal nord Italia. – spiega il professorAngelo Labate dell’UniversitàMagna Graecia di Catanzaro - Gra-zie al Neuromed da alcuni anni que-sta è una possibilità concreta ancheal Sud. E proprio il fatto che si stiaandando sempre più verso un Net-work, verso la condivisione delle co-noscenze, è a tutto vantaggio di unachirurgia di qualità qui in meridione,senza che i pazienti debbano spo-starsi al nord per interventi che ven-gono fatti qui, e anche molto bene.Dal punto di vista della ricerca, in-fine, abbiamo già ottenuto impor-tanti risultati. La collaborazione conl’IRCCS Neuromed ha portato apubblicazioni su riviste scientifichedi impatto. Nella ricerca, oggi, sonoi grandi numeri a fare la differenza,e condividere protocolli e strumen-tazioni, in modo da standardizzare irisultati, ci permette di avere unruolo importante.”e-mail: [email protected]
Epilessie focali farmaco resistenti
Al Neuromed di avanzamenti scientifici
CAMPOBASSO. 55 pagineche mettono almeno per orala parola fine alla richiesta diHerambiente di ampliare iltermovalizzatore di Pozzilli.La sentenza emessa dal TarMolise frena anche su even-tuali modifiche alla tipologiadi rifiuto da incenerire. Lostop arriva dopo solo 15giorni di attesa dall’udienzadello scorso 10 maggio. Unavittoria che restituisce ai cit-tadini la qualità dell’aria datempo sognata. Una sentenzaquella pronunciata dai giu-dici del tribunale ammini-strativo regionale che hadavvero portata colossale.Tre le conquiste. Limiti allacapacità di incenerimento, ilcombustibile da bruciaredeve essere di qualità e il li-mite di diossina che si spri-giona è ancora più basso.Nella sentenza è riportato inmaniera chiara, da oggi He-rambiente non può più bru-ciare rifiuti che non sianodella categoria CSS di qua-lità, ovvero combustibile so-lido secondario; nei rifiuti
indifferenziati ci sarà menoplastica incenerita e dunquemeno diossina sprigionatanell’aria. Altra eccezionalevittoria su cui si basa il ri-getto in via precauzionaledel tar al ricorso presentatoda herambiente contro la di-
rettiva Aia è il limite impo-sto al quantitativo di rifiutoda bruciare. La società nonpuò e non deve bruciare oltreil limite imposto ma vi è dipiù la società deve bruciaremeno di quello previsto,deve funzioanre a bassi giri.
E regina indiscussa della vit-toria è la limitazione delladiossina. Dimezzata ulterior-mente. Da uno 0,1 nanogrammi al metrocubo, si è ri-dotta allo 0,05 . grande sod-disfazione per i cittadini cheperò già intravedono nuova
battaglia qualora la societàpensi di ricorrere al consigliodi stato. intanto però ora ci si gode lavittoria dopo ed è proprio ilcaso di dire, aver tirato unbel sospiro di sollievo a pienipolmoni.
Ambiente a Venafro,le ragioni di Arpa Molise
Il Tar ha riconosciuto valide le procedure adottate dall’ente regionale