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A Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno settimo Numero 3 - DICEMBRE 2013 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna Comunicazione

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ARegistrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno settimo Numero 3 - DICEMBRE 2013 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna

Comunicazione

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COMUNICAZIONERegistrazione Tribunale di Bologna

n. 7734 del 19.02.2007Anno settimo - numero 3

Dicembre 2013

Legale RappresentantePierluigi Merletti

Direttore ResponsabileBiagio Cunsolo

Coordinatore EditorialeGiovanna Regina

Responsabile Progetto GraficoGiorgio Bertuzzi

FotoBiagio Cunsolo

StampaIn proprio

redattori:Pierluigi De Rosa, Antonella Pellegrino,

Tiziana Sabattini

per questo numero si ringrazia:

Stefania CastriotaMaria Rita CivolaniValentina FalzaresiMassimiliano Fonti

Cecilia GallinaSilvia Mezzetti

Giulietta MotolaTeresa Sibilio

Francesco Vasta

Sommario• Redazionale

• Ecobonus

• crisi,evasionefiscalee(s)fiducia:cosanepensanogliitaliani

• Fiscalis:un’edizioneancorapiù“europea”

• L’incontroconl’Agenziadelterritorio

• Protocollid’intesaeserviziall’utenza

• lacomunicazionepericontribuenti

• Alboformatoriregionale

• Lasicurezzaneiluoghidilavoroattraversoilformatore

• AMirandolaunosportellosostituiscel’UfficioTerritoriale

• Agevolazionefiscalepericontrattidireteancoradiattualitàperl’amministrazione

• Cooperazioneesinergie

• Nuovasegnaleticaperl’accessoagliufficidell’AgenziainviaMarcoPolo

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Comunicazione2013

Il tempo è prezioso. Si tratta forse di una delle affermazioni più diffuse e condivise, originata dalla perce-zione che abbiamo dell’assenza di tempo sufficiente a svolgere tutte le attività, lavorative e non, di cui vorremmo o dovremmo occuparci nel corso della giornata. Il tempo scandisce la vita di chi ha figli e deve destreggiarsi tra impegni lavorativi, domestici e familiari, ma anche di chi non ne ha ed è orientato comunque a gestirlo oc-cupandosi di tante diverse attività. La percezione della carenza del tempo e della sua importanza ci porta a ritenere necessario agire sempre con rapidità per non spre-carne neanche un attimo.

Ma che cos’è il tempo? “L’inar-restabile trascorrere delle cose in una successione illimitata di istanti; questa successione è con-siderata sia in sé, sia più spesso, in relazione alle vicende naturali ed umane che in essa si svolgono” ( Dizionario Zanichelli). A questa definizione se ne aggiungono molte altre, anche di scienziati e filosofi illustri – basti ricordare quella di Sant’Agostino, sulla inafferrabilità del concetto stesso di tempo “Io so cosa è il tempo, ma quando me lo chiedono non so spiegarlo” . Sono tutte definizioni di notevole spesso-re, che concordano sul concetto di “incessante successione di momen-ti”, a sottolineare il valore di ogni attimo. Possiamo attingere ulteriori spunti dalla cultura popolare, sulla soggettività del tempo: pensiamo a come “il tempo vola”, in certe si-tuazioni, e a come invece “Il tempo non passa mai”, in altre. Una rifles-sione, seppure brevissima, merita anche l’idea del tempo nell’era dei cellulari di nuova generazione e delle reti internet ultra veloci:

strumenti che in teoria dovrebbero farci risparmiare tempo, ma che a volta sortiscono l’effetto opposto. Paradossalmente, il tempo oggi sembra essere diventato ancora più scarso e bisognoso di tutela “anti-spreco” – una sorta di spending review, si direbbe.

Una tutela di cui hanno costan-temente bisogno anche le nostre attività lavorative: è necessario informare e assistere tempestiva-mente i contribuenti diminuendo al massimo il tempo di attesa nei front office, ma bisogna anche ac-celerare l’erogazione dei rimborsi, in un momento di particolare crisi di liquidità come questo, per le imprese in difficoltà.

Il tempo “stringe” anche per chi si occupa di contenzioso tributario, assiduamente impegnato a rispetta-re le scadenze fissate dalle norme; per chi si occupa di accertamento, con l’obiettivo in questo caso di an-ticipare il più possibile le attività di recupero delle risorse sottratte alla collettività dall’evasione fiscale.

Allo stesso modo, il tempo è essen-ziale nelle attività indirette: dalle scadenze del budget ai tempi di risposta fissati per gli interpelli, alla tempestività delle attività formative, alla necessità di un coordinamento puntuale per le strutture no core.

Anche le attività di comunicazione esterna del 2013, nel loro piccolo, hanno dedicato una maggior at-tenzione proprio al fattore tempo, in particolare a quello dei con-tribuenti. L’obiettivo è quello di evitare loro i disagi dovuti ai picchi di affluenza presso gli sportelli, con il conseguente innalzamento dei tempi di attesa, oppure le per-dite di tempo a causa dei tentativi

falliti di mettersi in contatto con l’amministrazione. Nascono così le iniziative “il momento giusto” e “contatta l’Agenzia”.

La prima fornisce ai contribuenti degli uffici territoriali dei capo-luoghi di provincia un’indicazione di massima sugli orari di minore affluenza elaborati in base ad uno screening accurato degli accessi suddivisi per fasce orarie e per giorno della settimana.

“Contatta l’Agenzia”, invece, cerca di ridurre il tempo del con-tribuente dedicato a rintracciare un ufficio/funzionario di riferimento con cui non riesce a mettersi in con-tatto per risolvere le sue richieste di informazioni o di assistenza.

Un rispetto del tempo che, come è da noi preteso in veste di utenti, ugualmente è necessario riservare a chi richiede i servizi dell’Agenzia.

E per concludere, un’annotazione sul tempo che drammaticamente si è fermato per le popolazioni colpite dagli eventi meteorologici calamitosi delle Filippine come anche della Sardegna. Nonostante l’attenzione mediatica si sia rivolta in fretta altrove, l’emergenza resta; dedichiamo loro un pensiero di solidarietà, che porta via solo un briciolo del nostro (prezioso) tempo ma che sicuramente non costituisce uno spreco.

In primis a loro l’augurio di questa redazione per un Sereno Natale

Auguri a tutti (è tempo di auguri!)

Giovanna Regina

IL FATTORE TEMPO

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ECO BONUS

Una delle più importanti novità di questo 2013, sul fronte delle agevolazioni fiscali, è rappresentata dagli eco-bonus: si tratta di una serie di agevolazioni fiscali intese a migliorare l’efficienza energetica degli edifici ed il recupero dell’intervento edi-lizio, contribuendo contemporaneamente a favorire la ripresa dei settori economici di riferimento, pesantemente colpiti dalla crisi degli ultimi anni. In realtà si tratta di agevolazioni fisca-li non del tutto nuove, già presenti negli anni precedenti ma ora prorogate a tutto il 2013, con alcune novità.Vediamo nel dettaglio i punti principali.

Risparmio energeticoInnanzitutto, è stata prorogata la detrazio-ne fiscale per gli interventi di riqualifica-zione energetica, con l’innalzamento dal 55% al 65% della percentuale di detrai-bilità delle spese sostenute per il periodo che va dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 oppure entro il 30 giugno 2014 per i con-domini.

Ricordiamo che gli interventi agevola-bili sono:

• Interventi di riqualificazione energeti-ca di edifici esistenti;

• Interventi su edifici esistenti (pavimen-ti, coperture, finestre comprensive di infissi);

• Installazione di Pannelli solari per la produzione di acqua calda;

• Sostituzione di impianti di climatizza-zione invernale;

• Sostituzione di scaldacqua tradizionali.

Per beneficiare dell’agevolazione sono necessari i seguenti documenti:

• Asseverazione del tecnico abilitato;

• Attestato di certificazione (o qualifica-zione) energetica;

• Scheda informativa relativa agli inter-venti realizzati.

In particola-re, per fruire dell’agevola-zione occorre t r a sme t t e r e all’Enea, en-tro i 90 giorni dalla fine la-vori, copia dell’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica, insieme alla scheda informativa relativa agli interventi realizzati.E’ importante che il pagamento di queste spese avvenga mediante bonifico bancario o postale, indicando, oltre alla causale del versamento, il codice fiscale del beneficia-rio della detrazione e la partita iva/codice fiscale del soggetto che ha eseguito i la-vori.Il limite massimo detraibile varia a secon-da dell’intervento effettuato, e la detrazio-ne viene ripartita in 10 anni.

RistrutturazioniPer coloro che hanno deciso di ristruttura-re casa, fino al 31 dicembre 2013 la “tra-dizionale” detrazione del 36% è innalzata al 50%, con contestuale aumento del tetto massimo di spesa detraibile da 48.000 a 96.000 euro. La detrazione va spalmata in dieci anni. La detrazione riguarda le spese sostenute per interventi di manutenzione straordina-ria, per le opere di restauro e risanamento conservativo, per i lavori di ristrutturazio-ne edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi ca-tegoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze. Gli interventi di manutenzione ordinaria, invece, sono ammessi all’age-volazione solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali.

Bonus mobili e arrediAltra interessante novità è l’agevolazio-ne relativa all’acquisto di mobili e gran-di elettrodomestici di classe energetica A+ (classe A per i forni). Deve trattarsi comunque di mobili ed elettrodomesti-ci finalizzati all’arredo degli immobili

oggetto di ristrutturazione. Beneficiano dell’agevolazione ad esempio: letti, ar-madi, scrivanie, librerie, divani, poltrone, frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciuga-trici, lavastoviglie, stufe elettriche, forni a microonde, ecc…La misura è sempre del 50% fino a un im-porto di spesa di 10.000 euro, da ripartire in 10 quote annuali, per le spese sostenute tra il 6 giugno e il 31 dicembre 2013. Per fruire di questa detrazione il contribuente, oltre a conservare le fatture relative all’ac-quisto, deve effettuare il pagamento con bonifico bancario o postale, indicando, ol-tre alla causale, anche il codice fiscale del destinatario del bonifico e quello del sog-getto che intende fruire della detrazione. Per queste spese è prevista altresì un’ul-teriore opportunità, ovvero il pagamento con carte di credito o debito (in questo caso fa fede la data di utilizzo della carta).

E per il 2014?Allo stato attuale, vi sono buone probabi-lità che le agevolazioni trattate siano pro-rogate anche per il 2014: infatti, nel testo della manovra di stabilità per il 2014, ap-provato dal Senato ed ora all’esame della Camera, è prevista una proroga delle age-volazioni per i lavori di ristrutturazione, di riqualificazione energetica e di acquisto per arredi ed elettrodomestici di grandi di-mensioni fino al 31/12/2014 (30/06/2015 per gli interventi eseguiti sulle parti co-muni degli edifici); si è aperto anche un nuovo fronte in materia per rendere stabili tali agevolazioni anche dopo il 2014.Non ci rimane quindi che attendere l’ap-provazione definitiva della legge di stabi-lità.

Valentina Falzaresi

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CRISI, EVASIONE FISCALE E (S)FIDUCIACOSA NE PENSANO GLI ITALIANI

Quanti sono, nella percezione comune, gli italiani che evadono le tasse? In un mo-mento in cui il tema fiscale è sempre più al centro dell’attenzione pubblica, una ricer-ca realizzata da GfK Eurisko (Multifinan-ziaria Retail Market) prova a fornire una risposta a questo interrogativo. In effetti, le dimensioni percepite del fenomeno

evasione non sono prive di conseguenze sul comportamento fiscale di alcuni con-tribuenti, come dimostra un ricco filone di studi sull’influenza delle norme sociali nei confronti della tax compliance. Da ul-timo, solo per segnalare un caso italiano, la ricerca del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Milano –Bicocca1 su alcuni esercizi commerciali di Milano, nell’ambito della quale è stato evidenziato un incremento del 17% degli scontrini emessi in seguito alla richiesta esplicita di un cliente picky, come lo defi-niscono i ricercatori, vale a dire un cliente “pignolo” e poco accondiscendente.Più in generale, la ricerca di GfK Eurisko ha affrontato le conseguenze della crisi economico-finanziaria sulla fedeltà fisca-le2. La crisi, infatti, non incide soltanto sul-la dimensione economica, ma determina nel tessuto sociale quelli che il sociologo Alain Touraine definisce “effetti di de-composizione”3.Un concetto chiave che fa da sfondo alla ricerca – già affrontato su questo giornale

- è quello della Post Trust Era, l’era che segna in qualche modo “la fine” della fidu-cia. La crisi della fiducia attraversa tanto il mondo profit quanto le istituzioni. Nel primo ambito, il consumatore è portato a dubitare della veridicità del contenu-to pubblicitario, e persino delle statisti-che, percepite spesso come strumento di

manipolazione. Nell’ambito isti-tuzionale, l’in-dice globale di fiducia nelle isti-tuzioni4 vede l’I-talia al penultimo posto tra venti-cinque paesi con-siderati, seguita solo dall’Argen-tina, in una clas-sifica guidata da Canada, Svezia e India. Nel con-

fronto congiunto tra istituzioni, aziende e terzo settore, l’Esercito e le forze di po-lizia mantengono il tradizionale primato nella scena italiana, con un punteggio sensibilmente superiore anche all’indice medio di fiducia rilevato su scala interna-zionale; in prossimità del livello medio si colloca l’indice di fiducia verso i propri connazionali, verso le istituzioni religiose e il terzo settore. Sotto la “linea Maginot” della fiducia, invece, finiscono non solo la pubblica amministrazione e gli enti locali, ma anche le grandi aziende e il web.

La fedeltà fiscale. Come incide la crisi economica sulla fedeltà fiscale e sulla per-cezione dell’evasione fiscale? E ancora, quando l’evasione può diventare un “male tollerabile”? Per il 58% degli intervistati si può chiudere un occhio nei confronti di un’evasione fino a 1.000 euro; la percen-tuale si abbassa al 33%, quando l’evasione rientra nella soglia dei 15mila euro; infine, i più “indulgenti” ritengono tollerabile an-che un’evasione superiore ai 50mila euro (21%) – di contro, bisogna ricordarlo, c’è

un 79% di intervistati che in questo caso giudica non tollerabile l’evasione fiscale.

La percezione dell’evasione fiscale. L’altro elemento sondato dalla ricerca ha riguardato la percezione della diffusione del fenomeno evasione. Le risposte degli intervistati, in questo caso, mostrano una sorprendente uniformità, cementata intor-no a un dato medio del 44% (vale a dire che, secondo gli intervistati, quasi un ita-liano su due evade le imposte). Con alcuni picchi in aumento (48% per gli intervistati che vivono in piccoli comuni e per i gio-vani fino a 34 anni) e in diminuzione (39% per gli intervistati che vivono in metropo-li). Risultati simili si rilevano anche nelle indagini condotte dall’Istat sulla qualità delle relazioni interpersonali5. Agli inter-vistati, in quel caso, si chiedeva di indica-re una risposta tra le seguenti: “Gran parte della gente è degna di fiducia”, “Bisogna stare molto attenti”, “Non so”. Ebbene, al di là del dato complessivo, piuttosto critico sulla fiducia anche nel 2003 (dunque ben prima della crisi), i picchi di sfiducia si re-gistravano esattamente nei piccoli centri. Può dunque ipotizzarsi – suggeriscono i ricercatori - che il più generale sentimen-to di diffidenza/sfiducia verso gli altri si rifletta anche sulla percezione condivisa dell’evasione fiscale, evidentemente sulla base di una concezione tendenzialmente negativa del comportamento altrui. E proprio a proposito della percezione dell’evasione fiscale come comportamen-to diffuso tra i contribuenti italiani, secon-do i ricercatori potrebbe essere opportuna un’azione di comunicazione in grado di: 1- rappresentare i livelli reali del fenome-no evasione; 2 - ridurre il rischio di pos-sibili dinamiche di emulazione; 3- incre-mentare la sanzione sociale per chi evade le imposte. Un carnet di contenuti intor-no a cui lavorare, all’interno di un nuovo “cantiere” della comunicazione fiscale.

Pierluigi De Rosa

1. Pietro Battiston, Simona Gamba, Is Tax Com-pliance a Social Norm? A Field Experiment, Dipartimento di Economia, Metodi Quanti-tativi e Strategie di impresa, Università degli Studi di Milano –Bicocca.

2. Si offrono qui alcune evidenze tratte dalla ricerca di Gfk Eurisko, presentate da Fabrizio Fornezza in occasione del seminario di GfK Eurisko “Saper vedere oltre la crisi” (Roma, 24 Settembre 2013).

3. Alain Touraine, La fin des sociétés, Seuil, 2013.

4. Elaborazione GfK Eurisko su dati GfK Global Trust Index.

5. Istat 2003, rapporto BES 2013

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FISCALIS: UN’EDIZIONE ANCORA PIÙ “EUROPEA”

Anche quest’anno si è rinnovato per la nostra Direzione Regionale l’appun-tamento con il programma europeo di scambi internazionali Fiscalis. Dal 22 al 25 ottobre 2013 abbiamo infatti ospitato Fahrettin Ozdemirci, Capo dell’Ufficio Grandi Contribuenti di Istanbul e Michal Roháček, Responsabile dell’unità di co-operazione internazionale per le Imposte Dirette del Ministero delle Finanze della Repubblica Ceca.Il ruolo autorevole dei due ospiti e l’e-sperienza acquisita nel corso degli anni ci

ha spinto a organizzare un programma di iniziative innovativo e sfidante che vedes-se la partecipazione attiva degli ospiti e l’interazione di questi ultimi con le pro-fessionalità che nell’ambito della nostra struttura sono impegnate a tutti i livelli su tematiche fiscali di interesse transnazio-nale.L’obiettivo era di fare dell’incontro con i colleghi esteri non solo un momento di contatto con realtà diverse dalla nostra, ma anche uno strumento operativo per il confronto e lo scambio di esperienze. Il programma della visita, costruito e realizzato con il coordinamento di Anita Pezzetti, capo dell’Ufficio Formazione,

comunicazione e sviluppo, si è svolto interamente in lingua inglese grazie all’impegno delle tutor/interpreti Dolores Agozzino, Margherita Casadei, Anna Florio e Caterina Longo che, oltre a illustrare nei workshop organizzati le attività svolte nelle rispettive aree di appartenenza, hanno costantemente fornito all’organizzazione il necessario supporto linguistico.La visita ha preso avvio con il saluto del nostro direttore regionale che ha presen-tato a Fahrettin Őzdemirci e a Michal

Roháček la nostra organizzazione. Di se-guito è stata illustrata la mission dell’Am-ministrazione Finanziaria sotto il profilo del contrasto all’evasione e dell’assistenza ai contribuenti. La giornata di apertura si è conclusa con la visita agli Uffici della Direzione regionale e della Direzione Pro-vinciale di Bologna. Presso quest’ultima struttura gli ospiti sono stati accolti dal Di-rettore Provinciale Patrizia Zamboni e dal Direttore dell’Ufficio Territoriale Natale Galasso e hanno proseguito entrando nel vivo delle attività quotidianamente svolte dagli uffici a contatto con il pubblico.Nella seconda giornata ha avuto luogo l’evento clou della visita, il Workshop dal

titolo “Tax Auditing: organization, techni-ques and relevant issues”.Ha aperto i lavori Pasquale Cormio, Capo Settore Controlli e Riscossione della Dire-zione Regionale Emilia-Romagna che ha illustrato le tecniche di analisi del rischio e di selezione dei contribuenti da assogget-tare a controllo. Sono seguiti gli interventi di approfondimento tecnico in materia di Foreign Tax Credit Generator di Giusep-pe Foti, il contributo sul contrasto alle frodi carosello, la responsabilità solidale e lo scambio di informazioni di Fabrizio Scrivani e la relazione su transfer pricing, sulla stabile organizzazione ed esterove-stizione di Elisabetta Facchino.I due ospiti hanno partecipato al dibattito illustrando il funzionamento delle rispetti-ve amministrazioni fiscali di provenienza. Michal Roháček ha inoltre approfondito alcuni aspetti riguardanti la cooperazione internazionale in materia di imposizione diretta ed è intervenuto con interesse al dibattito in materia di transfer pricing; Fahrettin Őzdemirci ha manifestato gran-de interesse per le nostre tecniche di sele-zione e analisi del rischio.

Con riguardo alla disciplina applicabile alle società controllate estere (c.d. CFC), è emerso che la Repubblica Ceca non di-stingue tra paesi Black List e paesi White List, ma considera solo la sussistenza o meno con il Paese interessato di un effet-tivo scambio di informazioni e di un livel-lo di tassazione coerente con i parametri dell’OCSE. La Turchia invece, al di là di una specifica legislazione sulle società lo-calizzate in paradisi fiscali, ha introdotto nel proprio sistema fiscale una disciplina che attrae a tassazione in Turchia i profitti conseguiti dalle società estere che siano partecipate per almeno il 50% da una so-

Giulietta Motola

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cietà residente in Turchia. Al workshop ha partecipato Cinzia Ca-stelli, referente per il coordinamento del-le attività internazionali della Direzione Centrale del Personale, che ha salutato gli ospiti esteri ringraziandoli per la parteci-pazione e il contributo dato nell’ambito di questo importante progetto europeo.Nella mattina del quarto giorno Christian Attardi, capo dell’Ufficio legale e Mar-gherita Casadei hanno illustrato ai colle-ghi esteri il contenzioso tributario, l’isti-tuto del reclamo e della mediazione tribu-taria. Caterina Longo ha invece descritto

la figura giuridica dell’interpello.Non potevamo lasciare che i nostri ospiti partissero senza aver dedicato un momen-to, seppure veloce, alla bellissima città di Bologna. Michal Roháček e Fahrettin

Őzdemirci hanno così potuto ammirare, accompagnati dalla tutor Anna Florio, il centro storico e i luoghi più significativi della città: Piazza Maggiore, Palazzo Re Enzo, l’Archiginnasio, Piazza Santo Ste-fano con le sue Sette Chiese. E poi l’Uni-versità, l’Alma Mater Studiorum, famosa ovunque per essere la più antica università del mondo occidentale in quanto fondata, secondo Carducci, nel 1088 dal giurista Irnerio.Era impossibile in quella cornice non ri-andare con il pensiero indietro nel tempo a quell’epoca in cui, 1000 anni fa, Bolo-

gna attirava studenti da ogni parte d’Eu-ropa, raggiungendo livelli di eccellenza che solo la dimensione internazionale può permettere di conseguire.

Questa impegnativa e intensa esperienza ci ha rafforzato nella convinzione che con-tribuire allo sviluppo della collaborazione con le Amministrazioni fiscali di altri pa-esi sia un’occasione di arricchimento in-nanzitutto per le strutture ospitanti. Le capacità professionali e le competenze di tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del progetto hanno fatto si che questo evento non si esaurisse in un semplice momento di contatto tra ammi-nistrazioni fiscali o in uno scambio di for-malità, ma diventasse a pieno titolo uno strumento di lavoro.

L’apprezzamento dei colleghi stranieri e delle strutture centrali testimonia la bontà del lavoro svolto e ci incoraggiano a pro-seguire sulla strada del miglioramento.

L’Ufficio Formazione, Comunicazione e Sviluppo ha ricevuto la Segnalazione di eccellenza nella XII edizione del “Pre-mio Filippo Basile”, concorso organizzato dall’Associazione Italiana Formatori per valorizzare le migliori esperienze formati-ve realizzate dalle pubbliche amministra-zioni. Il progetto segnalato è “Prove di nego-ziazione in Agenzia: teorie e tecniche del contraddittorio con il contribuente”; si tratta, per l’Emilia-Romagna, della sesta segnalazione di eccellenza

ANCORA UNA SEGNALAZIONE DI ECCELLENZA PER L’UFFICIO COMUNICAZIONE E SVILUPPO

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L’INCONTRO CON L’AGENZIA DEL TERRITORIO

Lo scorso 8 ottobre, presso la Direzione Regionale dell’Emilia Romagna, è sta-to realizzato il primo incontro formati-vo, post “fusione”, diretto a funzionari dell’ex Agenzia del Territorio.Insieme a Francesco Di Gregorio (Dire-zione Provinciale di Bologna), ho avuto il piacere di partecipare ad una giornata che ha permesso, anche a noi docenti, di esplorare attività finora poco conosciute.Il corso era, in particolare, mirato a far co-noscere ai colleghi del Territorio una ban-ca dati che per i funzionari dell’Agenzia delle Entrate è tra i principali strumenti a disposizione per lo svolgimento delle atti-vità istituzionali: SerPICo.Tale applicativo è stato, infatti, recente-mente reso disponibile ai colleghi che si occupano della verifica dei requisiti per l’attribuzione della qualifica di fabbrica-to rurale agli immobili - sia abitativi, che strumentali - impiegati nelle aziende agri-cole.Il corso è stato preceduto da un momento di confronto - svolto, alcuni giorni prima, con alcuni dirigenti e funzionari della struttura di coordinamento regionale e

degli uffici operativi – per comprendere quali potessero essere le necessità cono-scitive specifiche per lo svolgimento dei citati controlli.La giornata è stata quindi strutturata in modo da approfondire, prima, i contenu-ti generali di Ser.P.I.Co., per poi arrivare all’analisi specifica delle informazioni utilizzabili direttamente nelle pratiche per il riconoscimento della ruralità degli edifici. Entrambi i moduli sono stati svolti nell’aula informatica con la presentazione di slide riepilogative e, soprattutto, con le contestuali simulazioni di utilizzo dell’ap-plicativo.In mattinata sono state analizzate le infor-mazioni anagrafiche, quelle provenienti da enti esterni ed infine i dati dichiarativi disponibili; già in questa fase era possibile percepire l’interesse dei colleghi verso le potenzialità della banca dati per l’utilizzo in attività diverse da quella cui era indi-rizzato il corso, con un conseguente incre-mento del numero delle abilitazioni.Successivamente siamo passati all’ana-lisi specifica di ogni singolo requisito da verificare per il riconoscimento della ru-

ralità degli edifici, partendo dall’attività svolta dal titolare del diritto di proprietà o dall’eventuale utilizzatore (affittuario, dipendente dell’azienda agricola, etc.), passando per le informazioni riversate in Ser.P.I.Co. dalle Camere di commercio e concludendo, in particolare, con l’anali-si dei quadri IVA che consentono di in-dividuare il volume d’affari dell’attività agricola per poi rapportarlo - valutando-ne l’incidenza sulla posizione economica complessiva - alle altre attività economi-che eventualmente esercitate dal contri-buente.La giornata si è conclusa con una eserci-tazione in cui sono state esaminate alcune pratiche effettivamente in carico ai fun-zionari presenti in aula. Abbiamo anche evidenziato quali possono essere, nella pratica, le interrogazioni in grado di forni-re risposta ai controlli previsti, ma anche i limiti delle informazioni disponibili e la necessità di integrare alcune tipologie di riscontri con dati forniti da altri enti, quali ad esempio i comuni (per le informazioni sulla famiglia “anagrafica”) e l’INPS (per le informazioni relative alle posizioni con-tributive).L’incontro ha rappresentato sicuramente un’esperienza più che positiva, che ha ar-ricchito tutti i partecipanti, docenti inclusi, ed ha fornito una prima misura delle po-tenzialità dell’interscambio delle banche dati disponibili e di una maggiore intera-zione tra i funzionari delle due strutture. Per concludere, appare assolutamente au-spicabile che il corso realizzato nell’otto-bre scorso sia solo la prima realizzazione delle possibili sinergie conseguenti all’ag-gregazione delle due Agenzie.

Cecilia Gallina

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PROTOCOLLI D’INTESA E SERVIZI ALL’UTENZA Le nuove prospettive nei rapporti con Ordini professionali e Associazioni di categoria

Si parla dell’Agenzia delle Entrate – e se ne parla tanto – e subito, il sentire co-mune, fa un’associazione con l’attività di controllo e contrasto all’evasione fiscale, incubo persistente per alcuni contribuenti, giusta e sacrosanta battaglia, per altri.Quel sentire comune e indefinito stenta a identificare l’Agenzia delle Entrate anche come soggetto pubblico che eroga servi-zi, perché il concetto di “servizio” evoca quello di “utilità”, “beneficio” e buon utilizzo di risorse pubbliche a vantaggio della collettività. Ebbene molti di noi - l’altra metà del cie-lo – sono convinti di svolgere un’attività di prestazione di servizi, poiché mettere il contribuente al centro dell’interesse, non significa soltanto perseguire la meritoria lotta all’evasione fiscale, bensì anche af-fiancare e agevolare le persone nel corret-to assolvimento degli obblighi fiscali. E qui ci sta un mondo: assistenza, infor-mazione, consulenza, rimborsi, liquida-zione dei tributi, controllo di denunce e dichiarazioni e potrei continuare perché l’elenco è lungo e tende a incrementarsi in ragione della complessità del sistema fiscale.E’ un mondo affollatissimo: basta affac-ciarsi in un front office di un qualsiasi Ufficio Territoriale per verificare quanti siano gli attori che si muovono in questo scenario, dall’extracomunitario disorien-tato che chiede il codice fiscale, al com-punto professionista che vuole un chia-rimento su un atto pervenuto al cliente. Tutti chiedono servizi e rappresentano, in fondo, l’esigenza di avere le “carte in re-gola” con il Fisco, di versare quanto dovu-to e di ottenere ciò di cui si ritiene di aver diritto; e tutti si aspettano, com’è giusto, una risposta. Se non è sempre possibile incrementare le risorse dedicate all’assistenza in misura corrispondente al volume della domanda, è necessario trovare soluzioni alternative e governare i flussi con l’ausilio delle nuo-ve tecnologie.

Da anni ormai l’Agenzia cerca di orga-nizzare l’erogazione dei servizi in modo da contenere la pressione dell’utenza sui front office, orientandola verso i servizi telematici e, soprattutto, valorizzando il ruolo d’intermediazione degli Ordini pro-fessionali e delle Associazioni di catego-ria.Con questo preciso intento, la Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti nel cor-so del 2012 ha avviato un programma di consultazioni con Ordini professionali e associazioni di categoria per consolidare e dare sistematicità al rapporto di collabo-razione con gli intermediari in modo da estendere per quanto possibile l’utilizzo dei servizi telematici e ridurre l’accesso agli Uffici Territoriali.L’utenza professionalizzata rappresenta una parte rilevante dei contribuenti, in ge-nerale, imprese e professionisti e, perciò, la messa a punto di un sistema di relazio-ni funzionale a veicolare la domanda di servizi attraverso un numero limitato di interlocutori che possono dialogare diret-tamente con l’Agenzia, agevola i rapporti con le categorie rappresentate e consentirà di ricavare maggior spazio e atten-zione per i servizi di assistenza e informazione ai contribuenti che normalmente non si avvalgono di rappresentanze professionali o di categoria.Questo progetto prevede accor-di quadro a livello nazionale e accordi regionali di recepimento sottoscritti con le Organizzazioni locali, convogliati in Protocolli d’Intesa per la razionalizzazione dei servizi all’utenza.I patti tra le parti coinvolte preve-dono reciproci impegni.

Gli Ordini e le Associazioni s’impegnano:

• a diffondere la cultura dei ser-vizi telematici presso gli iscritti e gli associati con l’obiettivo di

farne un utilizzo sistematico ed esclu-sivo; a richiedere assistenza e servizi presso gli Uffici soltanto per le situa-zioni che non possono trovare adeguata soluzione attraverso i canali telematici.

L’Agenzia si impegna:• a dare risposte entro termini molto bre-

vi, attraverso i medesimi canali telema-tici o con Posta Elettronica Certificata;

• a rendere disponibile una corsia prefe-renziale - cosiddetto CUP Convenzio-ni – per i casi in cui la situazione da trattare richieda il rapporto diretto con l’Ufficio.

Entrambe si impegnano a fornire recipro-ca assistenza e a dialogare anche tramite opportune iniziative didattiche e formati-ve. E’ prevista, inoltre, la costituzione di Os-servatori, Centrale e Regionali, che hanno il compito di verificare lo stato di attuazio-ne dei Protocolli, monitorare i flussi e fare proposte di miglioramento.Nel corso del 2013, la Direzione Regiona-le dell’Emilia Romagna, è pervenuta alla sottoscrizione di 11 Protocolli d’Intesa; infine, con Atto del Direttore Regionale del 7 ottobre 2013, protocollo n. 44791 è stato costituito l’Osservatorio Regionale sui servizi di assistenza e informazione tramite i canali telematici. Il 26 novembre 2013, presso questa Di-rezione, si è tenuta la prima riunione dell’Osservatorio Regionale istituito in Emilia Romagna.Credo che l’Osservatorio Regionale sia il vero punto qualificante degli accordi sot-toscritti.Protocolli d’intesa e Convenzioni non sono certo una novità per questa e per altre

Maria Rita Civolani

CONTRIBUTI

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Comunicazione2013

regioni; sono passati quasi venti anni dal primo protocollo d’intesa sottoscritto in Emilia Romagna con l’Ordine dei Dotto-ri Commercialisti di Bologna, al quale ne sono seguiti altri, l’ultimo con il Coordi-namento Regionale dei Dottori Commer-cialisti e degli Esperti Contabili, è datato 2 novembre 2011, ma è soltanto con la costituzione dell’Osservatorio Regionale che è stato possibile riunire intorno allo stesso tavolo i rappresentanti della Dire-zione Regionale e quelli delle principali organizzazioni professionali e di categoria della regione.E’ stato un buon inizio: ci siamo presentati e abbiamo messo le basi per un confronto non occasionale nell’interesse comune di

migliorare e razionalizzare l’erogazione dei servizi.Non è la soluzione dei problemi, ma è certamente la sede ove ricercarla, se ci crediamo e se sapremo mantenere gli im-pegni presi.Non mi piace essere retorica, ma non vo-glio pensare che sarà la solita liturgia vuo-ta, dove tutti recitano la parte assegnata senza creare valore aggiunto, perché non è il momento del “fare perché dobbiamo fare”; perderemo soltanto tempo e spre-cheremo un’opportunità, nulla di eccezio-nale, ma pur sempre una strada non battu-ta o battuta solo in parte.Non vorrei, soprattutto, che qualcuno pen-

Non passerà alla storia della pubblica amministrazione italiana, né sarà anno-verata tra gli interventi normativi che più hanno inciso sull’evoluzione dell’ap-parato pubblico. Tuttavia, la legge del 7 giugno 2000 n. 150 “Disciplina delle attività di informazione e di comunica-zione delle pubbliche amministrazioni” è ancora oggi, per chi si occupa di comu-nicazione pubblica, la pietra miliare del lavoro quotidiano. Seppure inapplicata e in parte superata (già all’epoca della sua emanazione), la 150/2000 ha il merito di avere per la prima volta formalizzato il ruolo della comunicazione istituzionale come funzione organizzativa, non dun-que semplice “orpello” o decorazione ma strumento funzionale al raggiungi-mento degli obiettivi istituzionali. Perché discorrere intorno alla legge 150, oggi? Perché, nonostante i suoi limiti, l’articolo 1, comma 5, continua a essere la “bussola” del comunicatore pubblico, definendo gli obiettivi delle attività di comunicazione e informazione. Tra que-sti, “promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interes-

se pubblico e sociale” – obiettivo a cui ci siamo dedicati in modo particolare negli scorsi anni - ma anche “favorire l’acces-so ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza”. Proprio su questo punto si è concentrata la comunicazione istitu-zionale nel 2013, che ha messo al centro il contribuente, il destinatario primario dell’attività dell’Agenzia delle Entrate. Non come richiamo retorico, ma come impegno quotidiano ad assistere il con-tribuente, anche attraverso gli strumenti comunicativi. Con un elemento di novi-tà che abbiamo cercato di introdurre nel corso di questo anno: il potenziamento degli strumenti di ascolto. La dotazione tecnologica di cui disponiamo, e più in generale l’epoca del web 2.0 in cui vi-viamo, ci offrono la possibilità di rica-librare la comunicazione istituzionale su un versante, quello dell’ascolto, che per diversi motivi è stato meno esplorato rispetto a quello propriamente informa-tivo. Ascoltare, stabilire un “contatto” con il contribuente prescindendo anche dalla mediazione degli organi di infor-mazione, sono passaggi decisivi per “in-

Pierluigi De Rosa

LA COMUNICAZIONE PER I CONTRIBUENTI:Uno sguardo alle attività 2013

cardinare” la comunicazione nel tessuto sociale e territoriale di riferimento. Da qui sono scaturiti i due progetti-gui-da del 2013, “Contatta l’Agenzia” e “Il momento giusto”.

“Contatta l’Agenzia”. Il servizio “Contatta l’Agenzia”, istitu-ito in via sperimentale ad aprile 2013 e operativo a pieno regime dal mese di maggio, si pone l’obiettivo di mettere in contatto il contribuente con le strut-ture regionali dell’Agenzia delle En-trate, quando non vi riesca da solo. Le richieste dei contribuenti. La maggior parte delle richieste (38) ha riguardato lo scopo prioritario del servizio, vale a dire la richiesta di informazioni non pre-senti nel sito internet oppure la difficol-tà di contattare un ufficio dell’Agenzia delle Entrate in Emilia-Romagna (es. assenza del funzionario responsabile del procedimento, difficoltà di prendere un appuntamento attraverso il sito internet, individuazione dell’ufficio territoriale competente, ecc.). Numerose (26) anche le richieste relative alla registrazione del contratto di locazione, i quesiti specifici (25), le richieste di intervento sul rilascio del codice fiscale/tessera sanitaria (14), i chiarimenti su avvisi, comunicazioni e cartelle (12). In generale, l’analisi delle richieste pervenute rafforza le indicazio-ni già ricavate dall’esame dei dati sugli accessi al sito internet regionale, eviden-ziando alcune aree tematiche su cui po-trebbero essere incentrate ulteriori azioni di comunicazione (in aggiunta a quelle già intraprese). Gestione delle richieste. Più della metà delle richieste pervenute (51%) sono state assorbite dall’Ufficio

sasse che la sottoscrizione dei Protocolli e l’istituzione dell’Osservatorio siano una scelta calata dall’altro che si traduce, in concreto, in una pratica amministrativa in carico alla Direzione Regionale, perché senza l’apporto delle strutture operative e dei lavoratori che quotidianamente vivono la trincea dei front office, possiamo fare ben poco e, certamente, non abbastanza.C’è bisogno di partecipazione, di idee, di impulsi, di segnalazioni delle criticità, insomma del coinvolgimento di tutti gli operatori che devono sentirsi protagonisti del cambiamento per rispettare e far ri-spettare gli impegni presi.L’obiettivo è rispondere ai bisogni dell’u-tenza e lavorare meglio. Proviamoci.

CONTRIBUTI

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del Direttore regionale, che ha risposto direttamente all’utente. Per un discreto numero di richieste (19%), per lo più riferite a situazioni ricorrenti (es. infor-mazioni su bonus mobili, ristrutturazio-ni edilizie, ecc.), è stato necessario il rin-vio ai Centri di assistenza multicanale; in casi ancora più specifici, ma limitati (5%), è stato suggerito al contribuente di presentare istanza di interpello. Nel 16% dei casi la segnalazione è stata affidata alle strutture competenti delle direzioni provinciali, mentre nella parte restante (9%) il contribuente è stato messo in contatto con gli uffici della Direzione Regionale Emilia-Romagna. Natural-mente, l’apporto delle strutture regionali e provinciali si è rivelato indispensabile per il buon funzionamento del servizio. L’indagine di customer satisfaction. Nel mese di settembre 2013 è stata realizzata un’indagine sul gradimento del servizio, attraverso la piattaforma “Doodle”. Il giudizio complessivo è positivo: il 57% degli intervistati ha giudicato “buono” il servizio, mentre il 22% ha espresso un gradimento addirittura superiore (“ot-timo”); per il 17% dei contribuenti il servizio è risultato “sufficiente”, mentre solo per una quota residuale il giudizio è stato al di sotto della sufficienza (4%). Inoltre, quattro degli intervistati hanno integrato la propria valutazione con un commento, nel quale hanno elogiato la “solerzia”, la “rapidità” e l’ “utilità” del servizio. Sia i dati della customer sati-

sfaction, sia gli elementi raccolti nel corso di questi mesi, suggeriscono che nella valutazione del servizio giocano un ruolo significativo la completezza/chiarezza delle informazioni e –forse in misura ancora più determinante – la tempestività della risposta. Pertanto, una risposta tempestiva, chiara e completa (nei limiti del servizio) può influenzare positivamente la valutazione complessi-va dell’utente, anche qualora il quesito/problema segnalato non sia completa-mente risolto.

“Il momento giusto”. L’obiettivo, come si intuisce dal titolo, è individuare “il momento giusto” per an-dare in ufficio (se non vi sono possibilità alternative, ad esempio se non è possibi-le utilizzare i servizi on line o il sistema di prenotazione appuntamenti). Obietti-vo, come si può immaginare, tutt’altro che agevole, in uffici con un bacino di utenza in alcuni casi piuttosto elevato, e con un margine di variabilità legato in particolare alle scadenze fiscali. Di que-sti limiti, chiaramente, si è data comu-nicazione ai contribuenti, per evitare di innescare aspettative che poi potrebbero andare deluse. Le schede-ufficio. In base ai dati ricavati attraverso il sistema Argo, abbiamo aggregato l’affluenza presso gli uffici capoluogo in funzione di due variabili: il giorno della settimana e la fascia oraria. Dall’apertura dell’ufficio fino alla chiusura, dal primo all’ultimo

giorno del mese, è stata quindi tracciata l’esperienza di ogni singolo contribuen-te. In particolare, ci siamo concentrati sul tempo di attesa, compreso tra l’emis-sione del ticket e l’erogazione del ser-vizio (non si è potuto tenere conto, evi-dentemente, del tempo di attesa prima dell’apertura dell’ufficio, che tuttavia in Emilia-Romagna non assume dimen-sioni significative). Le schede-ufficio, condivise anche dai direttori provincia-li, sono ora pubblicate sul sito interent regionale e affisse nei front office. Le schede condensano i risultati dell’analisi svolta per il periodo marzo-dicembre, analisi che – è bene ricordarlo – non può essere generalizzata né estesa al di fuo-ri degli uffici oggetto della rilevazione, perché è strettamente legata al contesto territoriale di riferimento. Al di là delle indicazioni di massima (picchi di attesa nella parte centrale della mattina), già note agli addetti ai lavori, l’indagine ha rivelato una certa differenziazione delle dinamiche di accesso agli uffici, su cui influiscono la collocazione del giorno della settimana nel calendario del mese e alcune peculiarità territoriali. Una ade-guata azione informativa – questo il sen-so del nostro ragionamento – può servire a razionalizzare l’affluenza, almeno per quella parte di utenza che ha possibilità di scegliere il momento in cui recarsi in ufficio.

CONTRIBUTI

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Comunicazione2013

Massimiliano Fonti

Sono passati sei anni da quando, il 5 novembre 2007, venne istituito in Emilia-Romagna, con nota n. 60343, l’Albo regionale dei formatori. Finalità di quell’atto istitutivo fu l’individuazio-ne e valorizzazione di quei dipendenti che, in possesso di riconosciute capaci-tà tecnico-professionali, sarebbero stati idonei a garantire un’efficace attività di-dattica nell’ambito di iniziative forma-tive gestite a livello regio-nale. Circa un anno dopo, con le note n.50938 del 2 ottobre 2008 e n.65872 del 24 dicembre 2008, si giun-se al definitivo elenco dei formatori regionali. Negli anni successivi l’Agenzia è cambiata molto da un punto di vista organizzati-vo e molto si è trasformata anche la formazione che ha vissuto un processo di sempre maggiore ‘omo-geneizzazione’ nazionale: si è assistito, in sostanza, alla nascita e al successi-vo sviluppo di strumenti di gestione degli interven-ti formativi tali da per-mettere un monitoraggio più agevole dell’attività e finalizzati a garantire una maggiore uniformità contenutistica a livello nazionale, figli di una nuova visione della formazione soprattutto in termini di interazione tra Direzione centrale e Strutture regionali/provinciali. Questi cambiamenti, con i loro riflessi sull’attività regionale, oltre al logico bisogno di aggiornamento necessario in contesti lavorativi in cui le persone, risorsa chiave dell’Amministrazione, variano i loro ruoli e le loro professio-nalità, sono stati la ragione principale per procedere ad una revisione dell’Al-bo, ad una sua attualizzazione, al tenta-tivo di renderlo più aderente al contesto

della ‘nuova formazione’. Nel mese di luglio di quest’anno ha preso così il via la revisione dell’Albo regionale dei for-matori che, attraverso diverse fasi selet-tive, si è snodata nei mesi estivi per an-dare a concludersi il 1° ottobre scorso, con la pubblicazione dell’elenco defini-tivo dei colleghi individuati. Il progetto ha visto un coinvolgimento di soggetti piuttosto ampio, dai candidati alle loro

Strutture di appartenenza, dal gruppo di lavoro costituito ad hoc ai componenti tecnici che hanno permesso, tra l’altro, una contestualizzazione più efficace delle simulazioni d’aula svolte. Si, del-le simulazioni, perché ai candidati non iscritti precedentemente all’albo e non impegnati (o impegnati per un numero di ore esiguo) come docenti, in corsi svolti negli ultimi anni, è stato chiesto di svolgere una prova d’aula in condi-zioni che riproducevano, quanto me-glio possibile, il reale contesto di un corso. Così, con grande disponibilità a mettersi in gioco, 67 colleghi, dei 131

complessivamente candidatisi, hanno presentato, ad un gruppo di osservatori, argomenti tecnici pertinenti rispetto al loro lavoro, evidenziando livelli di pro-fessionalità e padronanza tecnica molto alti e una forte motivazione ad essere inseriti nell’albo. Purtroppo un’analisi attenta del contesto, relativamente alle reali possibilità di utilizzo dei docenti in iniziative organizzate a livello regiona-le, ha imposto dei limiti piuttosto seve-ri ai contingenti stabiliti per le diverse ‘Aree tematiche’ su cui i candidati si presentavano e la conseguente impossi-bilità di ammettere tutti. E’ stato neces-sario procedere a numerose esclusioni, non dettate da effettive carenze, ma semplicemente dall’obbligo di definire un elenco numericamente adeguato ri-spetto alle necessità organizzative e che tenesse conto di alcuni degli elementi chiave che caratterizzano il ruolo di for-matore. Qualche numero? I formatori inseriti nell’albo sono 83, così divisi: 61

nell’Area tecnico/tributaria, 10 in quella amministrativo/organizzativa, 3 nella ma-nageriale/comportamentale e 9 in quella informatica. Nell’Area tecnico/ tributaria il limite di contingente ha determinato il rapporto più basso tra inseriti nell’albo e candidati, circa 59 % a fron-te di valori superiori al 75% nelle altre. Escludendo la Direzione regionale, tenuto conto della divisione in Set-tori e Uffici interni, la Dire-zione provinciale più presen-te è Modena, con 16 colleghi, che è stata anche la Struttura ad aver proposto il maggior numero di candidature, 26 a fronte di una media di 9,6.

Proprio in conclusione, due parole per sottolineare come

la definizione finale dell’elenco sia stata un’operazione, difficile e dolen-te da compiere data la consapevolezza dell’investimento emotivo delle perso-ne coinvolte e del loro elevato livello di competenza. Proprio per questo un ringraziamento va certo ai Dirigenti/Tecnici che hanno contribuito con gran-de serietà e coinvolgimento al lavoro svolto sforzandosi di renderlo il miglio-re possibile e alle Strutture di apparte-nenza dei colleghi ma, specialmente, a tutti i candidati che hanno saputo met-tersi in gioco in prima persona in questo progetto.

ALBO FORMATORI REGIONALE

CONTRIBUTI

Jose De La Barra

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Dal 18 marzo 2014 entreranno in vigore nuovi criteri di qualificazione per la figura del formatore per la salute e la sicurezza sul lavoro, come definita dalla Commis-sione consultiva permanente (art. 6, com-ma 8, lett. m-bis del D. Lgs 81/08).I nuovi criteri entreranno in vigore preci-samente un anno dopo la pubblicazione dell’avviso, questo perché l’individuazio-ne della nuova figura del formatore dovrà essere applicata, per la prima volta, da un numero particolarmente elevato anche di piccole e medie imprese.

Come cambia lo scenario formativo del docente esperto in sicurezza nei luoghi di lavoro? Innanzitutto dobbiamo sottolineare il fatto che le novità riguardano “i soggetti for-matori in materia di salute e sicurezza sul lavoro regolati dagli accordi Stato Regioni

del 21 dicembre 2011”: si tratta di accordi che delineano le attività di formazione in materia di salute e sicurezza per: datori di lavoro (qualora, nei casi consentiti dalla legge, decidano di svolgere direttamente i compiti del servizio di prevenzione e pro-tezione), lavoratori, dirigenti e preposti”.

Prerequisiti e requisiti del nuovo for-matore-docenteAi sensi dell’art. 1, comma 1, del D.M. 06/03/2013, si considera qualificato il for-matore in materia di salute e sicurezza sul lavoro che possieda come prerequisito il Diploma di scuola secondaria di secondo grado, ed uno dei criteri specialistici pre-visti dalla nuova normativa, relativo a una delle tre aree tematiche (normativa/giuri-dica/organizzativa; rischi tecnici/igienico-sanitari; relazioni/comunicazione).

LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO ATTRAVERSO IL FORMATORE

Criteri specialistici che il formatore deve possedere (almeno uno tra questi)

1. Precedente esperienza come docente esterno, per almeno 90 ore negli ulti-mi 3 anni, nell’area tematica oggetto della docenza.

2. Laurea (vecchio ordinamento, trienna-le, specialistica o magistrale) coerente con le materie oggetto della docenza, ovvero corsi post-laurea (dottorato di ricerca perfezionamento, master, spe-cializzazione…) nel campo della salu-te e sicurezza sul lavoro.

3. Attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a corso/i di for-mazione della durata di almeno 64 ore in materia di salute e sicurezza sul lavoro (organizzato/i dai soggetti di cui all’articolo 32, comma 4, del De-creto Legislativo n. 81/2008 e s.m.i.), e almeno dodici mesi di esperienza la-vorativa o professionale coerente con l’area tematica oggetto della docenza.

4. Attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a corso/i di for-mazione della durata di almeno 40 ore in materia di salute e sicurezza sul la-voro (organizzato/i dai soggetti di cui all’articolo 32, comma 4, del Decreto Legislativo n. 81/2008 e s.m.i.), e al-meno diciotto mesi di esperienza la-vorativa o professionale coerente con l’area tematica oggetto della docenza.

Biagio Cunsolo

CONTRIBUTI

Il TEAM SICUREZZA REGIONALE dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna al termine della formazione ai nuovi RLS

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Comunicazione2013

5. Esperienza lavorativa o professionale almeno triennale nel campo della sa-lute e sicurezza nei luoghi di lavoro, coerente con l’area tematica oggetto della docenza.

6. Esperienza di almeno sei mesi nel ruo-lo di RSPP o di almeno dodici mesi nel ruolo di ASPP (tali figure possono effettuare docenze solo nell’ambito del settore produttivo di riferimento – macro settore ATECO).

Ad eccezione del formatore con esperien-za di docente esterno (con almeno 90 ore svolte negli ultimi 3 anni), tutti gli altri do-vranno inoltre possedere almeno una delle seguenti specifiche:

• percorso formativo in didattica, con esame finale, della durata minima di 24 ore (es. corso formazione-formatori), o abilitazione all’insegnamento, o conse-guimento (presso Università od Orga-nismi accreditati) di un diploma trien-nale in Scienze della Comunicazione o di un Master in Comunicazione.

in alternativa:

• precedente esperienza come docente, per almeno 32 ore negli ultimi 3 anni, in materia di salute e sicurezza sul la-voro;

in alternativa:

• precedente esperienza come docente, per almeno 40 ore negli ultimi 3 anni, in qualunque materia;

in alternativa:

• corso/i formativo/i in affrancamento a docente, per almeno 48 ore, negli ulti-mi 3 anni in qualunque materia.

In definitiva il nuovo formatore, dal 18 marzo 2014 dovrà essere esperto in sicu-rezza nei luoghi di lavoro con qualifica certificata e contemporaneamente posse-dere: conoscenza, esperienza e capacità didattica. La qualifica, una volta acquisita, sarà per-manente, fermo restando il dovere da par-

Dal 30 settembre 2013, l’Ufficio territo-riale di Mirandola non è più operativo. La chiusura rientra in un progetto di riorganiz-zazione nazionale finalizzato a contenere i costi di gestione e investire le risorse disponibili in base alle esigenze effettive degli utenti.

Da questa data la Direzione Provinciale di Modena, diretta da Antonio Lalinga, si articola in un Ufficio controlli, un Ufficio legale e in 3 Uffici territoriali (Modena, Carpi e Sassuolo). In particolare, l’Ufficio territoriale di Carpi è diventato il punto di riferimento per i contribuenti dell’estremità nord-orientale della Provincia di Modena.

te del formatore di prendere parte all’ag-giornamento professionale con cadenza triennale. Il triennio, per i formatori già qualificati, decorrerà dal 18 marzo 2014, per tutti gli altri dalla data di effettivo con-seguimento della qualifica.La rispondenza ai criteri di qualificazio-ne dovrà essere dimostrata dal formato-re, attraverso idonea documentazione (ad esempio, attestazione rilasciata dal datore di lavoro o lettere ufficiali di incarico). In particolare, l’esperienza lavorativa/professionale tipo RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione o Protezione) di una struttura, dovrà essere dimostrata tramite apposita attestazione del datore di lavoro o del committente.La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, tra-scorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, valuterà se elaborare o meno proposte migliorative dei criteri previsti.

Per limitare il più possibile i disagi per i cittadini del territorio mirandolese è assi-curata l’erogazione dei servizi essenziali (es. assistenza su comunicazioni di irrego-larità, registrazione dei contratti di affitto, apertura e chiusura della partita Iva, rilascio del codice fiscale/tessera sanitaria,ricezione documenti) presso lo sportello di via Ber-nardi (Zona Famila/Aimag) a Mirandola.

Lo sportello è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8.45 alle 12.45, martedì e giovedì anche dalle 14:00 alle 16:00.

Chi vuole, invece, risparmiare tempo ed evitare le code in Ufficio può utilizzare

i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

I contribuenti abilitati a Fisconline, possono direttamente da casa:

• monitorare i rimborsi fiscali e i versa-menti eseguiti

• pagare imposte, tasse e contributi con il modello F24web

• consultare i dati catastali degli immobili di proprietà e gli atti registrati presso l’Agenzia delle Entrate

• registrare un contratto di affitto

• ricevere assistenza sulle comunica-zioni di irregolarità e sulle cartelle di pagamento

Chi ha una casella di posta elettronica cer-tificata può comunicare in modo rapido ed efficace con la Direzione Provinciale di Modena inviando e ricevendo direttamente documenti via e-mail, attraverso l’indirizzo Pec: [email protected]

A MIRANDOLA UNO SPORTELLO SOSTITUISCE L’UFFICIO TERRITORIALETiziana Sabattini

CONTRIBUTI

Il TEAM SICUREZZA REGIONALE dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna al termine della formazione ai nuovi RLS

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Il contratto di rete, introdotto nel nostro ordinamento dall’art. 3, commi da 4-ter a 4-quinquies del D.L. 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla L. 9 aprile 2009, n. 33 è stato interessato da varie modifiche normative, tra le quali, si segnala, in quanto unica disposizione tri-butaria, quella recata dall’art. 42 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con mo-dificazioni nella legge n. 122/2010.Il comma 4-ter dell’art. 3 citato prevede che “con il contratto di rete più impren-ditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la pro-pria capacità innovativa e la propria com-petitività sul mercato e a tal fine si obbli-gano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e ambiti predeterminati ovvero scambiarsi infor-mazioni o prestazioni di natura industria-le, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora esercitare in comune una o più attività rientranti nell’og-getto della propria impresa.”Il comma 2-quater dell’art. 42 del D.L. n. 78/2010 ha previsto che “fino al periodo d’imposta in corso al 31/12/2012 una quota degli utili dell’esercizio destinati dalle impre-se che sottoscrivono o aderiscono a un contratto di rete ai sensi dell’articolo 3, commi 4-ter e seguenti, del decreto legge 10 febbraio 2009, n. 5, al fondo patrimo-niale comune o al patri-monio destinato all’affare per r e a l i z z a r e entro l’eser-cizio suc-cessivo gli investimenti previsti dal p r o g r a m m a comune di rete, preventivamente asse-verato da organismi espressione dell’as-sociazionismo imprenditoriale muniti dei requisiti previsti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, se accanto-

nati ad apposita riserva, concorrono alla formazione del reddito nell’esercizio in cui la riserva è utilizzata per scopi diversi dalla copertura di perdite di esercizio ov-vero in cui viene meno l’adesione al con-tratto di rete.”Gli utili agevolabili, quindi, sono stati quelli prodotti sino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012, con la con-seguenza che l’agevolazione era fruibile dalle imprese unicamente per gli esercizi fiscali 2010, 2011 e 2012, anni per i quali risulta ancora esperibile l’attività di accer-tamento e controllo dell’Agenzia delle en-

trate, prevista espres-

AGEVOLAZIONE FISCALE PER I CONTRATTI DI RETE ANCORA DI ATTUALITÀ PER L’AMMINISTRAZIONESilvia Mezzetti

CONTRIBUTI

samente dal comma 2-quater dell’art. 42 citato e dall’art. 6 del D.M. 25 febbraio 2011. Il beneficio fiscale operava esclusivamen-te in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi (no Irap) dovute per il periodo di imposta relativo all’esercizio cui si riferivano gli utili destinati al fondo patrimoniale comune.In sostanza, l’agevolazione consisteva in un regime di sospensione della tas-sazione della quota degli utili di esercizio accantonata a riserva e conferita al fondo comune di un contratto di rete. Essa era ottenibile attraverso una variazione in di-minuzione del reddito imponibile dell’im-presa aderente.In sintesi i requisiti per l’ottenimento dell’agevolazione erano i seguenti:

a. le imprese, indipendentemente dal-la forma giuridica, dalle dimensioni aziendali, dalla tipologia di attività svolta o dal settore economico di rife-rimento, nonché di localizzazione ter-ritoriale, dovevano aver aderito ad un contratto di rete, asseverato da organi-

smi deputati “che fossero espres-sione dell’as-

sociazionismo im-prenditoriale muniti dei

requisiti previsti con de-creto del Ministero dell’e-

conomia e delle finanze” (vedi elenco disponibile sul sito www.agenziaentrate.it).

b. gli utili dovevano es-sere accantonati ad un apposita riserva

del patrimonio (deno-minata con riferimento

alla legge istitutiva e in-dicata separatamente tra le

voci del Patrimonio netto e in Nota integrativa) e destinati alla realizzazione degli investimenti

previsti dal programma di rete.

Con riferimento all’entità degli utili agevolabili, il comma 2-quater dell’art.

42 del D.L. n. 78/2010 prevedeva che “l’importo

che non concorre alla forma-zione del reddito d’impresa non

può comunque, superare il limite di euro 1.000.000” (limite operante per

ciascuna impresa, anche se aderiva a più contratti, per ciascun periodo d’impo-sta) Il comma successivo prevedeva che le risorse complessivamente stanziate dal

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Comunicazione2013

Governo per l’agevolazione ammonta-vano ad euro 20 milioni per il 2011 e a euro 14 milioni sia per il 2012 che per il 2013 (gli anni indicati risultano posteriori di un anno rispetto a quelli indicati per la fruizione dell’agevolazione da parte delle imprese, in quanto fanno riferimento agli anni di ciascuno dei bilanci dello Stato in-teressati dal minor gettito).In considerazione di tali limiti, il provve-dimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 2011/91139 del 14 aprile 2011 ha precisato che la percentuale massima di risparmio d’imposta spettante a cia-scuna impresa sarebbe stata determinata dal rapporto tra l’ammontare comples-sivo delle risorse stanziate per l’anno di riferimento e l’ammontare del ri-

I sistemi di cooperazione tra soggetti pubblici sono al centro di una riflessio-ne interdisciplinare. La ricchezza e la molteplicità degli interlocutori presen-ti sul territorio consentono, infatti, di disporre di un’estesa offerta di talenti, risorse, competenze e strumenti, sicura-mente capaci di rispondere a una cre-scente domanda di spazi condivisi per l’apprendimento, la trasmissione delle conoscenze e l’uso fattivo ed efficace di queste ultime. Fare rete e mettere in sinergia gli attori istituzionali promuovendo e favorendo l’attivazione di processi di sviluppo, fa-vorire l’aggregazione degli attori istitu-zionali intorno ad iniziative di sviluppo grazie ad un protocollo d’intesa, stimo-lare la progettualità attraverso l’utilizzo e la valorizzazione delle risorse locali, condividere approcci innovativi, effica-ci e dinamici sono alcuni degli obiettivi che ruotano intorno al concetto di con-certazione tra enti pubblici.

L’interesse comune su un progetto da realizzare, la condivisione di un patto di sviluppo e miglioramento, o l’accor-do su procedure particolari da seguire, sono generalmente sanciti da una di-chiarazione di indirizzo, che si estrinse-ca in un protocollo d’intesa, quale atto di governance ed espressione della con-vergenza di interessi tra le parti. E’ con questo spirito che, nel corso degli ultimi anni, in Emilia Romagna sono stati stipulati numerosi accordi tra Agenzia delle Entrate ed enti pubblici della regione.

Vediamoli insieme: � di pochi giorni fa la sottoscrizione

del protocollo d’intesa con il Co-mune di Savignano sul Rubicone per l’emersione di attività non di-chiarate o svolte in modo irregolare dal punto di vista fiscale/ammini-strativo,

� alleanza tra Agenzia delle Entrate, Anci e Comuni dell’Emilia Ro-magna (280 adesioni) per la lot-ta all’evasione fiscale, che hanno portato, a partire dal 2009, anno di inizio della collaborazione, fino al luglio scorso, oltre 3.400 accer-tamenti eseguiti e 12,5 milioni di euro incassati. Le segnalazioni tra-smesse dai comuni aderenti hanno consentito di accertare un’evasione di quasi 46 milioni di euro;

� protocollo d’intesa con la Regione Emilia-Romagna che definisce la collaborazione ai fini dei controlli in materia di borse di studio eroga-te ad opera degli EE.LL; e conven-zione, rinnovata annualmente, per la gestione efficiente dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’addizionale regionale all’im-posta sul reddito delle persone fi-siche;

� servizi più rapidi ed efficienti con i canali di comunicazione telemati-ca (Entratel e CIVIS) e meno code agli sportelli degli uffici dell’Agen-zia delle Entrate, sono invece gli obiettivi delle ultime intese sotto-scritte recentemente dalla Direzio-ne Regionale e dai rappresentanti emiliano-romagnoli dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili, della Confeser-centi e dei Consulenti del lavoro;

COOPERAZIONE E SINERGIE

CONTRIBUTI

Antonella Pellegrino

sparmio d’imposta complessivamente richiesto (attraverso la compilazione e successivo invio telematico del Modello Reti da parte di ciascuna impresa) con il metodo proporzionale e che per ciascun anno un apposito provvedimento avrebbe fissato tale percentuale massima.Ne consegue che a fronte di un accanto-namento con destinazione al fondo pa-trimoniale di un contratto di rete pari a 1 milione di euro, il risparmio di imposta ef-fettivo per l’impresa doveva essere neces-sariamente “limitato” alla sola percentuale fissata dal provvedimento direttoriale.Un esempio servirà a chiarire il concettoAccantonamento destinato al contratto di rete euro 1.000.000Percentuale ammessa di risparmio di im-

posta 50% Risparmio di imposta consentito (con Ires 27,50%) euro 137.500Per rispettare questa disposizione, la so-cietà indicata nell’esempio avrebbe potuto indicare quale variazione in diminuzione della base imponibile del proprio reddi-to d’impresa nel quadro RF del Modello Unico SC solo l’importo di euro 500.000 (come da riporto di dati richiesti dal qua-dro RS): tale variazione determinava infatti un risparmio di imposta di euro 137.500.Per un approfondimento in merito agli al-tri aspetti procedurali inerenti la fruizione dell’agevolazione si rimanda alle circolari n. 15/E del 2011 e n. 20/E del 2013.

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� un “ponte” tra l’a-zione amministrati-va di contrasto alle violazioni tributarie e il procedimento pe-nale, attraverso uno scambio strutturato di informazioni tra am-ministrazione finan-ziaria e Procura della Repubblica. Questo l’obiettivo delle intese siglate, tra il 2012 e il 2013 dalla Direzione regionale, e le Procure e i comandi provin-ciali della Guardia di Finanza di Bologna, Ferrara, Forlì, Piacen-za, Reggio Emilia e Rimini;

� semplificare i rappor-ti con i contribuenti e facilitare l’accesso ai canali di comunicazio-ne telematica. Sono gli obiettivi dei protocolli d’intesa siglati, tra febbraio e marzo scorsi, dall’Agen-zia delle Entrate con cinque asso-ciazioni di categoria emiliano-ro-magnole: Confartigianato, CNA, Ancot, Ancit e Lapet.

� protocollo d’intesa con la Siae, sti-pulato nel 2010, per formalizzare specifiche modalità di svolgimen-to dell’attività di controllo sulle associazioni, effettuare controlli congiunti nei confronti di soggetti organizzatori e/o gestori, di attivi-tà di spettacolo e/o intrattenimen-to, pianificare interventi mirati nei confronti degli enti non commer-ciali e predisporre un sistematico e reciproco scambio di dati ed infor-mazioni (collaborazione già speri-mentata con le operazioni Hallo-ween e Maschere&Mimose);

� ampia la rete di alleanze tra Agen-zia delle Entrate e Ordini profes-sionali per promuovere i nuovi istituti del reclamo e mediazione tributaria e, più in generale, poten-ziare il dialogo tra amministrazio-ne finanziaria e contribuente con gli accordi siglati nelle province della regione;

� rendere strutturale lo scambio di informazioni e definire strategie condivise nel contenzioso tribu-tario sugli atti di riscossione, è

l’obiettivo del protocollo di intesa siglato dalla Direzione Regionale Emilia-Romagna e da Equitalia Centro per l’Emilia-Romagna;

� siglati nel 2012 gli accordi con gli Atenei e i Comuni di Ferrara, Modena, Reggio Emilia, relati-vi al progetto Sportello Registra-zione Affitti, un servizio pensato per favorire, attraverso l’offerta di informazione ed assistenza, la semplificazione dei rapporti con i contribuenti, e per combattere il mercato degli affitti “in nero” o irregolari, fenomeno che coin-volge, spesso loro malgrado, tanti studenti “fuorisede”. Il progetto avviato sperimentalmente a Bo-logna nell’anno 2010, esteso alla Romagna nel 2011, consiste in uno spazio dedicato agli studenti, nel quale è possibile ottenere non solo una consulenza di base sui be-nefici fiscali riservati a chi detiene un contratto di affitto regolare, ma anche la registrazione dei contratti di locazione, grazie alla presenza presso l’Ateneo di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate;

� incentivare lo scambio di dati e potenziare la sinergia nelle attivi-tà di controllo, sono questi i pila-stri su cui poggia l’accordo siglato nel 2012 dalla Direzioni regiona-le e dall’Inps. La collaborazione riguarda in particolare i soggetti

sottoposti ad accertamento fiscale e contributivo, le po-sizioni previdenziali a mag-gior rischio dal punto di vista del credito erariale, le “omesse dichiarazioni” che comportano maggiori one-ri contributivi, gli indizi di evasione rilevati nel corso dei controlli sugli obblighi contributivi e previdenziali;

� una strategia unitaria per promuovere la legalità fiscale e garantire pari op-portunità di accesso ai ser-vizi sociali e assistenziali, un piano di collaborazione basato sulla condivisione sistematica di dati e notizie, un coordinamento costante nel presidio del territorio. Sono questi i pilastri del Patto per la legalità siglato nel 2012 da Agenzia delle

Entrate, Comune di Bolo-gna e Guardia di Finanza;

� protocollo d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale che pro-muove interventi di supporto all’e-ducazione alla cittadinanza e alla cultura costituzionale e favorire lo sviluppo della coscienza civica nelle nuove generazioni attraver-so incontri con docenti e studenti, visite guidate agli uffici fiscali, predisposizione e divulgazione di materiale didattico, organizzazione di eventi;

� efficace collaborazione in materia di assistenza per la compilazione e trasmissione, attraverso Entratel, del modello EAS, costituzione di un tavolo permanente sulle tema-tiche del terzo settore e migliora-mento servizi e procedure, sono i principali obiettivi del protocollo d’intesa con il Forum del Terzo Settore;

� protocollo d’intesa con il Comita-to Regionale dei Consigli Nota-rili, che stabilisce incontri finaliz-zati all’esame delle problematiche maggiormente rilevanti per l’inter-pretazione e l’applicazione delle disposizioni di comune interesse; e protocollo d’intesa per l’istituzione di un gruppo di lavoro con il com-pito di esaminare problematiche di interesse generale.

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Comunicazione2013

Svolte sicure...Anche se molti contribuenti farebbero volentieri a meno di raggiungere i nostri uffici... l’Ufficio Risorse Materiali sta concludendo in questi giorni le attività per porre in sicurezza l’accesso alla sede di Via Marco Polo, sia per i pedoni che per il traffico.

Facciamo un passo indietroL’apertura al pubblico della struttura di Via Marco Polo ha comportato un note-vole incremento del traffico in zona, con circa mille accessi al giorno tra il perso-nale dipendente e i contribuenti esterni.Già precedentemente erano state segna-late dai dipendenti, dalle organizzazioni sindacali e dai Direttori Regionali che si sono avvicendati alla guida della DR i pericoli per i pedoni nell’attraversamen-to di Via Marco Polo, a causa dell’ec-cessiva velocità delle auto lanciate verso la tangenziale o provenienti da quest’ul-tima e individuato i maggiori fattori di rischio per le automobili nelle manovre di ingresso/uscita con svolta a sinistra.Nel corso degli ultimi due anni l’Uffi-cio Risorse Materiali ha “assillato” il Comune di Bologna con una fitta cor-rispondenza, una serie di contatti, in-contri e sopralluoghi, proponendo più soluzioni con l’obiettivo di sbloccare la situazione. La continua presenza e insi-stenza sono state premiate: si è riusciti a sensibilizzare il Settore Mobilità del Co-mune, dell’importanza della questione instaurando un rapporto che nel tempo si è trasformato da semplice comunica-zione istituzionale in costruttiva colla-

borazione.E’ stata così tro-vata una risposta nella nuova di-sposizione della segnaletica oriz-zontale e verti-cale posizionata nella zona “a triangolo” anti-stante l’ingresso, che regolerà l’ac-cesso alla struttu-ra di Via Marco Polo: l’ingresso e l’uscita saran-no regolamentati

Stefania Castriota - Teresa Sibilio - Francesco Vasta

NUOVA SEGNALETICA PER L’ACCESSO AGLI UFFICI DELL’AGENZIA IN VIA MARCO POLO

garantendo finalmente le condizioni di sicurezza agli autoveicoli in manovra.

Queste le novità a partire da gennaio 2014:

• I veicoli usciranno dal parcheggio svoltando solo nella corsia di de-stra;

• Le due corsie di accesso e di uscita ai lati della zona a triangolo anti-stante il cancello principale saranno percorribili a senso unico;

• Non sarà possibile parcheggiare lungo i due accessi;

• Si accederà all’Agenzia esclusiva-mente da nord, tramite svolta a de-stra, provenendo dalla tangenziale;

• Non saranno possibili svolte a si-nistra per entrare nella sede prove-nendo dal centro, né in uscita per recarsi verso la tangenziale, per via della realizzazione della doppia li-nea continua di mezzeria in corri-spondenza della sede dell’Agenzia.

Sarà installato inoltre, da parte del Co-mune un semaforo pedonale a chiamata che consentirà l’attraversamento di Via Marco Polo in sicurezza, scongiurando pericolose situazioni di rischio investi-mento verificatesi in diverse circostanze.Elevare lo standard di sicurezza per i dipendenti e i contribuenti, ridurre il ri-schio di incidenti per i pedoni e regolare in maniera più ordinata il transito dei veicoli: per questi motivi abbiamo agito.Per quanto riguarda la viabilità possia-mo dire oggi che…ci auguriamo di esse-re finalmente alla svolta giusta!

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