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I FORTI E IL PARCO DELLE MURA passeggiando tra natura e cultura

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I FORTI E IL PARCO DELLE MURApasseggiando tra natura e cultura

it

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Come ArrivareLa unicolareZecca-Righi

Ogni 30 minuti (circa)da piazza della Zeccacon ermate intermedieSan Nicola, Santuario dellaMadonnetta, San Simone.Biglietto bus AMT.In Autobus

Da piazza Manin bus 64.Da staz. Brignole bus 39 e 40.Da staz. Principe bus 38 e poida Granarolo 355.Biglietto bus AMT.Ino: Tel. 800-085.311www.amt.genova.itIl trenino

Genova CasellaLa errovia Genova-Casellacon partenza da piazza Manin.Fermate di San Pantaleo,Sant’Antonino e Trensasco.Ino: Tel. 010 837321www.erroviagenovacasella.it A piedi o in bici

Dall’Acquario (Porto Antico):

piazza Banchi - Castellettosalita San Gerolamosalita E. Cavallo - Righi.Dalla Zecca:

salita Carbonarasalita San Nicolòsalita Superiore San Simone

Righi.Dalla stazione Principe: salitaSan Roccosalita Granarolo - Righi.

A pochiminutidal centro

Il ascino di Genova “superba per uomini e per mura” - come scrisse Francesco Petrarca 700 anni a - sta anche nell’estrema varietà del paesaggio del suo territorio: Genova di mare e di scogli, Genova di caruggi e di palazzi, Genova di colline e di 

boschi, Genova di orti e di mura... Genova come un teatro: da almeno ventisei secoli il palcoscenico è la baia del Porto Antico,la scenografa le colline che salgono a chiuderlo in un abbraccio aettuoso. Lassù c’è un ambiente naturale proondamente mediterraneo e contemporaneamente con proumi alpini: è un paesaggio di alberi, di mura, di panorami, dove i rumori sono quelli del vento che sofa sull’erba dei prati e degli uccelli che rullano ra le chiome dei pini.

Il Parco delle Mura

e la cerchia dei Forti

Forte Begato

Questo è il paesaggio dell’Area NaturaleProtetta d’interesse locale Parco delle

Mura: le mura che gli danno il nome sonole Mura Nuove, erette nel Seicento amaggior diesa della città e del suo bacinoportuale; sono ancora ben conservate ecircondano Genova in un abbraccio altoe quasi invisibile per chi vive e si muovegiù in basso, nelle vie del centro. Sono unmonumento urbanistico e storico unico eprezioso e costituiscono un magnifco luogodi incontro ra la città e la natura - a trattiselvatica e selvaggia - che la circonda.Il Parco dal 2008 tutela 617 ettari dicolline a cavallo ra la val Bisagno e la valPolcevera, le principali valli cittadine.Oltre alle Mura seicentesche il Parcocomprende alcuni orti militari costruitira il XVII e il XIX secolo e tutela i valorinaturalistici di quest’area in cui vivonoalcune specie animali e vegetali protetteperché rare o endemiche.

Fratello Minore Forte DiamanteForte PuinForte Sperone

Incredibile...ma vero!!!È una delle caratteristiche che rendono Genovauna città unica: in auto, a pochi minuti dalcentro città, si arriva al Parco delle Mura.Vista mozzafato e immersione in una naturaintatta. Da non perdere in tutte le stagioni masoprattutto nelle terse giornate quando volgendolo sguardo a sud si potrà ammirare la Corsica.

Forte SperoneForte Begato

Stazione Principe

Forte Puin Fratello Minore

Trensasco

Forte Diamante

Forte Castellaccio

Righi

Zecca

Piazza ManinT r eni no d i  

C as el l a

 Acquario

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Forte Crocetta

Sampierdarena

Forte Tenaglia

MolassanaAc q u e d o t t o  S t o r i c o 

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Profumodi naturae di… biscottiAl Righi, grazie ancheal vento di tramontanache attraversa i boschi

si respira un’aria pulita eresca. A maggio con laforitura della ginestra,il proumo che si libranell’aria diventa antastico.Ma nel Parco c’è un altroproumo caratteristico diGenova, da “gustare”.Se avrete voglia di arrivareal mattino presto, incima a via Carso, apriteappieno i vostri polmoni.Qui si trova una abbricadi biscotti del lagaccio epandolce, la Panarello, chesorna, ogni mattina, i suoi

prodotti che riempono l’ariadi un proumo irresistibile.È un modo moltoeconomico e dieteticodi ar colazione!

SANT’ANTONINO

SAN PANTALEO

 

V i a  D  .  C   

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i                                                                                        

LAGACCIO

RIGHI

FREGOSO

Castellaccio

Torre della Specola

Forte Sperone

Forte Begato

Autostr ada A12 Ge nova - Livo rno 

Uscita Autostrada 

Genova Est 

 

  V i a del P   

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1

1

E sottole anticheMurail ParcoAvventura!Nei pressi di Villa Quartara,nel bosco pulito e attrezzato,è nato un Parco Avventura,gioia e divertimento deigiovani dai 6 ai 100 anni.Un modo intelligente divivere la natura: un insiemedi percorsi sospesi dove,istruiti da personalequalifcato e equipaggiati condispositivi di sicurezza, ci simuove da un albero all’altroprovando l’ebbrezza di unalpinista in alta quota.Aperto da aprile a novembredalle ore 10 al tramonto.Ino: parcoavventura.itTel. 331 760 7496

INFORMAZIONIPercorso:3,5 kmDurata: 1/2 ore, a seconda deldel “passo”Partenza: largo Giorgio CaproniRighi (capolinea unicolare)

 Arrivo: 

cancello d’ingressodel orte Begatovia Mura di Begato

Forte CastellaccioEretto nel XIV secolo come torre ortifcata“con mura e ossi”, il orte venne poimodifcato nel ’700 e ancora nell’800sotto i Savoia.Basso e allungato, è poco visibile dalontano e rimane nascosto dal bosco. Ciòche appare è la ottagonale Torre Specola,costruita tra il 1817 e il 1820, dove sieseguivano le sentenze capitali. Si prosegue

diritti passando accanto all’Ostaia duRichetto, amosa trattoria, e si afanca laCasetta Rossa, sede temporanea del punto

1.

Dal Righi

a forte

Begato

Dal Righi (capolinea della unicolare) al orte Castellaccio,poi su fno al orte Sperone per poi scendere al orte Begato 

RighiSi parte dai 300 metri di quota di largoGiorgio Caproni, il piazzale antistanteil capolinea a monte della unicolareZecca-Righi, in Mura delle Chiappe. Sisale seguendo la strada delle mura oltrel’Osservatorio Astronomico del Righifno ad arrivare al bivio con via GiovanniCostanzi che scende verso il quartiere diOregina.Si prende via del Peralto che supera conun ponte il ossato della prima cinta didiesa del orte Castellaccio e si inoltra

nel bosco che costeggia il lungo edifcio.

inormazioni del Parco. Qui la strada siallarga sul bastione delle mura e il panoramasi apre verso la mole spigolosa del orteSperone. A destra lo sguardo spazia fnoal mare in direzione del monte di Portofnoe sulla val Bisagno; più a levante sale ilmonte Fasce, sullo sondo appaiono lecime dell’AppenninoGenovese sino allavetta lontana delmonteAntola.

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L’OsservatorioAstronomicodel RighiBisogna ringraziare il Club CacciatoriCastellaccio per il restaurooperato nel 2001 dell’OsservatorioAstronomico del Righi, che oggiè a disposizione di chi desideraavvicinarsi all’aascinante mondodell’astronomia. L’osservatorio,che è raggiungibile acilmentecon la unicolare Zecca-Righi,

organizza visite guidate diurnee notturne, corsi di astronomia,

conerenze e osservazioni delcielo al telescopio per singoli

visitatori e per le scuole.Osservatorio Astronomico

del Righi, Mura delleChiappe 44

Tel. 010 272 5544010 809 159Cell. 347 585 9662Cell. 349 610 9467www.osservatoriorighi.it

è saliti si torna su via del Peralto.Si procede verso ponente lasciandosi a

destra un varco nelle Mura, semi-chiusoda una cancellata in erro (il “Cancellodell’Avvocato”) da cui parte il sentieroper il orte Puin. La strada asaltata cheprosegue in mezzo al bosco per pochecentinaia di metri conduce a orte Begato.

Forte BegatoQuesto edifcio ottocentesco presenta unapianta quadrata e quattro bastioni angolari.Ospitò i prigionieri austriaci della guerra1915/18 e durante la Seconda GuerraMondiale u deposito di munizioni e di unabatteria antiaerea. Il orte è statorecentemente oggetto di importanti interventidi restauro in attesa di un suo utilizzo.Domina la val Polcevera a ponente e ad

est Genova, orendo una magnifca vistasul centro antico e sulla città moderna, sulporto, la Lanterna e il mar Ligure.

Forte SperoneOccupa il vertice del triangolomontuoso che racchiude Genovaed è posto nel punto più alto delleMura Nuove a oltre 450 metrisul mare. È una ortifcazioneimponente, strutturata su diversilivelli e diverse altezze; eretta nelXIV secolo, u ampliata nel ’600,poi ancora durante la guerra contro

gli Austriaci del 1747 e verso lafne del Settecento. Furonoi Savoia infne a are delloSperone una ortifcazione

completa e complessa.Discendendo lungo lastessa stradina da cui si

Si raggiunge Forte Sperone,proseguendo la salita lungo viadel Peralto, nel boschetto rado, eacendo attenzione a non seguireper “Baracche” (che invece conducea Forte Diamante e all’Acquedottodi Val Noci). Si procede fno a unbivio a ridosso delle mura da cuiinizia una stradina che sale sulladestra e conduce al ponte levatoio

e al portone d’ingresso del orteSperone.

 Volpi, scoiattoli,alchi...I boschi e i prati intornoai orti sono dimora dinumerose specie d’animaliche però non è acilescorgere di giorno. Tassi,aine, volpi, scoiattoliabitano il bosco e lamacchia. Le cavità dellemura ospitano nidi digheppi, barbagianni ealtri uccelli di minoridimensioni; rettili qualiil biacco, i gechi, lelucertole e i ramarriabitano e cacciano ra imassi dei muri e delleasce terrazzate; gliscoiattoli e i ghiri sinutrono di castagne edi pinoli. Alcune speciedi uccelli di passo comegruccioni e upupe, sostanovolentieri nel Parco dopoaver attraversato ilMediterraneo. Bianconie alchi pecchiaioli volano

alti sruttando le correntiascensionali sopra i crinali.

Recitar nel orteDagli anni ’90 del secoloscorso il orte Sperone èdiventato sede estiva etemporanea di spettacoliteatrali e di eventiculturali, il cui interesse èaccresciuto dall’indubbioascino ambientale dellalocation che domina

magnifcamente lacittà e il porto.

I percorsi ginniciI percorsi ginnici attrezzatinel Parco delle Mura sonotra i luoghi più requentati daigenovesi. Il più conosciuto partesotto il piazzale dopo l’Ostaiadu Richetto e arriva, dopo circa1,5 km in piano e poi una brevesalita, sotto il orte Begato. Ilsecondo inizia vicino al ristoranteLa Rosa del Parco (capolineadel 40) e termina pocosotto il ristorante LaPolveriera dopo circa3 km in piano e inmezzo ai boschi.

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BEGATO

FREGOSO

ForteSperoneForte

Begato

Forte Puin

Le Baracche

Forte Diamante667 m

Fratello Minore

Au t ostra da A12 Ge nova - Liv o rno 

Au tost rad a A12 G eno va - Livo rno 

 

V i a  d  e  l   P   e   

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2

2

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2

2

INFORMAZIONIPercorso:9 kmDurata: 3/4 ore, a secondadel “passo”Partenza: cancello d’ingressotra orte Speronee orte Begato,via Mura di Begato

 Arrivo: largo Giorgio Caproni,Righi (capolinea unicolare)

PercorsialternativiDal Fratello Minore giùverso il borgo di Geminianoe Bolzaneto col sentiero ;oppure verso Begato, SanGiovanni Battista e Tegliacon seguito da .Da via delle Baracche, di

tanto in tanto partonosentieri poco segnati chescendono verso i quartierie le borgate della valBisagno.Al termine di via delleBaracche si arriva alvalico di Trensasco.Attraversando la stradaasaltata e procedendoverso nord si puòpercorrere una pistasterrata lungo il crinale,segnata col segnavia epoi con , che raggiungePino Soprano e procedelungo il versante destrodella val Bisagno indirezione di Creto.

Forte PuinIl Puin, costruito ra 1815 e 1831 suiresti di una ridotta del 1742, è situato inposizione molto panoramica. Di proprietàprivata dal 1963 subì interventi direstauro, talvolta un po’ antasiosi. Il nomeprobabilmente deriva dalla sottostantebaracca “du Puin” che in genovese signifcadel Padrino.Il paesaggio è povero d’alberi, con l’erbabassa, il silenzio rotto dal sofare dellatramontana e dal cinguettio di qualcheuccello. Fra la boscaglia si possono scorgerepiccole greggi al pascolo sui prati rocciosi.Proseguendo la camminata, il sentiero sibiorca e permette di procedere verso lealture dei orti dei Due Fratelli.

2.

L’anello del

DiamanteDal orte Sperone al orte Diamante e ritorno lungo la via delle Baracche 

Mura di BegatoSi esce dalle Mura Nuoveattraverso il “Cancello dell’Avvocato”,l’apertura che si incontra tra i ortiSperone e Begato. Si proseguein direzione nord verso monte,prendendo la strada sterratasegnalata con il simbolo e ditanto in tanto dai cartelli storicidell’itinerario Sampierdarena -Diamante. Si passa sotto le muradel orte Sperone - sembra di esserenel medioevo! - e si cammina verso

il crinale che separa la val Polceveradalla val Bisagno, fno ad arrivare alorte Puin.

Che Idea!

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Passaggisegretie gallerieUno dei misteri di cui talvolta

si vociera parlando dei orti

di Genova è un ipotetico

passaggio segreto che

esisterebbe tra i orti Sperone

e Diamante.

Gli “esperti” dei orti

smentiscono questa

aermazione: dagli inizi

dell’Ottocento l’unica strada

che collegava la città col

Diamante passava attraverso

lo Sperone, da una “porta

secreta” che si apriva

sul baluardo nel versante

polceverasco.

Il Sentierodelle Faralle

Quando arrivala pioggiaprimaverile

i prati delParco delle

Mura si copronodi splendidepolicromeforiture e l’erbaabbandona il

colore secco brunito e

si a verdissima e brillante.È l’ambiente ideale per lavita breve e renetica dellearalle. Le più appariscentisono illustrate con 14pannelli lungo il Sentiero

delle Farfalle che saledall’Ostaia de Baracche versoil orte Puin; ricordiamo levanesse, il macaone, e lasorprendente alena colibrìche vola come un colibrìbattendo rapidissima le ali eresta immobile sui fori di cuisugge il nettare col suo lungo“becco”.Il ghiaccioprima dei reezerPrima dell’invenzione deirigorieri il problema diconservare il reddo sirisolveva conservando la nevee acendola diventare ghiacciodentro le “neviere”. Eranobuchi scavati nel terreno inluoghi reddi e al riparo dalsole, dove la neve venivapressata e isolata da strati dipaglia e oglie secche. Venivapoi tagliata in “liste” e portatain città dentro sacchi di tela a

dorso di mulo. Intorno ai ortiFratello Minore e Diamante sipossono osservare i resti dialcune antiche neviere.

 Via delle BaracchePer ritornare si scende ripidamente ma

acilmente in direzione est, lungo un sentiero

molto evidente ma poco segnalato, sino alla

larga e quasi pianeggiante

strada sterrata che ha

nome via delle Baracche e si

arriva nei pressi del valico di

Trensasco, dove si incontrano

la Trattoria Baita del Diamante e l’asalto.

Prendendo via delle Baracche, in direzione

sud, si ritorna verso il orte Sperone seguendo

vari segnavia, prima una poi una quindi

ancora la insieme a una losanga  ;

si cammina ra pini da rimboschimento ma

anche in un bel castagneto, luogo di picnic,

este e maniestazioni. A sinistra in basso

si scorge il tracciato del trenino di Casella,

che si snoda ra i pascoli e i prati, simile a

quei trenini elettrici che hanno appassionato

generazioni di bambini e di genitori; da qui si

intravedono le tracce dell’acquedotto medievale

e, in ondo alla valle, i quartieri della bassa val

Bisagno. Si passa quindi sotto all’Ostaia de

Baracche e si raggiungono le Mura Nuove; per

tornare al Righi, al capolinea della unicolare,

senza camminare sull’asalto si può proseguire

sul versante esterno delle mura sul sentiero

segnato con la rossa che passa accanto al

orte Castellaccio sul lato della val Bisagno.

Forte DiamanteSi erge maestoso nel suo isolamento;a 660 metri di quota è il più alto e ilpiù interno dei orti genovesi. Puntod’arrivo ideale di ogni escursione nelParco delle Mura appare come il re deiorti genovesi. Nel 1800 ospitò trupperancesi napoleoniche che vennerotenute sotto assedio dagli Austro-piemontesi. Tra il 1814 e il 1820 uoggetto di importanti interventi da partedel Genio Militare Sardo. Abbandonatodal 1914, è stato in parte ristrutturatonel 2005, ma l’accesso è interdetto alpubblico. Molto suggestiva è la salitaal Diamante nelle notti serene di lunapiena: il paesaggio circostante, apertoe luminoso, aggiunge ascino alla moleelegante e severa dell’edifcio solitario,al di sopra del quale c’è il cielo.

Due FratelliDal luogo ove sorgeva l’ormaidistrutto Fratello Maggioree dove sorge il orte FratelloMinore, appare la val Polceverain tutta la sua estensione,col santuario della Madonnadella Guardia, le cime deimonti intorno al passo dellaBocchetta, lo sondo dellaRiviera di Ponente sino alle

Alpi Marittime. Tornati sulpercorso principale dopo lavisita al Fratello Minore, lastrada entra nel versante dellaval Bisagno e procede diritta epianeggiante verso la sella delorte Diamante.

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Stazione FSPiazza Principe

Via  D  . C    h    

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LAGACCIO

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CASTELLETTO

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FREGOSO

Castellaccio

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Forte Tenaglia

Forte della Crocetta

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della Castagna

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3

3

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INFORMAZIONIPercorso:6 kmDurata: 3 ore circaPartenza: inizio di SalitaBelvedere da CorsoMartinetti,Sampierdarena

 Arrivo: 

cancello d’ingresso delorte Begato, via Mura diBegato

Percorsialternativi• DaviaMilanopresso

il Terminal Traghettisu per salita degliAngeli, via alla Portadegli Angeli - Cimiterodella Castagna, piazzaE. Gandolf, salitaV. Bersezio, salita alorte della Crocetta.

• DaRivarolosuper

salita del Garbo o pervia al Garbo sino allachiesa del Garbo.

il crinale della bassa val Polcevera sino aun moderno incrocio di strade, superato ilquale si imbocca l’antica salita al orte della

Crocetta.L’itinerario 3 arriva al “Cancello dell’Avvocato”,

punto di partenza dell’itinerario 2,realizzando così un unico percorso che vadal mare al più alto dei orti genovesi, il orteDiamante, segnalato di tanto in tanto daicartelli storici dell’itinerario Sampierdarena-Diamante, ed anche dal simbolo .

3.Da

Sampierdarena

a forte BegatoDa Sampierdarena al orte Begato e poi fno al orte Diamante 

Salita Belvederee orte BelvedereDa corso Martinetti, a metà di viaCantore, s’imbocca salita Belvedere,una creusa (stradina) che raggiunge laseicentesca chiesa di N.S. di Belvedere.Lì, appena un po’ in basso versoponente, si trova il orte Belvedere.La zona venne armata come avampostoa diesa delle soprastanti Mura Nuovegià nel 1747 e ra il 1815 e il 1830venne eretto il orte. Oggi l’area èoccupata dal campo sportivo, sortonegli anni ’70, ma gran parte della

struttura del complesso edilizio èancora esistente e in parte leggibile.Dalla chiesa il corso Belvedere segue

Che Idea!

Forte della CrocettaSorge sul sito di un convento agostinianodel XVII secolo e della chiesa del SantissimoCrocifsso. Il orte, oggi parzialmente abitatoda privati, u costruito per volere dei Savoia

ra il 1818 e il 1830.La “crocetta” che dà il nome al orte è unantico quadrivio di strade.

Andar percastagneSi può, nei castagneti

dei versanti esposti a

nord, che un tempo erano

“coltivati” con attenzione;

oggi rimangono vasti

lembi di castagnetoabbandonato, nei quali

la presenza di querce,

di giovani carpini neri

e di ornielli annuncia il

ritorno verso condizioni

più naturali. Quando le

campagne erano molto

più popolate di adesso le

asce terrazzate e coltivate

intorno ai piccoli borghi

rurali di mezza costa erano

piuttosto diuse, specie

sul versante polceverasco.

Ancora oggi alcune asce

resistono, adibite a orti

della domenica, a giardino

o a pascolo per le pecore.

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Napoleoneal Forte TenagliaOgni tanto qualcuno

parla di un “tesoro di

Napoleone” che sarebbe

stato nascosto nel orte

Tenaglia. Può anche darsi

che sia davvero esistito, il

problema semmai è come

trovarlo, visto che il orte

dei tempi di Napoleone

era ben diverso da

quello attuale. Magari

u scoperto durante i

lavori di ampliamento

dell’edifcio tra il 1815 ed

il 1836...

Le PolveriereIn via del Peralto, nella

parte di strada a mezza

costa ben addossata

al monte, si trovano le

polveriere: questi edifci

in pietra, attorniati e

nascosti da alte e spesse

mura, attirano lo sguardo

e la curiosità dei passanti

visto il loro ancora buono

stato di conservazione.

Servivano da deposito

munizioni e urono

utilizzate fno alla seconda

guerra mondiale.

In una di queste,

ottimamente restaurata

e afancata da edifci più

moderni e unzionali oltre

a un grande giardino, ha

trovato sede un ristorante

(che ovviamente si chiama

“La Polveriera”) che

ospita anche meeting e

congressi. Un bel esempio

di “recupero edilizio”intelligente.

Dal orte Crocetta la creusa procedebrevemente come pista sterrata poi sia sentiero nel bosco; si cammina poisotto la cinta muraria del terzo orte diSampierdarena, il Tenaglia.

Il Museodi Storia e CulturaContadinaPiccolo e immerso in uncontesto veramente rusticoe campagnolo nonostante lavicinanza alla grande città, ilMuseo Contadino del Garbo,

racconta in tono sommessoe suggestivo un po’ dellavita non aciledelle generazioniche per secoli

hanno vissutosulla terra e con laterra.Orario da martedì

a venerdì 9-13;sabato 10-19;domenica e lunedìchiuso.Museo di Storia e

Cultura Contadina

salita al Garbo 43

Garbo, RivaroloTel. 010 740 1243www.museidigenova.it

Forte BegatoNei pressi del varco aperto nelle Murara il orte Begato e il orte Sperone, ci sicongiunge col secondo itinerario, quello

diretto al lontano ed elevato orte Diamante,mentre, sullo sondo, danno bella mostra disé i orti Puin e Fratello Minore.

GarboDal Museo di Storia e Cultura Contadinae dalla chiesa, si sale lungo l’altro ramo disalita del Garbo, che arriva dal ondovalledi Rivarolo e procede verso la nascosta eormai chiusa Porta di Granarolo nelle MuraNuove; proseguendo quasi totalmente suselciato si sale a via ai Piani di Fregoso, rale colorate case rurali di Fregoso.

Fregoso

La strada di mezza costa presumibilmentecorre sulla traccia della bimillenaria Via 

Postumia , antica via consolare romana.Si procede per un tratto lungo questastretta strada agricola dopodiché si lascial’asalto e si riprende la ripida salita in uncastagneto ceduo parzialmente recintatoche maniesta orgoglioso le tracce deitempi passati, in cui il castagno era l’alberoper eccellenza della civiltà contadinaappenninica.Terminata la salita nel bosco si raggiungeinfne l’alto muro esterno del orte Begato.

Forte TenagliaPrende il nome dall’essere un’”Operaa Corno” ovvero dall’avere la orma diuna tenaglia. Dismesso defnitivamentedall’Esercito nel 1979, è contiguo sul lato dilevante al Cimitero della Castagna e non èquasi visibile dal sentiero.Proseguendo nel bosco, ra pecore alpascolo e ponticelli lanciati sopra brevi riispesso asciutti, al di là degli alberi appaionole colline della val Polcevera e la Riviera diPonente sino alle Alpi Marittime.Si raggiunge quindi il bivio che sale alla torredi Granarolo, fno alla borgata del Garbo.

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Altri

itinerari

L’Acquedotto StoricoVenne costruito in età romana apartire dal ondovalle del giro del Fullo,tra Molassana e Prato; alcuni ruderisono ancora visibili nel tratto sopra viadelle Ginestre. In età medievale venneedifcato ad una quota più alta (circa50 metri): a partire dal rio Veilinonel XII secolo e dal rio Trensasco nel1295, così da poter raggiungere,grazie alla maggiore pendenza, i

quartieri occidentali della città.Prolungamenti a monte sin quasi aBargagli vennero costruiti tra il XIV e ilXVIII secolo e si realizzarono grandiosiponti-canali, come il ponte-sione sulrio Geirato, a Molassana, del 1777,che ha 14 arcate per 640 metri ed èun capolavoro dell’ingegneria idraulicadell’epoca. L’acquedotto unzionò fnoa metà Ottocento ma la sua acquaarrivava sino in vico Lavatoi al Moloancora nel 1951.Parte dei suoi 40 chilometri sonoscomparsi col crescere della cittàma restano lunghi tratti pianeggiantipercorribili a piedi e in bici ra case eorti lungo la val Bisagno.

 Altre ortifcazioni e torriTra le ortifcazioni del sistema diensivoottocentesco erette dai Savoia intorno aGenova non ci sono solo i orti compresinel Parco delle Mura: a levante ricordiamola torre di San Bernardino; la Torre e ilorte Quezzi sopra il quartiere di Marassi;il lunghissimo orte Monteratti; il orteRichelieu alle spalle del quartiere di SanFruttuoso; il orte Santa Tecla sopral’ospedale San Martino recentemente

restaurato; il orte San Martino, quasiinvisibile ra l’area ospedaliera e l’areauniversitaria di Albaro; infne il orte SanGiuliano, aacciato sul mare, dal 1995sede del Comando Provinciale dei Carabinieri.

I ortidel ponentecittadinoA ponente del torrentePolcevera esistevano treorti costruiti sulle collinedi Cornigliano: il MonteGuano, il Monte Crocee il Casale Erzelli.Distanti, solitari,panoramici e selvaggi sono

i orti Geremia (oto sotto)e Aresci eretti sul crinaledella val Cerusa che dalmare di Voltri sale ai 1000metri del passo del Faiallo.

La Via PostumiaNel 148 a.C. i romani completarono la Via Postumia , per collegare la cittàdi Aquileia sull’Adriatico con Placentia (Piacenza) e Derthona (Tortona)nella pianura Padana, con Genova e il mediterraneo occidentale. La Via 

Postumia entrava in Liguria attraverso il passo della Bocchetta; la stradaconsolare, che scendeva a Genova, percorreva il versante sinistro dellaval Polcevera lungo il tracciato di una via usata dai Liguri fno al V secoloa.C.; questa esiste ancora [salita degli Angeli, via ai Piani di Fregoso, viaBegato], ra olti castagneti e piccoli borghi (Garbo, Fregoso, Begato,Casanova...) che orse sono eredi di antichi insediamenti liguri preromani;e in gran parte la via segna il confne occidentale del Parco delle Mura.

© 2010, M&R Comunicazione - Genova • Edizione a cura del Comune di Genova - Ufcio Sviluppoe Promozione del Turismo • Pubblicazione omaggio

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Ufci di Inormazioneed Accoglienza Turistica(I.A.T.)

Comune di Genova - Ufcio Sviluppo e Promozione del TurismoPalazzo delle Torrette - Via Garibaldi, [email protected]

   O   S   P   I   T   A   L   I   T    À

   E   N   O   G   A   S   T   R   O   N   O   M   I   A

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   A   R   T   E   E   C   U   L   T   U   R   A

   E   V   E   N   T   I

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   P   A   R   C   H   I   E   V   I   L   L   E

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