il bugiardino numero 0

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S.Lobaido Avere l’onore di scrivere l’Editoriale per la prima uscita di un nuovo prodotto cartaceo non è cosa da poco. È un compito immane che non ero convintissimo di potermi sobbarcare; invece siamo qui, a Marzo 2011 a presentarvi il primo numero del giornalino del Sant’Andrea. Il Bugiardino, un nome che rievoca un prodotto familiare a medici e studenti di medicina,il comune nome del Foglietto Illustrativo che si trova in tutti i medicinali e prodotti da banco. Pag. 3

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il Bugiardino, numero 0, maggio 2011

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Page 1: il Bugiardino numero 0

Soluzioni svago pausa studio

Responsabile: Simone Lo BaidoSegretario: Simona GentileEditorial Board: Federico Desideri, Francesco Cicone, Tommaso Grandi, Simone Lo Baido, Simona Gentile, Teresa SerraGraphic Designer: Simone Fiorentino ([email protected])

PER INVIARE ARTICOLI E COMMENTIRingraziamo chiunque voglia arricchire la gamma di opinioni che potranno essere lette su questo giornale. Per inviarci articoli o commenti scrivete a [email protected] materiale da voi inviato dev’essere provvisto di firma e recapito dell’autore per permetterci di contattarvi durante la stesura del prossimo numero.

DifficileMedioFacile

Chi siamo S.Lobaido Avere l’onore di scrivere l’Editoriale per la prima uscita di un nuovo prodotto cartaceo non è cosa da poco. È un compito immane che non ero convintissimo di potermi sobbarcare; invece siamo qui, a Marzo 2011 a presentarvi il primo numero del giornalino del Sant’Andrea.Il Bugiardino, un nome che rievoca un prodotto familiare a medici e studenti di medicina,il comune nome del Foglietto Illustrativo che si trova in tutti i medicinali e prodotti da banco.Pag. 3

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Sommario03 Quale università per quale medico? - L. De Biase, G. Familiari04 Sapevatelo..? - A cura di S. Lo Baido05 Schioccante silenzio rosso ciliegia - G. Abbracciavento07 Aneddotica ed Etimologie - A cura di F. Desideri e T. Grandi07 Abstract di tesi - M. Caloro, F. Desideri, A. Giuliani09 Rhazes, l’Ippocrate del mondo islamico - T. Grandi10 Scambi internazionali al Sant’Andrea - P. Sarti12 Specchietto SISM14 Chi è la riforma Gelmini? - S. Gentile15 iBugiardino - A cura di G. Abbracciavento16 Poesie Popolari - La verità G. G. Belli16 Cineforum - D. Marino17 Concorso Caso Clinico - G. Abbracciavento, G. M. Di Marzio18 Percorso d’eccellenza nella gestione delle maxi emergenze19 La salute vien mangiando - A cura di S. Lo Baido19 Le barzellette20 Una novità per la facoltà di medicina, una crescita per la società - Gruppo Disabilità21 Referendum sull’utero artificiale - T.Grandi22 Spazio pausa studio24 Contatti Utili

L’editoriale - Un nuovo inizio!

(...) ma anche un nome in controtendenza. In un paese dove regnano troppo spesso false Verità, intitolare un giornale Bugiardino può essere fuorviante, ma parzialmente proprio questo vuole essere il nostro progetto.Vogliamo cercare di unire un’informazione scientifica e accurata, degna dei paper che si trovano nelle biblioteche telematiche e su PubMed, ad un prodotto più “a misura” di studente, che possa essere facile, divertente, interessante da leggere e che trasmetta un messaggio. Al Sant’Andrea, non c’è solo studio, lezione e servizio clinico, ma ci siamo anche noi studenti, con le nostre idee, i nostri progetti, la nostra voglia di fare, le nostre proteste e la nostra energia. Tutto questo vogliamo che traspaia dalle pagine di questo giornalino, creato senza uno schema fisso per adattarsi sempre di più alle reali richieste dei lettori, che sono i primi che possono essere, e saranno interpellati ad esprimere le loro opinioni in merito agli argomenti più disparati. Parlo sempre al plurale perché mi sento parte di una grande squadra di ragazzi, studenti dal primo

S. Lo Baido

al sesto anno e specializzandi, laureati e laureandi, che nella creazione di questo primo numero hanno messo tutto loro stessi e che faranno ancor di più per il successivo. Quindi il primo ringraziamento va a loro, anche per aver sopportato e supportato tutte le mie richieste e ansie per questi intensi

tre mesi di lavori e opere straordinarie. Un secondo importante ringraziamento va a tutto il SISM Roma Sant’Andrea e soprattutto al suo incaricato locale Giuseppe Abbracciavento che per primo ha creduto in questo progetto e che mi ha sempre spronato a pensare positivo e puntare in alto.

Pag. 2

Il Bugiardino è appena nato, ora per crescere ha bisogno dell’aiuto di tutti.Aspettiamo i VOSTRI articoli e le VOSTRE idee per il VOSTRO giornalino... :)

Un ultimo ringraziamento importante va al nostro segretario del giornalino, Simona, che riesce ad organizzare sempre tutti gli appuntamenti nel migliore dei modi e sa sempre “leggermi nella mente”.Quindi dal mio cuore viene un augurio di una buona e serena lettura, permettendomi di citare un brano di un grandissimo autore, Daniel Pennac, che asseriva in merito alla lettura:“Il diritto di spizzicare. È la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo dove capita e di immergercisi un istante, proprio perché solo di quell’istante disponiamo. Il tempo per leggere è sempre tempo rubato, come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare. Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.” da blogspot.com

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Training Italiano di Peer Education (TIPE)Una strategia educativa rivoluzionaria che si serve di tecniche e giochi educativi utili a migliorare la comunicazione con i nostri coetanei, bagaglio prezioso per la futura pratica clinica di noi studenti di medicina....ma perché serve a noi studenti di medicina..?Il corso è finalizzato a progetti sulla prevenzione primaria nelle scuole, nelle università ...:educazione alimentare nelle scuole elementari, educazione sessuale nelle scuole medie e superiori, sensibilizzazione della popolazione su temi come l’abuso di alcol e droghe, lo stigma delle persone disabili etc.

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Sommario

Quale università per quale medico?L. De Biase, G. Familiari

Nel corso dei secoli la figura del Medico è cambiata più volte: a seconda dei tempi, dei popoli, delle religioni e delle organizzazioni sociali ed economiche abbiamo avuto Medici che attingevano il loro sapere dalla Filosofia, dall’esperienza del mondo animale e vegetale, dalle Religioni, dalla Scienza come la intendiamo oggi.Mai come negli ultimi decenni le Società Civili e il Sapere Scientifico hanno chiesto cambiamenti così velocemente. Purtroppo ciò non avviene con un processo organico che congiunge riflessioni sull’epidemiologia, sulla struttura dei Sistemi Sanitari, sull’evoluzione dei sistemi educativi, sui cambiamenti socio-culturali, sull’economia, sulle scelte e politiche.Cerchiamo di riassumere quanto è avvenuto negli ultimi decenni in questo campo.Nel primo dopoguerra il Laureato In Medicina doveva acquisire competenze anche pratiche su patologie molto diversificate, dalla piccola chirurgia al parto, dalle malattie infettive alle patologie degenerative. L’aggiornamento professionale post laurea era ridotto.Col tempo abbiamo assistito ad un aumento del ruolo degli Ospedali dove venivano ricoverati i malati più gravi e quindi alcune competenze sono diventate meno essenziali per il Medico del territorio.Verso la fine degli anni ’70 la Facoltà di Medicina e Chirurgia aveva il compito di formare il Medico di Medicina Generale che doveva rispondere alla maggior parte dei problemi diagnostici e terapeutici dei cittadini

e indirizzare agli Specialisti i casi più complessi.Ciò era funzionale al Sistema Sanitario Nazionale che in quegli anni stava realizzandosi. Contemporaneamente si estendeva il ruolo delle Specializzazioni che reclamavano uno spazio sia didattico che assistenziale. Le motivazioni di questo processo sono state molteplici. Il risultato è stato una parcellizzazione del sapere, un approfondimento nello specifico campo della disciplina, modifiche della struttura didattica delle Facoltà con l’elaborazione nel tempo di più varianti della Tabella XVIII, quella che elenca le materie da insegnare. Oltre ciò vi sono state sperimentazioni didattiche che hanno cercato nuove strade a fronte di una situazione in continuo divenire.Fuori dall’Università il Sistema Sanitario Nazionale è stato ulteriormente modificato con l’introduzione di sistemi di remunerazione che hanno ulteriormente rafforzato il ruolo degli specialisti. Nello stesso tempo sono diventate

necessarie nuove conoscenze e competenze, come ad esempio quelle informatiche e di management.Lo sviluppo scientifico è stato particolarmente impetuoso nelle conoscenze di base, genetica, biologia molecolare e nelle innovazioni tecnologiche; lo spazio che materie inerenti questi temi hanno preso nell’insegnamento si è rapidamente ampliato.Il dibattito sulle caratteristiche del Medico che vogliamo formare nel Corso di Laurea in Medicina deve fare sempre i conti con ciò che chiede la Società e con ciò che il mondo Accademico e Politico, col confronto con gli studenti, propone.Il tutto si complica se vogliamo introdurre la variabile “attività professionalizzante”.Proviamo a porci dei problemi.Vogliamo formare un Medico di Medicina Generale con le caratteristiche degli anni ’70, con alcune nozioni dello scenario degli anni 2000?Dobbiamo puntare a un laureato con una grande conoscenza delle basi biologiche della Medicina o deve essere compreso nel suo Corso di studi anche un’adeguata preparazione clinica?Quale deve essere il Core Curriculum generale e delle singole aree didattiche?Quanto di ciò che insegniamo viene conservato nella memoria? Non corriamo il rischio di un sovraccarico di nozioni che mettono in secondo piano la finalità di un Corso?Il Medico neolaureato deve avere una preparazione di base e per la sua formazione clinica deve necessariamente seguire un Corso di Specializzazione, anche per la Medicina Generale?Quando uno studente deve scegliere la sua Specializzazione?Quale parte deve avere l’insegnamento alla ricerca?Come si vede i quesiti sono numerosi e coinvolgono per le risposte molte figure.Una ripresa di un dibattito su questi temi sembra urgente.

Spazio pausa studioSudoku

Cruciverba medico (da thecreativepenn.com)

DifficileFacile Medio

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Ringraziamo gli autori che con il loro articolo hanno esposto un problema di cui tutti sono a conoscenza e sul quale si è già molto parlato e discusso senza però alcun esito.Il SISM vista l’importanza dell’argomento si concentrerà sul tema per affrontare il problema da punti di vista differenti, avanzando proposte ed evidenziando i problemi e sfruttando il Bugiardino come mezzo divulgativo e come altoparlante della voce di noi studenti.Avvieremo quindi un processo di revisione della didattica universitaria con la speranza di poter rispondere alle domande poste in modo provocatorio e persuasivo.Utilizzeremo il giornalino per sviscerare il problema quindi aspettiamo le vostre impressioni, i vostri suggerimenti, annotateci i problemi o i lati positivi che avete riscontrato nella nostra facoltà e soprattutto date una vostra risposta a quelle che sono domande ancora senza risposta.

Scrivendo all’indirizzo mail [email protected]

Certamente. Grazie alla fecondazione assistita e all'utero artificiale le donne che lo desidereranno potranno ricorrere a metodi anticoncezionali irreversibili. La riproduzione diventerà sempre e comunque un atto responsabile. Previsioni sui costi? I costi iniziali sono sicuramente elevati. Dovremo creare dei centri specializzati e formare personale qualificato. Dobbiamo però anche considerare gli elevati costi della gravidanza fisiologica, con l'utero artificiale si potrà risparmiare sulle visite di controllo e sul parto. Nei paesi stranieri è un servizio coperto dal sistema sanitario nazionale locale.

dell'utero artificiale non saranno poi in grado di allattare. Vero che esistono le stimolazioni ormonali, ma una donna che ha già considerato la gravidanza un peso insopportabile perché dovrebbe poi decidere di allattare naturalmente? La Chiesa Cattolica negli ultimi decenni ha subito numerose sconfitte nel campo dei temi etici. Non c'è il rischio di un ulteriore aggravamento della crisi che sta vivendo la Chiesa nella nostra società? La Chiesa non insegue le vittorie elettorali, non è un partito politico. Essa cerca di difendere l'identità dell'uomo, anche nei periodi di maggiore crisi spirituale e sociale. La verità non può essere decisa a maggioranza.

Note:

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Referendum sull’utero artificiale

A partire da dopodomani, 26 giugno, gli elettori italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sulla legge che vieta l'utilizzo dell'utero artificiale in Italia. Essendo il referendum abrogativo, l'elettore dovrà votare SI se ritiene giusto abrogare la legge che vieta l'utero artificiale e votare NO se vuole mantenere vigente la legge stessa.

S. CandelaSi vota il 26-27 giugno 2032

!

L’utero artificiale. le moderne tecniche permettono l'intera gestazione di esseri umani al di fuori dell'utero materno. In seguito all'utilizzo di tecniche di fecondazione in vitro il prodotto del concepimento viene posto nell'utero artificiale, dove viene nutrito e monitorizzato fino alla sua completa maturazione.

Il fronte del SI Intervista a Luigi Bianchi, Ginecologo, professore dell'Università di Milano.

Perché secondo la vostra associazione andrebbe abrogata la legge 30/2031 sul divieto di impiego dell'utero artificiale? Perché questo governo liberticida non lascia alle donne la libertà di scelta. Il mondo negli ultimi decenni è cambiato molto, le donne sono sempre più inserite nel mondo del lavoro ma molto spesso non riescono a conciliare le loro legittime aspirazioni con il ruolo di madre. L'utero artificiale permette l'ultimo passo verso la parificazione totale dei sessi. Ora che la tecnologia offre alle donne uno strumento utile e sicuro non vedo perché dovrebbero privarsene a priori. In Europa siamo l'unico paese avanzato, insieme alla Grecia, a pensarla così. Per le donne che preferiscono la gravidanza fisiologia non cambierà nulla. Secondo il parere delle associazioni cattoliche l'utero artificiale svalorizzerebbe il ruolo della madre, compromettendone il legame con il nascituro. Queste sono opinioni non basate su dati scientifici. I primi dati oggettivi, frutto delle ricerche di rinomati psicologi statunitensi e britannici, non rilevano alcuna differenza nello sviluppo psico-fisico tra i bambini nati nell'utero materno e i bambini nati nell'utero artificiale.  La Chiesa Cattolica è più volte scesa in campo, perdendo, ai tempi delle battaglie sociali sull'aborto, sul divorzio, sulla fecondazione assistita e sull'eutanasia. La storia italiana insegna che la libertà può essere limitata solo per brevi periodi. Le gerarchie vaticane dovrebbero preoccuparsi del fatto che continuando a sostenere queste posizioni medioevali sempre più fedeli si allontaneranno dalla fede cristiana. I sondaggi ci dicono che la maggioranza dei cattolici è favorevole alla legalizzazione dell'utero artificiale. Dal punto di vista medico, possiamo considerare l'utero artificiale sicuro per la salute del nascituro? Possiamo rispondere affermativamente, senza indugi. E' sicuramente più sicuro dell'utero materno. Nei centri per la gestazione artificiale, diffusi in Europa e negli Stati Uniti, i feti vengono monitorizzati continuamente, alla presenza di personale medico qualificato. Il feto è seguito "dal vivo" ed è possibile la diagnosi precoce di disturbi non prontamente identificabili nell'utero materno. Inoltre si elimina il problema delle cosiddette sostanze teratogene: come ben sappiamo le donne gravide devono seguire una dieta stretta, evitando alcolici, carne di maiale, farmaci ecc.. Con l'utero artificiale si eliminano questi rischi per il feto evitando allo stesso tempo scocciature alle donne. Inoltre questi centri permettono ai genitori del nascituro di visitare giornalmente il loro feto, vedendolo crescere giorno dopo giorno. Sono prevedibili ulteriore vantaggi per la donna?

A tal riguardo proponiamo ai lettori due interviste ad autorevoli esponenti delle diverse posizioni.

Il fronte del NOIntervista a Matteo Foscari,

professore di Bioetica all'Università di Roma.La legge 30/2031 è una buona legge?E' una legge che frena la deriva utilitarista a cui stiamo assistendo. La gravidanza non è una malattia o un peso che schiaccia le donne, è uno dei periodi fondamentali dell'esistenza umana. Inoltre non è vero che, come sostengono i nostri avversari, l'utero artificiale non influenzerà la vita delle donne che continueranno a seguire le vie naturali; i datori di lavoro favorirebbero le donne che si avvarranno dell'utero artificiale. Questo a lungo andare creerebbe una discriminazione inaccettabile. Per le donne che non vorranno rinunciare alla gravidanza sarà più difficile trovare un impiego e sentirebbero su di sé il senso di colpa per questa loro scelta. La tutela del ruolo della donna nel mondo del lavoro si fa con sussidi per le giovani coppie, creando nuovi asili nido pubblici e con molteplici altri interventi, non eliminando la gravidanza trasferendo il feto in un laboratorio. Cosa rispondete a chi vi accusa di voler limitare la libertà delle donne?Qui non siamo di fronte ad una limitazione delle libertà personali. Ci troviamo invece di fronte ad una trasformazione: la donna da madre diventa esclusivamente una lavoratrice. Ma cosa è più qualificante? Tenere nel grembo una vita che nasce o lavorare per sei mesi di più in banca? Cosa si offre alla società e cosa invece si perde, tutti insieme? Qualcuno crede che la donna sarà libera quando avrà una vita esattamente uguale a quello dell'uomo. Ma non è così. Noi difendiamo le peculiarità e l'intimità delle donne. La gravidanza è un periodo particolarmente impegnativo ma nello stesso tempo meraviglioso e irrinunciabile. Consolida la coppia e il rapporto con il nascituro. Rischiamo inoltre di assistere ad una completa e definitiva separazione tra l'atto sessuale e la procreazione. Sempre più l'uomo rischia di allontanarsi dalle leggi della natura. Ritenete che l'utero artificiale possa mettere a rischio la salute del nascituro? Siamo a conoscenza di numerosi casi di feti morti e bambini nati con gravi malformazioni. Il tallone d'Achille dell'utero artificiale è la protezione del feto dalle infezioni. Nella gravidanza naturale la madre protegge il feto dagli agenti esterni, questa protezione viene a mancare in laboratorio. Non sono mai stati eseguiti seri studi sulla sicurezza dell'utero artificiale, probabilmente non è nell'interesse delle case farmaceutiche che investono moltissimo su queste nuove tecnologie. Non vogliono far nascere neanche il minimo dubbio alle madri, quindi sui giornali si parla solo delle complicanze della gravidanza fisiologica. Oltre tutto le donne che si avvarranno

Sapevatelo..? La rubrica delle domande a cui non avevate ancora dato risposta

da Yahoo Answers

Il singhiozzo è un fenomeno dovuto a contrazioni ripetute e involontarie del muscolo diaframma, il muscolo che si contrae durante l’inspirazione e si distende durante l’espirazione.Come mai la contrazione del diaframma, che determina il fenomeno singhiozzo, si mette in moto? Il meccanismo è dovuto ad una alterazione del nervo frenico, deputato proprio al controllo delle contrazioni del diaframma.Il nervo frenico segue un percorso molto lungo: nasce nel cervello, attraversa la zona cervicale e innerva diversi organi (il diaframma, la sottile membrana che avvolge il cuore, il fegato, lo stomaco e i reni). Se il nervo viene irritato in un punto qualsiasi del suo percorso, può conseguire un episodio di singhiozzo. Il tipico suono “hic”, che si ripete in modo ritmico e continuo per alcuni minuti, è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si conclude con una brusca chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente.Il singhiozzo deve essere considerato un fenomeno del tutto normale, che si risolve in pochi minuti, ricorrendo ai metodi di cura tradizionali elencati di seguito.Il singhiozzo occasionale, quello che dura pochi minuti, si risolve facilmente con piccoli accorgimenti facilmente attuabili. Già 2000 anni fa, il medico greco Ippocrate consigliava quello che tuttora rimane il metodo più usato ed efficace: trattenere il fiato e restare in apnea per 10-15 secondi. Questa manovra è utile perché induce il diaframma a rilassarsi e deve essere preceduta da una inspirazione profonda.Esistono numerosi altri rimedi, che pur non avendo sempre una vera e propria base scientifica, hanno dalla loro l’esperienza di generazioni; ecco i più validi:1- ingerire rapidamente acqua a piccoli sorsi, oppure metterne un sorso in bocca e spingerla violentemente nell’esofago (il tratto del tubo digerente compreso tra la gola e lo stomaco). Ciò permette di far arrivare al cervello un messaggio in grado di bloccare il singhiozzo; in alternativa si può anche deglutire un po’ di ghiaccio tritato finemente.2- favorire uno starnuto (si può usare una piuma con cui solleticare la base del naso). In questo caso si mette in azione tutta la muscolatura diaframmatica e quella

“Un rimedio efficace contro il singhiozzo?”

intercostale. Di conseguenza si dà uno scossone violento al sistema che riparte riprendendo il suo ritmo normale.3- inghiottire rapidamente un cucchiaino di zucchero: grazie alla composizione in granuli, lo zucchero scendendo attraverso l’esofago, stimola il diaframma fermandone le contrazioni.4- prendere un cucchiaino di aceto: in virtù della sua composizione acida, l’aceto determina una lieve contrazione dell’esofago, spesso sufficiente a interrompere lo spasmo del diaframma. Non bisogna, però, usarlo spesso, a causa delle sue proprietà corrosive, che potrebbero determinare lesioni alla mucosa che riveste lo stomaco.5- comprimere con le unghie degli indici un punto di agopuntura situato all’interno dei padiglioni auricolari. Si tratta della piegolina che si trova in mezzo alla conca, la zona in prossimità del condotto uditivo.6- prendere un cucchiaino di succo di limone puro: il sapore asprigno del frutto induce a trattenere il fiato per qualche secondo, favorendo la risoluzione del problema.Oltre ai sistemi usati comunemente, attorno al fenomeno “singhiozzo” sono nate le più svariate leggende. Secondo alcuni il fastidio potrebbe passare bagnando un lobo dell’orecchio con acqua o saliva; altri assicurano che basterebbe distrarre la persona.Un luogo comune, con un fondo di verità, dice che per far passare il singhiozzo possa essere utile uno spavento. La paura, infatti, come conseguenza provoca un’ulteriore contrazione del muscolo diaframma, che spesso riesce ad invertire la rotta facendo riprendere il ritmo normale di movimento al muscolo stesso. D’altra parte però, uno spavento improvviso può anche provocare il singhiozzo o addirittura accentuarlo, se

già lo si ha. Un sussulto di timore induce, infatti, a inspirare più in fretta del normale, determinando una maggior introduzione di aria nei polmoni, cosa che può facilmente scatenare il singhiozzo stesso. Vale la pena ricordare un rituale che, stando all’esperienza della maggior parte delle persone, permette di arrestare il singhiozzo: si deve sorseggiare mezzo bicchiere d’acqua bevendo dalla parte opposta del bicchiere (in pratica si deve ruotare il polso, dopo aver preso in mano il bicchiere, di circa 180 gradi); le gambe devono essere leggermente divaricate, mentre il busto è proteso in avanti.Il singhiozzo occasionale e transitorio non deve destare preoccupazione. Possono verificarsi, però, casi in cui esso è particolarmente persistente. Il fenomeno può arrivare a durare anche diverse ore o addirittura giorni, senza smettere o solo con brevissime pause. In questi casi il singhiozzo può essere determinato da:problemi agli organi interni, come per esempio una pericardite, ossia una infiammazione del pericardio (la guaina che fascia il cuore); disturbi dell’apparato digerente (reflusso gastro-esofageo, un problema per cui il contenuto dello stomaco tende a risalire verso l’alto; gastrite, ossia l’infiammazione della mucosa gastrica che riveste le pareti interne dello stomaco); alterazioni dei centri nervosi che controllano il singhiozzo: è sufficiente per esempio l’occlusione di un vaso sanguigno che nutre questi centri, perché il disturbo si manifesti. In tutte queste situazioni è opportuno consultare il proprio medico curante oppure recarsi al pronto soccorso, in modo da potersi sottoporre a esami di accertamento (consistenti principalmente in radiografia del torace, ecografia, elettrocardiogramma, risonanza magnetica).

T.Grandi

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Pentolame avvolto da canovacci lì apposti per sigillare le leccornie preparate e scortate dalla mamma, a seguire la zia con buste di dimensioni e colori diversi che impegnano le rugose mani. S’intravede il contenuto: vestiti, merende, un cuscino, oggetti di variegato utilizzo e dimensione.Il papà, reduce dal lungo viaggio scarica i bagagli dalla macchina e raccoglie le ultime dimenticanze della famiglia.Il trasloco non è per una nuova casa o per un soggiorno di vacanze, ma per iniziare l’ennesimo ricovero del figlio portatore di handicap.Occhi scuri, capelli castani corti, corporatura atletica e imponente, alto un metro e sessanta: Antonio ha 16 anni e nonostante la timida peluria sul viso ricorda uno dei personaggi angelici di Raffaello. La sua voce puerile, penetrante e musicale s’intona con un coro di voci bianche, riducendogli l’età di un paio di anni.Gli spazi e la mobilia del nuovo alloggio rendevano il soggiorno piacevole, la pulizia delle 7:00 rinfrescava l’aria del mattino di essenza al limone, i confortevoli divani ed i pratici porta televisori applicati sulla parete permettevano una rilassante permanenza.Era una fortuna essere ricoverati in questo concentrato di comfort e modernità, tanto da giustificare il lungo viaggio.La mamma disfa i bagagli ed insieme al papà organizza il trasloco nelle ante di un elegante armadio di mogano e nella cassettiera azzurra in tinta con l’arredamento della stanza.Nel frattempo gli scoppiettanti rumori prodotti dal battito di mani echeggiano nel lungo corridoio del reparto, qualche richiamo del suo nome intervalla i pesanti passi e le melodiche note gridate ad alta voce. E poi, toccare, curiosare, scappare da destra a sinistra con una buffa camminata e qualche richiesta per riempire gli spazi di silenzio: <<mangiare, bere, giocare, uscire>>.Era Antonio, il figlio iperattivo inseguito dalla zia, la quale, anche se provata del lungo tragitto in macchina, era lì attenta a proteggere il “piccolo” da un qualsiasi pericolo non riconosciuto come tale.Una delle gentili infermiere entra nella stanza e rivolgendosi alla mamma con accento nordico dice: “C’è qualche esame da fare per l’operazione di domani, tra 2 minuti verrà il cardiologo fare l’ECG al ragazzo”.

La mamma chiama Antonio che però non risponde perché troppo preso ad esplorare lo spazio giochi alla fine del corridoio del reparto.<<Antonio>> ripete ad alta voce, ma neanche questo richiamo basta ad attirare la sua attenzione. Non resta che andare lì vicino per convincerlo ad entrare in stanza ed aspettare il medico. La mamma supera lo stipite per andare dal figlio, ma improvvisamente si ferma alla imponente e autoritaria voce che proviene da una stanza situata a metà del corridoio.Esce un uomo di cinquant’anni, con una targhetta rossa applicata sul taschino del camice, pantaloni neri, camicia azzurra e cravatta a strisce blu e rosse, le scarpe lucide di pelle danno un senso di pulizia, mentre la pettinatura sobria rende il concetto dell’ordine.

Con sguardo serio e sopracciglia aggrottate il medico rivolgendosi ad Antonio, grida il suo cognome e gli impartisce l’ordine di avvicinarsi, indicando con l’indice la punta delle scarpe.Nonostante la potenza e l’importanza del richiamo, l’impudente giovane ospite di quel lussuoso reparto, lascia le parole del medico prive di risposta.Allora l’alto e abbronzato dottore si avvicina con passo cadenzato e militaresco.La mamma compiaciuta dell’audace medico, pensa in cuor suo che è così che bisogna porsi con Antonio, bisogna farsi sentire.Quel sorriso compiaciuto subito si trasforma, le rime della bocca s’inclinano verso il basso, le rughe tra naso e labbra si accentuano, le sopracciglia si acuminano e la fronte si arriccia, gli occhi invece si

Schioccante silenzio rosso ciliegiaG. Abbracciavento

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G. M. Di Marzio

Giovedì 31 Marzo la Facoltà di Medicina e Psicologia la “Sapienza di Roma” ha ospitato presso l’ospedale Sant’Andrea il prestigioso convegno: ”Disabilità, Auscultiamo una nuova realtà”.Un momento storico per le università di Medicina e Chirurgia d’Italia ed una conquista per la vasta realtà della disabilità.I ragazzi della sede locale SISM RomaSant’Andrea, organizzatori dell’evento aprono il convegno con video suggestivi

Una novità per la facoltà di medicina,

che motivano la responsabilità del medico nel tutelare il benessere fisico, psichico e sociale delle persone con disabilità evidenziando l’importante situazione di emarginazione sociale che essi vivono e che quindi ne limita anche l’equo diritto alla salute.Per dare prestigio al tutto ci sono gli importanti interventi del preside della Facoltà di Medicina e Psicologia prof. Vincenzo Ziparo, del prof. Semplici (università degli studi Tor Vergata),del presidente del corso di laurea prof. Familiari, del direttore dell’opera Don Guanella, Don Fabio Lorenzetti e del segretario nazionale di S.F.I.D.A. (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità) Dino Di Tullio.Il colpo di scena avviene proprio nelle conclusioni, dove il preside Ziparo e il prof. Familiari, formulano proposte realizzabili ed innovative per inserire nei vari corsi di laurea di medicina e chirurgia degli insegnamenti per sensibilizzare lo studente sul tema della disabilità, fornendolo degli strumenti necessari per far fede al solenne Giuramento “Primum non nocere”.L’innovazione delle proposte entusiasma gli animi dei presenti, già dall’anno prossimo, infatti, gli studenti vedranno inserito all’interno del loro Core Curriculum la voce “tirocinio/volontariato presso strutture per

disabili”, e nello specifico presso l’opera Don Guanella che ospita oltre 250 ragazzi con disabilità psico-fisica medio-grave.Il convegno viene poi concluso da un coinvolgente e divertente video realizzato dagli organizzatori e da un caloroso applauso che sancisce il successo dell’evento e manifesta il consenso dei numerosi partecipanti tra studenti, docenti universitari ed ospiti sensibili al tema.Il pensiero degli studenti sembra inequivocabile e Serena del 5° anno ci dice: <mi sento ancora più vicina al tema, non posso perdere l’opportunità di allargare la mia formazione professionale e accrescere le mie capacità, non vedo l’ora di visitare il don Guanella >. L’auspicio degli organizzatori e dei relatori è di poter considerare la realtà romana come esempio di crescita per l’intera l’università Italiana, sperando che il tema della disabilità possa in breve tempo svilupparsi in tutta la Nazione, così da diventare esempio per l’Europa e per il mondo intero.

Per ulteriori informazioni [email protected]

Ed ora è possibile visionare i contenuti del convegno sul canale di youtube inserendo nel motore di ricerca del sito “SismDisabilita”

una crescita per la societàA cura del “Gruppo Disabilità” del Sant’Andrea

Un progetto che da la possibilità allo studente di mettere in pratica le nozioni didattiche sulla comunicazione in ambito sanitario, sensibilizzando allo stesso tempo il futuro medico sul tema della disabilità. La sede del soggiorno estivo per disabili si trova in Saturo (Ta) e ospita circa ottanta disabili tra residenti e pendolari distribuiti in 2 turni da 10 giorni nel mese di settembre .Non ci sono spese ne di vitto ne di alloggio.Lo studente si fa volontario svolgendo un'attività libera e gratuita con finalità didattiche e di formazione personale

rivolta a persone con deficit fisici e/o mentali più o meno invalidanti, con il compito di: - aiutare i ragazzi con i quali si condivide l'alloggio a lavarsi e ad andare in bagno rendendo la loro disabilità meno gravose - collaborare con l'equipe nel preparare i pasti, apparecchiare e sparecchiare - svolgere attività interattive, scambiare idee e confrontarsi con volontari e con gli ospiti del soggiorno;- accompagnare i disabili al mare e in piscina; - ballare con i ragazzi e far ballare le carrozzine durante le serate di musica all'aperto Si propone allo studente la disabilità intesa non più come peso o problema, bensì come un campo fertile su cui coltivare una crescita personale. In termini didattici l'esperienza innesca nello studente riflessioni, che migliorano le capacità di assistenza e di comprensione di persone che si mostrano ai nostri occhi con un disagio (situazione del tutto speculare al rapporto medico-paziente). Il tutto viene complementato da un corso di 15 ore tenuto da educatori ed altre

figure professionali, che possano accompagnare lo studente lungo un percorso formativo che affronti tematiche e analizzi situazioni ricorrenti e preziose per la futura pratica clinica.Un’esperienza che cambia la vita, cambia il modo di pensare e cambia il modo di vedere e percepire il mondo esterno.Per iscriversi ed avere ulteriori informazioni, inviate una mail a [email protected].

I ragazzi ti aspettano!!!

Formazione attraverso il volontariato

Dalla teoria...

...alla pratica!

Pag. 20

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Sommario

fanno piccoli e socchiusi come colpiti da un lampo di luce.Riecheggiava ancora nel largo ambiente quell’agghiacciante e sordo rumore, che ricordava lo schiocco di frusta di un domatore di leoni.La manica del camice si abbassa e permette alla mamma di scorgere il viso di Antonio.Una guancia rossa ed una pallida, il calco delle dita è visibile dai 20 metri che separano la mamma da suo figlio sempre sorridente.Antonio chiude gli occhi, si tocca il viso, inizia a dondolare su e giù, un lamento a labbra chiuse, così sottile e profondo che riusciva a penetrare nel petto di chi era presente, fino a risalire l’esofago per terminare in un nodo in gola.Una lacrima senza pianto disegnava una

riga sul quel viso liscio e innocente.Il suo dondolarsi si accentuava per poi rallentare e concentrarsi su quella guancia violacea, lo sguardo immobile, fisso, assente, trapassava il corpo del medico.Antonio fissava il vuoto, Antonio non cantava più, gemeva soltanto del dolore e dell’umiliazione che aveva ricevuto.Questa è la storia vera di Antonio, ma è solo una delle tante dure e vere immagini che riecheggiano nella mente della mamma di Antonio, perseguitandola in un ideale di sanità ovviamente deviato e non privo di preconcetti.Il medico forse adempieva, a suo modo, il dovere di tutore della salute, garantendola in egual misura a ogni persona. Quel medico, privo di ogni apparente buon senso, non possedeva gli strumenti necessari per esercitare a trecentosessanta

Vista  l’importanza  che  attribuiamo  al  tema  abbiamo  deciso  già  dall’inizio  di  quest’anno  di  parlare  di  disabilità  e  lo  abbiamo  fatto  in  un  contesto  molto  importante,  presentando  una  mozione  durante  il  XL  Congresso  Nazionale  del  SISM  a  Catania,  proponendo  a  tutte  le  Facoltà  di  Medicina  di  trattare  il  tema  in  modo  attivo,  condividendo  idee  e  progetti.  (la  mozione  e  maggiori  informazioni  nella  pagina  dedicata  “Disabilità  e  Salute  mentale”  tra  le  “Iniziative”  del  sito  www.romasantandrea.sism.org).

Al  Sant’Andrea  invece  abbiamo  deciso  di  creare  un  corso  di  formazione  gestito  da  studenti  e  da  esperti  nel  campo,  per  fornire  a  studenti,  specializzandi,  medici,  infermieri,  ecc.  i  mezzi  utili  e  necessari  per  un  corretto  approccio  ed  una  conoscenza  di  modelli  alternativi  di  comunicazione  che  possano  colmare  lacune  troppo  rilevanti  e  non  trascurabili.Un  corso  unico  in  Italia,  in  termini  di  risorse  didattiche  e  metodologie  innovative  che  unisce  lezioni  in  gruppi  di  lavoro,  esperienze  pratiche  e  trattazione  di  nuove  tematiche  da  scoprire  e  approfondire.

A  Marzo  2011  si  è  conclusa  la  prima  fase  del  percorso  di  formazione  attraverso  la  trattazione  dei  principali  argomenti  che  orbitano  intorno  al  mondo  della  disabilità.  Gli  appuntanti  successivi  verranno  comunicati  attraverso  avvisi  in  bacheca,  in  mailing  list  general  S.Andrea  (per  iscriversi  www.romasantandrea.sism.org/servizi/mailinglist  )  e  nello  spazio  internet  dedicato  sul  sito  www.romasantandrea.sism.org.Per  chiunque  si  volesse  aggiungere  alla  squadra  che  in  poco  più  di  5  mesi  è  riuscita  a  trasformare  delle  idee  e  delle  intuizioni  in  importanti  innovazioni,  inviate  una  mail  a  [email protected]  .

gradi i suoi doveri, privo delle conoscenze sulla comunicazione, sull’approccio con un paziente portatore di handicap e sulla complessità che si nasconde dietro una situazione di emarginazione sociale.Ora c’è solo da chiedersi se noi, con quello che apprendiamo nel nostro percorso di studi, potremo essere diversi da questo medico, c’è da chiederci se questi strumenti un giorno riusciremo ad averli.Ad oggi non esiste né una formazione sulla comunicazione con un paziente disabile, né si parla di disabilità affrontando lo stigma e l’emarginazione sociale, questo ci allontana dal problema e ci rende deficitari dei mezzi comunicativi essenziali per mettere in pratica il nostro sapere. E’ nostro compito di medico difendere i diritti di chi da solo non può farlo, e quindi ci viene richiesto di parlarne, sviscerare il tema, approfondirlo e permettere a tutti i nostri colleghi di completare il proprio percorso formativo in ragione del nostro solenne giuramento che recita “primum non nocere”.In ogni numero di questo giornalino racconteremo una storia diversa, una storia vera come quella di Antonio che ci aiuti ad affrontare degli argomenti che possano arricchire in esperienza ed in maturità la nostra persona e la nostra figura professionale di medico.

Un abbraccio ad Antonio e alla sua famiglia

La salute vien mangiando..

Cavoli al Gratin

Ingredienti e dosi per 4 persone:•1 cavolo•60 g di formaggio grana grattugiato•Noce moscata•3 cucchiaini di olio extravergine•33 cl di besciamella•Sale•Peperoncino

Preparazione:Lavare bene il cavolo dopo averlo suddiviso in cimette.Sistemarlo in una griglia per la cottura a vapore sopra due dita d’acqua e cuocere a pentola coperta per 5 minuti dal bollore. Ripassare il cavolo in padella con aglio, cipolla e due cucchiaini di olio. Accomodare le cimette di cavolo in una pirofila oleata; condirle con sale, noce moscata, peperoncino, formaggio e ricorpire di besciamella.

Infornare a 180 gradi per 10 minuti.

Per saperne di più sugli ingredienti:•Aglio (Allium sativum): utile nella disinfezione del sangue, nella prevenzione di malattie cardiovascolari e di molte patologie virali o da raffreddamento; regolatore della pressione.•Cipolla (Allium cepa): partecipa all’abbassamento del colesterolo LDL, diminuisce l’aggregazione piastrinica ed esercita attività disinfettante, decongestionante ed espettorante .•Cavoli e verze (Brassica oleracea): contengono buone dosi divitamina C e di altre sostanze antiossidanti; hanno azione preventiva sui tumori al colon e, insieme all’aglio, sono utilizzati tradizionalmente nella prevenzione e cura dei parassiti intestinali . •Peperoncino (Capsicum annuum): ricco di vitamina C. Il suo principio attivo più importante è la capsaicina, utile nella

riduzione del rischio di occlusione delle arterie , nella protezione dei bronchi e nello stimolo alla secrezione di succhi gastrici .•Olio extravergine d’oliva: costituito dal 74,4% di grassi monoinsaturi, dal 16,2% di grassi saturi e da una piccola quantità (8,8%) di grassi polinsaturi. I monoinsaturi sono considerati cofattori utilissimi nella riduzione dell’accumulo di colesterolo cattivo (LDL) nelle arterie.

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A cura di S. Lo Baido - tratto da cucinare.meglio.it

G. M. Di Marzio

Barzellette - tratte da mediciercolano.it e andromedafree.it

Cos'e' la bile? Non posso dirlo: e' un secreto!!

Vede dottore, ho sempre la sgradevole sensazione che tutti si divertano a farmi scherzi cretini!

Una grossa bionda va dal medico perché vuole dimagrire. Il medico le dice:

Il paziente: "Infermiera mi dia un bacio."L'infermiera: "No."Il paziente: "La prego infermiera, mi dia un bacio.""No di certo.""Infermiera, andiamo, solo un bacio.""Veramente non dovrei nemmeno stare stesa nel letto con lei."

"Ciò che deve fare è mangiare normalmente per due giorni, poi saltare il terzo giorno, poi così di seguito. Ritorni da me fra un mese per vedere l'effetto"Un mese più tardi la donna ritorna, ha perso 10 chili ma è molto affaticata.Il dottore le chiede:"Che cos‘è che l'ha affaticata tanto? Il digiuno?""No, il saltare!"

Un omaggio ai ragazzi di SmileX

Un ringraziamento speciale va a tutti i ragazzi che hanno contribuito alla realizzazione del progetto SmileX, la loro forza di volontà e il loro spirito altruista hanno permesso di coinvolgere oltre 50 studenti in un affiatato gruppo di volontariato.La loro attività di clownterapia nei reparti del Sant’Adnrea è un importante contributo per la nostra società ed un esempio di gruppo per la nostra università e per tutto il SISM, Grazie davvero ragazzi!!!

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Aneddotica ed Etimologie

dei ricoverati aumentava per epidemie si aggiungevano lettighe a rotelle chiamate “cariole”: da qui deriva l’invettiva in dialetto romanesco “li mortacci tua e de tu nonno in cariola!”, evidenziando la morte dell’avo in “cariola”, cioè in soprannumero.

Piloro: dal greco, pylè (porta) e uros (guardiano). Così detto perché costituisce l’entrata o ‘porta’ del canale intestinale; è formato da una valvola circolare piatta che lo circoscrive e quasi custodisce come un ‘guardiano’ l’entrata del duodeno.

Fegato: dal latino, ficatum o dal greco sykotón, sykon (fico). Letteralmente ‘ingrassato con i fichi’.La carne degli animali nutriti con i fichi assumeva un sapore gradevole.

Pancreas: dal greco, pánkreas. Composta da pan (tutto) e kréas (carne). Chiamato cosi perché al tatto sembrava tutto composto da carne.

Arteria: dal greco, aèr (aria) e tèreo (conservo). Tutto deriva dalla opinione degli antichi anatomisti che in tali vasi circolasse aria dato che trasportavano l’aere e quindi “la vita”

“...e de tu nonno in cariola!”:Nell’ospedale Santo Spirito in Saxia (uno dei più antichi in Europa, fondato nel 1198 d.C.) si allineavano lungo la corsia letti somiglianti a troni. Quando però il numero

A cura di T. Grandi, F. Desideri

Relazione tra valori di magnesio e valori glicemici nei pazienti sottoposti a trapianto epatico

F. Desideri

Introduzione: Il diabete di nuova insorgenza dopo trapianto (NODAT) è una frequente complicanza del trapianto di fegato ed ha un impatto negativo sia sulla sopravvivenza dell’organo che del paziente. L’ obiettivo dello studio è stato quello di valutare la possibile associazione tra valori di magnesio (Mg) pre e post trapianto con la prevalenza di NODAT nel primo anno dopo il trapianto di fegato.

Materiali e metodi: Inclusi nello studio 169 pazienti non diabetici sottoposti a trapianto presso l’Università di Ghent tra il 2004 e il 2009 (età media 52 ±12 anni; 68% M; indice di massa corporea 26± 4kg/m2; l’88% dei pazienti era in terapia immunosoppressiva con tacrolimus). NODAT è stato definito in accordo con i criteri della American Diabetes Association.

Il valore plasmatico di Mg pre trapianto è stato ottenuto poche ore prima del trapianto e il Mg post trapianto calcolando il valore mediano di tutti i valori di Mg nel primo mese post trapianto con 30±14 misurazioni per ogni paziente. La correlazione di Spearman e il test al chi quadrato sono state utilizzate per l’analisi dell’associazione tra le variabili continue e categoriche, rispettivamente. Per valutare l’indipendenza dell’associazione tra i valori di Mg e l’incidenza di NODAT è stato usato il modello Cox di rischio proporzionale.

Risultati: 54 pazienti (30.8%) hanno sviluppato NODAT e la maggior parte (30 pazienti o 17.8%) ha intrapreso una terapia con farmaci antidiabetici orali od iniettabili. I valori di Mg nel gruppo NODAT sono risultati significativamente inferiori rispetto al gruppo di pazienti non

NODAT (1,92 vs 2,07 mg/dl, p<0,008 per il Mg pre trapianto e 1,87 vs 1,95 mg/dl, p<0,001 per il Mg post trapianto). All’analisi multivariata secondo il modello Cox di rischio proporzionale sia il Mg pre-trapianto (RR=0,864 per ogni aumento di 0,1 mg/dl, 95% IC 0,775-0,964; p=0,009) che il Mg post-trapianto (RR=0.681 per ogni aumento di 0,1 mg/dl, 95% IC 0.521-0.890; p=0.005) sono risultati essere predittori indipendenti di NODAT. Altri predittori indipendenti di NODAT rimanevano l’età, il rigetto acuto provato da biospia e la più significativa infezione da CMV (RR 3,257; p=0,001). Infine, analizzando le curve di sopravvivenza di Kaplan-Meier, un valore sierico di Mg post-trapianto maggiore di 2,1 mg/dl sembra proteggere dallo sviluppo di NODAT.

Gli Abstract di tesi

Abbiamo deciso di dedicare uno spazio del giornalino agli abstract delle tesi dei laureati del Sant’Andrea, così da valorizzare i lavori di ricerca portati avanti dai nostri futuri medici.

Chi volesse contribuire contatti [email protected] che vi darà le informazioni necessarie per il corretto invio dei vostri abstract per il prossimo numero.

1. Analizzate la radiografia seguente

La seguente TAC aiuta a formulare un ipotesi diagnostica più completa

2. Quel’è la vostra diagnosi?-Secondo l’esame clinico: -Secondo il laboratorio: -Secondo la radiografia toracica:

3. Qual’è la vostra ipotesi eziologica? (la causa non intesa come l’agente eziologico)

4. Qual è la corretta gestione di questo tipo di paziente?

Trattamento eziologico: Trattamento sintomatologico respiratorio:Trattamento preventivo delle complicanze da intossicazione alcolicaPresa in carico dell’abuso d’alcool Segnalare il paziente al reparto psichiatrico e al SerT (Servizio per la Tossicodipendenza)di competenza, i quali metteranno in lista d’attesa il paziente affinché possa essere inserito in una clinica/comunità per disintossicazione o doppia diagnosi.

Evoluzione-Regressione della sindrome confusionale-Regressione della sintomatologia infettiva -Dimissione e la paziente verrà seguita in un centro psichiatrico per la cura delle dipendenze *)Come valutate il rischio di suicidio in questi pazienti?

Fattori di rischio(OMS):Primari: -Antecedenti di tentativi di suicidio -Comorbidità psichiatriche -Temperamento (impulsivo, aggressività, rigidità)-Presenza di altre turbe psichiche-Poca stima di se-Familiarità Fattori psicosociali: -Difficoltà economiche persistenti -Isolamento sociale e affettivo -Separazione, lutto -Difficoltà sociali o professionali -Processi legali in atto

La paziente desidera uscire dal suo problema d’etilismo cronico.*)Come potete prendere in carico l’abuso di alcool?

-Gestione multidisciplinare, a lungo corso.-Indicazioni al ricovero presso centro per la cura dalle dipendenze privatamente o attraverso il SerT o il CSM (centro di salute mentale)-Prendere in considerazione precedenti tentativi di disintossicazione -Prevenire e trattare un eventuale polintossicazione -Prevenire e trattare l’isolamento sociale -Comorbidità (somatiche o psichiche)

Misure mediche: - Interruzione totale dell’introito alcolico- Idratazione per via orale- Supplementazione vitaminica (B1, B6, C)- Gestione delle complicazioni d’abbuso-Tenere in considerazione che il disulfiram è controindicato se presenti turbe psichiatriche o antecedenti complicazioni da trattamento.—Sorveglianza crisi di astinenza

Misure psichiatriche: —Psicoterapia cognitivo-comportamentale—Psicoterapia di sostegno

Misure sociali:—Groppi d’incontri, gruppo di auto supporto (Associazione Alcolisti Anonimi)—Seguire a lungo termine in cliniche o comunità per la disintossicazione o doppia diagnosi (se presenti concomitanti problemi psichiatrici).

A cura di F. Desideri e F. Cicone

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da romasparita.eu

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Introduzione: La formulazione intramuscolo di Aripiprazolo ha recentemente dimostrato una rapida risoluzione della sintomatologia dell’agitazione, un miglioramento dell’efficacia e della tollerabilità nei pazienti con Schizofrenia e Disturbo Bipolare, fornendo una valida alternativa, alla somministrazione intramuscolo di aloperidolo e/o benzodiazepine.

Finalità: Il nostro studio ha lo scopo di verificare l’efficacia clinica della somministrazione intramuscolo dell’Aripiprazolo, nella gestione del paziente in stato di agitazione acuta con diagnosi di Schizofrenia o Disturbo Bipolare di tipo I.

Materiali e metodi: Abbiamo arruolato 201 pazienti (112 maschi e 89 femmine; con età media di 41,3 anni), in agitazione acuta

moderata/severa all’ACES (Agitation Calmness Evaluation Scale) e un punteggio ≥ 15 alla PEC (PANSS Excited Component). All’ammissione, tutti i pazienti sono stati sottoposti agli esami ematochimici di routine, all’ECG e alla valutazione dei parametri vitali. Tutti poi sono stati valutati a 30, 60, 90 e 120 minuti dalla somministrazione di 9,75mg Aripiprazolo IM.

Risultati: Il decremento dei valori medi di tutti gli item della PEC (P4, P7, G4, G8, G14) è stato significativo (p< .0001) con valutazione finale intorno a 1,5. La ACES ha evidenziato dei valori di partenza collocabili in un quadro clinico di agitazione acuta moderata/severa, e una riduzione significativa delle manifestazioni comportamentali dopo somministrazione di aripiprazolo intramuscolo (p< .0001).

Non sono stati rilevati eventi avversi dopo la somministrazione intramuscolo particolarmente a carico del sistema cardiovascolare (aumento del QTc) o l’emergenza di sindromi extrapiramidali. La ACES non ha evidenziato una sedazione eccessiva dei pazienti trattati, con persistenza dell’effetto clinico anche a valutazioni successive.

Conclusioni: In conclusione l’azione clinica (riduzione della sintomatologia nei pazienti) sull’agitazione inizia pochi minuti dopo la somministrazione del farmaco (già dopo 30 minuti il paziente evidenzia segni concreti di miglioramento) e persiste alle successive valutazioni e nei giorni seguenti.

Sessione di Luglio 2010

Efficacia dell’aripiprazolo intramuscolo nella gestione del paziente agitato

M. Caloro

Conclusioni: L’ipomagnesemia sia pre che post trapianto si è confermata un fattore indipendente e predittore precoce dello sviluppo di NODAT. Uno studio prospettico e randomizzato è quindi ora necessario per valutare la reale efficacia della correzione

dell’ipomagnesemia nel ridurre la comparsa del diabete mellito di nuova insorgenza dopo trapianto di fegato.

Sessione di Settembre 2010

Espressione delle isoforme della fibrinonectina nelle glomerulonefriti primitive e secondarie

A. Giuliani

Concorso caso clinico G. Abbracciavento, G. M. Di Marzio

I nomi dei tre vincitori verrà esposto sul sito in seguito, insieme al caso clinico completo di tutte le risposte.La signora Giovanna

Causa del ricovero: febbre con stato confusionaleAnamnesi fisiologica: -Architetto-Divorziata, vive sola-Una figlia in attuale buona salute-In menopausa da 2 anni, senza trattamenti ormonali sostitutivi-Tabagismo 7 PY (Pack years)-Alcolismo cronicoAnamnesi Farmacologica:-Disulfiran (ANTABUSE), farmaco usato nel trattamento dell’alcolismo cronico.Blocca l'ossidazione dell'acetaldeide allo stadio di acido acetico durante il metabolismo dell’alcool. Ciò porta ad un accumulo di acetaldeide nel sangue che genera sintomi spiacevoli (palpitazioni, cefalea, vomito, etc.), che dissuadono l’alcolista dall’assunzione dell’alcool stesso.-Acido Valproico , antiepilettico Anamnesi patologica remota:-Disturbo depressivo maggiore con tentativo di suicidio nel 2002 (intossicazione volontaria da farmaci)-Trauma cranico da caduta nel 2009 e conseguente epilessia secondariaAnamnesi patologica prossima: -Quindici giorni fa malessere con ipotensione e convulsioni, viene portata al pronto soccorso ed in seguito torna a casa senza trattamento.Da quindici giorni, astenia, apatia, obnubilamento del sensorio e riduzione dell’eloquio -Il suo medico curante la invia al reparto psichiatrico del più vicino ospedale.-Nel reparto in psichiatria, presenta ipertermia con temperatura fino a 39°C.-Viene allora ricoverata nel reparto di Medicina Interna Esame clinico:Parametri vitali: PA: 126/86; FC: 105/min; T°: 38,9°C; Saturazione : 96%Esame obbiettivo polmonare:- FR: 20/min-Tosse produttiva

-No dispnea, No dolore toracico-Murmure vescicolare fisiologico bilaterale e simmetrico-Focolaio di crepitii alla base sinistraEsame obbiettivo neurologico: -Stato confusionale, disorientamento temporo-spaziale.-Assenza di rigidità nucale e di altri segni di irritazione meningea.-Assenza d deficit sensitivo motori-Riflessi osteo tendinei presenti, simmetrici e normali, Babinski negativo bilateralmenteIl resto dell’esame clinico è normale, ECG normale

*)Davanti a questo quadro clinico quali esami chiediamo? Approccio diagnostico a proposito della febbre :-Emocromo -Proteina C reattiva-Emocultura-Antigene urinario legionella-Esame citobatteriologico dell’espettorato-Puntura lombare-Esame chimico fisico delle urine, urocultura-Radiografia toracicaApproccio diagnostico a proposito della sindrome confusionale: -Glicemia -Emogas analisi-Na, K, Ca, P, urea, creatininemia ed estimazione della GFR-AST, LDH, ALP , gammaGT, bilirubina-tossicologia: dosaggio alcolemie e dosaggio acido valproico-CK-TAC cerebrale senza mezzo di contrasto

*) Refertate questa immagine

Referto:Tomodensitometria cerebrale senza mezzo di contrasto-Indicazioni: Indagine su una sindrome confusionale-Ipodensità bi-frontale più marcata a destra-Aspetto d’atrofia corticale-No segni di patologia traumatica recente-possibili sequele di precedente trauma cranicoLaboratorio Hb: 12,2g/dL MCV: 92 flLeucociti: 16600 mm^3 di cui 75% PMN Piastrine: 342 mm^3Na: 139mmol/L K: 4,5mmol/LCa: 2,25mmol/L Proteine: 69g/LCreatininemia: 0,63mg/dl (GFR: 99ml/min)Glicemia: 108mg/dlProteina C reattiva: 238,4mg/LCK: 8UI/LAssetto epatico normaleAntigene legionella negativoAlcolemie :0,2g/L (come termine di paragone 0,5 g/l consentito dalla legge per guidare, sia per uomini che per donne. Una concentrazione di 0,2/0,3 grammi di alcol per litro di sangue si raggiunge in un maschio o in una femmina di circa 60 chili di peso con l’ingestione a stomaco pieno di circa 12 grammi di alcol puro, che equivalgono a: 1 bicchiere da 125 millilitri di vino a 11,5 gradi, oppure 1 lattina da 330 cc di birra con una gradazione di 4,5 o con 1 bicchierino da 40 millilitri di superalcolico a 40 gradi).dosaggio acido valproico: 68mg/L(N)Puntura lombare:-Aspetto del liquido cefalorachidiano normale-Proteine: 0,38g/L 0,15-0,5 g/l v.n.-Glucosio: 73,8 mg/dl 40-70 mg/dl v.n.-Citologia: <1/mm3

Durante il caso clinico qui di seguito presentato troverete diverse domande di cui solo quelle numerate non hanno risposta, rispondete alle 4 domande numerate ed inviate le vostre risposte all’indirizzo [email protected] entro e non oltre il 30/07/2011, le risposte più complete concorreranno all’estrazione di 3 premi a scelta.Durante il caso clinico troverete anche domande con risposta segnalate con l’asterisco (*), utili per autoverifica e valutazione delle proprie conoscenze mediche.Possono partecipare al concorso studenti di medicina dal 4° anno in poi, il regolamento ed ulteriori dettagli sul sito www.romasantandrea.sism.org.

Consigli per la letturaI casi clinici sono degli straordinari strumenti didattici per gli studenti, e questo il SISM ormai lo ha capito, infatti cerca da diversi anni di potenziare il progetto di Minima Medicamenta, una rivista gestita da studenti di medicina e controllata da medici specializzati dove ogni sei mesi vengono pubblicati casi clinici proposti da studenti di tutt’Italia.Questo caso clinico è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista e proviene proprio dalla nostra università.Auspichiamo che già dall’anno prossimo possano essere inserite delle lezioni nel percorso di studi, su come formulare i casi clinici, in modo da dare agli studenti la possibilità di rendere teoria la propria esperienza pratica, condividendo con i loro colleghi i casi più interessanti.

Introduzione: La fibronectina (FN) è una proteina della matrice extracellulare (MEC) presente in diverse isoforme, risultanti dallo splicing alternativo di 3 regioni (ED-A, ED-B, IIICS). Nei tessuti dell’adulto entrambe le isoforme ED-A ed ED-B hanno una distribuzione limitata, mentre sono molto espresse nei tessuti fetali e tumorali (FN oncofetale). Il rene normale esprime una debole positività mesangiale per ED-A, mentre ED-B è assente.In questo studio abbiamo indagato la distribuzione delle isoforme della FN utilizzando tre anticorpi per immunoistochimica, specifici rispettivamente per la FN totale (IST4), l’isoforma ED-A (IST9) e l’isoforma ED-B (IST8).

Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto su un totale di 37 biopsie renali: 7 controlli sani e 30 glomerulonefriti (GNF). Il gruppo delle GNF includeva: 9 nefriti lupiche (LN), 3 nefropatie IgA (IgAN), 3 membranoproliferative (MPGN), 5 membranose (MGN), 5 glomerulosclerosi focali e segmentali (GSFS), 4 extracapillari (RPGN) e 1 rene endstage (ESRD).

Risultati: Nei controlli e nelle GNF esaminate la FN totale (IST4) e quella positiva per ED-A (IST9) avevano entrambe una distribuzione prevalente nella matrice del mesangio. L’isoforma ED-A risultava significativamente aumentata nelle GNF rispetto ai controlli (p=0.04). L’isoforma ED-B (IST8) risultava positiva soltanto nella matrice mesangiale e nelle membrane basali di 7 LN, 3 MPGN e 1 RPGN paucimmune, mentre tutti gli altri

campioni presi in esame risultavano completamente negativi (p<0.01).Conclusioni: I nostri risultati ci hanno permesso di evidenziare l’esistenza di una modulazione della produzione di FN, in particolare dell’isoforma ED-B, che sembra caratterizzare tre tipi di GNF, ovvero la LN, MPGN e RPGN paucimmune. La presenza di diverse isoforme di FN nelle GNF può essere messa in relazione con il tipo di infiltrato infiammatorio, come peraltro è possibile che l’infiammazione e la conseguente attivazione delle cellule mesangiali (CM) possa indurre, da parte delle stesse CM e delle cellule infiltranti, la sintesi di isoforme normalmente assenti attraverso meccanismi ancora non noti.

Sessione di Luglio 2009

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Abu Bakr Muhammad Ibn Zakariya Al Raz, Rhazes per i latini, potrebbe essere considerato l'Ippocrate della medicina islamica. Nacque nel 864 d.C., nella località di Al-Razy, a circa 30 km dalla attuale capitale dell’Iran, Teheran. Rhazes condusse una vita poliedrica, occupandosi brillantemente di musica, medicina, alchimia, farmacologia e filosofia.I nostri libri di storia portano a soffermarci maggiormente sulle ostilità tra i diversi popoli, sulle battaglie e sulle grandi stragi. Il popolo straniero ci potrebbe apparire come un pericoloso esercito alle porte e di rado si pensa ad esso come una società ricca di scienza ed arte. Così facendo si rischia di trascurare i forti legami culturali e gli scambi reciproci che assicurano il progresso della conoscenza.Rhazes era un profondo conoscitore della cultura greca: la rispettava, la insegnava, ma non aveva timore di innovare. Senza scadere nell'irriverenza evidenziava le incongruenze tra le sue esperienze cliniche e le descrizioni fatte da Galeno, al tempo autorità assoluta, considerando inoltre limitativa la teoria umorale.L'osservazione continua e l'assenza di dogmatismo furono quindi le sue carte vincenti.Soffermandoci sulla sola carriera medica, svolta prevalentemente a Baghdad, tanti furono i primati di quest’uomo, che divenne famoso ma mai ricco, non imponendo ai suoi pazienti tariffe fisse. Nel 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò eradicato il vaiolo, da sempre flagello dell'umanità, grazie allo diffusione su larga scala dell'efficace vaccino “cow-pox”, scoperto da Edward

Jenner. Il primo passo verso questo trionfo della medicina fu fatto da Rhazes, che descrisse per la prima volta il vaiolo in modo sistematico, ponendolo in diagnosi differenziale con il morbillo. Concepì inoltre il vaiolo come una malattia del sangue, sistemica, senza ovviamente parlare di virus, osservati per la prima volta nel 1892 dallo scienziato russo Ivanovskij. Parlò invece della presenza di un “fermento” nel sangue, diffuso in tutti i tessuti dal battito cardiaco attraverso le arterie. Fondamentali furono i suoi contributi all'immunologia: per primo descrisse l'asma e la rinite allergica. Tra i suoi casi clinici descrive l'insorgenza di rinite, starnutazione e lacrimazione al fiorire delle rose. Riconosce inoltre che la febbre non è una patologia a sé stante ma una reazione difensiva dell'organismo. Nel campo della ricerca farmacologica fu il primo ad utilizzare gli animali come cavie al fine di conoscere efficacia ed effetti collaterali dei suoi rimedi chimici, aprendo la strada alla fase pre-clinica della sperimentazione.Le sue conoscenze non lo resero mai arrogante, da medico giudizioso riconosceva i limiti della medicina e la complessità dell'organismo umano. Di fronte a malattie incurabili invitava i suoi assistiti a non farsi incastrare dai ciarlatani, e quando le sue conoscenze mediche non erano più d'ausilio al paziente lasciava in campo il suo nobile animo, assistendo il morente.Nella sua prolifica esistenza si interessò anche delle malattie mentali, proponendo concetti che ancora oggi necessitano di

essere ribaditi: la dignità del malato psichiatrico, la sua possibile vita autonoma proporzionalmente alle sue capacità. Nell'ospedale da lui gestito veniva persino fornita una piccola somma di denaro per le prime necessità dei pazienti e per il loro reinserimento sociale.Nell'insegnamento della medicina può essere considerato un antico fautore del metodo “problem based learning”, lasciava infatti ragionare i suoi studenti sulle possibili diagnosi, esprimendo la sua opinione solo dopo quella dei suoi studenti.Ulteriori primati attribuiti a Rhazes sono: l'impiego dell'oppio come anestetico, la scrittura di un manuale di medicina per famiglie da utilizzare quando un medico non è reperibile, la descrizione della vescica neurologica causata da un tumore del midollo spinale, la scrittura del primo libro sistematico di pediatria.I suoi libri, scritti in lingua araba, raccontano l’attività di medici di tutta l'Europa e di tutta l’Asia. Furono tradotti in Greco, Latino, Ebraico, Inglese e Indiano, e rimasero oggetto di studio medico fino a gli inizi del XX secolo. Morì cieco, affetto da cataratta, rinunciando all’asportazione del cristallino, operazione da lui tante volte praticata ed insegnata, perché pensò che nella sua vita “aveva già visto abbastanza”.

T. Grandi

Rhazes, l’Ippocrate del mondo islamico

La verità è comm'è lla cacarella,

che cquanno te viè ll'impito e te scappa,

hai tempo, fijjia, de serrà lla chiappa,

e storcete e ttremà ppe rritenella.

E accusì, ssi la bbocca nun z'attappa,

la Santa Verità sbrodolarella

t'esce fora da sé dda le bbudella,

fussi tu ppuro un frate de la Trappa.

Perché ss'ha da stà zziti, o ddì una miffa

Oggni cuarvorta so le cose vere?

No: a ttemp'e lloco d'aggriffa s'aggriffa.

Le bbocche nostre iddio le vò sincere,

e ll'ommini je metteno l'abbiffa?

No: sempre verità; sempre er dovere.

impito=impeto;

frate de la trappa=che ha voto di silenzio;

Miffa=menzogna;

ss'aggriffa=aggriffare è tirare una palla da terra, in modo che, descritta la sua parabola, cada precipisotamente sopra un punto in cui si vuole che si arresti senza trascorrere;

L'abbiffa= la biffa (il sigillo)

Poesie PopolariLa Verità di Giuseppe Gioacchino Belli Roma, 11 febbraio 1833

Cineforum

Anche quest'anno, il SISM continua ad offrire a tutti gli studenti del Sant'Andrea il Cineforum. Occasione ideale per stare insieme, discutere, confrontarsi e fare dibattito su alcuni dei film più belli di sempre. Quest'anno il cineforum si propone di esplorare l'intreccio fra il tema, a noi caro, della medicina e i grandi temi sociali e di attualità che fanno parte dell'epoca in cui viviamo. Con gli appassionanti dibattiti che seguono la proiezione di ogni film il Cineforum diventa occasione d’incontro, di scambio di esperienze e di vissuti, di noi studenti di medicina permettendoci di colmare il vuoto dell’incomunicabilità che spesso la vita frenetica dello studente del Sant’Andrea contribuisce a creare.

D. Marino

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da sciencephoto.com

da wikipedia.it

...ci mettiamo la faccia !!!

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PreamboloLa Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia di Sapienza, dal 1° Novembre 2010 Facoltà di Medicina e Psicologia, è nata alla fine degli anni ‘90 per gemmazione dall’unica, storica, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Si è sviluppata principalmente nel nord-est di Roma, all’interno dell’anch’essa neonata struttura ospedaliera Sant’ Andrea, il cui monolitico edificio era stato precedentemente costruito sul colle di Grottarossa sovrastante l’ansa del Tevere che bagna l’area archeologica di Saxa Rubra.Adesione all’InternazionalizzazioneSuperata la fase di insediamento delle attività accademiche e cliniche, la Facoltà ed i suoi membri agli inizi del 2000 hanno accettato la sfida culturale della propria internazionalizzazione. Auspicato sin dalla fondazione e voluto fortemente dall’attuale Preside, il Prof. Vincenzo Ziparo e dalla Facoltà tutta, il processo di internazionalizzazione è ufficialmente iniziato con l’inserimento della Seconda Facoltà di Medicina nel pannello di mobilità europea Erasmus. La volontà di realizzazione di un processo complesso messo a dura prova, inizialmente, dalle continue emergenze organizzative giornaliere, accademiche e cliniche, si è manifestata nella costituzione, all’interno dell’Ufficio di Presidenza, di un nucleo didattico amministrativo unicamente dedicato alle Relazioni Internazionali: agli inizi del 2006, su indicazione diretta della Presidenza è stato aperto un vero e proprio Ufficio di Facoltà affidato, con delega ufficiale, ad un Responsabile Scientifico (il sottoscritto) affiancato da un Responsabile Amministrativo (la Dott.ssa Bastianelli). Contestualmente, è iniziata una intensa attività di collaborazione con gli Uffici rettorali di Sapienza, in particolare con il personale della Ripartizione IV Settore Programmi Internazionali (Progetto Erasmus)

fig. 1

Scambi internazionali al Sant’Andrea P. SartiInternazionalizzazione della (ex)Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia: la sfida, gli sfidanti e le armi!

cioè a partire dall’ AA 2006/2007. Prima del 2006, infatti, la Facoltà era stata in grado di accettare alcuni studenti europei, ma solo in modalità “free mover”. Una analisi solo approssimativa dei dati indica che ogni accordo di mobilità rende mediamente disponibili 1.5 borse per sede estera e che a regime almeno il 30 % di esse, pur assegnate, non è fruito; l’elevata incidenza di recessioni può essere spiegata dalla giovane età dei fruitori ed dal loro inserimento in corsi di studio molto impegnativi. La distribuzione geografica degli accordi Erasmus dimostra una prevalenza di essi nella penisola iberica e nell’europa centro settentrionale (Figura 3): appare evidente l’esiguo numero di accordi con la Gran Bretagna (GB), ancor più che con i paesi dell’est. La difficoltà ad attivare mobilità Erasmus con la GB risiede principalmente nelle obiettive differenze organizzative dei rispettivi corsi di studio; è opinione comune, inoltre, che il flusso spontaneo di studenti/studiosi dai paesi anglosassoni al nostro, sia inferiore rispetto al flusso inverso, fatte salve alcune realtà

fig. 2

e della Ripartizione IX (Affari Internazionali), per elevare al grado di Accordo Bilaterale Internazionale le molteplici attività di collaborazione accademica e scientifica con Istituzioni straniere, già esistenti e consolidate a titolo personale fra scienziati e docenti attivi nelle diverse aree cliniche e di ricerca.La spinta generata dall’Ufficio di Facoltà e dalla sinergia con gli Uffici di Ateneo hanno permesso la realizzazione di una rapida crescita dei contatti internazionali, sotto forma di: a) Accordi Erasmus per la mobilità europea di studenti di livello I° e II° (lauree triennali e magistrale) e III° (Specializzandi e Dottorandi). b) Accordi Bilaterali Quadro con Atenei stranieri, nel mondo; virtualmente fruibili da tutte le Facoltà di Sapienza.c) Accordi Bilaterali Specifici, per la mobilità e le attività di studiosi e ricercatori della sola Seconda Facoltà di Medicina e, nel caso fortunato ma unico dell’Università di S. Diego, California, anche di studenti laureandi.d) Accordi finalizzati alla realizzazione di tesi all’estero, previo accordo di cotutoraggio.e) Accordi finalizzati alla Cooperazione con Istituzioni di paesi LDC (Least Developed Country, definizione ONU) Numeri, successi e criticitàBorse ErasmusLa progressione temporale del network Erasmus è riportata in Figura 1, sotto forma di Accordi di mobilità bilaterale sottoscritti dalla Seconda Facoltà con diverse Facoltà di Medicina europee; in Figura 2 sono indicate le borse assegnate e fruite negli stessi anni,

fig. 3

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A cura di G. Abbracciavento

per l’anno accademico di svolgimento di tali compiti.Per incentivare la mobilità di professori e ricercatori, si prevede un periodo di aspettativa della durata massima di cinque anni per lo svolgimento di attività in ambito pubblico o privato, a livello nazionale e internazionale. Viene, inoltre, istituito un collegio disciplinare composto da professori e ricercatori a tempo indeterminato in regime di tempo pieno, con il compito di risolvere i procedimenti disciplinari, i quali sono avviati dal rettore. 3. Nel Titolo III si stabiliscono le norme in materia di personale accademico. Iniziamo parlando della regolamentazione delle assunzioni di ricercatori a tempo determinato. Possono essere stipulati contratti di due tipologie: 1. un contratto di durata triennale, prorogabile per due anni, in caso di positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte, che può prevedere regime di tempo pieno o di tempo definito; 2. contratto triennale non rinnovabile, riservato ai candidati che abbiano già usufruito del contratto descritto precedentemente o di un equivalente trattamento in atenei esteri, e può prevedere solo regime di tempo pieno. Durante il terzo anno della seconda

tipologia di contratto l’università valuta il ricercatore ai fini del possibile conferimento del ruolo di professore associato.Si regolamenta, inoltre, la nuova procedura di abilitazione nazionale dei professori ordinari, che attesti la qualificazione scientifica dei candidati. La valutazione si basa sui titoli conseguiti e sulle pubblicazioni scientifiche svolte, giudicate da una commissione di professori ordinari che fanno parte di quel settore concorsuale, con l’aggiunta di un esperto straniero selezionato dall’ANVUR.Infine si affronta il tema degli assegni di ricerca, stabilendo che università, ed altre istituzioni pubbliche, possano conferire assegni per lo svolgimento di attività di ricerca della durata da uno a tre anni, rinnovabili per un massimo di quattro anni di attività.L’assegnazione del finanziamento non è compatibile con la partecipazione ai corsi di laurea, con lauree specialistica o magistrale, dottorato di ricerca con borsa o specializzazione medica, in Italia o all’estero.Il testo, come abbiamo visto, va a regolamentare numerosi aspetti del mondo

universitario e della sua struttura, lasciando però anche diversi punti in sospeso: alcuni verranno precisati in un secondo momento dall’ANVUR o dal governo, ma la definizione degli altri verrà lasciata alle singole università, al fine di garantire il rispetto delle esigenze diversificate degli atenei. Risulta perciò difficile esprimere un commento sul testo così come confrontarlo con una legge precedente visto che la gestione organizzativa dell’università degli atenei dipendeva solo dai singoli statuti universitari.Un aspetto che ha suscitato molti dibattiti, ad esempio, è l’inserimento di membri esterni nel consiglio di amministrazione. Non tutti sanno che nello statuto di molte università è già prevista questa componente e, come in tutto, se da una parte potrebbe favorire l’ingresso di persone, quindi di aziende, che abbiano interesse a “controllare” l’università all’interno di un organo con importanti poteri decisionali, dall’altra potrebbe anche portare maggiori competenze ed esperienze maturate dai membri esterni, da poter mettere al servizio delle nostre università.Dunque, ai posteri l’ardua sentenza.

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eccellenti certamente presenti nel nostro paese. Se confermato dai numeri, questo indicherebbe una seconda importante criticità nel ridotto interesse anglosassone all’apprendimento delle discipline mediche in Italia.Tra i docenti è più o meno diffuso il pregiudizio/timore che il soggiorno di studio possa essere strumentalizzato negativamente dallo studente che voglia sfuggire alle prove più difficili. Se il rischio certamente sussiste, è vero anche, però, che la selezione dei vincitori di borse Erasmus è tale che accedono ad esse studenti con rese di studio elevate, spesso con medie voto superiori a 29/30imi: rimane difficile pensare che studenti tali non siano consapevoli del rischio di generare vuoti di formazione nel proprio curriculum! Rimane, inoltre, da dimostrare che, in questa o quella sede di studio all’estero, la formazione nella disciplina in oggetto sia effettivamente carente.Accordi Bilaterali InternazionaliAnche la progressione temporale degli Accordi Bilaterali Internazionali, nelle diverse forme realizzate dalla Seconda Facoltà di Medicina, è suggestiva ed incoraggiante (Figura 4). Apparentemente, il limite più importante allo sviluppo di tali accordi rimane la scarsa disponibilità finanziaria a loro sostegno. Naturalmente è sempre possibile proporre il reperimento di fonti di finanziamento alternative o complementari (co-finanziamento), ma conosciamo le enormi difficoltà che si incontrano a riguardo nel nostro paese così mal equipaggiato in tale settore. CooperazioneAttualmente esistono numerose attività medico-assistenziali condotte principalmente in paesi africani ed affidate, per lo più, all’iniziativa personale di singoli docenti o piccole aggregazioni di essi (Figura 5). Tali iniziative fondate sul faticoso impegno dei singoli sono caratterizzate tutte, nessuna esclusa, da un formidabile e lodevole contenuto umanitario: non vi è dubbio che l’assistenza sanitaria in quei paesi è vitale, nel vero senso della parola. L’incontro con il Direttore dell’Ospedale Le Bon Samaritain di N’Djamena (Chad), avvenuto a Roma nell’autunno 2009 e successivamente consolidato da incontri in

Fig. 5

Africa tra rispettive delegazioni, ha però catalizzato una serie di riflessioni importanti. Nei partecipanti agli incontri si è generata la consapevolezza che la leva culturale esercitata dalla fondazione di una neo-nascente Facoltà medica in quel paese potesse essere di gran lunga più importante, utile e socialmente formativo del mero invio di assistenza medica, ancorché necessaria e qualificata. Così, la Seconda Facoltà di Medicina ha partecipato ad una selezione di progetti di cooperazione finanziati da Sapienza; l’iniziativa ha avuto successo e, co-finaziata dalla O.N.G. - ACRA (Milano - It), ha permesso l’invio di alcuni docenti e giovani specializzandi il cui obiettivo principale è stato la partecipazione ad un progetto formativo medico-chirurgico di nuova istituzione. E’ del tutto evidente che tale iniziativa, per poter risultare vincente, dovrà protrarsi almeno per il tempo necessario a generare localmente competenze didattiche capaci di moltiplicarsi in loco e di mantenere il processo formativo. Alcune considerazioni personali La sensazione di perseguire un progetto utile per la crescita dell’istituzione nelle sue componenti principali (studenti, innanzitutto, ma anche corpo docente ed amministrativo) rappresenta a mio avviso la chiave di volta per prevedere ed interpretare il successo o l’insuccesso di una iniziativa. Un tipico esempio di insuccesso temo siano state alcune lauree triennali dove riferita veniva riferita la sensazione di fornire un prodotto didattico formativo non a fuoco, o di scarsa utilità! Al contrario fortunatamente, l’esperienza di internazionalizzazione della seconda Facoltà di Medicina è stata ed è tuttora gratificante. Penso ad alcune occasioni particolarmente dense di significato culturale ed umano quali la visita alla Facoltà di una delegazione di guaritori africani o la giornata di studio sulla medicina nelle aree critiche d’Africa, con l’intervento di autorità e specialisti nazionali ed internazionali. L’esperienza di Responsabile Scientifico Erasmus è stata per me nuova ed impegnativa nella sostanza e nella forma. Per come le ho vissute, le questioni di forma, spesso complesse, sono state recepite, mediate, e puntualmente risolte dalla Segreteria amministrativa, nella persona del suo Responsabile e dei collaboratori. Sulle spalle della Dr.ssa Bastianelli e della Sig.ra Di Tommaso (Segreteria Affari Internazionali, della ex-Seconda Facoltà di Medicina) ha gravato e grava il peso notevole del carteggio periferico amministrativo, nonché il supporto giornaliero a chi parte ed arriva, entrambe voci fondanti la trama vitale di ogni accordo internazionale che voglia funzionare. La sostanza, nei limiti di una artificiosa separazione, coincide con il contenuto

scientifico didattico degli scambi e consiste in massima parte nel catalizzare interazioni produttive intorno a progetti didattico-scientifici costruiti per avere la più elevata probabilità di successo. Se il principio in sé appare ovvio, non lo è altrettanto il suo perseguimento! Maggior probabilità di successo hanno le iniziative scientifiche che si fondano su una preesistente trama interattiva fra ricercatori e studiosi in grado di assicurare alle proprie istituzioni un percorso internazionale stabile e produttivo.E’ difficile predire in che modo ed in quale misura la recente riorganizzazione del nostro Ateneo potrà influenzare l’efficienza dei neo-nati protocolli di internazionalizzazione della ex-Seconda Facoltà di Medicina. Il rischio di una involuzione indotta dal rallentamento delle attività, tipico delle fasi riorganizzative istituzionali, esiste ma non è detto che si verifichi; certo forse cambiano i volti degli interlocutori, forse cambiano le

Fig. 6

firme responsabili, forse cambiano le sedi, etc…ed il forse può essere persino più destabilizzante del cambiamento! I risultati, comunque, saranno oggetto di analisi futura.In conclusioneCredo sia del tutto evidente quali siano stati e siano i contenuti della sfida. I miei ringraziamenti più sentiti vanno alla sfidante ex-Seconda Facoltà di Medicina, in particolare nelle persone del Preside e di tutti i Responsabili docenti ed amministrativi che, a diverso titolo, hanno permesso lo sviluppo di scambi e progetti internazionali. Nulla sarebbe accaduto, inoltre, senza l’efficiente supporto dei Responsabili degli Uffici Rettorali in particolare della Ripartizione IV e IX. A mio avviso, le armi più potenti a disposizione degli sfidanti sono, e ribadisco, la convinzione di partecipare ad un progetto globalmente importante ed un forte senso di appartenenza, perché vale sempre la pena di dare il meglio per una Istituzione che lo meriti. Naturalmente, senza denari non si va da nessuna parte, ma questo, purtroppo, è vero sempre!

Chi è la riforma Gelmini?

Superato il periodo di dibattiti e di scontri politici immediatamente successivi alla presentazione e all’approvazione, proviamo ad avvicinarci ai contenuti della legge per capirne meglio la portata, con lo spirito non di criticare o di giudicare, ma di capire le conseguenze ed i cambiamenti che riguarderanno il mondo universitario e la nostra realtà.Il Disegno di Legge 1905 regolamenta l’organizzazione delle università, il personale accademico ed il relativo reclutamento, e si propone di incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario.Il testo è formato da vari articoli a loro volta divisi in tre titoli. 1. Il Titolo I mira a riorganizzare le università dal punto di vista della struttura interna, fornendo dei punti fissi da rispettare nella formulazione dello Statuto universitario. In particolare si definiscono le figure di: • rettore, il quale non potrà restare in carica per più di un mandato della durata di sei anni; • senato accademico, che si occuperà di avanzare proposte e pareri in materia di didattica e di ricerca, di coordinare e raccordare i dipartimenti, composto da massimo trentacinque unità; • consiglio di amministrazione, con funzioni di indirizzo strategico, di delibera sull’attivazione o soppressione di corsi e sedi, composto da massimo undici membri di cui almeno tre esterni all’università; • direttore generale, andrà a sostituire il direttore amministrativo, con la funzione di “manager di ateneo”; • collegio di revisori dei conti, composto da tre membri ordinari e due supplenti, scelti tra magistrati amministrativi e contabili, avvocati, dirigenti del ministero dell’economia e delle finanze, di cui almeno due componenti devono essere iscritti al registro dei revisori contabili; • nucleo di valutazione, composto da soggetti di elevata qualificazione professionale in prevalenza esterni all’ateneo con funzione di verifica della qualità e dell’efficacia dell’offerta didattica. Si pone il divieto per i componenti del consiglio d’amministrazione e del senato accademico di ricoprire alcun incarico di natura politica per la durata del mandato, nonché di ricoprire altre cariche in università statali, non statali o telematiche, o all’interno del MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) e dell’ANVUR (Agenzia Nazionale

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S. Gentile, Membro della Task Force SISM nazionale per il DdL 1905

di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca); contestualmente si garantisce una rappresentanza elettiva di studenti nel senato accademico, nel consiglio di amministrazione e nel nucleo di valutazione. Si attribuiscono ai dipartimenti le funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative; si prevede la possibilità di istituire strutture di raccordo tra più dipartimenti per migliorare la coordinazione e le attività didattiche, e la formazione di una commissione paritetica docenti-studenti per monitorare l’offerta formativa, la qualità della didattica e del servizio agli studenti da parte di professori e ricercatori.Inoltre, si affronta il tema della federazione tra due o più università, anche limitatamente ad alcuni settori, e tra università ed enti o istituzioni operanti nei settori della ricerca e dell’alta formazione, alla base della quale si trovi un progetto che ne esponga obiettivi, modalità e regole che ne disciplinino lo svolgimento. 2. Il Titolo II si occupa della promozione di qualità ed efficienza affrontando,come primo punto, il tema dei finanziamenti per gli studenti, erogati secondo due modalità: premi di studio che saranno distribuiti a livello nazionale, corrispondenti alle attuali borse di studio distribuite a livello regionale; buoni studio, che prevedono

una quota variabile da restituire a partire dal termine degli studi (in pratica si tratta di un finanziamento agevolato).Per poter ottenere questi fondi lo studente dovrà partecipare a concorsi nazionali, di cui modalità, tempi e svolgimento saranno regolamentati dall’ANVUR, il quale si occuperà di stabilire anche quali siano i criteri di accesso alle prove ed i criteri di valutazione.Le risorse economiche per garantire i finanziamenti agli studenti deriveranno dal “Fondo per il Merito” che sarà alimentato sia con trasferimenti pubblici sia con versamenti da privati, società, enti e fondazioni, e questi ultimi potranno essere vincolati a specifici usi o campi.Nella seconda parte, del Titolo II si delega il Governo ad adottare in futuro (12 mesi dalla emanazione della decreto) provvedimenti normativi con le finalità di: prevedere un sistema di accreditamento periodico delle università sulla base di requisiti didattici, strutturali, organizzativi, di qualificazione dei docenti, delle attività di ricerca e di sostenibilità economico-finanziaria; favorire la trasparenza nell’ambito della gestione patrimoniale dell’ateneo prevedendo meccanismi di commissariamento in caso di dissesto finanziario; definire i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) erogati dalle università statali; introdurre un sistema di valutazione periodica delle università da parte dell’ANVUR; potenziare l’autovalutazione; definire misure per la rimozione degli ostacoli di ordine economico, sociale e personale che limitano gli studenti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi.Nella terza parte, si definiscono le figure di professori e ricercatori, secondo i regimi di impiego a tempo pieno o a tempo definito, che prevedono rispettivamente un impiego di 1500 ore e di 750 ore annue; i professori sono tenuti a svolgere attività di ricerca e di aggiornamento scientifico, dovendo riservare non meno di 350 o 250 ore, in base al regime, a compiti didattici e di servizio agli studenti; i ricercatori di ruolo sono tenuti a svolgere attività di ricerca e di aggiornamento scientifico, dovendo riservare fino ad un massimo di 350 o 200 ore, in base al regime, a compiti didattici e di servizio agli studenti. Ai ricercatori a tempo indeterminato, agli assistenti e ai tecnici laureati cui vengano affidati corsi e moduli curriculari, compiti di tutorato e di didattica integrativa è attribuito il titolo di professore aggregato

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eccellenti certamente presenti nel nostro paese. Se confermato dai numeri, questo indicherebbe una seconda importante criticità nel ridotto interesse anglosassone all’apprendimento delle discipline mediche in Italia.Tra i docenti è più o meno diffuso il pregiudizio/timore che il soggiorno di studio possa essere strumentalizzato negativamente dallo studente che voglia sfuggire alle prove più difficili. Se il rischio certamente sussiste, è vero anche, però, che la selezione dei vincitori di borse Erasmus è tale che accedono ad esse studenti con rese di studio elevate, spesso con medie voto superiori a 29/30imi: rimane difficile pensare che studenti tali non siano consapevoli del rischio di generare vuoti di formazione nel proprio curriculum! Rimane, inoltre, da dimostrare che, in questa o quella sede di studio all’estero, la formazione nella disciplina in oggetto sia effettivamente carente.Accordi Bilaterali InternazionaliAnche la progressione temporale degli Accordi Bilaterali Internazionali, nelle diverse forme realizzate dalla Seconda Facoltà di Medicina, è suggestiva ed incoraggiante (Figura 4). Apparentemente, il limite più importante allo sviluppo di tali accordi rimane la scarsa disponibilità finanziaria a loro sostegno. Naturalmente è sempre possibile proporre il reperimento di fonti di finanziamento alternative o complementari (co-finanziamento), ma conosciamo le enormi difficoltà che si incontrano a riguardo nel nostro paese così mal equipaggiato in tale settore. CooperazioneAttualmente esistono numerose attività medico-assistenziali condotte principalmente in paesi africani ed affidate, per lo più, all’iniziativa personale di singoli docenti o piccole aggregazioni di essi (Figura 5). Tali iniziative fondate sul faticoso impegno dei singoli sono caratterizzate tutte, nessuna esclusa, da un formidabile e lodevole contenuto umanitario: non vi è dubbio che l’assistenza sanitaria in quei paesi è vitale, nel vero senso della parola. L’incontro con il Direttore dell’Ospedale Le Bon Samaritain di N’Djamena (Chad), avvenuto a Roma nell’autunno 2009 e successivamente consolidato da incontri in

Fig. 5

Africa tra rispettive delegazioni, ha però catalizzato una serie di riflessioni importanti. Nei partecipanti agli incontri si è generata la consapevolezza che la leva culturale esercitata dalla fondazione di una neo-nascente Facoltà medica in quel paese potesse essere di gran lunga più importante, utile e socialmente formativo del mero invio di assistenza medica, ancorché necessaria e qualificata. Così, la Seconda Facoltà di Medicina ha partecipato ad una selezione di progetti di cooperazione finanziati da Sapienza; l’iniziativa ha avuto successo e, co-finaziata dalla O.N.G. - ACRA (Milano - It), ha permesso l’invio di alcuni docenti e giovani specializzandi il cui obiettivo principale è stato la partecipazione ad un progetto formativo medico-chirurgico di nuova istituzione. E’ del tutto evidente che tale iniziativa, per poter risultare vincente, dovrà protrarsi almeno per il tempo necessario a generare localmente competenze didattiche capaci di moltiplicarsi in loco e di mantenere il processo formativo. Alcune considerazioni personali La sensazione di perseguire un progetto utile per la crescita dell’istituzione nelle sue componenti principali (studenti, innanzitutto, ma anche corpo docente ed amministrativo) rappresenta a mio avviso la chiave di volta per prevedere ed interpretare il successo o l’insuccesso di una iniziativa. Un tipico esempio di insuccesso temo siano state alcune lauree triennali dove riferita veniva riferita la sensazione di fornire un prodotto didattico formativo non a fuoco, o di scarsa utilità! Al contrario fortunatamente, l’esperienza di internazionalizzazione della seconda Facoltà di Medicina è stata ed è tuttora gratificante. Penso ad alcune occasioni particolarmente dense di significato culturale ed umano quali la visita alla Facoltà di una delegazione di guaritori africani o la giornata di studio sulla medicina nelle aree critiche d’Africa, con l’intervento di autorità e specialisti nazionali ed internazionali. L’esperienza di Responsabile Scientifico Erasmus è stata per me nuova ed impegnativa nella sostanza e nella forma. Per come le ho vissute, le questioni di forma, spesso complesse, sono state recepite, mediate, e puntualmente risolte dalla Segreteria amministrativa, nella persona del suo Responsabile e dei collaboratori. Sulle spalle della Dr.ssa Bastianelli e della Sig.ra Di Tommaso (Segreteria Affari Internazionali, della ex-Seconda Facoltà di Medicina) ha gravato e grava il peso notevole del carteggio periferico amministrativo, nonché il supporto giornaliero a chi parte ed arriva, entrambe voci fondanti la trama vitale di ogni accordo internazionale che voglia funzionare. La sostanza, nei limiti di una artificiosa separazione, coincide con il contenuto

scientifico didattico degli scambi e consiste in massima parte nel catalizzare interazioni produttive intorno a progetti didattico-scientifici costruiti per avere la più elevata probabilità di successo. Se il principio in sé appare ovvio, non lo è altrettanto il suo perseguimento! Maggior probabilità di successo hanno le iniziative scientifiche che si fondano su una preesistente trama interattiva fra ricercatori e studiosi in grado di assicurare alle proprie istituzioni un percorso internazionale stabile e produttivo.E’ difficile predire in che modo ed in quale misura la recente riorganizzazione del nostro Ateneo potrà influenzare l’efficienza dei neo-nati protocolli di internazionalizzazione della ex-Seconda Facoltà di Medicina. Il rischio di una involuzione indotta dal rallentamento delle attività, tipico delle fasi riorganizzative istituzionali, esiste ma non è detto che si verifichi; certo forse cambiano i volti degli interlocutori, forse cambiano le

Fig. 6

firme responsabili, forse cambiano le sedi, etc…ed il forse può essere persino più destabilizzante del cambiamento! I risultati, comunque, saranno oggetto di analisi futura.In conclusioneCredo sia del tutto evidente quali siano stati e siano i contenuti della sfida. I miei ringraziamenti più sentiti vanno alla sfidante ex-Seconda Facoltà di Medicina, in particolare nelle persone del Preside e di tutti i Responsabili docenti ed amministrativi che, a diverso titolo, hanno permesso lo sviluppo di scambi e progetti internazionali. Nulla sarebbe accaduto, inoltre, senza l’efficiente supporto dei Responsabili degli Uffici Rettorali in particolare della Ripartizione IV e IX. A mio avviso, le armi più potenti a disposizione degli sfidanti sono, e ribadisco, la convinzione di partecipare ad un progetto globalmente importante ed un forte senso di appartenenza, perché vale sempre la pena di dare il meglio per una Istituzione che lo meriti. Naturalmente, senza denari non si va da nessuna parte, ma questo, purtroppo, è vero sempre!

Chi è la riforma Gelmini?

Superato il periodo di dibattiti e di scontri politici immediatamente successivi alla presentazione e all’approvazione, proviamo ad avvicinarci ai contenuti della legge per capirne meglio la portata, con lo spirito non di criticare o di giudicare, ma di capire le conseguenze ed i cambiamenti che riguarderanno il mondo universitario e la nostra realtà.Il Disegno di Legge 1905 regolamenta l’organizzazione delle università, il personale accademico ed il relativo reclutamento, e si propone di incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario.Il testo è formato da vari articoli a loro volta divisi in tre titoli. 1. Il Titolo I mira a riorganizzare le università dal punto di vista della struttura interna, fornendo dei punti fissi da rispettare nella formulazione dello Statuto universitario. In particolare si definiscono le figure di: • rettore, il quale non potrà restare in carica per più di un mandato della durata di sei anni; • senato accademico, che si occuperà di avanzare proposte e pareri in materia di didattica e di ricerca, di coordinare e raccordare i dipartimenti, composto da massimo trentacinque unità; • consiglio di amministrazione, con funzioni di indirizzo strategico, di delibera sull’attivazione o soppressione di corsi e sedi, composto da massimo undici membri di cui almeno tre esterni all’università; • direttore generale, andrà a sostituire il direttore amministrativo, con la funzione di “manager di ateneo”; • collegio di revisori dei conti, composto da tre membri ordinari e due supplenti, scelti tra magistrati amministrativi e contabili, avvocati, dirigenti del ministero dell’economia e delle finanze, di cui almeno due componenti devono essere iscritti al registro dei revisori contabili; • nucleo di valutazione, composto da soggetti di elevata qualificazione professionale in prevalenza esterni all’ateneo con funzione di verifica della qualità e dell’efficacia dell’offerta didattica. Si pone il divieto per i componenti del consiglio d’amministrazione e del senato accademico di ricoprire alcun incarico di natura politica per la durata del mandato, nonché di ricoprire altre cariche in università statali, non statali o telematiche, o all’interno del MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) e dell’ANVUR (Agenzia Nazionale

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S. Gentile, Membro della Task Force SISM nazionale per il DdL 1905

di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca); contestualmente si garantisce una rappresentanza elettiva di studenti nel senato accademico, nel consiglio di amministrazione e nel nucleo di valutazione. Si attribuiscono ai dipartimenti le funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative; si prevede la possibilità di istituire strutture di raccordo tra più dipartimenti per migliorare la coordinazione e le attività didattiche, e la formazione di una commissione paritetica docenti-studenti per monitorare l’offerta formativa, la qualità della didattica e del servizio agli studenti da parte di professori e ricercatori.Inoltre, si affronta il tema della federazione tra due o più università, anche limitatamente ad alcuni settori, e tra università ed enti o istituzioni operanti nei settori della ricerca e dell’alta formazione, alla base della quale si trovi un progetto che ne esponga obiettivi, modalità e regole che ne disciplinino lo svolgimento. 2. Il Titolo II si occupa della promozione di qualità ed efficienza affrontando,come primo punto, il tema dei finanziamenti per gli studenti, erogati secondo due modalità: premi di studio che saranno distribuiti a livello nazionale, corrispondenti alle attuali borse di studio distribuite a livello regionale; buoni studio, che prevedono

una quota variabile da restituire a partire dal termine degli studi (in pratica si tratta di un finanziamento agevolato).Per poter ottenere questi fondi lo studente dovrà partecipare a concorsi nazionali, di cui modalità, tempi e svolgimento saranno regolamentati dall’ANVUR, il quale si occuperà di stabilire anche quali siano i criteri di accesso alle prove ed i criteri di valutazione.Le risorse economiche per garantire i finanziamenti agli studenti deriveranno dal “Fondo per il Merito” che sarà alimentato sia con trasferimenti pubblici sia con versamenti da privati, società, enti e fondazioni, e questi ultimi potranno essere vincolati a specifici usi o campi.Nella seconda parte, del Titolo II si delega il Governo ad adottare in futuro (12 mesi dalla emanazione della decreto) provvedimenti normativi con le finalità di: prevedere un sistema di accreditamento periodico delle università sulla base di requisiti didattici, strutturali, organizzativi, di qualificazione dei docenti, delle attività di ricerca e di sostenibilità economico-finanziaria; favorire la trasparenza nell’ambito della gestione patrimoniale dell’ateneo prevedendo meccanismi di commissariamento in caso di dissesto finanziario; definire i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) erogati dalle università statali; introdurre un sistema di valutazione periodica delle università da parte dell’ANVUR; potenziare l’autovalutazione; definire misure per la rimozione degli ostacoli di ordine economico, sociale e personale che limitano gli studenti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi.Nella terza parte, si definiscono le figure di professori e ricercatori, secondo i regimi di impiego a tempo pieno o a tempo definito, che prevedono rispettivamente un impiego di 1500 ore e di 750 ore annue; i professori sono tenuti a svolgere attività di ricerca e di aggiornamento scientifico, dovendo riservare non meno di 350 o 250 ore, in base al regime, a compiti didattici e di servizio agli studenti; i ricercatori di ruolo sono tenuti a svolgere attività di ricerca e di aggiornamento scientifico, dovendo riservare fino ad un massimo di 350 o 200 ore, in base al regime, a compiti didattici e di servizio agli studenti. Ai ricercatori a tempo indeterminato, agli assistenti e ai tecnici laureati cui vengano affidati corsi e moduli curriculari, compiti di tutorato e di didattica integrativa è attribuito il titolo di professore aggregato

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PreamboloLa Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia di Sapienza, dal 1° Novembre 2010 Facoltà di Medicina e Psicologia, è nata alla fine degli anni ‘90 per gemmazione dall’unica, storica, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Si è sviluppata principalmente nel nord-est di Roma, all’interno dell’anch’essa neonata struttura ospedaliera Sant’ Andrea, il cui monolitico edificio era stato precedentemente costruito sul colle di Grottarossa sovrastante l’ansa del Tevere che bagna l’area archeologica di Saxa Rubra.Adesione all’InternazionalizzazioneSuperata la fase di insediamento delle attività accademiche e cliniche, la Facoltà ed i suoi membri agli inizi del 2000 hanno accettato la sfida culturale della propria internazionalizzazione. Auspicato sin dalla fondazione e voluto fortemente dall’attuale Preside, il Prof. Vincenzo Ziparo e dalla Facoltà tutta, il processo di internazionalizzazione è ufficialmente iniziato con l’inserimento della Seconda Facoltà di Medicina nel pannello di mobilità europea Erasmus. La volontà di realizzazione di un processo complesso messo a dura prova, inizialmente, dalle continue emergenze organizzative giornaliere, accademiche e cliniche, si è manifestata nella costituzione, all’interno dell’Ufficio di Presidenza, di un nucleo didattico amministrativo unicamente dedicato alle Relazioni Internazionali: agli inizi del 2006, su indicazione diretta della Presidenza è stato aperto un vero e proprio Ufficio di Facoltà affidato, con delega ufficiale, ad un Responsabile Scientifico (il sottoscritto) affiancato da un Responsabile Amministrativo (la Dott.ssa Bastianelli). Contestualmente, è iniziata una intensa attività di collaborazione con gli Uffici rettorali di Sapienza, in particolare con il personale della Ripartizione IV Settore Programmi Internazionali (Progetto Erasmus)

fig. 1

Scambi internazionali al Sant’Andrea P. SartiInternazionalizzazione della (ex)Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia: la sfida, gli sfidanti e le armi!

cioè a partire dall’ AA 2006/2007. Prima del 2006, infatti, la Facoltà era stata in grado di accettare alcuni studenti europei, ma solo in modalità “free mover”. Una analisi solo approssimativa dei dati indica che ogni accordo di mobilità rende mediamente disponibili 1.5 borse per sede estera e che a regime almeno il 30 % di esse, pur assegnate, non è fruito; l’elevata incidenza di recessioni può essere spiegata dalla giovane età dei fruitori ed dal loro inserimento in corsi di studio molto impegnativi. La distribuzione geografica degli accordi Erasmus dimostra una prevalenza di essi nella penisola iberica e nell’europa centro settentrionale (Figura 3): appare evidente l’esiguo numero di accordi con la Gran Bretagna (GB), ancor più che con i paesi dell’est. La difficoltà ad attivare mobilità Erasmus con la GB risiede principalmente nelle obiettive differenze organizzative dei rispettivi corsi di studio; è opinione comune, inoltre, che il flusso spontaneo di studenti/studiosi dai paesi anglosassoni al nostro, sia inferiore rispetto al flusso inverso, fatte salve alcune realtà

fig. 2

e della Ripartizione IX (Affari Internazionali), per elevare al grado di Accordo Bilaterale Internazionale le molteplici attività di collaborazione accademica e scientifica con Istituzioni straniere, già esistenti e consolidate a titolo personale fra scienziati e docenti attivi nelle diverse aree cliniche e di ricerca.La spinta generata dall’Ufficio di Facoltà e dalla sinergia con gli Uffici di Ateneo hanno permesso la realizzazione di una rapida crescita dei contatti internazionali, sotto forma di: a) Accordi Erasmus per la mobilità europea di studenti di livello I° e II° (lauree triennali e magistrale) e III° (Specializzandi e Dottorandi). b) Accordi Bilaterali Quadro con Atenei stranieri, nel mondo; virtualmente fruibili da tutte le Facoltà di Sapienza.c) Accordi Bilaterali Specifici, per la mobilità e le attività di studiosi e ricercatori della sola Seconda Facoltà di Medicina e, nel caso fortunato ma unico dell’Università di S. Diego, California, anche di studenti laureandi.d) Accordi finalizzati alla realizzazione di tesi all’estero, previo accordo di cotutoraggio.e) Accordi finalizzati alla Cooperazione con Istituzioni di paesi LDC (Least Developed Country, definizione ONU) Numeri, successi e criticitàBorse ErasmusLa progressione temporale del network Erasmus è riportata in Figura 1, sotto forma di Accordi di mobilità bilaterale sottoscritti dalla Seconda Facoltà con diverse Facoltà di Medicina europee; in Figura 2 sono indicate le borse assegnate e fruite negli stessi anni,

fig. 3

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A cura di G. Abbracciavento

per l’anno accademico di svolgimento di tali compiti.Per incentivare la mobilità di professori e ricercatori, si prevede un periodo di aspettativa della durata massima di cinque anni per lo svolgimento di attività in ambito pubblico o privato, a livello nazionale e internazionale. Viene, inoltre, istituito un collegio disciplinare composto da professori e ricercatori a tempo indeterminato in regime di tempo pieno, con il compito di risolvere i procedimenti disciplinari, i quali sono avviati dal rettore. 3. Nel Titolo III si stabiliscono le norme in materia di personale accademico. Iniziamo parlando della regolamentazione delle assunzioni di ricercatori a tempo determinato. Possono essere stipulati contratti di due tipologie: 1. un contratto di durata triennale, prorogabile per due anni, in caso di positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte, che può prevedere regime di tempo pieno o di tempo definito; 2. contratto triennale non rinnovabile, riservato ai candidati che abbiano già usufruito del contratto descritto precedentemente o di un equivalente trattamento in atenei esteri, e può prevedere solo regime di tempo pieno. Durante il terzo anno della seconda

tipologia di contratto l’università valuta il ricercatore ai fini del possibile conferimento del ruolo di professore associato.Si regolamenta, inoltre, la nuova procedura di abilitazione nazionale dei professori ordinari, che attesti la qualificazione scientifica dei candidati. La valutazione si basa sui titoli conseguiti e sulle pubblicazioni scientifiche svolte, giudicate da una commissione di professori ordinari che fanno parte di quel settore concorsuale, con l’aggiunta di un esperto straniero selezionato dall’ANVUR.Infine si affronta il tema degli assegni di ricerca, stabilendo che università, ed altre istituzioni pubbliche, possano conferire assegni per lo svolgimento di attività di ricerca della durata da uno a tre anni, rinnovabili per un massimo di quattro anni di attività.L’assegnazione del finanziamento non è compatibile con la partecipazione ai corsi di laurea, con lauree specialistica o magistrale, dottorato di ricerca con borsa o specializzazione medica, in Italia o all’estero.Il testo, come abbiamo visto, va a regolamentare numerosi aspetti del mondo

universitario e della sua struttura, lasciando però anche diversi punti in sospeso: alcuni verranno precisati in un secondo momento dall’ANVUR o dal governo, ma la definizione degli altri verrà lasciata alle singole università, al fine di garantire il rispetto delle esigenze diversificate degli atenei. Risulta perciò difficile esprimere un commento sul testo così come confrontarlo con una legge precedente visto che la gestione organizzativa dell’università degli atenei dipendeva solo dai singoli statuti universitari.Un aspetto che ha suscitato molti dibattiti, ad esempio, è l’inserimento di membri esterni nel consiglio di amministrazione. Non tutti sanno che nello statuto di molte università è già prevista questa componente e, come in tutto, se da una parte potrebbe favorire l’ingresso di persone, quindi di aziende, che abbiano interesse a “controllare” l’università all’interno di un organo con importanti poteri decisionali, dall’altra potrebbe anche portare maggiori competenze ed esperienze maturate dai membri esterni, da poter mettere al servizio delle nostre università.Dunque, ai posteri l’ardua sentenza.

immagini da Apple.com sezione applicazioni

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Abu Bakr Muhammad Ibn Zakariya Al Raz, Rhazes per i latini, potrebbe essere considerato l'Ippocrate della medicina islamica. Nacque nel 864 d.C., nella località di Al-Razy, a circa 30 km dalla attuale capitale dell’Iran, Teheran. Rhazes condusse una vita poliedrica, occupandosi brillantemente di musica, medicina, alchimia, farmacologia e filosofia.I nostri libri di storia portano a soffermarci maggiormente sulle ostilità tra i diversi popoli, sulle battaglie e sulle grandi stragi. Il popolo straniero ci potrebbe apparire come un pericoloso esercito alle porte e di rado si pensa ad esso come una società ricca di scienza ed arte. Così facendo si rischia di trascurare i forti legami culturali e gli scambi reciproci che assicurano il progresso della conoscenza.Rhazes era un profondo conoscitore della cultura greca: la rispettava, la insegnava, ma non aveva timore di innovare. Senza scadere nell'irriverenza evidenziava le incongruenze tra le sue esperienze cliniche e le descrizioni fatte da Galeno, al tempo autorità assoluta, considerando inoltre limitativa la teoria umorale.L'osservazione continua e l'assenza di dogmatismo furono quindi le sue carte vincenti.Soffermandoci sulla sola carriera medica, svolta prevalentemente a Baghdad, tanti furono i primati di quest’uomo, che divenne famoso ma mai ricco, non imponendo ai suoi pazienti tariffe fisse. Nel 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò eradicato il vaiolo, da sempre flagello dell'umanità, grazie allo diffusione su larga scala dell'efficace vaccino “cow-pox”, scoperto da Edward

Jenner. Il primo passo verso questo trionfo della medicina fu fatto da Rhazes, che descrisse per la prima volta il vaiolo in modo sistematico, ponendolo in diagnosi differenziale con il morbillo. Concepì inoltre il vaiolo come una malattia del sangue, sistemica, senza ovviamente parlare di virus, osservati per la prima volta nel 1892 dallo scienziato russo Ivanovskij. Parlò invece della presenza di un “fermento” nel sangue, diffuso in tutti i tessuti dal battito cardiaco attraverso le arterie. Fondamentali furono i suoi contributi all'immunologia: per primo descrisse l'asma e la rinite allergica. Tra i suoi casi clinici descrive l'insorgenza di rinite, starnutazione e lacrimazione al fiorire delle rose. Riconosce inoltre che la febbre non è una patologia a sé stante ma una reazione difensiva dell'organismo. Nel campo della ricerca farmacologica fu il primo ad utilizzare gli animali come cavie al fine di conoscere efficacia ed effetti collaterali dei suoi rimedi chimici, aprendo la strada alla fase pre-clinica della sperimentazione.Le sue conoscenze non lo resero mai arrogante, da medico giudizioso riconosceva i limiti della medicina e la complessità dell'organismo umano. Di fronte a malattie incurabili invitava i suoi assistiti a non farsi incastrare dai ciarlatani, e quando le sue conoscenze mediche non erano più d'ausilio al paziente lasciava in campo il suo nobile animo, assistendo il morente.Nella sua prolifica esistenza si interessò anche delle malattie mentali, proponendo concetti che ancora oggi necessitano di

essere ribaditi: la dignità del malato psichiatrico, la sua possibile vita autonoma proporzionalmente alle sue capacità. Nell'ospedale da lui gestito veniva persino fornita una piccola somma di denaro per le prime necessità dei pazienti e per il loro reinserimento sociale.Nell'insegnamento della medicina può essere considerato un antico fautore del metodo “problem based learning”, lasciava infatti ragionare i suoi studenti sulle possibili diagnosi, esprimendo la sua opinione solo dopo quella dei suoi studenti.Ulteriori primati attribuiti a Rhazes sono: l'impiego dell'oppio come anestetico, la scrittura di un manuale di medicina per famiglie da utilizzare quando un medico non è reperibile, la descrizione della vescica neurologica causata da un tumore del midollo spinale, la scrittura del primo libro sistematico di pediatria.I suoi libri, scritti in lingua araba, raccontano l’attività di medici di tutta l'Europa e di tutta l’Asia. Furono tradotti in Greco, Latino, Ebraico, Inglese e Indiano, e rimasero oggetto di studio medico fino a gli inizi del XX secolo. Morì cieco, affetto da cataratta, rinunciando all’asportazione del cristallino, operazione da lui tante volte praticata ed insegnata, perché pensò che nella sua vita “aveva già visto abbastanza”.

T. Grandi

Rhazes, l’Ippocrate del mondo islamico

La verità è comm'è lla cacarella,

che cquanno te viè ll'impito e te scappa,

hai tempo, fijjia, de serrà lla chiappa,

e storcete e ttremà ppe rritenella.

E accusì, ssi la bbocca nun z'attappa,

la Santa Verità sbrodolarella

t'esce fora da sé dda le bbudella,

fussi tu ppuro un frate de la Trappa.

Perché ss'ha da stà zziti, o ddì una miffa

Oggni cuarvorta so le cose vere?

No: a ttemp'e lloco d'aggriffa s'aggriffa.

Le bbocche nostre iddio le vò sincere,

e ll'ommini je metteno l'abbiffa?

No: sempre verità; sempre er dovere.

impito=impeto;

frate de la trappa=che ha voto di silenzio;

Miffa=menzogna;

ss'aggriffa=aggriffare è tirare una palla da terra, in modo che, descritta la sua parabola, cada precipisotamente sopra un punto in cui si vuole che si arresti senza trascorrere;

L'abbiffa= la biffa (il sigillo)

Poesie PopolariLa Verità di Giuseppe Gioacchino Belli Roma, 11 febbraio 1833

Cineforum

Anche quest'anno, il SISM continua ad offrire a tutti gli studenti del Sant'Andrea il Cineforum. Occasione ideale per stare insieme, discutere, confrontarsi e fare dibattito su alcuni dei film più belli di sempre. Quest'anno il cineforum si propone di esplorare l'intreccio fra il tema, a noi caro, della medicina e i grandi temi sociali e di attualità che fanno parte dell'epoca in cui viviamo. Con gli appassionanti dibattiti che seguono la proiezione di ogni film il Cineforum diventa occasione d’incontro, di scambio di esperienze e di vissuti, di noi studenti di medicina permettendoci di colmare il vuoto dell’incomunicabilità che spesso la vita frenetica dello studente del Sant’Andrea contribuisce a creare.

D. Marino

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da sciencephoto.com

da wikipedia.it

...ci mettiamo la faccia !!!

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Introduzione: La formulazione intramuscolo di Aripiprazolo ha recentemente dimostrato una rapida risoluzione della sintomatologia dell’agitazione, un miglioramento dell’efficacia e della tollerabilità nei pazienti con Schizofrenia e Disturbo Bipolare, fornendo una valida alternativa, alla somministrazione intramuscolo di aloperidolo e/o benzodiazepine.

Finalità: Il nostro studio ha lo scopo di verificare l’efficacia clinica della somministrazione intramuscolo dell’Aripiprazolo, nella gestione del paziente in stato di agitazione acuta con diagnosi di Schizofrenia o Disturbo Bipolare di tipo I.

Materiali e metodi: Abbiamo arruolato 201 pazienti (112 maschi e 89 femmine; con età media di 41,3 anni), in agitazione acuta

moderata/severa all’ACES (Agitation Calmness Evaluation Scale) e un punteggio ≥ 15 alla PEC (PANSS Excited Component). All’ammissione, tutti i pazienti sono stati sottoposti agli esami ematochimici di routine, all’ECG e alla valutazione dei parametri vitali. Tutti poi sono stati valutati a 30, 60, 90 e 120 minuti dalla somministrazione di 9,75mg Aripiprazolo IM.

Risultati: Il decremento dei valori medi di tutti gli item della PEC (P4, P7, G4, G8, G14) è stato significativo (p< .0001) con valutazione finale intorno a 1,5. La ACES ha evidenziato dei valori di partenza collocabili in un quadro clinico di agitazione acuta moderata/severa, e una riduzione significativa delle manifestazioni comportamentali dopo somministrazione di aripiprazolo intramuscolo (p< .0001).

Non sono stati rilevati eventi avversi dopo la somministrazione intramuscolo particolarmente a carico del sistema cardiovascolare (aumento del QTc) o l’emergenza di sindromi extrapiramidali. La ACES non ha evidenziato una sedazione eccessiva dei pazienti trattati, con persistenza dell’effetto clinico anche a valutazioni successive.

Conclusioni: In conclusione l’azione clinica (riduzione della sintomatologia nei pazienti) sull’agitazione inizia pochi minuti dopo la somministrazione del farmaco (già dopo 30 minuti il paziente evidenzia segni concreti di miglioramento) e persiste alle successive valutazioni e nei giorni seguenti.

Sessione di Luglio 2010

Efficacia dell’aripiprazolo intramuscolo nella gestione del paziente agitato

M. Caloro

Conclusioni: L’ipomagnesemia sia pre che post trapianto si è confermata un fattore indipendente e predittore precoce dello sviluppo di NODAT. Uno studio prospettico e randomizzato è quindi ora necessario per valutare la reale efficacia della correzione

dell’ipomagnesemia nel ridurre la comparsa del diabete mellito di nuova insorgenza dopo trapianto di fegato.

Sessione di Settembre 2010

Espressione delle isoforme della fibrinonectina nelle glomerulonefriti primitive e secondarie

A. Giuliani

Concorso caso clinico G. Abbracciavento, G. M. Di Marzio

I nomi dei tre vincitori verrà esposto sul sito in seguito, insieme al caso clinico completo di tutte le risposte.La signora Giovanna

Causa del ricovero: febbre con stato confusionaleAnamnesi fisiologica: -Architetto-Divorziata, vive sola-Una figlia in attuale buona salute-In menopausa da 2 anni, senza trattamenti ormonali sostitutivi-Tabagismo 7 PY (Pack years)-Alcolismo cronicoAnamnesi Farmacologica:-Disulfiran (ANTABUSE), farmaco usato nel trattamento dell’alcolismo cronico.Blocca l'ossidazione dell'acetaldeide allo stadio di acido acetico durante il metabolismo dell’alcool. Ciò porta ad un accumulo di acetaldeide nel sangue che genera sintomi spiacevoli (palpitazioni, cefalea, vomito, etc.), che dissuadono l’alcolista dall’assunzione dell’alcool stesso.-Acido Valproico , antiepilettico Anamnesi patologica remota:-Disturbo depressivo maggiore con tentativo di suicidio nel 2002 (intossicazione volontaria da farmaci)-Trauma cranico da caduta nel 2009 e conseguente epilessia secondariaAnamnesi patologica prossima: -Quindici giorni fa malessere con ipotensione e convulsioni, viene portata al pronto soccorso ed in seguito torna a casa senza trattamento.Da quindici giorni, astenia, apatia, obnubilamento del sensorio e riduzione dell’eloquio -Il suo medico curante la invia al reparto psichiatrico del più vicino ospedale.-Nel reparto in psichiatria, presenta ipertermia con temperatura fino a 39°C.-Viene allora ricoverata nel reparto di Medicina Interna Esame clinico:Parametri vitali: PA: 126/86; FC: 105/min; T°: 38,9°C; Saturazione : 96%Esame obbiettivo polmonare:- FR: 20/min-Tosse produttiva

-No dispnea, No dolore toracico-Murmure vescicolare fisiologico bilaterale e simmetrico-Focolaio di crepitii alla base sinistraEsame obbiettivo neurologico: -Stato confusionale, disorientamento temporo-spaziale.-Assenza di rigidità nucale e di altri segni di irritazione meningea.-Assenza d deficit sensitivo motori-Riflessi osteo tendinei presenti, simmetrici e normali, Babinski negativo bilateralmenteIl resto dell’esame clinico è normale, ECG normale

*)Davanti a questo quadro clinico quali esami chiediamo? Approccio diagnostico a proposito della febbre :-Emocromo -Proteina C reattiva-Emocultura-Antigene urinario legionella-Esame citobatteriologico dell’espettorato-Puntura lombare-Esame chimico fisico delle urine, urocultura-Radiografia toracicaApproccio diagnostico a proposito della sindrome confusionale: -Glicemia -Emogas analisi-Na, K, Ca, P, urea, creatininemia ed estimazione della GFR-AST, LDH, ALP , gammaGT, bilirubina-tossicologia: dosaggio alcolemie e dosaggio acido valproico-CK-TAC cerebrale senza mezzo di contrasto

*) Refertate questa immagine

Referto:Tomodensitometria cerebrale senza mezzo di contrasto-Indicazioni: Indagine su una sindrome confusionale-Ipodensità bi-frontale più marcata a destra-Aspetto d’atrofia corticale-No segni di patologia traumatica recente-possibili sequele di precedente trauma cranicoLaboratorio Hb: 12,2g/dL MCV: 92 flLeucociti: 16600 mm^3 di cui 75% PMN Piastrine: 342 mm^3Na: 139mmol/L K: 4,5mmol/LCa: 2,25mmol/L Proteine: 69g/LCreatininemia: 0,63mg/dl (GFR: 99ml/min)Glicemia: 108mg/dlProteina C reattiva: 238,4mg/LCK: 8UI/LAssetto epatico normaleAntigene legionella negativoAlcolemie :0,2g/L (come termine di paragone 0,5 g/l consentito dalla legge per guidare, sia per uomini che per donne. Una concentrazione di 0,2/0,3 grammi di alcol per litro di sangue si raggiunge in un maschio o in una femmina di circa 60 chili di peso con l’ingestione a stomaco pieno di circa 12 grammi di alcol puro, che equivalgono a: 1 bicchiere da 125 millilitri di vino a 11,5 gradi, oppure 1 lattina da 330 cc di birra con una gradazione di 4,5 o con 1 bicchierino da 40 millilitri di superalcolico a 40 gradi).dosaggio acido valproico: 68mg/L(N)Puntura lombare:-Aspetto del liquido cefalorachidiano normale-Proteine: 0,38g/L 0,15-0,5 g/l v.n.-Glucosio: 73,8 mg/dl 40-70 mg/dl v.n.-Citologia: <1/mm3

Durante il caso clinico qui di seguito presentato troverete diverse domande di cui solo quelle numerate non hanno risposta, rispondete alle 4 domande numerate ed inviate le vostre risposte all’indirizzo [email protected] entro e non oltre il 30/07/2011, le risposte più complete concorreranno all’estrazione di 3 premi a scelta.Durante il caso clinico troverete anche domande con risposta segnalate con l’asterisco (*), utili per autoverifica e valutazione delle proprie conoscenze mediche.Possono partecipare al concorso studenti di medicina dal 4° anno in poi, il regolamento ed ulteriori dettagli sul sito www.romasantandrea.sism.org.

Consigli per la letturaI casi clinici sono degli straordinari strumenti didattici per gli studenti, e questo il SISM ormai lo ha capito, infatti cerca da diversi anni di potenziare il progetto di Minima Medicamenta, una rivista gestita da studenti di medicina e controllata da medici specializzati dove ogni sei mesi vengono pubblicati casi clinici proposti da studenti di tutt’Italia.Questo caso clinico è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista e proviene proprio dalla nostra università.Auspichiamo che già dall’anno prossimo possano essere inserite delle lezioni nel percorso di studi, su come formulare i casi clinici, in modo da dare agli studenti la possibilità di rendere teoria la propria esperienza pratica, condividendo con i loro colleghi i casi più interessanti.

Introduzione: La fibronectina (FN) è una proteina della matrice extracellulare (MEC) presente in diverse isoforme, risultanti dallo splicing alternativo di 3 regioni (ED-A, ED-B, IIICS). Nei tessuti dell’adulto entrambe le isoforme ED-A ed ED-B hanno una distribuzione limitata, mentre sono molto espresse nei tessuti fetali e tumorali (FN oncofetale). Il rene normale esprime una debole positività mesangiale per ED-A, mentre ED-B è assente.In questo studio abbiamo indagato la distribuzione delle isoforme della FN utilizzando tre anticorpi per immunoistochimica, specifici rispettivamente per la FN totale (IST4), l’isoforma ED-A (IST9) e l’isoforma ED-B (IST8).

Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto su un totale di 37 biopsie renali: 7 controlli sani e 30 glomerulonefriti (GNF). Il gruppo delle GNF includeva: 9 nefriti lupiche (LN), 3 nefropatie IgA (IgAN), 3 membranoproliferative (MPGN), 5 membranose (MGN), 5 glomerulosclerosi focali e segmentali (GSFS), 4 extracapillari (RPGN) e 1 rene endstage (ESRD).

Risultati: Nei controlli e nelle GNF esaminate la FN totale (IST4) e quella positiva per ED-A (IST9) avevano entrambe una distribuzione prevalente nella matrice del mesangio. L’isoforma ED-A risultava significativamente aumentata nelle GNF rispetto ai controlli (p=0.04). L’isoforma ED-B (IST8) risultava positiva soltanto nella matrice mesangiale e nelle membrane basali di 7 LN, 3 MPGN e 1 RPGN paucimmune, mentre tutti gli altri

campioni presi in esame risultavano completamente negativi (p<0.01).Conclusioni: I nostri risultati ci hanno permesso di evidenziare l’esistenza di una modulazione della produzione di FN, in particolare dell’isoforma ED-B, che sembra caratterizzare tre tipi di GNF, ovvero la LN, MPGN e RPGN paucimmune. La presenza di diverse isoforme di FN nelle GNF può essere messa in relazione con il tipo di infiltrato infiammatorio, come peraltro è possibile che l’infiammazione e la conseguente attivazione delle cellule mesangiali (CM) possa indurre, da parte delle stesse CM e delle cellule infiltranti, la sintesi di isoforme normalmente assenti attraverso meccanismi ancora non noti.

Sessione di Luglio 2009

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Aneddotica ed Etimologie

dei ricoverati aumentava per epidemie si aggiungevano lettighe a rotelle chiamate “cariole”: da qui deriva l’invettiva in dialetto romanesco “li mortacci tua e de tu nonno in cariola!”, evidenziando la morte dell’avo in “cariola”, cioè in soprannumero.

Piloro: dal greco, pylè (porta) e uros (guardiano). Così detto perché costituisce l’entrata o ‘porta’ del canale intestinale; è formato da una valvola circolare piatta che lo circoscrive e quasi custodisce come un ‘guardiano’ l’entrata del duodeno.

Fegato: dal latino, ficatum o dal greco sykotón, sykon (fico). Letteralmente ‘ingrassato con i fichi’.La carne degli animali nutriti con i fichi assumeva un sapore gradevole.

Pancreas: dal greco, pánkreas. Composta da pan (tutto) e kréas (carne). Chiamato cosi perché al tatto sembrava tutto composto da carne.

Arteria: dal greco, aèr (aria) e tèreo (conservo). Tutto deriva dalla opinione degli antichi anatomisti che in tali vasi circolasse aria dato che trasportavano l’aere e quindi “la vita”

“...e de tu nonno in cariola!”:Nell’ospedale Santo Spirito in Saxia (uno dei più antichi in Europa, fondato nel 1198 d.C.) si allineavano lungo la corsia letti somiglianti a troni. Quando però il numero

A cura di T. Grandi, F. Desideri

Relazione tra valori di magnesio e valori glicemici nei pazienti sottoposti a trapianto epatico

F. Desideri

Introduzione: Il diabete di nuova insorgenza dopo trapianto (NODAT) è una frequente complicanza del trapianto di fegato ed ha un impatto negativo sia sulla sopravvivenza dell’organo che del paziente. L’ obiettivo dello studio è stato quello di valutare la possibile associazione tra valori di magnesio (Mg) pre e post trapianto con la prevalenza di NODAT nel primo anno dopo il trapianto di fegato.

Materiali e metodi: Inclusi nello studio 169 pazienti non diabetici sottoposti a trapianto presso l’Università di Ghent tra il 2004 e il 2009 (età media 52 ±12 anni; 68% M; indice di massa corporea 26± 4kg/m2; l’88% dei pazienti era in terapia immunosoppressiva con tacrolimus). NODAT è stato definito in accordo con i criteri della American Diabetes Association.

Il valore plasmatico di Mg pre trapianto è stato ottenuto poche ore prima del trapianto e il Mg post trapianto calcolando il valore mediano di tutti i valori di Mg nel primo mese post trapianto con 30±14 misurazioni per ogni paziente. La correlazione di Spearman e il test al chi quadrato sono state utilizzate per l’analisi dell’associazione tra le variabili continue e categoriche, rispettivamente. Per valutare l’indipendenza dell’associazione tra i valori di Mg e l’incidenza di NODAT è stato usato il modello Cox di rischio proporzionale.

Risultati: 54 pazienti (30.8%) hanno sviluppato NODAT e la maggior parte (30 pazienti o 17.8%) ha intrapreso una terapia con farmaci antidiabetici orali od iniettabili. I valori di Mg nel gruppo NODAT sono risultati significativamente inferiori rispetto al gruppo di pazienti non

NODAT (1,92 vs 2,07 mg/dl, p<0,008 per il Mg pre trapianto e 1,87 vs 1,95 mg/dl, p<0,001 per il Mg post trapianto). All’analisi multivariata secondo il modello Cox di rischio proporzionale sia il Mg pre-trapianto (RR=0,864 per ogni aumento di 0,1 mg/dl, 95% IC 0,775-0,964; p=0,009) che il Mg post-trapianto (RR=0.681 per ogni aumento di 0,1 mg/dl, 95% IC 0.521-0.890; p=0.005) sono risultati essere predittori indipendenti di NODAT. Altri predittori indipendenti di NODAT rimanevano l’età, il rigetto acuto provato da biospia e la più significativa infezione da CMV (RR 3,257; p=0,001). Infine, analizzando le curve di sopravvivenza di Kaplan-Meier, un valore sierico di Mg post-trapianto maggiore di 2,1 mg/dl sembra proteggere dallo sviluppo di NODAT.

Gli Abstract di tesi

Abbiamo deciso di dedicare uno spazio del giornalino agli abstract delle tesi dei laureati del Sant’Andrea, così da valorizzare i lavori di ricerca portati avanti dai nostri futuri medici.

Chi volesse contribuire contatti [email protected] che vi darà le informazioni necessarie per il corretto invio dei vostri abstract per il prossimo numero.

1. Analizzate la radiografia seguente

La seguente TAC aiuta a formulare un ipotesi diagnostica più completa

2. Quel’è la vostra diagnosi?-Secondo l’esame clinico: -Secondo il laboratorio: -Secondo la radiografia toracica:

3. Qual’è la vostra ipotesi eziologica? (la causa non intesa come l’agente eziologico)

4. Qual è la corretta gestione di questo tipo di paziente?

Trattamento eziologico: Trattamento sintomatologico respiratorio:Trattamento preventivo delle complicanze da intossicazione alcolicaPresa in carico dell’abuso d’alcool Segnalare il paziente al reparto psichiatrico e al SerT (Servizio per la Tossicodipendenza)di competenza, i quali metteranno in lista d’attesa il paziente affinché possa essere inserito in una clinica/comunità per disintossicazione o doppia diagnosi.

Evoluzione-Regressione della sindrome confusionale-Regressione della sintomatologia infettiva -Dimissione e la paziente verrà seguita in un centro psichiatrico per la cura delle dipendenze *)Come valutate il rischio di suicidio in questi pazienti?

Fattori di rischio(OMS):Primari: -Antecedenti di tentativi di suicidio -Comorbidità psichiatriche -Temperamento (impulsivo, aggressività, rigidità)-Presenza di altre turbe psichiche-Poca stima di se-Familiarità Fattori psicosociali: -Difficoltà economiche persistenti -Isolamento sociale e affettivo -Separazione, lutto -Difficoltà sociali o professionali -Processi legali in atto

La paziente desidera uscire dal suo problema d’etilismo cronico.*)Come potete prendere in carico l’abuso di alcool?

-Gestione multidisciplinare, a lungo corso.-Indicazioni al ricovero presso centro per la cura dalle dipendenze privatamente o attraverso il SerT o il CSM (centro di salute mentale)-Prendere in considerazione precedenti tentativi di disintossicazione -Prevenire e trattare un eventuale polintossicazione -Prevenire e trattare l’isolamento sociale -Comorbidità (somatiche o psichiche)

Misure mediche: - Interruzione totale dell’introito alcolico- Idratazione per via orale- Supplementazione vitaminica (B1, B6, C)- Gestione delle complicazioni d’abbuso-Tenere in considerazione che il disulfiram è controindicato se presenti turbe psichiatriche o antecedenti complicazioni da trattamento.—Sorveglianza crisi di astinenza

Misure psichiatriche: —Psicoterapia cognitivo-comportamentale—Psicoterapia di sostegno

Misure sociali:—Groppi d’incontri, gruppo di auto supporto (Associazione Alcolisti Anonimi)—Seguire a lungo termine in cliniche o comunità per la disintossicazione o doppia diagnosi (se presenti concomitanti problemi psichiatrici).

A cura di F. Desideri e F. Cicone

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da romasparita.eu

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Sommario

fanno piccoli e socchiusi come colpiti da un lampo di luce.Riecheggiava ancora nel largo ambiente quell’agghiacciante e sordo rumore, che ricordava lo schiocco di frusta di un domatore di leoni.La manica del camice si abbassa e permette alla mamma di scorgere il viso di Antonio.Una guancia rossa ed una pallida, il calco delle dita è visibile dai 20 metri che separano la mamma da suo figlio sempre sorridente.Antonio chiude gli occhi, si tocca il viso, inizia a dondolare su e giù, un lamento a labbra chiuse, così sottile e profondo che riusciva a penetrare nel petto di chi era presente, fino a risalire l’esofago per terminare in un nodo in gola.Una lacrima senza pianto disegnava una

riga sul quel viso liscio e innocente.Il suo dondolarsi si accentuava per poi rallentare e concentrarsi su quella guancia violacea, lo sguardo immobile, fisso, assente, trapassava il corpo del medico.Antonio fissava il vuoto, Antonio non cantava più, gemeva soltanto del dolore e dell’umiliazione che aveva ricevuto.Questa è la storia vera di Antonio, ma è solo una delle tante dure e vere immagini che riecheggiano nella mente della mamma di Antonio, perseguitandola in un ideale di sanità ovviamente deviato e non privo di preconcetti.Il medico forse adempieva, a suo modo, il dovere di tutore della salute, garantendola in egual misura a ogni persona. Quel medico, privo di ogni apparente buon senso, non possedeva gli strumenti necessari per esercitare a trecentosessanta

Vista  l’importanza  che  attribuiamo  al  tema  abbiamo  deciso  già  dall’inizio  di  quest’anno  di  parlare  di  disabilità  e  lo  abbiamo  fatto  in  un  contesto  molto  importante,  presentando  una  mozione  durante  il  XL  Congresso  Nazionale  del  SISM  a  Catania,  proponendo  a  tutte  le  Facoltà  di  Medicina  di  trattare  il  tema  in  modo  attivo,  condividendo  idee  e  progetti.  (la  mozione  e  maggiori  informazioni  nella  pagina  dedicata  “Disabilità  e  Salute  mentale”  tra  le  “Iniziative”  del  sito  www.romasantandrea.sism.org).

Al  Sant’Andrea  invece  abbiamo  deciso  di  creare  un  corso  di  formazione  gestito  da  studenti  e  da  esperti  nel  campo,  per  fornire  a  studenti,  specializzandi,  medici,  infermieri,  ecc.  i  mezzi  utili  e  necessari  per  un  corretto  approccio  ed  una  conoscenza  di  modelli  alternativi  di  comunicazione  che  possano  colmare  lacune  troppo  rilevanti  e  non  trascurabili.Un  corso  unico  in  Italia,  in  termini  di  risorse  didattiche  e  metodologie  innovative  che  unisce  lezioni  in  gruppi  di  lavoro,  esperienze  pratiche  e  trattazione  di  nuove  tematiche  da  scoprire  e  approfondire.

A  Marzo  2011  si  è  conclusa  la  prima  fase  del  percorso  di  formazione  attraverso  la  trattazione  dei  principali  argomenti  che  orbitano  intorno  al  mondo  della  disabilità.  Gli  appuntanti  successivi  verranno  comunicati  attraverso  avvisi  in  bacheca,  in  mailing  list  general  S.Andrea  (per  iscriversi  www.romasantandrea.sism.org/servizi/mailinglist  )  e  nello  spazio  internet  dedicato  sul  sito  www.romasantandrea.sism.org.Per  chiunque  si  volesse  aggiungere  alla  squadra  che  in  poco  più  di  5  mesi  è  riuscita  a  trasformare  delle  idee  e  delle  intuizioni  in  importanti  innovazioni,  inviate  una  mail  a  [email protected]  .

gradi i suoi doveri, privo delle conoscenze sulla comunicazione, sull’approccio con un paziente portatore di handicap e sulla complessità che si nasconde dietro una situazione di emarginazione sociale.Ora c’è solo da chiedersi se noi, con quello che apprendiamo nel nostro percorso di studi, potremo essere diversi da questo medico, c’è da chiederci se questi strumenti un giorno riusciremo ad averli.Ad oggi non esiste né una formazione sulla comunicazione con un paziente disabile, né si parla di disabilità affrontando lo stigma e l’emarginazione sociale, questo ci allontana dal problema e ci rende deficitari dei mezzi comunicativi essenziali per mettere in pratica il nostro sapere. E’ nostro compito di medico difendere i diritti di chi da solo non può farlo, e quindi ci viene richiesto di parlarne, sviscerare il tema, approfondirlo e permettere a tutti i nostri colleghi di completare il proprio percorso formativo in ragione del nostro solenne giuramento che recita “primum non nocere”.In ogni numero di questo giornalino racconteremo una storia diversa, una storia vera come quella di Antonio che ci aiuti ad affrontare degli argomenti che possano arricchire in esperienza ed in maturità la nostra persona e la nostra figura professionale di medico.

Un abbraccio ad Antonio e alla sua famiglia

La salute vien mangiando..

Cavoli al Gratin

Ingredienti e dosi per 4 persone:•1 cavolo•60 g di formaggio grana grattugiato•Noce moscata•3 cucchiaini di olio extravergine•33 cl di besciamella•Sale•Peperoncino

Preparazione:Lavare bene il cavolo dopo averlo suddiviso in cimette.Sistemarlo in una griglia per la cottura a vapore sopra due dita d’acqua e cuocere a pentola coperta per 5 minuti dal bollore. Ripassare il cavolo in padella con aglio, cipolla e due cucchiaini di olio. Accomodare le cimette di cavolo in una pirofila oleata; condirle con sale, noce moscata, peperoncino, formaggio e ricorpire di besciamella.

Infornare a 180 gradi per 10 minuti.

Per saperne di più sugli ingredienti:•Aglio (Allium sativum): utile nella disinfezione del sangue, nella prevenzione di malattie cardiovascolari e di molte patologie virali o da raffreddamento; regolatore della pressione.•Cipolla (Allium cepa): partecipa all’abbassamento del colesterolo LDL, diminuisce l’aggregazione piastrinica ed esercita attività disinfettante, decongestionante ed espettorante .•Cavoli e verze (Brassica oleracea): contengono buone dosi divitamina C e di altre sostanze antiossidanti; hanno azione preventiva sui tumori al colon e, insieme all’aglio, sono utilizzati tradizionalmente nella prevenzione e cura dei parassiti intestinali . •Peperoncino (Capsicum annuum): ricco di vitamina C. Il suo principio attivo più importante è la capsaicina, utile nella

riduzione del rischio di occlusione delle arterie , nella protezione dei bronchi e nello stimolo alla secrezione di succhi gastrici .•Olio extravergine d’oliva: costituito dal 74,4% di grassi monoinsaturi, dal 16,2% di grassi saturi e da una piccola quantità (8,8%) di grassi polinsaturi. I monoinsaturi sono considerati cofattori utilissimi nella riduzione dell’accumulo di colesterolo cattivo (LDL) nelle arterie.

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A cura di S. Lo Baido - tratto da cucinare.meglio.it

G. M. Di Marzio

Barzellette - tratte da mediciercolano.it e andromedafree.it

Cos'e' la bile? Non posso dirlo: e' un secreto!!

Vede dottore, ho sempre la sgradevole sensazione che tutti si divertano a farmi scherzi cretini!

Una grossa bionda va dal medico perché vuole dimagrire. Il medico le dice:

Il paziente: "Infermiera mi dia un bacio."L'infermiera: "No."Il paziente: "La prego infermiera, mi dia un bacio.""No di certo.""Infermiera, andiamo, solo un bacio.""Veramente non dovrei nemmeno stare stesa nel letto con lei."

"Ciò che deve fare è mangiare normalmente per due giorni, poi saltare il terzo giorno, poi così di seguito. Ritorni da me fra un mese per vedere l'effetto"Un mese più tardi la donna ritorna, ha perso 10 chili ma è molto affaticata.Il dottore le chiede:"Che cos‘è che l'ha affaticata tanto? Il digiuno?""No, il saltare!"

Un omaggio ai ragazzi di SmileX

Un ringraziamento speciale va a tutti i ragazzi che hanno contribuito alla realizzazione del progetto SmileX, la loro forza di volontà e il loro spirito altruista hanno permesso di coinvolgere oltre 50 studenti in un affiatato gruppo di volontariato.La loro attività di clownterapia nei reparti del Sant’Adnrea è un importante contributo per la nostra società ed un esempio di gruppo per la nostra università e per tutto il SISM, Grazie davvero ragazzi!!!

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Pentolame avvolto da canovacci lì apposti per sigillare le leccornie preparate e scortate dalla mamma, a seguire la zia con buste di dimensioni e colori diversi che impegnano le rugose mani. S’intravede il contenuto: vestiti, merende, un cuscino, oggetti di variegato utilizzo e dimensione.Il papà, reduce dal lungo viaggio scarica i bagagli dalla macchina e raccoglie le ultime dimenticanze della famiglia.Il trasloco non è per una nuova casa o per un soggiorno di vacanze, ma per iniziare l’ennesimo ricovero del figlio portatore di handicap.Occhi scuri, capelli castani corti, corporatura atletica e imponente, alto un metro e sessanta: Antonio ha 16 anni e nonostante la timida peluria sul viso ricorda uno dei personaggi angelici di Raffaello. La sua voce puerile, penetrante e musicale s’intona con un coro di voci bianche, riducendogli l’età di un paio di anni.Gli spazi e la mobilia del nuovo alloggio rendevano il soggiorno piacevole, la pulizia delle 7:00 rinfrescava l’aria del mattino di essenza al limone, i confortevoli divani ed i pratici porta televisori applicati sulla parete permettevano una rilassante permanenza.Era una fortuna essere ricoverati in questo concentrato di comfort e modernità, tanto da giustificare il lungo viaggio.La mamma disfa i bagagli ed insieme al papà organizza il trasloco nelle ante di un elegante armadio di mogano e nella cassettiera azzurra in tinta con l’arredamento della stanza.Nel frattempo gli scoppiettanti rumori prodotti dal battito di mani echeggiano nel lungo corridoio del reparto, qualche richiamo del suo nome intervalla i pesanti passi e le melodiche note gridate ad alta voce. E poi, toccare, curiosare, scappare da destra a sinistra con una buffa camminata e qualche richiesta per riempire gli spazi di silenzio: <<mangiare, bere, giocare, uscire>>.Era Antonio, il figlio iperattivo inseguito dalla zia, la quale, anche se provata del lungo tragitto in macchina, era lì attenta a proteggere il “piccolo” da un qualsiasi pericolo non riconosciuto come tale.Una delle gentili infermiere entra nella stanza e rivolgendosi alla mamma con accento nordico dice: “C’è qualche esame da fare per l’operazione di domani, tra 2 minuti verrà il cardiologo fare l’ECG al ragazzo”.

La mamma chiama Antonio che però non risponde perché troppo preso ad esplorare lo spazio giochi alla fine del corridoio del reparto.<<Antonio>> ripete ad alta voce, ma neanche questo richiamo basta ad attirare la sua attenzione. Non resta che andare lì vicino per convincerlo ad entrare in stanza ed aspettare il medico. La mamma supera lo stipite per andare dal figlio, ma improvvisamente si ferma alla imponente e autoritaria voce che proviene da una stanza situata a metà del corridoio.Esce un uomo di cinquant’anni, con una targhetta rossa applicata sul taschino del camice, pantaloni neri, camicia azzurra e cravatta a strisce blu e rosse, le scarpe lucide di pelle danno un senso di pulizia, mentre la pettinatura sobria rende il concetto dell’ordine.

Con sguardo serio e sopracciglia aggrottate il medico rivolgendosi ad Antonio, grida il suo cognome e gli impartisce l’ordine di avvicinarsi, indicando con l’indice la punta delle scarpe.Nonostante la potenza e l’importanza del richiamo, l’impudente giovane ospite di quel lussuoso reparto, lascia le parole del medico prive di risposta.Allora l’alto e abbronzato dottore si avvicina con passo cadenzato e militaresco.La mamma compiaciuta dell’audace medico, pensa in cuor suo che è così che bisogna porsi con Antonio, bisogna farsi sentire.Quel sorriso compiaciuto subito si trasforma, le rime della bocca s’inclinano verso il basso, le rughe tra naso e labbra si accentuano, le sopracciglia si acuminano e la fronte si arriccia, gli occhi invece si

Schioccante silenzio rosso ciliegiaG. Abbracciavento

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G. M. Di Marzio

Giovedì 31 Marzo la Facoltà di Medicina e Psicologia la “Sapienza di Roma” ha ospitato presso l’ospedale Sant’Andrea il prestigioso convegno: ”Disabilità, Auscultiamo una nuova realtà”.Un momento storico per le università di Medicina e Chirurgia d’Italia ed una conquista per la vasta realtà della disabilità.I ragazzi della sede locale SISM RomaSant’Andrea, organizzatori dell’evento aprono il convegno con video suggestivi

Una novità per la facoltà di medicina,

che motivano la responsabilità del medico nel tutelare il benessere fisico, psichico e sociale delle persone con disabilità evidenziando l’importante situazione di emarginazione sociale che essi vivono e che quindi ne limita anche l’equo diritto alla salute.Per dare prestigio al tutto ci sono gli importanti interventi del preside della Facoltà di Medicina e Psicologia prof. Vincenzo Ziparo, del prof. Semplici (università degli studi Tor Vergata),del presidente del corso di laurea prof. Familiari, del direttore dell’opera Don Guanella, Don Fabio Lorenzetti e del segretario nazionale di S.F.I.D.A. (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità) Dino Di Tullio.Il colpo di scena avviene proprio nelle conclusioni, dove il preside Ziparo e il prof. Familiari, formulano proposte realizzabili ed innovative per inserire nei vari corsi di laurea di medicina e chirurgia degli insegnamenti per sensibilizzare lo studente sul tema della disabilità, fornendolo degli strumenti necessari per far fede al solenne Giuramento “Primum non nocere”.L’innovazione delle proposte entusiasma gli animi dei presenti, già dall’anno prossimo, infatti, gli studenti vedranno inserito all’interno del loro Core Curriculum la voce “tirocinio/volontariato presso strutture per

disabili”, e nello specifico presso l’opera Don Guanella che ospita oltre 250 ragazzi con disabilità psico-fisica medio-grave.Il convegno viene poi concluso da un coinvolgente e divertente video realizzato dagli organizzatori e da un caloroso applauso che sancisce il successo dell’evento e manifesta il consenso dei numerosi partecipanti tra studenti, docenti universitari ed ospiti sensibili al tema.Il pensiero degli studenti sembra inequivocabile e Serena del 5° anno ci dice: <mi sento ancora più vicina al tema, non posso perdere l’opportunità di allargare la mia formazione professionale e accrescere le mie capacità, non vedo l’ora di visitare il don Guanella >. L’auspicio degli organizzatori e dei relatori è di poter considerare la realtà romana come esempio di crescita per l’intera l’università Italiana, sperando che il tema della disabilità possa in breve tempo svilupparsi in tutta la Nazione, così da diventare esempio per l’Europa e per il mondo intero.

Per ulteriori informazioni [email protected]

Ed ora è possibile visionare i contenuti del convegno sul canale di youtube inserendo nel motore di ricerca del sito “SismDisabilita”

una crescita per la societàA cura del “Gruppo Disabilità” del Sant’Andrea

Un progetto che da la possibilità allo studente di mettere in pratica le nozioni didattiche sulla comunicazione in ambito sanitario, sensibilizzando allo stesso tempo il futuro medico sul tema della disabilità. La sede del soggiorno estivo per disabili si trova in Saturo (Ta) e ospita circa ottanta disabili tra residenti e pendolari distribuiti in 2 turni da 10 giorni nel mese di settembre .Non ci sono spese ne di vitto ne di alloggio.Lo studente si fa volontario svolgendo un'attività libera e gratuita con finalità didattiche e di formazione personale

rivolta a persone con deficit fisici e/o mentali più o meno invalidanti, con il compito di: - aiutare i ragazzi con i quali si condivide l'alloggio a lavarsi e ad andare in bagno rendendo la loro disabilità meno gravose - collaborare con l'equipe nel preparare i pasti, apparecchiare e sparecchiare - svolgere attività interattive, scambiare idee e confrontarsi con volontari e con gli ospiti del soggiorno;- accompagnare i disabili al mare e in piscina; - ballare con i ragazzi e far ballare le carrozzine durante le serate di musica all'aperto Si propone allo studente la disabilità intesa non più come peso o problema, bensì come un campo fertile su cui coltivare una crescita personale. In termini didattici l'esperienza innesca nello studente riflessioni, che migliorano le capacità di assistenza e di comprensione di persone che si mostrano ai nostri occhi con un disagio (situazione del tutto speculare al rapporto medico-paziente). Il tutto viene complementato da un corso di 15 ore tenuto da educatori ed altre

figure professionali, che possano accompagnare lo studente lungo un percorso formativo che affronti tematiche e analizzi situazioni ricorrenti e preziose per la futura pratica clinica.Un’esperienza che cambia la vita, cambia il modo di pensare e cambia il modo di vedere e percepire il mondo esterno.Per iscriversi ed avere ulteriori informazioni, inviate una mail a [email protected].

I ragazzi ti aspettano!!!

Formazione attraverso il volontariato

Dalla teoria...

...alla pratica!

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Referendum sull’utero artificiale

A partire da dopodomani, 26 giugno, gli elettori italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sulla legge che vieta l'utilizzo dell'utero artificiale in Italia. Essendo il referendum abrogativo, l'elettore dovrà votare SI se ritiene giusto abrogare la legge che vieta l'utero artificiale e votare NO se vuole mantenere vigente la legge stessa.

S. CandelaSi vota il 26-27 giugno 2032

!

L’utero artificiale. le moderne tecniche permettono l'intera gestazione di esseri umani al di fuori dell'utero materno. In seguito all'utilizzo di tecniche di fecondazione in vitro il prodotto del concepimento viene posto nell'utero artificiale, dove viene nutrito e monitorizzato fino alla sua completa maturazione.

Il fronte del SI Intervista a Luigi Bianchi, Ginecologo, professore dell'Università di Milano.

Perché secondo la vostra associazione andrebbe abrogata la legge 30/2031 sul divieto di impiego dell'utero artificiale? Perché questo governo liberticida non lascia alle donne la libertà di scelta. Il mondo negli ultimi decenni è cambiato molto, le donne sono sempre più inserite nel mondo del lavoro ma molto spesso non riescono a conciliare le loro legittime aspirazioni con il ruolo di madre. L'utero artificiale permette l'ultimo passo verso la parificazione totale dei sessi. Ora che la tecnologia offre alle donne uno strumento utile e sicuro non vedo perché dovrebbero privarsene a priori. In Europa siamo l'unico paese avanzato, insieme alla Grecia, a pensarla così. Per le donne che preferiscono la gravidanza fisiologia non cambierà nulla. Secondo il parere delle associazioni cattoliche l'utero artificiale svalorizzerebbe il ruolo della madre, compromettendone il legame con il nascituro. Queste sono opinioni non basate su dati scientifici. I primi dati oggettivi, frutto delle ricerche di rinomati psicologi statunitensi e britannici, non rilevano alcuna differenza nello sviluppo psico-fisico tra i bambini nati nell'utero materno e i bambini nati nell'utero artificiale.  La Chiesa Cattolica è più volte scesa in campo, perdendo, ai tempi delle battaglie sociali sull'aborto, sul divorzio, sulla fecondazione assistita e sull'eutanasia. La storia italiana insegna che la libertà può essere limitata solo per brevi periodi. Le gerarchie vaticane dovrebbero preoccuparsi del fatto che continuando a sostenere queste posizioni medioevali sempre più fedeli si allontaneranno dalla fede cristiana. I sondaggi ci dicono che la maggioranza dei cattolici è favorevole alla legalizzazione dell'utero artificiale. Dal punto di vista medico, possiamo considerare l'utero artificiale sicuro per la salute del nascituro? Possiamo rispondere affermativamente, senza indugi. E' sicuramente più sicuro dell'utero materno. Nei centri per la gestazione artificiale, diffusi in Europa e negli Stati Uniti, i feti vengono monitorizzati continuamente, alla presenza di personale medico qualificato. Il feto è seguito "dal vivo" ed è possibile la diagnosi precoce di disturbi non prontamente identificabili nell'utero materno. Inoltre si elimina il problema delle cosiddette sostanze teratogene: come ben sappiamo le donne gravide devono seguire una dieta stretta, evitando alcolici, carne di maiale, farmaci ecc.. Con l'utero artificiale si eliminano questi rischi per il feto evitando allo stesso tempo scocciature alle donne. Inoltre questi centri permettono ai genitori del nascituro di visitare giornalmente il loro feto, vedendolo crescere giorno dopo giorno. Sono prevedibili ulteriore vantaggi per la donna?

A tal riguardo proponiamo ai lettori due interviste ad autorevoli esponenti delle diverse posizioni.

Il fronte del NOIntervista a Matteo Foscari,

professore di Bioetica all'Università di Roma.La legge 30/2031 è una buona legge?E' una legge che frena la deriva utilitarista a cui stiamo assistendo. La gravidanza non è una malattia o un peso che schiaccia le donne, è uno dei periodi fondamentali dell'esistenza umana. Inoltre non è vero che, come sostengono i nostri avversari, l'utero artificiale non influenzerà la vita delle donne che continueranno a seguire le vie naturali; i datori di lavoro favorirebbero le donne che si avvarranno dell'utero artificiale. Questo a lungo andare creerebbe una discriminazione inaccettabile. Per le donne che non vorranno rinunciare alla gravidanza sarà più difficile trovare un impiego e sentirebbero su di sé il senso di colpa per questa loro scelta. La tutela del ruolo della donna nel mondo del lavoro si fa con sussidi per le giovani coppie, creando nuovi asili nido pubblici e con molteplici altri interventi, non eliminando la gravidanza trasferendo il feto in un laboratorio. Cosa rispondete a chi vi accusa di voler limitare la libertà delle donne?Qui non siamo di fronte ad una limitazione delle libertà personali. Ci troviamo invece di fronte ad una trasformazione: la donna da madre diventa esclusivamente una lavoratrice. Ma cosa è più qualificante? Tenere nel grembo una vita che nasce o lavorare per sei mesi di più in banca? Cosa si offre alla società e cosa invece si perde, tutti insieme? Qualcuno crede che la donna sarà libera quando avrà una vita esattamente uguale a quello dell'uomo. Ma non è così. Noi difendiamo le peculiarità e l'intimità delle donne. La gravidanza è un periodo particolarmente impegnativo ma nello stesso tempo meraviglioso e irrinunciabile. Consolida la coppia e il rapporto con il nascituro. Rischiamo inoltre di assistere ad una completa e definitiva separazione tra l'atto sessuale e la procreazione. Sempre più l'uomo rischia di allontanarsi dalle leggi della natura. Ritenete che l'utero artificiale possa mettere a rischio la salute del nascituro? Siamo a conoscenza di numerosi casi di feti morti e bambini nati con gravi malformazioni. Il tallone d'Achille dell'utero artificiale è la protezione del feto dalle infezioni. Nella gravidanza naturale la madre protegge il feto dagli agenti esterni, questa protezione viene a mancare in laboratorio. Non sono mai stati eseguiti seri studi sulla sicurezza dell'utero artificiale, probabilmente non è nell'interesse delle case farmaceutiche che investono moltissimo su queste nuove tecnologie. Non vogliono far nascere neanche il minimo dubbio alle madri, quindi sui giornali si parla solo delle complicanze della gravidanza fisiologica. Oltre tutto le donne che si avvarranno

Sapevatelo..? La rubrica delle domande a cui non avevate ancora dato risposta

da Yahoo Answers

Il singhiozzo è un fenomeno dovuto a contrazioni ripetute e involontarie del muscolo diaframma, il muscolo che si contrae durante l’inspirazione e si distende durante l’espirazione.Come mai la contrazione del diaframma, che determina il fenomeno singhiozzo, si mette in moto? Il meccanismo è dovuto ad una alterazione del nervo frenico, deputato proprio al controllo delle contrazioni del diaframma.Il nervo frenico segue un percorso molto lungo: nasce nel cervello, attraversa la zona cervicale e innerva diversi organi (il diaframma, la sottile membrana che avvolge il cuore, il fegato, lo stomaco e i reni). Se il nervo viene irritato in un punto qualsiasi del suo percorso, può conseguire un episodio di singhiozzo. Il tipico suono “hic”, che si ripete in modo ritmico e continuo per alcuni minuti, è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si conclude con una brusca chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente.Il singhiozzo deve essere considerato un fenomeno del tutto normale, che si risolve in pochi minuti, ricorrendo ai metodi di cura tradizionali elencati di seguito.Il singhiozzo occasionale, quello che dura pochi minuti, si risolve facilmente con piccoli accorgimenti facilmente attuabili. Già 2000 anni fa, il medico greco Ippocrate consigliava quello che tuttora rimane il metodo più usato ed efficace: trattenere il fiato e restare in apnea per 10-15 secondi. Questa manovra è utile perché induce il diaframma a rilassarsi e deve essere preceduta da una inspirazione profonda.Esistono numerosi altri rimedi, che pur non avendo sempre una vera e propria base scientifica, hanno dalla loro l’esperienza di generazioni; ecco i più validi:1- ingerire rapidamente acqua a piccoli sorsi, oppure metterne un sorso in bocca e spingerla violentemente nell’esofago (il tratto del tubo digerente compreso tra la gola e lo stomaco). Ciò permette di far arrivare al cervello un messaggio in grado di bloccare il singhiozzo; in alternativa si può anche deglutire un po’ di ghiaccio tritato finemente.2- favorire uno starnuto (si può usare una piuma con cui solleticare la base del naso). In questo caso si mette in azione tutta la muscolatura diaframmatica e quella

“Un rimedio efficace contro il singhiozzo?”

intercostale. Di conseguenza si dà uno scossone violento al sistema che riparte riprendendo il suo ritmo normale.3- inghiottire rapidamente un cucchiaino di zucchero: grazie alla composizione in granuli, lo zucchero scendendo attraverso l’esofago, stimola il diaframma fermandone le contrazioni.4- prendere un cucchiaino di aceto: in virtù della sua composizione acida, l’aceto determina una lieve contrazione dell’esofago, spesso sufficiente a interrompere lo spasmo del diaframma. Non bisogna, però, usarlo spesso, a causa delle sue proprietà corrosive, che potrebbero determinare lesioni alla mucosa che riveste lo stomaco.5- comprimere con le unghie degli indici un punto di agopuntura situato all’interno dei padiglioni auricolari. Si tratta della piegolina che si trova in mezzo alla conca, la zona in prossimità del condotto uditivo.6- prendere un cucchiaino di succo di limone puro: il sapore asprigno del frutto induce a trattenere il fiato per qualche secondo, favorendo la risoluzione del problema.Oltre ai sistemi usati comunemente, attorno al fenomeno “singhiozzo” sono nate le più svariate leggende. Secondo alcuni il fastidio potrebbe passare bagnando un lobo dell’orecchio con acqua o saliva; altri assicurano che basterebbe distrarre la persona.Un luogo comune, con un fondo di verità, dice che per far passare il singhiozzo possa essere utile uno spavento. La paura, infatti, come conseguenza provoca un’ulteriore contrazione del muscolo diaframma, che spesso riesce ad invertire la rotta facendo riprendere il ritmo normale di movimento al muscolo stesso. D’altra parte però, uno spavento improvviso può anche provocare il singhiozzo o addirittura accentuarlo, se

già lo si ha. Un sussulto di timore induce, infatti, a inspirare più in fretta del normale, determinando una maggior introduzione di aria nei polmoni, cosa che può facilmente scatenare il singhiozzo stesso. Vale la pena ricordare un rituale che, stando all’esperienza della maggior parte delle persone, permette di arrestare il singhiozzo: si deve sorseggiare mezzo bicchiere d’acqua bevendo dalla parte opposta del bicchiere (in pratica si deve ruotare il polso, dopo aver preso in mano il bicchiere, di circa 180 gradi); le gambe devono essere leggermente divaricate, mentre il busto è proteso in avanti.Il singhiozzo occasionale e transitorio non deve destare preoccupazione. Possono verificarsi, però, casi in cui esso è particolarmente persistente. Il fenomeno può arrivare a durare anche diverse ore o addirittura giorni, senza smettere o solo con brevissime pause. In questi casi il singhiozzo può essere determinato da:problemi agli organi interni, come per esempio una pericardite, ossia una infiammazione del pericardio (la guaina che fascia il cuore); disturbi dell’apparato digerente (reflusso gastro-esofageo, un problema per cui il contenuto dello stomaco tende a risalire verso l’alto; gastrite, ossia l’infiammazione della mucosa gastrica che riveste le pareti interne dello stomaco); alterazioni dei centri nervosi che controllano il singhiozzo: è sufficiente per esempio l’occlusione di un vaso sanguigno che nutre questi centri, perché il disturbo si manifesti. In tutte queste situazioni è opportuno consultare il proprio medico curante oppure recarsi al pronto soccorso, in modo da potersi sottoporre a esami di accertamento (consistenti principalmente in radiografia del torace, ecografia, elettrocardiogramma, risonanza magnetica).

T.Grandi

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Sommario

Quale università per quale medico?L. De Biase, G. Familiari

Nel corso dei secoli la figura del Medico è cambiata più volte: a seconda dei tempi, dei popoli, delle religioni e delle organizzazioni sociali ed economiche abbiamo avuto Medici che attingevano il loro sapere dalla Filosofia, dall’esperienza del mondo animale e vegetale, dalle Religioni, dalla Scienza come la intendiamo oggi.Mai come negli ultimi decenni le Società Civili e il Sapere Scientifico hanno chiesto cambiamenti così velocemente. Purtroppo ciò non avviene con un processo organico che congiunge riflessioni sull’epidemiologia, sulla struttura dei Sistemi Sanitari, sull’evoluzione dei sistemi educativi, sui cambiamenti socio-culturali, sull’economia, sulle scelte e politiche.Cerchiamo di riassumere quanto è avvenuto negli ultimi decenni in questo campo.Nel primo dopoguerra il Laureato In Medicina doveva acquisire competenze anche pratiche su patologie molto diversificate, dalla piccola chirurgia al parto, dalle malattie infettive alle patologie degenerative. L’aggiornamento professionale post laurea era ridotto.Col tempo abbiamo assistito ad un aumento del ruolo degli Ospedali dove venivano ricoverati i malati più gravi e quindi alcune competenze sono diventate meno essenziali per il Medico del territorio.Verso la fine degli anni ’70 la Facoltà di Medicina e Chirurgia aveva il compito di formare il Medico di Medicina Generale che doveva rispondere alla maggior parte dei problemi diagnostici e terapeutici dei cittadini

e indirizzare agli Specialisti i casi più complessi.Ciò era funzionale al Sistema Sanitario Nazionale che in quegli anni stava realizzandosi. Contemporaneamente si estendeva il ruolo delle Specializzazioni che reclamavano uno spazio sia didattico che assistenziale. Le motivazioni di questo processo sono state molteplici. Il risultato è stato una parcellizzazione del sapere, un approfondimento nello specifico campo della disciplina, modifiche della struttura didattica delle Facoltà con l’elaborazione nel tempo di più varianti della Tabella XVIII, quella che elenca le materie da insegnare. Oltre ciò vi sono state sperimentazioni didattiche che hanno cercato nuove strade a fronte di una situazione in continuo divenire.Fuori dall’Università il Sistema Sanitario Nazionale è stato ulteriormente modificato con l’introduzione di sistemi di remunerazione che hanno ulteriormente rafforzato il ruolo degli specialisti. Nello stesso tempo sono diventate

necessarie nuove conoscenze e competenze, come ad esempio quelle informatiche e di management.Lo sviluppo scientifico è stato particolarmente impetuoso nelle conoscenze di base, genetica, biologia molecolare e nelle innovazioni tecnologiche; lo spazio che materie inerenti questi temi hanno preso nell’insegnamento si è rapidamente ampliato.Il dibattito sulle caratteristiche del Medico che vogliamo formare nel Corso di Laurea in Medicina deve fare sempre i conti con ciò che chiede la Società e con ciò che il mondo Accademico e Politico, col confronto con gli studenti, propone.Il tutto si complica se vogliamo introdurre la variabile “attività professionalizzante”.Proviamo a porci dei problemi.Vogliamo formare un Medico di Medicina Generale con le caratteristiche degli anni ’70, con alcune nozioni dello scenario degli anni 2000?Dobbiamo puntare a un laureato con una grande conoscenza delle basi biologiche della Medicina o deve essere compreso nel suo Corso di studi anche un’adeguata preparazione clinica?Quale deve essere il Core Curriculum generale e delle singole aree didattiche?Quanto di ciò che insegniamo viene conservato nella memoria? Non corriamo il rischio di un sovraccarico di nozioni che mettono in secondo piano la finalità di un Corso?Il Medico neolaureato deve avere una preparazione di base e per la sua formazione clinica deve necessariamente seguire un Corso di Specializzazione, anche per la Medicina Generale?Quando uno studente deve scegliere la sua Specializzazione?Quale parte deve avere l’insegnamento alla ricerca?Come si vede i quesiti sono numerosi e coinvolgono per le risposte molte figure.Una ripresa di un dibattito su questi temi sembra urgente.

Spazio pausa studioSudoku

Cruciverba medico (da thecreativepenn.com)

DifficileFacile Medio

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Ringraziamo gli autori che con il loro articolo hanno esposto un problema di cui tutti sono a conoscenza e sul quale si è già molto parlato e discusso senza però alcun esito.Il SISM vista l’importanza dell’argomento si concentrerà sul tema per affrontare il problema da punti di vista differenti, avanzando proposte ed evidenziando i problemi e sfruttando il Bugiardino come mezzo divulgativo e come altoparlante della voce di noi studenti.Avvieremo quindi un processo di revisione della didattica universitaria con la speranza di poter rispondere alle domande poste in modo provocatorio e persuasivo.Utilizzeremo il giornalino per sviscerare il problema quindi aspettiamo le vostre impressioni, i vostri suggerimenti, annotateci i problemi o i lati positivi che avete riscontrato nella nostra facoltà e soprattutto date una vostra risposta a quelle che sono domande ancora senza risposta.

Scrivendo all’indirizzo mail [email protected]

Certamente. Grazie alla fecondazione assistita e all'utero artificiale le donne che lo desidereranno potranno ricorrere a metodi anticoncezionali irreversibili. La riproduzione diventerà sempre e comunque un atto responsabile. Previsioni sui costi? I costi iniziali sono sicuramente elevati. Dovremo creare dei centri specializzati e formare personale qualificato. Dobbiamo però anche considerare gli elevati costi della gravidanza fisiologica, con l'utero artificiale si potrà risparmiare sulle visite di controllo e sul parto. Nei paesi stranieri è un servizio coperto dal sistema sanitario nazionale locale.

dell'utero artificiale non saranno poi in grado di allattare. Vero che esistono le stimolazioni ormonali, ma una donna che ha già considerato la gravidanza un peso insopportabile perché dovrebbe poi decidere di allattare naturalmente? La Chiesa Cattolica negli ultimi decenni ha subito numerose sconfitte nel campo dei temi etici. Non c'è il rischio di un ulteriore aggravamento della crisi che sta vivendo la Chiesa nella nostra società? La Chiesa non insegue le vittorie elettorali, non è un partito politico. Essa cerca di difendere l'identità dell'uomo, anche nei periodi di maggiore crisi spirituale e sociale. La verità non può essere decisa a maggioranza.

Note:

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Sommario03 Quale università per quale medico? - L. De Biase, G. Familiari04 Sapevatelo..? - A cura di S. Lo Baido05 Schioccante silenzio rosso ciliegia - G. Abbracciavento07 Aneddotica ed Etimologie - A cura di F. Desideri e T. Grandi07 Abstract di tesi - M. Caloro, F. Desideri, A. Giuliani09 Rhazes, l’Ippocrate del mondo islamico - T. Grandi10 Scambi internazionali al Sant’Andrea - P. Sarti12 Specchietto SISM14 Chi è la riforma Gelmini? - S. Gentile15 iBugiardino - A cura di G. Abbracciavento16 Poesie Popolari - La verità G. G. Belli16 Cineforum - D. Marino17 Concorso Caso Clinico - G. Abbracciavento, G. M. Di Marzio18 Percorso d’eccellenza nella gestione delle maxi emergenze19 La salute vien mangiando - A cura di S. Lo Baido19 Le barzellette20 Una novità per la facoltà di medicina, una crescita per la società - Gruppo Disabilità21 Referendum sull’utero artificiale - T.Grandi22 Spazio pausa studio24 Contatti Utili

L’editoriale - Un nuovo inizio!

(...) ma anche un nome in controtendenza. In un paese dove regnano troppo spesso false Verità, intitolare un giornale Bugiardino può essere fuorviante, ma parzialmente proprio questo vuole essere il nostro progetto.Vogliamo cercare di unire un’informazione scientifica e accurata, degna dei paper che si trovano nelle biblioteche telematiche e su PubMed, ad un prodotto più “a misura” di studente, che possa essere facile, divertente, interessante da leggere e che trasmetta un messaggio. Al Sant’Andrea, non c’è solo studio, lezione e servizio clinico, ma ci siamo anche noi studenti, con le nostre idee, i nostri progetti, la nostra voglia di fare, le nostre proteste e la nostra energia. Tutto questo vogliamo che traspaia dalle pagine di questo giornalino, creato senza uno schema fisso per adattarsi sempre di più alle reali richieste dei lettori, che sono i primi che possono essere, e saranno interpellati ad esprimere le loro opinioni in merito agli argomenti più disparati. Parlo sempre al plurale perché mi sento parte di una grande squadra di ragazzi, studenti dal primo

S. Lo Baido

al sesto anno e specializzandi, laureati e laureandi, che nella creazione di questo primo numero hanno messo tutto loro stessi e che faranno ancor di più per il successivo. Quindi il primo ringraziamento va a loro, anche per aver sopportato e supportato tutte le mie richieste e ansie per questi intensi

tre mesi di lavori e opere straordinarie. Un secondo importante ringraziamento va a tutto il SISM Roma Sant’Andrea e soprattutto al suo incaricato locale Giuseppe Abbracciavento che per primo ha creduto in questo progetto e che mi ha sempre spronato a pensare positivo e puntare in alto.

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Il Bugiardino è appena nato, ora per crescere ha bisogno dell’aiuto di tutti.Aspettiamo i VOSTRI articoli e le VOSTRE idee per il VOSTRO giornalino... :)

Un ultimo ringraziamento importante va al nostro segretario del giornalino, Simona, che riesce ad organizzare sempre tutti gli appuntamenti nel migliore dei modi e sa sempre “leggermi nella mente”.Quindi dal mio cuore viene un augurio di una buona e serena lettura, permettendomi di citare un brano di un grandissimo autore, Daniel Pennac, che asseriva in merito alla lettura:“Il diritto di spizzicare. È la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo dove capita e di immergercisi un istante, proprio perché solo di quell’istante disponiamo. Il tempo per leggere è sempre tempo rubato, come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare. Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.” da blogspot.com

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Training Italiano di Peer Education (TIPE)Una strategia educativa rivoluzionaria che si serve di tecniche e giochi educativi utili a migliorare la comunicazione con i nostri coetanei, bagaglio prezioso per la futura pratica clinica di noi studenti di medicina....ma perché serve a noi studenti di medicina..?Il corso è finalizzato a progetti sulla prevenzione primaria nelle scuole, nelle università ...:educazione alimentare nelle scuole elementari, educazione sessuale nelle scuole medie e superiori, sensibilizzazione della popolazione su temi come l’abuso di alcol e droghe, lo stigma delle persone disabili etc.

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Soluzioni svago pausa studio

Responsabile: Simone Lo BaidoSegretario: Simona GentileEditorial Board: Federico Desideri, Francesco Cicone, Tommaso Grandi, Simone Lo Baido, Simona Gentile, Teresa SerraGraphic Designer: Simone Fiorentino ([email protected])

PER INVIARE ARTICOLI E COMMENTIRingraziamo chiunque voglia arricchire la gamma di opinioni che potranno essere lette su questo giornale. Per inviarci articoli o commenti scrivete a [email protected] materiale da voi inviato dev’essere provvisto di firma e recapito dell’autore per permetterci di contattarvi durante la stesura del prossimo numero.

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Chi siamo S.Lobaido Avere l’onore di scrivere l’Editoriale per la prima uscita di un nuovo prodotto cartaceo non è cosa da poco. È un compito immane che non ero convintissimo di potermi sobbarcare; invece siamo qui, a Marzo 2011 a presentarvi il primo numero del giornalino del Sant’Andrea.Il Bugiardino, un nome che rievoca un prodotto familiare a medici e studenti di medicina,il comune nome del Foglietto Illustrativo che si trova in tutti i medicinali e prodotti da banco.Pag. 3