doraetos manga numero 0

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Cominciamo da zero Doraetos Manga Numero 0 - Anno I Agosto 2012 M EDITAZIONI SU : O NE P IECE M ANHUA : S ONO FRA NOI ? F OCUS O N : Q UEZAL I NTERVISTA A : G IORGIO B ATTISTI Cominciamo da zero F UMETTI

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Una rivista di fumetti italiani ispirati ai "manga" giapponesi.

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Page 1: Doraetos Manga Numero 0

Cominciamo da zero

Doraetos Manga Numero 0 - Anno I

Agosto 2012

M e d i t a z i o n i s u :o n e P i e c e

M a n h u a :s o n o f r a n o i ?

f o c u s o n :Q u e z a l

i n t e r v i s t a a :G i o r G i o B at t i s t i

Cominciamo da zero

f u M e t t i

Page 2: Doraetos Manga Numero 0

Quando Davide mi propose la realizzazione di questa rivista on-line, si è avverato il sogno di una vita; ho sempre desiderato col-laborare con una rivista di questo tipo, ma mai avevo osato sperare che mi sarebbe capitata questa opportunità. Per non parlare

poi del fatto che sono stato uno dei suoi fondatori! Nonostante il caldo di questi giorni e i nostri impegni, abbiamo continuato a la-vorare per voi imperterriti. Questo numero d’anteprima è il primo frutto dei nostri sforzi congiunti e spero che vi piaccia. Considero questo progetto il più serio a cui ho partecipato finora. Stiamo cercando di essere il più professionali possibile e cercheremo di con-fermare le aspettative, le nostre e quelle dei lettori, e di raggiungere i nostri obbiettivi, sperando che non siano soltanto delle chimere.Insomma, per il futuro mi aspetto molte cose da questo progetto e dai miei soci, ma il mio più grande desiderio per il futuro è di riuscire a pubblicare i miei fumetti su questa stessa rivista e trovare degli autori non italiani con i quali collaborare. Infine mi farebbe piacere se lo staff di Doraetos si ampliasse, magari arruolando un altro grafico impaginatore, poiché il carico di lavoro non è indiffer-ente da gestire per una sola persona. Sperando di non essermi dilungato troppo, costringendovi a saltare questo mio breve editoriale, vi saluto e vi lascio alla lettura di questo numero 0.

Massimiliano Cerruti

Siamo ormai nel 2012, il terzo millennio è avviato, ma nel nostro Paese il Fumetto “Manga” non ha ancora lo spazio che merit-erebbe. Ci sono fumettisti italiani bravi anzi, bravissimi che combattono contro ingiustificati pregiudizi. Doraetos Manga nasce

proprio con il proposito di dare rilievo al lavoro di queste fantastiche persone. Uno spazio dove possano sentirsi a loro agio, con-frontarsi, sperimentare e migliorare. Sono autori che, con il loro talento, sapranno intrattenervi, divertirvi e magari anche commuovere con i loro fumetti e le loro storie. Loro hanno bisogno dell’aiuto, del sostegno e dell’entusiasmo d i tutti noi appassionatidi questo genere; la situazione nel cosiddetto “Bel Paese” deve assolutamente cam-biare. Doraetos Manga è il lavoro di tre persone, ma si sta sviluppando in tempi rapidissimi grazie anche alla collaborazione entusiasta di tanti altri: professionisti del settore, i nostri autori e i nostri affiliati. Il nostro impegno ora sarà quello di migliorare il nostro prodotto attraverso la partecipazione attiva di voi lettori. Questo numero 0 è solo un’anteprima, i contenuti sono tagliati e la grafica non è quella definitiva. Speriamo però che possa incuriosirvi e portarvi a leggere il numero 1 in us-cita a Settembre.Vi ringrazio dell’attenzione e vi auguro Buona Lettura.

Davide Strano

Cominciamo da zero

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Page 3: Doraetos Manga Numero 0

Fumetti

Articoli

• Neveeilcastellonelcuoredeldrago

• Kumo-chan,laragazzadellenuvole

• Ilcollezionistadistelle

• Ilpattodellavolpe

• StoneofFate

Pagina4

Pagina16

Pagina24

Pagina32

Pagina41

• MeditazionisuiFumetti:OnePieceparte1

• FocusOn:Quezal

• Manhua:IntroduzioneaiFumettiCinesi

• LeintervistediQuezal:Giorgio“Jojo”Battisti

• GemellaggieForum

• ContestDoraetosManga:Vincitori

• Notefinali

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Sommario

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Continua sul numero 1!

Page 13: Doraetos Manga Numero 0

La meditazione che mi accingo a fare è veramente complessa. È comples-

sa perché sto per toccare qualcosa di assimilabile al sacro e alcune delle mie opinioni potrebbero essere lette come bestemmie. È complessa anche perché mi è impossibile dare un parere defini-tivo sull’opera in questione in quanto ancora in corso in Giappone. È com-plessa perché bisogna valutare il fumet-

to per quello che è, cioè un seriale, non autoconclusivo e non destinato a “voler insegnare o mostrare qualcosa”.

Infine è complessa perché lo stile fumettistico di Oda è unico al mon-do e ci vuole una buona disposizione

mentale oltre a una minima conoscen-za delle logiche del fumetto giapponese per poterlo giudicare correttamente. O meglio, più che giudicare, vorrei dare un parere accorto dal quale magari far nascere dei confronti costruttivi. È per questo motivo che ho deciso di divide-re la mia meditazione su One Piece in più parti.

Verranno considerati i volumi dall’1 al 23 in quanto ho notato una certa linea di continuità nell’imposta-zione grafica, nello stile e nella regia, nonostante l’evoluzione. Tali riflessioni saranno valide finché non arriveranno cambiamenti sostanziali.

Doraetos Manga Agosto 2012

One Piece è il Fumetto Giapponese

più venduto e sopravvalutato degli ultimi anni

Meditazioni su:Parte 1

Il vessillo della Nave di Rufi. Certi individui l’hanno appeso in cameretta o lo svento-lano quando vanno in pedalò.

Meditazioni sui Fumetti

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Page 14: Doraetos Manga Numero 0

[…]Posso però riassumere così: One

Piece è il Fumetto Giapponese più ven-duto e sopravvalutato degli ultimi anni in Giappone (e con tutta probabilità nel Mondo).

Si tratta anche del Fumetto Giappo-

nese più famoso al mondo dopo Dra-gon Ball e può vantare un giro d’affari colossale come i giganti che di tanto in tanto Rufi & Co. incontrano sulla Rotta Maggiore.

[…]Ho iniziato a leggere One Piece solo

di recente. Inizialmente quasi lo snob-bavo; quando ho provato a vedere l’A-nime in TV mi dava estremamente fa-stidio che spesso i personaggi urlassero a squarciagola quasi senza una ragione apparente. Sfogliando gli ultimi volumi del Fumetto, invece, non apprezzavo la composizione delle tavole che genera-va oltre ad una certa confusione anche una lieve difficoltà di lettura sia dei dia-loghi sia dell’azione stessa.

[...]One Piece d’altro canto aveva an-

che un fattore grafico che mi attirava non poco: uno stile di inchiostrazio-ne piuttosto simile a quello di Dragon Ball, che apprezzo molto.

[…] La mia sorpresa cresceva di volume

in volume.Mi stavo ricredendo su molti aspet-

ti: la composizione dei primi volumi è semplice, regolare, i dialoghi hanno la giusta misura e così via. Ho scoperto inoltre che One Piece è davvero molto divertente e lo humor abbonda. Proba-bilmente sono stati proprio la comicità dei personaggi e lo stile di disegno che

Alcune vignette dei primi capitoli in cui compare Nami. A Oda non piace disegnare le orecchie. Ripete errori che si porterà per molto tempo.

Copertina del capitolo 5. Fregare la Coca-cola

al tuo amico delfino sotto un ombrellone?

Solo Oda poteva pensarlo!

Doraetos Manga Agosto 2012Meditazioni sui Fumetti

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mi hanno permesso quasi di “divorare” i volumi.

Tuttavia a poco a poco le impres-sioni negative che avevo all’inizio sono riaffiorate, e sono state confermate già prima degli eventi di Water Seven, seppure sotto una nuova luce e con la consapevolezza di come si sia arrivati a queste soluzioni.

[…]Iniziamo ora l’analisi vera e propria.

Partiamo dal fattore che, secondo me, più ci attira alla lettura di un’opera: il disegno.

Sin dai primi volumi le illustra-zioni di One Piece risultano “tutte inchiostro”, non a caso Oda ha deciso di diventare Fumettista proprio guar-dando le opere del Maestro Toriyama. È chiaro che Toriyama è il suo punto di riferimento e, come lui, anche Oda prende dal celebre Saiyuki la struttura base dell’opera, tanto che il suo lavoro si può considerare un “Saiyuki sull’Ac-qua”.

Come Xuanzang, insieme con Sun Wukong & Co. vanno verso Ovest alla ricerca di un Sutra, così Rufi e la sua ciurma vanno verso Occidente per ot-tenere l’ambito One Piece, che dopo tanti volumi ancora non è chiaro cosa sia effettivamente.

Tutto è disegnato, Oda non usa nes-sun tipo di artifizio come certi tipi di retini, di cui non si serve se non dove

Leggi l’ Articolo Completo sul Numero 1! Kaizoku-ō ni naru!

strettamente necessario, o modelli in 3D.

[…]“Odacchi” si trascina, almeno fino

alla parte da me analizzata, degli errori legati al corretto posizionamento delle orecchie.

Prendete ad esempio l’immagine in alto, già di per sé piuttosto eloquente.

In un viso regolare (visto frontal-mente) le orecchie partono all’altezza delle palpebre e finiscono sulla linea delle narici. Le orecchie di Rufi & Co., invece, non tengono conto dei canoni e si trovano in una posizione errata, evi-denziata dalle inquadrature di profilo, dall’alto e dal basso.

Articolo di Davide “Dragoon88” Strano

Doraetos Manga Agosto 2012Meditazioni sui Fumetti

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Continua sul numero 1!

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Doraetos Manga Agosto 2012Focus On

“E che è ‘sto Quetzalcoatl dal nome impronunciabile?” fu

il mio primo pensiero.Era la magica sera di Natale quando

mi arrivò la mail di Davide in cui dice-va che c’era da disegnare questa bestia mitologica: “una fusione tra un drago e un’aquila, con qualche trama maya-nizzante e/o orientaleggiante”.

Si prospettava una cosa divertente, il genere di mascotte che ogni mascot-tista sogna di realizzare da una vita (o almeno è quello che sognerei se fossi, appunto, un mascottista).

1) Faccio qualche bozza, e la fortuna vuole che il PRIMO tentativo sia quello buono. “Mai avuta così tanta fortuna” penso io, “sicuramente adesso mi capi-terà qualcosa di brutto.”

Dopo qualche settimana mi hanno

prosciugato tutti i soldi dalla Postepay, sul serio.

2) Dopo interminabili dubbi amle-tici sulla presenza di piume sulla fronte giungiamo ad avere le matite definitive, che ricalco con il tavolo luminoso su un

foglio abbastanza spesso per sostenere la china.

3) Inchiostro tutto usando un paio di pennini. Era un periodo in cui an-davo più d’accordo coi pennini che col pennello.

Approfondimenti

Focus On:

Quezal

1.

20

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Doraetos Manga Agosto 2012Focus On

4) Inizio a fare un pò di prove per il colore: mi sbizzarrisco in piena li-bertà ma inutilmente, perché alla fine è direttamente Davide che mi dà i co-lori giusti. Peccato, mi ero già un pò affezionato alla versione verde-acqua.

Per colorarlo prima scontorno il di-segno (togliendo il bianco e tenendo solo la linea) e poi faccio su un altro livello le tinte piatte usando la Matita. La Matita, a differenza del Pennello, permette di selezionare al meglio la campitura di colore con la Bacchetta magica senza perdere pixel.

Il livello con la linea rimarrà sopra tutti gli altri in modalità Normale. E

2.

3. 21

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Doraetos Manga Agosto 2012Focus On

visto che ci sono lo blocco col lucchet-to per evitare di imprecare in seguito, va là.

5) Utilizzando il Pennello e lo strumento Gradiente aggiungo delle leggere ombreggiature e vario in al-cuni punti la tonalità del piumaggio. Ma proprio dei tocchi leggeri, eh. Ad esempio ho fatto più scura la fine del-le zampe e del muso, è una cosa che mi piace fare anche nelle persone: ag-giungere un lieve rossore al naso, alle mani o sulle spalle è un buon trucco per rendere i personaggi più “vivi”.

6) Ora è arrivato il momento di fare luci e ombre nette.

OMBRE: in questo caso uso un blu scuro, le faccio con un normale Pennel-

lo con opacità e durezza al massimo, e le metto in un livello Moltiplica a opa-cità 40%.

LUCI: su un nuovo livello prendo il bianco e scelgo un Pennello partico-lare che varia l’opacità col variare della pressione della penna (è nei Pennelli predefiniti di Photoshop), in questo modo posso ottenere dei colpi di luce più morbidi.

Dopo aver fatto tutte le pennellate sulle parti più esposte alla luce metto il livello in Sovrapponi al 70% di opacità sopra gli altri livelli di colore.

7) Con lo stesso pennello con cui ho dato i colpi di luce, metto dei leggeri

4.

5.22

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Doraetos Manga Agosto 2012Focus On

5.

riflessi nelle parti in ombra. Li faccio su un livello in Colore scherma e mo-difico anche qui l’opacità per non farli troppo forti, dopotutto non c’è niente di particolare che rifletta la luce sulla parte in ombra, ma così mi sembra più equilibrato.

Aggiungo altre cosine come il rifles-so sull’occhio, una texture sulle decora-zioni di pietra/creta/qualsiasicosasia, un’ombra più scura sull’ala dietro.

E infine coloro la linea che divide il colore sul ventre per rendere più ar-monioso il cambio cromatico del piu-maggio (è la prima volta in vita mia che uso le parole “armonioso”, “cromatico” e “piumaggio”, e le ho usate addirittura nella stessa frase!).

Articolo di Gabriele Bagnoli 6.

7.

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Doraetos Manga Agosto 2012Manhua

La Cina è un “Dragone in ascesa”. È l’unica nazione al mondo che ha

mantenuto intatta una propria identità culturale per millenni.Dopo un secolo “buio” torna a far par-lare di sé, oggi viene rispettata e da ta-luni addirittura temuta.

La Cina (中国 Zhongguo, Regno di Mezzo come la chiamano i cinesi) pro-babilmente è l’altra faccia del mondo, l’unico modello culturale che per molti aspetti si può contrapporre al modello occidentale.Giorno dopo giorno abbiamo sempre più a che fare con la sua cultura. Questo incontro, progressivamente interattivo, porterà sicuramente a una evoluzione e/o a cambiamenti significativi.

La Cina, ormai fabbrica del mondo, da tempo produce anche i suoi fumetti.Come qualcuno dice ironicamente “I

cinesi sono fra noi”; pure noi possia-mo affermare che piano piano e silen-ziosamente i fumetti cinesi vengono pubblicati anche qui in Italia. I fumetti cinesi, questi ufo di carta e inchiostro, sono fra noi. Sono ancora pochi e non sempre di buon livello, ma esistono e sono in crescita.Daremo qui di seguito dei cenni sul Fumetto Cinese spiegandone le sue caratteristiche peculiari.

In cinese fumetto si dice MANHUA e si scrive con questi caratteri 漫画 (Pronuncia Mànhuà). Non è facile identificare l’esatta origi-ne del termine, ma probabilmente esso deriva dalla parola “Manga” (da notare che i caratteri usati in entrambe le lin-gue sono gli stessi).

Ci si potrebbe chiedere: i fumet-ti cinesi derivano quindi da quelli giapponesi? Non possiamo dare una risposta, poiché è una questione dav-vero complessa. Consigliamo però di provare a fare qualche ricerca persona-le sugli Emakimono e sui Lianhuantu (di cui parleremo prossimamente).

Quello che possiamo affermare è che entrambi devono sicuramente la nascita delle loro forme di fumetto anche a lavori occidentali importati dagli stranieri.

La parola “Manhua” indica general-mente tutte le forme di vignette, fumet-ti e lianhuantu.

Il lianhuantu (o lianhuanhua) sono libri illustrati con scene sequenziali prive di nuvolette accompagnate da didascalie e sono prodotti tutt’oggi.

Oggi Il mercato cinese del fumetto è diviso principalmente in due settori: “Manhua” locali e versioni cinesi di fu-

IntroduzioneaiFumettiCinesi

Manhua:Sonofranoi?

Un esempio di Lianhuanhua.

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Doraetos Manga Agosto 2012Manhua

metti giapponesi o occidentali.

Il Fumetto Cinese ha delle peculia-rità strettamente collegate al contesto sociale, politico e culturale in cui si trova e ha subito negli anni un’ evo-luzione.

Oggi i Fumetti Cinesi sono di va-rio genere e vengono pubblicati talvolta direttamente in volumetti o all’inizio di una rivista contenitore (come 龙漫少年星期天 lóngmàn shàonián xīngqītiān, Pechino).Fino agli anni del dopo Mao e, in for-ma più ridotta anche oggi, il fumetto è considerato altresì un prodotto di penetrazione ideologica per le masse o utilizzato come strumento di educa-zione a “lungo raggio”.

L’ideologia viene infusa a tutto, che sia comunista, moraleggiante o che si rifaccia agli insegnamenti dei grandi filosofi cinesi del passato. Attraver-so i fumetti per bambini, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, veniva persino insegnato lo spirito unitario, la lotta all’invasore, l’avversione verso l’estra-neo, il rispetto gerarchico e il rigetto della superstizione a favore della scien-

za moderna.In Cina il Fumetto non viene con-

siderato come un sottoprodotto cultu-rale come spesso avviene in Italia. Il Fumetto è “MEISHU ZUOPIN” (美术

作品 [měi shù zuò pǐn]), cioè “opera d’arte”, anche grazie al suo valore di-dattico; voce di questo settore è la ri-vista “Lianhuan huabao” a diffusione nazionale.

Probabilmente il fumetto in Cina gode di questa valutazione anche per

un’importante analogia con i caratteri cinesi.

Infatti un carattere non viene “let-to”, ma “inteso e/o riconosciuto” anche senza conoscerne la pronuncia, quasi come i segnali stradali per noi; il fu-metto, per mezzo dei disegni, riesce a comunicare qualcosa in maniera più veloce e intuitiva.

Caratteristiche Generali del Fumet-to Cinese:l Esistono sia “Manhua” con nuvolette sia senza nuvolette.l Maggiore presenza di didascalie.l Stili di disegno realistici o di deriva-zione “giapponese e straniera”.l Sia in bianco e nero sia a coloril Onomatopee autoctone.

Articolo di Davide “Dragoon88” Strano

Da sinistra a destra: la rivista Longman;

copertina di 玄皓战记 [Xuán hào zhàn

jì], un fumetto pubblicato su Longman;

un esempio di Fumetto Realistico Cine-

se,龙虎门 [ Lóng hǔmén ].

Anche i Fumetti Cinesi sono molto vari: si va

da quelli più semplici a quelli più realistici.

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Continua sul numero 1!

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Doraetos Manga Agosto 2012Le interviste di Quezal

Le interviste di Quezal Spazio in cui Quezal si fa gli affari degli altri

Inizialmente influenzato dai classici Disney, è cresciuto in compagnia degli anime, nel 1996 capisce che la sua strada sarà il fumetto dopo aver ricevuto in regalo una copia del manga di Sailor Moon.Nel 2005 si diploma presso il liceo artistico della sua città, nello stesso anno crea la sua prima opera, Super

Bunny Chu-Chu!, per partecipare al concorso per nuovi autori indetto dalla rivista Yatta!.Dal 2007 Super Bunny viene serializzato sulla web-magazine Mangaijin per poi essere pubblicato in versio-

ne cartacea nel 2009 dalla Cagliostro Editore.Sempre nel 2009 vede la luce il manga per bambini I viaggi di Marta e Ryuji pubblicato da Caludiana Edi-

trice, sceneggiato da Raffaele Lamorte, anche autore dei testi di Eiga Love, edito da Tozai Manga, e del capitolo pilota di Agente Speciale Lucky sulla rivista Mangaka, della Coniglio Editore.

A febbraio 2010, insieme con Raffaele Lamorte, tiene un corso a Bergamo di 3 giorni sulle forme, il mercato e la realizzazione dei manga.

A maggio 2010 inizia l’esperienza da insegnate di tecnica manga durante il Manga Day per la Venezia Co-mix. Dal 2 al 23 settembre 2010 partecipa ad un viaggio studio presso la Yoyogi Animation Gakuin di Tokyo, per approfondire e migliorare le tecniche fumettistiche.

Dal 1 al 31 ottobre 2010 torna ancora a Tokyo per mostrare i suoi lavori agli editor delle riviste Shonen JUMP, RIBON, GX Fantasy, Afternoon e molte altre.

Da novembre 2010 cura ancora una volta il corso di tecnica manga per la Venezia Comix.Nel maggio 2011 partecipa con il suo manga Yukata LOVE alla creazione della fanzine Asakusa.Da novembre a marzo 2012 tiene il corso base e avanzato alla Manga School di Venezia Comix, a marzo ha

tenuto inoltre un workshop alla Facoltà di Lingue Orientali Ca’ Foscari di Venezia. Nel 2012 inoltre collabora con Doraetos Manga con il suo lavoro Il Patto della Volpe e ricomincia i suoi corsi

alla Manga School di Venezia.

Giorgio

BattistiBiografia

“Jojo”

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Doraetos Manga Agosto 2012Le interviste di Quezal

Cosa ne pensi di chi, come te, ha uno stile di disegno molto orientaleggiante? Inoltre secondo te la situazione generale italiana come vi vede e/o come vi ha accolto? E i lettori cosa ne pensano di quello che avete già pubblicato?

Non posso che pensare bene di chi sceglie l’infuenza nipponica per creare le proprie opere, io sono uno dei tanti cresciuti durante la seconda grande invasio-ne di anime e manga avvenuta in Italia durante i primi anni Novanta.In Italia negli ultimi venti anni il fenomeno “manga” è cresciuto davvero parec-chio, nonostante le case editrici siano ancora molto, o quasi totalmente, restiee a pubblicare opere di chiara influenza giapponese, ma disegnate da noi italiani, penso che prima o poi dovranno arrendersi anche perché in altri Paesi d’Euro-pa sono già molti gli autori attivi che mostrano uno stile totalmente nippon-inspired.

Quezal

Jojo

Quezal

[...] Che ne pensi dei fumetti realizzati da più autori? Ti piacerebbe farne uno così?

Jojo

Se lo sforzo di più persone che lavorano insieme porta a qualcosa di buono... ben venga! Per quello che mi riguarda preferisco applicare il detto “chi fa da sé fa per tre!”.

Quezal

Che fai rubi le battute?

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Doraetos Manga Agosto 2012Le interviste di Quezal

Dai ti perdono...

Quezal

Quezal

Jojo

Ahaha! ...hmmm, come dico anche durante i miei corsi di fumetto, la strada non è unica, ognuno deve trovare la sua, non esiste un metodo preciso, dipende tutto dalla convinzione e dall’impegno personali. Una cosa che non deve mancare è la disponibilità al dialogo e l’apertura mentale, il “manga“ è sì arte, ma anche un lavoro e come tale ha i suoi limiti, ha le sue divisioni di ruoli, editor e autore, per esempio, e tali ruoli vanno rispettati; spesso molti non vogliono accettare, non si deve mai, e dico MAI! pensare “io sono un artista e faccio quello che voglio”, questa è la strada che porta al fallimento sicuro.

Quezal

Come ti piace lavorare? Dove lavori? E soprattutto La mamma ti nasconde i disegni quando mette in ordine?

[...] Se un ragazzo/una ragazza volesse diventare fumettista in Italia, che consigli gli/le daresti?

Jojo

Ahahah! No no mamma non tocca nulla sulla mia scrivania, lavoro in casa, più precisamente in camera mia, e non ho preferenze, mi va bene sia la notte che il giorno, la cosa fondamentale è che mentre disegno deve esserci della musica o un film di sottofondo, mi aiuta a concentrarmi.

39

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Doraetos Manga Agosto 2012Le interviste di Quezal

Il Fumettista in genere è un essere alquanto bizzarro: ha pochi, ma buoni rapporti sociali, sta spesso a casa e limita le uscite allo stretto necessario... Ti rispecchi in questo luogo comune?

Quezal

Jojo

Sì e no! Sono d’accordo per il discorso “pochi ma buoni” riguardo agli amici, non mi piace molto uscire e girare senza meta, perchè sono pigro! Ma quando lo faccio amo la gente e amo chiaccherare, faccio amicizia molto facilmente e sono molto estroverso e anche un po’ esibizionista, colpa della mia seconda natura artistica, ahah!

Poi dicono che noi ragazze siamo complicate..!

Quezal

Jojo

Ahahahaa!

Da sinistra a destra:

“Super Bunny” pubbli-

cata in monografico da

Cagliostro Editore nel

2010; “Agente Speciale

Lucky” versione chibi

pubblicato sulla rivista

Mangaka della Coniglio

Editore; “La Memoria

Della Spada”, manga

ancora inedito.40

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Leggilo sul numero 1!

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Doraetos Manga Agosto 2012Gemellaggi e Forum

Gemellaggi e ForumLa prima parte di questa rubrica è dedicata ai nostri affiliati. Daremo loro spazio per pubblicizzare le loro idee, i loro progetti, le loro iniziative e tutto ciò che è in linea con la nostra rivista.La seconda parte è dedicata invece agli articoli del nostro Forum (www.doraetosmanga.blogfree.net) e riguardano principalmente i nostri progetti e le nostre idee. Potete dirci la vostra opinione sul Forum, sul canale Facebook (www.face-book.com/pages/Doraetos-Manga/289439677759202) o mandandoci una mail a [email protected].

La notte di una dura giornataConcorso letterario indetto da ArteScritta (artescritta.deviantart.com)

Pubblichiamo di seguito i vincitori del concorso “A hard day’s night” (La notte di una dura giornata) indetto da ArteScritta. Per maggiori dettagli: http://artescritta.deviantart.com/journal/Contest-Aprile-Maggio-A-hard-day-s-night-296391215.

3° posto

Illustrazione di Stefano Fortis del Christian

Ragazzoni Studio (http://serj-o.deviantart.com)

Brancolo nella nebbia che la notte mi dona, al volante della mia nera

Camaro che non ne vuol sentir parla-re di andare in pensione. Ne accendo un’altra, l’ennesima della serata, giusto per coprire il sapore dell’alcool che ri-veste il palato, sempre meglio di quello del sangue per i colpi subiti.

So quello che pensa la gente di me, ecco un ragazzaccio dall’aria maledetta e dal fascino irresistibile.

Un miserabile fallito dalle ossa do-loranti che non conosce il limite della stupidità, dico io.

Rimbalzo per le strade in cerca di una chimera, che veste le spoglie di un parcheggio libero, illudendomi che

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità

46

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Doraetos Manga Agosto 2012Gemellaggi e Forum

questo faccia di me una persona “nor-male”, o almeno sia questa l’immagine che ne risulta.

Attiro più attenzione del sole du-rante un’ eclissi.

Fingo che la giornata appena tra-scorsa rientri nella normalità, come le altre che l’hanno preceduta. Mi sforzo di convincermi che ogni entità incon-trata per la via valga la pena d’essere vista, vissuta, capita. Anche ora che mi sfianco i polmoni nel correre verso il ri-fugio che chiamo casa, mi arrampico sui gradini delle scale, a due a due, soltanto per sentirmi un semplice uomo, con il cuore che vuole scoppiare nel petto.

Ricordo a stento l’ultima volta che ho dormito, resto immobile a scruta-re le vetrate della finestra, ripensando all’agitazione delle scorse ore. Fisso l’orizzonte della mia città, la luna che solca i tetti delle case, mi piace pensare

che quella luce, che va a proteggere le anime delle persone, nasca una volta ancora per merito mio, anche se so be-

nissimo che non è così.Mi racconto molte storie, ma so che

tutto quello che posso fare è svuotare il mare con un cucchiaino da caffè, allora la sensazione d’impotenza si riflette nel vetro che ho di fronte agli occhi e mo-stra le ferite che ho collezionato oggi sul viso.

Raccolgo la rabbia che spurga dalle viscere ed arriva ad avvelenare la mente, sfrutto il boato di un tuono per scattare ed abbattere la vetrata che insinua veri-tà nascoste, dal terrazzo osservo il cielo che piange una volta ancora e lontano dagli occhi ne individuo un altro… questa notte non sarà solo il cielo a ri-versare le sue lacrime… mi alzo in volo e lo raggiungo furioso come non mai.

Christian Ragazzoniwww.komixfantasy.deviantart.com

In alto: illustrazione di Dario Negro del Christian

Ragazzoni Studio.

A destra: illustrazione di Sarah Floris del Christian Ra-

gazzoni Studio (http://skulker87.deviantart.com)

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Doraetos Manga Agosto 2012Gemellaggi e Forum

BiografiaChristian Ragazzoni:Nasco l’1-12-1973, cresco e vivo a Sanremo.Scrivo per l’irrefrenabile pulsione che sento e per la smodata voglia di leggere qualcosa che non esiste, per cui la scrivo… per leggerla.A 4 anni, non sapendo leggere, ricostruivo le storie dei fumetti attraverso le immagini.Oggi a 38 anni, sono un vero collezionista.Ho creato (dal nulla e da solo) una fanzine amatoriale (F&M) dedicata al mondo degli anime e dei manga (autoprodotta dal ‘90 al ‘93, presente a Lucca Comics ‘92), una palestra incredi-bile per fare esperienza nel settore.Da quel format è nata SkizzoPazzo (autoprodotta dal 2004 al 2006), fanzine amatoriale creata, gestita e realizzata da Ma-nuela “Jun” Penna (http://heledwen.deviantart.com) e da me, finestra sul mondo del fumetto professionale, dedicata anche agli esordienti con articoli, rubriche e fumetti brevi. Abbiamo avuto un certo successo anche in rete.Poi ho iniziato a scrivere più seriamente dedicandomi al Pro-getto MalaMente, che potete trovare qui:http://komixefantasy.deviantart.com/art/Progetto-MalaMen-te-Stralcio1-166633451...e ad altri progetti.Nel 2008, con la collaborazione di Manuela Penna nasce il personaggio umoristico di Mimmob, le cui stri-sce vengono pubblicate sul settimanale Sanremese Eco della Riviera, all’interno della rubrica sul mondo del fumetto “Arte d’estate”. Dopo aver conosciuto DeviantArt nel 2010, l’anno seguente, insieme con Alba e Andrea, abbiamo creato #ArteScritta che ha saputo imporsi tra gli scrittori italiani su DA per i contest di riconosciuta qualità. Sono sempre alla ricerca di nuovi collaboratori per creare qualcosa che possa stuzzi-care la mia/vostra fantasia. Lo scorso giugno ho fondato il CRS - Christian Ragazzoni Studio, al momento composto da dieci disegnatori che realizzano concept d’illustrazioni, partecipazione a vari contest, fumetti

e progetti vari. Lo staff è composto da: Antonio Russo, Dario Negro, Elena Ferroli, Manuela “Jun” Penna, MetaMolecola, Mirco Cabbia, Sarah Flo-ris, Sonia Viganò, Stefano Carnicelli, Stefano For-tis e ovviamente il sottoscritto.Contatti:komixefantasy.deviantart.comkomixefantasy@[email protected]

In alto: illustrazione di Stefano Carnicelli del Christian Ragazzoni

Studio (http://cagnaccio87.deviantart.com)

A sinistra: illustrazione di Elena Ferroli del Christian Ragazzoni

Studio (http://aprho.deviantart.com)

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2° postoLa notte di X

Alle nove di sera X era già stata mandata a letto.

Stringeva il suo orsacchiotto e stava cominciando a succhiarsi il pollice nel dormiveglia, quando sentì il rumore del cancello che si apriva e la macchina di suo padre entrare nel vicolo di casa. Quando i suoi genitori cominciarono a parlare tra loro X era già sgattaiolata fuori dalla sua camera e si era appostata sulla cima delle scale. Con il pollice in bocca e i capelli scompigliati, rabbrividì posando i suoi piedi nudi sul marmo freddo.

“Oggi è stata davvero una dura gior-nata”, sentì provenire dalla voce barito-nale del padre.

“E guarda, sono arrivate le bollet-te di luce e gas. Dovremmo rientrarci questo mese, con tutti gli straordinari che ho fatto.”

X, dall’alto delle scale, nascosta dall’ombra, annuiva. Gli straordinari dovevano essere quando tornava tardi la notte.

Eccola la voce acuta e squillante del-la madre, “C’era così tanto caos oggi al tribunale, ho anche dovuto parlare con una televisione inglese e lo sai quanto me la cavo male con le lingue, ero così tesa.”

X, empaticamente, fece una faccia contrita, pronta a vivere sulla sua pelle gli spasmi emotivi e tesi di sua madre.

Qualche secondo dopo eccola schizzare di nuovo a letto, intimorita dai passi del padre che stava salendo al piano di sopra. Fece in tempo ad assumere un viso angelico da bambi-na che dorme serenamente già da ore quando suo padre entrò nella stanza e prese a rimboccarle le coperte, infilan-do il lenzuolo sotto il materasso e rin-

chiudendola in un bozzolo di coperte e lenzuola profumate, da cui sarebbe riuscita a uscire con difficoltà solamen-te la mattina successiva.

Quando il padre scese disse alla mo-glie quanto X fosse fortunata, quanto sarebbe stato bello tornare all’età in cui le massime preoccupazioni erano gio-care con gli amici dell’asilo, passare le

ore a colorare facendo un disegno -e oh, guardate che carino quello che ha fatto oggi, è una foresta? Passami quella calamita, lo attacco sul frigorifero as-sieme agli altri- e addormentarsi prima ancora che i genitori tornassero a casa per cenare.

Intanto X, stretta stretta nel suo bozzolo di seta, sollevò l’indice di una

Illustrazione di Elena Ferroli del Christian Ragazzoni Studio (http://aprho.deviantart.com)

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mano e lo fece scontrare con quello dell’altra mano, in una lotta serrata all’ultimo sangue. Le guance paffute diventarono color porpora mentre as-sistevano al tafferuglio tra i polpastrelli. Non aveva nessuno con cui giocare.

Le sue giornate trascorrevano iden-tiche le une alle altre; iniziavano tutte con il latte caldo, troppo caldo, bollen-te, da ingurgitare in fretta e furia per non arrivare all’asilo in ritardo.

“Se lo getto adesso che nessuno mi vede, allora nessuno mi avrà visto”, pensava sempre prima di sporcarsi di latte solo il contorno della bocca riu-

scendo così ad eludere gli attenti con-trolli della sua sorvegliante (una donna tozza, con i baffi, baffi ispidi, quasi una barba pungente, una persona a metà tra la sua mamma e il suo papà e che bello doveva essere trovarsi a metà tra una cosa e un’altra).

Quella mattina la donna con i baffi le si era avvicinata e, infilando di pre-potenza nel suo pugno chiuso cinque euro, la spinse a tastare un po’ d’indi-pendenza, di sana indipendenza, an-dando a comprarsi il panino da sola.

“Non so se ce la farò. Mi ripeti cosa devo dire?”

“Un panino con la mortadella. Vuoi la mortadella, vero?”

Cenni frettolosi con il capo, “Sì, al-lora entro e dico che voglio il panino con la mortadella. Devo dire altro?”

L’espressione paffuta era un po’ tesa e allora la signora dei baffi la buttò nella mischia e, senza darle modo di ripensarci, la spinse dentro la bottega chiudendosi la porta alle spalle, con un flebile: “Rispetta la fila!”

X, ancora sulla porta, fece risuonare la sua voce bianca sopra il frastuono delle massaie: “Ciao, mi chiamo X, un panino con la mortadella.”

Una signora accanto a lei la ammonì, “Bambina, devi aspettare il tuo turno. Vedi? C’è la nonnina in fila prima di te.”

X prontamente andò accanto alla nonnina e infilò la sua mano sudatic-cia in quella rugosa dell’anziana che, stupita, la fissò con aria tra il divertito e l’incuriosito.

“Quando noi siamo in fila all’asilo, dobbiamo tenerci per mano. Non avevo capito che questa fosse una fila, altri-menti sarei venuta subito.”

Ah, quante regole esistevano! E come poteva impararle tutte? Potevano esserci così tanti imprevisti. Era tan-to stanca, quell’avventura l’aveva così debilitata che si concesse un morso al panino prima di riporlo nello zaino.

Tra le sue coperte X ripensava a quel panino, con la pancia che borbottava un po’.

Fece per girarsi quando con il pie-dino le sembrò di toccare qualcosa sotto le coperte. Si immobilizzò. Atte-se qualche istante e, con cautela, ripas-sò il piede dove le era parso di sentire una presenza estranea; se mai questa ci fosse stata, era sparita. Ma no, non era sparita, si era sicuramente spostata.

Potevano essere un sacco di cose,

Illustrazione di Sonia Viganò del Christian Raga-

zzoni Studio (http://aynos.deviantart.com)

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ma più di tutte uno scorpione. Magari adesso stava risalendo tutto il materas-so sino ad arrivare al suo viso e cos’era questa cosa che aveva appena sentito muoversi tra i capelli? Che lo scorpio-ne fosse già arrivato sino lì? Proteggiti la gola, pensò, proteggiti la gola, come hai visto fare in quel film. Rimase così, rannicchiata e tremante con le mani attorno alla gola per sbarrare la strada al temibile animale.

Aveva disegnato una foresta piena zeppa di animali proprio quel pome-riggio, all’asilo. Aveva impugnato il pastello nero, spuntato, e aveva dise-gnato dei cani, degli elefanti, delle tigri e tutti erano neri e grigi e avevano sei zampe. Poi aveva preso il marrone e il verde e aveva fatto degli alberi alti tanto quanto le margheritine gialle; per ultimo, con il pastello blu, aveva inciso sul foglio delle righe orizzontali e tra-sversali, per fare prima e colorare più in fretta. La maestra le prese il foglio e con la penna appuntò qualcosa su una cartella. X non sapeva leggere, ma dal-la faccia della maestra si vedeva come non fosse soddisfatta del suo lavoro. Chissà perché.

“X, perché gli animali hanno sei zampe? Non hai mai visto un cane o un gatto? Quante zampe hanno?”

“Ne hanno di meno, però così è me-

glio, no? Se io avessi una gamba in più, non cadrei così spesso.”

“Ma questi animali non esistono, non è la Natura.”

“Io li ho visti, sìsì.”“Dove?”“Disegnati, quando il mio papà va a

mettere la benzina alla macchina. L’a-nimale di quel posto ha sei zampe. E a me piace.”

La maestra finì la sua valutazione scuotendo la testa, le diede il suo suc-co e poi passò oltre, sorridendo ad una

Claudia Puddu:Nasce nel 1989 a Cagliari. Dopo il diploma al liceo scientifico decide di coltivare la sua passione per l’inglese, iscrivendosi alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ca-gliari, dove alimenterà anche il suo interesse per l’Oriente con lo studio della lingua araba. Ha all’attivo un corso di giornalismo con il giornalista Giacomo Mameli e un laboratorio di scrittura creativa con il saggista, giornalista e critico letterario, Filippo La Porta. Dall’estate 2011 ha iniziato a pubblicare sul web i suoi racconti brevi sotto lo pseudonimo di EvaVsEva. Il primo contest a cui ha partecipato, indet-to da Arte Scritta e intitolato “A hard day’s night”, è stato quello che l’ha vista arrivare al secondo posto. Parallelamente è nata una collaborazione volta alla sperimentazione e allo scontro produttivo di vari mezzi espressivi, con l’artista Nicole Cerro-ne. Il progetto ha partecipato con un’anteprima all’ultima edizione della Biennale di Viterbo.

Biografia

bambina mingherlina che aveva dise-gnato una casa grande con il comigno-lo e gli adulti più piccoli della casa e i bambini più piccoli degli adulti.

Come si sentiva inadeguata, all’asilo.Ed ora eccola, ad attendere l’arrivo

di uno scorpione fornito di almeno sei pungiglioni.

Da quante ore era sveglia? Aveva sen-tito i suoi genitori coricarsi e ora il loro russare arrivava sino alla sua camera.

Quanto doveva essere bello diven-tare adulti e coraggiosi senza paura di niente durante la notte. Di notte loro si preoccupavano solamente di dormire e riposare. Sembrava così semplice. Loro chiudevano semplicemente gli occhi, senza indugi, e allora anche X ci provò.

Chiuse gli occhi. Ma dopo qualche secondo sentì uno

scricchiolìo, spalancò gli occhi e vide come un’ombra accanto alla finestra.

Eccolo, il mostro era arrivato.

Claudia Pudduwww.evavseva.deviantart.com

Illustrazione di Elena Ferroli del Christian Raga-

zzoni Studio (http://aprho.deviantart.com)

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1° postoLa notte di una dura

giornata

«Il tuo cane ha una predilezio-ne per la tua gamba, non fa

che pisciarci addosso»«Dimmi qualcosa che non so...» «Viene pagato dal capo ben die-

ci bottoni per ogni pisciata che ti fa addosso» mi voltai con una faccia sconcertata, a metà tra un bufalo sen-za bufala e un corvo che gracchiando riesce solo a nitrire. Albuquerque non sapeva una mazza di quello che voleva il capo.

«Stai scherzando?»«No... – disse con la serietà di un

macaco che si gratta il sedere – ho visto il capo che gli faceva i compli-menti per la qualità della sua piscia».

Abbassai lo sguardo sui miei pan-taloni bianchi. Effettivamente dovevo ammettere che il piscio del mio cane era di una qualità straordinaria; ave-vo sempre sospettato che non fosse, come si dice, un bastardo normale, ma la sua piscia aveva un odore tanto penetrante che a momenti avrei pen-sato ad un’unica conclusione.

«Quello è il figlio di una gatta sgualdrina e di un cane superdota-to...»

«Puoi scommetterci Wuqi» si mise le mani in tasca a proseguì il suo cam-mino. Albuquerque ha sempre cam-minato come un malato di mente storpio, ma non gliene ho mai fatto un dramma, in fondo io avevo il di-sperato bisogno di bottoni e nessuno me ne aveva mai fatto un dramma. Non ho mai compreso perché si di-cesse così.

«Tu lo sai Albuq?» gli chiesi, vol-tandomi verso di lui.

«Che cosa? Perché le persone usano

fare drammi di qualcosa che non lo è?»«Certo che no, pezzo di idiota!

– lo fissai accigliato – a che razza di tramonto siamo arrivati oggi?» Al-buquerque alzò lo sguardo verso il cielo e notò la colorazione erculea di questo.

«Credo che a breve si vedranno le colonne...» sbuffai pesantemente. Era quasi ora delle colonne.

Una scervellata in quel momento ci fermò per strada, mezza andata già a quell’ora ormai della sera.

«Agenti, agenti!» avrei voluto strangolarla.

«Innanzitutto “a gente” semmai... che cosa vuole dalla gente?» quella si mise a cinguettare manco fosse stata rinchiusa in una cassa a riposare.

«Grazie al cielo! Il mio bam-bino s’è mangiato i l mio oc-chio ed è sparito» Albuq scrol-lò le spalle, sgranando gli occhi.

«Perdinci Bacco!» «Puoi dirlo forte Albuq... soprat-

tutto Bacco! Quanto ha bevuto signo-ra? Si sente la puzza dolciastra fino all’altro distretto!» la fissai scocciato.

«Lei è vestito di bianco... per pia-cere, mi aiuti a trovare il mio bambi-no, non ho occhi di riserva!»

«Signora... non ha bisogno di oc-chi per sentire la cornacchia cantare la sua ora – intervenni, prima che Albuquerque potesse di nuovo imi-tare la mia voce e rispondere al mio posto con i suoi grandi interventi alla Marylin Monroe, sollevando la gonna di pizzo e mostrando il ciondolame a tutti – si sentono ovunque quelle cose striscianti che le saltano addos-so come se fossero vermi in piena fe-sta... oh... ma forse sono vermi? Dico male signora? – la vecchia impallidì di colpo – Su... su... non faccia così... in fondo io sono l’unico qui che veste di bianco e non mi sembra mica corretto che lei si metta a sbiadire per farmi

piacere, cara la mia Signora... ora mi dica... quanti anni ha il vostro picco-lo?» domandai, cercando d’essere gen-tile, sebbene le mie braccia fossero un po’ costrette in quel momento. Se non avessi avuto il mio autocontrollo pro-digiosamente bianco, di certo le sarei balzato addosso in me che non si dica.

«Sette anni...»«Sette anni... come Folk» Folk era

mio figlio e l’avevo chiamato così per-ché quand’era nato avevo appena fini-to di ascoltare Comfortably Numb dei Pink Floyd. Un nome azzeccatissimo.

Provai un attimo di pena per quel-la donna, in fondo suo figlio era spa-rito... e il suo occhio pure.

«Lasciate la vostra deposizione al mio collega...» Albuq mi fissò scon-certato.

«Ma... Wuqi!» lo guardai con la decisione di un porcospino pelato pronto a darsi al circo.

«Niente ma... Albuq... io lascio, mollo tutto... ho bisogno di passa-re un po’ più di tempo con la mia famiglia e questa graziosa scer-vellata di quartiere me lo ha fatto appena capire» Albuquerque ave-va uno sguardo sempre più scon-certato e palesemente scioccato.

«Ma... ma... ma... Wiqu... noi ci siamo tanto divertiti in questi anni, come farò senza la puzza di piscio del tuo cane?» scossi il capo, guardando prima lui, poi la signora senza un oc-chio.

«Fatti uno shampoo in una latrina Albuq... non dimenticarmi...» detto ciò mi voltai e cominciai a camminare verso casa. Non mi andava di vedere il mio vecchio amico in lacrime, me lo sentivo stretto stretto nella mia divisa, e non volevo che uscisse fuori tanto facilmente. Mi dispiacevo per lui, ma non avevo proprio più tempo. Sentivo di dovermi occupare di più di Folk, dei suoi occhi, prima che anche lui

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Illustrazione di Mirco Cabbia del Christian Ragazzoni Studio (http://sciamano240.deviantart.com)53

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cercasse di mangiare il mio, come atto di ribellione adolescenziale.

Sulla strada di casa venni affian-cato dai miei due agenti in incognito, alla perenne ricerca dei miei bottoni, non quelli del mio cane, quelli poteva tenerseli quel piscione cosmico.

Per la prima volta durante tutto il giorno... sorrisi, fissando prima l’uno e poi l’altro, senza aver alcun timo-re. In fondo erano pur sempre i miei agenti, per quanto mastodontici che fossero.

«Allora... avete trovato i miei bot-toni?» chiesi loro, fissandoli con aria speranzosa.

«Certo... li abbiamo trovati...» dis-se il primo con un sorriso soddisfatto.

«Non è stato facile, ma alla fine avrai i tuoi bottoni... sei contento?» beh... contento sarebbe stato una pa-rola fin troppo piccola per definire il mio stato d’animo in quel momento. Contento non avrebbe potuto mai es-sere davvero felice. Contento si sareb-be limitato ad un sorrisone, a qualche effusione, ad una piccola pacca sulla spalla dei due. No... Contento non po-tevo essere io. Io ero Straordinario. E come Straordinario avrei voluto ab-bracciare, baciare e insinuarmi dentro le mie guardie del corpo per il dono da loro fatto a me. Li avrei fatti go-dere a tal punto che avrebbero capito la differenza tra Contento e me... lo Straordinario.

Avete presente... quando potete ri-abbracciare vostro figlio dopo tanto tempo? I bottoni... mi servivano solo quei bottoni e finalmente avrei potu-to dire a Folk quanto l’avevo amato per tutto quel tempo, quanto ero stato davvero troppo, troppo comfortably numb nei suoi confronti e quanto in-vece ora non avevo più nulla di quel comfortably numb. Finalmente l’avrei stretto fra le mie braccia, l’avrei cul-lato con dolcezza e gli avrei detto il

perché si chiamava Folk. Avrei potuto farlo... tutto grazie a quei bottoni.

Ma mi trattenni... trattenni i miei istinti perché sapevo che le mie guar-die del corpo non avrebbero gradito. Gente seria loro... mica come me... Straordinario.

Mi avvicinai alla porta di casa e lasciai che le mie guardie del corpo aprissero per me, sempre efficienti e poco rumorosi, perfetti insomma. Mi scortarono nell’anticamera, fino al bel salottino dalle pareti semplici, ma dal gusto molto raffinato, avrei detto qua-si minimalista.

Mi guardai in giro e non notai Folk nei dintorni. Gli avrei dato più tardi la splendida notizia, intanto mi sarei goduto della buona televisione.

Il mio sedere si sedette finalmente sulla comoda seduta del mio salottino e d’improvviso la mia televisione, dal gigantesco schermo, si accese, mo-strandomi i volti delle persone che avevo sempre amato: mia moglie, mia madre e mio padre e sotto di loro... beh... sotto di loro mio figlio.

«FOLK!» urlai verso di lui, e que-sto ebbe un fremito, guardandomi come si guarda un alieno tuffatosi in un vulcano, credendolo una sorgente termale per extraterrestri.

«Folk! Sei in televisione! – gli sorrisi con tenerezza, mentre le due guardie del corpo si accostavano a me come loro solito, vigilando sulla mia salute e sulla mia persona – come... come hai fatto ad andare in televi-sione? Hai vinto qualche concorso vero? Di’ la verità! Mentre il babbo non guardava, il mio ometto si è mes-so all’opera e ha realizzato qualcosa di straordinario come... mmmmh... un’anatra a razzo! Dimmi Folk... hai realizzato un’anatra a razzo, non è vero? La fai vedere a papà? Dai... fagli vedere la tua bellissima anatra a raz-zo!» ma Folk non mi rispose e conti-

nuò a guardarmi dallo schermo della televisione, con gli occhietti verdi di papà e lo sguardo triste.

«Folk... – mi ero accorto solo al-lora di quella tristezza che veleggiava negli occhi di tutti i presenti nell’enor-me televisione, tutta quella tristezza con cui mi fissavano – Folk... tesoro... perché mi guardi così? Sei arrabbia-to con papà? Sei arrabbiato con papà perché non ha potuto passare del tem-po con te? Piccolo... papà ti promette che ora avrà davvero tanto tempo per te... Folk...» lo fissai, ma di nuovo non mi rispose e anzi, i suoi occhi si riem-pirono di lacrime.

«No... piccolo non piangere! Papà te lo promette, papà ti promette che giocherà per sempre con te, con la tua papera a razzo, va bene? Non piangere Folk, parlami... ti prego parlami...» e di nuovo non ottenni risposta, tanto che la mia immutabile pazienza, ebbe un colpo decisamente madornale al quale non riuscii a resistere.

«CAZZO PARLAMI!» urlai, cer-cando di alzarmi dalla sedia, ma le mie due guardie del corpo me lo im-pedirono, piazzandosi davanti a me e prendendomi per le braccia.

«Che cazzo state facendo?! Lasciate-mi! Voglio parlare con mio figlio! Vo-glio vederlo! Dov’è?! Dov’è mio figlio?! Perché è in televisione? Folk! Folk! Mi senti?! MI SENTI?! PARLAMI!» cercai di divincolarmi inutilmente dalla presa delle mie due guardie del corpo, che mi riportarono a sedere e in qualche modo bloccarono le mie mani ai braccioli del-la poltrona, impedendomi di muoverle.

«No! Perché?! Perché?! – gridai, accorgendomi di avere anche i piedi bloccati e fissando in alternanza le due mie guardie del corpo, che sem-bravano insensibili ad ogni mio urlo – Che cosa vuol dire questo? FOLK!» tornai a fissare mio figlio e i miei fa-migliari.

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«È per quello vero?! E’ perché ho dato fuoco a quella casa vero? Tesoro è per quello che non mi parli? E’ per quello?» le lacrime cominciarono a scorrere anche sul mio viso, perché l’indifferenza del mio figlioletto faceva più male delle prese che sentivo ai miei polsi e alle mie caviglie, prese di ferro, ferro vero che stringeva il mio cuore.

«Ti prego... parlami...» piagnuco-lai, mentre una delle mie guardie del corpo mi passava una pezza bagnata sul volto, togliendomi le lacrime e rinfrescandomi il volto.

«Ti prego... Folk... avevo trovato i bottoni... avevo trovato i bottoni per togliermi la camicia... ti ricordi? La ca-micia che teneva intrappolato le braccia di papà...» scossi il capo con violenza.

«Papà aveva trovato i bottoni per togliersela... per abbracciarti, picco-lo mio... perché... perché non parli a papà?» guardai mia moglie con un’e-spressione disperata e deglutii con

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BiografiaMassimo Gandola:L’idea di scrivere qualcosa su di me mi ha creato qualche difficoltà. Scrivo racconti di decine di pagine e mi blocco davanti a una semplice biografia. Sono nato ormai vent’anni fa, ma mi sento ancora un bambino.Tra le mie tante passioni la scrittura è quella che più delle altre si è sviluppata fin dalla prima infanzia. Imparavo a leggere e scrivere e a poco a poco venivo affascinato dalla forza di quei semplici segnetti sulla carta, ero come ipnotizzato dalla concretezza che potessero avere nel mondo reale. Nonostante il mio grande interesse non avevo considerato la scrittura come una valida opportunità nella vita. Da piccolo volevo fare il paleontologo, mi piacevano i dinosauri... a quale bimbetto iperattivo non piacciono i dinosauri, specialmente se sua madre gli compra tutte le settimane la collezione completa de “La Preistoria”? Alla scuola media ho capito che la scienza non faceva per me, ma che ero piuttosto appassionato alla musica, all’arte e alla scrittura. Desideravo fare il fumettista, ma non avevo nessuna attitudine, il liceo artistico mi insegnò soltanto che avevo sbagliato la scelta delle superiori. Durante un viaggio in Lettonia capii finalmente cosa sapevo fare piuttosto bene: fantasticare e sognare. Ripresi tutti i miei scritti infantili, le mie idee poetiche da fanciullino e cominciai a scrivere con l’intento di realizzare un sogno: pubblicare il mio primo libro fantasy. Ora penso già al secondo.La mia vita continua tra arte, musica e scrittura; i miei studi proseguono, spero di entrare alla Facoltà di Psico-logia. Per mia fortuna ho molti amici che sostengono le mie passioni e i miei sogni. Se sono riuscito a scrivere questa breve biografia, devo ammettere che è anche merito di DeviantArt. Non so cosa mi riserverà il futuro, ma fin quando avrò i miei sogni da fanciullo e il supporto delle persone che ho vicino, credo tutto sia possibile, diventare uno scrittore e perché no... diventare il paleontologo dei miei sogni.

forza. La vidi sussurrare qualcosa nelle orecchie del nostro bambino piangente e poi... assieme a lui...

Si voltò, dandomi le spalle.Tutti si voltarono e mi diedero le

spalle, e allora capii.Capii che quella mia giornata di

duro lavoro, quella serata folle, il mio licenziamento... beh... erano valsi... erano valsi quella scena.

La scena di veder mio figlio met-tere le mani sullo schermo della tv, guardandomi piangente, ignorando il fare di mia moglie e degli altri miei parenti. No... mio figlio mi voleva guardare, Folk voleva abbracciarmi, come io volevo abbracciare lui.

Sorrisi e capii che quella notte avrei dormito sogni tranquilli, in at-tesa del mattino dopo, quando avrei potuto abbracciare il mio caro bam-bino.

«Papà... ti vuole bene...»Poi la scossa partì e in pochi se-

condi fu il buio più totale.Loro non avevano capito, non

avevano compreso quanto fosse im-portante essere felici. Solo io e il mio bambino lo sapevamo, solo io e il mio bambino ne eravamo consapevoli.

Non c’era nulla che ci potesse im-pedire di essere felici, non la sedia elettrica, non la follia, non i crimini che avevo commesso.

Noi eravamo entrambi felici, per-ché io sono Straordinario e il mio cane viene pagato per pisciarmi ad-dosso.

Massimo Gandolawww.raphaelangel.deviantart.com

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Articoli del Forum

Proposte e idee di Doraetos Manga

Light Novel

Il Light Novel (ライトノベル raito noberu) è un tipo di romanzo illu-

strato giapponese. Il criterio di stesura del testo è del tutto simile a quella di un romanzo, tuttavia sono presenti numerose illustrazioni create dagli scrittori stessi o, più spesso, da un cha-racter designer, talvolta anche da un mecha designer. Il termine Light No-vel è una wasei-eigo, ossia un’ espres-sione giapponese che segue la costru-zione della lingua inglese. Light novel viene spesso abbreviato come ranobe (ラノベ ranobe) o rainobe (ライノベ rainobe).

Questi romanzi illustrati sono da considerarsi opere in prosa, pensate soprattutto per adolescenti o per un

pubblico giovanile. Ultimamente mol-ti di questi lavori hanno ispirato diver-si fumetti giapponesi o serie animate

Nei Light Novel è possibile ritrova-re qualunque genere letterario, dalla fantascienza al fantasy, dal poliziesco al romanzo rosa.

Come spesso accade in Giappone, queste opere vengono inizialmente pub-blicate su riviste specializzate in roman-zi e letteratura, come Gekkan Dragon Magazine,The Sneaker, Dengeki hp, Comptiq e Dengeki G’s Magazine. Un esempio di Light Novel è “The Slayers”.

Negli ultimi anni si è assistito a un incredibile aumento delle vendite e della popolarità dei Light Novel, i qua-li sono riusciti persino ad essere pub-blicati fuori dal territorio nazionale, riscuotendo successo anche in Corea del Sud, Taiwan, Stati Uniti.

Recentemente, grazie all’editore Jpop, anche in Italia sono stati pubblicati i pri-mi Light Novel: “La Malinconia di Ha-ruhi Suzumiya” e “Welcome to NHK”.

Avevo in mente di pubblicare dei

Light Novel già ai tempi di Mangaijin (2006-2007 circa).

Come ho accennato sul video di presentazione del nostro canale You-Tube (www.youtube.com/user/Dora-etosMangaChannel), il problema di molti “mangaka” italiani è non riusci-re a stare al passo con le scadenze, sia-no essere settimanali o mensili.

Secondo me per risolvere questo problema quei disegnatori, che non reggono il ritmo di pubblicazione di opere totalmente illustrate, potrebbe-ro dedicarsi alle poche illustrazioni dei Light Novel.

Un altro problema è quello della qualità delle storie di alcuni fumettisti: sconclusionate, a volte poco originali, con qualche stereotipo, e spesso trop-po influenzate da altri fumetti, ecc.

Certi autori, secondo me, dovreb-bero dedicarsi al disegno e non alla scrittura. Vorrei inoltre evidenziare la scarsa collaborazione tra disegnatori e sceneggiatori.

Aggiungendo ai progetti di Dora-etos Manga la pubblicazione di Light Novel ho voluto invitare gli autori italiani a sperimentare questa nuova

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forma di letteratura, direttamente im-portata dal Giappone, e i disegnatori a cimentarsi in lavori più consoni ai loro ritmi.

L’intenzione non è quella di emulare in tutto e per tutto le modalità di pubbli-cazione giapponese, ma piuttosto di adat-tarla; tenendo comunque presente che i Light Novel in Giappone sono rivolti pre-valentemente ad un pubblico giovane, non è da escludersi un altro tipo di target.

Inoltre vorrei proporre di non li-mitarsi a racconti in prosa e di provare anche poesie illustrate.

Infine suggerisco di sperimentare incroci più arditi, sui quali mi sto già cimentando da un anno a questa parte, come ad esempio quello tra racconto e fumetto, già presente sul mercato, ma ancora troppo semplice e poco ricercato.

Videofumetti

Il Videofumetto o, in inglese, Motion Comic è un prodotto multimediale

che unisce il fumetto all’animazione.Il primo esempio di Videofumet-

to uscì nel 2001 col titolo “Broken Saint”; lo potete trovare al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=ymRtTcBXFyM

Da allora le sperimentazioni sono state numerose.

Vi rimando ad un notevole esem-pio presentein Metal Gear Peace Walker: http://www.youtube.com/watch?v=gFM4x4o359o

Altri esperimenti sono andati ol-tre, tuttavia alcuni sono sfociati nell’a-nimazione, perdendo il loro carattere originario.

I Videofumetti che intendiamo pubblicare sul nostro canale YouTube (www.youtube.com/user/Doraeto-sMangaChannel) dovranno essere, ap-punto, ibridi.

La produzione di Videofumetti, oltre a permettere nuove sperimen-

tazioni, di fatto potrà dare luogo nel prossimo futuro a sinergie molto inte-ressanti tra disegnatori, sceneggiatori, animatori, fandubber, rumoristi e al-tre figure.

Catalogo Fujap / ”Mangaka” Italiani

“Fujap” è un nostro neologismo, un’abbreviazione per intendere

i fumettisti italiani che hanno avuto influenze dai “manga”.

Quello che Doraetos Manga vu-ole creare è un “catalogo” online (sulla nostra pagina Facebook; www.facebook.com/pages/Doraetos-Man-ga/289439677759202 ) di tutti questi illustratori, professionisti e non.

Per partecipare inviate un’email a [email protected]

I criteri da seguire sono i seguen-ti: è permessa una sola illustrazione per artista, essa deve rappresentarvi al meglio sotto ogni punto di vista; consigliamo di creare un’immagine completa con uno sfondo e almeno un personaggio; le immagini dovranno essere in formato jpg, png o tiff (ri-soluzione consigliata: 300 dpi), in bi-anco e nero o a colori e di dimensioni non superiori a 1000 x 1000 pixel.

Sono accettare FanArt, ma prefe-riamo personaggi originali da voi in-ventati.

Altre idee

Audiofumetti: gli audiofumetti, genere di cui possia-mo considerarci i creatori, letture di fumetti per non vedenti.

Fumetti co-creati: una possibile sinergia tra gli autori di Doraetos Manga e i lettori per creare una storia “di tutti”.Schizzi d’informazione:

prendendo spunto dal recente feno-meno del Graphic Journalism, unione di fumetto e giornalismo, proponiamo gli schizzi d’ informazione, una ver-sione meno “professionale” (per cre-are graphic journals è necessaria una certa competenza sia nel disegno che nel giornalismo) e più veloce per tra-smettere notizie visive.

Trasposizione di opere letterarie italiane: trasformare in fumetto alcune opere che la nostra letteratura ci offre sareb-be divertente e interessante; si potreb-bero anche creare storie originali con personaggi già esistenti.

Sogni ed incubi: sarebbe intrigante provare a disegnare un fumetto basato sui sogni che abbia-mo avuto... chissà cosa ne uscirebbe fuori!

Strisce umoristiche: …perché no?

Articoli di Davide “Dragoo88” Strano

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Doraetos Manga Agosto 2012Contest

Il primo contest di Doraetos Manga

I vincitori

A pochi giorni dall’uscita del numero 0, il 7 agosto, si è concluso il primo concorso indetto da Doraetos Manga.

Il concorso è stato suddiviso in due categorie: Disegno e Scrittura.La prima categoria prevedeva la realizzazione di un’illustrazione della nostra mascotte, Quezal, in forma ragazza, drago

o entrambe. La seconda, invece, invitava a comporre uno scritto su cosa sono e cosa rappresentano i “manga”.La votazione della categoria Disegno è avvenuta tramite Giuria Popolare e Giuria Doraetos, decretetando in totale sei vincitori.

Di seguito troverete i lavori dei partecipanti:

Mirco Cabbia Daniela Macchiarulo

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Doraetos Manga Agosto 2012Contest

Barbara Miele Rebecca De Cuia

Monica Rongione Lucia Paulis

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Doraetos Manga Agosto 2012Contest

Daniela Arenas Monica Di Leva

Categoria Disegno

Vincitori Giuria Doraetos

I lavori sono stati giudicati da: Gabriele Bagnoli, Giorgio Battisti, Federica di Meo e Paolo Zeccardo, ai quali vanno i nostri più sentiti ringra-ziamenti per la collaborazione.

1° Mirco Cabbia 2° Daniela Macchiarulo3° Barbara Miele

Vincitori Giuria Popolare

La votazione per questa categoria è avvenuta online, il punteggio è stato rappresentato dal numero di “Mi piace” raccolti sulla pagina FaceBook di Do-raetos Manga.

1° Rebecca de Cuia 2° Barbara Miele3° Mirco Cabbia

Vincitore Dea della Fortuna

Questo premio ad estrazione se lo è aggiudicato Monica Rongione! Complimenti, anzi ci sarebbe proprio da dire: “Che fortuna!”

Categoria Scrittura

Purtroppo abbiamo avuto un solo partecipante: Alessandro Sancilles, che si aggiudica, ovviamente, il primo posto con il suo scritto.

Lista premi

Ecco la lista dei premi per i vari vincitori.

Ricordiamo che non sono pervenute donazioni tramite Paypal, perciò abbiamo aggiunto alcuni premi. Per i premi riguardanti DeviantArt contattate tramite nota un admin del gruppo.

Coloro che hanno vinto sia col voto della Giuria Doraetos che con quello della Giuria Popolare riceveranno solo i premi assegnati alla prima categoria (sull’attestato verranno comunque specificati entrambi i posti).

Giuria Doraetos:

Mirco Cabbia: Attestato di partecipazione, camicia con ricamo DM*, sacchetto DM, Quezal Card, poster formato A4 della copertina del Numero 1 di Doraetos Manga, cartolina di Dragon Ball, poster di Fairy Tail, copia di una magazine Giapponese, i seguenti fumetti:It’s Fantastic – Gabriele BagnoliT-Short – Gabriele BagnoliHell’s Bell – Cyrano ComicsToriko n°1Bakuman n°1-11Samurai Champloo n°1666 Satan n° 1 e 2Saiyuki n° 6

*: I vincitori devono comunicarci via email la taglia della camicia (colore unico, bianco).60

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Il manga è una forma d’arte, anche se spesso non riconosciuta dal pubblico più adulto. Insieme cercheremo di analizzare cosa è un manga e quali differenze ci sono dal punto di vista di un adulto e il punto di vista di un ragazzo.Intanto bisogna definire cosa è l’arte. Arte è l’espressione del pensiero di un autore nelle sue più svariate forme, riconosciute o meno. Quindi se parliamo di arte ci riferiamo a qualcosa che non ha bisogno del consenso collettivo per essere tale.L’espressione del proprio pensiero è il pane quotidiano di ogni mangaka quindi possiamo annullare ogni dub-bio, il manga ha pieno diritto a rientrare nel mondo dell’arte riconosciuta. Cosa è un manga? Il manga non è altro che il fumetto giapponese. Un libretto di varie dimensioni che narra una storia con l’uso di disegni e dialoghi. In un fumetto non esistono descrizioni, al massimo possono essere presenti delle voci fuori campo.Il fumetto giapponese si contraddistingue da quello occidentale per vari motivi, in primis il senso della lettura.Quello che per noi è normalmente l’ultima pagina per loro è la prima, quella che per noi è la prima pagina per loro è l’ultima. Insomma, bisogna leggere al contrario.Lo stile grafico, in confronto a quello occidentale (pensiamo a Disney, Marvel, Warner Bros) è molto diverso e lo si riconosce subito.C’è un’altra cosa importante, i manga iniziano e finiscono. Hanno un certo numero di volumi. Possono avere dei sequel ma non durano in eterno, al massimo vengono ristampati. Al contrario di molti lavori occidentali che non trovano mai fine (pensiamo a Diabolik, Fantastici 4 ecc...)

AlessandroSancilles

Doraetos Manga Agosto 2012Contest

Monster Hunter di Hiro Mashima n° 1 e 2Eureka Seven Serie Completa 6 VolumiLa ragazza che saltava nel tempoIl Regno dei Draghi di Giulia ConradEVE The Empyrean Age di Tony Gonzale

Daniela Macchiarulo: Attestato di partecipazione, camicia con ricamo DM*, sacchetto DM, Quezal Card, cartolina della copertina del Numero 1, cartolina di Dragon Ball Saga Sayan, una copia di “It’s Fantastic” di Gabriele Bagnoli.

Barbara Miele: Attestato di partecipazione, un sacchetto DM o una

camicia con ricamo DM*, Quezal Card, cartolina della copertina del Numero 1, cartolina di Dragon Ball Saga Sayan.

Rebecca de Cuia: Attestato di Partecipazione, 1 sacchetto DM o una camicia con ricamo DM*, Quezal Card, cartolina della copertina del Numero 1.

Monica Rongione: Attestato di partecipazione “Speciale”, Quezal Card.

Alessandro Sancilles: Quezal Card

Possiamo dire con soddisfazione che il nostro primo concorso è andato

bene.Grazie a tutti coloro che hanno

partecipato! È stato veramente emozionante vedere Quezal disegnata in così tanti modi e stili diversi!

In futuro terremo in considerazione ciò che abbiamo imparato con questa prima esperienza.

Grazie ancora a tutti!

La redazione di Doraetos Manga

Cosa è un “manga”

*: I vincitori devono comunicarci via email la taglia della camicia (colore unico, bianco).61

Page 62: Doraetos Manga Numero 0

Crediti

Davide Strano: Aspirante fumettista, laureando in Lingua Cinese, fondatore di Doraetos Manga, dise-gnatore ufficiale di Quezal in forma Ragazza.

Orsetta Berni: Aspirante programmatrice, co-fonda-trice di Doraetos Manga, grafica della rivista, realiz-zatrice del sito, addetta alla revisione dei testi.

Massimiliano Cerruti: Li-bero professionista, co-fon-datore di Doraetos Manga, addetto alle pubbliche rela-zioni di Doraetos Manga e revisore delle sceneggiature.

Gabriele Bagnoli: Fumet-tista e illustratore professio-nista, disegnatore ufficiale di Quezal Drago, character designer, collabora da anni con Cyrano Comics.

La Redazione di Doraetos Manga

Illustrazioni Quezal Drago: Gabriele BagnoliIllustrazioni Quezal Ragazza:Davide StranoImpaginazione, grafica e revisione dei testi:Orsetta BerniNeve e il castello nel cuore del drago:Mirella MenciassiKumo-chan, la ragazza delle nuvole:Giulia ZuccaIl collezionista di stelle:Paolo ZeccardoIl patto della volpe:Giorgio BattistiStone of Fate:Mirco Cabbia

Fonti ImmaginiOne Piece Volume 1www.onepiecehq.comwww.flash1710.deviantart.com“Hong Kong Comics” di Wendy Siuyi Wong www.tuttocina.itls.longman.net.cn

Canali Doraetos Manga:DeviantArt: www.doraetos-manga.deviantart.comFacebook:www.facebook.com/pages/Doraetos-Manga/289439677759202YouTube:w w w.youtub e.com/us er/Doraetos-MangaChannelSito:www.doraetosmanga.altervista.org

“Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo.” [Laozi]È giusto citare questa frase per Doraetos Manga: il numero 0 è il

primo passo verso la nostra avventura, ma non un primo passo vero e proprio, assomiglia più ad un’impronta, un’ombra del nostro prodotto futuro.La maggior parte degli articoli è in bianco e nero, i testi sono tagliati e la grafica non è quella definitiva. Il vero Doraetos Manga comincerà col numero 1.Abbiamo usato questo numero per mostrarvi qualche tavola dei nostri autori (che stanno lavorando per voi, tranquilli!) e qualche idea: le vi-gnette di Quezal e Jojo usate nell’intervista (abbiamo preso spunto dalle skit di “Tales Of ”) e il titolo dato al numero, quasi fosse un capitolo di un “manga”.

Tuttavia dietro a questo numero 0 c’è anche un’altra ragione.Ci siamo comportati come se la rivista fosse già pubblicata per via del nostro entusiasmo e la nostra voglia di fare, ma non è così.Ora, dopo questo numero di anteprima, ci prenderemo il tempo neces-sario per realizzare le nostre idee al meglio.La pubblicazione del numero 1, dunque, slitta a data da destinarsi, proba-bilmente fine settembre o inizio di ottobre; ciò darà anche ai nostri autori il tempo necessario per disegnare al meglio, senza troppa fretta e pres-sione.

Concludo invitandovi a darci i vostri pareri sulla pagina di Facebook o tramite altri nostri canali (che potete trovare elencati di fianco, nei crediti); siamo ben lieti di ricevere critiche costruttive e consigli per tre motivi fondamentali: per migliorare, per offrire un prodotto di buona qualità e per rendere Doraetos Manga un progetto collettivo in cui ognuno può sentirsi parte attiva.

Al prossimo numero!

Arrivederci - Goodbye - Zaijian – Sayonara

Davide “Dragoon88” Strano

Note Finali