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Work in progress ANNO IX - NUMERO 25 - Dicembre 2012 Distribuzione gratuita A cura di: Centri regionali di riferimento, Rete Toscana Medicina Integrata, Azienda USL 2 di Lucca Accreditamento in medicina complementare NELL’INTERNO: Notizie dai centri regionali di riferimento, dai centri pubblici e associazioni, recensioni, news dalle Regioni, dall’Italia, dall’Europa e dal mondo IN PRIMO PIANO

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Workin progress

ANNO IX - NUMERO 25 - Dicembre 2012Distribuzione gratuita

A cura di: Centri regionali di riferimento, Rete Toscana Medicina Integrata, Azienda USL 2 di Lucca

Accreditamento in medicina complementare

NELL’INTERNO: Notizie dai centri regionali di riferimento, dai centri pubblicie associazioni, recensioni, news dalle Regioni, dall’Italia, dall’Europa e dal mondo

IN PRIMO PIANO

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e medicine complementari sono stateinserite ormai da oltre un decennionell’offerta pubblica sanitaria dellaRegione Toscana attraverso unpercorso di integrazione allineato aiprincipi basilari che governano il sistema

sanitario pubblico regionale.Oggi, come il resto della sanità pubblica, siconfrontano con sfide molteplici che riguardanol’efficacia, l’appropriatezza e la sostenibilità deitrattamenti e del sistema nel suo complesso.Anche di questi temi si è dibattuto al CongressoEuropeo di Medicina Integrata (ECIM), svoltosia Firenze lo scorso settembre, che ha affrontatosu scala non solo nazionale ma europea il temadell’integrazione delle medicine complementarinei servizi sanitari, ma anche quelli della ricercae della formazione per il settore.All’evento, promosso da Regione Toscana,Università di Firenze, Aziende sanitarie di Firenzee Lucca e Ordine dei Medici Chirurghi eOdontoiatri di Firenze insieme all’UniversitàCharité di Berlino, hanno partecipato circa 1200medici, ricercatori e operatori sanitari provenientida oltre 40 paesi. Sono stati più di 500 i contributiscientifici messi a disposizione dei partecipanti,90 le associazioni di settore partner del congressoe almeno 50 le aziende che lo hannosponsorizzato. Questi numeri, molto buoni perun settore innovativo come quello delle medicinecomplementari, hanno consentito di garantirela completa copertura dei costi sostenuti. È statoquindi un successo, ma non soltanto su questopiano poiché sono anche altri gli aspetti positiviascrivibili a ECIM 2012. Per la prima volta in Italiasi è tenuto un congresso sulle medicinecomplementari, e sul rapporto/scambio di questecon la medicina ortodossa, organizzato e gestitocon i criteri rigorosi della scientificità: selezionedei lavori da parte di un comitato scientifico sullabase della qualità del contributo, comunicazionisvolte in inglese, lingua della comunicazionescientifica, pubblicazione degli atti congressualisu una rivista scientifica internazionale indicizzatacome l’European Journal of Integrative Medicine,accreditamento ECM.Una delle novità principali di questo meeting èaver messo in comunicazione non soltanto lemedicine e le tecniche complementari e integratecon la medicina ortodossa ma anche – ed è undato finora unico sullo scenario europeo - laricerca condotta in Italia e in altri Paesi delMediterraneo con la tradizione scientifica di altolivello dell'Europa del nord. Il confronto si èsviluppato su problematiche centrali per la salutedei cittadini: terapie oncologiche integrate,

terapia del dolore cronico e acuto, medicina digenere, malattie allergiche, pediatria, salutementale, veterinaria integrata, invecchiamento,nutrizione.Inoltre sessioni tematiche e tavole rotonde hannoaffrontato i temi più “caldi” del dibattitosull’integrazione: è possibile un utilizzo razionaledelle terapie complementari in oncologia e inquali patologie? Quali sono le modalità e i criteriper includere le MC nei servizi sanitari pubblici?Quali le prove di efficacia nelle malattie delladonna, nelle allergie, in pediatria, ma anche inveterinaria? Quali le ipotesi per spiegare il peculiaremeccanismo d’azione delle dosi ultramolecolaridei farmaci?L’alta partecipazione e il livello qualitativo degliinterventi al Congresso hanno quindi dimostratola forza intrinseca e la vitalità di questo settore,che può rappresentare una risorsa importantein momenti, come quelli attuali, difficili per tuttala sanità, e ha evidenziato come sia possibile,anche nel rispetto dei principi dell’Evidence BasedMedicine, portare all’attenzione del mondoscientifico le esperienze di integrazione dellemedicine complementari in diversi campi e quindioffrire ai cittadini/pazienti maggiori opportunitàterapeutiche. Si tratta adesso di far fruttare questopatrimonio di saperi e di “contaminazioni”lavorando non soltanto per ottimizzare l’offertaai cittadini toscani di queste terapie ma anche,insieme a tutte le branche mediche, per elaborareraccomandazioni e linee guida condivise chepermettano di affrontare in maniera integrata,appropriata e pienamente sostenibile le principalipatologie di interesse sanitario, in particolarequelle croniche.

Piero SalvadoriResponsabile Settore Servizi alla Personasul TerritorioDirezione Generale Diritti di cittadinanzae coesione sociale - Regione Toscana

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E ora il futuro!Dopo il successodi ECIM 2012, che hadimostrato forzae vitalità delle medicinecomplementari, si trattadi far fruttare questopatrimonio di saperi lavorandoper ottimizzare l’offertaai cittadini e affrontarein maniera integrata,appropriata e sostenibilele principali patologiee in particolare quellecroniche

SOMMARIO

Editoriale

In primo piano

Centro di Medicina TradizionaleCinese - Firenze

Centro di MedicinaIntegrativa - Firenze

Centro di Omeopatia - Lucca

Centro ospedaliero - Pitigliano

Veterinaria integrata

Internazionale

Appuntamenti

Recensioni

News

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n. 25 - Dicembre 2012

> EDITORIALE

La copertinadi questo numero

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IN PRIMO PIANO

UN ACCREDITAMENTODI QUALITÀ:ISTRUZIONI PER L’USO

nonché i programmi didattici perl’accreditamento degli istituti formativiextrauniversitari, sia pubblici sia privati, inMC (agopuntura, fitoterapia e omeopatia).In sintesi: i corsi di formazione per medicidevono avere una durata almeno triennalee un monte ore non inferiore a 450, dicui 100 ore di pratica clinica supervisionatada svolgere per il 50% nell'ambulatoriodi un medico esperto nella disciplinainsegnata nel corso, il quale devecertificare le ore effettivamente svoltedall'allievo. Si richiede la frequenza minimaobbligatoria dell'80% delle ore di lezioneogni anno mentre la certificazione difrequenza e tirocinio pratico ambulatorialedegli allievi dev’essere conservata in istituto,per consentire l'ammissione all'esame

ell’integrazione dellemedicine complementari nelsistema sanitario regionaletoscano la formazione deiprofessionisti che operano inquest’ambito gioca un ruolo

di primo piano.I criteri che guidano l’iter formativo sonostati definiti con diversi atti normativi,dalla Legge regionale 9/2007, al Protocollodi intesa firmato nel 2008 fra RegioneToscana e Ordini professionali dei medicichirurghi e odontoiatri, farmacisti e mediciveterinari della Toscana fino alla deliberadella Giunta regionale toscana n.993 del2009. Questi provvedimenti hannoindicato quali debbano essere i criterigenerali e specifici della formazione

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Prosegue il percorsodi formazione certificatain medicina complementaree l’accreditamento di scuolee corsi in Regione Toscana.Un aggiornamento dellasituazione

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finale e il rilascio dell'attestato.Le scuole devono avere una sede operativain Toscana compatibile con l’attivitàformativa e conforme alle norme disicurezza e prevenzione, in cui devesvolgersi almeno l’80% della formazioneed è richiesta la presenza di un “referenteregionale” per l’istituto, che deveautocertificare l’assenza del conflittod’interesse. Lo staff impegnato nellaformazione (un direttore didattico ealmeno 3 docenti titolari per ogni scuola)deve soddisfare requisiti precisi e avereun curriculum adeguato, del quale sonogaranti la scuola oppure una societàmedico-scientifica del settore. Alladomanda di accreditamento, inviata allaRegione Toscana, le strutture formativedevono allegare anche atto costitutivo,statuto e regolamento dell’istituto e ilprogramma del corso proposto. Infine,per gli allievi che provengono da altresedi, quindi da scuole che hanno iter eprogrammi di formazione diversi daquanto previsto dalla normativa toscana,è necessario che l’istituto di formazioneaccreditato preveda forme di integrazionedidattica e l’attuazione di tutte le modalità(tirocinio pratico, frequenza minimaobbligatoria ecc.) che consentono ilrispetto dei criteri adottati in RegioneToscana.Queste regole rappresentano un saldopunto di riferimento, unico peraltro inItalia dove manca ancora una normativanazionale che disciplini questo settore.

E a livello europeo le cose non vannomeglio, poiché la formazione in MC èancora frammentata e disomogenea (vedibox).Chiusa nell’aprile del 2011 la fasecosiddetta di “sanatoria” - che haconsentito l’annotazione negli elenchidegli ordini professionali competenti diquei professionisti che avevano giàconseguito una formazione in medicinacomplementare - oggi si è entrati a pienotitolo, dopo il necessario “rodaggio”, nellafase a regime dell’accreditamento.Finora sono stati accreditati 6 istitutiformativi in medicina complementare (5di omeopatia e uno di agopuntura) e irelativi corsi, il cui elenco è disponibile sulportale della regione Toscana al linkhttp://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito_RT/Contenuti/sezioni/salute/medicine_complementari/rubriche/piani_progetti/visualizza_asset.html_697933783.htmlL’accreditamento regionale cosìconfigurato non soltanto tutelamaggiormente i cittadini che si rivolgonoa queste medicine, ma ha ricadute positiveanche per i professionisti che le esercitano.Alla fine del corso, infatti, le scuoleaccreditate possono rilasciare agli allieviun attestato che consente una“annotazione” sull'attività svoltanell'elenco degli iscritti agli Ordiniprovinciali della Toscana. In sostanza, comeper le specializzazioni e per la psicoterapia,accanto al nome degli operatori formati

nelle singole MC compare negli elenchidegli Ordini dei medici un’annotazioneche specifica le competenze in questocampo.Un altro aspetto di rilievo sta nel fattoche tutti gli iscritti ai corsi di formazionein MC presso le scuole accreditate residentiin Toscana (anche non dipendenti delServizio sanitario regionale) sono esentatidall'obbligo di acquisire i crediti formativiannuali ECM per i 3 anni di durata delcorso, analogamente a quanto succedeper gli iscritti ai master universitari. Ilriferimento normativo è la delibera diGiunta regionale n. 1014 del 2011riguardante “gli indirizzi per la formazionedel personale dipendente SST",nell'allegato A.Per garantirne il livello di qualità,l’accreditamento degli istituti è un workin progress. Ciò vuol dire, ad esempio, chei corsi di formazione accreditati devonorispettare il programma didatticocomunicato nella fase istruttoria e cheogni variazione importante, non solo neicontenuti del programma ma ancheriguardante la struttura didattica(insegnanti, direzione, sede dei corsi ecc.),deve essere comunicata tempestivamente.Le scuole, infatti, sono soggette in qualsiasimomento a controllo da parte regionale,per verificare che siano rispettate le normeper l’accreditamento.

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E in Europa?Si presenta molto frammentato ilquadro della formazione in MCanche in Europa, dove i percorsiformativi seguono criteri e regoledifferenti nei vari paesi e ciòrispecchia il diverso livello diriconoscimento che questemedicine hanno nell’Unioneeuropea.In 18 paesi dell’UE, ad esempio,sono in vigore norme chericonoscono le medicinecomplementari/nonconvenzionali/integrate come unaspecialità medica e in alcuni di essi(pochi in realtà) il diploma ai mediciche hanno acquisito unaformazione in MC è rilasciato dagliOrdini professionali di riferimento.Manca tuttavia qualsiasi forma dimutuo riconoscimento di questiattestati in Europa e ciò, di fatto,

impedisce la libera circolazione dimedici esperti in medicinacomplementare.Secondo i dati della rete europeaCAMbrella, in Europa circa 180.000medici hanno conseguito unaformazione in una o più medicinecomplementari nelle Facoltà dimedicina o con corsi post-laurea,spesso in istituti e scuole privati.Corsi di perfezionamento e masterdi medicinacomplementare sono attivi indiversi atenei del Vecchiocontinente e cattedrespecificamente dedicateall’insegnamento accademico sonostate istituite in vari paesi fra cuiFrancia, Germania, Ungheria,Norvegia, Svezia, Svizzera, GranBretagna e anche in Italia.

Regolamentazioneeuropea delle CAM

Discipline

Agopuntura

Omeopatia

Fitoterapia

Chiropratica

Massaggio

Osteopatia

MTC

Ayurveda

Naturopatia

Paesi connorme

specifiche

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Un questionario indaga lo stiledi vita dei pazienti del Centromettendo a fuoco moltepliciaspetti quali abitudini, dieta,ricorso all’attività fisicae patologie prevalenti

per ricoveri più brevi e minore ricorso aifarmaci e hanno anche una maggioreaspettativa di vita. Questo dato èconfermato anche dalla recente rassegna(2012) “Are complementary therapies andintegrative care cost-effective? Asystematic review of economic evaluations”che ha preso in considerazione 338valutazioni economiche sulle medicinecomplementari, di cui 204 coprivanoun’ampia tipologia di MC e popolazionicliniche. Sono stati individuati 56 studi dialta qualità e 16 di essi (29%) hannomostrato che l’utilizzo delle medicinecomplementari produce un miglioramentodella salute e una riduzione dei costi.I principi che caratterizzano i pazienti delleCAM (Complementary AlternativeMedicine) o CIM (ComplementaryIntegrative Medicine, una sigla che iniziaa diffondersi in campo internazionale),sono l’acquisizione di stili di vita sani (dieta,movimento e attività fisica, riduzione delconsumo di tabacco, alcol, sostanze

ei paesi industrializzati laspesa sanitaria è in costanteaumento e questo dato ponel’esigenza di adottare nuovimodelli di gestione soprattuttoper cronicità quali obesità,

patologie cardiovascolari, consumo di alcolicie tabacco e consumo eccessivo di farmaci.La medicina complementare puòrappresentare una valida risposta sia sulpiano dell’efficacia sia su quello della spesa.Sul rapporto costo-efficacia delle medicinecomplementari sono stati pubblicati diversistudi, in ambito sia europeo sia nazionale.Questi studi mostrano una riduzione dellespese in sanità dal 20% al 50% rispetto allamedicina convenzionale, a parità di efficaciaclinica.Ad esempio, un lavoro del 2011 haconfrontato la spesa di 1913 medici difamiglia, fra i quali vi erano ancheagopuntori (25), omeopati (28) eantroposofi (26), rilevando che i pazientidei medici di MC risparmiano fino al 30%

Medicine complementari e stili di vita

> DAI CENTRI REGIONALI DI RIFERIMENTOPer le MC e la MTC

N

CENTRO DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

Fior di Prugna

Centro di MTCFior di Prugna

ASL 10 di FirenzeVia Pistoiese 185 - San DonninoCampi Bisenzio - 50013 FIRENZETel. 0556939240 / 0556939246Fax 055 [email protected]

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> DAI CENTRI REGIONALI DI RIFERIMENTO

psicoattive ecc.), la sobrietà nella domandasanitaria, la centralità della persona,l’integrazione corpo/mente, una maggioreconsapevolezza nella tutela della salutepropria, di familiari, amici, animali edell’ambiente, la promozione di sistemi diautocura. A ciò si aggiungono effetti avversidelle terapie pressoché nulli.La letteratura internazionale riferisce chegli utilizzatori delle CAM sonoprevalentemente donne con un elevatolivello di istruzione e di classe sociale alta,giovani o di mezza età; in genere personefisicamente più attive, più raramente insovrappeso e che seguono stili di vita piùsalutari. Le medicine complementari, infatti,sono tecniche terapeutiche che agiscononon solo sugli aspetti fisici ma miglioranoil benessere in generale, produconomaggiore consapevolezza di sé emodificano gli stili di vita. È noto che lostile di vita e l'alimentazione sonodeterminanti essenziali delle condizioni disalute della popolazione generale.

Il questionario sullo stile di vitaTenuto conto di questi aspetti, il CentroFior di Prugna dell'Azienda Sanitaria diFirenze – all’interno di un più ampio impegnonella ricerca - ha avviato un percorso pervalutare lo stile di vita in un campione diutenti in trattamento presso agli ambulatoridi medicina tradizionale cinese e di medicina

Medicina integrata al Forum Risk Management in Sanità

omeopatica, in confronto all’utenzagenerale toscana.Il campione analizzato comprende pazientiadulti che utilizzano per la prima volta leMC o sono già in cura presso il Centro. Aipazienti che accedono al Centro vengonoautosomministrati questionari anonimi cheanalizzano gli aspetti socio-demografici(età, sesso, tipologia di residenza, livello diistruzione, stato civile e attività lavorativa)e le abitudini di vita (consumo di alcolici,tabacco, caffè, uso di alcune categorie difarmaci). Lo stato nutrizionale è statoindagato con informazioni su alimentazione,assunzione di cibi biologici e peso (indicedi massa corporea/BMI). Infine, sono staterilevate informazioni sull'attività fisica esulle patologie prevalenti.I questionari sono elaborati mettendo aconfronto i dati rilevati con quelli dell’utenzadei servizi sanitari pubblici toscani, con quellidella popolazione generale toscana e coni dati riportati dalla ricerca dell’AgenziaRegionale di Sanità sull’uso delle medicinecomplementari e discipline del benesserein Toscana (2009).Nel 2012 sono stati completati 470questionari autosomministrati,corrispondenti al 50% dei pazienti trattatiin 1 anno. Per sesso ed età questo gruppoè stato comparato con un gruppo di 2.466pazienti trattati al centro Fior di Prugna dal2008-2011 e con i dati riguardanti i

trattamenti di MC eseguiti in strutturepubbliche della Regione Toscana dal 2006al 2010. Il confronto ha evidenziato chenon ci sono differenze statisticamenterilevanti fra i tre gruppi e che le donneprevalgono in tutti i gruppi. Questo datoè allineato alla lettaratura sulla materiamentre l’età media è superiore a quantoriportato in letteratura (55; 56; 54). Ciò sideve probabilmente al fatto che le MC inToscana fanno parte del sistema sanitariopubblico e il costo delle visite è inferiorea quello praticato in ambito privato. Leabitudini e lo stile di vita sono stati messia confronto con quelli della popolazionegenerale toscana (Progetto PASSI 2007) econ l’indagine dell’Agenzia regionale diSanità (2009) sull’utilizzo di CAM in Toscana.Dai dati preliminari si osserva che solo il 19%del campione fuma, contro il 29% dellapopolazione generale, e che l’81,3% praticaqualche forma di attività fisica almeno unavolta la settimana, laddove lo fa soltanto il45.2% della popolazione generale.A conferma del fatto che il ricorso alle MCè associato a uno stile di vita più sano.Il questionario è disponibile presso il CentroFior di Prugna; chi fosse interessato puòrichiederlo all’[email protected].

S. Baccetti, B. Cucca, P. Fedi, L. Ferretti,V. Monechi, S. Segantini

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Di ricerca si è parlato anche adArezzo al 7o Forum sul RiskManagement in Sanità 2012. Ilmeeting, cui ha partecipato granparte del mondo della sanità,rappresentanti di Governo, Regionie società scientifiche, ha ospitatoanche il convegno della ConsultaNazionale per la Medicina Integrata“Risultati di efficacia della medicinaintegrata nel servizio sanitariopubblico”, coordinato dal suopresidente onorario FabioRoggiolani.Per il Centro Fior di Prugna èintervenuta Sonia Baccetti, con unarelazione su agopuntura e malattiecroniche e sui risultati di una ricercasu un campione di 247 utenti (74%

donne, 26 % uomini) con età mediadi 64,5 anni affetti da doloriosteomuscoloscheletrici, e trattaticon auricoloterapia, che ha rilevatoun miglioramento del dolore. L’entitàdel sintomo è stata valutata con laScala analogico visiva (VAS), laNumeric Pain Intensity Scale (NRS) ela Present Pain Intensity (PPI) a riposoe in movimento. Sono intervenutiinoltre Elio Rossi, del Centro diriferimento regionale perl’omeopatia dell’ASL 2 di Lucca, cheha riportato i risultati di 10 anni diattività dell’Ambulatorio neltrattamento omeopatico dellemalattie croniche, SimonettaBernardini, presidente della SIOMI,con una comunicazione sul progetto

sanitario del Centro di MedicinaIntegrata dell’Ospedale di Pitigliano;Rosaria Ferreri dell’Azienda Sanitariadi Grosseto ha parlato di ChronicCare Model ed efficacia delle terapieintegrate in oncologia. Di medicinaintegrata, dolore cronico ed effettisu qualità della vita e consumo difarmaci, ha riferito Franco Cracolici,dell’Azienda Sanitaria di Grosseto,seguito da Roberto Pulcri e MassimoRinaldi, anch’essi dell’ASL di Grosseto,con comunicazioni rispettivamentesu medicina integrata e malattiecroniche (outcomes di 5.000prestazioni ambulatoriali) ed efficaciadella medicina integrata nel Centrodi riabilitazione neurologica eortopedica di Manciano.

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Da Ginkgo biloba, pianta fossiledalle molteplici attivitàterapeutiche, l’esempio di comeil processo di fitovigilanza aiutia conoscere e a prevenirele reazioni avverse alle piantemedicinali, con ricadutepositive su popolazione,operatori e mercato

Costituenti chimici della Ginkgo biloba

> DAI CENTRI REGIONALI DI RIFERIMENTO

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L’esempio della Ginkgo bilobaQuesta comune pianta ornamentale è in realtàuna splendida ‘pianta fossile’, già presentenell’era in cui sulla Terra c’erano solo felci edequiseti. Negli ultimi decenni ne sono statestudiate soprattutto le foglie come potenzialefonte di sostanze attive sul meccanismopatogenetico dell’aterosclerosi e delle suemanifestazioni cliniche. Esse contengono,infatti, una miscela di glucosidi flavonoidici ederivati terpenici, cui sono attribuite proprietàmicrovascolari e nootrope: flavonoidi(kaempferolo, quercetina, isoramnetina, acidocumarico, catechine, proantocianidine ecc.),ginkgolidi (A, B, C, M, J) e bilobalide e traccedi acido ginkgolici.Il meccanismo d’azione, legato alla presenzadi numerosi costituenti attivi, è complesso esi può così riassumere:• riducono gli spasmi arteriolari migliorando

la microcircolazione;• migliorano gli scambi di ossigeno e glucosio

con i tessuti;• effetto antiossidante tissutale;• inibizione della sintesi di nitrossido;• inibizione del fattore di aggregazione

piastrinica (PAF).

arlare, ricercare, pubblicare sullereazioni avverse alle piante medicinaliè sembrato spesso un modo perlimitarne l’uso, le potenzialitàterapeutiche e il libero mercato.Fraintendendo.

La parola “fitovigilanza” è stata vista come l’altrafaccia della luna: qualcuno parlava della bontàdelle erbe e noi, primi a occuparsi di fitovigilanza,avremmo invece parlato dei loro rischi, creandouna dicotomia irreale.Compie 10 anni il sistema nazionale di raccoltadelle reazioni avverse, oggi formalizzato traIstituto Superiore di Sanità, AIFA e ministero dellaSalute. Esso consente di raccogliere le segnalazionidi reazioni sospette, l’analisi di singoli casi allaricerca di un possibile rapporto causale traprodotto e reazione, l’analisi della letteratura, leanalisi del prodotto alla ricerca di sostanze naturalio di sintesi inquinanti o tossiche e gli eventualiprovvedimenti adottati dal ministero. Ciò favorisceanche una migliore conoscenza delle reazioniavverse e delle soluzioni e interventi per prevenirleed è in fondo la ricaduta sulla popolazione, suglioperatori e sul mercato stesso, con una realecrescita tecnica, scientifica, professionale e sanitaria.

PFitovigilanza, ritorno al futuro

CENTRO DI MEDICINA INTEGRATIVA

AOU Careggi

FLAVONOIDI TERPENI

ACIDI GINKGOLICICentro di Medicina IntegrativaAOU Careggi

Viale Pieraccini, 63� piano, stanza 3/0650139 [email protected]. 055 4271209 - 4271270Fax 055 4271280

Per la Fitoterapia

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> CENTRI PUBBLICI E ASSOCIAZIONI

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Le potenziali indicazioni cliniche sonoprevenzione e cura dell’aterosclerosi e suemanifestazioni: arteriopatie obliteranti artiinferiori, cerebrovasculopatie, cardiopatiaischemica, malattia di Raynaud, vasculiti,insufficienza vertebro-basilare, acufeni e sindromivertiginose in genere, microangiopatia diabetica,ipertensione arteriosa e retinopatie, prevenzionedei danni da fumo e delle trombosi venose. Neldecadimento cognitivo e in molte formedepressive può essere indicata l’associazionecon estratti di Panax ginseng e/o Hypericumperforatum.Studi clinici hanno valutato l’efficacia di estrattidi Ginkgo biloba sulla demenza di Alzheimer esulla demenza multinfartuale, confermandonela sicurezza d’uso. L’utilità è data in particolaredall’apporto di sostanze ad attività antiossidante,soprattutto quando il deterioramento mentalenon è ancora molto grave e nelle fasi iniziali deidisturbi della microcircolazione del distrettoarterioso-capillare. I derivati terpenici, inparticolare i ginkgolidi, inibendo il PAF,antagonizzano anche molte reazioni tipiche dimalattie allergiche, infiammatorie eimmunologiche: broncocostrizione oipotensione indotta dal PAF, chemiotassi,degranulazione dei neutrofili, edema indottodal PAF, citotossicità IgE-mediata. Studirandomizzati in doppio cieco hanno dimostratoche i ginkgolidi antagonizzano l’ipersensibilitàimmediata e ritardata di pazienti asmatici trattaticon specifici antigeni e acetilcolina. Interessantianche i primi lavori clinici sui derivati terpenicidi Ginkgo nella prevenzione di alcune forme dicefalea e nella terapia dell’eritema solare.

Reazioni avverseIn relazione ai vari costituenti chimici, sonopossibili alcune reazioni avverse, in particolarecefalea, diarrea e reazioni allergiche cutaneecome l’orticaria (dovute principalmente agliacidi ginkgolici), e turbe della coagulazione, dicui sono responsabili i derivati terpenici. Possibiliinoltre interazioni con altri farmaci, fra cuianticoagulanti e antiaggreganti. Anche se ilmeccanismo d’azione non è chiaro (effetto disommazione a livello farmacodinamico o diinterferenza di tipo farmacocinetico?), Ginkgobiloba è controindicata, come da indicazioneministeriale, a chi è allergico alla pianta, assumefarmaci antiaggreganti piastrinici oanticoagulanti e prima e dopo un interventochirurgico. La pianta potrebbe invece presentareeffetti di interazioni positive e ridurre gli effetticollaterali di alcuni psicofarmaci, ad esempio idisturbi sessuali da inibitori selettivi dellaricaptazione della serotonina e triciclici.

Come evitarle e prevenirle?Di fronte a dubbi di efficacia o perplessità sullasicurezza delle erbe medicinali, alcuni, con unabuona dose di qualunquismo scientifico,obiettano “Semplice! Basta non prenderle”

invece di trovare le soluzioni. A partire dallostudio dei costituenti chimici, della loro attivitàbiologica e soprattutto dalle segnalazioni direazioni avverse pubblicate in letteratura esegnalate spontaneamente alle autorità sanitariedei vari paesi (EMA, FDA, MHRA, WHO, ISS ecc.)anche l’industria farmaceutica si è attivata conl’obiettivo di produrre materie prime di altaqualità con molti parametri qualitativiindispensabili ai fini di efficacia terapeutica esicurezza. Sono comparsi quindi i primi estrattititolati nelle classi dei principali costituenti chimiciquali flavonoidi e derivati terpenici (ginkgolidie bilobalide), quindi estratti più “evoluti” cheriportavano, oltre al titolo in principi attivi e laloro standardizzazione, l’assenza delle sostanzepiù spesso responsabili di reazioni allergiche (lepiù comuni a carico di Ginkgo biloba). Negliultimi decenni le vecchie preparazioni a basedella pianta (infusi, decotti, polveri o tinture)sono state progressivamente e definitivamenteabbandonate nella pratica medica perché

inappropriate, per far posto a estratti titolatie standardizzati, depurati dagli acidi ginkgolicie “potenziati” in biodisponibilità da carrierbiologici come i fosfolipidi della soia.Grazie all’evoluzione tecnologica più recentesono disponibili sul mercato estratti frazionati,in particolare quello che consente di prelevaredalle foglie di Ginkgo solo il fitocomplesso deiflavonoidi, responsabili delle attivitàantiossidanti. Questo estratto, in assenza diginkgolidi, permette di evitare i rischi correlatialla pianta nei pazienti in terapia conantiaggreganti e anticoagulanti, fornendo altempo stesso un supporto terapeutico aipazienti cerebrovascolari. Lasciando al prossimofuturo gli estratti veicolati in formananomolecolare, quelli frazionati evoluti sonogià disponibili anche in Italia, sotto forma diintegratori o medicinali galenici.

Fabio FirenzuoliResponsabile Centro di Medicina IntegrativaAOU Careggi

Ginkgo: preparazioni e caratteristichePreparazioni

Tisana

Tintura madre

Polvere

Estratto generico

Estratti std e depurati

Estratti frazionati

Singolo costituente

Caratteristiche

Non si conserva; estrae poco ditutto, impossibili titolazione edepurazione

Presenza di solvente.Non titolata né depurata

Assente processo di estrazione.Non titolata né depurata.

Titoli variabili, non depurato

Flavonoidi 24 %, derivati terpenici6 %Privo di acidi ginkgolici (<5 ppm)

Flavonoidi 24 %, Derivati terpenici6 %. Privo di acidi ginkgolici (< 5ppm). Complessato con fosfolipididella soia

Flavonoidi 24 %, derivati terpenici6 %. Privo di acidi ginkgolici (< 5ppm). In forma nanomolecolare

Frazione dei soli flavonoidi

Estratto a prevalente frazione diterpeni

Ginkgolide B

Indicazioni

Non indicati a scopoterapeutico poiché sconosciutala quantità di principi attivi evariabile la presenza di acidiginkgolici

Estratti standard, utilizzati neitrial più importanti (EGb 761,LI-1370)

Migliore biodisponibilità

Uso sperimentale

Estratto privo di attivitàantiaggregantepotenzialmente utilizzabileanche in pazienti in terapia conantiaggreganti/anticoagulanti.(VR456)

Indicato in patologie allergiche,cefalea

Indicato in patologie allergiche,cefalea

> DAI CENTRI REGIONALI DI RIFERIMENTO

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Miglioramento o remissionedei sintomi, approccio più positivoalla vita e maggiore benessere:è quanto emerge dalla ricercasulle risorse del femminilerealizzata a Lucca dall’ambulatoriodi omeopatia per la donnae l’Unità di psicologia incollaborazione con l’associazioneAgape Crescere Insieme

conto del mandato del committente,l’Ambulatorio di omeopatia della donna.Scopo della ricerca è stato valutarel’efficacia dell’approccio multidisciplinareintegrato tra le medicine complementari- in particolare l’omeopatia – che operanodirettamente sul corpo e indirettamentesulla psiche e il lavoro di counselingpsicologico di gruppo. L’ottica olistica hatrattato i due approcci al benesserecomplementari e reciprocamentepotenzianti. La programmazione evalutazione dell’intervento ha tenutoconto dell’analisi della domanda comeprocesso costante e ricorsivo all’internodella consulenza psicologica gruppale[1].Le esperienze proposte nei gruppi trovanofondamento nella cornice epistemologicadella psicofisiologia bioesistenzialista[2].Il campione sperimentale accedeva anchealla consulenza omeopatica attraverso trevisite nell’arco di un anno.Gli strumenti quantitativi utilizzati sono ilCoreOm (Clinical Out Come for RoutineEvaluation) per la valutazione dell’efficaciadel percorso psicologico e per l’indagineomeopatica la Glasgow HomeopathicHospital Outcome Scale (GHHOS), grigliariconosciuta a livello internazionale pervalutare aggravamenti e miglioramentidei sintomi della terapia omeopatica.Ogni paziente del braccio omeopatico haricevuto una valutazione iniziale basatasu entità e persistenza di ogni sintomopresentato. Con il sistema GHHOS si sonovalutati i sintomi e il loro andamento nei2 incontri successivi alla somministrazionedel rimedio. Diluizione del rimedio emodalità di assunzione fanno riferimentoalle indicazioni di Kent[3].Con il Core-Om, un questionarioautosomministrato a 34 item che indagadiverse aree (benessere soggettivo,problemi e sintomi, funzionalità, rischio),il soggetto valuta ogni affermazione suuna scala a 5 punti. È lo strumento attoa valutare l’efficacia di percorsi di sostegnopsicologico e di consulenza. Il confrontodella misurazione prima e dopo iltrattamento rivelerà se il livello di disagiodelle utenti è diminuito e in che misura.Un altro strumento di verifica prima edopo il trattamento è il processo di analisidella domanda.

alla sua apertura, nel novembredel 2003, l’Ambulatorio diomeopatia e ginecologia per ladonna ha cercato di dare unarisposta orientata in sensoolistico alle numerose utenti

che ne hanno fatto richiesta. Si è infattievidenziata la correlazione di alcunesintomatologie con il piano fisico e psichicodella persona ed è quindi nata l’idea diprogrammare un lavoro integrato. Nel 2011,grazie al finanziamento della RegioneToscana, è stato possibile pensare a un lavorodi ricerca-azione strutturata che, con ilprogetto “La risorsa del femminilenell’approccio multidisciplinare alla crisipersonale e familiare”, ha coinvoltol’Ambulatorio di omeopatia e l’UnitàOperativa dell’Azienda USL 2 di Lucca el’associazione “Agape Crescere Insieme” diPrato.

Gli obiettivi della ricerca-azioneL’obiettivo dello studio è valutare laremissione di sintomi psicosomatici in donnesottoposte a un trattamento omeopatico epsicologico integrato, messe a confrontocon donne che seguono il solo trattamentopsicologico. Il progetto, connotato ancheda una valenza preventiva, si rivolge a donneinteressate a sviluppare un ascolto mente-corpo in termini di consapevolezza nelpassaggio dall’età adulta riproduttiva allafase menopausale.Com’è noto, la terapia omeopatica hacome obiettivo il ripristino dell'equilibriomente, corpo e spirito e uno stato dibenessere psicofisico globale. L’omeopatiaunicista, secondo gli insegnamenti diHahnemann e poi di Kent, prende inesame gli aspetti peculiari della malattiae della personalità della donna sofferenteper trovare il rimedio omeopatico piùsimile ad essa. La sostanza somministrataagirà da input sull'energia vitale avviandoil processo di autoguarigione che riporteràla paziente all'equilibrio/salute non soloa livello fisico ma anche emotivo ementale.

La cornice metodologicaSi distinguono strumenti qualitativi equantitativi. La progettazione edesecuzione del lavoro di gruppo ha tenuto

> DAI CENTRI REGIONALI DI RIFERIMENTO

CENTRO DI OMEOPATIA

Ospedale Campo di Marte

Per l’Omeopatia

D

Centro di OmeopatiaOspedale Campo di Marte

ASL 2 di LuccaVia dell’Ospedale 1 - 55100 LUCCATel. 0583 449459 - Fax 0583 [email protected]

Sinergie di benessere al femminile

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Risultati e conclusioniLa scala GHHOS ha evidenziato la riduzioneo remissione dei sintomi per tutte le donnedel campione sperimentale, mentredall’analisi della varianza al Core-Om siosserva una differenza significativa neirisultati prima e dopo il percorso perentrambi i campioni. Si evidenziano anchemigliore adeguamento alle situazioni di vitae maggiore benessere. Tuttavia la ridottanumerosità del campione non consente diapprezzare una differenza significativa trale donne sottoposte a consulenza psicologicadi gruppo e consulenza omeopatica e quelleche hanno seguito solo la consulenzapsicologica gruppale. Si può ipotizzare chei 4 gruppi misti (composti quindi di donnedel campione sperimentale e di controllo)abbiano funzionato alla stregua delladiluizione omeopatica, trasferendoinformazioni e supporto reciproci per latutela di salute e benessere. Infine, le donnehanno riferito di aver condiviso la propria

> DAI CENTRI REGIONALI DI RIFERIMENTO

Il campione e il settingHanno partecipato alla ricerca-azione 32donne con disturbi psicosomatici (ansia,turbe del sonno, irritabilità, tristezza, cistite,rabbia). Dieci hanno formato il campione dicontrollo che ha partecipato con assiduitàa 16 incontri di consulenza gruppale; dodicihanno composto il campione sperimentaleaffiancando alla consulenza gruppale laconsulenza omeopatica e infine dieci nonhanno concluso il percorso di counseling e/oconsulenza omeopatica (a causa della loroscarsa disponibilità di tempo). I gruppi (nonpiù di 8 partecipanti) si sono incontrati ogni15 giorni per 16 incontri di 2 ore nell’U.O. diPsicologia. Gli incontri di gruppo sono statipreceduti da incontri individuali per valutaremotivazione e adesione ai principi base dellaricerca/azione.Il termine “setting” include l’insieme invisibiledelle concezioni scientifiche, professionali epersonali dello staff e dei criteri di traduzionedi tali concezioni, dalla teoria alla tecnica.Il lavoro non è orientato a costruire eventigestiti da specialisti cui si affida la delegaper una soluzione magica e definitiva delproblema, ma sono stati attivati processi,spesso frustranti, lenti, dolorosi all’internodel registro di responsabilità e co/costruzionesoggettiva, al posto della richiestaimpotente/onnipotente di delega.

Una ricerca-azione al femminileEssendo una ricerca-azione rivolta adonne, è stato utile riferirsi a unaletteratura di genere. In particolare è statosignificativo il lavoro orientato allavalorizzazione del ciclo mestruale, dalmenarca fino alla menopausa. In accordocon le riflessioni della Pope [4] abbiamoritenuto di partire da questo elementofortemente caratterizzante del femminile.A. Pope fa notare come nelle ricerche sumestruazioni e salute mestruale emergacon forza il tema del “potere” e affermainoltre: “Le esperienze legate allemestruazioni unificano il grembo, il cuore,la testa. Le mestruazioni offronol’opportunità di affinare il potere, lamenopausa è il giorno del diploma. Ladonna attraverso i cambiamenti del suocorpo ha uno strumento con cui viaggiareattraverso i mondi interiori ed esteriori”.Ci è parso che questi elementi si sposasserocon la nostra idea di attivare, attraverso illavoro di gruppo, l’empowerment delledonne grazie all’opportunità di scambio erelazione, attraverso l’acquisizione ditecniche miranti ad attivare un maggioreascolto/consapevolezza per giungere aunificare l’unità psicofisica che le caratterizza.Il tema del dolore e della sofferenza èsembrato quindi anche un’ottima metaforadel cammino personale di ogni donna.

esperienza in famiglia, con le colleghe dilavoro e nel circuito informale tra amiche,proponendo un diverso approccio allapromozione della salute.

Annamaria MarongiuMarialessandra PanozzoManila Peccantini

[1] F. Di Maria, G. Lo Verso Gruppi. Metodie Strumenti; Raffaello Cortina Editore, 2002.

[2] V. Ruggieri & Coll. Struttura dell’Io trasoggettività e fisiologia corporea; EdizioniUniversitarie Romane, 2011.

[3] James Tyler Kent, Lezioni di filosofiaomeopatica; Red Edizioni, 1991.

[4] A. Pope, Mestruazioni. La forza diguarigione del ciclo mestruale dal menarcaalla menopausa; AAM Terranuova, 2008.

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Una sintesi dei risultatidi 400 questionari somministratiai pazienti nel Centrodi Medicina Integrata.La maggioranza percepiscela presenza di un serviziodi MC nell’ospedale comeun valore aggiunto

> CENTRI PUBBLICI E ASSOCIAZIONI

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ha oltre 55 anni di età.Ciò evidenzia come vi sia, in definitiva, unadiscriminazione nell’accesso alle curecomplementari e come il dato ISTAT rilevi nontanto un bisogno, quanto la possibilità disoddisfarlo. Prova ne è che, se si miglioral’informazione verso l’utenza meno facilitatanella conoscenza della medicina complementareperché meno istruita e quindi menoraggiungibile con giornali, riviste, Internet ecc.e si rendono disponibili le visite di MC tramitecompartecipazione alla spesa da parte delServizio sanitario pubblico, la richiesta aumentain maniera massiccia.La principale fonte di informazione resta ilpassaparola (70%); solo il 10% dei cittadini èstato informato da giornali, Internet o TV e il10% ha letto materiale informativo distribuitodalla ASL 9. Ancora modesta la partecipazioneall’informazione dell’utente da parte del medicocurante: infatti solo il 10% afferma di esserestato indirizzato al Centro dal proprio medico.Riguardo all’offerta specifica di Pitigliano, lamedicina integrata, più della metà (60%) degliutenti non aveva mai sentito parlare di questaopportunità terapeutica prima di frequentareil centro ospedaliero e solo il 30% aveva giàutilizzato una o più MC prima della visita(omeopatia nel 75%, agopuntura nel 43% efitoterapia nel 34% dei casi). Nel caso di utilizzodi medicinali omeopatici e fitoterapici, più dellametà era stata curata da un medico, mentreun terzo dei pazienti li aveva assunti su consigliodel farmacista e in percentuale minore di familiari(10%) e amici (10%), senza trascurare un 5% di“fai da te”.Un dato che sottolinea come l’anello più fragilenell’integrazione, e quindi nell’approcciointerdisciplinare alla cura sia il medico di famiglia,si nota nelle risposte alla domanda: “Conoscel’atteggiamento del suo medico di famiglia neiconfronti delle MC?”. Infatti, è piuttosto alta larisposta dei “non so” (39%). Ciò dovrebbe farriflettere sulla condizione dell’utente delle MC

el Centro di Medicina Integratadell’ospedale di Pitigliano,inaugurato nel febbraio 2011,finora (oltre alle prestazioni dimedicina integrata nei reparti diPitigliano e nel Centro di

riabilitazione ortopedica e neurologica diManciano) sono state effettuate 7576prestazioni ambulatoriali.Nel 2012 si è registrato un lieve incrementodelle prestazioni (da 3720 del 2011 a 3900 nelperiodo gennaio-ottobre 2012), sebbene leagende di appuntamento siano da oltre unanno con lista di attesa. Sono stati visitati cittadiniprovenienti dalla Toscana, principalmente dalleprovince di Grosseto, Siena, Arezzo e Pisa, daregioni limitrofe come Lazio e Umbria, ma anchedal Nord Italia. In particolare, tanto più èimportante la malattia cronica (oncologia emalattie neurologiche in primis) tanto più sonofrequenti le richieste di assistenza da parte dicittadini di regioni più lontane.A quasi due anni dall’apertura del Centro è ilmomento di trarre qualche bilancio. Per quantoriguarda utilità ed efficacia i primi risultati,presentati al Convegno internazionale ECIM2012, sono confortanti e i dati definitivi sarannooggetto di prossime pubblicazioni scientifiche.È interessante però anche conoscere l’opinionediretta dei cittadini che hanno ricevuto assistenzanegli ambulatori. A tal fine sono stati distribuiti,a partire da marzo 2012, dei questionari volti aindagare la soddisfazione degli utenti. Inquest’articolo si riportano i risultati di 400questionari somministrati ad altrettanti pazientiambulatoriali alla prima visita di controllo. Ilprimo dato interessante è la fascia d’etàprevalente dei pazienti. Infatti, a differenza daquanto riporta l’indagine ISTAT 2007 (chesegnala che a curarsi con le medicinecomplementari è principalmente una donna dietà media con livello di istruzione e socio-economico medio-alti), a Pitigliano si vedonosoprattutto anziani, e più del 50% degli utenti

Pitigliano: l’opinione degli utenti

Nche spesso è un soggetto diverso, come se sitrattasse di due persone: quella“complementare” affidata ai medici esperti inomeopatia e agopuntura e quella“convenzionale” affidata al medico di famiglia.Un paziente quindi che è ancora piuttostolontano dall’essere condiviso tra i medici chelo hanno in cura. Del resto, sebbene solo il 4%degli intervistati dichiari che il proprio medicocurante è contrario alle MC, è vero che il 20%sa che il suo medico è indifferente a questeterapie mentre il 25% dichiara che è favorevole(il resto del campione non risponde).Molto importante il giudizio sulla percezionedi efficacia delle MC. Alla domanda: “ritieneche rispetto ai suoi sintomi le MC l’abbianofatta sentire meglio, peggio o uguale”, il 93%risponde “meglio” mentre il resto del campionenon ha notato benefici. È stato anche chiestose la percezione del miglioramento fosse piùa livello fisico o psicologico o entrambi. Il 31%ha notato un miglioramento a livello fisico, il42% a livello sia fisico sia mentale e solo il 5%nota un miglioramento esclusivamentepsicologico (si consideri che questa percentualecorrisponde a quella dei pazienti in cura perdisturbi del comportamento, come ansia e/odepressione). Piuttosto interessante è la rispostaall’ultima domanda: “secondo lei questo servizioha modificato la sua visione dell’ospedale?”,cui ha risposto “sì” il 92% degli utenti. E alladomanda successiva su com’è cambiata questavisione, tutti rispondono che è migliorata.Le MC dunque piacciono e sono considerateutili; la presenza di un servizio di MCnell’ospedale è vissuta come un valore aggiuntoche contribuisce, tra l’altro, a migliorare la fiduciadegli utenti nei confronti dell’intera strutturasanitaria.

Simonetta BernardiniResponsabile Centro ospedaliero di MedicinaIntegrata

Visita nell'ambulatorio di omeopatia del Centro

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Opinioni a confrontoal Congresso ECIM 2012.Le medicine complementarisono considerateun’opportunità per laprofessione veterinaria

> VETERINARIA INTEGRATA

edicina integrataveterinaria: una prospettivaper il futuro dellaprofessione veterinaria” èil titolo della tavola rotondache ha concluso la sessione

di medicina veterinaria al 5o Congresso Europeodi Medicina Integrata (ECIM).Nel rapporto etico uomo/animale, il medicoveterinario usa ogni strumento di prevenzionee cura a salvaguardia della salute animale eindividua i percorsi di cura migliori, menodevastanti e dolorosi. La pratica veterinaria èsimile a quella medica per gli animalid’affezione; per quelli da reddito, la tuteladella salute animale è un pre-requisito per lasicurezza degli alimenti destinati all’uomo dove,fra i vari rischi, la presenza di residui di farmacie contaminanti, soprattutto antibiotici, puòindurre o trasferire antibiotico-resistenza inbatteri potenzialmente patogeni per l’uomo.Le istituzioni sanitarie europee investonoingenti risorse in quest’ambito. Di recente, ilParlamento europeo ha caldeggiato l’usoprudente di antibiotici in medicina umana eveterinaria e l’osservanza di buone pratiche diallevamento per ridurre la prescrizione diantimicrobici in stalla e preservarne l’efficaciautilizzando nuove molecole e strategiealternative. Queste misure favoriscono l'impiegodelle Medicine Complementari (MC) nella curadegli animali da reddito, se l'efficacia èdimostrata: si tratta di un’opportunità dacogliere anche nella prospettiva diun’agricoltura sostenibile. L’Unione Europeapromuove inoltre la ricerca in veterinariaall’interno dei propri programmi. Una sceltalungimirante e coerente per i sistemi diproduzione agricolo-zootecnica che guardanoal futuro per garantire prodotti salubri diqualità.

Dibattito a più vociIstituzioni, società scientifiche e associazioniprofessionali veterinarie si sono confrontatesull’integrazione delle MC con le praticheconvenzionali e sulle azioni da avviare perpromuoverne la conoscenza in veterinaria.Carla Bernasconi, vice presidente della FNOVI,ha ricordato che, a tutela della libertà delmedico veterinario e di scelta del proprietariodel paziente, è stato dedicato alle MC unarticolo del Codice deontologico, una sceltache la Federazione ha difeso anche in ambitoeuropeo. La FNOVI ha fornito indicazionid’indirizzo e coordinamento per individuarei requisiti di una corretta pubblicità sanitariain questa branca della veterinaria, dove sipresenta più facilmente il fenomenodell’abuso di professione mentre la pressione

L’integrazione in medicina veterinaria

M

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concorrenziale di altre figure professionali,non veterinarie, genera confusione fra gliutenti. La Federazione ha esercitato il proprioruolo di garanzia e tutela dei cittadiniindicando le linee guida applicabili dagliOrdini, finalizzate a un’azione omogenea ecoerente di verifica su correttezza, veridicitàe trasparenza dei messaggi pubblicitariinformativi. Non ha "validato" le Medicinenon Convenzionali (MnC), ma ha sostenutole attività di vera formazione e diaggiornamento post universitarie.Le MnC sono un atto medico veterinario egarantiscono assoluta sicurezza sanitaria perl'uomo; non a caso sono indicate comepreferenziali dalla normativa CE per leproduzioni biologiche. La FNOVI ha inoltratoalla Direzione Generale Sanità Animale e delFarmaco Veterinario le proprie considerazionisull’attuale normativa (D.L.193/06). Affinchéi veterinari possano garantire adeguatistandard di benessere animale con glistrumenti terapeutici indicati comepreferenziali per i cibi bio, deve aprirsi unconfronto per regolamentare uno sviluppocondiviso e sostenibile. Ogni medicoveterinario deve poter utilizzare l’interobagaglio di nozioni ed esperienzanell'esercizio della professione e, di frontealla maggiore richiesta di terapie "alternative",rispondere con competenza e rigore,segnalando eventuali abusi di professione. Ibenefici della medicina integrata per i pazientisi basano su un semplice principio: formularela diagnosi e scegliere la terapia piùopportuna per quel paziente.

Francesco Longo, dell’UMNCV, ha parlatodi integrazione delle medicinecontrapponendola a una generica medicinaintegrata, di cui mancano epistemologia dibase e profilo clinico-scientifico di riferimento.L’integrazione delle discipline mediche si basasull’interazione di diverse figure veterinarie,ciascuna esperta nel proprio settore e ingrado di migliorare l’atto medico veterinario,il benessere animale, nel rispetto di pluralismoscientifico e libertà di scelta terapeutica.Per implementare il ricorso alle MnC, èopportuno anche sostenere organismiistituzionali ad hoc, come il Centro di MedicinaIntegrata Veterinaria della Sezione di Arezzodell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delleRegioni Lazio e Toscana.La zootecnia biologica, economicamente edecologicamente sostenibile, va sostenuta conconcrete azioni legislative nazionali edeuropee. Non si può quindi tacere che aiprimi regolamenti comunitari che parlavanodi MnC come metodi clinici elettivi per la

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> VETERINARIA INTEGRATA

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zootecnia biologica, è seguito il RegolamentoCE 834/2007, che pare invece insinuare lagenerica inefficacia di queste terapie.Sul piano professionale c’è un paradosso: inItalia la situazione è più strutturata e le MnCsono atto medico veterinario; nel restod’Europa la diffusione di corsi aperti anche anon laureati ha generato invece una situazioneconfusa. Si auspica perciò che la FNOVI, nellemore di una legislazione nazionale, estendagli elenchi di veterinari esperti in MC in usopresso gli Ordini veterinari della Toscana atutti gli Ordini provinciali delle altre regioni.È fondamentale a tal fine definire il profiloprofessionale dell’esperto in MnC; a questoproposito l’UMNCV ha redatto il documento“Valutazione degli Esperti” (2007), sui criteriformativi e professionali per agopuntura eomeopatia. La ricerca in MnC è ampia earticolata ma ancora circoscritta agli esperti;per questo sono necessari altri studi, maoccorre anche modificare i criteri di ricercapreferendo sistemi più adatti a quest’ambito.

Roberto Orsi, della SIOV, ha evidenziatol'approccio multidisciplinare al paziente. Iveterinari omeopati attingono da altrediscipline (agopuntura, fitoterapia,omotossicologia ecc.) e integrano il rimediounitario classico con altre tecniche (drenaggiod'organo, organoterapia, integrazionialimentari ecc.), senza compromettere ilcorpus metodologico dell'omeopatia. Questadisciplina ha chiare basi epistemologiche,risvolti scientifici certi e validi strumentiterapeutici ed è un riferimento teorico-praticoper interventi clinici efficaci tutelando sanitàe benessere animale e sicurezza alimentare.Non a caso le direttive europee sulla zootecniabiologica parlano di impiego preferenzialedell'omeopatia a scopi terapeutici e profilattici.Si deplora perciò che la recente “CommissionImplementing Regulation” (14.06.2012) abbiaomesso il termine "Omeopatia" dal suo testoe si auspica che società, associazioni di settoree istituzioni avviino un percorso disemplificazione legislativa, data la naturapeculiare del rimedio omeopatico.

Paola Romagnoli, vice presidente dellaSIMEVEP, guarda con interesse le potenzialitàdella medicina integrata in materia disicurezza alimentare e ambiente. Occorresviluppare la ricerca con rigorosi protocolliscientifici coniugando libertà di sceltaterapeutica, sicurezza, appropriatezza equalità di cure e produzioni (se si parla dianimali da reddito). È importante validarecompetenze e percorsi formativi, con ilcontributo anche delle Università. L’approcciointegrato è utile per contrastare l’antibiotico-resistenza e per un uso prudente dei farmaci.Si possono citare, al riguardo, la relazione diEFSA e ECDC sulla resistenza degli

antimicrobici nei batteri zoonosici cheinteressano gli uomini; le raccomandazionedella FVE adottate dal Consiglio europeo;l’appello a un uso prudente e responsabiledegli antibiotici di recente rinnovato dallaFAO.

Antonella Ronchi, segretario nazionaleFIAMO, accoglie con favore l’integrazionedelle MC in veterinaria che non puòprescindere da alcuni elementi: definizioniprecise delle diverse medicine e relativeprofessionalità; massimo livello dicompetenza; rispetto dei paradigmi peculiarie massima collaborazione tra le varieprofessionalità.

Simonetta Bernardini, presidente dellaSIOMI, focalizza sulla necessità di concordareuna terminologia comprensibile a tutti einteragibile con la medicina ortodossa. Ormaisi parla sempre di più di medicina integratae medicine complementari. Si auspica quindiche tutte le associazioni adottino questaterminologia poiché il termine "nonconvenzionale" è ormai poco usato e nonesprime i contenuti d’integrazione dei saperi.Per la formazione, auspica che il documentopresentato al Tavolo Salute della ConferenzaStato-Regioni, appoggiato dalla FNOMCeO,sia sostenuto anche dalla FNOVI, per definirefinalmente linee guida nazionali sullaformazione professionale di medici eveterinari.

Per Bruno Cipollone, veterinario della SIOMI,occorre investire in ricerca (Ministero- IZSLT)per dimostrare efficacia e sicurezza dei rimediomeopatici in zootecnia e negli animali dacompagnia, per ridurre costi e inquinamentoe promuovere benessere animale e sicurezzaalimentare.

Rita Quondam, della Direzione Generaledella Sanità Animale e dei Farmaci Veterinaridel Ministero della Salute, ha evidenziato leazioni e l’impegno dell’Ufficio che si occupadi medicinali veterinari a livello nazionale einternazionale citando tutti gli atti a disciplina del settore. Ha sottolineato, infine, ladisponibilità allo scambio e al confronto diproposte e idee, per creare e approfondirenuove metodiche per la cura e il benessereanimale, nel rispetto delle norme e delladeontologia professionale.

Le MC sono apparse un’opportunità per laprofessione veterinaria. La mancanza di unquadro normativo nazionale puòrappresentare un limite, a partire da unaterminologia condivisa da tutti: nonconvenzionale, alternativo, complementare,integrato, ma pure per garantire percorsiformativi adeguati e riconosciuti, ricerche nelsettore, strumenti appropriati di supportotecnico-scientifico e di validazione dellepratiche. C’è un quadro frammentato mavitale, in cui si evidenzia la necessità dicostruire un dialogo fra le varie componentiche evidenziano momenti di difficoltà dellaprofessione e riconoscono nella medicinaintegrata una prospettiva di crescita esviluppo. Un richiamo dunque alle istituzionia esercitare il proprio ruolo per ascoltare eintegrare le eventuali diverse posizioni dienti, società scientifiche e associazioni. Questoruolo, com’è emerso dalla discussione, nonpuò essere disatteso poiché l’esercizio diqueste pratiche si riflette sulla salute animalee umana.

a cura di Giovanni BrajonResponsabile Sezione di FirenzeIstituto Zooprofilattico Sperimentale RegioniLazio e Toscana

Sessione Veterinaria a ECIM 2012

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I ricercatori europeidi CAMbrella hanno presentatoa Bruxelles i risultati diun lavoro triennale

> INTERNAZIONALE

AMbrella, una rete composta da 16istituzioni di 12 paesi europei, con ifondi del 7o Programma quadro, hacondotto un lavoro di ricerca sulleCAM (Complementary andAlternative Medicines) evidenziando

soprattutto il punto di vista e i bisogni di pazientie provider di salute. L’obiettivo è stato renderedisponibili ricerche e informazioni comparate eaffidabili e contribuire a creare una struttura e unapolitica sostenibili a livello europeo.I risultati di 3 anni di lavoro comune sono statipresentati a Bruxelles lo scorso 29 novembre. LeCAM restano un’area poco esplorata dalla ricercae in questo settore e la situazione è frammentatae molto diversa nelle varie aree del VecchioContinente, hanno detto i ricercatori di CAMbrella.Per migliorare la conoscenza di queste terapie ènecessario istituire quindi un coordinamentoeuropeo e definire una road map per la ricerca nelsettore.Le CAM restano molto popolari fra i cittadinieuropei e la richiesta di cure complementari è incostante crescita. Vi fa ricorso quasi la metà deicittadini europei (con percentuali che variano dal10 al 70%), ha precisato il coordinatore del progettoCAMbrella Wolfgang Weidenhammer, del Centrodi ricerca sulle CAM dell’Università di Monaco,rilevando come i cittadini siano il motore dellosviluppo di queste terapie e che quindi i loro bisognie le loro opinioni devono essere oggetto dellafutura ricerca.In Europa i medici che hanno una qualifica inmedicina complementare sono circa 150.000,mentre sono 180.000 i terapisti non medici concompetenze certificate nella materia. Questo vuoldire che il rapporto erogatori/utenti delle CAM èdi 65 erogatori ogni 100.000 abitanti; si consideriche, secondo dati dell’Unione europea, ci sono 95medici di medicina generale ogni 100.000 abitanti.Lo status giuridico delle terapie e tecnichecomplementari in Europa è molto variegato conla classica situazione a macchia di leopardo, haspiegato Vinjar Fønnebø, direttore dell’Istitutonorvegese per la ricerca sulle CAM dell’Universitàdi Tromso, e ciò “non permette di garantire gliadeguati livelli di sicurezza ai numerosi cittadini cheutilizzano queste terapie”.Neanche la loro diffusione è stata indagata asufficienza tanto che ancora oggi mancano datiesaustivi sull’utilizzo di queste medicine fra i pazientieuropei e soprattutto non è chiaro quali sianobisogni e richieste dei cittadini da una parte e lepreoccupazioni dei terapeuti che praticano questemedicine dall’altra.La stessa definizione del fenomeno non èomogenea, anche se quella prevalente è l’acronimo

Una road map per la ricercain medicina complementare

C

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CAM che raggruppa un ampio e diversificatogruppo di medicine e tecniche terapeutiche,diverse dalla medicina ortodossa comefitoterapia, omeopatia, terapie manuali(massaggio, osteopatia, reflessologia echiropratica ecc.), agopuntura e medicinaantroposofica, impiegate nel trattamento enella prevenzione di molte condizioni,soprattutto croniche. In Europa la fitoterapia èla forma più utilizzata e l’ambito di applicazionepiù comune sono i problemi muscolo-scheletrici.

A Bruxelles si è auspicato il sostegno dell’Unioneeuropea alla ricerca sulle CAM prestando ladovuta attenzione alle condizioni reali dei sistemisanitari. Jarle Aaarbacke, rettore dell’Universitàdi Tromso, ha sottolineato che le CAM, pur nonfacendo parte della medicina che si insegnanelle università, sono utilizzate da un ampionumero di cittadini europei e praticate da moltimedici ed è quindi necessario conoscerle a fondo.Se queste terapie saranno uno strumento peraffrontare i problemi e le sfide della sanitàeuropea nei prossimi anni, “è fondamentaleavere informazioni affidabili e documentate sucosti, efficacia e sicurezza. Informazioni calatenella realtà concreta e non teoriche – haaggiunto Benno Brinkhaus, coordinatore delgruppo di lavoro CAMbrella sulla road map -che consentano a cittadini e politici europei diassumere decisioni informate”.È stato infine proposto di creare un Centroeuropeo di ricerca sulle CAM per portare avantiun percorso armonico e coordinato dei ricercatoriche seguono questi progetti. L’obiettivo èraccogliere dati epidemiologi certi sull’uso delleCAM in Europa, stabilire quali siano i trattamenticomplementari più promettenti per problemidi salute comuni come obesità, diabete, cancro,patologie croniche, definirne il profilo di sicurezzae valutare la loro integrazione in setting sanitariconcreti.

Info: http://www.cambrella.eu/documents/Mariella Di Stefano

Il gruppo CAMbrella a Bruxelles

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Homeopathy Research Institute

Plaza Europa, 45Barcellona

Info: www.homeoinst.org/[email protected]

> 1-3 marzo 2013

Convegno nazionaleAmbiente, epigeneticae processi adattativi.Nuove sfide per la MedicinaIntegrata

Società Italiana di Omeopatiae Medicina Integrata

Auditorium al DuomoVia Cerretani, 54/R Firenze

All’interno Premiazione del concorso“Omeopatia in poesia”

Info: Tel. 055.6800.389, Fax 055.683.355e-mail: [email protected]

> 22-23 marzo 2013

II Congressointernazionaledi Medicina IntegrataIl nuovo corpo e la mente

Info: [email protected]

Research Institutein Clinical Homeopathy,Acupuncture and Anti-aging Medicine

Auditorium CNR - Bologna

> 6 ottobre 2012

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> 31 maggio-2 giugno 2013

Convegno internazionaleCutting Edge Research inHomeopathy

> 2012-2014

Master di I livello inMedicina IntegrativaA indirizzo: Fitoterapia Clinica,Agopuntura e MTC, Tecnichecomplementari per lapromozione della salute

Università degli Studi di FirenzeFacoltà di Medicina e Chirurgia

Anno Accademico 2012-14

Info: www.unifi.it/vp-8775-medicina-integrativa.html

Scadenza iscrizione:30/01/2013

appuntamenti

> 2012-2013

Master universitariodi I livelloPiante Aromatiche e Medicinali:materie prime per l’industriaalimentare, cosmetica, salutisticae farmaceutica

Università di PisaDipartimento di Farmacia

Anno Accademico 2012-2013

Info: http://www.farm.unipi.it/masterpam/http://www.unipi.it/master/[email protected]@[email protected]

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Studi moderni hanno scopertoche i pigmenti che coloranofrutta e verdura non hannosolo una funzione visiva,ma formano un vero e propriotetto protettivo per la nostrasalute, contro i rischi dellemalattie più gravi, i dannida radicali liberi, fumo,inquinamento e stress

sostanza antiossidante con azione protettivadegli occhi. Mirtillo, uva, fico, melanzana,cavolo nero - che devono il colore scuro alleantocianine - hanno una potente azioneantiossidante, che contribuisce a contrastareil rischio di cancro, infarto e patologiecardiovascolari ma anche l’invecchiamento.

I colori della saluteFabio FirenzuoliTecniche Nuove 2012Prezzo euro 19,90

recensioniUn benessere molto colorato

econdo il Rapporto “Passi 2010:consumi di frutta e verdura” solo il10% della popolazione italianarispetta le regole di buonaalimentazione per frutta e verduramangiandone almeno 5 porzioni al

giorno. Ed è un errore comune, nonostanteormai tutti ne conoscano in via teorica ilvalore nutrizionale e salutistico. L’ultimo librodi Fabio Firenzuoli, medico fitoterapeuta eresponsabile del Centro regionale diriferimento per la fitoterapia di Careggi, sirivolge soprattutto al 90% di italiani che nonmangia a sufficienza frutta e verdura. Intendeinoltre far conoscere e apprezzare le virtù diquesti prodotti attraverso i loro pigmenticolorati (antocianine, carotenoidi, flavonoidi,isotiocianati o clorofille). Raggruppate in 5grandi insiemi, queste sostanze formano unoscudo protettivo contro i rischi di malattie,danni da radicali liberi, fumo, inquinamentoe stress.La prima parte del libro descrive quindi lecaratteristiche dei pigmenti presenti in fruttae verdura, evidenzia il loro ruolo per ilbenessere del nostro organismo spiegandoil rapporto tra sostanze vegetali colorate eproprietà terapeutiche.La seconda presenta le schede di singoli fruttie ortaggi suddivise nei 5 gruppi di colore(rosso, giallo-arancio, bianco, verde, viola-nero). Ogni scheda illustra le proprietàdell'alimento, gli impieghi in cucina, l'utilizzonella storia e non mancano curiosità etradizioni popolari.Si legge ad esempio che frutti e ortaggi rossi(fragola, ciliegia, barbabietola, pomodoro…)sono una fonte preziosa di carotenoidi,antocianine e betacianine, utili per proteggerepelle e apparato urogenitale e cardiovascolare.Il giallo e l’arancione di agrumi, albicocca,pesca, carota, o zucca sono i colori di flavonoidie carotenoidi, antiossidanti con attivitàantinfiammatoria, rinfrescante, digestiva ediuretica, adatti anche per proteggere vista,ossa e cute.Al colore bianco (banana, mela, cavolfiore,finocchio, aglio, cipolla…) appartengonoortaggi ricchi di sostanze anticancerogene,utili per abbassare il rischio cardiovascolare econ effetti positivi sul metabolismo delcolesterolo. Il verde di kiwi, asparago, cavolo,rucola, o spinaci indica un elevato contenutodi clorofilla. Frutta e ortaggi di questo coloresono ricchi di flavonoidi come la luteina, altra

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a cura di Mariella Di Stefano

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Abstract diECIM 2012

Gli abstract dei lavori presentatial Congresso ECIM 2012 sonostati pubblicati su uno specialeSupplemento dell’EuropeanJournal of Integrative Medicinee si possono scaricare alseguente link:http://www.sciencedirect.com/science/journal/18763820/4/supp/S1

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dalle Regioni

Marche: avviato l'iter per leggesulle medicine complementari

È stato avviato dalla Regione Marche l'iterdella proposta di legge “Riconoscimento edisciplina delle medicine complementari”. Ildisegno di legge tutela il diritto alla “libertàdi scelta terapeutica” del paziente e alla“libertà di cura” del medico e riconosce comemedicine complementari agopuntura,fitoterapia, medicina omeopatica, Ayurvedicae antroposofica, osteopatia, chiroterapia,omotossicologia e naturopatia. Prevede lacreazione di elenchi di professionisti cheesercitano le medicine complementari el'istituzione di una Commissione regionale,con il ruolo di definire i criteri diaccreditamento degli istituti abilitati allaformazione e all'aggiornamento. È statoistituito anche un Gruppo tecnico di lavorocon Università, professionisti e Regione perapprofondire gli aspetti normativi. Circa il20% dei cittadini marchigiani fa ricorso allemedicine complementari.

dall’Italia

Ormesi e omeopatia

Fra i vari seminari, ECIM 2012 ha ospitatoanche quello dedicato a "Ormesi eMedicina Integrata: sinonimia di unparadigma", coordinato da Andrea Deidell’Università di Firenze. In apertura unalettura magistrale del massimo espertomondiale del tema, Edward J. Calabresedella Massachussetts University, hasottolineato l' importanza dell'ormesi alivello terapeutico. Sono seguite leconferenze di John Ives, direttore delSamueli Institute in Virginia, sulle potenzialiapplicazioni mediche dell'ormesi e di PieroDolara, farmacologo dell'Università diFirenze, che ha mostrato gli effetti ormeticidi basse dosi di Apis mellifica (4-9 CH) suigeni cellulari. La relazione esistente tra ilfenomeno dell'ormesi e il principio disimilitudine, pilastro portante dellamedicina omeopatica, è stata illustrata daSimonetta Bernardini, presidente dellaSIOMI. Con quest'evento, ha ricordato Deinell’introduzione, si è voluto evidenziarela stretta analogia fra l'ormesi, che va vistacome un’espressione della reattività di ogni

organismo vivente, e la medicina integrata,che prevede il tentativo di conciliazionefra tecniche volte a stimolare le funzionidell'organismo, e tecniche (come labiomedicina) volte all'inibizione dimeccanismi biologici mal funzionanti.L’intero evento è disponibile al linkhttp://www.siomi.it/apps/news.php?id=1194

Terapie oncologiche integratea congresso

Si è svolto a Roma in novembre il IVCongresso ARTOI (Associazione per laricerca di terapie oncologiche integrate),dedicato alla prevenzione e alle terapieoncologiche integrate. In primo piano lefrontiere dell’integrazione dei trattamentiin oncologia e la nutrizione come strumentoper prevenire e ottimizzare i trattamentifarmacologici. “ARTOI promuove un’ideainnovativa di oncologia – ha spiegato ilpresidente Massimo Bonucci - che condividecon una rete internazionale di specialisti escienziati”. Una visione in cui una nutrizioneadeguata e una serie di trattamenti eprotocolli naturali aiutano a massimizzarel’efficacia dei farmaci correnti e a migliorarela qualità di vita dei pazienti. A ciò si associaun ampio lavoro di prevenzione, di nuovoincentrato su linee guida nutrizionalicorrette.Quattro sessioni tematiche (fitoterapia e

nutrizione in oncologia, ricerca in oncologiaintegrata, trattamenti strumentali integrati,integrazione oncologica naturale) hannoapprofondito gli approcci integrativi aiprotocolli di cura tradizionali: nutrizione,medicina cellulare, molecole di originevegetale come la polidatina, estratta dalsucco d’uva, in grado di contrastare glieffetti di ossidazione cellulare e radicaliliberi, la micoterapia con funghi medicinalicome Agaricus Blazei Murril. Ampio spazioè stato dato alla ricerca con comunicazionisull’uso di nanoparticelle per veicolare almeglio i farmaci, farmacogenomica, ricercadi bersagli molecolari specifici delle “cellulecircolanti neoplastiche”. Diversi i relatoristranieri fra cui Philip A. Salem, direttoredel programma di ricerca sul cancrodell’Ospedale S.Luke di Houston, Bharat B.Aggarwal, capo dipartimento dell’Istitutodi terapie sperimentali del M.D. AndersonCenter, Università di Houston, Eran Ben-Arye, direttore dell’Istituto di Medicinecomplementari di Haifa. Si tratta diricercatori e clinici di un networkinternazionale informale che sviluppa leevidenze medico-scientifiche nelle terapieadiuvanti in oncologia, con l’obiettivo digarantire al paziente la massima efficaciadei trattamenti chemio e radioterapeuticie di minimizzare gli effetti negativi di taliterapie. Alla fine del convegno sono statepresentate le linee guida ARTOI dellanutrizione in oncologia.L’intero evento in streaming al link: www.artoi.it

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Edward J. Calabrese

Un momento del seminario

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dall’Europa

Francia: la medicina cinese entrain ospedale

La sanità francese apre le porte alle medicinecomplementari, inclusa la MTC, sinoradisponibile esclusivamente nel privato.Quest'apertura si inserisce in un piano diaggiornamento che terminerà nel 2014.Nell’ottobre 2012 gli ospedali riuniti di Franciahanno siglato una partnership con ilministero della Salute cinese per lo sviluppodi scambi bilaterali di medici e ricercatoricon l'obiettivo principale di sviluppare lostudio e l'applicazione della medicina cinese.Nove progetti sull'uso delle curecomplementari sono in fase avanzata negliospedali pubblici francesi (Assistancepublique-Hôpitaux de Paris) e 15 disciplinenon convenzionali affiancano le terapieordinarie in diversi ospedali. Tra questel'agopuntura, testata in reparti di ginecologia,terapia del dolore e oncologia (per lariduzione degli effetti della chemioterapia).Nelle strutture pubbliche francesi trovanospazio anche chiropratica, ipnosi e massaggio.L'ipnosi, ad esempio, è utilizzata nei repartidi cure palliative.Da anni l'omeopatia è diffusa in Francia nelServizio sanitario nazionale che rimborsa inparte i medicinali omeopatici.

Le CAM in pediatria

Secondo una recente rassegna, le medicinecomplementari sono popolari in Europaanche fra i più piccoli. Lo studio ha riguardatotutti i paesi europei con almeno 5 milioni diabitanti in cui sono stati pubblicati dati sulricorso alle CAM negli ultimi 10 anni. Datisulla popolazione generale e l’uso delle CAMerano disponibili nel 90% dei paesi esaminati(20), mentre le rassegne peer-reviewed loerano soltanto nel 60%. Il 56% dellapopolazione europea (range 10-90%adattato al campione di popolazione) hausato le medicine complementari almenouna volta nell’ultimo anno. Gli studisull’impiego delle CAM in età pediatricaerano disponibili per il 55% dei paesi presiin esame. La prevalenza dell’uso di CAM inambito pediatrico è stata del 52% (range10-90% adattato al campione dipopolazione). I pediatri esperti in medicine

complementari hanno inoltre riferito unamaggiore consapevolezza in questa materiae anche una maggiore diffusione di questemedicine a livello istituzionale.In conclusione dello studio gli autoriauspicano che si arrivi a una definizioneeuropea dell’uso delle CAM in modo dapoter realizzare indagini comparative fra ivari paesi del Vecchio Continente e cheaumentino le ricerche su efficacia e sicurezzadelle CAM.

Fonte: Zuzak TJ, et al. Use of complementaryand alternative medicine by children inEurope: Published data and expertperspectives. Complementary Therapies inMedicine (2012), doi:10.1016/j.ctim.2012.01.00

dal mondo

Revisione di studi in omeopatiaveterinaria

È stata pubblicata di recente una revisionesistematica degli studi randomizzati econtrollati (RCT) in omeopatia veterinaria,sia in profilassi che in terapia. Condottanei programmi di ricerca disponibili(AMED; Carstens-Stiftung HomeopathicVeterinary Clinical Research database;CINAHL; Cochrane Central Register ofControlled Trials; Embase; Hom-Inform;LILACS; PubMed; Science Citation Index;Scopus), la rasssegna ha valutato gli studicon questi criteri di selezione: trattamento

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versus profilassi; placebo versus placebo;trattamento individualizzato versustrattamento standardizzato; fonti peer-reviewed versus fonti non-peer-reviewed.Gli autori del lavoro, il primo in omeopatiaveterinaria, hanno analizzato i risultatiottenuti e il rischio di bias secondo i criteridella Cochrane Collaboration. Dei 150 studiraccolti, soltanto 38 rispondevano ai criteridi selezione e riguardavano 7 specie e 27diverse condizioni mediche specie-specifiche. Gli autori hanno osservato chela maggior parte dei lavori di ricerca utilizzal’omeopatia non individualizzata nelleprincipali specie zootecniche e che sonopochi gli studi randomizzati e controllati sucani, gatti e cavalli. Il lavoro pone le basiper l'analisi e la revisione sistematica della"migliore" letteratura scientifica inomeopatia veterinaria presente inbibliografia.

Fonte: Robert T. Mathie, Daniela Hacke, JürgenClausen, Homeopathy, 2012, 101, (4), 196.

Tè verde e rischio oncologico

Numerose evidenze scientifiche evidenzianoil ruolo protettivo del tè nei confronti deitumori dell’apparato digerente, che ognianno colpiscono circa 1,5 milioni di donnenel mondo. Gli studi di coorte - oggetto diuna recente metanalisi - sono stati condottisu campioni relativamente piccoli di donne,perlopiù in Giappone.Gli autori di questo studio hanno valutatole abitudini alimentari di 69.310 donnecinesi tra 40 e 70 anni, non fumatrici eastemie, reclutate per lo Shanghai Women'sHealth Study e seguite per 11 anni, durantei quali ci sono stati 1.255 casi di tumore alivello di stomaco, esofago, colon-retto,fegato e vie biliari. Dividendo lapopolazione in base ai livelli di consumodi tè (soprattutto verde) è stato calcolatoun minore rischio di tutte queste tipologiedi tumori (Hazard Ratio, 0,86), e inparticolare di cancro di stomaco ed esofago(HR=0,73) e colon-retto (HR=0,67), per chidichiarava un’assunzione regolare daalmeno 6 mesi di 3 o più tazze di tèsettimanali e da un maggior numero dianni. Il rischio è risultato ridotto del 21%nelle donne che consumavano 2-3 tazzedi tè al giorno e del 27% in quelle che lofacevano da 20 o più anni,indipendentemente dal tipo di tè (verde,bianco ecc.). La conclusione è l’ assunzionedi elevate quantità di tè, in donne cinesidi mezza età e anziane, potrebbecontribuire a ridurre il rischio di tumoridell’apparato digerente.

Fonte: Nechuta S, Shu XO, Li HL, Yang G, Ji BT,Xiang YB, Cai H, Chow WH, Gao YT, Zheng W.Am J Clin Nutr. 2012 Oct 10. [Epub ahead ofprint] Prospective cohort study of tea

consumption and risk of digestive systemcancers: results from the Shanghai Women'sHealth Study.

Agopuntura e dolore cronico

Una revisione sistematica della letteraturaha evidenziato l’efficacia dell’agopunturanel dolore cronico mostrando anche che ladifferenza rispetto all’agopuntura placebo(sham) è modesta. Una metanalisi diricercatori inglesi, tedeschi e americani haesaminato 4 tipologie dolorose: dolore acollo e schiena, osteoartrosi, mal di testacronico e dolore alla spalla e individuato 29studi randomizzati e controllati per un totaledi 17.922 pazienti. L'analisi primaria ha

mostrato la superiorità dell’agopuntura intutte le condizioni rispetto sia alla sham siaall’assenza di trattamento. La superiorità siè mantenuta anche dopo l’esclusione distudi impostati in modo da portare a unrisultato favorevole per l’agopuntura. Cosìconcludono gli autori: «Medici e pazientinon devono scegliere tra agopunturatradizionale e sham, ma se rivolgersi a unagopuntore o no. In questo caso lamaggiore efficacia contro il dolore cronicorispetto al non trattamento è significativae confermata dagli studi scientificipubblicati».

Fonte: Arch Intern Med, 2012 Sep 10:1-10.[Epub ahead of print]

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Direttore Responsabile: Mariella Di Stefano

Collaboratori: Sonia Baccetti, Sirio Del Grande, Mariella Di Stefano, Paolo Fedi, Fabio Firenzuoli, Elio Rossi.

Redazione: Ambulatorio di Omeopatia Azienda USL 2 - Via dell’Ospedale, 1 - 55100 Lucca - Tel. 0583 449459Mail: [email protected]

Comitato scientifico: Sonia Baccetti, Katia Belvedere, Franco Cracolici, Fabio Firenzuoli, Daniela Papini, Bruno Rimoldi,Elio Rossi, Piero Salvadori, Ursula Wunderli.

Grafica e impaginazione: Carmela Leone (Az. USL 2 Lucca), Massimiliano Ferrini, Web design: Elisabetta Grassi (Az. USL 2 Lucca).Progetto grafico: Netseven s.r.l. - Pisa. Stampa: Tipografia Francesconi, Lucca.

Distribuzione gratuitaTiratura 2.000 copieRegistrazione del Tribunale di Luccan. 769 Reg. Periodici del 19-22/03/04

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