informarci n.24

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INFORMARCI Numero 24 - Marzo/Aprile 2008 Periodico del Circolo ARCI Risorgimento - Sant’Angelo in Vado www.arcivadese.it Periodico a diffusione gratuita Periodico del Circolo ARCI Risorgimento Sant’Angelo in Vado - Numero 24 – Marzo/Aprile 2008 InformARCI - Periodico a diffusione gratuita Anno XIII – Numero 24 – Tel. 0722 941111 Aut. Trib.Urbino n.183 del 08/05/1996 Stampa: ALL’INTERNO LA “MIGRAZIONE” DELLA STAZIONE DELLE CORRIERE di Renata Sponticcia E’ stato attivato il 15 ottobre scorso, il Servizio Associato di Polizia Municipale dopo una ge- stazione travagliata, lunga alcuni anni. Un apposito Gruppo Tecnico di Lavoro, costituito presso la Co- munità Montana dell’Alto e Me- dio Metauro, sondando le esigen- ze dei vari territori, è riuscito, con grande soddisfazione ed aspettati- va, a dar forma e sviluppo a que- sta unione nell’ambito di servizi associati. Formula questa che sempre di più si dovrà diffondere nelle no- stre zone, affinché si abbia mag- giore efficienza, miglior utilizzo ed economicità di mezzi e risor- se umane, confermando il detto “L’unione fa la forza”. Il progetto, coordinato dalla Co- munità Montana ( che ne è anche ente capofila), è nato per l’ade- sione di sei comuni: Borgo Pace, Mercatello sul Metauro, Sant’ Angelo in Vado, Peglio, Urba- nia, Fermignano, i quali - tramite convenzione - hanno costituito il servizio mettendo a disposizione il personale in organico (i Vigili), le attrezzature, le strumentazioni e gli automezzi. In via preventiva, e per favorire la nascita del servizio associato, la Comunità Montana ha aperto lo sportello dell’Ufficio Unico del Commercio ed Attività Economi- che sollevando la figura di alcuni Agenti di P. M. che venivano im- piegati , nei singoli comuni, per il disbrigo di tali pratiche in manie- ra discontinua. L’Assessore della Comunità Montana alla Promozione- Poten- ziamento Servizi Comprensoriali- Lavori Pubblici Marco Sordoni spiega che l’apertura dell’Ufficio Unico sul Commercio, ha prodot- to, sin da subito, un miglioramen- to nella tempistica e nella quali- tà di risposta alle esigenze degli utenti ed ha liberato delle unità operative di Polizia Municipale da reimpiegare proficuamente nel territorio. di Michele Ceccarelli Siamo ormai in inverno, tempo di migrazioni per molte specie animali, ma ultimamente non sono solo gli animali a migrare: ora ci si sono messe anche le sta- zioni delle corriere! Scherzi a parte, quest’articolo vuol affrontare l’annosa questio- ne della definitiva sistemazione della stazione delle corriere di Sant’Angelo, che doveva essere localizzata nell’area dietro l’ex caserma dei carabinieri, ma che in effetti non c’è mai andata. Premettendo che di luoghi idonei a far fermare le corriere in modo sicuro a Sant’Angelo ce ne sono pochi, ripercorriamo brevemente la storia di questa questione, tra- mite le deliberazioni del consi- glio comunale. La vicenda inizia col consiglio comunale del 29/12/1998, nel quale la maggioranza di allora (sindaco Antoniucci) decise di approvare una variante al PRG che avrebbe collegato l’area sul- la quale sorge l’ex Caserma dei carabinieri (di proprietà privata) con l’area verde posta a fianco, stipulando un’apposita conven- zione con la società proprietaria del terreno. di Giovanni Gostoli PER UNA NUOVA AMMINISTRAZIONE DEL BUON SENSO a pagina 2 di Walter Falleri AREA PALAZZETTO DELLO SPORT a pagina 4 di Alessandro Aloigi 44° MOSTRA NAZIONALE DELL’ ACQUA PIOVANA a pagina 6 di M. C. Curzi Signore e Signori, A GENTILE RICHIESTA . . . a pagina 7 di Giuseppe Dini FAMIGLIA UMANA, COMUNITÀ DI PACE a pagina 8 >> continua a pag 10 >> continua a pag 11 UN NUOVO SERVIZIO PER LA “CITTA’ TERRITORIO” Impaginazione grafica: MOLIVART - Chiuso in redazione il 15/02/2008 - Hanno collaborato a questo numero: Aloigi Alessandro, Bartolini Flora, Cappelloni Gastone, Ceccarelli Michele, Curzi M. Cristina, Dini Giuseppe, Falasconi Paola, Falleri Walter, Galeotti Diego, Galli Massimo, Gostoli Giovanni, Longhi Giovanni. Direttore responsabile: MARIO CRISCILLO – Coordinatrice editoriale: RENATA SPONTICCIA Foto: Michele Ceccarelli; Vignette: Valentina Grella

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Periodico del Circolo Arci "Risorgimento" di Sant'Angelo in Vado. A cura dei volontari della redazione

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Page 1: InformARCI n.24

INFORMARCI

N u m e r o 2 4 - M a r z o / A p r i l e 2 0 0 8

Periodico del Circolo ARCI Risorgimento - Sant’Angelo in Vado

www.arcivadese.i t Periodico a diffusione gratuita

Periodico del Circolo ARCI Risorgimento – Sant’Angelo in Vado - Numero 24 – Marzo/Aprile 2008 InformARCI - Periodico a diffusione gratuita Anno XIII – Numero 24 – Tel. 0722 941111 Aut. Trib.Urbino n.183 del 08/05/1996 – Stampa:

ALL’INTERNO LA “MIGRAZIONE” DELLA STAZIONE DELLE CORRIERE

di Renata Sponticcia

E’ stato attivato il 15 ottobre scorso, il Servizio Associato di Polizia Municipale dopo una ge-stazione travagliata, lunga alcuni anni.Un apposito Gruppo Tecnico di Lavoro, costituito presso la Co-munità Montana dell’Alto e Me-dio Metauro, sondando le esigen-ze dei vari territori, è riuscito, con grande soddisfazione ed aspettati-va, a dar forma e sviluppo a que-sta unione nell’ambito di servizi associati. Formula questa che sempre di più si dovrà diffondere nelle no-stre zone, affinché si abbia mag-giore efficienza, miglior utilizzo ed economicità di mezzi e risor-se umane, confermando il detto “L’unione fa la forza”. Il progetto, coordinato dalla Co-munità Montana ( che ne è anche

ente capofila), è nato per l’ade-sione di sei comuni: Borgo Pace, Mercatello sul Metauro, Sant’ Angelo in Vado, Peglio, Urba-nia, Fermignano, i quali - tramite convenzione - hanno costituito il servizio mettendo a disposizione il personale in organico (i Vigili), le attrezzature, le strumentazioni e gli automezzi.In via preventiva, e per favorire la nascita del servizio associato, la Comunità Montana ha aperto lo sportello dell’Ufficio Unico del Commercio ed Attività Economi-che sollevando la figura di alcuni Agenti di P. M. che venivano im-piegati , nei singoli comuni, per il disbrigo di tali pratiche in manie-ra discontinua. L’Assessore della Comunità Montana alla Promozione- Poten-ziamento Servizi Comprensoriali- Lavori Pubblici Marco Sordoni spiega che l’apertura dell’Ufficio

Unico sul Commercio, ha prodot-to, sin da subito, un miglioramen-to nella tempistica e nella quali-tà di risposta alle esigenze degli

utenti ed ha liberato delle unità operative di Polizia Municipale da reimpiegare proficuamente nel territorio.

di Michele CeccarelliSiamo ormai in inverno, tempo di migrazioni per molte specie animali, ma ultimamente non sono solo gli animali a migrare: ora ci si sono messe anche le sta-

zioni delle corriere!Scherzi a parte, quest’articolo vuol affrontare l’annosa questio-ne della definitiva sistemazione della stazione delle corriere di Sant’Angelo, che doveva essere

localizzata nell’area dietro l’ex caserma dei carabinieri, ma che in effetti non c’è mai andata.Premettendo che di luoghi idonei a far fermare le corriere in modo sicuro a Sant’Angelo ce ne sono pochi, ripercorriamo brevemente la storia di questa questione, tra-mite le deliberazioni del consi-glio comunale. La vicenda inizia col consiglio comunale del 29/12/1998, nel quale la maggioranza di allora (sindaco Antoniucci) decise di approvare una variante al PRG che avrebbe collegato l’area sul-la quale sorge l’ex Caserma dei carabinieri (di proprietà privata) con l’area verde posta a fianco, stipulando un’apposita conven-zione con la società proprietaria del terreno.

di Giovanni Gostoli PER UNA NUOVA AMMINISTRAZIONE DEL BUON SENSO a pagina 2

di Walter Falleri AREA PALAZZETTO DELLO SPORT a pagina 4

di Alessandro Aloigi 44° MOSTRA NAZIONALE DELL’ ACQUA PIOVANA

a pagina 6

di M. C. Curzi Signore e Signori, A GENTILE RICHIESTA . . .

a pagina 7

di Giuseppe DiniFAMIGLIA UMANA, COMUNITÀ DI PACE

a pagina 8>> continua a pag 10

>> continua a pag 11

UN NUOVO SERVIZIO PER LA “CITTA’ TERRITORIO”

Impaginazione grafica: MOLIVART - Chiuso in redazione il 15/02/2008 - Hanno collaborato a questo numero: Aloigi Alessandro, Bartolini Flora, Cappelloni Gastone, Ceccarelli Michele, Curzi M. Cristina, Dini Giuseppe, Falasconi Paola, Falleri Walter, Galeotti Diego, Galli Massimo, Gostoli Giovanni, Longhi Giovanni.

Direttore responsabile: MARIO CRISCILLO – Coordinatrice editoriale: RENATA SPONTICCIA Foto: Michele Ceccarelli; Vignette: Valentina Grella

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di Giovanni Gostoli *Un’opposizione costruttiva per aprire una nuova stagio-ne amministrativa.Aprire una nuova stagione ammi-nistrativa a Sant’Angelo in Vado. E’ stato questo il senso del lavo-ro svolto in questi anni dal grup-po consigliare di minoranza, dai soggetti politici e una parte della società civile che intende rinno-vare il suo impegno anche per il futuro, in alcuni passaggi è sta-to forse silenzioso, è vero, quasi da apparire assente; ma, come si dice, “fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce”. In Consiglio comunale i numeri non sono a nostro van-taggio. Non saremmo minoranza altrimenti: dodici contro cinque, è questo il margine. In queste condizioni una domanda che na-sce spontanea è: cosa ha fatto la minoranza? Dapprima abbiamo cambiato l’idea di “fare opposi-zione”. La gente prima ancora di una salutare contrapposizione vuole segnali di collaborazione e quando vi sono stati i presupposti, anzitutto volontà di discutere e disponibilità al confronto, abbia-mo messo a disposizione le nostre idee, sentendoci comunque re-sponsabili del governo della città. Così facendo in più di un occasio-ne abbiamo dettato l’agenda del-le questioni che siamo andati ad affrontare. Sarebbe sbagliato dire che in questi anni non si è fatto nulla. Allo stesso tempo, però, è giusto sostenere che sia stato fatto troppo poco e quel poco che è sta-to prodotto è merito anche di una forte pressione della minoranza. Basterebbe sfogliare le discussio-ni avvenute in occasione del Con-sigli comunali per riscontrare ciò che si afferma. I provvedimenti di sistemazione di alcune zone del

paese come via Lanciarini, Piazza Pio XII o via Monte della Giusti-zia, non sarebbero mai stati fatti se non ci fossero state ripetute sol-lecitazioni. L’allargamento della scuola materna, avvenuto già di per se in ritardo, sarebbe stato posticipato ancora di più se non avessimo presentato un interro-gazione, sullo stato di fatto. Così anche per l’apertura del Boccio-dromo, la sistemazione dei cam-pi da tennis e la realizzazione di quello del calcetto, che avremmo preferito fosse provvisto di coper-tura. Si potrebbe proseguire con l’elenco ma la sostanza dell’atti-vità è già chiara. Un lavoro che, tra l’altro, in più di un occasione la stessa maggioranza ha ricono-sciuto. Questo però non può ba-stare sia all’una che all’altra parte per essere soddisfatti. I lavori di sistemazione del paese, infatti, sono ordinaria amministrazione, eseguiti con un ritardo di almeno 15 anni. Arco di tempo nel quale Sant’Angelo in Vado è stata am-ministrata con molte illusioni e vane promesse sempre dalle stes-se persone, le solite facce.

“Alla gente interessa che le decisioni siano prese con tempestività e buon senso”

Non lasciamo spegnere il pa-ese. Investiamo sui giovani. Oggi, però, le condizioni di vita di Sant’Angelo in Vado sono peg-giorate rispetto a cinque anni ad-dietro. Non è mai stato interesse di alcuno fare demagogia o disfat-tismo ma piuttosto porre respon-sabilmente alcune problematiche. D’altronde per risolverle prima occorre riconoscerle e abbiamo il dovere di farlo altrimenti rischia-mo di rimanere a compiacersi vicendevolmente mentre il paese lentamente si spegne nel silenzio. Il sistema produttivo della zona industriale è fermo da 15 anni. In un passato recente molti im-prenditori vadesi hanno chiesto di allargare le proprie imprese e a

molti non è stata concessa questa possibilità. A causa dell’indeci-sione amministrativa, prima An-toniucci e poi Bravi, di risolvere le questioni con alcuni privati nelle aree produttive. Se i nostri imprenditori avessero ampliato le proprie attività, come voleva-no, ci sarebbe stato più lavoro per tutti. Invece, questa maggio-ranza è stata prigioniera nel ra-gionare su come trovare il modo di tutelare interessi personali di parte, come nel caso della “Mo-retti Compact”. Un buon sinda-co avrebbe dovuto convincere il privato a costruire nella parte di completamento dell’attuale zona industriale, oppure modificare la zona agricola interessata a zona industriale prima che venisse ac-quistato il terreno. E possibilmen-te non interessando proprietà di attuali componenti della giunta comunale, che anziché favorire hanno “viziato” l’intero proce-dimento. Questo lo dimostra il fatto che invece di completare l’iter la stessa maggioranza, per

timori e titubanze, ha fermato il tutto. Insomma, è inutile scarica-re la colpa su altri: se il sindaco e la maggioranza fossero stati uniti nel sostenere che quell’area do-veva essere cambiata da agricola ad industriale, avrebbero porta-to il provvedimento in Consiglio comunale e lo avrebbero votato. Altro aspetto: Sant’Angelo in Vado è una delle poche realtà che non parla di nuove generazioni e di merito. Sarebbe il momento di discutere, come è avvenuto in passato, su come concedere nuovi spazi a costi agevolati nella zona produttiva a giovani vadesi che vogliano provarci. Essere dalla parte di chi ci prova, con strumen-ti di mobilità sociale che facciano uscire dalla logica che “il figlio dell’operaio sarà costretto a fare l’operaio e il figlio dell’industria-le farà l’industriale”. Tutti i lavori hanno la stessa dignità ma quando la possibilità di scelta viene meno è quella della persona ad essere lesa. Sul settore del commercio dovremmo valorizzare le poten-

SANT’ANGELO IN VADO PER UNA NUOVA AMMINISTRAZIONE DEL BUON SENSO

A numero chiuso in tipografia, in fase di stampa, diamo informazione ai lettori che durante la seduta del Consiglio Comunale del 27 Marzo, il Consigliere Grassi Ottavia-no, già dimessosi dall’incarico di Assessore all’urbanistica, ha chiarito il significato delle proprie dimissioni con una lunga e schietta lettera, con la quale ha riassunto le “delu-sioni ed inconcludenze amministrative” di 4 anni di amministrazione .Ne daremo ampio spazio nella prossima edizione.

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zialità del centro storico: il nostro vero centro commerciale. Piani-ficando politiche di promozione turistica, valorizzazione del terri-torio e potenziamento dei servizi, anche di progetti che prevedano l’utilizzo delle nuove tecnologie ed internet. E, invece, l’unica novità introdotta sono stati i par-cheggi a pagamento: provvedi-mento inopportuno per la nostra realtà che non ha aiutato a rilan-ciare l’economia.

“Sono 15 anni che la zona industriale è bloccata. Se avessero risposto alle ri-chieste dei nostri impren-ditori di allargare i propri opifici, concedendo nuovi spazi, ci sarebbe stato mol-to più lavoro”

Un nuovo piano regolatore generale del paese e meno sprechi nel pubblico.Il Prg rimane ancora bloccato. I famosi contratti di quartiere han-no lasciato più danni che cose buone. La maggior parte dei pro-getti che erano stati presentati durante il primo esame sono stati modificati. Due esempi. La va-riante ai parcheggi del Palazzetto dello Sport che prevedeva di tra-sformare la zona in edificabile: dopo avere approvato il progetto il sindaco e la giunta comunale, a seguito della protesta-raccolta fir-me di numerosi cittadini e il lavo-ro di opposizione, hanno riportato la destinazione alla situazione ini-ziale. Come pure sono dovuti tor-nare indietro sull’idea di rendere edificabile un terreno lungo via

Fiume, perché il Genio Civile lo ha considerato a rischio esonda-zione. E così via. Il progetto non ha avuto i finanziamenti sperati perché non ritenuto ammissibile, sbagliato nella sostanza. Il comu-ne ha speso per esso circa 25.000 euro ai quali si sono aggiunti altri 38.000 euro di spese per aver pre-sentato ricorso al TAR Lazio C/Ministro Infrastrutture. Anch’es-so perso. Allo stesso studio di architetti AC2 di Roma era stato affidato, inoltre l’incarico di ela-borare la “2° variante generale al Piano Regolatore” per un importo pari ad altri 40.000 euro. A due anni dal termine per la presenta-zione del lavoro non se ne vede traccia e sembra che il comune abbia revocato l’incarico allo stu-dio. Sprechi di ordinaria ammini-strazione.

Non indietro ad altri. Per un “paese leader” nell’entroter-ra.Anche il Comune di Urbania aveva presentato il progetto per i Contratti di Quartiere e non ha avuto il finanziamento. Ma il pro-getto è stato ritenuto ammissibile e in graduatoria si colloca in una buona posizione, prima di Fermi-

gnano oltre che a Sant’Angelo in Vado. La stessa cittadina che ha superato di gran lunga il nostro Comune nell’aver saputo inve-stire sul settore delle energie rin-novabili. Così come nel sociale. Recentemente l’ambito sociale ha previsto il finanziamento, grazie al contributo della Regione Mar-che, di due progetti: il primo, che i sindaci in comune accordo hanno deciso di concedere al comune di Mercatello sul Metauro; il secon-do, invece, è stato assegnato se-condo una graduatoria e ha visto Urbania superare Sant’Angelo in Vado, ottenendo la somma di cir-ca 100.000 euro. E poi il progetto di polizia municipale associata: un ottimo provvedimento che nel-la prima stesura prevedeva il co-mando dei vigili a Sant’Angelo in Vado (quando sindaco era Luigi Antoniucci e in Comunità Monta-na aveva come referente Massimo Galli) e, invece, per sollecitazioni varie è stato spostato ad Urbania. Il nostro Comune sembra ave-re una marcia indietro anche su altri settori: politiche giovanili, politiche ambientali, energia rin-novabile e le opere pubbliche per uno sviluppo sostenibile. Insom-ma, c’è l’idea che il nostro paese

sia sempre indietro rispetto ad al-tre realtà, in particolare Urbania. Quest’ultimo è un comune che sostanzialmente aveva poco da promuovere e si è inventato tutto. Noi, invece, che avremmo tutto non siamo ancora capaci di va-lorizzare ciò che abbiamo, come i prodotti tipici locali e l’archeo-logia.

“Possiamo fare di più. Ur-bania non aveva nulla e si è inventato tutto. Sant’An-gelo in Vado ha tutto ma non riesce a valorizzare niente”

Una politica del buon senso, per una democrazia dell’al-ternanza.Sant’Angelo in Vado ha grandi potenzialità. Bisogna crederci e credendoci liberare le molteplici energie inespresse, premiando il merito. Serve una politica nuova che superi i vecchi steccati ideo-logici e agisca sul buon senso. E poi, ma non meno importante, va-lorizzare la democrazia dell’alter-nanza: nel senso di offrire la pos-sibilità di governo sia all’una che all’altra parte. Invece, da quasi 15 anni siamo nella condizione di essere amministrati sempre dalle stesse persone, che procedono il lavoro senza introdurre innova-zioni. La logica di preservare l’esistente è una preoccupazione legittima. Ma amministrare uni-camente nella conservazione di ciò che è stato fatto, oggi giorno, non basta. Serve di più.* capogruppo di minoranza nel comune di Sant’Angelo in Vado

SANT’ANGELO IN VADO PER UNA NUOVA AMMINISTRAZIONE DEL BUON SENSO

P A R A F A R M A C I AP A S S E R I D . s s a I R I S

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4 INFORMARCI > numero 24

di Walter FalleriSant’Angelo in Vado, il 2007 si chiude con una storia a lieto fine.E’ stato un susseguirsi di colpi di scena, una partita al cardiopal-ma, un botta e risposta, tra l’Am-ministrazione comunale da una parte, il gruppo di minoranza e i residenti delle vie Mulinello, Don Benedetti, Apecchiese, dall’altra.La deliberazione comunale n°3 del 13/02/2007 e il giorno 16/02/2007, incontro dei residen-ti interessati nella sala comunale con la giunta, avevano dato un grosso segnale ed un “alto là” ri-dimensionando le intenzioni del-l’amministrazione.In quella deliberazione la mino-ranza aveva presentato un do-cumento, supportato dalle firme dei residenti, chiedendo con una mozione, l’annullamento della variante “Progetto Norma PN5

area Palasport – Edilizia Popolare Pubblica”, riportando l’area allo stato originario senza prevedere varianti. La stessa, dopo un lun-go dibattito, senza aver trovato un punto di incontro, era stata boc-ciata con 5 voti favorevoli e 11 contrari dal consiglio comunale.E’ importante ricordare i punti di un documento che civilmente e legittimamente metteva in evi-denza l’irregolarità, la pericolosi-tà e i disagi che avrebbe creato la realizzazione di un simile proget-to nella zona:1.la variante indicata era parte integrata del progetto dei “ Con-tratti di Quartiere 2” volto ad ot-tenere un sostanzioso contributo per progetti di riqualificazione per il comune. I contributi sarebbero serviti per la realizzazione degli stessi interventi e il progetto non ha avuto successo, quindi nem-

meno i finanziamenti necessari per gli scopi prefissati;2.la zona oggetto di variante al Pa-lazzotto dello sport non è indicata per la costruzione di un edificio e non è mai stata indicata nel PRG come area di eventuale sviluppo edilizio;3.la variante è uno strumento di correzione straordinaria utiliz-zabile quando c’è una necessità contingente di insufficienza di aree con una determinata destina-zione d’uso all’interno del piano regolatore generale;4.all’interno del piano regolatore generale del nostro paese sono presenti e a disposizione altre aree a destinazione d’uso per l’edilizia popolare pubblica (PEEP) di no-tevole ampiezza;5.a Sant’Angelo in Vado non ci sono ampi centri di raccolta per la sicurezza della popolazione in caso di emergenza a seguito di calamità naturali e che l’area del Palazzetto dello sport, compresa la struttura, rappresenta un luogo ottimale per eventuali necessità;6.siano degne di merito e lungi-miranti le osservazioni espresse dai cittadini firmatari in merito all’aggravio della situazione sul traffico all’interno dell’area indi-cata e sulla minore disponibilità dei parcheggi a disposizione per l’intera comunità e sia per le at-tività socio-sportive svolte al Pa-lasport, sia per le manifestazioni che si svolgono nelle zone adia-

centi.Nonostante la bocciatura del do-cumento, con una presa di co-scienza , il sindaco in attesa del successivo incontro con i resi-denti, affermava di impegnare il consiglio comunale a rivedere quanto prima il “Progetto” con altre destinazioni urbanistiche, compatibili con la zona, com-presa la possibilità di riclassifi-carla a parcheggio. Convocati e informati anche i residenti inte-ressati, avevano espresso ad una unanimità la completa contrarietà alla realizzazione del “Progetto – Edilizia Popolare Pubblica”. Lo scontro comunque continuava an-che sulla carta stampata, dove nei giornali locali il Sindaco Bravi e il Capogruppo di minoranza Go-stoli Giovanni duellavano a colpi di articoli.Finalmente arrivava un periodo di tranquillità,“La quiete dopo la tempesta” come avrebbe detto il Leopardi, “la gioia dopo la fine di un brutto periodo, il ritornare con felicità alle solite attività”. Ma siccome “La vita è una tem-pesta ma prenderlo in quel posto è un lampo” ecco che si presen-tava il lampo, o per meglio dire il “lampo di genio”.Con una lettera spedita a ottobre veniva nuovamente chiesto a tut-ti i residenti delle vie “colpite da calamità comunale” di ripresen-tarsi in comune. Con sconcerto e perplessità quel giorno questi >>

PALAZZETTO DELLO SPORT, cittadini e minoranza riconducono la scelta nella retta via

di Diego Galeotti Ci vediamo questa sera in piazza, così ne parliamo. Ma c’è sempre qualcuno che ha altri impegni, che stasera proprio non ha voglia di uscire, senti quanto fa freddo, o chi è lontano e preferisce rispar-miarsi chilometri perché poi si fa tardi e il giorno dopo si lavora… Da qui la nostra idea di creare un punto d’incontro facile e como-do da raggiungere per discutere su tematiche di interesse comune come la politica locale e naziona-le, su come la nostra società sta “reagendo” ai cambiamenti poli-tici, economici del nostro stanco pianeta, sul percorso di nascita-crescita del Partito Democratico al quale ognuno a modo suo vuo-le contribuire o è semplicemente curioso.

È grazie ad internet (la globaliz-zazione dell’informazione in tem-po reale) che il blog ci permette di venire in contatto con persone lon-tane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri punti di vista, con le quali poter condivi-dere pensieri, riflessioni su diver-se situazioni che riguardano più o meno direttamente (ma sempre!) la nostra vita di tutti i giorni. Il carattere fondamentale del nostro, ma soprattutto vostro sito-diario è

la libertà di esprimere le opinioni personali su qualsiasi argomento già presente oppure no, libertà di commento, portare all’interesse di tutti qualsiasi informazione si ritenga utile o riguardo la quale si desidera un confronto. Ecco un al-tro punto su cui abbiamo puntato quando per la prima volta si è di-scusso tra amici della creazione di Liberamentevado.it: poter instau-rare un confronto con più persone possibili, guardare la stessa im-

magine da diversi punti di vista, per poi portare tante idee ad in-contrarsi per giungere a conclu-sioni comuni. In tanti si lamenta-no perché la nostra società offre poco spazio per poter esprimere la propria opinione, tendendo ad “emarginare” (a volte addirittura demonizzare) la libera espressione e standardizzare l’individuo. Ora chiunque può in un attimo trovar-si in piazza e scrivere su muri che non verranno cancellati pensieri, domande, o risposte. Avere noti-zie e liberamente discuterne, una possibilità notevole. Per ognuno di noi ci sono almeno due o tre cose che non vanno ed andrebbero cambiate, se ci fossi io… Ora facciamoci avanti.

Il social blog della nuova partecipazione vadese

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PALAZZETTO DELLO SPORT, cittadini e minoranza riconducono la scelta nella retta via>> cittadini si presentavano nella sala del consiglio comunale. Da-vanti a loro il Sindaco Bravi, il Vice Sindaco Lazzarini e il geo-metra. Colti tutti e tre dal morbo di Korsakov (amnesia), o morbo di Berluskov (gli altri non capi-scono o fraintendono), esordiva-no con un nuovo progetto e con le seguenti parole: “ questa volta faremo il bene dei residenti e dei cittadini vadesi”.Il sindaco parlava del nuovo pro-getto, il geometra mostrava una cartina di come poteva essere ri-qualificata la zona. L’incredulità dei presenti era inquietante: occhi che si muovevano rapidi, teste che giravano di qua e di là, boc-che che si deformavano.La modifica alla variante consi-steva nel costruire non più case popolari, ma una villetta bifami-

gliare , con la riqualifica di tutta la zona, allargamento delle vie e costruzione di nuovi parcheggi. La cartina proponeva il progetto, uno “ schizzo” o meglio ancora uno “ schizzo” togliendo le “z” e aggiungendo una “f”. La carta risultava incomprensibile, più che un progetto tecnico, un’opera naif, che suscitava emozioni, ma nulla di concretamente realizza-bile nella realtà. Il “no” a questa nuova “opera di bene” e ancora

una volta unanime, con una con-clusione abbastanza infuocata tra IL SIG Donnini e il Vice Sindaco Lazzarini dopo che quest’ultimo affermava: “ comunque anche se i cittadini sono contrari una ammi-nistrazione deve prendere le sue decisioni”.Bella e democratica affermazione da chi aveva esordito dicendo che avrebbe fatto il bene dei cittadini vadesi.Dopo mesi di incontri-scontri fi-

nalmente una epidemia di buon senso colpisce i nostri ammini-stratori, virus iniettato con gran-de decisione e perseveranza dal gruppo di minoranza e i cittadi-ni-residenti vadesi, e nella deli-berazione del consiglio comunale tenuto nel dicembre scorso, final-mente, il “Progetto Norma PN5 area palasport – Edilizia Popolare Pubblica” viene definitivamente annullato. Tutto é bene quel che finisce bene.

Nasce il Partito Democratico ed entusiasma le nuove generazioni E’ nato il circolo del Partito de-mocratico a Sant’Angelo in Vado. Nella sala del consiglio comunale, lo scorso 2 febbraio, si è tenuta la prima assemblea alla quale sono seguite le primarie per l’elezione del coordinatore di circolo e dei membri dell’assemblea provin-ciale. Per l’occasione sono stati richiamati i cittadini che lo scorso 14 ottobre avevano fatto nascere, con la scelta del leader nazionale, il partito nuovo. La partecipazio-ne è stata piu’ che buona: mentre nel resto della provincia di Pesaro e Urbino si è aggirata attorno al 35-40 % rispetto gli elettori delle primarie passate, a Sant’Angelo in Vado come nel resto dell’Alto e Medio Metauro ha superato il 50 %. Diversi giovani si sono av-vicinati a questo nuovo progetto, soprattutto coloro i quali in questi anni non avevano mai partecipato ad attività per così dire “partiti-che”. Ed è stato proprio un ragaz-zo vadese ad essere eletto come responsabile di circolo. E’ Walter Falleri, trentenne; oltre la passio-ne politica maturata nel tempo è conosciuto per l’altra passione: la musica.

FALLERI WALTER, neo coordinatore, ha dichiarato: “ IL Partito Democratico arriva anche a Sant’Angelo in Vado con un vento nuovo che soffia sul no-stro desiderio di esserci per cam-biare.Un saluto sincero va a tutti i cit-

tadini vadesi dal neocoordinato-re del circolo di Sant’Angelo in Vado e un particolare ringrazia-mento a tutti coloro che sabato 2 febbraio con la loro presenza e il loro voto hanno reso possibile la nascita di una entità politica così innovativa.Ho deciso di partire per questo viaggio consapevole delle enormi difficoltà a cui andrò incontro, ma comunque spinto da forte entu-siasmo e passione. Anch’io come tanti di voi soffro di sconforto e rifiuto nei confronti di un sistema politico che non si accorge più del paese, non si è accorto che la so-cietà ha subito un’enorme trasfor-mazione. I politici oltre che non prendere decisioni non dialogano

più; in parlamento e in televisione sentiamo solo insulti e una conti-nua demonizzazione dell’avver-sario. Poi c’è chi invece si dedica al mantenimento di certe poltro-ne presentando in continuazione simbolini e simboletti.

E’ per questo però che ho deciso di andare alla ricerca di una poli-tica diversa, quella di persone che nelle piccole realtà si impegna-no e si spendono senza nessuna ricompensa economica. Voglio dire basta a questo qualunquismo, non è vero che tutti i politici, sono uguali non è vero che tutti i partiti sono uguali. Riconosciamo, con un atto di onestà, che finalmente un grande partito sta cercando di cambiare non solo quella che è la scena politica, ma anche la cultu-ra di un popolo.”

L’assemblea è stata introdotta da Renata Sponticcia, già conosciu-ta perché alle ultime elezioni si era presentata nelle liste in corsa per le amministrative. Dopo di allora, nonostante la sconfitta e la man-cata elezione nelle fila dell’op-posizione, Renata ha continuato comunque a coltivare la passione politica nei Democratici di Sini-stra e oggi è una delle esponenti vadesi di spicco del Partito De-mocratico. Lo scorso 14 ottobre è stata eletta all’assemblea costi-tuente regionale. Anche i risultati per l’elezione dei rappresentanti dell’assemblea provinciale per i nove comuni di Urbino e Alta Val Metauro hanno premiato un giovane vadese, che ha maturato in questi anni una forte esperien-za amministrativa e politica. E’ il capogruppo di minoranza Gio-vanni Gostoli, 25 anni, laureando in scienze della comunicazione

per giornalismo e attuale colla-boratore parlamentare dell’on. Oriano Giovanelli. Oltre ad aver preso 71 preferenze su 73 votanti a Sant’Angelo in Vado, è riuscito a raccogliere consensi in tutto il territorio, superando molti volti noti e collocandosi a livello pro-vinciale a sorpresa come il secon-do candidato che ha ottenuto piu’ voti. “Nella maggior parte dei circoli – è il bilancio di Giovanni Gostoli - si è promossa un’ope-ra di rinnovamento che oggi è, finalmente, una realtà emergen-te: in tutti gli organismi dirigenti che guideranno la costruzione del partito nuovo ci sono molti giova-ni e donne. È un segnale preciso dello stato di salute del PD, del-l’entusiasmo con il quale l’intero processo è stato vissuto e anche del buon lavoro svolto nell’intera zona dai rispettivi partiti fondato-ri. Vorrei ringraziare coloro che in questi anni hanno creduto alla co-struzione del partito democratico e hanno lavorato nei rispetti centri di appartenenza dedicando tempo e passione. Dopo aver visto na-scere il Pd – conclude l’esponente del partito - ora è il momento di farlo crescere, verso la sfida delle prossime amministrative”. Quella piu’ importante dove tutto il Par-tito Democratico vadese sarà im-pegnato per interrompere la lunga stagione del centro destra che da 15 anni, con le stesse facce, go-verna il paese e vincere la sfida.

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6 INFORMARCI > numero 24

di Alessandro AloigiIn tutta onestà la mia intenzione era quella di scrivere un altro tipo di articolo e soprattutto su tutt’ al-tro argomento.Sta di fatto che però anche la Fe-sta del Tartufo non è mica argo-mento da ridere; alla gente piace leggere il resoconto di quei gior-ni autunnali, quasi che si facesse l’elenco di tutti i partecipanti e ognuno si chiedesse speranzoso “Chissà se quest’ anno parlano anche di me”. Mi dispiace, ma neanche quest’ anno facciamo l’elenco.Voglio parlarvi invece di quello che si dice un po’ in giro e trar-ne assieme a voi alcune consi-derazioni, ma prima lasciatemi togliere un sassolino dalla scarpa. Qualcuno ci ritiene - ritiene cioè InformARCI - un giornale a cui semplicemente piace criticare e prendersela con l’ Amministrazio-ne Comunale, come se in redazio-ne stappassimo lo spumante ogni volta che qualcosa non va col sin-daco e compagnia bella...niente di più falso invece, e per dimo-strarvelo comincerò subito con un bel complimento: i volantini e le brochure erano b-e-l-l-i-s-s-i-m-i! siete stati proprio bravi (con la minuscola eh). Almeno avete op-tato per una scritta più semplice, che indicava che la festa di quest’

anno era la 44°, evitando il poco comprensibile XLIV° che deve avervi lasciato un po’ di amaro in bocca qualche anno fa, quan-do annunciaste la “XXXX° Mo-stra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche”.Detto ciò, vediamo cos’ è succes-so durante quest’ edizione e so-prattutto se qualche problema del passato è stato risolto o meno. Ad occhio e croce direi di no, anche se qualche lieve ed involontario miglioramento c’ è stato, compli-ce la scarsa affluenza di visitatori. L’ idea di iniziare la manifestazio-ne un po’ più tardi non si è rive-lata infatti vincente: Sant’ Angelo ha vissuto quasi quattro settimane all’ insegna del maltempo, con una pioggia ed un vento incessan-ti che hanno rovinato lo svolgersi di quelli che in teoria sarebbe-ro dovuti essere giorni di festa e sono stati invece giorni di vuoto e desolazione (c’ è stata addirit-tura la neve, che neanche a farlo apposta è caduta proprio durante la settimana del raduno motocli-stico, impedendo così l’ arrivo di molti di quei folcloristici perso-naggi a due ruote che sono spesso l’ anima stessa della festa). Ne ha guadagnato il paese in termini di ubriachi: pochissimi quest’ anno in giro, come pochi sono stati i danni che hanno fatto, se si esclu-de la quasi completa disintegra-

zione di un gazebo in via Marem-ma (a onor del vero bisogna dire che durante le scorse edizioni ci sono stati raramente motociclisti molesti e che la maggiorparte dei problemi era dovuta a qualche ra-gazzino dalla bevuta facile).Altro regalo del maltempo: in-sieme ai motociclisti sono spa-riti anche i gruppi pop/rock che solitamente fanno da contorno musicale ai ristoratori improvvi-sati e ai loro clienti. Per qualche strano motivo non si è trovato un coraggioso che se la sentisse di suonare una chitarra elettrica o di maneggiare un microfono sotto l’ acqua battente, quindi addio mu-sica, addio rumore fino all’una di notte e benvenuta pace delle orec-chie - soprattutto per gli abitanti del Corso e per i vetri delle loro case -.Vogliamo dire poi che oltre al maltempo ci si sono messe anche le manifestazioni di altri paesi? Festa della Castagna a Lunano, Festa del Miele a Belforte...è vero che in quanto Vadesi avremmo dovuto privilegiare la nostra fe-sta, ma è anche vero che ogni tan-to è piacevole cambiare, e come per quando si va a fare la spesa, è giusto che se ci sono più offer-te uno vada dove trova i prodotti migliori.A livello organizzativo non so dirvi se le feste del miele e del-la castagna fossero migliori della nostra, ma avendo lavorato in una cantina posso dirvi che:1) il tartufo scorzone non abbon-dava di certo2) il tartufo bianco aveva raggiun-to prezzi proibitivi3) il costo di una cantina per quat-tro settimane non era proprio ac-cessibile a tutti.Fatta questa premessa è facile in-tuire - per chi non c’ è stato - che il costo di un pranzo o di una cena nelle cantine non fosse sempre alla portata di tutte le tasche. Per quanto si mangiasse bene e per quanto il tartufo sia un alimento pregiato, era difficile vedere due

volte le stesse facce ai tavoli: alcuni motociclisti sono venu-ti portandosi il pranzo al sacco, mentre i più giovani preferivano accontentarsi di una piadina ed un bicchiere di vino oppure si di-rigevano in pizzeria. Solo il vino si vendeva bene ed ogni anno non manca mai. Chi - scherzando - ha proposto di chiamarla Festa del Vino non ha certo tutti i torti.Poca gente quindi, e che spende-va poco, non ha certo giovato al nostro paese, almeno non quanto avevamo sperato.Con questo non voglio dire che la festa sia stata un totale fallimen-to e non voglio certo incolpare l’ Amministrazione Comunale per l’ inconveniente del maltempo. Però visto che ogni anno sembra esserci la replica di quello prece-dente, credo che sarebbe il caso di prendere alcuni accorgimenti per l’ edizione numero 45, in modo da renderla più interessante per chi vive qui e più invitante per chi invece arriva da più lontano.

Un consiglio su tutti: ad ogni edi-zione arriva puntuale la settimana delle celebrità. L’ esibizione di questi v.i.p. o presunti tali risulta purtroppo fine a sè stessa: arriva-no, fanno qualche saluto circonda-ti da un drappello di energumeni, vanno al ristorante, ringraziano e salutano. In poche parole tutti li vedono ma solo qualche fortu-nato riesce a scambiarci qualche parola. Non che durante questi discorsi dispensino chissà quali perle di saggezza, ma è comunque piacevole trovarseli davanti, poter stingere loro la mano e presentarsi come ammiratori, e sarebbe anco-ra più bello ritrovarceli di fianco mentre visitiamo una bancarella o addentiamo un piatto di taglia-telle. In questo modo le celebrità rimangono distanti sia dalla fe-sta che dal paese, quindi sarebbe auspicabile che queste persone diventino in qualche modo parte della festa e non solo un suo con-torno.

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numero 24 > INFORMARCI 7

di M. C. CurZiDa più parti ho ricevuto sollecita-zioni a “fare qualcosa” per evita-re di recitare il requiem: “EI FU siccome IMMOBILE.. (poiché di intralcio ad altro immobile)”.Signore e Signori, A GENTILE RICHIESTA . . Nelle serate danzanti usava che qualcuno chiedesse all’orchestra di suonare una canzone partico-lare, magari dedicata. Canterò per Voi:

“C’è una casa (bianca) che io mai più non scorderò, è rimasta nel mio cuor con la mia gioventù” (Marisa Sannia- Sanremo).C’è una casetta nella strada che svolta per andare al Palazzetto dello Sport. Ho sempre desiderato metterci il naso dentro, per vedere come fos-se.Anni fa qualcuno tentò di entrarci addirittura con l’auto (non vi riu-scì e dovette smaltire la sbronza altrove).Quell’area, su cui da diverso tem-po campeggia un manifesto per la prossima realizzazione di appar-tamenti, ha dato tanto da fare agli abitanti della zona!Qualche anno fa è uscito un bando per l’ottenimento di finanziamenti per il recupero di aree in abbando-no; il Comune vi partecipò, inca-ricando un gruppo di architetti di Roma che presentarono un pro-getto (e un conto salato).

“Pensa, prima di sparare pen-sa..” (Sanremo 2007)In quel progetto c’era anche la riduzione del parcheggio del Pa-lazzetto a favore della costruzio-ne di un palazzo con un rilevante numero di appartamenti. La cosa fece ribellare le famiglie del-la zona che scrissero al Comune (gennaio 2007).Il Comune rispose che il proget-to sarebbe stato approvato così com’era, ma di non preoccuparsi perché l’avrebbe corretto subito dopo, riportandolo allo stato ori-ginario.

“Parole, parole, parole, soltanto parole, parole tra noi” (Mina)Dieci mesi dopo (ottobre 2007) il Comune invitò gli abitanti della zona, proponendo loro un’altra soluzione: la costruzione di alcu-ne case al posto del palazzone. Credo che gli abitanti non ne sia-no rimasti entusiasti! Ma quando si hanno i numeri..

“Avevo una casetta piccolina in Canada, con vasche, pesciolini e

tanti fiori di lillà e tutte le ragazze che passavano di là dicevano che bella la casetta in ..”(?)Nel frattempo, ad aprile, il proget-to era già “passato” per la Com-missione edilizia. Questa aveva richiesto uno studio da parte di un esperto per valutare se quella casetta fosse di rilevanza storica e quindi, dovesse essere conser-vata e valorizzata, anziché abbat-tuta, visto che essa appare come espressione dell’architettura rura-le vadese di fine Ottocento.

“Il triangolo no, non l’avevo con-siderato..” (Renato Zero)Ma il Comune, invece di sceglier-si il tecnico di propria fiducia, ha richiesto alla proprietà, quella che ha proposto il progetto con l’ab-battimento, di incaricare un SUO tecnico per “stabilire l’opportuni-tà di demolire o conservare l’edi-ficio stesso”. (agosto 2007)

Mentre a Londra scommetteva-no sui risultati della relazione del tecnico, noi eravamo in vacanza. “Un’estate al mare, voglia di re-mare” (Juni Russo)

E al ritorno dalle vacanze 2007:-16/10 incontro con gli abitanti della zona (vedi Mina “Parole, parole, parole”);-6/11 arriva le relazione del-l’esperto;-15/11 riunione della Commissio-ne Edilizia che chiede un rinvio per poterla leggere;-18/12 la Commissione edilizia deve decidere, ma si spacca. C’è una votazione per singolo com-ponente e, solo a maggioranza, dà parere favorevole al progetto.

“Dammi solo un minuto un soffio di fiato un attimo ancora” (Pooh)19/12 l’Ufficio tecnico redige “l’analisi della osservazione alla variante al PRG fatta dalla pro-prietà;

“Farò, farò l’impossibile.. ” (Bia-gio Antonacci) 20/12 l’Ufficio tecnico redige un

nuovo elaborato grafico e la rela-zione tecnica sulla variazione del PRG;

“44 gatti in fila per 6 col resto di 2, si unirono compatti in fila per 6 col resto di 2, le code attorcigliate in fila per 6 col resto di 2..” (Zec-chino d’oro)21/12 il Consiglio Comunale di-scute della proposta di delibera n. 64 contenente: - il ripristino dell’originario par-cheggio del Palazzetto;-l’approvazione dell’intero pro-getto di edificazione dell’area;-la permuta di tre metri di par-cheggio del Palazzetto con tre metri di area privata per ampliare la strada a fianco la casa.Il tutto in una sola delibera, in modo tale da dover votare in bloc-co sia il ripristino del parcheggio del Palazzetto che il progetto di edificazione.

(Nel “dormiveglia” del Consiglio pare che della cosa si sia accor-to solo Giannessi, che ha esposto una dichiarazione di voto artico-lata e chiara)Intanto aleggiava il fantasma del-l’assessore Grassi: nella delibera risulta assente, poi viene verba-lizzata la sua uscita senza che sia mai entrato! (“Ghost busters” co-lonna sonora del film).

Questa è la storia come risulta agli atti. Le conclusioni tiratele voi.“Fin che la barca va lasciala andare..”(Orietta Berti)Cosa succede, cosa succede in cit-tà (Vasco)* * *Due parole, post scriptum debbo indirizzarle al lettore.“Ma se io avessi previsto tutto questo.. ” (Guccini, L’avvelena-ta)

A dire il vero sono stanca di vesti-re i panni di Zorro senza masche-ra e usare la mia faccia e la mia penna per infilare d’inchiostro le azioni male fatte (a scanso di querele, nel senso di fatte male)

di questa amministrazione. Deb-bo campare! “Cosa non darei per vivere su un’isola” (Vasco, Vivere una fa-vola)

Vale la pena lottare per salva-guardare questo paese? Troppi si nascondono dietro qualcuno che parli per loro, perché loro, magari potrebbero aver bisogno di..

“Liberi, sentirsi liberi, forse per un attimo è possibile… Far finta di essere sani” (Giorgio Gaber)Avevano molta più dignità i no-stri nonni che, quando andava bene, per cena avevano pane e noci. Oggi noi, con le nostre belle case, vendiamo la nostra digni-tà elemosinando come sudditi in uno Stato in cui dovremmo essere cittadini.

“Mi piacerebbe cantar una can-zone intelligente che segua un filo logico importante” (Cochi e Re-nato)Non si può sempre stare in guerra contro la stupidità. Questa va de-bellata, ma da soli non si riesce. E’ necessario un po’ di orgoglio ed un po’ di dignità, che spero tut-ti noi ritroviamo nascosta da qual-che parte.Se qualcuno vuol salvare la caset-ta o quel residuo di verde in estin-zione, tenti di farlo.“Vorrei essere libero come un uomo che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà. La Libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione” (Gaber)Cominciate voi a prendere la pen-na. Inviate un biglietto o una car-tolina, o dite una parola ed espri-mete, da uomini liberi, il Vostro pensiero contrario o a favore che esso sia.

“Là dove c’era l’erba ora c’è una città e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà..” (A. Celentano)

Guardate come hanno ridotto la Lombardia! Evidentemente la storia non insegna.Va bene, va bene... anche se non mi vuoi bene, va bene, va bene, va bene così (Vasco);Show must go on (F. Mercuri-Queen)* * *“Sarà capitato anche a voi, di avere una musica in testa, sentire una specie d’orchestra suonare, suonare, suonare suonare zum zum zum zum zum..” (R. Carrà)

Signore e Signori, A GENTILE RICHIESTA . . .

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8 INFORMARCI > numero 24

di Giuseppe Dini Particolarmente interessante si rivela il messaggio del Papa per la giornata della pace che la Chie-sa Cattolica festeggia la prima do-menica di ogni inizio anno.“Famiglia umana, comunità di pace”; un giusto connubio tra la famiglia carnale, quella a cui ogni uomo fa riferimento e quella più ampia fatta da tutti gli uomini e donne che occupano la Terra. Non popoli sparsi sul pianeta, ma per-sone che sono chiamate a creare “rapporti di solidarietà e di colla-borazione” tipici della famiglia.In famiglia si prova veramen-te cosa significa dono per l’al-tro, nell’amore tra lo sposo e la sposa, nel rapporto genitori e fi-gli: ecco quindi che per questo “

la violenza, se perpetrata in fami-glia, sia percepita come partico-larmente intollerabile”.Un richiamo particolare alla Dichiarazione universale dei di-ritti umani, “I diritti della perso-na, anche se espressi come diritti dell’individuo, hanno una fonda-mentale dimensione sociale, che trova nella famiglia la sua nativa e vitale espressione”, permette al Papa, di sottolineare la necessità di protezione e di riconoscimen-to giuridico dei compiti della fa-miglia, anche come “principale agenzia di pace”.Per la più grande famiglia uma-na, valgono gli stessi principi e tutele, essendo questa società non solo “un’aggregazione di vicini”, ma “una comunità di fratelli e

sorelle, chiamati a formare una grande famiglia”.Ecco che questa famiglia umana ha necessità per vivere, di una casa, la Terra, “l’ambiente che Dio Creatore ci ha dato perché lo abitassimo con creatività e re-sponsabilità”.“Dobbiamo avere cura dell’am-biente” da non sfruttare per i no-stri egoistici interessi, ma esserne custodi responsabili, con l’attenta cura di chi sa usare bene il proprio giardino, al fine che possa conti-nuare a raccogliere perennemente i suoi frutti.Rispettare l’ambiente non vuol dire mettere la natura materiale al primo posto, “Vuol dire piuttosto non considerarla egoisticamente a completa disposizione dei pro-pri interessi, perché anche le fu-ture generazioni hanno il diritto di trarre beneficio dalla creazio-ne, esprimendo in essa la stessa libertà responsabile che rivendi-chiamo per noi”. Non vanno cer-tamente dimenticati chi spesso è escluso dalla spartizione dei beni del Creato: i più poveri!Una affermazione echeggia: “Oggi l’umanità teme per il futu-ro equilibrio ecologico”!Giustamente, non spetta ai paesi poveri pagare i costi del disin-quinamento ambientale. “Se la tutela dell’ambiente comporta dei

costi, questi devono essere distri-buiti con giustizia, tenendo conto delle diversità di sviluppo dei vari Paesi e della solidarietà con le fu-ture generazioni.”Certo che le azioni in tal sen-so devono essere dettate dalla prudenza, >>

FAMIGLIA UMANA, COMUNITÀ DI PACEParrà strano proporre qui su “Informarci” un articolo dedicato al messaggio di Benedetto 16° per la Giornata della Pace, messaggi proposti per la prima domenica di ogni anno. Certamente molti penseranno come mai dare spazio in un giornale prettamente laico ad un intervento della chiesa cattolica.A mio avviso ci sono ideali come la pace e la tutela ambientale o della salute, che non hanno colore e anzi, ci possono servire come approfondimenti comuni per affrontare, magari anche insieme, le azioni che la loro difesa possa attuare anche localmente.Vi chiedo di non credere che per me sia semplice: lo stesso articolo proposto al giornale interdiocesano “Il Nuovo Amico”, non è stato pubblicato, probabilmente perché per loro è più facile scrivere di altre tematiche che di ecolo-gia; d’altra parte, non pensate che le problematiche quali la pace e l’ambiente, siano una prerogativa esclusiva dei progressisti: provate a chiedere a questa redazione, quali sono stati gli articoli che avevo proposto e quali quelli non utilizzati, per rendervene conto.So bene anche, quanto la struttura ecclesiale, oggi appaia poco maestra, ma se ci pensiamo attentamente, la chiesa è fatta soprattutto da gente e se tutta la gente insieme si unisse attraverso impegni comuni, senza vedere gli aspetti che ci dividono, riusciremmo davvero nel costruire un mondo “migliore di come l’abbiamo trovato”.

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 1° GENNAIO 2008

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>> che non significa certamente posticipare le decisioni e mancan-za di senso di responsabilità, ma decidere insieme la strada da per-correre. Significa scegliere per la nostra casa comune, la Terra, una sua gestione a servizio di tutti, maturando la necessità di una col-laborazione responsabile. Mai come oggi il campo delle risorse energetiche merita una particolare dialogo tra i popoli: i paesi tecnologicamente avanzati devono “rivedere, da una parte, gli elevati standard di consumo dovuti all’attuale modello di svi-luppo, e provvedere, dall’altra, ad adeguati investimenti per la diffe-renziazione delle fonti di energia e per il miglioramento del suo utilizzo”. Ancora qui, sono i paesi poveri a pagare le conseguenze di questo sfruttamento, svendendo le loro risorse.L’emergente globalizzazione non ha solo la necessità dello scambio transnazionale di merci ma, ha bi-sogno, “oltre che di un fondamen-to di valori condivisi, di un’eco-nomia che risponda veramente alle esigenze di un bene comune a dimensioni planetarie”, “che per-mettano a tutti di collaborare su un piano di parità e di giustizia” e “ci si deve adoperare per una saggia utilizzazione delle risorse

e per un’equa distribuzione della ricchezza”.Il messaggio di Benedetto XVI, continua con una riflessione sull’esigenza di leggi giuste ba-sate su solide leggi morali, sulla vendita di armi, dove i paesi indu-strializzati traggono lauti profitti, sulle armi nucleari da smantella-re.Chiude invitando “ogni uomo e ogni donna a prendere più lucida consapevolezza della comune appartenenza all’unica famiglia umana e ad impegnarsi perché la convivenza sulla terra rispecchi sempre di più questa convinzione da cui dipende l’in-staurazione di una pace vera e du-ratura.” In conclusione mi piace termina-re questo articolo, con una frase dell’omelia di Giovanni Paolo 2° del 1 gennaio 1990 Giornata per la Pace, che ben si addice a noi cristiani, rafforzando l’attuale in-tervento di Benedetto XVI: “Non uccidere, distruggendo in diver-si modi il tuo ambiente naturale. Questo ambiente appartiene pure alla comune eredità di tutti gli uo-mini, non soltanto alle generazio-ni passate e contemporanee, ma anche a quelle future. Sii fautore, non distruttore della vita!”

LE PIANTE NOMADI

Nei giorni scorsi è accaduto a Sant’Angelo in Vado un evento straordinario. Abbiamo impara-to a conoscere una nuova specie: gli zingari vegetali. Infatti è im-provvisamente comparso lungo il fronte della zona industriale un nutrito gruppo di piante “zinga-re” che si è “accampato” sotto il controllo di diversi supervisori. Ma appunto, come accade nor-malmente con i nomadi, si sono improvvisamente spostati, forse anche su sollecitazione di qual-cuno che non li voleva vicino alla sua proprietà, e si sono accalcati più a valle e dopo qualche ora di nuovo spostati ancora più a valle e più accalcati ancora.Potrebbe iniziare così il racconto di una operazione, quello della ripiantumazione lungo la 73 Bis, dovuta in seguito all’abbattimen-to delle piante necessario per la variante del “ponte delle bisce”, condotta nella più totale appros-

simazione e confusione, con di-verse ed evidenti pressioni che hanno comportato lo spostamen-to continuo delle piante prima piantumate e poi di nuovo più volte espiantate e collocate altro-ve (fig. 2 e 3).

Il risultato è quello di piante accal-cate una sull’altra, ad una distan-za di 3 mt. (fig. 1), che è troppo poco per il tipo di piante messe a dimora, con la evidente penaliz-zazione di un unico imprenditore.

Una opportunità straordinaria, quella della piantumazione di un consistente numero di piante che avrebbe consentito di abbellire e rendere più vivibile la zona indu-striale, rischia invece di abbrut-tirla e di penalizzarla.Forse, con un po’ di buon senso e di raziocinio, si potrebbe an-cora rimediare: PERCHE’ NON PROVARCI??

fig. 1

fig. 2

fig. 3

LAMBERTODOMINICI

OFFICINA RIPARAZIONIMOTO, MOTOSEGHE

MACCHINE AGRICOLE

Sant’Angelo in VadoZona IndustrialeTel. 0722 88135

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10 INFORMARCI > numero 24

>> Nell’ambito di tale progetto la società stessa avrebbe provve-duto non solo alla sistemazione della viabilità stradale interna, ma anche a lavori sull’area verde adiacente (utilizzabile come area per attrezzature destinate al tem-po libero, allo sport, ecc.).Nella piccola strada dietro que-st’edificio (la traversa di via Lan-ciarini dove sono parcheggiate le auto delle Poste, per intenderci) si pensava appunto di costruire la stazione delle corriere, corredan-do la struttura di idonei locali per la sosta e le eventuali esigenze dei passeggeri (il bar “St.Mary” è nato proprio in questa logica) . Già allora l’opposizione aveva mostrato con proprie argomenta-zioni che la scelta di unire le aree dell’ex Caserma e la vicina zona a prato non era di quelle più az-zeccate; nel consiglio comunale del 26/04/1999 la Minoranza pre-sentò una motivata mozione rela-tiva alla questione; infatti durante questo consiglio si discuteva della definitiva approvazione di questa variante.Nell’intera operazione vi erano infatti alcune questioni da chiarire:• si aumentava il volume fabbri-cabile da 1,5 a 2,5 mc/mq• si autorizzava la costruzione di un altro pezzo di fabbricato, quando le norme del PRG preve-devano solo di poter demolire o ristrutturare l’edificio in questio-ne• si permetteva di estendere tale ampliamento fin quasi al confine con l’area verde, senza rispettare le norme sulla distanza dai con-fini• in particolare la modifica di alcune norme che impedivano quest’ampliamento (ben 9 nor-me del PRG in totale, per essere esatti) poteva essere considerata di fatto una “sanatoria” di ciò che prima non poteva farsi e ora si faceva• non era chiaro se ci sarebbe sta-to il rispetto delle norme imposte dalla vicinanza del complesso di S.Maria extra muros.La mozione si chiudeva con la richiesta alla Giunta Comu-nale di ritirare la variante, giu-stificata secondo l’opposizione solo con la realizzazione della stazione delle corriere, poiché:

1 - si sarebbe creato un pericolo-so ingorgo all’entrata del paese, visto che lo sbocco della minu-scola strada ove si voleva inse-diare la stazione stessa si sarebbe immesso direttamente nella Na-zionale SS 73 bis; inoltre l’uscita delle corriere sarebbe avvenuta proprio vicina all’incrocio che dà accesso al paese e si sarebbero potute creare situazioni di perico-lo per automobilisti e pedoni (tra l’altro l’A.N.A.S. non aveva dato il suo parere favorevole a questo particolare della variante);2 - il terreno già adibito a verde pubblico non avrebbe dovuto es-sere usato per la costruzione di parti di un edificio privato, edi-ficate tra l’altro sanando notevoli difformità normative rispetto al PRG.In quel consiglio comunale questa mozione fu respinta dalla mag-gioranza, che decise di proseguire con l’approvazione definitiva del-la variante.Poi dopo l’esame da parte del Consiglio Provinciale, che indicò modifiche e prescrizioni al pro-getto, in data 15/06/2000 si rese necessaria un’ulteriore votazione per approvare definitivamente la manovra.In questa sede la maggioranza rispose con un suo documento alla mozione della minoranza del 26/04/1999, chiarendo sostanzial-mente di aver agito in piena lega-lità e sostenendo di aver ricevuto “assicurazioni di fattibilità” della stazione delle corriere da parte di tecnici dell’A.N.A.S..A sua volta la minoranza replicò a questo documento con una sua mozione, nella quale sosteneva che vi erano stati alcuni “aggiu-stamenti” nei documenti da pre-sentare alla Provincia per l’appro-vazione, proprio riguardo ai punti “delicati” che avrebbero invalida-to la variante.In particolare la minoranza so-stenne che se l’A.N.A.S. aveva dato assicurazioni di fattibilità della stazione, perché non c’era un documento scritto a riprova di questo fatto, che rendesse le cose chiare e semplici? I consiglieri di minoranza sosten-nero inoltre di aver avuto rassicu-

razioni nell’altro senso, cioè altri esperti del settore autotrasporto pubblico avevano affermato fosse difficile e pericoloso far circola-re mezzi di quelle dimensioni in una simile area (vista anche la vi-cinanza di un incrocio così traffi-cato).Comunque la variante alla fine fu approvata, con le modifiche im-poste dal Consiglio provinciale.Chiudiamo la parentesi storica e torniamo a oggi: che mi ricordi io la corriera ha sempre fermato di fronte al bar di quella che doveva essere la stazione vera e propria.Ora basta poco per prevedere ciò che poteva accadere facendo fer-mare la corriera in quel punto. Data la presenza delle Poste, del bar e dell’edicola nei pressi del più grosso incrocio di Sant’Ange-lo è più che ovvio che si sarebbe-ro creati ingorghi e rallentamenti: questo è quello che si è effettiva-mente verificato.Ma la stazione non doveva essere dietro l’edificio e non davanti? E gli enti che dovevano dare il loro benestare? Il progetto era un par-cheggio per le Poste o una stazione per le corriere? E’ ovvio che qual-che intoppo deve aver impedito di proseguire nella realizzazione dell’opera, poiché altrimenti non si sarebbe adottata una soluzione che ha creato problemi in un area già sottoposta a notevole volume di traffico.Poi, con una recentissimo docu-mento, il Comune ha spostato la stazione delle corriere nel par-cheggio dello stadio Comunale, in via Circumvallazione (a far data dal 12 novembre del 2007).La decisione è stata motivata dalla possibile adozione, da parte della ditta che effettua l’autotrasporto, di pullman a due piani, che non riuscirebbero a muoversi agevol-mente per via Lanciarini (anche

per via dell’altezza, data la pre-senza di piante).Inoltre la fermata del Mercato del Tartufo (l’altra fermata da sempre presente a Sant’Angelo) è stata abolita, poiché giudicata “perico-losa”. Quindi ci si potrebbe do-mandare con che logica l’intera operazione della variante dell’ex Caserma sia stata pensata: una logica strana, poiché secondo la mia modesta opinione una varian-te dovrebbe essere presentata agli enti per la sicurezza stradale prima di approvarla in via definitiva: in questo modo si avrebbe la certez-za di fare le cose in modo da poter portare effettivamente a termine ciò che si era preventivato.Che avesse ragione l’opposizione, nel sostenere che la stazione delle corriere doveva fungere da “giu-stificazione” di un’altra operazio-ne? Adesso occorre ricominciare da capo: la tettoia per ripararsi in caso di pioggia c’è anche nella nuova stazione, si sono costruiti i necessari servizi igienici e si è provveduto a rinforzare l’asfalto del piazzale, ma manca un punto di ristoro (che invece ci sarebbe stato nella vecchia). La struttu-ra di cui ci sarebbe bisogno è un buon parcheggio; ora vediamo se e dove nascerà il “nuovo” bar della stazione e se questa lunga vicenda si concluderà bene. E se nel progetto del parcheggio, annesso al Centro Commerciale che dovrà sorgere di fianco alla casa di riposo, ci fosse posto per l’ennesima stazione ? Tutto ver-rebbe spostato di nuovo e la storia ricomincerebbe da capo?Si potrebbe fare un telequiz, nel quale si vince indovinando dove verrà messa la prossima stazio-ne delle corriere di Sant’Angelo: speriamo che quello che ho appe-na scritto resti solo una punta di ironia.

LA “MIGRAZIONE” DELLA STAZIONE DELLE CORRIERE

di Michele Ceccarelli (continua da pag. 1)

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numero 24 > INFORMARCI 11

>> I comuni, fornendo uomini e mezzi, hanno unito le loro po-tenziali risorse, per dar vita ad un unico servizio dal quale questi potranno attingere nella misura delle loro necessità, andando a compensare le esigenze dove vi era carenza e ad equilibrare dove vi era minor bisogno ( sulla base della L. R. Marche n° 38/1988 che prevede un Agente di P. M. ogni 1000 abitanti). Il meccanismo è semplice: ad ogni comune viene assegnato un monte – ore di ser-vizio, proporzionato al personale messo a disposizione ed alla di-mensione demografica. Ogni co-mune paga i propri Vigili; è stato attivato un fondo comune di spese di gestione. Secondo un mecca-nismo di riequilibrio finanziario, coloro che usufruiranno di mag-gior servizio rispetto alle forze messe in campo avranno una par-tecipazione maggiore alla spesa; i comuni, invece, che usufruiscono di un servizio minore rispetto al personale impiegato, avranno un rimborso.La sede con ufficio e comando è ad Urbania in Via Guido Ros-sa n°3 (Tel. 0722 318052 – Tel. Cel. Vigile responsabile di turno 3393002857). Il Corpo è compo-sto da 15 addetti (14 Agenti più il Comandante). La responsabilità del Corpo è stata affidata al Dott. Amedeo Montanari (capo struttu-ra affari generali ed istituzionali del comune di Urbania), il quale provvede a curare i rapporti con le amministrazioni aderenti al progetto e coordinare l’attività del servizio associato.Le funzioni di Vice Comandante, sono state affidate al Dott. Carlo Brizio (responsabile servizi poli-zia municipale di Fermignano) il quale è responsabile operativo dei servizi nel territorio.Il Corpo opera con pattuglia sul territorio nelle 12 ore giornaliere con funzione di supporto e con-trollo sulla circolazione statica e sulla circolazione dinamica. Quotidianamente vi è un addetto a disposizione nei singoli comuni

(cosiddetto “Vigile di Prossimi-tà”).Ente capofila, come detto, è la Comunità Montana; il Presiden-te Gabriele Giovannini, da me contattato, ha espresso grande soddisfazione per il successo che questo progetto sta riscuotendo. Infatti sottolinea che “Questa as-sociazione dà un’identità unica alla nostra vallata come fosse una – città territorio-; permettendo di avere più visibilità, migliorando notevolmente la percezione della sicurezza da parte del cittadino, avendo un miglior controllo, re-pressione, e prevenzione nelle problematiche.” Risposta, indi-spensabile in questi tempi, dove si avverte, anche da noi, una mi-naccia incombente sulla serenità tipica dei nostri luoghi, ricchi di potenzialità nel settore produtti-vo e turistico; dove convivono in un connubio vincente ricchezze da valorizzare come ambiente/ storia/ cultura.Il progetto ha subito avuto una ri-sonanza positiva, tant’è che anche altri comuni limitrofi come Apec-chio e Piobbico si sono detti inte-ressati (forse all’uscita dell’artico-lo si saranno avuti degli sviluppi per il loro ingresso… o chissà!!). Inoltre come Polizia Locale As-sociata, la Comunità Montana ha partecipato ad un Bando Regio-nale con un progetto inerente la sicurezza urbana dal titolo “Co-muni Uniti – Comuni Sicuri” del valore di €100.000,00. Il progetto si è classificato al 2° posto della graduatoria regionale (su 27 presentati) ed è stato fi-nanziato dalla Regione Marche al 40% (cioè arriverà un contributo in conto capitale di € 40.000,00).Con questi fondi vi è in program-ma di installare, potenziare, mi-gliorare la video sorveglianza, (pratica questa impiegata come risposta ai crescenti “bisogni lo-cali” di sicurezza dei cittadini, di tutela del patrimonio artistico, di controllo alla corretta circolazione stradale, di presidio remoto di siti come parchi o giardini, deterren-

te contro la microcriminalità) ad Urbania e Fermignano ( Sant’An-gelo in Vado per ora non adotterà tale pratica) e di acquistare ulte-riori automezzi ed attrezzature. Nell’ambito del progetto “Comu-ni Uniti - Comuni Sicuri” sono previsti cicli di informazione/formazione nelle scuole a scopo preventivo, per sviluppare l’at-tenzione alla sicurezza stradale ( uso del casco, cinture di sicurez-za, lotta ai rumori molesti). Corsi atti a sensibilizzare i giovani al rispetto del Codice stradale; col-tivare e sottolineare la cultura del non bere o del non bere mettendo-si poi al volante.Entro la fine del 2008 l’obietti-vo è di aumentare l’organico per poter protrarre il servizio di sor-veglianza anche nelle ore di tarda serata o notturne. Nel consiglio del 19 Dicembre 2007, la Comu-nità Montana ha provveduto ad approvare, previa discussione con i comuni associati, il Regolamen-to di servizio del Corpo. Il Corpo Associato di Polizia Locale, in collaborazione con le altre forze dell’ordine può creare i presup-posti per impostare quella “rete di sorveglianza” sempre più necessa-ria per non far sentire il cittadino abbandonato a se stesso, creando senso di sicurezza, proteggendo e tutelando la possibilità di con-tinuare a vivere serenamente nei nostri paesi e piccole città.Fra l’altro un numero maggiore di addetti dà loro modo di poter fre-quentare corsi di aggiornamento; presupposto che consentirà di ave-re un servizio altamente qualifica-to, personale preparato al passo con i tempi, capace di utilizzare

con facilità strumentazioni come telelaser – etilometro (di prossima dotazione) con conoscenza appro-fondita delle normative.A titolo di esempio sarebbe cer-tamente utile, organizzare dei corsi di formazione per gli ad-detti, finalizzandoli a potenziare i servizi in materia di: vigilan-za rurale, edilizia, commerciale, smaltimento rifiuti e raccolta differenziata (visto che il nostro comune eccelle nella raccolta separata della plastica, secondo ARPAM e LEGAMBIENTE” 1° Comune Riciclone per plasti-ca” dobbiamo essere solerti e te-naci in questa strada intrapresa e perseverare nella raccolta diffe-renziata).C’è da augurarsi che l’azione del Corpo associato della Polizia Mu-nicipale sia sempre mirata all’in-cremento dell’azione di prote-zione, prevenzione e repressione di comportamenti difformi dalle regole, di noi cittadini, con un at-teggiamento eticamente corretto, sperando che questo non debba mai sfociare in “atteggiamento persecutorio” come certi cittadini lamentano (come si è potuto an-che leggere sul blog di discussione liberamentevado.it). Ci aspettia-mo quindi vigili associati, più for-mati e più presenti, ma che non pecchino di eccesso di zelo. Ai cittadini, invece (certamente ad alcuni) spetta il compito di modi-ficare, in fretta, alcuni comporta-menti che sinora avevano incon-trato una certa benevolenza. Per il futuro, quindi, ci auguriamo, un servizio atto a garantire un senso di giustizia, di equità e di pari trat-tamento per tutti.

UN NUOVO SERVIZIO PER LA “CITTA’ TERRITORIO”

di Renata Sponticcia (continua da pag. 1)

Alcuni vigili del Corpo di Polizia Municipale associata

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12 INFORMARCI > numero 24

Un gruppo di persone sensibili alle problematiche degli an-ziani sta tentando di riorganizzare l’associazione A.V.ULSS, per fornire un supporto di assistenza volontaria e gratuita ai no-stri anziani e malati. Nei giorni scorsi è stato lanciato il seguente SOS:

Comune di SANT’ANGELO IN VADOProvincia di Pesaro e Urbino

Assessorato Servizi Sociali

S.O.S.S.O.S.: vogliamo ricostituire a Sant’Angelo in Vado,

il Gruppo A.V.ULSS, Associazione di Volontari che utilizza-no alcune ore del loro tempo per portare sollievo ed aiuto a quelli meno fortunati di noi (malati ed anziani soli).

Gli ospiti delle nostre strutture pubbliche (RSA e CASA ALBERGO) ci aspettano, rispondi a questa richiesta di aiuto e collaborazione, telefonaci per dare la tua adesione o per saperne un po’ di più.

Ci contiamo.

Tel. 0722 81 83 98 / 0722 88 026 / 0722 81 99 14Cell. 335 14 12 156

ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI Costituendo GRUPPO A.V.ULLSS

La redazione di INFORMARCI si associa a questo appello e invita ad aderire numerosi contattando, al più presto, i recapiti telefonici su indicati.

A te che compensi la Vitacon l’irrazionalità della dimensione

e amministri con compiacimentoi minuti

di remunerativo Tintinnio;

perché guardi al sorriso del danaroe ignori il sorriso

di stanchi Capelli Bianchi……e ti volti

con l’indifferenza della cupidigia…..

forse che, Tu sia immune,alle Rughe del vissuto?

E allora, solo allora;quando il tempo ti donerà tempo

riuscirai a contarei sospiri della Maturità

e più a esaltartiper il sorriso incatenante del soldo…..

capirai nell’aver non datol’ultima soddisfazionea Colui che nella vita

era stato gratificato solamentecon i Baci della privazione.

Ma….. tardi oramai,l’egoismo arrossirà

per incorniciata Colpa!

Ora che l’anima del ventoscorre sui nostri Cortili

nei racconti si cancellanoi brevi giochi delle invenzionie nella quiete oramai incolta,

si disperdonocanzoni di Novella attesa.

Attesa mascheratada traballanti Baracconi;

con parole scrostatedal Nero delle contraddizioni!

…..Hanno ceduto gli arginidell’impenetrabilità;

frantumandosinell’adempimento dell’impronta;

come sfarinate paroleoltre il cancello della presenza.

E, dal nostro Divenire Ricordo,continueremo a viaggiare

nel Gioco insonne del riferimento;perché nel deserto dell’esistenza

le parole vissute si confronterannocon l’intreccio indelebile

dell’Espressione.

A cosa serve legarsi al Tempose nel Tempo, inafferrabile,

E’ il Profumo della Vita?

P O E S I Edi Gastone Cappelloni

www.gastonecappelloni.com

Gastone Cappelloni“CINQUEMILA PRIMAVERE DI UN ALTRO COLORE”

Edizioni Rupe MutevoleUltima pubblicazione

Sponsorizzato dalla BCC - Credito Cooperativo Metauro