la luna nuova - num. 43 - ottobre 2013

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Luna Luna Periodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997 l a Periodico indipendente di Palagano e dintorni nuova nuova Ottobre 2013 Anno XVI Numero 43 www.luna-nuova.it Se i conti NON TORNANO L'analisi della situazione patrimoniale del comune di Palagano in riferimento alle previsioni di entrata ICI ha portato alla decisione di procedere alla segnalazione alla Corte dei Conti. Conferenza stampa della Giunta. COMUNE DI PALAGANO IMU?

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Notizie da Palagano e dintorni

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Page 1: La luna nuova - num. 43 - Ottobre 2013

LunaLunaPeriodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997

laPer iod i co i nd ipendente d i Pa lagano e d intorn i

nuovanuovaOttobre 2013 • Anno XVI • Numero 43

www.luna-nuova.it

Se i conti NON TORNANOL'analisi della situazione patrimoniale del comune di Palagano in

riferimento alle previsioni di entrata ICI ha portato alla decisione diprocedere alla segnalazione alla Corte dei Conti.

Conferenza stampa della Giunta.

COMUNEDI

PALAGANO

IMU?

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Terza pagina

Fatti & Misfatti

Comune

Scuola

Volontariato

Sport

ScrivoIrregolare

Ricette

Val Dragone

Poesia

Scrivi alla Luna

La Luna

Ultima

Se i conti non tornano

Notizie da Palagano e dintorniMonchio: podistica "La panoramica" - Pittura, grafia, fotografia - GruppoAlpini Palagano - Costrignano: importanti lavori alla chiesa parrocchiale -Ricordo di don Fulvio Fontana - Palagano: 23° Festa dei matti - Giornataecologica - Lama di Monchio: zòg d'na vòlta - Un tuffo nel passato - AldoCorti è "andato avanti" - Lotta biologica alla vespa cinese del castagno -Casa della Salute - Libri - Rolando Rivi, seminarista martire

BilancioSegnalazione alla Corte dei conti

Un riscontro storico al racconto di don Sante Bartolai - Liceo di Palagano:Esami di Stato 2013, eccellenti i risultati ottenuti dai nove candidati -Premiati i ragazzi di terza media

Associazionismo & solidarietàGruppo Caritas Unità Pastorale di Palagano

Sport&ShoutPrimo torneo delle borgate - Esperimento Real Dragone

Senza criteri nè regole...Effedì: "..."Enes Liesnjanin: "Dico: Non mentirti, sei alla ricerca di risposte"

I sapori di una voltaMnùfach (Menni)

Val Dragone nella storiaInsediamenti protostorici del nostro Appennino: Castellonchio diCampagnola.

La ballata della Valle

Lettere

Fotografa la Valle del Dragone - Agenda eventi

Riflessioni

RedazioneDavide Bettuzzi,Laura Bettuzzi,

Francesco Dignatici, Daniele Fratti

Martina Galvani,Paolo Gualandi,

Milena Linari,Gabriele Monti

CollaboratoriCarlo Bertacchini, Paola Bertelli,Ylenia Bertugli, Paolo Calicetti,Luigi Casinieri, Andrea Fratti,Giulia Grossi, Edda Mattioli,

Alice Nannetti, Viviana Pacchiarini,Bruno Ricchi,Chiara Ricchi

la Luna nuovaAttualità, cultura, tradizioni, solidarietà. Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Direttore responsabile: Giuseppe CervettoAssociazione La Luna. Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO). Tel.: 0536/961621 - Fax: 0536/970576

www.luna-nuova.it - e-mail: [email protected]. 43 - Anno XVI - Ottobre 2013. Fondato come "la Luna nel Pozzo" (13 numeri dal 1993 al 1996)

Aut. Tribunale di Modena num. 1414 del 13/11/1997

la Luna nuova viene inviata a tutti i soci e sostenitori dell'associazione la Luna.La quota associativa minima annuale è di 2O Euro e può essere versata sul nostro

conto corrente bancario o direttamente ai i soci autorizzati:Nadia Marasti: ditta Edilart Marasti - Via XXIII Dicembre, 35 - Palagano Tel. 0536 961521

Gabriele Monti: ditta Monti Adriano - Via XXIII Dicembre, 30/a - Palagano - Tel. 0536 961477Ricchi Bruno: INA-Assitalia - Via XXIII Dicembre 8 - Tel. 0536 961266

Associazione "la Luna"Conto corrente bancario num. 100016 presso il Banco Popolare - Agenzia di Palagano

Codice IBAN: IT24 Y 05034 66871 000000100016Info: [email protected] - www.luna-nuova.it

Tiratura: 300 copieChiuso in redazione

il 28/10/2013Stampato in proprio

Immagine di copertinatratta da www.soldiweb.com

(modificata)

Som

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3la LUNA nuova - Ottobre 2013

'successo, questo è un fatto innegabile, che il comune di Palaga-

no abbia chiuso il proprio bilancio in rosso, costringendo l’ammi-nistrazione a sottostare per i prossimi anni a vincoli finanziari an-cora più stringenti del solito. Il punto però non è questo, bensìl’ipotesi che potrebbe essere alla base di questo risultato. L’ammini-

strazione attuale, infatti, accusa nemmeno tanto velatamente l’ammini-strazione precedente di aver taroccato i conti al fine di poter chiudere i bilanci trail 2008 e il 2011 in pareggio. Ovviamente questa è una posizione di parte e cometale va considerata. Soltanto un’autorità terza potrà stabilire con certezza fatti eresponsabilità.Ciò premesso, qualora le accuse mosse trovassero riscontro, non sarebbe certola prima volta che in Italia si verificano fatti del genere sia in ambito pubblico chenelle aziende private. Si tratterebbe del classico gesto di nascondere la polveresotto il tappeto, mostrandosi forte e in salute verso l’esterno, mentre all’internoesiste più di una crepa. In generale questo fatto è l’emblema di una totale man-canza di responsabilità, del comportamento di chi decide di non affrontare i pro-blemi e va dicendo che tutto va bene sempre e comunque. Pazienza se una voltanascosto il problema ci si preoccupasse di risolverlo in gran segreto senza lasciarein futuro nessuna traccia della bugia detta in precedenza. Troppe volte, invece,non solo i problemi vengono nascosti e mascherati, ma addirittura non vienecompiuto nessuno sforzo per giungere ad una soluzione. La strategia è quella ditirare a campare per poi scaricare un problema amplificato su chi verrà dopo.Viene considerato importante solo il risultato a breve termine, senza preoccuparsiminimamente di ciò che le proprie scelte causeranno in futuro. Le elezioni si vinco-no spesso così, non diversamente da come i cattivi manager privati sacrificanol’interesse aziendale al proprio.L’idea che "domani è un altro giorno" è fin troppo diffusa ed è assolutamentedeleteria per qualsiasi organizzazione che pretenda di durare nel tempo. In talcaso, prima o poi, a qualcuno toccherà rimanere con il cerino in mano con lacertezza di scottarsi dolorosamente.

Terzapagina

Paolo Gualandi

Se i contiNON TORNANOSe i contiNON TORNANO

L’idea che "domaniè un altro giorno"

è fin troppo diffusa edè assolutamente deleteria

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di Giulia Grossi

Sabato 29 giugno a Monchio si è svol-ta “La Panoramica”, corsa podisticache per il quinto anno ha coinvolto ilnostro paese, organizzata dalla Poli-sportiva con il particolare e preziosoaiuto di Giuseppe Piacentini ed ErcoleGrandi. Pur essendo la quinta edizio-ne, “La Panoramica” di quest’anno haportato una novità: oltre alle classichecamminate non competitive (da 5, 8 e10 km), e alla camminata nordica, èstata svolta anche la gara competitiva(di 10 km).Quella di Monchio è stata la prima tap-pa del Trofeo del Frignano (promossoda UISP Modena). Gli atleti che han-no percorso la competitiva sono stati160, numero che ha lasciato stupititutti, a partire dagli stessi organizza-tori, che avevano previsto una minoreaffluenza, essendo "La Panoramica"una gara nuova ed in concomitanza conaltre tre corse.In totale i partecipanti, tra competitivae non competitiva, sono stati 578, nu-mero record di presenze a Monchio a

partire dalla prima edizione del 2009.All’arrivo, a tutti i partecipanti della"non-competitiva" è stato dato in omag-gio 1 kg di farina, mentre ai podisti della"competitiva" è stata fornita una ma-glia tecnica dell’Adidas (sponsor prin-cipale di questa edizione, seguito daIntersport). Al gruppo dei bambini diMonchio e dintorni (circa 30) che hasvolto il percorso accompagnato daalcuni genitori è stato donato un omag-gio “alternativo”: una buona merendacon thè e brioche.Sono stati premiati i primi quattro clas-sificati e le prime quattro classificate:vincitore assoluto è stato Pigoni Matteo(RCM) seguito da Donati (MDS),Benincasa (Madonnina) e De France-sco (MDS).Tra le donne, invece, ha avuto la me-glio Ricci Laura (Formiginese) seguitada Marcolini M. (Sportinsieme Castel-larano), Boschetti F. (Scandiano) eGuigli E. (Frignano).A consegnare i premi ai migliori atletiha provveduto Albicini Graziano, as-sessore allo Sport e al Turismo delcomune di Palagano.

Ci sono stati, inoltre, cesti gastrono-mici per le società con più di otto iscrittialla corsa: la prima a ricevere il pre-mio è stata Cittanova, che ha portato70 atleti, seguita da La Guglia (58 at-leti) e dalla Sassolese (50).Il percorso de “La Panoramica” è sta-to apprezzato da tutti i partecipanti,che si sono complimentati con gli or-ganizzatori per il bel panorama, i sen-tieri e il tracciato, definendolo comeuno dei più “emozionanti e suggesti-vi”. Dopo le premiazioni, la Polisporti-va Monchio ha invitato i podisti, il pub-blico e i paesani alla cena a base dignocco, tigelle, affettati e fagioli allamessicana per concludere insieme lagiornata.La manifestazione è stata più che po-sitiva: ha visto un gran numero di par-tecipanti, tra cui molti bambini, ha pre-visto la collaborazione di molti “lavora-tori” della Polisportiva che non si sonotirati indietro ed ha portato un po’ digioia nel paese: vedere Monchio concosì tante persone (più degli stessi abi-tanti!) è sempre un piacere e portaallegria!

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a578 partecipanti

3 percosi non competitivi1 gara competitiva

MONCHIO

Notizie da Palagano e dintorni

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Notizie da Palagano e dintorni

Il Gulp arte – quello che l’Appenninonasconde…, nel periodo estivo dal 2all’11 agosto, ha arricchito la nostramontagna attraverso la fotografia, lapittura e la scultura.Questa manifestazione, dedicata allearti figurative, ha infatti permesso adalcuni artisti della nostra provincia diesporre le loro opere in sale espositivee locali pubblici, nei comuni montanidi Palagano, Montefiorino e Frassino-ro. Quindici mostre di pittura, fotogra-fia, grafica, incisione e video arte rea-lizzate da ben 36 artisti giovani e gio-

15 mostre di pittura, fotografia, grafica, incisione e video arte

36 artisti giovani e giovanissimi

PITTURA, GRAFIA, FOTOGRAFIA

dI Gabriele Monti

Il gruppo Alpini di Palagano conta cir-ca 60 iscritti. Dal 31 dicembre 2011capogruppo è Onorato Bertugli, viceDanilo Bertelli. La loro attività è soste-nuta dal tesseramento, dai proventi digare di Briscola che organizzano pres-so la propria sede e dal ricavato dellapulizia dell’area Camp. Nel 2012 han-no contribuito con 1000 € ad ospitare ibambini terremotati; è stato erogato uncontributo in denaro alla famiglia di unragazzo malato di sclerosi multipla diS. Anna Pelago, alla quale hanno for-nito anche un generatore di correnteper l’emergenza, in comodato d’uso;è stato erogato un contributo in dena-ro al Centro Oncologico Modenese perl’acquisto di un macchinario.Nel 2013 è stato costruito il monumen-

vanissimi.Promossa dall’associazione culturaleRock’s di Montefiorino, con il patroci-nio della Regione Emilia Romagna edella Provincia di Modena, l’iniziativaha proposto un genere specifico in cia-scuno dei tre comuni, un artistad’esperienza a fare da capofila e poimolti giovani. La pittura a Frassinoro,con la mostra "Sogni e antiche me-morie" della romana Arianna Bonfiglinel castello della Badia; la fotografia aPalagano con le opere della pittrice diMontecreto Letizia Ballotti espostenella sala del Teatro comunale e quat-tro mostre fotografiche; grafica e inci-sione trovano casa a Montefiorino conla mostra "AttraversaMenti" del-l’agrigentino Maurizio Salemi nella Tor-

re della Rocca, la video art "Il filo ros-so" di Federica Viani e Monica Carrozzinella sala del teatro della Rocca, e leopere degli allievi del Liceo artisticoVenturi di Modena nei locali del cen-tro."Quella che ci proponiamo – spiega ilcuratore della manifestazione GianlucaGiannini – è una vera sfida culturaleper favorire l’espressione in un’azionecomune di tutto un sottobosco di gio-vani artisti che ha voglia di esplodere".La manifestazione ha inoltre ospitato,nella corte della Rocca di Montefiori-no, un simposio di scultura con lo spa-gnolo Luc Banos, allievo dell’Accade-mia d’arte di Bologna, e il milaneseFrancesco Petruccelli, allievo dell’Ac-cademia d’arte di Berlino.

ALPINI Palaganoto dedicato al fondatore del gruppoAlpini di Palagano e per tanti annicapogruppo: il “grande mutilato diguerra” Giuseppe Fiori "Jusfin”.Il 6 luglio è stata fatta l’inaugurazio-ne con la partecipazione della ban-da musicale e di tanti paesani; lostesso giorno è stata inaugurata ebenedetta con una Messa “al cam-po” la fontana della Cialamina che glistessi alpini avevano recuperato insie-me ad una bella area picnic.Ma quello che più mi preme sottoline-are è la grande disponibilità che ognu-no di loro dimostra quando sono chia-mati: ad esempio hanno pulito tuttal‘area intorno a casa Papa Giovanni,hanno pulito e recuperato il parco gio-chi di Costrignano, hanno dato unagrossa mano quando si è trattato dimettere in ordine la piazza di Susano

e l’area intorno al monumento ai ca-duti, hanno pulito e risistemato l’areapicnic a nord del paese oltre a contri-buire alle varie feste importanti chevengono organizzate nel comune, oc-cupandosi dei parcheggi (Festa delCiaccio, dei Matti, Country a Savonie-ro). Penso che un grazie grande e sin-cero sia il minimo che si possa dire aqueste persone che dimostrano cosasignifica donarsi.

GRUPPO

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6 la LUNA nuova - Ottobre 2013

Di Luigi Casinieri

Domenica 10 giugno 2013 con unasolenne celebrazione liturgica ed unagiornata di festa a cui hanno parteci-pato numerosi anche dai paesi vicini,è stata riaperta al culto la chiesa par-rocchiale di S. Margherita V. M. diCostrignano, rimasta chiusa dai primidi novembre del 2012 per importantilavori di restauro conservativo.In questo periodo si è provveduto a ri-sanare il lato est della chiesa, moltodanneggiato da infiltrazioni di umiditàche avevano seriamente compromes-so lo stato degli altari laterali. Per talelavoro è stata scavata una fossa diaerazione lungo tutta la parete ester-na, mettendola in comunicazione conl’interno tramite tubi e prese d’aria, chedovrebbero aver risolto il problema inmodo definitivo. Si è poi passati al ri-facimento totale dei pavimenti deglialtari laterali e delle tre navate dellachiesa. Il pavimento originale, che ave-va certamente un suo pregio, era irre-cuperabile perché seriamente danneg-giato dal tempo e da ritocchi fatti in

modo approssimativo. Le parti che èstato possibile recuperare, sono stateriutilizzate nelle due sagrestie e tuttala chiesa è stata uniformemente pavi-mentata con mattonelle in marmo “ros-so Asiago e Botticino” disposte a rom-bi.Per quanto riguarda il sistema di riscal-damento, dopo aver analizzato varieipotesi, si è optato per un “tappeto ra-diante” che verrà inserito prima dell’in-verno in una pedana in legno collocatasotto i banchi.Durante i lavori, i membri della com-missione che si riunivano periodica-mente per riflettere sui problemi da ri-solvere e sulle ipotesi di soluzione,sono giunti alla conclusione di ricollo-care l’altare maggiore nella posizioneoriginaria, cioè quella precedente ailavori compiuti nel 1969. Questo hacomportato un difficile lavoro direcupero di pezzi di altare che eranostati utilizzati in diversi modi. La strut-tura che si trovava in fondo al coro,sotto l’edicola contenente la statua diS. Margherita, è stata riposizionata alcentro del presbiterio com’era in origi-

ne, poi è stata ricollocata anche labalaustra di marmo.Le due sagrestie sono state comple-tamente rinnovate. Quella di destra èstata attrezzata per essere utilizzatada cappella feriale, mentre in quella disinistra, che contiene armadi per iparamenti e mobili per gli utensili ne-cessari alle celebrazioni, sono statirealizzati servizi igienici, un ripostiglioed un ambiente dove verrà collocata lacaldaia per il riscaldamento.Sulla facciata sono state riaperte ledue porte laterali che erano state mu-rate internamente e nella parte bassadel muro si è operata una nuova “pic-chiettatura” e stuccatura che ne hasensibilmente migliorato l’aspetto e laconsistenza. Ovviamente anche le dueporte delle sagrestie e quella del cam-panile sono state accuratamente re-staurate ed è stata sistemata tuttal’area compresa tra le absidi e lacanonica. A proposito del campanile,sono previsti lavori di consolidamentosoprattutto nel piano delle campaneche non erano stati preventivati, ma cheal momento non possono essere rin-

Volontari di ogni etàhanno messo a

disposizione tempo ecompetenze per fare in

modo che il lavororisultasse ben fatto ed

utile a tutta la comunità

Notizie da Palagano e dintorni

IMPORTANTI LAVORIalla CHIESA parrocchiale

COSTRIGNANO

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7la LUNA nuova - Ottobre 2013

Il giorno 11 settembre, all’età di 92anni, ha raggiunto la casa del Padre,dalla canonica di Costrignano dove havissuto per oltre sessant’anni donFulvio Fontana. Nato a Casola di Mon-tefiorino il 10 luglio 1921, è stato or-dinato sacerdote, assieme ad altrinove confratelli, il 26 maggio 1946 dalvescovo Boccoleri. Ha cominciato ilsuo ministero a Gombola dove è rimasto per due anni poi a S.Cesario per altri due. Dal 1950 è diventato cappellano a Vitriolada dove è venuto a Costrignano prima come coadiutore di donGuidetti poi come parroco dal 29 luglio 1951. Qui ha esercitatocon passione e disponibilità verso tutti il suo ministero fino al2004, occupandosi anche della parrocchia di Susano, per poilasciare ad altri, per motivi di salute, la cura pastorale.Come per tanti altri parroci della montagna della sua generazio-ne, è stato molti anni un importante punto di riferimento nonsolo per la vita pastorale, ma anche per i normali problemi quo-tidiani delle persone. Si è impegnato nella realizzazione delleprime strade, nell’amministrazione del caseificio, ha creato egestito un laboratorio di confezioni per dare lavoro a donnedella parrocchia, ma soprattutto ha curato con competenza epassione la chiesa e gli altri segni religiosi del territorio. Perquanto riguarda il suo ministero sacerdotale tutti ricordano lasua grande disponibilità verso quelli che si rivolgevano a lui perqualsiasi motivo, la cura con cui preparava le funzioni liturgiche,l’attenzione per i giovani e le persone in difficoltà. La lungamalattia e il venir meno delle persone che lo hanno conosciutonegli anni del suo ministero hanno forse fatto dimenticare tantecose da lui fatte. Fortunatamente il Signore non dimentica eaccoglierà tra le sue braccia il suo “servo buono e fedele” e loricompenserà. Un grazie sentito da parte di tutti i parrocchianiai famigliari che lo hanno assistito con amore durante la lungamalattia. (lc)

Ricordo di donFULVIO FONTANAviati per motivi di sicurezza.

Per riuscire a realizzare quanto sopraricordato, sono stati necessari vari pro-getti, è stato intrapreso un lungo iterburocratico per ottenere autorizzazio-ni e finanziamenti, ma soprattutto èstato necessario il coinvolgimento ditante persone di buona volontà, chehanno seguito il lungo percorso inizia-to dopo il terremoto del 3 ottobre del2000. A seguito di questo evento sonostati raccolti finanziamenti per il restau-ro della chiesa dai parrocchiani di Co-strignano, dalla Curia, dalla Regione edalla Fondazione Cassa di Risparmiodi Modena.Un resoconto dettagliato dei progetti,delle spese e dei lavori svolti si puòtrovare in un opuscolo di 32 pagine con49 foto a colori, distribuito il giorno del-l’inaugurazione e che è ancora possi-bile richiedere gratuitamente in parroc-chia.Ci sembra importante a questo puntoevidenziare che il risultato finale deilavori è stato generalmente apprezza-to dalla stragrande maggioranza dicoloro che lo hanno visto. Inoltre, cosache non era per niente scontata, nonci sono state gravi polemiche tra i par-rocchiani, ma c’è stato invece un gran-de concorso di volontari di ogni età,che hanno messo a disposizione tem-po e competenze, per fare in modo cheil lavoro risultasse ben fatto e soprat-tutto utile a tutta la comunità parroc-chiale di Costrignano.

Notizie da Palagano e dintorni

Lama di MonchioNella vecchia bottega dello “Scarpulin”

Libri gratis per tuttiBaratto libero dei libri

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8 la LUNA nuova - Ottobre 2013

PALAGANO 12 13 14 15 AGOSTO 2013

Grande la soddisfazione del Comitato ContradaAravecchia per il successo dell'edizione 2013

Gruppo Baby Dance

Di Paola Bertelli(Comitato Contrada Aravecchia)

Si è svolta a Palagano dal 12 al 15agosto 2013 la 23° edizione della “Fe-sta dei Matti” organizzata in tutta lapiazza del Municipio, nell’intero parcocomunale, in via Aravecchia e Via XXIIIDicembre, quest’ultima solo per il 15agosto.La festa è iniziata lunedì 12 agosto conil concerto del gruppo "Faberband tri-buto a Fabrizio De Andrè"; la grandeprofessionalità e competenza dei mu-sicisti di questa band, unitamente allaqualità della ricca e peculiare strumen-tazione, hanno creato una serata par-ticolare e molto suggestiva, apprezzatada tutti.La giornata di martedì 13 agosto si èaperta con la “Camminamatti”, una fa-cile escursione nei dintorni di Palaga-no, iniziativa realizzata grazie al gran-de impegno del Gruppo escursio-nistico di Palagano, il G.E.P., a cui vatutto il nostro ringraziamento per lafattiva collaborazione istaurata già daparecchi anni. La serata musicale havisto la presenza dell’ orchestra spet-tacolo "Dinamanfred" e del cantanteMichele che ha riproposto brani famo-

si degli anni '60/'70, spettacolo, musi-ca, ballo e canzoni sono stati gli in-gredienti principali di questa serata.Gli appassionati del gioco delle cartee più precisamente del Pinnacolo sisono ritrovati mercoledì mattina, 14agosto, sotto il capannone nel Parcocomunale per una super gara che haproposto cesti gastronomici di prodot-ti tipici del nostro territorio, in premio.Gli iscritti erano così numerosi da de-cidere sul momento di fare una secon-da gara non in programma.La serata è iniziata con tempo incertoe la leggera pioggerella non ha impe-dito la realizzazione del concerto delgruppo "Queenmania, tributo ai Queene a Freddie Mercury". La band, primotributo italiano a suonare in Inghilter-ra, si è fatta attendere un po' sul pal-co, ma ha poi proposto uno spettaco-lo arricchito da costumi, scenografiee proiezioni video dall’alto contenutoemozionale: un grande show per tuttigli appassionati di uno dei più grandigruppi della storia della musica.La giornata di Ferragosto, all’insegnadi un bel sole, ha veramente registratoil tutto esaurito. La mattinata si è aper-ta con l’allestimento del mercatino an-che in via XXIII Dicembre chiusa al traf-fico, negli altri giorni invece questo erasolo lungo via Aravecchia. Alle ore18,00 la celebrazione della S. Messanel Parco comunale, appuntamento re-ligioso molto sentito e ormai ricorren-

te da anni nel contesto della Festa deiMatti.La serata danzante con l’orchestra"Sandro Moreno" ha visto la parteci-pazione straordinaria di Daniela Bas-si, nota al grande pubblico per la pre-senza quotidiana nel programma tele-visivo “Liscio come l'olio” in onda ognigiorno su E-Tv. La sua dolcezza e bra-vura hanno conquistato tutti.Come vuole la tradizione non poteva-no mancare, a conclusione di questiquattro giorni palaganesi, i fuochi arti-ficiali che hanno chiuso in bellezzaquesta 23° edizione.Da anni la Contrada Aravecchia poneparticolare importanza all’area deibambini denominata “Una pazza Isolaper piccoli matti” dove ogni giorno, apartire da lunedì 12 agosto, tutti i bam-bini che gratuitamente si sono iscritti,hanno ricevuto un omaggio insieme aduna tesserina, che ha dato loro dirittoa partecipare all’estrazione di altri bel-lissimi regali. Dalle 17,00 in poi pres-so “L’angolo delle Meraviglie” hannogiocato con i colori del Truccabimbi ein tutti i pomeriggi è stata servita sem-pre gratuitamente una gustosa meren-da offerta dai commercianti locali edall’organizzazione. L’ Area bimbi haracchiuso laboratori, spettacoli, giochie gonfiabili. Il programma 2013 è rien-trato nel progetto Artinscena, FestivalMusica Teatro danza, che ha propo-sto questi spettacoli: Il rapimento del

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9la LUNA nuova - Ottobre 2013

Di Viviana Pacchiarini

Il 15 e il 16 giugno sono stati giornidedicati alla cura del verde pubblico edell'arredo urbano. L'iniziativa, indettadall'Amministrazione comunale di Pa-lagano, ha visto la partecipazione dinumerosi volontari.A Monchio é stato ripulito il parco diSanta Giulia e la via che conduce adesso e sono stati riordinati il parco nelcentro del paese e la zona intorno allachiesa. A Costrignano un gruppo di vo-lontari ha sistemato il parchetto adia-cente al monumento ai Caduti. A Sa-voniero è stata sistemata la piazza vi-cino al monumento e la zona circo-stante la chiesa e la sede della poli-sportiva. A Susano la località “La Buca”è stata pulita con cura insieme allazona intorno alla chiesa. A Palaganosono stati riordinati il parco pubblico,le aiuole e i dintorni dell'ufficio turisti-co nella piazza Suor Imelde Ranucci

e la piazza davanti al Municipio. Unparticolare ringraziamento va rivoltoagli alpini di Palagano per il loro pre-zioso aiuto nel riordinare tutta l'area diCasa Papa Giovanni e per il ripristinodella fontana della Cialamina, grazieanche alle mani esperte di Renzo,Enrico ed Elvio. A Boccassuolo sonostati svolti diversi lavori, ma soprattut-to, grazie all'intervento prezioso di Or-feo Digani e Pellegrino Casolari, è stataristrutturata la fontana/lavatoio di fron-te al bar. Un grazie va anche alla con-tinua attività di Danilo Bernardi eMaurice Bertogli che si impegnano ariportare alla luce vecchi sentieri estrutture in sasso nascosti dagli sterpi.In tutte le frazioni del Comune sono

state rimosse cartacce, bottiglie e og-getti di scarto, tagliata erba e arbustinel centro del paese e nelle zone adia-centi e collocati fiori e piantine di varitipi donando così ai nostri luoghi unaspetto accogliente per i turisti e perle persone che vi abitano.Grazie ancora a tutti coloro che han-no collaborato in ogni località e chenon ho menzionato e grazie a tutticoloro che, ogni giorno, con il loro com-portamento si attivano affinché i nostriluoghi siano sempre più puliti e acco-glienti.Ci diamo appuntamento, quindi, alprossimo anno per formare simpaticigruppi di lavoro e per divertirci insie-me, migliorando l'ambiente.

Notizie da Palagano e dintorni

Boccassuolo

ecologicaGIORNATA

conte Gustavo; Burattini della tradizio-ne; Pattiboo bolle giganti: acrobazie,manipolazioni di oggetti; Giocondacontorsione: giochi di fuoco, cantasto-rie, giocoleria, magia; DrummingCircle: ritmo e percussioni dal mondo,percorso musicale per bambini. Un rin-graziamento speciale va anche ai no-stri piccoli e grandi animatori dellaBaby Dance, proposta tutte le sere alleore 21,00, prima degli spettacoli mu-sicali a tutti i bambini. Come semprela simpatia, l’allegria che creano i ra-gazzi e le canzoni hanno contribuitoa far sì che il successo di questa ini-ziativa sia sempre crescente. LaContrada Aravecchia ha ospitato l'ini-ziativa dell'Associazione S.C.I.L.L.A.di Palagano per raccogliere fondi per ilfinanziamento dei propri progetti. Dadue anni l’associazione propone la di-mostrazione dell’antica procedura per

la produzione del pane fatto in casautilizzando i macchinari di un tempo.Altra gradita presenza è stata quelladel Liceo paritario Linguistico e delleScienze Umane “Maria Immacolata”sempre di Palagano che ha propostola vendita di biscotti raccogliendo fon-di per la scuola. Gli stand gastronomi-ci hanno proposto nelle varie giornatemenù tipici del territorio come torta diriso e patate, tortelloni di ricotta espinaci, gnocco fritto, tigelle, polentacon cinghiale, porchetta allo spiedo,salumi e formaggi. Altra specialità pro-posta tipica locale sono stati i “ciacci”grazie alla presenza dei Maestri Ciac-ciai Palaganesi. Grande la soddisfa-zione per la Contrada Aravecchia inquanto questa edizione 2013 dellaFesta dei Matti ha attirato migliaia dituristi nei quattro giorni registrando ungrande successo condivisibile con tutti

quelli che hanno lavo-rato, sia un’ora che tut-ti i giorni e con quanti ci hanno soste-nuto. Di rilievo anche la collaborazio-ne con le varie associazioni locali,Gruppo Alpini di Palagano e Boccas-suolo impegnati nei parcheggi, la Po-lisportiva di Savoniero e la Parrocchiadi Palagano per parte dell’attrezzatu-ra, l’Oratorio di Santa Chiara, il GEP, iMaestri Ciacciai. Un ringraziamentospeciale anche al comune di Palaga-no per la collaborazione e disponibili-tà. Da sottolineare pure il sostegnoeconomico di tutte le ditte inserite nel-l’opuscolo pubblicitario della festa chehanno permesso di offrire gratuitamen-te le animazioni musicali al pubblico.Un saluto al prossimo anno: la mac-china organizzatrice è già in moto perprogrammare, con entusiasmo, la nuo-va edizione 2014.

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10 la LUNA nuova - Ottobre 2013

Di Ylenia Bertugli

Dopo un lungo inverno trascorso tra ne-vicate, spalate e stufe accese ripar-te la bella stagione, il sole fa da pa-drone e a Lama tutti vogliono divertirsiricordando i giochi che si facevanonelle aie, nei cortili delle case e nellestrade, ma cosa importantissima vo-gliono stare insieme. Nella giornata diun sabato di maggio bambini, giovanie adulti hanno impegnato in modo al-ternativo la loro giornata.Per i bambini spassosi giochi e tantele idee per creare disegni, colorare ecolorarsi a vicenda... ma ciò che più li

ha divertiti sono stati la corsa coi sac-chi, ruba bandiera e 1-2-3 stella.Nello stesso tempo per le persone unpo' ''cresciute'' è stato organizzato iltiro alla fune; anche se gli anni sonopassati per tutti le squadre non saran-no mai equilibrate! E ci sarà semprequalcuno che prima del ''Via'' comin-cerà a tirare per prendere vantaggio.Vogliamo parlare della gara di ruzzo-la? Una vera e propria sfida tra dilet-tanti e competenti, con inizio dalla stal-la di Ferrari e arrivo all'isola ecologica,sempre che la ruzzola non prenda di-rezioni diverse come siepi, campi, fos-sati e discese interminabili nelle quali

Zòg d'na vòlta

LAMA DI MONCHIO

viene persa!Quest'anno una curiosa e importantenovità fra i giochi: la corsa col carret-to. Un tipo di go kart che, come unavolta, è stato costruito con quello chesi ha a disposizione. I partecipanti di-visi in 4 squadre di colore diverso e aturni di 4 per volta hanno corso la gara.Protetti con casco, ginocchiere egomitiere si sono messi in fila e via aspingersi con le mani giù per la disce-sa cercando di sorpassare chi era piùavanti. Alcuni si sono arenati: troppala fatica; altri sono finiti nelle cunetteed alcuni si sono scontrati. Chi ha rag-giunto il traguardo per primo ha porta-to in vantaggio la propria squadra.Tante le risate anche perché non è belloarrivare primi, ma divertirsi e far diverti-re.

Tante le risate fatteperché non è bello

arrivare primi,ma divertirsi e far

divertire

Giornata di ricordi e rievocazione quella che si è svolta aMonchio e a Lama di Monchio domenica 21 luglio. Con lapartecipazione di centinaia di persone, sono stati rievocati gliantichi mestieri nel ricordo di una civiltà contadina ormai scom-parsa. Nell'ambito della festa un raduno di macchine d'epocacon particolare attenzione per i vecchi trattori, ma non sonomancate alcune ”bellezze modenesi” d'altri tempi, in partico-lare una Maserati degli anni cinquanta. La giornata si è poi

conclusa a Lama con stand gastronomici di prodotti locali, quindi uno spettacolo di cabaret a cui è seguita, in un'aiacome una volta, l'esibizione del gruppo di ballo folkloristico gli "Asinelli di Lama”. Nell'ambito della giornata si è tenutauna commovente cerimonia presso quella che fu l'aula della scuola elementare nel 1946: la maestra Idalia Barozzi,novantenne, seduta alla “cattedra” ha fatto l'appello e ha risentito quel “presente” dai suoi alunni ora cresciutelli.Ancora lucidissima, ha rievocato quei tempi: insegnava a ben 45 alunni dei primi tre anni, per gli altri due c'era unmaestro di Pavullo. Viene da pensare che a Lama solamente nei primi tre anni c'erano 45 alunni ed ora, forse, non cisono neppure in tutto il comune di Palagano. In quei locali che ospitavano la scuola ora, grazie alla disponibilità eall'impegno delle sorelle Maria Grazia e Anna Casini, c'è “Libriamoci” un piccolo luogo per lo scambio di libri, ma piùche altro un luogo dove incontrarsi e poter scambiare idee. (gm)

Notizie da Palagano e dintorni

Un tuffo nel PASSATO

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11la LUNA nuova - Ottobre 2013

Di Gabriele Monti

E’ morto a 91 anni, a Montefiorino, AldoCorti fotografo, memoria storica daldopoguerra ad oggi.Figlio d’arte (il padre era già fotografoe barbiere) ha documentato gli avveni-menti più importanti dal suo ritorno nel1943 dalla Russia fino ai giorni nostri.Alpino della “Tridentina” partecipò allafamigerata campagna di Russia; rac-contava che quando partì pesava 70chili, al ritorno, nell’ospedale di Mera-no, dove era stato ricoverato, ne pesa-va 39; suo padre che era andato a tro-varlo non lo riconobbe.Del comune di Montefiorino, di cui fa-ceva parte anche Palagano a quei tem-pi, in 26 non ritornarono, morti nel gelodella steppa.Il ritorno a Montefiorino dopo tante pe-ripezie, gli riserverà altre amarezze a

ALDO CORTIè "ANDATO AVANTI"

cominciare dall’uccisione di suo padreOlimpio da parte dei partigiani di NelloPini, uccisione, secondo Aldo, non dicarattere politico, ma per rubargli lamacchina fotografica che entrò in pos-sesso di un fotografo di Lama Moco-gno.Questa triste vicenda così come lacampagna di Russia, la nascita dellaRepubblica di Salò, l’inizio della lottadi liberazione, è raccontata da Aldo inun libro dal titolo significativo: ”DalDragone al Don, biglietto di sola anda-ta” nel quale ricorda anche tutti i suoicompaesani rimasti in quella stermi-nata steppa.E’ una sorta di autobiografia, di testa-mento spirituale nella speranza che“mai nessun giovane, mai nessunuomo abbia a passare le sofferenzeda noi patite".Purtroppo non è riuscito a vederne la

stampa essendo morto pochi giorniprima della pubblicazione; l’opera ècorredata da carte geografiche, lette-re alla famiglia e foto del fronte chefanno parte del suo sterminato archi-vio.Aldo ha più volte collaborato con ilnostro giornale, assieme al nipote Ste-fano, con interessantissimi articoli epreziose immagini sulla campagna inRussia.

Notizie da Palagano e dintorni

LOTTA BIOLOGICAalla vespa cinese del CASTAGNOIn giugno si sono conclusi i lanci 2013 di Torymus sinensis nei castagneti del-l’Emilia-Romagna per il controllo biologico della vespa cinese (D. kuriphilus).La vespa cinese è un piccolo imenottero responsabile di importanti danni allepiante di castagno. La presenza della vespa è testimoniata da galle rossastresulle foglie e sui germogli dei castagni.La lotta alla vespa viene realizzata attraverso introduzioni mirate del suo nemiconaturale, il parassitoide Torymus sinensis, in castagneti infestati individuati nellevarie province della regione.I rilasci del parassitoide, in tutto 155, sono stati effettuati nel mese di maggio da

Piacenza a Rimini, comprese le zone di Lama di Monchio, Rubbiano e Fontanaluccia.La lotta biologica sarà tanto più efficace quanto più coordinato sarà lo sforzo di tutti affinché il Torymuspossa trovare nei castagneti dell'Emilia-Romagna condizioni favorevoli per sopravvivere e riprodursi.Si invitano i castanicoltori che hanno castagneti infestati dalla vespa cinese a non tagliare e non bruciarele galle secche. In inverno le galle secche non contengono più la vespa cinese ma possono contenere lelarve di Torymus. In caso di interventi di potatura i rami secchi vanno lasciati in castagneto senza bruciar-li.Non eseguire trattamenti insetticidi poco o nulla efficaci contro la vespa cinese ma che compromettono lapossibilità di sopravvivenza del parassitoide.

Info: www.agricoltura.regione.emilia-romagna.it

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12 la LUNA nuova - Ottobre 2013

Di Davide Bettuzzi

Sabato 6 luglio, a Montefiorino, si èsvolta la cerimonia di inaugurazionedella "Casa della Salute".Alla presenza dei medici di medicinagenerale dei quattro comuni montani,dei rappresentanti delle associazionidi volontariato e di alcune decine di cit-tadini hanno parlato i sindaci AntonellaGualmini (Montefiorino), Fabio Braglia(Palagano), Gianni Fontana (Frassino-ro) e Mauro Fantini (Prignano); il pre-sidente dell'assemblea legislativa del-la Regione Emilia Romagna PalmaCosti, il presidente della provincia diModena Emilio Sabattini, il direttoregenerale dell’Azienda USL di ModenaMariella Martini, il direttore del distret-to di Sassuolo Francesca Novaco e ilresponsabile 118 Modena SoccorsoCarlo Serantoni.Importanti gli obiettivi presentati: "In-

Casa della Salute

tegrazione tra professionisti (collabo-razione e lavoro di equipe fra i diversioperatori sanitari: medico, infermiere,ostetrica, terapista, specialista); inte-grazione e collaborazione tra servizisanitari e sociali per offrire al pazientee ai suoi familiari una risposta unitariaai bisogni complessi ed un sostegnoai soggetti fragili; promozione dellasalute collettiva ed individuale (pro-muovere comportamenti sani per evi-tare o ridurre lo sviluppo di tumori emalattie croniche, accoglienza e ser-vizi amministrativi, sviluppare l’educa-zione terapeutica per educare le per-sone affette da patologie croniche agestire la propria malattia, riducendole complicanze e migliorando la quali-tà di vita). La Casa della Salute rispon-de all’esigenza dei cittadini di avere iservizi di cure primarie vicini al proprioluogo di residenza. Servizi che non at-tendono, ma vanno verso i cittadini se-

condo il modello detto medicina di ini-ziativa".Questi gli obiettivi dichiarati.Per ora è stato aperto un ambulatorioinfermieristico dal lunedì al venerdì per8 ore settimanali; acquistato unrinolaringoscopio a fibre ottiche perl'ambulatorio di otorinolaringoiatria; abreve dovrebbero arrivare un apparec-chio per l'emogasanalisi destinato alservizio di emodialisi e un'apparecchia-tura per la mappatura dei nei per l'am-bulatorio dermatologico.La partenza in grande stile c'è stata,ora i cittadini si attendono quanto pro-messo, coscienti delle difficoltà che sipotranno incontrare soprattutto in re-lazione alle peculiarità del territoriodella montagna: grande estensionecon modesta popolazione, in buonapercentuale anziana, difficoltà neglispostamenti, numero limitato di ope-ratori sanitari e sociali.

"Servizi che non attendono,ma vanno verso i cittadini secondoil modello detto medicinadi iniziativa"

Sabato 14 e domenica 15 dicembrevi aspettiamo allo stand che, come di consueto, condivideremo con

l'associazione S.C.I.L.L.A, per offrirvi biscotti, croccante, Lunario 2014.

Notizie da Palagano e dintorni

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13la LUNA nuova - Ottobre 2013

Luca Casoni"Belle persone"

Edizioni Terra marique

Il trattore a cingoli del nonno, i leoni che sbragliano al lago, la sbruffoneria e i corteggia-menti, il Calvario da cui si guardano le stelle e le topine, il rock e l’Ape 50, l’odoredell’asfalto appena steso in mezzo ai castagneti. Questo mondo esiste ed è così belloleggerne e anche scriverne. Luca Casoni lo fa con passione e divertimento, sempre unpo’ ghignando: un bello sganassone con cui rimetterci a posto, alla fine, lo tiene sem-pre da parte. È una gran bella caratteristica di questi testi che il più delle volte, come sidiceva, magari non sono storie in senso stretto, piuttosto atmosfere che si sviluppanodettaglio su dettaglio, si tendono giocando con l’attesa e poi si chiudono, come unelastico mollato a brutto grugno. Alcune si chiudono con una sentenza, con una delu-sione, un colpo di scena, o un numero da disgraziati; altre sulla soglia di una porta,proprio un attimo prima di aprirla, prima che il giovane protagonista e narratore sappiase il mondo che sta oltre verrà conquistato o gli crollerà davanti agli occhi. Ma l’impor-tante è che questo mondo esiste e man mano che leggerete, vi renderete conto che continua a esistere, ed è il vostro,e proverete insieme orgoglio di viverci dentro e malinconia.

Aldo Corti "DAL DRAGONE AL DON - Biglietto di sola andata"

Edizioni Terra marique

"Questa pubblicazione non ha la pretesa di diventare un libro di storia, tantomeno èstato concepito a fini di lucro. Esso descrive la storia della mia famiglia nel XXsecolo e in particolare la mia esperienza durante gli anni più difficili della mia vita: laSeconda Guerra Mondiale. Le pagine di testo sono accompagnate da una serie difotografie tratte dall'archivio fotografico Corti, molte delle quali scattate durante lacampagna di Russia. Cosa mi ha portato a scrivere un libro alla tenera età di 90 annicon l'aiuto dei miei nipoti? Innanzitutto la ferma volontà di non dimenticare l'atroceesperienza vissuta insieme a migliaia dei miei commilitoni e compaesani, quella generazione sfortunata che pagò ilprezzo più alto della guerra (...). Mi auguro che le future generazioni sappiano cogliere il meglio della vita come hofatto io, affrontare e superare le avversità anche quando davvero tutto sembre perduto, costruirsi una solida famiglia,trovare dei sinceri amici e 'commilitoni', ricordare sempre con affetto 'chi è andato avanti'". (Aldo Corti)

Libri

Franca Zanni"TRA LA TERRA E IL CIELO. Raccontando con il pennelloe la penna" Edizioni La Nuova Tipolito snc, Felina (RE)

Franca è cresciuta come tutte le bambine della sua età, fra gli odori della stalla e dell'ortoe le serate in famiglia con le parole dei ricordi di mamma e papà.I vecchi e le persone del suo piccolo paese hanno scandito i suoi primi pensieri e le sueprime scoperte della vita. In particolare, Franca ha vissuto la sua fanciullezza nella natura.Il Roncatello è un posto straordinario in questo senso. Quattro case, ai margini di unbosco, direttamente alle pendici di un monte dignitosamente importante, l'Alpicella delleRadici, che si innesta quasi a perpendicolo verso la catena del Cusna.

C'è un silenzio incantato,un silenzio che parla,con il ritmo del tempo.

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14 la LUNA nuova - Ottobre 2013

Di don Carlo Bertacchini

Sabato 5 ottobre 2013: il giorno tantoatteso della beatificazione di RolandoRivi è finalmente arrivato. Se ne eraparlato tanto ultimamente in tutta ladiocesi, ma anche fuori diocesi. Dopoche è stato firmato il decreto dibeatificazione da parte del Papa e an-nunciata la data in cui questo si sa-rebbe realizzato da parte del nostroArcivescovo, ci si è messi al lavoro perpreparare, organizzare e far conosce-re l’evento e soprattutto la persona chesta dietro a questo evento, il giovaneseminarista Rolando Rivi.Il comitato "Amici di Rolando Rivi" èsempre stato in prima linea, sia per lacausa di beatificazione che per tutto ilresto. È soprattutto loro che dobbia-mo ringraziare per il traguardo raggiun-to. Sappiamo infatti che Dio si servedegli uomini per mettere in atto i suoidisegni di bene e questo comitato ne-gli anni, ha raccolto testimonianze,esperienze, racconti di guarigione, masoprattutto ha lavorato all’interno dellaChiesa, affinché fosse la Chiesa a ri-conoscere la virtù di questo suo figlio.E così è stato.Anche nella nostra diocesi e nelle no-stre parrocchie abbiamo voluto darevoce il più possibile alla storia di que-sto ragazzo e preparare così le perso-ne ad assaporare di più la grande fe-

sta già programmata. Sapevamo infattidi aver ricevuto un grande dono, manon volevamo tenerlo per noi; così, ap-profittando del tempo estivo, tante par-rocchie, gruppi e movimenti hannoimpostato campeggi, ritiri e momentidi preghiera sulla figura di Rolando.Abbiamo chiamato qualche esperto,qualche parente ancora in vita, abbia-mo cercato libri che parlassero di lui eabbiamo provato a far conoscere ilmotivo profondo della sua gioia.Sì perché Rolando era un ragazzinopieno di gioia e di vita, con le idee chia-re sul suo futuro: voleva essere pretee missionario. La sua storia è impor-tante quindi, non solo per la straordi-naria testimonianza di fedeltà al Signo-re dimostrata con il martirio, ma an-che per il grande amore che sapevamettere in tutte le realtà quotidiane chevivevano tanti ragazzi della sua etàcome il gioco e la preghiera. E se aqualcuno fosse venuto in mente di chie-dergli da dove provenisse tanto corag-gio ed entusiasmo, tanta voglia di vi-vere e di spendersi per gli altri, lui avreb-

be risposto semplicemente così: "Iosono di Gesù". Da qui nasce tutto: gio-ia, missione e fedeltà anche nel peri-colo. È soprattutto questa semplicefrase, di tutta la vita di Rolando, chenoi vorremmo divulgare e portare aigiorni nostri.Dal 1945 ad oggi tante cose sono cam-biate, sono diverse, non è più lo stes-so mondo, ma se l’uomo di oggi sa-pesse ancora vivere con determinazio-ne quelle parole di certo si aprirebberonuove vie alla felicità e alla pacificaconvivenza. Così, mentre si stavanofacendo queste riflessioni, mentre que-sta frase stava diventando più famiglia-re anche ai nostri giovani e mentre sisono organizzate mostre come quellaesposta in Chiesa a Monchio nei pri-mi del mese, è arrivato il 5 ottobre. Leprenotazioni per partecipare alla S.Messa erano già salite oltre il numeroprevisto, perciò si è deciso di andareal Palazzetto dello Sport per riuscire asoddisfare tutte le richieste. In un tem-pio che di solito celebra gli eroi dellosport, ci ha ricordato il Card. Amato

Modena. Il PalaPanini si è trasformato in un'enorme chiesa dove 5000 fedeli hannopartecipato alla cerimonia di beatificazione di Rolando Rivi.

ROLANDO RIVI Proclamato Beato il quattordicenne

assassinato nel 1945 alle Piane di Monchio

seminarista martire

Notizie da Palagano e dintorni

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15la LUNA nuova - Ottobre 2013

(Prefetto della congregazione dei Santi)che ha presieduto l’Eucarestia, noiabbiamo celebrato un campione dellospirito, ma l’entusiasmo che si respi-rava non aveva niente da invidiare aquello che sanno produrre le manife-stazioni sportive. Quando è comincia-ta la Messa, la grande assemblea riu-nita, composta da persone di tutte leetà, ma che risaltava soprattutto perla presenza di seminaristi e di giova-nissimi chierichetti in festa, si è rac-colta in un bellissimo clima di preghie-ra. Il momento forse più bello, o co-munque quello che ci ha fatto di piùsentire la gioia e la commozione diquello che stava succedendo è statoquando, terminata la lettura della let-tera apostolica del Papa, è stata sco-perta la grande immagine di Rolando.Quell’immagine già vista tante volte,quell’unica immagine che abbiamo dilui, sorridente e fiero del suo abito daseminarista, pareva offrirci in quel mo-mento la conferma che lui era lì a gioi-re con Gesù e con i suoi amici, e chenoi facevamo parte di quella festa.Abbiamo sentito vere le parole del Van-gelo che è stato letto: "Se il chicco digrano non muore, rimane solo, semuore porta molto frutto". Come eratutto vero: Rolando, come Gesù, nonera solo, lì c’era tutta la Chiesa a te-stimoniare che lui aveva vinto conGesù. E’ questa credo, l’impressionepiù forte che abbiamo avvertito tutti,quella della vittoria sul male. Il maledentro la vicenda di Rolando si era fat-to sentire parecchio, ma non l’avevaspuntata e noi eravamo lì a poterlo af-fermare. E la cosa bella è che ognunodi noi ha potuto portarsi a casa que-sta speranza anche per il presente,anche per il male che oggi abbiamodavanti ai nostri occhi: in Rolando ave-vamo trovato un esempio per non ab-batterci quando dobbiamo affrontarlo,per non essere complici quando sia-mo tentati di assecondarlo e un po-tente intercessore quando sentiamo dinon farcela da soli. Nella bellezza del-la liturgia abbiamo potuto sentirci par-tecipi di questo grande dono che unitoal sacrificio di Gesù è diventato per tutti

Rolando Rivi nacque il 7 gennaio1931, figlio di contadini, a SanValentino nel comune di Castel-larano (RE). Ragazzo intelligen-te e vivace, “Il più scatenato neigiochi, il più assorto nella pre-ghiera”, matura presto la voca-zione al sacerdozio. A 11 anni,nel 1942, entrò nel seminario diMarola e vestì l’abito talare chenon lasciò più sino al martirio.Nell’estate del 1944 il seminariovenne occupato dai soldati te-deschi. Rolando, tornò a casa,continuò gli studi da seminarista,sotto la guida del parroco, e por-tò nel suo paese un’ardente te-stimonianza di fede e di carità,vestendo sempre l’abito talare.Rolando finì nel mirino di un grup-po di partigiani comunisti. Il 10aprile 1945 venne sequestrato, portato prigioniero alle Piane diMonchio, nel comune di Palagano, rinchiuso in un casolare dovevenne picchiato e torturato. Il 13 aprile gli fu intimato di togliersi latonaca. Al suo rifiuto venne spogliato della veste talare, percossocon la cinghia sulle gambe e picchiato. Portato nel bosco Rolandochiese di potersi inginocchiare e di pregare per i suoi genitori. Vennepreso a calci e ucciso con due colpi di pistola mentre pregava.Aveva 14 anni. La veste talare diventò un pallone e fu appesa dagliassassini sotto un vicino porticato.L'indomani, il padre Roberto e il cappellano di S. Valentino don Alber-to Camellini ritrovarono la salma che presentava il volto coperto dilividi, il corpo martoriato e le due ferite mortali, una alla tempiasinistra e l’altra all'altezza del cuore. trasportato a Monchio ebbeesequie e sepoltura.Il 29 maggio 1945 la salma fu traslata e tumulata nel cimitero di SanValentino e il 26 giugno 1997 venne data nuova sepoltura all'internodella chiesa di San Valentino. Nel 1951 la Corte di Assise di Luccacondannò gli autori dell'omicidio a 23 anni di carcere, condanna chevenne confermata nel 1952 dalla Corte di Assise di Appello di Firen-ze e resa definitiva in Cassazione. (db)

La storia

Mons. Camisasca, Vescovo diReggio Emilia, visita e prega

sui luoghi dell’assassinio

buona notizia. Per il nostro vicariato ifesteggiamenti sono continuati ancheil giorno dopo, la domenica. Insiemeal comune di Palagano abbiamo orga-nizzato un momento commemorativosul luogo del martirio a cui ha parteci-pato anche l’Arcivescovo che alle ore18 avrebbe poi presieduto la S. Mes-sa in chiesa. C’è stata grande parteci-pazione: di popolo, di autorità civili ereligiose e di giovani. Grande non tan-to nel numero, che comunque direi siastato significativo, ma soprattutto nelcoinvolgimento dei cuori, in continuitàcon tutto quello che era avvenuto il gior-

no prima durante la liturgia e che sem-brava non si fosse fermato lì, ma aves-se raggiunto anche i nostri monti e lenostre case. Di certo il cammino dafare è ancora lungo e non mancanoostacoli che quotidianamente sifrappongono tra noi e gli altri, tra noi ela santità, ma da oggi quando ci sen-tiamo stanchi e sfiniti, proviamo a ri-petere con semplicità e fede: siamotuoi Gesù, e di certo ci sarà qualcunoche dal cielo non mancherà di far sen-tire la nostra voce ai piani alti e dimettere una buona parola per noi e perla nostra terra.

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16 la LUNA nuova - Ottobre 2013

Di Paolo Gualandi

Il 29 maggio 2013 è stata convocatanella sala consiliare del Comune di Pa-lagano, presente tutta la giunta comu-nale e i consiglieri, una conferenzastampa a seguito della segnalazionepresso la Corte dei Conti della situa-zione contabile del comune riscontra-ta a maggio 2011, mese d’insediamen-to della giunta in carica.L’incontro si è svolto con l’iniziale in-tervento del Sindaco a cui è seguitoun intervento più tecnico dell’Asses-sore al Bilancio Paola Bartelli.Il Sindaco ha dichiarato che da set-tembre-ottobre 2011 l’amministrazioneha fatto partire un gruppo di lavoro perl’analisi della situazione patrimoniale(del Comune di Palagano) a maggio2011, il cui lavoro, terminato a dicem-bre 2012, ha portato alla decisione didenunciare questa situazione.Il Sindaco ha anticipato immediata-mente una domanda: “Perché a dueanni di distanza a maggio 2013 ve neuscite con una denuncia alla Corte deiConti? Perché non lo avete fatto subi-to?” Quindi si è autorisposto, soste-nendo che ci è voluto tempo per ana-lizzare e prendere coscienza di unasituazione complessa e sottolineandoil valore del lavoro peculiare e impe-

gnativo del gruppo di lavoro formato daamministrazione e dipendenti che haimpegnato quasi tutti i pomeriggi dellasettimana per molti mesi.Sviscerare la banca dati del Comuneè stato molto complesso tanto da ri-chiedere l'acquisto di un nuovosoftware per razionalizzare l’enormearchivio di dati.A ulteriore sostegno della propria po-sizione, il Sindaco ha citato un artico-lo uscito proprio sulla Luna nuova nelnumero di autunno 2011, per sottoli-neare che già allora si aveva piena co-scienza della situazione problematicadel bilancio comunale.È a questo punto che è stato spiegatoil nocciolo della questione, ovverol’iscrizione a bilancio di crediti I.C.I. maiaccertati negli anni successivi.Il gruppo di lavoro è servito dunque percapire se i dati a bilancio erano statiinseriti solo per chiudere un bilanciosenza una logica di base o se si riferi-vano a una reale base imponibile.Ha preso dunque la parola l’Assesso-re al Bilancio che è entrato nel detta-glio della questione con spiegazionitecniche e dati alla mano. Ha sottoli-neato di nuovo come a settembre 2011ci si fosse già resi conto della situa-zione tanto che già era stata fatta inconsiglio una dichiarazione di voto in

tal senso.Sono stati snocciolati alcuni numeri ri-guardo ai bilanci.Il bilancio consuntivo 2012 è statochiuso dall’attuale amministrazionecon disavanzo di 381.487,16 euro.Chiudere un bilancio in disavanzo è unatto che genera molte responsabilitàe che peserà sui prossimi 3 anni divita del Comune. La legge, infatti, im-pone di ripianarlo nei 3 anni successi-vi, pena sanzioni che possono addirit-tura arrivare fino allo scioglimento delConsiglio Comunale.L’Assessore spiega dunque brevemen-te com’è fatto un bilancio finanziariopubblico, andando a sottolineare la dif-ferenza tra le due componenti fonda-mentali: gestione di competenza egestione dei residui.La gestione di competenza relativa adun esercizio finanziario riguarda tuttele operazioni contabili di accertamen-to, di impegno relative all’anno in que-stione. Per il 2012 questo tipo di com-petenza ha generato un avanzo positi-vo di 62.977,86 euro rivendicato comedato imputabile all’amministrazione incarica in quanto generato durante ilsolo 2012.La gestione dei residui è invece quellada cui nasce il disavanzo. La gestioneresidui riguarda infatti tutte le opera-

Segnalazione alla Corte dei Conti

L'analisi della situazionepatrimoniale del Comune di

Palagano ha portato alladecisione di procedere alla

segnalazione alla Corte dei Conti.

PALAGANOBILANCIO COMUNALE

Palagano, 29 maggio 2013. Conferenza stampa.Da destra, Paola Bertelli (Assessore e vice-

Sindaco), Fabio Braglia (Sindaco),Graziano Albicini (Assessore)

Comune

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17la LUNA nuova - Ottobre 2013

Comune

zioni che si fanno nell’anno in esamema che si riferiscono ad impegni, pro-getti e quant’altro sottoscritti in anni

precedenti.Tra i vari capitoli di bilancio a segnomeno, la voce principale riguarda la mi-

nor entrata di 535.294.30 euro relativaall’ICI.Sottraendo a questa cifra l’avanzo po-

Palagano, 27/05/2013

OGGETTO: SEGNALAZIONE SITUAZIONE CONTABILE A MAGGIO 2011 E CONSEGUENZE.

Con Ia presente sono a mettere a conoscenza dei fatti accaduti quando il 16 maggio 2011 sono divenuto Sindaco delcomune di Palagano (MO). Mi sono trovato ad amministrare un Comune con numerosi problemi sia a livello strutturaleche economico. La gravità più evidente ed importante, dall’analisi del bilancio, e stata l’iscrizione a fine bilancio 2010di accertamenti relativi ad ICI ancora da riscuotere per una somma complessiva di € 966.751,01 e più precisamente:€ 129.433,19 per l’anno 2008, € 404.707,47 per I’anno 2009 e € 432.610,35 per l’anno 2010. La gravità di questo fattoe di avere iscritto a bilancio queste cifre senza la base e il supporto di reali accertamenti emessi, notificati e succes-sivamente messi a ruolo. Inoltre di avere perso degli anni contributivi ormai passati in prescrizione.E toccato a noi dover fare gli esattori delle tasse sottolineando il fatto di dover solo riscuotere ma senza spendere nulladi questi soldi perché già quasi tutti impegnati e spesi in questi anni dal 2008 al 2010.Grandissimo lavoro quindi é stato costruito fin da subito ed infatti ci siamo attivati con:1) la costituzione del gruppo di lavoro ICI (al di fuori del normale orario di ufficio);2) la dotazione di un nuovo software dei tributi in grado di colloquiare con tutte le banche dati disponibili;3) una consulenza altamente specializzata e professionale;4) di un nuovo regolamento ICI.Analoga situazione, anche se più modesta, è l'incasso per € 149.214,00 di tassa rifiuti (TARSU), relativa a contribuentiche dal 2005 al 2010 non hanno pagato. Qui era tutto molto chiaro, bastava che in quegli anni l'amministrazione sifosse fatta immediatamente carico di far pagare, attraverso l'emissione di appositi e precisi accertamenti a caricodelle persone risultate inadempienti. Tutto questo per una questione di giustizia ed equità verso tutti i cittadini chehanno sempre pagato. Anche su questo fronte ci siamo immediatamente attivati notificando l'accertamento di paga-mento alle persone interessate, dando tempo 10 giorni per pagare, e alla scadenza di tale termine a chi non lo avessefatto é stata aggiunta la sanzione del 30%.Tale mancanza di riscossione ha creato pertanto, negli anni, una sofferenza di Iiquidità di cassa da parte del Comuneche costantemente deve utilizzare l'anticipazione di cassa da parte del proprio tesoriere (é come un fido per i privati oper le imprese). Così infatti abbiamo agito e oggi siamo a denunciare la situazione avendo fatto tutti gli accertamentidel caso ed avendo verificato che ci sarà impossibile ripianare la cifra tramite accertamenti e riscossioni.Per questo a fine aprile abbiamo approvato un bilancio in perdita con la conseguenza di fare soffrire ancora di piu iservizi (già ridotti all’essenziale) del nostro Comune individuando un piano di rientro triennale e non potendo più fareinvestimenti .Credo che per una grave mancanza dell’amministrazione precedente e del personale addetto ai tributi (che nonappena arrivati abbiamo provveduto a sostituire) il nostro comune sia stato gravemente danneggiato .A voi, in quanto esperti in materia e deputati al controllo, le considerazioni del caso e valutare se la mia amministra-zione possa rivalersi nei confronti della precedente ed in particolare del Sindaco Paolo Galvani, del responsabiletecnico e dei tributi Ugolini Alberto.Alla qui presente allego le relazioni del revisore dei conti e del responsabile ragioniere.Porgendo distinti saluti sono a confermare tutta la mia disponibilità e quella della mia amministrazione per ulterioriinformazioni .Con stima.

Il SindacoFabio Braglia

Il testo della segnalazione alla Corte dei ContiComune di Palagano

Provincia di Modena

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18 la LUNA nuova - Ottobre 2013

circa di cui 494.000 euro circa sonostati accertati e immediatamente, infase di conto consuntivo ne sono statieliminati 40.000 euro. Ne sono statieffettivamente riscossi 344.000 perquell’anno, l’anno successivo ne sonostati inscritti a bilancio 150.607 anco-ra da riscuotere. Di questa cifra sonoeffettivamente riscossi 96.000 euro cir-ca, per cui è rimasta da recuperare unacifra definita trascurabile.Fin qui tutto bene.Dal 2008 tuttavia le previsoni ICI ini-ziano a crescere, passando a 631.000euro di previsione definitiva, ma con

una riscossione di 382.000 euro simi-le all’anno precedente con differenzaportata a residuo. Nel 2009, a frontedi 907.000 euro di previsione, ne sonostati riscossi 386.000 con il restantea residuo.In due anni si è notato un aumentodelle previsioni ICI, definito dall’attualeamministrazione come irresponsabile.Di nuovo, nel 2010 la previsione defini-tiva è stata di 892.000 euro con398.000 euro riscossi.Nel 2011 la nuova amministrazione incarica trova 811.000 euro da bilanciodi previsione redatto dalla vecchia am-

Nella conferenza stampa del 28 maggio 2013, è stato comunicato dall'attuale ammini-strazione comunale come nel bilancio 2010 siano stati iscritti accertamenti relativi adICI ancora da riscuotere per un valore di euro 966.751,01 (in riferimento agli anni 2008-2009-2010). Gli attuali amministratori imputano alla precedente amministrazione la re-

sponsabilità di avere previsto tale entrata senza la base e il supporto di reali accertamenti. Ciò haportato ad un disavanzo di euro 535.294,30. In qualità di responsabile tecnico e dell'ufficio tributi,come commenta questi dati?Per quanto mi riguarda le previsioni delle entrate da accertamenti erano suffragate da dati certi, in presenzaanche di elenchi forniti dal catasto nei quali erano individuate centinaia e centinaia di fabbricati ancora daaccatastare. Essendo la scadenza degli accatastamenti prevista per la fine di aprile del 2011, l'amministrazio-ne comunale avrebbe potuto recuperare i cinque anni arretrati.

Da ciò che è stato detto nella conferenza si potrebbe pensare che l'aumento delle previsioni dientrata ICI sia stato utilizzato per ripianare i bilanci 2008-2009-2010, cosa risponde?Non mi risulta vi fosse la necessità di procedere ad alcun ripianamento di bilancio, tant'è vero che l'attualeamministrazione ha approvato il consuntivo 2011 senza segnalare alcuna situazione economico-finanziaria.Peraltro nell'agosto 2011ho assistito ad un consiglio comunale in cui l'attuale amministrazione modificava ilregolamento I.C.I. Ampliando le agevolazioni sulla prima casa anche alle abitazioni dove erano residenti i figli.Ciò avrebbe comportato una diminuzione delle entrate I.C.I. per il Comune di Palagano. L'attuale amministrazio-ne comunale, prima di mettere in essere le suddette agevolazioni, avrà sicuramente valutato i minori introiti cheavrebbe comportato tale modifica.

L'amministrazione attuale afferma che gli importi I.C.I. messi a bilancio non hanno una base su realiaccertamenti e verifiche sugli immobili. L'ufficio si è avvalso di consulenze esterne? Cosa rispondea riguardo?Richiamo quanto già affermato in risposta alla vostra prima domanda.

Poichè nella segnalazione alla Corte dei Conti è stato direttamente coinvolto in qualità di responsa-bile tecnico e dell'ufficio tributi, può dirci come valuta queste accuse e come intende procedere?Qualora dovessi ricevere una comunicazione a riguardo da parte degli organi preposti, la valuterò.

Intervista a Alberto Ugolini(Ex responsabile tecnico e dell'ufficio tributi)

Nonostante ripetuti tentativi non siamo riusciti ad ottenere una intervista da Paolo Galvani, Sindacoprecente del Comune di Palagano.

sitivo si ottiene proprio il disavanzo di381.487,16 euro.Il credito ICI vantato in tutti i bilanciprecedenti è stato definito insussisten-te, immotivato e non supportato da do-cumenti e accertamenti. La sua esi-stenza è stata motivata soltanto dallavolontà di pareggiare il bilancio.Si è passati successivamente alle ci-fre sui bilanci degli anni precedenti apartire dal 2007 per far notare quellache viene descritta come una vistosaanomalia.Per il 2007 la previsione ICI definitiva è

stata di 534.000 euro

Comune

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ministrazione. L’amministrazione di-chiara di aver capito subito il proble-ma e di essere intervenuta sul bilan-cio con un lavoro certosino sulla partein uscita con economie per 285.000euro in conto consuntivo, in modo dacompensare l’esagerata previsione ICI(di cui solo 526.000 euro vengono di-chiarati accertati) e di cui 408.000 eurosaranno realmente riscossi nel 2011stesso.È stato fatto notare, carte alla mano,come il revisore dei conti spronassel’amministrazione precedente a istitu-ire un gruppo di lavoro sull’ICI e comeil Comune di Palagano abbia perso deisoldi in quanto due anni e mezzo diICI sono andati in prescrizione e quin-di non più recuperabili.È seguita lettura da parte dell’asses-sore Graziano Albicini della lettera disegnalazione da inviare alla Corte deiConti.In seguito sono state poste alcunedomande: in primo luogo è stato chie-sto se nel caso gli accertamenti fos-sero stati fatti dalla precedente ammi-nistrazione ci sarebbe stato o meno ildisavanzo. Il Sindaco ha risposto af-fermando che la mancanza di accer-tamenti è stata solo una parte del pro-blema, ma che la cosa grave è statal’avere iscritto a bilancio previsioni d’in-casso non verosimili soltanto per po-ter chiudere in pareggio il bilancio.È stato chiesto cosa abbia detto laminoranza (ex maggioranza) in consi-glio. E' stato risposto che la minoran-za avrebbe rigirato sulla maggioranzala responsabilità basata sul non avercondotto gli accertamenti dovuti.

È stato inoltre sostenuto come da que-sta situazione siano nati problemi nonsolo per l’organizzazione di un gruppodi lavoro ma anche di liquidità di cas-sa, in quanto i crediti non reali non ge-nerano liquidità per pagare le speseconcrete che sono state pagate a spe-sa d’interessi dovuti per gli anticipi dicassa.È stato in oltre chiesto su cosa sianostati effettivamente i tagli.La risposta è stata un po’ vaga, sonostati citati gemellaggi e altre iniziativedefinite inessenziali. Si è insistito sulnon aver tagliato su scuola e assisten-za che si sostiene invece siano statepotenziate.Il Sindaco ha rivendicato il merito del-l’amministrazione per essere riuscitaad avere contributi dalla fondazioneCassa di Riparmio, Regione e Provin-cia presentando progetti ogni qualvoltauscisse un bando e ha bacchettato laprecedente amministrazione rimprove-randola di aver "dormito" in un periodoin cui i contributi erano molto più di-sponibili, non presentando progetti aldi fuori del normale.Si è infine ribadito come la segnala-zione alla Corte dei Conti sia stato unatto estremo, una scelta consapevolee giusta nell’interesse finale dei citta-dini. Si è tentato di recuperare il disa-vanzo con politiche di bilancio, ma èstato impossibile vista la dimensionedel buco.È stato domandato se queste entrategonfiate sono state messe per coprirequalche spesa particolare. La rispostaè secca: no. Il Sindaco si dice convin-to che ciò fosse stato fatto per gestire

il solo quotidiano e dice di avere diffi-coltà a capire questa scelta della pas-sata amministrazione.Il Sindaco ha ricordato di nuovo la ne-cessità del piano triennale di risana-mento dei conti imposto dall’aver di-chiarato un disavanzo.È stato quindi chiesto cosa potrebbesuccedere qualora il disavanzo nonfosse coperto in 3 anni.Il Sindaco ha risposto che la legge im-pone lo scioglimento del consiglio e ilcommissariamento nel caso non ven-ga definito un piano di rientro. Nel casoin esame però si sostiene che il pianosia ben definito.Nel caso rimanga alla fine dei 3 anniun piccolo margine da ripianare sonopreviste sanzioni, ma anche la possi-bilità di proroga. Il Sindaco hasdrammatizzato tuttavia la situazione,sostenendo di non aver richiesto lostato di pre-dissesto che avrebbe for-nito qualche contributo in più ma cheavrebbe congelato ancor di più il Co-mune per gli investimenti futuri.È stato chiesto come si volesse infor-mare la popolazione. L'idea è quella diorganizzare due incontri per spiegareil bilancio di previsione, l’IMU, la Tarese la segnalazione alla Corte dei Con-ti. Inoltre si è preannunciato l’invio diuna lettera alla cittadinanza per infor-marla della situazione.Non è mancata nel finale anche unastoccata alla ex minoranza che a giu-dizio dell’amministrazione attuale nonè stata in grado di controllare adegua-tamente la situazione del bilancio no-nostante ci fosse il chiaro sentore chequalcosa non andasse.

Fabio Braglia (a sinistra),attuale Sindaco diPalagano ePaolo Galvani, Sindacodal 2003 al 2011

Comune

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Di Chiara Ricchi

Nei giorni 4-5-6 aprile 2013 i ragazzidelle terze medie di Palagano, Frassi-noro e Montefiorino si sono recati inviaggio di istruzione a Mauthausen,ultima tappa del percorso di un pro-getto didattico che per la seconda vol-ta è stato proposto dagli insegnantidell’Istituto Comprensivo: Da Fossolia Mauthausen. La denominazione delprogetto allude ovviamente al diario didon Sante Bartolai e rivela l’intenzionedegli insegnanti di riproporre ai ragaz-zi il tragico percorso che il povero pre-te di Savoniero dovette subire.In concomitanza con i preparativi delviaggio e al fine di sfruttare appieno legiornate di trasferta austriaca, sonostate condotte alcune ricerche parten-do dalle ultime pagine del Diario, in cuidon Sante racconta di essere statoospitato, immediatamente a seguitodella liberazione (8 maggio 1945), daun convento di suore cattoliche ubicatoad Ebensee, sede del sottocampo,dipendente da quello di Mauthausen,in cui appunto don Sante si trovava almomento della liberazione.Con la ricerca si è partiti, dunque, da

Ebensee, dove è stato rintracciatoun Museo di Storia Contemporanea(Zeitgechichtemuseum Ebensee).Si è chiesto quindi conferma dell’esi-stenza di questo convento, e la ri-sposta del direttore del Museo è sta-ta: “Infatti, c’era un convento di suo-re cattoliche (francescane), prove-nienti da Vöcklabruck, ad Ebensee.La struttura esiste ancora, oggi èuna scuola”.Il direttore cita poi una cronaca del-la Madre del convento di Ebensee,in cui è nominato un prete italianoche egli sicuramente identifica condon Sante.

Si è richiesto al direttore di inviare in Ita-lia copia della pagina originale della cro-naca, in cui sono queste le testuali pa-role riferite a don Sante: “Ein italienischerPriester war so elend, daß er bei einerVerzögerung von wenigen Stundenverhungert wäre und erst nach 3monatlicher sorgsamster Pflege derSchwestern im Fürsorgeheim von einemKrankenauto der Vatikan-Missionabgeholt werden konnte.” (“Un prete ita-liano era così miseramente malconcio ,che sarebbe morto di fame in un ritardodi poche ore e solo dopo tre mesi di curadelle infermiere in assistenza domiciliarenel “Fürsorgeheim” (Casa di assistenza),

Un riscontro storico alracconto di don Sante Bartolai

Don Sante Bartolai soggiornòper circa 3 mesi presso le

suore francescane diEbensee dopo la liberazionedal lager dell'8 maggio 1945

La St. Josefhaus di Ebensee: exconvento delle francescane cheaccolse don Sante, oggi ospitauna scuola privata.

Scuola

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Notizie da Palagano e dintorni

La preside del liceo “Maria Immacolata” di Palagano, suor Armanda Debbi, e il presidente dellaCooperativa scolastica “S. Francesco”, Osvaldo Casini, si congratulano con i nove ragazzi chehanno sostenuto l’esame di Stato 2013 per gli eccellenti risultati ottenuti: tre di loro hannoconseguito il massimo dei voti (100/100), con le felicitazioni e le congratulazioni della Commis-sione stessa. E’, ancora una volta, un grande risultato per la nostra scuola che testimonial’impegno e la serietà dei ragazzi nel loro percorso scolastico, la vicinanza costruttiva e propositiva

dei genitori nelle scelte educative della scuola stessa e l’alta professionalità, umana e didattica, dei docenti. Appro-fittiamo della circostanza per ringraziare tutte le persone e gli Enti che ci sostengono in questi momenti economica-mente difficili per le scuole paritarie.Un ringraziamento particolare alla Diocesi di Modena e Nonantola e alle Amministrazioni comunali di Palagano,Montefiorino e Frassinoro per il continuo sostegno e alla Fondazione Cassa di Risparmio, per la realizzazione dialcuni progetti didattici.

ESAMI DI STATO 2013: ECCELLENTII RISULTATI OTTENUTI DAI NOVE CANDIDATI

potrà essere ricondotto a casa daun’ambulanza della missionevaticana”).Don Sante ricorda molti nomi di suoreche riuscirono a curarlo amorevolmentee, con grande pazienza e acconten-tandosi al principio di lievissimi pro-gressi, a ristabilirlo completamente:suor Laurentia Maria (priora), suorVigbert, infermiera, suor Batilde, cuo-ca, suor Lazzarina, suor Nepomuce-na, suor Mirella, suor Meinrada, suorAquinata. E’ sorta quindi la curiositàdi verificare l’esistenza di queste reli-giose e la correttezza dei loro nomi.Si è dunque risaliti alla Casa Madredelle francescane il cui antico istitutodi Ebensee è oggi una scuola. Dallaloro Casa Generalizia di Vöcklabruck(Salzburger Straße 18) la Madre Ge-

nerale Sr. Johanna Pobitzer ha cosìrisposto al quesito: “All the sisters ofour community you named in your letterhave really been in our convent inEbensee in 1944 and 1945. Theyworked in the house for the poor andwith the patients at the so called'Isolierkrankenhaus' (isolation ward) inEbensee till 1947. In 1944 23 sickpeople were discharged from hospital,but there are no names and nophotographs of them. The name of yourcitizen Don Bartolai is not mentionedin our chronicle. I am sorry that wecan´t give you more information, but Ithink in the time of World War II peoplewere rather cautious to write downnames or take pictures.” (“Tutte le suo-re della nostra comunità che lei hanominato sono state veramente nelnostro convento di Ebensee nel 1944-

45. Esse lavorarono nella casa per ipoveri e con dei malati presso il cosid-detto 'Isolierkrankenhaus' (tutela del-l’isolamento) ad Ebensee fino al 1947.Nel 1944, ventitrè malati furono dimessidall’ospedale, ma non ci sono nomi néfoto di essi. Il nome del vostro concit-tadino don Bartolai non è menzionatonella nostra cronaca. Mi spiace di nonpoter dare maggiori informazioni, mapenso che al tempo della SecondaGuerra Mondiale le persone fosseromolto prudenti nello scrivere nomi enello scattare fotografie”).Non citato per nome, ma certamentelui, don Sante: l’unico prete italiano chepossa essere passato da quelle partiin quegli stessi giorni.Un altro piccolo tassello che ci aiuta aricostruire il martirio del nostro com-pianto compaesano.

Don Sante Bartolai al momentodella liberazione dal campo diconcentramento e alcuni annidopo, parroco di Savoniero

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Di E. M.

Con un progetto sul Parco di SantaGiulia e sulla strage del 18 marzo ’44,gli alunni di terza media dello scorsoanno si sono aggiudicati il secondopremio ex aequo al Concorso nazio-nale "L'altra lingua degli italiani: l'artefigurativa, il paesaggio e l'identità na-zionale" edizione 2012-2013. Promos-so dalla Fondazione Napoli Novanta-nove e dal Centro di documentazioneeducativa MEMO, il concorso ha vistola partecipazione di 305 classi appar-tenenti a 128 Istituti di varie città ita-liane, da Aosta a Palermo.Durante la seduta del Consiglio comu-nale del 27 giugno, l’Assessore al-l’Istruzione del Comune di Modena,Adriana Querzè e il Sindaco FabioBraglia hanno consegnato gli attestatiai ragazzi e alla docente referente delprogetto, Monica La Malfa, alla presen-za del dirigente scolastico Maria Tere-sa Mioranza, dell’Assessore all’istru-zione Laura Facchini e di tutta l’Am-ministrazione. Il bando del Concorsoinvitava gli alunni delle scuole primariee secondarie a produrre un filmato delladurata massima di tre minuti, che illu-strasse, con immagini, musica e untesto orale, un monumento particolar-mente legato all’identità storica e civi-le della loro comunità, comunicandole ragioni e la forza della scelta com-piuta. La classe terza di Palagano hapresentato un video incentrato sul"Memorial Santa Giulia", l'insieme disculture in pietra, prodotte da artisti divarie nazionalità e culture a ricordo deitragici eventi accaduti durante la se-

Scuola

conda guerra mondiale, con particola-re riferimento alla strage di Susano,Costrignano e Monchio."Il video è stato realizzato a conclu-sione di un percorso interdisciplinaredi Arte e Lettere, che si è proposto diavvicinare i ragazzi al patrimonio cul-turale e storico del loro ambiente e allaconoscenza della storia locale" spie-gano le insegnanti. "Gli alunni hannoavuto, inoltre, la possibilità di sperimen-tare i mezzi tecnologici di cui la scuo-la è dotata". Apprezzamento per l'effi-cacia comunicativa del filmato e lavalenza educativa del progetto è statoespresso dall’Assessore Querzè. IlSindaco ha sottolineato, nel suo inter-vento, l’importanza della collaborazio-ne tra scuola ed ente locale, nella co-struzione di percorsi formativi atti asviluppare nei ragazzi il senso di ap-partenenza al territorio e di partecipa-zione attiva alla comunità.

"Questo progetto ci ha permesso difar conoscere a livello nazionale unastrage di cui non si parla sui libri distoria e di riflettere sul significato del-la memoria" ha detto un alunno nellasua relazione. "Anche grazie alla visi-ta al Museo monumento al Deportatodi Carpi, abbiamo, infatti, capito quan-to sia fondamentale, come dice BertoldBrecht, 'vedere e non guardare in aria',cioè riflettere sulla storia per saper ri-conoscere i semi dell’odio, della vio-lenza, e impedire che essi generinonuovi mostri". "Siamo fieri del nostroprogetto - affermano i ragazzi - ancheper un altro motivo: ha permesso al-l’Istituto Comprensivo di Montefiorinodi 'distinguersi' a livello nazionale e hareso noi alunni consapevoli che, conl’impegno e la collaborazione, si pos-sono raggiungere importanti traguardi".Le premiazioni ufficiali si terranno aNapoli nel mese di novembre.

PREMIATII RAGAZZIDI TERZA MEDIA

Monchio, Parco S. Giulia: Memorial Santa Giulia

Posti in cerchio ai piedi della salita che porta alla chiesetta dedicata a S.Giulia quattordici monoliti accolgono il visitatore all'ingresso del parco. E' iltestimone che rappresenta alle generazioni future un passato morto sì, manon spento nel ricordo e nella consapevolezza della gente. E', come sotto-linea l'ideatore del complesso monumentale, Italo Bortolotti: "...prima di ognialtra cosa un crocevia di culture". Culture diverse e tra loro lontane, chiama-te a raccolta per il senso di quegli ideali che sorressero civili ed uomini inarmi tanti anni fa. Ideali di libertà e fratellanza, dignità e collaborazione, oltrei confini ideologici ed umani che tanto spesso creano ostacoli insormontabilial progredire di una civiltà senza violenza. Il parco è così trasformato in unincrocio di messaggi di alto valore etico, trasmessi attraverso la pietra eattraverso la pietra consegnati alla storia. Quattordici scultori italiani e stra-nieri, diversi per formazione, cultura, gusto, tradizione hanno voluto lasciaresu questa montagna un segno forte e libero.

MEMORIAL SANTA GIULIA

"Riflettere sulla storia per saper riconoscerei semi dell’odio, della violenza, e impedire

che essi generino nuovi mostri"

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ASSOCCIAZIONISMO & SOLIDIDARIETA'

di Davide Bettuzzi

A seguito di una serie di incontri tra vo-lontari delle nostre parrocchie prima econ operatori della Caritas diocesanasuccessivamente per avere da loro infor-mazioni, consigli, suggerimenti adatti allanostra situazione, tenendo conto del-l’esperienza di chi da anni è impegnatoin questo settore, nella primavera del2012 ha iniziato ad operare il GruppoCaritas dell'unità pastorale di Palagano(comprendente tulle le parrocchie del co-mune).Questa esigenza nasce in modo moltonaturale perché la carità ha vari modi diesprimersi e tra questi anche quello diessere attenti ai bisogni delle personein difficoltà.Questa necessità si è avvertita non solodalle parrocchie: fin da subito anche ilComune ci ha interpellati per unire le for-ze, per condividere questo progetto e perpotersi scambiare gli aiuti necessari perarrivare a compiere un servizio il più pos-sibile competente e organizzato.Non è facile o scontato organizzare unservizio caritativo, ma ci auguriamo di po-ter offrire un aiuto a chista attraversando un mo-mento di difficoltà e nonsa con chi parlarne, o achi semplicemente fati-ca a trovare beni di pri-ma necessità, il tuttonella più assoluta discre-zione e riservatezza.

Parrocchia di Palagano, Oratorio Santa Chiara.Sede Caritas Palagano.

GRUPPOcaritas

Tutte le persone che a qualunque titolo operano nelCentro Caritas sono vincolate (sia eticamenteche dalle norme di legge vigenti) al rispettoassoluto delle norme sulla riservatezza dei datipersonali.

Caritas Unità Pastorale di Palagano(Palagano, Boccassuolo, Savoniero, Susano, Costrignano, Monchio)

Parrocchia di Palagano,Oratorio Santa Chiara

Tel. 0536 961290e-mail: [email protected]

APERTO AL SABATODALLE 9.00 ALLE 12.00

Cosa facciamoACCOGLIENZAMettere a proprio agio ed accogliere incondizionatamente la per-sona nella sua integrità, senza distinzione di razza, di sesso, direligione.

ASCOLTOAttraverso un colloquio personale, attento e rispettoso, gli ope-ratori ascoltano con attenzione i racconti di sofferenza senzadiscriminazioni, pregiudizi e condizionamenti.

INTERVENTOGli operatori analizzano la specifica situazione e, in base ai biso-gni della persona, cercano di orientarla verso le soluzioni piùindicate, rispondendole direttamente o indirizzandola verso lestrutture ed i servizi presenti sul territorio.

UnitàPastorale

di Palagano

UnitàPastorale

di Palagano

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24 la LUNA nuova - Ottobre 2013

TORNEO delle BORGATE

di A. da S.S.

Tanto tempo fa, gli uomini erano deibruti energumeni e le dispute le risol-vevano con duelli armati; tanto tempofa, gli attriti si ripianavano a colpi dispade e pistole ed i contrasti termina-vano sempre sul campo di battaglia.Ah, l’umanità ha attraversato periodiduri, violenti, stupidi, disumani nel suopassato; momenti tragici che hannomostrato quanto l’uomo possa esserebarbaro e meschino, vendicatore esanguinario. Noi siamo chiamati a ri-

Primo

Monticello, Palagano Centro, Aravecchia, Santo Stefano, Palagano Alta-Montemolino,Palagano Bassa, Boccassuolo: "Ma se facessimo un torneo delle borgate?..."

uesta è una favola.Non è Biancaneve e

nemmeno Cenerentola, nonci sono lupi e nemmeno

draghi. Questa è una favola pertutti, dai piccini ai più grandicelli,

è una fiaba da leggere alla sera, quando ivostri pargoli saranno desiderosi di ascoltare

qualche ultima magia, mentre chiudono dolcemente gli occhiettistanchi, salutando il mondo con un sorriso sulle labbra. Questa èuna favola che inizia con "Tanto tempo fa’" e che si conclude con"‘e tutti vissero felici e contenti’". Questa è una favola che, se la

mia memoria non m’inganna, procede più o meno così…

SPORT&SHOUT

BOCCASSUOLO

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cordare in eterno, perché la memoriaè il nostro gioiello più prezioso, per-ché solo la memoria ci insegna chisiamo, quali errori abbiamo fatto inpassato, affinché... li possiamo ripe-tere quando vogliamo! Questo ragio-namento semplice e lineare dev’esse-re passato nelle argute menti di un ma-nipolo di giovani disgraziati, che, unasera d’inizio estate, stavano ciondo-lando lentamente per le vie di unpaesino chiamato Palagano. Era unaserata in cui iniziava a sentirsi l’ariacalda e questi 5 o 6 ragazzotti stava-no discutendo di importanti questionifisico-matematiche (esatto, è proprioquesto quello che fanno tutti i ragazzi,a tarda notte, lungo le vie del paese):"Io non sono mai riuscito a capireNewton; insomma, 'na volta che ti ca-pita un colpo di fortuna e che ti casca

'na mela matura addosso, che fai?Mangiatela! Con la fame nel mondo econ quel che costa la frutta: mangia-tela! Invece niente, lui si è messo lì afarsi tanti problemi" disse Luca eGianni rispose: "Vedi, lui si chiamavaNewton, si è fatto delle domande edha scoperto la forza di gravità; te tichiami Luca e hai scoperto che a for-za di mangiare, si diventa 200 kg!". Inquel preciso momento, Fabio, seguen-do linearmente il discorso, disse: «Mase facessimo un torneo delle borga-te?». Ecco, il Torneo delle Borgate ènato, più o meno, così. So che non èuna gran storia, ma io ve l’avevo detto:è una favola! Dunque, da quel precisomomento, gli improvvisati organizza-tori hanno subito scritto, su untovagliolino di carta, un regolamentoaccurato, che recitava un’unica rego-

la: "Tutti possono giocare, basta cherispettino la regola 2"; nessuno si è,poi, premurato di scrivere la regola 2,ma tutti facevano finta di conoscerla,sapendo e sperando tacitamente chenessuno avrebbe mai fatto ricorso.Immediatamente, il paese è stato divi-so in zone, tenendo conto di precisicriteri etnico-territoriali, arrivando a cre-are 7 squadre agguerritissime: Monti-cello, Palagano Centro, Aravecchia,Santo Stefano, Palagano Alta-Monte-molino, Palagano Bassa e Boccas-suolo.Da quel momento, sono iniziate le 3settimane più lunghe della storia pala-ganese: mentre i preparativi procede-vano, un’atmosfera di invidia, rivalità eagonismo sfrenato si diffondeva, avve-lenando il sangue dei paesani.Monticello, forte dei suoi giacimentipetroliferi, provocava i rioni rivali, pro-mettendo rincari mostruosi del setto-re automobilistico e, soprattutto, delcarburante (rincari puntualmente arri-vati); Palagano Centro rispondeva alleintimidazioni, promettendo di iniziareun prolungato sciopero dei bar; SantoStefano si arroccava nei suoi possedi-menti montani, allenandosi segreta-mente nelle sue strutture sportive.Mentre Aravecchia, noncurante, goz-zovigliava, pensando già alle feste,Montemolino, non potendo più far for-za sulla presenza di materie prime pre-ziose, sognava la conquista del pae-se, da ottenere con una vera e propriadiscesa barbarica. E la Palagano Bas-sa? I giocatori della Palagano Bassa

ARAVECCHIA PALAGANO-ALTAMO N TEMOLINO

MON TIC ELLOPALAZ Z O PIEROT TI

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26 la LUNA nuova - Ottobre 2013

covavano rabbia e spirito di rivalsa, neiconfronti di tutti gli altri, che avevanoiniziato a chiamarli malignamente"terroni" ed, infine, Boccassuolo spe-rava segretamente di poter usare il tor-neo per impossessarsi (o re-imposses-sarsi, come dir si voglia) del potere co-munale.Palagano era un calderone infernale.Quei 5 ragazzotti avevano scatenatoforze profonde e maligne, delle qualiavevano presto perso il controllo. Unmercato furibondo si era aperto tra irioni: Santo Stefano è riuscito ad ac-caparrarsi un portiere, vendendo aPalagano Centro mezzo bosco dei pa-dri; Monticello ha dovuto rimettere nelportafoglio i petroldollari ed interrom-pere tutte le trattative, per sedare nelsangue una ribellione interna, provo-cata dalla fazione indipendentista di viaPalazzo Pierotti; Aravecchia, alla cac-cia disperata di una punta, era prontaa far follie per un aitante bomber diMontemolino, ma a nulla sono servitele offerte, davanti agli incorruttibili uo-mini del nord.Stemmi, inni, bandiere... quando tutto

SPORT&SHOUT

SAN T OS TEFANO

PALAGANO C EN TRO

è stato pronto, il Torneo ha avuto ini-zio ed è stato come tutti se lo aspet-tavano: una marea di calci alla rinfu-sa, un delirio di giocatori che non met-tevano gli scarpini dagli anni ’60, av-volti in mute di lana, che, riesumatedai fondi di magazzino della polispor-tiva, mascheravano, dietro a colorisgargianti, le pance abbondanti degli

atleti che furono.Una giornata meravigliosa,fatta di gesta eroiche edimprevedibili, che merite-rebbero pagine e pagine di

un racconto emozionante.E alla fine ha vinto... Non lo so, nonme lo ricordo, proprio ora la memoriami fa cilecca... Mi sfugge chi ha alza-to il trofeo, ma, nel dubbio, dirò che havinto Santo Stefano!Ricordatevi, dunque, che Santo Stefa-no è la contrada vincitrice, domina ilpaese: ricordatevelo sempre, perché,come ormai avrete capito, la memoriaè tutto.E tutti vissero felici e contenti… finoalla prossima estate.Torneo delle borgate 2014 is coming…

Fondamentale è un'adeguatapreparazione atletica

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27la LUNA nuova - Ottobre 2013

Grazie allo spazio concessoci dalla ‘Luna Nuova’ siamofelici di presentare alla comunità l’UADD, l’Ufficio Assisten-za Dilettanti Disadattati: un’associazione senza fini di lu-cro, che, dagli anni ’60 ad oggi, si è specializzata nelrecupero di personalità ad alto rischio. La società, che puòvantare importanti successi a livello internazionale(consultabili sul sito web www.dilettantidisadattati.it), si ap-plica nel sociale, individuando soggetti bisognosi ed assi-stendoli, attraverso il loro inserimento all’interno di progetticomunitari e sportivi di varia entità. Dopo questa breve pre-sentazione, ci preme di mettervi a conoscenza dell’iniziati-va che stiamo portando avanti nel vostro territorio e cheriteniamo possa meritare il plauso da parte del suddettopanorama sociale. Dopo essere stati contattati dall’A.C.Palagano, abbiamo deciso di selezionare la vostra zonaappenninica, per concentrare i nostri sforzi e dare avvio alnuovo progetto, intitolato Real Dragone. Per essere certi diaiutare tutti i disgraziati del territorio in un colpo solo, ab-biamo vagliato tutte le schede dei giovani di Frassinoro,Palagano e Montefiorino e, alla fine di attente analisi con-dotte dai nostri software, abbiamo selezionato quelle checi sembravano le personalità più bisognose. Questi sog-getti (in tutto una decina) sono stati, dunque, convocati e,dopo aver accettato la nostra proposta, sono entrati nelprogramma di ricerca e sviluppo pensato per loro. Il proget-to è, dunque, iniziato alle 20.30, di martedì 28 giugno 2013ed ha seguito le seguenti tappe:1. I 10 soggetti sono stati messi davanti ad una tavolaimbandita in una serata di inizio luglio, nella speranza cheiniziassero a socializzare.2. Dopo aver divorato il cibo, le vettovaglie e parte del mo-bilio, le 10 cavie hanno continuato a non proferire parola,dimostrandosi timorosi e schivi. Al massimo, le poche co-municazioni sono avvenute tra membri appartenenti allostesso comune.3. Superata la diffidenza, le cavie hanno iniziato ad interagiretramite gesti e smorfie.4. Dopo aver sorprendentemente capito che, nonostante ladistanza geografica, tutti parlavano lo stesso idioma, han-no tentato di intavolare una discussione.5. Intuitivamente ed in modo completamente spontaneo, isoggetti, dopo 4 giorni e 7 ore di chiacchiericcio inutile,hanno imbastito un dibattito, che potremmo intitolare: "Cela facciamo a conquistare il mondo?".

6. Dopo 2 settimane, 16 ore e 44 minuti, i 10 soggetti sonoarrivati alla seguente conclusione: "Senza aerei, il mondonon lo possiamo prendere. Al massimo possiamo usarel’elicottero che c’è a Palagano, per tentare un raid aCastellarano, sapendo che, mal che vada, possiamo sem-pre andare a farci una pizza all’Eliot".7. Visti gli scarsissimi risultati, il nostro staff ha fatto per-venire alle cavie il seguente biglietto: "Perché intanto noniniziate ad unire le forze, per creare, che so, una societàsportiva?".8. Dopo 2 settimane, 3 ore e 7 minuti, i 10 soggetti si sonotrovati d’accordo nel formulare il dato pensiero: "Quasi qua-si, potremmo fare una società sportiva".9. Il 7 agosto 2013, i 10 soggetti si sono rifiutati di prose-guire l’esperimento, perché, a detta loro: "Abbiamo biso-gno di tornare a casa: ci manca la TV". Proprio quandopensavamo che il progetto fosse fallito, ecco che è arrivatala sorpresa: nonostante avessero abbandonato la stanza, i10 hanno continuato a sentirsi e a collaborare, presentan-do, a fine agosto, il progetto Real Dragone: "una societàcalcistica capace di unire Palagano, Frassinoro e Monte-fiorino, per sfruttarne al massimo le possibilità umane,organizzative ed economiche, superando inutili edanacronistici campanilismi e mettendo, davanti a tutto, ilbene dei ragazzi e degli adulti del nostro territorio. Unaconcreta unione dei comuni a livello calcistico, dunque,che parte, al suo primo anno di attività, proponendo: unasquadra di Terza categoria, una squadra di Amatori CSI,una squadra di Calcio a 7 CSI e 3 squadre di Calcio a 5CSI".10. Viste le cavie coinvolte, sappiamo perfettamente chetutto questo non può essere frutto di quelle 10 menti, ma,senza voler approfondire troppo, ci possiamo ritenere pie-namente soddisfatti e considerare anche questo progettocompletamente riuscito.11. Le conclusioni di questo esperimento, dunque, sono: ilGrande Fratello, anche come modello scientifico, non ser-ve ad una mazza; tra Palagano, Frassinoro e Montefiorino,per i prossimi anni, non ci saranno dei premi Nobel; l’UADDnon sbaglia un colpo. Ma la conclusione più importante èche non bisogna mai disperarsi: anche nell’ignoranza cipuò essere speranza, anche dal caos può uscire ordine,anche nel deserto può nascere un fiore... E allora ForzaReal Dragone!

esperimentoSPORT&SHOUT

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28 la LUNA nuova - Ottobre 2013

Fra il trambusto opaco del mattino aveva ancora nelleorecchie quel rumore di poco prima. Il cigolio dei vecchicardini della porta, mentre la accompagnava piano die-tro a sé, poi lo scattare lento della serratura arrugginita.In quell'attimo pensò rapidamente se si fosse scordatoqualcosa, poi si rese conto che non faceva alcuna diffe-renza: ormai quella pesante porta dietro le sue spalle erachiusa e lì, dietro le sue spalle, non vi era più nulla che glisarebbe potuto servire, né tanto meno che gli sarebbemancato. Cercava di convincersene. Aveva sceso le scalelentamente, assaporando per l'ultima volta il corrimanodi legno nero, scorrendovi le dita. Non si era mai resoconto di quanto fosse ruvido. Quando fu per uscire dalportone del condominio, non poté fare a meno di pensa-re a quell'uomo elegante che aveva incrociato proprio lìsulla soglia l'inverno precedente.Tornava da un pomeriggio passato al laghetto del parco,dove andava sempre, da solo, a guardare le anatre. Sta-va per attraversare il portone, occhi bassi; il signore usci-va, e lui gli andò quasi a sbattere contro. Quando si reseconto non fece nemmeno in tempo a chiedergli scusa: sivoltò e vide che l'uomo era già dall'altra parte della stra-da e camminava con una strana fretta, chiuso in quel suocappotto grigio, come se non si fosse minimamente ac-

Senza criteri nè regole...Creare con le parole e raccontare l’irregolare.Dedicato a chi vuole leggere racconti brevi o storieassurde. Trame create per dare forma a un’idea, per trovare unsignificato anche ai pensieri dall’apparente mancanza di senso…

Inviatei vostri scritti a

[email protected] irregolare

corto né di lui né di aver immerso un piede in una poz-zanghera, bagnandosi fino all'orlo delle braghe.Rimase stranito e ancor di più quando, mentre saliva lescale guardando verso il piano superiore, vide la portadi casa sua chiudersi lentamente. La raggiunse e nonpassò nemmeno un istante da quando bussò a quandosentì la voce di sua madre che squillante diceva: "Eccomi!"e venne ad aprirgli la porta. Non la guardò in faccia mentreentrava, andò subito a chiudersi in camera sua. In casavi era solo lei, sua madre; suo padre chissà dove fosse.Ora era lì, seduto su quella panchina di cemento nellabanchina della stazione semideserta, un po' assonnato,guardava la lunga fila di binari e fili rincorrersi a destra ea sinistra.Respirava piano la tiepida aria di maggio e vi era quelcielo bellissimo della mattina presto, che le sfumature den-se della notte avevano appena abbandonato. Il sole gliriscaldava la nuca e proiettava ai suoi piedi la sua ombrae quella del suo zainetto, poggiato sulla panchina di fian-co a sé. A vedere quelle due sagome scure non si sareb-be potuto distinguere quale dei due fosse il saccoccio. Ineffetti teneva le spalle chiuse e ricurve, ammucchiate alpetto come un panno sgualcito.Sorrise ricordandosi che sua madre a tavola lo sgridava

... - Di Effedì

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29la LUNA nuova - Ottobre 2013

Scrivo irregolare

sempre per farlo stare bello dritto, ma lui da quando nonc'era più suo padre non l'ascoltava più, anzi, accentuavala curvatura come per dispetto. Prese fra le gambe lozaino, lo aprì per vedere cosa c'era dentro: il quotidianodel giorno precedente ed un libro. Prese il libro e se lorigirò fra le dita. Era "I dolori del giovane Werther": l'avevacominciato a leggere qualche mese prima, ma ritenen-dolo troppo noioso aveva smesso dopo poche pagine.Ora avrebbe avuto un bel po' di tempo per finirlo e gliera venuta voglia di scoprire come avesse poi fattoWerther a conquistare la sua bella, Lotte, o come si chia-mava. Ripose tutto e si mise una mano in tasca per con-trollare le banconote che aveva preso da casa prima dipartire. Aveva lasciato un biglietto al loro posto: "Mam-ma, scusa per i soldi, ma sono meno di quelli che ti avreifatto spendere se fossi rimasto"."Posso sedermi qui?". Si voltò. Un vecchio signore sisedette affianco a lui."Certo, venga pure". Era un signore dall'aria buona, conuna barba bianca e occhi azzurri e gentili. Aveva un ve-stito disusato ma elegante, che doveva aver fatto la suafigura a suo tempo. "Bé, giovanotto, dove vai così pre-sto tutto solo?" “Scappo via." "Come mai?", chiese ilvecchio aggrottando le folte sopracciglia. "Pene d'amo-re", rispose serio il ragazzo. Dentro di sé lo divertiva ilfatto che ora fosse solo, e dunque libero di poter inven-tare qualunque cosa sul suo conto. "Non credi di essereun po' troppo giovane per scappare per amore?". "For-se... E lei dove va?". "Scappo via". "Come mai?". "Vado

a trovare mia madre." "Non credi di essere un po' trop-po vecchio per andare a trovare tua madre?" "Forse, masono rimasto solo e lei mi manca più di ogni altra cosa.Non voglio più vivere lontano da lei." Il suo sguardo erafisso di fronte a sé mentre diceva queste parole, i suoiocchi erano dignitosamente lucidi.Poi il vecchio guardò l'orologio e si alzò in piedi. Stavaarrivando il treno. "Vuoi il giornale di oggi? Io l'ho giàletto", disse al ragazzo prendendo il quotidiano arrotola-to e spiegazzato che teneva sottobraccio e porgendo-glielo. "Sì grazie!". Lo prese: avrebbe potuto leggerlo ilgiorno successivo, pensò, dopo aver letto quello cheaveva nello zaino. "Prego. Bé questo è il mio treno. Ciaoe buona fortuna!" Poi fu un attimo, come un lampo.Appena prima che il treno passasse di fronte a loro, ilvecchio si buttò. Il treno lo trascinò via fischiando, uncentinaio di metri più avanti, poi si arrestò del tutto. Lealtre poche persone che erano in stazione cominciaronoad urlare spaventate e si creò uno scompiglio assordan-te. Egli invece rimase in silenzio, attonito, immobilizzato.Di quei rumori sentiva solo un suono freddo, opaco elontano. Gli sembrò per alcuni istanti di vivere in un'altradimensione. Poi si alzò e si infilò in fretta nel sottopas-saggio, senza lanciare neanche uno sguardo a quella cru-da scena. Raggiunse il binario più lontano e salì sul primotreno che passò, senza preoccuparsi della destinazione.Durante il viaggio ripensò al vecchio. "E' strano", si dis-se, "c'è chi per scappare via sale su un treno e chi nonpuò far altro che buttarvisi sotto".

"No, non questa volta, non anche questa volta.""Perché mai no? Non hai mai sentito il desiderio, seppurfragile, di vivere una piccolissima frazione della tua vitacon la consapevolezza di non vivere tanto a lungo perraccontarlo ad altri? Quell'indescrivibile brivido, che cilascia esterrefatti, e che percorre la nostra schiena, cau-sando un sorriso amaro che pare renderci incredibilmente

forti?""No, non l'ho mai provato. Credo nelle convenzioni, cre-do nell'equilibro, credo nella normalità. Perchè mai affi-dare le tue decisioni alla parte che più, non so se affer-mare docilmente o ferocemente, di te assomiglia ad unanimale?" diceva la parte più razionale di me.Non rispondevo ad alta voce, mi pareva quasi di avere

LASCIAMI VOLARE - Di Enes Ljesnjanin

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30 la LUNA nuova - Ottobre 2013

un dialogo con me stesso. Pensavo, e mi sembrava che iltempo andasse più lentamente, ma che i miei piccoli pen-sieri svolazzassero nel tempo e nell'aria con indecifrabilevelocità. Mi pareva di ingannare il tempo, di sottrarrealle sue capacità almeno quella di farmi sentire insignifi-cante e un semplice momento di una esistenza che nonvedeva me al centro, e nemmeno chi mi stava intorno."Vedi" - rispondevo - "è proprio questo che ti manca. Tisenti più sicuro, ti senti più freddo e distaccato, tenti dinon provare sentimenti, perché in te hai quel fortissimotimore che i sentimenti possano prendere la meglio. Quellache tu chiami 'parte animalesca' è l'unica parte del tuocorpo in grado di farti provare vere emozioni. Abban-donati ad esse. Lascia percorrere la tua anima dairrefrenabili passioni che ti rendano finalmente incosciente."E' questo ciò di cui timoroso ti parlo."" . . ."Già. Questa volta anche la parte più razionale di me sta-va in silenzio. Mi ascoltava ma non capiva.Mi trovavo lì, in piedi, su quei sassi, che ogni uomo vedegrigi, ma che avevo la forza di vedere verdi, ed io nudo,completamente nudo. Finalmente completamente nudo.Vestivo sì, ma mi trovavo a contatto con la realtà chepochi avevano avuto la possibilità di vivere. Spoglio del-l'avarizia e dell'ipocrisia, spoglio delle convinzioni, maalle stesse condizioni della natura che mi accerchiava.Davanti a me un precipizio.Qualcuno l'avrebbe definita "scarpata", a me piace più iltermine "magia". Mi sentivo io, il vero io, guidato daimiei pensieri, dai brividi che partivano dalla schiena egiungevano alle braccia, quasi involontariamente, pro-vocando quel sorriso amaro di cui parlavo in preceden-za. Creando in me quella sensazione fantastica, che mo-stravo attraverso occhi luccicanti, pieni di speranza e dipiacere dell'ignoto.Guardavo verso il basso. Affiorava il pensiero tipico dichi dalle emozioni pure si fa sopraffare.Resto qui, in piedi, continuando a guardarmi attorno conquesto genuino sorriso, o decido di passare qualche at-timo in aria, fluttuando tra ossigeno e pensieri. In fondo,credo, ai fini della vita in sé, i pensieri ed i sentimentisiano ben più essenziali dell'ossigeno. Il piede scivola len-tamente sullo sdrucciolato sasso che mi divide da quellafantastica ebrezza. Le braccia tentano di farsi equilibrio,ma la mente spera che questo equilibrio vada perso. Hasemplicemente troppa paura della parola "fine", che vedela mia parte più razionale al termine di quel precipizio.Gli occhi restano aperti, quasi a voler immortalare ogniistante, ogni scrupoloso dettaglio.In fondo siamo questo, tentiamo di fermare ogni singolomomento della nostra vita, con la speranza di parlarne

un giorno ai nostri cari. E allora perchè sto ancora te-nendo gli occhi aperti, quando benissimo so che non avrònessuno a cui raccontare della mia esperienza?"Chiudi quegli occhi" mi sento sussurrare.Non so se a parlare sia la natura, sia io o sia qualcunaltro. So solo che chiusi gli occhi.Le ginocchia faticano a tenermi in piedi.Non ho mai provato una sensazione così bella.Non sento più nulla sotto ai piedi.Un fotogramma: vedo in un solo istante gli attimi più belliche l'esistenza mi ha dato. Una sensazione nuova partedai miei docili occhi ed arriva alle mie labbra, che pianoe silenziosamente abbozzano un sorriso, rimanendo soc-chiuse. Non è come l'avevo immaginato tutto questo tem-po. E' meglio. Addio, fragile sorriso che hai portato soloincertezza, addio fragile sorriso che tentavi di essere gui-dato dalla parte di me che ore sta in silenzio perché nonsa cosa rispondere al mio istinto. Addio, fragile sorriso.Sento un'emozione indescrivibile. Prendo velocità, pen-so anche ai brutti momenti che hanno caratterizzato lamia vita, ma in questo momento anche questi mi paionofelici e degni di essere ricordati. Apro le braccia, quasicome se volessi essere accolto tra le braccia della natu-ra, della terra che sta lì, a pochi metri da me oramai.No!Non andrà così, no! Non mi getterò. Apro gli occhi. In-torno a me vedo le stese cose che vedevo prima di chiu-derli. Non ero in aria, e l'unica cosa che fluttuava era lamia mente. Grazie al cielo – mi dico – mi è stata donatal'immaginazione, e perché mai intraprendere un viaggiodi sola andata, in una vita che non dà mai due possibili-tà? I sassi sono rimasti per me verdi, il precipizio restaroseo, ma tale lo lascerò. La vita mia è più cara di qual-che istante di indescrivibile sensazione.Ma l'addio al fragile sorriso non può che essere definiti-vo. Sul mio viso prende largo un vero sorriso, il sorrisodi colui il quale è consapevole di se stesso, della suaforza, delle sue capacità e potenzialità. Noi tutti siamo ingrado di volare e cadere. Ma se non siamo in grado dirialzarci, quanto vale quel volo? Forse in un'altra vita,non in questa.Sorrido, davvero questa volta. L'aria mi sussurra qual-cosa, inizia a piovere. Cadono sentimenti, cadono istantidi passioni, e ancora una volta mi sveglio da questo son-no. Non piove, sono sdraiato nel letto di camera mia,non c'è alcun precipizio, e da che mondo è mondo lerocce restano grigie ed i precipizi dove non si vede ilfondo neri. Guardo il soffitto e sorrido.Mi rendo conto che è appena terminato l'unico momen-to di una giornata durante il quale la parte più irrazionaledi me ha la meglio.

Scrivo irregolare

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31la LUNA nuova - Ottobre 2013

diAlice Nannetti

I saporidi una volta

Fare bollire l’acqua con un po’ di sale.

Al bollore, levare circa metà dell’acqua einiziare ad aggiungere pian piano la farina dicastagne, mescolando con la frusta perevitare che si formino grumi.

Aggiungere pian piano l’acqua che avevamotolto fino ad ottenere una consistenza “tipobesciamella”.

Lasciare cuocere per circa mezz’ora, poiversare nei piatti.A questo punto, si può aggiungere latte,ricotta o panna.

Una volta la maggior parte delle famiglie nonusava panna trattandosi di ricchezza chepochi potevano usare, quindi bisognavaaccontentarsi di un bel bicchiere di latte.

Ora prendete un cucchiaio e…Buon appetito.

Nei piatti di una volta eranomolto usate le castagne e laloro farina essendo prodottipoveri accessibili a tutti.Ecco allora la ricetta di unpiatto semplice, ma moltocomune nei nostri paesini,tanto che viene preparatoancora oggi in molte famiglie. Mnùfach ("Menni")

Riscoprire i sapori di una volta rispolverando ricette che lenostre nonne ci hanno tramandato

e che non possiamo e non dobbiamo dimenticare

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32 la LUNA nuova - Ottobre 2013

Di Paolo Calicetti

Tra gli insediamenti protostorici delnostro Appennino voglio presentare conquesto breve articolo il sito dell'età delbronzo a Castellonchio di Campagno-la, località di Palagano, tratto dal-la mia tesi, redatta nel marzo2007. Gli scavi sono stati condottiin collaborazione con la sovrinten-denza ai beni archeologici dell'Emi-lia Romagna, dipartimento di scien-ze della terra dell'università di Mo-dena e Reggio Emilia e museo ci-vico archeologico etnologico diModena, sono stati diretti dal prof.Andrea Cardarelli e coordinati daldott. Gianluca Pellacani. Hannopartecipato agli scavi avvenuti nelsettembre del 2006, F. Bellori, A.Manicardi, i dott. M. Crotti, C.Cavazzuti, L. Diamanti ed il sotto-scritto.Il saggio è stato praticato nell'area giàinteressata dai rinvenimenti del dott.Alberto Monti tra il 1992-1993 ed i suc-cessivi rilevamenti del museo di Mo-dena.Le testimonianze dell'età del bronzonel nostro territorio si distinguono indue tipi: luoghi votivi di culto e insedia-menti antropici fortificati.I luoghi di culto, generalmente, sonocaratterizzati da scenari morfologici

eccezionali (vette e valichi di monta-gne, laghi, fiumi, sorgenti) e le testi-monianze che ci pervengono sono og-getti votivi finalizzati al culto come armi(a volte solo simboliche non utilizzabili),ciotole, ciottoli di fiume generalmentedisposti in un ordine ben preciso, car-boni, terra cotta (resti di fuochi votivi).Alcuni esempi dei luoghi di culto piùimportanti del nostro Appennino sonoquelli di Monte S. Giulia, Monte

Cimone, Ponte Ercole, Poggio Bian-co Dragone.La grande quantità e la tipologia delmateriale ritrovato, la posizione fortifi-cata e strategica, l'utilizzo del sito perun tempo prolungato ci portano a pen-sare che questo sito fosse un vero eproprio insediamento antropico.Per quanto riguarda il materiale ritro-vato, come è possibile vedere dallefoto, il valore non è intrinseco. Non si

Il poggio Castellonchio in località Campagnola

Frammento di macina

CASTELLONCHIO DI CAMPAGNOLA

Val Dragonenel la

Insediamenti protostorici del nostro Appennino

La grande quantità e la tipologia del materiale ritrovato,la posizione fortificata e strategica, l'utilizzo del sito per

un tempo prolungato portano a pensare che questoluogo fosse un vero e proprio insediamento antropico

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33la LUNA nuova - Ottobre 2013

Bronzi e oggetti in osso

tratta infatti di materiale prezioso, mal'importanza sta nel poter datare e stu-diare le abitudini sociali, quotidiane,tecnologiche di quel contesto.Le datazioni vengono effettuate, infat-ti, basandosi sull'abilità tecnologica ela complessità nella decorazione de-gli utensili. Possiamo quindi dire che“stili più semplici sono più antichi chestili più complessi”.Tale considerazione viene poiconfermata in base alladatazione del C14 e alla collo-cazione dei ritrovamenti: se ilmateriale è “in posto” non hasubito quindi dilavamenti (frane)o sconvolgimenti geologici/antropici è semplice dedurreche il materiale più antico si tro-verà più in profondità rispetto aquello più recente. A confermache si tratta di un insediamen-to è poi la tipologia di utensiliquotidiani come macine per icereali e legumi, lisciatoi, mol-tissimi frammenti di ciotole inceramica, punteruoli, braccia-li...La frequentazione dell'Appen-nino si è sviluppata in parallelocon il sistema delle terramarein pianura, ma cambiando lamorfologia del territorio mutaanche il tipo di fortificazione.Ai canali usati come vie di co-municazione si sostituisconofiumi e valli e ai fossati a prote-zione del villaggio, si sostitui-scono acclività naturali, a voltemigliorate con fortificazioni e

BRONZO ANTICO: 2300 - 1650 a.C.Bronzo antico 1 2300 - 2000 a.C.Bronzo antico 2 2000 - 1650 a.C.

BRONZO MEDIO: 1650 - 1350/30 a.C.Bronzo medio 1 1650 - 1550 a.CBronzo medio 2 1550 - 1450 a.C.Bronzo medio 3 1450 - 1350/30 a.C.

BRONZO RECENTE: 1350/30 - 1170 a.C.Bronzo recente 1 1340/30 - 1250 a.C.Bronzo recente 2 1250 - 1170 a.C.

BRONZO FINALE: 1170 - 950 a.C.

Età del Bronzo

Villaggi sorti inEmilia e nella zonacentrale della pia-nura padana at-torno alla metà delII millennio a.C.Gli insediamentierano circondatida poderosi terra-pieni e da ampifossati. Le abita-zioni venivano spesso costruite su piattaforme sopraelevate.Estesi per migliaia di metri quadrati, con una struttura complessa edimponente, rappresentano nel modenese la documentazione più impor-tante dell’età del Bronzo."Terramare" deriva dal termine dialettale "Terre marne", cioè terre gras-se, con il quale i contadini del secolo scorso chiamavano grossi depositidi terriccio nero e fertilissimo utilizzato nella concimazione dei campi. Inrealtà queste collinette di terreno, sparse per la pianura, altro nonerano che quanto rimaneva di antichi abitati dell’età del Bronzo distrut-ti e sepolti.

canali (vedi Monte Stefano, Poggio Me-dola, Calvario, S. Biagio, Campagno-la...).Si suppone inoltre che la Campagnolaavesse una collocazione strategicaanche per la presenza delle vicine mi-niere di calcopirite di Poggio BiancoDragone da cui si ricavava il preziosorame, fondamentale per la costruzio-ne degli utensili in bronzo, la cui im-

portanza impartisce il nome all'interoperiodo.Dal tipo di materiale ritrovato, possia-mo affermare che Castellonchio è sta-to occupato già dalla prima fase delbronzo medio e l'occupazione del sitosi protrae fino all'ultima fase del bron-zo recente, trovando quindi una rela-zione con la testimonianza, già cita-ta, di Monte S. Giulia.

Le Terramare

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34 la LUNA nuova - Ottobre 2013

Valledi Bruno RicchiLa

ValledellaBallata24aP

ARTE

Da Lama di Monchio, Candeli Albertocon “Francia” fece squadra al “ruzzolone”nel singolo e nel doppio più d'un sertoguadagnò alla “Pro-Loco” da Campione.Nel pieno della vita fu un refertoche nera ci portò disperazione.L'eleganza il carattere gioioso,Berto, sono il ricordo tuo prezioso!

In “Cialamina” Pietro Ferrariniall'annosa magion degli antenatidall'orto ai castagneti ai fiorellinitutto curava in verdeggianti pratinella borgata non avèa vicinima amici e paesani ben legati.Purtroppo d'improvviso ci ha lasciatonon avrem più “marroni” a buon mercato!

Candeli Alberto(1938–1994)Il padre di Alberto, Candeli Antonio,

Da Lama Mocogno, Bardelli Pinouomo buono d'enorme simpatiala briscola nel bar Montemolinocogli amici giocava in allegria.Andava a caccia guidando il “pandino”di ben cent'anni e più in compagnia.Per la famiglia in vita ha ben vissutoe da chi lo conobbe ben voluto!

Dal borgo “Cornacciola”, Remo Tosigià di Montefiorino “Cantoniere”con Ada alla “Ferrara” furon sposie numerosa prole fu in cantiere!Del gruppo “Alpini” sempre fu in simbiosiper lavoro e famiglia suo doverestima e rispetto ha sempre meritatoe il funerale l'ha testimoniato!

originario di Gombola, contrasse ma-trimonio con Ferrari Florina e venne astabilirsi a Lama di Monchio ove com-pletò la famiglia con quattro figli, duemaschi e due femmine.Il terzo figlio, Alberto, frequentò le ele-mentari nella “pluriclasse” di Lama diMonchio posta presso l'abitazione diFerrari Vivaldo; fin da ragazzo è attivonell'aiutare nell'azienda agricola e colbestiame.Negli anni 1960/1961 svolge il serviziomilitare come “Granatiere” a Trapani;finito il servizio militare si dedica al-l'azienda agricola di famiglia lavoran-do anche per oltre dieci anni in cera-mica, presso la Smalticeram di Sas-suolo. In quegli anni Alberto è uno deipiù forti “tiratori di ruzzola” dell'Appen-

nino modenese assieme a Ricchi Fran-cesco (Francia) e Debbia Terzo: nel1964 Candeli e Ricchi vincono il Cam-pionato Provinciale di tiro del ruzzolo-ne a Zocca, ripetendosi due anni dopoa Montese come squadra della Pro-Loco di Palagano.Negli anni '90, nel pieno della vita, locoglie una malaugurata “cisti nasale”e in pochi anni lo conduce a morte.Alberto, molto conosciuto anche per illungo periodo di “ceramica”, era mite,simpatico e amico di tutti: ha lasciatoun gran rimpianto e un bel ricordo.

Ferrarini Pietro (1931–2013)Pietro è nato al vecchio borgo “LaCialamina” nella casa paterna che poi

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Poesia

ha abitato per oltre ottant'anni. Ha unfratello, Ercole, e una sorella, Maria,che, poiché nubile, ha abitato con luiper molto tempo.Ha frequentato le scuole elementari aMontecerreto di Pianorso, poi si èiscritto alle scuole serali per ottenereil diploma di 5° elementare.Fin da ragazzo si è dedicato all'azien-da agricola e al bestiame col solo in-tervallo del servizio militare prestato aPiacenza nel “Genio Pontieri” neglianni Cinquanta.Ai moderni tutori e difensori della na-tura, Pietro, con umiltà e costanza, hadato una forte lezione di vita: accudival'orto, le piante da frutto, gli annosicastagni e, soprattutto, i prati, divenu-ti famosi per le incantevoli fioriture eper la vellutata morbidezza.Persona mite e generosa, Pietro veni-va a Palagano tutte le settimane eimmancabilmente alla S. Messa do-menicale: aspettava con ansia ilgiornalino parrocchiale per le notiziespicciole e si teneva bene informatocon televisione e giornali.Il nome di Pietro Ferrarini e dellaCialamina veniva ormai associato algusto dei veri marroni nostrani che Pie-tro vendeva a prezzi modestissimi.Se n'è andato così alla chetichella,come aveva vissuto, lasciandoci il rim-pianto d'aver perso un buon paesanoe un grande uomo.

Bardelli Pietro detto Pino(1908-2009))Nato a Detroit U.S.A. il 6 maggio 1908da italiani emigrati in America, rientrò

in Italia negli anni precedenti la PrimaGuerra Mondiale.Frequentò prima e seconda elemen-tare a Cadignano, poi negli anni giova-nili aiutò la famiglia nei lavori agricoli.

Negli anni trenta imparò il mestiere dicalzolaio presso Bonaccorsi Filippo diPalagano, mestiere che, saltuariamen-te, continuò a praticare fino alla vec-chiaia.Coniugatosi nel 1934, abitò inizialmen-te presso i suoceri sotto “Rancidoro”poi si trasferì definitivamente alle“Roncole” di Pianorso. Ha avuto cin-que figli. Negli anni prima e dopo laSeconda Guerra Mondiale formò unasocietà per la trebbiatura del grano conTeggi Serafino e Ferrarini Marco; que-sto gruppo effettuava la trebbiaturanelle zone di Pavullo, Brandola,Gombola, Serramazzoni fino a Riccò.Era un habitué del mercato del marte-dì a Lama Mocogno ove si incontravacoi tanti amici di Mocogno.Gli piaceva molto giocare a carte etante volte ha fatto tardi al bar diMontemolino.Fino in tarda età è andato a cacciaper lepre e fagiani; la sua compagniaera simpatica e spassosa, essendoPino un carattere arguto e curioso!Si è spento ad oltre cent'anni e tuttine conservano un gradito ricordo.

Tosi Remo (1924–2013)Nasce al vecchio borgo “Cornacciola”a valle di Palagano da modesta fami-

glia di operai, composta dai genitori,due fratelli e due sorelle.Frequenta alcune classi elementari poi,ancora giovanissimo, trova lavoro inSardegna, ove risiede la sorella Giu-seppina come bracciante agricolo emanovale.Nel 1943 viene chiamato militare negliAlpini, quindi deportato in Germanianei campi di concentramento da cuitornerà nel 1946 notevolmente prova-to. Poco dopo il rientro dalla prigioniaviene assunto dal Comune di Monte-fiorino come “cantoniere” nel tratto distrada comunale “La Ferrara-Boccas-suolo”.Nel 1953 sposa Giberti Ada andandoad abitare nella casa di lei a Monchio.

Avranno quattro figli: Roberto, Emilia,Margherita, Antonella. Dall'anno 1958,costituitosi Palagano comune autono-mo, Remo diventerà cantoniere dipen-dente del Comune di Palagano.Aggredito da una grave forma tumoralenel 1978 a soli 54 anni sembrava spac-ciato, tanto che il posto comunale ven-ne assunto dal figlio Roberto. Operatoal Sant'Agostino di Modena, guarì mi-racolosamente vivendo discretamenteper oltre 35 anni.Remo è sempre stato persona mite edisponibile, molto legato al gruppo Al-pini e sempre presente in tutte le ma-nifestazioni religiose e patriottiche.Il bene che tutto il Comune voleva aRemo e alla sua famiglia è stato bentestimoniato dalla grandissima parte-cipazione ai suoi funerali.

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Luna

IL GRANDE VIAGGIO

Ottant’anni or sono, esattamente il 21 aprile del 1933, miimbarcai sul pianeta terra e oggi penso di essere giunto invista del traguardo: la “fine del mondo”. Non mi è sfuggita acaso questa espressione, consapevole come sono che lafine del tempo a disposizione chiuda definitivamente il rap-porto che ciascuno di noi intrattiene con questa nostra ama-ta madre terra, “meravigliosa e tragica”, come ebbe a defi-nirla Papa Montini, poco prima di morire. Questa gemmapreziosa e delicata, paragonabile ad “uno smeraldo postosu un cuscino di velluto nero”, come ce la descrissero gliastronauti dell’Apollo 11 vista dalla luna, su cui convivonomiliardi di uomini e di altri esseri viventi, continuerà a girareattorno al sole, e per lo spazio immenso, fino a quando Diolo vorrà, ma, così come l’ho lasciata, io non la rivedrò maipiù, se non nella nuova creazione dell’Apocalisse di Gio-vanni. Perciò è tempo di bilanci.Mi piace paragonare la vita ad un grande viaggio, faticoso,stancante, intriso di sangue, sudore e lacrime, ma anchead una avventura meravigliosa, inebriante, avventurosa epiena di Speranza. Vado verso la Verità, quella Verità che,come dice il Vangelo: “Vi farà liberi” (Gv.8,32). Vado con lamia bisaccia piena di domande inevase, ma anche con laSperanza certa che troverò, lassù, la risposta esaustiva adogni mio problema.Per l’attraversata la Provvidenza, la Sorte (?), mi ha asse-gnato la navicella di Pietro, ma se fossi nato in altra terraod in altra fede oggi, forse, mi troverei a bordo di altro mez-

zo, ma la meta, ne sono certo, sarebbe la medesima: ilParadiso del Dio vivente. Sono contento così. E lo ringra-zio “di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questoperiodo”. Il mezzo che mi trasporta lo reputo il più sicuroperché possiede la promessa del fondatore Gesù: "…e leporte degli inferi non prevarranno contro di essa" (Mt.16,18).Ma anche gli altri godono della stessa grazia. Infatti: “Fat-tasi sera, dice loro (Gesù): "passiamo all’altra riva". E quelli,licenziata la folla, lo prendono nella barca così come sitrovava, mentre altre barche lo seguivano” (Mc.4,35-36).Ecco…gli altri: “altre barche lo seguivano” e seguire Gesùsi è sicuramente sulla buona strada. In una sola cosa di-vergiamo: noi riteniamo che l’uomo Gesù di Nazareth siaDio. Nessuno ha osato tanto!La nave su cui viaggiamo la chiamiamo “Chiesa”, ma anzi-ché nave la potremmo chiamare anche treno. Per ciò chemi riguarda direi che proprio “treno” è la parola più adattaalla mia esperienza. Da ragazzo non conoscevo né il marené, tanto meno, le navi; era il treno il mezzo più adeguato,più grande e più veloce che conoscessi. Anche perché lanave non attraversava le gallerie che bucavano le nostremontagne. Non conoscevo bene nemmeno la chiesa. Co-noscevo poco persino il parroco e, spesso e volentieri, liperdevo di vista tutte e due. Era come se fossi seduto so-pra ad una montagna ed osservassi un convoglio, trainatoda una caldaia a vapore che, sbuffando, attraversava la val-lata. Distinguevo, a tratti, il pennacchio di fumo bianco,mentre il tutto spariva dentro ad un tunnel o ad una profon-da galleria. Dopo un certo lasso di tempo, lo vedevo

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riemergere dalla parte opposta della montagna, affumica-to, pieno di fuliggine, quasi irriconoscibile, ma il treno eralo stesso. I passeggeri si erano affumicati per benino edera quasi impossibile distinguere gli uni dagli altri. C’eranoperò, su quel treno, diversi vagoni e compartimenti stagni,e non tutti si erano imbrattati allo stesso modo. Allora scop-piavano mugugni e discussioni, ma il tutto finiva sempreallo stesso modo: chi doveva fare le pulizie nei vari scom-partimenti erano sempre i soliti noti: quelli della terza clas-se. Perciò non era un viaggio comodo allo stesso modoper tutti. Si formavano dunque cordate e fazioni che, spes-so con la complicità del capo convoglio, si spalleggiavanoa vicenda per stare comodi e nei posti migliori. Io, con nonpochi altri figli di nessuno, viaggiavamo in terza classe as-sieme al carbone.Sullo stesso convoglio viaggiavano anche nomi illustri dimiei contemporanei, come Benito Mussolini, Vittorio Ema-nuele III, Re ed Imperatore, col figlio Umberto. Margheritadi Savoia, Regina, con la nuora Maria Josè e tanti altridella stessa risma. Tutte teste coronate, le quali non si“sporcavano” mai e con le quali, l’unica cosa che avevamoin comune era la contemporaneità. Poi venivano i furboni:Calvi, Sindona, Marcinkus, e tutta la banda vaticana: ivassalli dei capi in testa. Poi era la volta della grande mas-sa amorfa alla quale nessuno faceva caso. Erano soppor-tati in quanto servivano il treno. Un trattamento del tuttospeciale, in fine, era riservato al capo dei capi che, ironiadella sorte, si faceva chiamare: “Servo dei servi”. Nemme-no ci degnava di uno sguardo; tantomeno ci rivolgeva laparola. Se, per combinazione l’avessimo incontrato men-tre sbrigavamo le nostre mansioni lavorative, incredibile mavero, dovevamo inginocchiarci al suo passaggio, col cap-pello in mano e lo sguardo a terra. Se per qualche cerimo-nia o esposizione al culto della sua persona, fosse statocostretto a passare in mezzo agli ultimi, si faceva portarea spalle da una dozzina di uomini su di un trono chiamato:“sedia gestatoria”.Sembrava una matrona romana, portata a spasso daglischiavi dell’antica Roma. Da sotto i lunghi paramenti d’oroe d’argento spuntavano le pantofole dorate che l’umile ser-vo di Dio porgeva al bacio dei sudditi fedeli. Ma, ormai,sono cose del secolo passato; tuttavia, queste cose, le hoviste tutte, nessuno me le ha raccontate; non sono favole!Il mio primo “imperatore pontefice” si chiamava Pio XI. Dilui ricordo solamente, perché i miei educatori me lo hannoripetuto fino alla nausea, che era un grande amico di BenitoMussolini, da lui definito: “L’uomo della Provvidenza”. Ri-cordo quando, nel 1939, morì. Tutte le campane del mon-do cristiano, così ci disse il nostro parroco, suonarono amorto per annunciare la sua dipartita. Dopo di lui fu la voltadi Pio XII, Eugenio Pacelli, un vero principe di sangue blu.Fisicamente di una distinzione assoluta, signorile e nobi-le. Alto di statura, di nobiltà affascinante.Non oso trarre un giudizio storico su di lui, tanto lontanoera dai viaggiatori della terza classe. Fu il Papa che resse

le sorti della chiesa lungo tutto il periodo della secondaguerra mondiale, e questo gli impedì, forse, di guardaredentro in profondità alla sua chiesa. Dopo di lui ci fu Gio-vanni XXIII, il “contadino” di Sotto il Monte, nel bergamasco.Prese in mano una chiesa ancora di chiara marca tridentinaed indisse il Concilio Ecumenico Vaticano II, del quale nonsi parlerà mai abbastanza. Morì dopo pochi anni, ma suffi-cienti per imprimere un nuovo corso alla storia del cattoli-cesimo.Gli successe Paolo VI che condusse a termine il Concilio.Dopo di lui, per il firmamento cattolico transitò una come-ta: Giovanni Paolo I che visse 33 giorni appena. Scandaliz-zando non pochi, fece appena in tempo a dire che Dio,oltre che Padre, è anche mamma. Fu poi la volta del polac-co Karol Wojtyla – Giovanni Paolo II. Il suo pontificato fuuno dei più lunghi della storia. Sotto di lui il Concilio nonfece un solo passo in avanti. Gli successe Benedetto XVI ilquale frenò ulteriormente e alla fine si dimise, caso uniconella storia, ed è tuttora vivente in Vaticano. In fine: eccoFrancesco!Che dire? Le prime mosse mi hanno spiazzato. Mi chiedose tutto quello che ho detto, e che ci sarebbe ancora dadire, sui suoi predecessori, è vero oppure ho sognato? Dicolpo mi ha fatto dimenticare secoli di storia. E’ vero o noche la sue prime parole sono state un semplice “Buonasera?” E’ vero oppure no che, presentandosi dal loggionedi San Pietro non come Papa ma come semplice vescovodi Roma, ha voluto la benedizione dai romani, prima di im-partire la sua? E’ vero, o sono in preda al delirio, che fafermare la papamobile e scende per andare ad abbracciarebambini ed ammalati? E’ vero, oppure ho capito male, cheha detto ai suoi preti e vescovi e cardinali che devono “odo-rare di pecora”? Questi sono i Papi della mia vita, ma Fran-cesco mi pare fuori dal mazzo. Mai visto una roba del ge-nere! La corsa continua, poiché da questo treno non siscende, ma l’aria mi sembra già un po’ più fresca, piùrespirabile. Papa Francesco parla della sua nonna e a mefa venire in mente “Bortolino”.Chi era costui? Non era mio parente né mio coetaneo. Perme era il Signor Nessuno. Gli fui affidato provvisoriamentein attesa che tornasse la ragazza madre che mi aveva par-torito, assentatasi temporaneamente. Rimanemmo assie-me per tutta la durata della sua vita. Quando ebbi l’usodella parola, incominciai a chiamarlo babbo, perché senti-vo tutti gli altri bimbi chiamare così un altro uomo. Lui silasciò chiamare, dimostrandomi affetto, sempre più affettofino a quando tutto ciò si trasformò in amore reciproco eprofondo. Pur non essendolo, diventò mio padre.A questo uomo, che Francesco mi ricorda così da vicino, ilmio cuore canta ogni istante il suo grazie così: "O papà,mio per sempre. Lacrime, gioie, speranze e delusioni, tut-to di me tu conoscevi. Nelle stalle, nei campi e nei fienili,lontano da occhi e da orecchie ostili, mi davi i tuoi consigli.Hai fatto di me un uomo, donandomi la tua umanità. Haitrasformato la pietra che era in me in un cuore di carne,

POSTA

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POSTA

capace di amare; di provare emozioni così grandi che mifanno sperare che un giorno tu mi sarai donato ancora,papà mio per sempre, essendo stato per me quaggiù quel-lo che fu Giuseppe per Gesù".Sul treno della vita, Bortolino è stato la mia guida, il miomaestro, la mia salvezza; non mi sono mai sentito solo,perché sapevo che pregava per me. Per questo lo immagi-no oggi in Paradiso seduto a un posto d’onore, con sulcapo la corona dei giusti, la cui gemma più preziosa portail mio nome. Non per merito mio, ma per la promessa:"Quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi mieifratelli, l’avete fatto a me" (Mt. 25,40).Con Bortolino nel cuore, e con l’esempio di Francescosotto gli occhi, il mio viaggio procede senza sosta verso ilsuo destino. Lascio, senza rimpianti, questa valle di lacri-me e mi avvio incontro alla felicità del cielo promessa agli“uomini che Dio ama”.Il mio maestro, era povero, molto più povero di quello chenon sia io in questo tempo, ma mi ha lasciato una grandeeredità: una preghiera che lui recitava in dialetto, perchénon conosceva l’italiano: "Gesù, Giuseppe e Maria, vi donoil cuore a l’anima mia; Gesù, Giuseppe e Maria, spiro inpace con voi l’anima mia".Amen.

Ugo Beneventi(24 agosto 2013)

TdG - UNA NUOVA SALA IN APPENNINO

Il primo fine settimana di giugno ha portato un avvenimentomolto importante per i Testimoni di Geova dell’Appenninomodenese.Dopo le sale di Palagano, Pavullo, Sestola e Montese, ifedeli di Guiglia e Zocca hanno finalmente la loro nuovaSala del Regno, dopo essersi radunati per decenni in varilocali di Zocca. E’ stata costruita, con contribuzioni volon-tarie e lavoro offerto gratuitamente (Salmo 110:3), nella stra-da che porta alla secolare Pieve di Trebbio, nei pressi delParco dei Sassi di Roccamalatina. La sua costruzione è inarmonia con l’ambiente.Nel pomeriggio dell’8 giugno la Sala era aperta per tutticoloro che desideravano visitarla. Domenica mattina, du-rante l’inaugurazione ufficiale, un ministro di culto dei Te-stimoni ha messo in risalto che sebbene il locale siapiacevole e funzionale, ciò che lo rende veramente impor-tante e prezioso è la presenza di persone. Ha spiegatoche la parola chiesa proviene dal greco ekklesia e significaassemblea, adunanza o riunione.Essa, infatti, deriva da ekkaleo che significa io chiamo e siriferisce a un gruppo di persone convocate per uno scopo.Si può definire anche comunità o congregazione (Salmo

26:12 - Atti 16:5 - Colossesi 4:15 – Ebrei 10:24,25). Nel-l’Appennino modenese i Testimoni hanno le cinque con-gregazioni menzionate.La Sala di Guiglia è la 19sima della provincia di Modena.Le congregazioni sono trentasette e vi si radunano a turno.Lo studio della Sacra Bibbia si svolge in una decina dilingue. Ora in città e provincia ci sono circa 3000evangelizzatori di porta in porta (Matteo 24:14 - 28:19,20Atti 1:8).All’edificazione della Sala di Guiglia hanno partecipato de-cine di volontari. La costruzione ha richiesto circa cinquemesi e ha la capienza di novanta posti. Comprende ancheuna biblioteca. Le riunioni istruiscono alla luce dei principibiblici, sui valori della famiglia, della morale e del rispettocristiano (Salmo 1:1-3 - 2 Timoteo 3:16,17).L’opera di evangelizzazione dei Testimoni porta benefici allacomunità. Rende possibile ascoltare la Parola di Dio a chilo desidera e aiuta chi l’accetta a migliorare la propria vitapersonale e familiare.Il centro di Guiglia, come tutti gli altri, Palagano compreso,ospiterà anche la celebrazione di matrimoni validi a tutti glieffetti civili in quanto esistono ministri di culto dei Testimo-ni di Geova autorizzati a tale scopo, in virtù del riconosci-mento legale concesso dallo Stato italiano alla confessio-ne religiosa.Tutte le adunanze sono aperte al pubblico e l’ingresso èlibero. Si prendono in esame le spiegazioni di brani biblicie si trattano principi e consigli della Parola di Dio per viveremeglio e affrontare i problemi che la vita porta (Isaia 48:17,18e 54:13).

Romano SalaroliCongregazione Cristiana Testimoni di Geova

Ufficio Relazioni Pubbliche Appennino modeneseCell. 349-2553218 E-mail: [email protected]

(13 luglio 2013)

CIMITERO DI COSTRIGNANO

Cara Luna,che Palagano fosse il paese dei matti si sapeva, ma chefacesse fare un torneo di pallanuoto sui monti è il massi-mo, certo è che ormai non c'è più da meravigliarsi di nulla,si è anche capaci di seppellire i morti nell'acqua.Dispiace veramente tanto, credetemi, vedere la bara di unproprio caro sparire nell'acqua; al cimitero di Costrignanocapita proprio così, ma i soldi della sepoltura se li fannodare tutti senza nessuno sconto.Sono molto amareggiato, non hai altra difesa che pagare.Grazie “Luna” dello spazio.

Fratti Luciano

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39la LUNA nuova - Ottobre 2013

AGENDA EVENTIda Palagano e dintorni

FOTOGRAFA LAVALLEDEL

DRAGONEVOLETE AIUTARCI A COSTRUIRE UNA GALLERIA FOTOGRAFICA DELLA

VALLE DEL DRAGONE SUL NOSTRO SITO WEB?INVIATECI LE VOSTRE FOTO, CORREDATE DA UNA BREVE DIDASCALIA,

VERRANNO PUBBLICATE NELLA SEZIONE "GALLERIA FOTOGRAFICA".

NON DIMENTICATE DI INDICARE IL VOSTRO NOME:LO PUBBLICHEREMO ASSIEME ALLA FOTO, SARÀ IL NOSTRO

RINGRAZIAMENTO.

www.luna-nuova.it

Info e invio delle immagini:[email protected]

Sul nostro sito è disponibile un'agenda li-bera e pubblica: chiunque può consul-tare ed inserire avvenimenti. Abbiamopensato fosse una cosa utile fornire alla collettività questo servizio perché in talmodo vengono maggiormente pubblicizzati i diversi eventi organizzati nel no-stro territorio ed evitate, se possibile, sovrapposizioni con altri (gli organizzatoripossono consultare l'agenda e verificare se le date sono libere o già occupate).Invitiamo associazioni e organizzatori di eventi ad utilizzarla ampiamente.

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riflessioni

"Quando un uomopunta il dito accusatore contro qualcuno,

dovrebbe ricordare che le altre quattro sono dirette a se stesso"

Nizer Louis

Louis Nizer (Londra, 1902 - New York City, 1994).Avvocato. Laureato alla Columbia College e alla ColumbiaLaw School, ha scritto diversi libri, tra cui il best-seller"My Life In Corte" (1962), "The Conspiracy Implosion"(1972).E 'morto a 92 anni; ha lavorato fino a 10 giorni prima dellasua morte .

Oltre al suo lavoro legale, Louis Nizer era un autore, artista, docente e consulente di alcune tra lepersonalità più potenti del mondo della politica, degli affari e dello spettacolo.Per un certo numero di anni Nizer è stato elencato nel Guinness dei Primati come "l'avvocato piùpagato al mondo". Nel corso della sua vita, Nizer ha elargito sovvenzioni significative e di carità amolte cause ebraiche.