la luna nuova - numero 11 - luglio 2001

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Periodico indipendente di Palagano e dintorni Attualità - Cultura - Solidarietà Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 - Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA Luglio 2001 - Numero 11 - Anno IV Questo numero esce con un buon ritardo rispetto alla consueta periodicità. I motivi sono più di uno. Il primo è stato elettorale: alcuni di noi si sono presentati in una lista per le ultime elezioni comunali e si è preferito far slittare la pubblicazione del giornalino per evitare facili ed inopportune strumentalizzazioni e per non correre il rischio di violare la legge sulla par condicio... Successivamente è insorto un problema tecnico: la stampatrice è nuovamente andata in panne, il tecnico è venuto da Milano, ha riparato (o quasi) la macchina, il conto, puntuale, è arrivato e i soldi... ci sono, ma sono pochi. Infine ci sono state motivazioni più profonde e serie. Quando ci troviamo in redazione e ci guardiamo, ci accorgiamo che siamo sempre e solo noi, anzi di meno: qualcuno nel tempo è uscito dal gruppo. Questo, ovviamente, ci mette in crisi. E' vero: probabilmente tendiamo o sembriamo un po' chiusi, ma è anche vero che non abbiamo avuto risposta a tante richieste di collaborazione, soprattutto per quanto riguarda l'impegno personale a scrivere articoli ed impaginare il giornalino (ed è pur vero che non tutti si sentono capaci di scrivere, ma nessuno di noi è professionista), per quanto riguarda il sostegno economico, nonostante la generosità di molti non riusciamo a far fronte alle spese che aumentano. E allora la domanda che regolarmente, immancabilmente, inesorabilmente, noiosamente nasce è: ma chi ce lo fa fare? E allora entriamo in crisi, poi ci passa, poi ci ritroviamo e decidiamo, come questa volta, di andare avanti ancora. Ma per quanto? E perchè? Ne vale poi la pena? Che ne pensate? Noi ci siamo, vorremmo esserci ancora. E voi? Luna calante?

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la luna nuova. Notizie da Palagano e dintorni.

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Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Attuali tà - Cultura - Solidarietà

Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 -Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Luglio 2001 - Numero 11 - Anno IV

Questo numero esce con un buon ritardorispetto alla consueta periodicità. I motivisono più di uno. Il primo è stato elettorale:alcuni di noi si sono presentati in una listaper le ultime elezioni comunali e si èpreferito far slittare la pubblicazione delgiornalino per evitare facili ed inopportunestrumentalizzazioni e per non correre ilrischio di violare la legge sulla parcondicio... Successivamente è insorto unproblema tecnico: la stampatrice ènuovamente andata in panne, il tecnico èvenuto da Milano, ha riparato (o quasi) lamacchina, il conto, puntuale, è arrivato e isoldi... ci sono, ma sono pochi. Infine cisono state motivazioni più profonde e serie.Quando ci troviamo in redazione e ciguardiamo, ci accorgiamo che siamosempre e solo noi, anzi di meno: qualcunonel tempo è uscito dal gruppo. Questo,ovviamente, ci mette in crisi. E' vero:probabilmente tendiamo o sembriamo unpo' chiusi, ma è anche vero che nonabbiamo avuto risposta a tante richieste dicollaborazione, soprattutto per quantoriguarda l'impegno personale a scriverearticoli ed impaginare il giornalino (ed è purvero che non tutti si sentono capaci discrivere, ma nessuno di noi èprofessionista), per quanto riguarda ilsostegno economico, nonostante lagenerosità di molti non riusciamo a farfronte alle spese che aumentano. E allorala domanda che regolarmente,immancabilmente, inesorabilmente,noiosamente nasce è: ma chi ce lo fa fare?E allora entriamo in crisi, poi ci passa, poici ritroviamo e decidiamo, come questavolta, di andare avanti ancora. Ma perquanto? E perchè? Ne vale poi la pena?Che ne pensate? Noi ci siamo, vorremmoesserci ancora. E voi?

Luna calante?

www.luna-nuova.itE-mail: [email protected]

Per ricevere il periodico, cancellare o modificareindirizzi: [email protected]

Direttore responsabile GIUSEPPE CERVETTO

Associazione La LUNAVia Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 PALAGANO (MO)

Tel.: 0536/961621 - 966194 - Fax: 0536/966194

la LUNA nuova

Stampato con procedura ecologica su carta riciclata - Chiuso in redazione il 21/07/2001 - Consegnato alle poste il 29/07/2001

Attualità, cultura, solidarietà.Periodico indipendente di Palaganoe dintorni

TrimestraleTiratura: 1300 copie

Distribuzione gratuitaLuglio 2001 - Num. 11 - Anno IVAut. Tribunale di Modenanum. 1414 del 13/11/1997

Redazione:Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi,

Elisabetta Gazzetti, Gabriele Monti

Hanno collaborato:Gabriella Barbati, Luciano Casolari,

Giorgio Compagni, Dario Ganarin,Roberto Gianicoli, Marco Piacentini,

Bruno Ricchi.

www.luna-nuova.it

Ebbene sì! Ci siamo anche noi. E come poteva esserediversamente?Finalmente siamo riusciti a costruire il nostro sito web.Era un po' di tempo che ne parlavamo ma poi... sirimandava, si rimandava, si rimandava... Fino a quan-do, all'improvviso, da un amico ci arriva un regalo: "Viho comprato un dominio, intestato a la luna nuova:www.luna-nuova.it...".Grazie Paolo!"Ma fate attenzione al trattino tra "luna" e "nuova"perche se non lo mettete vi collegate ad un altro sito,che è sempre un giornale ma non siete voi".Ok, capito... Ma come si fa a costruire un sito? Nessunodi noi è capace!Incominciamo a chiedere ad altri amici, si va in libreria acercare qualche testo utile, si acquista un programma esi parte...I primi tentativi sono stati un po' banali ma a noi piace-vano molto, orgogliosamente. Nel corso dei mesi cisiamo perfezionati... non sarà un sito professionalmentecorretto ma sembra che piaccia.E allora visitateci: www.luna-nuova.it (con il trattino!),sfogliateci, dateci consigli ed idee ma soprattutto, esarebbe una cosa grande, collaborate, inviate materiale,consigli, proposte in modo da fare crescere sempre dipiù il "nostro" sito in cui chiunque nel mondo, vicino olontano, puo' ritrovare un po' dei nostri monti, dellenostre tradizioni, gli avvenimenti e tanto altro ancora...Il problema e sempre il solito: il tempo.

Le giornate sonosempre troppo cortee non si riesce afare tutto quello chesi vorrebbe... e poi siamo in pochi... Sefossimo più numerosi, anche on line,potremmo fare di più.Quindi, la gara è aperta, vi aspettiamo.

Ed ora qualche notizia pratica.Dovrebbe essere abbastanza facile navi-gare, pochi menù, pagine strutturate inmodo simile e piuttosto semplice.Le sezioni principali sono:- La luna nuova: contiene i numeri del

giornalino pubblicati e scaricabili- Val Dragone: storia, tradizioni, i mestieri di unavolta, itinerari, luoghi e paesi... Sarà una sezione incontinuo sviluppo;- Volontariato: rassegna dell'associazionismo nelnostro territorio;- Album fotografico: galleria fotografica del sito;- Informazioni utili: notizie di pubblica utilità (indirizzie numeri telefonici dell'emergenza, sanitari, ammini-strativi, religiosi...)- Avvenimenti-News: cronaca dei fatti più significativiavvenuti tra di noi- Ed altro ancora...

E allora: buona navigazione a tutti!Venite spesso a trovarci, comunicate con noi, fatevisentire...Vi aspettiamo!Ciao a tutti.

db

ASSEMBLEA ANNUALE

Il 30 aprile 2001 presso la sede si è tenuta l'as-semblea annuale dell'associazione la Luna.E' stato presentato ed approvato il bilancioconsuntivo 2001.

I nostri lettori forse ricorderanno l’editoriale apparso sul numero 7 de la LUNA nel pozzodell’ottobre 1994, nel quale, ironicamente (ma non c’è nulla da ridere in realtà), si narravadelle disavventure di un nostro antenato. In particolare di quando, in seguito ad un serioproblema di salute, si accorse di non aver ricevuto un’assistenza sanitaria tempestiva equalificata come quella avuta da un suo cugino di Fiorano, anche lui gravemente infortunato.L’articolo terminava considerando che “Tutti i cittadini divennero finalmente uguali davantiallo Stato e alla legge: uguali opportunità, uguali servizi, uguale assistenza, uguali spese!Infatti oggi... in montagna...”

Ma oggi, in montagna, com’è gestita l’emergenza sanitaria? A Palagano (ASL di Modena,distretto 4 di Sassuolo) il servizio di pronto intervento sanitario è assicurato soprattuttodall’AVAP, che è una associazione di volontari, di persone, cioè, che offrono gratuitamente illoro tempo a favore dei propri concittadini espletando un servizio che in realtà dovrebbeessere fornito dall’Azienda Sanitaria Locale, la quale dovrebbe applicare identici standardqualitativi su tutto il proprio territorio. Invece in tutta la nostra montagna (Comuni diMontefiorino, Frassinoro e Palagano) il servizio di emergenza sanitaria pubblica e professio-nale si riduce ad un unico equipaggio di stanza presso il Poliambulatorio di Montefiorino.Avviene quindi che il volontariato deve supplire ad una carenza dello Stato. E’ questo il ruolodel volontariato? Sostituire l’istituzione oppure esserle di supporto nell’adempiere serviziche comunque essa stessa è tenuta ad assicurare?

Certamente non pretendiamo un Pronto Soccorso a Palagano e neppure gli stessi tempid’intervento della città, vista l’estensione e la conformazione del territorio e le condizioniclimatiche a volte difficili, però si può e si deve pretendere la qualità e la professionalità.

Per questo pensiamo che l’AVAP potrebbe mettere i propri locali, i mezzi e i volontari adisposizione di un infermiere professionale e qualificato dipendente dell’ASL. In questo modosi fornirebbe qualità al servizio e allo stesso tempo si toglierebbe responsabilità ai volontariche recupererebbero quel ruolo che a loro si addice e una maggiore serenità. Il sasso èlanciato. Questa è una proposta pratica, che vuole superare le fin troppe e facili chiacchiereda bar, suggerendo una possibile soluzione.

Siamo certi che tale proposta ha bisogno di essere approfondita, sviluppata, arricchita; sechi di dovere la riterrà degna di attenzione ci troverà pronti a collaborare ad una sua possibi-le elaborazione.

la redazione

Focus

4 la LUNA nuova - Luglio 2001

Fatti e Misfatti

Importanteaffermazione delnostro liceoall�EnterpriseEuropean BusinnesGame

La classe quarta del liceo “Ma-ria Immacolata“ di Palaganoha vinto la finale nazionale che

si è tenuta a Ravenna nel mese di maggio con il progetto “Inséparables s.n.c.” cheprevede la produzione di un guanto da sci e relativa racchetta con un’impugnaturaspeciale costruita con materiale a strappo.I ragazzi che hanno vinto in Romagna sono: Alessia Lusoli di Palagano, BeatriceFontana di Frassinoro, Erika Migliori e Luana Ricchi di Lama Mocogno.Un altro gruppo sempre della classe quarta ha vinto il premio per il settore “Svilup-po Territorio” con il progetto “Golden Nugget Holiday S.n.c.”; questo gruppo eraformato da Chiara Pini, Anna Ugolini, Ilaria Bernardi e Sonia Roggiani tutte ragaz-ze di Palagano.Un terzo gruppo, infine, ha ben figurato con la “T.P.N.” società ideata da PatriziaPradelli, Federica Perini, Marino Marasti di Palagano e Laura Lolli di Fanano,società che prevedeva la vendita di prodotti tipici locali attraverso Internet.Molto soddisfatta la direzione della scuola, in particolare la preside Suor Enricache ha ricevuto anche i complimenti del neo sindaco Galvani il quale ha sottoline-ato l’alto livello di preparazione raggiunto dagli studenti di questa scuola.Il gruppo vincitore delle selezioni nazionali ha partecipato alla finale europea chesi è tenuta a Bolzano dal 30 giugno al 4 luglio.Vincitore è stato un gruppo di studenti scozzesi, ma la nostra compagine ha rice-vuto il riconoscimento per il progetto più originale. Premio per l'impegno profuso:una settimana ad Ibiza. Congratulazioni e buona vacanza.

Sempre a proposito di scuola, le ragazze del nostro liceo che hanno affrontatol'esame di maturità hanno ottenuto risultati veramente lusinghieri: Casini Katia 70/100, Ferrari Laura 72/100, Giorgi Simona 68/100, Madrigali Giulia 100/100, MarianiElisa 73/100, Piacentini Valentina 90/100, Pigoni Fabiana 82/100, Ranucci Clau-dia 100/100, Ricchi Lucia 100/100, Rioli Rita 82/100, Rioli Silvia 100/100, SalaNicol 90/100, Silvestrini Elisa 86/100. Complimenti vivissimi a tutte le studentesseche con una media di 86/100 si sono distinte a livello provinciale.

Trasferta a Carqueiranne

Dal primo al cinque di giugnotre squadre di calcio diPalagano, di sette componenticiascuna (in totale circa 60persone con numerosiaccompagnatori e genitori) sisono recati a Carqueiranne (lacittadina francese gemellatacon Palagano) per partecipa-re ad un torneo internaziona-le di calcetto, assieme ad al-tre squadre francesi e ad unarappresentanza elvetica. Nonostante i risultati sportivinon troppo esaltanti l'espe-rienza è stata del tutto positi-va sia per i ragazzi che per gliadulti.

Nonna Letizia ci ha lasciati

Si sono svolti il 24 maggio2001 i funerali di Ranucci Le-tizia ved. Nannetti, meglio co-nosciuta come nonna Letizia,spentasi nella sua abitazionedi via Casa Scagnoli, alla ve-neranda età di 105 anni ap-pena compiuti.

Nuova sede AVAP

Martedì 1° maggio è statainaugurata la nuova sededell’AVAP (Volontari di pubbli-ca assistenza) di Palaganopresso le ex scuole medie diViale S. Francesco, 19. Lanuova sede comprende unasala riunioni, una stanza daadibire a cucina e la cameradove possono trovare alloggio

Brevi

Nuovi (quasi) numeri telefonici

Sebbene sia passato quasi un anno da quando sono cambiati i numeritelefonici della Guardia Medica e del Centro Prenotazioni di Montefiorinoancora capita che cittadini utilizzano i vecchi numeri senza ottenererisposta. Riportiamo ancora i numeri esatti invitando tutti a prendernenota.Guardia Medica Palagano: 0536/309680; Guardia MedicaMontefiorino: 0536/309500; Guardia Medica Frassinoro: 0536/309650; CUP Montefiorino: 0536/309517

Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi,Elisabetta Gazzetti, Gabriele Monti,Bruno Ricchi

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Fatti e Misfatti

Palagano: 2° fieradel Ciaccio montanaro

quei volontari delle frazioniche intendono prestare ser-vizio durante la notte. Spe-riamo che insieme alla nuo-va sede arrivino anche tantinuovi volontari.

Nuova amministrazionecomunale

Dopo le elezioni del 13 mag-gio il consiglio rinnovato ècosì costituito:gruppo di maggioranza:Lami Laura (scuola istruzio-ne pari opportunità), BettuzziArturo (servizi sociali assi-stenza), Piacentini Giuseppe(sport tempo libero attività ri-creative), Ferrarini Davide(politiche giovanili evolontariato), Guigli Dome-nico, Caminati Romano,Braglia Luciano, BertugliGraziano.La giunta è così composta:Sindaco: Galvani Paolo, Vicesindaco: Guigli Domenico (ailavori pubblici), Caminati To-nino (assessore al turismo),Pradelli Edo (assessore allepolitiche economiche, attivi-tà produttive), Pigoni Giorgio(assessore all’agricoltura,ambiente, territorio).Gruppi di minoranza: per lalista Uniti per PalaganoMarcucci Luigi, Mucci OdiliaDignatici Giuseppe; per la li-sta Insieme Gazzetti Elisa-betta.

BreviCongratulazioni!

Come consigliere A.V.A.P. di Palaganovolevo complimentarmi con: Chiara Pini,Contri Luca, Sassatelli Flavio, SassatelliFabio per l’ottima performance ottenu-ta al corso di formazione per volontarisoccorritori A.N.P.A.S., svoltosi aMontefiorino dal 17 aprile al 23 maggioriguardante B.L.S. (rianimazione cardiopolmonare); P.T.C. (prehospital traumacare: supporto di base pertraumatizzati).Sperando che anche altri giovani comequesti capiscano l’importanza e la ne-cessità di questo servizio ed entrino afar parte del nostro indispensabile grup-po A.V.A.P., saluto tutti

Caminati Giancarlo

Le insegnanti ringraziano

I bambini e le insegnanti delle scuoleelementare e materna di Palagano de-siderano ringraziare, attraverso le pa-gine de "la Luna”, i genitori che, in se-guito alla organizzazione della festa diCarnevale, hanno devoluto il guadagnorealizzato, alla scuola frequentata dailoro figli.Il contributo offerto è stato utilizzato perl’acquisto di giochi e materiale didatti-co.Le insegnanti ringraziano inoltre l’Am-ministrazione Comunale per la dispo-nibilità e la puntualità dimostrate nel ga-rantire i servizi di trasporto richiesti pergite, escursioni, visite guidate e per lafornitura di risme di carta per fotocopie.

Si è tenuta a Palagano,sabato 16 e domenica 17giugno 2001, la 2° fiera delciaccio montanaro.Il ciaccio montanaro è unaspecialità unica che nasceda un sottile cerchio dipastella cotta tra due piastre

bollenti e condito con un pesto a base di rosmarino, lardo, aglio eParmiggiano Reggiano. I Maestri Ciacciai di Palagano hanno lavorato apieno ritmo per poter soddisfare le numerosissime richieste dei visitatori.Nei due giorni della Fiera si sono potute ammirare opere di antiquariato,prodotti dell'artigianato locale antico e moderno, manufatti tipicidell'Appennino modenese. Ci sono stati inoltre momenti di svago espettacolo sia per grandi che per i bambini. Alcune ditte locali inoltrehanno allestito propri stands commerciali mentre alcune frazioni delComune si sono occupate degli stands gastronomici.

Il primo luglio, alla presenza del Presidente della Provincia, del Sindaco diPalagano e degli amministratori locali e regionali, è stato inaugurato il CentroServizi del Parco della Resistenza Monte Santa Giulia. La cerimonia haavuto inizio al mattino con i discorsi ufficiali ed il taglio del nastro, esibizionedella banda comunale. E' poi proseguita con una degustazione di prodotti

tipici locali, preparata dall’associazione “Amici di Santa Giulia”. Nel pomeriggio si sono esibiti i cori locali.La realizzazione della struttura è stata finanziata con i fondi Cipe (Comitato interministeriale per l’economia), conrisorse della Provincia, Comune di Palagano e Comunità montana Ovest, per il valore complessivo di 1 miliardo e300 milioni. L’edificio, che si sviluppa su due piani ospiterà un bar-ristorante ed una sala polivalente per mostre econvegni fornendo finalmente al parco tutti quei servizi di cui necessitava.

Monchio: inaugurato il Centro Servizidel Parco S. Giulia

6 la LUNA nuova - Luglio 2001

Fatti e Misfatti

A Dicembre è stato inaugurato a Palagano un nuo-vo locale, la birreria Marien Platz, gestita da gio-vani... per i giovani. Il locale è suggestivo ed ac-cogliente. Coloro che ci lavorano sono soggetticuriosi e abbiamo scoperto che amano la letturae si dilettano a scrivere. In merito a ciò vi propo-

niamo un testo che hanno inserito nella “Carta” scritto da Canzio Bononi e AndreaFerrarini. Noi della redazione auguriamo a tutti loro... di vivere una bellissima efantastica avventura! Buon Lavoro!Solo questo ti voglio dire e credi a me caro amico....Cerca sempre il tuo odore qualunque esso sia e poi ci saranno solo fortuna ebuoni fulmini sulla tua strada. Non ha importanza alcuna se lo troverai tra le monta-gne rocciose, tra le sabbie del deserto, negli oceani infiniti o nelle umide pianure.Anche se fosse quello acre dell’incenso indiano o quello più dolce dell’afghano. No,se pure sarà l’odore del vento, dei ruscelli, del temporale degli aquiloni, dell’arcoba-leno o quello delle fogne. Il buon odore della terra, del grano, quello dolce del tabac-co fresco o quello salato delle lacrime. Cercalo nei maleodoranti vicoli egiziani, nellebettole tunisine, nelle fumerie di Istambul, nelle sale del metrò parigino o tra i canalidi Amsterdam. Nelle vaste pianure russe, nelle larghe street americane, nelle calderamblas spagnole o nelle chiassose birrerie bavaresi. Cercalo tra la gente, nel sorri-so di una ragazza, negli occhi di un ragazzo oppure tra le rughe di un vecchio. Nellemense a mezzogiorno, alla sera nei bar, nei ritorni in macchina, in una notte in unletto di hotel.Tieni sempre alta la testa e sta su con il naso in aria a fiutare, a sentire il vento, astrapazzare le nuvole. E quando lo senti il tuo buon odore, inseguilo, braccalo, ac-chiappalo e non lasciartelo sfuggire mai più!!!Forza!!! Vorrà semplicemente dire che sei pronto e che è giunta l’ora di partire.Forza amico, si parte per andare incontro alla vita, per andare insieme incontro aduna bellissima e fantastica avventura.

Marien Platz

Dopo alcuni anni di inattività laCompagnia dialettale pala-ganese ha proposto una com-media in tre atti rivisitata dalregista Gino Mintrone e adat-tata al dialetto palaganese: Ilpiccolo campo del Signore diPeppino de Filippo.La prima è andata in scena inoccasione del Carnevale quindi è sta-ta replicata il 10 luglio scorso nel nuo-vo ed accogliente cinema-teatro co-munale.Il 9 agosto la compagnia si esibirànuovamente a Polinago.

Ritorna la compagnia dialettale palaganese

I componenti la Compagnia sono:Emilio Ricchi, Gabriella Piacentini,Maria Grazia Ricchi, Silvano Braglia,Gabriele Monti, Alberto Mucci, Ma-ria Grazia Margillesi, Maria PiaMargillesi, Angela Facchini, Bruno

Ricchi tutti originari (e originali) diPalagano.Gino Mintrone sta già lavorando adun nuovo allestimento per il prossi-mo Natale.Buon lavoro!

Pro-Loco

Prima dell’inizio dell’estate,l’associazione turistica pro-loco di Palagano ha rinno-vato le cariche.Questi i nomi del nuovoconsiglio direttivo:Bernardi Livia, Monti Ga-briele, Casini Nicoletta,Guigli Monica, FortiEnrica;all’interno del consi-glio sono stati nominati 4vicepresidenti, Lami Clau-dia, Giannini Daniele, Ric-chi Bruno e Carponi Fabri-zio ed alla carica di presi-dente Meraviglia Umberto.Prima fatica del nuovo ese-cutivo è stata l’organizza-zione della “Fiera delCiaccio Montanaro” poi, aseguire, i mercatini seralied a settembre “LaMandragola”, fiera dei pro-dotti naturali; inoltre coor-dina le altre manifestazio-ni che si svolgono sul ter-ritorio comunale e dal 22luglio l’apertura del puntodi informazione turisticache avrà sede nella “caset-ta di legno” al centro dellapiazza I. Ranucci.

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di Luciano Casolari

Come si faceva una volta

I primi servizi igienici furono sicura-mente i prati. Ci si appartava al ripa-ro di qualche sasso o "macchione" esi espletavano i bisogni fisiologici. Le"Scottex" del tempo erano i"farfalloni", "gl’agüzee", le foglie e l’er-ba con molta attenzione a non pren-dere assieme anche delle ortiche; piùraramente si usavano dei sassoliniarrotondati, ma questo succedevasolo quando si era nelle vicinanze diun fosso o di un "fossadello".Poi, specialmente durante l’inverno,si usava la stalla. Ci si recava nellasuddetta, si dava il "fernello alla por-ta" si saliva in riva "al dushile", si di-ceva: "poggia Morra", la mucca siscansava quanto bastava, ci si cala-vano i pantaloni o alzavano "leshtanelle" e si faceva quello che an-cora oggi si fa nel bagno. C’era peròun inconveniente, la coda della muc-ca che, regolarmente sporca "delcisshe" (liquame), veniva a sbatteresulla testa o sulle spalle aspergendoa volontà. Le donne poi, più pudiche,stavano con la faccia rivolta verso laporta, per prevenire l’arrivo di perso-ne indesiderate e non farsi trovarein quella posizione, quindi special-mente quelle stitiche che nell’atto"dell’espletamento" per lo sforzo mo-stravano i denti "princhiando", espo-nevano il viso e non la nuca alla codadella Morra, così più di una volta ca-pitava di prendere una codata benimbevuta a cavallo ai denti. Le carteigieniche in questo caso erano: fie-no, paglia o foglie "du lett del vacc".Fece poi la sua comparsa "ecagadür", esterno alla casa, ma ab-bastanza vicino per essere raggiun-gibile nei momenti del maggior richia-mo impellente. Vi racconterò comeera fatto il mio, ancora oggi visibilesotto la "grotta".Il bagno era posto vicino al forno delpane, sotto lo "shtambiozzo" del ma-iale.Era un localino con porta che si chiu-deva mediante il "fernello", un fine-strino senza vetri e il pavimento incemento su due livelli con un gradi-no di circa 20 centimetri.

Nel pavimento nella parte bassa c’erail chiusino "de tumbin", un buco perlo scolo della pipì; nella partesopraelevata c’era un buco di circa20 cm di diametro che serviva per il"solido" ovvero "e fiss". Alla paretesulla destra, a portata di mano, erapoi infisso anche un bel chiodo, cheserviva come porta carta igienica,che in questo periodo si chiamava:Resto del Carlino, Grand Hotel, Con-fidenze, carta da imballo dello zuc-chero, insomma si usava riciclaretutta la carta. Per usare questo ba-gno era necessario valutare lo statodel livello "de buttin" (il liquame e ilsolido che era sotto il gabinetto e cheveniva poi utilizzato per concimarel’orto).Quando "e buttin" era vuoto si pote-va far tutto normalmente, però, dopopoco tempo il livello del liquame erapiù alto del "solido", e in questo mo-mento bisognava "fare la cacca", esubito dopo un salto in avanti, per-ché altrimenti uno "schizzün dulcissh" (liquame) avrebbe colpito leterga (il culo per quelli di Palagano).Durante questa operazione, special-mente di sera, visto che non c’era laluce, si poteva scivolare, magari suqualche escremento non sceso nel"tumbin" e quindi si cadeva di schie-na sul buco del gabinetto sempremolto sporco.Ricordo a questo proposito, che untale "Ievo", "shtrolg" (astronomo e fi-losofo) che visse per parecchi annia Boccassuolo e che usava il miobagno, dopo una scivolata (prece-dentemente raccontata), affisse sul-la porta "de cagadür" la seguentepoesia:Attenzione al gran momento / del fa-tale sganciamento / ed in questa con-giuntura / prendeteci ben la misura. /

Non vi dico di far centro / ma almenofatela dentro!Quando poi il livello de "fiss" (solido)superava il liquame, si usava un"furgün" (pertica), e "shfurgünando"dentro il buco si abbassava il livello.Quando poi era tutto pieno si chia-mava "Bighio di Pasun" che col mulo,la pompa a mano e la botte lo svuo-tava e te lo portava nei campi.Un ulteriore problema, per noi, esi-steva dopo la fiera di Montemolino,quando il nonno comprava "e pürcell"e lo metteva nello "shtambiozzo" checome ho detto era sopra il gabinetto.Anche il suino aveva problemi fisio-logici, e la faceva, quindi noi bipedi,dalla fiera a fin quando non si"mazzava e pürcell" che era verso la"Befana", andavamo in bagno con unombrellaccio per ripararci dagli stilli-cidi suini.Successivamente in ogni cameraapparve "e bücal" (vaso da notte) chegeneralmente serviva solo per la pipì,e la sera attraverso i "tasselli" si sen-tivano tutte le "shviulinad" dei varicomponenti la famiglia.Mi hanno raccontato, non so se siavero, che a Palagano, la mattina ognidonna usciva col suo vaso da notteper vuotarlo e parlottava con le ami-che del più e del meno. Una mattina,una che era stata "a servizio a Mila-no" e si era emancipata e aveva com-prato anche un vaso da notte per ilmarito, uscendo di casa con i duevasi da notte in mano, riprese le don-ne che parlottavano tra di loro dicen-do che avrebbero fatto meglio a sbri-garsi invece di chiacchierare e per-dere tempo. Una rimproverata disse:"Da quando ha i doppi servizi è di-ventata intrattabile"!Alla prossima e... siamo diventatigrandi e vecchi ugualmente.

L’argomento chetratterò questa volta

non è troppoprofumato: è il

gabinetto. Adessoquando un ospite

visita una casa nuovala prima cosa che glisi mostra è il bagno,una volta invece.....

Il gabinetto

8 la LUNA nuova - Luglio 2001

La Luna nuovaV. Palazzo Pierotti 4/a 41046 Palagano (MO)

Fax: 0536/96.15.21Tel.: 0536/96.61.94

E-mail: [email protected]

Non si pubblicano lettere anonime

La pubblicazione nello scorso numerodell'articolo di Fabrizio Carponi il "Paese delle

meraviglie", che per rinfrescare la memoriaripubblichiamo qui a lato, ha provocato la viva

reazione di alcuni lettori.

Chi di voi, da bambino, non ha sognato almeno una volta dipotere andare nel Paese delle Meraviglie?La cosa difficile è sempre stata trovare, come fece Alice, la portaper entrarvi.Chissà in quale lontano luogo si trova l'entrata per questo postostraordinario.Ebbene, se qualcuno di voi volesse coronare il suo sogno dibambino, oggi lo può fare e anzi, tante volte, molti di voi nelPaese delle meraviglie ci sono pure entrati o passati senza nem-meno accorgersene.Nella valle del Dragone, infatti esiste il Paese delle meraviglie otale lo potremmo definire perchè, in questo luogo incantato, sipossono incontrare cose strane e misteriose a cominciare dauna graziosa costruzione a capanna: la fontana dell'acqua chenon c'è. Esiste poi, o meglio esisteva un campo sportivo, orgo-glio dei suoi abitanti; ora tale landa desolata viene chiamata lapiantagione delle streghe, si dice infatti che queste signore vicoltivino le piante per i loro sortilegi.Non lontano c'è un luogo carico di mistero, il campetto fanta-sma, il comune infatti lo ha fatto costruire ma nessuno ha maipotuto vederlo. A rendere ancora più fantastico questo paeselloci ha pensato anche il recente terremoto che lo ha colpito ren-dendo inagibile la sua chiesa.Ora i fedeli sono costretti ad assistere alla santa messa all'aper-to o in qualche luogo di fortuna o addirittura ad emigrare.Per risolvere tali problemi si mormora che ci siano trattative se-grete con il paese limitrofo per potere usufruire della sua chiesache è abbastanza capiente da accogliere tutti i fedeli.Questi ultimi, però, in cambio dell'accoglienza nel loro tempiovorrebbero il campanile del paese delle meraviglie visto che laloro chiesa ne è sprovvista, sembra però che esista un ostacoloinsuperabile, come trasportarlo?A qualcuno sarebbe venuta un'idea geniale: per spostare il cam-panile, chiamare quelli di Palagano…

Il paese delle meraviglie

Spett.le La Luna NuovaLeggendo l’ultimo numero del v/s giornalino ho nota-to che come al solito qualcuno continua a “ sparare”sul mio paese Costrignano.Siete convinti forse che chi legge LA LUNA ( specieall’estero) sia contento della bella pubblicità che fatealle NOSTRE zone e al NOSTRO comune?Criticare sempre una frazione o un lavoro fatto dalcomune agli occhi della gente “ di fuori” non da unabuona immagine ma anzi ci ridicolizza.Un Giornalino che si dichiara indipendente di attua-lità, cultura e solidarietà dovrebbe: come attualità par-lare delle cose che succedono in tutto il comune siapositive che negative ma più che altro importanti.Come cultura va bene così. Come solidarietà nondeve esistere solo quella per il terzo mondo ma an-che quella fra i vari paesi che secondo me è altret-tanto importante.Su cinque frazioni più il paese Comune una sola sipermette sempre di criticare le altre e mai vicever-sa! Come mai? La gente di questa frazione o di chiparla per lei è così sicura che nel suo interno vadatutto così bene?Se leggete la lettera riportata a pagina 9 del Sig.Luciano di Boccassuolo capirete quali sono veramen-te le cose che interessa leggere a chi vive lontanodal proprio paese.Il Sig. Luciano ha ragione! Deve essere fiero di es-sere un Boccassuolese!Ciao,

Giancarlone di Costrignano

Alla cortese att.ne della Redazione “La Luna Nuova”,Romano dal “Paese delle Meraviglie”.Ahimè! Anche nel 2001 siamo capitati nell’oramai famo-so “libro nero” del famigerato (f.c.) famoso cronista delsimpatico giornalino locale, che è la Luna nuova.

Come Amministratore del Comune di Palagano, ma so-prattutto come abitante del ”Paese delle meraviglie” misento giustamente chiamato in causa sulle malefattesuccesse in questa frazione e quindi vorrei cercare dispiegare quello che è successo:1) Aratura del campo sportivo. Dopo una serie di lamen-tele da parte di giocatori locali e non, del tipo: il camponon assorbiva più acqua, non cresceva più erba, il terre-no era pieno di buche e quindi ingiocabile, le porte nonerano più regolamentari ecc. ecc. io assieme alla

999999la LUNA nuova - Luglio 2001

PostaPolisportiva locale, decidemmo di provare a riseminarequesto terreno. Però, pagando la nostra inesperienza, cisiamo ritrovati ad avere un lavoro sulle spalle che sicu-ramente era ed è, più complicato di quanto noi pensas-simo, e qui devo dare atto al Sig. (f.c.) che effettivamen-te è stata una decisione, da parte nostra, un poco, af-frettata. Chiedo, comunque, ufficialmente scusa a tuttala popolazione del comune per il disagio che abbiamocreato, con l’impegno che a partire dalla primavera diquest’anno, riprenderemo i lavori di sistemazione, e conl’aiuto di tutti coloro che tengono a quest’area riusciremoa risistemare tutto!2) La fontana dell’acqua che non c’è. Su questo puntopotrei dire che l’acqua c’è, ma non essendo potabile l’A.C.ha pensato di lasciarla chiusa fino a chè non sarà possi-bile renderla tale da poter essere usata anche per usodomestico. L’ Amministratore Comunale assieme all’U.T.sta lavorando per poter recuperare fondi necessari inmodo da rimettere in funzione anche questa fontana.3) Il campetto fantasma. Caro (f.c.) il campo polivalentenon è detto che sia fantasma perchè tu non lo vedi, l’uni-co terreno disponibile era sotto il campo sportivo, pro-prietà della Curia, la quale ha dato disponibilità, per po-ter costruire questa struttura. In altre frazioni, invece, lafortuna è stata che la disponibilità di questi terreni eravicino alla strada principale e quindi visibile.Comunque spero, caro (f.c.) che tu essendo sicuramen-te uno sportivo, non ti farai dei problemi a fare qualchemetro fuori dalla provinciale per poter raggiungere que-sta struttura, che per altro è anche molto bella!Ne approffitto per dire che chiunque volesse usare ilcampo per giocare a tennis, potrà chiedere le chiavi airagazzi della Polisportiva, che lo ha in gestione.4) La Chiesa inagibile. Per quanto riguarda il tuo appun-to sulla Chiesa, devo dirti che purtroppo contro le forzedella natura nessuno può farci niente e quindi essendostati colpiti da questa calamità non possiamo fare altroche ringraziare i paesi limitrofi che sicuramente, comedici tu, ci offriranno la loro ospitlità presso i propri luoghidi culto, anche se devo dire che da quando è avvenuto ilterremoto, e da qui l’inagibilità della nostra bella Chiesa,la popolazione si è riunita tutta e con molto spirito di adat-tamento, ha continuato, assieme al parroco e al nostrodiacono, a svolgere le funzioni religiose della domenicain un capannone della nostra zona Artigianale. Non saràcerto come celebrare in una bella Chiesa (con o senzacampanile) ma è pur sempre un luogo caldo e al riparodalla pioggia e dalla neve. Pensa se un capannone comequello usato per la messa nel “Paese delle meraviglie” loavessero in Africa o in Madagascar?Caro (f.c.) su molti punti hai tutte le ragioni, ma su altriforse, era meglio che riflettessi un poco di più con la tuaacutezza nel mettere sempre in luce nuovi problemi (ma-gari meno nel cercare di risolverli) avresti potuto metterein luce fatti anche più importanti come ad esempio il pro-blema di una possibile chiusura dell’A.V.A P. per carenzadi volontari. Le passate riunioni hanno messo in eviden-za, infatti, il minimo interessamento da parte di alcunefrazioni a questo problema. Spero comunque che sia ar-gomento di cui avrai modo di scrivere in altri tuoi “inte-ressanti articoli” nelle prossime edizioni della Luna nuo-

va. Scusandomi con la redazione per la lunga letteraauguro a (f.c.) e a voi tutti un felice 2001.

Caminati Romano

Messere Carponibus.Viveva un tempo, nella valle del Dragone, e precisamen-te nella Contea di Rancidoro, Messere Carponibus, uomocolto e autorevole, attento conoscitore e scrittore di sto-ria e cronache locali, bramoso di fama e notorietà, chepassava il suo tempo libero ( e spesso anche quello de-gli altri) in cerca di Fate e Gnomi che, si diceva, popola-vano quella valle incantata.Mentre giungeva al termine l’anno duemila, Carponibussi trovò a passare, cavalcando il suo fidato destrieroGazzetto, lungo gli antichi declivi del Paese delle Mera-viglie e si imbattè, nelle vicinanze della chiesa, in un cam-po che si diceva fosse coltivato dalle streghe e semina-to, in quell’anno del Signore santo e Giubilare, con tene-re e allegre piantine di marijuana.Messere Carponibus si fermò estasiato davanti a tantabellezza e, incuriosito, strappò con delicatezza qualchefogliolina, le annusò, poi, istintivamente, le infilò nella suapipona di radica demenzialis, le accese come fosse ta-bacco e si fece una bella fumatina. Alla prima tirata vo-mitò poi, sconvolto, fece una rimessa laterale molto ab-bondante e infine, dopo un po’ di tempo e molte vomita-te, cominciò ad assuefarsi, divenne tossicodipendentesenza saperlo ed ebbe una visione.Le apparve la Madonna vestita di bianco che si presentòcome Nostra Signora della Pieve di Monchio e gli affidòuna grande missione: annunciare il verbo all’umanitàperversa, specie al popolo dei Meravigliau che abitava ilPaese delle Meraviglie.La Madonna disse: ”Caro figlio, tu dovrai venire qui ogniprimo mercoledì del mese, ti farai una bella tiratina dierbetta raccolta in questo campo, poi porgerai le orec-chie alle mie parole e le riporterai per iscritto perché lagente, leggendo, sappia.La Madonna proseguì dicendo: "Mio Figlio è molto adi-rato, perché qui, dove prima c’era il prato, ora c’è l’erba.E che dire di quel Campo Ludico che quei pervertiti delGran Consiglio del feudo di Mingone de’ Guigli hannofatto e poi nascosto accuratamente alla vista di tutti?Forse vi hanno seppellito il famoso tesoro nascosto nelcampo di cui parlava mio figlio? E non sapendo, poveritapini, come nascondere il tesoro, hanno pensato benedi nascondere il campo?Noi in cielo siamo molto adirati per tutte questenefandezze abbiamo deciso di collocare permanentemen-te una nuvola (che in futuro sarà di fantozziana memo-ria) sul cielo di questo perverso paese per scoraggiareanche i pochi villeggianti che qui venivano a riposare, edirottarli su altri lidi più accoglienti, come Monchio oSusano. Inoltre, sappiano i pervertiti, che siamo stati noia scatenare il terremoto del 3 ottobre 2000 su questopaese per danneggiarne anche la chiesa, ultimo baluar-do di aggregazione di questo popolo. Lo abbiamo fatto

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Posta

Bgong, Bercia, Strascin

Volevo ringraziarvi perchè ricevo il vostro giornale re-golarmente con le notizie della nostra splendida valla-ta. E’ molto interessante e spero che continuerete permolto tempo ancora.

Bgong, Bercia, Strascin: sono termini astrusi per inostri figli, ma per me quarantaseienne non lo sono,nella mia vita di zingaro per necessità! Sono nato aPavullo da genitori palaganesi e ho vissuto sia qui che a Montefiorino, Costrignano e Palagano, poi sono emigratoa Maranello con la mia famiglia. E’ stata dura ma ci siamo inseriti. A Palagano ho ristrutturato una piccola casettache era di proprietà di mio padre, dove ritorno quando posso con piacere. Ho insegnato ai miei figli ad amare lanostra bella vallata. Quando ce ne andammo, con le lacrime agli occhi, Palagano era un borgo decadente e anoni-mo; con gli anni è diventato un paese moderno ed efficiente, “anche troppo”: ville bellissime, piazze e lavoro per tutti,anche per stranieri. Allora, direte voi?!? Allora, non voglio fare il classico emigrante antipatico che dice che dove èemigrato “legano i cani con la salsiccia”, ma le generazioni che salivano e discendevano la costa De Caver, e chehanno ricostruito la vallata, sono un po’ dimenticate. Mi spiego meglio: c’è una bella piscina, campi da tennis e dacalcio, ristoranti e soprattutto aria buona e tranquillità che noi in pianura invidiamo. Purtroppo manca totalmente unaqualsiasi forma di assistenza sociale e ritrovo specifico per anziani. Tutto è delegato al buon cuore di vicini e amici,che per fortuna sono tanti, ma non basta... Pensiamoci un po’! Grazie.

Fernando Caselli

per punire questi figli degeneri e correggerli facendolivagare da un villaggio all’altro, da una chiesa all’altra, daun capannone all’altro, in cerca di pace. Forse un giornoanche loro, come gli ebrei, troveranno la terra promes-sa, dove scorre latte e coca.Va Carponibus, diletto figlio mio, ed annuncia l’unico verbodell’unica verità. Va e predica a quegli infedeli il digiunoe la penitenza. Va e fregagli anche il campanile, cosìimparano".Carponibus accolse il verbo ubbidì, andò e, convintocom’era di avere veramente avuto quella visione, disse,e in seguito anche scrisse, un mucchio di fesserie.Qualche anno dopo però, finalmente fu arrestato nel vil-laggio chiamato La Lama del Monchio, era in evidentestato di ubriachezza: preso alla sprovvista, vistosi perso,confessò di fare uso di sostanze stupefacenti, ammisele sue colpe, si schiaffeggiò più volte la faccia e si am-manettò da solo, lasciando tutti di stucco.Mentre i gendarmi del Fuedo di Mingone de’ Guigli,capeggiati da Marius il Terribile, lo portavano in catene

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Risponde Fabrizio Carponi.Devo ammettere che il mio articolo “Il paese delle meraviglie”, pubblicato nell’ultimo numero della Luna nuova, hariscosso un “interesse “ al di sopra di ogni aspettativa. Questo mi fa molto piacere perché vuol dire che il nostrogiornale è letto con molta attenzione e per questo ringrazio tutti coloro che ci hanno scritto. Mi sento in dovere di darealcuni chiarimenti sui contenuti dell’articolo sopra citato. Un giornale locale , oltre a pubblicare le varie notizie diavvenimenti, deve a mio avviso anche portare all’attenzione di tutta la comunità i diversi problemi tra cui anche ilmancato o parziale utilizzo di strutture che dovrebbero essere fruibili a tutti i cittadini del nostro territorio. Questo nonvuol dire “creare dei problemi”, ma solamente portarli “alla luce“ superando paure ed omertà. Per risolvere i proble-mi, in qualsiasi paese si trovino, è necessario metterli a conoscenza di tutti, e solo grazie a un confronto costruttivosi può giungere ad una soluzione che arrechi beneficio a tutta la popolazione e non solo agli abitanti di un singolopaese.

nel Paese delle Meraviglie per essere consegnato al po-polo e giudicato, Carponibus cantava sguaiatamente ilCanto delle osterie e i famosi Cantori di Rancidoro, chelo seguivano, accompagnavano il suo cantare con ilparaponzi ponzi pum. Il popolo Meravigliau lo attendevaai bordi della strada; giunto nelle vicinanze del Castello,Carponibus vide una folla immensa e inferocita e, chie-dendo educatamente scusa ai gendarmi, diede via libe-ra a tre attacchi di diarrea, uno più forte dell’altro: un po’per la paura e un po’ perché aveva incautamente bevutol’acqua inquinata della famosa Fontana dell’acqua chenon c’è.Il popolo Meravigliau lo giudicò nella piazza del villaggioe, usando inaspettatamente molta clemenza, lo condan-nò a trascorrere il resto della sua vita nelle segrete delCastello di Costrignano, dove tutt’ora, nonostante il cibopessimo che gli propinano, vive e comunica con l’ester-no via internet...

Nieleda

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PostaCausa terremoto “fuori di chiesa”

Clandestini? No! Solo precauzione, essendoci delleAperture all’interno della chiesa, forse esagero, qualche lesione eUn po’ di piccole crepine, tali da metterci in allarme.Siamo così dovuti scappare, trovando rifugio in un capannoneAdibito a ceramica, grazie a Dio, grande, bello e ben riscaldato.

Tante sono le curiosità in questo interno: intanto regna ordineE tanta pulizia, non mancano nemmeno fiori e piante verdi.Ritratti di Santi? Ovviamente non ce ne sono, come si dice: quelliRestano in cielo: è più sicuro!E proseguiamo in terra: due file di panche gialle ben allineateMeritano proprio di essere guardate per il loro effetto;Ovviamente c’è anche un “Dulcis in fundo”: a fine messa la “battaglia”Tutti o quasi s’impegnano al rito “chiusura panche”O per meglio dire “Campo di battaglia”.

Fuori dalla “Parrocchia” un bel parcheggio di macchine, cheUna dopo l’altra s’infilano per andare a casa,Oppure capannelli di gente per i consueti salutiRaccontando anche cose di poca importanza eIntanto il tempo passa, passa e pare non si fermi mai.

Dovevo darvi una panoramica di questa nuova sistemazioneInteressante; a quanto pare: novità esclusiva.

Chissà se ne avremo ancora per molto tempo!Ho proprio idea che i tempi siano lunghi burocraticamente,Intanto abbiamo raccolto delle firme, tanteE staremo a vedere in futuro cosa ci aspetta.Speriamo tanto ci venga accordato il rientro in parrocchiaAl più presto, per non sentirci degli “sfrattati”.

Adelina Perotto

Grazie alla Provincia

Cara Luna,avrei sempre voluto dire qualco-sa alle persone che formano laProvincia, come operai e capi, ri-guardante le strade provinciali, manon conoscendo nessuno misono decisa tramite “la Luna nuo-va” (che mi piace tanto) di ringra-ziare coloro della Provincia,perchè quest’inverno hanno cer-cato di pulire gli argini delle stra-de provinciali dove sono cresciutia dismisura alberi grandi e grossiin più coperti da fitte vitalbe(vedrazze) che fanno un bel disor-dine e non fanno onore di sicuroa noi poveri italiani disordinati.La Provincia dovrebbe fare un al-tro giro oppure obbligare i padro-ni degli argini (scarpate) a tenerlipuliti altrimenti ci si fa la multa. C’èanche il problema delle cunette:quando piove le strade provincialidiventano immense pozzangheree l’acqua scorre a fiumi: non stabene! Ci sono i fossi per l’acquache deve andare al fiume!Grazie a tutti, compatite e scusa-te e forza buoni operai italiani.Ossequi,

N. Z.

On line

Sul nostro sito internet (www.luna-nuova.it) c'è uno spazio in cui chiunquepuò dire la sua, rispondere ad altri che già l'hanno detta e sotto gli occhi ditutti. E' uno spazio in cui si possono scrivere liberamente le proprie idee,proposte, provocazioni, critiche o tutto quello che si pensa e che si vuole far

sapere ad altri. Vuole essere uno spazio di confronto, costruttivo, propositivo, ma anche pungente eindiscreto in cui si chiede solamente di rispettare le più semplici regole della decenza e dellaciviltà. Sebbene tutti i messaggi vengano pubblicati "on line", e quindi consultabili in ogni momentosul sito, ve li presentiamo anche in versione cartacea.

Dì la tua

27/06/01 ore 11.00: Io e un mioamico un giorno siamo andatial parco e non ci siamo diver-titi molto, perche’ ci sono sem-pre gli stessi giochi e io e luivorremmo togliere i giochirotti e metterne dei piu’ belli.Daniele.

27/06/01 ore 20.27: Io e un mio amico, domenica mattina, voleva-mo passeggiare in centro a Palagano, ma era così pericoloso cheabbiamo deciso di andare a casa mia a giocare con la play station,però ci siamo chiesti come mai non ci fosse il vigile a controllareun pò quelli che fanno i furbi e lasciano le macchine in tutti iposti, poi è anche passata una gara di biciclette che sembravanodegli sciatori dal gran che facevano lo slalom in mezzo alle perso-ne e alle macchine, peccato che ad un certo punto un paletto nonsi sia scansato e ci sia stato l’inevitabile scontro. Caro sindaco,mettici per piacere qualcuno a controllare altrimenti una qual-che volta ci toccherà di riderci meno sopra. M.T.

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Dossier

Cara Luna ,mi ha spinto a scriverti l’importanza del tema da teproposto per il prossimo numero: l’uomo può disporredella propria vita?E’ un tema di quelli che fanno tremare “le vene e i polsi! eche vanno a toccare le corde più profonde dell’animoumano.Non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno: ci man-cherebbe altro! ma è un tema di una vastità tale, perdiscutere del quale non basta un piccolo spazio come que-sto. E’ un problema che va dall’aborto alla eutanasia;dalla pena di morte, giù, giù fino alle manipolazioni gene-tiche. Mi pare però di capire che la tua domanda riguardi,soprattutto, questo ultimo aspetto: perchè è proprio lì chesi sviluppa il germe della confusione. Per i primi punti, iocredente, mi richiamo alle “dieci parole” di Dio dove stascritto ”non uccidere”! E qui mettiamo un punto fermo ecioè che l’uomo non può disporre assolutamente della vita.Non può nemmeno toglierla a se stesso, perchè “ la suavita non gli appartiene”.La vita è il più grande dono che il Creatore ha fatto allasua creatura e l’uomo ha il dovere primordiale di viverla,fino in fondo anche se a volte ciò comporta qualche disa-gio.Non sono un medico, ma tutti sappiamo che la medicinaoggi può fare molto contro il dolore fisico fino ad abbatter-lo completamente, quindi chi soffre va aiutato a vivere e,là dove c’è un medico e un prete, ciò può e deve esserefatto. Guai a quel medico che per un malinteso senso di“carità cristiana” decide lui se una vita è degna o meno diessere vissuta. Non mi addentro nel campo delle manipo-lazioni, perchè, per la mia immensa ignoranza, è un cam-po minato. Per concludere posso, però, dire come la pen-so: sono per la vita dal suo concepimento sino alla suafine naturale. Infatti se nulla e nessuno interviene sul con-cepimento, da quell’evento meraviglioso, miracoloso esanto nasce un uomo. Questo dovrebbe farci riflettere.Buon lavoro!

Ugo Beneventi Costrignano

L'uomo puo' disporre de

Nell'ultimo numero de la Luna rispondendo ad un nostro lettore chedissentiva con noi sulla pena di morte, abbiamo aperto unariflessione sul tema: "L'uomo può disporre della vita propria oaltrui?", argomento strettamente correlato con la pena di morte.Ma non solo: eutanasia, accanimento terapeutico, aborto,manipolazioni genetiche, e più in generale il rapportodell'uomo con la morte.Una delle maggiori ipocrisie della nostra era moderna ècostituita dalla proclamazione del diritto alla vita sancito nel1948 nella Dichiarazione Universaledei Diritti dell'Uomo dell' ONU eregolarmente e ripetutamentedisattesa da molte delle stessenazioni firmatarie.

Dietro la nostra ossessione per ilcorpo si nasconde, fortissima, lapaura della morte.Ogni epoca sceglie modi diversi per“mettere in scena” le stesse paure,e la paura della morte, che ènaturalmente una costante in tuttala storia dell’umanità, oggi sceglie ilmito dell’eterna giovinezza, delsalutismo esasperato, della bellezzaa tutti i costi.Tutti modi per dire “la fine èlontana”.Il problema è che la morte, che tuttirimuoviamo, ci appare tanto piùspaventosa quanto più abbiamoperduto i riti di accompagnamentoche tradizionalmente segnavano lafine di una vita. I funerali oggi sonosempre più frettolosi, non c’è piùtempo per le veglie funebri, i pianti, ipranzi per salutare il morto.Rituali che comportavanol’accettazione della compresenza divita e morte. Oggi è tutto rimosso e“tecnicizzato”, come se la medicinasi volesse sostituire all’istinto e allanaturalità per manipolare la vita esconfiggere la morte.

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Dossier

Eutanasia: dove è anmmessa

Ecco un quadro dei pochissimi Stati che permettono qualche forma di Eutanasia,tratto da “Il Giornale “ del 18 marzo 2001.

Australia: è il primo Stato dove l’eutanasia passiva è diventata legale: la legge,del 25/5/2000, permette ai malati terminali che ne facciano richiesta di metterfine alla loro vita con l’aiuto del medico.

Olanda: la dolce morte resta un reato, ma i medici non sono perseguibili se lapraticano dietro richiesta del paziente.

Oregon (USA): un referendum ha approvato un provvedimento simile a quelloolandese.

Danimarca: dal maggio del 1994, è consentito che l’interessato lasci disposizio-ni scritte per autorizzare i medici a non protrarre una sua eventuale agoniairreversibile.

Gran Bretagna: l’eutanasia passiva è permessa solo in due casi. Quando si giudi-ca che è “nel migliore interesse del paziente” non ostacolare il decorso di unamalattia mortale e se il paziente raggiunge uno stato vegetativo permanente.

Polonia: l’eutanasia attiva non è ammessa, mentre per quella passiva è lasciatospazio alla discrezionalità dei medici.

Svezia: il reato di eutanasia è stato depenalizzato.

Francia: un comitato nazionale consultivo di etica, nel 1991, ha detto no allalegalizzazione dell’eutanasia attiva e sì a quella passiva in alcune circostanze.

Svizzera: la dolce morte non è punibile, secondo il codice penale, purchè non siafatta per motivi “egoistici” o “a scopo di lucro”.

ella vita propria o altrui?

Parlando d’eutanasia mi viene inmente dal greco la parola “eu” (buo-na) e “thanatos” (morte) che signifi-ca “buona morte”. Ma che cos’è que-sta buona morte? Desiderio di mori-re o incapacità di vivere? O una par-tenza rapida di cui è meglio non ac-corgersi, un momento cui è meglionon pensare? La buona morte è for-se la morte veloce, quella che non sifa attendere, quella che non fa soffri-re, quella che non fa preoccupare?O semplicemente un’iniezione leta-le?

Si sono raccolte milioni di firme perla moratoria contro la pena di morte.Perché nessuno più sia ucciso. Sonobastati 104 voti contro 40 perché inOlanda sia consentito a chi non ce lafa più di chiedere: “Dottore mi facciamorire”. Unici requisiti: un dolore in-sopportabile e l’assenza di speranzadi guarire. Basta allora essere stan-chi di vivere e non occorre esseremalati terminali.

Una mentalità di morte che si va dif-fondendo fra molti medici con casiagghiaccianti di persone “terminate”(=ammazzate) per necessità di lettiliberi. Al di là della distinzione tra ivari tipi di eutanasia e della culturache ne è alla base essa resta in ognicaso il dramma di chi, di fronte alla

Eutanasia: la cultura che

c�è dietro...

sofferenza, non trova più un signifi-cato alla vita.

E se non ha una qualche fede le cosesi complicano. Non basta neanchel’universale diritto alla vita. Una richie-sta di eutanasia ha spesso più a chefare con il dolore che verrà e di cui siha paura, che con il dolore attuale.Nella nostra società, in cui è così fortela cultura del corpo sano, giovane e

bello, non c’è più posto per i proces-si naturali che fanno parte della vitacome la vecchiaia, la perdita di effi-cienza, la dipendenza dagli altri.

E’ un fallimento della società che nonè più in grado di dare spazio ad unarealtà così normale come quella del-la morte.

Soluzioni alternative all’eutanasia ci

di p. DarioGanarin

14 la LUNA nuova - Luglio 2001

sono: spostare gli investimenti nelcampo della sanità con un aumentodi finanziamenti in favore dell’assi-stenza a domicilio; migliorare le con-dizioni di lavoro per il personale diquesto settore aumentando il nume-ro di coloro che vi si dedicano; co-struire più case di cura per i malatiterminali dando più spazio alle curepalliative, alla terapia del dolore e al-l’accompagnamento alla morte concorsi di addestramento professiona-le per personale sanitario; migliorarela collaborazione tra malato, famiglia

e personale sanitario. Ton Jongstrateologo: “Nel momento in cui ci si tro-va di fronte alla morte, viene forte ilpensiero che dopo questa vita ce n’èun’altra. E proprio gli ultimi momentisono un’intensa preparazione a quel-la vita. Nella nostra esperienza ve-diamo come molte persone, postedavanti alla morte, fanno un cammi-no spirituale profondo e veloce, an-che per la grazia speciale che è pre-sente in quel momento.E questo nonlo possiamo negare ad alcuno. Ciòche conta in questi momenti è la pre-

senza piena d’amore di persone checonoscano l’immenso valore del do-lore e che queste possano essere diaiuto per far vivere la morte come unanuova vita".

Nella mia personale esperienza pos-so testimoniare che accompagnarequesti fratelli nell’ultimo tratto dellaloro vita, a volte, è stato davveroduro, ma quanto bello e gratificantevedere sui loro volti quelle lacrime digioia e negli occhi la gratitudine peraverli assistiti sino alla fine!

Morte secondo natura

Eutanasia, etimologicamente, significa “buona morte”: una mortesenza sofferenze, l’interrompere una vita “non più degna

di essere vissuta”.

Esiste il diritto alla “buonamorte” o esiste il diritto alla

“morte naturale” cheesclude tanto l’euta-

nasia che l’acca-n i m e n t oterapeutico?

E’ fuori discussione che in uno Stato laico la vita sia considerata unbene del singolo e che quindi ne possa disporre (tant’è vero chementre in passato si puniva il tentato suicidio e anche il suicida,oggi queste fattispecie di reato non esistono più).

Il problema nasce però per i malati senza speranza, i "malati termi-nali”, i quali non sono in grado di togliersi la vita da soli o di esprime-

re un consenso perché la vita gli venga tolta e quindi hanno bisogno diun terzo che agisca per conto loro o dia attuazione a un consenso che si

dà per presupposto o che è stato espresso anticipatamente.

Questo è il punto.Ora, nel diritto italiano vigente mentre non è punito il suicidio o il tentato suicidio non è ammesso invece l’”omicidiodel consenziente” che è considerato reato. Introdurre l’eutanasia significa appunto ammettere l’”omicidio delconsenziente”.

All’opposto c'è l’accanimento terapeutico che si ha quando il malato è tenuto in vita attraverso macchinari o tratta-menti medici senza i quali morirebbe ma che non portano alla guarigione. Fermare l’accanimento terapeutico signi-fica semplicemente restituire la persona alla sua vita o alla sua morte naturali.

Che è l’unico, vero, diritto che abbiamo.

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COMUNICATO STAMPA DI AMNESTY INTERNATIONAL DEL 13 LUGLIO 2001

Cina: diritti umani e spirito olimpicoNella sua qualita’ di paese ospitante i Giochi Olimpici del 2008, la Cina deve migliorare la situazione deidiritti umani ed applicare i principi contenuti nella Carta Olimpica, compreso quello di favorire “l’instaurazionedi una societa’ pacifica tesa al rispetto della dignita’ umana”, ha dichiarato oggi Amnesty International. Adaprile il Vice-Presidente del Comitato preparatorio di “Pechino 2008”, Liu Jingmin, aveva affermato: “Seconcederete a Pechino di ospitare i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani”. “Considerato l’aumentodelle gravi e diffuse violazioni dei diritti umani negli ultimi tre anni, le autorita’ cinesi hanno ancora moltastrada da fare per dimostrare un forte e concreto rispetto per i diritti umani” - sostiene Amnesty International.Nel corso dell’ultima campagna “Colpire duro”, le autorita’ cinesi sono riuscite nell’intento di eseguire piu’condanne a morte in tre mesi di quante ne abbia eseguite il resto del mondo negli ultimi tre anni. Da aprile,sono stati “giustiziati” oltre 1.700 presunti criminali, molti dei quali con ogni probabilita’ torturati perche’confessassero crimini mai commessi e sottoposti a processo irregolare. “Ironicamente, gli stadi sportivisono stati l’ultimo posto dove sono stati portati i condannati a morte, per essere sottoposti al rito dell’umilia-zione pubblica di fronte a folle oceaniche, appena prima di essere giustiziati”. Le minoranze etniche ereligiose - come i Tibetani, gli Uiguri, gli appartenenti alla setta Falun Gong e i Cristiani - continuano asubire atti di repressione quali arresti arbitrari, torture e lunghe condanne detentive. Oltre 200 membri dellaFalun Gong sono morti in detenzione dal luglio 1999. Quando questo movimento spirituale e’ stato banditoper la prima volta, la polizia ha effettuato una retata di migliaia di suoi aderenti, trasferendoli in uno stadiodi Pechino. I dissidenti politici, gli attivisti sindacali e i contadini che protestano contro la corruzione e leingiustizie vanno a loro volta incontro alla repressione. Centinaia di persone languono ancora in prigioneper la loro partecipazione alle proteste del movimento per la democrazia del 1989. Le manifestazioni deglioperai e dei contadini contro i bassi livelli salariali e le tasse elevate, vengono frequentemente soppresse.Molti attivisti sindacali si trovano in prigione per aver protestato contro le ingiustizie o chiesto la nascita disindacati liberi. Dei dissidenti sono stati arrestati o sottoposti a provvedimenti vessatori anche per essersiopposti alla candidatura di Pechino alle Olimpiadi ed aver chiesto la liberazione di altri dissidenti politici.Quando Pechino aveva presentato la propria candidatura ai Giochi Olimpici del 2000, numerosi noti oppo-sitori politici erano stati rilasciati, per essere poi nuovamente arrestati dopo la decisione sfavorevole delComitato olimpico. “Il Comitato Olimpico Internazionale dovra’ chiedere garanzie rigorosissime che le autorita’non opereranno arresti di massa ad ogni visita a Pechino dei suoi rappresentanti” - sostiene AmnestyInternational. “Dovra’ anche verificare se e in che modo, in tutte le fasi della preparazione dei Giochi, laCina rispettera’ i principi etici contenuti nella Carta Olimpica”. “Il governo cinese dovra’ dimostrare che valela pena svolgere i Giochi in Cina, condividendo lo spirito olimpico del fair play ed estendendo ‘il rispetto peri principi etici fondamentali universali all’intera popolazione della Cina”.

Tempi moderni

2008: olimpiadi

a Pechino

La recente decisione del ComitatoOlimpico Internazione di affidare l'or-ganizzazione dei giochi olimpici del2008 alla Cina ha portato prepoten-temente alla ribalta la questione deidiritti umani.Non intendiamo entrare in merito aquestioni così complesse però voglia-

mo portare all'attenzione dei nostrilettori un argomento che riteniamo difondamentale importanza.Siamo convinti che esistano valori ediritti dell'uomo che devono essererispettati universalmente e la cui va-lidità va oltre le ideologie dei di-versi sistemi politici così come san-

cito nella Dichiarazione Universaledei Diritti dell'Uomo dell'ONU.

In riferimento all'argomento di cuistiamo trattando riportiamo integral-mente il Comunicato Stampa diAmnesty International del 13 luglio2001 (www.amnesty.it).

E' incredibile come il mondo, sempre pronto a scandalizzarsi per le esecuzioni negli USA, sia venuto aconoscenza che in Cina in tre mesi sono state eseguite un numero di condanne a morte superiore a quelledi tutto il resto del pianeta in tre anni solo in seguito al conferimento dell'organizzazione di giochi olimpici.Ma allora: un giustiziato cinese vale meno di un americano? Ci auguriamo che le olimpiadi del 2012 sitengano in Afghanistan...

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di Gabriele Monti, Davide Bettuzzi

Comuni di Palagano

e Montefiorino

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Nella primavera del 1796, ifrancesi entrarono vittoriosi inItalia; il ducato di Modena fumomentaneamente salvo gra-zie ad un armistizio in cui ilDuca Ercole III si impegnavaa permettere il passaggio del-le truppe francesi sul proprioterritorio negli spostamentiverso la Toscana, nonché afornire cospicue somme di de-naro e merci. L’armistizio duròpoco e nell’ottobre dello stes-so anno l’Emilia si costituì inrepubblica: la RepubblicaCispadana sotto la protezione dellaFrancia; il Duca Ercole III si rifugiò aVenezia.Nel 1797 la Repubblica Cispadana sifuse con la Repubblica Transpadanaformando la Repubblica Cisalpina.Nel periodo napoleonico la provinciadel Frignano, di cui faceva partePalagano fu abolita e incorporata neldipartimento del Panaro.Nel 1800, in seguito allaristrutturazione dei Comuni delFrignano, Palagano venne costituitoComune con le frazioni diBoccassuolo, Costrignano e Susano;dal 1810 risulta anche il Comune diMonchio che comprendeva le frazio-ni di Gombola, S.Martino,Costrignano, Cassano, Morano eSaltino; comune che, peraltro, ebbebreve vita: durò infatti solamente dueanni. Nel 1815, Francesco IV aggre-gò l’intero territorio del comune diPalagano a Polinago.Più tardi si ha notizia di un nuovo co-mune di Palagano autonomo fino al1831, quando fu di nuovo soppressoed aggregato, con tutte le frazioni, al

Comune di Montefiorino.Il 4 dicembre 1859 Palagano (1394abitanti) venne nuovamente costitu-ito Comune con le frazioni di:Boccassuolo (676 abitanti),Savoniero (211), Susano (209),Costrignano (418).Nel 1869 le popolazioni di Savoniero,Susano e Costrignano chiesero edottennero di ritornare a far parte delComune di Montefiorino, spinte dal-le pressioni e promesse dello stessoComune di Montefiorino, che, con lacostituzione del Comune di Palaganoera stato privato di una buona fettadel proprio territorio.Il Comune di Palagano rimase, così,costituito solo da Boccassuolo ePalagano e, per l’esiguità del territo-rio e le difficoltà economiche, fu co-stretto a chiedere di unirsi nuova-mente a Montefiorino.Furono però poste condizioni, in par-ticolare la presenza di un delegatodel Sindaco per lo Stato Civile consede a Palagano, di un medico con-dotto proprio, l’impiego del segreta-rio comunale e del collettore impo-

ste, l’esclusivo diritto della frazionePalagano sul bosco del Cantiere, lacostruzione di una comoda stradache mettesse in comunicazionePalagano col capoluogo, la costruzio-ne di una strada con ponte sul fiumeDragone che permettesse aBoccassuolo di mettersi in comuni-cazione con Montefiorino ed infine direstare estraneo ai debiti contratti inprecedenza dal Comune diMontefiorino.Queste condizioni furono accettate econ regio Decreto dell’11 aprile 1869venne sancita la fusione in un unicoComune.Il 2 ottobre 1953 fu presentata al con-siglio comunale di Montefiorino unamozione in cui si chiedeva l’istituzio-ne di un Comune autonomo con lefrazioni di Boccassuolo, Palagano,Savoniero, Susano, Costrignano eMonchio.La mozione, presenti 23 consiglieri,ebbe 17 voti favorevoli, 4 contrari e2 astenuti.La nascita del nuovo Comune diPalagano avvenne il 23 dicembre del1957.

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Un po' di più su...

Case torri

In questo numero, esauriti gli argo-menti artistici di maggior rilevanza,parleremo delle realtà presenti sulterritorio che presentano particolari-tà di tipo architettonico e, allo stessotempo ci spiegano come vivevano inostri antenati.Bisogna dire innanzitutto che non esi-stono praticamente più nel nostroterritorio reperti anteriori all'anno mil-le; quelli che sono giunti fino a noi,ad eccezione di pochi, sono in unostato di conservazione abbastanzaprecario (vedi la Tordagna o la torredi Ca' dei Baroni).Una prima classificazione si può faredal punto di vista cronologico.Possiamo cominciare a parlare dellatorre difensiva (XII sec.) che era se-parata dal castello (centro di potere)in quanto la sua funzione era soprat-tutto difensiva e di avvistamento,aveva in genere minori dimensionidella casa-forte ma maggiore altez-za.Nel tempo la forma e i sistemi difen-sivi cambiano, ma la funzione rima-ne sempre quella di sorveglianza.Sono pochissime le strutture chesono conservate: le Are a Prignano,la Torre del Mercato a Montefiorino eil Castellaccio a Costrignano di

Palagano.Casa forte (XIII sec.): era contem-poraneamente abitazione e torre didifesa, probabilmente erano abitateda vassalli alle dipendenze di unfeudo più importante.Esempi di Caseforti si trovano so-prattutto a Vitriola (torre del Pignone).Casa torre (XIV e XV sec.): eranostrutture legate alla proprietà terriera.Derivano generalmente dalle case-forti, ma vi prevale la funzioneabitativa e di deposito agricolo.Erano costruite da personale specia-lizzato che spesso apportava inno-vazioni stilistiche e decorative, poi-ché erano segno di ricchezza; ave-vano spesso portali decorati.Esempi sono Casa Gigli a Monchio,Ca' dei Baroni a Vitriola e in localitàla Rovina a Frassinoro.Casa con torre (XVI- XVIII sec.): sidistingue dalla Casa-Torre per le piùridotte dimensioni; inizialmente ave-va una funzione abitativa, in seguitoassume la funzione di magazzino, de-posito, raramente aveva funzione didifesa.I piani in genere erano tre con solaiin legno collegati da una ripida sca-la. L'ultimo piano era adibito acolombaia.

Di particolare interesseera Casa Costri aPalagano purtroppo or-mai crollata.Torretta (XVI- XVII sec.):contemporanea alla Casacon Torre, sorgeva di so-lito isolata e aveva funzio-ni di ricovero occasiona-le o stagionale in rappor-to alle attività agricole. Unesempio è costituito dallatorre dei Mucci a Vitriola(XVII).Casa con balco (XVI-XVII sec.): l'elemento ca-ratterizzante è la scala inpietra esterna copertache porta al primo pianoadibito ad abitazione, avolte il balco si prolunga

in una loggia, che corre lungo tutta lafacciata, retta da pilastri in legno oda colonne in arenaria con raffinaticapitelli. Esempi si trovano in tutta lamontagna: Casa Righi a Casola,Buffignano e Pugnago.Casa a schiera (XV sec.): strutturalegata ad attività artigianali e com-merciali che si sviluppa linearmente.Al piano terreno un'unica grossastanza era adibita a vendita o a pro-duzioni artigianali, il primo piano eraadibito ad abitazione. Un esempio èa Lama di Rubbiano.Casa a corte (XVII-XVIII sec.): pic-colo agglomerato edilizio compren-dente edifici padronali e colonici, ta-lora un oratorio, disposti a corte espesso chiusi da una cinta muraria.Esempi sono a Saltino e Prignano.Casa padronale : compare nel '700 -'800, in genere in montagna derivadalla "villa" di pianura, detta a "log-gia passante" per la presenza delcorridoio centrale con portali sui latiopposti dell'edificio, un esempio è lavilla Tonelli a Vitriola.Metato (XVI-XVII sec.): costruzionetipica della zona di crescita del ca-stagno (600-1000 metri), realizzatacompletamente in pietra e con sola-io in legno e tetto a due falde coper-to con lastre in arenaria (piagne).Al piano terra era situato il focolaiosopra cui veniva posto un graticciodove venivano poste le castagne aseccare.

Palagano Casa Costri

Vitriola: Casa torre del Pignone

di Gabriele Monti

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di Marco Piacentini

Tradizioni

Il Maggio drammatico è un’antica for-ma di teatro popolare che, natosull’Appennino toscano, si è diffusoanche nei paesi confinantidell’Appennino modenese ereggiano, come Frassinoro,Romanoro, Morsiano, Asta,Costabona.E’ documentata la sua presenzanell’800 sull’Appennino parmense ebolognese. La sua origine risale alleantiche feste pagane della primave-ra (da cui il nome “Maggio”) che sisono trasformate nel corso dei seco-li raccogliendo impulsi e suggestionidi varia provenienza; da esse sonocosì nate diverse forme espressive,una delle quali è il Maggio drammati-co. Da un documento del 1792 chedescrive le caratteristiche del Mag-gio “cantato per antica(!) consuetu-dine” si desume che già allora la suastruttura fondamentale era quella chesi usa ancor oggi.Il Maggio drammatico è la rappresen-tazione scenica, recitata e cantata,di un testo poetico in quartine e otta-ve, opera di poeti popolari. Gli argo-menti dei Maggi classici si rifanno aipoemi epici cavallereschi del Tassoe dell’Ariosto, a leggende medioeva-li, oppure a favole e racconti di in-venzione originale. Più raramente ilMaggio si ispira a fatti storici realmen-te accaduti. Ogni vicenda è comun-que sempre rivissuta ed arricchitadalla fantasia e dalla creatività del-l’autore. Nei Maggi cantati attualmen-te le vicende si possono collocaretanto nell’antico Egitto come nelMedioevo, nell’antica Roma come inperiodi vicini a noi. Le strofe posso-no andare dalle 200 alle 500, e ladurata di un Maggio può variare dal-le 2 alle 4 ore, ed anche più.Il Maggio si rappresenta all’aperto:un’aia, un prato, una piazza sono i

suoi teatri naturali. Le scene si svol-gono all’interno di un circolo dovesono simbolicamente posti i vari luo-ghi-cardine del racconto (castelli, pri-gioni, selve, fiumi ecc.), indicati dacartelli posti sui “padiglioni”, piccolicapanni all’interno dei quali siedonogli attori nei momenti in cui non sonoin scena. Attorno al circolo si dispon-gono gli spettatori. La simbologiausata nella rappresentazione di luo-ghi è molto semplice: un ramo con-ficcato nel terreno per il bosco, unnastro azzurro per un fiume o il mare,un cancelletto per la prigione, unatreccia che pende dall’elmo per l’at-tore che interpreta una parte femmi-nile.Il “maggiarino” (così si chiama l’atto-re del Maggio) indossa generalmen-te costumi di fantasia; più raramentecostumi storicizzati in base all’argo-mento della vicenda rappresentata.Il maggiarino classico porta un elmocon cimiero, spada con fodero, ed haun costume completo di velluto ge-neralmente nero, riccamente ornatocon preziosi ricami, con una piccolamantellina quadrangolare che scen-de dalle spalle sulla schiena. Vesto-no in modo diverso le donne e i per-sonaggi che si distinguono da guer-rieri e cavalieri (il mendicante, il buf-fone, il frate, l’oste, l’eremita ecc.), ei personaggi di fantasia: es. l’Italia, il

Diavolo ecc.La parte musicale fondamentale delMaggio è il canto della quartina diottonari, che è costituita da una me-lodia fissa sulla quale il maggiarinoha la possibilità di fare variazioni oimprovvisazioni, rispettandone peròrigorosamente la struttura melodica.I momenti più importanti e significa-tivi della vicenda vengono sottoline-ati con l’uso di metri poetici e melo-die diverse (quartina di settenari, ot-tava e sestina di endecasillabi). Lemelodie del canto sono tutte traman-date oralmente.Il maggiarino dà vita al suo perso-naggio servendosi oltre che del can-to e dell’abbigliamento anche del ge-sto e del portamento, che, per parti-colari situazioni del Maggio tradizio-nale, sono in parte standardizzati.Molto caratteristica è la rappresen-tazione dei combattimenti dei Maggiepici: i maggiarini incrociandosi dicorsa si percuotono con gli scudi eroteano le spade sguainate, con ef-fetto molto spettacolare.Il canto è intervallato da intermezzistrumentali la cui funzione è quelladi mantenere la corretta intonazionedel canto, di separare le varie scenee di dar respiro ai maggiarini.Gli strumenti musicali usati oggi sonogeneralmente violino, fisarmonica echitarra.

Antica forma diteatro popolare chesi rifà a poemi epicicavallereschi, aleggende medioevalio, più raramente, afatti realmenteaccaduti.

Il Maggio

drammatico

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Le mungitrici di una volta si chiamavano mani.Si mungeva al mattino prima del pascolo e la sera al ritorno. Il latte venivaraccolto in un secchio tenuto tra le gambe dal mungitore che sedeva so-pra al "bancioel"(seggiolino).

Questi era in lotta perenne con la "cua" (coda) della muc-ca che cercava di tener lontane le mosche. Il latte, pulitoda eventuali impurità, veniva lasciato sedimentare nei"baschlott". Dopo diverse ore si procedeva a "spegghiar"(spannatura). La panna ottenuta era introdotta nella"zangula" (zangola) dove, ritmicamente battuta, si trasfor-mava in "buter" (burro) e siero. Il siero non era un prodottodi scarto, bensì veniva utilizzato per la preparazione "duremll" (crusca) per le galline o come purgante.Il latte scremato era posto nella "caldaiia" (caldaia). Si ag-giungeva "e persamm" (caglio ottenuto dallo stomaco diagnello lattante) e lo si scaldava fino a farlo rapprendere.A questo punto si toglieva il tutto dal fuoco e si sminuzza-va finemente la cagliata con "la shchiuna".In poco tempo il formaggio era pronto da riporre nella"fatturina" (forma per formaggio) nella quale era accurata-mente pressato, quindi salato e posto "in de tùvadell" (cantina) per la stagionatura."La shcotta" (siero) era riscaldata nuovamente per ottenere la "puvina" (ricotta).La shcotta serviva poi per preparare "la broeda a e purcell" (brodaglia per il maiale).

Mestieri di una volta

Lalavorazionedel latte

a cura di Davide Bettuzzi

Molti mestieri praticati dai nostri nonninon esistono più o si sono trasformatiprofondamente. Le immagini di Fabio

Guigli e i testi di Luciano Casolari sonotratti dalla manifestazione "I mestieri in

t l'ara" organizzata a Boccassuoloalcuni anni fa. I termini dialettali

derivano dal dialetto di Boccassuolo.Una rassegna più completa è

pubblicata sul nostro sito internetwww.luna-nuova.it.

La lavorazione della "renaria" (arenaria) veni-va eseguita da abili artigiani che operavanosoprattutto nel campo edilizio per la fabbrica-zione delle "reggie" (contorno in pietra di por-te e finestre) oppure picchiavano il sasso perfare le pareti a vista delle case.

Gli strumenti utilizzati erano: "la punta","emazzoel" (mazzuolo), "u shcarpell" (scalpello),"la shcaiadura" (sorta di scalpello) e "al teshtù"(mazza).

Il battitore di sassi(u shcarplin)

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Il Ponte

Il Ponte è una associazione che promuove latutela e la valorizzazione, sia dell’ambienteche della cultura del nostro Appennino,tramite la didattica e il turismo ambientale.Camminare lentamente tra le montagne e iboschi, è la filosofia sulla quale si fondal’associazione; un escursionismo dove nonconta la meta, ma quello che si incontradurante il cammino.Il Ponte è una associazione senza scopo dilucro che si ispira al pensiero libertario epersegue l’uguaglianza tra i popoli; aderiscealle organizzazioni non violente ed al circuitoMAG (Mutua AutoGestione), che promuoveuna più equa distribuzione dellerisorse. Il calendario per il 2001 sisvolge da marzo fino a dicembre ecomprende: escursioni giornalierenel nostro Appennino e in altre partid’Italia; il Babyponte (escursioni perfamiglie), trekking di più giorni inItalia ed all’estero e da quest’annoanche gite in Canoa Canadese .In questa pagina pubblichiamo leiniziative che si svolgono nelle nostrevalli.

Camminare è

comunque rallentare

Il PonteAssociazione per l’ambiente e la cultura

Corso Roma, 96 Polinago (MO)

Per avere il calendario complessivo delle iniziativecontattare la segreteria organizzativa dell’associazione:

Massimo, tel.: 335/1215215Jada, e-mail: [email protected]

Per informazioni e prenotazioni sulle iniziativein val Dragone:

Fabriziotel: 339/2943736 - fax: 0536/966194e-mail: [email protected]

Escursioni in Val Dragone

Domenica 5 agostoRoncosigisfredo,

il castello dei misteriRiccovolto, Frassinoro

I mulini dell’alta val Dragone,Riccovolto Vecchio, il castello chevide alla luce la più grande dinastiadel medioevo, i Canossa; il santua-rio di Pietravolta e la sua festa.

ProgrammaRitrovo alla chiesa diRiccovolto ore 9.30; quotadi iscrizione lire 10.000;pranzo al sacco.

Info e prenotazioniFabrizio Carponi

339.2943736

Domenica 19 agos toI Borghi dei Liguri

Farneta, MontefiorinoLa bassa val Dolo, i fitti boschi della“selva del Mallo”, gli antichi abitatoridella valle, il borgo di Gusciola e lacripta della chiesa.

ProgrammaRitrovo alla chiesa di Farneta, ore9.30; quota di partecipazioneLire10.000; pranzo al sacco.

Info e prenotazioniFabrizio Carponi 339.2943736

Domenica 2 settembreIl Monte dei Briganti

Piandelagotti, FrassinoroL’alta valle del Dragone, nel cuore diquella che fu la Selva Romanesca dail ”Piano dei Lagotti” al plurisecolareolmo di Pian dei Remi fino a raggiun-gere la vetta del “Monte dei Briganti”il misterioso Sasso Tignoso, balco-ne ideale tra le valli del Dragone edel Pelago.

ProgrammaRitrovo alla chiesa di Piandelagotti,ore 9.30; quota di partecipazione Lire10.000; pranzo al sacco.

Info e prenotazioniFabrizio Carponi 339.2943736

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Trekking in ItaliaDa Sabato 15 a Domenica 23 Settembre

Trekking in Sicilia dalla costa trapanesealle Isole Egadi

Prima notte sul vulcano di Stromboli,poi due giorni lungo la costatrapanese, tra Scopello, la Riservadello Zingaro ed Erice.

Altri 4 giorni sulle Isole Egadi,con camminate e bagni aMarettimo, Levanzo e Favi-gnana e forse anche Mozia. Sulritorno soste a Segesta e Pa-

lermo.Escursioni senza bagaglio pesante eassaggi continui di cucina siciliana trabagni nel limpidissimo cuore del Me-

diterraneo.Pernottamenti in tenda e camere,viaggio in pullman e traghetti.Quota cassa comune attorno al1.100.000 a testa.

Prenotazioni e iscrizioni:Daniele Canossini 349.6743630 –

0522.431875 – 0522.281890

Due giornate dedicate alla scopertadella Val di Non, adatte anche alle fa-miglie. In canoa penetriamo nellebuie e strettissime ma facili, forre delRio Novella e del fiume Noce, in unaspettacolare esplorazione di canyonspagaieremo sulle acque smeraldinedel lago dove le pareti di roccia siavvicinano tra di loro a formare pro-fondi corridoi d’acqua poco più lar-ghi delle nostre canoe sino a spun-tare in baie dall’ambienteincontaminato alle radici del lago.Il secondo giorno è dedicato adun’escursione sulle cime del gruppodelle Maddalene che si specchianonel lago o lungo sentieri nei canyonsdella valle che videro gli antichi Ro-mani scontrarsi con i Reti.

ProgrammaSabato 1° settembreTrasferimento con mezzi propri a

I Trappers del Ponte

Cles (TN); imbarco presso lasponda di Banco; esplora-zioni in canoa; a sera cenafornita dall’organizzazione;pernottamento in campeg-gio.Domenica 2 settembreAl risveglio dopo abbondan-te colazione partiremo perl’escursione a piedi su sentieri pococonosciuti.Ritorno in serata a Reggio.

Note TecnicheRitrovo presso la diga del lago diS.Giustina, prima di Cles, alle ore10.00 di sabato 1° settembre

Materiali: cambio vestiario completo,sacca impermeabile, scarponcini,tenda (eventualmente fornita dall’or-ganizzazione), sacco a pelo, mate-riale da campeggio.

Iscrizioni: si chiudono tassativamen-te entro sabato 25 agosto presso ilnegozio Reggio-Gas.

Quota: adulti Lire 140.000; bambinifino a 6 anni Lire 20.000; da 7 a 12anni Lire 60.000 comprensiva di:cena e colazione, campeggio, noleg-gio canoe e materiali, assicurazioneinfortuni/RCT ed accompagnatori.

Info e prenotazioniNapoleone Villani 339.6840598

Sabato e Domenica 1-2 settembre La Valle deiCanyons, Lago di S. Giustina – Cles (TN)

Notti d'estateSabato e domenica 1-2

settembreLe Pale di S. Martino:

la traversata dell’altopiano(Trento-Belluno)

- RIPETIZIONE SABATO E DOMENICA 8 E 9SETTEMBRE -

Non hanno bisogno di presentazio-

ni, sono il gruppo dolomitico piùspettacolare, il primo ad essereesplorato per le sue caratteristichetorri disposte attorno ad un altopianocalcareo quasi lunare. Dal PassoValles attraverseremo tutto il gruppocentrale, su sentieri mai banali mafrequentatissimi anche dagli stranie-ri, toccando il rifugio del Mulaz, il sen-

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a cura di Davide BettuzziSalute

Attenzione alle

zeccheLa Regione Emilia-Romagnain collaborazione con il Centrodi Riferimento Regionale perlo Studio e la SorveglianzaEpidemiologica della Borelliosidi Lyme, l'ASL di Ravenna e ilGruppo Italiano Studio dellaMalattia di Lyme haorganizzato una campagnainformativa sulle punture dizecca che seppur raramentepossono avere conseguenzeimportanti.

Le zecche sono pericolose?Sì, possono esserlo.Quella più rischiosa per l'uomo è lazecca dei boschi (Ixodes ricinus).Con la sua puntura può trasmetteremalattie infettive alcune delle quali,come la malattia di Lyme, possonoavere serie conseguenze se non ven-gono curate tempestivamente.

Dove si trova la zecca dei boschi?Nell'erba e nei cespugli.Ama gli ambienti umidi ed ombreg-giati con vegetazione bassa ed unletto di foglie secche, meglio seboschivi e con erba incolta, comepure le zone di confine tra prato ebosco soprattutto se con presenzad'acqua.E' presente in molte aree del nostroterritorio, più in collina che in pianu-ra ed è resistente a condizioni am-bientali sfavorevoli.

Come si presenta.La zecca dei boschi è scura e moltopiccola, quindi difficile da vedere:negli stadi di larva e ninfa non è piùgrande di una testa di spillo e l'adul-to è poco più grande.

Come si può evitare di essere pun-ti.Indossare vestiti chiari per identifica-re più facilmente le zecche e rimuo-verle prima che si attacchino allacute. Usare maglie a maniche lun-

tiero delle Farangole, il rifugio Rosettadove pernotteremo, la spettacolarevalle Pradidali con l’omonimo rifugio,per terminare in Val Canali nelPrimiero.

Sabato e domenica 29-30settembre

Traversata delle PanieLuna piena sugli Uomini della Neve

(Lucca)

Non potevano mancare le AlpiApuane, il calcare più mediterraneoe vicino, con una traversata d’altritempi, di esplorazione di grotte ecave, vette e leggende, tramonti edalbe spettacolari a due passi dalmare. Dalla Versilia alla Garfagnana,un mondo di eterna lotta tra uomo emontagna, le recenti alluvioni hannoper ora sconfitto il primo.Attraverso i borghi e i rifugi ai piedidel Procinto saliremo all’arco natura-

le del M. Forato (due ferrate facili fa-coltative) e al Passo degli Uominidella Neve. Pernotteremo al rifugioRossi nel cuore delle Panie, e chivuole all’alba salirà alla Croce, il pa-norama più vasto delle Apuane. Ladiscesa per alpeggi e borghi medie-vali ci porta a CastelnuovoGarfagnana, dove la dominazionesecolare estense e i ricordidell’Ariosto ci fanno sentire a casa,quasi.

Questo trekking è un invito a cono-scere la natura e ad esplorarla: unitinerario alternativo per vivere un’av-ventura, una vacanza diversa che farivivere le gesta eroiche degli antichi

Trekking orecchielungheDall’Appennino al mare con le asinelle

viandanti.Il percorso escursionistico si svol-ge interamente su sentieri emulattiere che costituiscono la stu-penda strada Vandelli. Il trekkingpercorre le valli modenesi avanzan-do verso il crinale sulla larga stradache si snoda tra faggete e panora-

mi a volo di poiana, per raggiungerela Garfagnana, terra di misteri e sor-prese; continua sulle arcigne AlpiApuane per raggiungere infine il marTirreno tra i profumi della macchiamediterranea. Tutto questo in com-

pagnia degli asini, simpatici quadru-pedi dimenticati dal progresso, mache per secoli hanno accompagnatoi montanari e i contadini nelle traver-sate e nella vita quotidiana dei cam-pi.Primo turno per ragazzi (età consi-gliata 11-15 anni) 22-29 luglio; secon-do turno per adulti 1-9 settembre.

Info e prenotazioniMassimo 335.1215215 - Ezio335.1215216 - Podesteria diGombola 0536.49195

232323232323la LUNA nuova - Luglio 2001

ghe ed infilare i pantaloni dentro i cal-zettoni o, meglio, a stivali alti dotatidi stringhe. Camminare al centro deisentieri evitando di strisciare controla vegetazione ai lati e non sedersidirettamente sull'erba. Fare frequenticontrolli su se stessi e sugliaccompagnatori, osservando i trattidella pelle scoperta e gli abiti. Al ri-torno da gite in zone infestate dazecche, lavare i vestiti in lavatrice allatemperaturà più alta possibile e, pri-ma di fare il bagno, ispezionare tuttoil corpo con l'aiuto di un'altra perso-na per le zone difficilmente visibili.Soprattutto nei bambini fare attenzio-ne anche al cuoio capelluto.

Ci sono prodotti repellenti per te-nere lontane le zecche?Sono moderatamente efficaci i repel-lenti a base di DEET, reperibili an-che in farmacia, applicati sui vestitie sulla cute esposta, senza però ec-cedere nella quantità e frequenzad'uso, specialmente nei bambini pic-coli.

In quale stagione si può esserepunti.Le zecche possono pungere in qual-siasi periodo dell'anno ma sono mol-to più attive nel periodo compreso frala primavera ed il tardo autunno.

Che cosa si deve fare se si è pun-ti.Le probabilità di infezione sono bas-se se la zecca resta attaccata allacute per meno di 36-48 ore. La zec-ca va rimossa correttamente: affer-rata con una pinza il più vicino pos-

sibile alla cute e tolta tirando versol'alto senza schiacciarla. Se il rostro(l'organo che la zecca usa per attac-carsi) rimane nella pelle va estrattocon un ago da siringa sterile. Disin-fettare la zona e verificare di esserevaccinati contro il tetano. Non getta-re la zecca tolta, ma bruciarla.

Cosa non si deve fare.Non si devono usare mezzi impropridi estrazione quali il caldo (brace disigaretta, fiammiferi, aghi arroventati)o sostanze come petrolio, benzina,trielina, acetone... Questi metodi "ir-ritano" la zecca ed aumentano il ri-schio di infezione. Non va tolta conle mani o schiacciata con le dita: ci sipotrebbe contagiare attraverso pic-cole ferite della pelle o spruzzi di san-gue.

Cosa fare dopo aver tolto la zec-ca.Controllare giornalmente per 30-40giorni l'area cutanea colpita. Rivolger-si subito al medico di famiglia se com-pare una chiazza rossastratondeggiante che si allarga semprepiù spesso, schia-rendo al centro inmodo da formareun'immagine adanello. Rivolgersi almedico anche secompaiono febbre,mal di testa, males-sere, ingrossa-mento delle ghian-dole vicino allazona dove si è sta-ti punti, dolori alle

E' una malattia infettiva di recente indentificazione (primi anni '80) checolpisce vari organi e si sviluppa in più fasi.La fase iniziale colpisce la pelle e generalmente non è grave e a volteguarisce anche da sola. Se però non viene riconosciuta e curata con laterapia opportuna possono poi comparire le fasi tardive anche dopomesi. Le fasi tardive sono molto più gravi della fase precoce e provoca-no artriti, disturbi dei nervi, del cervello, del cuore e degli occhi.

La Malattia di Lyme è curabile?Sì, con una terapia antibiotica un po' più lunga del solito: fino a 3-4settimane nella fase iniziale. Questa terapia è praticamente sempre ingrado di stroncare l'infezione e di evitarne le complicanze. Le fasi tardi-ve richiedono invece terapie più impegnative e purtroppo non semprecompletamente efficaci. Quindi più precoce è la diagnosi più è facileprevenire le complicanze.

La Malattia di Lymearticolazioni. Nei 30-40 giorni di os-servazione non utilizzare antibioticidi propria iniziativa: ciò potrebbe im-pedire al medico di diagnosticare cor-rettamente un'eventuale infezione.Se per altri motivi si deve ricorreread antibiotici, avvisare il medico chesi è stati punti da una zecca, così dautilizzare farmaci efficaci anche con-tro la Malattia di Lyme.

Perchè è importante l'osservazio-ne?Per cogliere il più precocemente pos-sibile il segno della Malattia di Lymecostituito da una tipica chiazzarossastra che si allarga. Una diagnosiprecoce permetterà di iniziare subi-to la terapia opportuna e di evitare lecomplicanze. Inoltre è da tenere pre-sente che nel caso di questa malat-tia gli esami del sangue non sonomolto precisi: ciò aumenta l'importan-za dell'osservazione, per vedere uneventuale "cerchio" sulla pelle che siallarga.

La puntura di zecca è sempre con-tagiosa?No. In Emilia-Romagna la percentua-le di zecche infette è al momento re-lativamente bassa, perciò la maggiorparte delle punture di zecca non hanessuna conseguenza. Ciò non to-glie che sia meglio usare sempre pru-denza.

E' opportuno proteggere cani egatti dalle zecche?Sì. Esistono prodotti repellenti spe-cifici e il veterinario potrà consigliarequello più adatto.

La comune zecca del cane può tra-smettere la Malattia di Lyme?No.Può trasmettere, seppur raramente,altre malattie infettive.

Per ulteriori informazioniServizio Igiene Pubblica AUSL

Medici di famiglia

Servizio Veterinario AUSL

Centro di Riferimento Regionale per laBorelliosi di Lyme

AUSL di Ravenna (tel. 0546/602522)

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Riflessioni

Nato a Prades, nei Pirenei francesi, da padreneozelandese e madre americana - entrambi pittori -

Thomas Merton (1915-1968) trascorse partedell’infanzia negli Stati Uniti, studiò in Inghilterra e

viaggiò in Europa. Di ritorno negli USA, dopo varieesperienze culturali e politiche, e la conversione alcattolicesimo, diede inizio a una vigorosa attività di

scrittore. ”Nessun uomo è un’isola”, vuole significareche ogni uomo non è solo, ma

parte di tutta l’umanità.

Tratto da “Nessun uomo è un’isola” di Thomas Merton

Il valore della nostra attività dipende quasi esclusivamente

dall'umiltà con la quale ci accettiamo così come siamo.

La ragione per la quale facciamo le cose così male sta nel fatto

che non ci contentiamo di fare quello che possiamo.

Ci intestiamo nel voler fare quanto non ci è richiesto, perchè

desideriamo gustare il successo che appartiene a qualche

altro.

Non scopriremo mai che cosa voglia dire riuscire in un

lavoro perchè non sentiamo il bisogno di farne uno che

sia proporzionale alle nostre possibilità.

Chi vuole accontentarsi di un lavoro che mette a nudo

tutte le sue limitatezze?

Lo si accetterà solo come "un mezzo di sussistenza",

mentre si cerca di scoprire la "vera vocazione". Il

mondo è pieno di uomini di affari mancati che

credono ancora segretamente di essere nati artisti,

o scrittori, o attori del cinema.