la luna nuova - numero 14 - luglio 2002

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Periodico indipendente di Palagano e dintorni Attualità - Cultura - Solidarietà Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 - Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA Luglio 2002 - Numero 14 - Anno V ...mente estiva; infatti molti di voi in questo momento si staranno godendo le ferie, spaparazzati in spiaggia all'ombra di un ombrellone, oppure staranno godendo della vista dei magnifici panorami delle nostre "Alpi", mentre noi siamo costretti a rimanere ancora, e chissà per quanto ancora!, a casa a lavorare. Naturalmente stiamo scherzando, un po' d'invidia c'è, a pensarci bene, però è giusto che ognuno si goda le meritate ferie; lo sfogo - concedetecelo - era solo un pretesto per introdurre il discorso su questo numero. (Continua a pagina 2) Edizione straordinaria... Dedicato a... Fatti e misfatti Volontariato Associazionismo La buca delle lettere L'angolo della poesia Manifestazioni estate-autunno 2002 Un itinerario per l'estate Val Dragone Proposta La luna del pazzo Riflessioni 3 4 6 7 8 9 10 12 16 22 23 24 Sommario Felice estate a tutti dalla Valle del Dragone

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la Luna nuova. Notizie da Palagano e dintorni.

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Page 1: la Luna nuova - Numero 14 - Luglio 2002

Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Attuali tà - Cultura - Solidarietà

Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 -Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Luglio 2002 - Numero 14 - Anno V

...mente estiva; infatti molti divoi in questo momento si starannogodendo le ferie, spaparazzati inspiaggia all'ombra di unombrellone, oppure starannogodendo della vista dei magnificipanorami delle nostre "Alpi",mentre noi siamo costretti arimanere ancora, e chissà perquanto ancora!, a casa a lavorare.Naturalmente stiamo scherzando,un po' d'invidia c'è, a pensarcibene, però è giusto che ognuno sigoda le meritate ferie; lo sfogo -concedetecelo - era solo unpretesto per introdurre il discorsosu questo numero.

(Continua a pagina 2)

Edizione straordinaria...

Dedicato a...Fatti e misfatti

VolontariatoAssociazionismo

La buca delle lettereL'angolo della poesia

Manifestazioni estate-autunno 2002Un itinerario per l'estate

Val DragoneProposta

La luna del pazzoRiflessioni

346789101216222324

So

mm

ario

Felice estate atutti dalla Valledel Dragone

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2 la LUNA nuova - Luglio 2002

www.luna-nuova.itE-mail: [email protected]

Per ricevere il periodico, cancellare o modificareindirizzi: [email protected]

Direttore responsabile GIUSEPPE CERVETTO

Associazione La LUNAVia Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 PALAGANO (MO)

Tel.: 0536/961621 - 966194 - Fax: 0536/966194

la LUNA nuova

Stampato con procedura ecologica - Chiuso in redazione il 31/07/2002 - Consegnato alle poste il 08/08/2002

Attualità, cultura, solidarietà.Periodico indipendente di Palaganoe dintorni

TrimestraleTiratura: 1300 copie

Distribuzione gratuitaLuglio 2002 - Num. 14 - Anno VAut. Tribunale di Modenanum. 1414 del 13/11/1997

Redazione:Davide Bettuzzi Gabriele Monti

Hanno collaborato: Fabio Braglia, p. Dario Ganarin,

Roberto Gianicoli,Luciano Casolari, Nadia Marasti,

Bruno Ricchi,Daniele Serradimigni.

Ricordiamo ai nostri affezionati lettori che l'associazione "la Luna" vive principalmente con contri-buti liberamente versati; il periodico viene distribuito gratuitamente e non in regime di abbona-mento. Invitiamo quindi tutti coloro che intendono sostenerci a versare il proprio contributo sul c.c.bancario num. 100016 presso il Banco San Geminiano Banca Popolare di Verona agenzia di Palaga-no.

Dalla prima...

Noterete, sfogliando il giornale, che questonumero manca di alcune rubriche inportanti come

il dossier, perché, essendo un momento diapprofondimento, valorizzano il giornale e lo

distinguono dai notiziaricomunali e parrocchiali.

Tutto questo perchè?Certamente non si tratta di disinteresse da partenostra verso il giornale; per comprendere bene i

motivi di questa edizione "leggera" bisognaconoscere la realtà del nostro paese (Palagano)

che è poi quella di tanti paesi di montagna.A Palagano, in estate, fioriscono le iniziative permovimentare un po' il soggiorno dei villeggianti

che vengono a passare le vacanze da noi e perattirare gente da fuori e far conoscere il nostro

paese. Dalla metà di giugno, fino alla fine diagosto, è un susseguirsi, quasi continuo, di

iniziative: si parte con la fiera dell'Artigianatoverso la metà di giugno, per passare alla sfilata diModa alla fine del mese; in luglio si comincia con

la Corrida, poi si prosegue con la sagra dellaBeata Vergine del Carmine, che dura quasi unasettimana; il tutto intervallato da iniziative

delle varie associazioni presenti nellefrazioni: da Monchio a Boccassuolo ogni

paese organizza le proprie feste, ognigruppo insomma fa qualcosa.

La Contrada Aravecchia, per Ferragostopropone la Festa dei Matti che si puòdefinire "la festa d'estate": nei quattro

giorni della sua durata si alternanomomenti culturali e gastronomici stranieri

con serate Rock e serate danzantiall'insegna della miglior tradizione

emiliano-romagnola.

Senza dimenticare i vari stands gastronomici conprodotti tradizionali e giochi per bambini.Per finire bisogna ricordare quello che ormai èdiventato l'appuntamento settimanale: il mercatinoserale del mercoledì: una sorta di "vasca" montanarache richiama gente da tutti i paesi vicini.Tutta questa lunga digressione sulle iniziative estiveper dare l'idea di quanto possano essere impegnatele persone (quelle persone che vogliono impegnarsi)che danno la propria disponibilità; e non dobbiamodimenticare che la popolazione presente è in numeroabbastanza esiguo, per cui ci si ritrova ad esserecoinvolti in parecchie iniziative, senza contare chemagari c'è il lavoro, una famiglia...Ecco la spiegazione del fatto che questo numero de"La Luna" non è carico di contenuti come gli altri.Però abbiamo ugualmente voluto pubblicarlo perrispetto verso i nostri lettori e perché sappiamo chel'aspettano e lo leggono con piacere e nostalgia.

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333333la LUNA nuova - Luglio 2002

Lo scorso 22 giugno, sabato, aRimini si è tenuto un convegnodal tema: "Per l'unità dei popoli,pace, solidarietà, fraternità: unadiversa cooperazione."Incontro molto importante dalpunto di vista sociale, dato ilmomento storico, poiché con l'11settembre molti degli equilibriiche avevano retto le politichemondiali negli ultimi decennisono saltati. Il convegno, orga-nizzato dal Movimento deiFocolari di Chiara Lubich, incollaborazione col Sindaco diRimini Alberto Ravaioli, con laProvincia di Rimini e patrocinatodalla Regione Emilia Romagna,ha visto la partecipazione dicirca 6000 persone, nonostantela giornata che definirla torridanon rende esattamente l'idea;una partecipazione così ampiaperò indica che se si vuole, siaffronta e si supera tutto, anchele condizioni più difficili.Si diceva del momento storico:l'11 settembre rappresenta unasvolta nei rapporti fra gli statiricchi del pianeta (20%) e quellipoveri che rappresentano lastragrande maggioranza dellapopolazione mondiale.A dir la verità segnali che l'insof-ferenza di questi popoli verso lepolitiche capitalistiche andavacrescendo da diversi anni c'era-no stati, e parecchi; e un qual-che tentativo di risolvere ilproblema, da parte dei gover-nanti dei paesi ricchi, pure - vediglobalizzazione -comunque sempre soluzionidettate da un punto di vistacapitalistico; inoltre c'è la presadi coscienza di una vasta partedell'opinione pubblica del pro-blema, come dimostrano le tantemanifestazioni di protesta deiNO-GLOBAL. A Genova, loscorso luglio, un ragazzo èmorto durante una di questemanifestazioni di protesta;

...tutti quelli che "chi se ne

frega se ci sono 800milioni

di persone che muoiono di

fame, basta che io abbia la

"pancia piena";

...tutti quelli che hanno

sempre qualcosa di più

importante da fare;

...tutti i giovani del

comune di Palagano;

...tutti coloro che si

sentono cristiani solo

perchè vanno in chiesa la

domenica.ebbene tutte queste considera-zioni dimostrano che il problemaè drammaticamente attuale enon si può più far finta di niente.Ma torniamo a noi: nelle settima-ne precedenti il convegno diver-se persone si erano date da fareper far conoscere la cosa, inparticolare sono stati contattatiparecchi giovani e meno giovanidi Palagano... il risultato è statodemoralizzante: del capoluogoc'era un giovane, capite? unasola persona che ha sentito ilbisogno di saperne di più su unargomento per il quale si èarrivati ad ammazzarsi. D'accor-do che Palagano sia un po'isolato e tagliato fuori dai grandicircuiti, ma la televisione è

arrivata, internet pure, per cuinon ci si può nascondere dietroall'alibi del "non sapevo"; eneppure si può continuare ademandare ad altri di prendersicarico dei problemi.Così facendo ci poniamo comespettatori e guardiamo il mondoche va, mentre noi stiamo lì,immobili, ad aspettare chissàcosa; e questo modo di compor-tarci, poi, lo applichiamo anchealle nostre cose locali e alloraconstatiamo che il resto dellamontagna va avanti, mentre noirimaniamo lì impalati a lamen-tarci e piangere le nostre mise-rie.

Dedicato a...

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4 la LUNA nuova - Luglio 2002

Fatti e MisfattiBrevi

Corale PalaganeseIl 3 maggio scorso la coralesi è esibita a Modena pres-so la "Polisportiva ModenaEst" nel concerto memorialPatrizia Soncini.Il 5 maggio esibizione aBudrio in occasione dellecelebrazioni della Madonnadella Neve. Il concerto si ètenuto nell'antica chiesa diS. Agata.Il 30 giugno partecipazionealla manifestazione "Mode-na in coro" che si è tenutaal Parco Ferrari. In quellaoccasione la corale ha ri-cevuto l'invito dalla società"Canterini Romagnoli" diRavenna per un concerto ilprossimo anno.

Compagnia teatralePalaganese

Il 18 maggio è stata messain scena la commedia dia-lettale di Guido Bertini "Unfratello tutto matto". Ottima laregia di Gino Mintrone e laprestazione degli attori. Re-plica il 29 luglio.

Festa della scuolaPresso il Parco Comunale,il 2 giugno, si è svolta la fe-sta della scuola. Presentianche i Maestri ciacciai chehanno contribuito alla rac-colta di fondi per l'attivitàscolastica.

Sfilata di modaIl 29 giugno, organizzatadalla Pro-loco e dalleboutiques palaganesi si èsvolta la 4° edizione dellasfilata di moda con grandepartecipazione di pubblico.

CorridaAncora la Pro-loco ha orga-nizzato nel parco comunaleil 6 luglio la simpatica mani-festazione "La corrida". Tantipartecipanti bravi e... stonati.Divertimento assicurato.

Terza fiera del ciacciomontanaro

La nuova Pro-Loco, unitamenteall'Amministrazione comunale,ha veramente sbalordito perorganizzazione, efficienza,puntualità.Ottimi tutti gli stands gastronomici(Boccassuolo, Savoniero, Su-sano, Costrignano, Contrada

Aravecchia, Maestri ciacciai), gli spettacoli, le attrazioni.Significativa la presenza di tanti espositori.Insomma, la nostra fiera ha veramente compiuto un grosso salto di qualità.

(br)

Imprenditori... a scuola

Anche quest'anno noi alunni diquarta del Liceo Linguistico e Peda-gogico-Sociale di Palagano abbiamopartecipato all'iniziativa europeaEnterprise European BusinessGame.Per coloro ai quali questa attivitàrisultasse ancora sconosciuta o perquelli che non ricordassero i prece-denti "gloriosi" della nostra scuola,ecco una breve illustrazione delsignificato di questa strana espres-sione. Gli studenti partecipanti a questo "gioco" si devono cimentare nellacreazione simulata di un'impresa, partendo da un'idea imprendibile originale. Inquesto modo ci è data l'opportunità di acquisire nozioni tecniche e specifichedel mondo dell'imprenditoria, venendo a contatto con una realtà che difficilmen-te rientra nel curriculum di studi della scuola superiore, e in particolare di unascuola di formazione prettamente umanistica come la nostra. Dopo alcuni mesidi lavoro, alla fine dell'anno scolastico iniziano le successive selezioni; allapresenza di una giuria specializzata, abbiamo esposto i nostri progetti, adegua-tamente illustrati con una curata rielaborazione grafica, fatta col computer.Tutti e tre i gruppi rappresentanti la nostra scuola hanno passato la primaselezione regionale, tenutasi il 9 maggio a Pavullo, giungendo, quindi, allaselezione nazionale che si è svolta a Ravenna il 25 maggio: qui uno dei nostri siè distinto, aggiudicandosi una borsa di studio.Passiamo ora ad elencarvi i gruppi rappresentanti la nostra scuola e le nostreidee:"A.V.P." s.n.c. , composto da Francesco Dignatici, Alessandra Bergonzini,Alessia Codeluppi e Fabio Caliceti. Il gruppo si è cimentato nella produzione diaceto aromatizzato."GREEN HOLIDAY" s.n.c. , di Sara Reggi, Claudia Pini e Daniele Fratti. L'ideaconsisteva nello sfruttamento dell'edificio "Casa Papa Giovanni XXIII" per losviluppo di iniziative turistiche, tra le quali rientravano anche vacanze-studio eattività sportive."SAVE TIME SYSTEM" s.n.c. , formato da Lorenza Botti, Francesca Lami eDoriana Fini. Il progetto consisteva nella realizzazione di un'impresa checommercializzasse un dispositivo, il "Save Time System" appunto, per renderepiù veloce e pratica l'attività della ristorazione. E' proprio quest'ultimo gruppoche ha raggiunto un buon risultato a Ravenna.Anche quest'anno l'attività si è dimostrata estremamente formativa e stimolante,arricchendo e completando il nostro bagaglio di conoscenze.Per concludere, cogliamo l'occasione per rinnovare i nostri più sentiti ringrazia-

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Sagra del CarmineBen preparata e condotta lasettimana religiosa (7-14 lu-glio), conclusa con breve pro-cessione dalla Parrocchialeall'Oratorio accompagnata dal-la banda musicale di Palaga-no.Discreta la prima serata ga-stronomica allietata dal com-plesso dei nostri giovani, an-nullata la serata conclusiva peril maltempo, peccato.

Palagano Fuoristrada ClubIl 22 e 23 giugno si è svolto il21° trofeo Palagano Fuoristra-da Club - Prova del campio-nato italiano velocità fuoristra-da nella pista permanente delDragone.Cinquanta concorrenti (1/3 gliesordienti) si sono dati batta-glia nelle quattro manches dellagara.Ottima l'organizzazione e buonii risultati dei piloti locali, in par-ticolare evidenza LusoliMatteo.Bravo!

Brevi

Vito Marchi: un "eroe dimenticato"

Una festa del volontariato...coi fiocchi!

Domenica 28 luglio ha avuto luogo la "Festa delvolontariato" organizzata da AVIS, AVAP, AIDO,ADMO con un nutrito programma di iniziative.Durante la S. Messa, celebrata nel parcocomunale, don Fabrizio ha incentrato l'omeliasui valori del volontariato, sulla validitàdell'impegno a favore del prossimo, sullagratificazione del dare più che del ricevere, siain campo sociale, sia alla luce del Vangelo.Terminata la S. Messa un folto corteo, precedutodalla banda musicale, dalle autoambulanze, dallabaro AVIS e dai volontari AVAP e AVIS ha raggiunto la sede AVAP in viale S.Francesco ove, alla presenza dei famigliari, parenti ed amici, è stata scoperta unalapide a ricordo del compianto Bruno Marasti, lapide che reca la scritta; "A BrunoMarasti, sempre nei nostri cuori"; con brevi e toccanti parole è stato ricordato ilcontributo costante e silenzioso di questo grande palaganese.Alle 19 sono stati aperti gli stand gastronomici (crescentine, crescenta fritta eciacci) presi letteralmente d'assalto da una folla di cittadini e villeggianti che hannofatto ottimamente riuscire la serata.La ciliegina sulla torta è stata l'Orchestra spettacolo "I giovani romagnoli" che,come sempre, ha catturato l'interesse e l'entusiasmo di giovani e meno giovani.Hanno suonato gratis per noi: Ottavio Piacentini, Claudio Mattioli, Franco Ortonovi,Walter Pini, Cesare Piacentini, Paolo Piacentini, Roberto Pradelli, Stefano Ferrari,Italo Cuni che citiamo per sincero ringraziamento.Al termine della serata estrazione della lotteria e chiusura della pesca che hannocontribuito a raccogliere una buona somma da destinare alle sempre grandinecessità delle Associazioni di Volontariato.Veramente una bella festa e una grande partecipazione. (br)

menti a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione dei nostri progetti eche ci hanno assistito durante le fasi del lavoro.

Doriana Fini e Francesco Dignatici

Su preghiera di chi è statoun suo compagno d’armi,pubblichiamo l’annuncio del-la morte del partigiano VitoMarchi, originario di Mon-chio, da parecchi anni resi-dente a Roteglia.Vito Marchi era nato a Mon-chio nel 1917, è morto il 18maggio di quest'anno ed è

stato sepolto nel suo paese natale, Monchio.E’ stato decorato con la medaglia d’argento al valor milita-re per aver fermato e respinto i tedeschi, da solo con ilsuo mortaio.Riportiamo il testo che spiega il motivo del tiltolo onorificodi cui è stato insignito: “ In venti mesi di dure lotte parti-giane, al comando della sua squadra mortai, dava nume-rose prove di ardimento e di indomito valore. Duranteuna violenta azione di rastrellamento effettuato da ingen-

ti forze tedesche, sosteneva ed efficacemente contro-batteva con la sua arma il fuoco nemico causando sen-sibili perdite nelle file avversarie. In altro successivo fat-to d’armi, sempre al comando della squadra mortai, bloc-cava col suo intenso fuoco l’attacco nemico costringen-dolo ad arretrare ed arrecandogli gravi perdite.Esempio di ardimento e di alto spirito combattivo".(Saltino, Santa Giulia, Monchio di Montefiorino, 8 settem-bre 1943- 30 aprile 1945).

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Errata corrigeNel numero scorso abbiamo erroneamente pub-blicato che la ditta Prometeo opera nella nuovazona artigianale di Costrignano. In realtà si trattadella ditta Pitagora.

Bruno Marasti

Fatti e Misfatti

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6 la LUNA nuova - Luglio 2002

La

ricchezza

del

volontariato

Volontariato

Non c'è dubbio che l'impegno nelvolontariato rappresenta una dellemaggiori ricchezze umane e culturaliper una società. Vorrei portare l'at-tenzione sulla ricchezza, sul valoreche ha per una comunità la presenzadi persone che, gratuitamente, utiliz-zando il loro tempo libero, le propriecapacità, si impegnano in settori, i piùvari, con l'unico obiettivo di rendersiutili alla propria comunità, di dare ilproprio contributo alla crescita, nelsenso più ampio del termine, del pro-prio paese.Palagano in questo settore si trova,da sempre, in una posizione di primopiano. In un comune che conta circa2500 abitanti sono presenti decine diassociazioni che si occupano di soli-darietà, assistenza sanitaria, sport,musica, cultura, ambiente... (potetetrovarne un elenco sul nostro sitowww.luna-nuova.it).Vorrei portare l'attenzione sulla mani-festazione "Esercitazione di aggior-

namento di primo soccorso in pazientia grandi distanze dalle struttureospedaliere" tenutasi il 7 luglio aBoccassuolo organizzata dal comu-ne di Palagano in collaborazione conelisoccorso SAR Pavullo, SoccorsoAlpino Emilia Romagna, Azienda USLdi Modena, Medici di medicina gene-rale della Comunità Montana ModenaOvest, Vigili del Fuoco di Modena,Modena Soccorso, A.V.A.P. di Pala-gano, Montefiorino, Alta Val Dolo,Polinago, Sestola, Serramazzoni,Montecreto, Lama Mocogno, Fanano,Riolunato, Fiumalbo, Pievepelago, CRIdi Prignano, Stazione Carabinieri diMontefiorino, Gruppo Alpini diBoccassuolo e Polisportiva di

Boccassuolo.Al di là della buona riu-scita della manifesta-zione (anche se non siè potuto assistere alla

prova più attesa: la simulazione di unsoccorso con l'elicottero in forza aPavullo in quanto sempre impegnatoin azioni di emergenza "reale") vorreievidenziare l'aspetto, a mio parere, piùimportante: la dimostrazione che lacollaborazione e l'integrazione tra ilmondo del volontariato e quello istitu-zionale, con coloro, cioè, che si oc-cupano di pronto intervento a livelloprofessionale, è la strada giusta dapercorrere: ognuno nel proprio ruolo.E' questo che vedo come aspetto dimaggiore significato: le istituzioni nonvengono meno ai loro doveri e opera-no, senza delegare, assieme e con ilvolontariato, che non deve e non puòsostituire le professionalità specifiche.Tutti insieme consci del proprio ruolo.Per terminare mi piace rilevare comel'impegno nel volontariato non abbiacolore, bandiera politica o apparte-nenza religiosa: chiunque può impe-

gnarsi nel campo in cui mag-giormente si riconosce, dovele proprie motivazioni trovanomaggiore soddisfazione e re-alizzazione.C'è solo l'imbarazzo della scel-ta.Sosteniamo, partecipiamo, col-laboriamo tutti, ognuno per lapropria parte, perchè questaricchezza umana possa conti-nuare a manifestarsi al meglioper la crescita di tutti.

Davide Bettuzzi

7 luglio 2002: elisoccorso di Pavullo durante un intervento

7 luglio 2002: alcuneimmagini delle esercitazionisvolte a Boccassuolo

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Associazionismo

Volontari... amoQuale sarà lo scopo e il senso del terminevolontariato?Ogni individuo uomo, donna, giovane o anzia-no che sia è chiamato a svolgere atti divolontarietà, ossia dovuti al proprio volere, sen-za che nessuno intervenga o sproni a compie-re il gesto.Fare volontariato è molto più di muoversi, dicorrere o di leggere un libro: è aiutare il pros-simo, la propria famiglia, il proprio paese, lasocietà.Cosa saremo, senza un briciolo di amor altrui,senza lo spirito di arricchire il proprio paese ele proprie terre?Cosa saremo o cosa potremo fare se molteassociazioni di volontariato non facessero sen-tire la loro voce?…le feste paesane, il tempo libero, i giochi, losport, la cultura, l'assistenza, e qualsiasi altro"ramo sociale" che può essere collocato inquesta ottica di vita, potranno esserci senzavolontariato?Un elogio è rivolto da parte mia e sarei moltolieto se anche voi vi uniste, a coloro che cidanno e ci daranno il futuro dei nostri paesi.E' un ragazzo che vi "parla", noi ci siamo, aiu-tateci voi tutti.

Lettera firmata

Il "Palagano Fuoristrada Club" nascenel 1982 e possiede come impiantopermanente la pista fuoristrada Dra-gone.Ne fanno parte molte persone di Pa-lagano e frazioni che dedicano partedel loro tempo libero al buon manteni-mento della pista e alla preparazionedi gare, dimostrazioni sportive…; dirilievo il fatto che siano stati coinvoltimolti ragazzi del paese.I membri del club organizzano, tuttigli anni, numerose manifestazioni diinteresse nazionale tra le quali unagara di campionato italiano velocità

Fuoristrada

Club

Palagano

fuoristrada svoltasi quest’anno il 22 e23 giugno, che attira piloti e spettatorigrazie alle emozioni che riesce ad of-frire.Da tre anni ha luogo nella pista per-manente il “Master by F.i.F.” che mettea confronto i migliori equipaggi sele-zionati tra i club di tutte le regioni ita-liane. Per il 2002 tale manifestazioneavrà luogo a metà ottobre.

Cinque il numero di corsi di guidafuoristrada in programma da giugnoa settembre.Le case automobilistiche noleggianola pista per collaudare le vetture di nuo-va immissione nel mercato.

Forti Chiara (Presidente Dragon’s

of road team)

Corale

Palaganese

Coro a quattro voci dispari composto da 33 elementi direttodal M° Ottavio Piacentini.Nato nel 1992 dalla passione per il canto corale e per il piace-re di stare insieme.Oltre ad un repertorio religioso per le festività ed i matrimoni,il coro spazia su temi classici e popolari.Negli ultimi tempi si dedica con entusiasmo alla ricerca divecchie ballate e melodie dell'Appennino.La corale ha partecipato a diverse rassegne a livello regiona-le ed attualmente organizza una rassegna estiva ed un con-certo di Natale in collaborazione con la Banda Musicale.

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8 la LUNA nuova - Luglio 2002

I nfoLa Luna nuova

Via Palazzo Pierotti 4/a 41046 Palagano (MO)

Fax: 0536/96.15.21Tel.: 0536/96.16.21

e-mail: [email protected]

Non verrannopubblicate lettere anonime

Posta

Carissima Luna,un tempo si pensava che le risorse dellanatura fossero infinite e se ne faceva,perciò, un uso quasi indiscriminato. Inquel tempo, forse, andava bene così.Penso a quel bene vitale che è l'ac-qua, per la quale avevamo una scarsaconsiderazione.Oggi il mondo è diventato piccolo e,non per nulla, si parla di "villaggio glo-bale".Abbiamo capito, quindi, che vicino anoi anche se si tratta di Africa, di In-dia o altro esiste un'immensa quantitàdi persone che muore di sete. Cosafare? Prima di tutto occorre prenderecoscienza che il problema esiste.Mi auguro di non dovere sentire piùnessuno dire che ciò che succede lag-giù non è affare nostro. Ma torniamo anoi e a che cosa posso fare io, qui eadesso (hic et nunc). E' necessario,secondo me, che diventiamo un po' tuttidei politici, intendendo questo terminecome "costruttori della città dell'uomo".Mi rendo ben conto che non è facileanche perchè i professionisti della po-litica non la pensano tutti così.Allora occorre mettere l'Amministrazio-ne pubblica, tutte le Amministrazioni,sotto i riflettori della pubblica opinione;è urgente che l'Amministrazione, la"casa della politica" diventi una casadi vetro, se già non lo è, dove tutti pos-sono guardarci dentro.Gli amministratori, poi, consiglieri,giunta, sindaco diventino come lenti diingrandimento che aiutano tutti, spe-cialmente i miopi, a leggere bene.Occorre che ognuno sappia svolgereil proprio umile servizio, a corto rag-gio; non possono, pertanto, gli ammi-nistratori pubblici parlare dei grandiproblemi mondiali e non vedere, e non

trattare di ciò che non funziona nel pro-prio paesello.Noi a Costrignano, per esempio, ab-biamo alcuni beni comunali assai pre-ziosi quali: l'area artigianale, alla cuirealizzazione modestamente ho lavo-rato anch'io, il campo sportivo dotato,tra l'altro, di un ottimo e costoso im-pianto di illuminazione, il parchetto co-munale, a dispozione di chi viene dafuori, ed altro.E' su queste realtà che occorre lavo-rare.Ad altri suggerirei di farsi una passeg-giata lungo il letto del Dragone, io lafeci a suo tempo, e vedrebbe quantosia, il fiume, in un letto di dolori: ha

bisogno di cure urgenti. Faccia, chi didovere, una bella diagnosi dei mali delnostro territorio ed un grande dibattitopubblico per trovare le cure più oppor-tune.Questo sarebbe, secondo me, il migliormodo, per noi montanari della bellissi-ma Val Dragone, di celebrare degna-mente l'Anno Internazionale delle Mon-tagne.Chiedo scusa se ho urtato la suscetti-bilità di qualcuno, ma non è nelle mieintenzioni offendere chichessia.Sempre a disposizione porgo distintis-simi saluti

Ugo Beneventi

Se ho capito bene... mi piacciono molto gli scopi della vostraassociazione!Da un paio di anni sto tentando di recuperare “l’arte” di antichimestieri! Vi sembrerà eccessivo parlare di arte, ma per me vedere un’anzianopensionato che con il solo aiuto di uno scuretto, una lima, un pezzo dilegno su cui è incollata una stricia di carta vetrata, ricavare da untronco di castangno della lunghezza di un metro e dieci, una bellasedia fatta come le facevano una volta... beh vi assicuro che sonorimasto sbalordito!!!Per due anni ho frequentato questo ultraottantenne, con lui sono andatoin un bosco di Zocca, (autorizzato dalla forestale) abbiamo scelto itronchi migliori, esenti da nodi e da malattie (che io non avevoindividuato), mi ha insegnato a riconoscere le piante più adatte!Mi ha insegnato a spaccarle senza violentare la vena.Mi ha insegnato a tagliarle senza sciuparle e ottenendo la massima resa.Mi ha insegnato come calcolare le misure per i “cavecc” e per i dritti. Mi hainsegnato come assemblarle.Mi ha portato a S.Agata Bolognese dove si trova ancora un’erba dicanale (Pavera o Paledra) con una fibra molto lunga e sottile, pulita e conottime caratterstiche di lavorabilità.Mi ha costruito gli arnesi per raccolgliere e pulire quest’erba, perpoi essiccarla. Mi ha insegnato a intrecciarla per impagliare le sedie... E tuttoquesto con passione ed entusiasmo!!!Unico compenso... è un grazie di cuore, per avergli dato la possibilità di inse-gnare a qualcuno una cosa che lui credeva non interessasse più a nessuno!

e-m@il

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999999la LUNA nuova - Luglio 2002

"La vita è un campo di promesse, il cui raccoltosupera ogni speranza per chi non ha paura

della propria coscienza" . G.B.

"Buona estate a tutti, in particolare agli ospitidella nostra bellissima Val Dragone". Nico

L'A NGOLO DELLA POESIA

Da parte mia ho ricevuto, senz’altro un’amicizia senza con-fini, e la ferma convinzione, che ciò che “Toni” mi ha inse-gnato, più che un “antico mestiere”, si tratta di “Arte”Vi sembrerà esagerato, ma credetemi questi artigiani “po-veri” erano dei veri “artisti”. Fare una sedia usando una“manareina”, un ferro curvo e le mani, è cosada artisti... anche se non entrano nelle gallerie d’arte!!!Scusate lo sfogo! Ma sono contento di avervi trovato, espero che la pensiate come me!Spero di risentirvi presto! Ciao

Vittorio

Dal sito www.luna-nuova.it

Avgöri a ch’i biònda ch’i mòr e a ch’i biänc

‘na möchia ‘d salùte, magàri, quéic fränc

Avgöri ai puvrätte a chi é gh’à la manéra

a chi völ guarira chi cérca mujéra

Avgöri a ch’i giòvench’i càten ù lavùr

e ch’i schécen menoal celeradur

Avgöri ai pupìnai ragàc, ai anziän

ch’i gh’apien la forzaed tgnis bén per män

Avgöri a qui' d dèstrae a ch’i mancin

ch’i vaghen d’acordalméno un brisin

Avgöri pr'é mondch'al dvénta un pò méje che a pòst del bomb

al dröva i usvéj

Per töti el naziùncapis é 'n sìa un cäs

e ù's pòsa dabùnvéver un po' in päs

Avgöri Augurio

Auguri ai biondiai mori ed agli albiniun mucchio di saluteed anche qualche soldo

Auguri ai poveraccie a chi sta bene finanziariamentea chi vuole guarirea chi cerca moglie

Auguri ai giovaniche trovino il lavoroe che schiaccino menol’acceleratore

Auguri ai bambiniai ragazzi agli anzianiche abbiano la forzadi stare insieme

auguri a quelli di destrae a quelli di sinistrache vadano d’accordoalmeno un pochino

auguri per il mondoche diventi un po’ miglioree che al posto delle bombeusi gli attrezzi da lavoro

per tutte le nazionicapirsi non sia un casoe si possa davverovivere un po’ in pace

di Bruno Ricchi

Page 10: la Luna nuova - Numero 14 - Luglio 2002

Tutti i mercoledì diagostoPALAGANO

Mercatino serale

1-20 agostoSAVONIERO

Torneo di calcetto innotturna

2 agostoSAVONIERO

Festa country

2-3 agostoFRASSINORO

1° motoraduno

3 agostoPALAGANO

Strapazzona - garapodistica

3 agostoMONTEFIORINO

Nomadi in concerto

3 agostoPIANDELAGOTTI

Musica in piazza

3-4 agostoPRIGNANO

Sagra di S.Lorenzo

4 agostoSAVONIERO

Festa dello sport

4 agostoFRASSINORO

6° prova Appennino CUPin MTB

4 agostoRUBBIANO

Festa dell'aratura

4 agostoFONTANALUCCIA

Festa della trebbiatura

4 agostoFARNETA

Festa insieme a VillaNuova

6 agostoPIANDELAGOTTI

Festa dei più piccoli

Manifestazioni estate-autunno 2002

Manifestazioni estate-autunno 2002

Palagano,Oratorio delCarmine(XVIII sec.).All'inizio del'900 l'oratorioè stato "spo-stato" dallasua pozioneoriginale ericostruitonella posizioneattuale.

Montefiorino, Calvario.

7 agostoFARNETA

Festa Day Hospitaloncologico

9 agostoMONCHIO

Notte di note e stelle

9 agostoMONTEFIORINO

Serata danzante

10-11 agostoCASOLA

Casola in festa

10-11 agostoFONTANALUCCIA

Festa d'estate

10-14 agostoFRASSINORO

R'Estate in piazza

11 agostoFONTANALUCCIA

Gara di pesca sportiva

11 agostoMonchio

Concerto di S. Giulia

11 agostoPIANDELAGOTTI

Festa degli alpini

11 agostoMontefiorinoApecar Day

12 agostoMontefiorino

Risate in piazza

13 agostoMontefiorino

Galà di miss Italia

12-15 agostoPALAGANO

12° festa dei matti

13-14 agostoMontefiorino

Giornate medioevali

14-15 agostoFONTANALUCCIA

Ballo liscio e musica dalvivo

14 agostoMontefiorino

Caldarroste a Ferragosto

15 agostoMONCHIO

Giochi con l'acqua

15 agostoFARNETA

Stracittadina per bambini

Page 11: la Luna nuova - Numero 14 - Luglio 2002

15 agostoFRASSINORO

Sagra dell'Assunta

15 agostoPIANDELAGOTTI

R'Estate in piazza

16 agostoBOCCASSUOLO

Festa di S. Rocco

16 agostoGUSCIOLA

Festa di S. Rocco

16 agostoMONTEFIORINO

I burattini di Alessandro

17 agostoPIANDELAGOTTI

Musica in piazza

17 agostoFARNETA

Fiera in festa

17 agostoFONTANALUCCIA

Piazza in musica

17-18 agostoMORANO

Sagra di Morano

17-24-25 agostoMONTEBARANZONE

Sagra di Montebaranzone

18 agostoPIANDELAGOTTI

Commedia dialettale

18 agostoMONTEFIORINO

Corr corr taroc - Garapodistica

18 agostoMONTEBARANZONE

Festa matildica

18 agostoFARNETA

Serata giovani

19 agostoFARNETA

Commedia dialettale

22-24 agostoPALAGANO

Festa della birra

23 agostoMONTEFIORINO

Musica e magia in piazza

23-24 agostoSUSANO

Susano in festa

24 agostoPIANDELAGOTTI

Musica in piazza

24 agostoFONTANALUCCIA

Ballo liscio

25 agostoCASTELVECCHIO

21° festa di fine estate

25 agostoPIANDELAGOTTI

Gara di Duatlon

31 agostoFONTANALUCCIA

Tutti al mare

1 settembrePESCAROLA

Sagra di Pescarola

1 settembreMONTEFIORINO

Oh che bel castello

Manifestazioni estate-autunno 2002

7 settembreFONTANALUCCIA

September fest

8 settembreMONCHIO

MTB Appennino CUP

8 settembrePIANDELAGOTTI

2° camminata di S.Geminiano

8 settembrePIANDELAGOTTI

Sagra di S. Maria

15 settembrePIANDELAGOTTI

Festa di fine estate

22 settembreLAGO

Festa del Calvario

22 settembreFRASSINORO

Festa di S. Claudio

28-30 settembrePALAGANO

Master by FIF

29 settembreMONTEBARANZONE

Sagra del vino

6 ottobreMONCHIO

Il profumo del mosto

12-13 ottobreFRASSINORO

2° festa del fungo e deiprodotti del sottobosco

13 ottobrePRIGNANO

Festa della castagna

19-20 ottobreRUBBIANO

Festa dei castagnacci

20 ottobreMONCHIO

Festa della castagna

27 ottobreMONCHIO

Festa della castagna

26-27 ottobreMONCHIO - S. Giulia

Il tartufo

26-27 ottobre 1-2-3novembre

MONTEFIORINO

11° Sagra del tartufomodenese

Valle del Dragone

Manifestazioni estate-autunno 2002

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12 la LUNA nuova - Luglio 2002

Un itinerario per l'estate:la via Bibulca

La via Bibulca è un percorso che giànell'antichità conduceva dalla valle delSecchia fino a S. Pellegrino in Alpe edoltre seguendo il crinale di spartiacque

delle valli del torrente Dolo e del Dragone.Si tratta di un sistema viario costitutito da

mulattiere e carreggiate che presentanoancora in alcuni tratti i residui originali

delle vecchie pavimentazioni. Il sentiero sisnoda per 30 Km dalla località La Piana

alla confluenza tra i torrenti Dolo e Drago-ne per arrivare a S. Pellegrino in Alpe.

Lunghezza: 30 km - Tempi di percorrenza (indicativi e calcolati senza soste): La Piana-Frassinoro 4 ore;Frassinoro-S. Pellegrino in Alpe 5 ore - Il sentiero è indicato da segnali e tabellato con frecce direzionalibianco-rosse. Si incontrano lungo il percorso fontanine ed aree picnic. Il sentiero è percorribile anche in

Mountain Bike. Dislivello totale 1169 metri

Percorso[La Piana-Montefiorino (50 min); Monte-

fiorino-La Verna (55 min); La Verna-Frassinoro (2h 15 min)]

La Via Bibulca si imbocca presso la loca-lità La Piana , alla confluenza del torrenteDragone nel Dolo . In breve si raggiungel'abitato di Montestefano dove recente-mente è stato identificato un sito archeo-logico risalente all'età del Bronzo.Dopo 20 minuti di cammino si giunge alprimo luogo di sosta posto lungo il sentie-ro che in questo tratto è largo e bendelineato.Proseguendo per un trattoasfaltato sulla destra sorge l'oratorio dellaMadonna delle Grazie.Si prosegue fino a raggiungere un sentie-ro in salita che conduce alla struttura dicontrollo del metanodotto e in corrispon-denza di quest'ultimo si svolta a destra perarrivare all'incrocio con la strada e alle pri-me case di Montefiorino. Oltrepassato ilcentro del paese si giunge ad un incrocionel quale si segue la freccia per Frassinoro.Si prosegue lungo la strada in salita finoad incontrare sulla sinistra un gruppo dicase appena prima delle quali, sulla de-

Prima tappaLa Piana - Frassinoro

La Pieve diRubbianoA poca distanzadal sentiero èpossibile visitarela Pieve diRubbiano, unodei più rappre-

sentativi esempi di romanico della provincia sia per la valenzaarchitettonica e storica dell'edificio, sia per lo stato di conservazione.La Pieve sembra sia stata fondata verso l'VIII secolo. Fungeva ancheda ospizio per i viandanti grazie alla sua ubicazione nei pressi dellavia Bibulca. L'attuale aspetto risale ad una ricostruzione dell'XI-XIIsecolo.All'interno colonne con capitelli neocorinzi.All'ingresso è posta una acquasantiera scolpita che si ritiene risalenteal XII secolo.

La Piana (mt 360) - Frassinoro (mt 1131)Lunghezza: 13 km

Tempo di percorrenza: 4 ore

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131313131313la LUNA nuova - Luglio 2002

stra, si imbocca un sentiero sterrato chescende per poi divenire pianeggiante. Siraggiunge un bivio di cui si prende il ramodi sinistra che sale e incontra poco dopoun successivo bivio che ancora si seguea sinistra. Si giunge ad un spiazzo dove sitrova un bel metato recentemente ristrut-turato e si continua a sinistra in salita finoalla strada provinciale che si segue per al-cune decine di metri fino ad imboccare adx un sentiero ghiaiato che sale a fianco diun boschetto di conifere. Dopo circa 300metri si oltrepassa un incrocio per raggiun-gere dopo un lungo tratto la strada asfaltatasulla quale si svolta a sinistra, si giungequindi all'abitato di La Verna e all'incrociocon la strada provinciale si svolta a destra.Si segue la strada provinciale per circa cin-que minuti fino ad imboccare un'altra stra-da nei pressi di una piccola chiesa. sullasinistra qualche centinaio di metri più inbasso si scorge la chiesa di Casola men-tre sul versante opposto della valle si vedePalagano .Si percorre questa strada fino ad un bivionel quale si svolta a destra in salita fino adincrociare nuovamente la strada provincia-le. Svoltando a sinistra, dopo 300 metri sigiunge al borghetto di Lavacchio . Si se-gue la strada ignorando a destra una stra-da asfaltata e dopo 150 metri, in prossimi-tà di alcune quercie sulla sinistra della stra-da si imbocca un sentiero che scende. Ilpercorso prosegue a destra, attraversa unpiccolo ruscello e comincia a salire dive-nendo strada asfaltata. In breve si raggiun-ge l'abitato di Serradimigni .Si prosegue a sinistra sulla provinciale persvoltare dopo 100 metri a destra e subitodopo in salita verso il bosco. Al bivio suc-cessivo si tiene la sinistra per poi girare adestra in prossimità di una casa sul sen-tiero che si ricongiunge sulla provincialeche si segue a sinistra per soli 20 metriper poi svoltare a destra su una carreggia-ta che scende. Sulla sinistra si scorge ilMonte Cantiere e i massi ofiolitici nei qua-li sono scavate le Miniere di Toggiano.Si prosegue fino ad una strada ghiaiata chesi imbocca a destra e che conduce al bor-go di Tollara . Dopo le prime case diroc-cate si svolta a sinistra su un sentiero chescende ripido e raggiunge, dopo aver svol-tato a destra, un punto sosta con tavolo epanchine. Poco oltre si svolta a sinistra suampia strada ghiaiata che conduce al bor-go di Mercato Vecchio che si oltrepassafino ad imboccare a destra un'altra stradaghiaiata. Si percorre la strada fino ad unincrocio che, a sinistra, conduce al borgodi Aradonica .Poco prima del borgo si gira a destra suuna carreggiata che sale e oltrepassa al-cuni ruscelli fino a un sentiero nel quale sisvolta a dx e dopo pochi metri gira a sini-stra in salita. Si prosegue fino a raggiun-gere le prime case di Frassinoro e infinela piazzetta del municipio.

VitriolaVicinissima a Montefiori-no si trova Vitriola,località menzionata per laprima volta nel 1054.Qui sorge la chiesa di S.Andrea fondata attorno alXII secolo e che conservaallo stato originale sia lafacciata sia i fianchi. Inparticolare nell'arcata del portale si può ammirare la copia (l'origina-le è conservato all'interno della chiesa) di una lunetta raffigurante trepersonaggi, un'aquila e un angelo. Il basso rilievo è di concezione edesecuzione arcaica ma per analogia con la lastra triangolare diFrassinoro può ragionevolmente essere fatto risalire alla seconda metàdell'XI secolo.

A Vitriola si possono ancora ammirareesempi di Case-forti (Il Pignone Ca'Baroni): forme architettoniche tipiche delXIII secolo con funzione abitativa e didifesa. La concentrazione di queste strut-ture nella zona di Vitriola è dovuta alclima che ha favorito lo sviluppo agricoloe ha consentito condizioni di vita menomisere rispetto ad altri territori vicini. Laricchezza attirava razziatori e malviventiper difendersi dai quali furono elevate lefortificazioni. Presenti anche le case-torri, strutture architettoniche posteriori

alle case-forti (sec. XIV e XV) con una funzione essenzialmenteabitativa e di servizio all'agricoltura.

MontefiorinoIl centro di Montefiorino è domi-nato dalla mole possente dellarocca medioevale. Al medioevorisale anche la torre del Poggiomentre di epoca posteriore è lapiccola cappella dell’oratoriodegli Zerbini. Il territorio diMontefiorino faceva parte deipossedimenti che Beatrice di Lorena, madre di Matilde di Canossa,assegnò alla Abbazia di Frassinoro al momento della sua fondazione(1071).Durante la seconda guerra mondiale, questi luoghi furono teatro di unaintensa attività partigiana che culminò, nel 1944, nella creazione dellaprima Repubblica Partigiana d’Italia. Montefiorino è stato insignitodella medaglia d’oro al valore militare. All’interno della splendidarocca medioevale, è stato allestito un museo dove sono state raccoltetestimonianze della Repubblica.

Un itinerario per l'estate

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14 la LUNA nuova - Luglio 2002

Seconda tappaFrassinoro - S. Pellegrino in Alpe

Percorso[Frassinoro-Pietravolta (1h 45min;

Pietravolta-S. Geminiano (1h 35min); S.Geminiano-S. Pellegrino in Alpe (1h

40min)]

Dalla piazza del municipio di Frassinorosi imbocca la strada posta di fronte, si pro-segue per alcuni metri e si svolta nella pri-ma strada a sinistra, tenendo a sinistra lafarmacia. Oltrepassato, a sinistra, il cam-po di calcio e raggiunta la chiesa si volta adestra, in salita, in prossimità dell'incrocioposto di fronte ad essa. Dopo 300 metri siarriva ad un incrocio dove si volta a sini-stra, si prosegue per un altri centinaio dimetri e, tra il civico 198 e il 200, si svolta inuna strada posta sulla dx. Raggiunto unbivio si svolta a sinistra e dopo poco anco-ra a sinistra proseguendo diritto su fondoghiaiato per circa 1 km in salita.Il sentiero poi si dirama a sinistra, nei pres-si di un palo del metanodotto e seguendoquesta direzione ed avanzando in discesagiunge all'incrocio con la provinciale 32nella quale si prosegue a destra.Dopo 10 minuti di cammino si arriva alborgo Il Monte ; subito dopo l'abitato neipressi di un edificio in pietra si volta a sini-stra su un sentiero che incrocia nuovamen-te la provinciale che si percorre girando asinistra. Nei pressi di una grossa stalla sigira a sinistra imboccando una stradasterrata a fianco del bosco fino a un biviodel quale si segue il ramo destro che an-cora prosegue a fianco del bosco fino aimmergervisi completamente. All'incrociocon la strada ghiaiata si svolta a destra pertornare sulla provinciale e girare a sinistrafino al cartello di Madonna di Pietravolta.Si svolta a destra su un sentiero in salitache dopo un breve tratto conduce primaalla strada asfaltata, poi al centro del pae-se. Da qui si prosegue in direzione diPiandelagotti e percorsi 100 metri, sulladestra, al numero civico 31 si raggiungeun'officina con a fianco una stradinaasfaltata in cui si svolta. Dopo alcuni metrila strada diviene ghiaiata e sale ripidamenteincontrando un bivio nel quale si svolta adestra imboccando la strada che sale eda cui si scorge la Diga di Fontanaluccia.Si continua a salire mantenendo nel reti-colo dei sentieri esistenti il sentiero cen-trale che giunge ad un crinale ghiaioso ol-tre il quale si entra nel bosco. Al bivio suc-cessivo si tiene la sinistra: il sentiero è bendelineato e prosegue in discesa oltrepas-sando un cancelletto e giungendo all'abi-tato de La Canalaccia. Si prosegue finoalla strada asfaltata girando a destra e ri-

Frassinoro (mt 1131) - S. Pellegrinoin Alpe (mt 1529)

Lunghezza: 17 kmTempo di percorrenza: 5 ore

PietravoltaLe prime notizie riguardantiPietravolta risalgono al 1222 comelocalità attraversata dalla ViaBibulca e successivamente nel1306 in un trattato tra Modena e

FrassinoroSecondo latradizione ilnome deriva dauna anticaimmagine dellaMadonna che, dinotte, appesa adun frassino,irradiava lumi-nosi raggi d'oro.Beatrice (madredi Matilde) fondò nel 1071, proprio nel luogo dove sorgeva unacappelletta eretta in onore del "frassino d'oro" l'Abbazia diFrassinoro, complesso monastico benedettino che esercitò fino al XIVsecolo il dominio su tutto il territorio a cavallo delle vallate del Doloe del Dragone. Il complesso venne distrutto da una frana nel XVsecolo e la chiesa attuale è frutto di diversi interventi anche di epocamoderna. Dell'antica abbazia sono conservati numerosi frammentiscultorei quali le colonne della torre campanaria. L'interno dellachiesa a tre navate sorrette da basse colonne ad ampio raggio presenta

una bella copertura lignea.Nel secondo pilastro a sini-stra è incastrato un importantebassorilievo triangolarerisalente all'XI secolo (ma daalcuni ritenuto un frontonesepolcrale di originelongobarda) raffigurante un

personaggio a braccia aperte circondato da griffi alati. Nella canonicaè conservata la "colomba eucaristica" una pisside in rame dorato emartellato ed inciso della fine del XII secolo. Questo rarissimo ogget-to veniva posato su di un piatto esospeso, tramite catenelle, sull'al-tare. Opera di maestranze orafe diLimoges, testimonia i rapporti trala Badia e i monasteri francesi neisecolo XII-XIV.

Un itinerario per l'estate

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151515151515la LUNA nuova - Luglio 2002

Cenni storici: le terre della Badìa

prendendo dopo circa 100 metri il sentierosulla sinistra in discesa che oltrapassa unacappella votiva posta sulla destra e giungead un ponticello di legno. Lo si oltrepassasvoltando a sinistra e dopo alcuni metri adestra, in salita, si segue il sentiero checonduce fino alla strada provinciale a alpunto di sosta con tavolo e panchine.Si percorre a sinistra la strada per circa30 metri per poi imboccare a destra ilsentierop che prosegue fino a un bivio delquale si prende il ramo destro. In seguitosi incrocia una strada ghiaiata: si tratta delsentiero Matilde che si segue svoltandoa sinistra. Si prosegue fino alla localitàColle del morto dove si incrocia la stradaasfaltata che si attraversa per imboccareil sentiero di fronte. Dopo pochi minuti dipercosrso sterrato si confluisce nuova-mente sulla strada che si percorre per al-cuni metri per riprendere il sentiero a sini-stra e giungere ad una strada ghiaiata nel-la quale si volta a destra. Questa in brevesi porta parallela alla strada asfaltata finoa ricongiungersi nuovamente con essa.Percorsi circa 150 metri di strada asfaltatain salita da destra riparte il sentiero in mez-zo al bosco che sbuca ancora sulla stra-da da attraversare per roprendere la car-reggiata che porta al rifugio Prati Fiorentinie alla località S. Geminiano.Dalla chiesa si prosegue in salita sulla stra-da sterrata per 500 metri fino al bivio chesi imbocca s sinitra: dopo 150 metri circa,nei pressi di un altro bivio, si tiene la de-stra in salita per attraversare due piste dasci e raggiungere il crinale. Si proseguedritto ignorando i sentieri che si dipartonodal crinale fino a giungere al Passo delleRadici.Oltrepassato l'albergo si imbocca a destrail sentiero in discesa in prossimità delloskilift. Il percorso che qui coincide con ilsentiero Matilde e il sentiero Spallanzaniaggira i contrafforti del monte e giunge,dopo circa un'ora di cammino a S. Pelle-grino in Alpe.

I Prati di S. GeminianoFormano un'area pianeggiante a ridosso del crinale appenninicofrequentata già in epoca antichissima come testimonia il ritrovamentodi una punta di freccia in selce probabilmente risalente al neolitico.Nell'XI secolo qui sorgeva un ospizio per i viandanti che percorreva-no la via Bibulca citato per la prima volta nel 1105 e di cui oggi nullarimane. L'oratorio risale al 1632 ed è stato ricostruito nel '900.

S. Pellegrino in AlpeTrovandosi prossimo alvalico S. Pellegrino in Alperappresentava il luogoprivilegiato per la sosta dipellegrini e viandanti.L'ospizio è documentato apartire dal 1110 ma la tradi-zione lo vuole fondato nelVII secolo da S. Pellegrino stesso. Fu ampliato nel XIII secolo ericostruito nel 1462. Accanto sorge il santuario dei Santi Pellegrino eBianco che accoglie un tempietto con i corpi imbalsamati.La chiesa è stata ricostruita più volte nel corso dei secoli ma presentaancora alcuni elementi di architettura e scultura di epoca medioevale.Vicino a S. Pellegrino in Alpe si trova la località detta "Il giro delDiavolo" .Secondo la tradizione il diavolo, infuriato con il Santo per la suaresistenza alle tentazioni, lo prese a ceffoni, facendolo ruotare per trevolte su se stesso.La valletta sottostante accoglie cumuli di pietre formatisi in seguitoalla secolare consuetudine dei viandanti di caricarsi di sassi perpenitenza o per voto e poi depositarli in quella sede.

Il 29 agosto 1071 Beatrice diCanossa, madre di Matilde, fondò aFrassinoro un Monastero Benedet-tino al quale donò, perchè potesseprosperare, 12 Corti: Roncosi-gifredo, Medola, Vitriola, Antinano,Carpineta, Verabio, Puliano, Isola,Budrione, Campagnola, Motulo eRegiolo. Le corti di Roncosigifredo,Medola e Vitriola, assieme a Fras-sinoro costituirono il territorio sulquale la Badìa ebbe signoria percirca un secolo, sino al 1173, e cheassunse il nome di Terre della Badìa

o Abbadia. La Rocca di Medola, abase quadrangolare, solida, imponen-te e difficilmente espugnabile, sorge-va su uno scoglio isolato, nella spon-da sinistra del Dragone, nel territoriodell’attuale Lago comprendevaMedola, Lago, Casola, Serradimigni,Tolara, Naredola, Sassalto, Sassatella,Palagano e Boccassuolo. La Corte diRonco-sigisfredo, in gran parte co-stituita da bosco e pascolo, era situa-ta nella parte alta della Val Dragone eil castello sorgeva nel territorio dell’at-tuale Riccovolto e aveva giurisdizione

su Roncosigifredo, Riccovolto,Carge-dolo e sulla Selva Roma-nesca. La giurisdizione della Cortedi Vitriola comprendeva Vitriola,Cerredolo, Cisana, Massa, Cornilio,Mogno, Montestefano, Rubbiano,Gusciola, Farneta, Costrignano, Su-sano e Savoniero. Prima della co-struzione del Monastero le varieParrocchie dipendevano dalla Pie-ve di Rubbiano. Inevitabilmente sor-sero controversie tra la Pieve e ilMonastero tali da fare intervenire,nel 1121 Papa Callisto II.

Lucca. Nel '600 esisteva già una cappella dedicata alla Beata Verginedella Neve che costudiva un quadro ritenuto miracoloso. La chiesaattuale risale al XVIII secolo ed è stata oggetto di numerosi lavori diristrutturazione

Un itinerario per l'estate

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16 la LUNA nuova - Luglio 2002

di Gabriele Monti, Davide Bettuzzi

12 Cenni geologici

L'Appennino modenese ha un’originemarina.Le rocce appenniniche, infatti, si de-positarono in un antico mare e la pro-va più evidente è fornita, oltre alle lorocaratteristiche sedimentologiche, dallapresenza in esse di resti di vari orga-nismi marini (fossili).Verso la fine dell’Era Mesozoica oSecondaria (150 milioni di anni fa) adest delle attuali Sardegna e Corsicasi estendeva un ampio mare con unaprofonda fossa allungata, in corri-spondenza dell’attuale mar Tirreno, evia via sempre meno profonda versol’attuale ex-Jugoslavia dove c’eranoestese barriere coralline. Nell’Era Ter-ziaria si formò un’altra grande fossa,parallela alla prima, all’incirca in cor-rispondenza dell’attuale catenaAppenninica. In queste due fosse dallesponde relativamente ripide oltre ai se-dimenti finissimi, che normalmente sidepositano nei mari lontano dalle co-ste, franarono enormi quantitativi di

sedimenti, anche grossolani, che siaccumularono per uno spessore diqualche migliaio di metri. Verso la finedell’Era Terziaria (35-40 milioni di annifa) iniziò un’attività di corrugamentodella crosta terrestre accompagnatada enormi pressioni di compressionelaterale in corrispondenza prima del-la fossa più occidentale, poi di quella

orientale.Questi movimenti, durati 2-3 milioni dianni, portarono, in un primo tempo,buona parte dell’enorme pacco distrati che colmava la prima fossa aripiegarsi e a traboccare nella fossastessa, slittando verso oriente sopragli strati deposti nella seconda fossa.Successivamente anche gli strati del-la seconda fossa si corrugarono e siinnalzarono fino ad emergere, parzial-mente ricoperti dagli strati più antichiche nelle fasi iniziali erano slittati so-pra di essi.Si formò così l’ossatura della catenaappenninica che raggiunse l’aspettoattuale sotto l’azione di modellamentoed erosione dei fattori climatici e del-la forza di gravità.Alla fine dell’Era Terziaria la catenaera ormai formata dislocando roccead oltre 2000 metri di quota, ma il maresi estendeva ancora dentro l’attualepianura Padana.Nella fascia montuosa più elevata del-l’Appennino modenese, fra il crinalee all’incirca la linea Fanano-Montecreto-Barigazzo-Braglie, affio-rano arenarie che si sono depositatenella più orientale delle due fosse du-rante la parte medio-superiore dell’Era

Barigazzo: affioramento in cui sono ben visibili diversi strati geologici

Lago Scaffaiolo. Testimonianza della presenza di ghiacciaiin epoche remote sulle cime più alte appenniniche

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Val DragoneTerziaria. Queste rocce costituisconomontagne dall’aspetto aspro edirupato che ricordano le vette alpi-ne.Nelle cime più elevate si formaronopiccoli ghiacciai di cui rimangonoancora tracce come alcuni piccolilaghetti dell’alto Appennino Modene-se. A valle della linea Fanano-Barigazzo-Braglie affiorano rocce de-positatesi nella più occidentale delledue fosse e slittate verso oriente. Sonorocce dell’Era Mesozoica superiore edessenzialmente costituite da argille(argille scagliose), da calcari o

La Valle del Dragone si allunga peruna ventina di chilometri dai 1700 me-tri di altitudine dell’Alpe di San Pelle-grino, che la chiude a sud, ai circa300 della confluenza del fiume Dra-gone nel Dolo.A occidente è separata dalla Valle delDolo dai monti Roncadello (m. 1353)e Modino (m. 1414). A oriente è deli-mitata dal lungo sperone montano for-mato dal Sasso Tignoso (m. 1492),dall’Alpesigola (m. 1642), dal Cantie-re (m. 1618) e dai monti Spino (m.1070), San Martino (m. 1053) e S.Giulia (m. 935).Nelle zone inferiori agli appezzamenticoltivati si alternano sparsi castagnetie querceti.L’alta Val Dragone, invece, è caratte-rizzata dalla faggeta, dal ricco

arenarie alternate a strati argillosi omarmosi in placche, lembi accavallatie scompaginati.Entro queste rocce sono sparse, quae là, altre rocce di varie dimensioni dicolore nero o verde molto scuro, leofioliti, costituite da diabasi,serpentine e gabbri che rappresenta-no i resti di grandi colate di lava chesi intercalarono ai sedimenti nella fos-sa occidentale.Nelle ofioliti, presso Boccassuolo, ildiabase mostra una evidente struttu-ra a cuscini (pillow-lava) tipica delleeffusioni laviche sottomarine. Collega-

te con le ofioliti si hanno spessomineralizzazioni di vario tipo talvoltacon cristalli ben sviluppati.Nella Val Dragone si trovano anchepiccole quantità di rame nativo (paresia stato utilizzato per la fusione dellecampane di Cargedolo), calcopirite,malachite (carbonato di rame), cuprite(ossido di rame), pirite (solduro di fer-ro, di colore aureo e splendente chespesso ha creato facili illusioni), cri-stalli di quarzo ed altri minerali anco-ra.In varie zone fuoriescono idrocarburigassosi (metano).

La Valle

del Dragone

sottobosco e da aree da pascolo, chenei secoli hanno soppiantato per lamassima parte le conifere originarie.Lungo le pendici delle cime più eleva-te domina la spoglia prateria d’altura,tapezzata dal mirtilleto e colorata, allosciogliersi delle nevi, dall’estesa edeffimera fioritura dei crochi.

La fauna che popola lavallata è ancora abbastan-za ricca. Scomparsi datempo i grandi predatori siincontrano oggi la faina, lapuzzola, la martora, ladonnola, la volpe, il tasso,il ghiro, lo scoiattolo, la le-pre, il riccio. Il daino ed ilcapriolo vi sono stati intro-dotti di recente, a scopodi ripopolamento. Il cin-

ghiale, liberato a fini venatori nei bo-schi di crinale, vi si è riprodotto in grannumero.I gallinacei più comuni sono il fagia-no, la starna, la pernice, la quaglia.Si possono osservare, con maggiorefacilità, passeri, merli, cardellini,cincie.In autunno vi transitano, provenientida settentrione, il tordo, la beccac-cia, l’allodola e torme di colombacci.Non rari, soprattutto dopo inverni par-ticolarmente miti, l’incontro con rettili,comprese vipere.La Val Dragone aperta su panorami-che sempre più vaste e luminose,mano a mano che si sale, offre, inaggiunta alle bellezze paesaggistiche,motivi d’interesse storico-artistico, le-gati prevalentemente alle vicende me-dioevali.

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18 la LUNA nuova - Luglio 2002

Le miniere

della

Val Dragone

Ubicate in due siti principali, si trova-no nell’ofiolite di Boccassuolo.Si tratta dell’affioramento ofiolitico piùimponente dell’Appennino modenese,principalmente sviluppato sul versan-te destro del torrente con affioramentipiù ridotti sul versante opposto, al pog-gio di Medola e al monte Calvario.L’area maggiormente interessata dal-l'attività estrattiva è all’interno del trian-golo delimitato dalla vetta del PoggioBianco Dragone, dall’alveo del torrentee dal fosso delle Carpinete. Qui si tro-vano otto delle dodici miniere totalidella valle; le altre quattro, di dimen-sioni più ridotte si trovano più a mon-te sul versante nord del cinghio delCorvo. La lunghezza di queste minie-re è estremamente variabile, si passada pochi metri di alcuni saggi di sca-vo, agli oltre settecento della più este-sa. I rilievi, le misurazioni e leminuziose esplorazioni delle galleriesono state effettuate, a partire dal 1994dagli speleologi dell’OSM Sottosopradi Modena. La maggiore parte dellegallerie si trova in luoghi difficilmenteraggiungibili, parte dei cunicoli sonoallagati ed in alcuni punti la roccia èfranata.Presso l’Archivio di Stato di Modena

giace una documentazione riguar-dante le miniere dalla val Dragonecomposta da concessioni di scavofatte dagli Estensi a privati cittadini,notizie di giacimenti e relazioni di sca-vi redatte per lo più da sovraintendentiducali, descrizioni particolareggiatedelle zone, dettagli sulla consistenzae la qualità dei minerali scavati, notedi pagamenti di minatori, tecnici.L’11 giugno 1343 Guglielmo del fuMatteo da Montecuccolo stipulò uncontratto con alcuni operai in cui silegge: "In venis inventis et que invenirivel reperiri in terris Medole etBochaxoli, ex quibus aurum,argentum, ramun, stagnum, plumbum,ferrum vel aliquod metallorum depredictis haberi, percipi et extrahipoterit..." (Dalle vene metallifere chepotranno essere trovate o reperitenelle terre di Medola e Boccassuolopotrà essere estratto e posseduto oro,argento, rame, stagno, piombo, ferroo qualsiasi composto dei predetti me-talli...). Nel 1458 viene data notizia dalDuca Ercole I di ritrovamenti di ramefatti da Francesco da Ravenna a M.Modino. Il 10 luglio 1631 il ConteJacopo Bertocchi, sovraintendenteducale, scrive al Duca Francesco I di

una miniera di rame a Monte Modino.Vennero chiamati dei ‘metallieri’ tede-schi o ‘mineristi’ la cui opera non ap-prodò a notevoli risultati. Il 16 febbra-io 1698 il Consiglio delle Miniere diHannover, chiamato a giudicare i me-talli delle miniere di Frassinoro eMedola, si pronuncia in modo favore-vole sui risultati degli scavi. Dichiaraanche la propria incompetenza a giu-dicare se "quel foco che brucia daper sè" (i fuochi di Sassatella provo-cati da fuoriuscita di gas metano) "pos-sa servire ad arrostire le miniere dirame, perchè sconosciuto".DaMedola Matteo Nardi il 12 settembre1699 inviava al Duca Rinaldo I unoschizzo della zona delle miniere se-gnando sul versante di Boccassuoloe Toggiano numerose cave. E’ un di-segno in cui è indicata anche la zonache venne saggiata tra 1940 e il 1942.Nel 1740 venne fondata la Societàdelle Miniere con numerose sottoscri-zioni (azioni da lire modenesi 600 cia-scuna). Bisogna dire che le minieredella Val Dragone erano le più mode-ste di contro a quelle della Garfagnanache comprendevano anche marmi. LaSocietà però non ebbe lunga vita e fusciolta nel 1742. Nel 1752 il Governa-tore di Sestola cita le miniere di Vestole(Sassatella), di Lago e della Pieve diRenno.In data 30 novembre 1758 in una re-lazione del tribunale camerale al DucaFrancesco III circa la domanda delMarchese di Montecuccolo del 1756di scavar miniere nella Provincia delFrignano si scrive che "tre sono leminiere di rame finora trovatesi: laprima in luogo detto Vesale, la secon-da in luogo denominato Renno, la ter-za in sito denominato Lago o diToggiano".

Palagano: l'origine del nome si fa derivaredal termine pre-latino "palàga",

che significa "pepita d'oro"

Cinghi di Boccassuolo,ingresso di una miniera

Val Dragone

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191919191919la LUNA nuova - Luglio 2002

Restaurato

l'organo

di Costrignano

Cenni storiciL'organo della chiesa parrocchiale diS. Margherita in Costrignano fu co-struito nel 1894 dalla ditta AntonioBattani e figlio Giosuè di Frassinoro.Il 26 agosto 1894 si tenne il concertodi inaugurazione ad opera del m° An-tonio Mattioli, organista della cattedra-le di Reggio Emilia.Fin dall'origine risulta collocato sucantoria ubicata in "cornu evangelii"e ci è pervenuto pressoché intatto, aparte un maldestro intervento che ne-gli anni '50 applicò inutili "baffi" allecanne di facciata ed elettrificò il man-tice senza tuttavia rimuovere l'originalesistema di alimentazione manuale.Strumento di tipico impianto serassia-no e di splendida fattura è impostatoin base 16' su di una tastiera con pe-daliera diritta autonoma di 28 note, conun ricco materiale fonico sia in termi-ni di registri di "ripieno" che di regi-stri di "colore"; è inoltre dotato, in li-nea con le tendenze dell'epoca" diaccessori quali il "tremolo" e la "gran-cassa con piatti".Dal 1894 al dopoguerra l'organo nonsubì che interventi di manutenzioneordinaria (pulizia ed accordatura pe-riodiche) e solo negli anni '50 fu og-getto di un'infausta manutenzionestraordinaria nel cui ambito, fortuna-tamente, non risulta alcun interventodi alterazione del quadro fonico, nèper modifica dell'intonazione, nè persostituzione, eliminazione od aggiun-ta di canne. Da allora non è stato piùeffettuato alcun intervento. La sola fac-ciata della cassa lignea che contienel'organo è stata restaurata mantenen-do inalterati colori, motivi e fregi ori-ginali.

Il 16 agosto alle ore 21, nella chiesaparrocchiale di Costrignano, verrà inaugurato

l'organo storico di Antonio Battani (1894) altermine dei lavori di restauro

Il restauroLe operazioni di restauro hannocomportato il completosmontaggio di tutto il materialefonico, della tastiera, della pedaliera,della registrazione e di alcune partidella meccanica. E' stata parzialmen-te rimossa la manticeria come alcuneparti della cassa e della carpenteria.Il somiere maestro "a vento" è statosmontato per ciò che riguarda i petti-ni e la registrazione. Sono stati pulititutti i ventilabri e i ventilabrini con lerelative molle; le pelli di dubbia tenutasono state sostituite mentre le molle ele guide che presentavano inizio diossidazione sono state rifatte in otto-ne crudo. Le meccaniche sono statepulite e disossidate e trattate con oliiprotettivi. Tastiera, pedaliera e regi-strazione sono state restaurate nellaforma originale. Tutte le parti in vistasono state lucidate a gomma lacca.La manticeria è stata completamenterev i s i ona tacon sostituzio-ne delle pellilogore, risana-mento dei ca-nali porta ven-to, reimpellatu-ra delle valvoledi sicurezza edegli innesticonici leva-scosse; è sta-to restituito aperfetta fun-zionalità l'im-pianto leva-mantici ma-nuale mentre èstato sostituito

il vecchio e rumoroso ventilatore.Il restauro del materiale fonico è statomolto impegnativo sia per le alterazio-ni inflitte nel corso dell'intervento de-gli anni '50 sia per le ossidazioni pro-vocate da escrementi di topi. Le can-ne di facciata sono state rimesse informa con rimozione dei baffi median-te bisturi cercando di non rovinare ul-teriormente la superficie già alteratadalle grossolane saldature.Le canne interne sono state rimessein forma, risaldati gli squarci provo-cati da improprie accordature, rimos-sa la profonda ossidazione. Grandecura è stata riposta nel restauro dellecanne ad ancia.Le canne di legno sono state revisio-nate con sostituzione delle pelli rovi-nate.

Dati tecnici- Cassa lignea dipinta a tempera con fregi intagliati e traforati- Facciata di 31 canne, bocche non allineate con labbrosuperiore "a mitria"- Tastiera di 58 note con coperture di osso e di ebanosovrapposto a per- Pedaliera diritta di 27 note- Divisione bassi/soprani- Registri ad incasso su due colonne (tromba, clarino bassi,clarino soprani, flauto a cupside, dulciana bassi, dulcianasoprani, flautino piccolo, voce celeste, principale 16', bordone,principale 8', ottava, XV, XIX-XXII, XXVI-XXIV, contrabbassi,ottave)- Accessori: pieno, combinazione preparabile "alla lombarda",tremolo, grancassa a piatto, campanella di richiamo pertiramantici, uniote tasto-pedale

Val Dragone

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20 la LUNA nuova - Luglio 2002

Una domenica mattinau louve e la vuipa (illupo e la volpe) parti-rono presto da casaloro, Ça e Burell duluve, e piano pianoscesero fino a Ca’d’Butega.Quando arrivarono laCunsiglia e Delelmo,marito e moglie, eranoappena partiti per andare alla messaa Boccassuolo. Il lupo e la volpe eb-bero così tutto il tempo per entrareattraverso un finestrino in de tuvadell(la cantina) dove c’erano i formaggi, ibashlott (grandi catini) del latte, perfar affiorare la panna per poi fare ilburro, alcuni salami e una sungia. Illupo e la volpe affamati si misero amangiare e bere tutto questo ben diDio.La volpe ogni tanto andava a provarese con la pancia passava ancora dalfinestrino, mentre il lupo, ingordo, pen-sava solo a mangiare e a bere.Quando la volpe si accorse che il fi-nestrino le andava stretto uscì mentreil lupo, imperterrito, continuò ad in-gozzarsi. Quando fu satollo provò aduscire, ma non ci passava più; si miseallora a dormire in un angolo detuvadell. Nel dormire il lupo, che ave-va decisamente mangiato troppo,sornocchiava (russava) sonoramen-te e ogni tanto per il troppo latte bevu-to faceva anche delle loffe (flatulenze).Finita la messa Delelmo e la Consi-glia tornarono a casa. Arrivati Delelmodisse alla Consiglia: "va in de tuvadella tor un furmajie che a fomma napulentina" (vai in cantina a prendereil formaggio che ci facciamo unapolentina) "tanto io vado a riempire ilpaiolo alla fontana".La Consiglia appena aprì la porta vide

il lupo che sornocchiava, tornò indie-tro e chiamò Delelmo. Delelmo presela canella (mattarello allungato per ti-rare la sfoglia), ed entrò nella canti-na, e, tra l’odore di lupo e quello diformaggio, iniziò a menare "can-nellate" a destra e a manca.Il lupo sorpreso nel sonno le prende-va tutte e in tutte le direzioni, tantoche dopo pochi minuti era stanco diprenderle, ma Delemo ancora mena-va. Il lupo cercava di raggiungere ilfamoso finestrino, ma, a causa dellapancia troppo grossa non riusciva aduscire. Ormai disperato mise la testafuori dal finestrino, ma rimaneva al-l’interno e cul (sedere), e Delelmoprese la shbercursa (rincorsa) e as-sestò un poderoso calcio nel "bofice"(culo): il lupo fu sparato fuori dalla

cantina.Il lupo con le terga doloranti e la pan-cia tutta pesta, si avviò mogio mogioverso casa. Strada facendo incontròla volpe. Questa era andata nel frat-tempo ai Casoni ed aveva rubato emangiato una gallina a Lino (il foto-grafo). Per far credere che era statamaltrattata si era messa le budella dellagallina attorno al collo. Quando il lupola vide, tutto scaicchiante (guaiendodal dolore) le raccontò le proprie av-venture; di risposta la volpe le disseche questo era niente, perchè lei, ave-va preso tante botte che le avevanopersino messo le budella al collo...I due lamentandosi si avviarono versoe Burell di Louv, casa loro, passandoda Bramo della Ca’ Nova. Si ferma-rono a salutarlo in quanto era molto

La fòla dù luv

e la

vùipa

Questa volta cambio genere,racconterò una favola, la più

famosa di Boccassuolo, che tutti i“bambini” come noi (che hanno

più di 50 anni purtroppo!), hannosentito raccontare la sera, primadi andare a letto, generalmente

da un “vecchio o da una vecchia”accanto al camino, con i piedisulla reula o vicino alle stufe

economiche che iniziavano adarredare le nostre cucine. La “mia

vecchietta” si chiamava Gigiasaggia di anni e di favole

meravigliose, che veniva "avegghie" (a trovarci) ci

intratteneva, ci incantava e cispaventava con i suoi racconti.

Prendendo spunto da questafavola opportunamente riveduta e

corretta è venuta fuori questa.

La risposta al quiz formulato nello scorso numero riguardante la divi-sione delle mucche è che il saggio boccassuolese aveva capito chei palaganesi non dividevano una unità ma bensì una frazione di que-sta perchè 1/2+1/3+1/9=17/18 che è inferiore a 1.Prossimamente dimostrerò ai palaganesi (solo a loro) che 4 è ugua-le a 5 e che pi greco (il famoso numerino per calcolare la circonfe-renza e l’area del cerchio) invece di essere 3,14 è uguale a 2.(Tutto questo, naturalmente se non vi siete rotti di leggere le stupidateche scrivo).

Risposta al quiz del numero scorso

Val Dragonedi Luciano Casolari

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212121212121la LUNA nuova - Luglio 2002

amico della volpe e poi avevano en-trambi i capelli rossi. Bramo fu moltocontento della visita, e sapendo delleperipezie del lupo propose di lenire isuoi dolori applicando una famosa leg-ge della fisica la quale stabilisce chese ad una forza se ne contrapponeuna uguale ma di senso contraria ledue forze si annullano. Fece quindisalire il lupo su un bancone da fale-gname e chiese dove avesse preso lebotte. Il lupo rispose: "Sulla schiena".Bramo lo fece allora sdraiare a pan-cia in su, e cominciò con una tavolaa ribattergli le botte di Delelmo. Il lupoche credeva nella fisica disse che inteoria tutto era giusto, ma in praticagli faceva un po' male l’umbrigule(ombellico) quidi pregò, ringraziò,supplicò di smettere, perchè si senti-va già molto meglio.Bramo smise, li salutò, i due si incam-minarono di nuovo.Quando passarona da Ca’ d’Tugnunvidero Dulfun che provava una dellesue parti da buffone nel maggio, maal lupo non veniva da ridere, mentrela volpe rideva sotto i baffi.Arrivarono alle Macinelle dove inizia-la salida de Bershan (la salita del"Bershano"). La volpe, furba disse:"Lupo lasciami morire qui, io non rie-sco ad affrontare questa salita". Il luposi offrì di portare la volpe sulle spalle.Se la caricò in groppa e guaiendo perle botte ricevute affrontò la salita.Mentre faticosamente saliva, la volpedi mise a salmodiare: "ni nan ni nan emalaa e porta u san su per la coshtadel Bershan" che tradotto suona così"ninna nanna ninna nanna il malatoporta il sano su per la salita delBershano". Il lupo, tutto sudato, chie-se alla volpe cosa dicesse, e lei: "Stodicendo le orazioni perchè sento che

si sta avvicinando l’ora della mia mor-te". Il lupo annuì ma chiese ancora:"Ma non è che mi stai prendendo ingiro?". "Mai", rispose la volpe e conti-nuò con ni nan ni nan e malaa e por-ta u san su per la coshta del Bershan.Quando Dio volle arrivarono vicino allaCa’. Qui c’era un bel butaccie (sbar-ramento delle acque che serviva dadiga per far girare il ruotone del muli-no di quelli dalla Ca’).La volpe disse che non ne poteva piùdalla sete e che doveva bere assolu-tamente. Il livello dell’acqua, però, eraun po’ basso, quidi chiese al lupo diprendergli la coda in bocca, di calar-la nel pozzo affinchè potesse disse-tarsi. Quando aveva bevuto abbastan-za avrebbe detto: "Plaff". Il lupo fececome la volpe aveva detto e quandosentì: "Plaff" la tirò su.Adesso era il turno del lupo. Mise lacoda in bocca alla volpe, si calò nelpozzo e quando fu satollo disse:"Plaff", la volpe invece di farlo risaliregli rispose: "Per la cua at lasch" (tilascio andare per la coda).Il povero lupo che non sapeva nuota-re cominciò ad annaspare e con laforza della disperazione riuscì amandenersi a galla (anche perchèaveva bevuto quasi tutta l’acqua). Perfortuna che Italo dalla Ca’ stava an-dando all’acqua cun e baggiul (astadi legno leggermente ricurva alle cuiestremità erano fissati mediante gan-ci i calcedre - secchi in rame usatiesclusivamente per l’acqua da bere).Quando arrivò in prossimità debutaccie legò il secchio e lo lanciòdentro perchè si riempisse. Lasecchiata colpì il lupo sul canino sini-stro ma riuscì ugualmente ad aggrap-parsi al secchio e a farsi tirare fuori.Italo imprecava dicendo che l’acqua

Val Dragonepesava troppo, ma quando vide cheaveva recuperato il lupo tutto gonfio,bagnato e spettinato, comincio a col-pirlo con e baggiul. Il lupo, paziente-mente, le prese tutte.Ormai, poveretto, non aveva più unosso che non gli facesse male, marassegnato riprese la strada de Burelldu louv. Quando fu sul Balzone co-minciò a sentire un profumo ditortellacci (ravioli con la puvina - ri-cotta - e le bietole) che una volta sifacevano cun i farinaccie (erba chenasceva nel Campalavia), e man manoche si avvicinava la casa il profumo sivaceva più intenso. Quando arrivòsotto la casa della volpe le chiese sequelli che aveva fatto erano veramen-te i tortellacci ed avendo avuto rispo-sta positiva, chiese se poteva salirein casa a mangiarne un po’.La volpe rispose: "Se ti facco salirein casa puoi anche mangiarmi, per loscherzetto che ti ho fatto alla Ca’, peròio sono generosa e ti darò da man-giare attraverso il buco del lavandino"Dovete sapere che una volta lo scari-co dei lavandino non andava nelle fo-gnature (perchè non c’erano) mascendeva liberamente nella partesottostante della casa. La volpe disseal lupo di mettersi con la bocca aper-ta sotto il buco del lavandino e leiavrebbe mandato giu i tortellacci.Invece, cosa fece? Scolò i tortellaccinello scolapasta, recuperò l’acqua, larimise sul fuoco e la riportò a bollire.Chiamò il lupo gli disse di mettersi abocca aperta sotto il buco del lavan-dino quindi versò tutta l’acqua bollen-te dentro la gola del povero lupo. Que-sti venne operato istantaneamentedalle tonsille e dalle adenoidi e se pas-sate da e Burell du louv lo sentite an-cora addesso ululare...

I capperini

"I nostri nonni, mentre erano al pascolo con le pecoreo le mucche giocavano ai capperini.Prendevano 5 sassolini rotondi poi li spargevano perterra. Dovevano lanciarne uno e colla stessa mano rac-cogliere gli altri, uno alla volta, prima di riprenderlo.Chi superava questa prova passava al secondo giro.Bisognava lanciare in alto un sassolino e raccoglieregli altri a due a due. Successivamente bisognava rac-

Come si giocava una volta(Tratto da una ricerca delle scuole elementari di Palagano)

cogliere, in un colpo solo, tre sassi, poi quattro.L'ultima mossa era di lanciare tutti e cinque i sassolini ebattere le mani prima di riprenderli.Chi sbagliava passava il turno ad un altro.Quando toccava di nuovo a lui ricominciava da capo.Chi riusciva a prenderli tutti senza mai farli cadere vin-ceva il gioco.Questo gioco richiedeva molta abilità.Una nonna ha raccontato che quando tornavano a casaavevano tutte le unghie "grattate".

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22 la LUNA nuova - Luglio 2002

Proposta a cura di p. Dario Ganarin

Voi siete chiamati a rinnovare il mon-do. Ci sono anche altri che lo voglio-no fare e che lo sanno fare. Ma dob-biamo farlo anche noi.Rinnovare il mondo significa rinnovarlopezzetto per pezzetto; non lo si puòrinnovare tutto insieme.Gesù stesso, nella sua vita terrena,ha parlato qualche volta ad una solapersona, come, ad esempio, allasamaritana, ma poi quello che ha dettoa lei è servito a tutti. Quindi non per-diamo tempo anche se viviamo per ri-sanare solo anche un pezzetto dimondo. Ci sono delle ragazze comevoi che si sentono portate al matrimo-nio, ma non a quel tipo di matrimonioche oggi il mondo propone, un matri-monio nel quale dopo un anno o duesi è già stanchi, ci si lascia, ci si se-para, si divorzia.Come deve essere il vostro matrimo-nio? Fa sempre riflettere constatarecome Dio, che ha sparso tante ric-

Con questa rubrica pensiamo di fare cosagradita ai lettori permettendoci di suggerire undialogo, vivace e spontaneo, tra il mondo della

famiglia e Chiara Lubich, una delle voci piùascoltate oggi.

Sono situazioni comuni a tutte le famiglie. Insette interventi troveremo: la chiamata al

matrimonio, il rapporto uomo-donna, il matri-monio e Dio, il quotidiano familiare, la dimen-

sione sociale della famiglia, il rapporto con ifigli, l’incontro con il dolore. Il linguaggio èquello parlato, come è giusto che sia in un

dialogo. Chi leggerà queste pagine si accorge-rà che emerge una proposta di famiglia

“controcorrente” nelle sue scelte. Vorremmoincoraggiare chi restasse titubante: è un

“ideale” verso il quale stiamo in molti cammi-nando, e che sta raccogliendo in molte partifrutti abbondanti e copiosi. Ma soprattutto è

una proposta che preserva la famiglia, in moltiparti del mondo oggi insidiata,e ne risalta le

potenziali ricchezze di umanità.

chezze nella creazione, abbia messonel cuore di uomini e donne l’amore,perché l’umanità viva e si moltiplichi.L’amore umano, reciproco, bello,puro, è così forte che li fa capaci dilasciare la propria famiglia pur di con-giungersi tra di loro. Nel matrimonio,nella famiglia, così come Dio l’ha vo-luta e come la vediamo noi, questoamore non deve morire mai. Prende-rà altri sapori, altre tinte, ma è unamore che deve durare. E perché unamore umano così bello duri deveessere potato.Tutto ciò che è potato rinverdisce,

porta frutti nuovi, ma ciò che non èpotato si ripiega nel vecchio. L’amoreva continuamente purificato dall’egoi-smo, dall’avidità, dal volere per sé.Solo così possiamo formare famiglieche sanno accogliere i bambini comeun dono di Dio e persino famiglie ca-paci di lasciare la propria terra, il pro-prio lavoro, e spostarsi da un puntoall’altro del mondo per portare il van-gelo. Nelle prime comunità cristianeesistevano famiglie così.Igino Giordani (1894-1980), grandeconoscitore della storia della Chiesa,diceva che gli sposati erano conside-rati “come monaci, con in meno il ce-libato”. Poi, nel tempo, non è più sta-to così. Infatti non ci sono quasi santiconiugati, solo sacerdoti e religiosi...Ma anche i coniugati, se mettono Dioal primo posto e vivono con pienezzail sacramento del matrimonio, posso-no farsi santi.Quindi occorre formare famiglie cheilluminano, aiutano, uniscono altre fa-miglie, che accolgono tanti bam-bini,non solo propri, ma anche abban-donati. Questa è una delle vie che siapre di fronte a voi: rinnovare la fami-glia.

Chiamati

a rinnovare

il mondo

CHIARA LUBICH, Premio Unesco 1996per l’educazione alla pace, numerose lau-ree "honoris causa" e cittadinanze ono-rarie, tre milioni di libri venduti in tutto ilmondo. Eppure questi sono solo dati dicontorno per la fondatrice del Movimentodei focolari, una delle voci oggi più ascol-tate, per la novità la radicalità evangelicae la profonda umanità del suo messag-gio.

1 "Cosa diresti a noi chepresso ci sposeremo?"

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Il pazzo della lunadi S. Nieleda

Dovrei continuare la seconda partedella prima parte dell'articolo del nu-mero precedente della Luna, ma nonmi raccapezzo più.Mi sono perso nelle tante stradine delpaese, nelle mille manifestazioni tra-dizionali e culturali di questo paese.Mi sono inebriato della Fiera delCiaccio, soprattutto. Poi sono inciam-pato su una ragazza che sfilava dimoda nel parco, una sera di giugno.Ragazze come lei le trovi nei bar atirar sera, o nelle strade, dove si fan-no rincorrere dai ragazzini che le mi-nacciano con i telefonini: Ti mandoun messaggino…"dov se, cos fa ?"Dove sono?, cosa faccio ? Idiota !Sono qui. Non mi vedi ? Parla, inveceche scrivere col telefonino.Questi ragazzi non sanno più comu-nicare. "Dov se, cos fa…" ... ma checa … vuol dì ? Una volta … 10 annifa, c'era meno tecnologia: si chattavameno, niente telefonini, pochi com-puter, ma si parlava di più. Guardan-dosi negli occhi.Voglio sapere con chi ho a che fare,io... Voglio vedere le tue reazioniquando dico una cosa. Potevamo dire:"te lo leggo negli occhi… hai biso-gno di me"Adesso dicono: te lo leggo nel com-

puter, sei un idiota... Si vede moltobene dai pixel dello schermo. Hai unarisoluzione di 3200 x 3900 dpi… Unidiota da 900 mega byte. Potrei rica-varci una stampa ad alta risoluzionemontata su pannello e plastificata edappenderla alla parete del gabinetto."Ti mando una e-mail, puoi trovarminel mio sito" sono frasi comuni.Ti mando una e-mail significa: ti scri-vo una lettera, ma non la imbuco. Mipuoi trovare nel mio sito lo diceva sem-pre anche Mingone, quando uscivadall'osteria e tornava a zappare. Selo cercavi, lo trovavi. Senza bisognodi avere la patente nautica… per na-vigare. Sapete navigare voi? Se nonsapete navigare siete "aut". Essere"aut" vuol dire essere tagliati fuori. Unabrutta cosa. Anche per la gente che tivede: vai in giro, la gente ti vede edice: "Guarda quello lì com'è tutto ta-gliato fuori...che schifo… Si facessealmeno medicare. Perde tutto il san-gue…". Molto meglio essere tagliatidentro. Almeno puoi girare tranquilla-mente per le strade. Essere tagliatidentro significa essere portati per…faccio un esempio: io sono tagliato

per cantare… oppure: io sono taglia-to per scrivere… io sono tagliato persuonare. "Io sono tagliato la mano"disse il giovane emigrato africano alsuo datore di lavoro. Ecco: lui non eraportato per fare il falegname. E si ètagliato una mano.Chi chatta trova, come disse Dorianoad Adriano. Chi trova prova. Chi pro-va crede. (Provare per credere…)Se navighi su internet può succeder-ti di incontrare Saddam e Bin Ladenin moto. A volte li incontri fermi. A vol-te non li incontri per niente. E ti chie-di: Ma dove sono andati ? Allora cer-chi affannosamente con il motore diricerca: www. Saddabinlan.dove-siete.com?E il motore cerca, cerca, cerca…enon trova. Dove sono andati? Si sonoaccuratamente nascosti. Nessuno sadove. Tranne il grande esperto diInternet, Emilio. Lui sa e me lo ha con-fidato in preda ai fumi dell'alcool:Saddam e Bin-Laden si sono nasco-sti nel sito di Fogarola (nell'Ufficiodella Donatella? ).Anche loro si sono ridotti male.

Continua...

...segue?!

Freddure...d'estate

Il grosso è fatto... come disse la madre di GiulianoFerrara in sala parto. (G. Covatta)

Hanno lanciato una nuova lavatrice sul mercato... tremorti! (Anonimo)

Un uomo senza una donna è come il collo senza torci-collo. (Anonimo)

Sai come si chiamerebbe Berlusconi se lo facesseroPapa? Pio... tutto. (Rossi)

Quando mia moglie mi dice: "Ti amo per sempre!"rispondo: "E' una minaccia?" (Anonimo)

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Si prega di ritornare al mittente se non consegnatoo Indirizzo insufficienteo Destinatario sconosciutoo Destinatario decedutoo Rifiutatoo Altro .............................................

La LUNA nuovaVia Palazzo Pierotti, 4/A - 41046 Palagano (MO) - Italy

"Ogni giorno è il mio

giorno migliore;

questa è la mia vita;

questo momento non

mi si presenterà

un'altra volta"

Bernie Siegel

Bernier Siegel , medico, professa una filosofia del vivere, del mo-rire all'avanguardia nel campo dell'etica medica. Ha assistito cen-tinaia di persone affette da malattie mortali ed è l'ideatore di unaforma di terapia individuale e di gruppo rivolta a persone affetteda gravi malattie.Vive a New Haven con la moglie e con la quale è "coautore" dicinque figli.

Riflessioni