mondo agricolo n.4

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FACCIO PRESIDENTE FEDERAZIONE VINO • INCONTRO FOR.AGRI • ACCORDO CON PERONI PASQUETTA AL CASTELLO QUOTE LATTE ADDIO • I NUMERI DELLE STALLE • SUCCESSO DI AGRIUMBRIA • LIBRO DI DE CASTRO IRRIGAZIONE

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Il mensile di Confagricoltura

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FACCIO PRESIDENTE FEDERAZIONE VINO • INCONTRO FOR.AGRI • ACCORDO CON PERONI • PASQUETTA AL CASTELLO

QUOTE LATTE ADDIO • I NUMERI DELLE STALLE • SUCCESSO DI AGRIUMBRIA • LIBRO DI DE CASTRO • IRRIGAZIONE

2015 ...

2011

2002

1915

1865

1690

1623

1615

400 anni di crescita sostenibile

La responsabilità sociale per Sumitomo Chemical risiede nei principi del fondatore, Masatomo

Sumitomo, deiniti in dal 1615 e perfettamente integrati nella ilosoia della Società. Consapevolezza

e responsabilità che abbiamo trasferito nella divisione agricoltura con l’impegno di soddisfare

il crescente fabbisogno alimentare dell’umanità nel rispetto delle esigenze dell’ambiente.

La creatività nella ricerca chimica, il confronto con i protagonisti della iliera agroalimentare,

il costante sviluppo di servizi e prodotti innovativi ne sono la prova più evidente. Oggi come ieri e

come domani. Sumitomo Chemical, da 400 anni dalla parte dello sviluppo sostenibile.

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APRILE 2015| MONDO AGRICOLO | 3

Un mondo sempre più digitale

L’ E D I T O R I A L E

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er quanto possano essere lunghi i tempi del legislatore o quelli di attuazione delle riforme, il mondo è sempre più “digitale” e bisogna saper stare al passo, se non anticiparne le mosse. Nonostante alcune lungaggini normative, diversiprovvedimenti, coerentemente con questa “velocità”, stanno introducendo l’esigenzadella digitalizzazione ed il suo utilizzo. I primi decreti attuativi della delega fiscale, che approderanno tra poco in Consiglio dei Ministri, prevedono - tra le altre cose - la fatturazione elettronica tra privati; si sta andando verso una tracciabilità telematicadelle transazioni business (il DEF appena approvato dedica una voce a questa novità);la dichiarazione dei redditi precompilata è già realtà, solo per citare alcune delle novitàin questa direzione.L’innovazione coinvolge in maniera profonda anche il nostro settore (in cui è tantostrategica quanto necessaria): al Vinitaly è stato attivato ufficialmente Agricoltura 2.0,il piano del Mipaaf che introduce una serie di novità che – grazie all’innovazionetecnologica - semplificheranno attività e oneri che le imprese devono adempiere, comead esempio l’Anagrafe Unica delle Aziende Agricole; il Fascicolo Unico Aziendale; la domanda Pac precompilata; la Banca dati Unica dei Certificati.Alcuni provvedimenti sono già in vigore, altri stanno per essere varati. Il dato evidente

è che la digitalizzazione è già realtà e ci coinvolge, sia comecittadini/contribuenti, sia come organizzazione.Tuttavia questa accelerazione nell’introduzione della tecnologia e del digitale non ci coglie impreparati. Su questo fronte – infatti – come Confagricoltura abbiamo iniziato a muoverci con grande anticipo sia nei confronti delle imprese, sia in termini di efficientamento della nostraorganizzazione. Da un lato stiamo diversificando i servizi offerti, creandonedi nuovi e innovando quelli già esistenti, con l’utilizzo ad esempio di piattaforme informatiche e nuovi device. Dall’altro ci stiamoristrutturando anche attraverso la digitalizzazione di alcuni strumenti

di lavoro e processi (il digitale è stato anche il tema centrale dei recenti laboratori cui hanno partecipato i direttori di tutte le sedi territoriali) e investendo sulla relativaformazione. Contestualmente stiamo allargando gli ambiti d’azione - dove necessario -per garantire alle nostre imprese una sempre maggiore professionalità anche in campiche fino a poco tempo fa non sembravano doverci coinvolgere da vicino e che oggi inveceè necessario presidiare per essere competitivi.Il mondo sta cambiando sempre più velocemente. Non siamo abituati a subire il cambiamento, ma a promuoverlo e governarlo. Lavorando perché l’agricoltura possacogliere le tantissime opportunità che questa rapidità comporta, garantendone di altre,con un contributo, a nostra volta, rapido ed efficace.

Mario Guidi

P

SO MMA R I O

L’EDITORIALEUn mondosempre più digitale

Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

APERTURA RAPPRESENTANZA

La sfida del cambiamento

Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

In piazza sventolala bandiera del coordinamento

Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

PRIMO PIANO VITIVINICOLTURA

Scenari enologici

Palma Esposito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Che sapore ha la sostenibilità

Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

La cantina familiare

Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

ATTUALITÀ CEREALI

A scuola di buone pratiche

Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

ATTUALITÀ ZOOTECNIA

Quote latteaddio

Daniele Mezzogori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

I numeri delle stalle

Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

Voglia di lusso

M.M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

ATTUALITÀ IRRIGAZIONE

Per non sprecare acqua

Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

SERVIZI TRIBUTI

Uscire dal labirinto

Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

Rubriche

Mappamondo Suini Usa . . . . . . . . . . . 38

Organizzazione Mantova . . . . . . . . . . 52

Anga Futuro intelligente . . . . . . . . . . 54

Campi rosa Maratona . . . . . . . . . . . . 56

Over65 Papa Francesco . . . . . . . . . . . 58

Agriturismo La Traversina . . . . . . . . 60

Buono a sapersi Arte . . . . . . . . . . . . . 64

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Confagricoltura @Confagricoltura

4| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

UNCAI NOTIZIE

Le news dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I

Direttore responsabileGABRIELLA BECHI

Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA

Editrice SepePresidenteDIANA THEODOLI PALLINI

Direzione, Redazionee AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 10100186 RomaTel. [email protected]

Abbonamento annuo

Italia, Euro 30,00Conto corr. postale n. 33755000Intestato a:Sepe – Mondo Agricolo, RomaAutorizzazione Tribunaledi Roma, n. 1662 del 22/06/1950

Pubblicità

Via Monte Rosa, 1920149 MilanoTel. +39.02.4694949 - 48018114Fax [email protected]

Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE

Stampa TIPOLITOGRAFIA

EUROINTERSTAMPA

Testata associata all’USPI

Direttori e funzionari

dell’Organizzazione

e dei centri servizi per duegiorni, a Chianciano, hanno parlato di “futuro”,delle nuove frontiere del digitale e di come ci si stiapreparando alle nuove sfide.Fa il punto il direttore

generale Mastrobuono

6 | MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

A P E R T U R A R A P P R E S E N T A N Z A

di Gabriella Bechi

una allineata a quella americana peraccessi ad internet dai dispositivi mo-bili. E’ un cambiamento che in parte cispaventa, per la velocità con cui è av-venuto e per le trasformazioni che haportato nei processi di comunicazio-ne e di relazione con le informazionie nella percezione di utilità dei servizi.In questo incontro abbiamo chiamatoa portare la propria esperienza sog-getti che gestiscono questo processo,dalle banche che hanno visto il crollodei clienti negli sportelli, a chi orga-nizza piattaforme per sistemi associa-tivi, per aiutarci a capire il cambia-mento. Abbiamo compreso che nonsiamo gli ultimi della classe, anzi. Il fat-

Per la prima volta una riu-nione a cui hanno parte-cipato insieme direttori,funzionari e anche i ver-tici politici della Confa-gricoltura, non solo per

parlare di questioni di attualità, maper capire quello che accade, per ag-giustare la rotta e prepararsi al prossi-mo futuro che ci incalza e ci raggiun-ge rapidamente. Abbiamo chiesto aldirettore generale di Confagricoltura,Luigi Mastrobuono, di spiegarci le ra-gioni di questo incontro. «Negli ulti-mi due anni in Italia – ci ha detto - sia-mo passati da una società che risulta-va in ritardo nell’uso dei computer, ad

La sfida del cambiamento

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |7

Abbiamo cominciato con le Federa-zioni regionali e sul loro modello,cambiandone i presupposti. Ruolo

to di esserci trovati a Chianciano a ra-gionare di questi scenari, di questerealtà che avanzano, è un segnale dicontemporaneità importante».

Direttore, le abbiamo sentito pro-

nunciare spesso la parola “efficien-

tamento”. Cosa significa questo

processo in un’organizzazione co-

me Confagricoltura?

Il progetto sull’ “efficientamento” deiservizi è stata la palestra in cui abbia-mo esercitato l’arricchimento reci-proco, per elaborare soluzioni mi-gliori, per mettere a fattor comune ipercorsi di innovazione, per recupe-rare risorse da investire sul nuovo.

decisionale del consiglio direttivo, in-tegrazione tra esigenze territoriali edi sistema; incarichi diretti in alcuniprogetti, a cominciare dalle parteci-pazioni societarie in GAA ed in Agri-check. L’“efficientamento” è la ri-composizione di 20 progetti suglispecifici servizi. Il processo deve ave-re un traguardo: diventare un’Orga-nizzazione diversa, più efficiente, piùefficace, modello per gli altri. Noi cisiamo dati due anni per concluderequesto lavoro, compresa la riorganiz-zazione delle Unioni, delle Federazio-ni e i processi di aggregazione. Sta anoi tenere il ritmo e fissare obiettivisfidanti, ma possibili, e dare metodo.

Il cambiamento

è l’effetto di un lavoro

di squadra, la più ampia

possibile,e sa fare leva

su coloro che meglio sanno

tradurre in processi

le innovazioni, contando

su un effetto di coinvolgimento

e di trascinamento

8 | MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

A P E R T U R A R A P P R E S E N T A N Z A

Quanto è utile la formazione in

questo processo di cambiamento?

E’ preziosa, prepara ed aiuta, ma dasola non riorganizza le strutture. Inun anno abbiamo realizzato corsi suinternazionalizzazione, credito e as-sicurazioni, e tra pochi giorni par-tirà quello sui fondi europei. Ed an-che tra noi direttori abbiamo lavora-to molto sui cinque temi dell’AltaScuola, dando vita anche ai successi-vi laboratori. Stiamo attenti però anon delegare alla formazione la so-luzione di altre questioni. Il cambia-mento è l’effetto di un lavoro disquadra, la più ampia possibile, chetendenzialmente non esclude nessu-no dei dipendenti, e che sa fare levasu coloro che meglio sanno tradurrein processi le innovazioni, contandosu un effetto di coinvolgimento etrascinamento.

Il dualismo servizi/sindacato ha

ancora ragione di esistere?

Nessuno ha dubbi che i servizi sup-portino il rapporto sindacale. Ma at-tenzione, perché servizi non adegua-ti, non aggiornati, che non soddisfa-no la domanda, lo minano alla base. Illegame sindacale si alimenta semprepiù con la personalizzazione del ser-vizio, che è possibile proprio attra-

verso il digitale, che avvicina, rendetrasparente, lascia scegliere anche ba-nalmente il giorno e l’ora in cui usu-fruirne. Il digitale può essere unagrande opportunità di rilancio delsindacato. In questo senso anche lanostra posizione nei confronti dellaP.A. deve cambiare: se noi abbiamoutilizzato l’intermediazione con ilpubblico come motivo di associazio-ne, oggi che la P.A. è in oggettiva cri-si, addirittura si sgretola in alcuni set-tori, il ruolo di intermediari è per-dente. Non dobbiamo stare seduti difronte all’azienda, ma a fianco dell’a-zienda. Dobbiamo sostituire l’inter-mediazione con la consulenza.

Si potrebbe arrivare alla costruzio-

ne di un’unica piattaforma infor-

matica per i servizi?

Più che si potrebbe, direi che si do-vrebbe. Altri lo hanno già fatto, comela Confesercenti, che ha scoperto daidati comuni quali altri servizi potevaprogettare ed erogare, servizi maiipotizzati prima, come le campagnepubblicitarie per gli associati. Ma c’èbisogno di condivisione. Abbiamocominciato con la Banca dati unica,che riteniamo strategica. Si tratta diun passaggio fondamentale, perchéconsente al direttore di pensare stra-tegicamente, in base a dati e non apercezioni. Quando la Banca dati uni-ca sarà completata e comincerà afunzionare saremo pronti per unapiattaforma unica, un cloud, ovveroun ambiente esterno che elimina inostri server e relativi costi diretti edindotti e consente di gestire i servizied i dati da tutta la rete, combinan-doli anche in modo nuovo e produt-tivo e su supporti mobili come tablete smartphone.

Ma i soci apprezzano il digitale?

E’ un discorso che non ci deve inte-ressare più di tanto nel senso che ildigitale riguarda le nostre strutture.Le banche dati sull’agricoltura diven-teranno pubbliche, cioè big data. Ciòsignifica che chiunque, facciamo l’e-sempio di Google, potrà prendere i

Presso le nostre

strutture territoriali

i “servizi” supportano

l’attività sindacale.

Ma attenzione, perché servizi

non adeguati, non aggiornati,

che non soddisfano la domanda,

la minano alla base

Luigi Mastrobuono

Expo, deve essere

l’occasione per

posizionarci in modo

netto, presso l’opinione

pubblica, la business

community e le Istituzioni,

sul gusto del bello, sullo stile

di vita italiano, sulla cultura

e sull’arte; un’arte fruibile

come i nostri prodotti

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |9

dati e grazie all’incrocio con altri, co-noscere molte cose delle imprese odelle persone e quali servizi e pro-dotti proporre. E se noi non saremopronti, ci troveremo spiazzati. Poiavremo associati 2.0 e altri che nonlo sono, ma noi dovremo essere vici-ni ai primi ed essere in grado di so-stenerli nel loro processo verso ilcambiamento e lo sviluppo. Non pos-siamo assecondare il declino.

Come si riflette questo profondo

cambiamento dell’Organizzazione

sull’immagine esterna?

La nostra comunicazione di sistemaè stata rivoluzionata. I nostri processi

decisionali sono diventati molto tra-sparenti. E ognuno di noi fa conosce-re agli altri ciò che ritiene rilevante.Ogni giorno più di 500 persone con-dividono conoscenze, informazioni,notizie, programmi, progetti. E’ la no-stra piattaforma e chi la interpreta se-condo le sue potenzialità, come ban-

ca dati del sistema e della sua cono-scenza, ne trae grandi benefici. Poi c’è la comunicazione web e suisocial, che è cresciuta molto, sia a li-vello nazionale, sia locale e che ci stainsegnando a parlare un linguaggiocomune. Certo, ora serve un salto diqualità nella nostra immagine e lo vo-gliamo fare in occasione di Expo, po-sizionandoci in modo netto, pressol’opinione pubblica, la business com-munity e le Istituzioni, sul gusto delbello, sullo stile di vita italiano, sullacultura e l’arte, un’arte a portata ditutti perché fruibile come i nostriprodotti. Questa è la chiave di lettura, con cuiarricchiremo il nostro logo Confagri-coltura (lo vedremo a breve), ci carat-terizzeremo dentro e fuori Expo esarà una delle eredità importanti del-la manifestazione. ���

Il “Cubo” di Confagricoltura a Palazzo Italia

In piazza sventola la bandiera del Coordinamento

A P E R T U R A R A P P R E S E N T A N Z A

1 0 | MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

In piazza sventola la bandiera del Coordinamento

o

Con tre partecipati sit-in aRoma, presso i luoghi sim-bolo dell’attività parlamen-tare e governativa (la Ca-mera dei Deputati, il mini-stero dell’Economia e del-

le Finanze e quello delle Politicheagricole), e migliaia di agricoltori pro-venienti da ogni parte d’Italia, si èconclusa la mobilitazione sul territo-rio di Agrinsieme, diretta a sensibiliz-zare le forze politiche, le istituzioni, imedia e l’opinione pubblica sul ruolodell’agricoltura e dell’agroalimentareper la crescita e l’occupazione delPaese. Ricordate la canzone di Battia-to, “Bandiera bianca”? La prima novitàche balzava agli occhi era la totale as-senza di vessilli delle varie Organizza-zioni; in piazza solo le bandiere bian-che di Agrinsieme. Un segnale precisodi un nuovo corso, di un’alleanzasempre più stringente e coesa.Al termine della giornata di mobilita-zione i rappresentanti di Agrinsiemehanno incontrato la vicepresidentedel Senato Valeria Fedeli, il ministro

di Gaetano Menna

Con tre partecipati sit-in

e gli incontri con le forzepolitiche e parlamentariAgrinsieme ha richiamatoi temi dell’Imu, dei Psr,della semplificazione.Iniziativa coesa

e di alto valore simbolico

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |11

delle Politiche agricole Maurizio Mar-tina, il consigliere della presidentedella Camera Carlo Leoni, il presiden-te della Commissione Agricoltura diMontecitorio Luca Sani, i rappresen-tanti della Commissione Agricoltura,della Conferenza delle Regioni e delministero dell’Economia e delle Fi-nanze, a cui è stato consegnato un ar-ticolato documento con proposte epriorità del mondo agricolo. Guidi emolti dirigenti delle varie organizza-

zioni di Agrinsieme, si sono intratte-nuti con alcuni parlamentari che han-no testimoniato la propria solidarietà,tra i quali Mario Catania di Scelta Ci-vica, Filippo Gallinella di M5S, RenatoBrunetta di FI, Nunzia De Girolamo diNCD. L’indomani poi c’è stato l’in-contro con i rappresentanti dellaCommissione Agricoltura del Senato.Invece nei giorni precedenti la mani-festazione i rappresentanti di Agrin-sieme avevano incontrato pure i rap-presentanti della Conferenza delleRegioni, in particolare Sergio Chiam-parino e il coordinatore degli assesso-ri regionali all'Agricoltura FabrizioNardoni.Per quanto riguarda la partita dell'Imu agricola, se, come ha detto il mi-nistro Martina, è aperta, noi la voglia-mo giocare – ha detto Guidi nelle va-rie occasioni di incontro a cui ha par-tecipato -. Le misure tampone decisesono assolutamente insufficienti perlenire gli effetti di una tassazione chegrava in maniera pesantissima sui fat-tori di produzione. Oltre tutto c’è sta-ta una progressione che ha visto qua-si triplicare il carico fiscale: la vecchiaIci era di 350 milioni di euro, oggi sia-mo a 900 milioni di euro. Ma soprat-tutto è sbagliato il modo con cui è sta-to fatto questo provvedimento, perquesto occorre fermarsi subito.Al di là della questione Imu, Agrinsie-me ha quindi evidenziato tutta una

Vanno attenuati gli effetti

di una tassazione che pesa

sui fattori di produzione

o

A P E R T U R A R A P P R E S E N T A N Z A

12| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

matici, alle fitopatie, ai cali dei consu-mi ed all’export: ortofrutta, pratica-mente tutte le produzioni zootecni-che, olio e vino. Ad avviso di Agrin-sieme “occorre promuovere i consu-mi interni ed esteri, rinsaldare le fi-liere ‘dalla terra alla tavola’ e rilancia-re l’aggregazione, come fattore dicompetitività e redditività”.C’è infine da ricordare che, nelle ulti-me settimane, Copagri aveva espres-so la propria disponibilità ad entrarea far parte del Coordinamento delleorganizzazioni delle imprese e dellecooperative agricole costituito daCia, Confagricoltura e Alleanza delleCooperative Agroalimentari. Anche atal proposito, in questi giorni, Agrin-sieme sta lavorando per darsi unanuova struttura formale ed organiz-zativa che sarà presto definita. "Saràquesta l'occasione – ha detto il coor-dinatore Mario Guidi - per aprire inmaniera positiva il confronto con Co-pagri"."Agrinsieme - ha concluso Gui-di - è un organismo che si è costitui-to spontaneamente per volontà deisoggetti che ne fanno parte, aperto esenza preclusioni di sorta". ���

Confagricoltura ed Alleanza delleCooperative Agroalimentari, infine,ha chiesto di intervenire sui mercatiin crisi che subiscono i contraccolpidovuti ai problemi produttivi, ma an-che a quelli legati agli andamenti cli-

Agrinsieme sta lavorando

per darsi una nuova struttura

formale ed organizzativa

Mario Guidie Dino Scanavino

serie di “priorità”: accelera-re l’applicazione della rifor-ma della Pac superando al-cune recenti decisioni ne-gative e non in linea con leaspettative delle imprese egarantire massima flessibi-lità e tolleranza per il non ri-spetto del “greening”; ap-provare rapidamente i PSRe partire quanto prima coni bandi; intervenire sui gapstrutturali che minano laredditività agricola, inferio-re al 2005; definire rapida-mente le forme dell’orga-nizzazione economica (leorganizzazioni di prodottoe l’interprofessione); appli-care le normative ambienta-li e sanitarie tenendo conto delle esi-genze delle imprese, dei processi pro-duttivi e della competitività; spingerecon convinzione sulla diversificazio-ne ed in particolare sulla produzionedi energia da fonti rinnovabili; punta-re sul “lavoro vero” in agricoltura (conmisure specifiche per il settore e ri-ducendo il cuneo fiscale); incentivarel’attività agricola come strumento digestione del territorio per evitare ildissesto. Il Coordinamento tra Cia,

Roberto Poggioni

Rinnovata la Federazione

Vino di Confagricoltura.Il neopresidente Faccio:«Occorre favorire la crescita

del valore aggiunto

delle imprese»

P R I M O P I A N O V I T I V I N I C O L T U R A

14| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

di Palma Esposito

Si è insediata la nuovaFederazione NazionaleVitivinicola di Confagri-coltura. Il rinnovo si in-serisce nell’ ambito delprocesso di riforma del-

le Federazioni di prodotto volutodalla presidenza confederale per ri-definirne il ruolo e la rilevanza ed èstato l’occasione per eleggere i nuo-vi organi.Alla presidenza è stato eletto AndreaFaccio, piemontese, titolare dell’a-zienda agricola Villa Giada di Canelli,che succede a Piergiovanni Pistonipresidente negli ultimi dieci anni; inqualità di vicepresidente, la Federa-zione ha confermato Alessandro Can-dido, amministratore delegato dell’a-zienda vitivinicola Francesco Candi-do di Sandonaci (Brindisi).

Scenari enologici

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |15

Il pr esidentedella “Feder azione Vino”Andr ea Fac c io

tato avanti anche in altri ambiti e chedeve riguardare tutti gli aspetti delsettore. Certamente saremo molto at-tivi e attenti nella fase di definizionedegli adempimenti derivanti dal Te-sto Unico, soprattutto per quanto at-tiene ai controlli che hanno un forteimpatto nell’operatività aziendale; la-voreremo affinché il coordinamentofra enti ed il registro unico dei con-trolli sia realmente attuato”.Grande attenzione sarà riversata, nelbreve periodo, all’applicazione nazio-nale del sistema di autorizzazioneagli impianti vitati, di cui la Federa-zione ha già cominciato a discutere,alle politiche settoriali di internazio-nalizzazione legate alle esigenze diinvestimento e promozione, che so-no basilari per le aziende che inten-dono avere un approccio di successocon il mercato estero. Nel mercato in-ternazionale sarà prioritario lavorareper la tutela delle denominazioni diorigine delle Indicazioni Geograficheche, soprattutto nel vino, sono co-stantemente sotto attacco da parte di

chi usurpa il nome ed il legame conil territorio di origine."Gli ambiti di discussione e di lavorosono ampi ed il comune denomina-tore delle nostre istanze sarà quellodi favorire la crescita del valore ag-giunto delle imprese, in particolareper le aziende agricole che devonoritrovare la massima redditività in unsettore che, nel complesso, è trainan-te per il comparto agroalimentare".Faccio ritiene fondamentale per otte-nere risultati positivi per il settore vi-tivinicolo, aprirsi verso un approcciodi filiera dove ogni organizzazione siconfronti con le diverse sfaccettatu-re della realtà produttiva, anche sedifferente dalla propria realtà di par-tenza. L'obiettivo finale deve restarequello di rafforzare l’attenzione sulsettore vitivinicolo e riportare il pun-to di vista delle aziende al centro del-la discussione, ribadendo i valori del-la filiera vitivinicola e la confermache essa è protagonista non solo nelsettore agricolo, ma nell’economianazionale. ���

Andrea Faccio proviene da una fami-glia che, da due secoli, si dedica, conpassione, al settore vitivinicolo; haanche un agriturismo Cascina Danidove coniuga la filosofia del turismocollegato al mondo del vino; è vice-presidente di Confagricoltura Asti edè componente della Federazione diprodotto, in rappresentanza della suaregione, dal 2006.Il neopresidente ha accolto con en-tusiasmo la nuova nomina ed ha vo-luto da subito sottolineare la volontàdi confermare l'impegno che Confa-gricoltura ha verso il mondo del vinoe di rafforzare l'attenzione sul settoreda parte di tutte le Istituzioni.“Il vino - ha affermato Faccio - è unsettore molto articolato, che richiedeestrema attenzione e impegno per ledifficoltà legate alla fase produttiva eal mercato. Siamo tutti consapevoliche, a fronte di risultati molto positi-vi dei prodotti italiani sui mercati in-ternazionali, viviamo nel nostro in-terno la problematica della contra-zione costante delle superfici vitate.Occorre interrogarsi sui cambiamen-ti strutturali che le aziende stanno vi-vendo e sempre più sulle opportu-nità legate alle varie forme di aggre-gazione”.I temi che saranno approfonditi inFederazione sono molteplici e varie-gati e saranno tutti volti all’obiettivodi tutela e supporto del mondo viti-vinicolo. A partire dalla semplifica-zione normativa e dall’alleggerimen-to burocratico che, in parte, è statogià affrontato con la proposta, di cuiConfagricoltura è stata principalepromotrice, del c.d. “Testo Unico” delvino (v. pag. 22, ndr). Il susseguirsi dinorme, dal livello comunitario a quel-lo locale, accompagnate da quelle ac-cessorie esplicative nel corso deglianni, ha creato un coacervo normati-vo molto intricato ed eccessivo, checonfonde il produttore e impone unaserie di adempimenti che appesanti-scono molto l’attività delle aziendesoprattutto di quelle a conduzione fa-miliare. “Il Testo Unico – sottolineaFaccio - è da intendersi come l’avviodi un processo che deve essere por-

La Federazione si interroga

sui cambiamenti strutturali

che le aziende stanno vivendo

Che sapore ha la sostenibilità?

P R I M O P I A N O V I T I V I N I C O L T U R A

16| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

Che sapore ha la sostenibilità?

Otto vini selezionati comemodelli di agricoltura so-stenibile, scelti da Anto-nio Galloni, fondatore di“Vinous” e indiscusso cri-tico enologico, degustati

alla cieca dai più autorevoli produttoridel mondo del vino. Inizia così l’inedi-ta ed esclusiva giornata di lavoro, orga-nizzata da For.Agri in Confagricoltura,dedicata a uno dei temi più interessan-ti del momento, la sostenibilità, che harichiamato a Palazzo Della Valle l’ec-cellenza dell’enologia del nostro Pae-se. Sei vini rossi (degustati per primi) edue bianchi, difficili da riconoscere an-che per i palati più esperti, dai profumie dal gusto diversi, ma caratterizzati daun tratto inconfondibile: il legame conil territorio. Vini biologici, biodinamici,naturali o semplicemente “fatti bene”,nel rispetto cioè dell’ambiente e dellacollettività. Ma se la sostenibilità non ha un saporepercepibile nel bicchiere, ha però unvalore indiscusso sia per chi il vino loproduce, sia per chi lo consuma. Sonoqueste le conclusioni della tavola ro-tonda, intitolata “Vino: sostenibilità emercati”, che è seguita alla degustazio-ne, moderata da Davide Gaeta, docen-te di Economia dell’Impresa e Politicavitivinicola all’Università degli Studi diVerona, e introdotta dal presidente diFor.Agri, Stefano Bianchi, a cui hanno

di Gabriella Bechi

Tavola rotonda organizzata da For.Agri a Palazzo della Valle con le aziendeleader, preceduta da una degustazione

esclusiva condotta da Antonio Galloni, autorità della critica

enologica

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |17

preso parte alcuni dei più importantiproduttori di eccellenze sul territorioitaliano: Chiara Lungarotti, Azienda Viti-cola Lungarotti e Consigliere di Feder-vini, Marcello Lunelli, Cantine Ferrari econsigliere UIV, Giovanni Manetti,Azienda Vinicola Fontodi, Giuseppe Li-beratore, Presidente AICG, Piero Anti-nori, Marchesi Antinori, Valentino Mer-cati, presidente e fondatore di Aboca,oltre allo stesso Antonio Galloni.“Il tema della sostenibilità ci sta parti-colarmente a cuore – ha aperto Piero

Antinori, dei Marchesi Antinori – per-ché rappresenta il futuro. Preservarel’ambiente è la nostra garanzia percontinuare ad esistere”. Aggiungendoperò che “non ci può essere sostenibi-lità di alcun tipo, senza quella econo-mica”.“La sostenibilità non è una moda, maun modo di vivere – gli ha fatto ecoChiara Lungarotti, Azienda VinicolaLungarotti – che applichiamo dalla pri-ma metà degli anni ’90 alla produzionein vigna e che abbiamo esportato an-che in cantina negli ultimi anni, grazieallo sfruttamento delle biomasse, l’e-nergia prodotta dai fermenti di potatu-ra che riesce a coprire buona parte delnostro fabbisogno”. Un’attitudine condivisa da ValentinoMercati, presidente e fondatore di Abo-ca. “Non mangiamoci il mondo – ha di-chiarato – lasciamo qualcosa ai nostrifigli e nipoti. Agricoltura, ambiente esalute sono le nostre parole d’ordineda oltre 40 anni. Il rispetto per il con-sumatore viene prima di tutto. E saran-no i consumatori stessi a fare selezio-ne: nel giro di pochi anni chi non ap-plicherà i criteri di sostenibilità etica eambientale sarà spazzato via dal mer-cato”. “La sostenibilità – ha rimarcato Giu-seppe Liberatore, presidente AICG - haperò bisogno di definizioni chiare a li-vello legislativo. Le buone pratiche

È necessario rendere compatibile lo sviluppo

con l’impatto ambientale

P R I M O P I A N O V I T I V I N I C O L T U R A

18| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

Italiana Vini - e questa è la vera sfida,perché è difficile mettere tutti d’ac-cordo su questi concetti. Ma quelloche è importante è che i produttori divino prendano in mano il processonormativo, che partecipino a costruir-lo e non lo subiscano come è succes-so, con una lunga serie di protocolli,negli ultimi anni.”Tutti d’accordo, perciò, che se la so-stenibilità non deve essere una “reli-gione”, deve comunque essere unastrada da intraprendere e da usare conintelligenza. E tutti d’accordo anchesulla necessità di rendere compatibilelo sviluppo economico con il bassoimpatto ambientale e sulla possibilitàdi trasformare la sostenibilità dei pro-cessi produttivi in valore aggiunto daspendere sul mercato. “Spesso il basso impatto ambientaleviene collegato alla produzione supiccola scala e alla filiera corta – haconcluso Roberto Bianchi, direttore diForAgri - ma la sostenibilità si perse-gue attraverso investimenti in ricerca,formazione e nuove tecnologie. Atti-vità in cui le imprese vitivinicole sonoda sempre impegnate, nel tentativo ditrasformare la necessità di preservarel’ambiente in una opportunità di fareazienda. ForAgri è da sempre in primalinea per accompagnare le aziendeche vogliono crescere in questa dire-zione”. ���

“contagiosa”. Ma, in ogni caso, serveuna definizione di ciò che è sostenibi-le e, servono “dei punti fermi da cuipartire, sia per i produttori, sia per iconsumatori – ha aggiunto MarcelloLunelli, delle Cantine Ferrari, una dellerealtà più prestigiose della spumanti-stica italiana e consigliere di Unione

Bianchi: «For.Agri vuole essere in prima linea

per accompagnare le aziende»

danno garanzie al consuma-tore e aiutano le aziende a li-mitare gli sprechi, ma è oradi passare dalle buone prati-che alle norme”.Perché se è vero che oggi leaziende che perseguono lasostenibilità individuanoun nuovo modo di esserecompetitive differenzian-dosi dai concorrenti, è al-trettanto evidente che ilproliferare di certificazionied eco-etichette rischia diintaccare la credibilità del-l’intera operazione. I distretti possono svolgereun ruolo molto importantenel guidare le singole azien-de in questa direzione. Co-me ha dimostrato l’esempio portatoda Giovanni Manetti, alla guida dell’a-zienda Fontodi, del biodistretto di Gre-ve in Chianti, nel cuore del ChiantiClassico. “È un progetto nato nel 2005,e che ha coinvolto più realtà e azien-de, perché insieme si lavora e si cre-sce meglio. Siamo passati dal 30% al95% di superficie vitata biologica, mapian piano abbiamo coinvolto l’ammi-nistrazione pubblica e altri produttoridi prodotti tipici, sensibilizzando il ter-ritorio a diversi livelli”. La sostenibilità, insomma, deve essere

GLI IMPEGNI CONCRETI PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURAThe Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura - è l’ambizioso piano relativo all’impegno concreto che

Syngenta intende assumere per contribuire alla sicurezza alimentare nel rispetto dell’ambiente. The Good Growth Plan consiste in tre sfide e sei

impegni misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che agricoltura e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere e che l’aumento

della produzione agricola può avvenire in modo sostenibile, senza spreco di risorse.

Il piano “The Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura” nel contesto agricolo italiano

si basa su 3 elementi fondamentali declinati in progetti specifici:

Sementi Agrofarmaci Insetti ausiliari

Servizi ad alto valore aggiunto Programmi di Agricoltura ResponsabileTM

Scopri tutti i dettagli e scarica le schede dei progetti sul sito

www.syngenta.itnella sezione The Good Growth Plan

Promuovere un’Agricoltura Intensiva Sostenibile

Salvaguardare la qualità delle produzioni

Promuovere le peculiarità delle filiere agroalimentari italiane

Gestione multifunzionale del territorioMira a dimostrare come un’agricoltura intensiva

produttiva e un ambiente ricco e vivo in termini di

biodiversità possano coesistere sfruttando le aree

marginali delle aziende agricole come i bordi campo.

Grano Armandoè un contratto di filiera che permette di garantire grano

di qualità 100% italiano a un marchio di pasta premium

del pastificio De Matteis.

Protocolli di qualità per la filiera vitivinicolaè un protocollo di coltivazione per l’uva da tavola

e l’uva da vino sviluppato per soddisfare i requisiti

di sostenibilità della Grande Distribuzione che sono

richiesti ai produttori viti-vinicoli per favorirne l’accesso

ai mercati.

Filiera di Qualità del Pomodoro da Industriaè un protocollo di coltivazione del pomodoro da industria

che aiuta a far sistema tra produttori e trasformatori

italiani e a rispondere ai requisiti di sostenibilità dei

mercati nazionali e internazionali.

Water Optimization Cornè un programma di coltivazione creato per ottimizzare

le risorse idriche nella coltura del mais grazie alla

combinazione di ricerca genetica tradizionale con

programmi di semina e difesa fitosanitaria.

HYVIDORappresenta la tecnologia sviluppata da Syngenta

per aiutare gli agricoltori a produrre orzo di qualità in

quantità, grazie alla combinazione di nuovi ibridi di orzo

con un protocollo di coltivazione studiato per consentire

una massimizzazione delle rese.

Formazione sulla sicurezza alimentare, la tutela del lavoratore e dell’ambiente

Ha lo scopo di sensibilizzare chi lavora in agricoltura

ad avere un ruolo centrale in termini di responsabilità

sociale, di tutela della salute e dell’ambiente.

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grazie alla combinazione dantità,

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Al Vinitaly

la tavola rotonda

della filiera su sostenibilità,globalizzazioneed Expo 2015

20| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

P R I M O P I A N O V I T I V I N I C O L T U R A

di Gabriella Bechi

Novanta minuti di dibatti-to, vivace e costruttivo,che hanno dimostrato ilvalore di riuscire a su-perare le logiche chiusee di aprirsi ad un ap-

proccio di filiera dove ogni Organiz-zazione si confronta con le diversesfaccettature della realtà produttiva. Èstato questo il successo della tavola ro-tonda, organizzata da Confagricoltura,Cia, Alleanza delle Cooperative Agroa-limentari, Federvini, Unione ItalianaVini, Federdoc e Assoenologi, a Vini-taly 2015, “La filiera del vino a con-fronto sul futuro del settore tra soste-nibilità e nuove sfide globali”, mode-rata dal giornalista Nicola Porro, a cuiè intervento il ministro delle Politicheagricole, alimentari e forestali, Mauri-zio Martina.La presenza congiunta delle sette Or-ganizzazioni è frutto della collabora-zione e del confronto nati a fine 2013e che sono cresciuti in que-sti ultimi mesi con il lavorosul Testo Unico della Vite edel Vino. L'obiettivo dell’incontro or-ganizzato a Vinitaly è statoquello di rafforzare l’atten-zione sul settore vitivinicoloe riportare il punto di vistadelle aziende al centro delladiscussione, ribadendo i va-lori della filiera e conferma-re che essa è protagonistanon solo del settore agrico-

le decisioni, guardando alle esigenzespecifiche delle aziende. A cominciaredal sistema di autorizzazione agli im-pianti vitati, su cui è assolutamente ne-cessario avviare la discussione”. Al vigneto Italia, con i suoi 670.000 et-tari, sono collegati percorsi e dinami-che economiche importanti, che con-corrono alla definizione del made in

Italy e che se viste in una di-namica “olistica”, come coa-cervo di risultanze di inve-stimento e azioni di marke-ting, acquistano una valenzafortemente rilevante in ter-mini di occupazione, reddi-to, attrazione ed accessibi-lità dei territori interessati.“E fra i valori legati al terri-torio e all’ambiente - ha ri-cordato il presidente dellaCia, Dino Scanavino - c’è ilcontributo che il settore ha

Bacco s’interroga

lo, ma dell’economia nazionale.“C’è bisogno - ha evidenziato il presi-dente di Confagricoltura e coordina-tore di Agrinsieme, Mario Guidi - diuna visione più lungimirante e di unavalutazione delle misure che sia con-certata ed approfondita. Occorre pro-grammare per tempo le nostre politi-che di settore ed essere più attivi nel-

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |21

mln/ettolitri nel 2010, per un valore di3.932 mln/euro, a 20.424 mln/ettolitrie 5.111 mln/euro nel 2014. Con unacrescita costante del valore mediounitario al litro: da 1,78 €/l (2010) a2,50 €/l (2014). Questa crescita è statasostenuta dagli investimenti in pro-mozione resi possibili dalla misuradell’OCM, ma l’utilizzo dei fondi, asse-gnato per il 70% alle Regioni e per ilrestante 30% al ministero per i pro-getti nazionali, ha incontrato due criti-cità: nelle Regioni negli ultimi due an-ni si sono persi 33 mln di euro,dirot-tati su altre misure o non utilizzati, e iprogetti finanziati con il fondo nazio-nale hanno dimostrato una efficacia

maggiore in termini di risultati econo-mici e commerciali. “In queste setti-mane - ha sottolineato Domenico Zo-nin, presidente dell’Unione Italiana Vi-ni - è in discussione al ministero dellePolitiche agricole la revisione del de-creto che regola la gestione di questifondi. A tale riguardo la filiera ha pre-sentato una proposta molto dettaglia-ta, nella logica di far prevalere l’inte-resse nazionale, rispetto ai particolari-smi locali”. “Per arrivare sui mercatimondiali - ha aggiunto Sandro Bo-scaini, presidente di Federvini - è ne-cessario valorizzare i marchi, espres-sione del nostro territorio, anche at-traverso la Grande Distribuzione, mala protezione internazionale dei vinia denominazione di origine è ancoraun miraggio”.“Gli illeciti si moltiplicano – ha detto ilpresidente di Federdoc, Riccardo Ric-ci Curbastro - specie nel commercioelettronico, con il web che diventa illuogo “ideale” per perpetrare condot-te ingannevoli nei confronti dei con-sumatori e per cagionare danni alledenominazioni”.Sul problema del riconoscimento del-le Indicazioni Geografiche, molti Pae-si Terzi, in primis gli Usa, non hanno al-cuna intenzione di collaborare. Il Wtoè fermo ormai da anni. Il Ttip (Parte-nariato transatlantico per il commer-cio e gli investimenti) è molto rallen-tato, data la distanza tra le posizioniemerse nei primi sette round, e laquestione della protezione delle IG fi-nora non è stata affrontata. Ad oggil’unico sistema valido di protezionesono gli accordi bilaterali della Ue coni singoli Paesi Terzi. In mancanza diquesti accordi, si devono registrare ledenominazioni d’origine come mar-chi in tutti i Paesi di interesse, spen-dendo cifre importanti, non sopporta-bili da parte dei singoli produttori. “Tutto questo a poco più di un mesedall’inizio di Expo 2015 – ha eviden-ziato Riccardo Cotarella, presidente diAssoenologi - dove il vino italiano avràil suo palcoscenico mondiale e dovedobbiamo arrivare preparati e com-patti per cogliere tutte le opportunitàche questo evento ci offre”. ���

Guidi: «Programmare

le politiche di settore

ed essere più attivi»

dato alla discussione della sostenibi-lità in agricoltura. Il vino è il prodottoagricolo per cui sono già pronti pro-tocolli privati, il cui approfondimentoè già in fase avanzata, ma ai quali oggicomunque non viene riconosciuto ilgiusto valore”. Sulla necessità di politiche che favori-scano una maggiore aggregazione, diprodotto e di soggetti, si é soffermato,nel suo intervento, il presidente di Al-leanza delle Cooperative Agroalimen-tari, Giorgio Mercuri. “La cooperazio-ne - ha detto - svolge questo ruolo fon-damentale di aggregare tanti piccoli,piccolissimi produttori, permettendodi raggiungere le dimensioni aziendalirichieste dal mercato, per arrivare neiPaesi più lontani, dove i consumi sonoin crescita e con essi la domanda di vi-no”. Negli ultimi anni l’export del vi-no è cresciuto in valore e diminuito involumi. Siamo passati da 22.108

Il Testo Unico

è un disegno di legge

e ci sono le condizioni

politiche per la rapida conclusione del suo iter

P R I M O P I A N O V I T I V I N I C O L T U R A

sione del suo iter”. Il testo riordina lamateria dei controlli in una prospetti-va di maggiore efficienza ed efficacia,riducendo il carico burocratico ed icosti per i produttori; differenzia i pia-ni di controllo in base alla classifica-zione qualitativa dei vini Docg, Doc eIgt e favorisce la stipula di convenzio-ni fra gli enti di vigilanza per raziona-lizzare i controlli ispettivi. Forti novitàsono previste sul fronte della lotta allacontraffazione e nell’impianto sanzio-natorio, in quanto il nuovo testo privi-legia, per le inadempienze, la possibi-lità di risoluzioni preventive delle irre-golarità con diverse modalità, fra cui ilravvedimento operoso. Il Testo Unicopropone, infine, un’ulteriore sburocra-

Vinitaly è stata anche l’oc-casione per presentare ilTesto Unico di semplifi-cazione in materia di vi-no e prodotti vitivinico-li, che rappresenta uno

straordinario risultato, frutto dell’inte-sa raggiunta tra le organizzazioni rap-presentative della filiera, e molto attesodagli operatori. “Un anno fa – ha esor-dito il presidente della CommissioneAgricoltura della Camera, Luca Sani, in-troducendo il tema – ci eravamo presil’impegno di portare a Vinitaly 2015un testo organico, che desse rispostecomplete ai produttori. Oggi il Testo èun disegno di legge e ci sono le condi-zioni politiche per una rapida conclu-

22| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

Semplificazione in arrivo

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |23

tizzazione a seguito dell’implementa-zione delle procedure informatichedel Sian e innovazioni in materia diproduzione ed etichettatura.“E’ stato un lavoro enorme che, per laprima volta, ha visto insieme tutta la fi-liera nazionale – ha detto il presidentedi Confagricoltura, Mario Guidi, a no-me di Confagricoltura, Cia, Alleanzadelle Cooperative Agroalimentari,Unione Italiana Vini, Federdoc e As-soenologi -. L’attenzione e la sensibilitàche Camera, Senato e Ministero hannomostrato per il Testo è senz’altro unsegnale importante per le imprese”. “Ilprovvedimento – ha sottolineato Mas-simo Fiorio, vicepresidente della Com-missione Agricoltura della Camera erelatore del provvedimento - è il frut-to di un ampio ed articolato confron-to, che ha raccolto le proposte ed icontributi delle differenti sensibilitàparlamentari e delle associazioni di ca-tegoria. Ora però è necessario lavora-re per una sua approvazione rapida ecollegiale”.Ora la filiera si attende che il Testo ar-rivi presto all’approvazione, per offri-re alle imprese un nuovo quadro nor-mativo capace di stimolarne la com-petitività, offrire maggiori garanzie intermini di tracciabilità dei prodotti, avantaggio di produttori e consumato-ri. E, in tal senso, il presidente Guidi siè augurato che il traguardo finale pos-sa tagliato in occasione di Expo, ga-rantendo pieno supporto politico aParlamento e Ministero”. ''I dodici me-si che abbiamo alle spalle ci hanno da-to un testo fondamentale - ha sottoli-neato il ministro Martina, ringraziandoper i contributi -. Ora va sviluppatauna riflessione per vedere se il filoconduttore tiene. Nessuno di noi vuo-le essere sordo a osservazioni utili,dobbiamo però ammettere che la va-riabile tempo é fondamentale per lacapacità di fare impresa che si respiratra i padiglioni di Vinitaly”. (G. B.)

Si riordina la materia dei

controlli in una prospettiva

di efficienza ed efficacia

Sulla Strada del vino

del Trentino, il Maso Poli

è un bell’esempiodi azienda gestitadal nucleo familiare

di Luigi Togn.Vitigni autoctoni

per un “vino con l’anima”

P R I M O P I A N O V I T I V I N I C O L T U R A

C’è una cantina fami-liare che lavora consuccesso e passio-ne, selezionando lemigliori uve per vi-nificarle e produrre

vini importanti, frutto di conoscen-za, sapere enologico e tecnologia. E’una cantina modello, che commer-cializza l’80% del suo prodotto prin-cipalmente negli USA e che è fruttodell’impegno di un padre, Luigi To-gn, di tre figlie: Romina, Martina eValentina e di un genero, l’enotecni-co Goffredo Pasolli.“Abbiamo le cantine Gaierhof, Le-chthaler, l'Azienda Vinicola Valdadi-ge, che vende esclusivamente vinisfusi, ma il nostro fiore all'occhiello èl'azienda agricola Maso Poli, unaquindicina di ettari di vigneto”, pre-cisa l’imprenditore Luigi Togn, com-ponente della Federazione vitivini-cola di Confagricoltura. Siamo nelnord del trentino, a Pressano di La-vis, sulla Strada del vino, non lontanoda San Michele all’Adige, in un’azien-

24| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

di Elisabetta Tufarelli

da a struttura familiare che è cre-sciuta nel tempo e che oggi proponeuna importante e vasta gamma di vi-ni, profondamente radicati nella tra-dizione vinicola della regione. Il Ma-so Poli, un vecchio Maso del 1700 ri-strutturato, oltre ad essere la resi-denza – per scelta precisa – di Valen-tina, del marito e dei tre figli Silvia,Riccardo e Sofia, viene anche usato,

con successo, per incontri e semina-ri. “Rispetto ad un hotel – spiegal’imprenditore - molte aziende scel-gono il nostro maso, la costruzionetipica delle nostre parti, perché hauna posizione invidiabile, a 300/450metri sul livello del mare, gode di pa-norami meravigliosi e soprattuttopermette di trovare un ambiente se-reno, ideale per il team building”.

La cantinafamiliare

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |25

Un posto stupendo, circondato da15 ettari di terreno, 11 dei quali vita-ti, dedicati prevalentemente alle uvebianche e quattro ettari di bosco.“Abbiamo in affitto ulteriori quattroettari e mezzo – spiega Luigi Togn –e manteniamo, volutamente, le resebasse dai 55 a massimo 90 quintalil’ettaro. Preferiamo per questo no-stro vino di fascia alta, farne poco,

tigni autoctoni e tipici e su una sele-zione attuata in base a parametri ri-gorosi che implicano una ricerca co-stante per ottenere la massima qua-lità possibile. “Il nostro obiettivo -sottolinea – è quello di dare un'ani-ma ai nostri vini, trasmettendo il no-stro amore e la nostra passione, perrenderli unici, irripetibili e profonda-mente legati al nostro territorio. Il

ma buono”. L'attività dell'aziendaagricola è dedicata esclusivamentealla coltivazione della vite, che è con-centrata solo su alcune specie di vi-

Il prossimo Natale

esce la speciale

“Riserva Trento Doc”

26| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

P R I M O P I A N O V I T I V I N I C O L T U R A

«Per il nostro vino

di fascia alta, preferiamo

farne poco, ma buono»

quelli delle certificazioni diqualità e di tutela della sa-lute. Noi commercializzia-mo prevalentemente negliStati Uniti e in Italia attra-verso la rete delle altre no-stre aziende, che conta unasessantina di agenti sul ter-ritorio.” Maso Poli è un’azienda al-l’avanguardia: già dagli an-ni ’90 pratica la lotta inte-grata alla Tignola, attraver-so la confusione sessualeper impedire la riprodu-zione della specie utiliz-zando falsi richiami. “Tuttosommato – conclude LuigiTogn – se dovessi fare unconfronto con i settori im-mobiliare, del commercioe dell’edilizia devo dirmimoderatamente soddisfat-to, anche se mi piacerebbe

che i costi fossero adeguati a quellidei nostri concorrenti stranieri. Ho73 anni e ho deciso di passare il te-stimone alle mie figlie: Romina, lapiù grande ha la responsabilità dellacommercializzazione, mentre Marti-na si occupa in particolare di MasoPoli e Valentina, che ha scelto di vi-verci, è laureata in agraria ed è im-pegnata in cantina”. ���

prossimo Natale presenteremo unaspeciale Riserva Trento Doc”. A Ma-so Poli si produce Pinot Grigio, Char-donnay, Nosiola e Gewurztraminer,tra i bianchi, e Pinot nero, Teroldegoe Lagrein tra i rossi. “I nostri vini –continua – sono il risultato di unaperfetta coesistenza tra tecniche tra-dizionali e metodi moderni. Vinifi-chiamo separatamente le uve dei sin-goli vigneti e, attraversotecniche differenziate incantina, riusciamo a mante-nere le diverse caratteristi-che del territorio, trasfe-rendo un equilibrio di sfu-mature che creano la com-plessità e l'unicità dei no-stri prodotti”.Un Maso che va oltre la me-dia che, in Trentino è di cir-ca un ettaro, ma che ci tie-ne alla qualità dei propri vi-ni. “Siamo – mette in evi-denza Togn - un centinaiodi piccole aziende, rispettoalle grandi cantine, che lot-tano per crearsi la giustaimmagine. Il mercato tede-sco e quello austriaco sonostati mal abituati a vini a tre

euro. Come facciamo a starci con icosti? Quello energetico, ad esem-pio, è molto superiore a quello au-striaco, così come altissimi sono

Luigi Togne la sua famiglia

IM P O R T A N T I S T R U M E N T I: E A S Y F L O W , S M A R T L IN E E D R E S S C O D E

Impegno per la sicurezza

degli operatori

N O T I Z I E D A L M O N D O

zione dei “dispositivi di protezioneindividuale” (DPI) corretti per un uti-lizzo sicuro dei prodotti. Il servizio èaccessibile visitando la sezionestewardship del sito www.cro-pscience.bayer.it, e fornisce ancheraccomandazioni generali circa lecaratteristiche tecniche, la manuten-zione e i consigli di utilizzo dei DPI.Una volta indicato il prodotto, le con-dizioni di campo e l'attrezzatura perl'applicazione del prodotto, “Dress-Code” comunica l'abbigliamento

più adatto nelle tre fasi appli-cative: preparazione del-la miscela, applicazione,pulizia dell'attrezzatura.Si tratta di una semplicee utile guida per la pro-pria sicurezza.Inoltre, per la prepara-zione della miscela intutta sicurezza c’è un ul-teriore strumento nuo-vo ma già molto ap-prezzato, chiamato“EasyFlow”, che rap-presenta un sistema ditrasferimento chiuso

dell’agrofarmaco nellabotte. Il sistema è com-posto da un adattatoreper il serbatoio che si av-vita ermeticamente conun dado di raccordo allatanica dell’agrofarmaco.Grazie ad una maniglia èpossibile regolare laquantità di prodotto daversare nella botte e, incaso di svuotamentocompleto, è possibile pu-

lire immediatamente la tanica grazieall'attacco per l'acqua di lavaggio.Il sistema di trasferimento “Easy-Flow” permette di evitare possibilicontaminazioni durante le fasi di pre-parazione del trattamento e di au-mentare quindi la sicurezza per l’o-peratore, consentendo l’utilizzo an-che parziale del contenuto di unaconfezione di agrofarmaco. Con“EasyFlow” si riducono gli sprechi diprodotto e si tutela l’ambiente; il la-vaggio dei contenitori vuoti è di effi-ciente e veloce realizzazione, così daottimizzare la gestione dei contenito-ri e la loro bonifica prima dello smal-timento. Inoltre è facile da installaresui serbatoi delle attrezzature irro-ranti e sui pre-miscelatori.“EasyFlow” è progettato per soddi-sfare gli standard di protezione am-bientale e la sicurezza operativa edha ricevuto alla manifestazioneAgrithecnica di Hannover, in Germa-nia, la medaglia d'argento come so-luzione innovativa per migliorare iprocessi produttivi garantendo mag-gior efficienza, rispetto per l'ambien-te e sicurezza per l'operatore. ���

Bayer CropSciencepromuove diverseattività inerenti al-

l’uso sicuro e sostenibiledegli agrofarmaci.I nuovi imballaggi“SmartLine” di BayerCropScience sono un ul-teriore passo avanti ver-so un futuro migliore:maggiore praticità, sicu-rezza, protezione indivi-duale e, quindi, una mi-gliore sostenibilità ambientale, chesono i principali vantaggi per gliagricoltori. Nell’etichetta di ciascunagrofarmaco sono racchiuse, in mo-do sintetico ma esauriente, tutte leinformazioni per usarlo nel miglioredei modi: dosi, momenti di applica-zione, intervallo di sicurezza, ma an-che tante altre notizie utili per pro-teggere l’agricoltore e l’ambientecircostante. In modo particolare so-no riportate le frasi, i simboli di peri-colo e le indicazioni sucome proteggersi du-rante tutte le fasi di im-piego: dalla quantifica-zione del prodotto dausare, alla sua appli-cazione in campo.L’impegno verso lasicurezza per glioperatori, di BayerCropScience, siavvale del servizioonline “DressCo-de” che consente,per ciascun pro-dotto della propriagamma, l’individua-

AT T UA L I TÀ C E R E A L I

A scuoladi buone pratiche

28| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

A scuoladi buone pratiche

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |29

zata alla promozione della sostenibi-lità della filiera agroalimentare italia-na, attraverso le rispettive iniziative:“Insieme dalla Terra alla Tavola”, adot-tata da Birra Peroni; “EcoCloud-Eco-Grains”, protocollo fortemente volutoda Confagricoltura. Non solo si vuole tutelare ancor dipiù la qualità italiana, ma si vuolepromuovere ulteriormente la soste-nibilità, il rispetto della tradizione el’innovazione nel settore agricolo. At-traverso le rispettive piattaforme sul-le buone pratiche i due attori s’im-pegnano a collaborare per la diffu-sione di tecniche e processi produt-tivi a basso impatto ambientale e perla tutela dei consumatori. L’obiettivoè di creare un network di impreseagricole “ecofriendly” sempre piùforte e consolidato. "La filiera della birra presenta grandiopportunità di sviluppo e crescita

per l’agricoltura italiana ed è senzaombra di dubbio – ha osservato Gui-di - un fiore all'occhiello del made inItaly che deve essere tutelato affin-ché rimanga un'eccellenza. Per que-sto motivo, assieme a Birra Peroni,Confagricoltura ha deciso di pro-muovere, tra le imprese agricole as-sociate, il protocollo ‘EcoCloud’ ba-sato su tecniche agronomiche eco-sostenibili”. La formazione diventa elemento pre-gnante, come tiene a sottolineareSannella: “Abbiamo dato vita a unprogramma di formazione per tra-smettere alla filiera agricola gli stru-menti e le competenze necessarieper aumentare la produttività, punta-re sulla bontà delle pratiche di colti-vazione, nonché incrementare laredditività”.Sannella spiega quindi l’approccioaziendale: si parte “dalla Terra”, attra-verso politiche agrarie rigorose e so-stenibili, fino ad arrivare “alla Tavo-la”, con costanti attività di comuni-cazione finalizzate a un uso respon-sabile del prodotto e pertanto voltealla tutela del consumatore.

Nuova intesa di Confagri

e Birra Peroni per creare un networkdi imprese

agricole “ecofriendly”

Si promuove, tra le imprese,

il protocollo ‘EcoCloud’

per le buone praticheCi viene in mente il vecchioslogan della Peroni, “Labionda più amata dagli ita-liani”. A ricordare comequesta birra nazional-po-polare sia sempre stata ap-

prezzata e, tradizionalmente, collega-ta all’Italia, sia a valle del processoproduttivo (i consumatori) ma anchea monte (i produttori). L’azienda nac-que nel 1846 a Vigevano, allora ap-partenente al Regno dei Savoia, quan-do Francesco Peroni avviò l’attività diuna piccola fabbrica di birra. Nel2003 Birra Peroni ha assunto definiti-vamente i tratti di un’azienda inter-nazionale entrando a far parte delGruppo SABMiller plc, il secondoproduttore mondiale di birra presen-te in 60 paesi e 6 continenti. Da Vige-vano alla globalizzazione, alla sosteni-bilità, mantenendo però l’italianitàcome tratto distintivo.Da diversi anni c’è una collaborazionestringente di Peroni con Confagricol-tura e con il suo ente di FormazioneEnapra. Partnership che è stata rinsal-data con la firma dell’intesa tra il pre-sidente di Confagricoltura, Mario Gui-di, ed il direttore delle Relazioni ester-ne di Peroni, Federico Sannella, finaliz-

di Gaetano Menna

Precedente corso, con il responsabile dell’Area Ambientedi Confagri, Donato Rotundo

30| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

AT T U A L I TÀ C E R E A L I

Peroni parte “dalla Terra”,

attraverso politiche rigorose,

per arrivare “alla Tavola”

È partito il terzo ciclo di corsi diformazione di “Birra Peroni per l’a-gricoltura” svolto in collaborazionecon Confagricoltura e con Enapra(l’ente di Formazione confederaleche è partner tecnico, che coordinai docenti e le attività didattiche). Il primo si è svolto a Foggia il 9 e 10aprile (presso la sede della Confa-gricoltura dauna). Tali corsi preve-dono 16 ore formative in aula (8 oreal giorno) e sono incentrati su duemoduli: il primo sulla “Gestionedell’impresa agricola”; il secondo su“Principi e tecniche di sostenibilitàin agricoltura”. Le prossime tappe siterranno a settembre a Viterbo e poi

nel Nord Italia. L’obiettivo è di formare, entro il 2020, più di mille agricoltoriitaliani appartenenti alla catena di fornitura di orzo e di mais.

AVVIATO IL NUOVO CICLO DI CORSI DI FORMAZIONE n

denza i valori positivi di questo set-tore dell’agroalimentare italiano,che - con i suoi prodotti - oltre a es-sere molto apprezzato all'estero,rappresenta un valido sbocco occu-pazionale. ���

Ad apprezzare l’ iniziativa anche ilministro delle Politiche agricoleMaurizio Martina che, in una letterafatta pervenire in occasione della si-gla, ha sottolineato: “L’agricoltura ele politiche strategiche di filiera rap-presentano la vera forza del nostroPaese. Il nostro sistema agricologuarda già al futuro e all’ambiente.Basti pensare che emettiamo il 35%di gas serra in meno della media Ue.E la sostenibilità aziendale è unobiettivo prioritario del nostro Go-verno che, non a caso, si inserisceperfettamente nel tema di Expo, “Nu-trire il Pianeta, energia per la vita”. Inquesto contesto, anche la birra fa lasua parte, essendo un prodotto so-stenibile per gli elementi utilizzati eche punta a ottimizzare il consumodelle materie prime, mantenendo laqualità e la sicurezza attraverso con-trolli capillari”.L’accordo sottoscritto tra Confagri-coltura e Birra Peroni prevede pureche, in occasione di Expo 2015, sidia vita ad attività di comunicazionecoordinate che metteranno in evi-

Alle radici del futurowww.siapa.mi.it

PORTIAMO

NEL FUTURO

LA FORZA

DEL PASSATO

Passione, esperienza, innovazione e tradizione: le solide qualità degli agricoltori italiani sono le stesse di Siapa, partner privilegiato dei Consorzi Agrari dal 1948 e sostegno essenziale per affrontare le nuove side del mercato globale.

Oggi Siapa, dopo oltre 65 anni, continua ad essere un prezioso punto di riferimento per i Consorzi Agrari, con un supporto tecnico all’avanguardia, grazie all’ampiezza e alla speciicità del catalogo prodotti, per colture sempre più protette e produttive.

A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E

Su Journal of Crop Scien-ce, è apparso uno stu-

dio pluriennale condottoper valutare gli ibridi dimais sotto stress idrico o incondizioni di scarsità di ac-qua. I risultati dimostranoscientificamente l’efficaciadegli ibridi di DuPont Pio-neer (Optimum® AQUA-max®), che aiutano gliagricoltori a ottenere resepiù stabili in condizioni disiccità e un potenziale dialte rese in condizioni col-turali favorevoli. Jeff Rowe, Regional Direc-tor, DuPont Pioneer Euro-pe, ha confermato, “grazieall’ impegno nella ricercasu queste problematiche,DuPont Pioneer sta otte-nendo concreti progressi nella com-prensione dei fattori che contribui-scono alla tolleranza alla siccità. Ciòpermetterà di continuare a fornireagli agricoltori ibridi di mais tolle-ranti, in Europa e in tutto il mondo”.La comunità internazionale sta af-frontando la sfida di produrre gli ali-menti in modo sostenibile, che com-porta il dover rispondere alle richie-ste di una popolazione in aumento inun contesto di cambiamenti ambien-tali avversi. Globalmente, l’acqua è ilfattore più limitante per la produttivitàagricola e alimentare e, ogni anno,provoca la perdita di raccolti per 13

miliardi di dollari a causa della sic-cità. Anche nell’Unione Europea lascarsità di acqua e la siccità sono fe-nomeni ampiamenti diffusi e in au-mento. Come riporta l’ EnvironmentDirectorate General della Commis-sione Europea, la scarsità di acqua inEuropa, negli ultimi trenta anni, hacomportato un costo dovuto alla sic-cità di 100 miliardi di euro. La Com-missione prevede un ulteriore peg-gioramento della situazione idrica inEuropa, se le temperature continue-ranno ad aumentare per effetto deicambiamenti climatici. L’acqua non èpiù un problema di poche regioni,

� U N O S T U D IO S U G L I IB R ID I D I M A IS D I D U P O N T P IO N E E R

Le sementi ibride Optimum® e AQUAmax®

aumentano le rese mediamente

del 6% in ambienti a stress idrico

ma riguarda attualmente tutti i 500milioni di cittadini europei. Oltre 10.700 aziende agricole ame-ricane hanno fornito dati esaustivi,paragonando 78 ibridi Optimum®AQUAmax® con un campione di4.200 ibridi leader del settore usatidagli agricoltori nella zona denomi-nata Corn Belt. Per quanto riguarda i test in campo,gli ibr idi Optimum® e AQUA-max®,hanno mediamente avuto unaresa del 6,5 percento più alta in con-dizioni di scarsità idrica e un aumen-to della resa dell’1,9 percento in con-dizioni di crescita favorevoli. �

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |I

L’A P E R T U R A

In Umbria i PSR si fanno in rete

La Regione Umbria hainserito nel PSR unamisura (la 16.3.1) infavore dei contoterzisti chesi aggregano insieme a

piccoli operatori agricoli. L’obiettivo èagevolare investimenti in strutture“collettive” che consentano dicondividere impianti e risorse perprodurre, trasformare ecommercializzare i prodotti agricoli. Uno strumento che“obbligherà i contoterzisti umbri a ragionare in rete”, ha spiegatoFernanda Cecchini, assessore umbro alle Politiche agricole, nelcorso del talk show “Il contoterzismo strategico per gli agricoltori,organizzato da Contoterzisti Umbria e Uncai nell’ambito diAgriumbria e trasmesso sui canali Sky da Agrilinea. L’iniziativa,in linea con la collaborazione avviata tra Uncai e Confagricoltura,va nella direzione di un’agricoltura remunerativa, competitiva,che inquini sempre meno e rispettosa del terreno, ha sottolineato ilpresidente Uncai Aproniano Tassinari nel corso del dibattito cheha visto, tra i partecipanti, anche il direttore di Enama SandroLiberatori, quello di Mercato Italia New Holland MarcoMazzaferri e di Contoterzisti Umbria Andrea Stortini.

BRUXELLES.L’accesso ai finanziamenti europei per le aziendeagromeccaniche umbre viene, quindi, vincolato alla stipula dicontratti di rete. Tuttavia, “l’obiettivo a lungo termine di Uncaicontinua ad essere il riconoscimento a pieno titolo dei contoterzistinei PSR regionali, così come indicato da Bruxelles”, hapuntualizzato il direttore Uncai Francesco Torrisi. Nonostantel’Europa abbia già riconosciuto le aziende agromeccaniche tra isoggetti beneficiari di finanziamenti in virtù dei servizi forniti alleaziende agricole, le Regioni preferiscono seguire altre strade, comequella diretta a favorire la diffusione di una gestione associata deimezzi meccanici attraverso aziende conto terzi.

UNA SINERGIA SEMPRE MAGGIORE.L’invito ad agricoltori econtoterzisti è di lavorare ancora più in sinergia. Un approccio chepermetterebbe, ha aggiunto il direttore di Confagricoltura UmbriaCristiano Casagrande, di “acquisire notevoli vantaggi nei confrontidei sistemi di approvvigionamento dei mezzi tecnici e dellacommercializzazione delle produzioni agricole”. “Sul territorio – haproseguito Alfredo Monacelli, segretario generale ConfagricolturaUmbria – abbiamo piccole aziende che dispongono di potenzemeccaniche eccessive rispetto al numero di ore di utilizzo annuale.Per questo l’iniziativa della Regione di inserire nel PSR una misuraa vantaggio dei contoterzisti impegnati nella gestione associata deimezzi meccanici può concretamente servire a ottimizzare le risorse”.

I VANTAGGI PER L’AMBIENTE.La condivisione di strategie eprogrammi tra agricoltori e contoterzisti si traduce in vantaggianche per l’ambiente, ha aggiunto il Commissario Capo delComando Regionale Umbria del Corpo Forestale dello Stato DanielaMandoloni. Inoltre, ha concluso Sergio Bambagiotti, presidente diContoterzisti Umbria, “una stretta collaborazione tra primo esecondo anello della filiera agricola, come quella realizzata inUmbria, offre alle istituzioni un punto di riferimento chiaro eunivoco per delineare le giuste strategie per promuovere lo svilupporurale, la salvaguardia del territorio e una semplificazione dellaburocrazia che, spesso, ostacola il buon funzionamento della filiera”.

UNCAI

L'Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industrialirappresenta e tutela su tutto il territorio nazionale imprenditoriche lavorano per conto terzi nel settore agricolo e industriale.Sede Corso Vittorio Emanuele II, 87 - 00186 RomaTel. +39 06 6852557 - Email [email protected] Web: www.contoterzisti.itPresidente: Aproniano TassinariDirettore: Francesco Torrisi

Fernanda

Cecchini

Nel Piano di Sviluppo Rurale umbro una misura in favore dei contoterzisti al serviziodelle aziende agricole del territorio

II| MONDO AGRICOLO |APRILE 2015

In agricoltura il Ttip rappresentaun’opportunità più per l’Europa oper gli Usa? Le esportazioni europee verso gliUsa riguardano prevalentementeprodotti finiti di qualità come vino,olio, formaggi e pasta che non posso-no essere rimpiazzati da prodotti dipari qualità di altre aree geografiche.Al contrario, i prodotti che l’Ue im-porta dagli Usa sono perlopiù com-modities (mais e grano) che potreb-bero arrivare anche da altri mercati.Inoltre il trend delle esportazioni eu-ropee verso gli Usa è in crescita e au-menterebbe ulteriormente senza al-cune barriere sanitarie, per esempioil divieto di esportare in Usa salumicon una stagionatura inferiore ai 400giorni.

Non esiste la possibilità che, ve-nendo meno alcuni ostacoli, gli

Usa possano esportare in Europacarne agli ormoni?Le regole europee sulla sicurezza delcibo non saranno modificate. L'Euro-pa si è sempre mossa riguardo adaspetti come quello della carne agliormoni o degli OGM seguendo ilprincipio di precauzione, per cui pri-ma di immettere qualsiasi cosa sulmercato occorrerà sempre verificareche non sia nocivo per la salute. Inol-tre gli standard degli Usa e i sistemi dicontrollo sono ancora più rigidi ri-spetto a quelli messi in campo dal-l’Europa, quindi è assurdo sostenereche il trattato porterebbe a un livella-mento verso il basso della qualità deiprodotti alimentari presenti nel mer-cato europeo.

Se si dovessero aprire nuovi mer-cati in Usa, i nostri agricoltoriavranno la forza di raggiungerli?

De Castro: “Un’opportunità per l’agricoltura italiana, ma la qualità non basta. Occorrono organizzazioni di categoria, consorzi, sistemi a rete più coesi”. Sul modello di Uncai e Confagricoltura

Il Trattato transatlantico sul com-mercio e gli investimenti, piùnoto come Ttip, è un accordo,ancora in fase di negoziazione,per il libero scambio tra i mer-cati europeo e statunitense, un

sistema per far circolare le merci piùfacilmente senza le barriere "non ta-riffarie", cioè quei controlli che im-pediscono ancora oggi l’import-export di alcuni prodotti tra Europae Usa. Relatore permanente per il ne-goziato per il capitolo agricoltura èl'eurodeputato Paolo De Castro, piùvolte ministro delle Politiche agrico-le e già presidente della Commissio-ne agricoltura nella precedente legi-slatura. Uncai, con il direttore Fran-cesco Torrisi, ha avviato con Paolo DeCastro una riflessione sugli aspettiorganizzativi del comparto agricoloitaliano in vista di un possibile accor-do sul libero scambio Ue-Usa.

N O T I ZI E

Ttip, una sfida comune ad agricoltori e contoterzisti

L’eurodeputato Paolo De Castro ed il direttore di Uncai Francesco Torrisi

ne. L’imprenditore agricolo moder-no è un professionista che dedica il40% del suo tempo a produrre e il60% a studiare il modo migliore perimmettere il suo prodotto nel mer-cato. Perché la domanda c’è, occor-re saperla intercettare, come abbia-mo dimostrato nel nostro ultimo sag-gio “Cibo”. Come fa l’Olanda, un pae-se con meno di 100.000 agricoltoriche esporta prodotti agricoli per 88miliardi contro i 34 dell’Italia. Espor-ta addirittura più agrumi dell’Italia,coprendo benissimo la fase com-merciale con strutture distributiveconcentrate, più fondamentali deimercatini a km zero.

Perché complicarsi a vita? In Ita-lia una struttura produttiva mol-to frammentata sembra fatta ap-posta per una distribuzione aldettaglio e all’ingrosso ugual-mente frammentata e locale, nonsi potrebbe andare avanti così?Finché si vendevano i prodotti nei

APRILE 2015|MONDO AGRICOLO|III

piccoli esercizi commerciali, l’agri-coltore poteva non curarsi dellacommercializzazione. Oggi peròl’80% dei prodotti passa attraversole strutture a libero servizio: grandicentrali di acquisto che si rapporta-no con le organizzazioni di catego-ria, i consorzi, i sistemi a rete e noncon il piccolo produttore agricolo.

Gli agricoltori hanno già dimo-strato una volta di saper far fron-te alla loro frammentazione ri-correndo ai contoterzisti…Si può dire che il contoterzismo siastata la risposta organizzativa italia-na alla frammentazione delle impre-se agricole, spesso non grandi abba-stanza per permettersi le tecnologiepiù innovative. Gli agromeccanicihanno avuto ed hanno il merito dipermettere agli agricoltori di rag-giungere una capacità competitivanon inferiore a quella delle aziendefrancesi e tedesche. Anche l’Europalo ha riconosciuto, dando la possibi-lità a regioni e stati membri di inclu-derli nei PSR.

Solo alcune regioni hanno peròinserito gli agromeccanici neiPSR, per quale motivo?C’è un problema politico che nonpuò essere risolto solo sul pianonormativo. Tocca alle associazionidegli agricoltori avviare una colla-borazione sempre più stretta con gliagromeccanici e progettare una po-litica comune per ridurre, per esem-pio, il differenziale tra prezzi al con-sumo e alla produzione dei prodottiagricoli; ma anche politiche comunisulla qualità delle produzioni e sullaloro commercializzazione, in vistaanche del Ttip e di mercati più am-pi; così come sui Psr per disporre diun parco macchine sempre aggior-nato e in grado di fare qualità. Maper cogliere tutti questi obiettivi, gliagricoltori devono smettere di vede-re i contoterzisti come soggettiesterni, come competitor e avviareuna collaborazione fruttuosa per en-trambi come stanno facendo Confa-gricoltura e Uncai. ���

CIBO. LA SFIDA GLOBALE

Nei prossimi decenni, saremodi più e consumeremoenormemente di più. Ilfenomeno coinvolgerà tutti,paesi ricchi, paesi menosviluppati e paesi emergenti.Per rispondere a una domandacrescente di cibo occorrerannosoluzioni più sostenibilirispetto al passato, conl'incognita dei cambiamenticlimatici sui processiproduttivi. Il libro di Paolo DeCastro affronta gli scenari postial centro dell’Expo, dalrafforzamento del ruolo dellaricerca e dell’innovazione alla

food security, dalle inedite politiche che governeranno il cibo aimutati protagonisti dei flussi commerciali, alle scelte deiconsumatori. Ce la faremo a sfamare gli oltre 9 miliardi dipersone che abiteranno il pianeta nel 2050? Possiamo farcela,risponde De Castro. Ma occorre essere consapevoli che loscenario è cambiato, definitivamente.

Paolo De Castro, CIBO. La sfida globale, Donzelli 2015

Non servirà produrre di più, ma pun-tare maggiormente alle nostre eccel-lenze, riservando, per esempio, piùlatte o uva alla produzione di for-maggi e vini di qualità, e guardarecon più decisione al ricco mercatoamericano, disposto a pagare gli stes-si prodotti di più di altri Paesi. Oggisolo l’8% del nostro export alimenta-re raggiunge gli Usa; se si raggiunges-se il 30% i nostri agricoltori stareb-bero molto meglio.

Ma le aziende agricole hanno glistrumenti per raggiungere questimercati?Se riusciamo a rivolgerci con succes-so a mercati internazionali è grazie aprodotti di qualità, distintivi, facil-mente identificabili, tracciati. Ma laqualità non basta. Per raggiungeremercati lontani, l’Italia deve lasciarsialle spalle la cultura per cui l’agricol-tore deve pensare solo a fare benel’agricoltore, mentre spetta ad altrioccuparsi della commercializzazio-

IV| MONDO AGRICOLO |APRILE 2015

Meccanizzazione agricola: l’esperto risponde

ratrici che hanno superato il control-lo funzionale, con fra l’altro una vali-dità dell’attestato di durata biennaleinvece che quinquennale. Ciò con-sente di affermare che il mondo delcontoterzismo nel settore della effi-ciente distribuzione degli agrofarma-ci è una risorsa professionale di valo-re “certificato”.Operare con macchine irroratrici chehanno superato il controllo funziona-le consente di ottenere vantaggi sia intermini ambientali, sia di sicurezza siaeconomici, con la drastica riduzionedei costi, attraverso l'utilizzo di quan-titativi di fitofarmaci nettamente infe-riori rispetto a quelli che sarebberonecessari con un cantiere per l’irrora-

zione non controllato e non effi-ciente. È stato infatti stimato che inmacchine non funzionali la quan-tità di miscela di agrofarmaco cheraggiunge il bersaglio è solo il 20%,mentre la restante percentuale siperde nell’ambiente. La quantità diprodotto “utile” invece cresce sinoa 80% in macchine funzionali, qua-li quelle impiegate dai contoterzistidallo scorso 2014.Per inviare le vostre domande scri-vere a: [email protected]. ���

N O T I Z I E

Contoterzismo e controllofunzionale delle macchineper la difesa. La razionaliz-zazione delle tecniche didifesa fitosanitaria dellecolture è un elemento

strategico per ottenere produzioni diqualità. Occorre tuttavia verificarel’efficienza e le modalità di utilizzodelle macchine per la distribuzionedei fitofarmaci. Queste motivazionitecnico-scientifiche sono alla basedelle normative relative all’uso soste-nibile degli agrofarmaci. In questo ar-ticolo ci limiteremo al “controllo fun-zionale delle macchine irroratrici”, ri-servandosi di approfondire in un al-tro momento la tematica della “Tara-tura”.La direttiva 2009/128/CE del Parla-mento europeo e il Piano d’AzioneNazionale per l'uso sostenibile deiprodotti fitosanitari (PAN), adottatoai sensi dell'articolo 6 del decretolegislativo 14 agosto 2012, n. 150.,hanno indicato le linee guida e leprescrizioni per operare opportu-namente la regolazione della distri-buzione di agrofarmaci. Queste normative impongono ladata del 26.11.2016 come limite

Si apre sulle pagine del nostro inserto una rubrica, uno "sportello" per chi desiderachiarimenti su aspetti sia tecnici, sia normativi legati alla meccanizzazione agricola. A rispondere alle domande dei lettori sarà Silvio Balloni, dottore di ricerca in ingegneriaagraria, presidente Ordine Dottori Agronomi di Ragusa e responsabile del Centro

controllo funzionale irroratrici della Sicilia

temporale per la quasi totalità dellemacchine e attrezzature per la distri-buzione degli agrofamaci per esseresottoposte a controllo funzionale neicentri di controllo accreditati pressogli assessorati regionali all’agricolturache operano secondo le linee guidadel gruppo di lavoro insediato pressol’ENAMA. Sono escluse da questa sca-denza, che viene spostata al26.11.2018, solo alcune particolarimacchine quali quelle schermate equelle abbinate ad altre macchineoperatrici (D.M. n.4847 del03/03/2015 - Scadenze controllo fun-zionale macchine irroratrici). Il settore del contoterzismo già dal26.11.2014 opera con macchine irro-

Silvio Balloni

Meccanizzazione agricola: l’esperto risponde

Prove di Expo nel Borgo

di Malpaga, nel bergamasco.

Mostra-mercato con oltre

trenta aziende agricole.

Più di 5000 i visitatori

chiamati a riflettere

sul ruolo sociale, ambientale

e produttivo dell’agricoltura

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |37

L’Autodromo di Franciacorta (Fran-ciacorta International Circuit) haindividuato in Enama (Ente Nazio-nale Meccanizzazione Agricola) lastruttura di riferimento del settoreagricolo con cui collaborare per da-re un contributo in tema di sicurez-za dei mezzi agricoli. In tale ottica,presso l’Autodromo è stata realizza-ta un’area test; è stato poi messo a di-sposizione di Enama una vasta su-

perficie di 60 mila mq, pianeggiante e non, dove poter effettuare altri esercizi esviluppare ulteriori iniziative. Si effettueranno anche corsi di “guida sicura”, perraggiungere un elevato livello di sicurezza durante l’uso delle macchine, in cam-po e in strada.

COLLABORAZIONE ENAMA E AUTODROMO DI FRANCIACORTAn

coltura come motore della crescita,ponendosi a monte di attività di filierae di trasformazione agroindustriale,che danno occupazione e sviluppo in-tegrato”. Vivo interesse hanno suscita-to i prodotti delle aziende agricolepartecipanti: dalle mostarde al vino,dalla birra al salumi, dai formaggi allenocciole, dal riso ai biscotti, dall’orto-frutta al miele, dalle lumache alle con-fetture, dalle tisane ai succhi. Alla mo-stra mercato, che ha presentato una“veste scenografica” in stile feudale,sono stati abbinati eventi collateraliquali: attività ludiche per i bambini,animazione per adulti e piccini, giochimedioevali, passeggiate in carrozza emomenti di relax sui balloni di fienodisseminati sull’aia. (M. M.)T

ra gli eventi di “avvicina-mento ad Expo” di Con-fagricoltura in evidenzaquello realizzato al Ca-stello di Malpaga, nel ber-gamasco, che è stato il

luogo dell’interessante mostra-merca-to che ha coinvolto, a Pasquetta, oltre30 aziende agricole associate che han-no esposto, fatto conoscere, posto invendita e somministrazione i loro pro-dotti. Più di 5000 i visitatori, con fa-miglie al completo, che hanno coltol’occasione di vivere il castello e sco-prire la bontà dei prodotti agricoli edelle tradizioni, unite alla cultura, nel-la giornata usualmente dedicata allegita fuori porta, ai picnic ed al diverti-mento. Ospite d’onore il ministro perle Politiche agricole Maurizio Martina,che ha partecipato con la famiglia alla

manifestazione, complimentandosicon Confagricoltura per l’organizza-zione e, soprattutto, per aver saputoavvicinare il grande pubblico all’Ex-po, attraverso un momento ricreativoe piacevole. “Va evidenziato – ha dettoil presidente di Confagricoltura Lom-bardia Matteo Lasagna – che le azien-de agricole partecipanti venivano datutte le province lombarde, ma ancheda altre regioni come Piemonte e Sici-lia, a dimostrazione di come ci sia unosforzo coeso per la valorizzazionedel’agricoltura”. “Abbiamo voluto sot-tolineare un tema che espliciteremocon evidenza a Expo – ha dichiaratodal canto suo Antonio Boselli, delega-to di Confagricoltura per l’Esposizio-ne Universale - che è quello dell’agri-

Pasquetta al CastelloPasquetta al Castello

38| MONDO AGRICOLO | APRILE 2015

M A P P A M O N D O

di Jordan Nash

Per gli Usa i suinisono un vero affare

Uno studio

internazionale

pone gli americani

al terzo posto

dopo Cina e Europa

Gli Usa hanno i

migliori atout per

la produzione

suinicola, perché hanno

grandi forze produttive,

notevoli capacità di

export e il migliore

potenziale – tra i Paesi

industrializzati - di

crescere ancora,

rinforzando la loro

leadership

internazionale. Questo il

parere degli economisti

in occasione della ‘Swine

Conference’ organizzata

da Adisseo, che aveva

commissionato uno

studio all’agenzia

economica PrimeView.

Secondo l’analisi si rileva

come gli Stati Uniti

abbiano perso terreno in

alcuni comparti.

L’agricoltura, ad esempio,

è stata surclassata dalla

Cina che nel 2013 ha

raggiunto il 12% delle

esportazioni mondiali,

contro l’8% degli Usa e il

3% della Francia. E’ stata

proprio l’agricoltura ad

esplodere in Cina,

contrariamente alla

tendenza al ribasso

americana. Tuttavia, a

parere di Pierre Sabatier,

direttore di PrimeView,

Usa ed Europa

posseggono forze

strutturali e grandi

superfici coltivabili,

all’opposto della Cina e il

potenziale delle terre

coltivabili potrebbe,

entro il 2050,

raddoppiare. Secondo

l’economista le

possibilità sarebbero

ancora maggiori in Sud

America, ma inesistenti in

Asia. Yves Tregaro

economista di

FranceAgriMer, ritiene

che la produzione suina

negli Stati Uniti è

cresciuta da 8 a oltre 10

milioni di tonnellate di

carcasse tra il 1995 e il

2013, ponendo il paese al

terzo posto, con il 9%, a

livello mondiale, dopo la

Cina (49%) e l’Europa

(19%). La produzione è

n SPAGNA, OTTIMI RACCOLTI DI PESCHE E NETTARINE

Si prevedono per laSpagna, precisamentenell’area di Murcia,grazie alle condizioniclimatiche, ottimiraccolti per pesche,nettarine ed albicocchecon prodotti di buonaqualità. D’altronde, dasempre, l’agricoltura è

una delle principali risorse economiche della regione,molto ben connessa – attraverso una completa rete dicomunicazione - con il resto del Paese e con l’estero.Sono stati effettuati grossi investimenti, non solo nelleinfrastrutture, ma anche riconvertendo varietà a favoredi quelle precoci. Già da maggio tra nettarine, pesche epesche tabacchiere si attendono raccolti che superanole 60.000 tonnellate e si conta di far aumentare l’exportanche in mercati come Algeria e Sudafrica e di riusciread ottenere l’accesso al mercato cinese.

principalmente nelle

mani dei macellatori.

Smithfield conta 900 mila

scrofe, concentrate nella

‘corn belt’,

essenzialmente in Iowa e

Minnesota. Il 60% degli

allevamenti statunitensi

conta più di 50 mila suini

e il costo di produzione è

il più basso al mondo

dopo quello del Brasile.

Questo è uno dei motivi

che spiega la vivacità

dell’esportazione di

carne di maiale made in

Usa in tutto il mondo. Il

paese produce più di 10

milioni di tonnellate

equivalente peso

carcassa e consuma circa

8,5 milioni di tonnellate.

Due milioni di tonnellate

trovano uno sbocco per

l'esportazione con

destinazione Messico al

primo posto, seguito da

Cina, Giappone e Canada.

Prima dell'embargo, la

Russia rappresentava

meno del 6% dell’export

e l’embargo, a differenza

che in Europa ha pesato

poco. La sfida per

mantenere il potenziale

di produzione e di export

è nell’abbassare i costi di

produzione.

In Nebraska terre meno care

Il valore medio dei

terreni agricoli del

Nebraska è sceso del

3% l'anno scorso, un calo

alimentato in gran parte

dal pessimismo sui prezzi

del grano. Lo sostiene un

rapporto University of

Nebraska-Lincoln,

secondo il quale il valore

medio si è attestato, in

media, sui 3.210 dollari

all’acro, rispetto ai 3.416

di un anno prima. Anche

la Federal Reserve Bank di

Kansas City, Missouri,

aveva calcolato diminu-

zioni del 3,4 % per i terreni

Non calano

le quotazioni

delle zone

a pascolo dei ranch

delle zone aride in

Nebraska e del 3,1% per

quelli irrigui. Si tratta del

primo calo registrato negli

ultimi sei anni e potrebbe

dipendere dai dati diffusi

dall’U.S. Agriculture

Department sul calo del

prezzo del grano, del mais

e della soia. In alcune

zone, la diminuzione dei

prezzi arriverebbe al 10%.

Da questa contrazione sono

esenti solo i prezzi delle

terre a pascolo nelle aree dei

ranch, che sono cresciuti,

invece, del 7% grazie

all’allevamento che realizza

buone performance.

AT T U A L I TÀ Z O O T E C N I A

40| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

Il 31 marzo è stata decretata lafine del regime comunitariodelle quote latte, che è duratotrent’anni, dal 1984 ad oggi. Ecosì ora il settore lattiero ca-seario si trova di fronte a cam-

biamenti epocali. È indubbio che lequote latte, per quanto non riuscis-sero più ad essere garanti di una sta-bilità commerciale, in questi annihanno comunque assicurato unequilibrio tra le diverse aree produt-tive europee e all’interno dei singoli

di Daniele Mezzogori

Dopo 30 anni cambia il regime per il settore

lattiero caseario.Quali conseguenze per le aziende zootecniche

e la filiera?

Quote latteaddio

Stati membri.Con tale modalità Bruxelles avevavoluto porre un freno ai surplus pro-duttivi che facevano scattare mecca-nismi di compensazione per soste-nere il prezzo del prodotto con stru-menti quali l’intervento pubblico,l’ammasso privato e le restituzioniall’esportazione. Tali strumenti dimercato, se da un lato garantivano ilbenessere del settore, dall’altro riem-pivano di prodotti trasformati i ma-gazzini europei con un incisivo co-

Quote latteaddio

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |41

UE conferiva a questo importantesettore produttivo. Infatti, dopo il2004, si assistette ad un progressivoabbassamento del prezzo di inter-vento discostandolo sensibilmenteda quello di mercato, facendo cosìscattare sempre meno gli strumentidi ammasso delle produzioni. Taledecisione fece sì che il prezzo del lat-te europeo seguisse sempre di più lefluttuazioni dei mercati internazio-nali portando però il settore allaprofonda crisi registratasi nel 2009,che dimostrò che il sistema dellequote da solo non poteva più salva-guardare il settore lattiero caseariodalla volatilità dei prezzi di mercato.I Paesi del Nord Europa, a maggiorevocazione liberale, videro nelle quo-te una maggiore restrizione alle scel-te produttive per meglio affrontarele dinamiche dei mercati e chieserocon forza la fine di tale regime. Resisi conto della inefficacia del si-stema delle quote, per controllare ilmercato ed in previsione della sua fi-ne, dopo le forti rimostranze dei pro-duttori europei, che si sentirono ab-bandonati dalle istituzioni, la Com-missione europea cercò nuovi stru-menti per supportare i produttori e,quindi, costituì un gruppo di espertidel settore che elaborarono il cosid-detto “pacchetto latte” (reg. Ce261/2012). Si stabilirono così regole più chiaresulle relazioni contrattuali con con-tratti tra produttori di latte e trasfor-matori. E decise quindi di mantene-re le informazioni sui tenori di pro-duzione degli Stati membri dopo lafine del sistema delle quote, di raffor-zare il potere contrattuale del com-parto produttivo, dando la possibi-lità di negoziare collettivamente lecondizioni contrattuali attraverso leorganizzazioni dei produttori (OP) edi stimolare il dialogo della filieracon norme specifiche per la costitu-

sto sostenuto dagli Stati membri. As-segnando una quota di produzionenazionale a ciascuno Stato membroin base alle quantità commercializza-te (all’Italia spettarono 8.823 mi-gliaia di tonnellate), l’UE tentò dicontrollare questo meccanismo, macontinuando a sostenere i produtto-ri grazie ad aiuti diretti legati alla pro-duzione. Negli anni successivi, raggiunto or-mai un livello consolidato di food se-curity, la politica agricola comunita-

ria cambiò nuovamente orientamen-to e da un aiuto legato alle produzio-ni, che quindi continuava ad incenti-varle, si passò, nel 2004, ad un aiutodisaccoppiato, non legato al tipo diproduzione, che potesse lasciare li-bero l’allevatore di fare le propriescelte imprenditoriali. La prima fasedi liberalizzazione ebbe lo scopo difacilitare l’inserimento degli opera-tori del settore nelle dinamiche delmercato, diminuendo progressiva-mente il sostegno economico che la

Le quote latte, in questi anni,

hanno assicurato l’equilibrio

tra le aree produttive dell’UE

AT T U A L I TÀ Z O O T E C N I A

42| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

zione e il funzionamento delle orga-nizzazioni interprofessionali (OI). Afavore soprattutto dell’Italia è stataprevista la programmazione delleproduzioni di formaggi Dop e Igpche può mantenere un benefico ef-fetto nell’adattare le produzioni alleesigenze di mercato. È sempre difficile prevedere il futurodi un settore produttivo, perché so-no troppe le varianti che condizio-nano il settore agricolo. Esempio va-lido è l’embargo della Russia verso leproduzioni europee che ha portatoad un ulteriore appesantimento del-la situazione di mercato per il setto-re lattiero caseario.In generale, gli studi effettuati dagliesperti del settore, pur non rilevan-do un forte aumento complessivodelle produzioni europee nei prossi-mi anni, mettono in evidenza il forterischio che la produzione si concen-tri nelle aree a maggiore vocazione adiscapito di quelle marginali e svan-

taggiate. Le discussioni a livello eu-ropeo e nazionale sul futuro del set-tore si stanno, quindi, incentrando sutre obiettivi: la mitigazione degli ef-fetti della volatilità del prezzo, un mi-glior posizionamento dei produttorisul mercato e il mantenimento dellaproduzione lattiero casearia su tuttoil territorio dell’Unione e non solonelle aree a maggiore vocazione.A livello nazionale è stato adottatoun piano straordinario per dare unarisposta immediata agli oltre 35milaallevatori italiani, nei mesi a ridossodella cessazione del regime dellequote latte e per provvedere a unurgente riordino delle relazionicommerciali nella filiera. Si stannostimolando il dialogo tra i compo-

L’embargo della Russia

ha portato ad un ulteriore

appesantimento del mercato

nenti della filiera; l’applicazione del“pacchetto latte”; la trasparenza delmercato con la creazione di un os-servatorio del prezzo ed una mag-giore vigilanza sui rapporti di filieraper individuare le pratiche scorret-te; la creazione di strumenti di sta-bilizzazione del mercato e del red-dito dei produttori tramite sistemiassicurativi e fondi mutualistici; ladefinizione di percorsi di valorizza-zione e qualificazione del latte fre-sco e delle produzioni tutelate co-me punto di forza delle produzioninazionali; aiuti specifici per i pro-duttori delle aree svantaggiate e ri-sorse per l’innovazione. Il settore lattiero caseario si trova adaffrontare scelte importanti per ilproprio futuro, sia a livello di politi-ca comunitaria e nazionale, sia a li-vello delle singole imprese, per unmiglior posizionamento sul mercatoe per l’utilizzo degli strumenti messia disposizione del settore. ���

Il 21° “Rapporto Latte”

fornisce i dati per ragionaresui mutamenti di scenario.Paesi Bassi, Germania,Spagna, Irlanda e Francia

stanno spingendosull’acceleratore

AT T U A L I TÀ Z O O T E C N I A

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO|43

ropea di latte. Nel biennio 2012/13 so-lo 9 su 28 Paesi UE hanno mostrato uncalo della mandria di latte e, tra questi,solo Svezia, Danimarca e Portogallo ap-partengono all’ EU-15. Al di là del casoitaliano forti incrementi si osservanoin Paesi Bassi, Germania, Spagna, Irlan-da e Francia, ossia in un gruppo di Pae-si in grado di approfittare abbastanzarapidamente delle accresciute possibi-lità di collocamento sul mercato deiderivati del latte che, nel loro insieme,mostrano un aumento di circa 310 mi-la bovine.In Italia il numero di stalleclassificate ad orientamento produtti-vo da latte, al 30 novembre 2013, sonostate 31.370 (-4,1% rispetto ad un an-no prima e -33,5% rispetto al 2006). Al-la stessa data il numero di quelle adorientamento produttivo misto è17.185 (+3,5% rispetto a 2012, -32,7%rispetto a 2006). La variazione positivadell’ultimo anno altro non è che un ag-giustamento sul calo di circa il 24% av-venuto l’anno precedente. C’è una ra-dicale ristrutturazione degli alleva-menti specializzati nella produzione dilatte; negli ultimi 7 anni la loro dimen-sione media è salita da 29 a 41 vac-che/stalla, con un incremento mediodi 2 capi solo nell’ultimo anno. ���

Siamo in una fase crucialeper il settore lattiero-ca-seario. La fine del regimedelle quote latte (di cuiparliamo a pag. 40, ndr)è uno snodo da gestire

con attenzione. “Il mercato del latte –Rapporto 2014” dell’ “Osservatorio sulmercato dei prodotti zootecnici”, Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore eSmea (Franco Angeli Editore, 2014, eu-ro 39) è una focale importante percomprendere le dinamiche del settorelattiero. L’impostazione dello studioprevede che esso non si limiti ad unasemplice elencazione dei fatti di mer-cato; rappresenta, piuttosto, un’analisidell’intera filiera produttiva, in gradodi fornire delle chiavi di interpretazio-ne che, a partire dal comportamentodei singoli operatori, considerano glieffetti dello scenario internazionale edelle politiche comunitarie di settore.Emerge, in particolare, come il princi-pale elemento propulsore dei prezzi

nazionali, sia stata la crescita delle quo-tazioni nel contesto europeo e mon-diale, insieme ad un andamento positi-vo delle esportazioni dei formaggiDop. Oggi, invece, assistiamo ad una si-tuazione critica delle commodity edalla conseguente pressione esercitatasui nostri formaggi Dop dal peso dellescorte, anche in seguito all’embargorusso, che costituiscono elementi suiquali è necessario intervenire. Dall’a-nalisi si apprende poi che la zootecniabovina da latte nel nostro Paese ha pre-sentato nel 2013 segnali di difficoltàper un certo ridimensionamento delcomparto. Alcune statistiche mostranosegni di recupero sul 2011,peraltroanno storico per la forte contrazione;comunque esso, per buona parte è do-vuto, a “rettifiche statistiche”. L’incre-mento che emerge in Italia (+3,26% laconsistenza di vacche da latte nel 2013rispetto al 2012) però non è assoluta-mente paragonabile con quanto sta ac-cadendo negli altri principali Paesiproduttori europei, dove si è spintofortemente in questo settore, in vistadella liberalizzazione del mercato. I da-ti rilevano come ci sia un’inversione ditendenza, rispetto al passato, dove sitendeva a ribassare la produzione eu-

I numeri delle stalle

di Gaetano Menna

Agriumbria ha mostratoil cuore pulsantedegli allevamenti italiani.Kermesse e polo di eccellenza, con tutte le principali razze presenti.Impegno per la biodiversità

44| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

AT T U A L I TÀ Z O O T E C N I A

di Gaetano Menna

Lo slogan è efficace: «Alcentro dello sviluppo».

L’Umbria è al centro del

Paese, un cuore verde e

pulsante. E, in questa re-

gione vitale, a Bastia Um-

bra per la precisione, il “centro del

centro” è indubbiamente “Agrium-

bria”, la mostra nazionale dell’agricol-

tura, zootecnia e alimentazione, giun-

ta alla 47° edizione.

“Agriumbria 2015” è stata un’occasio-

ne importante per fare il punto so-

prattutto sulla zootecnia italiana. In

particolare, per verificare l’innovazio-

ne tecnologica, la genealogia del pa-

trimonio zootecnico e l’impiantistica

industriale modulabile a seconda del-

le dimensioni e delle tipologie delle

filiere agroalimentari. Non è un caso,

infatti, che Agriumbria sia stata defini-

ta “Polo delle Carni Italiane”, a con-

ferma del ruolo svolto quale centro

fieristico catalizzatore che consente

di far conoscere, non solo ai tecnici e

agli allevatori, ma anche al numeroso

pubblico, i risultati conseguiti dagli al-

levatori italiani nei vari comparti.

I numeri raggiunti dimostrano la buo-

na riuscita della kermesse. Quattro-

cento gli espositori, in rappresentan-

za di 1.500 aziende e di allevamenti

con capi bovini, ovicaprini, suini,

equini, avicunicoli, selezionati e iscrit-

ti ai rispettivi Libri Genealogici Na-

zionali. Successo anche di pubblico

Al centro dello sviluppo

no. Tra l’altro, il Consorzio di tutelaIGP “Vitellone Bianco dell’AppenninoCentrale”, ha organizzato eventi pro-mozionali per la valorizzazione dei di-versi tagli di carne. Insomma, una pa-noramica esauriente ed a 360 gradi

con ben 80 mila visitatori -provenienti, per oltre il60%, da regioni al di fuoridell’Umbria – che, nelle tregiornate della manifestazio-ne, hanno affollato il quar-tiere fieristico di Bastia Um-

bra (Perugia).

In apposite aree espositive

si sono svolte le mostre na-

zionali dei bovini Limousi-

ne e Charolaise, degli ovini

di razza Appenninica e le in-

terregionali dei bovini di

razza Chianina e Frisona. Presenti,

inoltre, i nuclei selezionati di bovini di

razza Marchigiana, Romagnola, Podo-

lica, Maremmana, Piemontese e Pez-

zata Rossa.

Non vanno dimenticate l’esposizione

dei suini iscritti al Libro genealogico e

la mostra mercato degli animali da

cortile e selvaggina. Tra le altre espo-

sizioni quelle di Equini Cai Tiro pe-

sante rapido, Avelignese, Catria, degli

asini di Martina Franca, Sardo, Amiati-

per comprendere l’impor-

tanza ed il ruolo della zoo-

tecnia.

Anche i convegni e gli ap-

profondimenti in fiera so-

no stati di spessore. Tra gli

appuntamenti clou, quello

di Cratia (Confagricoltura

Umbria) che ha fatto il

punto sulle agroenergie. In

evidenza anche l’incontro

di Uncai sul contoterzi-

smo (v. pag. 33, ndr). Si è

parlato tra l’altro di agri-

coltura sociale, biodiversità, sicurez-

za, “macellazioni itineranti” per l’avi-

coltura rurale (valutandone oppor-

tunità e limiti).«La nostra rassegna è

sempre stata una validissima oppor-

tunità – ha fatto presente il presi-

dente di Umbriafiere Lazzaro Bo-

gliari – per verificare i risultati rag-

giunti, anche in termini di selezio-

ne, ottenuta con il fattivo impegno

degli allevatori, e di valorizzazione

delle biodiversit໠���

Appuntamento clou, quello

di Cratia (Confagri Umbria)

per il punto sulle agroenergie

L’Italia rappresenta nella pellicceria,un esempio di filiera

completa che piaceall’estero: dall’allevamento

al capo finito, pronto per le sfilate

AT T U A L I TÀ Z O O T E C N I A

46| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

richiesta diprodotti di lusso –e quindi anche di pellicce – decupli-cherà, grazie anche all’esplosione dimercati fino ad oggi impensabili. Rus-sia, Cina, Africa sono diventati i mag-giori fruitori di prodotti di lusso: al-l’ultima asta di Copenhagen tra gli ol-tre 600 acquirenti accreditati quasi lametà proveniva dalla Cina e HongKong e ben 77 erano nuovi.Ma vediamo qualche numero. Su unmercato costantemente in crescita,sia di volume che di prezzi, le aste del-la prima parte dell’anno hanno evi-denziato un trend decisamente posi-tivo: in gennaio +10 % sul 2014 che è

Voglia di lusso

In questi momenti fa davveropiacere trovare settori che, incontrotendenza, hanno risultatidecisamente positivi e previsio-ni addirittura entusiasmanti. E’quanto emerge dall’esame del-

l’andamento dell’allevamento dei vi-soni, non solo in Italia, ma in tutto ilmondo. Come è noto la vendita dellepelli pregiate da pellicceria avvienenel corso di aste specializzate e - du-rante le prime tenutesi a Helsinki, To-ronto e Copenhagen - sono state ven-dute 13 milioni di pelli di visone, conla previsione di superare i 50 milionientro la fine dell’anno. Le ricerche dimercato dicono che entro il 2050 la

arrivato al +16 % in febbraio a Co-penhagen. Solo in quest’ultima astasono state vendute oltre 6 milioni dipelli di visone – per arrivare solo inquesta sede a 26 milioni entro la finedell’anno – con un incremento me-dio di prezzo tra il 7 % (tipi Velvet) edil 20 % (tipi Brown/Glow Classic). Ilprezzo di una pelle di visone varia tra

le 505 corone danesi (67,78 €)prezzo medio per i

maschi, e le 340corone danesi(45,64 €) per lefemmine. Il prossimo ap-puntamento aCopenhagensarà l’asta chesi terrà tra il 17

ed il 23 aprile. Inquesto contesto l’Italia, da sem-pre simbolo d’eccellenza nellaconcia e lavorazione delle pellie nella confezione di capi dal-l’elevato contenuto stilistico,rappresenta un esempio di filie-

ra completa: dall’allevamento alcapo finito, pronto per le sfilate. Il

made in Italy ancora una volta può fa-re la differenza. (M. M.)

Patologie e insetti terricoli ar-recano danni alle colture già

dalla fase di germinazione. Pertali ragioni è stata messa a puntola pratica della concia delle se-menti, utilizzando agrofarmacisempre più efficaci contro le av-versità, ma anche più sicuri perl'uomo e per l'ambiente. Fra le di-verse realtà che operano nel set-tore della concia, Syngenta giocaun duplice ruolo, dal momentoche fornisce sia sementi elette dialto profilo genetico, sia prodottiper la concia. Per tali ragioni, lasocietà di Basilea ha sviluppatoprogetti dedicati a questo specifi-co segmento di mercato, renden-do sempre più efficienti e sicuri ivari passaggi lungo la filiera. Apartire dai propri stabilimenti, neiquali vengono seguite le più rigo-rose procedure operative. Inoltre,Syngenta ha dato vita al progetto"Semina Serena", indirizzato a di-stributori, tecnici e agricoltori, conlo scopo di rafforzare la diffusionedelle corrette informazioni sullebuone pratiche da seguire per as-sicurare un uso sicuro, responsa-bile e sostenibile delle sementi

conciate. È stato inoltre realizzatouno specifico decalogo che toccale fasi di stoccaggio, manipolazio-ne e distribuzione delle sementiconciate. Syngenta si è inoltre de-dicata anche alla formazione deiprotagonisti della filiera, cioè di-stributori e agricoltori, come pureha distribuito appositi kit atti a ma-nipolare in tutta sicurezza le se-menti stesse. Nei kit sono inclusi

respiratori a carboni atti-vi e occhiali di protezio-ne dal design gradevolee sportivo. Infine, moltaattenzione è stata postaanche alle procedure dideposizione in campomediante le seminatricidi precisione, attrezzatu-re che sono state allesti-te con appositi deflettoriatti a ridurre la diffusionenell’ambiente della pol-vere generatasi nel per-corso che porta i semidalle tramogge al solco.

S E M E N T E C O N C IA T A D I S Y N G E N T A P E R L A M A S S IM A P R O T E Z IO N E D E L L E C O L T U R E

Semine sicure, dalla fabbrica al solco

O S S E R V A T O R I O

Entro il 2 0 5 0 le richiestedi pellicce decuplicheranno soprattutto in Russia e Cina

Accurato stu dio

dell’Università di Firenze

sull’efficacia agronomica

ed economica dell’usodella risorsa idrica.Di fatto, i due sistemisono complementari

48| MONDO AGRICOLO |APRILE 2015

AT T U A L I TÀ I R R I G A Z I O N E

to un corposo “Rapporto finale”. Dalpunto di vista agronomico, le produ-zioni sono risultate sostanzialmenteequivalenti e comunque percepite talidagli agricoltori che utilizzano i due si-stemi di irrigazione a confronto.L’irrigazione a pioggia si è rivelata piùsemplice da gestire dal punto di vistatecnico e capace, in ultima analisi, dipermettere efficienze d’uso dell’acquadi irrigazione in linea con le prestazio-ni attese. In alcune condizioni, come nel casodella coltivazione della cipolla, i siste-mi a goccia si sono rivelati difficili daprogettare e gestire.In generale, la fertirrigazione è ritenu-ta attualmente più agevole con la ma-nichetta, fatto che, in parte, è da attri-buire alla insufficiente divulgazionedelle possibilità offerte in propositodal recente sviluppo tecnologico del-le macchine semoventi. Dal punto di vista economico, l’irriga-zione, con i semoventi ad ala avvolgi-bile, ha evidenziato minori costi com-plessivi e risultati economici general-mente migliori, compreso l’utilizzoproduttivo dell’acqua, come emersodall’analisi degli indici economici.È evidente che, nella realtà operativa,entrambi i metodi irrigui - rotoloni ogocciolatoi - presentano vantaggi esvantaggi e che ciascuno di essi puòrisultare più o meno adatto e conve-niente a seconda delle caratteristichespecifiche di ogni coltura, di eventicontingenti e del contesto ambientaleed aziendale. Spesso, in molte aziende, sono presen-ti entrambi i sistemi che, di fatto, risul-tano essere complementari. Non sitratta quindi di stabilire quale tra i duemetodi sia il migliore, ma di determi-nare a livello aziendale la migliorecombinazione dei due, tenendo contoanche della necessità di una maggioreinformazione e preparazione tecnicadegli agricoltori. ���

Di particolare interesse sidimostra lo studio effet-tuato dal Dipartimento diEconomia, Ingegneria,Scienze e Tecnologieagrarie e forestali (DEI-

STAF) dell’Università di Firenze – di cuiè stato responsabile scientifico il prof.Graziano Ghinassi - sulla comparazionedell’efficacia agronomica ed economi-ca dell’irrigazione effettuata con mac-chine irrigatrici semoventi e linee goc-ciolanti. I risultati ottenuti sono stati in-tegrati con informazioni raccolte all’in-terno delle aziende coinvolte.Lo studio, molto approfondito, è duratotre anni e, al suo termine, è stato redat-

Per non sp recare acqua

Irrigazione a pioggia

permette efficienze

d’uso dell’acqua

di Claudio Pietraforte

CAF Confagricoltura

fornisce ai contribuenti “il filo di Arianna”.Un valido supporto

per affrontare le novità

fiscali di quest’anno

50| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

S E R V I Z I T R I B U T I

di Gaetano Menna

“Lasciati guidare nel labirin-to fiscale”: questo lo slo-gan con cui il Centro di As-sistenza Fiscale di Confa-gricoltura (C.A.A.F. Confa-gricoltura Pensionati S.r.l.)

veicola la campagna di comunicazio-ne per il 2015. L’obiettivo è dare un “fi-lo di Arianna” ai contribuenti che sitrovano nel “labirinto”. C’è la novitàdel 730 precompilato che può essere,per una parte dei contribuenti, un’uti-le via d’uscita. C’è da evidenziare in-fatti che, dal 15 aprile 2015, in via spe-rimentale, l'Agenzia delle Entrate met-te a disposizione dei titolari di redditidi lavoro dipendente e assimilati, ilmodello 730 precompilato. Il vantag-

gio fondamentale per il contribuente(oltre a quello relativo all’ulterioresemplificazione nella compilazionedel modello) è legato ai controlli. In-fatti, se il 730 precompilato viene pre-sentato senza effettuare modifiche, di-rettamente, oppure al sostituto d’im-posta, non saranno effettuati i con-trolli documentali sulle spese comuni-cate all’Agenzia dell’Entrate dai sog-getti che erogano mutui fondiari eagrari, dalle imprese di assicurazione edagli enti previdenziali (interessi pas-sivi, premi assicurativi e contributiprevidenziali). Se il 730 precompilatoviene presentato, con o senza modifi-che, al CAF o al professionista abilita-to, i controlli documentali saranno ef-

Uscire dal labirinto

controlli di competenza. Infatti, risul-teranno correttamente determinati,sulla base della documentazione esibi-ta dai contribuenti e delle disposizionidi legge, gli oneri deducibili e detrai-bili, le detrazioni di imposta e le rite-nute d’acconto spettanti, nonché gliimponibili ed i relativi importi dovutia titolo di saldo o di acconto ovvero irimborsi spettanti. I contribuenti po-tranno avvalersi del CAF Confagricol-tura per la compilazione del modelloUnico PF, che va presentato, in via te-lematica, entro il 30 settembre.Altro campo di azione del CAF è quel-lo dell’elaborazione e trasmissionemodelli RED. E’ questa un’attività affidata ai CAF di-

fettuati nei confronti di questi ultimi.Resta ferma la possibilità di presenta-re la dichiarazione dei redditi autono-mamente compilata con le modalitàordinarie (730 ordinario o modelloUnico Persone Fisiche). La scadenzadei termini per la presentazione del730 è prevista per il prossimo 7 di lu-glio (per tutti i tipi di modulo,sia pre-compilato che tradizionale).Proprio in quest’ottica il CAF si rivelaindispensabile per i contribuenti, es-sendo un valido supporto per predi-sporre il modello più congeniale edanche per dare risposte in sede dicontrolli documentali che la P.A. effet-tuerà. Risulta evidente che la compila-zione della dichiarazione 730 da partedel CAF garantisce ai contribuenti as-sistiti il corretto assolvimento degliadempimenti tributari ed agevola, alcontempo, l’Amministrazione finan-ziaria nella selezione delle posizionida controllare e nell’esecuzione dei

La scadenza dei termini

per la presentazione del 730

è fissata al 7 luglio 2015

pendenti direttamente dall’INPS e ri-guarda la certificazione della situa-zione reddituale e patrimoniale deicontribuenti; tale servizio è gratuitoper gli utenti. La suddetta certifica-zione serve all’INPS per calcolare lamisura effettiva del trattamento pre-videnziale da attribuire a ciascun sog-getto interessato al fine di eliminareogni tipo di sperequazione. Pertantotutti i soggetti che riceveranno dal-l’Inps il modello RED potranno re-carsi al CAF dipendenti per richiede-re la elaborazione e la consegna dellapropria certificazione reddituale epatrimoniale. Assistenza viene fornitaanche per Imu e Tasi e il modello Isee(Indicatore della Situazione Econo-mica Equivalente); quest’ultimo è lostrumento adottato da molti entipubblici e privati per valutare la si-tuazione economica delle famiglieche intendono richiedere una presta-zione sociale agevolata. ���

52| MONDO AGRICOLO | APRILE 2015

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

ASSEMBLEA CONFAGRI MANTOVA CON LASAGNA E GUIDI

Dibattito con i sindaci

"A cena con la scienza" guarda aExpo. Quattro appuntamenti aPiacenza con Confagricoltura eAgriturist, che continuano ad of-frire temi di riflessione di alto li-vello in "punta di forchetta". Peril 2015 quattro incontri, dal 17aprile al 12 giugno, in altrettantiagriturismi, affronteranno le va-rie sfumature del tema "Non disolo pane... le risorse del pianetafra miti, mistificazioni e oppor-tunità". «Nell'anno di Expo -spiega Michele Lodigiani, idea-tore dell'iniziativa - si guarda aquesti stessi temi da un punto divista più "laterale": la possibilitàdi soddisfare i fabbisogni ali-mentari ed energetici di un uma-nità in crescita dipende, infatti,prima ancora che dalla disponi-bilità di tecnologie adeguate, daun approccio culturale razionalee positivo, che voglia e sappia fa-re buon impiego delle uniche ri-sorse veramente inesauribili dicui disponiamo: il cervello uma-no, l'aspirazione al progressopersonale e sociale, il riconoscer-si affratellati dalla condizioneumana e da un comune desti-no». Nel primo incontro, all'agri-turismo Boschi Celati di Fossa-dello, è stato affrontato, grazie aPiero Morandini, ricercatore alDipartimento di Bioscenze del-l'Università di Milano, il rappor-to tra chimica, biologia e geneti-ca, scienze che incidono enor-memente sulle nostre vite.

A PIACENZA A CENA

CON LA SCIENZA

di Elisabetta Tufarelli

stampa, solo un timido accenno al ritirodell’articolo 23, quello che vieta la cacciasu tutto il territorio». Lasagna ha propo-sto l’utilizzo produttivo di quelle aree ur-banizzate, non ancora cementificate peril protrarsi della crisi e ha annunciatol’imminente chiusura di un accordo conuna delle principali compagnie assicura-tive italiane per i trattori e le macchineagricole. «Così – ha precisato – dopol’introduzione del servizio sul prezzoagevolato del gasolio, sistemeremo defi-nitivamente anche il capitolo meccaniz-zazione». Le conclusioni sono state affi-date al presidente nazionale di Confagri-coltura, Mario Guidi, che ha puntatol’indice contro «quella burocrazia che aparole tutti condannano, ma che nei fat-ti è la fonte di sopravvivenza di tante or-ganizzazioni che dicono di non volerla.La verità – ha aggiunto Guidi – è che ab-biamo costruito dei mostri: esistono die-ci o venti organismi pagatori con sistemidiversi. È una follia. Prima di affrontareogni altro argomento, è indispensabileeliminare inutili lungaggini e manteneresolo quella burocrazia che è strettamen-te necessaria alle imprese».

L’assemblea di Confagricoltura Mantovaè stata l’occasione per esaminare le prin-cipali questioni del comparto. Dall’Imuall’italian sounding, dalle reti d’impresaall’internazionalizzazione. E poi Expo,gli Ogm, il consumo del suolo, la buro-crazia, l’agricoltura delle zone protette, ipresidi sanitari, l’emergenza nutrie. Maanche per fare un’analisi dettagliata deldifficile momento che stanno attraver-sando i settori più rappresentativi dellaprovincia: la suinicoltura, il lattiero ca-seario, la cerealicoltura, la zootecnia.«Quest’anno – ha osservato il presidentedi Confagricoltura Mantova, Matteo La-sagna – per la nostra assemblea abbiamoscelto una formula più dibattuta. Per da-re spazio al confronto, abbiamo invitatotutti i sindaci della nostra provincia, per-ché ascoltino direttamente la voce deiproduttori, motore della nostra econo-mia. Anche per evitare incomprensionicome quelle con il Comune di Mantova,dopo l’approvazione del regolamento sulbenessere degli animali che, di fatto, nonne privilegia i diritti ma calpesta il buon-senso. Ci aspettavamo una smentita delConsiglio comunale, ma è apparso, sulla

Enrico Chiesa

e Michele Lodigiani

“Abbiamo appreso con soddisfazionela decisione del ministero della Salute,che apre la strada dell’Expo al porced-du. Questo primo successo, frutto del-l’importante lavoro della regione Sar-degna, in stretta collaborazione con lanostra Organizzazione, auspichiamoriesca, dopo 37 anni di embargo, adaprire le porte dell’export anche allacarne fresca e ai salumi provenientidagli allevamenti sardi certificati, sicu-ri, sani e di alta qualità, regolarmenteconsumati in Sardegna”. Così, Giovan-na Parmigiani, presidente della Fede-razione nazionale suinicola di Confa-gricoltura, ha commentato il via liberaall’Esposizione universale per il maia-lino sardo. “Aprire le porte dell’Expoalla carne di coccodrillo e agli insetti,ma non al nostro porceddu - ha mes-so in evidenza il rappresentante degliallevatori sardi nella Federazione, PierLuigi Mamusa - sarebbe stato un gra-ve paradosso, per fortuna ora risoltograzie all’impegno in particolare degliassessori della Sanità e dell’Agricoltu-ra, che desidero ringraziare. I suinitermizzati ed a lunga stagionatura cheprovengono da aziende certificate econtrollate sono prodotti sani, sicuri edi alta qualità”.

RICHIESTE CONFAGRI

Expo, porte aperteal porceddu

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |53

54 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2015

avranno luogo durante il semestre dell’Esposizione Universa-

le a Milano. Importante anche il sostegno di partner esterni,

come Istat, Registro.it, Infocamere, Cisco System, l’agenzia del-le Nazioni Unite per il trasferimento tecnologico, alcuni do-centi universitari, soggetti che operano nel marketing strate-gico, rappresentanti di aziende innovative e start up del mon-do della tecnologia, aziende storiche nazionali ed internazio-nali come Ferrero, Coca Cola, Mac Donald, Antinori ed il mi-nistero dello Sviluppo economico. Il fine ultimo di questo per-corso è quello della creazione di un nuovo modello econo-

mico da sviluppare e divulga-re, con lungimiranza e pro-grammazione. Il ConvegnoQuadri dell’Anga, una sortadi Stati generali dell’econo-mia agroalimentare naziona-le, servirà – in questa logica -a definire proprio questonuovo modello strategico diagricoltura. Fondamentale anche la colla-borazione con Ismea. Il di-rettore Raffaele Borriello è in-tervenuto all’ultimo Consi-glio Nazionale e, insieme, An-ga sta valutando la possibilitàdi organizzare giornate for-mative di lavoro sulla modu-listica e sull’istituzione disportelli regionali che, sullascia del manager d’impresa,porti i chiarimenti e le speci-fiche necessarie.

Elisabetta Tufarelli

L’ANGA È ATTIVA SU MOLTEPLICI FRONTI, IN SINERGIA

CON FILIERA E MONDO DELLA RICERCA, PER

DELINEARE IL PERCORSO DI CRESCITA DELLE IMPRESE

A tutto campoper definireil futuro intelligente

Impegno a tutto campo. Si sintetizza così l’attività dei giova-ni imprenditori di Confagricoltura, in vista di Expo, ma nonsolo. L’Anga ha saputo ritagliarsi uno spazio nella rete delle

attività confederali. Food Made in, Road Show e Gec sono gliesempi più calzanti. Sul fonte organizzativo i contatti con i po-litici e con l’Ismea per le giovani imprese. Sul territorio, le atti-vità organizzate dalle sezioni: Floranga, la Fiera in Campo diVercelli e la Giornata della Legalità di Palermo, sono solo alcu-ne delle numerose iniziative. Con il CNR, Federalimentare edil ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è sta-to avviato un percorso vir-tuoso. Con #Filiereintelligen-ti si è riusciti, infatti, a chiude-re idealmente una filiera pro-duttiva (Confagricoltura e Fe-deralimentare come rappre-sentanti del mondo della pro-duzione e della trasformazio-ne), ma che lascia uno spira-glio aperto all’evoluzione delmercato e del sistema. Il Miur– attraverso la rete degli Isti-tuti agrari e di quelli alber-ghieri (un protocollo già fir-mato e l’altro in essere) – in-sieme al CNR, sono infatti isoggetti ideali per rappresen-tare la scienza e la linfa deglistudenti, le nuove leve che siaffacciano nel nostro mon-do. Questo percorso si è svi-luppato nei sette eventi di av-vicinamento ad Expo e con-tinuerà con altri sette, che

Ad ottobre il ConvegnoQuadri che si terrà aPalermo, sarà la sintesidi tutto il nostropercorso in questoanno: le iniziativeorganizzative, politichee sindacali e l’incessanteattività sul territorio,sono state il trampolinoper andare lontano.

Abbiamo scelto proprio Palermo, tra il Mediterraneo el’Europa, proprio per guardare tutto lo Stivale ed oltre.Cogliere le opportunità, questo il nostro obiettivo.Dobbiamo essere fieri di esserci messi in discussione, diaver dato un colpo di reni, in linea con le politicheconfederali, decidendo di provare a realizzare un nuovomodello economico sostenibile, per questa e per legenerazioni di futuri imprenditori agroalimentari.

Raffaele Maiorano Presidente Nazionale Anga

I L C O M M E N T O

bio Curto per il latte, Riccardo Artegia-ni ed Enrico Pizzolo per la carne hannoaffrontato le varie questioni emergentiper i rispettivi settori, proponendo so-luzioni. Questo approccio che trasfor-ma i componenti delle federazione diprodotto in una potente macchina sin-dacale, rafforza il ruolo delle Fnp. I pri-mi risultati non si sono fatti attendere.Grazie all’impegno dei deputati Olivei-ro, Rostellato e Gallinella c’è stata unarisoluzione unitaria approvata dallaCommissione agricoltura, che impegnail governo a intraprendere iniziative asostegno del settore lattiero-casearioper il post quote latte nella maniera ilpiù possibile indolore per i produttori.“La risoluzione che ho presentato inCommissione e che è stata accolta – hasottolineato Gessica Rostellato -, è statascritta grazie all’aiuto ed ai suggerimen-ti dei giovani di Confagricoltura. E' ne-cessario ridurre lo squilibrio del poterecontrattuale tra gli agricoltori e gli altrioperatori del settore e anche garantire icontratti e il prezzo del latte per un nu-mero minimo di mesi, per permettereagli allevatori di programmare la pro-pria attività”.

Occorre che gli allevatori italiani abbia-no, dopo la fine del regime delle quotelatte, un futuro sostenibile dal punto dalvista ambientale, sociale ed economico.I giovani di Confagricoltura sono con-vinti che, per capire, occorre toccarecon mano la situazione. “È con questoobiettivo – ha detto Pier Giovanni Fer-rarese, componente della Giunta Anga -che abbiamo, come comitato nazionale,voluto organizzare una visita tecnica, acui hanno partecipato gli onorevoliGessica Rostellato e Tancredi Turco, adue stalle venete. Il punto, importante èfar capire che noi imprenditori agricolinon chiediamo un controllo dei prezzi,ma di essere messi in grado di compete-re, ad armi pari, con gli altri Paesi Ue. Laquestione è tutta qui. Bisogna capiredove ci sono i nodi e scioglierli. Primifra tutti i costi di produzione”. E i giova-ni di Confagricoltura, dopo le visite al-l’azienda Finato Martinati e alla Coope-rativa La Torre, hanno organizzato unincontro informale su latte e carne conimprenditori coinvolti nelle Federazio-ni di prodotto a livello Confagricolturae Anga nazionali e Confagricoltura re-gionale. Così Laura Dalle Donne e Fa-

PROGETTO

McDonald’s Italia

cerca giovani

agricoltori

Incontro sulla zootecnia. Servono iniziative per il “post quote”

IMPEGNO SINDACALE ITINERANTE DELL’ANGA

McDonald's Italia cerca gio-vani agricoltori. Il colosso delfast food ha in piedi un pro-getto con il ministero dellePolitiche agricole per trovareventi imprenditori italiani un-der 40, che diventeranno lorofornitori per tre anni. “FattoreFuturo”, questo il nome dell’i-niziativa anche in collabora-zione con l’Anga, ha l'obietti-vo di accompagnare e aiutarei giovani agricoltori e gli alle-vatori italiani nello sviluppodelle loro aziende. Non solo lapossibilità di un contrattopluriennale, ma anche l’op-portunità di venire in contat-to con una realtà che opera suscala internazionale cercandodi creare rapporti di filieraduraturi. I candidati dovran-no essere agricoltori e alleva-tori operanti all'interno di 7diverse filiere: carne bovina,carne avicola, pane, insalata,patata, frutta, latte. Gli agri-coltori selezionati potrannoapprofondire la conoscenzadelle filiere ed entrare in con-tatto con esperti e certificatoriper comprendere al meglio ledinamiche dell’industria.

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |55

L’on. Gessica Rostellato durante la visita in allevamento

In Calabria valorizzate le donnecon sinergie e reti

di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA

“E’ una importante iniziativa perrafforzare ulteriormente lo spirito digruppo che caratterizza Confagricoltu-ra Donna Calabria, creando un mag-giore margine di operatività per ciascu-na azienda, in linea con la nostra mis-sion”. Questo il commento di PaolaGranata, presidente regionale dell’Asso-ciazione, alla firma del Protocollo d’in-tesa siglato, in occasione dell’Assembleaordinaria, tra Arsac e ConfagricolturaDonna Calabria. “Questo accordo conl’Azienda regionale per lo sviluppo del-l’agricoltura – precisa Granata – sarà unvero e proprio ‘laboratorio d’idee’, con

PROSEGUE IL PERCORSO DI AVVICINAMENTO ‘Maratona delle Imprenditrici verso

Expo 2015’. “Il circuito di visite guidate ad aziende agricole condotte da imprendi-trici, che si distinguono particolarmente per attività ed assetti innovativi e all'avan-guardia, è una formula che ha avuto successo ed è replicata su tutto il territorionazionale – ha messo in evidenza Gabriella Poli, presidente di ConfagricolturaDonna Lombardia –. E’ importante aver individuato un modo per promuoverel'agricoltura all’avanguardia ed il suo carattere multifunzionale uniti alla sicurezzaalimentare e alla sostenibilità ambientale, facendo emergere il ruolo strategicodelle donne che fanno impresa in agricoltura”. La tappa di Pavia è all’AziendaMontelio, una delle imprese vitivinicole di maggior prestigio nel panoramavitivinicolo dell'Oltrepo'. Situata in un’antica sede della grangia di un monastero, già nella seconda metà del 1200 era coltivata a vite, come si legge nei contratti di affitto dell'epoca. Nel 1802 Angelo Domenico Mazza acquistò i primi terreni che,nel 1848, diedero inizio all'azienda Montelio. Ad accogliere i partecipanti le titolariCaterina e Giovanna Brazzola, che hanno organizzato una visita guidata ai vigneti ed alla cantina storica e l'illustrazione e la degustazione dei prodotti aziendaliabbinati ai prodotti tipici del territorio.

l’obiettivo di promuovere e costruirepercorsi formativi/informativi a favoredel settore agricolo e forestale e, piu ingenerale, delle imprenditrici e lavoratri-ci agricole calabresi aderenti all’associa-zione che possono contribuire allo svi-luppo equilibrato delle aree rurali,all’interno piano di sviluppo ruraleregionale. Infine, permetterà anche diutilizzare la forza contrattuale di ungruppo, il nostro, per spuntare prezzipiù competitivi per servizi comuni amolte imprese associate”. La presidentedi Confagricoltura Cosenza, FulviaCaligiuri, si è soffermata sull’importan-za delle reti d’impresa. “Il compartoagricolo – ha detto - deve oggi riuscirerivendicare il proprio ruolo all'internodel sistema economico. Le reti d’impre-sa costituiscono proprio un’opportunitàdi sviluppo attraverso progettualitàcondivise”. Dal punto di vista tecnico,gli agronomi Marcello Bruno e Mauri-zio Falbo, hanno chiarito che il Proto-collo d’intesa,per lo svolgimento di“Attivita volte alla promozione e pro-gettazione di azioni di formazione einformazione nell’ambito del Psr Cala-

CONFERENZA MONDIALEE’ importante continuare a rifletteree a condividere le esperienze, lesoluzioni e i contributi di imprenditrici,artigiane, docenti universitarie,libere professioniste, politiche ecittadine in vista della “Conferenzamondiale delle donne, Pechinovent’anni dopo” che si svolgerà aMilano, durante l’Expo il 26, 27e28 settembre. D’altronde non c’èdubbio che occorra fare ancora passiavanti sulla questione femminile.Una necessità recentemente sottolineataanche da Papa Francesco, che hamesso in evidenza come il "geniofemminile" vada valorizzato, in unadinamica di dialogo uomo-donnache porti arricchimento reciproco.Anche la mostra fotografica “Illavoro della Donna nella ricostruzionedal dopoguerra”, che abbiamoorganizzato a Palazzo della Valle,ha l’obiettivo di percorrere il camminodel lavoro femminile compiutofinora, lasciando intravedere lastrada ancora da percorrere perarrivare alla reale parità di genere.

Marina di Muzio

bria 2014/2020”, in coerenza con quan-to previsto nelle misura 1 del piano disviluppo rurale deve riuscire a superarel’estrema frammentarieta dell’offertaformativa e di trasferimento di cono-scenze. Tra gli altri requisiti quello diconsentire a tutte le operatrici econo-miche delle aree rurali di accedere aglistessi contenuti di conoscenza e diinformazione ed includere il requisitodella qualità, sia nell’effettiva corrispon-denza tra domanda ed offerta formati-va, sia nella definizione puntuale distandard qualitativi e professionalidegli operatori.

56| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

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PRESCRIZIONE DI FARMACI

Si chiama “effetto portegirevoli” e significa che è sufficiente un brevelasso di tempo dalladimissione per esserenuovamente ricoverati in ospedale. Il problema riguardaprincipalmente glianziani, ai quali nonandrebbero somministratitroppi farmaci.L'avvertimento arrivadagli specialisti dimedicina interna, chericordano che a rimetterciè la salute dei pazienti. La Società Italiana diMedicina Interna rivelache secondo i dati nelRegistro nazionale REPOSI(REgistro POliterapie SIMI),l’eccesso di prescrizione difarmaci riguarda 1 paziente su 5 e quandoarriva in ospedale ben il59% degli anziani sta giàassumendo più di 5medicinali al giorno.Analizzando il consumodopo le dimissioni, questa percentuale saleaddirittura al 72%. “Il carico – spiegano dallaSIMI – aumenta spessosenza che ve ne sia unreale bisogno, perché adesempio a un paziente su quattro vengonoprescritti inutilmenteantidepressivi e a due sutre gastroprotettori senzauna vera utilità”. Per gli esperti,occorrerebbeuna revisione critica del carico di farmaci per stabilire prioritàterapeutiche. E i benefici non sarannosolo economici, ma migliorerebberol’efficacia e la qualità della vita di chi li assume.

58| MONDO AGRICOLO | APRILE 2015

OVER 65

Il Papa difende gli anziani:«Ricchezza della società»

di Elisabetta Tufarelli

Papa Bergoglio non perde occasione per difen-dere gli anziani. Sottolinea come la società liconsideri un «peso» e tenda a scartarli. In unarecente udienza generale ha ammonito: «Unasocietà che abbandona gli anziani, porta con séil virus della morte». E ha parlato a lungo dellesituazioni che vivono, citando statistiche e rac-contando episodi della sua vita. «Fino a quandosiamo giovani – ha osservato il Pontefice - sia-mo indotti a ignorare la vecchiaia, come fosseuna malattia da tenere lontano; quando siamoanziani, specialmente se poveri e malati, speri-mentiamo una società programmata solo sul-l'efficienza e anche sull'ignoranza, perché glianziani sono una ricchezza e non si possonoignorare». Ricorda anche le statistiche occiden-tali che parlano del calo delle nascite e dell’au-

mento della terza età. Non va dimenticato che ipensionati italiani-come rileva l’associazionedegli “Over 65” di Confagricoltura- hannosilenziosamente svolto, proprio in questi anni,un importantissimo ruolo di ammortizzatoreeconomico e sociale, sostenendo i consumi eintegrando i bassi redditi di figli e nipoti sottoc-cupati o disoccupati. “Il vero dramma - mette inevidenza il vicepresidente vicario del SindacatoPensionati Angelo Santori – è che le fasce piùdeboli hanno addirittura oltrepassato la sogliadella povertà relativa e, in alcuni casi, quella del-la povertà assoluta. Sono aumentati i costi dellecure sanitarie e sono diminuiti dappertutto ilivelli delle prestazioni a causa della chiusura dicentinaia di ospedali” . Una recente indagine delCupla, a cui aderisce l’organizzazione degli“Over 65” di Confagricoltura, ha messo in evi-denza che 7,4 milioni di pensionati, ben il 44%del totale, vive in condizioni di semipovertà conuna pensione inferiore a 1.000 euro al mese eche, negli ultimi cinque anni, il valore reale dellepensioni basse e medio-basse si è ridotto, al net-to del prelievo fiscale, di oltre il 4%. Infine – rile-va lo studio - sempre negli ultimi cinque anni, ilprelievo fiscale a causa del fiscal drag ha ulte-riormente ridotto i redditi dei pensionati dello0,7%. “Quanto è emerso da questo studio –conclude Santori - è, nel contempo, notevole epreoccupante e va assolutamente risolto”.

NELLA TERZA ETÀ le cadute sono più frequenti: circa il 40% degli anziani cade più volte in unanno. Il rischio di caduta aumenta con l'avanzare dell'età e raggiunge il suo culmine tra gli 80 e i 90 anni. Le cause sono molteplici e tra di esse troviamo l'equilibrio precario e la debolezzadegli arti inferiori, disturbi della deambulazione, gli eventi accidentali, ma anche la confusione, i disturbi visivi e l'ipotensione ortostatica, associata spesso a capogiri. Ma anche la polifarmacoterapia, cioè l'assunzione di un numero di farmaci superiori a 3 -4 al giornoespone maggiormente al rischio. Secondo i dati riportati dal Centro Nazionale di Epidemiologia,Sorveglianza e Promozione della Salute, quasi il 7 0 % delle cadute avviene in casa. A maggiorrischio sono la cucina, la camera da letto, le scale interne ed esterne ed il bagno. La maggiorfrequenza si verifica nelle prime ore del mattino, specie nell'atto di scendere dal letto, e la sera,quando la luce è più scarsa. Anche le conseguenze varierebbero con l’età. Tra i 6 5 e i 7 5 annisono più frequenti le fratture al polso e quelle dell'anca, che continuano a predominare anche ad un'età più avanzata. Le più temibili, però, sono quelle del femore, eventi traumatici abitualitra le donne, in particolare tra quelle soggette a forme di grave osteoporosi.

Bisogna meditareper preservare la salute

“Anziani meditate perché così preser-vate la salute dei neuroni”. L’invito è deiricercatori dell'Università della Califor-nia di Los Angeles, che hanno scopertocome la materia grigia delle personeche, per anni, hanno praticato l'artedella meditazione fosse più al riparo dadisturbi legati all'età. In base alle Stati-stiche Sanitarie Mondiali del 2014 del-l'Organizzazione mondiale dellaSanità, l'aspettativa di vita è in aumentoin tutto il mondo. In media una bambi-na e un bambino nati nel 2012 hanno,rispettivamente, un'aspettativa di vitadi circa 73 e 68 anni. Ben sei anni inpiù rispetto ai nati nel 1990. E l'Italia èuno dei Paesi in cui è più alta: 85 anni

per le donne e 80,2 per gliuomini, ma ciò che conta èla qualità degli ultimi anni.Per questo ridurre ilrischio di malattie neu-rovegetative è moltoimportante. “È fondamen-tale che aspettative di vitapiù lunghe non si trasformi-no in un costo in termini di qualitàdella vita – ha osservato il principaleautore dello studio, la dottoressa EileenLuders -. Molte ricerche hanno cercatodi individuare i fattori che incrementa-no il rischio di insorgenza di malattiementali e quelli alla base del declinoneurodegenerativo, mentre poca atten-

zione è stata dedica-ta ai quei fattori chepossono mantenereil cervello in salute”.

Con l'avanzare dell'etàè fisiologica la riduzio-

ne del volume e del pesodel cervello: ciò potreb-

be comportare unrallentamento del-

le sue normali facoltà. Nella ricercasono state coinvolte cento persone, dai24 ai 77 anni, di cui metà dedite allameditazione da un minimo di quattroanni a un massimo di 46. Ed ecco cheviene dimostrato come la meditazioneaiuti a preservare la salute dei neuroni.

60| MONDO AGRICOLO | APRILE 2015

“LA TRAVERSINA” A STAZZANO (AL)

AGRITURISMO

di Anna Gagliardi

Immaginate un luogo incantato in cuila natura è l'assoluta protagonista, incui i fiori, rose soprattutto, incornicia-no ogni angolo di quiete; dove non esi-ste televisione ma non manca la convi-vialità di una cena condivisa allo stessotavolo; dove non si fuma in camera.Questo posto esiste in Piemonte, apochi minuti dall'uscita di SerravalleScrivia dell'autostrada A7 Milano -Genova, nella porzione della provinciadi Alessandria più vicina alla Liguria.Sono i luoghi di Fausto Coppi, delTimorasso e del più diffuso Cortese. In

fumo in stanza, con cani e gatti e undesco condiviso. In questo mondoconvivono duecento varietà di Roseantiche e moderne, cinquanta dellequali dedicate alla produzione di unpregiato sciroppo, cinquanta varietà diIris, cento varietà di Hosta, oltre a erbearomatiche e piante rare. Un tripudiodi colori e di odori che meritano l'as-senza di rumori estranei al contesto.

Quiete,convivialità e rose antiche

un angolo di questa terra il giardinoincantato si trova a Stazzano, si chiamaLa Traversina ed è l'agriturismo decisa-mente sui generis di Rosanna Varese. Le origini della sua famiglia hanno quiradici profonde: trecento anni. Nell'ul-timo secolo la tenuta si è trasformatada azienda vitivinicola a seconda casa,da allevamento di pastori bergamaschiad azienda agricola con agriturismo. Lasvolta avviene alla fine degli anni Set-tanta, quando da luogo di villeggiaturaestiva diventa residenza vera e propria.Al posto delle vigne di Cortese, Barbe-

ra, Nebbiolo e Moscato,ormai abbandonate ancheper lo spopolamento dellecampagne dovuto al boomindustriale, prendono formai roseti e i giardini che dialo-gano con il bosco circostan-te. L'armonia tra passato epresente e tra le varie espres-sioni di flora e di fauna ègarantita dalla sensibilità edalla formazione accademi-ca (architettura) di Rosanna. Oggi tre mini alloggi e duecamere danno ospitalità auna clientela nella quasi tota-lità straniera, che supera feli-cemente il 'test di ingresso',ovvero le quattro domandeche sul web (www.latraversi-na.com) introducono l'even-tuale ospite nel mondo dellaTraversina: senza tv, senza

I fiori incorniciano ogni angolo di relax

Rosanna Varese

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |61

L'arredo degli alloggi racconta la storiadella famiglia, arricchita da libri, gior-nali e ricordi di generazioni. Poi c'è la cena, con gli ospiti seduti tuttiinsieme a un unico tavolo. Una caratte-ristica magari difficile da apprezzarefinché non la si prova, ma poi - garanti-sce la titolare - ben accolta da tutti. Inconsiderazione della clientela soprat-tutto straniera, a tavola si parla inglese."E' necessario: a volte - raccontaRosanna Varese - ci sono quattro o cin-que madrelingua diverse!" Gli ospitirompono il ghiaccio con l'aperitivo da

lei ideato e offerto: una versione localedel Kir francese, con vino Cortese esciroppo di rose, il prodotto simbolodell'azienda agricola, realizzato 'allaligure', ovvero con i petali di rosa fre-schi e non fatti seccare. Lo stesso sci-roppo profuma torte, ingentiliscemacedonie e disseta d'estate.

Su richiesta, alla Traversina si organiz-zano corsi di giardinaggio, quando lastagione lo consente, altrimenti di cuci-na. La struttura è aperta tutto l'anno ed'inverno il bianco della neve regala alluogo magiche atmosfere, dipingendoun paesaggio totalmente diverso daquello colorato della primavera fiorita.Rosanna vive qui con il marito Dome-nico, insieme a un pastore bergamascofemmina piuttosto vivace e alcuni gatti.Completano il quadro gli abitanti delbosco che si estende su buona parte deinove ettari della tenuta.

Quattro domande sul Web

introducono alla filosofia

aziendale sulla vacanza

“Sentirsi a casa sempre”, questo il claimdella nuova campagna di comunica-zione dell’azienda Candido, che siispira al digital-trend dell’autoscatto, incui il vino, oltre ad evocare il piaceredella quotidianità e della convivialità,diventa protagonista di un “selfie” cheil gruppo di amici fanno con unosmartphone, per condividere suisocial network la gioia di incontrarsi,di stare insieme in compagnia di unbuon calice. Una campagna voluta daun’azienda che, pur mantenendo saldoil legame con la storia e la tradizione,ha scelto di promuoversi stando alpasso con i tempi, catturando l’atten-zione del consumatore con un lin-guaggio immediato ed originale.È questa la filosofia dell’impresa, natanel 1929, quando Francesco Candidoprodusse il suo primo vino. Una dataimportante che segna l'inizio di unastoria enologica, tutta salentina, cheancora oggi continua grazie al lavoroe alla passione di Alessandro e Giaco-mo, rappresentanti della terza genera-zione, che hanno saputo mantenerevivo e radicato il legame con la pro-pria terra e, nel contempo, avviare unprogramma di innovazione e svilup-po, capace di rendere il proprio nomericonosciuto e competitivoin Italia e all’estero.La storia della Candidoaffonda le sue radici nellostraordinario Salento, cheha confini ben precisi ed èespressione di colori, profu-mi e atmosfere intense eirripetibili. Caratterizzatoda un clima tipicamentemediterraneo, con i suoiventi, le scarse piogge e conl'influenza mitigatrice del

62|MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

“CAPPELLO DI PRETE” DELL’AZIENDA CANDIDO

Un buon bicchiere ed un selfie

mare. Forti escursioni termiche fragiorno e notte determinano unalenta maturazione delle uve, preva-lentemente a bacca rossa, favo-rendo lo sviluppo di aromi el'accumulo di sostanze estratti-ve. “Da quando il Salento erasolo piazza mondiale di viniche partivano in cisterne per ilCentro e il Nord d’Italia – rac-conta Alessandro Candido –ad oggi le cose sono cambiateveramente tanto nel modo difare il vino. Ed anche la nostraazienda è cambiata, ma non lafilosofia che la ispira, legata allavalorizzazione del territorio edei vini ottenuti da varietàautoctone, Negro Amaro, MalvasiaBianca, Fiano, alla cui riscopertaabbiamo partecipato in prima perso-na con Enosis Meraviglia e il nostroenologo Donato Lanati, Aleatico Sali-ce Salentino, una piccola nicchia dicui siamo molto fieri”. Anche se l’im-prenditore non nasconde la sua sod-disfazione per l’intraprendente esperi-mento di avere piantato alcuni anni faPinot Grigio da cui oggi ricava l’otti-mo Pensèe, Igt del Salento.Centoquarantacinque ettari vitati in

VINO di Gabriella Bechi

produzione, 1.700.000 bottiglie, dicui il 68% destinato ai mercati este-ri (Europa in primis, Giappone e

Hong Kong), il resto commercia-lizzato in Italia attraverso il cir-cuito Ho.re.ca e Metro. Duestabilimenti che distano pochichilometri l'uno dall'altro, unoa Guagnano (LE), dove vieneeffettuata la trasformazionedell'uva con tecnologie all'a-vanguardia ed un primo stoc-caggio, e uno a San Donaci(BR), dove avviene la vera epropria lavorazione dei vini,con elevazione in barriquesper alcuni, l'imbottigliamento

e la commercializzazione.Quattordici etichette, 3 bianchi, 3rosati, 6 rossi e 2 vini dolci, tra cuispicca per personalità il Cappello diPrete, Igt del Salento, da uve NegroAmaro. Dopo una lunga macerazionein acciao e fermentazione malolattica,viene invecchiato in barriques. Colorerosso rubino, aroma intenso, dallenote speziate e dal delicato sapore divaniglia. Vino di grande struttura, dalgusto pieno e vellutato. Tra i numerosiprogetti avviati dalla Candido, anchela creazione di un'area multifunziona-

le, attigua alla cantina di SanDonaci, uno spazio tutto inpietra leccese - tra tradizio-ne e contemporaneità -nato per accogliere gruppidi viaggiatori (da 6 a 60persone) interessati a cono-scere le fasi del processoproduttivo, a capire l'iden-tità del vino Candido e ascoprire il Salento ancheattraverso i suoi prodottienogastronomici.

“Lemì” è l’acronimo dellafamiglia Turco, Luca, Euge-nio, Margherita, Ippazio,scelto proprio da Ippazio edalla moglie Margherita peril ristorante da loro forte-mente voluto che, dal 2005,hanno creato a Tricase, nelcuore del Salento. Un nomeche evoca l’accoglienza e lacucina familiare che lo chefporta nel sangue, cresciutotra profumi e semi traman-dati da una generazione all'altra. Unvero e proprio tesoro ed un bagaglioculturale autoctono salentino che siritrovano in quasi tutti i suoi piatti.«Abbiamo avuto la fortuna – dice - dinascere in un lembo di terra baciatadal sole e da due mari ed è qui chemia moglie ed io abbiamo deciso diesercitare il nostro lavoro, cercando dinon rovinare quello che i nostripescatori, contadini, allevatori e lanatura, ogni giorno ci consegnano.Nel Salento fare cucina è una specie di“macaria” (magia). Si definisce autodidatta, Ippazio che, a12 anni, ha iniziato come garzone inuna pizzeria (“Per comprarmi un paiodi scarpe alla moda”, dice), ma a 15 giàgestiva da solo una pizzeria e, con isoldi che guadagnava, girava il mon-do interessandosi di cucina. Poi, dagrande, la scuola alberghiera, molteesperienze in famosi ristoranti d’Eu-ropa, il ritorno a Tricase, dove apreuna trattoria con i suoi fratelli, con ilsogno nel cuore di un ristorante tuttosuo.“Non riuscivo a dimenticare lepasseggiate in riva al mare dove crescedi tutto: il cripto (finocchietto mari-no), la salicornia, i tumi (timo selvati-co). I granchi pescati di notte con reti-

“LEMÌ”, A TRICASE, NEL CUORE DEL SALENTO

La magia della cucina di Ippazio Turco

ni e lampadine tascabili, con cui ladomenica le mamme preparavano lapasta. Le cozze patelle mangiate diret-tamente sugli scogli, i ricci di mare. Le case bianche che abbagliano il sole,i sentieri di macchia mediterranea,l’ulivo imponente e austero, come unvecchio padre che aspetta i proprifigli”. Tutto questo si ritrova a “Lemì”,ristorante all’interno di Tricase, 28coperti, un fresco patio; semplicità,eleganza, professionalità e tanta sim-patia. Margherita in sala e Ippazio aifornelli, che, in pochi anni, tocca i ver-tici della cucina pugliese, distinguen-dosi come brillantenuovo interprete del-la tradizione. Unacucina “personale”,come egli stesso ladefinisce. Perché lochef certo non rinne-ga la tradizione, mala reinventa, con fan-tasia e originalità,ricreando sapori, gio-cando su accosta-menti, cotture, tagli efarciture fuori daglischemi. La base sonospesso le verdure col-

tivate dai alcuni produttorilocali da cui si rifornisce, leerbe le verdure spontanee,che utilizza per addolcire oper “amaricare” i suoi piatti;come il “Sugherello alloyogurt di lampacioni”(quando è stagione), in cuiutilizza anche i fiori e la bir-ra di piccoli artigiani dellazona. E poi ci sono i legumi,le fave, le lenticchie di Alta-mura, i piselli di Zollino, i

frutti dimenticati, come le carrube, igelsi, il mirto, le more selvatiche, ilcorbezzolo. Le patate, con cui preparameravigliosi gnocchi. Grande atten-zione e fantasia nei sistemi di cottura,arricchiti da un forno a legna e da unbarbecue. E così un tradizionale pol-po grigliato, viene prima “arriciato” inacqua di mare, poi cotto a vapore a 90gradi, sottovuoto, e infine passato sul-la carbonella. O il filetto di Podolicaalla griglia, che diventa incredibil-mente burroso e profumato, dopoessere stato fatto frollare per 30 giorninel fieno. Personale anche la carta dei

vini, creata dallo stes-so Ippazio, che èanche sommelier,convinto però che,anche se ogni vino hala sua pietanza giustaper esaltarne pro-prietà e gusto, bere siasoprattutto un piace-re. Ben venga, dun-que, un buon rossocon il pesce o unbianco con la carne. Enel Salento, il rosatomette tutti d’accordocarne, pesce, legumi.

In abbinamento con il Cappello diPrete dell’azienda Candido, IppazioTurco consiglia “Troccoli di granoarso, pomodoro da filo, cotto alforno e ricotta forte”.

TROCCOLI DI GRANO ARSO

Ippazio Turco

APRILE 2015| MONDO AGRICOLO |63

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DAL 1 5 AL 1 8 MAGGIO LA BIENNALE “ROMART 2 0 1 5 ”

Dai un “like”all’arte contemporanea

n L’IMPRESSIONISMO AGRESTE DI CAMILLO VENA

La Galleria d’arte Sangiorgio (che è tra i promotori di “RomArt2015”)tra gli artisti di punta della suascuderia ha l’artista Camillo Vena. La pittura impressionistica di Vena,milanese, classe 1940, nasce enplein air. I soggetti prediletti sonofigure femminili seducenti e raffinate, nature morte dai coloricaldi e paesaggi agresti in cuiesalta la fisicità del colore,

in particolare verdi e azzurri. Ha sperimentato con l’acquerello, la gouache,l’incisione, per poi approdare all’olio su tavola. Vive tra Milano e un paese in provincia di Campobasso, dove ha la possibilità di immergersi nella natura. Il quadro proposto si intitola “Alpeggio” ed è un olio su tavola del 2005.

BUONO A SAPERSI...

mio del pubblico” all’opera piùvotata. Numerosi gli eventi collateraliche andranno ad arricchire lamanifestazione. Saranno ospita-te due personali: “Visioni - fan-tastiche trame dell’invisibile” e“Immaginario - invenzioni e sto-rie di vita” entrambe a cura diFrancesco Gallo Mazzeo. La pri-ma intende presentare al pubbli-co opere di Ennio Calabria,esponente del figurativismoeuropeo che insieme ad artisticome Vespignani, Attardi, Guc-cione, Farulli, Giaquinto fu pro-tagonista della ricerca artisticanel campo della pittura figurati-va; la seconda dedicata ai lavori

del noto fotografo Fabio Donato. (M.M.)

Dal 15 al 18 maggio si tienela prima edizione di“RomArt 2015”, Biennale

Internazionale di Arte e Culturadi Roma, appuntamento con l’ar-te moderna e contemporanea. Inmostra i linguaggi artistici decli-nati in pittura, scultura, grafica,fotografia, video e digital art.Un’occasione per monitorarel'attuale produzione contempo-ranea e dare spazio alla culturaattraverso una serie di iniziativeche animeranno la quattro gior-ni romana. Verranno presentateal pubblico, in circa 17 mila mq,opere provenienti da ogni partedel mondo, frutto di una attentacura e di un’oculata selezione daparte del comitato scientifico.Verrà assegnato un premio al pri-mo classificato di ogni sezione. Unpremio speciale è “Internationatexhibition” offerto da una nota gal-lera d’arte che darà modo al vinci-tore di partecipare ad una presti-giosa mostra internazionale che siterrà nel 2016. Una giuria virtualeinvece, composta dai frequentatoridel web, visitatori del portale webufficiale della manifestazionewww.romart.org e dei social adesso collegati, assegneranno il pre-mio “I like your art” all’opera cheavrà ricevuto più “mi piace” (like)su facebook. Inoltre, ad ogni visita-tore della manifestazione verràchiesto di esprimere la propria pre-ferenza, assegnando così il “Pre-

Ennio Calabria, “Ombre del futuro”,2008. Dalla personale "Visioni - fantasti-che trame dell’invisibile"

ComancheIl rock si ispira al capo tribù

Il nome della band veneziana guidata da RiccardoScivales, Quanah Parker, è quello di uno dei più fiericondottieri dei pellirosse Comanche, che si impegnò apreservarne la cultura e l’identità. Un nome che è diventatoun monito per questo gruppo di rock progressive nato nel 1981,quando quel filone musicale si era esaurito. Difficile mantenerel’identità del prog negli anni Ottanta, più fattibile nei Duemila incui, finalmente, sono arrivate le incisioni discografiche. Ora hannopubblicato – dopo il promettente primo disco “Quanah” del 2012

Il rocker e surfer portoghese

Frankie Chavez, nel tour italiano

(a Roma, al Teatro Quirinetta, il

16 aprile) ha dimostrato che ha

energia da vendere. La sua guitar

– accompagnata dalla sola batteria

- è stata sanguigna, potente,

tagliente. Ha proposto i brani

del suo secondo album - “Heart

& Spine” (Musicastrada) - mix

intenso di rock, blues, folk.

Quella approdata al Quirinetta

è stata una Lisbona inaspettata,

che ha un’anima indie. Con il

surf che è filosofia di vita: «Il surf

ha influenzato il mio modo di

suonare, che è come andare

sulla tavola per improvvisare

sull'onda – ha detto -. Non mi

fermo a pensare alla composizione,

ma solo al suono che più mi

piace».

Sul palco ha stritolato la chitarra,

mentre il drummer picchiava sui

tamburi, in brani che ci hanno

ricordato i grandi bluesmen e

rocker americani. Ha conquistato

letteralmente la platea, con spine

che sono andate dritto al cuore.

66| MONDO AGRICOLO|APRILE 2015

LA COLONNA SONORA DELLA COMMEDIA CON COLANGELI E MONTANARI

CAMPI SONORI

Deserto Rosso è il progetto portatoavanti da Erika Savastani e Danilo Pao;il nome è un omaggio al celebre film diAntonioni. D’altronde con il cinema (edil teatro) la band ha molta affinità. Hascritto le musiche (premiate) delcortometraggio "Ce l'hai un minuto?"che vedeva autore e regista AlessandroBardani e protagonisti Giorgio Colangelie Francesco Montanari. Ora ha firmatola colonna sonora dello spettacolo teatrale"Il più bel secolo della mia vita", semprescritto e diretto da Bardani (assieme aLuigi di Capua) e interpretato da Colangelie Montanari, apprezzato dal pubblicoe sold out nelle rappresentazioni al Teatro

della Cometa di Roma.Il momento clou dellacolonna sonora, la canzone"Messico lontano", è unaparticolare rilettura diun brano dimenticatodegli Albero Motore,band degli anni '70. Unabella interpretazione,quella di Deserto Rosso,r icca di poesia , consuggestivi arrangiamenti, intrecci dichitarre e la voce ispirata di Erika."Messico lontano" è anche uno deimomenti più intensi dal secondo albumdei "Deserto Rosso", “Progresso” (Aroma

Rec); si intitola così perchéè un album tributo al rockprogressive, quello delleband più note - New Trolls,Le Orme, Equipe 84, IlBanco del Mutuo Soccorso– ma anche dei gruppimeno conosciuti. Allacanzone degli AlberoMotore gli artisti gli levanola polvere di dosso per

farne un brano di atmosfera che sachiudere una commedia di successo,che affronta tematiche sociali scottanti,come quelle dei figli di N.N. alla ricercadelle loro origini.

Tour: il rocker e surfer portoghese Frankie Chavez conquista l’Italia

di Gaetano Menna

Deserto Rosso, tra prog e teatro

– il loro secondo album “Suite degli animalifantastici” (M.P. & Records); praticamente ununico brano (a sequenze) che è un fiero omaggioall’amato progressive italiano (la culturaidentitaria), denso di melodia, feeling e momenti“magici”. Da evidenziare la presenza anche di

un altro componente storico dei Quanah, il bassistaAlessandro Monti. Il CD, per certi versi, è pure un tributoal Banco del Mutuo Soccorso: al compianto vocalistFrancesco Di Giacomo e, soprattutto, a Vittorio Nocenzied alle sue tastiere, che Scivales ha come modello.

LA SUITE DI QUANAH PARKER

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