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UN PROGETTO DI JULIA EDIN

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My thesis for NABA 2007. Full version, in Italian.

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UN PROGETTO DI

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indexIntroduzione 5

Ricerca Antopologica 9Blog 10Il gioco sul serio 14Il gioco 16Mio amico albero 18Le favole, le fiabbe e le storie 20 -Jack e la pianta di fagioli 21 -Il barone rampante 22 -Mignolina 24 -Tarzan 25Tree Climbing 26Conclusione 28

Progetto Concettuale 9Fotografie sperimentali 32La salita 34La foresta grande.. 38Siamo frutti d´albero 39Supporto 40Lib(e)ri 42Nonno 44Roar 46Sorelle 48Johanna 50Io 52

Ricerca

costruzioni e prodotti 55Costruzioni sugli alberi 56Prodotti per sedersi sugli alberi 64Conclusione 69

Ricerca Tecnica 71La Scala 72Analisi di una scala telescopica 76Cerniere 78

Schizzi 81

Prodotto Finale 93 Chair me up 94Sedia 97Gradini 100Il manico 102 Sedia + Scala 103Borsa 106Manuale d´uso 108

FONTI 115Internett 116Libri 117

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Introduzione

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Quando ci è stato suggerito il tema della verticalità per le nostre tesi, mi trovavo in una situazione molto difficile. Ero molto malata e avevo passato un brutto periodo in un ospedale triste e grigio. In quel periodo mi sono sentita per la prima volta veramente adulta, impegnata e preoc-cupata per la mia salute, il futuro e la mia famiglia. Volevo scappare via, come da bambina quando mi arrampicavo sugli alberi e mi nascondevo da tutto e da tutti tra le loro foglie.

Così è nato il mio progetto, con le domande; perché non ci arrampichiamo più sugli alberi? Perché si smette di giocare quando si è adulti? Nella prima parte della tesi mostro la mia ricerca antropologica su questo tema. Certo che esistono anche adulti che giocano e si arram-picano, ma la mia è una domanda più generale, perchè la maggior parte delle persone adulte non lo fanno.

La mia risposta e la conclusione è che noi adulti siamo troppo legati a due aspetti: 1) a seguire le regole sociali; e giocare non rientra tra le regole sociali della vita da adulti.

2) Siamo troppo attenti alle conseguenze. Sappiamo, grazie all’esperienza fatta da bambini, che ci si può far male cadendo da un albero. Sappiamo che ci si sporca, saltellando dentro una pozzanghera. E sporcarsi non e una cosa socialmente accettata dagli gli adulti.

Quindi ho elaborato l’idea di costruire un prodotto che “permetta” agli adulti di salire sugli alberi, un supporto che consenta di salire più facilmente, ma anche “psicologica-mente” più accettato.

Le domande iniziali “perché non ci arrampichiamo” e “perché non giochiamo” non sono domande che hanno un’unica risposta giusta. La risposta dipenda da ogni singolo individuo, ed è quindi per lo più una domanda filosofica. Per questo motivo ho scelto di dare anche una risposta concettuale, presentata attraverso una serie di fotografie.

Nella mia tesi “Off Ground” mostro il mio percorso che si concluderà con i due risultati sopra descritti.

PERCHÈ NON CI ARRAMPICHIAMO?

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Ricercaantropologica

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BLOGIo come tanti altri bambini amavo giocare sugli alberi. Sia d´estate quando erano pieni di foglie, sia d´ inverno per saltare da un ramo giù nella neve. Mi piaceva nascon-dermi dai miei genitori, avere una ambiente solo mio, e sentirmi libero. Sognavo di avere una casa sugli alberi, per poter stare fuori anche tutta la notte. Con gli anni non giocavo più sugli alberi,ma avevo un´altalena in un albero nel nostro giardino. Su questa altalena ho avuto momenti felici durante i quali amavo dondolarmi veloce e libera, e mo-menti tristi con il sogno di scappare e volar via.

Il sogno di avere una casa sugli alberi per poterci giocare è un sogno normale da bambini. Ma cosa succede quando diven-tiamo adulti? Perché non sentiamo più il bisogno di trovare un grande albero per arrampicarcisi? Perché non costruiamo le nostre case sugli alberi?

Su un sito internet, usato solo dai giovani creativi della Norvegia ho iniziato un blog di discussione per questo e ho scoperto che molte persone sono interessate a questo tema. Ho chiesto a queste persone di raccon-tare le loro storie e le loro esperienze avute sugli alberi. Queste sono le risposte:

Engangskamerat:Sotto la casa dove sono cresciuto abbiamo costruito su un albero una capanna con un terrazzino con una vista stupenda a circa 8 metri di altezza. E credimi abbiamo fatto tante cose “vietate”… abbiamo detto tante paro-lacce, abbiamo disegnato “cose sporche” ecc… Tutti i ragazzi che abitavano vicino volevano sempre entrare nella nostra costruzione. Aveva la vista piu bella e poi s’imparava un nuovo linguaggio.

Neha: Ma davvero gli adulti smettono di giocare sugli alberi? Non dirmi queste cose, mi fai sentire triste. Io sono un’adulta e mi sono arrampicata su un albero settimana scorsa. Non so bene perché gli adulti smettano di gio-care sugli alberi..non me lo so spiegare.. forse si pensa che il gioco sia una cosa per bambini. Stupido!

Dactyl:Durante l´estate mi sono arrampicato su un albero per entrare in una capanna. Ma non c´era nessuna scala, il risultato è stato che cadendo ho rotto il telefono e mi sono ferito alla pancia.

Stina_S: Noi uomini a una certa etá perdiamo l´abitudine del gioco perché pensiamo non sia piú necessario. Dovremmo invece ricer-care il gioco e la gioia nella vita. Il motivo per cui è divertente giocare quando siamo piccoli è che tutto è nuovo. Crescendo acquisiamo esperienza. Un film deve essere veramente bello per vederlo piu volte, deve regalarti una nuova esperienza ogni volta che lo riguardia-mo. Altrimenti deve darti una buona sensazione, che non cambia col passare del tempo, é immutabile. La sensazi-one che il film, il libro, il gioco o qualsiasi altre cosa ti dà e quello di una sorta di dipendenza che ti spinge a rifarlo.

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Engangskamerat: Ma il naturale ciclo di vita dice che s’inizia di nuovo a giocare quando si hanno bambini, no? Giocare diventa divertente se lo fa con i propri figli. È appagante anche solo osservare come i bambini trovano tutto interessante e affascinante. Il rapporto con bambini in sè, può essere una nuova esperienza per gli adulti, che forse stimola di nuovo il rap-porto con il gioco?

Maribes: In un giardino a Oslo ho visto la piu bella casa sull’albero. È rossa con le finestre bianche, una terrazza con la vista e uno steccato bianco. Ho visto il padre stare in quella casa di giorno e di notte. Ma non ho mai visto i bambini.

MarteMor:Un tema molto interessante! Io penso che a tanti piace la sensazione di essere “perso” fra le foglie in un albero, e poter vedere quello che succede sotto, senza essere visto. Ogni tanto mi arrampico, ma ho sempre piú paura di cadere. Quando si arriva alla pubertà, cerchiamo di esser più adulti di quello che siamo. Diventa veramente stupido essere infantile, ma dopo un po’ si capisce che non è poi cosí necessario essere adulti.

Ingerj:Quando avevo 9 anni, a scuola, stavo sempre in un albero a pensare durante le pause. Il mio albero per pensare. Dopo un pó i professori avevano paura che diventassi asociale e pazza e quindi hanno deciso di tagliare l’ albero. Io avevo invece trovato un nuovo albero nel nostro giardino, ma i miei genitori mi hanno detto che rompevo l´albero perché ero troppo grassa. Quindi ho smesso di arrampicarmi e di pensare, sono cresciuta, sono adulta. Sono sociale e annoiata.

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Anettegul:Io gioco ancora, ma ho smesso di arram-picarmi sugli alberi. Una volta sono caduta da un albero. Sono caduta da 5 metri, di testa. Avevo un buco nella testa, e pensavo che tutti avessero potuto vedere il mio cer-vello e tutti i miei pensieri.

Julia_edin:Non so se c’é un’unica risposta sul perché noi come adulti non saliamo piú sugli alberi. Una delle mie person-ali teorie è che forse mi arrampico sulle cose alte per poter vedere tutto dall’alto, avere la visione complessiva e quindi avvicinarmi alla vita degli adulti. Ma in questo caso mi chiedo perché un “adulto” non ha piu il bisogno di avere una visione complessiva delle cose? Abbiamo altri metodi per farlo? Invece di trovare l’albero piú alto vogliamo scalare alla carriera? O continuiamo ad arrampi-carci in altri modi?

Synneb:Anch’io penso che ai bambini piace arrampicarsi per

vedere le cose da un´altra prospettiva. E´anche una sfida arrampicarsi. E allo stesso tempo hanno un posto riservato e strettamente personale, proprio perché gli adulti non si arrampicano. Questo isolamento fa fantasticare molto. Per me personalmente, l´albero simboleggia qualcosa di fantastico, sono sempre stati lí gli alberi (e se venivano tolti piangevo per loro), nascondono le nostre fantasie meravigliose, hanno all´interno un mondo nas-costo, forse funzionano come portali del tempo.

Heidi_heidi: Quando ero piccola mi sono spesso arrampicata su un albero vicino a casa, stavo lì tutto il giorno, totalmente perso nel mio mondo personale.

L´albero era molto buono per arrampicarsi, ma sotto passavano troppe persone, e tutti mi salutavano, perché ero sempre li. Questo non mi piaceva molto, quindi avevo trovato un altro albero, un abete, dove nessun poteva vedermi. Perfetto! Adesso non mi arrampico piú, ma ho un albero vicino a casa mia, amo vedere come si trasforma durante l’anno a seconda della stagione.

Alkoselters: Un motivo che spinge gli adulti ad arrampicarsi sugli alberi e´ l´aver voglia di vedere ed esplorare il mondo in altre prospettive. Spesso noi adulti, abbiamo tante cose da fare durante il giorno ma poco tempo. Si vuole provare a fare le cose in maniera piú efficiente, ma non si tentano di scoprire nuovi metodi per farle. Se io avessi avuto una persona che comprava e pre-parava il cibo per me, guadagnava i soldi per me, com-prava e lavava i vestiti per me.. ecc.. ecc.., avrei avuto anch’io molto piú tempo per arrampicarmi, esplorare, giocare, ecc.È un’emozione veramente diversa sdraiarsi sul pavimento per scrivere la lista della spesa al posto di essere seduto al tavolo. Con 30-50 chili di piú si sente che è molto piú difficile arrampicarsi sugli alberi, ed è molto piú scomodo giocare al Lego per terra se pesi 90 kg e non 16. Ma al Lego ci si gioca sul pavimento, e solo cosi!

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IL GIOCO SUL SERIO

Ho ricevuto tante risposte gli articoli del mio blog; tra le quali sono stata contattata da un artista norvegese: Martin Slaatto. Martin é un uomo conosciuto in Norvegia come attore e artista di performance. Spesso fa delle istallazioni molte personali, riguardanti le sue riflessioni sulla vita, e questa volta stava preparando una nuova performance nella foresta fuori da Oslo.

La domanda che avevo inserito sul mio blog “Perche non ci arrampichiamo?” era molto simile al concetto di Martin, che lavora per trovare l’equilibrio tra il gioco e il serio. Poco tempo fa ha compiuto 50 anni e Martin sostiene che è importante au-mentare la parte di gioco nella propria vita, proporzionalmente all’avanzare dell´età, per rimanere sempre giovane.

Ha per esempio ritrovato l’ “hoppsa”, un modo di fare piccoli salti mentre si cammina. Faceva questo gioco da bambino, e secondo lui è giusto riproporlo nella vita da adulto. Mi ha chiesto di andare da lui a parlare un pò e a pre-parare la performance insieme. Andai così nella foresta, e tra gli alberi trovai un uomo che si arrampicava, pilot-ando un elicottero a telecomando e recitando le strofe dell’Amleto. Tutto senza ironia, ma non senza umorismo.

Ho trascorso quindi una giornata aiutando Martin Slaatto a creare una scenografia che serviva alla sua perfor-mance organizzata nel periodo dal 12 al 22 ottobre, “RÅ SLØYFE”. Questo spettacolo era creato per quelle per-sone che non avevano paura di andare nella foresta di notte, di vedere una performance assurda, e di giocare con se stessi. La performance ha ricevuto critiche positive e io sono molto contenta di aver conosciuto un uomo così spiri-toso.

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Tutti i bambini vogliono in un modo o nell’altro giocare, perché il gioco sia necessario per crescere e per svilup-parsi. Il bambino incontra il mondo e se stesso attraverso il gioco, imparando un sacco di nuove capacità. Il gioco stimola il linguaggio e l’intelletto, tiene il corpo in alle-namento, e in più può essere un’attività sociale. Il gioco aiuta il bambino a sviluppare meg-lio le sue conoscenze e lo allena alla vita da adulto. I giochi dei bambini si possono dividere in 5 categorie generali:1. Il gioco dei caratteri, dove un bambino ha un certo ruolo. Questo succede per esempio attraverso giochi come: i cowboy, gli indiani, la mamma, fare le pappe e il venditore di negozio. 2. Il gioco basato sulle regole. Giochi come calcio, nascondino.. Questi giochi sono tutti basati su regole che non cambiano nel tempo, dalle persone e nei diversi paesi. 3. Giochi di costruzione. Lego, fare le grotte, dipingere e disegnare.4. Il gioco fisico, come arrampicarsi sugli alberi, fare salti, ballare. 5. Il gioco di collezionare diversi oggetti da scambiare e trovare quelli che “valgono di più.” Possono essere oggetti come cartoline, fumetti e figurine dei calciatori.

Nella società degli adulti ci sono giochi che non hanno uno scopo preciso, ma che servono solo al puro divertimento e condi-videre la compagnia di altre persone. I giochi degli adulti sono per esempio sport e concorsi ma anche hobby, che consentono loro di avere rapporti sociali e culturali con altre persone. Questi diversivi possono es-sere: andare a ballare, il gioco di bere alcolici e i giochi sessuali ed erotici. IL

GIO

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Arrampicarsi é un gioco fisico che richiede diverse abilità, come: la coordinazione degli occhi, delle mani e dei piedi; il senso di orientamento nello spazio; l’uso della forza e dell’equilibrio. Quando ci si arrampica si usano i sensi come la vista, il tatto, e anche il sudore.

Il gioco di arrampicarsi è anche una sfida; c’è chi vuole salire fino ai piccoli rami più in alto, e chi invece preferisce stare su un ramo resistente, più in basso. La sfida è quindi personale e può essere regolamentata dalle per-sone che si arrampicano. Ogni persona prende cosci-enza a poco a poco; la prima volta basta salire solo 2 o 3 rami, la seconda volta 4 rami…ecc, cosi fino a voler trovare un nuovo albero più altro del primo.

I bambini che si arrampicano sviluppano spesso una relazione personale con un albero o forse anche con più alberi. L´albero diventa un amico a cui si può bis-bigliare un segreto o semplicemente rica-varne un’ affettuoso abbraccio.

Mioamicol`albero

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Quando ero piccola vedevo gli alberi come una “cosa” vivente, forse anche magica. Mi sentivo protetta e abbracciata dai rami, ma questa sensazione l’ho persa una volta diventata adulta. Attra-verso le favole, le fiabe e le storie, i bam-bini conoscono gli alberi come una figura buona che rappresenta saggezza e ori-entamento. Le piante e gli alberi possono avere caratteri umani, e spesso possono parlare o anche camminare.

La favola è un componimento letterario breve, narrativo, che fornisce un insegnamento di carattere morale. I protagonisti delle favole sono in genere animali antro-pomorfizzati (più raramente piante, oggetti inanimati o personaggi fantastici) che simboleggiano i vizi e le virtù degli uomini.

Le favole sono normalmente scritte per i bambini ma possono anche essere lette dagli adulti. Le fiabe e le storie permettono ai bambini di creare immagini e idee nelle loro menti, e far vedere un mondo magico. Harry Potter, Il signore degli Anelli, sono favole per adulti che negli ultimi anni sono state lette da tantissime per-sone, più dagli adulti che dai bambini. Anche qui sono presenti le foreste magiche.

Seguono alcune famose favole e fiabe con personaggi che, in un modo o nell’alto, sono collegati alle piante e agli alberi.

LE FAVOLE,LE FIABE ELE STORIE

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Tra le favole per bambini troviamo Jack e la pianta fagioli, che è un buon simbolo non solo dell’idea di salire su una pianta, ma anche il fatto che le favole, un´altra cosa normalmente pensato per bambini, poter essere una storia molto interessante, con un morale ugualmente importante anche in punta di vista degli adulti.

Jack e la pianta di fagioli (Jack and the Beanstalk) è un racconto popolare inglese, diffuso in Gran Bretagna e Stati Uniti. Ne esistono numerose varianti, ed è nota con diversi titoli; in italiano “Jack” diventa talvolta “Giacomo” o “Giacomino”.

Jack è inviato dalla madre vedova a vendere una mucca. Il ragazzo vende l’animale a un macellaio per un pugno di fagioli colorati. Quando rientra a casa, la madre, su tutte le furie per l’ottusità del figlio, getta i fagioli dalla finestra.Il mattino seguente, è spuntata un’enorme pianta di fagioli. Jack si arrampica su per la pianta e trova il castello di un gigante. All’arrivo del gigante che canta: “Ucci, ucci sento odor di cristianucci”, il ragazzo si nasconde.

Jack osserva la moglie del gigante preparare una lauta cena per il marito e vede una gallinella rossa che depone un uovo d’oro. Qunado il gigante si addormenta, Jack prende la gallina. Il giorno dopo, si arrampica di nuovo sulla pianta e stavolta ruba delle borse piene d’oro. Infine, la terza volta, Jack si appropria dell’arpa del gigante, ma lo strumento chiede aiuto e il gigante si lancia all’inseguimento giù per la pianta. Il ragazzo abbatte il tronco e il gigante muore.

JACK E LA PIANTA DI FAGIOLI

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Il barone rampante é un romanzo di Italo Calvino scritto nel 1957, secondo capitolo della “trilogia araldica”, insieme a Il visconte dimezzato (1952) e Il cavaliere inesistente (1959).

Ambientato in un paesino immaginario della riviera ligure, Ombrosa, rappresenta come tema centrale la visione dell’autore, poco incline a giudizi e opinioni ottusi e as-soluti. Il comportamento stesso del protagonista si rifà a un’idea di rifiuto delle regole preconcette e di accettazi-one delle diversità.

Il romanzo è narrato da Biagio, fratello minore del pro-tagonista, ed è la storia di un giovane barone, Cosimo Piovasco di Rondò, primogenito di una famiglia nobile “momentaneamente” decaduta. Il fatto principale è rap-presentato da un futile litigio avvenuto il 15 giugno 1767 nella tenuta di Ombrosa a causa di un piatto di lumache non accettate da Cosimo, tra Cosimo adolescente e suo padre, dopo il quale Cosimo salirà sugli alberi del giardino di casa per non scend-erne mai più.

Dopo il litigio, la vita del protagonista si svolgerà sempre sugli alberi, prima nel giardino di famiglia e, in seguito,

IL BARONE RAMPANTEnei boschi del circondario, inframezzata da parentesi in terre lontane seppur collegate per «via vegetale» alla tenuta del barone.

La vita di Cosimo sarà piena di eventi, a partire dalle scorribande con i ladruncoli di frutta fino ad arrivare alle giornate trascorse a caccia o assorto nella lettura. Nella vita del barone non mancheranno delle relazioni amo-rose, infatti, durante i suoi viaggi Cosimo conoscerà ad Olivabassa, un paesino confinante con Ombrosa, degli esiliati spagnoli e si innamorerà di Ursula che però, terminato l’esilio, ritornerà in Spagna mettendo fine alla loro storia.

La sua fama si diffonde con rapidità e toni impensabili per l’epoca d’ambientazione del racconto. Se all’inizio Cosimo diviene famoso come fenomeno da baraccone e la sua famiglia quasi se ne vergogna, in seguito inter-agisce anche con personaggi come Diderot, Rousseau, Napoleone e lo Zar di Russia, stratagemma che Calvino usa probabilmente per conferire dignità e importanza a un personaggio in parte autobiografico. Cosimo scrive anche un Progetto di Costituzione di uno Stato ideale fondato sugli alberi, opera che contribuisce alla fama e al rispetto di cui sopra.

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La fiaba di Mignolina, una delle più celebri di Hans Chris-tian Andersen,racconta di una bambina piccolissima, tanto piccola da dormire in un guscio di noce, caduta in un buco del terreno. In questo buco incontra un grosso topo che si invaghisce di lei e non vuole lasciarla fuggire verso la libertà. Per fortuna un giorno Mignolina trova una rondine ferita che poi una volta guarita la aiuterà a fuggire e a ritornare all’aria aperta

MIGNOLINA

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Sulle coste dell´Africa nasce un ragazzo che perde i genitori subito dopo la nascita. Tarzan, che si traduce con pelle Bianca, cresce quindi tra le scimmie, impa-rando il loro linguaggio e, soprattutto, il modo corretto per sopravvivere nella giungla e salvarsi dai pericoli che essa nasconde. Cresce, forte e sano, senza molte preoc-cupazioni, fino a quando non incontra Jane, che viene abbandonata, insieme ad un gruppo di suoi amici, nello stesso posto e nelle stesse circostanze in cui furono ab-bandonati i suoi parenti un po’ di tempo prima.

Inizia così una lunga epopea, che porterà l’autore a scriv-ere ventotto romanzi, influenzando il cinema, la televisione e il fumetto; infatti verranno realizzati moltissime produzioni direttamente dedicate al personaggio di Tarzan.

TARZAN

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Il tree climbing è una tecnica di arrampicata che con-sente di lavorare o muoversi sugli alberi, sospesi tra le chiome, passando da un ramo all’altro imbragati in completa sicurezza.

Questa tecnica permette interventi in tutte le situazioni, superando gli ostacoli che rendono inutilizzabili piatta-forme ed autogru.

Il tree climbing è un sport sicuro quando è fatto con la giusta tecnica ed equipaggiamento. L’uso di una corda, il casco ed il cablaggio sono i requisiti minimi per accertare la sicurezza dello scalatore. L’uso di questo equipaggia-mento dipende dall’esperienza e dall’abilità dello scalatore dell’albero. Alcuni scalatori dell’albero prendono i tree-boats, un tipo di amaca che si puo mettere tra un albero e l´altro godendosi un picnic o spendendo una notte sotto le stelle all aria aperta.

CLIMBINGTREE

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ConclusioneHo iniziato la mia tesi con la domanda “perché non ci arrampichiamo più?” Ma la domanda non ha un’unica risposta giusta. Arrampicarsi è una cosa personale ed ognuno ha i suoi motivi per non aver continuato a salire sugli alberi, anche da adulto. In generale, sono giunta alla conclusione che ci sono alcuni aspetti che più di altri rispondono alla mia domanda, e questi sono:

-L´aspetto sociale: La vita degli adulti é in gran parte definita da regole sociali, e il fatto di prendere decisioni in modo impulsivo, diversamente dalla norma e senza dei chiari e normali motivi di divertimento non è generalmente molto accettato. - I bambini si trovano maggiormente a contatto con la natura rispetto agli adulti. Essi “la” vivono nei giardini d´infanzia o a scuola, e quindi hanno un rapporto più stretto con la natura comparato ad un adulto che lavora ogni girono in città. - Il gioco di arrampicarsi è un atto fisico, che per i bambini risulta più facile. E’ ovvio che il corpo di un adulto diventa molto più grande e pesante di quello di un bambino, e non è più così facile muoversi tra i rami. - La maggior parte dei giochi sono divertenti per i bambini perché hanno uno scopo: la scoperta di un nuovo territorio, un nuovo mondo privato e un nuovo modo di vedere gli altri. Forse possiamo pensare che noi adulti facciamo lo stes-so quando andiamo a vivere in un nuovo appartamento, abbiamo un nuovo lavoro o un nuovo stile da vita? E’ necessario anche sottolineare che gli adulti sono spesso orientati a fare troppa attenzione alle conseg-uenze a cui determinate azioni possono portare. Sap-piamo, ad esempio, che ci si sporca saltando dentro ad una pozzanghera e che ci si può far male cadendo da un albero.

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FOTOGRAFIEsperimentali

Per provare se le mie teorie, a conclusione della ricerca antropologica, erano giuste ho invitato i miei amici, la mia famiglia e gli amici della mia famiglia ad arrampicarsi. Dopo un po’ di ricerca ho trovato un albero non troppo grande, e non troppo piccolo, in una spiaggia vicino a casa mia, in Norvegia. Curiosa di sapere quante persone avevano voglia di giocare con me, ho invitato 30 per-sone. L’età delle persone che ho scelto era tra i16 e gli 85 anni, anche se la maggior parte erano cinquantenni, e tutti con diversi lavori e interessi. Tra le 30 persone che ho invitato, 18 sono venuti. La maggior parte di loro erano persone creative, architetti, ingegneri, artisti, e progettisti. Le persone che non sono venute erano per la maggior parte persone “intellettuali”, con lavori seri e una vita meno spontanea.

Ci siamo incontrati tutti sulla spiaggia il ventiquattro di maggio alle 11.00 della mattina. Ho spiegato il mio con-cetto di tesi. La mia idea era di creare un’atmosfera so-cialmente positiva del gioco tra le rami, e intanto fare le fotografie. Tutti erano postivi, alcuni un po’ preoccupati, e altri erano veramente felici di poter salire su un albero. Abbiamo trascorso una giornata bellissima e divertente tra i rami. Il risultato sono una serie di fotografie, che poi vi mostro, e un’esperienza positiva per tutti. Infatti, tanti mi hanno detto che dopo la prima volta avevano meno paura di arrampicarsi di nuovo.

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FOTOGRAFIE

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Arrampicarsi può essere un’attività sociale, e qui vorrei creare un’immagine di supporto. Un supporto sociale tra le persone; fare qualcosa di infantile, legale ed accettato, come arrampicarsi in età adulta. Anche un supporto nel senso concreto del termine, aiutando gli altri a salire, con il proprio corpo fisico. Non è così facile far salire18 persone su un albero tutte in una volta, ma alla fine ci sono riuscita. L’evento è stato filmato, e si può vedere al sito www.offground.blog.com

La salita

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Volevo fare una fotografia di me stessa, da sola, sull’albero. Ma non era facile come pensavo salire in alto. È stato difficile trovare una “strada” tra i rami, e in più, ero sul punto di cadere un paio di volte perche i rami erano rotti. Alla fine ho trovato dei rami al centro dell’albero, dove mi sono seduta e rilassata per un bel po’. Anche la mia arrampicata è stata filmata è si può vedere al sito www.offground.blog.com

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Sinistra: La foresta grande, la ragazza piccola.

Destra: Siamo i frutti d´albero

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Supporto

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Lib(e)ri I

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Lib(e)ri II

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Nonno II

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Roar I 46

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Roar II

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Sorelle I

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Sorelle II

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Johanna I

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Johanna II

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IO I

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IO II

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RicercaCOSTRUZIONI E PRODOTTI

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Fab Tree Hab dissolve il nostro concetto convenzionale della casa e stabilisce una nuova simbiosi fra la casa ed il relativo ecosistema circostante.

Per sviluppare la struttura arborea, i progettisti utilizzano il “pleaching„ - una tecnica di giardinaggio in cui i rami d’albero sono tessuti insieme per formare la struttura vi-vente. Gli alberi quali, l’olmo, la quercia, le cornacee sup-portano il peso, mentre le viti, i rami e le piante formano una grata per le pareti ed il tetto della casa. La struttura interna è fatta dalla pannocchia (argilla e paglia), metodo costruttivo ecologico e naturale, che si presta alla model-latura su misura delle pareti e dei soffitti.

A LIVING HOUSE - TeReForm’s Fab Tree Hab

COSTRUZIONI SUGLI ALBERI

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TREETENS (BOOMTENTEN) DRÉ WAPENAAR 1998

L´artista Drew Wapenaar dei paesi bassi, ha creato una tenda per gli alberi ispirato da un gruppo d´attivisti; il Road Alert Gruop. La tenda ha la forma di una goccia di acqua, e può essere attaccata agli un alberi e anche agli edifici.La tenda ha un diametro di 2.7 metri, così 2 adulti e 2 bambini possono starci dentro. La tenda si può affittare per una notte al On Track & Campsite the Hertshoorn,Garderen, the Netherlands.

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ANDREW MAYNARD’S ACTIVIST ARCHITECTURE

Andrew Maynard non è solo un architetto, ma anche un attivista alla protezione degli alberi. Ha progettato la Global Rescue Station come una costruzione semi fissa con un supporto tra gli alberi, che permette non solo di proteggere e dare una stanza dove stare agli attivisti

durante le proteste, ma é anche in quel momento che uno boscaiolo toglie uno albero tutti alberi attaccati alla costruzione cadono insieme. Quindi diventa molto peri-coloso per il boscaiolo a togliere i alberi.

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4TREEHOUSE by Lukasz Kos

Lukasz Kos ha costruito una stupenda casa sugli alberi che assomiglia una lanterna giapponese. La creazione si trova tra gli alberi sul Lago Muskoka, Onatario. La casa è stata costruita tra gli alberi già esistenti, con un impatto minimo sulle piante, il posto, e la natura intorno. L´aspetto più particolare di questa costruzione è la vista spettacolare della foresta, dall´interno a fuori, da sotto a sopra.

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La cooperativa tedesca Baumraum sa come tenere l’immaginazione e la fantasia dell´infanzia viva nelle sue case. Con una combinazione tra architettura, landscape- design, e agricoltura creando costruzioni che sono integrate nelle foreste in modo naturale, usando gli alberi come supporto.

BAUMRAUM TREEHOUSES

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Dustin Feider aveva l´ossessione di sviluppare la versione ecologica perfetta del santuario dell’albero. Il progettista indipendente di 23 anni, ha fornito un intrevento unico e sostenibile al santuario convenzionale é l´ha definito la capanna sugli`alberi di sostenibilità O2. Ispirato dalla

O2 SUSTAINABILITY TREEHOUSE by Dustin Feider

costruzione della cupola geodetica malfamata più piena di Buck-minster, Feider ha scoperto informazi riguardanti il cavo Bucky, é ha potuto usare meno materiale costruendo una struttura più stabile di quella della capanna sugli´alberi tradizionale, e piú importante; senza creare danno all’albero stesso.

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TADASHI KAWAMATA

Tadashi Kawamata un artista giapponese, ha per più di 20 anni lavorato con tanti grandi progetti sia in Giappone sia in altri paesi in Europa, Sud-America, USA e Canada. Usa sempre il legno come materiale (spesso usato in questo campo) e lavora con un gruppo di studenti per creare le sue strutture. Kawamata crea istallazioni ed architetture in luoghi urbani. L´artista gioca tra creazione artistica, materiali e luogo es-istente. I lavori di Kawamata sono simulazioni ingegnose delle situazioni urbane; le strade, i ponticelli, i passaggi, lo spazio privato…sono oggetti irreali, non realistici e non funzionali.

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SLACKLINES

Slacklines é un progetto fatto da Cliostraat per Villa Ma-nin. È pensato come un oggetto minimo, che consente alle persone di accomodarsi, di giocare o di cimentarsi con l’equilibrio.Slackline, si traduce in italiano con “linea lasca” è il nome col quale un gruppo di “matti” sul pianeta chiama una fettuccia tesa sulla quale camminare in equilibrio. Una versione particolarmente impegnativa del più classico equilibrismo sulla fune. La vera differenza sta nel fatto che la fettuccia viene disposta a centinaia di metri d’altezza tra i torrioni di roccia in montagna. Un gioco molto duro sotto il profilo fisico e mentale. Un gioco che richiede anni di quotidiana caparbia preparazione, in bilico tra sport estremo e stile di vita.

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PRODOTTI PER SEDERSI SUGLI ALBERI

Esistono pochi prodotti per stare sugli alberi. Questo sicuramente perché pochi adulti si arrampicano e perché i bambini non hanno bisogno di un supporto. Invece abbiamo alcuni prodotti che si pssono at-tacare ad un albero per stare comoci come la amaca, ma non esistono tanti prodotti che si possono portare in giro e che pos-sono essere attacati all´albero preferito. Prodotti per la caccia o i prodotti militari sono i pi´u usati, con disegno mimetico per nacondersi tar gli alberi.

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PRODOTTI

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1. The Riigid Rail Ladder 2. Net Seat, portatile, comodo e resistente di acqua 3. Treestand Seat

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HANGING COT

È una tenda da appendere normalmente usata per 3 diversi scopi: Per l’attivista che vuole rimanere su un albero in modo che non viene tagliato, per i botanici che per esempio sono nelle foreste dell´ amazzonia per fare delle ricerche e non vogliono essere costretti ad estirpare fiori e arbusti per mettere una tenda, o per gli scalatori della montagna che si trovano in situazioni in cui non c´é spazio per met-tere una tenda altrimenti di appendersi.

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SWINGER HANGING CHAIR

È bellissimo rilassarsi al sole tra gli alberi con un buon libro. Questa sedia ti permette di stare comodo per tanto tempo. La sedia ha un cuscino morbido per appoggiare la testa, il tessuto è resistente all´acqua e ai raggi uv.

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Il progettista industriale John Moriarty ha sviluppato The Cocoon, che è una tenda per uso esterno -una struttura che si può appendere ad un albero. Colori caldi, luminosi e tessuti nella parte interna aiutano a far rimanere il corpo caldo, considerando il vento e l´umidità fuori.

THE COCOON

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Negli ultimi anni il mercato di case e costruzioni sugli alberi è cresciuto moltissimo; turisti che vanno in Sud Africa per stare una settimana in un Tree-hotel, o chi parte per un weekend in Francia e noleggia una Tree-tent. Pensare all’ambiente, vivere nella natura, ed essere “eco-friendly” è diventato un trend. Sono però ancora pochi i prodotti che consentono di stare su un albero per un tempo limitato, quindi non fissi, e facilmente trasportabili. La semplicità del gesto di arrampicarsi non ha trovato nessun riscontro nei prodotti da me visionati nel corso della mia ricerca. Pertanto, mi è parso molto interessante, sviluppare un progetto composto sem-plicemente da una scala e una sedia- due prodotti che tutti conoscono e che tutti sanno bene come usare. Allo scopo di consentire alle persone di scegliere liberamente l’albero su cui salire, ho ideato una scala, che consente una più facile scalata versa la sedia, una comodità e un sostegno per sedersi sui rami.

costruzioniCONCLUSIONE;

e prodotti

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Ric

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TECNICA

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DEFINIZIONE: Una scala è un utensile verticale con 2 montanti e 2 o più gradini o pioli sui quali una persona può salire o scendere.Le scale si possono divedere in due diverse categorie; le scale rigide che si puossono appoggiare su una superfi-cie verticale, come una parete o un tetto, e le scalette di corda che hanno una parte attaccata e l´altra sospesa.

STORIA:La scala è un utensile antico. Una scaletta è raffigurata in una pittura mesolitica sulla roccia che ha almeno 10.000 anni, trovtat in una caverna a Valencia, Spagna. Questa pittura mostra due umani nudi che trasportano dei cestini o sacchetti e stanno salendo una scaletta traballante e lunga, che sembra essere costruita imiegando una sorta di erba, allo scopo raggiungere il nido di un’ape mellifica per raccogliere il miele.

LA SCALAUSO; Per la sicurezza, una scaletta rigida dovrebbe essere appoggiata ad angolo di circa quindici gradi in verti-cale. Cioè la distanza dal piede della scaletta alla parete dovrebbe essere circa un quarto dell’altezza della parte superiore della scaletta. Quando gli angoli sono troppo inclinati rischia di roversciarsu all´indietro se lo scalatore si appoggia. Se gli angoli sono meno profondi, la scaletta può perdere la relativa presa sul terreno. Gli stabilizzatori della scalettasono disposti in modo da aumentare la presa della scaletta sulla terra.

TIPIOLOGIE; . Scala da appoggio Per scala di appoggio si intende una scala ad uno o più tronchi ma non autostabile che per essere utilizzata deve essere appoggiata ad una superficie verticale e che non può stare in piedi da sola per esempio al centro di una stanza. La scala d’appoggio può essere a pioli o gradini.

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LA SCALAScala portatileAttrezzo con gradini o pioli sui quali una persona può salire o scendere. La scala portatile può essere traspor-tata e istallata a mano, senza mezzi meccanici. La scala portatile a pioli ha i pioli per salire con una superficie di appoggio la cui larghezza dal lato anteriore al lato poste-riore è minore di mm 80. La scala portatile a gradini, ha i gradini con una superficie di appoggio la cui larghezza dal lato anteriore al lato posteriore è maggiore di mm 80.

Scala pieghevole Per Scala pieghevole (o multiposizione) si intende una scala che presenti uno sviluppo a sezioni che ne permette l’allungamento o il ripiegamento. Normalmente sono formate da più sezioni che tramite cerniere ad attivazione manuale o automatica si muovono a formare una scala completa che può quindi passare da una mi-sura (quando è ripiegata) molto compatta ad una misura (quando è aperta) molto alta. Sono scale facilmente tra-sportabili in quanto possono entrare nel baule di un auto ed essere facilmente sistemate in casa, ufficio, negozio o in azienda. Le scale pieghevoli possono essere normal-mente utilizzate in diverse posizioni: appoggiate al muro, a cavalletto, a banco di lavoro o zoppe su scalinate.

Scala a libroScala a libro o “doppia”: è formata da 2 tronchi, é autostabile, e permette la salita da un lato o dai due lati. L’apertura/chiusura è generalmente consentita da una cerniera posta in cima alla scala. Essendo autostabile la scala a libro può essere usata anche al centro di una stanza e non deve essere necessariamente appoggiata al muro per essere utilizzata.

La scala a libro o “doppia” può essere di diversi tipi:• Scala a libro o doppia a pioli/gradini ad un tronco di salita: permette la salita o la discesa da un solo lato.• Scala a libro o doppia a pioli/gradini a due tronchi di salita: permette la salita o la discesa dai due lati.

Scala a libro o doppia a gradini ad un tronco di salita provvista di piattaforma e guardacorpo: permette la salita o la discesa da un solo lato ed è dotata di una piatta-forma di stazionamento più ampia dei gradini normali e di un guardacorpo di sicurezza che permette all’operatore di aggrapparsi e proteggersi per evitare cadute.

Scala a libro o doppia a gradini a due tronchi di salita provvista di piattaforma e guardacorpo: permette la salita o la discesa da entrambi i lati ed è dotata di una piatta-

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Scala telescopica Per Scala telescopica si intende una scala che pre-senti uno sviluppo telescopico che ne permette l’allungamento. Normalmente sono formate da più sezioni che scorrono una dentro l’altra con meccanismo tipo “canna da pesca”. Una scala telescopica può quindi passare da una misura (quando è chiusa) molto compat-ta ad una misura (quando è aperta) molto alta. Le scale

Scala ergonomicaLa scala ergonomica rispetta possibilmente i limiti psico-fisici dell’uomo. Alcuni criteri sono: - Peso contenuto (non oltre 20 kg) - Gradini ampi (superficie minima 0.07 m2) - Gradini non sovrapposti per poter salire e scendere lib-eramente - Gradini aperti lateralmente e non imprigionati dai montanti - Bloccaggio automatico della posizione d’uso - Non necessita di particolari istruzioni d’uso - Design a colori

Scala dissipativascale dissipative garantiscono l’immunità alla scarica elettrostatica (ESD) in riferimento alle norme EN 61000-4-2 / IEC 801-2 (1984). Questa normativa definisce i requisiti di immunità degli apparati e/o utensili alle scari-che elettrostatiche indotte dall’operatore o da altri apparati situati nelle loro immediate vicinanze Scale dissipative ESD

forma di stazionamento più ampia dei gradini normali e di un guardacorpo di sicurezza che permette all’operatore di aggrapparsi e proteggersi per evitare cadute.

Scala italiana La scala italiana è un particolare tipo di scala utilizzata dai Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale e dai Vigili del fuoco volontari italiani.

La scala italiana è costituita da 4 pezzi di scale in legno sovrapponibili a innesto, con cui si può raggiungere un’altezza di circa 10,33 metri I 4 pezzi della scala italiana sono:il pedone i due pezzi centrali e la cimetta. La scala italiana può essere montata direttamente in parete, con l’utilizzo di quattro operatori. Può anche essere montata a terra e, per mezzo di quattro funi o venti, sollevata senza che venga appoggiata, per raggiungere tetti, soffitti e ponti. I vigili del fuoco permanenti e volontari montano e smontano la scala italiana in meno di 90 secondi. Il montaggio della scala italiana è parte integrante dell’addestramento giornaliero.

telescopiche possono essere sfilate telescopicamente a diverse altezze per raggiungere la dimensione che serve all’operatore. Sono scale facilmente trasportabili in quanto possono entrare nel baule di un auto ed essere facilmente stoccabili in casa, ufficio, negozio o in azienda. Ci sono scale telescopiche che possono essere utilizzate in diverse posizioni: appoggiate al muro, a cavalletto o zoppe su scalinate.

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MATERIALI; Le scalette rigide erano originariamente state fatte in legno, ma nel ventesimo secolo l’alluminio tubolare è diventato di uso comune in conseguenz al relativo peso più leggero. Le scalette in vetroresina sono usate per lavori con o vicino ad elettricistá, perché la vetroresina è un isolante elettrico.

Il legno è ancora preferito da molti per la relativa durezza, basso costo e non-conducibilità. Cío nonostante le scalette di legno possono essere relativamente pesanti, e facilmente rovinate dagli insetti e dall’esposizione al tempo.

Le scalette d’alluminio sono stimate per la loro portabil-ità, resistenza e resistenza al clima. Ma come qualsiasi scaletta in metallo, può essere pericoloso se esposta a fonti elettriche. L’alluminio inoltre tende a piegarsi facil-mente sotto pressione,e questo puó portare il metallo a stortarsi diventando instabile. Le scalette d’alluminio sono ideali per uso interno ed i progetti esterni tranne lavori in cui si usa l´elelricitá e l´aquca.

Il materaile piú nuovo impigato nella costruzione d scalette é la vertoresina, che rende quindi fa piú adatte per lavori esterni. Questo materiale è inoltre resistente al danneggiamento da parte degli insetti. Diverse dall`alluminio, le strutture in vetroresina non si piegheran-no facilmente sotto una pressione normale. La vetrore-sina non è leggera, ed i dati di stabilità a lungo termine non sono ancora disponibili. Le scalette in vetroresina e alluminio sono diventate negli ultimi anni molto più comuni dei modelli in legno, il materiale viene quindi scelto in base a caratteristiche come lá portabilità e la longevità.

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Telesteps è probabilmente la scala più innovativa e più flessibile del mondo, ed inoltre ha ricevuto la maggior parte dei premi. Facile da usare, portare in mano, tra-sportare ed immagazzinare. Telesteps è dieci scalette in uno. Tutto quello che si deve fare è d´estrarre il Telesteps, gradualmente, alla lunghezza che si vuole raggiungere - fino a 3.3 metri. Tutte le scalette sono fatte in Svezia, e garantiscono grande qualità per tutti i più piccoli componenti, lunga durata , ed un alto livello di sicurezza in conformità con le norme ergonomiche.

ANALISI DI UNA SCALA TELESCOPICA

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La scala quando è aperta alla massima lunghezza. Per aprire la scala si mette semplicemente una piede sull primo gradino e si spinge fino a che il gradino si blocca automaticamente. Cosí si fa per ogni gradino.

Le dimensioni quando è chiusa: 70 cm di altezza per 45 cm di larghezza. Telestep esite di 3.3 metri con 10 gradini o di 2 metri con 7 gradini. Tra ogni gradino è ca. 28 cm

Sotto ogni gradino c´è un perno di bloccag-gio. Quando é nella posizione indicata dalla foto, significa che quel punto è saldamente bloccato in posizione.

La parte in plastica non solo protegge la scala dai danni, ma aiuta a rendere stabile la scala quando è in uso e proteggendo anche la superficie sulla quale è appoggiata.

I tubi inclinati. Le pareti di alluminio sono solo 2 mm.

Prospettiva di un’assemblea compreso un’assemblea della prima colonna e un’assemblea della seconda colonna.

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Per creare una struttura che é facile a portare in giro si serve un meccanismo per chiudere la forma in modo che occupa meno spazio. Cerniere con angoli rego-labili permettono questo. Per questo motivo ho trovato un vecchio Lettino per piscine ed esterno, che ha le cerniere particolari che permettono a regolare la schiena in qualsiasi angolo.

CERNIERECON ANGOLIREGOLABILI

Da sopra:1. Tutti elementi chiusi2. Una gamba aperta, la schiena ancora chiusa 3. Tutto aperta e la schiena a 180 gradi

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Per fissare la schiena a qualsiasi angolo; apri la schiena della sedia/lettino completamente (180 gradi), chiuderlo di nuovo, apri di nuovo ma questo volta solo fino ad angolo preferito. La schiena si fissa in questa posizione.

Da sopra: 1. Cerniera vista da sopra2. Una gamba aperta, la schiena chiuso

3. La schiena aperto a ca. 10 gradi

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schizzi

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SU UN ALBERO?COME FISSARSI

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Il tronco e i rami degli alberi non sono né dritti, né lisci come un tubo. Sono invece strutture naturali, con forme irregolari. Allora come si fa a fissare un prodotto su un ramo o su un tronco?

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La sedia deve essere leggera, traspor-tartabile, facile da aprire e da mettere in posizione.

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Si può pensare alla scala come un albero, dove il tubo centrale é il tronco e i gradini sono rami.

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Se i gradini fossero rami, come sarà i fogli? La decorazione sopra i gradini può essere in

una gomma morbida e quindi anti-scivola.

aghi?

foglie di quercia?

Un misto di tanti fogli?

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Il prodotto deve attaccarsi all’albero con un particolare tipo di gancio. E’ possibile usare lo stesso gancio, non solo come appoggio sul ramo, ma anche per aggrapparlo sulla schiena e portare il prodotto in giro?

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La sedia deve essere costruita con componenti molto duri e resistenti. Devono essere capaci di tenere il peso di una persona, non deteriorarsi con il tempo e devono essere facilmente lavabili.

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Spesso, quando mi siedo su un albero, ho la sensazione che i rami mi abbrac-cino, e mi proteggano per non farmi cadere. Volevo trasferire questo aspetto, di protezione, alla forma della sedia.

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Schizzo del prodotto finale. Inspirato all’articolazione di un lettino prendisole. L´articolazione si può met-tere, e fissare, in qualsiasi angolo con un semplice movimento. Questo tipo di snodo permette alla sedia di chiudersi quasi fino a diventare piatta, e quindi diventa piú facile da portare in giro. La costruzione è leggera e organica, ed allo stesso tempo forte e solida.

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PRODOTTO FINALE

ChairMe

Up

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“Chair-me-up” è una scala telescopica con una sedia alla fine, che si può semplicemente portare in giro in una borsa, trovare l’albero perfetto, aprirla ed attac-carla sul ramo. In questo modo è semplice, comodo e sicuro salire sugli alberi.

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chair-me-up

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Grazie ad una gomma morbida sotto la seduta, la dimensione del ramo può essere variabile, e la sedia rimane stabile con il peso della persona sopra.

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Chair-me-up visto da sopra. La scala è com-posta di sette gradini, ognuno con un decoro che ha l’effetto anti-scivolo. La sedia è costruita da tubi di alluminio e il tessuto Texfil. Anche qui il decoro e anti-scivolo.

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SEDIA

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Cerniere con angoli regolabile

Tessuto Texfile

Gomma anti scivola

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La sedia ha quattro cerniere con angoli regolabili, che permettono di chiuderla, in modo da occupare meno spazio.

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GRADINIGradini con il decoro anti-scivolo e il bottone per aprire/chiudere la scala.

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Tra ogni gradino ci sono dei tubi/pezzi di scala a trenta centimetri l’uno dall’altro. Si può scegliere di aprire quanti gradini si vuole, e la scala si estenderà al massimo fino a 2 metri e 10 centimetri. Quando tutti i pezzi della scala sono chiusi, la scala è 70 cm.

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MANICOIL

La prima parte della scala funziona anche come un manico, che si tiene in mano per attaccare la scala/sedia su un albero. Per questo motivo ho messo anche qui un decoro, che serve a rendere il tubo di alluminio morbido e comodo da tenere in mano, e allo stesso tempo con l’effetto anti-scivolo.

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MANICO

Sedia + Scala 103

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La borsa nel quale si possono portare la scala e la sedia. I materiale con il quale è costruito, il Neoprene, gli con-ferisce qualità come morbidezza e leggerezza

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BORSA

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MANUALED´USO

Porta con te la borsa sulle spalle, solo 4kg morbidi e belli

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MANUALED´USO

Cerca l' albero perfetto...

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Trovato? Bene apri la borsa, prendi la scala e la sedia e attacca i due pezzi insieme grazie ai bottoni al fine della

scala. Tieni la scala con le mani ed aggancia la sedia su un ramo.

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Benissimo! Ora puoi sa-lire!

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Guarda il panorama, o leggi un libro, ascolta gliuccelli, o mangia il tuo pranzo... rilassati. Tutto in alto è più belloe meno scontato.

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Per aprire il gradino/un tubo; tira il bottone da centro della scala e verso il gradino.

Per chiudere il gradino/un tubo; tira il bottone verso il centro della scala.

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Fonti

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www.it.wikipedia.org/wiki/Jack_e_la_pianta_di_fagioli

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www.fiam.it/prodotti.php?cat=0&prod=7

www.spencerinteriors.ca/accademia.html

www.cliostraat.com/show.php?baby=163

www.ubu.com/film/gmc_treedance.html

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“Disegnare un albero” Bruno Munari , Edizione Corraini, 1978

“The Chair” Elisabeth Wilhide, Ryland peters, 2000

“Pure Design- objects of desire” Julien Martinez Cakmettez, Insititutto Monsa de edicio-nes, 2006

“The effects of urban trees on air quality”David J. Nowak

“Tree species selecion, design, and managment to imrpove air quality”David J. Nowak, 2000, from “annaual meeting preo-ceedings of the american society of Landscape Archi-tects.”

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Julia EdinØvre Linneslia 15c3400 LierNorway

+47 913 77 [email protected]