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Nessuno escluso. E adesso si ristampa n buon risultato si misura anche dai numeri. E l’album di San Salvatore ha portato al comune ben 10mila euro che l’amministrazione sta distribuendo alle associazioni del paese. In soli 6 mesi sono state stampate oltre 400 copie dell’album, al quale sono state aggiunte quasi subito 8 pagine per ospitare le facce di chi aveva deciso di partecipare all’iniziativa solo all’ultimo. Le figurine – vendute in bustine da 70 centesimi – sono state stampate otto volte per un totale di 230mila pezzi. A queste se ne aggiungeranno presto altre realizzate per permettere a tutti di completare l’album fino all’ultima figurina. © RIPRODUZIONE RISERVATA U Mettici la faccia Il successo dell’album di figurine con la foto del vigile, dei dipendenti comunali, del panettiere... Gli abitanti di San Salvatore Monferrato sono finiti in bustina cambiare il vicino per il panettiere e il vigile con la maestra: succede a San Salvatore Monferrato, comune di 4.400 persone in provincia di Alessandria, dove da quasi un anno adulti e bambini si dedicano con parecchia costanza e altrettanto divertimento al baratto delle figurine.Tutto è cominciato ad aprile quando il sindaco Corrado Tagliabue ha fatto stampare e vendere in edicola un album da collezionare con le facce di oltre 600 suoi concittadini. Oggi ne racconta il successo: «Raccogliere immagini adesive nell’era di Facebook, può sembrare un’idea d’altri tempi, ma in fondo è il social network a prendere spunto dai vecchi album di figurine». La storia inizia quando il Comune fa un appello pubblico proponendo l’idea di un libro per mostrare le facce delle persone che abitano davvero un paese e non solo la comunità virtuale di internet: «Ho chiesto ai presidenti delle associazioni di farsi fotografare con i loro consiglieri (questa vale come “figurina doppia”, visto che in un solo scatto ci sono 15-20 volti), poi altri si sono fatti avanti e, alla fine, ogni famiglia di San Salvatore poteva vantare almeno uno o due membri immortalati nell’album». La buona riuscita del San S Salvatore Album, d’altronde, è legata anche a questo, perché tutti si sono messi a scartare i pacchetti per cercare la propria foto o quella di un parente. Ma pian piano la caccia si è allargata: tra le introvabili c’è la figurina dello scrittore Igino Ugo Tarchetti, ma anche quella di Carmen Acunto, atleta locale di lancio del disco che ha partecipato alle paralimpiadi nel 2004. Anche la foto dei ragazzi del Monferrato Calcio è piuttosto rara: si tratta dell’unica immagine scattata di notte… A interessarsi delle figurine però non sono solo i sansalvatoresi: un collezionista di New York ha fatto di tutto per ottenere una copia del prezioso album e persino un quiz televisivo ha inserito una domanda sul paesino piemontese. Anche per merito dei servizi di giornali e telegiornali, infine, San Salvatore è stato premiato come “comune virtuoso” perché – proprio con il suo album – ha saputo valorizzare l’appartenenza alla comunità. Il sindaco conferma: «Pensate che le signore, prima di farsi fotografare, andavano dal parrucchiere: grazie all’album, ognuno ha imparato a dare il meglio di sé per il proprio paese». © RIPRODUZIONE RISERVATA Citizen science siamo tutti scienziati alle pagine 4 e 5 In internet quel che posti è per sempre a pagina 6 27 ottobre 2015 / Anno XX / Numero 1855

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Supplemento di Avvenire

del 27 ottobre 2015

Direttore responsabile

Marco Tarquinio

a cura di

Nicoletta Martinelli

Hanno collaborato

Ilaria Beretta, Silvia Bonzi,

Giacomo Gambassi, Chiara Merico

Illustrazioni

Graziano Bertelegni, Filippo Brunello,

Stefano Misesti, Franca Trabacchi

GIORNALE DI ATTUALITÀ PER BAMBINI

PIERINOPierino dopo unadiscussione con ilpadre sul ruolo digenitori e figli glidomanda:– Papà, sei propriosicuro che i padri nesanno sempre piùdei figli?– Certo, Pierino!– E allora dimmi, chiha inventato ilbarometro?– EvangelistaTorricelli!– E adesso,spiegami: perchénon lo ha inventatosuo padre?Pierluigi Rivetto,Poggibonsi

FLORA, FAUNA, PAESAGGIO: L’AMBIENTE È BIBLICO

Ma quanta vita c’èin questo deserto

ufi, sciacalli, spiriti maligni:quello descritto dalla Bibbia,

soprattutto nei libri dei profeti, è undeserto tutt’altro che deserto.Sfogliando le pagine dell’Antico e delNuovo Testamento, infatti, ci siaccorge che le zone aride e secchesono l’ambientazione di numerosiracconti, terre frequentate damoltissimi personaggi e teatro dieventi prodigiosi. C’è parecchiotraffico, insomma, nelle landedesolate e alle volte si parla deldeserto anche con nostalgia, come fail profeta Osea. Il motivo è prestodetto: nella storia di Israele ildeserto rappresenta il luogo in cui ilpopolo di Dio ha stretto una saldaalleanza con il Signore, che si è presocura dei suoi fedeli, sfamandoliaddirittura per 40 anni. Tutto accadeall’uscita dall’Egitto alla guida diMosé: alle spalle c’è una vita daschiavi, davanti a sé Israele sogna diraggiungere la terra promessa manel mezzo c’è un cammino neldeserto di ben quattro decenni, ladurata che secondo l’immaginarioantico corrispondeva alla vita ditutta una generazione.Quel cammino neldeserto, reso piùfacile dalla manna,il cibo donato daDio, è diventato ilsimbolodell’itinerario che,attraverso larinuncia a tuttoquello che èsuperfluo, portaogni essereumano aconoscere se stessoe a incontrare il

G Signore. Ma quello di Israele, non fuun cammino facile, poiché latentazione di dubitare di Dio eracostante: «Perché – si chiedeva ilpopolo – ci ha fatto uscire dall’Egitto,dove tutto sommatosopravvivevamo, per venire a morirenel deserto? Non è forse meglioadorare tutte quelle divinità che cipromettono un premio immediato,piuttosto che un Signore la cuirichiesta è di seguirlo fidandosiciecamente?». Sono le stessedomande che vengono poste a Gesùquando si ritira per quaranta giorninel deserto e lì subisce le tentazionidel maligno: «Perché aspettare laricompensa?» gli chiede il diavolo.«Non è meglio tutto e subito?». Mail deserto nella Bibbia, oltre che illuogo della prova, è anche il luogodella speranza: nelle circa 400 voltein cui i testi fanno riferimento adesso spesso non mancano gli eventiprodigiosi. Come quando nel mezzodel nulla Dio fa sgorgare una fonte diacqua per ricordare che lui c’è, èpresente, aiuta chi si affida a lui.Insomma questo paesaggio

misterioso per la Bibbia èun cammino che cimette alla prova mache ci fa riscoprire lapazienza oltre che lecose autentiche ingrado di darcienergia e forza percontinuare. Perquesto motivoleggendo i testibiblici non si puònon esclamare: chemeraviglia questo

deserto!© RIPRODUZIONE RISERVATA

POPOTUS Piazza Carbonari 3, 20125 Milano. Fax: 02.6780383. Email:[email protected]

ULTIMAPAGINA

Nessuno escluso. E adesso si ristampan buon risultato si misura anche dai numeri. E l’album diSan Salvatore ha portato al comune ben 10mila euro che

l’amministrazione sta distribuendo alle associazioni del paese.In soli 6 mesi sono state stampate oltre 400 copie dell’album,al quale sono state aggiunte quasi subito 8 pagine per ospitarele facce di chi aveva deciso di partecipare all’iniziativa soloall’ultimo. Le figurine – vendute in bustine da 70 centesimi –sono state stampate otto volte per un totale di 230mila pezzi.A queste se ne aggiungeranno presto altre realizzate perpermettere a tutti di completare l’album fino all’ultima figurina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

U

Mettici la facciaIl successo dell’album di figurine con la foto del vigile, dei dipendenti comunali, del panettiere... Gli abitanti di San Salvatore Monferrato sono finiti in bustina

cambiare il vicino per ilpanettiere e il vigile con

la maestra: succede a SanSalvatore Monferrato,comune di 4.400 personein provincia di Alessandria,dove da quasi un annoadulti e bambini si dedicanocon parecchia costanza ealtrettanto divertimento albaratto delle figurine. Tuttoè cominciato ad aprilequando il sindaco CorradoTagliabue ha fatto stamparee vendere in edicola unalbum da collezionare conle facce di oltre 600 suoiconcittadini. Oggi neracconta il successo:«Raccogliere immaginiadesive nell’era diFacebook, può sembrareun’idea d’altri tempi, ma infondo è il social network aprendere spunto dai vecchialbum di figurine». La storiainizia quando il Comune faun appello pubblicoproponendo l’idea di unlibro per mostrare le faccedelle persone che abitanodavvero un paese e nonsolo la comunità virtuale diinternet: «Ho chiesto aipresidenti delle associazionidi farsi fotografare con iloro consiglieri (questa valecome “figurina doppia”,visto che in un solo scattoci sono 15-20 volti), poialtri si sono fatti avanti e,alla fine, ogni famiglia di SanSalvatore poteva vantarealmeno uno o due membriimmortalati nell’album». Labuona riuscita del San

S Salvatore Album, d’altronde,è legata anche a questo,perché tutti si sono messi ascartare i pacchetti percercare la propria foto oquella di un parente. Mapian piano la caccia si èallargata: tra le introvabilic’è la figurina dello scrittoreIgino Ugo Tarchetti, maanche quella di CarmenAcunto, atleta locale dilancio del disco che hapartecipato alleparalimpiadi nel 2004.Anche la foto dei ragazzidel Monferrato Calcio èpiuttosto rara: si trattadell’unica immagine scattatadi notte… A interessarsidelle figurine però nonsono solo i sansalvatoresi:un collezionista di NewYork ha fatto di tutto perottenere una copia delprezioso album e persinoun quiz televisivo hainserito una domanda sulpaesino piemontese. Ancheper merito dei servizi digiornali e telegiornali, infine,San Salvatore è statopremiato come “comunevirtuoso” perché – propriocon il suo album – hasaputo valorizzarel’appartenenza allacomunità. Il sindacoconferma: «Pensate che lesignore, prima di farsifotografare, andavano dalparrucchiere: grazieall’album, ognuno haimparato a dare il meglio disé per il proprio paese».

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Citizen sciencesiamo tuttiscienziati

alle pagine 4 e 5

In internetquel che postiè per sempre

a pagina 6

27 ottobre 2015 / Anno XX / Numero 1855

Risolvi il gioco e, poi, scrivi a Popotus: i primi tre a indovinaresaranno premiati (è necessario indicare nome, cognome,indirizzo e un recapito telefonico)I VINCITORI DEL QUIZ DI MARTEDÌ 20 OTTOBREValerio Rosa (San Salvo), Chiara Zanetta (Borgosatollo), GabrieleGianola (Premana).Potete inviare la soluzione dei giochi anche via mail all’[email protected]. Oppure potete usare il cellulare einviare un SMS al 3351829613. Naturalmente potetecontinuare a scriverci anche con i sistemi più classici usando laposta tradizionale o il fax.

UNA FOTO DI PATRICIA DALLA ISSL’immagine che vedete è stata scattata daScott Kelly, il comandantedell’equipaggio a bordo della StazioneSpaziale Internazionale: si trattadell’uragano Patricia, l’enorme vorticecon venti di oltre 300 chilometri orari chelo scorso fine settimana ha avvoltocompletamente la costa tra Messico eUsa, sul Pacifico. Il fenomeno si è poirapidamente indebolito sulla terraferma, iventi hanno perso d’intensità scendendoa 80 chilometri orari. Patricia è statodeclassato in poco meno di 24 ore atempesta tropicale.

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n re degno di rispetto, si dice,dovrebbe partire con il suo

esercito, conquistare nuove terre eingrandire il proprio regno. Ma a reFiorenzo la guerra sembra unasciocchezza, a lui interessano altrecose: gustarsi il riposo, passeggiare acavallo e godersi le sue terre, che glipiacciono così come sono. Sceltascriteriata agli occhi dei consiglieri,per i quali un nemico è sempre inagguato. Re Fiorenzo resiste a lungofinché un giorno tirato per la coronasi convince a partire. Arruola giovanivolonterosi e si mette in viaggio. Ma,come volevasi dimostrare, di motiviper fare sfracelli non ne trova, anzi,marciando di regno in regno sua

U maestà finisce peraprire gli occhi suqualcosa che nonconosceva e pertrovare confermache altri lapensano come lui.

Tornerà al castello ancora più saggioIl re che non voleva fare laguerra, una storia scritta da LuciaGiustini e illustrata da SandroNatalini per l’editore Giralangolo(13,50 euro). Dai 7 anni. Anche per il Cavaliere Panciaterra laguerra può attendere. È vero, ilcavaliere Cornomolle ha invaso ilsuo territorio e la questione andràdoverosamente risolta. Ma con

calma. Prima bisogna fare colazionee ginnastica, una toeletta rapida, poiun saluto ai figliolini. Peccato che, afuria di tirar tardi, si è pure fatto

mezzogiorno.Meglio rimandarela battaglia adomani. Dopo lacolazione, laginnastica, latoeletta… IlcavalierePanciaterra èfirmato dalgeniale Gilles

Bachelet per l’editore Il Castoro (15euro). Spassoso. Dai 6 anni.

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di Rossana Sisti

PAGINA SETTEPAGINA DUE

Password perfettaltro che combinazionistrampalate di lettere e numeri,

con asterischi, trattini e puntiesclamativi: la password perfetta è unabreve composizione, possibilmentesenza senso. Una cosa come “esattocavallo batteria base” è più facile daricordare ma, soprattutto, moltodifficile da decodificare. Lo

garantiscono due ricercatori della Southern CaliforniaUniversity: se prendete la parola “trovatore” e sostituite la“o” con uno zero e la “a” con un 4, mettete la maiuscolainiziale e alla fine aggiungete una &, otterrete unacombinazione difficile da ricordare e che si può scoprire almassimo in 3 giorni facendo mille ipotesi al secondo. Perdecifrare la frase “esatto cavallo batteria base” occorrono,invece, 550 anni a mille ipotesi al secondo. Non c’èparagone...

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A

Insaccati e carnecancerogeniLo dice l’Oms

alsicce, salami,prosciutto e carne in

scatola sono cancerogenicome il fumo e, per questo,sono stati inseritidall’Organizzazionemondiale della sanità nellalista delle sostanzepericolose. Addirittura nel“gruppo 1”, il più a rischio,mentre le carni rosse sonostate considerate“probabilmentecancerogene” e, quindi,inserite nel gruppo 2A:nella lista nera al momentosono comprese carni dimaiale, manzo, vitello,agnello, montone, cavallo ecapra. Ma le più pericoloserestano le carni trattate,cioè trasformateattraverso processi disalatura, fermentazione,affumicatura o sottopostead altri processi che neaumentano il sapore e negarantiscono laconservazione. Rientranonella categoria insaccati esalumi, dal prosciutto aglihot dog passando per iwurstel. Gli espertidell’Oms ritengono checonsumare ogni giorno unaporzione di 50 grammi dicarne lavorata aumenti ilrischio di cancro al colon-retto del 18%. Un rischioche cresce conl’aumentare della quantitàdi carne consumata.

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S

a Chiesa è accanto allefamiglie di tutto il mondo, le

aiuta e dà loro coraggio. È questoil grande messaggio che esce dalSinodo dei vescovi terminatodomenica scorsa in Vaticano con laMessa di papa Francesco. Il Sinodoè un’assemblea formata da vescoviprovenienti da tutti i continenti econvocata dal Papa per discuteresu un tema. In questo caso il temaera la famiglia. E il Pontefice havoluto che, insieme con i vescovi,partecipassero agli incontri alcunefamiglie e alcuni preti. Per tresettimane i 270 padri sinodali(ossia coloro che hanno presoparte al Sinodo) si sono confrontatisu tanti argomenti. Si è parlato

dell’amore, del fidanzamento, delmatrimonio, del battesimo, deigenitori, dei figli piccoli e di quelliadolescenti, dei nonni, dellascoperta del Vangelo,dell’educazione dei ragazzi. Poi èstata l’occasione per affrontare ledifficoltà che le famiglie possonoincontrare: la povertà, la mancanzadel lavoro, le guerre che ci sononel pianeta, la malattia di unparente, la separazione deigenitori. In tutti i casi i vescovi, isacerdoti e le parrocchie voglionobene alle famiglie e, anchequando ci sono problemi, leabbracciano sempre, senzalasciare nessuno indietro.

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L

Attenzione, animali liberi!ucche, cavalli, oche e maiali sonouna vera iattura per le auto e,

soprattutto, per le assicurazioni delRegno Unito a cui costano ogni annol’equivalente di un milione e mezzo dieuro. Secondo l’indagine pubblicata dallarivista inglese Auto Express sononumerosissimi gli episodi in cui, incampagna, gli animali hanno causato

danni consistenti alle vetture. Il caso più recente – e singolare– si è verificato nel Devon, nel parco di Dartmoor, dove unadozzina di cavalli si è dedicata alla sverniciatura di un’auto...con la lingua. I danni procurati alla carrozzeria sono costati alproprietario oltre 1.600 euro. Per non contare gli scontri conle mucche o i danni causati dalle anatre in volo che sischiantano sul parabrezza o dai cervi che attraversano lastrada all’improvviso. Una cosa è certa: i poveri animali hannoquasi sempre la peggio!

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M

Che bella famiglia!L’abbraccio del Sinodo

PAGINA TRE PAGINA SEI

i chiama 2015 TB145 ma è statosoprannominato “l’asteroide di Halloween”. Il

perché è facile da capire, considerato che passeràvicino alla Terra il 31 ottobre. La Nasa lo hadescritto come un corpo celeste con un diametrodi 470 metri, che si muove a una velocitàinsolitamente elevata – 126mila chilometri orari –e in procinto di sfrecciare a circa 500milachilometri da noi. Gli astronomi, però, rassicurano:le probabilità che si avvicini troppo e che collidacon la Terra sono minime. Al momento la Nasa haidentificato cinque oggetti abbastanza massicci dacostituire un rischio e, comunque, anche per essila possibilità di scontrarsi con il nostro pianeta èdi poco superiore a una su un milione.

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S

Faccio la Tac e vado in orbita

a un nome che già dasolo fa un po’ effetto:

tomografia assialecomputerizzata, percomodità abbreviato in Tac.È un esame che non fa malema che richiede di restareimmobili in un grandecilindro, da soli. Ovvio che siabbia un po’ di paura... E seinvece che una Tac i bambinisi trovassero dentro unaAstro Tac? Una navicellaspaziale sulla rampa di lancioper lo spazio, tra le stelle e ipianeti? Nella sede diPalidoro dell’ospedaleBambino Gesù, in provinciadi Roma, la Tac non solo ècolorata e accogliente maanche super veloce, ildoppio rapida rispetto aquelle tradizionali. Bastapoco per concluderel’esame e il tempo passaveloce osservando gli astri ele costellazioni riprodottisul macchinario. Anche lasala d’attesa e il corridoioper raggiungere la Tacsembrano una base spazialee ci vuole un attimo persentirsi un astronauta inprocinto di entrare inorbita. L’Astro Tac è stataacquistata con il ricavatodella campagna “Ospedalesenza dolore”, sostenutacon generosità da tantidonatori, gente comune,aziende e istituzioni.

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H

Giovani contro lo sprecoNasce la Carta europea

entosessanta insegnanti, 1.400 studenti,quaranta scuole, sette Paesi europei e una carta:

il diritto di tutti al cibo – a un’alimentazione adeguataper qualità e quantità – è stato al centro dellariflessione e del lavoro che ha portato alla Cartaeuropea contro lo spreco alimentare. A mettere nerosu bianco propositi e progetti sono stati i ragazzidelle scuole primarie e secondarie di Italia, Belgio,Spagna, Portogallo, Cipro, Regno Unito e Francia,riuniti a Milano. La Carta contiene una serie di azioniconcrete e di suggerimenti da mettere in atto a casa,al supermercato e persino a scuola per evitare chetanto cibo ancora buono finisca in spazzatura. Lerichieste sono rivolte anche al mondo della politica ealle amministrazioni: si va dai suggerimentisull’etichettatura, alla proposta di rendereobbligatoria per i ristoranti la consegna ai clienti diquel che hanno già pagato ma avanzato, alla necessitàdi rimettere in circolazione in prodotti in scadenzainvece di ritirarli dagli scaffali dei negozi. Riusciràqualche centinaio di bambini e ragazzi a risolvere ilproblema dello spreco? No, non subito, nonvelocemente: ma sapere che qualcosa si può fare ecominciare a farla, è un passo avanti. Da gigante.

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C

Sfiorati (o quasi) dall’asteroide

Il futuro non si sperperai intitola Don’t waste our future (che silegge dont ueist auar fiuciur e significa “non

sprecate il nostro futuro”) la Carta europeacontro lo spreco alimentare opera dellescuole di ogni ordine e grado, dalle elementariall’università. È stata messa a punto nel corsodel Primo Forum europeo dei giovani e deglienti locali che si è svolto la scorsa settimana aMilano. Secondo i dati più recenti, in Europaogni anno vengono scartati 89 milioni ditonnellate di cibo, quasi 180 chili a testa.

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S

a quando, nel Diciannovesimo secolo, èstata inventata la fotografia, sono

cambiate tante cose. Per diversi anni leimmagini sono state solo in bianco e nero.Negli anni Trenta, cominciò a diffondersianche in Italia l’uso della pellicolafotografica e si stamparono le prime foto acolori. Ma la vera rivoluzione fu quandoSteven Sasson inventò la macchinafotografica digitale che permise dicancellare le foto riuscite maleschiacciando un semplice pulsante. Conl’uso delle nuove tecnologie, comesmartphone e tablet, oggi fare foto è ancorapiù semplice e veloce e sempre a portata dimano. Inquadri, scatti e guardi subito la fotoche hai realizzato. Ma c’è di più: se vuoi,puoi condividere le tue foto pubblicandolesui Social. Quello più utilizzato è Instagram,che oggi conta 300 milioni di utenti attivi almese e 70 milioni di foto postate ognigiorno. Dal 30 settembre inoltre, anche inItalia, piccole e grandi aziende possonocreare campagne pubblicitarie eindirizzarle agli utenti di Instagram. Fine delrispetto della nostra privacy? In parte sì. Seinfatti in passato le foto venivano mostratesolo alle persone più care, nel mondodigitale possono essere viste e condivise datutti. Può capitare che un tuo amicopubblichi una tua foto su un Social senzachiederti il permesso e non è detto che tune sia contento. Rispettare la privacy deglialtri è molto importante ed è giusto semprechiedere il consenso prima di condividerequalcosa che non riguarda solo te. In Rete èmeglio saper distinguere quello che puòessere reso pubblico da quello che sarebbemeglio rimanesse privato!

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a quali sono i rischi che corre unragazzo nel pubblicare sul profilo

Facebook o su Instagram le propriefoto? «Il problema è sempre legato alpassaggio dallo spazio privato allospazio pubblico, in particolare al fattoche nel social network l’uso che deicontenuti pubblicati si possa fare non ècontrollabile da chi li pubblica. Inoltre –spiega Pier Cesare Rivoltella, direttoredel Cremit e professore di Tecnologiedell’istruzione e dell’apprendimentopresso l’Università Cattolica di Milano– il contenuto pubblicato rischia di

M

Condividere le proprie foto sui social network è semplice ma anche poco saggio

Quel che postiè per sempre

rimanere per sempre disponibile equesto anche nel caso io decida dichiudere il mio profilo. Voglio dire chepotersi esprimere nello spaziopubblico è fantastico, ma occorregrande responsabilità».Come ci si può tutelare?Ci si tutela riflettendo prima dipostare. Sono sicuro che quello chepubblico non urti nessuno? Sonosicuro di non dovermene vergognarein futuro? Sono sicuro che non mipossa arrecare danno? “Prima dipostare, pensa!”: questo potrebbe

Nelle mani di chiunqueessere lo slogan da proporre. Un modosemplice per tradurre lapreoccupazione della Media Educationdi formare cittadini capaci di difendersida sé dai rischi della Rete e disfruttarne al massimo le grandiopportunità.A chi segnalare un problema?In prima istanza a chi lo ha provocato. Inseconda battuta, in casi più gravi, algestore del servizio. Infine, nei casigravissimi, alla Polizia Postale delleTelecomunicazioni.

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Selfie, footsi e belfie: una mania!ultima tendenza delle foto? Farsi un selfie. Si tratta di unautoscatto realizzato con il proprio smartphone. Prima

era solo una moda tra i personaggi famosi, come attori ecantanti, ora è un’abitudine anche tra la gente comune. Lapassione per questi autoscatti sta diventando sempre piùdettagliata. Così ci sono i footsie (foto ai piedi), gli hot dog legs(scatti di gambe piegate, chiamate scherzosamente così perchésembrano dei wurstel) e persino i belfie (primi piani delposteriore...). Per perfezionare l’inquadratura dei selfie sononate anche diverse app, cioè applicazioni che creano effettispeciali.

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’L

PAGINA CINQUE

hi ha detto che per occuparsi di scienza bisogna per forzaessere professori universitari o grandi esperti? Anche i

semplici cittadini, appassionati di una materia o semplicementedesiderosi di contribuire al progresso scientifico, possono dareun aiuto concreto alla ricerca. Questo fenomeno si chiama“citizen science” (che si legge sitizen sciaiens e significa “scienzadel cittadino”) e definisce tutte le attività scientifiche svolte dapersone comuni, non legate al mondo della scienza ufficiale e chelavorano da casa propria, senza accedere a laboratori o centri diricerca. Il loro contributo è spesso fondamentale: grazie allacitizen science sono state portate a termine importanti ricerchenei campi più svariati. L’idea di coinvolgere comuni cittadini nelleattività scientifiche risale all’inizio del secolo scorso: era il 1900quando l’ornitologo americano Frank M. Chapman decise disostituire la tradizionale caccia di Natale con un’attività menocruenta e più utile, osservando e contando gli uccelli invece diucciderli. Nacque così la Audubon Christmas Bird Count, uncensimento di tutte le varie specie di uccelli che è ancora incorso in vari Paesi del mondo e rappresenta il più grandeesperimento di citizen science mai realizzato. In questo caso gliappassionati di ornitologia aiutano a raccogliere dati che poivengono analizzati da ricercatori professionisti e vanno aformare le statistiche sulla diffusione delle specie di uccelli e sullabiodiversità. Le tecnologie più moderne hanno fornito nuovepossibilità agli appassionati, che spesso costruiscono da soli glistrumenti per studiare i temi di loro interesse. Ad esempio,alcuni scienziati dilettanti sono radioamatori o appassionati diastronomia. Con l’avvento di internet, la citizen science èdiventata ancora più accessibile: raccogliere e condividereinformazioni è ormai alla portata di tutti. Rimane comunquefondamentale il ruolo dei veri scienziati, che hanno il compito diverificare e catalogare i dati forniti dai cittadini.

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C

Anche la gente comune viene arruolata in attività di ricerca e studi sul campo.Basta essere disponibili e appassionati

Citizen scienceLa scienza è fai-da-te

Per tutti i fulmini!

Ragazzi laboriosicon le formiche

olete sapere se in questo momento,da qualche parte nel mondo, è

caduto un fulmine? La citizen science puòvenire in vostro aiuto. Il progetto sichiama Blitzortung (www.blitzortung.org)e fornisce una mappa molto precisa,aggiornata praticamente in tempo reale,di tutti i fulmini che stanno cadendo sulpianeta. Le informazioni vengono raccoltegrazie a particolari ricevitori che gliappassionati possono installare in casa eche sono in grado di captare le scaricheelettriche dei fulmini anche a chilometridi distanza. I ricevitori sono dotati dischede elettroniche che inviano i dati aun server centrale tramite internet: e così

nasce la mappa, che tutti possonoconsultare liberamente online. Leinformazioni arrivano con un ritardominimo, di circa 3-6 secondi, e «se iltemporale è più lontano di 2 km, si puòvedere il fulmine sulla mappa primaancora di sentire il tuono», spiegano iresponsabili del progetto. Come a ogniiniziativa di citizen science, chiunque puòpartecipare in prima persona: gliaspiranti citizen scientist appassionati dilampi e saette possono infatti acquistaresul sito, a un prezzo accessibile, i pezziche servono per costruire il ricevitore emontarlo in casa propria.

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n progetto dicitizen science che

coinvolge anche i ragazziè School of Ants (ininglese, “la scuola delleformiche”). Nata daun’idea di alcuniricercatori dell’universitàdel North Carolina esviluppata in Italia daldipartimento diBioscienze dell’universitàdi Parma, l’iniziativa ha loscopo di raccogliere datisulle varie specie diformiche che vivonovicino a noi, nelle nostrecase, nelle scuole, neicortili e nei parchi. I datiraccolti dai volontari

vengono poi utilizzati dairicercatori universitariper analizzare i livelli dibiodiversità, per acquisireinformazioni sulle specieinvasive e per valutare glieffetti dell’impattodell’uomo e deicambiamenti climaticisull’ecosistema urbano.Le formicherappresentano unsoggetto di studio ideale,perché sono moltodiffuse e facili daosservare. Al progettopossono partecipareappassionati di tutte leetà: ogni partecipantericeve un kit per la

raccolta delle formiche,con alcune sempliciistruzioni e una schedaper raccogliere dati. Perle sue caratteristiche, sitratta di un progettoparticolarmenteinteressante per i ragazzi,che in questo modopossono avere un’ideaconcreta di cosa significabiodiversità, e anchecomprendere cheognuno di noi puòcontribuire, anche peruna piccola parte, alraggiungimento diimportanti risultati nelcampo della scienza.

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UUna collaborazione che vale miliardiuanto vale la citizen science? Secondo un’analisidell’università di Washington su 338 progetti intutto il mondo, il valore del lavoro dei volontari

appassionati di scienza è di circa due miliardi e mezzodi dollari all’anno. Una cifra considerevole, tanto che ilgoverno degli Stati Uniti, guidato dal presidente BarackObama, ha deciso di imprimere un’accelerazione alfenomeno. Così alcuni giorni fa si è tenuto un incontrosul tema alla Casa Bianca, in cui è stata presentata, tral’altro, una lista di progetti già realizzati, dei quali èstata sottolineata l’importanza e l’utilità per il progressoe il bene comune. L’intento del governo statunitense èdiffondere e organizzare in maniera più strutturata lapartecipazione dei cittadini ai progetti di citizenscience.

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PAGINA QUATTRO

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hi ha detto che per occuparsi di scienza bisogna per forzaessere professori universitari o grandi esperti? Anche i

semplici cittadini, appassionati di una materia o semplicementedesiderosi di contribuire al progresso scientifico, possono dareun aiuto concreto alla ricerca. Questo fenomeno si chiama“citizen science” (che si legge sitizen sciaiens e significa “scienzadel cittadino”) e definisce tutte le attività scientifiche svolte dapersone comuni, non legate al mondo della scienza ufficiale e chelavorano da casa propria, senza accedere a laboratori o centri diricerca. Il loro contributo è spesso fondamentale: grazie allacitizen science sono state portate a termine importanti ricerchenei campi più svariati. L’idea di coinvolgere comuni cittadini nelleattività scientifiche risale all’inizio del secolo scorso: era il 1900quando l’ornitologo americano Frank M. Chapman decise disostituire la tradizionale caccia di Natale con un’attività menocruenta e più utile, osservando e contando gli uccelli invece diucciderli. Nacque così la Audubon Christmas Bird Count, uncensimento di tutte le varie specie di uccelli che è ancora incorso in vari Paesi del mondo e rappresenta il più grandeesperimento di citizen science mai realizzato. In questo caso gliappassionati di ornitologia aiutano a raccogliere dati che poivengono analizzati da ricercatori professionisti e vanno aformare le statistiche sulla diffusione delle specie di uccelli e sullabiodiversità. Le tecnologie più moderne hanno fornito nuovepossibilità agli appassionati, che spesso costruiscono da soli glistrumenti per studiare i temi di loro interesse. Ad esempio,alcuni scienziati dilettanti sono radioamatori o appassionati diastronomia. Con l’avvento di internet, la citizen science èdiventata ancora più accessibile: raccogliere e condividereinformazioni è ormai alla portata di tutti. Rimane comunquefondamentale il ruolo dei veri scienziati, che hanno il compito diverificare e catalogare i dati forniti dai cittadini.

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Anche la gente comune viene arruolata in attività di ricerca e studi sul campo.Basta essere disponibili e appassionati

Citizen scienceLa scienza è fai-da-te

Per tutti i fulmini!

Ragazzi laboriosicon le formiche

olete sapere se in questo momento,da qualche parte nel mondo, è

caduto un fulmine? La citizen science puòvenire in vostro aiuto. Il progetto sichiama Blitzortung (www.blitzortung.org)e fornisce una mappa molto precisa,aggiornata praticamente in tempo reale,di tutti i fulmini che stanno cadendo sulpianeta. Le informazioni vengono raccoltegrazie a particolari ricevitori che gliappassionati possono installare in casa eche sono in grado di captare le scaricheelettriche dei fulmini anche a chilometridi distanza. I ricevitori sono dotati dischede elettroniche che inviano i dati aun server centrale tramite internet: e così

nasce la mappa, che tutti possonoconsultare liberamente online. Leinformazioni arrivano con un ritardominimo, di circa 3-6 secondi, e «se iltemporale è più lontano di 2 km, si puòvedere il fulmine sulla mappa primaancora di sentire il tuono», spiegano iresponsabili del progetto. Come a ogniiniziativa di citizen science, chiunque puòpartecipare in prima persona: gliaspiranti citizen scientist appassionati dilampi e saette possono infatti acquistaresul sito, a un prezzo accessibile, i pezziche servono per costruire il ricevitore emontarlo in casa propria.

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n progetto dicitizen science che

coinvolge anche i ragazziè School of Ants (ininglese, “la scuola delleformiche”). Nata daun’idea di alcuniricercatori dell’universitàdel North Carolina esviluppata in Italia daldipartimento diBioscienze dell’universitàdi Parma, l’iniziativa ha loscopo di raccogliere datisulle varie specie diformiche che vivonovicino a noi, nelle nostrecase, nelle scuole, neicortili e nei parchi. I datiraccolti dai volontari

vengono poi utilizzati dairicercatori universitariper analizzare i livelli dibiodiversità, per acquisireinformazioni sulle specieinvasive e per valutare glieffetti dell’impattodell’uomo e deicambiamenti climaticisull’ecosistema urbano.Le formicherappresentano unsoggetto di studio ideale,perché sono moltodiffuse e facili daosservare. Al progettopossono partecipareappassionati di tutte leetà: ogni partecipantericeve un kit per la

raccolta delle formiche,con alcune sempliciistruzioni e una schedaper raccogliere dati. Perle sue caratteristiche, sitratta di un progettoparticolarmenteinteressante per i ragazzi,che in questo modopossono avere un’ideaconcreta di cosa significabiodiversità, e anchecomprendere cheognuno di noi puòcontribuire, anche peruna piccola parte, alraggiungimento diimportanti risultati nelcampo della scienza.

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UUna collaborazione che vale miliardiuanto vale la citizen science? Secondo un’analisidell’università di Washington su 338 progetti intutto il mondo, il valore del lavoro dei volontari

appassionati di scienza è di circa due miliardi e mezzodi dollari all’anno. Una cifra considerevole, tanto che ilgoverno degli Stati Uniti, guidato dal presidente BarackObama, ha deciso di imprimere un’accelerazione alfenomeno. Così alcuni giorni fa si è tenuto un incontrosul tema alla Casa Bianca, in cui è stata presentata, tral’altro, una lista di progetti già realizzati, dei quali èstata sottolineata l’importanza e l’utilità per il progressoe il bene comune. L’intento del governo statunitense èdiffondere e organizzare in maniera più strutturata lapartecipazione dei cittadini ai progetti di citizenscience.

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PAGINA QUATTRO

PAGINA TRE PAGINA SEI

i chiama 2015 TB145 ma è statosoprannominato “l’asteroide di Halloween”. Il

perché è facile da capire, considerato che passeràvicino alla Terra il 31 ottobre. La Nasa lo hadescritto come un corpo celeste con un diametrodi 470 metri, che si muove a una velocitàinsolitamente elevata – 126mila chilometri orari –e in procinto di sfrecciare a circa 500milachilometri da noi. Gli astronomi, però, rassicurano:le probabilità che si avvicini troppo e che collidacon la Terra sono minime. Al momento la Nasa haidentificato cinque oggetti abbastanza massicci dacostituire un rischio e, comunque, anche per essila possibilità di scontrarsi con il nostro pianeta èdi poco superiore a una su un milione.

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Faccio la Tac e vado in orbita

a un nome che già dasolo fa un po’ effetto:

tomografia assialecomputerizzata, percomodità abbreviato in Tac.È un esame che non fa malema che richiede di restareimmobili in un grandecilindro, da soli. Ovvio che siabbia un po’ di paura... E seinvece che una Tac i bambinisi trovassero dentro unaAstro Tac? Una navicellaspaziale sulla rampa di lancioper lo spazio, tra le stelle e ipianeti? Nella sede diPalidoro dell’ospedaleBambino Gesù, in provinciadi Roma, la Tac non solo ècolorata e accogliente maanche super veloce, ildoppio rapida rispetto aquelle tradizionali. Bastapoco per concluderel’esame e il tempo passaveloce osservando gli astri ele costellazioni riprodottisul macchinario. Anche lasala d’attesa e il corridoioper raggiungere la Tacsembrano una base spazialee ci vuole un attimo persentirsi un astronauta inprocinto di entrare inorbita. L’Astro Tac è stataacquistata con il ricavatodella campagna “Ospedalesenza dolore”, sostenutacon generosità da tantidonatori, gente comune,aziende e istituzioni.

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Giovani contro lo sprecoNasce la Carta europea

entosessanta insegnanti, 1.400 studenti,quaranta scuole, sette Paesi europei e una carta:

il diritto di tutti al cibo – a un’alimentazione adeguataper qualità e quantità – è stato al centro dellariflessione e del lavoro che ha portato alla Cartaeuropea contro lo spreco alimentare. A mettere nerosu bianco propositi e progetti sono stati i ragazzidelle scuole primarie e secondarie di Italia, Belgio,Spagna, Portogallo, Cipro, Regno Unito e Francia,riuniti a Milano. La Carta contiene una serie di azioniconcrete e di suggerimenti da mettere in atto a casa,al supermercato e persino a scuola per evitare chetanto cibo ancora buono finisca in spazzatura. Lerichieste sono rivolte anche al mondo della politica ealle amministrazioni: si va dai suggerimentisull’etichettatura, alla proposta di rendereobbligatoria per i ristoranti la consegna ai clienti diquel che hanno già pagato ma avanzato, alla necessitàdi rimettere in circolazione in prodotti in scadenzainvece di ritirarli dagli scaffali dei negozi. Riusciràqualche centinaio di bambini e ragazzi a risolvere ilproblema dello spreco? No, non subito, nonvelocemente: ma sapere che qualcosa si può fare ecominciare a farla, è un passo avanti. Da gigante.

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Sfiorati (o quasi) dall’asteroide

Il futuro non si sperperai intitola Don’t waste our future (che silegge dont ueist auar fiuciur e significa “non

sprecate il nostro futuro”) la Carta europeacontro lo spreco alimentare opera dellescuole di ogni ordine e grado, dalle elementariall’università. È stata messa a punto nel corsodel Primo Forum europeo dei giovani e deglienti locali che si è svolto la scorsa settimana aMilano. Secondo i dati più recenti, in Europaogni anno vengono scartati 89 milioni ditonnellate di cibo, quasi 180 chili a testa.

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a quando, nel Diciannovesimo secolo, èstata inventata la fotografia, sono

cambiate tante cose. Per diversi anni leimmagini sono state solo in bianco e nero.Negli anni Trenta, cominciò a diffondersianche in Italia l’uso della pellicolafotografica e si stamparono le prime foto acolori. Ma la vera rivoluzione fu quandoSteven Sasson inventò la macchinafotografica digitale che permise dicancellare le foto riuscite maleschiacciando un semplice pulsante. Conl’uso delle nuove tecnologie, comesmartphone e tablet, oggi fare foto è ancorapiù semplice e veloce e sempre a portata dimano. Inquadri, scatti e guardi subito la fotoche hai realizzato. Ma c’è di più: se vuoi,puoi condividere le tue foto pubblicandolesui Social. Quello più utilizzato è Instagram,che oggi conta 300 milioni di utenti attivi almese e 70 milioni di foto postate ognigiorno. Dal 30 settembre inoltre, anche inItalia, piccole e grandi aziende possonocreare campagne pubblicitarie eindirizzarle agli utenti di Instagram. Fine delrispetto della nostra privacy? In parte sì. Seinfatti in passato le foto venivano mostratesolo alle persone più care, nel mondodigitale possono essere viste e condivise datutti. Può capitare che un tuo amicopubblichi una tua foto su un Social senzachiederti il permesso e non è detto che tune sia contento. Rispettare la privacy deglialtri è molto importante ed è giusto semprechiedere il consenso prima di condividerequalcosa che non riguarda solo te. In Rete èmeglio saper distinguere quello che puòessere reso pubblico da quello che sarebbemeglio rimanesse privato!

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a quali sono i rischi che corre unragazzo nel pubblicare sul profilo

Facebook o su Instagram le propriefoto? «Il problema è sempre legato alpassaggio dallo spazio privato allospazio pubblico, in particolare al fattoche nel social network l’uso che deicontenuti pubblicati si possa fare non ècontrollabile da chi li pubblica. Inoltre –spiega Pier Cesare Rivoltella, direttoredel Cremit e professore di Tecnologiedell’istruzione e dell’apprendimentopresso l’Università Cattolica di Milano– il contenuto pubblicato rischia di

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Condividere le proprie foto sui social network è semplice ma anche poco saggio

Quel che postiè per sempre

rimanere per sempre disponibile equesto anche nel caso io decida dichiudere il mio profilo. Voglio dire chepotersi esprimere nello spaziopubblico è fantastico, ma occorregrande responsabilità».Come ci si può tutelare?Ci si tutela riflettendo prima dipostare. Sono sicuro che quello chepubblico non urti nessuno? Sonosicuro di non dovermene vergognarein futuro? Sono sicuro che non mipossa arrecare danno? “Prima dipostare, pensa!”: questo potrebbe

Nelle mani di chiunqueessere lo slogan da proporre. Un modosemplice per tradurre lapreoccupazione della Media Educationdi formare cittadini capaci di difendersida sé dai rischi della Rete e disfruttarne al massimo le grandiopportunità.A chi segnalare un problema?In prima istanza a chi lo ha provocato. Inseconda battuta, in casi più gravi, algestore del servizio. Infine, nei casigravissimi, alla Polizia Postale delleTelecomunicazioni.

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Selfie, footsi e belfie: una mania!ultima tendenza delle foto? Farsi un selfie. Si tratta di unautoscatto realizzato con il proprio smartphone. Prima

era solo una moda tra i personaggi famosi, come attori ecantanti, ora è un’abitudine anche tra la gente comune. Lapassione per questi autoscatti sta diventando sempre piùdettagliata. Così ci sono i footsie (foto ai piedi), gli hot dog legs(scatti di gambe piegate, chiamate scherzosamente così perchésembrano dei wurstel) e persino i belfie (primi piani delposteriore...). Per perfezionare l’inquadratura dei selfie sononate anche diverse app, cioè applicazioni che creano effettispeciali.

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Risolvi il gioco e, poi, scrivi a Popotus: i primi tre a indovinaresaranno premiati (è necessario indicare nome, cognome,indirizzo e un recapito telefonico)I VINCITORI DEL QUIZ DI MARTEDÌ 20 OTTOBREValerio Rosa (San Salvo), Chiara Zanetta (Borgosatollo), GabrieleGianola (Premana).Potete inviare la soluzione dei giochi anche via mail all’[email protected]. Oppure potete usare il cellulare einviare un SMS al 3351829613. Naturalmente potetecontinuare a scriverci anche con i sistemi più classici usando laposta tradizionale o il fax.

UNA FOTO DI PATRICIA DALLA ISSL’immagine che vedete è stata scattata daScott Kelly, il comandantedell’equipaggio a bordo della StazioneSpaziale Internazionale: si trattadell’uragano Patricia, l’enorme vorticecon venti di oltre 300 chilometri orari chelo scorso fine settimana ha avvoltocompletamente la costa tra Messico eUsa, sul Pacifico. Il fenomeno si è poirapidamente indebolito sulla terraferma, iventi hanno perso d’intensità scendendoa 80 chilometri orari. Patricia è statodeclassato in poco meno di 24 ore atempesta tropicale.

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n re degno di rispetto, si dice,dovrebbe partire con il suo

esercito, conquistare nuove terre eingrandire il proprio regno. Ma a reFiorenzo la guerra sembra unasciocchezza, a lui interessano altrecose: gustarsi il riposo, passeggiare acavallo e godersi le sue terre, che glipiacciono così come sono. Sceltascriteriata agli occhi dei consiglieri,per i quali un nemico è sempre inagguato. Re Fiorenzo resiste a lungofinché un giorno tirato per la coronasi convince a partire. Arruola giovanivolonterosi e si mette in viaggio. Ma,come volevasi dimostrare, di motiviper fare sfracelli non ne trova, anzi,marciando di regno in regno sua

U maestà finisce peraprire gli occhi suqualcosa che nonconosceva e pertrovare confermache altri lapensano come lui.

Tornerà al castello ancora più saggioIl re che non voleva fare laguerra, una storia scritta da LuciaGiustini e illustrata da SandroNatalini per l’editore Giralangolo(13,50 euro). Dai 7 anni. Anche per il Cavaliere Panciaterra laguerra può attendere. È vero, ilcavaliere Cornomolle ha invaso ilsuo territorio e la questione andràdoverosamente risolta. Ma con

calma. Prima bisogna fare colazionee ginnastica, una toeletta rapida, poiun saluto ai figliolini. Peccato che, afuria di tirar tardi, si è pure fatto

mezzogiorno.Meglio rimandarela battaglia adomani. Dopo lacolazione, laginnastica, latoeletta… IlcavalierePanciaterra èfirmato dalgeniale Gilles

Bachelet per l’editore Il Castoro (15euro). Spassoso. Dai 6 anni.

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di Rossana Sisti

PAGINA SETTEPAGINA DUE

Password perfettaltro che combinazionistrampalate di lettere e numeri,

con asterischi, trattini e puntiesclamativi: la password perfetta è unabreve composizione, possibilmentesenza senso. Una cosa come “esattocavallo batteria base” è più facile daricordare ma, soprattutto, moltodifficile da decodificare. Lo

garantiscono due ricercatori della Southern CaliforniaUniversity: se prendete la parola “trovatore” e sostituite la“o” con uno zero e la “a” con un 4, mettete la maiuscolainiziale e alla fine aggiungete una &, otterrete unacombinazione difficile da ricordare e che si può scoprire almassimo in 3 giorni facendo mille ipotesi al secondo. Perdecifrare la frase “esatto cavallo batteria base” occorrono,invece, 550 anni a mille ipotesi al secondo. Non c’èparagone...

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A

Insaccati e carnecancerogeniLo dice l’Oms

alsicce, salami,prosciutto e carne in

scatola sono cancerogenicome il fumo e, per questo,sono stati inseritidall’Organizzazionemondiale della sanità nellalista delle sostanzepericolose. Addirittura nel“gruppo 1”, il più a rischio,mentre le carni rosse sonostate considerate“probabilmentecancerogene” e, quindi,inserite nel gruppo 2A:nella lista nera al momentosono comprese carni dimaiale, manzo, vitello,agnello, montone, cavallo ecapra. Ma le più pericoloserestano le carni trattate,cioè trasformateattraverso processi disalatura, fermentazione,affumicatura o sottopostead altri processi che neaumentano il sapore e negarantiscono laconservazione. Rientranonella categoria insaccati esalumi, dal prosciutto aglihot dog passando per iwurstel. Gli espertidell’Oms ritengono checonsumare ogni giorno unaporzione di 50 grammi dicarne lavorata aumenti ilrischio di cancro al colon-retto del 18%. Un rischioche cresce conl’aumentare della quantitàdi carne consumata.

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a Chiesa è accanto allefamiglie di tutto il mondo, le

aiuta e dà loro coraggio. È questoil grande messaggio che esce dalSinodo dei vescovi terminatodomenica scorsa in Vaticano con laMessa di papa Francesco. Il Sinodoè un’assemblea formata da vescoviprovenienti da tutti i continenti econvocata dal Papa per discuteresu un tema. In questo caso il temaera la famiglia. E il Pontefice havoluto che, insieme con i vescovi,partecipassero agli incontri alcunefamiglie e alcuni preti. Per tresettimane i 270 padri sinodali(ossia coloro che hanno presoparte al Sinodo) si sono confrontatisu tanti argomenti. Si è parlato

dell’amore, del fidanzamento, delmatrimonio, del battesimo, deigenitori, dei figli piccoli e di quelliadolescenti, dei nonni, dellascoperta del Vangelo,dell’educazione dei ragazzi. Poi èstata l’occasione per affrontare ledifficoltà che le famiglie possonoincontrare: la povertà, la mancanzadel lavoro, le guerre che ci sononel pianeta, la malattia di unparente, la separazione deigenitori. In tutti i casi i vescovi, isacerdoti e le parrocchie voglionobene alle famiglie e, anchequando ci sono problemi, leabbracciano sempre, senzalasciare nessuno indietro.

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Attenzione, animali liberi!ucche, cavalli, oche e maiali sonouna vera iattura per le auto e,

soprattutto, per le assicurazioni delRegno Unito a cui costano ogni annol’equivalente di un milione e mezzo dieuro. Secondo l’indagine pubblicata dallarivista inglese Auto Express sononumerosissimi gli episodi in cui, incampagna, gli animali hanno causato

danni consistenti alle vetture. Il caso più recente – e singolare– si è verificato nel Devon, nel parco di Dartmoor, dove unadozzina di cavalli si è dedicata alla sverniciatura di un’auto...con la lingua. I danni procurati alla carrozzeria sono costati alproprietario oltre 1.600 euro. Per non contare gli scontri conle mucche o i danni causati dalle anatre in volo che sischiantano sul parabrezza o dai cervi che attraversano lastrada all’improvviso. Una cosa è certa: i poveri animali hannoquasi sempre la peggio!

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Che bella famiglia!L’abbraccio del Sinodo

Supplemento di Avvenire

del 27 ottobre 2015

Direttore responsabile

Marco Tarquinio

a cura di

Nicoletta Martinelli

Hanno collaborato

Ilaria Beretta, Silvia Bonzi,

Giacomo Gambassi, Chiara Merico

Illustrazioni

Graziano Bertelegni, Filippo Brunello,

Stefano Misesti, Franca Trabacchi

GIORNALE DI ATTUALITÀ PER BAMBINI

PIERINOPierino dopo unadiscussione con ilpadre sul ruolo digenitori e figli glidomanda:– Papà, sei propriosicuro che i padri nesanno sempre piùdei figli?– Certo, Pierino!– E allora dimmi, chiha inventato ilbarometro?– EvangelistaTorricelli!– E adesso,spiegami: perchénon lo ha inventatosuo padre?Pierluigi Rivetto,Poggibonsi

FLORA, FAUNA, PAESAGGIO: L’AMBIENTE È BIBLICO

Ma quanta vita c’èin questo deserto

ufi, sciacalli, spiriti maligni:quello descritto dalla Bibbia,

soprattutto nei libri dei profeti, è undeserto tutt’altro che deserto.Sfogliando le pagine dell’Antico e delNuovo Testamento, infatti, ci siaccorge che le zone aride e secchesono l’ambientazione di numerosiracconti, terre frequentate damoltissimi personaggi e teatro dieventi prodigiosi. C’è parecchiotraffico, insomma, nelle landedesolate e alle volte si parla deldeserto anche con nostalgia, come fail profeta Osea. Il motivo è prestodetto: nella storia di Israele ildeserto rappresenta il luogo in cui ilpopolo di Dio ha stretto una saldaalleanza con il Signore, che si è presocura dei suoi fedeli, sfamandoliaddirittura per 40 anni. Tutto accadeall’uscita dall’Egitto alla guida diMosé: alle spalle c’è una vita daschiavi, davanti a sé Israele sogna diraggiungere la terra promessa manel mezzo c’è un cammino neldeserto di ben quattro decenni, ladurata che secondo l’immaginarioantico corrispondeva alla vita ditutta una generazione.Quel cammino neldeserto, reso piùfacile dalla manna,il cibo donato daDio, è diventato ilsimbolodell’itinerario che,attraverso larinuncia a tuttoquello che èsuperfluo, portaogni essereumano aconoscere se stessoe a incontrare il

G Signore. Ma quello di Israele, non fuun cammino facile, poiché latentazione di dubitare di Dio eracostante: «Perché – si chiedeva ilpopolo – ci ha fatto uscire dall’Egitto,dove tutto sommatosopravvivevamo, per venire a morirenel deserto? Non è forse meglioadorare tutte quelle divinità che cipromettono un premio immediato,piuttosto che un Signore la cuirichiesta è di seguirlo fidandosiciecamente?». Sono le stessedomande che vengono poste a Gesùquando si ritira per quaranta giorninel deserto e lì subisce le tentazionidel maligno: «Perché aspettare laricompensa?» gli chiede il diavolo.«Non è meglio tutto e subito?». Mail deserto nella Bibbia, oltre che illuogo della prova, è anche il luogodella speranza: nelle circa 400 voltein cui i testi fanno riferimento adesso spesso non mancano gli eventiprodigiosi. Come quando nel mezzodel nulla Dio fa sgorgare una fonte diacqua per ricordare che lui c’è, èpresente, aiuta chi si affida a lui.Insomma questo paesaggio

misterioso per la Bibbia èun cammino che cimette alla prova mache ci fa riscoprire lapazienza oltre che lecose autentiche ingrado di darcienergia e forza percontinuare. Perquesto motivoleggendo i testibiblici non si puònon esclamare: chemeraviglia questo

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POPOTUS Piazza Carbonari 3, 20125 Milano. Fax: 02.6780383. Email:[email protected]

ULTIMAPAGINA

Nessuno escluso. E adesso si ristampan buon risultato si misura anche dai numeri. E l’album diSan Salvatore ha portato al comune ben 10mila euro che

l’amministrazione sta distribuendo alle associazioni del paese.In soli 6 mesi sono state stampate oltre 400 copie dell’album,al quale sono state aggiunte quasi subito 8 pagine per ospitarele facce di chi aveva deciso di partecipare all’iniziativa soloall’ultimo. Le figurine – vendute in bustine da 70 centesimi –sono state stampate otto volte per un totale di 230mila pezzi.A queste se ne aggiungeranno presto altre realizzate perpermettere a tutti di completare l’album fino all’ultima figurina.

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Mettici la facciaIl successo dell’album di figurine con la foto del vigile, dei dipendenti comunali, del panettiere... Gli abitanti di San Salvatore Monferrato sono finiti in bustina

cambiare il vicino per ilpanettiere e il vigile con

la maestra: succede a SanSalvatore Monferrato,comune di 4.400 personein provincia di Alessandria,dove da quasi un annoadulti e bambini si dedicanocon parecchia costanza ealtrettanto divertimento albaratto delle figurine. Tuttoè cominciato ad aprilequando il sindaco CorradoTagliabue ha fatto stamparee vendere in edicola unalbum da collezionare conle facce di oltre 600 suoiconcittadini. Oggi neracconta il successo:«Raccogliere immaginiadesive nell’era diFacebook, può sembrareun’idea d’altri tempi, ma infondo è il social network aprendere spunto dai vecchialbum di figurine». La storiainizia quando il Comune faun appello pubblicoproponendo l’idea di unlibro per mostrare le faccedelle persone che abitanodavvero un paese e nonsolo la comunità virtuale diinternet: «Ho chiesto aipresidenti delle associazionidi farsi fotografare con iloro consiglieri (questa valecome “figurina doppia”,visto che in un solo scattoci sono 15-20 volti), poialtri si sono fatti avanti e,alla fine, ogni famiglia di SanSalvatore poteva vantarealmeno uno o due membriimmortalati nell’album». Labuona riuscita del San

S Salvatore Album, d’altronde,è legata anche a questo,perché tutti si sono messi ascartare i pacchetti percercare la propria foto oquella di un parente. Mapian piano la caccia si èallargata: tra le introvabilic’è la figurina dello scrittoreIgino Ugo Tarchetti, maanche quella di CarmenAcunto, atleta locale dilancio del disco che hapartecipato alleparalimpiadi nel 2004.Anche la foto dei ragazzidel Monferrato Calcio èpiuttosto rara: si trattadell’unica immagine scattatadi notte… A interessarsidelle figurine però nonsono solo i sansalvatoresi:un collezionista di NewYork ha fatto di tutto perottenere una copia delprezioso album e persinoun quiz televisivo hainserito una domanda sulpaesino piemontese. Ancheper merito dei servizi digiornali e telegiornali, infine,San Salvatore è statopremiato come “comunevirtuoso” perché – propriocon il suo album – hasaputo valorizzarel’appartenenza allacomunità. Il sindacoconferma: «Pensate che lesignore, prima di farsifotografare, andavano dalparrucchiere: grazieall’album, ognuno haimparato a dare il meglio disé per il proprio paese».

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Citizen sciencesiamo tuttiscienziati

alle pagine 4 e 5

In internetquel che postiè per sempre

a pagina 6

27 ottobre 2015 / Anno XX / Numero 1855