professione calcio - sfoglia il settimanale - anno ii n.40

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 EURo IL SETTIMAnALE dI A, B, LEGA PRo, d, CALCIo FEMMInILE E CALCIo A 5 Anno 2 - n° 40 04 noVEMBRE 2010 L L a a t t t t e e s s a a è è f f i i n n i i t t a a : : P P r r o o f f e e s s s s i i o o n n e e C C a a l l c c i i o o T T v v o o g g n n i i g g i i o o r r n n o o d d a a l l l l e e 1 1 9 9 . . 3 3 0 0 a a l l l l e e 2 2 1 1 . . 3 3 0 0 e e l l a a d d o o m m e e n n i i c c a a d d a a l l l l e e 1 1 4 4 a a l l l l e e 1 1 8 8 s s u u B B L L U U S S K K Y Y 9 9 2 2 6 6 ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 4 0

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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.40

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Page 1: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.40

Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 EURoIL SETTIMAnALE dI A, B, LEGA PRo, d, CALCIo FEMMInILE E CALCIo A 5 Anno 2 - n° 40 04 noVEMBRE 2010

LL ’’ aa tt tt eess aa èè ff iinn iitt aa :: PP rr oo ffee ss ss ii oonn ee CC aall cc ii oo TT vv

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Page 2: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.40

L’EDITORIALE ambienti politici,

della presunta ine-leggibilità di CarloTavecchio a presi-dente della LegaNazionale Dilettanti,ma il dispositivodella Corte Federaledel 26/04/1999 face-va luce sul caso edichiarava CarloTavecchio eleggibile.La Corte Federaleera presieduta dalcostituzionalistaAndrea Manzellaoltre che dal com-pianto FaustoCuocolo, Corrado DeBiase, EmidioFrascione, FilippoLongo e PieroSandulli e se ci fossestato anche un solomotivo per rendereineleggibile l’attualenumero uno diPiazzale Flaminiosiamo certi che laCorte Federaleavrebbe decisodiversamente.

Finalmente qualcuno si è accorto a che gioco gioca l’AICdi Massimiliano Giacomini

OMA - I dirittiumani hannofatto posto ai

diritti di pochi eletti.Lo sciopero, nonancora scongiurato,dei calciatori portatoavanti dall’AIC che simuoveva con lo slo-gan del “non è undiritto per i soli cal-ciatori della Serie Ama qui si parla didiritti umani”, stai m p l o d e n d o .Massimo Oddo è aiferri corti con il pre-sidentissimo Avv.Sergio Campana chedopo quarant’anni didominio assolutosull’AssociazioneItaliana Calciatoriora vede la primarivolta di uno deisuoi adepti. Il milani-sta ha dichiarato chel’accordo collettivo sideve firmare e chesarebbe anacronisti-co non farlo. Ma nonsi parlava di dirittiumani fino a qualchemese fa? Sempre il

terzino ex Lazio, si èaccorto che i calcia-tori di A e quelli diLega Pro hanno pro-blemi diversi e perquesto andrebberotrattati in manierad i v e r s a .L’Assocalciatori finoad ora si è occupatasolamente dei dirittidei calciatori dellamassima Serie, altri-menti non si spie-gherebbe come mainon si è mai sentitonulla da Vicenzariguardo la situazio-ne dei campi di calciodove sono costretti agiocare i calciatori diSerie D o delle cate-gorie minori.Basterebbe questoper far capire chel’AIC non basta piùma serveun‘Assoc iaz ionedivisa per compartiche si occupi di tutti icalciatori e non solodi pochi eletti. ForseMassimo Oddo,insieme ad un grup-po di calciatori, lohanno capito e stan-

no muovendosiin questa dire-zione. La veravergogna è cheora dei dirittiumani nonparla più nes-suno e chi hatirato fuoriquesta storiasolo poche set-timane fa,dovrebbe chie-dere scusa a chidi diritti non neha veramente.Facciano meaculpa e impari-no ad usareuna terminolo-gia adatta. Cisarebbe daridere se l’AICindicesse unosciopero e i cal-

ciatori scendesserocomunque in campo.In tutto questo c’èda capire da cheparte sta DemetrioAlbertini, il vice pre-sidente Federaleonnipresente e forseanche onnisciente(ma al contrario) haaffermato che “biso-gna stare attenti algioco al massacro”, edi tutta rispostamister “diciamo”Beretta, ha giusta-mente detto “chenessuno può usareun ruolo istituziona-le per un fine diparte e che Albertinideve decidere se fareil sindacalista oppureil vice presidenteFederale”. Giusto,ma in tutto questocosa dice Abete chesi sta prodigando perfare l’arbitro dellaquestione e vede lasua “ombra”(Albertini lo potetevedere sempreaccanto al numerouno di via Allegri)andare contro il suolavoro? C’è ancheun caso che scottain Federcalcio e noive ne parleremonei prossimi nume-ri, ma per restareall’attualità ci chie-diamo se la radia-zione di LucianoMoggi sia effettivao aleatoria, perchéil rischio è di ritor-nare ai tempi chefurono, anche sequalcuno affermache non sia maicambiato nulla, mache ora il “potere”si sia fatto solo piùfurbo, in pratica unpo’ come quello chesuccesse conTa n g e n t o p o l i .Intanto si continuaa parlare, anche in

R

Numero 40 04 novembre 2010

2 Editoriale

[email protected]

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

DIRETTORE RESpONSABILE

Massimiliano [email protected]

AMMINISTRAZIONE:

Via F.T. Marinetti 221

Tel/Fax 06 5000975

00143 Roma

CApOREDATTORE

Luigi [email protected]

REDATTORE

Flavio [email protected]

SEGRETARIA DI REDAZIONE

Alessia [email protected]

IMpAGINAZIONE E GRAFICA

STAMpA

Global Stampa

Via Angelo della Pergola, 5 00176 Roma

[email protected]

[email protected]

[email protected]

Il vicepresidente federale Demetrio Albertini

(Foto Archivio)

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Page 4: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.40

OMA - Nei precedentinumeri abbiamo edotto inostri lettori di quello che

accade in Federcalcio:Consiglieri Federali e dirigen-ti Federali a vario titolo sullibro paga della FIGC diretta-mente o attraverso procura-tori, tutto questo in barba deicommi 2 e 3 dell’art. 10 delleNOIF (Norme Interne diOrganizzazione Federale) cheprevedono che le funzioni diDirigenti Federali non sianoretribuite e che gli stessi diri-genti non possano trarre lucrodalle loro attività in àmbito cal-cistico (direttore ScuolaAllenatori, co-designatore arbi-trale, presidente settore tecnicofederale). Chissà cosa ne pense-rà di tutto questo il procuratorefederale, o saràprobabilmente

in tutte altre faccende affaccen-dato trattandosi di potenti…eguai a chi li tocca? Ma ciò chesuccede in peri-feria non è

p u r t r o p p odiverso daquello cheavviene al cen-tro. La presiden-za del comitator e g i o n a l eCalabria dellaLega NazionaleDilettanti è statatrasmessa perdiritto dinastico,tutto in famiglia,né si contano iparenti e gli affi-ni dell’ex Presidente - ora vicePresidente Nazionale dellaLND - che lavorano nel comi-tato regionale o in quelli pro-vinciali. Che volete, ormai il

motto della LND. sembra esse-

di Robin Hood re pern e c e s s i t àf a m i l i a ri .Ma questaè solo lapunta di uniceberg diun mondoche dimo-stra comesi sia cadutiin basso ecome tuttoaccada allabarba delle Societàche pagano e che fanno faticaad iscriversi per partecipare aicampionati di appartenenza.

Mentre ci riserviamo did o c u m e n t a re

prossimamen-te ai nostri let-tori altre inte-ressanti “chic-che” fatte daibaroni del cal-cio, duedomande civ e n g o n osponta nee :Che fine hafatto l’isti-tuto giuridi-co della

Vigilanza sull’operato delleFederazioni di totale pertinenzadel CONI? Cosa fa, di fronte atutto questo marciume, chi siera proclamato paladino dellalegalità e del rigore?? A.A.A. pre-sidente Abete cercasi!!!

di padre in figlio, di figlio in padre...in FIGC va così“Consiglieri e dirigenti federali a vario titolo sul libro paga

della Federazione Italiana Giuoco Calcio direttamenteo attraverso i loro procuratori: tutto questo in barba

ai commi 2 e 3 dell’articolo 10 delle NOIF, che prevedonoche le suddette funzioni non siano retribuite...

R

Numero 40 04 novembre 2010

4 Voci dal Palazzo

...e guai a chi li tocca?

Ma ciò che succede in

periferia non differisce

da quello che avviene

al centro. In Calabria

la presidenza del Cr

è trasmessa per

diritto dinastico...

...chissà cosa ne penserà di

tutto questo il procuratore

federale, o sarà forse

in tutt’altre faccende

affaccendato, trattandosi

di potenti...

...né si contano i parenti e

affini dell’attuale

vicepresidente della LND

che lavorano all’interno

dell’organizzazione.

Ma che fine ha fatto

l’Istituto di Vigilanza

del CONI?

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Numero 40 04 novembre 2010

6 Rubrica

OMA - Campionato bello e affascinan-te,con la Lazio che fa sul serio. Maanche campionato pieno di contraddi-

zioni, di colpi di scena, di sceneggiate e...cassa-nate. Partiamo subito con questa considerazio-ne.al cervello non si comanda e nessun proble-ma, anche grave, anche familiare, avrebbe dovu-to portare a quella serie di offese irrepetibili,che la rosea ci ha snocciolato con pignolaesposizione mediatica. Fantantonio ha offesouna persona come Garrone, uno che lo hasempre protetto, che lo paga profumatamente,che ha scommesso su di lui quando tutti glisbattevano la porta in faccia. Nessuna ragione,anche di carattere familiare, poteva indurre ilgiocatore a negare un piacere al Presidente cherichiedeva la sua presenza ad una premiazione.Avrebbe semmai dovuto spiegare con educa-zione le motivazioni del suo diniego, e nonrispondere all'invito con male parole. Ora larottura appare inevitabile, e già c'è qualche

rapace pronto ad approfittare della situazione:Marotta ha negato di voler fare un dispetto alsuo ex Presidente, ma c'è chi, abituato a benaltre operazioni, non esiterà a gettarsi sullapreda, senza spendere una lira salvo stipendio(viedi caso Pandev). La Roma affronterà ilderby senza Totti, ingiustamente esplulso,comunque il capitano, molto nervoso, devedarsi una regolata. Al momento piace più il Tottiche fa pubblicità per una nota ditta telefonica,di quello che scende in campo in maglietta epantaloncini. Comunque la situazione societa-ria, che dovrebbe definirsi in questi giorni, nonaiuta certo la concentrazione. Vedere 10 puntidi distacco tra aquilotti e lupi, specie pensandoal derby dello scorso anno e i cori laziali proInter, fa prevedere una partita ad alto tasso diadrenalina, e speriamo che tutto finisca nel ter-reno di gioco. Cosa dire della vittoria dell'Intera Genova? Lo stellone è dalle parti del petro-liere, e la papera di Eduardo è talmernte colos-sale che vale chiedersi se in Italia non ci sianoportieri migliori del nazionale portoghese...

Bella ed eroica la gara della Juventus sul campodel Milan. Una battaglia sportiva che ha lascia-to (purtroppo) feriti sul campo, pur trattando-si di una gara correttissima e ben arbitrata. Iragazzi di Delneri hanno buttato il cuore oltrel'ostacolo, ed hanno meritatamente portato acasa i tre punti, inguaiando Allegri che sognavadi superare in classifica gli odiati cugini. Il teamdi Agnelli ha gli uomini contati in ruoli determi-nanti come la difesa, tanto che si pensa a pesan-ti ritocchi a gennaio ma prima, forse si reinte-grerà (per necessità contingenti) gli emarginatiGrosso e Salihamidzic, in attesa poi di sbolo-gnarli a gennaio (se troveranno acquirenti).Una parola poi per l'eterno Del Piero, ora nellaleggenda bianconera dopo un magnifico goal, siè cimentato in panchina come...vice allenatore.Vuol chiudere in bellezza la sua carriera invidia-bile. Risale il Napoli e l'Udinese sembra rinata,la Fiorentina ritrova Mutu ma non va oltre ilpareggio. Chiudiamo con la querelle Serbia eEuro 2012. Ancora una figuraccia della UEFA:una sola giornata di chiusura alla Serbia cicostringerà a giocare a Belgrado con le porteaperte, non certo una bella prospettiva. Dibuono ci sono solo i tre punti ma, sinceramen-te, preferivo guadagnarli sul campo. E vedremocome andranno a finire le accuse di corruzio-ne per l'assegnazione di Euro 2012. Al malaffa-re non cè più rimedio, ormai. Alla prossima.

Cassano faccia mea culpa. Uefa: vergognatidi Mauro Gasperini

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ClassificaNovaraSiena

AtalantaRegginaLivornoEmpoliPadovaVarese

CrotoneFrosinone

TorinoVicenzaModenaPescara

GrossetoTriestina

AlbinoleffePortogruaro

SassuoloPiacenzaCittadella

Ascoli

10 Gol: Gonzalez (Novara)Succi (Padova, 5r)

9 Gol: Bonazzoli (Reggina)

8 Gol: Bertani (Novara)

6 Gol: Coralli (Empoli, 1r)

Piovaccari (Cittadella, 1r)

MARCAToRI

Atalanta-Padova 4-1

Cittadella-Grosseto 2-1

Empoli-Crotone 0-0

Frosinone-Triestina 1-0

Livorno-Reggina 3-0

Novara-Albinoleffe 3-0

Pescara-Modena 0-2

Portogruaro-Piacenza 0-0

Sassuolo-Siena (1/11) 4-3

Torino-Ascoli (1/11) 2-1

Vicenza-Varese 0-1

12^ GIoRnATA 30.10.10

Albinoleffe-Sassuolo

Ascoli-Novara

Crotone-Pescara

Grosseto-Torino

Modena-Livorno

Padova-Empoli

Piacenza-Vicenza

Reggina-Portogruaro (5/11)

Siena-Frosinone

Triestina-Atalanta (5/11)

Varese-Cittadella

13^ GIoRnATA 06.11.10P28222121202019171616161615151212121212111110

G12121212121212121212121212121212121212121212

V9666545434553432333232

N1433584574116336333524

S2233203324663564666576

GF26161718191220141112151312121210111010121113

GS812101312613101013171516141617191813172015

OMA - Non accenna a placarsi la corsainarrestabile del Novara in testa allaclassifica. La formazione guidata da

Attilio Tesser ha vinto ancora, ancora un 3-0.Stavolta inflitto all’Albinoleffe di Mondonico eall’arbitro Piero Giacomelli, che nega due rigoriassolutamente incontestabili ai padroni di casa.Ancora una gara (quasi) a senso unico, perchéUjkani ha avuto le sue occasioni per dimostra-re di essere un ottimo estremo difensore.Ancora una vittoria in casa (sono 6 su 6 garedisputate al “Silvio Piola”, con 16 gol fatti e solo2 subìti), e ancora Pablo Andrès Gonzalez sugliscudi con una doppietta (e sono così 10 com-plessivi in campionato), e con il primo gol dirara bellezza. In terra piemontese si continua amantenere un basso profilo, parlando ancora disalvezza, ma a questo punto è doveroso guar-dare anche a qualcos’altro, visto che alla salvez-za diciamo matematica mancano sì e no 15punti. Dietro il Livorno infligge una severa puni-zione alla Reggina, che rimane a secco di gol etorna sullo stretto con 3 gol sul groppone:grande partita di Barusso, che in Serie bwin èun giocatore che fa la differenza, Cellerino va asprazzi,ma quando lo fa è devastante, la squadradi Atzori capitola senza opporre una resistenzaesagerata. Così come il Padova di Calori perdeun treno importante verso le altissime vettedella classifica, lasciandosi schiacciare sotto unavalanga di reti all’“Atleti Azzurri d’Italia” diBergamo. Doni è il capitano e l’ispiratore: piededestro caldissimo e forma strepitosa (cinquegol nelle ultime tre partita di campionato), Succi

di Flavio Grisoli si salva con una rete su rigore nel naufragiogenerale. Per il Padova l’aria rarefatta della vettapuò attendere. Il Frosinone piazza la secondavittoria consecutiva dopo l’exploit di Torino ebatte, in un match che sa molto di salvezza, laTriestina. Decisivo all’ultimo battito di ciglia ilcolpo di testa di bomber Santoruvo, quandoormai il “Matusa” si era accontentato del pareg-gio a reti bianche. L’Empoli di Aglietti non saperdere, ma pareggia troppe partite, e a voltequesto può essere un danno più che un vantag-gio: quarto pareggio nelle ultime cinque partite.Ad uscire indenne dalla gara contro la forma-zione azzurra è il Crotone di Menichini. Partitascialba, senza troppe emozioni, e pari che appa-re giusto. Chi compie un deciso passo in avantiin classifica è il Varese di Sannino che, nonostan-te i 120’ in Coppa Italia contro il Catania, impo-ne lo stopo casalingo al Vicenza di RolandoMaran. Il “Menti” violato per la prima volta incampionato, Neto Pereira una forza della natu-ra in attacco, si procura un rigore che capitanBuzzegoli calcia con paura e sbaglia, per fortunache Carrozza aveva portato avanti i suoi inavvio. Come per il Novara, per questo Varese lasalvezza potrà stare stretta. La sfida salvezza traCittadella e Grosseto si è risolta con la vittoriadei padroni di casa in rimonta. Per le due for-mazioni la strada è ancora molto lunga e, sel’anno scorso lottavano per un posto nei play-off promozione, oggi le ritroveremo probabil-mente battagliare per rimanere in questa Seriebwin. Il Pescara vede festeggiare i “canarini”modenesi nel proprio stadio. Due a zero, nono-stante i biancazzurri siano stati sfortunati inzona gol, con diverse occasioni mancate da

Ganci e Sansovini. Bellucci si trasforma in assist-man e ne mette a referto due. Una boccatad’aria fresca per gli emiliani. Altro 0-0 fraPortogruaro e Piacenza, un risultato quasiannunciato. I “Monday night” ci regalano il suici-dio del Siena al “Braglia” contro il Sassuolo diGregucci, che in pieno recupero prima raggiun-ge, poi addirittura supera i bianconeri per unfinale di messicana memoria nel punteggio: 4-3.Il Torino con un ottimo secondo tempo e conun Lazarevic imprendibile rimonta l’Ascoli econquista tre punti fondamentali per (ri)partire.

novara, la prima fuga è servitaR

Pablo Andrès Gonzalez(Foto Archivio)

Numero 40 04 novembre 2010

8 Serie bwin

Allenatore: Giuseppe Sannino (Varese)

Mangiapelo(Grosseto)

LA TOP 11

Ludi(Novara)

Conteh(Piacenza)

Gemiti(Novara)

Cardin(Portogruaro)

Moro(Empoli)

Barusso(Livorno)

Lazarevic(Torino)

Gonzalez(Novara)

Neto Pereira(Varese)

Doni(Atalanta)

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Numero 40 04 novembre 2010

9Intervista

Ciccio Artistico: su e giù per lo stivale del goldi Riccardo Morgigno

OMA - Edoardo Artistico è stato esarà sempre chiamato “Ciccio” daamici, colleghi e avversari. Nato il 16

giugno 1969 a Roma, nella zona di PonteMammolo, a due passi dal Verano e dallaStazione Tiburtina, sotto il segno zodiaca-le dei Gemelli, suo fratello Mario, ora25enne, gioca con la Ternana. Proprio irossoverdi sono state fra le vittime prefe-rite nella sua lunga e gratificante carriera.Grande disponibilità, una memoria ed unalucidità da bomber spietato, capace disegnare in ogni categoria, dalla serie D allaserie A. Ma andiamo con ordine. Prima lesua struttura fisica: 180 cm per un pesoforma di 78 kg: «Solo nel periodo allaSalernitana sotto la cura Delio Rossi pesavo78 kg, poi sono sempre stato oltre gli ottan-ta». Sgusciante, rapace in zona gol, attentoad ogni piccola mossa sbagliata delle dife-se avversarie. Come si è sviluppata la suacarriera, da dove ha iniziato? «Prima con iGiovanissimi della Lazio a Tor di Quinto, poisono stato nel serbatoio azzurro del Cynthia:da casa mia a Genzano era un viaggio moltolungo, ma i risultati gratificanti e le reti chebucavo erano uno stimolo in più nelle trasfer-te che affrontavo per allenarmi. Nel 1987venne a vedermi Giorgio Perinetti (oggidirettore sportivo al Siena) e mi portò allaRoma del presidente Viola, ma in prima squa-dra lo spazio era ridotto e giocai nellaPrimavera insieme a Peruzzi che era gia unamontagna, Cappioli e Statuto, tutti e tre sonopoi arrivati a giocare in Nazionale. La Romami girò in prestito al Frosinone (serie C1)dove segnai nove reti in 30 gare, in seguito fir-mai con il Perugia». Sei centri con gli umbri esubito dopo la chiamata in C1 del presiden-te del Vicenza Dalle Carbonare: «A Vicenzavivono per il calcio e sotto il profilo della soliditàeconomica e della serietà della società bianco-rossa non c’è che dire, una struttura perfetta.Sono stato due anni e mezzo, poi nel mercato dinovembre del 1992 andai al Monza perché miaffascinava un progetto di risalita molto ambi-zioso. La squadra era messa male in classifica eci risollevammo, segnai 24 reti in due stagioni e

quindi ho preferito restare in Italia. Poi ho avutola grande occasione per andare addirittura inGiappone a giocare con l’Oita Trinita grazie almio amico Ficcadenti. Ma ho rifiutato, ho pauradi volare e 16 ore di aereo sono una vita». Nellaseconda avventura con il “Grifo”, stavolta

nella massima serie, Artistico mette asegno un solo gol in tre presenze e neldicembre 1996 si mette l’ippocampo sulcuore per giocare con la Salernitana: «Hosegnato 18 reti in due stagioni di B, contri-buendo alla storica promozione in serie Adei granata. Con Delio Rossi pesavo 78 kg.Fisicamente ti massacra, ma esalta le tuecaratteristiche fisiche e mentali. Non è faci-le, ogni giorno è pesante, però poi i risultatisi vedono eccome. Ad esempio Miccoli con ilPalermo sta disputando le migliori stagionidella sua carriera, proprio grazie a DelioRossi, che anche nella Lazio aveva fatto unottimo lavoro portando la Coppa Italia aFormello». Nel ‘98 ecco il Torino: tre sta-gioni, due di B e una in A, condite da 16palloni depositati in fondo al sacco. PoiCrotone e nel 2002 in B al Napoli di DeCanio: «Che gioia segnare il mio primo golal San Paolo. Io sono tifoso del Napoli dasempre, avendo anche origini campane.Segnai su rigore alla Ternana, poi ebbi pro-blemi ad un ginocchio e tornai al Crotone».Ben 16 reti con i pitagorici dello “Scida”in C1, e a seguire la brillante esperienzacon la Pistoiese. A gennaio 2005, quasi afine carriera, sbarca a Verona da misterFiccadenti (suo ex compagno di squadraal Toro) credendo di avere più spaziocome vice-Bogdani. Per lui, tuttavia, unsolo centro dagli undici metri al “Libero

Liberati” di Terni in sole nove presenze incampo. Chiude a Latina nel 2005/06. Ha gio-cato in ogni stadio o quasi, dove non ha maimesso lo scarpino? «Mi è mancato il “Friuli” diUdine, lì non ho avuto mai occasione di giocarci.Tra i più caldi, il “Marassi” di Genova, uno stadiofantastico». Ora Ciccio Artistico, dopo unadieta ferrea, riparte da zero e con tuttal’esperienza accumulata studia da allenatoreseguendo il corso a Rebibbia, e presto lovedremo dare consigli ai suoi attaccanti sucome fare centro.

restammo in serie B». Stagione 1994/95: dallaBrianza all’Adriatico. Resta in cadetteria maindossa la maglia del Pescara. Nove gettoni edue reti, poi a novembre cambia ancora epassa al “Del Conero” con i dorici ancone-tani, due anni da ricordare: «Sotto l’aspetto

personale è stato un biennio fantastico. Anconaè stata la svolta nella mia carriera. Io ero unattaccante da 10-12 gol all’anno. Invece nel95/96 ne feci addirittura venti, mi svincolai e riu-scii a giocare in seria A con il Perugia». Ha maipensato di andare a giocare all’estero, haavuto qualche opportunità? «Quando ero svin-colato dall’Ancona, In Spagna mi voleva ilValencia, ma non era ancora un grande clubcome poi è diventato vincendo la coppa Uefa eperdendo due finali di Champions consecutive,era una squadra e una piazza poco stimolante,

R

L’ex attaccante romano, oggi 41enne, studia da allenatore. Ripercorriamo con luiun ventennio di storia del nostro calcio, a tutte le latitudini e categorie

Appuntamento con uno dei protagonisti che hanno fatto la storia della Serie B

Edoardo Artistico conla maglia del Torino

(Foto Archivio)

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Page 11: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.40

Classifica

Sorrento 22Spal 20Salernitana 20Reggiana 19Alessandria 18Gubbio 16Lumezzane 16Pergocrema 15Cremonese 14Verona 13Pavia 13Sudtirol 13Bassano 12Monza 12Spezia 11Paganese 10Como 9Ravenna 8

1^ DIVISIONE GIRONE A

9 Gol: Paulinho (Sorrento, 2r)

8 Gol: Cipriani (Spal)

6 Gol: Gomez (Gubbio, 2r)

MARCAToRI

Alessandria-Reggiana 0-1Cremonese-Salernitana 1-1Gubbio-Pergocrema 0-2Lumezzane-Sorrento 1-2Paganese-Monza 1-2Pavia-Como 1-1Spezia-Ravenna rinSudtirol-Spal 0-2Verona-Bassano 1-1

11^ GIoRnATA 31.10.10

Bassano-Gubbio

Como-Cremonese

Lumezzane-Paganese

Monza-Sudtirol

Pergocrema-Alessandria

Ravenna-Reggiana

Salernitana-Verona

Sorrento-Pavia

Spal-Spezia

12^ GIoRnATA 07.11.10

Classifica

Nocerina 24Atletico Roma 21Benevento 21Gela 19Taranto 18Lanciano 17Cosenza 16Foggia 15Juve Stabia 13Foligno 13Cavese 13Pisa 13Lucchese 11Siracusa 11Viareggio 10Andria 10Ternana 9Barletta 7

1^ DIVISIONE GIRONE B

8 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 2r) Ciano (Cavese 2r)

7 Gol: Sau (Foggia)

6 Gol: Catania (Nocerina)

MARCAToRI

Andria-Barletta 0-0Benevento-Lucchese 2-1Foggia-Siracusa 0-2Foligno-Pisa 1-1Gela-Cosenza 1-3Juve Stabia-Atl.Roma sosLanciano-Cavese 0-2Nocerina-Taranto 1-0Viareggio-Ternana sos

11^ GIoRnATA 31.10.10

Atl.Roma-Andria (6/11)

Barletta-Benevento

Cavese-Viareggio

Cosenza-Lanciano

Lucchese-Nocerina (8/11)

Pisa-Foggia

Siracusa-Gela

Taranto-Foligno

Ternana-Juve Stabia

12^ GIoRnATA 07.11.10

Classifica

Pro Patria 21Feralpisalò 19Pro Vercelli 18Tritium 18Sambonifacese 16Savona 16Canavese 14Valenzana 13Rodengo Saiano12Mezzocorona 11Montichiari 11Lecco 11Virtus Entella 7Renate 7Sacilese 7Casale 6Sanremese 5

2^ DIVISIONE GIRONE A

9 Gol: Ripa (Pro Patria, 2r)

7 Gol: Fabbri (Lecco, 1r)

MARCAToRI

Casale-Valenzana 1-2Lecco-Tritium 0-2Mezzocorona-Entella 2-1Montichiari-Sambo 0-2Pro Patria-Renate 1-0Pro Vercelli-Savona 1-0Sacilese-Feralpisalò 0-0Sanremese-Canavese 0-2

10^ GIoRnATA 31.10.10

Canavese-Montichiari

Entella-Rodengo Saiano

Feralpisalò-Sanremese

Renate-Casale

Sambo-Pro Patria

Savona-Lecco

Tritium-Mezzocorona

Valenzana-Pro Vercelli

Riposa: Sacilese

11^ GIoRnATA 07.11.10

Classifica

Latina 21

Trapani 19

Neapolis 18

Pomezia 17

Melfi 14

Avellino 14

Aversa N. 13

Brindisi 13

Matera 12

Fondi 12

Lamezia 11

Milazzo 11

Vibonese 7

Campobasso 6

Isola Liri 5

Catanzaro 3

2^ DIVISIONE GIRONE C

5 Gol: Ceccarelli (Brindisi)

Tortolano (Latina)

4 Gol: 5 calciatori

MARCAToRI

Avellino-Catanzaro 2-1

Aversa N.-Melfi 1-0

Brindisi-Trapani 0-2

Campobasso-Matera 1-0

Lamezia-Pomezia 0-1

Latina-Isola Liri 2-1

Milazzo-Vibonese 3-0

Neapolis-Fondi 1-2

9^ GIoRnATA 31.10.10

Catanzaro-Milazzo

Fondi-Brindisi

Isola Liri-Pomezia

Matera-Avellino

Melfi-Campobasso

Pomezia-Aversa N.

Trapani-Neapolis

Vibonese-Latina

10^ GIoRnATA 07.11.10

Classifica

Carpi 22

Carrarese 19

San Marino 16

Giacomense 14

Chieti 13

Sangiovannese 13

L’Aquila 12

Poggibonsi 12

Prato 11

Gavorrano 11

Bellaria 10

Villacidrese 9

Fano 8

Celano 8

Crociati 7

Giulianova 5

2^ DIVISIONE GIRONE B

5 Gol: Gasparello (S.Marino 1r),

Rosa (Chieti 2r), Merini (Sangio)

4 Gol: Alteri (Poggibonsi 1r), Cesca

(San Marino)

MARCAToRI

Bellaria-Carpi 1-2

Carrarese-Giacomense 0-0

Celano-Villacidrese 1-3

Chieti-Sangiovannese 1-1

Fano-Giulianova 1-0

Gavorrano-Prato 1-1

L’Aquila-Crociati N. 2-1

Poggibonsi-San Marino 1-1

9^ GIoRnATA 31.10.10

Carpi-Chieti

Crociati N.-Gavorrano

Giulianova-Celano

L’Aquila-Fano

Prato-Carrarese

San Marino-Giacomense

Sangiovannese-Bellaria

Villacidrese-Poggibonsi

10^ GIoRnATA 07.11.10

Le ClassificheNumero 40

04 novembre 2010

11Classifiche

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Numero 40 04 novembre 2010

12 BassanoIl personaggio

Bassano, Braghin: “Manteniamo la Prima”di Piero Barbaro

ASSANO DEL GRAPPA – Esaltarsisoprattutto con le grandi. È questoquello che il destino ha riservato al

Bassano Virtus di mister Jaconi in questiprimi mesi di campionato di PrimaDivisione. Dopo le vittorie contro le primedue della classifica, Sorrento e Salernitana -e l’ottima prestazione contro ilPergocrema, migliore difesa del girone A -ecco il pareggio (1-1) raggiunto all’88’ nellastorica partita al “Bentegodi” di Veronacontro l’Hellas di Giuseppe Giannini.Come affermava la scorsa settimana ilmister della Salernitana, Roberto Breda,non ci sono più squadre materasso in LegaPro ma la storia del Bassano rimanecomunque particolare: grande con le gran-di e piccola con le piccole. Lo conferma lostesso Stefano Braghin, direttore generaledel Bassano Virtus: «È veramente curioso chesiamo riusciti a fare, fino ad ora, sei punti conle prime due in classifica e solo uno contro leultime tre del campionato». Il pari raggiuntoquasi allo scadere nell’ultima partita diVerona va a seguire la grande partita casa-linga contro la Salernitana, ricordi di unagara che si potrebbe prendere ad esempio

pre per il dg dei giallorossi Braghin:«Sicuramente in casa riusciamo ad esprimercimeglio, non penso sia un caso. Il fattore campoè molto importante per noi anche alla luce diquello che dicevo prima: avendo una squadraper lo più di esordienti in questa categoria, gio-care fra le mura di casa forse ci rassicura, i gio-catori sentono di potersi esprimere più libera-mente davanti ai propri tifosi, sul propriocampo verde». In casa o fuori comunque c’èmolto da fare per mister Jaconi che dopol’undicesima partita ha soli dodici punti inclassifica. Per continuare al meglio la stagio-ne ci sarà bisogno di avere i giocatori in unbuon stato di forma, fisico oltre che men-tale. Il direttore Braghin ammette condispiacere che questo non è stato semprepossibile: «Purtroppo in queste prime undicigiornate non siamo mai riusciti a schierare glistessi undici per due volte di fila. Per fortunaabbiamo superato delle settimane in cui ave-vamo fino a otto elementi in infermeria». Gliobiettivi, nonostante i vari exploit con leprime della classe, non cambiano per lasocietà a detta dello stesso dg Braghin:«Noi eravamo partiti in questa stagione per uncampionato di Seconda Divisione, poi abbiamoavuto questa opportunità di disputare laPrima, un ripescaggio che era per noi un’occa-sione veramente ghiotta e abbiamo deciso diprendere al volo. Ovviamente non possiamoche augurarci di mantenere questa categoria econsolidare questa nostra posizione in questocampionato». E per farlo ci sarà bisogno ditutti i tifosi giallorossi del Bassano Virtus:«Allo stadio abbiamo di media quattrocento-cinquecento spettatori, tutti molto corretti, chedovrebbero di esempio per molte altre tifose-rie. Lo stadio non è sempre pieno e ci rendia-mo conto che riempirlo a volte potrebbe gioca-re a nostro favore. Comunque siamo contentidell’apporto dei nostri tifosi soprattutto perchési stanno rendendo conto del grande sforzoche stiamo facendo, con questa squadra, inquesta categoria». E le vittorie controSorrento e Salernitana sicuramente daran-no la spinta giusta ai tifosi giallorossi.

per spiegare questo inizio di stagione deigiallorossi di Bassano del Grappa: «Abbiamointerpretato al meglio la gara, con la giusta cat-tiveria agonistica, in cui tutti hanno reso al100%. Solo in questo modo possiamo riuscirea superare una squadra che è più forte di noi».Stesso copione per la gara di Verona: «Lasquadra dell’Hellas non è stata costruita pervincere, ma per stravincere, con elementi dicategoria superiore, una corazzata imbattibile.In più per noi c’erano diverse difficoltà comequelle ambientali: oltre ai giocatori di altracategoria, anche lo stadio era “nuovo” per noivisto che quest’anno abbiamo una squadraper lo più di esordienti in questa categoria».L’altra faccia della medaglia è sicuramentelo scarso rendimento che il Bassano Virtusha contro le squadre considerate alla pro-pria portata: «Forse è una questione di moti-vazioni. Quando abbiamo delle vigilie di parti-te molto sentite, riusciamo sempre a farebene. Viviamo in un ambiente che, per fortuna,sia chiaro, non ci dà molte pressioni e forse perquesto arriviamo un po’ troppo scarichi allepartite che sulla carta sembrano semplici». Ipiù importanti successi della squadra vene-ta poi sono arrivati al “Rino Mercante” divia Piave, lo stadio dove il Bassano gioca lesue partite casalinghe, non è un caso sem-

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Stefano Braghin (Foto Archivio)

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Numero 40 04 novembre 2010

14 Il nostro Omaggio

A Ciro Vigorito, un grande uomo di sportOMA - Ciro Vigorito non c’è più.Se n’è andato da gentiluomo, comeera suo modo fare in ogni occa-

sione. Senza dare fastidio, senza sco-modare nessuno. Il suo nome è legato alBenevento e a quel fratello (Oreste) concui aveva un rapporto speciale. Uomo dicultura, dai suoi giocatori non pretende-va solo il massimo impegno ma anche esoprattutto la cultura calcistica. “Nellamia casa ho una stanza completamenteadibita a libreria, e ogni tanto mi piacechiudermi là dentro per leggere eaccrescere la mia conoscenza”. Così cidisse durante quest’estate in una lungaintervista che rilasciò per il nostro gior-nale e per la nostra webtv. Ora, caropresidente, la salutiamo e continueremoad immaginarla in quella sua stanza inten-to a leggere, proprio ora che laconoscenza avvolge la sua essenza. Conaffetto, da Michele Pirro, MassimilianoGiacomini, Luigi Cardarelli, Flavio Grisolie la redazione di Professione Calcio.

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Il compianto ex a.d. del Benevento Ciro Vigorito (Foto Archivio)

I MESSAGGI DEI TIFOSI

Proponiamo di seguito alcuni dei tanti messaggi che i tifosi del Benevento hanno lasciato sul sito ufficiale dellasocietà www.beneventocalcio.it:

Ci mancherai grande condottiero! Non ti dimenticheremo mai!!! da lassù continuerai a seguire il nostro Benevento e chissà che non ci darai

una mano a coronare il sogno..che era soprattutto il tuo sogno!!! Domenica sarai presente e vigile sullo stadio S. Colomba..ciao gladiatore!!!

Non esistono parole che possano colmare il dolore dei suoi familiari... ma sono vicino alla famiglia... mi dispiacedavvero tantissimo... CIRO era un grande e tale

resterà... è da non credere ciò che è successo... a volte il destino è così crudele, che si fa davvero fatica a render-si conto di quanto succede...ora sarai un Angelo guerriero! ciao CIRO

Da quando sei arrivato a Benevento ad oggi una sola volta mi sono sentito arrabbiato con te, questa mattina!

Facciamo sì che lo stadio venga intitolato al nostro amato Ciro! Si deve fare, è un dovere! Sarai sempre presentegrande Ciro!!! Domenica guarderai da lassù tutti noi!!!!

Abbiamo perso finali, promozioni, ma quello che abbiamo perso oggi è la cosa più importante. Ciao Ciro

Non si è soli se qualcuno se n’è andato, si è soli se quel qualcuno non è mai venuto... Grazie Ciro di essere venu-to e di averci legato tutto l'immateriale bagaglio umano e morale che il nostro calcio non aveva mai conosciuto...È così che si scrivono le pagine più gloriose di una società e di certo non saremo mai più soli per sempre!!!! A te

CIRO il nostro ricordo per sempre

Non esistono parole che possono colmare il dolore dei suoi familiari. Noi siamo vicino alla famiglia. Ci dispiace davvero tantissimo. CIRO era un grande e tale resterà. È da non credere ciò che è successo, a volte il

destino è davvero crudele, che si fa davvero fatica a rendersi conto di quanto succede. Ora sarai un ANGELO guerriero!

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Numero 40 04 novembre 2010

16 Rodengo Saiano

Rodolfi lascia il Rodengo, ecco PiovaniDopo un avvio di campionato al di sotto delle aspettative, il tecnico dei franciacortini

rescinde consensualmente il contratto. Con lui anche il secondo Piovanellidi Luca Costa

ODENGO SAIANO - Il RodengoSaiano ha voltato pagina: dopo l'ulti-ma serie negativa il sodalizio bres-

ciano ha optato per dare uno scossone atutto quanto l'ambiente, esonerando il tec-nico Paolo Rodolfi, e portando GiampietroPiovani sulla panca della compagine lombar-da. Il club bresciano ha operato, dunque, conl'ex trainer di Nuorese, Valenzana e Melfi, larescissione consensuale del contratto e sisegnala che anche il trainer in seconda,Marco Piovanelli ha seguito le sorti dell'or-mai ex condottiero della Prima Squadra.Nonostante le difficoltà ed i molti impre-visti, l'ex allenatore del Rodengo Saiano,Rodolfi, è stato un nocchiero deciso e com-battivo ed ha sempre spronato i suoi gioca-tori a non mollare mai fino alla fine, come èaccaduto anche alla vigilia della gara controi bustocchi della Pro Patria. La caratteristicaprincipale dell'ex tecnico del Saiano era,inoltre, quella di imprimere nella mentalitàdei suoi giocatori la voglia di andare semprea testa alta, contro ogni avversario, nelrispetto di tutti, ma anche nella convinzionedelle proprie qualità e peculiarità. «Si è deter-minata una situazione di difficoltà per il teamdel Rodengo - ha affermato l'ormai ex train-er della compagine lombarda - e la società haoptato per imprimere una svolta a questa situ-azione. Io - continua l'ex allenatore dei bres-ciani - ho cercato di correggere la rotta in corsod'opera per riportare il Saiano a conquistarepunti, ma le difficoltà si sono presentate puntu-ali e sono emerse diverse problematiche, inprimis forse la mentalità della squadra che nonce la faceva ad esaltare al meglio tutto quantoil proprio valore. Quale è stata la qualità miglioredel mio Rodengo Saiano? Certamente lacaparbietà che più volte i miei giocatori hannomanifestato in campo. In diverse occasioni, infat-ti, anche se non nelle ultime prove, la determi-nazione a non mollare mai ha pagato anche sulpiano dei risultati. Questo è stato il mio Saiano,

naio in cui si trasferì alla Lumezzane. Dopoaver giocato nel Chiari, in Serie D enell'Ivrea, dal novembre del 2006 ha giocatonel Associazione Calcio Rodengo Saiano.Nell'estate 2008 ha scelto di scendere dicategoria, precisamente in serie D. È il pernodi centrocampo della Nuova Verolese.«Innanzitutto, ringrazio la Società che mi hadato fiducia da giocatore, insieme abbiamo pas-sati alcuni anni straordinari, ed ora da allenatore- esordisce il nuovo mister. Abbiamo portatoinsieme una squadra dai dilettanti ai profession-isti oggi sono ben contento di tornare da allena-tore e spero di ripetere i successi ottenuti in pas-sato. L'unica cosa che posso promettere ora -prosegue Piovani - è il massimo impegno daparte mia per cercare di far crescere questiragazzi che hanno bisogno di una figura qualepuò essere l'allenatore, un compagno di squadracome Mauro Bertoni e gli altri ragazzi chehanno maggiore esperienza come ancheCristian Araboni. Potremo toglierci, infine, dellebelle soddisfazioni». I supporters del Rodengosperano, intanto, che i gialloblù brescianipossano quanto prima superare questa faseassai complicata.

quella formazione che non mostrava sudditan-za o timori reverenziali nei confronti anche dellesquadre più attrezzate o maggiormente accred-itate. Poi sono venuti i problemi, ma speri sem-pre che un episodio, alle volte, possa trasformareuna situazione negativa. Ma non sempre ciòavviene, è il calcio. Le favorite per questo campi-onato - conclude l'ex mister bresciano - sonocertamente il Casale, ma possono stupire anchePro Vercelli e Savona». In seguito alla sconfittainterna contro i bustocchi della Pro Patria,nell'ambiente del Rodengo si era fatta sem-pre più a rischio la posizione del tecnicoPaolo Rodolfi ed erano trapelati i rumorscirca un possibile esonero dell'ex tecnicodella Nuorese, per dare una vera e propriasvolta al team gialloblù bresciano. E mer-coledì 27 ottobre è stato diramato uncomunicato ufficiale proprio a questoriguardo: "La Società AC Rodengo Saianocomunica di aver raggiunto con Paolo Rodolfi eMarco Piovanelli, rispettivamente allenatore edallenatore in seconda della Prima Squadra, unaccordo consensuale di rescissione contrattuale.L’A.C. Rodengo Saiano - continua la nota soci-etaria - ringrazia i Mister Rodolfi e Piovanelliper il lavoro svolto con dedizione, serietà e pro-fessionalità e aggiunge inoltre che in questigiorni si attiverà per la scelta del nuovo allena-tore". Il nuovo trainer, Piovani, centrocamp-ista di carattere offensivo, è cresciuto nelBrescia. Il suo nome è legato principalmenteal Piacenza, in cui militò per undici stagioniconsecutive (dal 1990 al 2001, totalizzandoin tutto 341 presenze e 57 goal), partendodalla Serie C1 fino ad arrivare alla Serie A.Con questi numeri diventa leader incon-trastato del Piacenza, posizionandosi anchein prima posizione dei goleador piacentinidal Dopoguerra ad oggi (il record è tuttoraimbattuto). In precedenza aveva giocato nelCagliari e nel Parma, oltre che con il Brescia.Nel 2001 si trasferì al Livorno contribuen-do alla promozione in Serie B della squadratoscana, quindi per la stagione 2003/04passò alla Lucchese, in cui rimase fino a gen-

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Paolo Rodolfi (Foto Archivio)

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17CarrareseIl personaggio

Zampagna: “C’è ancora tanta strada da fare”L’attaccante originario di Terni, quasi 36enne, racconta per noi questa suanuova esperienza in Lega Pro: “Non mi riconoscevo più nel calcio di A e B”

di Luana Rocca

ARRARA - La retrocessione in SerieD è stata dura da digerire, ma ariprendere per i capelli, ottenendo il

ripescaggio, la Carrarese come si sa, cihanno pensato i Vip. Maurizio Mian,Cristiano Lucarelli e Gianluigi Buffon nonhanno lasciato allo sbaraglio la squadraazzurra e con il loro aiuto ed un giustoschieramento il cammino continua. Qualemiglior sponsor se non uno dei più fortiportieri del mondo? Tra la riabilitazione e ladelusione del Mondiale, infatti, a fare impeg-nare Gigi ci pensa la squadra della sua cittàche con grande fermezzanon ha più intenzione dimostrare punti deboli. E lasquadra di marmo èripartita alla ribalta facen-do vedere i suoi primi fruttiin queste giornate di campi-onato. La classifica esibiscedei punti da podio grazieal risultato di un’ottimaprestazione che dà unpiccolo riscatto dopola caduta della scor-sa stagione. A

dareun grande con-

tributo ci pensa ancheuno dei punti diforza della squadra,Riccardo Zampagna, che inun’intervista rilasciata peril nostro settimanale, ciracconta, in breve, la suaesperienza calcistica, maanche il lungo lavoro egli sforzi che ancora lasua squadra deve fareper raggiungere irisultati desiderati.«Fortuna. Siamo partiti

deciso di rinunciare allecategorie superiori per pas-sare alla Carrarese? «Nonavevo più gli stimoli giusti pergiocare in delle categorie in cui

non mi riconoscevo più.Allora ho preso unadecisione diversa.Certo, è un calcio piùbrutto da vedere, ma

con dei valori umaniche mi hanno dato laforza di andare avan-

ti». È stato CristianoLucarelli a convincer-

lo? «Sì, la prima tele-fonata è stata la sua, maanche il direttore Nelso

Ricci e lo stesso Buffonhanno fatto il resto e così hodeciso». Poi un commentosulle contendenti alla pro-mozione: «Non ho maitemuto nessuno, ma bisognaavere e ho sempre avuto ilmassimo rispetto per tutti gliavversari». Dopo un pas-sato e la rivoluzione delpresente, la porta delfuturo sta per aprirsi,ma per ora la confu-sione prende ancora ilsopravvento. Cosa vedenel suo futuro? «Ancoranon lo so, ma forse vedoun 50% nel calcio e un

50% nella vita normale. Inquesto momento cerco di

dare il massimo nel calcio, nella mia squadra, etra un anno non so se rimarrò ancora qui a dareuna mano o deciderò di ritornare a casa». Eallora non ci resta che aspettare la fine delcampionato di Seconda Divisione di LegaPro per sapere il destino della Carrarese equalche anno in più per sapere quello diRiccardo Zampagna.

bene, certo, ma ammetto che in questo momen-to abbiamo tanta fortuna e ci sono ancora dellecose da migliorare. Bisogna lavorare tanto e farealtri sforzi per raggiungere migliori risultati». Equesta carica positiva è arrivata anchegrazie all’aiuto del vip d’ec-cezione Buffon: «È stato fon-damentale il suo arrivo e

l’entrata nella società,ma anche quella diMian e di Lucarelli,

altrimenti non credoche la Carraresesarebbe riparti-ta». Ma l’attac-cante non è l'uni-

co elemento fondamentale dellasquadra azzurra. Grande consensoanche per il portiere Gazzoli: «Ungrande professionista, ed è giustodire che buona parte dei punti cheabbiamo li dobbiamo a lui e al suoottimo lavoro». Un calciatore dal pas-sato calcistico importante che havissuto anche la serie A:«Sicuramente un’esperienza impor-tante. Certo, purtroppo corta, ma intensae nello stesso tempo con goal particolariche rimarranno nella storia del calcio.Sono contento di aver realizzato reti cherimarranno nella memoria dei tifosi». Ungiramondo del calcio, ma tra letante squadre, quella che le èrimasta nel cuore è solo una,l’Atalanta: «L’Atalanta, a livello pro-fessionale, ma anche dal punto di vistaumano, è quella che mi ha dato di più ancheper il buon rapporto che ho avuto e che hoancora oggi con i tifosi». Una strada calcis-tica, quella di Zampagna, ben percorsama che arrivata al bivio delle scelte hacambiato direzione e ha portato a delle

rinunce che il centravanti nato a Terni il15 novembre del 1974 quindi prossimo

a spegnere 36 candeline, nonrimpiange proprio. Come mai ha

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19Intervista

Per De Angelis è un addio senza amarezzadi Antonio Marotta

VELLINO - Fino al mese scorso era inforza ai lupi irpini dell’Avellino, sua sec-onda patria, dopo averci trascorso gli

anni migliori, umanamente parlando, edessendosi fermato lì con la propria famiglia.Se fosse dipeso da lui non avrebbe mai lasci-ato il capoluogo campano, ma qualcosa èandato storto. «La motivazione della consen-suale risoluzione del mio contratto è frutto diproblemi extracalcistici, con persone che nonsono né il mister né la dirigenza. Per non farpesare queste problematiche sulla squadra hopreferito andare via». È una spiegazione chenon fa una grinza quella del terzino sinistro,ultimamente adattatosi a centrale difensivo(alla Paolo Maldini degli ultimi anni per inten-derci), Stefano De Angelis che ha lasciatoAvellino senza rimorsi e mantenendo unosplendido rapporto con tecnico e società. «Ilmio arrivederci non è legato a motivi calcisticiperciò sono ancora in contatto con la dirigenza econ mister Marra, che è un amico», spiega il36enne difensore romano. Dopo l’abbandonodei biancoverdi, De Angelis ha trovato imme-diatamente casa (e non sarebbe da sorpren-dersi per un professionista esperto come lui)nell’Eccellenza laziale dove sta vestendo lacasacca della Città di Marino del presidenteAntonio Esposito, ma soprattutto del tecnicoLanza che lo voleva fortemente anche l’annoscorso a Pomezia. «Ho scelto di tornare nellamia terra perché mi è stato proposto un proget-to ambizioso, con un ambiente tranquillo e adat-to a giocare a calcio. Non è stata una scelta dif-ficile per via del mio legame con la città e lasquadra irpina, ma alla fine sono dei sacrifici chenoi calciatori siamo costretti a fare». Qui le cosestanno andando per il verso giusto: un buonruolino di marcia per una società che vuole

la Nocerina. Calcisticamente fu un anno terribilese si pensa ai risultati, ma lo ricordo sempre congrande piacere e commozione». Ma torniamo alpresente. De Angelis è approdato alla corte diLanza, zemaniano doc, come lo definisce lostesso difensore romano: «Sia nello spettacolodelle partite ma soprattutto negli intensi allena-menti a cui ci sottopone». Qui Stefano ha unruolo ben preciso: insegnare calcio ai suoicompagni più giovani, perché in Eccellenza enelle categorie non professionistiche bisognaavere la testa sulle spalle per poter ambire aqualcosa di importante. «La differenza che honotato tra la serie B, C1 e l’Eccellenza è la men-talità, oltre che il livello tecnico. Voglio dire - spie-ga il centrale del Marino - che nelle categoriesuperiori hanno tutti la mentalità vincente eambiziosa. Io sono arrivato in questa squadraanche per questo, per inculcare la giusta positiv-ità e professionalità ai più giovani». E dire chedopo l’inizio di questa avventura De Angelisstava per sedersi sulla panchina dell’Ischia,iniziando una carriera da allenatore. «Sarebbestato troppo presto perché ho ancora voglia digiocare a calcio. Ho conseguito il patentino diTerza Categoria per allenare in Lega Pro, per cuiil mio futuro voglio che sia su una panchina, maci penserò tra qualche anno». Ora in mente c’èsolo il Città di Marino con cui l’ex giocatoredi Ischia e Cagliari vuole continuare a vinceree far sognare i propri tifosi. La chiacchieratacon Stefano De Angelis si conclude con alcu-ni aneddoti di una carriera ad alti livelli e conmaglie prestigiose. «Ho vestito la maglia dellaSalernitano e dell’Avellino e quella del Cosenza,squadre con tifoserie calde e che non si amanotra di loro. Ma credo che la mia professionalità siaarrivata a loro e per questo non sono mai statofischiato, né insultato quando tornavo da avver-sario. Di questo me ne compiaccio», conclude ildifensore biancoazzurro.

arrivare in poco tempo tra i professionisti,come lo stesso De Angelis spiega: «Puntiamomolto sulla Coppa Italia perché vincendola si hala precedenza per la Serie D. In campionato sten-tiamo un po’, ma pian piano arriveranno i risul-tati. Poi con una Lupa Frascati così è difficile com-petere. Il Marino ha buoni elementi e credo chequest’anno potremo arrivare in alto». De Angelisspera che questa non sia una delusione comegli è capitato già due volte in carriera, aGualdo Tadino, quando sfiorò la serie B. Laferita è ancora aperta, soprattutto perché inquel periodo, tra il 1997 e il 1999, l’Umbriavenne colpita dal tremendo terremoto chetutti ricordiamo. «Nella gravità della situazione,

basti pensare che vivevamo nelle tende e ciallenavamo comunque come professionisti.Arrivammo a sfiorare la promozione diretta com-battendo con corazzate come Ternana eCosenza, e perdendo solo al 90’ i play-off contro

A

Il terzino romano ha lasciato l’Avellino per motivi extracalcistici, ma non vuole che si parli di conflittiOra è passato al Città di Marino, in Eccellenza: “Ho ancora tanta voglia di giocare, poi farò il tecnico”

Stefano De Angelis con la maglia dell’Avellino(Foto Archivio)

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Numero 40 04 novembre 2010

20 PerugiaIl personaggio

Corallo, il cuore oltre l’ostacolodi Riccardo Angelo Colabattista

OMA - Ci sono giocatori che siritrovano in Serie A per una serie difattori fortunosi: un allenatore che li

stima, una società che punta su di loro o unavicinanza geografica con il luogo di nascita.Poi ci sono atleti che arrivano alle massimeserie in età avanzata, quasi fosse un premioda ritirare per i sacrifici fatti per una vitapassata a correre sui campi delle provincieitaliane. Infine ci sono alcuni giocatori che,per sfortuna o per un destino non amico,hanno potuto solo assaporare il gusto dolcedella massima serie. Purtroppo è in questaultima fascia che ritroviamo AlessandroCorallo, trentaduenne attaccante delPerugia. «Ricordo gli anni passati in Serie B conl’Ancona ed il Lecce con rimpianto e gioia -dichiara corallo. Con rimpianto perché,purtroppo, quei tre anni, quelli tra il 2000 e il2003, sono stati caratterizzati da diversi infor-tuni, specialmente al ginocchio sinistro. A causadi questi lunghi stop non ho potuto esprimermial meglio e dimostrare tutto il mio potenziale.Nonostante ciò rimarrà sempre in me il ricordofantastico del goal segnato al Cosenza. Un goalin Serie B è sempre qualcosa di speciale».Molte persone che cercano nel calcio la glo-ria, dopo le prime sconfitte, si sarebberoarrese. Così non ha fatto Alessandro

per la mia squadra che per me stesso. Avevobisogno di riprendere subito coscienza delle miepotenzialità». Quest’anno l’attaccante delPerugia ha iniziato la stagione un pochinodopo gli altri del gruppo. La preparazione èstata gestita con cura dai medici e dalpreparatore atletico. Proprio per questo ilsuo stato di forma non è ancora al top.Oltre a ciò è arrivato l’ennesimo infortunio.Questa volta, fortunatamente, è di lieveentità ed ha interessato la mano. Questopiccolo incidente non gli ha permesso diprendere parte alla sfida contro il Sestesema, promette lo stesso attaccante, non gliimpedirà di tornare presto in campo. La suanuova vita calcistica è combaciata con laconoscenza dei nuovi compagni di squadra,in special modo dei colleghi d’attacco. «ConBertolini e Frediani ci siamo trovati subito bene- collude Corallo. Loro due già li conoscevomolto bene perché, negli anni passati, ci siamoincontrati molte volte da avversari. Adesso c’è lamassima stima e collaborazione e siamo sicuriche, insieme, riusciremo a far vedere al nostropubblico delle belle cose».

Corallo. Infatti, l’attaccante di San Cesario inProvincia di Lecce ha continuato a lottare ea calcare i campi della vecchia Serie C gio-cando nel Taranto, nella Spal, nel Crotone,nella Varese e, prima di approdare al Perugia,ha passato tre anni nel Gubbio. «Lo scorsoanno ho avuto un serio problema fisico -dichiara l’attaccante leccese - che mi hacostretto a stare lontano dai campi di gioco per8 mesi. Dopo una delicata operazione in testaho cercato una squadra che mi desse fiducia el’opportunità di iniziare di nuovo a giocare concontinuità. Questa occasione è arrivata dalPerugia e non ho potuto assolutamente rifi-utare». Per Corallo non importa assoluta-mente la categoria. Quest’anno è sceso neiDilettanti, una categoria che lo ha visto pro-tagonista solamente nelle annate 1997-1998quando, allora ventenne, militava nelle filedel Maglia. «Per me l’essere sceso di categorianon conta molto - afferma Corallo - quel chepiù è importante è cercare di riuscire ariportare subito in alto il Perugia. Questa città, èinutile dirlo, ancora respira l’aria della Sera A.Qui c’è un clima eccezionale. Tutta la città cispinge a fare bene per salire subito nellaSeconda Divisione della Lega Pro. Ci tengo aringraziare tutti i tifosi che, nonostante la SerieD, ci sono stati sempre vicini vivendo questaesperienza nel modo giusto». Il Perugia, natu-ralmente, è quasi condannato a vincere

questo campionato. Il PresidenteRoberto Damaschi ha costruitouna squadra competitiva conmolti elementi proveniente daicampionati professionistici.Proprio per questo, tutti, dall’al-lenatore Battistini al direttoresportivo Arcipreti, credono dipoter fare il salto di categoria giàda quest’anno. Dello stesso avvi-so è Corallo che, agli obiettivi disquadra, aggiunge i suoi person-ali. «Per me, dopo una lunga assen-za dai campi, è importante giocarecon continuità - dichiara Corallo.Per questa stagione, quindi, puntoad arrivare alla doppia cifra.Fortunatamente, negli spezzoni dipartita che ho fatto in queste primeotto giornate, ho già segnato tregoal. Questo è stato importante sia

R

L’attaccante 32enne pugliese è al Perugia dopo una carriera costellata di infortuni gravissimil’ultimo dei quali a Gubbio lo scorso anno: “Ho subito un’operazione alla testa, fuori 8 mesi”

Alessandro Corallo con la maglia del

Gubbio, società nellaquale ha militato dal 2007 al 2010

(Foto Archivio)

Corallo con la divisa del Perugia (Foto Archivio)

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Numero 40 04 novembre 2010

22 LavagneseIl personaggio

OMA - Cristian Campi è il centraledella Lavagnese Calcio e dirige leoperazioni della difesa. Nato nel

1977 a Saronno ha un lungo passato in LegaPro con lo Spezia Calcio, l’A.C. MonzaBrianza, il Lecco Calcio e la Pro Sesto.Raggiunto telefonicamente, ci ha raccontatocome ha cominciato ad appassionarsi algioco del calcio: «Come tutti i bambini gioca-vo nei campi dell’oratorio, piano piano ho inizia-to così, partendo dalla squadra del mio paese,la Cogliatese. Poi ho trascorso un’importanteesperienza anche nel Settore Giovanile delMilan». Per quanto riguarda il periodo inLega Pro Campi ci spiega le differenze tra ledue tipologie di campionato: «Alla fine noncambia molto tra Lega Pro e dilettanti, ovvia-mente c’è più professionalità in Lega Pro masotto l’aspetto tecnico è la stessa cosa, anzimolte società di serie D potrebbero benissimofare i professionisti». Nella carriera di Campisi contano anche due stagioni in serie B, nelcampionato 1998-1999 con il Treviso e nel1999-2000 con l’Alzano Virescit collezio-nando in bianconero ventiquattro presenzee un gol. Campi ricorda quel periodo comeun momento di crescita: «È stata un’esperien-za positiva, mi ha fatto crescere e mi ha datotanto per l’avvenire. Il primo anno non ho gio-cato molte partite, ma il secondo anno ho fattobene e ho giocato spesso». Cristian Campi hagirovagato per varie squadre però è ilMonza Brianza (in cui ha militato dal 2004 al2007 passando dalla C2 alla C1) quella chegli ha lasciato il segno: «A Monza sono statobenissimo, sono stati tre anni importanti ed è lasocietà a cui sono più legato. E ho ancora alcu-ni amici lì. Ho stretto un bel rapporto con imagazzinieri e i massaggiatori, è sempre un

piacere vederli». Dal passato di Campi passia-mo ora al suo presente con la Lavagnese: lasquadra di Lavagna, fondata nel 1919 nellacittadina della riviera Ligure di Levante inprovincia di Genova, è alla sua nona stagio-ne consecutiva nel CampionatoInterregionale, in cui non ha mai sfigurato.Lo scorso anno ha chiuso la classifica al set-timo posto, mentre l’annata precedente,dopo un inizio esaltante, i bianconeri nonsono riusciti a mantenere il ritmo e hannoottenuto una pur sicura salvezza piazzando-

si al decimo gradino della classifica. Ottimainvece la prestazione nella stagione2007/2008, finita al quarto posto che gli hagarantito la partecipazione ai play-off perentrare in serie C2 (sconfitti poi per unarete a zero in semifinale dalla Pro BelvedereVercelli, che poi avrebbe conquistato la pro-mozione in Lega Pro). Quest’anno l’inizio è

Cristian Campi: “Quest’anno voglio i play-off”

di Sara Sbaffi

Rstato altalenante e per il momento laLavagnese si posiziona a metà classifica, manelle ultime partite è emerso un migliora-mento complessivo dei ragazzi di misterDagnino che stanno tentando una risalita.Cristian Campi ha alle spalle una carriera dispessore e la sua esperienza è una sicurez-za per la difesa. Alla domanda su un bilanciodi questo inizio campionato (quattro vitto-rie e cinque sconfitte) si dice non del tuttosoddisfatto: «Speravo in qualcosa di più, abbia-mo perso in casa, allo stadio “Edoardo Riboli”,dove si poteva fare meglio, però abbiamo vintofuori casa con squadre difficili come l’Acqui.Comunque stiamo crescendo e puntiamo amigliorare i nostri risultati». Con l’Acqui intesta alla classifica sono arrivati tre puntiimportanti soprattutto per il morale delgruppo. Sulle possibilità della sua squadra egli obiettivi di questa stagione Campi è sicu-ro: «Puntiamo al massimo, anche se non è faci-le perché non abbiamo una squadra adatta perl’alta classifica, comunque noi proviamo ad arri-varci e a giocare almeno i play-off». LaLavagnese è allenata dall’emergente AndreaDagnino, ex numero dieci della stessaLavagnese per ben sei campionati (di cuidue vinti, tra il 1999 e il 2001, e un totale di109 presenze e 29 gol). Cristian Campi nonha dubbi sulle capacità del suo tecnico: «È unbuon allenatore, e soprattutto ha un buon rap-porto con i giocatori sia quelli più grandi che igiovani. È molto preparato e rispetto ad altrimister è uno dei migliori». Con i compagni disquadra c’è un bel rapporto: «Noi siamo ungruppo eccezionale, siamo molto uniti. È belloquindi stare insieme». Dopo aver parlato delpassato e del presente Campi nel suo futu-ro si vede allenatore: «Farò il corso per pren-dere il patentino di allenatore e se avrò fortunaci riuscirò».

L’esperto centrale difensivo, classe 1977, ha militato per anni in Serie B e Lega Pro. Ora la nuova sfida è con l’Interregionale

La Lavagnese vuole recuperare da un difficile inizio di campionato

Cristian Campi con la maglia del Monza(Foto Archivio)

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Numero 40 04 novembre 2010

24 BacoliIl personaggio

ACOLI - Sibilla Cumana, sacerdotes-sa dell’oracolo di Apollo e di Ecate. Ilsole e la luna. Dall’antro del Lago

d’Averno alla guida di Enea nell’“Eneide”.Contrasti di luce che ci fanno sbalzare drit-ti ad un pallone che rotola sul terreno del“Tony Chiovato”, stadio del Bacoli SibillaFlegrea. Storia affascinante quella della squa-dra campana: nasce ufficialmente nel 2007,in realtà prende il posto della Sibilla ElBrazil Cuma, fondata nel 2001 dallafusione tra i napoletani dell’El Brazil e laSibilla Bacoli (società dal passato glorio-so, risalente agli anni ‘20). Dai campiona-ti di Promozione ed Eccellenza, allasvolta della stagione 2004-2005: la guidatecnica di Enzo Carannante porta ibiancoazzurri ad una storica promozio-ne in Serie D, con basso profilo, belgioco, tanto lavoro ed un gruppo affiata-to. Il salto di categoria ne rafforzacoraggio e determinazione e soprattut-to porta in dote il giocatore più rappre-sentativo del team: Tommaso Manzo.Acquistato nel 2005, si rivela un auten-tico leader, determinante nelle difficoltà:nonostante la delusione per il ripescag-gio in C2 atteso e mai arrivato, Manzorealizza 41 reti tra campionato e CoppaItalia. Un record assoluto dalla Serie Aalla D. «Quest’anno spero di ripetermi,sono già a quota 10, 7 gol in campionato e3 in Coppa. Un buon bottino». L’assololascia subito spazio alla modestia, per-ché Manzo pensa e agisce da grandeprofessionista, da persona di cuore, daautentico uomo squadra: «Essere capita-no è certamente un peso, ma è soprattut-to una responsabilità che mi onora, perchéè stata una scelta della società e dello spo-gliatoio. Qui ci sono rapporti splendidi, al di là diquelli puramente professionali. In società sonotranquillo, lavoriamo tutti con serietà. Bacoli haun progetto importante, non è come tante diri-genze che vanno avanti con i “se, ma, però”».

Sulla stessa linea l’approccio con l’allenatoreEnzo Carannante: «Da ex calciatore il misternon ci assilla, conosce e capisce bene le “maga-gne” che spesso circondano noi giocatori. Il suo4-3-3 ci fa giocare bene, io ad esempio ho cam-biato posizione in attacco proprio nel mio annod’arrivo qui, prima ho fatto il centrocampista, iltrequartista e a volte anche l’esterno di sinistraa centrocampo. A Bacoli ho trovato la dimensio-ne ideale. Per me è importante, sono nato aSecondigliano, dopo il settore giovanile alla

Puteolana ho fatto la Primavera al Napoli (aitempi di giocatori come Paolo Cannavaro,Di Vicino, Troise), ho esordito nel 1995 e hogirato un po’. Dopo l’esperienza col Pianuraritornare qui è stato naturale». Un inizio di sta-

Bomber Manzo: “A Bacoli sono a casa”

di Alessandro Zoppo

Bgione entusiasmante per la squadra, leaderdel girone G. «Un girone difficile, bisogna ricor-darlo a chi lo snobba. Ci sono squadre moltotecniche, soprattutto le sarde e le laziali, chegiocano bene, lavorano molto e se la giocanosempre. È anche un incentivo per far divertire itifosi allo stadio». Tommaso è travolgente coni suoi gol e di sicuro non si nasconde: «Lapromozione non è una priorità, però l’appetitovien mangiando… Abbiamo una rosa giovane,un buon mix di novità ed esperienza. D’altronde

le scelte della Federazione non si discuto-no. Non può che essere un bene averetanti giovani in squadra, magari a pensar-ci bene prima si sarebbe evitato di brucia-re tanti ragazzi dal grande futuro…».Passo dopo passo, la Sibilla Flegrea vaavanti anche in Coppa Italia: «E il belloè che non ce l’aspettavamo. In passatosiamo quasi sempre usciti al primo turno,quest’anno giocavamo specialmente pertrovare la giusta condizione fisica. Poiabbiamo passato la prima partita ai rigo-ri, il secondo turno con un gol nel recupe-ro quando pensavamo si finisse 0-0, ilterzo ed il quarto sfruttando il fattorecampo». La concentrazione torna subi-to al campionato: «Domenica prossimac’è il Sanluri, un campo molto difficile. Ilcampionato è lungo, ci saranno sicura-mente dei cali, dobbiamo essere bravi acogliere al volo le opportunità che ci capi-tano, sfruttando al massimo i momenti diforma migliori». I tifosi ormai lo accla-mano, tanto che su Facebook è nato ilgruppo “Prima Maradona poi Zola epoi Tommaso Manzo”: «Per un napole-tano è scontato citare Maradona o Zolacome riferimenti. Se devo dirla tutta, perme, nato nel 1980, il riferimento fonda-mentale è stato Zinedine Zidane, unsignore del pallone». Vedere Tommaso

danzare col pallone tra i piedi ribadisce lasua immagine. Quella di un ragazzo che vivequel concetto normale per cui il calcio è lasquadra e il singolo è soltanto parte delgioco.

Tommaso Manzo(Foto Archivio)

“Il girone G è fra i più difficili, guai a snobbare le avversarie. Essere capitano è un onore ma anche una grande responsabilità. Ringrazio la società e lo spogliatoio per la fiducia”

Il centravanti, classe 1980, ha già realizzato 10 gol in questa stagione, di cui 7 in campionato

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26 Calcio a 5

OMA - L’Alter Ego Luparense batte ilKaos Futsal, la Marca Futsal sbanca Astie vola in testa da sola. Questo i verdet-

ti della quarta giornata della serie A di calcio a5: vincono anche Lazio e Daf ChemiMontesilvano, con i campioni d’Italia che festeg-giano il ritorno in campo (e al gol) di AdrianoFoglia dopo 22 mesi di squalifica per doping,mentre i due derby della giornata premianoPromomedia Sport Five Putignano (8-5 alBisceglie) e Ponzio Pescara (1-0 all’Acqua eSapone). Come gli abruzzesi ottiene il primosuccesso anche l’Augusta, che ha la meglio sulNapoli Vesevo dopo essere stata in svantaggioall’intervallo.

4^ GIORNATA – SABATO 30 OTTOBREAtiesse-Daf Chemi Montesilvano 0-3Promomedia S.F. Putignano-Bisceglie 8-5Lazio-Crocchias Cagliari 4-2

Acqua&Sapone-Ponzio Pescara 0-1Alter Ego Luparense-Kaos Futsal 8-3Asti-Marca Futsal 3-5Augusta-Napoli Vesevo 5-2

LA CLASSIFICA MARCATORI6 RETI:Vampeta (Alter Ego Luparense), Bertoni(Marca Futsal)5 RETI: Bruno (Promomedia Sport FivePutignano), PC (Ponzio Pescara), Marquinho(Kaos Futsal)(Si ringrazia l’Uff. St. della Divisione Calcio a 5)

dalla Redazione

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Marca vola, Luparense insegue

Vampeta, laterale della Luparense(Foto divisionecalcioa5.it)

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Numero 40 04 novembre 2010

28 Femminile

OMA – La bottiglia di champagne (ospumante italiano, forse sarebbemeglio) è stata messa in ghiaccio,

pronta da far esplodere tra meno di un mese.Ma sempre con i debiti scongiuri, che in Italiasono tradizione condivisa e centenaria.L’Italia femminile di Pietro Ghedin ha sconfit-to anche nella gara di ritorno la Svizzera,dopo la vittoria di misura a Treviso di sabato23 ottobre scorso. Ad Aarau, mercoledì 27ottobre, è finita 4-2 per le azzurre, ma nonsenza fatiche, come ci conferma il CT PietroGhedin: «È andata bene, dai. Faccio comunque icomplimenti alla Svizzera per la prestazione dimercoledì scorso. Le ragazze sono state brave arimanere tranquille anche in svantaggio, sapendosoffrire, per poi colpire al momento giusto». Ilgrande merito delle ragazze azzurre, soprat-tutto, è stato recuperare le energie soprat-tutto psicologiche dopo la sconfitta contro laFrancia: «È verissimo - conferma il CT - perchédopo un risultato di quel tipo, è facile che ci siperda d’animo. Ma non è stato così, per for-tuna, le ragazze hanno dimostrato diessere di ottimo livello». Adesso siattende il risultato degli spareggidella zona Nord-Centro america-na: «Sì, credo che andrò in Messicoa vedere le partite per prepararepoi le ragazze». Quale avversariasi spera di affrontare? «Mah,sicuramente, almeno sulla carta,troveremo una fra Messico eCanada. Staremo a vedere». Nonpotevamo non raccogliere leimpressioni e i giudizi a tuttocampo del presidente della

Divisione Calcio FemminileGiancarlo Padovan: «Questa èuna Nazionale assolutamenteunica che, a parte le 4 promossesubito e la Germania che organiz-za la manifestazione, rappresental’Europa al Mondiale. Di fattosiamo al sesto posto in Europa, epotremmo, visti i risultati positivi diquest’anno, entrare nella top tenmondiale. Siamo di fronte ad unrisultato davvero molto importan-te, perché nel 2010 abbiamoperso solo contro la Francia (pur-troppo nell’unica gara che leazzurre non avrebbero dovutoperdere: 2-3 a Gubbio nel ritor-no dello spareggio principale diqualificazione) e pareggiato duevolte. In Europa abbiamo pratica-mente sconfitto tutti. Di questobarrage di qualificazione, laDanimarca era quella che a detta

di tutti sarebbedovuta uscir-

ne vincente,ma haperso asorpresacontro laSvizzera.E noi la Svizzera l’ab-biamo battuta. Se èvero che manchiamo

dal Mondiale da ormai 11anni (edizione degli StatiUniti), è altrettanto acclara-

to che allora c’era un postoin più a disposizione, perché

ora c’è la Germania che orga-nizza la manifestazione, che è qua-

lificata di diritto. Quindi stiamo parlan-do di un risultato straordinario». Che

ancora non è concluso, però: «Infatti- prosegue Padovan - perché se bat-teremo anche la rappresentantedella Concacaf, allora avremo fattoun lavoro splendido. Siamo assoluta-mente a livelli mai visti prima».

Quindi si può parlare di bilanciopositivo: «Sì, il bilancio è estre-

L’Italdonne vede finalmente il Mondiale vicino

di Flavio Grisoli

R

mamente positivo, se però non dovessimo quali-ficarci, rimarremmo come una grande promessaincompiuta. Purtroppo eravamo a 45’ dalla qua-lificazione diretta, e l’abbiamo mancata».L’ultimo atto di questa interminabile fase diqualificazione è rappresentato dalla sfida allaterza classificata del torneo americano: «Sec’è una giustizia, anche minima nel calcio - pro-segue Padovan - dobbiamo fare una considera-zione. La Concacaf fa una fase di qualificazionefra 8 squadre che si scontrano in un lasso ditempo di 10 giorni, che porta a 2 qualificate emezzo (il “mezzo” è la terza che va allo spa-reggio con la nazionale europea). In Europavengono ammesse cinque squadre e mezzo(stesso discorso, ma inverso, chiaramente),dopo un torneo lungo due anni e che coinvolge55 nazionali. La FIFA sta portando avanti unapolitica semplicemente allucinante. C’è unadisparità troppo evidente». Poi il presidente

Padovan: “Attualmente, visti i risultati, siamo la migliore Nazionale italiana”Ghedin: “Era dura recuperare dopo il ko contro la Francia. Ragazze fantastiche”

Le azzurre di Ghedin battono la Svizzera e conquistano l’atto finale delle qualificazioni

L’esultanza delle ragazze azzurre dopo la vittoria contro la Svizzera(Foto Archivio)

Giancarlo Padovan, presidente della Divisione Calcio Femminile(Foto Archivio)

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29Femminile

della Divisione Calcio Femminile si lasciaandare ad una considerazione che dovrebbefar pensare più di una persona in Federcalcio:«Delle Nazionali di calcio italiane, quella femmi-nile è di gran lunga la migliore, visti i risultati dellaNazionale maschile “A” e dell’Under 21. Siamoin netta ascesa, e queste giocatrici rappresenta-no l’espressione del patrimonio calcistico delle 14società italiane. C’è grande soddisfazione, mamanca l’ultimo scalino». Con Padovan, infine,non potevamo non soffermarci sulla questio-ne della “comunicazione”: «Grazie ai risultatidella nostra Nazionale, in molti parlano di noi sumolti mezzi di comunicazione. Se poi dovessi-mo raggiungere anche la FaseFinale del Mondiale inGermania, sarebbe il massi-mo, anche in considerazionedel fatto che l’anno prossimoospiteremo per la primavolta l’Europeo femminileUnder 19». Un commentosulla Rai e sul servizio chesta offrendo sul calcio fem-minile è quanto mai doveroso:«Allora, io sono sempre molto critico neiconfronti della Rai, ma adesso mi per-metto di spezzare una lancia a loro favo-

re. Anche se con dei “se” e dei “ma”. È abituale,nel caso di queste partite, che le

televisioni di Stato dei Paesifacciano degli accordi di

reciprocità, nei quali laTV del Paese ospitan-te offre la produzionedella trasmissione aquella ospite e vicever-sa. Bene, per quanto

riguarda la Svizzera, latelevisione di Stato non haprodotto l’incontro, quindi

non c’è stata copertu-ra televisi-

va».

Certo però, per una TV come la Rai, organiz-zare una trasferta in Svizzera non sembra unimpegno così gravoso: «Infatti, così come com-prare la partita dalla televisione privata che hatrasmesso l’incontro in Svizzera, non pensosarebbe stato molto dispendioso». Adesso ilproblema si pone con l’ultimo impegno diqualificazione: «Già. Sicuramente la Rai offriràcopertura televisiva per la gara d’andata, che sigiocherà il 20 novembre in Italia, e più precisa-mente a Padova. Dobbiamo ancora deciderel’orario preciso, ma opterei per un orario tra le18.30 e le 20 come inizio gara, in modo da poteravere un deciso afflusso di pubblico. Lo spettaco-lo al quale abbiamo assistito a Treviso, con più ditremila spettatori sugli spalti, è stato splendido, evogliamo ripeterlo». Speriamo poi, che in casodi qualificazione, la Rai ci dia la possibilità di

vedere i Mondiali: «Già, speriamoproprio. Anche perché si tratta di

un appuntamento, appunto,Mondiale. Con l’Italia impe-gnata, e la Rai è il serviziopubblico. Organizzare un

evento in Germania, o compra-re i diritti, non mi sembra impossibile.

In fondo non servono le persone che si sono por-tate in Sudafrica».

Pietro Ghedin, CT della Nazionale Femminile

(Foto Archivio)

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31Repubblica diSan Marino

EPUBBLICA DI SAN MARINO - Laquinta giornata del campionato sam-marinese ha registrato la caduta della

capolista del girone B Tre Fiori, caduta in casacontro il Murata di Alberto Manca, che rag-giunge così quota dieci punti in classifica, adue sole lunghezze proprio dal team diFloriano Sperindio. Una gara intensa, con 5reti, e che alla fine ha visto prevalere i bianco-neri. Una battuta d’arresto che non ci volevaper i “gialli” campioni in carica, che confidava-no nello scontro al vertice per dare l’allungodecisivo in testa al girone. Ne approfitta cosìanche la Libertas, che espugna il campo delSan Giovanni per 2-0 e si porta anch’essa a 10punti. Torna a conquistare i tre punti il TrePenne di mister Stefano Ceci contro la Virtus,raggiundoli al quarto posto a sette punti. Ilgirone A, con la Cosmos ferma per il turno diriposo, ha visto La Fiorita arrivare in vetta incoabitazione proprio con la Cosmos a dieci

punti. Si è scavato un pic-colo, ma significativosolco nella graduatoriatra queste due formazio-ni e le inseguitrici.Pennarossa (uscito con leossa rotte dalla sfida con-tro la Juvenes/Dogana: 0-3), Faetano (2-1 ai dannidel Fiorentino) e propriola Juvenes/Dogana, dista-no di quattro punti. Laprossima giornata vedràla Cosmos affrontare ilPennarossa, mentre LaFiorita osserverà il turnodi riposo. Murata-Libertassarà il match di cartello,mentre il Tre Fiori riceve-rà il fanalino di codaDomagnano per ripren-dere la sua corsa in vettaalla classifica.

dalla Redazione

R

Il Murata fa suo il big-match, Sperindio si inchinaLa gara di cartello fra la capolista ancora imbattuta e la formazione guidata da

Alberto Manca, è vinta da bianconeri dopo 90’ al cardiopalma. Libertas vede la vetta

Alberto Manca, tecnico del Murata (Foto Archivio)

LA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO

Cosmos

La Fiorita

Pennarossa

Faetano

Juvenes/Dogana

Fiorentino

Cailungo

GRUPPO A GRUPPO A

5 Gol: Montagna (Cosmos)

4 Gol: Mularoni (La Fiorita)

3 Gol: Grigore (Fiorentino), Fantini

(Juv/Dog), Foscoli (Pennarossa)

GRUPPO B

4 Gol: Aruta (Tre Fiori)

3 Gol: Amici (Tre Fiori)

CLASSIFICA

MARCATORI Pennarossa-Juvenes/DoganaFolgore/Falciano-DomagnanoTre Fiori-MurataFiorentino-FaetanoCailungo-La FioritaTre Penne-VirtusSan Giovanni-Libertas

5^ GIORNATA 30-31/10/2010

0-32-02-31-21-13-10-2

10

10

6

6

6

3

2

GRUPPO BTre FioriLibertasMurataVirtusTre PenneSan GiovanniFolgore/FalcianoDomagnano

12101077641

6^ GIORNATA 5-6-7/11/2010

Cailungo-FaetanoCosmos-PennarossaVirtus-San Giovanni

Folgore/Falciano-Tre PenneDomagnano-Tre Fiori

Juvenes/Dogana-FiorentinoMurata-Libertas

Riposa: La Fiorita

RISULTATI E CLASSIFICHE DELLA COPPA TITANO 2010-2011

Virtus

Libertas

Cailungo

Pennarossa

Folgore

GRUPPO APennarossa-Libertas

Tre Fiori-Cosmos

Folgore/Falciano-Virtus

Juvenes/Dogana-Fiorentino

La Fiorita-Domagnano

Tre Penne-Murata

4

3

1

1

1

GRUPPO BLa Fiorita

Tre Fiori

Faetano

Cosmos

Domagnano

6

1

1

1

1

GRUPPO CTre Penne

Murata

Juvenes/Dogana

San Giovanni

Fiorentino

6

3

3

0

0

3^ GIORNATA 10/11/2010

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