professione calcio - sfoglia il settimanale - anno ii n.22

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 EuRO iL SETTiMAnALE di A, B, LEgA PRO, d, CALCiO FEMMiniLE E CALCiO A 5 AnnO 2 - n° 22 10 giugnO 2010 www.professionecalcio.eu ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 2 2 Omologazioni shock: La Sicilia non ha abbattuto i muri

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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.22

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 EuROiL SETTiMAnALE di A, B, LEgA PRO, d, CALCiO FEMMiniLE E CALCiO A 5 AnnO 2 - n° 22 10 giugnO 2010

www.professionecalcio.eu

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Omologazioni shock: La Sicilia

non ha abbattuto i muri

L’EDITORIALE

Numero 22 10 giugno 2010

2 Editoriale

le sue convocazioni.Ognuno vede il calcio allasua maniera, ognunocrede che avrebbe fattole scelte giuste e nessunocerca di farsi del male dasolo. Abbiamo voglia disognare, ci serve sognare,per questo Forza Azzurri.

di Massimiliano Giacomini

OMA - Si muo-vono gli avvocati.Primo Marani

presidente dellaMestrina, non si arrendeanzi rilancia e lo fa trami-te l’avvocato AntonellaStefani che con una rac-comandata spedita alpresidente FIGC Abete,al presidente della LNDTavecchio, alla procurafederale nella persona diPalazzi e al Comitatoregionale Veneto, chiedeuna “verifica formale sulleregolarità o meno dellaiscrizione al campionato2009/2010 delle predettesocietà e in caso di rispo-sta affermativa di nonregolarità l’assunzione diogni provvedimento delcaso”. Le predette socie-tà sono: ASD CMP RiverTeam Bottrighe, USDRosolina, GS San MarcoArqua Polesine, ACD SanVigilio Adria, PolisportivaStientese ASD, US zonaMarina e molte altre. Ilcaso Mestrina è quelloche ha fatto saltare ilbanco in Veneto con l’ini-bizione dell’ex presiden-te Guardini, insieme al

segretario MaurizioPozzi, e il suo conseguen-te allontanamento e ilCommissariamento delCr. Da settimane lesocietà, che intantohanno iniziato a farsi iconti in tasca tra di loro ea denunciarsi reciproca-mente in una sorta dimaccartismo veneto,chiedono di conoscere lavera entità e i nomi dellesocietà coinvolte. Peralcuni sono circa 200, peraltri si parla di una quin-dicina, l’unica verità finoad ora è il silenzio chearriva da Marghera.Primo Marani chiede cheil suo Mestrina, che erastato escluso da tutti icampionati la scorsa sta-gione, venga riammessod’ufficio nella medesimacategoria o nella catego-ria superiore e in subor-dine chiede l’esclusionedi tutte le società coin-volte. Un groviglio. Inrealtà facilmente districa-bile basterebbe che dalCr uscisse un comunica-to ufficiale che metta atacere tutte queste voci eche dia le necessariespiegazioni ai presidentidelle società. Bisogna

essere chiari con chi pagae con le persone che sioccupano delle societàdilettantistiche, i presi-denti dei Comitati o iCommissari sono sedutisu quella poltrona solograzie allo sforzo di que-sti uomini che si impe-gnano giorno dopogiorno e che con pas-sione e abnegazionepermettono a milionidi ragazzi di giocare lacalcio. Quando un pre-sidente di società chie-de spiegazioni questegli vanno date concelerità e con rispetto.

Non possiamo esi-merci dal parlare diSud Africa 2010, e periniziare lo facciamoaugurandoci che gliAzzurri possano cen-trare un clamoroso bismettendo così a taceretutti quelli che critica-no a priori le scelte diLippi. Noi qui siamogiornalisti e non com-missari tecnici, ognunodi noi avrebbe fattodelle scelte diverse daquelle di Lippi, maanche da quelle deglialtri a cui giocandoabbiamo chiesto di fare

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Numero 22 10 giugno 2010

2 Editoriale

il Veneto in subbuglio e gli Azzurri in cerca del bis

La rosa della Nazionale Italiana (Foto Sito FIGC)

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Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

DIRETTORE RESpONSABILE

Massimiliano [email protected]

AMMINISTRAZIONE:

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00143 Roma

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REDATTORE

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Numero 22 10 giugno 2010

4 Rubrica

OMA - Sta per cominciare l'avventurasudafricana e già molte cassandre, dopole non esaltanti prestazioni in amichevo-

le della Nazionale di Lippi, si apprestano a lan-ciare i loro "l'avevamo detto"qualora gli azzurritornassero a casa prima del previsto. Io sto dallaparte del CT che ha fatto qualche innovamen-to ma ha dovuto operare con ciò che passa ilconvento. Oltretutto deve far fronte agli acciac-cati Camoranesi e Pirlo, ovvero due giocatoriche non hanno adeguati sostituti. Ma vedreteche Marcello saprà cavar fuori da ciascunoquell'orgoglio tutto italiano che ci ha permessoanche in passato, di giungere laddove nessunopensava. Un po' di rinnovamento è già iniziato,la vera rivoluzione la dovrà operare il successo-re Prandelli, subito impegnato nelle qualificazio-ni per l'Europeo 2012 dopo il mondiale.Pensiamo che il bravo Claudio andrà per gradi,fermo restando che lasceranno sicuramente lanazionale Zambrotta e Cannavaro in difesa,Gattuso e Pirlo a centrocampo, Di Natale eIaquinta in attacco. Il nuovo CT erediterà anchela spinosa questione Cassano/Balotelli chetanto ha fatto discutere certi commentatori,

detrattori del CT campione del mondo, mapronti a riempirlo di elogi qualora costui riu-scisse nella titanica impresa di portare la squa-dra italiana almeno alle semifinali. Noi diciamocomunque Forza azzurri, certi che chi scende-rà in campo lo farà dando fino all'ultima stilla disudore. In mezzo a queste considerazioni calci-stiche, vorrei sottolineare alcune digressioni dicarattere politico: il solito verde Cento, che inogni sua apparizione televisiva ringhia e sparaverso chi non la pensa come lui, vorrebbe farrimanere a casa il nostro miglior centrocampi-sta alias Marchisio, reo di "vilipendio all'innonazionale". A parte che il giocatore ha smenti-to quella che semmai sarebbe più una guasco-nata che un’offesa, Cento è lo stesso che sistracciava le vesti gridando allo scandalo quan-do fu portato in Germania Cannavaro reo diaver pubblicamente difeso Moggi nei mesi diCalciopoli, salvo poi tacere (lui romanista) sulleaffermazioni di De Rossi sulla tessera del poli-ziotto (che ha fatto indignare Maroni, Coni eFIGC) affermazioni poi ridimensionate dal gio-catore. Cento appartiene alla categoria dei suo-natori d'orchestra che strimpellano mentre lo

Stato Titanic va afondo, che ha sem-pre detto no atutti i tentativi diriforma dellostato. Insieme a luiCalderoli,agli anti-podi come colora-zione politica, manon scevro dasciocchezze quando afferma che per venireincontro al momento grave delle finanze pub-bliche, i giocatori dovrebbero privarsi del pre-mio (che infattielargisce la FIGC non lo stato)in caso di vittoria, dimenticandosi che tutti i cal-ciatori, compresi i privilegiati con stipendi super,pagano regolarmente le tasse contriburndo,essi sì, a rimpinguare le casse dell'asfittico pil ita-liano. Il leghista parla anche di tagli agli sprechistatali come auto blu, viaggi gratis in treno oaereo, ricche prebende di buonuscita e succosepensioni dopo solo due anni di legislatura, mada quell'orecchio tutti fanno finta di non senti-re. Eppure sono lì sprechi sconsiderati dell'ap-parato statale che ci hanno ridotto quasi sullastrico, e solo manovre fiscali aggiuntive posso-no mettere pannicelli calci su una ferita difficileda rimarginare. Siamo forse usciti di tema, mauno sfogo era necessario: troppi usano la plateadel calcio per darsi visibiltà, magari dicendodelle... cavolate. Non ne possiamo più.

RLa nazionale? gasperini critico ma... innamorato

Numero 22 10 giugno 2010

6 Voci dal Palazzo

Se l’italia non arriverà ai quarti? Robin Hood punta il dito“La prospettiva quasi certa che non si arrivi ai quarti di finale,

incombe come un macigno su questa presidenza federale. Con questoincubo che lo tormenta ogni giorno e che potrebbe vanificare ognisua ambizione futura, compresa quella di diventare presidente del

CONI, il nostro eroe è corso ai ripari. Fino ad ora aveva ignorato tuttii suoi vice, oggi spera di avere da loro un futuro sostegno”

OMA - Che il presidenteAbete sia in grosse difficoltàe che questo non sia per lui

un momento felice, con tutta lastampa nazionale che lo attacca(meglio tardi che mai), è sotto gliocchi di tutti. Che la nostraNazionale non sia al top e faacqua da tutte le parti è statodimostrato anche dalle amiche-voli con il Messico e la Svizzera,con le polemiche che ne sonoconseguite anche a causa di alcu-ne dichiarazioni fuori luogo deinostri giocatori. La prospettivaquasi certa (e siamo sicurianche stavolta di dire il vero)che non si arrivi ai quarti di fina-le, incombe come un macigno suquesta presidenza federale. Conquesto incubo che lo tormentaogni giorno e che potrebbe vani-ficare ogni sua ambizione futura,compresa quella di diventarepresidente del CONI, il nostroeroe è corso ai ripari. Fino ad oggiaveva ignorato i suoi vice presi-denti: Albertini e Macalli, com-preso il Vicario Tavecchio suogrande elettore, negando loroogni delega, un ufficio in ViaAllegri, uno straccio di segreta-ria, mettendoli ogni volta di fron-te al fatto compiuto. Oggi, pres-sato da tutte le parti, spera diavere nei suoi vice un futurosostegno ed una valida difesa incaso di disastro dell’avventuramondiale. Ed ecco balenareun’idea prettamente democri-stiana, che fa finta di cambiaretutto e non cambia nulla: l’agapefraterna, mantenendo però bensaldo tutto il potere nelle suemani. Come è noto a tutti, primadi ogni consiglio federale, si tienein Federcalcio il Comitato diGestione composto: dal

Presidente, Vice Presidenti, ilPresidente della LegaProfessionisti di Milano, per esa-minare l’ordine del giorno e l’at-teggiamento da assumere su ognipunto in discussione. Da qualchegiorno, per disposizione del pre-sidente Federale, il Comitato diGestione si tiene con una cenaconviviale, un’agape fraterna,che secondo l’intenzione delNostro, dovrebbe compattare ipiù alti esponenti del calcio italia-no in un muro granitico controogni possibileet muto

avversario. Mabasterà questa trovata a sal-

vare l’anima (e non solo quella)del presidente Abete? I presiden-ti Macalli e Tavecchio, che sono ipresidenti delle due leghe piùnumerose ed importanti, siaccontenteranno di così poco? DaMacalli, Abete ha la certezza dinon avere mai problemi. Infattinel passato e più volte nel pre-sente, il presidente deiProfessionisti di Firenze si èdimostrato come un cane cheabbaia, ringhia, ma non mordemai. Il grande enigma resta suquello che farà il presidenteTavecchio, che in ConsiglioFederale tiene la maggioranzarelativa dei componenti. Ma tuttisanno che il presidente Tavecchio

di Robin Hood non muove foglia con il GrandeVecchio dello sport italiano. Egli èper tutti il punto insostituibile edobbligatorio di riferimento per losport. Da Lui vanno tutti: politicidi ogni rango e grado, presidentedel CONI, presidenti diFederazioni, presidenti di Societàogni qual volta hanno bisogno diun consiglio, di un aiuto persuperare gravi momenti di diffi-coltà. Lui è stato l’artefice del-l’elezione e della riconferma delpresidente Abete, a Lui Abetedeve le due elezioni a presidenteFederale (anche se qualche voltasembra scordarlo). Ma sarà ilGrande Vecchio soddisfatto dicome agisce il suo successore,dell’immobilismo e della mortagora in cui si trova la Federcalcio,dei problemi accantonati e mairisolti, della mancanza di decisio-nismo e di una autorevole lea-dership della più grande federa-zione dello sport italiano? Noinon abbiamo elementi per pre-vedere le Sue decisioni e le sueconseguenti mosse, pur sapendoche esse saranno determinanti

per il futuro della FIGC. Perquanto ci riguarda, poiché abbia-mo una immensa fiducia delGrande Vecchio nella Sua saggez-za, non lo diciamo per piaggeria(non siamo adulatori di profes-sione) aspettiamo con serenità esperanza le Sue decisioni e ciauguriamo che i ricordi del Suoglorioso passato e di quello cheera un tempo la Federcalcio pos-sono dare una spinta ad un pro-fondo rinnovamento, ad una ven-tata nuova, a restituire, con ilritorno del Re, il mondo del cal-cio agli uomini, uno sport adimensione umana, poiché allostato attuale il reggente ha con-segnato quel mondo nelle manidegli orchi.

Abete è certo di non avere

problemi da Macalli,

il grande enigma resta

Tavecchio che in Consiglio

Federale tiene la maggioranza

relativa ai componenti

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Numero 22 10 giugno 2010

8 Finale Play-off1^ Divisione gir. A

La Cremonese parte con il piede giustodi Gianluca Tinfena

OMA - Buona la prima per laCremonese nell'andata della fina-lissima play-off del girone A della

Prima Divisione di Lega Pro.È bastato un gol di Mario Tacchinardi alloStadio “Zini” per piegare le velleità delVarese al termine di una partita estrema-mente equilibrata nella prima frazionecon la squadra di Sannino a sfiorare addi-rittura il vantaggio con una clamorosatraversa di Buzzegoli. Nella ripresa èvenuta fuori la Cremonese che ha trova-to il vantaggio con Tacchinardi per poiandare vicinissima al raddoppio conGuidetti e Musetti.Un successo di misura che lascia ancoraapertissimi i giochi legati alla promozio-ne in Serie B considerando soprattutto ilsecondo posto raggiunto alla fine delcampionato e l'imbattibilità interna dellaformazione di Sannino. Sarà il quartoremake stagionale dopo il 4-1 in favoredei grigioarancio nella prima partita e

RNovara e Arezzo alla promozione diretta inSerie B, noi eravamo tra le meteore e sesiamo arrivati a questo punto vuol dire cheabbiamo lavorato bene con la testa sullespalle. Siamo ad un passo dall'impresa evisto anche il numeroso pubblico che ci haseguito anche a Cremona domenica prossi-ma sarebbe fantastico festeggiare qualcosadi impensabile ma di straordinariamentegrande come una seconda promozione indue anni».Mancheranno per squalifica Momentè eArmenise del Varese e Burrai nelle filadella Cremonese. Chiudiamo con unastatistica eloquente: il Varese in casa nonha mai perso segnando più reti in assolu-to del girone A della Prima Divisione, laCremonese in trasferta ha un buon cam-mino e soprattutto un ottimo score direti.Sono tutti ingredienti che ci fanno pen-sare ad una vera e propria battaglia ago-nistica, magari ricca di gol e colpi discena, del resto in palio c'è la Serie B.Scusate se è poco...

dell'altrettanto roccambolesco 5-1 per ilVarese nell'ultima giornata. Una sfida maibanale quella tra i ragazzi di Venturato eil club del presidente Rosati, sempre piùconvinto di poter festeggiare il comple-anno del centenario con il raggiungimen-to di un traguardo davvero storico. Iltecnico della Cremonese RobertoVenturato a bocce ferme esterna tutta lapropria soddisfazione senza però lasciar-si andare a inutili quanto controprodu-centi voli pindarici: «Abbiamo vinto sola-mente il primo round, la prima battaglia mala guerra è ancora apertissima. Abbiamogiocato un buon primo tempo, poi siamorientrati in campo dalla spogliatoi consape-voli di poter sfruttare le nostre qualità gua-dagnando un vantaggio prezioso ma chenon ci deve portare a pensare di esserefavoriti. Il Varese in casa è temibilissimo e nesappiamo qualcosa anche noi, dovremo gio-care il ritorno con grande umiltà e dedizio-ne. Sappiamo di essere ad un passo dall'epi-logo stagionale, ora sarà vietato sbagliareper centrare l'obiettivo che tutti noi ci erava-mo prefissati ad inizio estate».Ad una Cremonese carica ma nello stes-so tempo moderata per il successostrappato nell'andata fa da contraltare unVarese estremamente consapevole dipotercela fare come testimoniano leparole del mister biancorosso GiuseppeSannino: «Abbiamo perso ma non ci dob-biamo lamentare perchè domenica prossi-ma davanti al nostro grande pubblico cipotrebbe bastare anche una vittoria dimisura per strappare il biglietto per la B. Nelprimo tempo abbiamo imposto il nostroritmo ed abbiamo provato a vincere la par-tita, poi nel calcio sono gli episodi a decide-re le sorti del match e il gol loro li ha messiin condizione di disputare una ripresaarrembante. La Cremonese ad inizio stagio-ne era la principale candidata insieme aVenturato, mister della Cremonese (Foto Archivio)

Vittoria di misura della squadra di Venturato nell’andata della finale degli spareggi per la B

Nel ritorno il Varese dovrà ribaltare il risultato davanti a un grande pubblico

Sannino, tecnico del Varese (Foto Archivio)

Numero 22 10 giugno 2010

9Finale Play-off1^ Divisione gir. B

Tra Verona e Pescara il finale è thrillingNella gara di andata del “Bentegodi”, di fronte a circa 20 mila spettatori, le due formazioni

non sono andate oltre un pareggio per 2-2 che rimanda tutto al match di ritorno

di Luca Costa

OMA - Tra Pescara e Verona unafinale tutta da vivere fino alla fine. Al5’ è il Verona a passare in vantaggio:

Berrettoni si impadronisce della sfera intor-no alla trequarti, Colombo serve Ciotolache pone la palla alle spalle del portierePinna. Gli scaligeri tornano, poi, a rendersipericolosi con Dettori che al 28’ tenta unbolide dalla distanza, mentre al 43’ è nuova-mente il bravo Ciotola a rendersi insidioso,saltando Petterini e tirando di poco fuori.Gli ospiti trovano il pari al 54’ su rigore, aseguito di una “respinta di braccio” da partedi Pugliese. Al 57’ ancora Berrettoni sfiora ilgoal con un preciso tiro di destro verso ilsecondo palo. In seguito, Gessa salta unavversario sulla destra e serve un bellissimoassist a Sansovini, il quale abilmente di testamette di nuovo in goal al 68’.Alla mezz’oraRusso prova a mandare in avanti Ceccarelli,ma Pinna blocca in due tempi la sfera. Al 78’Berrettoni si vede stoppare la sua conclu-sione dal portierone avversario. L’estremodifensore abruzzese, inoltre, manda in cor-ner un tiro al volo di Rantier da più di quin-

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gara di ritorno, che si preannuncia già comematch ostico, Ciotola sprona i compagni:«Dobbiamo mettere da parte il rammarico perquanto accaduto al “Bentegodi” e pensare sol-tanto alla prossima gara. A Pescara, l’imperativogialloblù è quello di disputare una grande parti-ta. La prodezza di Russo ci infonde molto entu-siasmo e le possibilità per incamerare la vittoriain terra abruzzese sono moltissime. Sarà ilmatch che vale un’intera stagione e lo prepare-remo con intensità insieme a mister Vavassori».Il tecnico del Pescara, Eusebio Di Francesco:«Per noi un buon risultato. È stata una partitaintensa in cui, dopo la difficoltà iniziale, incontra-ta anche per nostra ingenuità, poi siamo statibravi a non disunirci di fronte ad una squadramolto difensiva, con quasi cinque difensori difatto. Diamo merito al Verona per i primi ventiminuti, nei quali abbiamo perso parecchi pallo-ni. Poi abbiamo ricominciato a giocare al calcio,cercando di aprire il gioco anche sulle fasce.Sono molto sereno, dopo una prestazione moltointensa da parte dei miei biancocelesti». Il noc-chiero abruzzese nutre estrema fiducia perquanto riguarda il retour match: «Stiamomeglio fisicamente e ce la giocheremo in casadavanti al nostro pubblico. Ci crediamo».Dunque, si tratterà, ancora una volta, di unasfida in grado di emozionare il pubblico.

dici metri all’84’. Al 94’, in pieno recupero,sugli sviluppi di un calcio di punizione diEsposito, Russo confeziona una stupendaprodezza ed in rovesciata batte Pinna, per lagioia dei supporters gialloblù presenti alloStadio “Bentegodi” di Verona. Ora gli scalige-ri devono necessariamente vincere, nelmatch di ritorno, per salire in cadetteria. Iltecnico dell’Hellas Verona, GiovanniVavassori: «C’è ancora tutto da giocare. Piùvolte abbiamo avuto modo di andare a rete e cisiamo riusciti soltanto in extremis. Abbiamo lavo-rato nell’arco dell’intera settimana su schemi etattiche in grado di consentirci parecchi vantag-gi e, sul vantaggio iniziale, certamente potevamoraddoppiare. Purtroppo la partita di andata nonsi è sviluppata totalmente come volevamo». Iltecnico della compagine veneta è, comun-que, fiducioso in vista dello scorbuticomatch che si disputerà in terra abruzzese:«Ora a Pescara daremo il tutto per tutto. Nonvogliamo lasciarci sfuggire questa fondamentaleoccasione per spiccare il volo verso la cadette-ria». Infine, Vavassori torna sull’episodio cheha condotto al penalty a favore della squa-dra pescarese: «Pugliese ha smentito categori-camente di avere colpito la sfera in occasionedel rigore abruzzese. L’impatto è stato, a suoparere, tra il petto e la spalla. Certamente, gareal fulmicotone come quelle degli spareggi posso-no alla fine risultare influenzate da episodi comequesto, in seguito al quale, siamo andati in 10uomini. Comunque, vogliamo guardare il bicchie-re mezzo pieno. Siamo in piena lotta e siamodeterminati a coronare il sogno scaligero».Nicola Ciotola, autore della rete del vantag-gio gialloblù in apertura della prima frazionedi gioco, invece sostiene che: «Si è trattato diuna partita che ci ha regalato moltissime emo-zioni. Peccato l’episodio rigore-espulsione che hacondizionato, secondo me, tutto il seguito dellagara. Comunque, anche dopo essere rimasti indieci, abbiamo dimostrato caparbietà e grinta e,quindi, il pari è stato meritato». In vista della

Di Francesco, tecnico del Pescara (Foto Archivio)

Vavassori, mister del Pescara (Foto Archivio)

Numero 22 10 giugno 2010

10 Finale Play-off2^ Divisione gir. A

Si colora di lilla la finale play-offLegnano-Spezia finisce 2-1 e tutto è ancora in ballo: c’è da aspettare la gara di ritorno in Liguria

Scienza, tecnico dei lombardi: “I miei giocatori? Stratosferici e immensi dal punto di vista caratteriale”

di Stefano Santini

OMA - Con un gol dal dischetto,nel terzo minuto di recupero, ilLegnano di mister Scienza si

aggiudica il round di andata ai danni delloSpezia. «È stata una partita molto equilibra-ta, con poche emozioni - commenta ilmister del Legnano Beppe Scienza. Unavittoria sofferta, ma meritata, di un gruppodi giocatori stratosferici, immensi dal puntodi vista caratteriale». Non è del tutto d’accordo il direttoresportivo dello Spezia Massimo Varini:«Abbiamo dominato per 75 minuti, masiamo stati puniti nelle uniche due occasioniche abbiamo concesso. Abbiamo giocato pervincere, ma non ci siamo riusciti. Ora ilsecondo tempo: servirà una gran partita,loro adesso sono diventati i favoriti, noi peròabbiamo tutto per farcela. Dobbiamo stac-care la spina e recuperare le energie fisichee mentali, perché è indubbio che il colpo c’èstato». L’undici del tecnico Scienza conquista un

Rmolto soddisfatti, fieri, orgogliosi di loro stes-si e di quello che è stato fatto. Credo chequesta è stata la ciliegina sulla torta di unastagione: è vero che manca ancora il ritorno,ma vada come vada a questo punto uscia-mo con una dignità e un rispetto importan-te da parte di tutta la categoria. Ho il cuorericco di orgoglio - continua mister Scienza- perché alleno una squadra di uominimonumentali, è un onore e un piacere lavo-rare con loro. Hanno avuto tante difficoltà,ma sono talmente forti che credo che que-sto gruppo tra vent’anni si rincontrerà inqualsiasi posto e si abbraccerà, perchéabbiamo dato veramente un significato diamicizia al nostro lavoro, siamo stati sempreuniti uno per l’altro. Tutto il gruppo, compre-si quelli che non hanno potuto scendere incampo per infortunio o per squalifica, hasofferto unito. Una stagione che quando fini-rà - conclude l’allenatore del Legnano -sarà una liberazione per tutti, perché siamostanchissimi, ma che rimpiangeremo, perchémeglio di così, a livello sportivo, non si puòvivere una stagione».

altro risultato positivo in una stagionefalcidiata dai problemi di natura societa-ria, da cui la squadra è però riuscitamolto bene ad isolarsi: «Ormai andiamoavanti con il pilota automatico - diceScienza - sperando che questa stagione diaa tutti noi quel qualcosa che ci è mancatoquest’anno a livello di tranquillità». Per la gara di ritorno non si sbilancia:«L’andata è nostra - prosegue il tecnicolilla - ci siamo portati in vantaggio perchéabbiamo ribaltato il fattore classifica, però èancora lunga. Lo Spezia è la squadra piùforte del campionato e sappiamo che finoall’ultimo sarà tremenda. Ci aspetta unabattaglia vera, ma andiamo a giocarcelasereni, sapendo che anche per loro non c’èpossibilità di sbagliare».Il tecnico dello Spezia D’Adderio: «Tuttosommato abbiamo fatto una buona presta-zione - commenta nel dopo gara il mister.Fino a un’ora e dieci di gara abbiamo fattobene, gli ultimi 15-20 minuti siamo andatiun po’ nel pallone e dal vantaggio siamostati prima raggiunti e poi allo scadereabbiamo subito un altro gol. Per il ritornodobbiamo fare la partita, nello stesso modoin cui abbiamo impostato questa: certamen-te dobbiamo vincere». Il rammarico deiliguri è indubbio e il Legnano si confermaessere un scoglio ostico da superare perlo Spezia: «Diciamo che contro il Legnanonon riusciamo ad essere fortunati - aggiun-ge il ds Varini. Dopo il 2-2 nel ritorno dicampionato, anche oggi non siamo riusciti avincere nonostante l’iniziale vantaggio, manel calcio ci può stare tutto. Stiamo bene,abbiamo gestito la palla con grande sicurez-za, ma gli episodi ci hanno punito». Non riesce a contenere la gioia l’allena-tore del Legnano Beppe Scienza, cheseppur consapevole di dover affrontarealtri novanta minuti di fuoco, elogia ilcarattere del suo gruppo: «I ragazzi eranoScienza, trainer del Legnano (Foto Archivio) D’Adderio, mister dello Spezia (Foto Archivio)

Numero 22 10 giugno 2010

11Finale Play-off2^ Divisione gir. B

Al gubbio il primo round, ma la battaglia è apertaIl 2-0 maturato al “Barbetti” lascia ampie possibilità al San Marino di mister Mendo

Gli umbri dovranno confermare la loro supremazia per conquistare la tanto agognata Prima Divisione

di Antonio Marotta

OMA - «Abbiamo disputato unabuona partita, ma purtroppo in questicasi conta maggiormente il risultato

che non è stato a nostro favore». Esordiscecosì il tecnico del San Marino Mendo checontinua: «Purtroppo alcune ingenuità sonostate fatali, come sul secondo gol in cui Gomezsi è trovato davanti al nostro portiere, dopo untriangolo con Casoli. Sono comunque speran-zoso per la gara dell’Olimpico di Serravalledove dovremo mettere anima e corpo per cer-care l’impresa». L’allenatore biancoazzurro,che deve ripartire dalle tante occasioni,seppur sprecate, avute dai suoi e dall’atteg-giamento propositivo della sua squadra:«Entrambe le formazioni sono scese in campocol piglio giusto, giocando a viso aperto. L’unicadifferenza è che loro sono riusciti a fare gol,mentre noi abbiamo sprecato tanto. Ma ciòche di buono abbiamo fatto vedere ci serviràal ritorno per ribaltare il risultato».Un rigore sbagliato da capitan Grassi, duepali e altre parate di Lamanna non hannopermesso ai titani di gonfiare la rete e ren-dere meno amara la trasferta di Gubbio:«Ci sono molti rimpianti per le conclusioni non

Rche nel secondo tempo, a parte il finale dovec’è stata l’occasione del rigore».Gli umbri dovranno, ora, confermarsiall’Olimpico di Serravalle e conquistare laqualificazione partendo con un buon van-taggio di due gol, ma Torrente avverte:«Non sarà certo facile perché loro cercheran-no in tutti i modi di fare gol per rimontarci esfrutteranno al meglio il fattore campo. Noicercheremo di mantenere i due gol di vantag-gio». Ma il tecnico rossoblu ha già in mentele contromisure tattiche: «L’atteggiamentodi domenica scorsa ci ha portato alla vittoria ecercheremo di giocare una gara simile a quel-la. Naturalmente ci esporremo meno ai loroattacchi cercando di sfruttare le ripartenze,anche se la filosofia della nostra squadra èquella di giocarsi le partite sempre all’attaccoavendo in mano il pallino del gioco».Ai rossoblu basterà un pareggio e pur per-dendo con un gol di scarto saranno pro-mossi in Prima Divisione e con tutti gliuomini a disposizione l’impresa è tutt’altroche ardua. Tra le fila dei biancoazzurri diMendo, invece, mancherà una pedinaimportante come Cesca, artefice della vit-toria sulla Sangiovannese con una doppiet-ta.

andate a buon fine e il penalty che poteva ren-dere meno pesante la sconfitta. Rimontare duereti non sarà facile, ma in casa abbiamo l’ob-bligo di provarci». Il gol che ha rotto un po’ gli schemi del SanMarino è stato il secondo, arrivato a inizioripresa, quando i biancoazzurri eranopronti a cercare il pari e si sono visticostretti ad accelerare la manovra per cer-care almeno un gol: «La rete dopo pochiminuti dall’inizio del secondo tempo ci hatagliato le gambe e gli errori causati dallanecessità di segnare hanno peggiorato la situa-zione. Purtroppo in queste gare gli errori com-messi vengono pagati ed è stato così. Il Gubbioè stato più concreto e ha vinto - spiega misterMendo che anticipa la gara di domenica aSerravalle. Avendo lo stesso atteggiamento diGubbio potremo pensare alla promozione,altrimenti non ci sarà nulla da fare. Dovremorestare coperti, ordinati cercando di concretiz-zare di più. La prepareremo in ogni minimodettaglio perché ancora non abbiamo perso».Di opinione diversa il capitano dei titani,Luigi Grassi, che dal sito della societàdichiara: «Al ritorno servirà un miracolo».Dal’altra sponda si esulta, ma il tecnico dei“lupi” è soddisfatto solo a metà: «Il risultatoci premia anche se abbiamo sofferto un po’troppo. Siamo stati fortunati sul rigore, benparato da Lamanna e sui loro due pali». Lereti di Rivaldo e Gomez fanno sperare ilGubbio che al “Barbetti” ha vinto la parti-ta in attacco, dove è stato più deciso e cini-co dei suoi avversari, come sottolinea lostesso tecnico Torrente: «Abbiamo vinto lagara grazie al nostro reparto migliore, l’attac-co. Ma è stata comunque una gara giocataintelligentemente e soprattutto ben interpreta-ta». Sul gol che ha deciso la partita l’exdifensore genoano spiega: «Siamo stati bravia colpire in contropiede nel loro momentomigliore e credo che sia stata una mazzataper il San Marino. Infatti abbiamo soffertomaggiormente nella prima frazione di gara

Torrente, mister del Gubbio (Foto Archivio) Mendo, trainer del San Marino (Foto Archivio)

Numero 22 10 giugno 2010

13Finale Play-off 2^ Divisione gir. C

L’attaccante abruzzese con un’altra doppietta (tocca così quota 23 reti stagionali)

firma da protagonista il 4-0 con il quale la “sua” Cisco Roma ipoteca la Prima DIvisione

un super Ciofani stende il Catanzarodi Antonio Marotta

OMA - È stata unatrasferta maledet-ta, quella di Roma,

per le aquile giallorossedel Catanzaro, che neprendono quattro dagliuomini di Incocciati e pos-sono dire così addio allapromozione in PrimaDivisione. A meno di unmiracolo al “Ceravolo”.Unico voto alto per i cala-bresi è quello dell’estremodifensore Vono che rendemeno pesante il passivodel Flaminio, in cui ancoraCiofani, come era accadu-to in campionato, condan-na il Catanzaro con unasua doppietta. Il brasilianoDe Oliveira “Babù” eFranchini allo scaderefanno il resto. Al di là deiquattro gol la gara disputa-ta dai capitolini è statasemplicemente perfetta. Siinizia con una occasioneper Ciofani che dopoun’uscita non impeccabiledi Vono si vede ribat-tere la suac o n -clu-

siones u l l a

linea da Di Majo. Neiminuti iniziali di partita, lastessa è monopolizzatadalla sfida nella sfida tra ilbomber biancorosso el’estremo difensore cala-brese. Al 6’ è il portieregiallorosso a dire no all’at-taccante avezzanese che

Rsotto misura non riesce abatterlo. Il gol arriva alquarto d’ora e questavolta Ciofani non si faipnotizzare dal numerouno ospite e di testa siglal’1-0. Passano 10’ ed èancora “Ciofani-show”che supera Vono con un’al-tra incornata. Il Catanzaronon c’è, ma al 35’ potreb-be rientrare in partita conil penalty concesso dalsignor Giacomelli diTrieste per atterramentodi Mosciaro che si presen-ta sul dischetto. Èun rigore mal cal-ciato che fa farebella figuraa l l ’ e s t re m od i f e n s o r eAmbrosi. Ecome spessoaccade nel cal-cio al gol spre-cato corrispon-de il gol subìto:numero di Babùsulla sinistra

ed è3-0. Sugli spalti gremitidai 2000 calabresi accor-si nella capitale per darmanforte ai propri benia-mini cala il gelo e con essola consapevolezza che laPrima Divisione si allonta-na. A peggiorare la situa-zione arriva l’espulsione diBruno per una gomitata aBorrionuevo. È buio pesto

per le aquile che termina-no il primo tempo tra-mortiti dai colpi dei bian-corossi di casa. Nellaripresa lo scenario noncambia con la Cisco che fagioco e il Catanzaro chesubisce e al 40’ i romanicalano il poker conFranchini che viene pesca-to in area da Caputo e didestro batte Vono. Il tecni-co calabrese, visibilmentescosso dalla prestazionedei suoi, dichiara al sito

della società catanza-rese che è stata lapaura ad incideresul match:«Abbiamo avutotroppa paura enon c’è riuscitoniente di quello

che avevamo

provato in settimana». Masui gol non dà la colpa anessuno in particolare:«Sono arrivati tutti a difesaschierata, quindi è inspiegabi-le. Ma in questo sport sivince e si perde insieme, per-ciò la colpa è di tutti». Sullaincapacità di controbatte-re agli attacchi della CiscoAuteri risponde: «Nonsiamo riusciti a creare nulla,mentre io mi aspettavo auto-revolezza. Forse il rigoreavrebbe cambiato un po’ lecose». L’ex allenatore diSiracusa e Igea Virtus nonlascia alcuno spiraglio sullagara di ritorno, in cui serveun vero e proprio miraco-lo: «È difficilissimo recupera-re quattro gol. Cercheremo dipreparare al meglio la garamettendo sul tavolo gli erroricommessi a Roma per limar-

li e cercare l’impresa al“Ceravolo”». Nel cal-

cio tutto è

possibile ma nonditelo ai tifosicalabresi giunti aRoma per vede-

re la pro-pria squa-

dra bat-t e r s idegna-

mente contro i capitolini.Sul web spopola il malcon-tento rivolto a tutti indi-stintamente per la delu-dente partita del Flaminio.Chi esulta è naturalmentela Cisco che a 90’ dalla finedei play-off si può dire contutti e due i piedi in PrimaDivisione. Basterà una garaaccorta a Catanzaro permantenere il vantaggio diquattro reti. Nella storiadegli spareggi promozionenon è mai successo cheuna formazione rimedias-se ad uno svantaggio cosìampio. Dopo il doppio 0-0contro il Brindisi nessunosi aspettava un poker cala-to contro la seconda forzadel campionato che perlunghi tratti era la prima eunica candidata alla PrimaDivisione. Ciofani, giunto al23° gol stagionale, è sem-pre più il bomber e leaderdella formazione capitoli-na. Una difesa imperforabi-

le nelle tre gare diplay-off è

u n a

b e l l anovità per i biancorossiche nelle ultime sette garedi campionato aveva subi-to nove reti. E’ una Ciscoda Dottor Jekyll e MisterHyde che si avvicina sem-pre di più al sogno dellapromozione che farebbeentrare nella storia lasocietà dei fratelli Mario eDavide Ciaccia.(Foto Ninni Cannella)

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15Intervista

di Flavio Grisoli nistoide - riportiamo il termine preciso - diCampana. Una volta ai calciatori professionisti siconcedevano le licenze, come credo fosse più gius-to, vista la loro particolarità. Questi le tasse lepagano tutte, proprio perché sono lavoratori dipen-denti. Ma perché equipararli ad un operaio, quandosembrano più vicini giuridicamente alla Loren?».Longo poi torna a parlare delle società: «Non sipossono avere 6 gironi di squadre professionistiche- in realtà sarebbero cinque, ma non si è sbaglia-to - con una Seconda Divisione a tre gironi e una

Serie B a 24 squadre, così come è sbagliato che laCisco Roma e l’Inter abbiano le stesse incombenzefiscali e giuridiche. Certo con cifre diverse, ma sem-pre gli stessi adempimenti. Senza dimenticare chel’Interregionale è un professionismo nascosto - edecco il sesto girone professionistico - chiedereidi abbandonare la demagogia spicciola. Questo è unPaese vecchio, dove non c’è spazio per i giovani. Iprofondi mutamenti che si verificano nella società sidevono necessariamente rispecchiare nella classedirigente che la rappresenta. Tornando al calcio, echiudendo l’argomento, credo che si debba partire

assolutamente dauna non più pro-crastinabile riformadei campionati».Con CarmineLongo, riconosci-uto come ungrande conosci-tore di calcio,chiediamo comesi sia modificato il calciomercato negli ultimiventi anni, cioè prendendo come riferimentol’avvento dei grandi magnati nel nostro mondodel pallone: «Oramai lo comandano i mediatori ei procuratori, che hanno dato vita ad una consor-teria. Per prendere un ragazzo adesso si deve par-lare con tutta una serie di persone: dal papà alrappresentante per l’Italia, a quello per l’estero. Eciò che più stupisce, è che non c’è più la figura delmanager di una volta. Se chiediamo a Marotta acosa faccia riferimento una qualsiasi delle NOIF -le Norme Organizzative Interne Federali dellaFIGC, le regole del calcio italiano, per inten-derci - lui non saprebbe risponderci. Corvinoinvece, che la domenica sera si lamenta degli arbi-traggi, se gli chiediamo le regole del fuorigioco pas-sivo, o quale deve essere la dimensione o la pres-sione di gonfiaggio del pallone, o l’altezza dellaporta, o più semplicemente le misure del camponon saprebbe rispondere». Parole dure, alle qualine seguono altre: «C’è assoluta incompetenza,basta far parte del giro giusto. Non voglio esserecattivo, ma è un sistema che va cambiato assolu-

tamente. Perché non si vive più come 200 anni fa».L’ultima battuta la riserviamo alla recente,ennesima, cocente delusione che la nostra fed-erazione ha incassato per aver visto perdere lapartita per l’assegnazione dei campionatieuropei del 2016, battuti da Turchia (!) eFrancia. Carmine Longo ha un parere tutto per-sonale al riguardo: «Per me è stata una fortuna,perché così eviteremo di assistere a coseabominevoli come quelle vissute per Italia ’90.Sarebbe tutto sfociato in un disastro come quello dei“grandi eventi” di oggi. È una sconfitta politica, senzadubbio, ma al contempo una grande fortuna».

il mondo del calcio visto da...Carmine LongoLunga chiacchierata con l’ex direttore sportivo di Cagliari e Salernitana. Che non le manda a dire

OMA – Non è mai stato un personag-gio banale Carmine Longo. Le suedichiarazioni, molto spesso, hanno sus-

citato clamore e polemiche. Ma lui non ha maismesso di dire ciò che pensa, indipendementeda chi sia il destinatario. Per fortuna che ci sonoancora persone come lui, diremmo noi, perchése ne sente davvero il bisogno in un mondo delcalcio che ha nel conformismo e nell’assogget-tazione alcune delle sue (tristi) caratteristichefondamentali. Un fiume in piena, quello che si èpresentato ai nostri microfoni e ai nostri tac-cuini, riempiti di pagine e pagine in pochi minu-ti. «La situazione del calcio italiano di oggi? Io nonla penso né come Calderoli, né come Abete - l’in-cipit del dirigente campano - perché il ministroleghista non è un esperto, quindi non può pensaredi fare demagogia. Sarebbe come dire che non cipiace Vasco Rossi, e allo stesso tempo stigmatizzi-amo per partito preso tutti quelli che lo ascoltano- riferendosi alla recente polemica che ha vistocome protagonista il ministro alla semplifi-cazione normativa, che ha criticato aperta-mente i premi previsti per la Nazionale aimondiali sudafricani. Abete, invece - prosegueLongo - è un dirigente tutto sommato giovane, èdel ’49, quindi ha 61 anni. E ha deciso di portarsidietro Albertini come vicepresidente, ma ci sonoTavecchio e Macalli che sono lì da una vita. Servonoi ricambi, non dico ogni cinque anni, ma ad ognigenerazione sì. Come c’è un Albertini - continuasenza prendere fiato il nostro interlocutore - cene dovrebbero essere tanti altri, per mettere in attoquel rinnovamento a tutti i livelli di cui se ne sentetanto bisogno». Dopo questa panoramica gen-erale, Carmine Longo scende nel particolare,attaccando senza troppi giri di parole l’eccessi-va (e sbagliata, secondo lui) normatizzazione delcalcio: «Ci vuole anche la libertà di poter fallire, per-ché si vedono cose che non stanno né in cielo né interra. Poi, se vogliamo parlare della legge 91 - quel-la che ha inquadrato i calciatori professionisticome lavoratori dipendenti delle società - è unvero aborto giuridico, ottenuto dalla volontà comu-

R

Carmine Longo (Foto Archivio)

A San Marino l’erba è più verdedi Flavio Grisoli

Incontro con Roberto Nusca, direttore generale della Limonta Sport Italia, che ci spiega perchè l’Olimpicodi Serravalle può essere considerato unico al mondo nel suo genere

OMA – Quello dei campi in erba sin-tetica (anche se in questo momentonon è più esatto chiamarli tutti così)

è un settore in continua espansione, e chenegli ultimi anni sta vivendo un grande perio-do di splendore. Roberto Nusca, direttoregenerale di Limonta Sport Italia, azienda lea-der nel settore, ci spiega perché: «L’erba arti-ficiale, e tutti i progetti ad esso correlati sono par-titi nel 2000, e la LND ha avuto un ruolo prepon-derante e decisivo nel favorire il suo ingresso nelgrande mercato. Il settore è molto particolare ein crescita, perché risolvono molti dei principaliproblemi di un campo in erba naturale pococurato. Praticabilità per maltempo e anche casi-stica di infortuni. In tutto questo, però - prosegueRoberto Nusca - è necessario che il commit-tente e l’installatore non generalizzino». Comenon ha fatto la Federazione Sammarinese:«Infatti, la collaborazione fra noi e San Marino èiniziata nel 2006, quando ci siamo recati a SanMarino nell’ambito di un progetto dell’UEFA. Ilpresidente Crescentini e il suo staff hanno valu-

R tata idonea la nostra offerta, cosicché si è potu-to cominciare a progettare il rifacimento delcampo. In questo senso - continua nel suo rac-conto il direttore generale di Limonta SportItalia - la Federazione Sammarinese ha deciso dioptare subito per l’innovazione e la qualità, sce-gliendo l’intaso in gomma termoplastica vergi-ne». Anziché quello in gomma “riciclata” vul-canizzata, aggiungiamo noi, che più di qualcheperplessità ha suscitato su chi ha avuto piùvolte modo di scrivere sulle pagine di questosettimanale. «Dopodiché - prosegue Nusca -abbiamo presentato la possibilità di rifare total-mente l’impianto con il sistema innovativo“Football Green Live”, che è un manto con inta-so naturale vegetale. C’è stato grande entusia-smo da parte dei nostri interlocutori di SanMarino, che hanno accettato con gioia, ricono-scendo le grandi potenzialità di questo sistema».La grande novità è stata anche riconosciuta alivello internazionale: «Infatti, la FIFA e la UEFAha dichiarato l’ “Olimpico” di Serravalle uncampo con un manto in erba naturale rinforza-ta». Ma quanto tempo è servito per l’installa-zione del manto? «I lavori sono iniziati il 17 giu-

gno del 2009, e sono terminati a fine agosto,quindi due mesi e mezzo». Ma non finisce qui:la grande tecnologia di cui si dispone al gior-no d’oggi è stata messa a disposizione dellosport: «Il campo di San Marino, dal punto divista della manutenzione, ha dei costi infinita-mente minori. Si parte da dei riscontri puramen-te oggettivi, per poi studiare ciò di cui il manto hapiù bisogno. Per ciò che concerne lo stadio diSerravalle, abbiamo studiato un nuovo sistema didrenaggio e irrigazione, con quest’ultimo control-lato a distanza. C’è una centralina che comunicadirettamente con i nostri tecnici di Pisa che valu-tano costantemente e in tempo reale i dati sulmicroclima dello stadio. Questo ci permette dimonitorare a 360 gradi il campo, e ci aiuta agestirlo al meglio, portandolo sempre al top dellacondizione e usufruibile per più ore al giorno,cosa che con un campo in erba naturale èimpossibile. Per quanto riguarda la stretta manu-tenzione del prato - continua Roberto Nusca- con il sistema “Football Green Live” l’erba hanecessità di essere tagliata, concimata e trattataper eventuali patologie funginee che si possonoverificare. Come un prato, diciamo, “normale”.

Ma rispetto a questonon c’è bisogno di rizol-lature o carotature, cosache più volte si verifcadurante l’anno».Insomma, il futuro deicampi da calcio parteda San Marino, grazie aLimonta Sport Italia:«Rispetto al sinteticotradizionale, il naturalerinforzato nasce da unprogetto datato 2003, enon è facilmente ripro-ducibile. La sua primaapplicazione si è avutanell’impianto del CONIdi Tirrenia nel 2007, edè un nostro brevettoesclusivo mondiale. Ameno che qualcuno nonabbia un colpo di genioimprovviso...».

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17Nuove Tecnologie

Il manto dello Stadio Olimpico di Serravalle a San Marino (Foto Archivio)

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19Poule ScudettoSerie D

di Piero Barbaro

OMA – Chi permettere la cilieginasulla torta, chi per

onorare un’ultimissimaparte della stagione che haportato via tante energieemotive in cambio dellaprimozione in SecondaDivisione. Ma a perderenon ci sta nessuno.Questo lo spirito dellaPoule Scudetto della SerieD: le squadre più forti delcampionato che si scon-trano l’una contro l’altradivise in tre gironi. Nellaseconda giornata è delSavona la vittoria più larga:nel primo triangolare, conil Montichiari che riposavadopo lo 0-0 contro laTritium, 4-1 alla squadramilanese di mister Vecchi.Al “Bacigalupo”, nonostan-te il gran caldo, il Savonapasseggia nel suo esordionella Poule scudetto. Le 2reti di Marrazzo, quella diZirilli, e un autogol per-mettono ora ai liguri digiocarsi nella prossimagiornata l’accesso allesemifinali in casa delMontichiari. Va in vacanzainvece la Tritium cherompe le righe dopo unastagione sempre sottopressione con la possibilitàdi potersi già concentrareper la nuova avventura inLega Pro. Le considerazio-ni di fine stagione deldirettore sportivo Pepe

RFiorino: «Il mister ha cam-biato un po’ le carte in tavo-la per questo finale di stagio-ne. Abbiamo schierato ancheun ragazzo del ’92, abbiamoonorato questa competizio-ne fino all’ultimo ma cisiamo permessi di mandarein campo una formazioneun po’ rimaneggiata. In dife-sa, per esempio, giocava solouno dei cosiddetti titolari.Ormai siamo fuori dai giochi,rompiamo le righe dopoun’annata tanto feli-ce quanto stressan-te. Con la testa ave-vamo mollato unpo’ tutti. Ora c’è uncampionato diSeconda Divisione diLega Pro a cui pen-sare». Nel secondotriangolare, tra idue litiganti ilterzo gode. Il Pisadi mister Cuoghiinfatti ha assistitoal pareggio traChieti eG a v o r r a n o .Domenica prossi-ma per la squadranerazzurra baste-rà un pari tra lemura amichedell’“Arena Garibaldi”proprio contro il Chieti.La squadra abruzzese con-tro il Gavorranoall’“Angelini” non va oltrel’1-1 rischiando anchequalcosa contro unGavorrano privo dell’inte-ro reparto d’attacco: un

palo di Mucciante di testasugli sviluppi di una puni-zione calciata da Vitone faquasi capitolare i padronidi casa. Nel secondotempo, al 5' passa in van-taggio proprio il Chieticon un gran tiro dal limitedell'area di Costa che siinfila all'incrocio dei pali. Ilgol del pareggio arriva al16' grazie ad una azionepersonale di Guerriero.Stagione finita per il

Gavorrano di misterLamberto Magrini checomunque è soddisfattodell’intera stagione: «Anchela partita di oggi ha rispec-chiato quello che abbiamofatto per tutti questi ultimidieci mesi. Una squadrabella da vedere che per otte-

nere un risultato lo cercaattraverso il gioco. Domenicapagavamo anche l’assenzadei nostri tre attaccanti, perònon è cambiato il nostromodo di interpretare la gara.Di questo ne sono molto feli-ce perché siamo riusciti adaffrontare questa ultimaparte di stagione con lo spiri-to giusto. Rimane in noi unpizzico di rammarico: forsecon l’intera squadra a dispo-sizione potevamo anche gio-

carci alla pari que-sto mini torneo fina-le. Siamo un’ottimasquadra negli undici,quando manca unintero reparto peròperdiamo qualsiasipossibilità di succes-so. Peccato vera-mente perchéanche dal punto divista fisico, i mieiragazzi avevanoancora forza nellegambe». Tuttoaperto anche nelterzo triangolare,quello di NeapolisMugnano, Milazzoe Fondi: nellaseconda giornatavittoria interna

per il Neapolis che si gio-cherà domenica prossimacontro il Fondi di misterLiquidato l’accesso allesemifinali. Un pareggio euna sconfitta per il Milazzoche esce così definitiva-mente dalla competizione.La squadra di Venuto era

andata sotto fin da subitodopo 5' con Fontanella. DiPrivitera il momentaneo1-1, prima che Dalenosiglasse su rigore il nuovovantaggio dei padroni dicasa. Nella ripresa il 2-2 diTorcivia ed il definitivo 3-2di Barone. Anche in que-sto caso un po’ di ramma-rico prima dei saluti di finestagione da parte deldirettore sportivo Bottari:«È stata senza dubbio unagara appassionante. Noisiamo andati meglio nelsecondo tempo. Devo direanche che se avessimopareggiato non è che avrem-mo rubato nulla peròcomunque onore e meritoalla squadra campana cheva avanti. Naturalmentequesta sconfitta ci mettefuori dalla competizione,però abbiamo messo incampo lo spirito giusto dopoche la scorsa settimana, incasa contro il Fondi, forseeravamo scesi in campo piùper festeggiare la promozio-ne in compagnia della nostratifoseria che per giocare con-centrati alla ricerca di unrisultato. Comunque ormai èandata così, si va in vacan-za». E non si può parlare divacanze per le altre squa-dre che domenica prossi-ma giocheranno gli ultiminovanta minuti. Le squa-dre vincenti di ogni rag-gruppamento, accederan-no alle semifinali dove ègià qualificato il Matera.

I tre gironi che comprendono le grandi dell’Interregionale emettono, dopo due giornate

i primi verdetti: le formazioni di Vecchi, Magrini e Venuto escono a testa alta. E vanno in vacanza

Tritium, Montichiari e Milazzo salutano

Lamberto Magrini, tecnico del Montichiari (Foto Archivio)

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21Play-off Serie D

di Stefano Santini perché potevamo portarla a casa, non dico tranquil-lamente, ma era un avversario alla nostra portata.Nonostante il viaggio lungo, il campo piccolo e ilcaldo però, siamo rimasti sempre in partita, semprevivi, quindi questo mi fa ben sperare per i prossimiimpegni». Nel gruppo B pari tra Renate e VigorLamezia. Tutto accade nella prima frazione.Padroni di casa in vantaggio con Angora supunizione dopo mezz’ora, poi allo scadere deltempo Di Piedi fissa il risultato sull’1-1 finale.Soddisfatto il mister dei lombardi Dell’Orto:

«Devo fare i complimenti ai miei giocatori chehanno dato il massimo, in una gara tirata sbloccatada due palle inattive, con le due squadre che hannogiocato in modo speculare con grande impegno eabnegazione. Certo si poteva vincere, ma ancheperdere. A coronamento di una grande stagione -prosegue il tecnico del Renate - questi ragazzihanno saputo offrire ancora una prestazione di altoprofilo. L’unico rammarico è aver preso gol all’ultimoistante del primo tempo su un fallo che si potevaevitare. Andare al riposo sull’1-0 sarebbe stato diver-so. Nella ripresa con il pari in mano l’avversario si èrintanato e bravo a difendersi. Come finirà il trian-golare? Penso che la squadra vista in campo fa bensperare - conclude Dell’Orto - noi siamoorgogliosi di confrontarci con compagini di questovalore, i miei ragazzi hanno voglia di fare, quindiabbiamo ancora speranze e ce le vogliamo giocare.Comunque vada siamo molto soddisfatti di quanto

fatto fin qui». Goleadacasalinga per ilPianura nel gruppoC ai danni dellaSantegidiese. Cinquea zero finale con-dizionato però dal-l’espulsione del-l’abruzzese Fuschidopo poco più didieci minuti. A segno per i campani Del Sorbo,nel primo tempo; poi nella seconda frazioneGaldean, Scarpato, De Luca e Alterio su rigorefirmano il pokerissimo. «La partita è andatamolto bene, anche oltre le previsioni - commenta ilpresidente del Pianura Cafasso. Siamo stati sicu-ramente avvantaggiati dalla loro espulsione dopo15 minuti. Il Pianura poi ha iniziato a giocare comesa e non c’è stata più partita. Adesso bisogneràvedere quale è la forza del Casale, con cui giocher-emo domenica prossima fuori casa. Questa goleadada un lato ci fa bene, però dall’altro può darsi chedeprima troppo la Santegidiese. Questi sono i prob-lemi dei triangolari». L’allenatore giallorossoFontana però non ha dubbi sull’impegno deisuoi: «La mentalità della Santegidiese non lasciaspazio a flessioni di impegno o di motivazioni, anchedopo un ko pesante. Anche se le nostre possibilità dipassaggio del turno si sono fortemente abbassate ènostro dovere impegnarci fino in fondo». Il patroncampano Cafasso è comunque fiducioso:«Vedendo come si sta esprimendo la mia squadracredo che a Casale Monferrato ce la giocheremosicuramente. Bisognerà vedere se dovremo vincereper forza o se potrà bastare il pareggio».

Al via i triangolari: il Pianura forza cinque

OMA - Una vittoria di misura, un pari euna goleada. Si conclude così la primagiornata dei triangolari nei play-off del

campionato di serie D. Nel gruppo A il CastelRigone supera i trevigiani dell’Union Quintoper 2-1. Nel primo tempo vantaggio dei perug-ini con Tranchitella su rigore conquistato da DeLuca. Poi nella ripresa raddoppio firmato Valliper gli umbri; a poco più di un quarto d’ora daltermine Conte ha accorciato le distanze. «Unagara giocata a buoni ritmi - commenta il misterdel Castel Rigone Nofri Onofri. Abbiamo meri-tato di vincere, anche se nella seconda frazione digioco l’Union Quinto ci ha messo in difficoltà. Forsedopo i due gol ci siamo abbassati troppo, anche permerito degli avversari. Con il Pomezia domenicasarà un’altra partita difficile - prosegue il misterumbro - ora aspettiamo il risultato infrasettimanaletra loro e l’Union Quinto e vediamo quel che escefuori. A questo punto le squadre si equivalgono, cisono grandi valori. Condizione atletica e motivazionisaranno decisive. Forse abbiamo un piccolo vantag-gio noi sull’Union Quinto, ma è ancora tutto dadecidere. Siamo contenti, era importante vincere».«Una bella partita, giocata a viso aperto da tutte edue le squadre - aggiunge il ds perugino Quarta- con capovolgimenti di fronte. Col caldo e a fine sta-gione neanche ci si aspettava una partita con questiritmi. Siamo stati più bravi noi a vincerla nel risulta-to, ma sinceramente anche loro meritavano unbuon risultato». Sulla stessa linea l’analisi dellagara da parte del tecnico dell’Union QuintoTomei: «Il Castel Rigone è partito bene, creandoalcune situazioni pericolose che siamo riusciti a con-tenere. Poi alla mezz’ora del primo tempo c’è statoquesto rigore alquanto dubbio, almeno a detta ditutti, però l’arbitro ha deciso così. Nel secondotempo siamo partiti bene, ma in contropiede cihanno punito. Sostanzialmente è stata una partitaequilibrata - aggiunge Tomei - giocata molto beneda entrambe le squadre. C’è un po’ di rammarico

R

Il tecnico del Castel Rigone Federico Nofri Onofri (Foto Sito Ufficiale)

Gli spareggi che offrono una flebile speranza di ripescaggio sono giunti alla fase

a gironi. Il Castel Rigone regola l’Union Quinto per 2-1, Renate e Vigor Lamezia

si dividono la posta mentre il Pianura sommerge una Santegidiese ridotta in dieci

RETTIFICA

A causa di un refuso di stampa l’articolo apparso sul numero 21 a pagina 21

(“Giacomense e Poggibonsi restano nei pro”) èstato pubblicato senza il nome dell’autore

dell’articolo, Stefano SantiniCe ne scusiamo con i lettori

OMA - Uno sguardo sui play-outdella quinta serie del nostro calcio,che si sono appena conclusi, tra gioia

e lacrime per un’amara retrocessione inEccellenza. Nel girone A alla Pro Settimonon basta battere il Rivoli per due lunghez-ze (andata 2-0 a favore del Rivoli) per nonretrocedere in Eccellenza, in compagnia diformazioni come Derthona, Sestrese e Valled’Aosta. Nel girone B la Sestese è sconfittadal Borgosesia per 0-1 (andata 1-1), mentreil Fiorenzuola è battuto tra le mura amichedalla Caratese per 2-0 (all’andata terminò 3-3). Dunque Sestese e Fiorenzuola retroce-dono mestamente, insieme a Caravaggio edOltrepò. Si rammenta, inoltre, che, perquanto concerne il girone C, non si sonodisputati i play-out e sono retrocessiPalazzolo, Manzanese, Porfido Albiano eMontecchio Maggiore. Per il girone D ilretour match tra Riccione e Castel SanPietro termina con un pari per 2-2, dopoche all’andata s’impose la formazione roma-gnola. Dunque, ad arretrare è il Castel SanPietro, che sprofonda in compagnia diAdriese, Boca Pietri e Castellarano. Nelgirone E della serie D, l’Orvietana è salvanonostante la sconfitta per 2-1 davanti alpubblico amico contro lo Sporting Terni,battuto a sua volta all’andata, con identicopunteggio. L’altra gara del raggruppamento,tra Pontevecchio e Monteriggioni termina1-0 per i padroni di casa, i quali avevanoperso all’andata di misurasul rettangolo di gioco deisenesi. In virtù della migliorclassifica delle avversarie,cedono il passo e vanno inEccellenza Sporting Terni eMonteriggioni, raggiungendocosì Calenzano eSangimignano. Nel girone Fl’Angolana batte nuovamen-te il Centobuchi. All’andataterminò 2-1, nel retour-match il punteggio finale èun sonoro 2-0. Il LucoCanistro, invece, condanna ilMorro d’Oro, rifilandogli unprezioso 2-1, mentre all’an-data la sfida era finita in pari-tà, con due realizzazioni perparte. Dunque, in Eccellenza

vanno Centobuchi e Morro, in compagniadell’Elpidiense e del Real Montecchio. Perquanto attiene al girone G, saltano di gioiaBoville Ernica ed Astrea che permangononella quinta serie del calcio italiano. Il Bovillerifila un pesantissimo 4-0 all’Arzachena,dopo il pari per 2-2 riportato all’andata.L’Astrea, invece, supera nel doppio confron-to il Castelsardo, battuto nel match di ritor-no per 2-1. Retrocedono, quindi,Castelsardo ed Arzachena, raggiungendo intal modo Rieti e Morolo. Il girone H vedeprotagoniste il Pisticci, che ha la meglio per1-0 sul Bitonto e l’Ischia che batte per 2-1 ilBacoli Sibilla. Retrocedono Bitonto e Bacoli

Sibilla, che raggiun-gono FrancavillaFontana e Fasano.Nel girone I a sorri-dere è la ViribusUnitis che batte ilPalazzolo e si salva.La Viribus rifila aipadroni di casa unroboante 3-1, che faseguito al pari dell’andata con una rete perparte. Triste sorte e retrocessione per ilPalazzolo che va a far compagnia a compa-gini come Acicatena, Castrovillari edAdrano. Molta soddisfazione è stata espres-sa da parte dei vincitori della doppia sfidadegli spareggi salvezza. Certamente, infatti, èdolce la gioia per chi è riuscito a rimanereaggrappato al sogno di quella che rimanepur sempre la quinta serie del calcio delnostro paese. Il presidente del Borgosesia,Strada: «Il Borgosesia ce l’ha fatta. Siamo anda-ti a vincere sul campo della Sestese. Non erafacile, ma alla fine sono state premiate la grin-ta e la caparbietà dei miei ragazzi. Da domanipenseremo anche al futuro del nostro team». Alsettimo cielo anche il condottiero dellacompagine biancorossa dell’OrvietanaCalcio, Fiorucci, dopo la sconfitta ad operadello Sporting Terni che, comunque, vale lapermanenza in Interregionale al teamd’Orvieto: «È stata dura, abbiamo un po’ sof-ferto, ma alla fine il sacrificio paga. E siamo noia rimanere in quella che viene definita la serieA dei dilettanti. Un plauso a tutto lo staff, ma

soprattutto ai miei ragazzi.Infatti, quando si crede ferma-mente in un obiettivo, è difficilenon riuscire ad ottenerlo. Noi ciabbiamo creduto fino in fondoe questa pur sofferta perma-nenza in D è tutta quanta ladimostrazione che non bisognamollare mai». Gioisce, infine,anche il tecnico ischitano,Monti: «Una vittoria sofferta eguadagnata sul campo. Lavolontà, il crederci sempre finoall’ultimo si è rivelato la nostraforza. Grazie ai miei ragazzi.Abbiamo regalato e ci siamoregalati una bella soddisfazio-ne. È stata una giornata impor-tante per il calcio della nostraisola».

L’Interregionale conosce le sue retrocesseGli spareggi per non cadere in Eccellenza sono conclusi: a salutare la Serie D sono

Pro Settimo, Sestese, Fiorenzuola, Castel San Pietro, Sporting Terni, Monteriggioni

Centobuchi, Morro d’Oro, Castelsardo, Arzachena, Bitonto, Bacoli e Palazzolo

di Luca Costa

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Il Boville Ernica festeggia la salvezza (Foto Sito Ufficiale)

Riccardo Onorato, tecnico del Riccione (Foto Sito Ufficiale)

Numero 2210 giugno 2010

22 Play-out Serie D

Numero 2210 giugno 2010

24 Omologazioni shock

La Sicilia e le omologazioni: un film già vistoOMA – “Fare orecchie da mer-cante”. Il proverbio è riferito a chi,come mercante, per proprio torna-

conto, fa finta di non udire ciò che gli altridicono. Si può dire anche “fare l’indiano”,non ce ne vogliano i pellerossa... I mercanti(o indiani) in questione sono i Comitatiregionali che ancora non aprono gli occhi (ole orecchie) di fronte a una situazione cheha dell’incredibile. Parliamo della situazionedegli impianti sportivi italiani, veri e propripericoli a cielo aperto per chiunque decidadi disputarci una partita di pallone. Questa settimana siamo scesi nella splendi-da Sicilia, terra di sole e di mare, terra bellae complicata che purtroppo non si esimedal mostrarci campi da calcio fatiscenti esoprattutto pericolosi. Nel nostro viaggionello Stivale molti Comitati regionali si sonodimostrati come “mercanti” che propriocome dice il proverbio non si interessano dinulla tranne che del loro tornaconto. Ilproblema è che qui non si parla di mele, diarance o di insalata più o meno marcia, siparla delle vite delle persone che calcano icampi in questione. Vogliamo ricordare fatti di morte che hannogià colpito bambini (e dico bambini…) chegiocavano in campi non omologati? Vogliamopensare alle famiglie dei bambini che ogginon ci sono più per colpa di rubinetti (l’ac-costamento alla famiglia Bini, amici stimatida chi scrive, non è casuale) o per colpa dimuretti in cemento?Noi nel nostro piccolo (nemmeno troppopiccolo) stiamo cercando di portare allaluce quanto di marcio c’è nel mondo delleomologazioni e, fino ad oggi, abbiamo sem-pre centrato l’obiettivo. Ogni regione che è caduta sotto il nostroocchio ha subìto lo stesso trattamento, nes-suna esclusa, tutte trattate con lo stessometro di giudizio. Parliamo di Campania,Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Molise,Puglia, Lazio, Abruzzo, Sardegna, Toscana,Umbria e Calabria. La nostra ricerca non èfinita, questa settimana proponiamo alcuniscatti della Sicilia come precedentementeaccennato, campi da gioco pericolosi maomologati nonostante tutto. La nostra non vuole essere una campagnapersecutoria nei confronti dei Comitatiregionali, quello che noi volgiamo far capirea tutti è che stiamo cercando di aiutare iComitati regionali e chi non ha ancora capi-to questo… bè, forse sta facendo “orecchieda mercante”…

di Luigi Cardarelli

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Il campo dell’Atletico Campofranco (Foto Archivio)

Il “muro di Berlino” a pochi centimetri dal campo per destinazione nell’impianto del Ribera 1954 (Foto Archivio)

Ancora lo scandaloso stato del campo del Ribera 1954 (Foto Archivio)

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25Omologazioni shock

Ancora due immagini del campo del Ribera 1954, in provincia di Agrigento (Foto Archivio)

Un grande classico: il palo di illuminazione senza protezione nell’impianto dei Ragazzini Generali (Foto Archivio)

Il campo dei Ragazzini Generali (Foto Archivio)

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26 Eurocup Roma 10

Al Circo Massimo l’Italbeach conquista tuttiNella “Beach Arena” allestita in quello che fu il tempio della corsa delle bighe

la Russia conquista il suo primo trofeo ai danni del Portogallo. Ma l’Italia, giunta

terza battendo la Spagna campione uscente, accende la passione del pubblico

dalla Redazione

OMA – È calato il sipario sull’Eurocup2010, che si è disputata al CircoMassimo di Roma da venerdì 4 a

domenica 6 giugno. Un grandissimo successo dipubblico in questa tre giorni di calcio sulla sab-bia, che ha dato modo ad organizzatori e pub-blico di affilare le armi in vista della sempre piùprobabile assegnazione proprio alla CittàEterna dei Mondiali del prossimo anno. Otto lepartecipanti (Italia, Spagna, Portogallo, Russia,Francia, Ungheria, Svizzera ePolonia) che si sono sfidate ingare ad eliminazione diretta. Lanazionale italiana, guidata inpanchina da mister GiancarloMagrini, nei quarti di finale eraopposta all’Ungheria. Senza trop-pi patemi d’animo gli azzurrihanno estromesso i magiari daltorneo con un 8-3 che nonammette repliche, sebbene doposoli 3 minuti dal fischio d’inizio gliungheresi si fossero portati sul 3-0. Poi le triplette del capitanoPasquali e di Carotenuto ePalmacci con una doppiettahanno permesso agli azzurri diapprodare alla semifinale di saba-to sera. Sulla strada dei nostrirappresentanti, desiderosi diriscattare la figuraccia della scor-sa edizione (ultimi), i maestrieuropei del Portogallo, con intesta il “marziano” Madjer. I lusi-tani hanno nel palleggio e nelpossesso palla la loro armamigliore, mentre l’Italia sfrutta lacompattezza e il pressing permettere in difficoltà gli avversari. Al primo min-uto di gioco il gol che non ti aspetti: Spada (ilportiere), dalla propria area coglie di sorpresa ilproprio omologo Coimbra e firma il vantaggioazzurro. Grande equilibrio fino al 2-2, col quale

sembrava sipotesse chiudere ilprimo tempo ma,con due guizzi diMarco e Alan ilPortogallo scava ildivario. Nella sec-onda frazionel’Italia recupera unarete: al 24’ è 6-5

Rper i lusitani. Il terzo tempo si apre con tre golportoghesi, che tagliano le gambe ai nostriazzurri, che provano la reazione, ma Madjer chi-ude la contesa sul 10-7 finale che spedisce i suoiin finale e l’Italia alla “finalina di consolazione”contro la Spagna campione uscente sconfittadalla sorprendente Russia. Si giunge così adomenica 6 giugno, giorno deputato alle finali.Alle 20 la “Beach Arena” si gremisce di pubbli-co per spingere l’Italia verso il gradino più bassodel podio nella sfida contro le “Furie Rosse”guidate dal capitano e numero 10 Amarelle.

Senza il bomber Carotenuto (espulso nel finaledella sfida contro il Portogallo), Magrini dàspazio al portiere Del Mestre a difendere i paliitaliani. La gara è sentita, e si vede: il primotempo si chiude sull’1-1, grazie alle reti delgigante biondo Leghissa, al quale ha rispostopochi secondi dopo il numero 9 spagnolo JaviTorres. La seconda frazioneP è un monologoazzurro: Platania, una doppietta di un acclama-tissimo Pasquali e Pastore scavano un gapincolmabile per gli spagnoli, che nella ultima edecisiva frazione tentano la rimonta impossi-bile, ma si fermano sul 5-4 per gli azzurri, chepossono così raccogliere la meritata ovazionedel Circo Massimo. A fine gara, mister Magrini e

Alberto Mambelli,v i cepres i den teLND e capodel-e g a z i o n edell’Italbeach hannoc o m m e n t a t o :«Questo gruppo èforte - le primeparole di Magrini -siamo arrivati a ques-ta competizione in forma perfetta e solo una parti-ta rocambolesca come quella con il Portogallo pote-

va fermarci. La vitto-ria con un avversariodel calibro dellaSpagna dimostra chesiamo in salute.Siamo in crescita,pronti per affrontarela stagione.Dedichiamo la vitto-ria allo splendidopubblico di Roma checi ha sostenuto dalprimo all'ultimo minu-to». Parole chetrovano riscontronel pensiero diAlberto Mambelli:«La vittoria controuna grande Spagnanon fa cheaumentare il ram-marico per la sconfit-ta maturata contro ilPortogallo e causatada diversi fattori: nos-tre disattenzioni edalcune sviste arbitrali.Sono convinto però

che siamo stati all'altezza dei primi sia dentro chefuori dal campo, perchè Roma ha testimoniatoaffetto, calore e professionalità nell'organizzazionecandidandosi come location ideale per la Fifa WorldCup». Con gran parte del pubblico rimasto sugli spalti,si è giocata la finalissima tra la rivelazione Russiae il Portogallo. Si sono visti a confronto duemodelli totalmente opposti di gioco, con laRussia che ha mostrato una solidità difensivanotevole e concretezza in attacco, mentre i lusi-tani sono apparsi molto in difficoltà nella faseche più prediligono, il possesso palla. È finita 6-4 per la Russia, che si candida così a nuovapotenza mondiale del Beach Soccer.

La Nazionale italiana in posa prima della gara contro la Spagna (Foto beachsoccerlnd.com)

Numero 2210 giugno 2010

27

Tutti i risultati della rassegna romana

Venerdì 4 giugno - Quarti di finalePortogallo - Svizzera 2-1Spagna - Polonia 8-3Russia - Francia 8-2Italia - Ungheria 8-3

Sabato 5 giugno - SemifinaliSpagna - Russia 5-7Portogallo - Italia 10 - 7

Domenica 6 giugno - FinaliFinale 7°/8° posto: Francia - Ungheria 7-5Finale 5°/6° posto: Polonia - Svizzera 5-6Finale 3°/4° posto: Italia - Spagna 5-4Finale 1°/2° posto: Russia - Portogallo 6-4

Classifica marcatori

7 reti: Madjer (Portogallo)6 reti: Carotenuto,Pasquali (Italia), Francois(Francia), Saganowski(Polonia), Stankovic

(Svizzera), Javier Torres (Spagna)5 reti: Makarov (Russia)3 reti: Palmacci (Italia), Amarelle, Nico (Spagna),Sciortino (Francia), Krashenninikov, Shishin,Ereemev (Russia), Ughy, Fekete (Ungheria), Alan(Portogallo).2 reti: Coimbra, Marco (Portogallo), Gorchisky,Leonov (Russia), Cristian Torres, Juanma(Spagna), Abel, Fogacs (Ungheria), Rodrigues(Svizzera), Widmuszek, Kubiak, Ziober(Polonia);1 rete: Spada, Feudi, Leghissa, Platania, Pastore

(Italia), Basquaise, Mendy, Fayos, Pagis (Francia),Bogacz (Polonia), Jordan, Belchior (Portogallo),Makarov, Bukhlitsky, Shkarin, Shakhmelyan(Russia), Schirinzi, Spacca, Leu, Mo (Svizzera),Machach (Ungheria).

L’albo d'oro dell’Eurocup

2010 Roma (Italia): Russia2009 Roma (Italia): Spagna2008 Baku (Azerbajgian): Spagna2007Tarragona (Spagna): Ucraina

2006 Napoli (Italia):Portogallo2005 Mosca(Russia): Svizzera2004 Lisbona( P o r t o g a l l o ) :Portogallo2003 Liegi (Belgio):Portogallo2002 Barcellona(Spagna): Portogallo2001 Maspalomas(Spagna): Portogallo1999 Alicante(Spagna): Spagna1998 Siracusa(Italia): Portogallo

Eurocup Roma 10

L’esultanza della Russia chealza per la prima volta nella

sua storia l’Eurocup (Foto BSWW.com)

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29PCW News

dalla Redazione

Professione Calcio Webchannel accende le telecamere: si parte venerdì 11 con una striscia bisettimanale

sul Campionato del Mondo di calcio e le scommesse ad esso correlate. In collaborazione con Sisal Matchpoint

“Scommetti con noi” al via da domaniOMA - Sud Africa2010. SISALMATCH POINT.

Professione Calcio WebChannel. Flavio Grisoli.Fabiola Rieti. Unite e mescolate e ilprodotto che neuscirà fuori è unat r a s m i s s i o n e ,“Scommetti connoi”, dove oltre adare le quote SISALMatch Point, si par-lerà di calcio e si ana-lizzeranno le formazioniche partecipano alMondiale Sud Africano. Quote, consigli per le

giocate e ilperchè si arriva a pre-ferire una squadrapiuttosto che un’altra,tutto questo e moltoaltro sarà “Scommetticon noi” che andrà inonda ogni venerdì eogni martedì alle 16sul nostro canale web.Daremo ai nostriutenti la possibilità di

conoscere in manieradettagliata le formazioniche prenderanno il viaalla kermesse sudafrica-na e le quote relative aimatch che si disputeran-no. Lo faremo in manieraveloce e divertente cer-cando di appagare lecuriosità non solo degli

scommettitori abitualima anche di quelli chenormalmente non lofanno. Scommetti con noi, saràpresentato da due deivolti, uno in realtà èanche una prima pennadel nostro giornale,della web tv: FlavioGrisoli (nella foto asinistra), chi leggeProfessione Calcio sadi chi stiamo parlando,

e il nostro espertodi calcio interna-zionale, una veraBibbia del soc-cer mondiale-Insieme aGrisoli ci sarà

Fabiola Rieti(nella foto adestra, anche sec o n f o n d e r l isarebbe statodifficile) la primaragazza delnostro nuovostaff a presenta-re una trasmis-sione. Fabiola oltre allasua grande capa-cità di conduttri-

ce vi stupirà per l’ottimaconoscenza e competen-za del calcio internazio-nale. Insieme a Fabiola e aFlavio ci sarà ogni punta-ta un “eperto” SISAL concui si discuterà di calcioe di quote. Scommetticon noi, un appuntamen-to bisettimanale, martedìe venerdì alle 16 suPCW (basta andare sulnostro sito www.profes-sionecalcio.eu e accende-re la webtv), da non per-dere per chi ama il calcioe vuole saperne di più,magari vincendo anchequalche Euro che nongusta mai!

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Numero 2210 giugno 2010

31Repubblica di San Marino

Ai mondiali San Marino tifa Italiadi Luigi Cardarelli note Brasile, Argentina e Olanda ne sono sicuro.

Mi dispiace solo che grandi nomi non parteciper-anno ai Mondiali, chi per infortuni chi

per scelte tecniche più o menodiscutibili». Ci vuole fare un

nome? «Cambiasso peresempio, pensa che non

sarebbe stato utile aMaradona?». Ultimadomanda sulmondo degliAzzurri, il prossi-mo avvicenda-mento Lippi-Prandelli come lovede? «Qualcuno

dice che è giovane,secondo me è bravo,

ha dimostrato di essereun allenatore preparato e

capace. E poi, quando chiamal’Italia si va senza se e senza ma».

Continuiamo a parlare di Nazionalima trasferiamoci a San Marino, i vostri prossi-mi impegni? «Ora sole, mare e riposo, poi,iniziando dal 3 settembre avremmo due gare conOlanda e Svezia. Spero che i ragazzi si farannovalere, i campionati dimostrano una netta asce-sa, staremo a vedere».

EPUBBLICA DI SAN MARINO – Unaltro capitolo della storia calcisticasammarinese si è chiuso. Protagonista

indiscusso di questa stagione è stato il TreFiori di mister Floriano Sperindio, capace divincere Coppa Titano prima e campionatopoi. Suo principale antagonista il Tre Penneallenato magnificamente da Stefano Ceci chepurtroppo non è riuscito ad alzare al cielonessun trofeo. Ora ci sarà spazio per lapreparazione alle Coppe europee, ricor-diamo che il Tre Fiori ha guadagnato l’acces-so ai preliminari di Champion’s League men-tre il Tre Penne e il Faetano giocherannol’Europa League. Come ci aveva anticipatoFloriano Sperindio i suoi “vecchietti” siriposeranno solo pochi giorni per poitornare a lavorare sul campo in vista delleprime gara di Champions che si terranno il29 e 30 giugno prossimo. La prima volta inChampion’s League per la squadra diSperindio è stata contro il Sant Julià, i gial-loblu, hanno ben figurato e proprio da qui sideve ripartire questa stagione, quandocalcheranno ancora una volta un campointernazionale. Ma questa è storia che ancoradeve essere scritta. Imminenti sono anche iMondiali FIFA 2010 in Sud Africa, per chitiferà il popolo della Repubblica di SanMarino? L’Abbiamo chiesto al CommissarioTecnico della Nazionale titana GiampaoloMazza: «Con tutto il cuore per l’Italia - sorride ilCt. Credo che noi facciamo parte dell’Italiaanche se siamo una Repubblica indipendente…In pratica siamo italiani. Poi - continua il tecni-co - le persone che vivono qui tifano per lesquadre italiane e quindi anche per la Nazionaleitaliana». Mazza-Lippi, due Ct a confronto, macome sono sembrate le scelte del tecnico diViareggio al Commissario tecnico dellaNazionale titana? «Sarò sincero, il calcio in Italiasta vivendo un momento di crisi e non offremolta scelta. Le squadre che hanno il predominiosulle altre sono piene di stranieri e i calciatori chesanno dire la loro a livello internazionale sonopochi. Probabilmente Marcello Lippi volevapuntare sul gruppo storico che ha vinto l’ultimo

RMondiale in Germania, ma per problemi fisici elimiti di età non sono in grado di partecipare». Selei fosse stato al posto di Lippi chi sisarebbe portato al Mondiale?«Forse Cassano e Balotelli. Il Ctha comunque fatto le suescelte in maniera precisa,puntando sul gruppo elasciando fuori elementiche potevano essere didisturbo. Mi sorprendoinvece - ci svelaMazza - la non convo-cazione di Perrottache a mio avviso pote-va essere utile allacausa Mondiale». Mal’Italia come si com-porterà nei prossimiMondiali? «Bè, ancora nonabbiamo una identità ben pre-cisa, è una squadra da ricostruire,nemmeno Lippi sa bene come impostarli.Poi c’è una considerazione da fare, in Sud Africaè inverno e si giocherà in un clima particolare siaper noi che per altre grandi Nazionali». Chi èquindi la super favorita? «La Spagna, ha unorganico giovane e con gli stessi calciatori ha giàvinto un Europeo. Faranno bene anche le solite

Il Commissario Tecnico della Nazionale maggiore Sammarinese Giampaolo Mazza (Foto Archivio)