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settimanale d’informazione, politica, economia, cultura, spettacolo, società, sport free press Anno I - Numero 4 28 ottobre 2011 GIALLI MON Un giallo dopo l’altro... drammatica escalation Direttore Responsabile: Giuseppe Tagliente Reg. al Tribunale di Vasto n. 102 del 22/06/2002 Redazione: Corso Italia n. 1 Vasto Tel. & Fax 0873.362742 Pubblicità: Editoriale Quiquotidiano Corso Italia,1 Vasto - Stampa: Edizioni Il Castello - Martano Editrice (BA) www.quiquotidiano.it - mail: [email protected]

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settimanale d’informazione, politica, economia, cultura, spettacolo, società, sport

free press

Anno I - Numero 4 28 ottobre 2011

gIALLI mON

Un giallo dopo l’altro... drammatica escalation

Direttore Responsabile: Giuseppe Tagliente Reg. al Tribunale di Vasto n. 102 del 22/06/2002 Redazione: Corso Italia n. 1 Vasto Tel. & Fax 0873.362742Pubblicità: Editoriale Quiquotidiano Corso Italia,1 Vasto - Stampa: Edizioni Il Castello - Martano Editrice (BA) www.quiquotidiano.it - mail: [email protected]

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28 ottobre 2011 copertina pag. 2 www.quiquotidiano.it

Amore e morte avevamo titolato l’apertura della settimana scorsa del nostro giornale riferendo dell’omicidio della giovane Neila Bureikaite. Sette giorni dopo potremmo utilizzare lo stesso ‘lancio’ per l’articolo che segue: un altro triste, dramma-tico caso di cronaca che ha scosso la comunità vastese. Omicidio-suicidio: parole secche che danno conto di un nuovo fatto di san-gue, sconvolgente. Pochi attimi, forse un litigio conclusosi nella maniera più dura o chissà quale altro motivo ed ecco che esplode la follia. Uno, due, tre… otto colpi esplosi con una pistola di ordinanza, tre di questi che rag-giungono Mirella La Palombara e il cuore che cessa di batte-re. Passa un po’ di tempo, quasi un’ora in base alle indiscre-zioni trapelate dopo l’esame autoptico sui corpi delle vittime e chi ha premuto il grilletto, il marito della donna Nicola Desiati fa lo stesso verso di lui: un colpo di stri-scio alla tempia, un altro, mortale, dritto in petto. Tutto questo avviene venerdì sera, all’interno di un appartamento del complesso Neptunia’, sulla Statale 16 Sud a Vasto Marina. I vicini di casa, pochi in una novantina di abitazioni gran parte

delle quali seconde residenze utilizzate nel pe-riodo estivo, non si accorgono di nulla. Qualcuno dice di aver sentito dei colpi, ma di averli scam-biati per lo scoppio di petardi da parte di alcuni ragazzi o di fuochi di artificio di qualche vicina struttura ricettiva magari in occasione di feste organizzate. La macabra scoperta dei corpi senza

vita di Nicola Desiati e Mirella La Palombara avviene sabato pome-riggio, a diverse ore di distanza dal gravissimo delitto. Sono i familiari di lei a dare l’allarme, non ricevendo risposta dalla sera prima alle loro chiamate e sono Vigili del Fuoco e Polizia a scoprire quanto avvenuto. Appuntato della Guardia di Finan-za di 47 anni in servizio alla Brigata di Chieuti Nicola Desiati, segre-taria alla ‘Gissi Confe-zioni’ di 43, Mirella La Palombara. La storia tra i due inizia diversi anni prima: conoscenza, fidanzamento e poi, nel 2005, il matrimonio. Una coppia tranquilla,

come tante, la descrivono i vicini di casa e i colle-ghi di lavoro. Non ci sono figli dall’unione e i due trascorrono assieme gran parte del loro tempo. Cordiali e gentili. Quel che è avvenuto getta nello sconforto tante persone. Le indagini della Procu-ra della Repubblica di Vasto, con il coordinamen-

Un giallo dopo l’altro...

A Vasto si sono verificati due dolorosi episodi di cronaca nera. Al primo, che ha visto la morte di NeilaBureikaite, ha fatto immediatamente segui-to l’omicidio-suicidio di Nicola Desiati e Mirella La Palombara. Se la memoria non inganna, non erano mai accaduti due eventi tanto drammati-ci a distanza di così poco tempo. Non si poteva immaginare che questi atti tragici, abitualmente seguiti negli approfondimenti televisivi, potessero accadere anche a Vasto. E i vastesi in tutto questo? Come hanno metabolizzato queste morti nel giro di pochi giorni? Appena saputa la notizia della morte della ventiquattrenne lituana, ad esempio, ogni vastese dotato di un pc e una connessione a internet ha potuto ritrovarsi quasi subito davanti la palazzina in cui è avvenuto il fatto e sono state caricare foto di ogni tipo, da ogni angolazione: al balcone, al campanello, al cane della coppia e alla finestra dell’appartamento. Dopo neanche un giorno, tutti sapevano il quadro generale . Facebook ha poi fornito qualche dettaglio in più. I mezzi d’informazione hanno provato a montare

un caso modello “Sarah Scazzi” o “YaraGambirasio” (non che ci siano omicidi di serie A o serie B) e il risultato è stato un accanimento sulle notizie poco adatte a una realtà cittadina come la nostra, che si accontenta di altre dinamiche, meno costruite e più dirette. Consideriamo che la maggior parte dei vastesi ha tentato di dare un senso, talvolta im-provvisando, ai fatti, in base alle conoscenze che ha o ha avuto. Generalmente, quando viene ucciso o muore qualcuno in città, scatta l’irrefrenabile voglia di sapere a quale famiglia appartiene il mal-capitato o la vittima per scoprire se ha qualche le-game di parentela con persone che si conoscono, anche solo di vista. E il tamtam delle notizie, nei locali, per le strade e nei quartieri, monopolizza l’attenzione di tutti. Appurato chi sono i protago-nisti, si comincia a ipotizzare il movente: passiona-le? Relativo al denaro? Pazzia? Si tenta di tutto. Ho arrischiato a intervistare qualcuno, di domandare cosa pensasse della sciagura capitata alle famiglie Desiati e La Palombara, e ho potuto costatare che un gran numero di vastesi non si sbilancia, e se lo

fa è perché conosce direttamente o indirettamen-te un minimo della realtà che si vuole esaminare. Paolo (userò un nome di fantasia) alla domanda: pensi che sia stato per qualche problema di coppia che Desiati e La Palombara siano morti? Ha risposto Non lo so, non li conoscevo. Gianluca ha azzarda-to: per me era un problema di convivenza che, dopo tanto tempo, ha fatto scattare il raptus al marito. Se per l’omicidio di Neila il convivente è stato etichet-tato subito come colpevole e quindi, nonostante le indagini siano in corso, i cittadini si sono fatti un’idea dell’accaduto; per l’omicidio-suicidio di contrada San Tommaso a Vasto Marina, tentare di sbilanciarsi sul possibile movente è più difficile. Resta il fatto che il vastese tipo, nei bar come in piazza, s’improvvisa detective genuinamente, ma non vuole sentirsi bombardato da informazioni di superficie, di contorno, che alla fine invadono la vita di una persona che non c’è più. L’accanimento mediatico lo riserva agli squallidi approfondimenti televisivi della domenica pomeriggio. Stefano Lanzano

Hai visto cos’ è successo…?

to del sostituto Giancarlo Ciani, sono tese a fare chiarezza sul fatto e disegnarne il contesto in cui maturato. Al momento certezze non ve ne sono. Solo ipotesi. Certo è il momento di follia. Un momento di follia che ha spezzato l’esistenza di una donna nel pieno della sua vita e, poco dopo, determinato la fine di un’altra. “Passioni tristi nella società e sottovalutazione del valore della vita”, ha evidenziato, riferendosi a questo ultimo episodio ma anche al precedente il vescovo della diocesi di Chieti-Vasto, Bruno Forte. “Nessuno – ha detto - saprà mai né riuscirà a capire che cosa è avvenuto. Siamo di fronte a un dramma. Mai giudicare il cuore. E’ necessario avere pudore e discrezione e pregare per le vittime e per quanti le hanno amate e che ora soffrono per questa tra-gedie. Le ultime due tragedie, che segnano così profondamente due famiglie, sono un segnale di patologia. Il sintomo di qualcosa che non va nel contesto sociale in cui il dramma è maturato. Siamo di fronte alla sottovalutazione del valore della vita. Si avverte un senso profondo di fragili-tà. La tragedia attecchisce dove non c’è più senso di speranza. E’ necessario riproporre alla società, cominciando a lavorare sui giovani, il senso del valore infinito della vita. Di ogni vita. Fatti così drammatici possono derivare dalla mancanza di grandi passioni collettive che confinano i cuori in passioni tristi che si esauriscono nel privato”. Giovedì scorso, nella chiesa di San Francesco d’Assisi a Vasto Marina, l’estremo saluto a Mirella e Nicola, con le rispettive famiglie che hanno voluto il funerale congiunto della coppia. Dolore, amarezza e sentita partecipazione, in un momen-to così angosciante per i loro cari. E quelle parole, amore e morte, ancora così ‘vicine’, hanno trovato spazio nei pensieri dei presenti.

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www.quiquotidiano.it sommario pag. 3 28 ottobre 2011

Il settimanale si può ricevere anche a casa in abbona-mento postale. I lettori interessati al servizio di recapito a domicilio possono versare la somma di 10 euro presso la

redazione indicando nome, cognome e indirizzo. L’abbonamento è valido per un anno.

Collaborano con noi: Renato Besana, Franco Cardini, Lucio D’Arcangelo, Andrea Mazzatenta,Filippo SalvatoreRedazione: Gianfranco Bonacci, Nino Cannizzaro, Vincenzo Castellano, Gianfranco D’Accò, Michele Del Piano, Leano Di Giacomo, Stefano Lanzano, Annamaria Orsini, Giuseppe F. Pollutri, Franco Sorgente, Michele Tana Direttore di redazione: Elio BitrittoCapo Redattore: Rosa MilanoGrafica ed impaginazione: PiùGrafica - San SalvoPubblicità: Edda Di Pietro, Giuseppe GiannoneDistribuzione: Norma Carusi

la tua informazione quotidiana la trovi suwww.quiquotidiano.it

settimanale

di Giuseppe TaglienteLa situazione precipita per un deficit di responsabilità. Il Default, che come “uno spettro s’aggira per l’Europa” e non solo, potrebbe esplodere in Italia non tanto per l’incommensurabile debito pubblico frutto dell’egoistico atteggiamento degli Stati e delle abitudini di vita nell’ultimo trentennio quanto per completa assenza nel nostro Paese di senso della responsabilità e, più a monte, di una coscienza nazionale in grado di spingere le forze politiche verso una comune consapevolezza di trovare solu-zioni concordate e tornare a dare all’esterno un’immagine più rassicurante dell’Italia. Me ne convinco ogni giorno che passa dalla lettura e dalla visione degli avvenimenti politici italiani, ai vari livelli isti-tuzionali, e dall’inasprirsi di polemiche che allargano, anziché restringere, il solco tra gli schieramenti con l’effetto di avvelenare anche la società dei cittadini e la vita quotidiana degli italiani. La regola che ormai prevale in politica è purtroppo quella dell’assalto reciproco, del dileggio dell’avversario, del rifiuto preconcetto a discutere ed a confrontarsi, dell’autoreferenzialità e troppo spesso, com’è acca-duto per la sghignazzata di monsieur Sarkozy, del compiacimento di fronte agli attacchi sistematici (frutto di una precisa strategia politica ed economica) all’Italia nell’errata convinzione che essi dan-neggino il governo in carica e non tutti gli italiani. Ben lontani i tempi in cui si diceva e si insegnava: “il mio onore, la mia idea, la mia vita non valgono la mia Patria”! La tendenza italica alla conflittualità ed all’autocastrazione ha preso di nuovo pericolosamente il sopravvento ed assistiamo ogni giorno a sceneggiate ignobili, spesso culminanti in scambi di ruoli alla Fregoli: quello di Gianfranco Fini che cerca di surclassare Niki Vendola nell’attacco al centrodestra, ad esempio, oppure quello dei figli dei comunistissimi Reichlin e Cossutta, intervistati da Gad Ledner, i quali pur di attaccare Berlusconi non esitano a difendere la grande finanza speculativa. Senza parlare ovviamente della Rosy Bindi, di Ber-sani e, perché no? di Pierferdi Casini. Ci vorrebbe, per invertire questa drammatica situazione, qual-cosa che purtroppo non si vede ancora, una cultura della Nazione ed un partito della Nazione che il PdL non è riuscito ancora ad essere. Una cultura unificante degli italiani ed il partito degli italiani, che sogno da molti anni. Ma forse sto sognando ancora.

Editoriale

ELENCO PUNTI DI DISTRIBUZIONEQui settimanale lo puoi trovare dal venerdì presso la redazione in Corso Italia n. 1 enei seguenti punti. Agip Muratore,Bar Due Pini,Pasticceria Pierrò, Bar Mente Locale,Meeting Bar,Goal bar,Tabaccheria Lanzillotti, Bar Shangai, Bar Iston,Bar White, Pasticceria La Vastese, Bar Walter,Agip SS 16, Q8, Pasticce-ria Pannamore, Supermercato Tigre, Bar Terminal, Bar Dell’amicizia, Edicola Magistrale, Bar Severo, Bar D’Annunzio, Bar Istoniense, Edicola 80, Bar Le Magie, Pasticceria Belle Arti, Bar Portici, Edicola Valeria, Bar in Piazza, Bar Martone, Bar Crocodraile, Bar De Parma, Edicola di Lanciano, Bar Mirò,Edicola sconosciuto, Tabaccheria del Moro, Panificio di Lello. Bar del Tribunale, Bar Naumachia, Bar Ferrari, Bar La sterlina, Edicola Vasto Marina, Bar SIV (San Salvo), Edicola Montenero (San Salvo), Bar Blu Ice (San Salvo) Bar Roma (San Salvo), Bar La Sfinge (San Salvo).

Ci vorrebbe un Country party

“Just walking around townI see … and you ?” pag.4

“Chiodi, “47 milioni per abbattere costo del denaro’’”pag.6

“Da Todi un segnale che non convince”pag.8

“Iannone 9° in Malesia”pag. 11

“Il nuovo alfabetismo”di Lucio D’Arcangelo pag. 12/13

La foto usata per la copertina è di Giancarlo Memmo

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28 ottobre 2011 inchiesta pag. 4 www.quiquotidiano.it

Just walking around townI see … and you ?Vasto - Abbiamo visto, ma non avremmo voluto vedere e neanche ascoltare le urla, le imprecazioni i clacson degli automobilisti e di tutti coloro che in qualche modo sono stati dan-neggiati, per una mezzoretta dalla ignoranza di una delle più elementari norme di comporta-

mento nel parcheggiare. Un grosso mezzo della CONAD impossibilitato a girare su una strada oggettivamente larga ma “strozzata” da due au-tomobilisti che hanno sostato uno esattamente in curva e l’altro, sul lato opposto della strada, ad immediato ridosso.Abbiamo visto, ma non avremmo voluto ve-dere, addirittura in corrispondenza di un locale adibito a galleria d’arte, lo spettacolo di un ter-

razzino ridotto a “orto non - urbano” e deposito mobili.Abbiamo visto, ma non avremmo voluto vedere, un marciapiedi che dovrebbe avere un

minimo di protezione (sempre in prossimità della stessa Galleria d’Arte).Abbiamo visto, ma non avremmo voluto vede-re, un antico lampione “agonizzante” da mesi in un posto che attrae turisti e cittadini, così come non avremmo voluto vedere quella lapide,

come tante altre, assolutamente illeggibile.Abbiamo visto ma non avremmo voluto vedere situazioni come quella di questi muratori che, per distrazione, stanchezza, presunzione, non hanno a cuore la propria incolumità e poi si va alla ricerca delle responsabilità.Abbiamo visto, ma non avremmo voluto vedere, all’incrocio tra via Goldoni e via Madon-na dell’Asilo resti di pasti o cadaverini di topi

sul marciapiedi che, “per fortuna”, non è molto frequentato dalle persone sia per la presenza di una campana per la raccolta vetro da cui fuoriescono liquami maleodoranti, sia per il par-

cheggio di auto sul marciapiedi stesso per cui il cittadino è costretto a scendere in strada.Abbiamo visto, ma non avremmo voluto vede-re a Vasto, fenomeni carsici in cui, però, al posto dei fiumi ri-emergenti, siano le fogne a riemer-gere perché due episodi gravi come questo

certificano la totale assenza di politica turistica e, ahimè, ambientalistica.Abbiamo visto, ma non avremmo voluto vedere, il discendente di una grondaia che impedisce la lettura della Strada “Santa Maria Maggiore”. Tram l’altro la grondaia risulta essere un ottimo punto di appoggio per un menù estemporaneo che invita il turista a visitare un ristorante nella stessa strada e mi chiedo:

“I see … and you ????” come fossi un turista! Questi sono solo alcuni degli esempi: purtroppo ve ne proporremo altri.

Elio Bitritto

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www.quiquotidiano.it Vasto pag. 5 28 ottobre 2011

Pochi ne parlano e spesso senza cognizione di causa. Qualcuno ne parla male a prescin-dere soltanto per attaccare i vertici della Asl e per cantare il solito ritornello riguardo alla penalizzazione del nostro ospedale, che se c’è (ed in qualche modo c’è) non è comun-que nei termini di cui si dice. Nei giorni scorsi la Direzione Aziendale ha varato il cosiddetto Piano Aziendale, e cioè il documento di rior-ganizzazione gestionale dell’Azienda Sanita-ria, e da esso emerge che l’ospedale San Pio ha conservato la maggior parte delle Unità Operative Complesse recuperandone anche alcune che si erano date per spacciate. Dallo specchietto questo dato emerge in maniera assolutamente evidente, “a riprova – hanno dichiarato i consiglieri regionale vastesi Ta-gliente e Prospero nel corso di un incontro pubblico avvenuto in Municipio – che “nes-sun dorme” e che non si è mai abbassata la guarda a difesa degli interessi del nostro territorio”. Gli esponenti politici hanno anche tenuto a precisare che nelle scorse settimane è partita la gara amministrativa per l’alloca-zione del Servizio di Emodinamica che verrà ospitato presso l’ospedale del Vastese. Per tornare all’Atto Aziendale va detto che per essere operativo dovrà avere a questo punto l’ok da parte del Commissario alla Sanità

Varato l’atto aziendale 2011 della Asl

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28 ottobre 2011 regione pag. 6 www.quiquotidiano.it

Chiodi, “47 milioni per abbattere costo del denaro’’ Quarantasette milioni di euro saranno

spendibili dalla prossima primavera per calmierare i tassi di interesse relativi agli

investimenti in ricerca e innovazione proposti da imprese abruzzesi. È il meccanismo del Fondo rotativo destinato all’Abruzzo dal riparto nazio-nale, dopo la stipula di un protocollo d’intesa con la Cassa depositi e prestitiI 47 milioni di euro serviranno a fornire una provvista a costo calmierato al sistema bancario convenzionato, per l’erogazio-ne di finanziamenti a medio e lungo termine, con rimborso fino a 15 anni, per investimenti produttivi e progetti di ricerca e innovazione.La quota massima di cofinanziamento del Fondo rotativo sarà pari al 50 per cen-to, elevabile fino all’80 per cen-to. “La Regione - hanno spiega-to il presidente Gianni Chiodi e l’assessore alle attività produt-tive Alfredo Castiglione- potrà intervenire ulteriormente in favore delle imprese abruzzesi, coprendo il differenziale di tas-so tra il costo delle provviste e

il tasso di interesse finale, fino a un tasso minimo dello 0,50 per cento, attivando le linee di credito a valere sui fondi Fas. Inoltre, a seconda, delle opzioni che ci sono fornite dal meccanismo della legge, attraverso i rapporti convenzionali con il sistema bancario potremo ottenere il raddop-pio dello stanziamento dei 47 milioni di euro”.

L’Abruzzo è la quarta regione ad attivare il Fondo rotativo che, a livello nazionale, ammonta a 1,75 miliardi di euro.Per il presidente della Giunta regionale con questa misura, che si aggiunge alle altre già illustrate su altri canali di finanziamen-to nazionale e comunitari, per il sistema delle imprese abruzzese “si sfiorano i cento miliardi di

euro, senza contare i fondi per la ricostruzione dell’Aquila. Quando sarà stilata una classifica naziona-le si vedrà che nessuna regione potrà minimamente vantare un tasso di investimento pro capite elevato come quello che si sarà registrato in Abruzzo in questo momento”.Chiodi ha però sotto-lineato anche qualche criticità: la ridotta patrimonializzazione delle imprese che “rende il nostro siste-ma particolarmente fragile anche di fronte al sistema bancario”.”In questo senso tutto il nostro sforzo è coerentemente rivolto a sostenere il piccolo ma quando il piccolo vuole crescere ecco perché noi mettiamo i fondi, ma gli imprenditori devono mettere le loro migliori idee”.

L’appuntamento con il Novello è sempre carico d’attesa. Da uve selezionate Cabernet e Merlot della vendemmia appena trascorsa, questo vino si propone come insolito aperitivo nei pomeriggi di Novembre, magari accompagnato da un car-toccio di caldarroste. Si accoppia con l’esplosione di colori autunnali e con il suo sapore di “Vino Nuovo” stempera la prospettiva dell’inverno im-minente. Il Novello di Tenuta S. Anna viene pro-dotto attraverso una lunga macerazione carboni-ca in vasche d’acciaio (per intenderci,è il metodo di vinificazione del famoso Beaujolais nouveau).Questo processo di vinificazione naturale, avvie-ne in mancanza d’ossigeno all’interno dei singoli acini e permette alla parte liquida dei chicchi di estrarre tutte le sostanze aromatiche della buc-

Conto alla rovescia per il vino novello 2011 Ne parla Gianfranco Iuliani, responsabile della ditta Gi-Tre

cia, per poi restituirle nel calice. È grazie a questo ricercato processo che il Novello di Tenuta S. Anna è così carico di profumi, freschezza ed è sempre così piacevole! L’appuntamento con il Novello è previsto per il 6 novembre prossi-mo, data imposta dalla legge per l’inizio della commercializzazione. In-somma non ci resta che attendere e… iniziare il conto alla rovescia.

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www.quiquotidiano.it Vasto pag. 7 21 ottobre 2011

L’appuntamento con il novello è sempre

carico d’attesa.Il primo vino prodotto con le uve della

vendemmia appena trascorsa.

Distribuito da: G3 snc Catering Alimentare - Corso Mazzini, 627/9 - Vasto (Ch) - Tel./Fax 0873.391378 - 391343

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28 ottobre 2011 dibattito pag. 8 www.quiquotidiano.it

Da Todi un segnale che non convince

Via Osca - 66054 Vasto - Loc. Punta Penna - Tel. 0873 310595

D a Todi un segnale che non comunica. Qualcuno ha scritto: “E’ ormai ora in Italia che i cattolici non restino in sacrestia

ma scendano in campo ...”. Verrebbe da obiettare che per il cattolico, cittadino e credente, c’è il momento d(o meglio della chiesa, per la preghie-ra e per la professione di fede religiosa) e, ben distinto, il momento del “campo”, civile e politico, in cui più che predicatori occorre farsi testimoni dei valori professati.I cattolici, con la messa in liquidazione della DC, si sono come dispersi. In una sorta di diaspora, dovuta all’illusoria “fine delle ideologie”, c’è stato chi ha voluto laicizzarsi nei partiti “di destra” il cui riferimento maggiore è un liberalismo/liberismo più attento all’indiduo che al sociale; chi, invece, con non minore travisamento dei valori intrinseci al pro-prio credo, ha pensato di poter sostituire la dottrina sociale della Chiesa con le teorie massimalistiche del vetero ma mai rinunciato marxismo”.Mentre a Todi un Forum delle associazioni catto-liche, in un seminario a porte chiuse alla presenza del cardinal Angelo Bagna-sco, ha cercato di mettere a fuoco intendimenti e prospettive per i cattolici in politica, ricordiamo che lo stesso presiden-te della CEI, in un suo recente discorso ha già avvertito che “la Chiesa deve essere coscienza critica di una società che rischia di diventare dei forti e dei furbi”. Una necessità sociale, parallela a un’esigenza di testimonianza, che va oltre la naturale condanna dei “comportamenti licenziosi e le relazioni improprie” subito riferita dai Media

all’attuale capo del Governo italiano, ma da indi-rizzarsi anche verso altri uomini pubblici, anch’es-si per nulla in linea con quei “valori e princìpi non negoziabili” citati dallo stesso vescovo.E’ noto a chiunque che non solo la Casta dei poli-tici sia da classificare come quella dei “forti e dei furbi”, ma anche quelle fasce sociali dette civili,

sia pure spesso colluse con il potere partitico-politico. E’ bene riaffermarlo per un “esame di coscienza” vero, e perchè è ormai consapevolez-za universale nel suo legittimo ‘indignarsi’. Non a caso le masse scendono in piazza (un giovanile e giocherellone, quando non violento, essere “contro” non ben orientato o guidato, a parte) perchè consapevole di essere piccoli e impotenti

in un mondo controllato e gestito da un liberi-smo economico, non sempre malefico o corrotto ma portato a occuparsi e preoccuparsi soltanto del proprio profitto mercantilistico, senza che i rappresentanti del popolo sappiamo (o riescano a) mettere in campo i necessari ed efficaci corret-tivi, legislativi e sociali. Che cosa dovrebbe fare

dunque il cattolico in politica? Non sappiamo se nel dopo Berlusconi ci sarà uno scompaginamento genera-le e una riedizione forte di “un partito dei cattolici”. Dalle prime dichiara-zioni trapelate a conclusione del “Conclave” di Todi, emerge ancora, purtroppo, la tentazione di chiedere “un altro governo”, “più forte”, “com-posto da tutte le forze politiche”: una sorta di sospensione della democra-zia dell’alternanza, e per i cattolici un rinunciare ai valori identitari, in e per una azione tutta da “nominati” e di Palazzo. Un giorno in convento non è bastato per capirlo. Al contrario, parole di Benedetto XVI: “In Italia ser-ve una nuova generazione di politici cattolici che abbiano rigore morale e competenza, che siano capaci di evangelizzare il mondo del lavoro dell’economia e della politica”.Il verbo è dunque “evangelizzare”, in altre parole ispirare la propria azione al messaggio di Cristo. Non si può pretendere che tutti siano o diventi-no cristiani, si deve invece chiedere ai cattolici – in politica e in tutte le altre attività umane e sociali – di mostrare, in parole, opere e senza omissioni, il significato di essere “un cristiano” anche nell’economia, nel mondo del lavoro, nella politica per

la famiglia e negli stessi rapporti famigliari. An-che i “laici” che legittimamente non frequentano le sacrestie potranno giovarsene. L’immagine del seme messo in terra, perchè possa germinare e dare vegetazione e frutti, è sempre valida, ma da proporsi senza pastrocchi dirigistici e scorciatoie istituzionali.

Giuseppe F. Pollutri

Gli articoli di Franco Cardini, Renato Besana e di Giuseppe Tagliente, apparsi sul numero della scorsa settimna hanno, come speravamo, suscitato un ampio dibattito.

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www.quiquotidiano.it dibattito pag. 9 28 ottobre 2011

Sino a quando la politica sarà in agonia? Do-manda che ogni giorno ci poniamo di fronte alle ingiustizie e indifferenza di chi dovrebbe saper ben governare e non lo fa. Sarebbe opportuno che qualcuno si scegliesse un solo punto nella vita e farvi passare tutte le linee che la coscienza vorrà tracciarvi, sosteneva un tale, e fermarsi a riflettere un pò. Potrà questa condotta fornire loro l’idea di una plausibile soluzione? Vorremo che quel punto, osservato con rispetto, fosse app rodo di benessere collettivo e di pace. Quando ognuno viene chiamato al senso del dovere, abdicando agli interessi personali, ebbene, la sua non può che essere adesione cieca e fideistica ad un ideale forte e significativo di una corrente politica, dove la collaborazione tra le parti poli-ticamente opposte si uniscono e interagiscono nell’interesse del bene comune. Quando manca-no le grandi forze unificanti sulla base dei valori, si diffondono corruzione, disordine, sfiducia in una sorta di tautologia della paura. In passato vi era una fede, dei valori in grado di prendere sane decisioni. Costituivano l’ossatura della società ci-vile perchè unificavano le popolazioni sulla base di ideali e facevano confluire gli interessi diversi in un grande scopo collettivo. Se non si vuole che il male operi a 360° e metta dimora con la sua “deficienza” ed “efficienza”, occorre porre la coscienza al di sopra di tutte le parti, della legge stessa, emendando col taglierino del buon senso

ogni stortura politica e sociale, appianando,sine glossa, ogni ruga che rovina il decoro di una società, magari in maniera interlocutoria, ma significativa. Forse non ci si accorge che stiamo andando incontro ad una sorta di teodicea al contrario che esplode in faide tra componenti della stessa famiglia e di famiglie diverse, divisi da squallidi tornaconti personali. E non si riesce più a distinguere i colpi dati e quelli ricevuti. Ciò non è che una plastica rappresentazione di una sciocca coscienza che inficia il bene di ogni cittadino colpendo il nucleo della sua coscienza la libertà inalienabile e inviolabile. Non nella dialettica ma nella sostanza bisogna ricapitolare i problemi, con imperativo urgente, per far si che i semi germoglino, ognuno deve sentirsi in dovere di partecipare attivamente al sostegno ed alla ricostru zione della vita politico-sociale della propria città, secondo le proprie capacità e tendenze di pensiero e senza spostare in casa propria le sedi del potere in maniera perentoria e pervasiva, ma in nome della verità sentirsi pronti a qualsiasi sacrificio. La geografia degli eventi, degli accadimenti nella vita reale di una popola-zione segue la liturgia fatalistica che esclude ogni senso o possibilità di libertà quando ogni azione è informata al concetto del sopruso e della sotto-missione, fruibile in maniera facile da chi gestisce e manipola il potere come gli piace e a danno del prossimo. Cum grano salis, qualcuno può

esclamare. Ma il popolo non si sente più tutelato dagli organi vigenti in cui ha posto per anni la massima fiducia, ma ingannato dalla maschera della più vituperevole ipocrisia. Si sottoscrivono protocolli di intesa, si negoziano accordi nel rispetto dei tempi e dell’efficienza, ma alla fine tutti santi n nelle parole e nei pensieri, ma atei nella realtà dei fatti. Dove è finito il rapporto ami-cale impostato sul codice d’onore e sulla fiducia, che un tempo incensava e consacrava sull’altare dell’onestà gli uomini politici che operavano a titolo gratuito, impoverendosi per arricchire gli altri, intervenendo a sedare lotte intestine nel contesto di un paesino sperduto di montagna, a ricucire, come buoni sarti, il tessuto sdrucito di famiglie le cui idee politiche inasprivano rivalità sino all’odio. L’idolatria degli interessi di potere e di denaro ha rappresentato sempre l’anello debole della politica che svilisce e ghettizza lo spirito della coscienza: balcanizzazione dell’esse-re interno dell’uomo sino alla completa polve-rizzazione dei valori. Ecco allora che l’artefice del proprio destino è l’individuo libero e responsabi-le. Vi è a tutto questo una spiegazione ragione-volmente plausibile? A ciò poi s’aggiunge che a muovere le masse vi sono le emozioni più che le idee che nascono da un malessere generale,creando un sistema a circuito chiuso. Mario Rolando Mangiocavallo

Politica...quale futuro?

Il cavaliere Silvio Berlusconi non sarà mai Ettore Fieramosca. Non lo potrebbe essere nemmeno se potesse contare su altri dodici cava-

lieri pronti a combattere, perché non esistono più i cavalieri di una volta, pronti a sacrificarsi per difendere l’onore, per battersi per una causa, per morire per la patria. Però potrebbe avvicinarsi molto all’eroe della disfida di Barletta, se solo si ricordasse e lo ricordasse ai cavalieri che gli stanno intorno, le vere ragioni dei titoli che hanno. Silvio Berlusconi è primo mini-stro perché il più votato dagli ita-liani. Ed è stato il più votato perché ha presentato un programma di governo che ha incontrato il favore della maggioranza degli elet-tori e dei cittadini. I ministri sono stati scelti fra gli

eletti e si presume che siano fra i più bravi. Con una prerogativa di non poco conto e cioè che essi, al

pari del premier, hanno giurato di essere fedeli alla Repubblica, di osservarne lealmente

la Costituzione e le leggi e di eserci-tare le loro funzioni nell’interesse

esclusivo della Nazione. Ora, se la maggioranza degli italiani li ha scelti significa che ha giu-dicato le proposte di governo presentate di interesse nazio-nale e pertanto ha dato ad essi mandato a realizzarle. La

maggioranza di quegli elettori, adesso chiedono al cavaliere

Silvio Berlusconi di fare il pre-mier e ai ministri di tenere fede al

giuramento fatto. In particolare, al capo del governo si chiede di realizzare le riforme

promesse in campagna elettorale e non lasciarsi in-timidire dalle minacce di potenti corporazioni, sen-

za accondiscendere a concertazioni fra parti sociali, senza farsi intimidire da manifestazioni di piazza. Tanto le potenti corporazioni continueranno a fare i loro interessi, le concertazioni non addiverranno mai a soluzioni unitarie condivise e le manifestazio-ni di piazza continueranno a riproporsi sempre più come scampagnate e, si spera, senza più banditi al seguito. Il cavaliere Silvio Berlusconi ricordi ai suoi prodi ministri i loro doveri senza dimenticare di ricordare agli stessi che sono diventati tali perché hanno promesso, anzi giurato di fare le riforme per cui sono stati mandati in Parlamento prima e nelle sedi ministeriali dopo. Forse basterebbe questo semplice memorandum per avvicinarlo ad Ettore Fieramosca. In questa disfida non ci sono squilli di trombe né suoni di campane. Non ci sono cavalli e neanche cavalieri che cavalcano. E per far rimangia-re il sorriso sghignazzante a taluni, basterebbe fare qualche riforma importante anche se impopolare. E così li seppelliremo sotto una assordante spernac-chiata. Giovanni Uselli

…E noi risponderemo con le nostre pernacchie

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28 ottobre 2011 San Salvo pag. 10 www.quiquotidiano.it

Chi c’è sulla destra ?

Prossima apertura a San Salvo! Tel. 3803304920

Inaugurato il caseificio “TRE MONTI”

San Salvo - Nel primo e secondo numero di que-sto Settimanale ci siamo occupati del centrosini-stra, intervistando Gabriele Marchese e Agostino Monteferrante. In questo, ci occupiamo del Pdl, anche perché il segretario cittadino, Fernando Artese, aveva garantito, appena a settembre scorso, che in un mesetto sarebbe stato in grado di ufficializzare il nome del candidato sindaco dello schieramento alternativo alla Sinistra. In attesa di sapere chi sia, ne diamo tuttavia un quadro con questa scheda riepilogativa. Il segre-tario politico (o coordinatore) è, come s’è detto, Fernando Artese. Alla Regione, c’è Nicola Argirò, alla Provincia, Tonino Marcello, che è in predicato di diventare assessore; al Comune, i consiglie-ri sono otto: tre veterani (Eugenio Spadano, Angiolino Chiacchia e Vito Evangelista) e cinque di prima nomina (Tiziana Magnacca, Vincenzo Larcinese, Antonio Castaldo, Giancarlo Lippis e lo stesso Marcello). Se non sarà un esterno, la responsabilità di guidare la coalizione toccherà ad uno di questi dieci esponenti politici, ai quali non manca peraltro l’esperienza considerando che Spadano, Argirò e Marcello si son fatti alla

Regione e alla Provincia e che gli altri hanno maturato esperienze in questi cinque anni d’op-posizione al Comune. Quindi non si può dire che si tratti di amministratori inesperti e/o nuovisti. Detto questo, c’è da aggiungere che alle scorse elezioni la coalizione di centrodestra vantava ben otto liste. Stavolta dovrebbero essere di meno e forse senza i simboli di partito, a quanto si sente, per dimostrare apertura alla società ed anche a quanti avrebbero difficoltà ad allearsi, in un eventuale ballottaggio, con il simbolo di Berlu-sconi. Vale la pena di ricordare che il direttore di questo giornale, Peppino Tagliente, diventò sin-daco di Vasto, nel 1993, a capo di una lista civica, sia pure caratterizzata. La notizia trova oltretutto conferma in quanto ha detto lo stesso Argirò, nel comizio immediatamente prima della caduta dell’Amministrazione Marchese. La capacità di spostare l’elettorato dal centrosinistra verso il centrodestra (ricordiamo che il risultato migliore conseguito da quest’ultimo è stato il pareggio alle ultime provinciali) dipenderà quindi da tante cose, che sinteticamente riassumiamo: dai candidati autorevoli, dal programma di gover-

no, dall’entusiasmo di trascinamento che saprà suscitare il candidato sindaco, cosa che vedremo già fra una settimana se…la promessa di Artese si concretizzerà. Di cambiamento parlano anche Sel, Idv e S. Salvo democratica, che però hanno amministrato negli ultimi anni. Vedremo che tipo di cambiamento proporrà chi invece in città non ha mai governato. Orazio di Stefano

E’ stato inaugurato qualche settimana fa il “Casei-ficio Tre monti”, un moderno laboratorio lattiero-caseario sulla Statale 16 Adriatica, al confine tra Vasto e San Salvo. Menti e Braccia del nuovo la-boratorio sono la signora Nicoletta Fabiano e suo marito Mario Piccirilli, che si avvarranno dell’aiu-to di familiari e collaboratori. Una giovane coppia di origine di Roccaspinalveti, da anni residente a Vasto, che crede fortemente in questa attività. Il latte scelto per la trasformazione, proviene

dall’alto Molise, da mucche di prevalenza pezzata rossa italiana e frisona italiana che, nel periodo maggio-novembre sono in alpeggio in pascoli incontaminati ricchi di erbe aromatiche che con-feriscono al latte una abbondanza di sostanze nutritive e di sapori incomparabili . La genuinità del latte, rigorosamente munto di giornata, è il punto di partenza di una attenta trasformazione che dà origine a prelibate mozzarelle, ricotte, stracciate e caciocavalli e formaggi d’ogni tipo.

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www.quiquotidiano.it sport pag. 11 28 ottobre 2011

Tutto rinviato a novembre, per la dicias-settesima e ultima tappa di quest’anno del Motomondiale, per assegnare il

titolo iridato e l’ultimo gradino del podio. Il Gran Premio della Malesia, non ha fatto gioire nessuno, anche se Bradl è vicinissimo al titolo della Moto 2, mentre Andrea Iannone è testa

a testa con il sammarinese Alex De Angelis. Il primo match point, insomma, non è andato a buon fine: sorriso amaro per Stefan Bradl, in testa sul circuito di Sepang fino al terzultimo giro. In caso di vittoria, il tedesco si sarebbe aggiudicato anche il titolo mondiale. Il gran-de assente di giornata è stato Marc Marquez, fermato da problemi fisici a seguito di una caduta nelle prove libere di venerdì. Ora Bradl ha 274 punti, 23 di vantaggio sullo spagno-lo. Al terzo posto troviamo, come, sempre Andrea Iannone con 172 punti, tallonato da Alex De Angelis, a quota 170; con 151 punti, quindi ancora in corsa per salire sul podio, c’è lo svizzero Thomas Luthi.

Iannone 9° in MalesiaIl nostro Andrea ha chiuso al nono posto in Malesia, dopo essere scattato tredicesimo in griglia di partenza, riuscendo sì a migliorare la sua posizione, ma senza risalire fino a compe-tere per i migliori piazzamenti. Con De Angelis, quarto in Malesia, senza perdere d’occhio Luthi, sarà una lotta fino

all’ultimo giro, il prossimo 6 novembre a Va-lencia, per il terzo posto in classifica generale, alle spalle degli irraggiungibili Bradl e Mar-quez. Sulla tragica morte di Marco Simoncelli, avvenuta proprio sul circuito malese, Andrea che gli era amico ha dichiarato commosso: “E’ stata una giornata terribile per la famiglia del Motomondiale. Perdiamo un amico, un grande pilota con cui molti italiani hanno ini-ziato la carriera nel mondo dei motori. Sono affranto e non credo di poter trovare le parole giuste per esprimere il mio dolore. Sono vici-no alla sua famiglia e a tutto il team. Marco, non ti dimenticherò”. Michele Del Piano

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Sara Fabrizio si conferma promessa del judo va-stese grazie anche alla medaglia d’oro conquista-ta a Ponticelli (Napoli) dove, presso il Palazzetto dello Sport, si sono svolte le gare di qualificazio-ne per le finali dei Campionati Italiani Esordienti B che si terranno il 12 e 13 novembre prossimi a Ostia Lido, in provincia di Roma. Primo posto nel-la categoria e splendida medaglia d’oro, dunque, per la giovane atleta del Judo Club San Gabriele Vasto che continua a fare incetta di ottimi risulta-ti. La brava judoka ha ottenuto la qualificazione alle finali tricolori della categoria Esordienti in virtù dei due incontri disputati e vinti per kap-paò tecnico. Sull’eccellente prestazione di Sara Fabrizio hanno avuto parole di soddisfazione e compiacimento il suo insegnante tecnico Aniello Vastola e l’intero staff della San Gabriele. MDP

Sara Fabrizio conquista l’oro alle selezioni di Ponticelli

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28 ottobre 2011 cultura pag. 12 www.quiquotidiano.it

Secondo l’ultimo censimento Istat in Italia ci sono 6 milioni di analfabeti ( 12 italiani su 100) e 20 milioni di persone (un italiano

su tre) senza titolo di studio, o al massimo con la licenza elementare. Sono dati allarmanti che rivelano le fragili basi su cui è stata costruita la pi-ramide istruzione, che da un lato ha visto il pro-liferare delle università sul territorio nazionale e dall’altro il declassamento dell’istruzione elemen-tare e media. Si è dato per scontato che la scuola assolvesse pienamente alla sua funzione prima-ria: l’alfabetizzazione. Ma ciò è ben lontano dal vero e le conseguenze sono sotto gli occhi di tut-ti: l’università si è “licealizzata”, e si tratta solo di un eufemismo, perchè il greco e il latino sono un ricordo dei nonni. Secondo un’indagine dell’Isti-tuto nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzione (Cede) un diciottenne su quattro è fuori della scuola. Ma anche quelli che seguitano a frequentarla non ne ricavano granchè. Oggi gli esperti denunciano un fenomeno ben più grave del cosiddetto “analfabetismo di ritorno” : il semi-analfabetismo giovanile, di cui l’Unla (Unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo) ha rivelato la persistenza tra gli studenti universitari, che ignorano le doppie, scrivono “hanno” senza l’acca, non hanno confidenza con i pronomi, pen-sano che “massaia” sia “un ammasso di qualcosa” e, quel che ancora peggio, non sono in grado di fare un riassunto scritto. Mentre l’analfabe-tismo di ritorno è limitato ad un certo numero di anziani vittime di una scolarizzazione insuffi-ciente, il semianalfabetismo giovanile rischia di diventare un fenomeno diffuso, le cui origini non sono tanto oscure come si pensa. Nonostante le molte “riforme”della scuola, dagli anni ‘70 in poi l’insegnamento della lingua nazionale è stato soggetto ai condizionamenti di una cultura che tollerava o addirittura nobilitava ogni arbitrarietà e sciatteria, ogni oltraggio alla chiarezza ed alla stessa comunicabilità. L’onda lunga di questo “laissez faire” non ha cessato di produrre i suoi effetti sulla scuola e l’ analfabetizzazione di molti giovani non ne è che la conseguenza.“Per avere un quadro festoso e multicolore del

degrado scolastico consiglierei ai responsabili (una specie estinta in Italia) di seguire qualche gioco televisivo dedicato alle parole, scriveva Giuseppe Pontiggia. Il lessico si riduce visibil-mente di estensione, ritirandosi sotto i nostri occhi come una pozza nel deserto. I sinonimi sono sempre più difficili da trovare, anche perchè non si sa cosa siano. E le regole non si infrango-no più, si ignorano.” Si tratta di un deficit organico di istruzione che ormai tocca anche le generazioni più adulte. Oggi non è raro vedere dei quarantenni che dimostrano gravi carenze nell’espressione orale e scritta, oltre che, naturalmente, nella cultura ge-nerale. Alcune recenti inchieste hanno messo in luce, ad esempio, l’ignoranza delle più elementari nozioni grammaticali ed anche di avvenimenti storici fondamentali. Naturalmente la situazione non è imputabile solo alla scuola, ma anche alla cosiddetta “industria culturale”. Come notava Marc Fumaroli, oggi la cultura viene identificata di volta in volta con il cinema, il turismo, la musi-ca pop, ecc., con tutto fuorchè con la lettura, che sembra sempre meno indispensabile. Né si può dimenticare che lettura e scrittura sono comple-mentari. Dalla dizione di certi mezzibusti della TV, piena di intoppi, cantilene e pause fuori posto, possia-mo facilmente dedurre che la loro scrittura non sarà migliore. Il fatto è che non si insegna più a “leggere”(con il giusto ritmo), nè a “scrivere” in modo adeguato. A causa della latitanza della scuola in questo campo alcuni ripongono qualche speranza nei nuovi mezzi di comunicazione. Gli SMS, ad esem-pio, e i messaggi via Internet, pur con i loro limiti, impongono di “strutturare” in qualche modo il pensiero e funzionano, sotto certi aspetti, come un succedaneo della scrittura. Ma come rime-diare ai guasti del passato? L’orizzonte non è confortante. Oggi in fatto di lingua si sentono annunci che in linea con i tempi sono quasi sem-pre di morte: dopo la scomparsa del congiuntivo anche quella di congiunzioni come “poichè”. Il tiranno da abbattere è diventato la lingua scritta.

Il nuovo alfabetismoLucio D’Arcangelo

Lucio D’Arcangelo è stato allievo di Giuliano Bon-fante all’Università di Torino, dove si è laureato in Glottologia con una tesi su “La trascrizione dei nomi iranici in greco”. Docente dal 1971, prima presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Torino e poi presso la Facoltà di Lingue dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio”. È stato il responsabile tec-nico-scientifico del disegno di legge n. 993/2001 (ora n. 354/2008), per l’istituzione del Consiglio Superiore della Lingua Italiana. Tra i suoi ultimi libri Difesa dell’italiano (Roma 2003), considerato una specie di “libro bianco” sullo stato della nostra lin-gua. Collaboratore del Il Tempo, scrive su Libero e Il foglio. Nel 2006 ha partecipato alle trasmissioni di RAI International e in particolare al programma Viva Dante!. Attualmente collabora a Vita e pensiero e a Lingua italiana d’oggi.

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www.quiquotidiano.it cultura pag. 13 28 ottobre 2011

E così si rinuncia al privilegio che abbiamo noi italiani di poter leggere i nostri testi più antichi come se si trattasse di lingua contemporanea: cosa che nè gli inglesi nè i francesi possono fare. In alternativa ci viene proposta una lingua co-siddetta parlata, che in Italia notoriamente non esiste come standard accettato da tutti. Si invoca un uso “popolare” o “spontaneo” come se si fosse ancora nell’Ottocento e non in tempi di istruzio-ne di massa, quando, come ha ben scritto Walter Ong, “il linguaggio delle persone alfabetizzate, istruite, suona più o meno come un testo scritto” . Da un lato si seguita a proporre una specie di “basic” da usare tanto per farsi capire, e dall’altro si lamenta che molti giovani non sanno espri-mersi in un linguaggio decente. Ma, naturalmen-te la mano destra non sa quello che fa la sinistra. La preoccupazione fondamentale è oggi quella di trovare un italiano da insegnare agli immigrati e si dimentica facilmente quella non trascurabile percentuale di cittadini italiani che nel 2008 non sanno ancora decifrare un cartello stradale.

Le neuroscienzedi Andrea Mazzatenta

Le Neuroscienze consistono nello studio scientifico del sistema nervoso e sono un campo di ricerca della biologia. Per i

suoi scopi si avvale di esperti in fisica, chimica, ingegneria, informatica, matematica, medicina, psicologia, lingue e filosofia.Il beneficio di avere tante discipline che contri-buiscono agli scopi delle Neuroscienze è di avere differenti approcci scientifici: molecolare, cellula-re, strutturale, funzionale, fisiologico, evolutivo, comportamentale, ecologico, cognitivo, percet-tivo, computazionale, medico e altro. Di conse-guenza le tecniche impiegate sono tante e molto differenti tra loro, spaziano da quelle molecolari e fisiologiche, a quelle comportamentali e d’ima-ging sui singoli neuroni e sul tessuto nervoso nel suo complesso. Le Neuroscienze, pertanto, sono suddivise in branche tra cui le N. Compor-tamentali o Psicologia Biologica o Biopsicologia o Psicobiologia che consistono nell’applicazione dei principi biologici allo studio genetico, fisiolo-gico e neurobiologico del comportamento negli uomini e negli animali non umani. Le N. Cellulari consistono nello studio dei neuroni e del loro funzionamento a livello cellulare, morfologico, fisiologico e delle proprietà elettriche. Le N. Cliniche che consistono nelle specialità mediche quali la neurologia, che studia i disturbi del sistema nervoso, e la psichiatria, che studia le patologie comportamentali, cognitive, percetti-ve, affettive, a queste si aggiungono altre specia-lità come quelle che si occupano dei disturbi del linguaggio. Le N. Cognitive sono lo studio dei substrati bio-logici che sottostanno alla cognizione in parti-colare dei correlati neurali alla base dei processi mentali. Le N. Computazionali studiano come l’informazione viene processata, quali sono le proprietà e le strutture coinvolte, si avvale di mo-delli teorici e usa simulazioni informatizzate sul funzionamento del sistema nervoso. Le N. dello Sviluppo studiano i processi che generano e for-mano il sistema nervoso e descrive, per un dato

meccanismo, le basi cellulari dello sviluppo neu-rale. Le N. molecolari studiano con le metodiche della biologia molecolare, genetica e proteomica (studio delle proteine espresso in un determina-to momento da un dato genoma - patrimonio genetico di un organismo). La Neurofisiologia è lo studio del funzionamento del sistema nervoso con tecniche di misura e di stimolazione, elet-trica o ottica, di reti neurali, di singoli neuroni e di singoli canali ionici. Il Neuroimaging consiste in quelle tecniche quali risonanza magnetica funzionale (FMR), tomografia assiale computeriz-zata (TAC), tomografia ad emissione di positro-ni (PET), termografia ecc. che direttamente o indirettamente permettono di creare immagini della struttura e del funzionamento del sistema nervoso o di sue parti. La Neuroingegneria impiega tecniche di bioin-gegneria per comprendere, riparare, sostituire o amplificare delle componenti del sistema nervoso o ad esso correlate. Infine, abbiamo la Neuroinformatica, le N. Culturali, la Neurolingui-stica, le N. Sociali, le Systems N., l’Affective N. e il Neuromarketing. Tutti i ricercatori e gli studiosi delle Neuroscienze sono raggruppati in orga-nizzazioni scientifiche, la più grande è la Society for Neuroscience (SFN), che ha sede negli USA, fondata nel 1969 e lo scorso anno superava i 40.000 scienziati iscritti appartenenti ad oltre 80 nazionalità. Tra le altre maggiori organizzazioni ci sono l’In-ternational Brain Research Organization (IBRO), la Federation of European Neuroscience Societies (FENS), l’International Society for Neurochemistry e la European Brain and Behaviour Society. In questo numero sono state introdotte le Neu-roscienze e nei prossimi numeri de “La pagina delle Neuroscienze” sarà affrontato un tema neuroscientifico cercando di rendere argomen-ti complessi accessibili a tutti semplificando il linguaggio biologico. Per saperne di più: Society for Neuroscience http://www.sfn.org

Andrea Mazzatenta, PhD è docente di Psicobio-logia e Psicobiologia Animale presso la Facoltà di Psicologia, dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti e la Facoltà di Medicina Veterinaria, dell’Università di Teramo

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Medaglia d’argentoallo chef Nicola VizzarriGrande successo per Nicola Vizzarri, executive chef del Plaza Restaurant, che ha ottenuto il secondo posto nella selezione indetta dalla World Association Chef’s Society per il “Global Chef’s Challenge” che si terrà a maggio 2012 a Daejeon (South Korea). In quattro ore, lo chef del Plaza Restaurant di Vasto, ha preparato otto pietanze a base di pesce (“con il baccalà tra gli elementi principali”), otto a base di carne ( “l’agnello in prima linea”) ed otto dessert a base di cioccolato. Con la conquista di questo ennesimo palmares Vizzarri si conferma un grande artista dei fornelli capace di appagare con i suoi piatti i palati più raffinati.

Con Antonio de ‘Lu Furnarille’Se ne va un pezzo di storia vasteseÈ morto Antonio Del Fra, Mast’Antonio de lu Fur-narille, come veniva comunemente chiamato in Città. Mast’Antonio aveva ereditato dai suoi ge-nitori l’arte di fornaio e pasticcere dando un forte impulso alla crescita dell’attività commerciale che ha nell’antico negozio di corso Plebiscito la sua sede operativa. Aveva lasciato da qualche anno la direzione dell’azienda ai figli Giuseppe e Grazia, che hanno a loro volta implementato l’attività paterna con sapienti quanto intelligenti innovazioni.

In molti lo hanno riconosciuto: vestito di blu e con camicia bianca sullo schermo di Rai 1, nel corso del popolare programma

televisivo ‘Soliti Ignoti - Identità Nascoste’, condotto da Fabrizio Frizzi. C’era anche il giovane vastese Denis De Felice tra le ‘iden-tità misteriose’ da svelare nel gioco. Lui, nella puntata trasmessa

mercoledì sera, era l’assemblatore di tagliaerbe, ma la concor-rente in gara lo ha scambiato per un venditore di Bibbie. Niente

montepremi finale per lei, quello di 250.000 euro, ma comunque un ‘gruzzoletto’ di 25.000 portato a casa.

Denis De Felice ai ‘Soliti Ignoti’ di Frizzi

Si è svolta domenica 23 ottobre la dodicesima edizio-ne del “Meeting della Coralità Abruzzese”, che ha visto

una larga partecipazione di cori polifonici e folkloristici abruzzesi. L’incontro è stato ospitato nella maestosa

chiesa di San Pio a San Giovanni Rotondo. I 20 cori pre-senti, diretti per l’occasione dal maestro Luigi Di Tullio, direttore del Coro ‘Histonium’ di Vasto, hanno animato

la Santa Messa delle 11.30, con all’organo il maestro Francesco D’Annibale, giovane ed affermato organista

vastese. Presenti al meeting il Coro Polifonico Histo-nium “Bernardino Lupacchino dal Vasto”, il Piccolo Coro

Histonium ed i Cantori del Golfo.

LibiaNon violenzee vendettema il rispettodei diritti umanial di làdel potere assoluto.Si sperain una convivenzacivile per una svoltadi pacenella libertà,nella giustizia.

Nicola Bottari

Il maestro Di Tullio al Meeting della Coralità Abruzzese

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www.quiquotidiano.it qui e là pag. 15 28 ottobre 2011

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Roberto Reale , dice - Ricordo mio padre… un uomo capace di affrontare con la sua praticità la vita di petto… Un uomo vero, pieno, vivo, un uomo capace di dire:“ se ti volti indietro, ti accorgi che non è rimasto più nessuno…”, la vita, il tempo, la morte… Ebbene, se il tempo è l’unica cosa che non possiamo fermare, allora meglio viverlo al pieno…. Prendi una mano nera ed una bianca e sai cosa ne esce fuori?… Del puro ROCK’N’ROLL!!!.Nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni ’40-’50, originato dal BLUES ,BLUEgrass, (la parola blues deriva dall’espressione “to have the blue devils” (letteralmente: avere i diavoli blu col significato di “essere triste”), Country, Jazz, Gospel e Folk, è stato

ed è, la “pietra rotolante”, lo squarcio nel tempo.Personaggi come muddy wathers, Chuck Berry, Jimi Hendrix, Elvis Presley, Stevie Ray Vaughan, Cream, sono solo alcuni dei mostri sacri inter-pretati dai Blue’Spirit, gruppo musicale che da qualche anno è emerso tra le scene musicali del vastese e non solo.Pezzi come “While My Guitar Gently Weeps”, “I Shot The Sheriff”, “Little Wing”, “Hoochie Coochie Man” continuano a riempire la loro scaletta.Questi i componenti della formazione vastese: Mario Doddi (chitarra), punta di diamante del gruppo, capace di valorizzare in maniera inecce-pibile i pezzi interpretati dandone anima e vita

“Blue’Spirit” il quintetto vastese del ROCK’N’ROLLblues, Concezio D’Ippolito (batteria) e Italo Miscio-ne (basso), sono gli anziani ma riescono a dar vita un groove intenso e deciso, facendo diventare la sezione ritmica una lama tagliante ben affilata, Roberto Reale (chitarra), si occupa di dar corpo al sound dei Blue’Spirit; infine il nuovo arrivato nella Blues House, Pierluca De Liberato (cantante), im-pegnato su molti fronti, dalla musica, al lavoro, allo sport, al sociale, con la sua voce graffiante riesce a dar volto al gruppo. L’invito è a tutti coloro che abbiano voglia di degustare una buona bottiglia di musica invecchiata, di cercarci dentro il tempo che scorre via…

Leano Di Giacomo

Il 22 ottobre il nostro concittadino Nicola Ruzzi si è sposato con Emanuela Di Saverio. Il matrimonio si è tenuto nel paese di Cerchiara ( frazione di Isola Del Gran Sasso ). Molti gli invitati, in pratica tutto il paese della sposa, e tanti i vastesi. Ho avuto la fortuna di partecipare a questa festa con commo-zione anche perchè lo sposo è da sempre amico di mio figlio, quasi un componente della mia famiglia. Era molto teso ed ha fatto di tutto per non piangere confessando poi di averlo fatto in segreto. Emanuela non riusciva quasi a camminare per la tensione ed ha tenuto la sua mano stretta a quella dello sposo. Voglio augurare di vivere in serenità il loro futuro e di volersi bene come se lo vogliono ora. Un abbraccio. Annamaria Orsini

Il 23 ottobre ha compiuto 41 anni il simpatico e geniale Massimiliano Benedetti. Ha festeggiato insieme ai familiari con un pranzo offerto dalla gentile signora Anna Maria sempre disponibile a preparare succulenti manicaretti. Nello stesso giorno Massimiliano e la giovane moglie, Elisa, hanno festeggiato l’anniversario di matrimonio. Auguri vivissimi da tutta la redazione ma so-prattutto dalla mamma Annamaria (con lui nella foto).... con un arrivederci al prossimo anno!

Il 23 ottobre, in via Delle Cisterne n. 4, è stata inaugurata la nuova sede del Circolo Burraco Vasto. Per tutte le informazioni telefonare al nume-

ro 3490662144. Nella foto il diret-tivo dell’associazione al momento

del taglio della torta . Marisa Di Falco (presidente), Aida Di Sabato (vice-presidente), Paola Colenghi

(tesoriere) , Luigina Di Paolo e Lina La Verghetta consiglieri

Musica

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