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Q ui quotidiano Direttore Responsabile Giuseppe Tagliente Reg. al Tribunale di Vasto n.102 del 22/06/2002 Redazione: Corso Italia n.1 Vasto Tel & Fax 0873.362742 Pubblicità: Editoriale Quiquotidiano Corso Italia 1,Vasto www.quiquotidiano.it mail: [email protected] 11 maggio 2013 Anno 10 -N.31 pag.7 GIOCA E...CREPA anche a Vasto dilaga il gioco d’azzardo San Salvo s’è tinta di rosa

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Quiquotidiano

Direttore ResponsabileGiuseppe Tagliente

Reg. al Tribunale di Vasto n.102del 22/06/2002

Redazione:Corso Italia n.1 Vasto

Tel & Fax 0873.362742Pubblicità:

Editoriale QuiquotidianoCorso Italia 1, Vasto

www.quiquotidiano.itmail: [email protected]

11 maggio 2013Anno 10 -N.31

pag.7

GIOCA E...CREPAanche a Vasto dilaga il gioco d’azzardo

San Salvo s’è tinta di rosa

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2 Qui11 Maggio Prima pagina

ANCHE A VASTO DILAGA IL GIOCO D’AZZARDO

Il gioco d’azzardo è un feno-meno che negli ultimi anni sta ottenendo una diffusione importante, basta semplice-mente guardarsi intorno per rendersi conto della quantità di attrazioni ludiche, sale at-trezzate e i continui spot che annunciano i nuovi sistemi di gioco.Giocare oggi ha un significato molto preciso, che rispecchia il momento di preoccupa-zione generale nel quale la stragrande maggioranza degli italiani sta facendo i conti. Il binomio crisi – scommesse non è mai stato così indisso-lubile come in questi ultimi anni. Sembrerà strano, ma più le persone lamentano diffi-coltà economiche, paura di non arrivare a fine mese, il terrore di trovarsi senza un soldo dovendo sostenere le spese familiari, e più cresce la voglia di vincere tentando la fortuna. Del resto è facilissimo gioca-

re e quindi illudersi di aggiu-dicarsi un montepremi: basta scendere in strada. Solo a Va-sto, città che conta poco più di 40.000 abitanti, le sale–slot sono dieci e le slot machine sono piazzate praticamente in ogni bar. Da Punta Penna a Sant’Antonio Abate i locali hanno in bella vista, o a vol-te nascosti dietro paraventi, questi dispositivi. Impossibile ignorarli. Ma come si gioca a queste slot-machine? Le regole sono molto semplici: basta inserire un euro e pi-giare un pulsante. Sul moni-tor appaiono dei rulli e delle figure (frutti, animali, omini, addirittura anche Totò), que-ste devono allinearsi secon-do particolari combinazioni e in base a queste si vincono delle somme in denaro, som-me che variano da 1 € a 100 €. Quindi basterebbe giocarsi un euro e sperare di “becca-re” il tris vincente. Un gioco all’apparenza innocuo, ma che

GIOCA E… CREPA

Strano paese, l’Ita-lia, dove imperversa da sempre la doppia morale. Il gioco o più esattamente la prati-ca del gioco, ne è un esempio più che illu-minante. Proibito per legge, proibite le case da gioco, proibita la realizzazione dei ca-sino, lo Stato consen-te invece, anzi inco-raggia e specula, sul Lotto,Totocalcio, sulle corse dei cavalli, dei cani, sui Gratta e Vin-ci, sulle Lotterie, sui Bingo, su tutto ciò che può far cassa e d inca-merare danaro all’Era-rio. E non gliene frega in buona sostanza un beneamato cavolo se il gioco porta alla ro-vina, provoca dolori, miserie, alienazioni, dipendenza psicologi-ca. Anche perché così ottiene anche un al-tro risultato, di non poco conto in questo momento di generale incazzatura, perché il gioco distoglie,distrae, dissuade, disabitua, fuorvia, allontana dai problemi politici, cioè d’interesse generale, e rinchiude nei propri egoismi e deliri . (P.T.)

antica ricevitoria del Lotto

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Prima pagina 3Qui 11 maggio 2013

sta rovinando intere famiglie. Negli spot che presentano i giochi della “Lottomatica”, la voce narrante spiega che “il gioco può causare dipenden-za patologica”. La dipendenza è chiamata “Ludopatia”, un disturbo del comportamento che, anche se rientra tuttora nella categoria diagnostica dei disturbi ossessivo-com-pulsivi, ha in realtà una gran-de attinenza con la tossicodi-pendenza, tanto da rientrare nell’area delle cosiddette “di-pendenze senza sostanze”. Chi si ammala di gioco diven-ta uno schiavo, come il tabagi-sta, l’eroinomane. Non riesce a smettere di giocare, anche se nei momenti di lucidità capisce di aver scommesso tutto ciò che aveva. Basta una media e improvvisa vincita; il giocatore crede di aver otte-nuto con poco sforzo il de-naro che voleva e ci riprova. Giorno dopo giorno, il suo obiettivo iniziale è quello di ripetere quella vincita, alla quale è accompagnata una sensazione di onnipotenza. Scommettere però non è un’azione che garantisce un tornaconto sicuro, quindi la maggioranza delle puntate va in fumo. La somma di denaro impie-gata diventa enorme, tal-

volta i giocatori d’azzardo sono costretti a inventare qualunque scusa per avere la loro “dose” in denaro per giocare ancora. È un circo-lo vizioso in cui, alla fine, il malcapitato gioca non più per “sbancare” ma per ri-prendersi i soldi che ha spe-so. Quando arriva infine una vincita importante, anche di qualche migliaio di euro, or-mai il ludopatico è talmente assorbito dal meccanismo che rigioca tutto e rientra nel

vortice.Stesso discorso vale per i “Gratta e Vinci”. Essi consisto-no in biglietti di carta, con applicata su una parte del bi-glietto stesso una superficie nascosta da uno strato ar-gentato. Funziona grattando la parte argentata o dorata del biglietto, il quale nascon-de l’eventuale combinazione vincente (generalmente sim-boli o cifre) e il relativo pre-mio in denaro. La sensazione che provoca fisicamente una vincita discreta o importante ad un “Gratta e Vinci” è quella che ingabbia il giocatore. Da una scheda al giorno, si passa a due, tre, fino a trascorrere intere mattinate o pomeriggi a grattare, sperando nel nu-mero giusto. Bei tempi quelli in cui si aspet-tavano le estrazioni del lotto il mercoledì e il sabato nel-la Ricevitoria di via Marche-sani, o quelli in cui si gioca-va la schedina del Totocalcio all’Avet di Amario Massacesi

continua a pag. 4

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4 Qui11 maggio Prima pagina

in piazza Diomede per spe-rare nel “tredici” che poteva cambiare la vita. Oggi il classi-co Lotto è di-ventato quasi un passatem-po, è stato lanciato nel 2009 il nuovo “10elotto”, in cui si può an-che giocare con la moda-lità estrazione ogni 5 minu-ti dove dalle 5:00 alle 24:00 di ogni giorno, ogni 5 minuti vengono estratti 20 numeri. L’estrazione è verificabile sul monitor all’interno delle ri-cevitorie abilitate che ad oggi sono circa 10.000 su tutto il territorio nazionale. Inol-tre dal 23 settembre 2010 si possono giocare non soltan-to tutti e dieci i numeri ma anche da 1 a 10 ed il primo premio passa da 500.000 € ad 1.000.000 €. Insomma non c’è limite di estrazione, avvengo-no ininterrottamente. Capita molto spesso di girare nei bar e nelle tabaccherie vastesi e vedere donne e uomini anzia-ni giocare. Ci si accorge del livello di dipendenza quando li si nota totalmente alienati, così presi dai monitor che non si accorgerebbero di nul-la. Gli anziani che giocano co-stituiscono l’immagine nitida

di persone in balia di que-sto sistema, indifesi, con i soldi delle loro pensio-ni, a scom-mettere. Mi chiedo cosa ci fa lì una signora, alle

ANCHE A VASTO DILAGA IL GIOCO D’AZZARDOdalla terza

8 del mattino, sotto un moni-tor con tanti numeri disposti tipo cartella della tombola; dice che ha giocato qualche combinazione, “tentar non nuoce”, sibila in un instante di

lucidità, ma è ancora lì quan-do dopo mezz’ora esco dal locale. Un pensionato, con il suo marsupio e un mazzet-to di Gratta e Vinci cerca un posto per grattare; sce-glie una parete fuori dal bar, afferra una monetina e scalfisce energicamen-te una scheda. Controlla i numeri così velocemen-te che è già pronto con un altro biglietto, ognuno lo ha pagati 5 €. Il guadagno totale che lo Stato ricava dal gioco d’azzardo è incredibile: nel 2011 80 miliardi di euro. Stato etico? No, Stato che specula. Stefano Lanzano

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11 maggio Politica 5Qui

Non sappiamo quanto possa an-cora resistere Luigi Marcello alle “fregature” che gli arrivano so-prattutto dall’interno: il classico quadro dell’aver allevato una ser-pe in seno che, nel caso di spe-cie si chiama Giustizia Sociale, si avvia a fare il bis. Ha cominciato Luigi Masciulli, eletto nelle file di GS e passato prima al PSI e poi a “miglior vita” nel senso di aver ottenuto un assessora-to (anche se non si sa ancora quale). In questo accompagnato, come di costume tra compa-gni, da altri due migranti Cor-rado Sabatini che ha lasciato l’IdV (prima che affondasse) e da Gabriele Barisano, il quale ha invece lasciato il PD, rimasto orfano del suo sapere. Il bello che i tre socialisti non erano ri-usciti ad “accocchiare” neanche una parvenza di PSI e si erano dovuti proporre come “remo-

IL NUOVO ASSESSORE E IL DUBBIO PAOLINO

Mesi di tira e molla, cambi di bandiere e di idee, richieste reiterate che sembravano non poter ottenere risposte concrete, veti incrociati, via Spadaccini dentro Masciulli. Bene, l’operazione doveva sicuramente concretizzare “il rilancio dell’azione am-ministrativa” tanto auspi-cato. Ma poi arriva la prima dichiarazione di Masciulli: “Di quale assessorato mi occuperò? Non lo so. Mar-tedì deciderà il sindaco, ma già mi ha detto che le mie saranno deleghe pesanti.”

TANTI AUGURI AL NUOVO ASSESSORE. E TANTI ANCHE A VASTO, CHE NE HA TANTO BISOGNO

Quindi è palese la mancanza di un progetto. È confessa la casualità del ruolo che si an-drà a ricoprire. Non c’è ne-anche stata la richiesta di un settore da amministrare nel quale si sente di poter dare un apporto decisivo o alme-no importante. Niente di tutto questo. Il messaggio è: ammini-strerò quello che mi faranno amministrare. Per me una cosa vale l’altra. Non è un bel mes-saggio. Giovedì alle 14 ha fir-mato. Martedì scoprirà di cosa si dovrà occupare. Quel che è certo è che in questi giorni

non potrà prepararsi, studia-re, approfondire i problemi di Vasto che dovrà affrontare né gli uomini e le strutture con i quali dovrà cercare di dare risposte a questi problemi. Li scoprirà solo martedì. Comin-ciamo bene. E adesso ditemi: con esempi come questi, come fare a prendersela con la ne-oconsigliera surrogata Paolino che, come chi si trovi a passare di lì per caso, dice che non ha ancora deciso a quale gruppo consiliare aderire? “Devo an-cora valutare”. Francesco Paolo D’Adamo

re” dei pescicani (ad eccezione di Giustizia Sociale). Alla fine si ritrovano ad aver costituito il secondo partito in Consiglio Comunale (dopo il PD) pur non essendo stati presenti alle consultazioni. Altro che Craxi o Amato: questi si che sono stati-sti! E non è finita qui se è vero, come ha dichiarato la diretta interessata Giovanna Paolino, la ragazzina subentrata in quo-ta GS al dimissionario Antonio Spadaccini, che non ha ancora deciso se restare nel movimen-to che l’ha eletta o aderire a qualche altra formazione po-litica presente in consiglio. E il solo fatto che stia riflettendo su questa opzione potrebbe deter-minare in Marcello un ulteriore aumento dell’irritazione che an-drebbe a sommarsi al “veto” nei confronti di Masciulli. Cosa acca-drà ora? Intanto bisognerà aspet-

tare il 14 maggio per conoscere la “ridistribuzione” delle deleghe, soprattutto se riferite alle com-petenze del nuovo entrato e, in base a questa, si conosceranno o si fiuteranno gli interessi che dovranno essere tutelati. Brutta gatta da pelare per Lapenna e altrettanto brutta per Marcello: nella vaga ma vana speranza che si tirino la zappa sui piedi, aspet-tiamo il 14 maggio.

riceviamo e pubblichiamo

Giustizia Sociale sotto scacco

Giovanna Paolino

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6 11 maggio 2013Attualità Qui

BERLUSCONI: VOGLIONO FARMI FUORI. A Silviè, quando scappa, scappa …essi bbono …

L’ITALIANO STRANIERO IN PATRIA. Da colonizzatori falliti a colonizzati.

LETTA PROVA AD ACCELE-RARE – DAL TESORO ARRIVA LA FRENATA.Il freno no sa cosa fa lpo sterzo. E viceversa.

MINISTRI IN PULLMAN AL RADUNO IN ABBAZIA. La prossima volta con i carri a buoi. Per dare l’esempio…FMI AVVERTE: SI A MENO TASSE PURCHE’ IL SISTEMA SIA PIU’ EQUOEquitalia o Italia equa?RAGIONERIA SI CAMBIA, AR-

RIVA FRANCO.Franco di porto o porto Franco?

BERLUSCONI IN PIAZZA ANTI-MAGISTRATI MA IL GOVERNO NON RISCHIASe il giocattolo si rompe, oltre al nipote piange pure il nonno.

COMPRAVENDITA DI SENATO-RI. Mele marce in Parlamento Sta-to di decomposizione o decompo-sizione dello Stato?

GRILLO STRIGLIA GLI M5S NON FATE LA CRESTA. Altrimenti vi crasta.IL MURO DEL PIANTO 5STELLE – PER STARE A ROMA GLI EURO NON BASTANO MAIS,Dopo gli assaggini, vai con le ab-buffate …

MAFIA, UCCISI I BOSS VENUTI DAL CANADAVai col Boss…olo.

Rassegna St...ramba

a cura di Piero Lisandrini

DACCA, CAMICIE BENETTON DALLA FABBRICA CROLLATASi, perché i giacconi Pierre Car-din che acquistavo in Turchia ve-nivano da Parigi …

IL TRONO DI SPADE: UNA FONTE D’ISPIRAZIONE A SOR-PRESASarà anche il più costoso fantasy prodotto in TV, ma mischiare la besciamela con lenticchie e co-techino lascia quanto meno … schifati.

ABRUZZO – ARRIVA IL GIRO, CHE FESTA CON LA SAN SAL-VO PESCARAGiuvinò, cosa sono tutti questi nghi la bicicletta?Nonna, è il Giro d’Italia che parte da MilanoE… indove arriva?A MilanoBoooh … a me però mi pare una scemitaggine. Ci si trovanano già a Milano…

I dati Inps diffusi dall’Ufficio studi Cisl Abruzzo evidenzia-no che tra gennaio ed aprile di quest’anno sono state au-torizzate più di 13 milioni di cassa integrazione guadagni, con un aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno pre-cedente, di quasi il 60% (nel 2012 nei primi 4 mesi ven-nero autorizzate 8 milioni di ore..Il dato negativo risente della crescita esponenziale delle autorizzazioni per gli inter-venti straordinari (CIGS), un incremento del 250%: siamo passati da 2 a quasi 8 milioni di ore. In provincia di Chie-ti l’aumento della cassa inte-grazione straordinaria è stato del 350%. Rispetto ai primi 4 mesi del 2012, quando le ore ammontavano a 659.639, si è

passati nei primi 4 mesi del 2013 a 2.974.823. Nello stes-so arco di tempo la cassa in-tegrazione ordinaria è aumen-tata del 101%, da 788.882 ore a 1.587.942. La cassa in dero-ga è scesa invece del 69%, pas-sando a 649.973 ore a 196.812.

Sotto questo profilo il settore da rilevare in provincia di Chieti è quello dell’artigianato, che tra il 2012 e il 2013 ha assistito a un aumento del 101% di ore di cassa, seguito da edilizia (64%) e industria (%3%).

Chieti. aumento del 350% della Cassa integrazione. I dati Inps In Abruzzo autorizzate più di 13 milioni

di ore di cassa integrazione guadagni

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7Qui 11 maggio 2013 Sport

San Salvo S’è tinta di roSaLa grande Kermesse della 7^ tappa del 96° Giro D’Italia

Questa mattina San Salvo Marina, in particolare via Cri-stoforo Colombo, era affolla-ta e più di 4mila persone si aggiravano intorno agli stand in attesa dell’arrivo dei cicli-sti. Ad intrattenere il pubbli-co radio RCS con la “dolce” voce di Andreino e la musica del dj Paolo Rei.Andreino alle 11 ha aperto il “foglio ufficiale delle firme”, una novità di quest’anno. Su questo foglio ogni ciclista ha messo la propria firma per partecipare alla gara. Il con-duttore radiofonico spiegava di come i ciclisti si sarebbero affollati verso le 12.10 visto che potevano firmare fino alle 12.30 e del caos che si sarebbe creato nello spiazza-le. In realtà, già alle 11.10 è arrivato il primo ciclista. La banda ha accompagnato l’ar-rivo del secondo ciclista: Ivan Santoromita . L’atleta è stato anche intervistato, parlando

dell’umiltà dei compagni e della difficile sfida che li atten-deva. Dopo di lui molti ciclisti hanno riempito lo spiazzale. Tutti i ciclisti salivano sul pal-co, salutavano il presentato-re, firmavano il foglio ufficiale, facevano foto con la stampa, andavano tra il pubblico per firmare autografi e fare foto, e infine si spostavano negli stand per essere intervistati.A salire sul palco anche Tizia-na Magnacca, sindaco di San Salvo, la quale ha ringraziato gli sponsor, complimentando-si per l’ottimo lavoro che è stato fatto per ornare la città, e ha espresso la propria gra-titudine per l’ottima riuscita di quest’evento. Il sindaco si è anche detta soddisfatta per il modo in cui i suoi concit-tadini hanno accolto il Giro D’Italia, che per la prima vol-ta ha visto protagonista la cit-tà abruzzese. I festeggiamenti continueranno oggi alle 19, in

piazza San Vitale, dove è prevista una festa di saluto.Andreino si è compli-mentato con il primo cittadino san sansal-vese, scherzando sul-la sua simpatia e sulla sua bellezza. Il presen-tatore radiofonico ha anche detto che quest’evento non è solo legato ai ciclisti: “Non è solo pedalare, ma è un evento legato a tutti” queste le sue parole, le quali hanno voluto sottolineare come i protagonisti del Giro d’Italia non sono solo gli atleti, ma anche giornalisti, foto-

grafi e staff . Costoro, inol-tre, ad ogni tappa giocano ad indovinare quale ciclista vincerà la gara. Il vincitore ri-ceve anche un premio. Oggi è stato premiato il fotografo Ilario Biondi per aver indovi-nato il pronostico di ieri. La folla è impazzita all’arrivo di Paolini, maglia rosa del giro. Il suo ingresso è stato trionfale, sono stati fatti volare in cielo tantissimi palloncini rosa. Alle 12.30 i 204 ciclisti erano tutti posizionati lungo via Cristo-foro Colombo e pronti ad affrontare questa dura tappa che li vede pedalare per stra-de montuose e ripide. Il pas-saggio nel centro della città ha già visto alcuni ciclisti ca-dere, ma rimettersi subito in gara. Lungo il percorso sono previste quattro premiazioni. I ciclisti arriveranno nel tardo pomeriggio a Pescara, dopo aver percorso 177 Km. Deborah Saturnetti

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8 Qui11 maggio Sport

Una vita da latEralE Cristian Di Ghionno, classe 1986, è uno dei giocatori di calcio a 5, più interessanti del panorama locale. Quest’anno ha raggiunto insieme allo Sporting Pollutri la finale Play-off di serie C2, persa per uno solo gol con il Celtic Chieti. Cristian ci raccon-ta la stagione appena conclusa, che potrebbe essere l’ultima della sua carriera. Durante l’intervista ci ha tenuto in modo particolare a parlare dell’allenatore dello Sporting Pollu-tri, D’Alonzo e dei suoi compagni di squadra; prova di un gruppo molto affiatato che per un passo non ha centrato un obiettivo importante che avrebbe riportato il calcio a 5 in auge nel territorio vastese.Come nasce la passione per il calcio a 5? Come tutti i gran-di amori, è nata per caso, 7 anni fa, avevo deciso di non giocare più dopo l’ultimo anno di calcio a 11 in 1° categoria con il Ruggero da Fraine, poi una sera mi sono ri-trovato a parlare con il mio amico Giuseppe Bozzelli, che era dirigen-te della Virtus Cupello c5, e tra un discorso e l’altro mi ha proposto di provare con loro, dopo due giorni ero un loro giocatore allenato dal mio attuale compagno di squadra Fabio Conti.Qual è il tuo ruolo?Laterale.In quali squadre hai militato fino ad ora? Un anno nel Virtus Cupello c5, quattro anni all’Atle-tico San Salvo, due nello Sporting Pollutri c5.Quest’anno con lo Sporting Pollutri sei arrivato alla finale Play-off serie C2, purtroppo persa con il Celtic Chieti, più rimpianti o amarezze? Un solo rimpianto, quello di non aver gesti-to quel maledetto pallone in finale sul 3 a 3 a 30 secondi dal termi-ne dei regolamentari, dopo esser

stati sotto per 3 a 0. Mi è costata un’espulsione con concessione del tiro libero, su fallo inesistente am-messo dallo stesso avversario, poi segnato, con susseguente fischio finale dell’arbitro.Resta la consapevolezza di una grande stagione, ne eri convinto ad inizio anno?Convinto no, ma in tutto l’ambien-te c’era grande fiducia nei nostri mezzi, sapevamo di avere una buo-na squadra in grado di lottare con le migliori. L’obiettivo dichiarato era quello di migliorare il piazza-mento della stagione scorsa, dove siamo usciti in semifinale contro il Tollo c5, obiettivo raggiunto, ma che amarezza perdere così in fina-le!Ci racconti un po’ come è an-data la stagione? Siamo partiti benissimo 7 vittorie in altrettanti scontri, poi un leggero calo che co-munque non ci ha impedito di ar-rivare a Natale 1° in classifica, nel girone di ritorno male, abbiamo perso molti punti soprattutto con le squadre di bassa classifica e ci ha costretto ad affrontare questi play off col piazzamento peggiore. No-nostante tutto non ci ha spaventati il fatto di giocare le partite fuori casa, infatti, in semifinale abbiamo vinto a Penne per 8 a 1, dopo es-ser stati sconfitti per ben 4 volte in stagione dai vestini, 2 in cam-pionato e 2 volte in coppa, poi in finale, purtroppo, la disfatta. Nello sport in generale ho imparato che per vincere un torneo non basta essere i più forti sulla carta, serve fortuna e, soprattutto, mentalità vincente, quel tocco di esperienza che a noi è mancata per fare il sal-to di qualità.Il gol più bello e la vittoria da ricordare? Il gol più bello è sicu-ramente quello in semifinale col

Penne c5, ma quello che ricordo più volentieri l’ho siglato in casa nel girone di ritorno proprio col Celtic Chieti, venivo da un infortu-nio e qualche problema personale che mi hanno lasciato all’asciutto per ben 2 mesi, mai accaduto pri-ma, quel gol è stata una liberazione. La vittoria, senza ombra di dubbio, sempre col Penne c5 in semifinale play off.La prossima stagione gioche-rai ancora con lo Sporting Pollutri? A dire il vero ora non so rispondere, gli impegni lavo-rativi sono sempre maggiori ed i problemi crescono, di conseguen-za il tempo libero a disposizione è sempre meno. Ad oggi, col mago-ne in gola, mi sento di dire che, a meno di clamorosi accordi con lo Sporting Pollutri, la mia modestis-sima vita calcistica termina qui.Tu come tutti i componenti della squadra non percepite stipendio, questo comporta più sacrifici, soprattutto per conciliare gli impegni lavora-tivi, allora è vero che la pas-sione ti fa battere il cuore, più di ogni altra cosa? Premesso che se fossimo stati dei fenomeni non saremmo in questa categoria a giocare gratis, ma comunque as-solutamente sì, credo fermamente nei sogni e nelle passioni e penso che ogni uomo debba possederne. Nella mia vita i sogni sono il pane quotidiano, e la passione è il mezzo per raggiungerli. La passione è un po’ come l’amore, faresti di tutto, anche l’impossibile, per farla dura-re e la cosa più bella è che non c’è bisogno di chiedere nulla in cambio. Il problema principale del calcio di oggi sono i soldi, sento in giro di persone che guadagnano 120/150 euro a partita in 2° categoria, io ho visto partite di questa catego-

intervista a Cristian Di Ghionno, giocatore calcio a 5

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Qui 11 maggio 2013 Sport 9

ria e per me è scandaloso, ad un livello così basso e scadente non ci possono essere Presidenti che sborsano questi soldi e giocatori che hanno il coraggio di chiederli. Ecco perchè nascono e muoiono in continuazione nuove società che durano massimo un paio di anni e poi falliscono miseramente senza neanche aver pagato gli stipendi o il materiale sportivo. Io, anzi, noi dello Sporting Pollutri, preferiamo camminare a testa alta orgogliosi di fare SPORT PER PASSIONE e non per BUSINESS.Un sogno nel cassetto?Eh...Come ha detto un mio amico con il quale condivido questo so-gno, “più che cassetto, ci servireb-be un armadio per contenerlo”.Non lo dico per scaramanzia, per-chè si tratta di un grande progetto, forse troppo grande, ma al quale noi sentiamo di crederci, per amo-re dello sport e di Vasto.

Diciamo che un altro sogno sareb-be quello di affermarmi come alle-natore a discreti livelli, quello che non sono riuscito a fare da gioca-tore. Incrociamo le dita.Hai mai avuto l’occasione di giocare in una squadra di ca-tegoria superiore?Assolutamente, ed aggiungo an-che giustamente, no. Mi ritengo un modesto giocatore, buono per la categoria a cui sono arrivato e niente di più.Ringraziamenti.I ringraziamenti da fare sarebbero tanti ed anche scontati, quindi mi limito ai più importanti. Un grazie va a chi in me non ci ha mai credu-to, a chi mi ha dato del mezzo gio-catore capace solo di spaccare lo spogliatoio ed a chi ha detto che in una buona squadra di serie D farei la panchina; sono stati lo stimolo in più per arrivare dove loro non sono mai arrivati. Un grazie di cuo-

re va allo Sporting Pollutri, in par-ticolare a Giovanni Morelli che mi ha fortemente voluto quando tutti mi mettevano in discussione. Lo Sporting mi ha regalato la gioia di una finale play off e l’orgo-glio di essere stato allenato da Alfredo Lanza e Fabio Gomma ( soprannome di D’Alonzo), un mio sogno nel cassetto quando ho iniziato col calcio a 5. Un grazie va a Fabio Giurastante e Giampaolo Porfirio, due grandi allenatori che hanno contribui-to moltissimo alla mia crescita; a Federico D’Amico, Guido Mu-scianese e Samuele Ninni, con i quali ho condiviso tutto in questi 7 anni. Ed il Grazie più grande va ai miei genitori che mi hanno avvi-cinato a questa passione senza mai mettermi i bastoni tra le ruote, ma vivendola a pieno al mio fianco, sempre. Laila Aloè

Dopo il passo falso di merco-ledì a Lanciano, contro la BLS in gara 2 dei play off promo-zione, la BCC Vasto Basket si gioca praticamente tutto, per il salto di categoria, con la gara 3 in programma saba-to, con inizio alle ore 20.30, al PalaBCC di Via dei Conti Ricci. La squadra che vincerà otterrà il passaggioal turno di semifinale, dove troverà il CUS Taranto che ha vinto entrambe le sfide a discapito del Città di Airola. Inutile dire che Ierbs e com-pagni, derby o non derby, sono chiamati a vincere contro i frentani, alquanto galvanizzati.

Una complicazione improvvisa per i vastesi, purtroppo, arriva dal grave infortunio occorso mercoledì a Vincenzo Dipierro, durante un’azione di gioco: co-

BCC VASTO BASKET

SABATO DECISIVO PER I VASTESI CONTRO IL LANCIANO Al PalaBCC in palio l’accesso in semifinale play off promozione

stretto ai box, è fortemente intenzionato a tornare sotto canestro quanto prima pos-sibile. M.D.P.

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11 maggio 2013Sport10 Qui BACIGALUPO VASTO

Sabato SEmifinalE di andata GiovaniSSimi rEGionali

La Bacigalupo affronterà in casa il Poggio degli Ulivi

Il conto alla rovescia è terminato in casa Bacigalupo Vasto: sabato 11 maggio, per la semifinale d’andata dei Giovanissimi regionali, la squa-dra allenata da Maurizio Baiocco affronterà al campo del quartiere San Paolo di Vasto, con inizio alle ore 17, i pari età del Poggio degli Ulivi di Pescara, squadra campione regionale in carica (l’anno scor-so conquistò il titolo battendo la Renato Curi Angolana di Città Sant’Angelo) e allenata da Augusto Gabriele, conosciuto a Vasto per aver indossato la maglia bianco-rossa della Vastese nella stagione sportiva 1994-1995. Al termine della regular season, i pescaresi sono arrivati primi nel girone A con 81 punti, frutto di 26 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta, segnando 151 reti e subendone 15. Il repar-to avanzato è guidato dalla punta centrale Sow, capocannoniere del raggruppamento con 40 gol, sup-portato dal trequartista Petricca (19 reti) e dagli esterni Bonavita

(29) e Fiucci (25). Il Poggio de-gli Ulivi ha fatto bottino pieno in casa, ottenendo 15 successi su altrettante gare disputate, ma ha collezionato qualche passo falso in trasferta (sconfitta con la Mar-sica e pareggi sui campi dei Delfini Biancazzurri, dell’Olympia Cedas e del Cologna). Negli ultimi tre anni, nel campionato regionale Giova-nissimi, ha perso solo due volte. Sono numeri, evidentemente, che testimoniano la forza della società del presidente Ciccarelli, una del-le belle realtà del calcio giovanile abruzzese. Per quanto riguarda la Bacigalupo Vasto, allenata da Mau-rizio Baiocco, invece, è arrivata al secondo posto nel girone B con 75 punti (24 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte), segnando 85 reti e subendone 18. La squadra ha vin-to tutte le partite (14) casalinghe. Punta di diamante della formazio-ne biancorossa è certamente l’at-taccante Piermatteo Natalini con i suoi 30 gol segnati, al punto di

laurearsi capocannoniere del gi-rone B; i ragazzi di mister Baiocco, inoltre, sono riusciti a riportare una società vastese alle fasi finali regionali dopo tre anni di assenza (non succedeva dal 2010). Anco-ra: la Bacigalupo è l’unica società della provincia di Chieti presente quest’anno alle semifinali dei Gio-vanissimi regionali. Francesco Pia-nese e compagni, inutile nascon-derlo, cercheranno in tutti i modi di conquistare i tre punti da subito, così da affrontare con uno spirito migliore la sfida di ritorno, in pro-gramma domenica 19 maggio, alle ore 17, all’Accademia del Calcio “Adolfo De Cecco”, centro spor-tivo che ospita le partite interne del Poggio degli Ulivi. L’invito del-la società ai tifosi è di far sentire la vicinanza ai giovani vastesi che stanno lottando per obiettivi im-portanti e rappresentano il futuro calcistico. La città torna alla ribalta anche nel settore giovanile: forza ragazzi! Michele Del Piano