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TECN ICAa cura di MT VOLONTERIO - fotografie di Luciana Del Fico
MR. KEIZO ANDO A NAPOLI
Da Roma a Napoli il passo è breve e que-sto ci ha permesso di ritornare al NapoliBonsai Club per una intera giornata diseminario.Si è trattato di un “seminario lezione” alquale hanno partecipato dieci appassio-nati, alcuni già diplomati Istruttori dallaScuola d’Arte Bonsai.Come sempre il Maestro ci ripete:“Dovreste avere tanti docenti e da ognu-no di loro imparare qualche cosa che ungiorno potrebbe servirvi!”I diplomati hanno avuto modo di lavorarecon un docente diverso da Mr. HideoSuzuki, un Maestro che insegna il clas-sico tradizionale bonsai giapponese, dif-ferente da quanto appreso in precedenza:si è trattato di un’esperienza diversa.
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Papà Iodice accoglie l’ospite nel suo vivaio Si inizia con un giro tra i bonsai dei soci del Napoli Bonsai Clubospitati nei Vivai Iodice. Ci fa da guida Pino Filocamo, che ci hagentilmente ospitati a casa sua per tutto il periodo
Si inizia In caso di una talea, subito dopo il distacco la si metta in acqua per almeno mezz’ora dove è stata sciolta una piccola quantità dizucchero. Al momento di piantarla, ricordate di praticare prima unforo nel terreno per non danneggiare la corteccia nell’inserimento
Preparazione della talea
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Per fare uno SHARI naturale si deve opera-re staccando la corteccia come nella foto
Con il passare del tempo i bordi gonfie-ranno. Il Maestro utilizza un piccolo tuboper far vedere come diventerà la corteccia
Il cambio di inclinazionee la scelta del fronte
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Un altro ginepro Si sfoltisce la chioma
Nello stile BUNJIN classico non si devonoavere né JIN e neppure SHARI.Per avere una cicatrizzazione perfetta si interviene incidendo leggermente nellaparte superiore del ramo con una tron-chesina a lame concave per poi incidereinferiormente: una piccola pressione ed ilramo si stacca.Si prende quindi una piccola sgorbia e siincide per 2/3 mm. La cicatrice si chiuderà perfettamente
BUNJIN, stile che il Mr. Ando ama particolarmente
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Si sfoltisce l’apice Si elimina il getto centrale
Si mette il filo
Cambio di dimensione del filo Esempio di applicazione del filo
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Si inizia la strutturazione
Primo passo per una conifera che diventerà un BUNJIN
Il primo ramo deve essere posizionatoil più vicino possibile al tronco
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Il piccolo ginepro prende forma
La concentrazione di Luciana
L’opera finita
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L’erba di compagnia deve essere soprattut-to sobria e con un lunghissimo MOCHIKOMI;per questo motivo non si possono usare le piante grasse.In un vasetto ci dovrebbe essere un solotipo di erbetta. Il muschio è perfetto e lastagione si nota da un lieve cambio ditonalità del verde.Non si devono usare erbe fiorite o confrutti in quanto non si tratterebbe più dierbe di compagnia ma diventerebberoKUSAMONO.Questi concetti si riferiscono alla tradizioneclassica giapponese ma la commercializ-zazione ha sconvolto le regole.Esiste anche una Scuola dove si insegna l’esposizione con l’uso di SCROLL, meglio se antichi. I TEMPAI possono venire espostinei TOKONAMA che lateralmente hannouno spazio; questo sempre secondo la tradizione classica
Esposizione - Per spiegare il motivo per il quale non si deve mettere lo SCROLL nel-l’allestimento di un TOKONOMA si potrebberisalire alla storia ma vi è una spiegazionepiù semplice: in una famiglia non vi pos-sono essere due padri!
La bellezza del vuoto
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